","Il crollo del ghiacciaio della Marmolada ha delle cause e dei responsabili.","post",1657203618,[56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/cambiamento-climatico/","http://radioblackout.org/tag/estrattivismo/","http://radioblackout.org/tag/ghiacciaio/","http://radioblackout.org/tag/marmolada/",[29,23,19,15],{"post_content":62,"post_title":66,"tags":69},{"matched_tokens":63,"snippet":64,"value":65},[19],"base di quel pezzo di \u003Cmark>ghiacciaio\u003C/mark> che in realtà è una","La tragedia della Marmolada si situa in un contesto ben preciso che mette in evidenza le conseguenze del cambiamento climatico e smuove molteplici aspetti della questione.\r\n\r\nRiportiamo il commento tecnico del glaciologo Renato Colucci dell’Istituto di scienze polari del Cnr «Per quanto riguarda la dinamica della tragedia occorsa sulla Marmolada, possiamo ricordare che da settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’è stata poca neve, che ormai quasi non protegge più i bacini glaciali. Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantità di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di \u003Cmark>ghiacciaio\u003C/mark> che in realtà è una “pancia”: infatti è, o era, una via che si chiama proprio Pancia dei Finanzieri. Siamo quindi proprio nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo, quando c’è tanto caldo e tanta acqua che scorre alla base. Non siamo ancora in grado di capire se si tratti di un distacco di fondo del \u003Cmark>ghiacciaio\u003C/mark> o superficiale, ma la portata sembra molto importante, a giudicare dalle prime immagini e informazioni ricevute. L’atmosfera e il clima, soprattutto al di sotto dei 3.500 metri di quota, è in totale disequilibrio a causa del “nuovo” clima che registriamo e quindi, purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni e anche per questa estate dobbiamo mantenere la massima attenzione». \r\n\r\nE' chiaro che non si possa semplicemente pensare di affrontare la situazione né chiudendo l'accesso alle montagne né considerando come tragedie inaspettate e inevitabili questi eventi che purtroppo sappiamo che non potranno che aumentare con il passare del tempo, se non verranno attuate delle serie contromisure. Un aspetto fondamentale su cui riflettere riguarda anche l'(ab)uso dei territori causato dall'estrazione di profitto da ambienti naturali, come le montagne, tramite la costruzione di infrastrutture utili soltanto al turismo di massa e che concorrono alla devastazione e all'accelerazione verso un punto di non ritorno. E' centrale in questo senso l'elenco di progetti assurdi che prevedono i giochi olimpici di Cortina 2026, un'enormità di fondi (anche del Pnrr) verranno investiti in tangenziali, piste da sci illuminate a giorno, piste da bob dal costo di più di 80 milioni di euro che, per la realizzazione stessa, avranno come conseguenza immediata la distruzione di ettari di boschi e di parti di montagne, scavi che implicano la perdita e l'utilizzo di risorse idriche in un momento di siccità generale.\r\n\r\nInsieme a Roberto De Vogli, professore dell'Università di Padova, abbiamo commentato a partire da un suo articolo apparso su Il Fatto Quotidiano le responsabilità in causa. Il presupposto dal quale si parte è che la priorità dell'agire politico è ciecamente consegnata al profitto, in questo caso alle industrie del fossile, all'interno di un paradigma, citando Karl Polanyi, di modello capitalista in cui “invece di inserire l’economia nelle relazioni sociali, le relazioni sociali sono inserite nel sistema economico.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/Marmolada-2022_07_07_2022.07.07-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":67,"snippet":68,"value":68},[19],"Il crollo del \u003Cmark>ghiacciaio\u003C/mark> della Marmolada ha delle cause e dei responsabili.",[70,72,74,77],{"matched_tokens":71,"snippet":29},[],{"matched_tokens":73,"snippet":23},[],{"matched_tokens":75,"snippet":76},[19],"\u003Cmark>ghiacciaio\u003C/mark>",{"matched_tokens":78,"snippet":15},[],[80,85,88],{"field":30,"indices":81,"matched_tokens":82,"snippets":84},[34],[83],[19],[76],{"field":86,"matched_tokens":87,"snippet":68,"value":68},"post_title",[19],{"field":89,"matched_tokens":90,"snippet":64,"value":65},"post_content",[19],578730123365712000,{"best_field_score":93,"best_field_weight":94,"fields_matched":95,"num_tokens_dropped":42,"score":96,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":42},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",{"document":98,"highlight":118,"highlights":123,"text_match":126,"text_match_info":127},{"cat_link":99,"category":101,"comment_count":42,"id":103,"is_sticky":42,"permalink":104,"post_author":45,"post_content":105,"post_date":106,"post_excerpt":48,"post_id":103,"post_modified":107,"post_thumbnail":108,"post_thumbnail_html":109,"post_title":110,"post_type":53,"sort_by_date":111,"tag_links":112,"tags":117},[100,39],"http://radioblackout.org/category/altavisibilita/",[102,41],"altavisibilita","88030","http://radioblackout.org/2024/03/beni-comuni-come-nuove-recinzioni/","Il geografo Élisée Reclus, preoccupato perché \"Le antiche forme di possesso, che assicurano a ogni membro della comunità pari diritti di sfruttamento della terra, dell’acqua, dell’aria e del fuoco, non sono che elementi di sopravvivenza arcaica in fase di rapida estinzione\", descrive in tal modo l'avvento della proprietà: \"Ogni curiosità naturale, la roccia, la grotta, la cascata, il crepaccio di un ghiacciaio, tutto, fino al suono dell’eco, può diventare proprietà privata. Degli imprenditori appaltano le cateratte, le circondano di barriere di legno per impedire ai viaggiatori non paganti di contemplare il tumulto delle acque, poi a forza di pubblicità trasformano in bella moneta sonante la luce che gioca sulle goccioline in sospensione e il soffio del vento che dispiega bande evanescenti di vapori\". L'uomo stesso, che Réclus definisce \"natura che prende coscienza di sè\" è preso in questo ingraggio di espropriazione fondata sulla proprietà.\r\n\r\nParlando di beni comuni, la prima questione in gioco è che i termini utilizzati nel dibattito contemporaneo, che nei fatti è sostanzialmente accademico e istituzionale, sono molteplici. Il significante \"bene comune\" è vacuo. Per non perdersi nei meandri di un'astrazione slegata dall'agire quotidiano, proviamo quindi a rimanere rasenti alla materialità dei beni comuni, mantenendo chiara una premessa: che se si parla di regolamenti e delibere su di un \"bene\", il campo del discorso è tutto interno alla razionalità giuridica ed economica. Sono infatti beni in senso giuridico solo le categorie suscettibili di una valutazione economica.\r\n\r\nA Torino, sulla scia di esperienze già implementate altrove, Roma, Napoli e Bologna in primis, il benecomunismo sta entrando a gamba tesa anche nei mondi dell'autogestione. Attuale è il caso dell'ex-Askatasuna in corso Regina 47, occupazione che si è autosgomberata e rispetto a cui, con delibera del 30 gennaio scorso, l’amministrazione comunale ha avviato un percorso di co-progettazione per il governo condiviso di alcuni spazi. In data 12 marzo è stato approvato un patto di collaborazione tra la Città di Torino e un gruppo informale di \"garanti\", sulla base del quale la settimana scorsa si è tenuta una assemblea in Vanchiglia, aperta agli abitanti del quartiere con la presenza di consiglieri comunali del PD e di Sinistra Ecologista, in cui gli ex occupanti hanno dichiarato l'intenzione di andare avanti con il governo condiviso con le istituzioni.\r\n\r\nE' l'occasione per tornare a parlare di \"beni comuni\" con uno sguardo parziale e critico, avendo come ospite in studio Francesco Migliaccio, che ha recentemente pubblicato un articolo dal titolo \"I beni comuni come nuove recinzioni. Esplorazioni lungo la Dora a Torino\".\r\n\r\nDa questa chiacchierata emerge chiaramente come i beni comuni, a Torino, non rappresentino un superamento, bensì una riaffermazione della proprietà, una proprietà che viene messa a valore grazie a un'articolata rete di potere pubblico-privato fatta dai soliti noti: fondazioni bancarie, industria del terzo settore, imprenditoria e partiti politici. E' una classe sociale dai contorni definiti. In questo quadro, la \"partecipazione attiva\" dei cittadini si rivela funzionale a processi di sorveglianza e controllo territoriale, così come riempimento dei vuoti lasciati da un sistema welfaristico al collasso. Si tratta in ogni caso di partecipazione oligarchica, laddove i beni comuni creano nuove gerarchie dell'esclusione/inclusione: solo una ristretta parte degli abitanti della città possono essere riconosciuti dall'autorità come cittadini di serie A, portatori delle caratteristiche richieste o legittimati da \"garanti\" tutelari per la gestione del bene comune.\r\n\r\nSulla scia della \"Città collaborativa\" o CO-CITY promossa a livello europeo, si configura quindi l'ennesimo paradigma di governance urbana fondato sulla guerra a ciò che è illegale, informale, gratuito, autonomo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/benicomuni.mp3\"][/audio]","18 Marzo 2024","2024-07-10 16:53:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"214\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-300x214.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-300x214.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-1024x731.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-768x548.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-1536x1097.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-2048x1462.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Beni comuni come nuove recinzioni",1710774653,[113,114,115,116],"http://radioblackout.org/tag/beni-comuni/","http://radioblackout.org/tag/citta-collaborativa/","http://radioblackout.org/tag/governance-urbana/","http://radioblackout.org/tag/recinzioni/",[21,27,25,17],{"post_content":119},{"matched_tokens":120,"snippet":121,"value":122},[19],"cascata, il crepaccio di un \u003Cmark>ghiacciaio\u003C/mark>, tutto, fino al suono dell’eco,","Il geografo Élisée Reclus, preoccupato perché \"Le antiche forme di possesso, che assicurano a ogni membro della comunità pari diritti di sfruttamento della terra, dell’acqua, dell’aria e del fuoco, non sono che elementi di sopravvivenza arcaica in fase di rapida estinzione\", descrive in tal modo l'avvento della proprietà: \"Ogni curiosità naturale, la roccia, la grotta, la cascata, il crepaccio di un \u003Cmark>ghiacciaio\u003C/mark>, tutto, fino al suono dell’eco, può diventare proprietà privata. 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Non è una metafora. Lo zero termico a 4200 in pieno autunno, i ghiacciai che si sfaldano , il permafrost che si scioglie, le alluvioni devastanti sono la realtà quotidiana delle nostre montagne. Una realtà che stride con l’ostinazione di chi, dalle Alpi agli Appennini, continua a proporre un modello di sviluppo anacronistico e predatorio, basato su pratiche estrattive e grandi-eventi come i giochi invernali. Gli scienziati ci dicono che l’ultimo turista sugli sci arriverà nel 2040 . Eppure si continuano a costruire nuovi impianti di risalita, a scavare bacini per l’innevamento artificiale, a devastare versanti per inutili collegamenti tra comprensori. Secondo questa visione predatoria potremmo arrivare a sciare sull’asfalto per rivitalizzare l’economia montana.\r\n\r\nRaccogliamo la chiamata di A.P.E. La montagna non si arrende perappello per una mobilitazione diffusa in montagna che attraversi l’intero arco alpino e la dorsale appenninica domenica 9 febbraio 2025 e approfittiamo per parlare di olimpiadi invernali, impianti di risalita e opere inutili e dannose in montagna con contributi di Ape, del CIO, di Sollevamenti della terra, Giuliano Bonanomi e del Movimento Pratomagno senza asfalto.\r\n\r\nqui l'audio della trasmissione:\r\n\r\nponteradio_Spore_montagnaDEF\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta i podcast delle puntate di ponte radio precedenti il 7 febbraio 2025 qui: https://radiowombat.net/broadcast/ponte-radio/","15 Febbraio 2025","2025-02-15 20:16:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0-200x110.jpg","7/2/2025 -Sciare sull’asfalto- RADIO SPORE","podcast",1739649981,[183,184,185,186,187],"http://radioblackout.org/tag/a-p-e/","http://radioblackout.org/tag/c-i-o/","http://radioblackout.org/tag/montagne-in-lotta/","http://radioblackout.org/tag/olimpiadi-invernali/","http://radioblackout.org/tag/radio-spore/",[189,190,191,192,193],"A.P.E.","C.I.O.","montagne in lotta","olimpiadi invernali","radio spore",{"post_content":195},{"matched_tokens":196,"snippet":198,"value":199},[197],"ghiacciai","4200 in pieno autunno, i \u003Cmark>ghiacciai\u003C/mark> che si sfaldano , il permafrost","Le terre alte bruciano. 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All’alba di una crisi idrica globale, che già attanaglia comunità rurali e diverse metropoli, siamo andati alla ricerca delle cause di un problema che mina il fondamento della vita terrestre e acquatica così come la conosciamo, nonostante il fatto che di acqua dolce ce ne sarebbe abbondantemente per tutti.\r\n\r\nNel primo audio Alessandro Mauceri (autore del libro “Guerra all’Acqua”) ci illustra quali ripercussioni lo sfruttamento e il controllo delle risorse hanno sulla popolazione mondiale.\r\n\r\nGli stravolgimenti climatici, l’accaparramento delle terre e delle sorgenti da parte di grandi gruppi finanziari e multinazionali, lo sfruttamento legato all’agricoltura intensiva e l’allevamento, l’inquinamento delle falde, dei fiumi e infine dei mari comportano vere e proprie catastrofi nei territori dove avvengono. Infatti sempre più persone vengono private delle risorse minime per sopravvivere e sono costrette a migrare, ammassarsi negli slum delle metropoli o a cambiare continente. Ciò ha forti ripercussioni, sia in termini sanitari, ma sopratutto politici: moltissimi dei conflitti che oggi infiammano il mondo sono causati dal contenzioso sulle risorse naturali. Probabilmente l’acqua sarà la miccia di tutte le future guerre.\r\n\r\nNel secondo estratto analizziamo gli effetti che l’attività umana ha su tutto il vivente.\r\n\r\nTra i ghiacci del polo nord si accumulano sostanze tossiche e microplastiche che viaggiano per chilometri prima di sedimentarsi tra le calotte gelate dell’Artico e vengono poi re-introdotte attraverso la catena alimentare. 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L’edonismo del sistema capitalista, che tutto ruba e tutto consuma in virtù di un progresso illimitato, ne è la causa principale, l’attività produttiva intensiva ha già reso invivibili tante zone del pianeta: per gli umani, le piante e tutti gli esseri viventi che le popolano.\r\n\r\nI meeting politici e l’inganno della sostenibilità sono solo false promesse alla soluzione del problema, mentre preludono un futuro sempre più controllato e artificiale.\r\n\r\nAscolta la prima puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nE la seconda qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.2.mp3\"][/audio]","22 Giugno 2018","2018-10-17 22:06:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/mare-200x110.jpg","Acqua - Cause ed effetti dell'attività umana sull'elemento acquatico",1529684696,[220,56,221,222,223],"http://radioblackout.org/tag/acqua/","http://radioblackout.org/tag/guerre/","http://radioblackout.org/tag/inquinamento/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento-animale/",[148,29,150,225,162],"inquinamento",{"post_content":227},{"matched_tokens":228,"snippet":229,"value":230},[197],"catena alimentare. 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All’alba di una crisi idrica globale, che già attanaglia comunità rurali e diverse metropoli, siamo andati alla ricerca delle cause di un problema che mina il fondamento della vita terrestre e acquatica così come la conosciamo, nonostante il fatto che di acqua dolce ce ne sarebbe abbondantemente per tutti.\r\n\r\nNel primo audio Alessandro Mauceri (autore del libro “Guerra all’Acqua”) ci illustra quali ripercussioni lo sfruttamento e il controllo delle risorse hanno sulla popolazione mondiale.\r\n\r\nGli stravolgimenti climatici, l’accaparramento delle terre e delle sorgenti da parte di grandi gruppi finanziari e multinazionali, lo sfruttamento legato all’agricoltura intensiva e l’allevamento, l’inquinamento delle falde, dei fiumi e infine dei mari comportano vere e proprie catastrofi nei territori dove avvengono. Infatti sempre più persone vengono private delle risorse minime per sopravvivere e sono costrette a migrare, ammassarsi negli slum delle metropoli o a cambiare continente. Ciò ha forti ripercussioni, sia in termini sanitari, ma sopratutto politici: moltissimi dei conflitti che oggi infiammano il mondo sono causati dal contenzioso sulle risorse naturali. Probabilmente l’acqua sarà la miccia di tutte le future guerre.\r\n\r\nNel secondo estratto analizziamo gli effetti che l’attività umana ha su tutto il vivente.\r\n\r\nTra i ghiacci del polo nord si accumulano sostanze tossiche e microplastiche che viaggiano per chilometri prima di sedimentarsi tra le calotte gelate dell’Artico e vengono poi re-introdotte attraverso la catena alimentare. Lo scioglimento dei \u003Cmark>ghiacciai\u003C/mark> è un problema per gli esseri viventi che vivono in quelle zone, ma un’opportunità per gli stati che vedono una zona nuova da sfruttare, sia a livello estrattivo che commerciale.\r\n\r\nAnche i fiumi sono fortemente minacciati: da sempre usati da discarica per tutte le attività industriali, raccolgono tutti i pesticidi, veleni, farmaci e scarti che colpiscono la fauna e la flora fluviale, ma anche l’acqua potabile degli acquedotti insufficientemente depurata. Oltretutto gli sbarramenti, le deviazioni e le dighe costituiscono una seria minaccia per la sopravvivenza di questi ecosistemi.\r\n\r\nInfine i mari, che più di tutti soffrono il cambiamento climatico dovuto al gas serra. Nei mari e negli oceani si regista un aumento delle temperature e dell’acidità delle acque, fattori che determinano una riduzione delle specie esistenti, se non vere e e proprie migrazioni di pesci tropicali in acque un tempo più fredde come quelle del Mediterraneo. L’innalzamento delle temperature è anche causa di cambiamenti atmosferici radicali che si ripercuotono in siccità o alluvioni.\r\n\r\nMolte delle crisi e delle catastrofi che segnano il nostro tempo sono gli effetti dello sfruttamento idrico. L’edonismo del sistema capitalista, che tutto ruba e tutto consuma in virtù di un progresso illimitato, ne è la causa principale, l’attività produttiva intensiva ha già reso invivibili tante zone del pianeta: per gli umani, le piante e tutti gli esseri viventi che le popolano.\r\n\r\nI meeting politici e l’inganno della sostenibilità sono solo false promesse alla soluzione del problema, mentre preludono un futuro sempre più controllato e artificiale.\r\n\r\nAscolta la prima puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nE la seconda qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.2.mp3\"][/audio]",[232],{"field":89,"matched_tokens":233,"snippet":229,"value":230},[197],{"best_field_score":205,"best_field_weight":129,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":42,"score":206,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":34},{"document":236,"highlight":250,"highlights":255,"text_match":203,"text_match_info":258},{"comment_count":42,"id":237,"is_sticky":42,"permalink":238,"podcastfilter":239,"post_author":212,"post_content":240,"post_date":241,"post_excerpt":48,"post_id":237,"post_modified":242,"post_thumbnail":243,"post_title":244,"post_type":180,"sort_by_date":245,"tag_links":246,"tags":249},"47665","http://radioblackout.org/podcast/i-folli-progetti-di-geoingegneria-per-affrontare-i-cambiamenti-climatici/",[139],"Per far fronte al surriscaldamento globale, ingegneri e ricercatori stanno mettendo a punto sistemi di gestione della radiazione solare mediante lo spargimento aereo di particelle prodotte da anidride solforosa (SO2) capaci di riflettere i raggi solari verso lo spazio, di modo da raffreddare l’atmosfera terrestre. Queste ricerche prendono spunto dalle eruzioni vulcaniche, come quella del vulcano Pinatubo nelle Filippine che nel secolo scorso ha fatto registrare cambiamenti climatici su scala mondiale, con un abbassamento delle temperature di quasi mezzo grado.\r\n\r\nLa Nasa e le grandi università puntano sulla geo-ingegneria per trovare rimedi agli effetti di questo tipo di società, ma se nei loro simulatori virtuali l’oscuramento del sole potrebbe rivelarsi una soluzione, nella realtà questo potrebbe avere effetti impensabili sul ciclo della vita, come la scomparsa dei monsoni e di tantissime specie animali che non avrebbero il tempo di adeguarsi a un cambiamento climatico così radicale.\r\n\r\nL’uso della geo-ingegneria è agli albori, i progetti sono poco costosi ed espandibili su scala globale, ogni governo potrebbe farne ricorso poiché il suo uso è ancora de-regolamentato anche se non se ne conoscono gli effetti, che potrebbero essere catastrofici perché vanno ad alterare i fondamenti della vita terrestre: i ghiacciai, l’acqua e la radiazione solare.\r\n\r\nAscolta l'estratto della puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/geoing.mp3\"][/audio]","21 Maggio 2018","2019-01-31 12:48:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/1522168791-geoengineering-200x110.jpg","I folli progetti di geoingegneria per affrontare i cambiamenti climatici",1526901671,[56,247,248],"http://radioblackout.org/tag/geoingegneria/","http://radioblackout.org/tag/radiazione-solare/",[29,154,158],{"post_content":251},{"matched_tokens":252,"snippet":253,"value":254},[197],"fondamenti della vita terrestre: i \u003Cmark>ghiacciai\u003C/mark>, l’acqua e la radiazione solare.\r","Per far fronte al surriscaldamento globale, ingegneri e ricercatori stanno mettendo a punto sistemi di gestione della radiazione solare mediante lo spargimento aereo di particelle prodotte da anidride solforosa (SO2) capaci di riflettere i raggi solari verso lo spazio, di modo da raffreddare l’atmosfera terrestre. 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Sembra fantascienza, eppure sono stati investiti fior fiori di quattrini per progettare un’immensa cupola che farà da serra a questo “giardino turistico”. L’innovativa cupola è composta da un’unica volta, senza colonne o muri portanti, composta da acciaio ed ETFE e capace di riprodurre e mantenere una temperatura costante di 26°, auto-alimentandosi energeticamente. La bugia manifesta “dell’energia pulita” non può nascondere che 200 ettari di bosco sono sottratti per far posto ad un’attività turistica, con tutto il corollario di bar, hotel e negozietti. Una cupola che ha la funzione di detenzione come le gabbie di uno zoo, poiché tra i fiori colorati e le finte spiagge vivono tartarughe, pesci, farfalle, uccelli e piccoli mammiferi condannati a un’esistenza segregata per il divertimento umano. La retorica green non cela l’attività imperialista della Francia che trapianta le piante esotiche, ma respinge chi arriva da quelle terre, magari perché aziende e militari francesi le stanno saccheggiando.\r\n\r\nE da un ambiente artificiale all’altro, ci trasferiamo sulle vette bianche delle montagne, bianche sì, ma artificialmente. Infatti per permettere alle frotte di turisti amanti degli sport invernali di scivolare giù per i pendii per sei mesi l’anno si fa un uso spropositato della neve artificiale. Con conseguenze che ridisegnano totalmente l’ambiente montano: per ricaricare i cannoni sparaneve si sono scavati interi bacini artificiali; il maggior peso della neve schiaccia e asfissia il terreno sottostante che lentamente muore; infine il rumore dei cannoni, le turbine, le luci stravolgono l’habitat naturale degli animali.\r\n\r\nPer mantenere questo modello sfruttatore in cui ogni ambiente è usato per creare profitto, si usa la neve artificiale per nascondere i cambiamenti climatici che stanno stravolgendo anche l’ambiente montano che vede le nevi e i ghiacciai ritirarsi sempre più. Ma si continua a costruire dighe e a tagliare boschi per rendere le vacanze comode e divertenti a masse di turisti.\r\n\r\nÈ l’artificializzazione degli ambienti per nascondere la loro tragica trasformazione.\r\n\r\nAscolta la puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/artificiale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","20 Aprile 2018","2019-01-31 12:48:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/vlcsnap-2018-03-23-15h23m34s488-3571819-200x110.png","Dalla neve finta alle serre tropicali: l'artificializzazione dell'ambiente non conosce limiti",1524247558,[271,272,273,274,275,276],"http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/artificializzazione/","http://radioblackout.org/tag/crisi-ecologica/","http://radioblackout.org/tag/neve-finta/","http://radioblackout.org/tag/tropicalia/","http://radioblackout.org/tag/turismo/",[278,160,156,152,279,280],"Ambiente","tropicalia","turismo",{"post_content":282},{"matched_tokens":283,"snippet":284,"value":285},[197],"vede le nevi e i \u003Cmark>ghiacciai\u003C/mark> ritirarsi sempre più. 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Un rito con tanto di sacerdoti ed officianti, che la infilzino sulla carta assorbente come una farfalla nella teca di un collezionista? Magnifica ed oscena nella rigidità imposta.\r\nDi fronte alla Shoah, al Porrajmos, allo sterminio nazista, ai campi dove il limite della ferocia di Stato pare ineguagliabile, qualcuno ha parlato di crimine assoluto. Ma poi c'é sempre chi si ingegna a fare peggio. Dal Ruanda alla ex Jugoslavia si conferma l'intuizione di Primo Levi in \"Se questo è un uomo\". Se è accaduto, potrà accadere ancora. E' scritto nella carne e nel sangue di un'umanità che trova la propria cifra in gesti che non hanno paragone nella ferinità degli animali non umani. Non è un destino, ma una possibilità sempre in agguato.\r\nChi sa spesso vorrebbe dimenticare.\r\nIl giorno della memoria è per gli altri. La speranza è che il rito divenga l'antidoto necessario al ritorno del buio. Sappiamo che non funziona.\r\nL'antisemitismo e l'antiziganismo non sono mero patrimonio dei fascisti di ieri e di oggi, ma sono come un virus dimenticato ma mai debellato, pronto a riemergere, infettando la società.\r\nFocolai di infezione di tanto in tanto ce lo ricordano.\r\nLa bimba bionda che vive con i rom greci ma non può essere figlia loro. Giorni di indignazione urlata verso i rom che rubano i bambini e ne fanno mercimonio. Quando la madre, una rom ungherese povera, racconta di averla regalata perché non poteva averne cura, si scopre che la bambina bionda ha tanti fratelli e sorelle biondi come lei.\r\nFalso allarme? No. L'allarme suonerà ancora ed ancora, perché, si sa, gli zingari rubano i bambini.\r\nDi questi tempi la gente ha particolarmente in odio la finanza, le banche. Subito tra i chiacchiericci riemerge l'immagine dell'ebreo dedito all'usura, del banchiere senza scrupoli che vuole dominare il mondo. Il grande complotto che giustifica i pogrom torna a far capolino tra di noi.\r\nLa memoria è quindi un esercizio inutile? Una fatica che non viene ripagata?\r\nDifficile crederlo. La trasmissione delle testimonianze resta il filo tenue che su cui possiamo tessere una tela robusta, capace di riparare dal vento ghiacciato degli inverni dell'oblio.\r\nPurché sia memoria viva, capace di attraversarci, di farsi com-passione, comune sentire, comune consapevolezza che non c'é sudario più robusto della ragion di Stato perhé l'orrore si ripeta, perché la ferocia trovi le proprie ragioni, perché l'umanità si spezzi in uomini e no.\r\n\r\nA pochi giorni dalla \"giornata della memoria\" ne abbiamo discusso con Paolo Finzi, anarchico di origine ebraica che da tanti anni è impegnato a diffondere la storia dello sterminio nazista di rom e sinti.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 01 24 finzi memoria","29 Gennaio 2014","2018-10-17 22:10:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/memoria-filo-spinato-200x110.jpg","I riti della memoria",1391021463,[303],"http://radioblackout.org/tag/giorno-della-memoria/",[164],{"post_content":306},{"matched_tokens":307,"snippet":309,"value":310},[308],"ghiacciato","capace di riparare dal vento \u003Cmark>ghiacciato\u003C/mark> degli inverni dell'oblio.\r\nPurché sia","La memoria può essere ossificata in un rito celebrato dallo Stato? 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