","Atene. In piazza per Dimitri Koufontinas","post",1614703797,[62,63,64,65,66,67,68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/atene/","http://radioblackout.org/tag/carcere-di-domokos/","http://radioblackout.org/tag/carcere-di-koridallos/","http://radioblackout.org/tag/dimitri-koufondinas/","http://radioblackout.org/tag/exarchia/","http://radioblackout.org/tag/governo-mitsotakis/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/riforma-carceraria/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-della-fame/",[73,15,74,75,76,20,77,17,78,79],"anarchici","carcere di domokos","carcere di koridallos","dimitri koufondinas","governo mitsotakis","riforma carceraria","sciopero della fame",{"post_content":81,"tags":87},{"matched_tokens":82,"snippet":85,"value":86},[83,84],"governo","Mitsotakis","contro la riforma carceraria del \u003Cmark>governo\u003C/mark> \u003Cmark>Mitsotakis\u003C/mark> e per il trasferimento in","Le condizioni di salute di Dimitri Koufontinas, prigioniero della 17 novembre, in sciopero della fame e della sete da 54 giorni (sete da 8), stanno ulteriormente peggiorando. Le notizie che filtrano dall’ospedale dove, da dieci giorni, è in terapia intensiva, dicono che a tratti sia ancora cosciente. La situazione però precipita rapidamente verso il peggio. Per sua volontà è stata interrotta la somministrazione di un antibiotico, nonostante sia probabilmente in corso un’infezione. I suoi livelli di potassio hanno avuto un calo secco e preoccupante nelle ultime ore. I medici, nonostante due ingiunzioni della magistratura, per ora si attengono alla volontà di Dimitri, che ha anche firmato una carta, consegnata al proprio avvocato, in cui rifiuta la rianimazione in caso di collasso.\r\nKoufontinas si batte contro la riforma carceraria del \u003Cmark>governo\u003C/mark> \u003Cmark>Mitsotakis\u003C/mark> e per il trasferimento in un altro carcere. La riforma prevede che chi è condannato per terrorismo non possa stare in una prigione rurale, ma debba essere rinchiuso nel carcere da cui proveniva. Dimitri avrebbe dovuto essere trasferito nella prigione ateniese di Koridallos, ma invece è finito a Domokos, una struttura di massima sicurezza. Per questa ragione l’8 gennaio ha deciso per questa estrema forma di lotta.\r\nNegli ultimi giorni, dopo un lungo silenzio, anche i media main stream si stanno occupando della vicenda, che comincia a mettere in imbarazzo il \u003Cmark>governo\u003C/mark>. L’esecutivo prova a trarsi d’impaccio accusando l’avvocata di Koufontinas, Ioanna Curtovic, di non aver fatto tutte le mosse legali necessarie al trasferimento del suo assistito. Si tratta di una calunnia, perché l’avvocata si è battuta strenuamente di fronte ad un’imponente barricata di carta eretta dall’amministrazione penitenziaria.\r\nIl \u003Cmark>governo\u003C/mark> è a caccia di un alibi, per una situazione che gli è ormai sfuggita di mano, sia che Dimitri viva, sia che muoia. In ogni caso sarà una sconfitta per \u003Cmark>Mitsotakis\u003C/mark> e i suoi. Da qualche giorno il \u003Cmark>governo\u003C/mark>, attraversato anche da un forte scandalo per una vicenda di pedofilia, appare spaccato in due tra falchi e moderati.\r\nA sorpresa si è dimesso il portavoce del \u003Cmark>governo\u003C/mark> Cristos Tarantinis.\r\nLe esili politiche sanitarie di una compagine governativa che ha diretto la spesa quasi esclusivamente sul comparto sicurezza stanno mettendo seriamente in difficoltà \u003Cmark>Mitsotakis\u003C/mark>, che si trova a fronteggiare una crescita inarrestabile di contagi senza aver messo in campo le risorse necessarie a fronteggiarle. Le terapie intensive dell’Attica sono ormai sature e la gente muore senza cure.\r\nNelle prossime ore il \u003Cmark>governo\u003C/mark> dovrà scegliere se far vivere o far morire Koufontinas, se disinnescare la bomba sociale della sua morte, o scatenare la repressione più dura contro la prevedibile ondata di dure proteste che seguirebbero la notizia della sua fine.\r\nUn documento interno alla polizia filtrato in queste ore prevede un allarme rosso per fronteggiare le reazioni alla morte di Dimitri Koufondinas. Pare che verrebbero utilizzati droni che sorveglierebbero le zone calde della capitale, per prevenire proteste ed azioni.\r\nSabato il corteo per Koufondinas era di circa quattromila persone.\r\nIeri un corteo di oltre ottomila persone ha attraversato il centro della capitale ellenica, partendo da Syntagma, la piazza di fronte al parlamento, per arrivare ad Omonia. Lo spezzone autodifeso, aperto dallo striscione con la scritta “sono nato il 17 novembre” ha deviato per Exarchia, dove si è tenuta un’assemblea, dove è stato deciso che ogni giorno alle 18 ci sarà manifestazione in sostegno al prigioniero morente e alla sua lotta.\r\nManifestazioni importanti anche a Patrasso, Volos, Larissa e Iraklion sull’isola di Creta, dove ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia.\r\nAbbiamo fatto il punto sulla situazione con Gabrio, un redattore di Balckout che si trova ad Atene.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-02-gabrio-atene.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[88,90,92,94,96,98,100,104,106,108],{"matched_tokens":89,"snippet":73},[],{"matched_tokens":91,"snippet":15},[],{"matched_tokens":93,"snippet":74},[],{"matched_tokens":95,"snippet":75},[],{"matched_tokens":97,"snippet":76},[],{"matched_tokens":99,"snippet":20},[],{"matched_tokens":101,"snippet":103},[83,102],"mitsotakis","\u003Cmark>governo\u003C/mark> \u003Cmark>mitsotakis\u003C/mark>",{"matched_tokens":105,"snippet":17},[],{"matched_tokens":107,"snippet":78},[],{"matched_tokens":109,"snippet":79},[],[111,116],{"field":36,"indices":112,"matched_tokens":113,"snippets":115},[40],[114],[83,102],[103],{"field":117,"matched_tokens":118,"snippet":85,"value":86},"post_content",[83,84],1157451471441625000,{"best_field_score":121,"best_field_weight":122,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":48,"score":123,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":125,"highlight":147,"highlights":155,"text_match":161,"text_match_info":162},{"cat_link":126,"category":127,"comment_count":48,"id":128,"is_sticky":48,"permalink":129,"post_author":51,"post_content":130,"post_date":131,"post_excerpt":54,"post_id":128,"post_modified":132,"post_thumbnail":133,"post_thumbnail_html":134,"post_title":135,"post_type":59,"sort_by_date":136,"tag_links":137,"tags":143},[45],[47],"67683","http://radioblackout.org/2021/03/grecia-finito-lo-sciopero-di-koufontinas-cresce-e-si-allarga-la-protesta-contro-la-polizia-e-il-governo/","L’annuncio della fine dello sciopero della fame di Dimitri Koufontinas si connette direttamente con le piazze che per settimane hanno sfidato e messo a dura prova la tenuta del governo Mitsotakis. Piazze solidali con la lotta di Dimitri contro la riforma carceraria, piazze che si battono contro la brutalità poliziesca come a Nea Smirni, piazze di studenti che non accettano la militarizzazione delle università.\r\nLa decisione di Dimitri è motivata proprio dall’importanza e dall’imponenza delle lotte che hanno attraversato la Grecia per settimane. D’altra parte senza lo sciopero nel quale ha messo a rischio la sua vita e non ci sarebbe stata la risposta delle piazze.\r\nL’annuncio sulla cessazione dello sciopero è arrivato dopo il comunicato dei medici, che annunciavano come prossima la sua morte. Kuofontinas è ancora in ospedale a Lamia, dove dovrà affrontare una lunga riabilitazione: forte è il rischio di una compromissione cronica dei reni. I ricorsi della sua avvocata sono stati respinti e lui è ancora ancora affidato al carcere speciale di Domokos, tuttavia ora partiranno altri ricorsi. La battaglia giudiziaria continua.\r\nAd Atene e Salonicco le proteste si stanno intensificando.\r\nL’episodio più significativo è avvenuto nel quartiere di Nea Smirni, dove, domenica 7 marzo, la polizia aveva fermato e multato alcuni ragazzi in un parco: alle loro proteste era scattato un pestaggio. Il video delle manganellate è diventato presto virale. Due ore dopo un corteo spontaneo aveva attraversato il quartiere ed era stato caricato violentemente dalla polizia in antisommossa e dai famigerati reparti Delta in motocicletta.\r\nDue giorni dopo svariate migliaia di persone avevano risposto all’appello dell’assemblea popolare di Nea Smirni e, nonostante blocchi della metropolitana e posti di blocco erano riusciti a convergere nella piazzetta centrale, da dove partiva un corteo diretto alla commissariato di zona. Alle 19, circa un’ora dopo la partenza partono i primi scontri, che proseguiranno per ore. L’attenzione mediatica sarà poi interamente concentrata sul grave ferimento di un poliziotto della Delta.\r\nIn realtà i dati più significativi sono altri: da un lato il fatto che migliaia di persone non coinvolte negli scontri sono comunque rimaste in piazza, dando sostegno alle prime file, dall’altro la solidarietà degli abitanti che in più occasioni hanno aperto i portoni delle case, per dare rifugio agli insorti.\r\nLa giornata si è conclusa con trenta fermi, 13 arresti di persone poi rilasciate in attesa di processo e con tre condanne per direttissima a manifestanti accusati del ferimento dell’agente della Delta.\r\nLa terza ondata della pandemia, che si sta abbattendo sulla Grecia, viene affrontata dal governo sul piano meramente disciplinare, moltiplicando i controlli e le multe. La risposta di Nea Smirni non può che aumentare la crescente difficoltà del governo Mitsotakis ad affrontare la marea crescente della protesta di piazza.\r\nIl giovedì successivo, due giorni dopo la sollevazione di Nea Smirni e la canea mediatica intorno al ferimento del poliziotto, oltre 12.000 persone partecipavano ad un nuovo corteo nel centro di Atene.\r\nA Salonicco, la seconda città della Grecia la risposta allo sgombero del rettorato occupato, è stato un corteo enorme terminato con scontri con la polizia.\r\nIn questo ultimo weekend sia nelle città che nei quartieri periferici di Atene ci sono state una miriade di manifestazioni contro la brutalità della polizia, che questa volta ha pensato bene di non farsi vedere.\r\nAscolta la diretta da Atene con Gabrio, redattore di Blackout:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-16-grecia-gabrio.mp3\"][/audio]","16 Marzo 2021","2021-03-16 13:43:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-300x170.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-300x170.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-1024x580.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-768x435.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-1536x870.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6.jpg 1800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Grecia. 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Un ultimatum che intima a coloro che hanno occupato illegalmente edifici pubblici o privati di evacuarli e continua dichiarando che i richiedenti asilo e le persone con nazionalità diversa da quella greca e che non sono cittadini di paesi UE che risiedono in questi edifici saranno comunque trasferiti in centri temporanei. Gli occupanti di edifici privati devono mettersi in contatto con i proprietari e cercare un accordo. Nel documento viene dato un termine di 15 giorni dal 20 novembre per evacuare gli edifici occupati o accordarsi con i proprietari se la proprietà è privata.\r\nÈ la prima volta che il governo greco mette in atto un simile attacco, generale e frontale contro tutte le occupazioni del paese. L’ultimatum si inserisce in una strategia repressiva più ampia: con le elezioni del 7 luglio è tornato al governo il partito Nuova Democrazia della destra conservatrice, che ha conquistato la maggioranza dei seggi nel parlamento greco. Come annunciato durante la campagna elettorale, nel primo provvedimento fatto approvare dal governo in parlamento lo scorso 8 agosto c’era l’eliminazione dell’asilo universitario, ovvero il divieto alla polizia ed all’esercito di intervenire negli spazi delle università se non con l’autorizzazione formale dei rettori. Un provvedimento dal grande significato simbolico considerando che l’inviolabilità delle università era stata una delle principali conquiste della lotta contro la dittatura dei colonnelli, ancor più importante sul piano concreto in quanto determina la seria la messa in discussione di alcuni di quegli spazi di libertà nella società greca che avevano permesso ai movimenti di lotta di svilupparsi, crescere e radicarsi nell’ultimo decennio. A novembre sono invece tornate a pattugliare le strade di Atene la Squadra Delta che era stata abolita dal governo di SYRIZA, sotto la pressione dei movimenti di lotta. Si tratta di unità speciali che intervengono con moto montate da due poliziotti, che sono state utilizzate per tendere agguati e colpire violentemente nelle strade chi partecipava ad azioni e manifestazioni.\r\nSia in campagna elettorale sia una volta al governo, Mitsotakis ha dichiarato di voler “ripulire” Exarchia, un quartiere in cui “è stata allevata una nuova generazione di terroristi”.\r\n\r\nNell’arco del mese scorso il governo ha avviato un più diretto attacco contro gli spazi di libertà all’interno delle università e contro il movimento studentesco in vista delle manifestazioni del 17 novembre. Il 17 novembre in Grecia si celebrano le vittime della rivolta studentesca del Politecnico di Atene del 1973, repressa nel sangue con i carri armati, che segnò l’inizio della fine della dittatura dei colonnelli, caduta l’anno seguente. Da allora la giornata del 17 novembre non è solo occasione di commemorazione e celebrazione per il nuovo stato democratico greco del proprio mito fondativo ma è anche una giornata in cui scendono per le strade i movimenti di lotta, i movimenti radicali e rivoluzionari, dove spesso la polizia interviene e vi sono duri scontri.\r\nIl sei dicembre sarà l’anniversario dell’assassinio di Alexis Grigoropoulos da parte della polizia il 6 dicembre 2008, che scatenò una rivolta che si saldò con le proteste contro le politiche antipopolari ed autoritarie del governo.\r\nIl governo greco ha dato un’accelerazione alla sua strategia repressiva. Nelle prossime settimane è probabile che si intensifichino gli attacchi violenti al movimento e gli sgomberi di spazi occupati.\r\nCerto la strategia del nuovo governo non è stata pianificata dall’oggi al domani, è evidentemente una strategia a lungo preparata e resa possibile dalla politica adottata dal governo precedente guidato da SYRIZA. Il governo di Alexis Tsipras non aveva infatti abbandonato la politica repressiva, anzi oltre ad attuare comunque sgomberi di occupazioni, aveva adottato strategie che miravano ad isolare ed indebolire il movimento delle occupazioni sul lungo periodo. Ad Exarchia questo si è concretizzato con il completo ritiro della polizia dal quartiere, che manteneva solo alcune pattuglie ai margini della zona ed il contemporaneo supporto alla criminalità organizzata, in particolare alle narcomafie nell’area per creare una situazione di insicurezza tale da rompere il tessuto sociale resistente e solidale del quartiere.\r\n\r\nIl governo Mitsotakis si propone infatti di farsi paladino delle politiche anti-immigrati dell’Unione Europea, inoltre sono in programma nuove leggi che mettono a rischio la libertà di sciopero, nuove privatizzazioni dei bisogni sociali di base della popolazione e ulteriori liberalizzazioni del saccheggio delle risorse naturali. Questi provvedimenti se portati fino in fondo possono riaccendere un’ampia opposizione sociale in Grecia: sostenere il movimento anarchico e delle occupazioni in Grecia significa anche favorire lo sviluppo ti tale opposizione ed una sua radicalizzazione nei prossimi mesi.\r\n\r\nDella repressione statale e delle risposte del movimento greco e delle prospettive di solidarietà internazionale ne parliamo con Simone Ruini, un compagno che da anni segue le vicende elleniche.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/2019.12.03-09.00.grecia-simone-ruini.mp3\"][/audio]","3 Dicembre 2019","2019-12-03 12:53:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"188\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-300x188.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-300x188.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-768x480.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La risposta del movimento greco agli attacchi statali",1575377586,[69,180,181,182],"http://radioblackout.org/tag/politecnico-di-atene/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/squat-atene/",[17,35,184,27],"repressione",{"post_content":186},{"matched_tokens":187,"snippet":188,"value":189},[83,84],"elettorale sia una volta al \u003Cmark>governo\u003C/mark>, \u003Cmark>Mitsotakis\u003C/mark> ha dichiarato di voler “ripulire”","Nelle ultime settimane il \u003Cmark>governo\u003C/mark> greco guidato da Kyriakos \u003Cmark>Mitsotakis\u003C/mark>, esponente di Nea Demokratia, ha impresso una forte accelerazione alla strategia repressiva contro il movimento anarchico e delle occupazioni, di fronte al quale è urgente rilanciare l’attività di solidarietà.\r\nLo scorso 20 novembre infatti è stato pubblicato dalla stampa greca un vero e proprio ultimatum alle occupazioni emesso dal “Ministero della protezione dei cittadini”, cui è delegata la gestione dell’ordine pubblico e da cui dipende, assieme ai vigili del fuoco e la protezione civile, anche la polizia. Un ultimatum che intima a coloro che hanno occupato illegalmente edifici pubblici o privati di evacuarli e continua dichiarando che i richiedenti asilo e le persone con nazionalità diversa da quella greca e che non sono cittadini di paesi UE che risiedono in questi edifici saranno comunque trasferiti in centri temporanei. Gli occupanti di edifici privati devono mettersi in contatto con i proprietari e cercare un accordo. Nel documento viene dato un termine di 15 giorni dal 20 novembre per evacuare gli edifici occupati o accordarsi con i proprietari se la proprietà è privata.\r\nÈ la prima volta che il \u003Cmark>governo\u003C/mark> greco mette in atto un simile attacco, generale e frontale contro tutte le occupazioni del paese. L’ultimatum si inserisce in una strategia repressiva più ampia: con le elezioni del 7 luglio è tornato al \u003Cmark>governo\u003C/mark> il partito Nuova Democrazia della destra conservatrice, che ha conquistato la maggioranza dei seggi nel parlamento greco. 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Si tratta di unità speciali che intervengono con moto montate da due poliziotti, che sono state utilizzate per tendere agguati e colpire violentemente nelle strade chi partecipava ad azioni e manifestazioni.\r\nSia in campagna elettorale sia una volta al \u003Cmark>governo\u003C/mark>, \u003Cmark>Mitsotakis\u003C/mark> ha dichiarato di voler “ripulire” Exarchia, un quartiere in cui “è stata allevata una nuova generazione di terroristi”.\r\n\r\nNell’arco del mese scorso il \u003Cmark>governo\u003C/mark> ha avviato un più diretto attacco contro gli spazi di libertà all’interno delle università e contro il movimento studentesco in vista delle manifestazioni del 17 novembre. Il 17 novembre in Grecia si celebrano le vittime della rivolta studentesca del Politecnico di Atene del 1973, repressa nel sangue con i carri armati, che segnò l’inizio della fine della dittatura dei colonnelli, caduta l’anno seguente. Da allora la giornata del 17 novembre non è solo occasione di commemorazione e celebrazione per il nuovo stato democratico greco del proprio mito fondativo ma è anche una giornata in cui scendono per le strade i movimenti di lotta, i movimenti radicali e rivoluzionari, dove spesso la polizia interviene e vi sono duri scontri.\r\nIl sei dicembre sarà l’anniversario dell’assassinio di Alexis Grigoropoulos da parte della polizia il 6 dicembre 2008, che scatenò una rivolta che si saldò con le proteste contro le politiche antipopolari ed autoritarie del \u003Cmark>governo\u003C/mark>.\r\nIl \u003Cmark>governo\u003C/mark> greco ha dato un’accelerazione alla sua strategia repressiva. Nelle prossime settimane è probabile che si intensifichino gli attacchi violenti al movimento e gli sgomberi di spazi occupati.\r\nCerto la strategia del nuovo \u003Cmark>governo\u003C/mark> non è stata pianificata dall’oggi al domani, è evidentemente una strategia a lungo preparata e resa possibile dalla politica adottata dal \u003Cmark>governo\u003C/mark> precedente guidato da SYRIZA. Il \u003Cmark>governo\u003C/mark> di Alexis Tsipras non aveva infatti abbandonato la politica repressiva, anzi oltre ad attuare comunque sgomberi di occupazioni, aveva adottato strategie che miravano ad isolare ed indebolire il movimento delle occupazioni sul lungo periodo. Ad Exarchia questo si è concretizzato con il completo ritiro della polizia dal quartiere, che manteneva solo alcune pattuglie ai margini della zona ed il contemporaneo supporto alla criminalità organizzata, in particolare alle narcomafie nell’area per creare una situazione di insicurezza tale da rompere il tessuto sociale resistente e solidale del quartiere.\r\n\r\nIl \u003Cmark>governo\u003C/mark> \u003Cmark>Mitsotakis\u003C/mark> si propone infatti di farsi paladino delle politiche anti-immigrati dell’Unione Europea, inoltre sono in programma nuove leggi che mettono a rischio la libertà di sciopero, nuove privatizzazioni dei bisogni sociali di base della popolazione e ulteriori liberalizzazioni del saccheggio delle risorse naturali. Questi provvedimenti se portati fino in fondo possono riaccendere un’ampia opposizione sociale in Grecia: sostenere il movimento anarchico e delle occupazioni in Grecia significa anche favorire lo sviluppo ti tale opposizione ed una sua radicalizzazione nei prossimi mesi.\r\n\r\nDella repressione statale e delle risposte del movimento greco e delle prospettive di solidarietà internazionale ne parliamo con Simone Ruini, un compagno che da anni segue le vicende elleniche.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/2019.12.03-09.00.grecia-simone-ruini.mp3\"][/audio]",[191],{"field":117,"matched_tokens":192,"snippet":188,"value":189},[83,84],{"best_field_score":163,"best_field_weight":164,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":194,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":48},"1157451471441100913",{"document":196,"highlight":212,"highlights":218,"text_match":221,"text_match_info":222},{"cat_link":197,"category":198,"comment_count":48,"id":199,"is_sticky":48,"permalink":200,"post_author":51,"post_content":201,"post_date":202,"post_excerpt":54,"post_id":199,"post_modified":203,"post_thumbnail":204,"post_thumbnail_html":205,"post_title":206,"post_type":59,"sort_by_date":207,"tag_links":208,"tags":210},[45],[47],"77052","http://radioblackout.org/2022/09/exarchia-il-quartiere-minacciato-da-repressione-speculazione-e-progetto-di-metropolitana/","Cosa è successo nell'estate ateniese ad Exarchia, storico quartiere di resistenza della capitale greca?\r\n\r\nIl governo con la scusa di voler costruire una stazione della metropolitana della linea 4, ha militarizzato il quartiere. Un pretesto, quella di portare il \"traspotro pubblico\" nell'area, che cela la volontà di assoggettare e speculare sempre di più sul quartiere storicamente ribelle per storia della capitale greca. Un area che da anni è oggetto di una trasformazione da zona popolare a souvenir per il turismo di massa, con conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni.\r\n\r\nL’inizio dei lavori nella piazzetta centrale ha innescato rivolte e proteste, con scontri tra i residenti e movimenti – schierati contro la speculazione immobiliare e la militarizzazione – e la polizia, a difesa militare del blocco di 180 metri quadrati di lamiere e filo spinato da cui dovrebbe nascere la nuova fermata della metro. Una chiara volontà politica di punire un quartiere “ribelle” (simbolo della rivolta contro i Colonnelli nel 1973, delle proteste antitroika 2010-2012 e della rivolta nel Dicembre del 2008 dopo l'assassinio del compagno 15enne Alexandros Grigoropoulos) e sottrargli spazio pubblico, vitale per la sua attività di dissidenza.\r\n\r\nDi questo, e di che clima si respira in città sotto il governo di destra di Mītsotakīs, ne parliamo con un compagno da Atene:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/Exarchia_Grecia.mp3\"][/audio]","14 Settembre 2022","2022-09-14 14:28:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/index-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"297\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/index.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Exarchia, il quartiere minacciato da repressione, speculazione e progetto di metropolitana",1663161491,[63,67,209],"http://radioblackout.org/tag/gentrificazione/",[15,20,211],"gentrificazione",{"post_content":213},{"matched_tokens":214,"snippet":216,"value":217},[83,215],"Mītsotakīs","respira in città sotto il \u003Cmark>governo\u003C/mark> di destra di \u003Cmark>Mītsotakīs\u003C/mark>, ne parliamo con un compagno","Cosa è successo nell'estate ateniese ad Exarchia, storico quartiere di resistenza della capitale greca?\r\n\r\nIl \u003Cmark>governo\u003C/mark> con la scusa di voler costruire una stazione della metropolitana della linea 4, ha militarizzato il quartiere. 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Il governo di destra guidato da Mitsotakis ha deciso di ammassare su isole piccole migliaia di profughi, senza trasferirli sulla terraferma.\r\nIl campo di Moria, nel nord dell’isola, è un inferno dove sopravvivono a stento oltre 20.000 persone. A Moria non potrebbero esserne ospitate più di 3.000.\r\nScontri durissimi sono seguiti alla decisione del governo di costruire un nuovo campo, con carattere di prigione detentiva, destinato ai profughi cui è stato negato l’asilo. Negli ultimi mesi in Grecia i dinieghi hanno raggiunto il 95%.\r\nI 600 poliziotti sbarcati a Lesbo per difendere la costruzione del nuovo lager, se ne sono andati di corsa. 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Residenti e “ospiti” dei campi profughi scendono in strada ininterrottamente. Seppur spesso gli uni contro gli altri le rispettive richieste non sono dissimili e per entrambi la priorità permane la chiusura dei campi profughi. La situazione è infatti al collasso da anni, basti pensare che l’hotspot di Moira ospita oggi più di 20000 persone a fronte di una capienza di 3500. E che la popolazione residente dell’intera isola non supera gli 80000 abitanti. Cortei, cariche della polizia, lanci di pietre e di lacrimogeni, arresti e retate, check point militari, agguati di stampo fascista. Sono questi gli eventi che compongono la quotidianità dell’isola di Lesbo negli ultimi due mesi.\r\n\r\n\r\n\r\nDal canto suo il presidente Mitsotakis sta provando a tranquillizzare gli animi dei suoi sostenitori promettendo una linea più dura sulle migrazioni, che comprende la costruzione di centri di detenzione pre-espulsione e rimpatri più veloci verso la Turchia, nonché lo stanziamento di 500000euro per la costruzione di un muro galleggiante lungo 3km al largo delle coste di Lesbo che funga da dissuasore per l’arrivo di ulteriori migranti dalla stessa Turchia.\r\n\r\n\r\nIl racconto di una compagna direttamente dall’isola di Lesbo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/LesboFebbraio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","13 Febbraio 2020","2020-02-13 17:19:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/mat_moria_ampe_22232534-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/mat_moria_ampe_22232534-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/mat_moria_ampe_22232534-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/mat_moria_ampe_22232534-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/mat_moria_ampe_22232534-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/mat_moria_ampe_22232534.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Nea Demokratia e l'isola di lesbo",1581614382,[],[],{"post_content":273},{"matched_tokens":274,"snippet":275,"value":276},[83],"sostituito Syriza alla guida del \u003Cmark>governo\u003C/mark> greco la scorsa estate, non","Le politiche in materia d’immigrazione da parte di Nea Demokratia, il partito di centrodestra che ha sostituito Syriza alla guida del \u003Cmark>governo\u003C/mark> greco la scorsa estate, non stanno fino a oggi fornendo i risultati sperati dalla maggioranza dei suoi elettori.\r\n\r\nSull’isola di Lesbo nel frattempo la situazione si è fatta insostenibile e i cortei e le proteste si susseguono alternandosi. 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Sono questi gli eventi che compongono la quotidianità dell’isola di Lesbo negli ultimi due mesi.\r\n\r\n\r\n\r\nDal canto suo il presidente \u003Cmark>Mitsotakis\u003C/mark> sta provando a tranquillizzare gli animi dei suoi sostenitori promettendo una linea più dura sulle migrazioni, che comprende la costruzione di centri di detenzione pre-espulsione e rimpatri più veloci verso la Turchia, nonché lo stanziamento di 500000euro per la costruzione di un muro galleggiante lungo 3km al largo delle coste di Lesbo che funga da dissuasore per l’arrivo di ulteriori migranti dalla stessa Turchia.\r\n\r\n\r\nIl racconto di una compagna direttamente dall’isola di Lesbo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/LesboFebbraio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[278],{"field":117,"matched_tokens":279,"snippet":275,"value":276},[83],1155199671761633300,{"best_field_score":282,"best_field_weight":164,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":283,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":48},"1112386306048","1155199671761633393",6646,{"collection_name":59,"first_q":77,"per_page":40,"q":77},9,{"facet_counts":288,"found":349,"hits":350,"out_of":670,"page":22,"request_params":671,"search_cutoff":37,"search_time_ms":164},[289,321],{"counts":290,"field_name":318,"sampled":37,"stats":319},[291,294,297,300,303,306,309,311,314,316],{"count":292,"highlighted":293,"value":293},249,"anarres",{"count":295,"highlighted":296,"value":296},72,"I Bastioni di Orione",{"count":298,"highlighted":299,"value":299},60,"frittura mista",{"count":301,"highlighted":302,"value":302},33,"Bello come una prigione che brucia",{"count":304,"highlighted":305,"value":305},19,"liberation front",{"count":307,"highlighted":308,"value":308},17,"Macerie su macerie",{"count":122,"highlighted":310,"value":310},"la perla di labuan",{"count":312,"highlighted":313,"value":313},12,"stakka stakka",{"count":312,"highlighted":315,"value":315},"La fine della Fine della storia",{"count":286,"highlighted":317,"value":317},"Harraga","podcastfilter",{"total_values":320},150,{"counts":322,"field_name":36,"sampled":37,"stats":347},[323,326,329,332,335,337,340,342,343,345],{"count":324,"highlighted":325,"value":325},67,"Bastioni di Orione",{"count":327,"highlighted":328,"value":328},30,"frittura mista radio fabbrica",{"count":330,"highlighted":331,"value":331},27,"guerra",{"count":333,"highlighted":334,"value":334},24,"carcere",{"count":336,"highlighted":184,"value":184},20,{"count":338,"highlighted":339,"value":339},15,"lavoro",{"count":164,"highlighted":341,"value":341},"torino",{"count":164,"highlighted":17,"value":17},{"count":312,"highlighted":344,"value":344},"francia",{"count":312,"highlighted":346,"value":346},"palestina",{"total_values":348},1361,620,[351,411,474,530,578,636],{"document":352,"highlight":374,"highlights":396,"text_match":407,"text_match_info":408},{"comment_count":48,"id":353,"is_sticky":48,"permalink":354,"podcastfilter":355,"post_author":293,"post_content":356,"post_date":357,"post_excerpt":54,"post_id":353,"post_modified":358,"post_thumbnail":359,"post_title":360,"post_type":361,"sort_by_date":362,"tag_links":363,"tags":370},"48035","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-1-giugno-la-repubblica-in-armi-fascisti-e-razzisti-al-governo-il-business-delle-armi-e-le-eccellenze-dellindustria-di-guerra-italiana/",[293],"Nuovo viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Anarres intervista Martina, femminista libertaria livornese.\r\n\r\nL'ultimo atto del governo Berlusconi è stato la decisione di dare indicazioni restrittive della legge 40, ribadendo il rifiuto di accesso alla diagnosi preimpianto per le coppie portatrici sane di malattie genetiche. Un ultimo regalo alla chiesa cattolica.\r\n\r\nChiesa che ha accolto con favore il nuovo governo Monti, dove i reduci del meeting clericale di Todi e i cattolici militanti sono in netta maggioranza.\r\n\r\nIl governo Monti vede in posizioni di potere tre donne incaricate dei dicasteri della giustizia, degli interni e del welfare, il segno della sconfitta del femminismo lobbista, che deve oggi fare i conti con il dato evidente che l'oppressione e lo sfruttamento non hanno sesso.\r\n\r\nAscolta Tutte le donne del nuovo presidente\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","20 Novembre 2011","Domenica 20 novembre 2011. Anarres intervista a Martina, femminista libertaria livornese. 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