","Torino. Processo contro Glovo","post",1667310483,[63,64,65,66,67,68,69,70,71,72],"http://radioblackout.org/tag/algoritmo/","http://radioblackout.org/tag/ciclofattorini/","http://radioblackout.org/tag/cottimo/","http://radioblackout.org/tag/glovo/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-precario/","http://radioblackout.org/tag/presidio-al-tribunale/","http://radioblackout.org/tag/processo-a-glovo/","http://radioblackout.org/tag/rider/","http://radioblackout.org/tag/sicurezza-sul-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[74,25,75,18,76,77,78,15,79,21],"algoritmo","cottimo","lavoro precario","presidio al tribunale","processo a glovo","sicurezza sul lavoro",{"post_content":81,"post_title":86,"tags":89},{"matched_tokens":82,"snippet":84,"value":85},[83],"Glovo","si deciderà del processo contro \u003Cmark>Glovo\u003C/mark>. Lo stesso giorno è stato","Venerdì 4 Novembre ore 10 ci sarà l’ultima udienza - maxi aula 2 al piano meno 1 ingresso 11 – in cui si deciderà del processo contro \u003Cmark>Glovo\u003C/mark>. Lo stesso giorno è stato lanciato un presidio fuori e dentro il tribunale di Torino.\r\nDi seguito qualche stralcio del comunicato di indizione:\r\n“La causa contro la multinazionale spagnola ha preso forma durante il periodo pandemico come risposta alle precarie condizioni imposte attraverso cottimo, controllo pervasivo della prestazioni e punteggi. Si tratta di una risposta, complementare a scioperi e blocchi, con cui provare ad attaccare la controparte attraverso forme di autotutela che riguardino le inesistenti condizioni di sicurezza, le riduzioni arbitrarie di turni e salari, sospensioni e licenziamenti illegittimi.\r\nInfatti, nonostante il tentativo della maggior parte delle imprese di food delivery di mantenere una facciata fatta di disponibilità al confronto, meritocrazia e promozione dell'auto imprenditorialità, la quotidianità dei e delle rider è scandita dall'imposizione dei ritmi, degli ordini e dal controllo capillare delle applicazioni.\r\nÈ proprio da questi ritmi, oltre che dalla natura stessa del lavoro, che la sicurezza e, nei casi peggiori, la vita stessa di chi consegna pasti a domicilio viene messa estremamente a repentaglio.\r\nNe abbiamo parlato con Marco, un rider in lotta\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-11-01-marco-processo-glovo.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":87,"snippet":88,"value":88},[83],"Torino. 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Nelle scorse settimane abbiamo fatto alcuni incontri tra Glovers e ci siamo confrontati sui problemi principali che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle.\r\nLa nostra azienda, Glovo, ci tratta a tutti gli effetti come dei lavoratori e lavoratrici, noi siamo controllati in tutto quello che facciamo da un punteggio di eccellenza, che è il discrimine con cui l’azienda ci permette di lavorare più o meno ore: questo lavoro viene venduto come flessibile, in realtà le ore in cui lavoriamo, a parte poche eccezioni, sono decise da loro.\r\nIl pagamento per ordine è di 2 euro a consegna più 50 centesimi al km, tutto ciò lordo (tassati al 20%), il problema è che i lunghi tempi di attesa davanti ai ristoranti (mediamente 20 minuti) rendono difficile fare più di due consegne all’ora, guadagnando mediamente 5/6 euro all’ora lordi (mediamente nei giorni e negli orari in cui ci sono ordini, capita spesso di passare ore senza guadagnare nulla), senza considerare i grandi rischi che corriamo: il pagamento a cottimo è un incentivo a consegnare il prima possibile correndo rischi maggiori. La nostra azienda, inoltre, non offre neanche un’assicurazione che ci copra da infortuni o incidenti (oltre a non fornire i dispositivi di sicurezza individuali), e il nostro contratto, che è di collaborazione occasionale, non è coperto dalle tutele INAIL. L’assicurazione ufficialmente esiste e copre gli infortuni dal quarto giorno di ricovero in ospedale, nei fatti però ad oggi nessuno dei glovers che ha fatto incidenti ha ricevuto rimborsi, pur essendo stati ricoverati anche per intere settimane. A causa di questo inquadramento contrattuale, oltretutto, non ci è possibile superare la soglia dei 5000 euro (lordi) all’anno: in realtà per molti e molte di noi questo è il primo ed unico lavoro che ci permette di sostentarci, ma com’è possibile sopravvivere (e pagare affitti, bollette, spese e quant’altro) con neanche 350 euro al mese? Per i colleghi e le colleghe straniere avere questo tipo di contratto è doppiamente un ricatto perché non permette neanche di rinnovare il permesso di soggiorno. Non credo sia necessario specificarlo ma ovviamente con i nostri contratti non abbiamo diritto a disoccupazione, pensione, ferie e tutte le altre normali tutele.\r\nIn alcune fasce orarie (8-11, 15-18, 22-1) è previsto un minimo orario garantito, che, oltre ad essere molto basso (5.5 euro lordi all’ora), non copre la maggior parte delle ore in cui noi lavoriamo (pranzo e cena), facendo si che molti e molte di noi passino ore in strada ad aspettare ordini e tornando spesso a casa con le tasche vuote (e avendo anche corso dei rischi). Oltretutto in questo modo si fanno ricadere tutti i rischi dell’azienda su noi fattorin*: mettendo un sovrannumero di rider in turno, gli ordini saranno sicuramente tutti portati a termine.\r\nDa Foodora in poi le condizioni non hanno fatto altro che peggiorare, la forma contrattuale è cambiata, rendendoci ancora più sfruttat* e ricattabili, la paga è più bassa e le tutele sono inesistenti: le condizioni di lavoro già precarie che avevamo con Foodora sono state ulteriormente peggiorate da Glovo (e UberEats, altra multinazionale del food delivery).\r\nLo scandalo sulle nostre condizioni di lavoro aveva colpito l’opinione pubblica al punto che l’allora neoeletto ministro del lavoro, aveva promesso grandi soluzioni. Inizialmente la dichiarazione era stata quella di inserire una “clausola rider” nel Decreto Dignità, facendoci a tutti gli effetti rientrare tra i lavoratori subordinati con contratto a chiamata. Successivamente ha ritrattato, aprendo un tavolo tra le parti in cui noi rider non siamo stati minimamente ascoltati mentre le aziende, minacciando di abbandonare l’Italia, hanno avuto gioco facile nel mantenere invariata la situazione. Alcuni rider, rendendosi conto che il tavolo era di fatto una presa in giro, hanno deciso di boicottarlo, facendo varie proteste. Dopo alcune di esse siamo addirittura stati contattati dalla segretaria di Di Maio che ci aveva assicurato una soluzione entro la fine del mese di novembre. Da parte nostra non c’è mai stata nessuna fiducia, fin dal primo momento: quella del movimento 5 stelle era evidentemente una mossa di propaganda elettorale. Infine, a inizio marzo il ministro del lavoro aveva dichiarato che almeno una (piccola) parte dei nostri problemi sarebbe stata risolta inserendo nell’emendamento sul reddito di cittadinanza, una clausola che prevedesse quantomeno la copertura INAIL. Nella realtà anche sta volta si è risolto come un nulla di fatto.\r\nBASTA PRESE IN GIRO, BASTA SFRUTTAMENTO\r\nQuesto è il testo del volantino dello sciopero, le rivendicazioni scritte qua sotto risolverebbero solo una minima parte dei problemi del nostro lavoro: la soluzione definitiva sarebbe quella di renderci lavoratori subordinati.\r\nIL NOSTRO TEMPO VALE → minimo garantito in ogni ora come Deliveroo e Just Eat → il tempo di attesa dev’essere pagato 10 cent al minuto dopo i primi 20 minuti → l’attesa deve essere pagata anche quando aspettiamo che la chat ci risponda\r\nLA NOSTRA SICUREZZA È IMPORTANTE → l’azienda ci deve fornire i dispositivi di sicurezza come casco e luci → è necessaria un’assicurazione che ci copra veramente dagli infortuni\r\nBASTA SFRUTTAMENTO → pagamento di 70 cent a km come a Milano\r\n→ i 5000 euro massimo sono una presa in giro: non é necessaria la partita iva, basta aprire la separata\r\n→ il bonus dev’essere attivato sempre se c'è un’allerta meteo (pioggia, neve, vento, caldo) GLOVO SI PRENDA LE SUE RESPONSABILITÀ\r\ngestione\r\n→ i soldi in contanti che ci obbliga a tenere devono essere assicurati da furto e smarrimento →il punteggio dev’essere chiaro, le modifiche all’efficienza devono essere giustificate via mail → se un ordine è riassegnato il cliente dev’essere avvisato e il suo voto non deve influire sul punteggio\r\nGlovo è un’azienda che sfrutta, ci obbliga a passare ore nelle strade senza guadagnare nulla, non ci offre nessuna tutela sul lavoro e ha creato un meccanismo di controllo che ci rende a tutti gli effetti dei lavoratori e non dei collaboratori. Questa situazione non è più accettabile, dobbiamo unirci e lottare per delle condizioni più giuste e tutelate!“\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Marco, fattorino di Glovo\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/2019-04-30-marco-glovo.mp3\"][/audio]","30 Aprile 2019","2019-04-30 17:10:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/glovers-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/glovers-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/glovers-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/glovers-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/glovers.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lo sciopero dei Glovers",1556625929,[64,66,70,199],"http://radioblackout.org/tag/sciopero-glovers/",[25,18,15,201],"sciopero glovers",{"post_content":203,"tags":207},{"matched_tokens":204,"snippet":205,"value":206},[83],"sabato scorso dai ciclofattorini di \u003Cmark>Glovo\u003C/mark> è riuscito: nessuna consegna è","Lo sciopero indetto sabato scorso dai ciclofattorini di \u003Cmark>Glovo\u003C/mark> è riuscito: nessuna consegna è stata effettuata.\r\nNumerosi i partecipanti al presidio in piazza Santa Rita di fronte a McDonald’s.\r\nDi seguito il volantino distribuito dai lavoratori per spiegare le ragioni della loro lotta:\r\n\r\n“Abbiamo deciso di organizzare uno sciopero per protestare contro le nostre condizioni di lavoro, ormai inaccettabili. 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Non può essere un caso che Mario sia l'ultimo di una lunga serie (Barcellona, Parigi, Pisa, Bari) di lavoratori che perdono la vita per consegnare una pizza o un panino in un contesto di peggioramento delle condizioni lavorative\".\r\n\r\nAbbiamo fatto il punto sulla lotta rider con M., cercando di focalizzare le contraddizioni, i ricatti sindacali e padronali, la retorica \"green\" che si celano dietro organizzazioni di vero e proprio sfruttamento delle condizioni lavorative\r\n\r\nascolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/ridersontghstorm.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","12 Giugno 2019","2019-06-15 11:42:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/13236670-U46050708465387ViF-U460701385509788QDI-1700x1133@CorriereBologna-Web-Bologna-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/13236670-U46050708465387ViF-U460701385509788QDI-1700x1133@CorriereBologna-Web-Bologna-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/13236670-U46050708465387ViF-U460701385509788QDI-1700x1133@CorriereBologna-Web-Bologna-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/13236670-U46050708465387ViF-U460701385509788QDI-1700x1133@CorriereBologna-Web-Bologna-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/13236670-U46050708465387ViF-U460701385509788QDI-1700x1133@CorriereBologna-Web-Bologna-1024x682.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/13236670-U46050708465387ViF-U460701385509788QDI-1700x1133@CorriereBologna-Web-Bologna.jpg 1700w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Riders on the storm: morire per una pizza - la lotta dei rider tra strumentalizzazioni e incidenti mortali",1560352785,[239,240,66,241,147,242,70,243],"http://radioblackout.org/tag/delivery-project/","http://radioblackout.org/tag/food-delivery/","http://radioblackout.org/tag/glovomata/","http://radioblackout.org/tag/morti-sul-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/uber-eats/",[34,32,18,28,23,245,15,246],"morti sul lavoro","uber eats",{"tags":248},[249,251,253,255,258,260,262,264],{"matched_tokens":250,"snippet":34},[],{"matched_tokens":252,"snippet":32},[],{"matched_tokens":254,"snippet":98},[18],{"matched_tokens":256,"snippet":257},[18],"\u003Cmark>glovo\u003C/mark>mata",{"matched_tokens":259,"snippet":23},[],{"matched_tokens":261,"snippet":245},[],{"matched_tokens":263,"snippet":15},[],{"matched_tokens":265,"snippet":246},[],[267],{"field":37,"indices":268,"matched_tokens":269,"snippets":272},[20,115],[270,271],[18],[18],[98,257],{"best_field_score":129,"best_field_weight":130,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":49,"score":274,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":49},"578730123365711977",{"document":276,"highlight":290,"highlights":299,"text_match":304,"text_match_info":305},{"cat_link":277,"category":278,"comment_count":49,"id":279,"is_sticky":49,"permalink":280,"post_author":52,"post_content":281,"post_date":282,"post_excerpt":55,"post_id":279,"post_modified":283,"post_thumbnail":284,"post_thumbnail_html":285,"post_title":286,"post_type":60,"sort_by_date":287,"tag_links":288,"tags":289},[46],[48],"73042","http://radioblackout.org/2022/01/sabato-22-gennaio-sciopero-riders-di-glovo/","Sabato 22 gennaio c'è stato uno sciopero che ha coinvolto diverse città italiane. 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Capiamo assieme cosa queste decisioni comportano e comporteranno per la vita di chi tutti i giorni percorre le strade per consegnare cibo a domicilio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_17_01_Luna-su-sentenza-processo-contro-Glovo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Luca, coordinatore del CMC (Coordinamento Macchinisti Cargo), sul 7° sciopero organizzato e proclamato in 11 mesi cioè da quando i macchinisti si sono autoconvocati e organizzati (uno sciopero ogni 2 mesi).\r\n\r\n\"Prosegue la lotta per migliorare le nostre condizioni di lavoro.Dalle ore 21:00 del 16 gennaio alle ore 21:00 del 17 gennaio 2023 è stato proclamato dal CMC il 7° sciopero, di 24 ore, del Personale di Macchina di Mercitalia Rail s.r.l.\" Il percorso di lotta che ha portato agli scioperi mira alla riduzione dei lunghissimi orari di lavoro (oltre le 11 ore), dei ritmi insostenibili, dei turni notturni e per il diritto al riposo, al pasto (la pausa pranzo), per (ri)ottenere il secondo macchinista alla guida dei treni e per la sicurezza degli scali e degli impianti.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_17_01_Luca-CMC-su-sciopero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nQuesto invece è il comunicato uscito il giorno dopo la nostra intervista:","20 Gennaio 2023","2023-01-20 13:12:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/cmc2-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 17/01/23",1674220373,[],[],{"post_content":395},{"matched_tokens":396,"snippet":397,"value":398},[83],"vede coinvolti 8 ciclofattorini e \u003Cmark>Glovo\u003C/mark>. 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Capiamo assieme cosa queste decisioni comportano e comporteranno per la vita di chi tutti i giorni percorre le strade per consegnare cibo a domicilio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_17_01_Luna-su-sentenza-processo-contro-Glovo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Luca, coordinatore del CMC (Coordinamento Macchinisti Cargo), sul 7° sciopero organizzato e proclamato in 11 mesi cioè da quando i macchinisti si sono autoconvocati e organizzati (uno sciopero ogni 2 mesi).\r\n\r\n\"Prosegue la lotta per migliorare le nostre condizioni di lavoro.Dalle ore 21:00 del 16 gennaio alle ore 21:00 del 17 gennaio 2023 è stato proclamato dal CMC il 7° sciopero, di 24 ore, del Personale di Macchina di Mercitalia Rail s.r.l.\" Il percorso di lotta che ha portato agli scioperi mira alla riduzione dei lunghissimi orari di lavoro (oltre le 11 ore), dei ritmi insostenibili, dei turni notturni e per il diritto al riposo, al pasto (la pausa pranzo), per (ri)ottenere il secondo macchinista alla guida dei treni e per la sicurezza degli scali e degli impianti.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_17_01_Luca-CMC-su-sciopero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nQuesto invece è il comunicato uscito il giorno dopo la nostra intervista:",[400],{"field":125,"matched_tokens":401,"snippet":397,"value":398},[83],{"best_field_score":306,"best_field_weight":333,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":49,"score":334,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":49},{"document":404,"highlight":416,"highlights":421,"text_match":304,"text_match_info":424},{"comment_count":49,"id":405,"is_sticky":49,"permalink":406,"podcastfilter":407,"post_author":385,"post_content":408,"post_date":409,"post_excerpt":55,"post_id":405,"post_modified":410,"post_thumbnail":411,"post_title":412,"post_type":362,"sort_by_date":413,"tag_links":414,"tags":415},"77540","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-11-10-2022/",[342]," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Martino Puppo SICOBAS Genova sull'aggessione squadrista fomentata dai dirigenti regionali di CISL e UIL avvenuta e terminata da cariche della polizia il 6/10/22 durante un picchetto davanti al magazzino BRT di Genova. I lavoratori stavano scioperano con queste rivendicazioni: \"basta discriminazioni, garanzia di un’equa distribuzione del lavoro, riconoscimento del contratto full–time per chi si spacca da anni la schiena sul cantiere, reinserimento di Khalid in azienda, ritiro di tutti i provvedimenti disciplinari vessatori e discrezionali!\"\r\nLa reazione dei lavoratori all'attacco squadrista non si è fatta attendere ed è stato aperto lo stato di agitazione nazionale su tutta la filiera.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/F_m_11_10_Martino-SiCobas-su-aggressione-picchetto-BRT-Genova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello dell'ennesima tragica morte di un rider durante il turno di lavoro, questa volta si tratta di Sebastian Galassi, di 26 anni, investito a Firenze da un automobile il 1 ottobre mentre stava andando a ritirare un ordine per Glovo. Tante parole di cordoglio e di solidarietà sono state spese da diversi individui e realtà organizzate ed è stato chiamato uno sciopero dalla CGIL per il 5 di Ottobre. Noi abbiamo preferito intervistare un rider di Firenze, che ci ha restituito il suo prezioso punto di vista sia sulle dichiarazioni a mezzo stampa di un dirigente di Glovo sull'accaduto, sia sulle mobilitazioni che ci sono state e che è necessario continuare a fare se si vuole cambiare radicalmente lo stato delle cose per chi consegna ogni giorno il cibo a domicilio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/F_m_11_10_Intervista-rider-fiorentino-dopo-decesso-Sebastian-Galassi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Marina Prosperi, avvocata del SiCobas sulla controversa vertenza che riguarda il sindacato di base ed Italpizza. Infatti quest'ultima ha chiesto risarcimenti per 500mila euro a chi ha partecipato ai picchetti dei lavoratori e delle lavoratrici in lotta, che come al solito hanno la sola colpa di esercitare sacrosante pressioni contro chi continua a sfruttare la forza lavoro e a fare orecchie da mercante sulle rivendicazioni che poi portano sia nei presidi che nelle aule di tribunale. Grazie al punto di vista privilegiato dell'avvocata stessa che si sta occupando di questo vicenda giudiziaria, abbiamo avuto la possibilità di approfondire i dettagli tecnici e anche ampliare lo sguardo sul modus operandi sensazionalistico usato da certi giudici nei confronti del SiCobas e del sindacalismo di base in questi ultimi anni.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/F_m_11_10_Marina-Prosperi-avvocata-SiCobas-su-richieste-risarcimento-a-Italpizza-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","13 Ottobre 2022","2022-10-13 12:54:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/itaaaalpizza-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 11/10/2022",1665665643,[],[],{"post_content":417},{"matched_tokens":418,"snippet":419,"value":420},[83],"a ritirare un ordine per \u003Cmark>Glovo\u003C/mark>. 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Tante parole di cordoglio e di solidarietà sono state spese da diversi individui e realtà organizzate ed è stato chiamato uno sciopero dalla CGIL per il 5 di Ottobre. Noi abbiamo preferito intervistare un rider di Firenze, che ci ha restituito il suo prezioso punto di vista sia sulle dichiarazioni a mezzo stampa di un dirigente di \u003Cmark>Glovo\u003C/mark> sull'accaduto, sia sulle mobilitazioni che ci sono state e che è necessario continuare a fare se si vuole cambiare radicalmente lo stato delle cose per chi consegna ogni giorno il cibo a domicilio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/F_m_11_10_Intervista-rider-fiorentino-dopo-decesso-Sebastian-Galassi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Marina Prosperi, avvocata del SiCobas sulla controversa vertenza che riguarda il sindacato di base ed Italpizza. Infatti quest'ultima ha chiesto risarcimenti per 500mila euro a chi ha partecipato ai picchetti dei lavoratori e delle lavoratrici in lotta, che come al solito hanno la sola colpa di esercitare sacrosante pressioni contro chi continua a sfruttare la forza lavoro e a fare orecchie da mercante sulle rivendicazioni che poi portano sia nei presidi che nelle aule di tribunale. 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Lo abbiamo fatto con i nostri racconti dalla piazza, rimpallando registrazioni di cori ed interventi oltre che delle interviste realizzate in presa diretta. In questo podcast abbiamo voluto sintetizzare, lasciando il cappello narrativo/introduttivo di Benni, che racconta il suo punto di vista dalla partenza del corteo dei lavoratori SiCobas e del Coordinamento NoGreenPass da Piazza della Repubblica. In seguito andremo a sentire l’intervista della lavoratrice di Meridiana (in appalto a Iveco) Marianna Juliana Nanci, che ci spiegherà nel dettaglio della sua testimonianza, perchè non si possono più accettare certe politiche sui lavoratori, che anche dopo 12 anni di esperienza si devono ritrovare senza lavoro per un cambio appalto, in competizione diretta con altri precari che sono stati messi a lavorare in un altro stabilimento dopo un periodo di cassa integrazione. A chiosare il viaggio negli inferi delle condizioni di lavoro nella logistica italiana, abbiamo realizzato un’intervista telefonica con Hamed, che era intervenuto nell’intervista con Marianna Juliana per raccontare del suo incidente sul lavoro.\r\n\r\nAd Hamed è stato schiacciato il piede e la caviglia dalla manovra di un sua collega mulettista, prima di arrivare all’ospedale è passata un’ora e mezza, quando l’ospedale più vicino distava dieci minuti in macchina dallo stabilimento. Da qui in poi un susseguirsi di malasanità e di oscure collaborazioni tra aziende e ASL per non far mai comparire sulla carta l’infortunio di Hamed. Da queste storie non possiamo altro che fare tesoro per motivare sempre di più la nostra volontà nel promuovere la solidarietà attiva per chi lotta perché queste cose non debbano mai più succedere.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_03_05_1Maggio.Intro-e-intervista-più-diretta-lavoratori-IVECO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nAbbiamo poi voluto intervistare Peppe, uno dei rider di Deliverance Project che era in piazza il 1 Maggio a Torino e che come tale è stato strumentalizzato dall’informazione e dalla chiacchiera main stream. Colpevolizzati di essere tra i pericolosi provocatori da fermare e braccati, prima dal servizio d’ordine del PD e poi dalle forze dell’ordine, i riders sono comunque riusciti a fare sentire la loro voce. Gli abbiamo chiesto di riportarci il loro punto di vista degli avvenimenti di questa piazza e di commentare gli articoli di certe testate che hanno di fatto orchestrato con Nidl Cgil una campagna diffamatoria tra colleghi.\r\n\r\nInfine ci siamo fatti raccontare come sono andati i blocchi organizzati ai danni dei due Glovo Market di Torino nella giornata del 30Aprile, ad inaugurare la partecipazione torinese allo sciopero internazionale dei fattorini che lavorano su mezzi a due ruote del 1 Maggio 2022 lanciata dal sindacato autonomo greco Sveod.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_03_05_Peppe-rider-su-primo-maggio-ed-eventi-collaterali-riders.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","8 Maggio 2022","2022-05-08 11:02:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/WhatsApp-Image-2022-05-08-at-10.58.36-2-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 03/05/2022",1652007677,[],[],{"post_content":439},{"matched_tokens":440,"snippet":441,"value":442},[83],"organizzati ai danni dei due \u003Cmark>Glovo\u003C/mark> Market di Torino nella giornata"," \r\n\r\nCon questa puntata abbiamo cercato di farvi ascoltare dall’ interno del corteo della festa dei lavoratori 2022 a Torino diverse testimonianze e rivendicazioni. Lo abbiamo fatto con i nostri racconti dalla piazza, rimpallando registrazioni di cori ed interventi oltre che delle interviste realizzate in presa diretta. In questo podcast abbiamo voluto sintetizzare, lasciando il cappello narrativo/introduttivo di Benni, che racconta il suo punto di vista dalla partenza del corteo dei lavoratori SiCobas e del Coordinamento NoGreenPass da Piazza della Repubblica. In seguito andremo a sentire l’intervista della lavoratrice di Meridiana (in appalto a Iveco) Marianna Juliana Nanci, che ci spiegherà nel dettaglio della sua testimonianza, perchè non si possono più accettare certe politiche sui lavoratori, che anche dopo 12 anni di esperienza si devono ritrovare senza lavoro per un cambio appalto, in competizione diretta con altri precari che sono stati messi a lavorare in un altro stabilimento dopo un periodo di cassa integrazione. 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Infatti in questo mini hub di via Maria Ausiliatrice a Torino, tra gli svariati aperti ultimamente in tutta Italia, si trovano anche le persone dietro all'algoritmo della piattaforma ed è contro di loro che i fattorini hanno deciso di alzare i toni. Contro chi continua ad ignorarli quando chiedono indennizzi per i costi di manutenzione dei loro mezzi, o che finiscano i disagi provocati dagli applicativi di riconoscimento facciale e tutta un'altra serie di necessità dei lavoratori, che Glovo continua a rinviare e poi a lasciar cadere nel dimenticatoio. Questa volta si è strappata la promessa di una mail ufficiale di risposta sulle questioni poste dai presidianti del Glovo Market, sicuramente solo un piccolo passo di una continua lotta che sta vedendo fermento da vari fronti e contro varie piattoforme delle consegne a domicilio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_25_01_Riders-dagli-uffici-del-Glovo-Market.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo affrontato in compagnia del nostro affezionato collaboratore Enrico Riboni, che ha prodotto il testo introduttivo qui di seguito, agli argomenti di cui ci parlerà in questa intervista che ha il suo focus centrale nella scelta da parte di Francia ed Italia di coinvolgere gli investimenti per la transizione ecologica anche su questa nociva forma di energia.\r\n\r\n\"Ma come si è permesso il rappresentate dell’Italia nella Commissione Europea di approvare l’introduzione del nucleare nella “transizione ecologica” (sic). \r\nCome si è permesso il rappresentante di un paese che non ha centrali nucleari e il cui popolo ha votato per due volte un referendum che vieta la costruzione di centrali nucleari sul suo suolo, e anche l’utilizzo di corrente elettrica di origine nucleare, di contraddire la volontà di un popolo. \r\nCome si permette quell’ignorante del ministro alla trasformazione ecologica, Cingolani, di proporre l’introduzione del nucleare, che è probabilmente la cosa più antiecologica (e antidemocratica) che l’essere umano ha potuto creare.\r\nSi parlo bene di antidemocratica perché se la democrazia è governo del popolo, se democrazia è una trasparenza delle scelte politiche e il diritto all’informazione, mai come sulla questione del nucleare questi due elementi della democrazia sono stati violati.\r\nL’esempio della Francia con i suoi 56 reattori e il 85% dell’elettricità prodotta con il nucleare ne sono un esempio edificante.\r\nQuesta scelta economica e di società, (perché di fatto il nucleare ha irrigato tutta la vita di questo paese aldilà del semplice problema energetico) si è fatta e continua a farsi da più di 60 anni senza che una sola volta il parlamento si sia espresso su questa scelta del nucleare.\r\nAltro esempio, se l’estrazione e il trasporto di gas o petrolio hanno provocato disastri ecologici e migliaia di morti, documentati almeno in parte dai media, stranamente nessun incidente di trasporto, a livello mondiale, è stato riportato dai mezzi d’informazione, durante questi oltre 60 anni di attività delle centrali nucleari, come se l’uranio sorgesse direttamente dal sottosuolo delle centrali.\r\nCerto due incidenti prima in Unione Sovietica poi in Giappone che hanno provocato morti sono stati documentati dai media e se ne è parlato per mesi, ma a parte questo il nucleare sembra un mondo di bambole.\r\nDella città decimata nel nord del Niger per l’inquinamento provocato dalla vicina miniera di uranio, ( ciò’ che spiega anche la presenza “umanitaria” senza fine della missione militare francese in quella zona), gestita da una società francese, chi ne ha parlato?\r\nChi ne ha parlato delle decine di morti nei primi anni 60 alla Hag dove nel 1958 fu costruita la prima fabbrica di decontaminazione dell’uranio, sotto statuto militare, che provocò perfino una rivolta della città con tanto di sciopero generale.\r\nChi parla delle decine di morti nel tentativo di mettere in produzione la prima centrale nucleare a Brennilis in Bretagnare che malgrado due tentativi di metterla in produzione e tre anni di lavori di riparazione non ha mai funzionato e fu abbandonata li come una bottiglia vuota al margine del mare, che ha contaminato per chilometri di mare e di territorio, e che la demolizione costa cifre spaventose, mezzo miliardo di euro, dopo due anni di demolizione per togliere semplicemente 10 centimetri di cemento contaminato dalle installazioni della centrale, senza che si incominciasse la demolizione del reattore, come documentato da un rapporto della Corte dei Conti francese.\r\nChi parla delle migliaia di tonnellate d’acqua contaminata al trizio che ogni settimana sono versate nei fiumi francesi e che gli abitanti, a monte di questi 56 reattori nucleari, si bevono ogni giorno come un piccolo veleno. Non c’è poi da sorprendersi che per esempio una città come Avignone, che ha a monte una dozzina di reattori nucleari e una mezza dozzina di fabbriche di condizionamento e di primo trattamento del combustibile nucleare, sia fra le città di Francia con più casi di tumori all’anno.\r\nQuesti non solo alcuni minuscoli esempi di molteplici incidenti taciuti dai media, i due articoli che seguono che riguardano una sola Centrale possono dare l’idea della nocività di un tale sistema.\r\nUn’ultima osservazione a riguardo della dichiarazione di Salvini sul costo dell'elettricità in Francia, se è vero che la bolletta è un po’ meno salata a parità di consumo, va anche detto che nel prezzo dell'elettricità non è inserito il costo di demolizione e decontaminazione delle dette Centrali, che come abbiamo visto sopra è stratosferico ed è pagato dalle imposte al quale per essere onesti andrebbero aggiunti i costi di mantenimento della presenza militare francese in Africa, in difesa delle miniere d’uranio.\"\r\n\r\nOltre all'audio dell'intervista fatta ad Enrico Riboni, vi alleghiamo due articoli che lui stesso ha tradotto dal sito d'informazione francese \"Mediapart\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_25_01_Riboni-su-nucleare.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nCentrale nucleare di Tricastin\r\n\r\nCentrale nucleare di Tricastin_2\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nCi stiamo trovando troppo spesso ultimamente a parlare di violenze che vengono consumate sul luogo di lavoro, vessazioni da parte di responsabili, aggressioni contro chi mette in piedi un pichetto, piuttosto che veri e propri \"incidenti\" mortali, avvenuti in Piemonte come in tutta la penisola. Oggi in Italia si torna a parlare di alternanza scuola/lavoro. Come spessissimo accade in questo paese se ne parla a tragedia avvenuta. Lorenzo Parelli, studente di 18 anni è morto l'ultimo giorno di PCTO (percorsi sull'acquisizione di competenze trasversali e sull'orientamento) schiacciato da una putrella. Come sempre in questi casi mandiamo dai microfoni di radio blackout un forte abbraccio ai cari della vittima e alla comunità che lo piange. E come sempre in questi casi, invitiamo a riflettere e a reagire dioi questi veri e propri attacchi da parte di chi è responsabile della mattanza di lavoratori e da oggi anche di studenti: la classe padronale.\r\n\r\nAppunto parlando di reazioni, per questo terzo approfondimento, abbiamo intervistato Ludovica, studentessa del collettivo OSA di Roma per raccontarci un po' il suo punto di vista su questi percorsi di alternanza scuola lavoro e su come sia lo stato dell'arte sull'opposizione da parte degli studenti organizzati a questi percorsi. Inoltre ci riporterà la testimonianza della repressione ricevuta nell'ultima mobilitazione da loro lanciata dopo la morte di Lorenzo Parelli e rilancerà i prossimi appuntamenti di questo percorso di lotta che da parte del loro collettivo mira alla totale abolizione dei percorsi obbligatori di alternanza scuola/lavoro.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_25_01_OSA-contro-alternanza-scuola-lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","30 Gennaio 2022","2022-01-30 14:15:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/272209730_933550210867715_5170762317152423856_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 25/01/2022",1643552028,[],[],{"post_content":461},{"matched_tokens":462,"snippet":463,"value":464},[83],"telefono, direttamente dagli uffici del \u003Cmark>Glovo\u003C/mark> Market. 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Questa volta si è strappata la promessa di una mail ufficiale di risposta sulle questioni poste dai presidianti del \u003Cmark>Glovo\u003C/mark> Market, sicuramente solo un piccolo passo di una continua lotta che sta vedendo fermento da vari fronti e contro varie piattoforme delle consegne a domicilio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_25_01_Riders-dagli-uffici-del-Glovo-Market.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo affrontato in compagnia del nostro affezionato collaboratore Enrico Riboni, che ha prodotto il testo introduttivo qui di seguito, agli argomenti di cui ci parlerà in questa intervista che ha il suo focus centrale nella scelta da parte di Francia ed Italia di coinvolgere gli investimenti per la transizione ecologica anche su questa nociva forma di energia.\r\n\r\n\"Ma come si è permesso il rappresentate dell’Italia nella Commissione Europea di approvare l’introduzione del nucleare nella “transizione ecologica” (sic). \r\nCome si è permesso il rappresentante di un paese che non ha centrali nucleari e il cui popolo ha votato per due volte un referendum che vieta la costruzione di centrali nucleari sul suo suolo, e anche l’utilizzo di corrente elettrica di origine nucleare, di contraddire la volontà di un popolo. \r\nCome si permette quell’ignorante del ministro alla trasformazione ecologica, Cingolani, di proporre l’introduzione del nucleare, che è probabilmente la cosa più antiecologica (e antidemocratica) che l’essere umano ha potuto creare.\r\nSi parlo bene di antidemocratica perché se la democrazia è governo del popolo, se democrazia è una trasparenza delle scelte politiche e il diritto all’informazione, mai come sulla questione del nucleare questi due elementi della democrazia sono stati violati.\r\nL’esempio della Francia con i suoi 56 reattori e il 85% dell’elettricità prodotta con il nucleare ne sono un esempio edificante.\r\nQuesta scelta economica e di società, (perché di fatto il nucleare ha irrigato tutta la vita di questo paese aldilà del semplice problema energetico) si è fatta e continua a farsi da più di 60 anni senza che una sola volta il parlamento si sia espresso su questa scelta del nucleare.\r\nAltro esempio, se l’estrazione e il trasporto di gas o petrolio hanno provocato disastri ecologici e migliaia di morti, documentati almeno in parte dai media, stranamente nessun incidente di trasporto, a livello mondiale, è stato riportato dai mezzi d’informazione, durante questi oltre 60 anni di attività delle centrali nucleari, come se l’uranio sorgesse direttamente dal sottosuolo delle centrali.\r\nCerto due incidenti prima in Unione Sovietica poi in Giappone che hanno provocato morti sono stati documentati dai media e se ne è parlato per mesi, ma a parte questo il nucleare sembra un mondo di bambole.\r\nDella città decimata nel nord del Niger per l’inquinamento provocato dalla vicina miniera di uranio, ( ciò’ che spiega anche la presenza “umanitaria” senza fine della missione militare francese in quella zona), gestita da una società francese, chi ne ha parlato?\r\nChi ne ha parlato delle decine di morti nei primi anni 60 alla Hag dove nel 1958 fu costruita la prima fabbrica di decontaminazione dell’uranio, sotto statuto militare, che provocò perfino una rivolta della città con tanto di sciopero generale.\r\nChi parla delle decine di morti nel tentativo di mettere in produzione la prima centrale nucleare a Brennilis in Bretagnare che malgrado due tentativi di metterla in produzione e tre anni di lavori di riparazione non ha mai funzionato e fu abbandonata li come una bottiglia vuota al margine del mare, che ha contaminato per chilometri di mare e di territorio, e che la demolizione costa cifre spaventose, mezzo miliardo di euro, dopo due anni di demolizione per togliere semplicemente 10 centimetri di cemento contaminato dalle installazioni della centrale, senza che si incominciasse la demolizione del reattore, come documentato da un rapporto della Corte dei Conti francese.\r\nChi parla delle migliaia di tonnellate d’acqua contaminata al trizio che ogni settimana sono versate nei fiumi francesi e che gli abitanti, a monte di questi 56 reattori nucleari, si bevono ogni giorno come un piccolo veleno. Non c’è poi da sorprendersi che per esempio una città come Avignone, che ha a monte una dozzina di reattori nucleari e una mezza dozzina di fabbriche di condizionamento e di primo trattamento del combustibile nucleare, sia fra le città di Francia con più casi di tumori all’anno.\r\nQuesti non solo alcuni minuscoli esempi di molteplici incidenti taciuti dai media, i due articoli che seguono che riguardano una sola Centrale possono dare l’idea della nocività di un tale sistema.\r\nUn’ultima osservazione a riguardo della dichiarazione di Salvini sul costo dell'elettricità in Francia, se è vero che la bolletta è un po’ meno salata a parità di consumo, va anche detto che nel prezzo dell'elettricità non è inserito il costo di demolizione e decontaminazione delle dette Centrali, che come abbiamo visto sopra è stratosferico ed è pagato dalle imposte al quale per essere onesti andrebbero aggiunti i costi di mantenimento della presenza militare francese in Africa, in difesa delle miniere d’uranio.\"\r\n\r\nOltre all'audio dell'intervista fatta ad Enrico Riboni, vi alleghiamo due articoli che lui stesso ha tradotto dal sito d'informazione francese \"Mediapart\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_25_01_Riboni-su-nucleare.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nCentrale nucleare di Tricastin\r\n\r\nCentrale nucleare di Tricastin_2\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nCi stiamo trovando troppo spesso ultimamente a parlare di violenze che vengono consumate sul luogo di lavoro, vessazioni da parte di responsabili, aggressioni contro chi mette in piedi un pichetto, piuttosto che veri e propri \"incidenti\" mortali, avvenuti in Piemonte come in tutta la penisola. Oggi in Italia si torna a parlare di alternanza scuola/lavoro. Come spessissimo accade in questo paese se ne parla a tragedia avvenuta. Lorenzo Parelli, studente di 18 anni è morto l'ultimo giorno di PCTO (percorsi sull'acquisizione di competenze trasversali e sull'orientamento) schiacciato da una putrella. Come sempre in questi casi mandiamo dai microfoni di radio blackout un forte abbraccio ai cari della vittima e alla comunità che lo piange. E come sempre in questi casi, invitiamo a riflettere e a reagire dioi questi veri e propri attacchi da parte di chi è responsabile della mattanza di lavoratori e da oggi anche di studenti: la classe padronale.\r\n\r\nAppunto parlando di reazioni, per questo terzo approfondimento, abbiamo intervistato Ludovica, studentessa del collettivo OSA di Roma per raccontarci un po' il suo punto di vista su questi percorsi di alternanza scuola lavoro e su come sia lo stato dell'arte sull'opposizione da parte degli studenti organizzati a questi percorsi. 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