","Grecia. 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Sgomberi e aumento \u003Cmark>della\u003C/mark> pressione poliziesca non sono bastati a mettere un freno alle capacità di autodifesa del quartiere. In queste settimane di gennaio il tentativo di mettere cavi per l’alimentazione elettrica per un condominio di lusso in costruzione sono stati contrastati attivamente dagli abitanti, che hanno impedito l’attuazione dei lavori.\r\n\r\nDa settimane si è dispiegato ad Atene un ampio fronte di lotte studentesche contro la \u003Cmark>gestione\u003C/mark> \u003Cmark>statale\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>pandemia\u003C/mark> e la riforma universitaria approvata un anno fa.\r\nIl 18 gennaio dalla facoltà di economia occupata sono usciti gruppi di persone che hanno attaccato la polizia in assetto antisommossa. Una risposta alle violenze poliziesche \u003Cmark>della\u003C/mark> settimana precedente.\r\nIl 20 gennaio centinaia di studenti hanno sfilato per le strade del centro di Atene partendo da Propyleaia e arrivando fino a Syntagma.\r\n\r\nA Salonicco una ragazza di 24 anni, Georgia viene stuprata in un hotel da tre uomini. La polizia ferma in stato di arresto tre giovani \u003Cmark>della\u003C/mark> Salonicco bene, figli di uomini ricchi e influenti. Dopo qualche ora di arresto i tre vengono rilasciati senza nessuna misura cautelare in attesa del processo. Particolarmente ributtante la reazione di uno di questi che sui social condivide soddisfatto una sua foto mentre posa con un giornale aperto sulla pagina che raccontava del suo arresto, col sorriso beffardo di chi sa di avere assicurata l'impunità nelle aule del tribunale.\r\n\r\nMa le strade a differenza dei giudici non lasciano correre. Le strade di Atene si riempiono nella serata di venerdì 21 gennaio, più di cinquemila persone, tra cui molti i gruppi femministi, sfilano per il centro cittadino intonando slogan in solidarietà a Georgia e affinché \"non ci sia più nessuna Georgia\"\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gabrio, un compagno che vive ad Atene\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/2022-01-25-gabrio-grecia.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":83,"snippet":84,"value":84},[77,79,24],"Grecia. 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Questo ha provocato la sospensione di interventi e visite specialistiche prolungando le già lunghissime liste d'attesa e non permettendo di assicurare cure al 100%.\r\n\r\nOggi a Torino piazza Castello ha visto la partecipazione di molti e molte infermiere e in tutta Italia si è registrata una buonissima adesione allo sciopero con varie piazze e manifestazioni.\r\n\r\nAi nostri microfoni Roberto Amerio spiega le ragioni dello sciopero.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/nursind-sciopero-28-gen-2022_01_27_.mp3\"][/audio]","28 Gennaio 2022","2022-01-28 16:31:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/154315037-5922ff2d-0a39-4fbb-8f16-7e85c8455018-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/154315037-5922ff2d-0a39-4fbb-8f16-7e85c8455018-300x169.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/154315037-5922ff2d-0a39-4fbb-8f16-7e85c8455018-300x169.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/154315037-5922ff2d-0a39-4fbb-8f16-7e85c8455018.png 710w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","SCIOPERO DEGLI E DELLE INFERMIERE",1643387510,[64,135,136,137],"http://radioblackout.org/tag/infermieri/","http://radioblackout.org/tag/pandemia/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/",[15,30,24,139],"sciopero",{"post_content":141,"tags":145},{"matched_tokens":142,"snippet":143,"value":144},[79,24],"portare l'attenzione sui problemi strutturali \u003Cmark>della\u003C/mark> sanità che la \u003Cmark>pandemia\u003C/mark> ha svelato in tutta la","Oggi è stato organizzato da Nursind uno sciopero nazionale di categoria, sostenuto anche dai medici, per portare alle differenti regioni importanti richieste per migliorare le loro condizioni di lavoro, ma non solo, anche per portare l'attenzione sui problemi strutturali \u003Cmark>della\u003C/mark> sanità che la \u003Cmark>pandemia\u003C/mark> ha svelato in tutta la loro efferatezza.\r\n\r\nAl di là di una richiesta di maggiore riconoscimento e di essere messi in condizioni adeguate per poter curare le persone in maniera dignitosa, gli e le infermiere sottolineano i disagi gravi che il governo non ha ancora provveduto a risolvere, dato che non sono stati fatti né investimenti maggiori nella sanità né nel numero di assunzioni. 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Entrambe affondano le loro radici nella gestione della pandemia di Covid-19 in Cina da parte del governo di Xi Jinping, il quale ha fatto della strategia \"Zero Covid\" il cardine delle sue azioni politiche.\r\n\r\nSe nel caso della Foxconn il tentativo di contenere il virus intaccando il meno possibile la produzione, arrivando a rinchiudere i lavoratori nella fabbrica, è culminato in un escalation di rivolte dentro l'azienda stessa, le proteste contro la politica Zero Covid, iniziate in seguito al mancato soccorso delle persone coinvolte nell'incendio di un palazzo a Urumqi per il rispetto dei protocolli sanitari, erano invece dirette contro Xi Jinping e il Partito Comunista Cinese.\r\n\r\nDal dicembre 2022 sono state allentate le misure di confinamento imposte dalla politica Zero Covid, ma quali sono le ragioni dietro a questa scelta? E quali porspettive ci sono per il futuro della Cina?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gabriele Battaglia, giornalista freelance vissuto undici anni a Pechino:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Cina-03022023.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nQui un altro podcast sulle proteste dei fogli bianchi a cura de \"La fine della storia\":\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/white-paper-revolution/\r\n\r\n ","3 Febbraio 2023","2023-02-04 21:58:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/white-paper-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/white-paper-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/white-paper-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/white-paper-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/white-paper-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/white-paper.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Quale futuro per la Cina post-covid?",1675461478,[180,181,182,183,184,185,186],"http://radioblackout.org/tag/chip/","http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/covid/","http://radioblackout.org/tag/fogli-bianchi/","http://radioblackout.org/tag/foxconn/","http://radioblackout.org/tag/xi-jinping/","http://radioblackout.org/tag/zerocovid/",[188,189,18,32,22,190,28],"chip","cina","Xi Jinping",{"post_content":192},{"matched_tokens":193,"snippet":194,"value":195},[77,79,24],"affondano le loro radici nella \u003Cmark>gestione\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>pandemia\u003C/mark> di Covid-19 in Cina da","Nel novembre 2022 in Cina si sono succedute a breve distanza due grandi ondate di protesta che non hanno scosso solo l'opinione occidentale ma anche quella cinese, riuscendo a superare la censura \u003Cmark>statale\u003C/mark>: la rivolta degli operai \u003Cmark>della\u003C/mark> fabbrica di Iphone Foxconn e quella cosiddetta \"dei fogli bianchi\" estesa in tutto il paese. 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Come se questo movimento potesse essere il seguito di quelli del 2016 e del 2018 [il primo contro la legge sul lavoro e il secondo quello cosiddetto dei “gilet gialli”, ndt]. È a partire da questo contesto che sono proposte queste, parziali, considerazioni.” (dalla traduzione del testo apparsa sul sito www.quieora.ink)\r\n\r\n \r\n\r\nInnanzitutto, da dove vengono le istanze contro il green pass? Dire no al pass equivale dire no al vaccino? Cosa ci dicono le piazze francesi a questo proposito? \r\n\r\n \r\n\r\nC’è moltissima gente che ha partecipato alle manifestazioni contro il pass in particolare gente di sinistra e del giro della sinistra radicale, hanno sempre detto che manifestavano contro il pass e non contro il vaccino e che il problema è che si tratta di un dispositivo di controllo, un dispositivo di sorveglianza tecnologico in più che controlla la popolazione. Quindi è questo contro cui si combatte, ed è evidente che questo rende le manifestazioni piene di senso [contenuti] per le persone che hanno l’abitudine a scendere in piazza per questo genere di tematiche. Il problema è che la maggior parte delle persone che manifestano non sono vicine a questo tipo di argomenti e vediamo molto chiaramente nei cartelli, nei discorsi, negli slogan, che i manifestanti manifestano allo stesso modo contro il vaccino che contro il pass, e poi quello che vedo è che, certo, le personalità di sinistra, dicono “ma io sono vaccinato, e sono qui a manifestare perché è un attacco alla democrazia”, “manifesto contro il pass perchè difendo la democrazia, contro lo stato e la sua deriva autoritaria”, solo che il discorso generale è scivolato a un certo punto in una diffidenza verso il vaccino, è scivolato in propositi di scetticismo verso il covid, sul fatto che il vaccino potesse essere pericoloso ecc. Dunque, a mio avviso, la porosità tra il movimento antipass e il movimento antivax è davvero forte perché possiamo veramente fare una distinzione tra i due.\r\n\r\n \r\n\r\n.. quindi possiamo dire che è veramente contro il vaccino? \r\n\r\n \r\n\r\nBisogna dire che c’è gente che fa davvero un discorso così, ma non sono assolutamente maggioritari e non si sentono molto perchè non sono loro che danno il ritmo alle manifestazioni, in Francia c’è un’associazione che si occupa di sorveglianza e tecnologie e loro per esempio tengono un discorso che verte esclusivamente sui dati sensibili, e sono componenti che vanno alle manifestazioni perchè pensano di poter sensibilizzare le persone su queste questioni di sorveglianza.. in ogni caso il contributo di questo testo vuole essere il fatto che per qualsiasi movimento che si voglia analizzare e interpretare non basta solamente vedere i discorsi piu evidenti ma anche a cosa si accompagnano, le pratiche, ecc. e quello che si è visto quest’estate, ed era molto chiaro, è che il movimento ha colpito i luoghi dove si fanno i test, vandalizzato i centri di vaccinazione, che se l’è presa con dei medici, ciò ha condotto a delle aggressioni ecc dunque non è un movimento che se l’è presa con i dispositivi di sorveglianza ma con i luoghi della cura, quindi questo indica come il movimento si inserisce nella tendenza antisanitaria che c’è dall’inizio della pandemia piuttosto che contro il pass .\r\n\r\n \r\n\r\nTu dici di non avere affinità (utilizzo questo termine nella sua accezione ordinaria nonostante ci sia anche un’accezione filosofica che hai elaborato nel tuo libro “Par affinités”) con questo movimento, ma tu puoi immaginare oggi un movimento che non abbia le caratteristiche che tu critichi (quindi il fatto di essere individualista e ultra liberal)? Leggendo il tuo testo alcuni potrebbero dire che assume una visione un po’ troppo romantica dei gilet gialli e che scada un po’ in un punto di vista classista. \r\n\r\n \r\n\r\nNegli ultimi anni in Francia perlomeno ci sono stati dei movimenti che non hanno avuto del tutto queste caratteristiche che sia il movimento contro la loi travail del 2016 o contro la riforma delle pensioni nel 2020, entrambi erano dei movimenti popolari effettivamente contro il sistema capitalista, contro le dominazioni, mentre questo movimento non ha niente a che vedere con questi, ci sono persone che ci vedono una continuità con il movimento dei gj ma io penso che non sia così perchè i discorsi, le pratiche non sono per niente le stesse. E’ vero però che il movimento dei gj all’inizio era molto indeterminato (rispetto alle proprie rivendicazioni) ed è anche per questo motivo che all’inizio dell’estate molte persone dei giri di sinistra / antagonisti hanno partecipato alle mobilitazioni no pass proprio perchè erano eterogenee, per dargli una direzione, dopodichè verso la fine dell’estate ci sono stati molti gruppi che essendoci andati hanno scritto dei testi in cui dicono effettivamente no questo movimento è molto direzionato verso l’estrema destra perchè è la destra che ne detta gli slogan; è vero che il movimento dei gj all’inizio era molto eterogeneo e che infatti molte persone di sinistra non volevano andarci perchè dicevano che era un movimento pro jihadista, e che non avevano niente da fare lì dentro ma allo stesso tempo che stava succedendo qualcosa che aveva un impatto e una composizione popolare. Non voglio dire che il moviemnto dei gj non avesse contraddizioni perchè ci sono sempre stati gruppuscoli appartenenti alla destra o all’estrema destra, ma non erano loro che decidevano la traiettoria del movimento, per esempio se guardiamo alle pratiche, la violenza dei gj era direzionata verso i grandi centri del potere, contro i negozi di lusso degli champs elysee, contro i centri della finanza, contro il potere politico attraverso l’attacco ai monumenti e non si è mai scagliato contro un servizio pubblico, quindi questo dimostra che ci sta dietro una logica che va al di là dell’etoregeneità e l’orientamento delle persone.\r\n\r\n \r\n\r\nCi sono state altre esperienze di lotta dal basso durante la pandemia, che hanno tratti di solidarietà e comunità, o delle realtà che hanno tenuto insieme la critica al governo con la presa in carico della gestione sanitaria? \r\n\r\n \r\n\r\nIn Francia il governo non ha mai ingaggiato delle vere e proprie politiche pubbliche per la tutela della salute delle persone, ha anche negato certi aspetti del virus, in certi periodi è stato molto scettico nei confronti del covid e questo ha causato una grande perdita di tempo e soprattutto ha causato ancora piu morti di quelli che ci sarebbero stati, quindi quello che ci saremmo potuti immaginare era l’esplosione di un movimento di opposizione al potere che di fronte a questo esigesse delle misure efficaci contro il virus ma rispetto a questo non ci sono state grandi piazze, ci sono state localmente iniziative qua e la, alcuni gruppi hanno portato avanti un discorso che partiva dal presupposto di come costruire un’autodifesa sanitaria, sapendo che per combattere il covid in una certa misura ha significato anche sottomettersi alle indicazioni del governo. Ciò che è successo in Francia è che c’è stata anche una grande confusione legata a una certa lettura di Foucault e di Agamben su una maniera di pensare la pandemia e la maniera di pensare a una risposta sanitaria alla pandemia che presupponeva che combattere il virus implicasse di sottomettersi a un potere statale autoritario, un biopotere, che significa controllo generale come se la pandemia fosse un pretesto per stabilire un controllo ovunque. E a partire da quel momento le persone tradizionalmente di sinistra o chi si riferisce a questi autori hanno avuto la tendenza a dire che le misure sanitarie fossero un atto dittatoriale, il fatto di obbedirvi era per forza un atto di sottomissione al potere, e ciò ha fatto sì che il margine per costruire delle lotte sociali fosse sempre limitato, che fossero delle lotte al tempo stesso contro il potere e contro il covid. Infatti, ciò che è successo quest’estate si inscrive in quello che è stato durante la pandemia un’opposizione al potere e soprattutto alle misure di protezione sanitaria, infatti le persone erano contro il lockdown, erano contro le mascherine, contro il vaccino, contro il pass. In questo senso l’aspetto della sorveglianza e della tecnologia ha permesso alle persone di sinistra di trovare un po di piu il proprio posto in questa dimensione seppur rimanesse marginale, perché nella contestazione al pass rimane l’idea che tutte le politiche sanitarie in Francia abbiano a che fare con il biopotere e che il governo dei medici (della scienza potremmo dire) è per forza antidemocratico.\r\n\r\n \r\n\r\n.. quindi è possibile dividere l’aspetto governamentale e l’aspetto della sicurezza sanitaria? \r\n\r\n \r\n\r\nSi certo per me è completamente separato, non hanno nulla a che vedere, in altri territori in Francia per esempio la questione si presenta completamente in maniera diversa, c’è per esempio un comune di estrema destra in cui sono state impedite tutte le forme di tutela sanitaria e che ha anche impedito alle persone di mettere in pratica delle forme di tutela individuali quindi è evidente come in questo genere di situazioni prendere delle misure sanitarie non significa assolutamente sottomettersi alle indicazioni di governo, è ciò che è successo in Messico in Chiapas quando il governo messicano ha pensato di non prendere alcuna forma di precauzione, lì hanno messo in pratica in maniera autonoma e autogestita le loro proprie misure contro il covid, questo per dire che esistono dei tentativi di prendere delle misure in maniera autonoma di autodifesa sanitaria per proteggersi contro il virus e contro un governo che nega il virus, e questo mostra molto bene che la giunzione che è stata fatta rileggendo Foucault sul rispettare le misure sanitarie e sottomettersi al potere statale non ha alcun senso, ma molte persone ci credono.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/intervista-valerie-gerard-no-gp.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","8 Ottobre 2021","2021-10-08 09:48:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/no-gp-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"173\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/no-gp-300x173.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/no-gp-300x173.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/no-gp-1024x590.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/no-gp-768x442.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/no-gp-1536x885.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/no-gp.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","UN’ANALISI DELLE PIAZZE FRANCESI CONTRO IL GREEN PASS CON VALERIE GERARD",1633686538,[],[],{"post_content":222},{"matched_tokens":223,"snippet":224,"value":225},[79,24],"tendenza antisanitaria che c’è dall’inizio \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>pandemia\u003C/mark> piuttosto che contro il pass","Riportiamo la traduzione dell’intervista fatta a Valerie Gérard, filosofa e attivista francese che ha scritto un testo dal titolo “Tracciare delle linee: considerazioni sulle mobilitazioni contro il pass sanitario in Francia.”\r\n \r\n\r\n“Dall’inizio delle manifestazioni contro il pass sanitario la questione è di nuovo cruciale e discussa, posta esplicitamente da quelli e quelle che da sinistra, cioè, per farla breve, dal campo dell’emancipazione, trovano – o vorrebbero poterlo fare – benvenuto un movimento sociale contro le politiche sicuritarie e contro il governo di Macron in generale. Come se questo movimento potesse essere il seguito di quelli del 2016 e del 2018 [il primo contro la legge sul lavoro e il secondo quello cosiddetto dei “gilet gialli”, ndt]. È a partire da questo contesto che sono proposte queste, parziali, considerazioni.” (dalla traduzione del testo apparsa sul sito www.quieora.ink)\r\n\r\n \r\n\r\nInnanzitutto, da dove vengono le istanze contro il green pass? Dire no al pass equivale dire no al vaccino? Cosa ci dicono le piazze francesi a questo proposito? \r\n\r\n \r\n\r\nC’è moltissima gente che ha partecipato alle manifestazioni contro il pass in particolare gente di sinistra e del giro \u003Cmark>della\u003C/mark> sinistra radicale, hanno sempre detto che manifestavano contro il pass e non contro il vaccino e che il problema è che si tratta di un dispositivo di controllo, un dispositivo di sorveglianza tecnologico in più che controlla la popolazione. Quindi è questo contro cui si combatte, ed è evidente che questo rende le manifestazioni piene di senso [contenuti] per le persone che hanno l’abitudine a scendere in piazza per questo genere di tematiche. Il problema è che la maggior parte delle persone che manifestano non sono vicine a questo tipo di argomenti e vediamo molto chiaramente nei cartelli, nei discorsi, negli slogan, che i manifestanti manifestano allo stesso modo contro il vaccino che contro il pass, e poi quello che vedo è che, certo, le personalità di sinistra, dicono “ma io sono vaccinato, e sono qui a manifestare perché è un attacco alla democrazia”, “manifesto contro il pass perchè difendo la democrazia, contro lo stato e la sua deriva autoritaria”, solo che il discorso generale è scivolato a un certo punto in una diffidenza verso il vaccino, è scivolato in propositi di scetticismo verso il covid, sul fatto che il vaccino potesse essere pericoloso ecc. Dunque, a mio avviso, la porosità tra il movimento antipass e il movimento antivax è davvero forte perché possiamo veramente fare una distinzione tra i due.\r\n\r\n \r\n\r\n.. quindi possiamo dire che è veramente contro il vaccino? \r\n\r\n \r\n\r\nBisogna dire che c’è gente che fa davvero un discorso così, ma non sono assolutamente maggioritari e non si sentono molto perchè non sono loro che danno il ritmo alle manifestazioni, in Francia c’è un’associazione che si occupa di sorveglianza e tecnologie e loro per esempio tengono un discorso che verte esclusivamente sui dati sensibili, e sono componenti che vanno alle manifestazioni perchè pensano di poter sensibilizzare le persone su queste questioni di sorveglianza.. in ogni caso il contributo di questo testo vuole essere il fatto che per qualsiasi movimento che si voglia analizzare e interpretare non basta solamente vedere i discorsi piu evidenti ma anche a cosa si accompagnano, le pratiche, ecc. e quello che si è visto quest’estate, ed era molto chiaro, è che il movimento ha colpito i luoghi dove si fanno i test, vandalizzato i centri di vaccinazione, che se l’è presa con dei medici, ciò ha condotto a delle aggressioni ecc dunque non è un movimento che se l’è presa con i dispositivi di sorveglianza ma con i luoghi \u003Cmark>della\u003C/mark> cura, quindi questo indica come il movimento si inserisce nella tendenza antisanitaria che c’è dall’inizio \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>pandemia\u003C/mark> piuttosto che contro il pass .\r\n\r\n \r\n\r\nTu dici di non avere affinità (utilizzo questo termine nella sua accezione ordinaria nonostante ci sia anche un’accezione filosofica che hai elaborato nel tuo libro “Par affinités”) con questo movimento, ma tu puoi immaginare oggi un movimento che non abbia le caratteristiche che tu critichi (quindi il fatto di essere individualista e ultra liberal)? Leggendo il tuo testo alcuni potrebbero dire che assume una visione un po’ troppo romantica dei gilet gialli e che scada un po’ in un punto di vista classista. \r\n\r\n \r\n\r\nNegli ultimi anni in Francia perlomeno ci sono stati dei movimenti che non hanno avuto del tutto queste caratteristiche che sia il movimento contro la loi travail del 2016 o contro la riforma delle pensioni nel 2020, entrambi erano dei movimenti popolari effettivamente contro il sistema capitalista, contro le dominazioni, mentre questo movimento non ha niente a che vedere con questi, ci sono persone che ci vedono una continuità con il movimento dei gj ma io penso che non sia così perchè i discorsi, le pratiche non sono per niente le stesse. E’ vero però che il movimento dei gj all’inizio era molto indeterminato (rispetto alle proprie rivendicazioni) ed è anche per questo motivo che all’inizio dell’estate molte persone dei giri di sinistra / antagonisti hanno partecipato alle mobilitazioni no pass proprio perchè erano eterogenee, per dargli una direzione, dopodichè verso la fine dell’estate ci sono stati molti gruppi che essendoci andati hanno scritto dei testi in cui dicono effettivamente no questo movimento è molto direzionato verso l’estrema destra perchè è la destra che ne detta gli slogan; è vero che il movimento dei gj all’inizio era molto eterogeneo e che infatti molte persone di sinistra non volevano andarci perchè dicevano che era un movimento pro jihadista, e che non avevano niente da fare lì dentro ma allo stesso tempo che stava succedendo qualcosa che aveva un impatto e una composizione popolare. Non voglio dire che il moviemnto dei gj non avesse contraddizioni perchè ci sono sempre stati gruppuscoli appartenenti alla destra o all’estrema destra, ma non erano loro che decidevano la traiettoria del movimento, per esempio se guardiamo alle pratiche, la violenza dei gj era direzionata verso i grandi centri del potere, contro i negozi di lusso degli champs elysee, contro i centri \u003Cmark>della\u003C/mark> finanza, contro il potere politico attraverso l’attacco ai monumenti e non si è mai scagliato contro un servizio pubblico, quindi questo dimostra che ci sta dietro una logica che va al di là dell’etoregeneità e l’orientamento delle persone.\r\n\r\n \r\n\r\nCi sono state altre esperienze di lotta dal basso durante la \u003Cmark>pandemia\u003C/mark>, che hanno tratti di solidarietà e comunità, o delle realtà che hanno tenuto insieme la critica al governo con la presa in carico \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>gestione\u003C/mark> sanitaria? \r\n\r\n \r\n\r\nIn Francia il governo non ha mai ingaggiato delle vere e proprie politiche pubbliche per la tutela \u003Cmark>della\u003C/mark> salute delle persone, ha anche negato certi aspetti del virus, in certi periodi è stato molto scettico nei confronti del covid e questo ha causato una grande perdita di tempo e soprattutto ha causato ancora piu morti di quelli che ci sarebbero stati, quindi quello che ci saremmo potuti immaginare era l’esplosione di un movimento di opposizione al potere che di fronte a questo esigesse delle misure efficaci contro il virus ma rispetto a questo non ci sono state grandi piazze, ci sono state localmente iniziative qua e la, alcuni gruppi hanno portato avanti un discorso che partiva dal presupposto di come costruire un’autodifesa sanitaria, sapendo che per combattere il covid in una certa misura ha significato anche sottomettersi alle indicazioni del governo. Ciò che è successo in Francia è che c’è stata anche una grande confusione legata a una certa lettura di Foucault e di Agamben su una maniera di pensare la \u003Cmark>pandemia\u003C/mark> e la maniera di pensare a una risposta sanitaria alla \u003Cmark>pandemia\u003C/mark> che presupponeva che combattere il virus implicasse di sottomettersi a un potere \u003Cmark>statale\u003C/mark> autoritario, un biopotere, che significa controllo generale come se la \u003Cmark>pandemia\u003C/mark> fosse un pretesto per stabilire un controllo ovunque. E a partire da quel momento le persone tradizionalmente di sinistra o chi si riferisce a questi autori hanno avuto la tendenza a dire che le misure sanitarie fossero un atto dittatoriale, il fatto di obbedirvi era per forza un atto di sottomissione al potere, e ciò ha fatto sì che il margine per costruire delle lotte sociali fosse sempre limitato, che fossero delle lotte al tempo stesso contro il potere e contro il covid. 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Pillole sintetiche dal mondo-guerra.\r\n1.2 (20.01.25)\r\n\r\nSe il rapporto essere umano-Capitale appare oggi come rapporto sociale preponderante, con il cieco e inarrestabile incedere della Tecnica, in Europa alcune tra le più recenti forme di conflittualità contro l'ordine costituito si sono manifestate nella forma di un rifiuto ad aderire \"docilmente\" all'essere ridotti a \"fondo\", risorsa sacrificabile per alimentare il progresso tecno-capitalista, il cui fondamento fatto di guerra costante, saccheggio e annientamento è pienamente svelato anche nel \"cuore della civiltà\". Il rifiuto di cui parliamo è sentito nella carne, prima che nel pensiero, e si traduce nel tradimento viscerale della fedeltà al principio di autorità allo Stato, di cui l'antagonismo contro il Green Pass in epoca pandemica e più recentemente le decine di migliaia di atti di diserzione e rivolta contro la mobilitazione alla guerra di trincea in Ucraina e in Russia sono tra gli esempi più eclatanti. \r\n\r\nOggi, in Europa (e non solo) chi si rifiuta è però sempre più \"messo al bando\". La non-sottomissione, l'indisponibilità all'obbedienza da parte delle masse sempre più \"eccedenti\" anche a queste latitudini, si inserisce in un contesto sociale frantumato e foriero di disorganizzazione, a cui lo Stato-rete risponde in maniera autoritaria e autoritativa, in modo del tutto trasversale alle sue tassonomie di governo formali. A trasformarsi è la stessa infrastruttura della cittadinanza, intesa come dispositivo di governo fondamentale del rapporto tra Stato e popolazione interna. 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Questi dispositivi sono funzionali a quello che può essere definito \"Stato dei varchi\" o ban-opticon (da ban: mettere al bando), un modello di gestione e controllo ubiquo e meccanico delle masse, la cui storia origina a fine Ottocento nei corpi dei recidivi nelle prigioni europee e in quelli dei colonizzati in Asia, Africa e nelle Americhe.\r\n\r\nNe parliamo con l'antropologo Armando Cutolo, autore di \"Biomaîtriser les identités? : État documentaire et citoyenneté au tournant biométrique\" (di seguito il minutaggio per facilitare l'ascolto):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/statobiometrico.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n00.00 - l'individuazione: il cittadino \"messo al bando\"\r\n01.20 - il diffondersi in Europa della logica della de-soggettivazione sulla scena dell'identificazione?\r\n04.25 - la genealogia poliziesca e imperiale dello Stato biometrico, tra prigioni europee e colonie ottocentesche\r\n15.06 - il fondamento de-linguistico del dispositivo biometrico, una \"verità\" inscritta nel corpo, in Europa storicamente atto a sorvegliare la mobilità del \"delinquente\", dello \"straniero\" e dell'alieno interno per eccellenza, il \"rom\"\r\n21.19 - le aporie interne all'identificazione biometrica, l'assenza di \"veridizione\" e l'attualità delle pratiche sociali di falsificazione\r\n24.50 - non solo sorveglianza: la biometria come strumento del capitalismo digitale che veste gli abiti di \"sviluppo\" e \"democrazia\" nel Sud globale, il sistema \"Aadhaar\" in India, il ruolo della Banca Mondiale (ID4D) in Africa\r\n35.06 - la \"fine del lavoro\" dove il lavoro formale non c'è mai stato: gli schemi di reddito minimo biometrici \"contro la povertà\" in Costa d'Avorio come forma di governo contro-insurrezionale delle masse eccedenti, lo Stato post-sociale\r\n41.37 - la centralizzazione degli archivi, la collaborazione tra agenzie governative e aziende multinazionali, le pratiche di identificazione biometrica \"informali\": un indebolimento dello Stato?\r\n46.06 - l'identità civile biometrica indistinguibile da un dispositivo di sorveglianza\r\n\r\nL'interoperabilità tra piattaforme di governo biometrico e governo algoritmico sta alla base del funzionamento del capitalismo cibernetico contemporaneo, trovando applicazioni diversificate e flessibili a seconda degli scopi, dal \"portafoglio digitale\" sperimentato con la retorica dello \"snellimento\" della burocrazia statale, ai registri digitali \"Gosuslugi\" e \"Oberih\" per la mobilitazione coatta alla guerra in Russia e Ucraina, che in modo automatizzato costringono a una condizione di semi-legalità il cittadino renitente. 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Senza alcuna romanticizzazione dello Stato documentario, per cui la leggibilità dei cittadini e la loro astrazione statistica è stata funzionale all'implementazione di politiche che spaziano dall'igienismo, alla tassazione, all'annientamento razziale, al reclutamento militare di massa, l'avvento dello Stato biometrico è foriero di complesse implicazioni rispetto allo statuto dell'umano \"governato\" - c'è chi si è spinto fino a teorizzarne l'intrinseca e ineludibile portata de-soggettivante -, ma più prosaicamente certamente tale per cui il controllo, la sorveglianza e la punizione/eliminazione diventano automatizzati e più complessi da aggirare e trasgredire.\r\n\r\nLa diffusione di tecnologie di identificazione biometrica, con cui si trasforma il concetto di \"identità legale\" inchiodandolo alla \"verità\" del corpo, è al centro di questa trasformazione. Questi dispositivi sono funzionali a quello che può essere definito \"Stato dei varchi\" o ban-opticon (da ban: mettere al bando), un modello di \u003Cmark>gestione\u003C/mark> e controllo ubiquo e meccanico delle masse, la cui storia origina a fine Ottocento nei corpi dei recidivi nelle prigioni europee e in quelli dei colonizzati in Asia, Africa e nelle Americhe.\r\n\r\nNe parliamo con l'antropologo Armando Cutolo, autore di \"Biomaîtriser les identités? : État documentaire et citoyenneté au tournant biométrique\" (di seguito il minutaggio per facilitare l'ascolto):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/statobiometrico.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n00.00 - l'individuazione: il cittadino \"messo al bando\"\r\n01.20 - il diffondersi in Europa \u003Cmark>della\u003C/mark> logica \u003Cmark>della\u003C/mark> de-soggettivazione sulla scena dell'identificazione?\r\n04.25 - la genealogia poliziesca e imperiale dello Stato biometrico, tra prigioni europee e colonie ottocentesche\r\n15.06 - il fondamento de-linguistico del dispositivo biometrico, una \"verità\" inscritta nel corpo, in Europa storicamente atto a sorvegliare la mobilità del \"delinquente\", dello \"straniero\" e dell'alieno interno per eccellenza, il \"rom\"\r\n21.19 - le aporie interne all'identificazione biometrica, l'assenza di \"veridizione\" e l'attualità delle pratiche sociali di falsificazione\r\n24.50 - non solo sorveglianza: la biometria come strumento del capitalismo digitale che veste gli abiti di \"sviluppo\" e \"democrazia\" nel Sud globale, il sistema \"Aadhaar\" in India, il ruolo \u003Cmark>della\u003C/mark> Banca Mondiale (ID4D) in Africa\r\n35.06 - la \"fine del lavoro\" dove il lavoro formale non c'è mai stato: gli schemi di reddito minimo biometrici \"contro la povertà\" in Costa d'Avorio come forma di governo contro-insurrezionale delle masse eccedenti, lo Stato post-sociale\r\n41.37 - la centralizzazione degli archivi, la collaborazione tra agenzie governative e aziende multinazionali, le pratiche di identificazione biometrica \"informali\": un indebolimento dello Stato?\r\n46.06 - l'identità civile biometrica indistinguibile da un dispositivo di sorveglianza\r\n\r\nL'interoperabilità tra piattaforme di governo biometrico e governo algoritmico sta alla base del funzionamento del capitalismo cibernetico contemporaneo, trovando applicazioni diversificate e flessibili a seconda degli scopi, dal \"portafoglio digitale\" sperimentato con la retorica dello \"snellimento\" \u003Cmark>della\u003C/mark> burocrazia \u003Cmark>statale\u003C/mark>, ai registri digitali \"Gosuslugi\" e \"Oberih\" per la mobilitazione coatta alla guerra in Russia e Ucraina, che in modo automatizzato costringono a una condizione di semi-legalità il cittadino renitente. Le cd. \"smart cities\" sono un terreno di sperimentazione per eccellenza del concetto di interoperabilità, funzionale a quello \"Stato dei varchi\" brutalmente in essere a Gaza e in Cisgiordania e che si sta strutturando anche qui.\r\n\r\nTorniamo sul caso di Venezia, tra Smart Control Room, ticket di accesso, varchi nella Stazione dei treni, ma anche partecipazione passiva e attiva dei cittadini alle piattaforme che svolgono una simultanea funzione di organizzazione e sorveglianza sociale.\r\n\r\nIn collegamento telefonico un compagno del Collettivo Sumud di Venezia, autore dell'opuscolo \"Un organo che tutto controlla, un controllo che tutto organizza\": \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/venezia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[273],{"field":111,"matched_tokens":274,"snippet":270,"value":271},[79,78],2310390499380297700,{"best_field_score":277,"best_field_weight":202,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":278,"tokens_matched":39,"typo_prefix_score":14},"2220454182912","2310390499380297841",6637,{"collection_name":262,"first_q":15,"per_page":235,"q":15},["Reactive",282],{},["Set"],["ShallowReactive",285],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fdTEynbjk6fRzum8BzKCTgWH9JhBQGnyzkIqvOMaxdh4":-1},true,"/search?query=gestione+statale+della+pandemia"]