","19D_sciopero distribuzione: contratti per non chiudere mai","post",1450444118,[61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/cub/","http://radioblackout.org/tag/grande-distribuzione/","http://radioblackout.org/tag/mobilitazione/","http://radioblackout.org/tag/presidio-rai-torino/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/",[22,34,67,68,17],"mobilitazione","presidio rai torino",{"post_content":70,"post_title":76,"tags":79},{"matched_tokens":71,"snippet":74,"value":75},[72,73],"grande","distribuzione","trattativa il padrone, ora la \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> non chiude mai i centri","Una volta non si chiudeva mai il contratto fino alla spallata finale che trascinava al tavolo della trattativa il padrone, ora la \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> non chiude mai i centri commerciali, negando gli spiccioli (85 euro di aumento) per ottenere rivalutazioni ridicole dello stipendio a fronte di festività immolate a turni massacranti e orari inaccettabili, volti a non chiudere mai l'esercizio commerciale.\r\n\r\nIl 19 dicembre, in pieno shopping natalizio, i sindacati di base hanno indetto uno sciopero della \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> per ottenere la firma di Federdistribuzione, Coop e Confesercenti, mentre le associazioni dei piccoli commercianti hanno già sottoscritto l'aumento di 85 euro; i grossi centri vogliono imporre le loro esigenze di sfruttamento e apertura tutti i giorni per 24 ore al giorno e sostituire le richieste salariali con welfare interno.\r\n\r\nLe catene contano sulla ricattabilità dei precari - in particolare quelli assunti proprio per il periodo natalizio - e sull'utilizzo dei quadri e alti dirigenti per coprire i buchi nell'organico prodotti dalla mobilitazione\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo della Cub in previsione del presidio di sabato 19 alle 15,30 di fronte al palazzo della Rai in via Verdi:\r\n\r\nUnknown",{"matched_tokens":77,"snippet":78,"value":78},[73],"19D_sciopero \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark>: contratti per non chiudere mai",[80,82,85,87,89],{"matched_tokens":81,"snippet":22},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[72,73],"\u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":67},[],{"matched_tokens":88,"snippet":68},[],{"matched_tokens":90,"snippet":17},[],[92,98,101],{"field":35,"indices":93,"matched_tokens":95,"snippets":97},[94],1,[96],[72,73],[84],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":74,"value":75},"post_content",[72,73],{"field":102,"matched_tokens":103,"snippet":78,"value":78},"post_title",[73],1157451471441625000,{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":108,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":110,"highlight":140,"highlights":170,"text_match":104,"text_match_info":179},{"cat_link":111,"category":112,"comment_count":47,"id":113,"is_sticky":47,"permalink":114,"post_author":50,"post_content":115,"post_date":116,"post_excerpt":53,"post_id":113,"post_modified":117,"post_thumbnail":118,"post_thumbnail_html":119,"post_title":120,"post_type":58,"sort_by_date":121,"tag_links":122,"tags":132},[44],[46],"59784","http://radioblackout.org/2020/04/mobilitazioni-dei-lavoratori-cub-25-30-aprile-e-1-maggio/","Nei mesi di marzo e aprile 2020 è emerso con forza il ricatto del lavoro che costringe i lavoratori a scegliere tra reddito e salute. Molti hanno perso l'occupazione, altri hanno dovuto portare avanti la propria attività esponendosi al rischio del contagio senza misure di protezione adeguate. Lo scenario economico-lavorativo non è roseo né nel presente né nel futuro. Per questi motivi sono ancora più importanti le mobilitazioni e rivendicazioni sul lavoro. 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L'operazione ha dato decisamente i suoi frutti, anche grazie alla nascita di centrali di acquisto della grande distribuzione, alleanze tra catene diverse per ottenere risparmi in fase di contrattazione. Oggi infatti , attraverso la gdo passa circa il 70 per cento degli acquisti alimentari e per i fornitori è di conseguenza il canale di distribuzione più importante, spesso l’unico, per stare sul mercato. La gdo riesci quindi ha imporre sui fornitori le proprie richieste attraverso un sistema di contratti che prevedono diverse voci “fuori fattura”, contributi di vario genere che integrano i listini e che costringono spesso chi produce, gli agricoltori e gli industriali, alla vendita del prodotto sottocosto; inoltre la pratica delle aste online al doppio ribasso che si sta diffondendo sempre di più anche in Italia si sta dimostrando strumento prezioso nelle mani degli operatori della grande distribuzione organizzata. 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Si tratta di una specie di bolla che poco ha a che vedere con l’economia reale, il costo delle materie prime, le rese di un raccolto o quant’altro. Tutto ruota intorno alla “obiettivizzazione”, cioè agli “obiettivi” di crescita annuale che la grande catena impone ai suoi buyer e ai manager dei suoi punti vendita, e che devono essere raggiunti con ogni mezzo.\r\n\r\nMa nonostante attraverso di essa passi la maggior parte degli alimenti venduti nei supermercati, la gdo non gode di buona salute e diversi tra i maggiori brand si stanno riorganizzando tentando diverse vie per rinnovarsi, chiudendo grossi e costosi ipermercati e aprendo invece punti vendita di prossimità, puntando sull'apertura 24 ore piuttosto che sull'e-commerce.\r\n\r\nPer districarci meglio all'interno del complicato e aggressivo meccanismo che regola sia i prezzi della merce sugli scaffali che le condizioni di lavoro dal bracciante al cassiere, abbiamo chiamato Fabio Ciconte che insieme a Stefano Liberti ha scritto un approfondito reportage pubblicato in tre puntate sull'Internazionale sulla gdo, il suo potere oligopolista, i suoi modi e le sue strategie di mercato.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\nGdoeSottocosto2\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","18 Marzo 2017","2017-03-22 12:32:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/gdo-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"190\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/gdo-300x190.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/gdo-300x190.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/gdo.png 690w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Viaggio nel mondo della grande distribuzione organizzata",1489795545,[],[],{"post_content":197,"post_title":201},{"matched_tokens":198,"snippet":199,"value":200},[72,73],"anni Ottanta in poi la \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> si è organizzata per scalzare","Dagli anni Ottanta in poi la \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> si è organizzata per scalzare il monopolio dei grossi gruppi multinazionali, proprietari di marchi conosciuti e apprezzati dal \u003Cmark>grande\u003C/mark> pubblico che riuscivano a determinare i prezzi di vendita dei loro prodotti. 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Stiamo parlando della grande distribuzione che ormai costituisce il 70 per cento del commercio. Anche qui come in altri luoghi, se non altro per le dimensioni e la visibilità, la lettera della legge è abbastanza rispettata.\r\n\r\nMa i rischi per la salute dei lavoratori e delle lavoratrici sta soprattutto negli elevati carichi e ritmi di lavoro. Rischi che sono aumentati con l’apertura alla domenica che non vuole dire maggiori introiti, perché semplicemente i clienti spalmano gli acquisti su 6 o 7 giorni invece che su 5, ma solo maggiore disagio. Anche tenendo conto che la maggior parte dei lavoratori della grande distribuzione sono donne.\r\n\r\nNaturalmente la domenica viene pagata come un giorno normale e non come un festivo. Aggiungiamo le clausole di flessibilità, per cui il lavoratore non ha più un monte ore fisso ma può lavorare una settimana 15 ore quando c’è meno bisogno e 40 ore quando c’è più bisogno con brevissimo preavviso. In più nei nuovi punti vendita vengono assunti più persone di quante ne servono con contratti a termine, in modo da potere scegliere in un secondo tempo chi confermare e chi no.\r\n\r\nrsu auchan","28 Gennaio 2013","2013-01-28 21:46:20","Lavoro e salute: la grande distribuzione",1359406620,[226,131],"http://radioblackout.org/tag/lavoro/",[228,139],"lavoro",{"post_content":230,"post_title":234},{"matched_tokens":231,"snippet":232,"value":233},[72,73],"rappresentante sindacale. Stiamo parlando della \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> che ormai costituisce il 70","Maria Rosa lavora in uno dei quei grandi punti vendita dove ormai siamo abituati a fare la spesa, ed è anche iscritta alla CUB e rappresentante sindacale. Stiamo parlando della \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> che ormai costituisce il 70 per cento del commercio. 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Con una PEC inviata senza preavviso, 67 lavoratori sono stati licenziati dall'oggi al domani. Nonostante i risultati finanziari di Conad siano in crescita – nel 2024, il fatturato complessivo dell'impresa cooperativa ha raggiunto i 21,1 miliardi di euro, con una crescita del 4,5% rispetto all’anno precedente – l'azienda ha scelto di ridurre ulteriormente i costi a discapito delle persone. E ancora, nonostante la retorica della \"tradizione cooperativa\" emiliano-romagnola e l'ormai famoso slogan di marketing \"persone oltre le cose\", Conad ha deciso di scaricare le conseguenze della sua ristrutturazione di filiera su 67 lavoratori e sulle loro famiglie. Una decisione che dimostra come, anche nella grande distribuzione, le persone siano considerate solo uno strumento per fare profitto. La situazione è ancora più grave considerando che la maggior parte dei licenziati sono lavoratori di origine migrante, che dopo aver attraversato il Mediterraneo per arrivare in Italia ed essersi spaccati la schiena in 13 anni di lavoro, si trovano ora senza un impiego con mutui da pagare e famiglie a carico, e con il costante ricatto di un lavoro regolare come prerogativa per poter accedere ai documenti.\r\nIn risposta al licenziamento, il SI COBAS ha avviato una mobilitazione per rivendicare il reintegro dei lavoratori e il rispetto dei loro diritti, nonostante Conad abbia minacciato di trattare solo con i sindacati confederali privi di qualsiasi rappresentanza tra i facchini. La protesta si inserisce in una battaglia più ampia contro la precarietà e l'assenza di diritti nel settore della logistica e della grande distribuzione. Nonostante Conad abbia la responsabilità diretta sui lavoratori in appalto, l’azienda sta cercando di mascherarsi dietro la logica delle esternalizzazioni, scaricando la colpa e la gestione del problema sulla cooperativa subappaltatrice che, a loro dire, dovrebbe garantire il reintegro dei lavoratori in un suo magazzino.... fuori regione! Tuttavia, i lavoratori non sono disposti a rinunciare né al loro posto di lavoro, né alla loro vita e ai legami che hanno costruito sul territorio, né intendono rinunciare al sindacato di lotta che hanno scelto, annunciando la mobilitazione fino ad ottenere il reintegro.\r\nNe abbiamo parlato con Eleonora del SI COBAS e Efosa, un lavoratore in lotta.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Sicobas.mp3\"][/audio]","9 Maggio 2025","2025-05-09 17:10:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/950x551-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"174\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/950x551-300x174.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/950x551-300x174.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/950x551-768x445.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/950x551.jpeg 950w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Bologna: Conad licenzia 67 facchini, il sindacato ed i lavoratori rispondono con la lotta",1746810611,[257,258,259,260],"http://radioblackout.org/tag/bologna/","http://radioblackout.org/tag/conad/","http://radioblackout.org/tag/logistica/","http://radioblackout.org/tag/si-cobas/",[262,263,264,265],"Bologna","Conad","logistica","si cobas",{"post_content":267},{"matched_tokens":268,"snippet":269,"value":270},[72,73],"principali hub logistici per la \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark>, ha recentemente annunciato la chiusura","Il magazzino Conad di Anzola Emilia, uno dei principali hub logistici per la \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark>, ha recentemente annunciato la chiusura del sito. Con una PEC inviata senza preavviso, 67 lavoratori sono stati licenziati dall'oggi al domani. Nonostante i risultati finanziari di Conad siano in crescita – nel 2024, il fatturato complessivo dell'impresa cooperativa ha raggiunto i 21,1 miliardi di euro, con una crescita del 4,5% rispetto all’anno precedente – l'azienda ha scelto di ridurre ulteriormente i costi a discapito delle persone. E ancora, nonostante la retorica della \"tradizione cooperativa\" emiliano-romagnola e l'ormai famoso slogan di marketing \"persone oltre le cose\", Conad ha deciso di scaricare le conseguenze della sua ristrutturazione di filiera su 67 lavoratori e sulle loro famiglie. Una decisione che dimostra come, anche nella \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark>, le persone siano considerate solo uno strumento per fare profitto. 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Nonostante Conad abbia la responsabilità diretta sui lavoratori in appalto, l’azienda sta cercando di mascherarsi dietro la logica delle esternalizzazioni, scaricando la colpa e la gestione del problema sulla cooperativa subappaltatrice che, a loro dire, dovrebbe garantire il reintegro dei lavoratori in un suo magazzino.... fuori regione! 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Si tratta di un movimento molto composito, in cui si mescolano le istanze radicali della Confederation Paysanne, che si batte contro l’agroindustria e la grande distribuzione, e quelle dell’estrema destra negazionista del cambiamento climatico e contraria alle misure di tutela dell’ambiente.\r\nIn mezzo, la potente Federazione nazionale dei sindacati degli imprenditori agricoli (FNSEA), molto vicina a Macron, che conta di ottenere il loro sostegno elettorale.\r\nIl governo Macron, che ha inizialmente evitato un atteggiamento muscolare, negli ultimi due giorni, di fronte all’intenzione di bloccare la circolazione e la distribuzione nell’Ile de France, ha minacciato interventi più duri, anche se, al momento non ha dato il via ad attacchi diretti.\r\nL’obiettivo degli agricoltori, che hanno bloccato strade ovunque, è Rungis, il più grande mercato del fresco d’Europa, 1,5 milioni di tonnellate di derrate alimentari entrano ed escono ogni giorno dai suoi 234 ettari di estensione: è una città nella città situata vicino all’aeroporto di Paris-Orly, fondamentale per rifornire i supermercati e i ristoranti della capitale francese.\r\nPrima in Germania, poi in Francia e, sia pure in modo minore, in altri paesi europei, l’aumento dei prezzi del gasolio agricolo (in genere calmierati) e la nuova PAC, politica della comunità europea sull’agricoltura sono stati la scintilla che ha messo in moto le proteste.\r\nIn Francia nonostante le aperture del governo alle istanze della destra, che ha incamerato risultati sul prezzo del gasolio agricolo e sulla possibilità di utilizzo di pesticidi altrimenti vietati, la protesta non si placa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza di Radio “Fréquence Paris Plurielle” dove conduce “Vive la sociale!”\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/2024-01-30-contadini-francesi-carrozza.mp3\"][/audio]","30 Gennaio 2024","2024-01-30 16:08:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/trattori-proteste-francia-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"205\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/trattori-proteste-francia-300x205.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/trattori-proteste-francia-300x205.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/trattori-proteste-francia-1024x701.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/trattori-proteste-francia-768x526.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/trattori-proteste-francia.png 1202w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia. 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Per trattare questo tema abbiamo realizzato un'intervista registrata con Antonio Amoroso, segretario nazionale di CUB Trasporti. Siamo partiti chiedendogli innanzitutto quali sarebbero stati gli effetti immediati di questa scelta, sui lavoratori, sull'utenza viaggiante e sull'economia nazionale. Il nostro ospite ci ha poi fornito un cenno di quadro storico del comparto, che come sappiamo non è alla prima volta al centro di politiche di vera e propria svendita di pezzi di un comparto assolutamente strategico a favore di grossi player internazionali. Poi siamo scesi nello specifico della situazione vertenziale, per poi rilanciare lo sciopero che è stato conseguentemente lanciato dal personale aeroportuale per il 12 settembre.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Intervista-ad-Antonio-Amoroso-su-sciopero-12-settembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Emilia di ADL Cobas Milano sull'occupazione de* lavorator* della scuola dell'ufficio scolastico territoriale milanese.\r\nIl criterio di assegnazione delle cattedre poco umano che usa l'ausilio dell'algoritmo, ormai normalizzato a livello nazionale, è l'oggetto della dura protesta de* precar* della scuola. 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D'altronde questa lotta è diventata un punto di riferimento per tanti altri lavoratori nell'area di Verona e oltre per molti lavoratori del settore agroalimentare di logistica a filiera grande distribuzione e supermercati.\r\nAbbiamo anche parlato di Verona dove c'è il più grande interporto d'Europa vi è anche il passaggio di armamenti per le guerre.","15 Settembre 2024","2024-09-15 19:19:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/458279107_966259632194387_2891004470602807280_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 10/09/2024",1726427931,[404],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[343],{"post_content":407},{"matched_tokens":408,"snippet":409,"value":410},[72,73],"agroalimentare di logistica a filiera \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> e supermercati.\r\nAbbiamo anche parlato"," \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto su uno di quei fatti che rappresenta una della tante contraddizioni di questo governo, che prima si riempie la bocca di voler difendere a valorizzare le aziende italiane e poi svende la propria compagnia aerea di bandiera alla concorrenza tedesca (Lufthansa). Per trattare questo tema abbiamo realizzato un'intervista registrata con Antonio Amoroso, segretario nazionale di CUB Trasporti. Siamo partiti chiedendogli innanzitutto quali sarebbero stati gli effetti immediati di questa scelta, sui lavoratori, sull'utenza viaggiante e sull'economia nazionale. Il nostro ospite ci ha poi fornito un cenno di quadro storico del comparto, che come sappiamo non è alla prima volta al centro di politiche di vera e propria svendita di pezzi di un comparto assolutamente strategico a favore di grossi player internazionali. Poi siamo scesi nello specifico della situazione vertenziale, per poi rilanciare lo sciopero che è stato conseguentemente lanciato dal personale aeroportuale per il 12 settembre.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Intervista-ad-Antonio-Amoroso-su-sciopero-12-settembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Emilia di ADL Cobas Milano sull'occupazione de* lavorator* della scuola dell'ufficio scolastico territoriale milanese.\r\nIl criterio di assegnazione delle cattedre poco umano che usa l'ausilio dell'algoritmo, ormai normalizzato a livello nazionale, è l'oggetto della dura protesta de* precar* della scuola. Le nomine anche quest'anno sono state fatte senza seguire i criteri stabiliti come l'anno scorso e molt* rimarranno disoccupat* a causa del malfunzionamento dell'algoritmo.\r\nI/le precar* della scuola hanno chiesto:\r\n– sospensione presa di servizio\r\n– annullamento dell’attuale convocazione e nuovo scorrimento da graduatorie corrette.\r\n– nuove nomine solo dopo aver ricevuto le reali cattedre disponibili\r\n\r\nPer chi volesse altre info: info@adlcobas.org\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_10_09_Emilia-ADL-COBAS-su-mobilitazioni-a-Milano-convocazioni-scuole.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Florina dei SICOBAS Verona sul 45esimo sciopero alla Maxidi di Belfiore (VE) per migliori condizioni a partire da forti aumenti di salario e libertà sindacale.\r\nLe astute mosse del padrone: hanno eliminato 24 lavoratori del nostro sindacato che scioperano, dando loro decine di migliaia di euro come incentivo e accusandoli di \"rottura fiducia aziendale\" e denuncia di \"blocco stradale\".\r\nL'organizzazione sindacale ha subito aperto le iscrizioni per rilanciare la lotta operaia e 42 nuovi iscritti solo entrati nelle fila degli scioperanti. D'altronde questa lotta è diventata un punto di riferimento per tanti altri lavoratori nell'area di Verona e oltre per molti lavoratori del settore agroalimentare di logistica a filiera \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> e supermercati.\r\nAbbiamo anche parlato di Verona dove c'è il più \u003Cmark>grande\u003C/mark> interporto d'Europa vi è anche il passaggio di armamenti per le guerre.",[412],{"field":99,"matched_tokens":413,"snippet":409,"value":410},[72,73],{"best_field_score":211,"best_field_weight":275,"fields_matched":94,"num_tokens_dropped":47,"score":276,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":47},{"document":416,"highlight":435,"highlights":440,"text_match":209,"text_match_info":443},{"comment_count":47,"id":417,"is_sticky":47,"permalink":418,"podcastfilter":419,"post_author":420,"post_content":421,"post_date":422,"post_excerpt":53,"post_id":417,"post_modified":423,"post_thumbnail":424,"post_title":425,"post_type":373,"sort_by_date":426,"tag_links":427,"tags":431},"90949","http://radioblackout.org/podcast/metix-flow-5-luglio-2024/",[323],"metrixflow","Il cibo: la sua produzione, la trasformazione, il trasporto, la distribuzione nella grande distribuzione organizzata.\r\n\r\nIl cibo come emblema del capitalismo.\r\n\r\nIn ognuno di questi ambiti troviamo lotte e resistenze e reti di produttori che propongono alternative reali.\r\n\r\nNe abbiamo parlato andando a ripercorrere il percorso dello Spaccio Popolare Autogestito e della Tiendita Popular del CSOA Gabrio.\r\n\r\nE lo abbiamo fatto in occasione della Tiendita Fest\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/metix-flow-5-luglio-2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","7 Luglio 2024","2024-11-17 22:25:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/zapa296-200x110.jpg","Metix Flow - 5/07/24 - Dallo Spaccio Popolare Autogestito alla Tiendita Popular",1720395477,[428,429,430],"http://radioblackout.org/tag/anticapitalismo/","http://radioblackout.org/tag/autoproduzioni/","http://radioblackout.org/tag/diy/",[432,433,434],"anticapitalismo","autoproduzioni","DIY",{"post_content":436},{"matched_tokens":437,"snippet":438,"value":439},[73,72,73],"il trasporto, la \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> nella \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> organizzata.\r\n\r\nIl cibo come emblema","Il cibo: la sua produzione, la trasformazione, il trasporto, la \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> nella \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> organizzata.\r\n\r\nIl cibo come emblema del capitalismo.\r\n\r\nIn ognuno di questi ambiti troviamo lotte e resistenze e reti di produttori che propongono alternative reali.\r\n\r\nNe abbiamo parlato andando a ripercorrere il percorso dello Spaccio Popolare Autogestito e della Tiendita Popular del CSOA Gabrio.\r\n\r\nE lo abbiamo fatto in occasione della Tiendita Fest\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/metix-flow-5-luglio-2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[441],{"field":99,"matched_tokens":442,"snippet":438,"value":439},[73,72,73],{"best_field_score":211,"best_field_weight":275,"fields_matched":94,"num_tokens_dropped":47,"score":276,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":47},{"document":445,"highlight":457,"highlights":464,"text_match":209,"text_match_info":467},{"comment_count":47,"id":446,"is_sticky":47,"permalink":447,"podcastfilter":448,"post_author":396,"post_content":449,"post_date":450,"post_excerpt":53,"post_id":446,"post_modified":451,"post_thumbnail":452,"post_title":453,"post_type":373,"sort_by_date":454,"tag_links":455,"tags":456},"87777","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-27-02-2024/",[315]," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Francesco Rizzo USB operaio all'ex ILVA di Taranto sul cambiamento di rotta del governo rispetto alla fabbrica che, di fatto con l'amministrazione straordinaria e la nomina del commissario dell'amministrazione Giancarlo Quaranta, ha messo da parte il socio ArcelorMittal.\r\nMartedì 16 il primo incontro con il commissario dell’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia Giancarlo Quaranta ed i sindacati.\r\nDiversi i punti illustrati da parte padronale: in primis la necessità di continuare nell’avviata operazione di verifica dello stato degli impianti, reparto per reparto, finanche su ciascun posto di lavoro. L’obiettivo, dopo aver fatto il punto, è verificare ciò che bisogna fare, come intervenire, e quante risorse e quanto tempo sono necessari, per consegnare ai lavoratori un luogo di lavoro sicuro e al tempo stesso assicurare il rispetto delle prescrizioni ambientali, passaggi obbligati per il commissario perché si possa tornare alla normalità in termini anche di attività produttiva. La manutenzione quindi torna finalmente tra le priorità ed è condicio sine qua non.\r\nIl commissario ha inoltre garantito che la vertenza dell’indotto è al centro dell’agenda del Governo. Sono moltissimi i lavoratori ridotti sul lastrico perché non percepiscono gli stipendi.\r\nI sindacati hanno chiesto attenzione per tutti i lavoratori allo stesso modo, diretti, appalto ed ex Ilva in AS, questi ultimi si badi bene hanno pari dignità degli altri. E' stato anche chiesto un decisivo cambio di passo nelle relazioni con il sindacato, e quindi con i lavoratori, finora decisamente complicate. Da rivedere per esempio quella tendenza che, negli ultimi tempi era diventata consuetudine, a trasformare ferie e permessi in cassa integrazione. Francesco ci ha raccontato anche l'incontro di oggi in prefettura.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/F_m_27_02_Francesco-Rizzo-USB-su-commissariamento-ILVA-e-lancio-sciopero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello del rinnovo del CCNL commercio, ne abbiamo parlato con Stefano Capello della FLAICA CUB di Torino. Si tratta delle condizioni di circa 4 milioni di lavoratrici e lavoratori nel nostro Paese ad essere ancora in trattativa, infatti il 25 Gennaio era stato trovato un accordo tra sindacati ed associazioni di categoria per quanto riguarda la copertura economica di questo contratto, ma ancora non è stato raggiunta un'intesa. Infatti le condizioni poste da parte datoriale, risultano persino difficili da digerire per i sindacati confederali, un CCNL già celebre per venire utilizzato anche in categorie non esattamente commerciali, proprio per la sua malleabilità e per il risparmio sul costo dei e delle dipendenti, sancirebbe un'ulteriore precarizzazione di chi lavora in questo ambito. Abbiamo concluso chiedendo al nostro intervistato come ci si sta preparando a livello di sindacalismo di base per fronteggiare questa situazione e tra le altre risposte, Stefano Capello ci invita tutte e tutti all'assemblea on-line organizzata proprio per iniziare ad avere una maggiore consapevolezza rispetto a quanto cambierà con il rinnovo di questo CCNL.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/F_m_27_02_Stefano-Capello-FLAICA-CUB-su-rinnovo-CCNL-commercio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Viola del CSOA Gabrio, riguardo al presidio da loro lanciato a fronte della strage sul lavoro avvenuta nel cantiere per la costruzione di un punto vendita Esselunga a Firenze, ma anche rispetto al rinnovo del CCNL commercio di cui abbiamo parlato nella scorsa intervista. Ecco l'invito di partecipazione all'evento:\r\n\r\n\"Venerdì 16 febbraio, il crollo di una trave di cemento non conforme ha provocato la morte di 5 operai edili in un cantiere Esselunga a Firenze, appaltato alla Aep di Pavia.\r\n\r\nQueste morti si vanno a sommare ai gravi incidenti già avvenuti a Genova nel 2023, quando nel cantiere della stessa Esselunga,sempre gestito da Aep, caddero rampe e cancellate e i sindacati decisero di depositare tre esposti per denunciare, con chiare prove fotografiche, come i lavoratori fossero obbligati a lavorare ritmi insostenibili e senza i dispositivi di protezione adeguati.\r\nIl rinnovo dei CCNL Commercio- Grande Distribuzione- Distribuzione cooperativa è fermo dal 2018 così come le nostre retribuzioni. Nelle trattative gestite da CGIL-CISL e UIL i padroni del commercio vogliono più flessibilità e meno stipendio;noi al contrario riteniamo che lavoratrici e lavoratori abbiano già pagato un prezzo troppo alto alla crescita dei profitti dei grandi marchi.\r\nVogliamo quindi:\r\n- riduzione d'orario a 30 ore a parità di salario contro il dilagare dei part time involontari;\r\n- aumenti salariali del 20%;\r\n- internalizzazione di tutte le lavoratrici e lavoratori in appalto;\r\n- democrazia sui luoghi di lavoro perché i contratti non devono firmarli i sindacati decisi dalle aziende ma lavoratrici e lavoratori;\r\n- domeniche di lavoro solo volontario e pagate in straordinario.\r\nCi vediamo davanti ad Esselunga per ribadire a padroni ed istituzioni che\r\nIl loro profitto assassino ha ucciso ancora e continuerà a farlo!\r\nPromettono lavoro e portano sfruttamento, precarietà, esternalizzazioni, subappalti, morte.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/F_m_27_02_Viola-Gabrio-su-presidio-Esselunga-Torino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n ","6 Marzo 2024","2024-03-06 16:59:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/430045252_738451055044462_2108313508758838266_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 27/02/2024",1709744377,[404],[343],{"post_content":458},{"matched_tokens":459,"snippet":462,"value":463},[460,461,461],"Grande","Distribuzione","Il rinnovo dei CCNL Commercio- \u003Cmark>Grande\u003C/mark> \u003Cmark>Distribuzione\u003C/mark>- \u003Cmark>Distribuzione\u003C/mark> cooperativa è fermo dal"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Francesco Rizzo USB operaio all'ex ILVA di Taranto sul cambiamento di rotta del governo rispetto alla fabbrica che, di fatto con l'amministrazione straordinaria e la nomina del commissario dell'amministrazione Giancarlo Quaranta, ha messo da parte il socio ArcelorMittal.\r\nMartedì 16 il primo incontro con il commissario dell’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia Giancarlo Quaranta ed i sindacati.\r\nDiversi i punti illustrati da parte padronale: in primis la necessità di continuare nell’avviata operazione di verifica dello stato degli impianti, reparto per reparto, finanche su ciascun posto di lavoro. 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Se è indubbio che la crisi dell’agricoltura sia iniziata decenni fa - e ne è l’aspetto più evidente il fatto che sia un comparto fondamentale che esiste solo in virtù dei sussidi - è altrettanto vero che gli agricoltori non controllano più il prezzo dei loro prodotti e rappresentano la prima linea produttiva a fronteggiare i disastri del cambiamento climatico, pagando in prima persona la tossicità dei pesticidi. Eppure, il risultato più eclatante della protesta sembrerebbe al momento proprio il blocco della legge sui pesticidi, che salva in parte le rese agricole ma si traduce anche in uno smacco per la salute di consumatori e agricoltori. Viene quasi da pensar male sulle intenzioni della Von Der Leyen. Da tempo i prezzi delle materie prime agricole sono completamente slegate dai costi di produzione, perché il comparto è largamente finanziarizzato e lo strapotere delle multinazionali della grande distribuzione ha l’ultima parola anche quando si trova davanti dei consorzi di produttori, dunque i nodi aperti sono tanti e le proteste continuano.\r\n\r\nDal mondo delle piccole aziende agricole e dell’agricoltura contadina abbiamo sentito Fabrizio Garbarino, presidente dell'ARI, e Luca Abbà, movimento No Tav\r\n\r\n-----------------------------------------------------------\r\nLa trattativa tra Hamas e Israele sembra esseri nuovamente arenata per l’indisponibilità di Israele a trattare sul rilascio dei detenuti palestinesi, mentre Netanyahu sembra delegittimare la mediazione del Qatar, allo stato attuale l’unico attore in grado di esercitare tale ruolo, accusandolo di aver finanziato gli attacchi del 7 ottobre. Gli Usa continuano il loro pressing senza successi visibili, e T’sahal ora punta su Rafah dove si sono rifugiati oltre un milione e mezzo di profughi palestinesi. Netanyahu va avanti senza remore, perché è in gioco la sua sopravvivenza, certo, ma anche perché dentro la società israeliana faticano a trovare forza opzioni che siano decisamente contro il genocidio in corso.\r\n\r\n-----------------------------------------------------------\r\n\r\nIntanto in Texas si sta profilando una crisi costituzionale che vede il più emblematico degli stati a stelle e strisce entrare in conflitto con governo centrale per la gestione dei flussi dei migranti al confine col Messico. Il governatore dello stato Greg Abbot ha esautorato la polizia federale schierando uomini ed erigendo una cortina di filo spinato per impedire l'afflusso in aumento di uomini e donne dal paese confinante. Per ora sono morte tre persone che tentavano di attraversare il fiume che funge da confine. A dar man forte al governatore texano c'è anche lo sfidante alla Casa Bianca Donald Trump che ha invitato i governatori degli stati repubblicani a correre in aiuto con propri uomini. A coronare il tutto qualche migliaio di aderente alle milizie popolari mobilitati dalle piattaforme trumpiane complottiste convinte di prendere parte a una battaglia da fine del mondo contro cinesi e iraniani \"terroristi\" che starebbero \"invadendo\" gli Stati Uniti. Biden, dal canto suo promotore di un inasprimento delle leggi sull'immigrazione, bloccata dai Repubblicani insieme al rifinanziamento dell'approvvigionamento militare ucraino, si trova in un impasse politica dove la posti gioco è nientemeno che la rielezione. Ne abbiamo parlato col nostro corrispondente dagli USA Felice Mometti.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/la-fine-08-02.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nLundi Matin - DÉCRYPTER LE MOUVEMENT DES AGRICULTEURS - Entretien avec Morgan Ody, paysanne\r\n\r\nLucia Annunziata - Israele, l'ufficiale della task force: \"Resteremo a Gaza per altri 50 anni, il nostro obiettivo è denazificare Hamas\"\r\n\r\nAluf Benn (FOREIGN AFFAIRS) - Israel’s Self-Destruction: Netanyahu, the Palestinians, and the Price of Neglect\r\n\r\n ","9 Febbraio 2024","2024-02-09 18:00:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/1707487628503-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #17 - FRONTI INTERNI (ENCORE)",1707499823,[],[],{"post_content":483},{"matched_tokens":484,"snippet":485,"value":486},[72,73],"lo strapotere delle multinazionali della \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> ha l’ultima parola anche quando","La puntata si apre tentando ancora qualche ragionamento sulle proteste degli agricoltori, che se da un lato non escono dall’alveo delle rivendicazioni corporative, dall’altro, per loro natura, investono molte criticità su cui vale la pena ritornare. Se è indubbio che la crisi dell’agricoltura sia iniziata decenni fa - e ne è l’aspetto più evidente il fatto che sia un comparto fondamentale che esiste solo in virtù dei sussidi - è altrettanto vero che gli agricoltori non controllano più il prezzo dei loro prodotti e rappresentano la prima linea produttiva a fronteggiare i disastri del cambiamento climatico, pagando in prima persona la tossicità dei pesticidi. Eppure, il risultato più eclatante della protesta sembrerebbe al momento proprio il blocco della legge sui pesticidi, che salva in parte le rese agricole ma si traduce anche in uno smacco per la salute di consumatori e agricoltori. Viene quasi da pensar male sulle intenzioni della Von Der Leyen. Da tempo i prezzi delle materie prime agricole sono completamente slegate dai costi di produzione, perché il comparto è largamente finanziarizzato e lo strapotere delle multinazionali della \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark> ha l’ultima parola anche quando si trova davanti dei consorzi di produttori, dunque i nodi aperti sono tanti e le proteste continuano.\r\n\r\nDal mondo delle piccole aziende agricole e dell’agricoltura contadina abbiamo sentito Fabrizio Garbarino, presidente dell'ARI, e Luca Abbà, movimento No Tav\r\n\r\n-----------------------------------------------------------\r\nLa trattativa tra Hamas e Israele sembra esseri nuovamente arenata per l’indisponibilità di Israele a trattare sul rilascio dei detenuti palestinesi, mentre Netanyahu sembra delegittimare la mediazione del Qatar, allo stato attuale l’unico attore in grado di esercitare tale ruolo, accusandolo di aver finanziato gli attacchi del 7 ottobre. Gli Usa continuano il loro pressing senza successi visibili, e T’sahal ora punta su Rafah dove si sono rifugiati oltre un milione e mezzo di profughi palestinesi. Netanyahu va avanti senza remore, perché è in gioco la sua sopravvivenza, certo, ma anche perché dentro la società israeliana faticano a trovare forza opzioni che siano decisamente contro il genocidio in corso.\r\n\r\n-----------------------------------------------------------\r\n\r\nIntanto in Texas si sta profilando una crisi costituzionale che vede il più emblematico degli stati a stelle e strisce entrare in conflitto con governo centrale per la gestione dei flussi dei migranti al confine col Messico. Il governatore dello stato Greg Abbot ha esautorato la polizia federale schierando uomini ed erigendo una cortina di filo spinato per impedire l'afflusso in aumento di uomini e donne dal paese confinante. Per ora sono morte tre persone che tentavano di attraversare il fiume che funge da confine. A dar man forte al governatore texano c'è anche lo sfidante alla Casa Bianca Donald Trump che ha invitato i governatori degli stati repubblicani a correre in aiuto con propri uomini. A coronare il tutto qualche migliaio di aderente alle milizie popolari mobilitati dalle piattaforme trumpiane complottiste convinte di prendere parte a una battaglia da fine del mondo contro cinesi e iraniani \"terroristi\" che starebbero \"invadendo\" gli Stati Uniti. Biden, dal canto suo promotore di un inasprimento delle leggi sull'immigrazione, bloccata dai Repubblicani insieme al rifinanziamento dell'approvvigionamento militare ucraino, si trova in un impasse politica dove la posti gioco è nientemeno che la rielezione. Ne abbiamo parlato col nostro corrispondente dagli USA Felice Mometti.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/la-fine-08-02.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nLundi Matin - DÉCRYPTER LE MOUVEMENT DES AGRICULTEURS - Entretien avec Morgan Ody, paysanne\r\n\r\nLucia Annunziata - Israele, l'ufficiale della task force: \"Resteremo a Gaza per altri 50 anni, il nostro obiettivo è denazificare Hamas\"\r\n\r\nAluf Benn (FOREIGN AFFAIRS) - Israel’s Self-Destruction: Netanyahu, the Palestinians, and the Price of Neglect\r\n\r\n ",[488],{"field":99,"matched_tokens":489,"snippet":485,"value":486},[72,73],{"best_field_score":211,"best_field_weight":275,"fields_matched":94,"num_tokens_dropped":47,"score":276,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":47},{"document":492,"highlight":506,"highlights":511,"text_match":209,"text_match_info":514},{"comment_count":47,"id":493,"is_sticky":47,"permalink":494,"podcastfilter":495,"post_author":496,"post_content":497,"post_date":498,"post_excerpt":53,"post_id":493,"post_modified":499,"post_thumbnail":500,"post_title":501,"post_type":373,"sort_by_date":502,"tag_links":503,"tags":505},"86951","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-01-02-2024-bye-bye-cedeao-maliburkina-faso-e-niger-abbandonano-la-comunitadegli-stati-dellafrica-occidentale-oltre-i-trattori-il-malessere-delle-campagne/",[317],"radiokalakuta","Con Edoardo Baldaro osservatore e studioso del Sahel parliamo dell'annuncio della fuoriuscita dalla Cedeao da parte dei governi golpisti del Mali, Burkina Faso e Niger .Un evento per certi versi storico che sigilla le divergenze tra i tre paesi del Sahel e la comunità degli stati dell'Africa occidentale (CEDEAO oppure ECOWAS nella dizione inglese ),organizzazione subregionale composta da 15 membri ,fondata nel 1964 che riunisce stati anglofoni come la Nigeria e altri francofoni. Questa decisione potrebbe produrre effetti considerevoli sul traffico di merci e la circolazione delle persone nei tre paesi interessati che sono privi di uno sbocco al mare. La Cedeao ha imposto ai tre paesi pesanti sanzioni come pressione per un ritorno dei civili al potere ,ma senza esito e minacciato un intervento militare che ha spinto alla creazione di un alleanza difensiva (Alleanza degli stati del Sahel ) tra i tre paesi governati da militari .Affrontiamo anche la questione dell'insorgenza jihadista e la collocazione del Sahel nel contesto della contesa fra il blocco occidentale , Russia e Cina .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-010224-BALDARO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Fabrizio Garbarino dell' Associazione Rurale Italiana parliamo dei vari aspetti legati alle proteste degli agricoltori che si stanno dispiegando in molti paesi europei ,sia pur con dinamiche differenti. Le problematiche connesse con l'aumento dei costi che impone un calo sostanzioso dei margini di guadagno agli agricoltori che lavorano soprattutto per i grandi complessi agroalimentari e l'aumento della tassazione,come la reintroduzione dell'Irpef sui terreni agricoli, hanno indotto gli agricoltori a protestare .Ma al di là di alcuni aspetti corporativi la questione agricola pone interrogativi sul modello di sviluppo ,la relazione fra la produzione per il territorio e gli interessi della grande distribuzione, il ruolo dei contributi all'agricoltura che finiscono per finanziare l'industria che produce macchine agricole, la sostenibilità di pratiche agronomiche compatibili con il rispetto dell'ambiente ,l'impatto dei cambiamenti climatici.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-010214-GARBARINO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Febbraio 2024","2024-02-03 19:49:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 01/02/2024- BYE BYE CEDEAO ,MALI,BURKINA FASO E NIGER ABBANDONANO LA COMUNITA'DEGLI STATI DELL'AFRICA OCCIDENTALE-OLTRE I TRATTORI IL MALESSERE DELLE CAMPAGNE.",1706989790,[504],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[339],{"post_content":507},{"matched_tokens":508,"snippet":509,"value":510},[72,73],"territorio e gli interessi della \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>distribuzione\u003C/mark>, il ruolo dei contributi all'agricoltura","Con Edoardo Baldaro osservatore e studioso del Sahel parliamo dell'annuncio della fuoriuscita dalla Cedeao da parte dei governi golpisti del Mali, Burkina Faso e Niger .Un evento per certi versi storico che sigilla le divergenze tra i tre paesi del Sahel e la comunità degli stati dell'Africa occidentale (CEDEAO oppure ECOWAS nella dizione inglese ),organizzazione subregionale composta da 15 membri ,fondata nel 1964 che riunisce stati anglofoni come la Nigeria e altri francofoni. 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