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Queste registrazioni, pur riferite a persone non indagate, sono state trascritte e inserite nei fascicoli della Procura. Quindi, dopo la chiusura delle indagini sul caso Iuventa, sono diventate pubbliche. Come pubblici sono i nomi delle fonti, che, per loro tutela, in un simile contesto, erano ovviamente anonime e riservate.\r\nQuest’operazione mette in pericolo le vite di \u003Cmark>giornalisti\u003C/mark> e informatori e rende molto più difficile il lavoro di chi fa informazione, perché la riservatezza delle fonti è uno strumento indispensabile per poter acquisire da persone “interne” agli apparati della guardia costiera libica, come delle stesse milizie, gli elementi indispensabili a rendere meno opaco quello che avviene nei centri di detenzione libici, come in mare.\r\nTra le giornaliste intercettate c’è anche Nancy Porsia, freelance, che da anni si occupa di migrazioni, subendo anche minacce dalle milizie libiche.\r\nNancy è stata intercettata e pedinata tramite GPS per sei mesi, mentre la legge consente di farlo solo per 15 giorni a fronte di casi di estrema urgenza e gravità.\r\nLe intercettazioni di Nancy non hanno alcuna di queste caratteristiche.\r\nIn quel periodo Nancy Porsia stava indagando sulla situazione in Libia e sulla cosiddetta “guardia costiera libica”, che il governo Gentiloni si accingeva a finanziare per poter esternalizzare la frontiera, delegando ai libici i respingimenti.\r\nNancy ci ha raccontato di aver sospettato già all’epoca di essere sotto controllo ed in pericolo di vita, perché le sue inchieste potevano mettere sabbia nell’ingranaggio repressivo che il governo italiano stava oliando insieme a quello libico.\r\nQuesta vicenda è un precedente gravissimo, perché rivelare le fonti di un giornalista, intercettandolo, rischia di rendere sempre più difficile trovare persone disponibili a raccontare la trama sottesa ad intese internazionali come quella del 2017.\r\nPer quegli accordi migliaia di persone sono morte in mare o nei lager libici.\r\n\r\nAscolta la diretta con Nancy Porsia, su questa vicenda che la vede, suo malgrado, protagonista:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021-04-06-intecettazioni-nancy-porsia.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":91,"snippet":92,"value":92},[78],"Inchiesta ONG: intercettati \u003Cmark>giornalisti\u003C/mark>",[94,96,98,101,103,105,107,109,111,113],{"matched_tokens":95,"snippet":76},[],{"matched_tokens":97,"snippet":77},[],{"matched_tokens":99,"snippet":100},[78],"\u003Cmark>giornalisti\u003C/mark>",{"matched_tokens":102,"snippet":79},[],{"matched_tokens":104,"snippet":80},[],{"matched_tokens":106,"snippet":39},[],{"matched_tokens":108,"snippet":81},[],{"matched_tokens":110,"snippet":82},[],{"matched_tokens":112,"snippet":83},[],{"matched_tokens":114,"snippet":84},[],[116,122,125],{"field":40,"indices":117,"matched_tokens":119,"snippets":121},[118],2,[120],[78],[100],{"field":123,"matched_tokens":124,"snippet":92,"value":92},"post_title",[78],{"field":126,"matched_tokens":127,"snippet":88,"value":89},"post_content",[78],578730123365712000,{"best_field_score":130,"best_field_weight":131,"fields_matched":132,"num_tokens_dropped":52,"score":133,"tokens_matched":134,"typo_prefix_score":52},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",1,{"document":136,"highlight":164,"highlights":188,"text_match":198,"text_match_info":199},{"cat_link":137,"category":138,"comment_count":52,"id":139,"is_sticky":52,"permalink":140,"post_author":29,"post_content":141,"post_date":142,"post_excerpt":57,"post_id":139,"post_modified":143,"post_thumbnail":144,"post_thumbnail_html":145,"post_title":146,"post_type":62,"sort_by_date":147,"tag_links":148,"tags":156},[49],[51],"41625","http://radioblackout.org/2017/04/mexico-dove-i-giornalisti-scomodi-muoiono-ammazzati-dai-narcos/","In coda alla vicenda di Gabriele Del Grande siamo andati a vedere cosa capita ai giornalisti nel mondo, scoprendo che la metà di quelli assassinati nell'orbe terraqueo si trovano in Mexico a scoperchiare le soperchierie dei politici e amministratori intrallazzati con i narcos, e se si toccano gli interessi del narcotraffico, se si mette becco nell'idra dalle molte teste che si contendono il mercato della droga che transita in un senso della frontiera e le armi nell'altro senso, è molto probabile che il corpo martoriato verrà ritrovato nei pressi di un narco-mensaje a monito della cittadinanza. Abbiamo sentito di come venga manipolata la stampa, al di là dell'incredibile quantità di morti tra le fila di giornalisti impegnati (metà dei giornalisti uccisi al mondo nel 2016 erano messicani).\r\n\r\nDal 2006 Calderon aveva scatenato ufficialmente la Guerra messicana della Droga e il risultato sono stati massacri (quello di Ayotzinapa è solo uno dei più efferati e che hanno colpito l'opinione pubblica interna alla nazione e dove lo stato ha partecipato al massacro coprendo la desapareción forzada) di civili e pretesto per una ancora maggiore repressione; creazione di alleanze e divisioni all'interno dei cartelli, ma anche nascita di milizie popolari, resistenze della società civile, arresti eccellenti... Fino agli intrecci tra cartelli e istituzioni, tra politici e criminali e quanto le due figure si distinguono e quanto i paramilitari si spartiscono il territorio per agire la repressione.\r\n\r\nAbbiamo sentito una attivista del Nodo solidale chiapaneco per ottenere un quadro degli eventi e dell'attualità a proposito di periodistas asesinados e cartelli del narcotraffico nelle varie realtà della Unione di stati messicana, dal Michioacan al Guerrero, dal Chiapas al Sinaloa, da Veracruz a Chiuhahua.\r\n\r\nnarcos e giornalisti uccisi\r\n\r\nUn bell'aggiornamento di David Lifoti sul comune di Cheràn, di cui ci ha parlato la nostra corrispondente dal Chiapas al termine del podcast, può essere letto a questo indirizzo:\r\n\r\nhttp://www.labottegadelbarbieri.org/messico-lautogoverno-della-comune-di-cheran/","29 Aprile 2017","2017-05-03 12:07:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/no_mas.jpg-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"184\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/no_mas.jpg-300x184.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/no_mas.jpg-300x184.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/no_mas.jpg-768x470.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/no_mas.jpg.jpg 770w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Mexico: dove i giornalisti scomodi muoiono, ammazzati dai narcos",1493455900,[149,150,151,152,153,154,155],"http://radioblackout.org/tag/cartelli-narcos/","http://radioblackout.org/tag/desaparecion-forzada/","http://radioblackout.org/tag/giornalisti-ammazzati/","http://radioblackout.org/tag/mexico/","http://radioblackout.org/tag/milizie-popolari/","http://radioblackout.org/tag/paramilitari/","http://radioblackout.org/tag/periodistas/",[157,158,159,160,161,162,163],"cartelli narcos","desaparecion forzada","giornalisti ammazzati","mexico","milizie popolari","paramilitari","periodistas",{"post_content":165,"post_title":169,"tags":172},{"matched_tokens":166,"snippet":167,"value":168},[78],"a vedere cosa capita ai \u003Cmark>giornalisti\u003C/mark> nel mondo, scoprendo che la","In coda alla vicenda di Gabriele Del Grande siamo andati a vedere cosa capita ai \u003Cmark>giornalisti\u003C/mark> nel mondo, scoprendo che la metà di quelli assassinati nell'orbe terraqueo si trovano in Mexico a scoperchiare le soperchierie dei politici e amministratori intrallazzati con i narcos, e se si toccano gli interessi del narcotraffico, se si mette becco nell'idra dalle molte teste che si contendono il mercato della droga che transita in un senso della frontiera e le armi nell'altro senso, è molto probabile che il corpo martoriato verrà ritrovato nei pressi di un narco-mensaje a monito della cittadinanza. 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Faccendo che il governo non gradisce che vengano rivelato ai propri cittadini, cui i massacri, i bombardamenti delle case, le persone bruciate vive,, le torture in Bakur vengono descritti come operazioni antiterrorismo.\r\n\r\nIl silenzio dei media italiani ed europei sull'assedio di Cezir e di Sur dimostra che nel nostro paese l'informazione è in buona parte arruolata.\r\nLa Turchia si è assunta il compito di bloccare i profughi diretti in Europa: in cambio riceve denaro ed appaoggio politico alla politica di genocidio delle città ribelli del Kurdistan.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Murat Cinar, mediattivista, blogger di origine turca che da molti anni vive nella nostra città.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-02-16-murat-repressione-giornalisti","16 Febbraio 2016","2016-02-18 13:31:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/turchia_prigione_giornalisti-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"165\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/turchia_prigione_giornalisti-300x165.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/turchia_prigione_giornalisti-300x165.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/turchia_prigione_giornalisti-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/turchia_prigione_giornalisti.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Turchia. 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Diversi giornalisti italiani, tra cui Andrea Sceresini, freelance intervistato ai nostri microfoni, il 6 Febbraio si sono visti sospendere l’accredito giornalistico dall ministero della Difesa del governo di Kyiv dopo un reporage realizzato nella città sotto attacco di Bakhmut, in quanto ritenuti collaborazionisti con il governo di Mosca, motivazione su cui non è stata offerta mai alcuna prova. Da quel momento, non hanno potuto più svolgere la loro attività di reporter di guerra.\r\n\r\nI due giornalisti da molti anni seguono le vicende politiche in Ucraina, fin dal 2014 e dai primi conflitti nel Donbass. La colpa, mai comunicata formalmente in realtà dal governo ucraino ma rifertia tramite la Farnesina, parrebbe essere quella di aver raccontato il conflitto su entrambi i lati, realizzando inchieste anche nelle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. Quanto basta per essere considerati come \"giornalisti nemici\".\r\n\r\nUna vicenda esemplificativa della quantità di propaganda di cui è intrisa questa guerra, come tutte probabilmente, e di quanto sia difficile raccontarla in modo obiettivo a causa di una polarizzazione totale, in cui esporre dei dubbi, non essere allineato alle voci militariste, parlare di diserzione o fare delle critiche al governo Ucraino, equivale ad essere, tramite una equazione strampalata, pro-Putin o pro-invasione.\r\n\r\nNe parliamo al microfono con Andrea Sceresini:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/ucraina.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","15 Marzo 2023","2023-03-15 16:18:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422.jpeg 750w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerra e libertà di informazione. 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I provvedimenti presi dopo il tentativo di colpo di stato del 15 Luglio sono stati di recente rinnovati di altri tre mesi. Il Presidente Erdogan, lo scorso 29 Settembre ha espresso la sua opinione, arrivando a dichiarare che a suo parere sarebbero serviti altri dodici mesi e che forse nemmeno questi sarebbero bastati. Lo stesso giorno, per decreto legge, con argomenti legati alla sicurezza nazionale, sono stati oscurati 12 canali televisivi, 11 canali radiofonici, e il giorno direttamente successivo è stato impedito l’accesso ai siti web di 2 canali tv ed un canale radio. Tra i canali televisivi coinvolti ci sono: IMC Tv, Hayatin Sesi Tv, Denge Tv, Jiyan Tv, Zarok Tv, Azadi Tv, Tv10, Birlik Medya Tv e Van Tv. Tra i canali radiofonici azzittiti si distinguono Ozgur Radyo e Yon Radyo. Ai canali televisivi e radiofonici è stata annullata la licenza di trasmissione. Nel caso dei canali televisivi Denge Tv, Birlik Medya Tv e Van Tv la polizia ha messo i sigilli alle porte delle redazioni.\r\nGuardando da vicino alcuni media coinvolti si nota Hayatin Sesi Tv, espressione televisiva del quotidiano nazionale Evrensel, un giornale socialista storico della Turchia. Un giornale accusato circa un mese fa da parte del quotidiano nazionale conservatore Yeni Akit di essere il “portavoce del Partito dei Lavoratori del Kurdistan(PKK)”. Nella sua notizia il giornale di destra annunciava la possibile chiusura del giornale.\r\nUn altro canale televisivo oscurato è Imc Tv. Una realtà indipendente nata il Primo Maggio del 2011 che ha prestato molta attenzione alla rivolta del parco Gezi, al massacro di Roboski, all’occupazione di Sengal in Iraq, all’assedio di Kobane in Siria e agli omicidi sul lavoro, in particolare l’esplosione della miniera a Soma. Imc Tv già nel mese di Febbraio di quest’anno è stato accusato dalla Procura di Ankara di promuovere la propaganda del PKK e gli è stato tolto il diritto di trasmissione via satellite Turksat.\r\nTra le stazioni radiofoniche c’è Yon Radyo. Esperienza di vari decenni, è un’altra realtà di sinistra. La radio da anni oltre trasmettere la musica tradizionale della Turchia ospitava diversi programmi politici e di informazione. Secondo il presidente del consiglio amministrativo del canale, Yuksel Mansur Kilinc, il canale ha ricevuto ufficialmente le congratulazioni da parte del Consiglio Superiore dell’Audiovisivo per via del lavoro che ha condotto durante la notte ed i giorni successivi del tentato golpe del 15 Luglio. Nonostante ciò il governo ha deciso di togliergli la voce.\r\nNel 2016 il governo ha chiuso 45 giornali locali e nazionali, 23 canali radiofonici, 16 canali televisivi, 15 riviste nazionali e locali, 3 agenzie stampa, 29 case editrici e distributori. Tutti accusati o di appartenere alla comunità religiosa guidata dal leader spirituale Fettullah Gulen, definita come un’organizzazione terroristica armata da parte del governo e dalla magistratura, ed accusata di aver organizzato il tentativo di colpo di stato del 15 Luglio, oppure di promuovere la propaganda del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), organizzazione armata fondata nel 1978 tutt'ora in conflitto con lo Stato.\"\r\nAscolta la diretta:\r\n2016-10-25-murat-giornalistiturchia\r\n\r\n \r\nAll'interno di questo scenario si inserisce la vicenda che vede protagonista l'oscuramento delle trasmissioni di Med Nuce TV, un'emittente curda provvista della regolare licenza AGCOM, che lo scorso 3 ottobre è stata costretta ad interrompere definitivamente il servizio su sollecitazione di Eutelsat, uno dei maggiori operatori satellitari al mondo, a sua volta pressata dall'RTUK, il Consiglio supremo di Erdogan per la radio e la televisione, che in territorio turco, dopo il fallito golpe del 15 luglio scorso, ha chiuso 12 canali televisivi e 11 stazioni radiofoniche arrestando ed epurando oltre 80.000 persone fra avvocati, magistrati, insegnanti e giornalisti.\r\nIl 29 settembre, Med Nuce, che trasmette dal Belgio e ha sede legale in Italia, viene contattata via mail da Eutelsat che informa il direttore, Antonio Ruggeri, che nell'arco di quattro giorni sarebbero state sospese le trasmissioni. E così è avvenuto. Segno di un'evidente sconfinamento in Occidente della repressione turca dopo l'ultimo golpe, e della dimostrazione di un atto di forza che rende bene l'idea dell'attuale situazione della penisola turca.\r\nNe abbiamo parlato con Federico, redattore della radio:\r\n2016-10-25-federico-mednuce\r\n\r\n ","25 Ottobre 2016","2016-10-27 14:45:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/1024px-Police_Day_Mubarak_attack_against_press_25Jan2011_1-200x110.gif","\u003Cimg width=\"300\" height=\"171\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/1024px-Police_Day_Mubarak_attack_against_press_25Jan2011_1-300x171.gif\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","La verità è un'arma che spaventa. 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Gestire le questioni sociali come problemi di ordine pubblico è una scelta che attraversa il pianeta. \r\nMa droni, telecamere intelligenti, riconoscimenti facciali sono solo un dei tasselli del mosaico dell’ordine pubblico. \r\nLa funzione poliziesca si estende e torna ad investire ambiti, che sino a poco tempo fa erano sottratti alla dimensione immediatamente repressiva, per essere delegati all’ambiguo settore dei servizi sociali, dove controllo e sostegno appaiono indistinguibili.\r\nLa polizia, oltre ai reati formalmente definiti, diviene agente del controllo dei comportamenti, della correttezza morale, per dare attuazione ad un corpus di norme che collocano la povertà sul versante scivoloso della colpa. La pandemia ha offerto la possibilità di sperimentare sull’intera popolazione forme di controllo altrimenti riservate a gruppi ristretti: oppositori politici, persone razzializzate, senzatetto.\r\nLa polizia sociale è polizia in senso ampio, dove alla persecuzione delle attività definite reati dalle leggi vigenti, si affianca il controllo sempre più stringente sulla popolazione, in base a criteri di moralità pubblica, oggi definiti dalla pandemia, sino a ieri inscritti nel reticolo della città decorosa. Uno degli strumenti cardine della polizia sociale è il censimento, il mezzo con il quale censire ed incasellare chi, per propria condizione sociale, sfugge alla rete virtuale in cui la gran parte di noi è più o meno volontariamente inserito.\r\nCe ne ha parlato Enrico Gargiulo dell’università di Bologna\r\nLa guerra ai giornalisti di Macron\r\n\r\nNo Tav. Viaggio in una notte senza stelle. A 15 anni dalla rivolta di Venaus l’apertura dei cantieri per realizzazione della nuova linea ad alta velocità ferroviaria, che consegnerà la Val Susa al destino di corridoio logistico per le merci, è ormai molto vicina.\r\nSiamo prossimi al punto di non ritorno. I nuovi lavori ci offriranno occasioni nuove per mettere in difficoltà i nostri avversari, dipende solo da noi coglierle.\r\nIl futuro non si delega: oggi come allora solo l’azione diretta, senza deleghe, può creare le condizioni per fermare ancora una volta la corsa folle, di chi antepone il profitto alla vita e alla libertà di tutti.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 23 dicembre\r\nAborto libero! La giunta Cirio nega l’aborto farmacologico domiciliare e piazza le associazioni catto-fasciste negli ospedali: fermiamoli!\r\nPunto info al mercato di piazza Madama Cristina\r\nore 10,30 – 12,30\r\n\r\nIn strada contro il Tav e il suo mondo. Seguite gli appuntamenti sul blog\r\n\r\nChiacchiere e libreria\r\nTutte le domeniche di dicembre dalle 16 alle 18\r\nalla FAT in corso Palermo, 46\r\nUn'occasione per incontrarsi, scambiare due chiacchiere informali, consultare libri, riviste, opuscoli, volantini della nostra distro, portarsi a casa maglie e borse di \"SeriRiot\", la nostra serigrafia autogestita e tanto altro…\r\nI libri si possono consultare o comprare per sostenere le lotte. Li puoi anche avere in prestito: prendi il libro che vuoi, lo paghi ma quando lo riporti ti restituiamo i soldi. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 – durante il lockdown gli orari e i giorni variano: scrivici per info\r\n\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. 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La pandemia ha offerto la possibilità di sperimentare sull’intera popolazione forme di controllo altrimenti riservate a gruppi ristretti: oppositori politici, persone razzializzate, senzatetto.\r\nLa polizia sociale è polizia in senso ampio, dove alla persecuzione delle attività definite reati dalle leggi vigenti, si affianca il controllo sempre più stringente sulla popolazione, in base a criteri di moralità pubblica, oggi definiti dalla pandemia, sino a ieri inscritti nel reticolo della città decorosa. Uno degli strumenti cardine della polizia sociale è il censimento, il mezzo con il quale censire ed incasellare chi, per propria condizione sociale, sfugge alla rete virtuale in cui la gran parte di noi è più o meno volontariamente inserito.\r\nCe ne ha parlato Enrico Gargiulo dell’università di Bologna\r\nLa guerra ai \u003Cmark>giornalisti\u003C/mark> di Macron\r\n\r\nNo Tav. Viaggio in una notte senza stelle. A 15 anni dalla rivolta di Venaus l’apertura dei cantieri per realizzazione della nuova linea ad alta velocità ferroviaria, che consegnerà la Val Susa al destino di corridoio logistico per le merci, è ormai molto vicina.\r\nSiamo prossimi al punto di non ritorno. I nuovi lavori ci offriranno occasioni nuove per mettere in difficoltà i nostri avversari, dipende solo da noi coglierle.\r\nIl futuro non si delega: oggi come allora solo l’azione diretta, senza deleghe, può creare le condizioni per fermare ancora una volta la corsa folle, di chi antepone il profitto alla vita e alla libertà di tutti.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 23 dicembre\r\nAborto libero! La giunta Cirio nega l’aborto farmacologico domiciliare e piazza le associazioni catto-fasciste negli ospedali: fermiamoli!\r\nPunto info al mercato di piazza Madama Cristina\r\nore 10,30 – 12,30\r\n\r\nIn strada contro il Tav e il suo mondo. Seguite gli appuntamenti sul blog\r\n\r\nChiacchiere e libreria\r\nTutte le domeniche di dicembre dalle 16 alle 18\r\nalla FAT in corso Palermo, 46\r\nUn'occasione per incontrarsi, scambiare due chiacchiere informali, consultare libri, riviste, opuscoli, volantini della nostra distro, portarsi a casa maglie e borse di \"SeriRiot\", la nostra serigrafia autogestita e tanto altro…\r\nI libri si possono consultare o comprare per sostenere le lotte. Li puoi anche avere in prestito: prendi il libro che vuoi, lo paghi ma quando lo riporti ti restituiamo i soldi. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 – durante il lockdown gli orari e i giorni variano: scrivici per info\r\n\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nScrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":441,"snippet":442,"value":442},[78],"Anarres del 4 dicembre. Polizia politica e sociale. No Tav: viaggio in una notte senza stelle. 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Da lì comincia il nostro dialogo che replica e moltiplica quello che Emanuele e Massimo hanno innescato nel loro libro per trasmettere impressioni e analisi, interpretazioni e intuizioni elaborate singolarmente o nei sopralluoghi insieme nel Sudest asiatico per dare una forma un po' più dettagliata al fenomeno delel scam city e alle sue implicanze.\r\n\r\nNon si muove foglia che Xi non voglia tra i grattacieli delle scam city\r\n\r\nImmergendosi nel fenomeno delle scam city, le città della truffa, si può ricavare una fotografia nitida dei differenti parametri che regolano l'economia dell'Asean, quella sommersa ma anche quella su cui si fonda l'intero sistema – basti pensare a quale peso (più della metà del pil) hanno questi eredi dei casinò precovid nel'economia cambogiana. E l'aea del Sudest asiatico è quella dove si regola il reale scontro a livello globale.\r\nEmanuele Giordana e Massimo Morello si sono immersi in questo magma frenetico di creazione e sviluppo di realtà urbane dal nulla e suo improvviso disfacimento una volta compreso che quei compound misteriosi e talvolta trasandati a nascondere tante vite rapite e ridotte in schivitù (forse in alcuni casi una reclusione volontaria per i facili guadagni) costituiscono un affare da migliaia di miliardi, gestiti da tycoon ai vertici delle mafie, ma regolati dalla volontà cinese di sfruttarne i proventi e, al momento opportuno, azzerarli con tutta la città cresciuta intorno (che torna a essere preda della giungla naturale in sostituzione dei blockchain, delle truffe telefoniche, della pirateria informatica...). I due reporter hanno battuto di persona i confini pericolosi tra Myanmar e Thailandia, le realtà cambogiane (il paese che maggiormente detiene le concessioni cinesi a ospitare scam center), il Laos e il Vietnam, scrivendo un libro (Asia Criminale, edito da Baldini+Castoldi) che è fondato su una sorta di dialogo tra loro e con i testimoni incontrati, corredato dalla storia da loro stessi testimoniata negli articoli di prezioso giornalismo sul campo a partire dagli anni Settanta, quando frequentavano quegli stessi luoghi, riuscendo a dare così anche l'effettiva trasformazione della società e dei luoghi di questa parte di mondo rivisitata più volte nel tempo.\r\nIl racconto che ce ne hanno fatto, a tratti divertente, apre uno squarcio nel velo di mistero attorno alle scam city e ai costanti rivolgimenti di alleanze, affari e amicizie tradite con toni che tra l'evocazione dell'atmosfera letteraria, la geometria dei vari Triangoli d'Oro (o altri preziosi) e il dettaglio fotografico che con precisione inquadrano la realtà presente consentono di interpretare eventi, sviluppi, cambiamenti e direzione di quelle società difficilmente penetrabili e che continuano a condizionare il mondo attraverso gli intrecci tra economia criminale, microfinanza e finanza globale... e sullo sfondo emerge sempre da ogni particolare l'impronta vigile della Cina.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4xWsR7M5kbFjSn1sAamkxc?si=p9ptvPlrSa6kwnHIIz5J6Q\r\n\r\nAltri temi inerenti alla geopolitica estremorientale si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carola Frediani che ha lavorato per anni come giornalista occupandosi di sorveglianza, cybercrimine e cybersicurezza, animatrice della newsletter Guerre di Rete, parliamo delle interazioni sempre più pervasive fra guerre e tecnologia.\r\nGuerre di rete conduce una ricerca accurata sui temi della cybersicurezza con uno sguardo critico ed informato sull'applicazione delle nuove tecnologie agli scenari bellici, partendo dal caso ucraino, scenario in cui la predominanza dell'uso dei droni ha cambiato il modo di fare la guerra con l'utilizzo di tecnologia diffusa spesso a duplice uso militare e civile .Gli attacchi informatici spesso anticipano le guerre sul terreno, si cita il caso del reclutamento da parte dell'esercito ucraino di vari hacker attivisti nonché di attacchi informatici russi contro obiettivi sensibili ucraini .Si espande il controllo dei sistemi di sorveglianza anche verso gruppi sociali ritenuti pericolosi in un contesto bellico con il supporto di aziende tecnologiche che sperimentano in scenari bellici l'efficacia dei propri sistemi di cybersicurezza. La ricerca di armamenti che riduca sempre di più l'intervento umano conduce all'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella definizione degli obiettivi (vedi il sistema Lavender israeliano utilizzato a Gaza) definendo il numero di potenziali vittime \"collaterali\" in base alla preminenza dell'obiettivo da colpire.\r\nL'osservatorio con le sue peculiarità consente di registrare realmente i tempi di progettazione e uso dell'innovazione tecnologica, consentendo di verificare quando e chi abbia preparato le guerre, ma anche quale uso dell'Intelligenza Artificiale sia più sviluppato dai poteri nazionali – ormai tutti apertamente totalitari e di impronta autoritaria. Evidente è il caso dell'Iran che sviluppa sicuramente il comparto dei droni da combattimento (meno sofisticati di altri stati), ma potenzia moltissimo le applicazioni che pervadono il controllo dell'ordine interno; altri paesi sono all'avanguardia del contrasto alla migrazione (Usa); e poi ci sono le guerre scatenate per appropriarsi delle risorse utili a potenziare la dotazione in AI.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/le-nuove-frontiere-belliche-della-tecnologia-guerre-di-rete-e-dual-use--67031781\r\n\r\ngli altri interlocutori interpellati sull'escalation bellica e le nuove forme di guerra si trovano qui","18 Luglio 2025","2025-07-19 10:01:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 17/07/2025 - LE CONSEGUENZE DISTOPICHE DELLA DIGITALIZZAZIONE: LO SCHIAVISMO NELLE SCAM CITY DI AZZARDO ON LINE E BITCOIN, LE VITTIME COLLATERALI DELLA GUERRA DI DRONI",1752831646,[461,462],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/","http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[399,464],"BastioniOrione",{"post_content":466},{"matched_tokens":467,"snippet":468,"value":469},[78],"Carola Frediani e dagli ottimi \u003Cmark>giornalisti\u003C/mark> di \"Guerre di Rete\" si"," \r\n\r\n \r\n\r\nNel giorno in cui filtra la notizia che una pattuglia russa si arrende per la prima volta a una brigata di droni ucraini interamente postumana abbiamo trasmesso due racconti apparentemente distanti tra loro ma con una peculiarità in comune: sia nelle scam city descritte dai due mitici reporter Emanuele Giordana e Massimo Morello sulla scorta del loro libro Asia Criminale, sia nei conflitti analizzati da Carola Frediani e dagli ottimi \u003Cmark>giornalisti\u003C/mark> di \"Guerre di Rete\" si possono individuare le conseguenze della pervasività della rete e degli effetti della digitalizzazione su finanza più o meno criminale, strategie commerciali, controllo geopolitico di interi paesi, sfruttamento del gioco d'azzardo e delle criptovalute per allargare l'influenza su intere regioni – come spiegato con dovizia di testimonianze di primissima mano da Manulo e Max –, dove si possono preparare quelle guerre che poi vedranno droni e intelligenze artificiali di vario tipo spadroneggiare (e uccidere civili) nelle descrizioni di Carola.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCominciamo dai Triangoli di una geometria da sempre sinonimo di criminalità in Sudest asiatico. 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I due reporter hanno battuto di persona i confini pericolosi tra Myanmar e Thailandia, le realtà cambogiane (il paese che maggiormente detiene le concessioni cinesi a ospitare scam center), il Laos e il Vietnam, scrivendo un libro (Asia Criminale, edito da Baldini+Castoldi) che è fondato su una sorta di dialogo tra loro e con i testimoni incontrati, corredato dalla storia da loro stessi testimoniata negli articoli di prezioso giornalismo sul campo a partire dagli anni Settanta, quando frequentavano quegli stessi luoghi, riuscendo a dare così anche l'effettiva trasformazione della società e dei luoghi di questa parte di mondo rivisitata più volte nel tempo.\r\nIl racconto che ce ne hanno fatto, a tratti divertente, apre uno squarcio nel velo di mistero attorno alle scam city e ai costanti rivolgimenti di alleanze, affari e amicizie tradite con toni che tra l'evocazione dell'atmosfera letteraria, la geometria dei vari Triangoli d'Oro (o altri preziosi) e il dettaglio fotografico che con precisione inquadrano la realtà presente consentono di interpretare eventi, sviluppi, cambiamenti e direzione di quelle società difficilmente penetrabili e che continuano a condizionare il mondo attraverso gli intrecci tra economia criminale, microfinanza e finanza globale... e sullo sfondo emerge sempre da ogni particolare l'impronta vigile della Cina.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4xWsR7M5kbFjSn1sAamkxc?si=p9ptvPlrSa6kwnHIIz5J6Q\r\n\r\nAltri temi inerenti alla geopolitica estremorientale si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carola Frediani che ha lavorato per anni come giornalista occupandosi di sorveglianza, cybercrimine e cybersicurezza, animatrice della newsletter Guerre di Rete, parliamo delle interazioni sempre più pervasive fra guerre e tecnologia.\r\nGuerre di rete conduce una ricerca accurata sui temi della cybersicurezza con uno sguardo critico ed informato sull'applicazione delle nuove tecnologie agli scenari bellici, partendo dal caso ucraino, scenario in cui la predominanza dell'uso dei droni ha cambiato il modo di fare la guerra con l'utilizzo di tecnologia diffusa spesso a duplice uso militare e civile .Gli attacchi informatici spesso anticipano le guerre sul terreno, si cita il caso del reclutamento da parte dell'esercito ucraino di vari hacker attivisti nonché di attacchi informatici russi contro obiettivi sensibili ucraini .Si espande il controllo dei sistemi di sorveglianza anche verso gruppi sociali ritenuti pericolosi in un contesto bellico con il supporto di aziende tecnologiche che sperimentano in scenari bellici l'efficacia dei propri sistemi di cybersicurezza. 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L’OMICIDIO DI STATO DI HAMID BADOUI\r\n\r\nLunedì 19 maggio 2025 il cadavere Hamid Badoui è stato trovato in una cella del carcere di Torino.\r\n\r\nIl tutto è stato classificato come suicidio, ma la sua morte è il prodotto di una concatenazione di violenze: la reclusione in carcere e CPR, la deportazione nel centro di Gjader in Albania, la psico-farmacolizzazione coercitiva di questi spazi concentrazionari, il pestaggio brutale nel quartiere di Barriera di Milano.\r\n\r\nLa morte di Hamid è un omicidio di Stato diluito.\r\n\r\nGrazie al contributo di una compagna presente - e denunciata per non essere rimasta inerte di fronte alla violenza scatenata dagli agenti contro Hamid – cerchiamo di ripercorrere gli eventi che hanno portato alla morte di questo giovane uomo, dalla ferocia delle forze dell’ordine esibita come monito nei quartieri popolari, agli effetti della Guerra alle Persone Migranti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_la-morte-di-Hamid.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCAGLIARI - SCIOPERO DELLA FAME A STAFFETTA NEL CARCERE DI UTA\r\n\r\nNel carcere cagliaritano i prigionieri stanno portando avanti dal 25 aprile uno sciopero della fame a staffetta contro le condizioni detentive:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_sciopero-Uta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCAGLIARI – JOINT STARS: UN PETARDO E MILLE BOMBE\r\n\r\nIl 10 Maggio 2025 si è tenuta a Cagliari una manifestazione contro l'operazione militare Joint Stars: un’esercitazione interforze che rappresenta in modo esemplare gli scenari operativi della guerra contemporanea, tra cyber-warfare, gestione dell’ordine pubblico e arruolamento dell’apparato accademico e mediatico.\r\n\r\nIn quella giornata è stato lanciato un petardo, azione che ha portato alla denuncia di un compagno e alla perquisizione della sua abitazione e dell’Officina Autogestita Kasteddu:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_joint-stars-kasteddu.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCOOPERAZIONE MILITARE (E REPRESSIVA) TRA ITALIA E ISRAELE\r\n\r\nL’8 giugno 2025 verrà rinnovato automaticamente un accordo quadro di cooperazione Italia-Israele.\r\n\r\nNei giorni scorsi un gruppo di 10 giuristi si è espresso “tecnicamente” contro il protrarsi di questa relazione, ma oltre alle implicazioni militari possiamo osservare diversi piani di stretta collaborazione: dall’utilizzo di spyware israeliani contro ONG e giornalisti ai magistrati italiani (pilotati a distanza come droni) per colpire attivisti palestinesi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_memorandum-ITA-ISRAELE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDRONI CINESI TRA GUERRA E QUOTIDIANITA’\r\n\r\nPartiamo dalla notizia di un nuovo drone sottomarino cinese, guidato da intelligenza artificiale, in grado di stazionare per oltre un mese a 60 metri di profondità e lanciare “missili per la ricerca”… qualcosa che ricorda molto i programmi di ricerca “civile” europea che coinvolgono le industrie militari israeliane.\r\n\r\nPassiamo alla diffusione di droni cinesi della DJI nei cieli statunitensi e di come possa risultare complesso implementare la loro messa al bando visto il livello di integrazione di queste tecnologie nella quotidianità della società americana (così come nel conflitto russo-ucraino).\r\n\r\nInfine andiamo a osservare il processo di militarizzazione delle forze dell’ordine incarnato dalla scelta della polizia australiana di dotarsi del sistema Drone Shield.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_DJI-droni-cinesi-aukus.mp3\"][/audio]","26 Maggio 2025","2025-05-26 20:22:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/bcupcb-brutal-200x110.jpg","TORINO: LA MORTE DI HAMID - SARDEGNA: TRA CARCERE E GUERRA - ACCORDI ITALIA-ISRAELE - DRONI CINESI",1748290945,[488,489,490,491,492,493,494,495,496,497,498,499,500,501,502,503],"http://radioblackout.org/tag/cagliari/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/carcere-delle-vallette/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/cpr-albania/","http://radioblackout.org/tag/droni/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/hamid-badoui/","http://radioblackout.org/tag/intelligenza-artificiale/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/israelificazione/","http://radioblackout.org/tag/joint-stars/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/omicidi-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/suicidi-in-carcere/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[505,506,414,507,508,509,510,511,416,402,410,512,513,514,412,408],"cagliari","carcere","cpr","cpr albania","droni","guerra","Hamid Badoui","joint stars","militarizzazione","omicidi di stato",{"post_content":516},{"matched_tokens":517,"snippet":518,"value":519},[78],"spyware israeliani contro ONG e \u003Cmark>giornalisti\u003C/mark> ai magistrati italiani (pilotati a","Estratti dalla puntata del 26 maggio 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nTORINO - L’OMICIDIO DI STATO DI HAMID BADOUI\r\n\r\nLunedì 19 maggio 2025 il cadavere Hamid Badoui è stato trovato in una cella del carcere di Torino.\r\n\r\nIl tutto è stato classificato come suicidio, ma la sua morte è il prodotto di una concatenazione di violenze: la reclusione in carcere e CPR, la deportazione nel centro di Gjader in Albania, la psico-farmacolizzazione coercitiva di questi spazi concentrazionari, il pestaggio brutale nel quartiere di Barriera di Milano.\r\n\r\nLa morte di Hamid è un omicidio di Stato diluito.\r\n\r\nGrazie al contributo di una compagna presente - e denunciata per non essere rimasta inerte di fronte alla violenza scatenata dagli agenti contro Hamid – cerchiamo di ripercorrere gli eventi che hanno portato alla morte di questo giovane uomo, dalla ferocia delle forze dell’ordine esibita come monito nei quartieri popolari, agli effetti della Guerra alle Persone Migranti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_la-morte-di-Hamid.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCAGLIARI - SCIOPERO DELLA FAME A STAFFETTA NEL CARCERE DI UTA\r\n\r\nNel carcere cagliaritano i prigionieri stanno portando avanti dal 25 aprile uno sciopero della fame a staffetta contro le condizioni detentive:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_sciopero-Uta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCAGLIARI – JOINT STARS: UN PETARDO E MILLE BOMBE\r\n\r\nIl 10 Maggio 2025 si è tenuta a Cagliari una manifestazione contro l'operazione militare Joint Stars: un’esercitazione interforze che rappresenta in modo esemplare gli scenari operativi della guerra contemporanea, tra cyber-warfare, gestione dell’ordine pubblico e arruolamento dell’apparato accademico e mediatico.\r\n\r\nIn quella giornata è stato lanciato un petardo, azione che ha portato alla denuncia di un compagno e alla perquisizione della sua abitazione e dell’Officina Autogestita Kasteddu:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_joint-stars-kasteddu.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCOOPERAZIONE MILITARE (E REPRESSIVA) TRA ITALIA E ISRAELE\r\n\r\nL’8 giugno 2025 verrà rinnovato automaticamente un accordo quadro di cooperazione Italia-Israele.\r\n\r\nNei giorni scorsi un gruppo di 10 giuristi si è espresso “tecnicamente” contro il protrarsi di questa relazione, ma oltre alle implicazioni militari possiamo osservare diversi piani di stretta collaborazione: dall’utilizzo di spyware israeliani contro ONG e \u003Cmark>giornalisti\u003C/mark> ai magistrati italiani (pilotati a distanza come droni) per colpire attivisti palestinesi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_memorandum-ITA-ISRAELE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDRONI CINESI TRA GUERRA E QUOTIDIANITA’\r\n\r\nPartiamo dalla notizia di un nuovo drone sottomarino cinese, guidato da intelligenza artificiale, in grado di stazionare per oltre un mese a 60 metri di profondità e lanciare “missili per la ricerca”… qualcosa che ricorda molto i programmi di ricerca “civile” europea che coinvolgono le industrie militari israeliane.\r\n\r\nPassiamo alla diffusione di droni cinesi della DJI nei cieli statunitensi e di come possa risultare complesso implementare la loro messa al bando visto il livello di integrazione di queste tecnologie nella quotidianità della società americana (così come nel conflitto russo-ucraino).\r\n\r\nInfine andiamo a osservare il processo di militarizzazione delle forze dell’ordine incarnato dalla scelta della polizia australiana di dotarsi del sistema Drone Shield.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_DJI-droni-cinesi-aukus.mp3\"][/audio]",[521],{"field":126,"matched_tokens":522,"snippet":518,"value":519},[78],{"best_field_score":200,"best_field_weight":365,"fields_matched":134,"num_tokens_dropped":52,"score":474,"tokens_matched":134,"typo_prefix_score":52},{"document":525,"highlight":537,"highlights":542,"text_match":198,"text_match_info":545},{"comment_count":52,"id":526,"is_sticky":52,"permalink":527,"podcastfilter":528,"post_author":29,"post_content":529,"post_date":530,"post_excerpt":57,"post_id":526,"post_modified":531,"post_thumbnail":532,"post_title":533,"post_type":431,"sort_by_date":534,"tag_links":535,"tags":536},"97142","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-10-04-2025-la-societa-cinese-al-tempo-dei-dazi-il-teerrore-sinstalla-a-port-au-prince-dietro-al-ballottaggio-tanti-ecuador/",[385],"La Guerra dei dazi impatta con il Partito comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. Violenze se possibile ancora più efferate a Port-au-Prince, blocco di merci, fame e migrazione; muro dominicano, traffici di armi e droga. Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. Il problema è quanto la guerra commerciale vada a impattare sul mercato del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori cinesi, che hanno saputo inscenare “incidenti di massa” per protestare contro la recessione della qualità della vita.\r\nQueste ostilità si vanno a inserire in una contingenza che vede dal covid e dalla bolla immobiliare in avanti la situazione economico-finanziaria meno positiva e arrembante nello sviluppo commerciale cinese, che viene tamponata con il nazionalismo e la rivalità con gli Usa, quindi la guerra commerciale scatenata da Trump potrebbe essere un atout per rinforzare la difesa. Si va dipingendo un gioco di guerra che vede i due contendenti intenti a isolare il nemico nel suo recinto, precludendogli relazioni commerciali con il resto del mondo.\r\nSicuramente i prodotti cinesi sono concorrenziali con qualsiasi altro prodotto per qualità/prezzo, a prescindere da qualsiasi guerra di dazi. Rimane da vedere se il prevedibile mafioso della Casa Bianca non imporrà all'Europa di applicare le stesse tariffe comminate alla Cina dalla inaffidabile amministrazione trumpiana, altrimenti...\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6raaHK91qq3LlnKS8tT0Ur?si=Pml1A4qlS1u5_IZ_tKoXxA\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti sull’Asia orientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AlessandraColarizi_Decoupling-Forzato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGangs of Port-au-Prince\r\nNon si arresta la vendetta coloniale per l’atto rivoluzionario di indipendenza di Toussaint Louverture che nel 1791 fece di Haiti la prima colonia affrancata dal giogo francese. Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. Si organizzano marce per l’espulsione dal territorio turistico dominicano.\r\nGli haitiani sono respinti senza interruzione dagli Usa dal mandato di Obama: una situazione consolidata dalle immagini al confine messicano, quando venivano inseguiti con i lazos; i rimpatri sono ora ridotti dalla chiusura degli aeroporti.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/l-ulteriore-deterioramento-della-vita-di-haiti--65552467\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione al Caribe si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/RobertoCodazzi_Gangs-of-Port-au-Prince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Davide Matrone ,docente universitario e giornalista freelance che vive a Quito , parliamo delle elezioni presidenziali in Ecuador , lunedi ci sarà il ballottaggio fra la candidata di \"Revolucion Ciudadana\", partito legato al correismo ,Luisa Gonzalez e il figlioccio della dinastia più ricca dell'Ecuador ,Daniel Noboa ,attuale presidente . Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del correismo della prima ora .L'alleanza storica con il movimento indigeno Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion ciudadana\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di Quito. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]","13 Aprile 2025","2025-04-14 12:50:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 10/04/2025- LA SOCIETÀ CINESE AL TEMPO DEI DAZI - IL TERRORE S’INSTALLA A PORT-AU-PRINCE -DIETRO AL BALLOTTAGGIO TANTI ECUADOR",1744540748,[461],[399],{"post_content":538},{"matched_tokens":539,"snippet":540,"value":541},[78],"le comunicazioni affidate a eroici \u003Cmark>giornalisti\u003C/mark> radiofonici che vengono assassinati, quando","La Guerra dei dazi impatta con il Partito comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. 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Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. 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Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]",[543],{"field":126,"matched_tokens":544,"snippet":540,"value":541},[78],{"best_field_score":200,"best_field_weight":365,"fields_matched":134,"num_tokens_dropped":52,"score":474,"tokens_matched":134,"typo_prefix_score":52},{"document":547,"highlight":571,"highlights":576,"text_match":198,"text_match_info":579},{"comment_count":52,"id":548,"is_sticky":52,"permalink":549,"podcastfilter":550,"post_author":480,"post_content":551,"post_date":552,"post_excerpt":57,"post_id":548,"post_modified":553,"post_thumbnail":554,"post_title":555,"post_type":431,"sort_by_date":556,"tag_links":557,"tags":564},"95745","http://radioblackout.org/podcast/cellebrite-telefoni-di-compagne-i-sbloccati-e-perquisiti-spyrtacus-sio-e-il-mercato-spyware-in-italia/",[378],"Estratti dalla puntata del 17 febbraio 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nCELLEBRITE: TELEFONI DI COMPAGNE/I SBLOCCATI E PERQUISITI CON UFED\r\n\r\nA distanza di circa un anno dagli eventi, un comunicato rende pubblico l’utilizzo delle tecnologie di Cellebrite per estrarre dati dai telefoni di alcune/i compagne/i.\r\n\r\nIl tentativo di impedire una deportazione fermando un aereo a Malpensa, l’arresto, il sequestro dei dispositivi mobili, la richiesta alle persone imputate di fornire i codici di sblocco, il loro rifiuto… a questo punto entra gioco UFED di Cellebrite: basta collegare via USB un dispositivo e questa tecnologia supera password, PIN, sequenze o blocchi biometrici, permettendo di accedere a file nascosti e persino cancellati, al registro chiamate, ai messaggi conservati sul telefono, a file multimediali, cronologia della navigazione e cronologia della posizione (attraverso registri GPS e Wifi). \r\n\r\nNella prima parte di questo approfondimento, anche grazie al contributo del DIMSE (Database of Israeli Military and Security Export), cerchiamo di definire cosa sia questa azienda israeliana di intelligence digitale, quali siano i suoi prodotti principali e come stia plasmando le forze dell’ordine:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BCUPCB_cellebrite-intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nGrazie alla presenza in studio di una compagna il cui dispositivo è stato violato con UFED e il contributo di chi si è occupato di analizzarlo una volta restituito, ripercorriamo le tappe di questa vicenda - dal sequestro, alle tracce rinvenute – cercando di osservare il contesto di “informalità” in cui vengono utilizzati questi strumenti e il potere che conferiscono:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BCUPCB_cellebrite-malpensa-perizia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCellebrite è direttamente coinvolta nella repressione del dissenso e nella violazione di diritti umani fondamentali in giro per il mondo, ma un forte vettore di normalizzazione del suo utilizzo in ambito europeo è rappresentato dal dispiegamento delle sue tecnologie nella Guerra alle Persone Migranti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BCUPCB_cellebrite-war-on-migrants.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSu Cellebrite e repressione: https://radioblackout.org/podcast/estrazione-dati-e-repressione-cellebrite-in-italia-e-in-francia/\r\n\r\n \r\n\r\nSPYRTACUS DI SIO: L’ENNESIMO SPYWARE ITALIANO IN CIRCOLAZIONE\r\n\r\nUna società italiana chiamata SIO Spa è stata beccata a distribuire il proprio captatore informatico su Google Play Store piazzando cloni infetti di WhatsApp o di applicazioni di assistenza dei principali operatori telefonici. Dopo il recente caso di Paragon, rinvenuto sui dispositivi di giornalisti scomodi e attivisti delle ONG, emerge l’ennesima conferma di come il contesto italiano sia al contempo mercato e ambito di utilizzo per le tecnologie spyware.\r\n\r\nGrazie al contributo di Riccardo Coluccini, con il quale abbiamo già affrontato il tema partendo dalle sue inchieste, torniamo a parlare dell’industria italiana degli spyware e della coesistenza-concorrenza con i prodotti israeliani (come Paragon), concludendo con un’analisi delle possibili strategie di attacco e i potenziali attorti coinvolti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BCUPCB_sio-spyware-coluccini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","18 Febbraio 2025","2025-02-18 10:51:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/bcupcb_cellebrite-SIO-200x110.jpg","CELLEBRITE: TELEFONI DI COMPAGNE/I SBLOCCATI E PERQUISITI - SPYRTACUS: SIO E IL MERCATO SPYWARE IN ITALIA",1739875865,[558,559,560,496,497,498,561,562,563,503],"http://radioblackout.org/tag/cellebrite/","http://radioblackout.org/tag/frontex/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/","http://radioblackout.org/tag/spyware/",[565,566,567,416,402,410,568,569,570,408],"cellebrite","frontex","frontiere","repressione","sorveglianza","spyware",{"post_content":572},{"matched_tokens":573,"snippet":574,"value":575},[78],"Paragon, rinvenuto sui dispositivi di \u003Cmark>giornalisti\u003C/mark> scomodi e attivisti delle ONG,","Estratti dalla puntata del 17 febbraio 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nCELLEBRITE: TELEFONI DI COMPAGNE/I SBLOCCATI E PERQUISITI CON UFED\r\n\r\nA distanza di circa un anno dagli eventi, un comunicato rende pubblico l’utilizzo delle tecnologie di Cellebrite per estrarre dati dai telefoni di alcune/i compagne/i.\r\n\r\nIl tentativo di impedire una deportazione fermando un aereo a Malpensa, l’arresto, il sequestro dei dispositivi mobili, la richiesta alle persone imputate di fornire i codici di sblocco, il loro rifiuto… a questo punto entra gioco UFED di Cellebrite: basta collegare via USB un dispositivo e questa tecnologia supera password, PIN, sequenze o blocchi biometrici, permettendo di accedere a file nascosti e persino cancellati, al registro chiamate, ai messaggi conservati sul telefono, a file multimediali, cronologia della navigazione e cronologia della posizione (attraverso registri GPS e Wifi). \r\n\r\nNella prima parte di questo approfondimento, anche grazie al contributo del DIMSE (Database of Israeli Military and Security Export), cerchiamo di definire cosa sia questa azienda israeliana di intelligence digitale, quali siano i suoi prodotti principali e come stia plasmando le forze dell’ordine:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BCUPCB_cellebrite-intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nGrazie alla presenza in studio di una compagna il cui dispositivo è stato violato con UFED e il contributo di chi si è occupato di analizzarlo una volta restituito, ripercorriamo le tappe di questa vicenda - dal sequestro, alle tracce rinvenute – cercando di osservare il contesto di “informalità” in cui vengono utilizzati questi strumenti e il potere che conferiscono:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BCUPCB_cellebrite-malpensa-perizia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCellebrite è direttamente coinvolta nella repressione del dissenso e nella violazione di diritti umani fondamentali in giro per il mondo, ma un forte vettore di normalizzazione del suo utilizzo in ambito europeo è rappresentato dal dispiegamento delle sue tecnologie nella Guerra alle Persone Migranti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BCUPCB_cellebrite-war-on-migrants.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSu Cellebrite e repressione: https://radioblackout.org/podcast/estrazione-dati-e-repressione-cellebrite-in-italia-e-in-francia/\r\n\r\n \r\n\r\nSPYRTACUS DI SIO: L’ENNESIMO SPYWARE ITALIANO IN CIRCOLAZIONE\r\n\r\nUna società italiana chiamata SIO Spa è stata beccata a distribuire il proprio captatore informatico su Google Play Store piazzando cloni infetti di WhatsApp o di applicazioni di assistenza dei principali operatori telefonici. 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Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/2024-12-13-anarres-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nTransfemminismo. Percorsi e prospettive per un approccio libertario alle questioni di genere\r\nI percorsi di libertà tracciati dalle soggettività tenute ai margini dalla cultura patriarcale hanno scosso dalle fondamenta un ordine che pareva immutabile arrivando a spezzarne la logica binaria ed essenzialista. (...)\r\nLa critica all’essenzialismo si nutre della decostruzione delle identità di genere. Concepire l’identità, ogni identità, come costruzione sociale, confine mobile tra inclusione ed esclusione, è un approdo teorico che si alimenta della rottura operata dal femminismo e dai movimenti lgbtqia+.\r\nLa sfida è su più fronti. Sfida allo Stato (etico), al patriarcato reattivo e al capitalismo. Una sfida che non è mera astrazione o suggestione filosofica, ma si attua nel convergere delle lotte, delle prospettive e degli immaginari capaci di dar vita ad una prospettiva inedita.\r\nIl sommarsi di diverse cesure identitarie, che spesso coincidono con varie forme di esclusione, permette una contestazione permanente del privilegio nei confronti delle gerarchie di potere.\r\n\r\nLe “identità sessuali”, anche nel loro farsi storico, non sono un conglomerato concettuale da cui partire, ma semmai la questione stessa. Oltrepassarle per cancellarle è un percorso complesso, perché investe una dimensione del sé che, pur squisitamente culturale, è tanto forte ed introiettata sin dalla nascita da parerci naturale. Al punto che gli stereotipi di genere finiscono con l’essere fatti propri persino da chi rifiuta quello che gli/le è stato assegnato alla nascita.\r\nIl costruzionismo queer attua la strategia di decostruire le identità che passano come naturali considerandole invece come complesse formazioni socio-culturali in cui si intrecciano discorsi diversi.\r\nUn approccio libertario deve e può andare oltre la decostruzione delle narrazioni che costituiscono le identità di genere, perché vi innesta l’elemento di rottura rappresentato dall’agire politico e sociale di soggetti, che si costituiscono a partire dalle proprie molteplici alterità, rivendicate ed esperite sul piano della lotta. Soggetti capaci di una autonoma produzione di senso, di relazioni, di pratiche sovversive rispetto all’ordine patriarcale, alla logica binaria, alla naturalizzazione delle relazioni sociali.\r\nUn percorso importante ma delicato, perché, in modo del tutto paradossale, talora la spinta ad aprire spazi che aspirano al riconoscimento delle cesure discriminanti che segnano le vite di tante persone, finisce con il produrre un cortocircuito identitario.\r\n\r\nAlways on the move/ La città delle armi\r\nEra la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.\r\nTorino è stata attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città vetrina e la città delle armi. Il primo è il fulcro della narrazione pubblica, il secondo viene occultato tra satelliti ed esplorazioni spaziali.\r\nLa lenta ma inesorabile fuga della Fiat, ormai solo più un marchio per le auto, ha decretato la decadenza e l’impoverimento della città. Sulle macerie di quella storia le amministrazioni comunali degli ultimi vent’anni, hanno provato a costruire, con alterna fortuna, “la città vetrina per i grandi eventi”, una scelta dalle conseguenze politiche e sociali devastanti, perché si è basata su violente dinamiche di controllo sociale ed interventi di riqualificazione escludente, una sempre più netta dinamica di gentrification.\r\nIl 13 dicembre vi abbiamo proposto una lettura ragionata della parte dedicata alla città vetrina, in questa puntata ci siamo occupati di città delle armi.\r\n\r\nLe case popolari e chi le occupa\r\nFrancesco Migliaccio conserva un piccolo archivio di articoli dalle pagine cittadine di La Stampa e la Repubblica. Non è sistematico, eppure contiene numerose cronache sugli sgomberi di appartamenti occupati in palazzine di edilizia residenziale pubblica.\r\nLa sinistra che governa la città (buona e inclusiva) e la destra a capo della regione (cinica e cattiva) sono complementari e collaborano nella guerra contro i nemici pubblici degli ultimi mesi: gli occupanti di case, i disperati nei camper parcheggiati in angoli d’asfalto.\r\nIl linguaggio di giornalisti e rappresentanti delle istituzioni è sempre approssimativo, abile ad alternare l’ipocrisia al razzismo. Di certo dai loro discorsi sono rimosse le cause materiali, e storiche, che costringono le persone a occupare le case popolari lasciate vuote e abbandonate.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco, autore di un articolo uscito su Monitor\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 8 gennaio riaprono (A)distro e SeriRiot\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nSiamo in pausa per fine anno\r\nCi rivediamo il 7 gennaio. \r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","29 Dicembre 2024","2024-12-29 01:31:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/hannah-hoch-modenschau-200x110.png","Anarres del 20 dicembre. 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