","Gorizia. Nessuna festa per un massacro: corteo antimilitarista","post",1540919985,[65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/corteo-antimilitarista/","http://radioblackout.org/tag/disertori/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/gorizia/","http://radioblackout.org/tag/grande-guerra/",[24,72,73,74,75,76],"corteo antimilitarista","disertori","frontiere","gorizia","grande guerra",{"post_content":78,"tags":82},{"matched_tokens":79,"snippet":80,"value":81},[15],"centenario della fine della Prima \u003Cmark>guerra\u003C/mark> mondiale le istituzioni esaltano quello","Il 3 novembre si terrà a Gorizia una manifestazione antimilitarista. Nel centenario della fine della Prima \u003Cmark>guerra\u003C/mark> mondiale le istituzioni esaltano quello spostamento di confini, ma c’è chi non ci sta a festeggiare un massacro.\r\nAl corteo di Gorizia parteciperanno anche antimilitaristi sloveni per una lotta che non ha né frontiere né patrie, lungo uno dei tenti confini chiusi della fortezza Europa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele del coordinamento libertario del Friuli Venezia Giulia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/2018-10-30-gorizia-raffaele.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito il documento di indizione del corteo:\r\n\"Contro la retorica nazionalista, ricordiamo i disertori, i renitenti, i fucilati\r\n\r\nRilanciamo l’antimilitarismo\r\n\r\nRifiutiamo di unirci al coro nazionalista di chi celebra il centenario della vittoria della Prima \u003Cmark>Guerra\u003C/mark> Mondiale. Vogliamo invece ricordare chi quella carneficina provò a fermarla, chi rifiutò di sacrificarsi per i profitti e i fanatismi altrui, chi scese in piazza chiedendo pane e pace sfidando la prigionia e la deportazione.\r\n\r\nUna \u003Cmark>guerra\u003C/mark> che ha portato a milioni di morti, mutilati, invalidi, dispersi, “scemi” di \u003Cmark>guerra\u003C/mark>, fucilazioni di massa, fosse comuni, devastazione ambientale, esplosione della furia nazionalista, manipolazione mediatica, mitizzazione di criminali in divisa come Cadorna e Graziani, Badoglio o Rommel che ebbero poi ruoli centrali nelle dittature nate sulle macerie di quel conflitto.\r\n\r\nRicordiamo che la Prima \u003Cmark>Guerra\u003C/mark> Mondiale è stata anche una storia di diserzioni. A Caporetto e a Vittorio Veneto migliaia di soldati delle due parti abbandonarono l’esercito: erano stati mandati a combattere una \u003Cmark>guerra\u003C/mark> voluta da borghesi, padroni e intellettuali fanatici. Innumerevoli e spesso dimenticate dalla storia ufficiale furono le rivolte, gli ammutinamenti, i sabotaggi.\r\n\r\nOra lo scenario mondiale è profondamente cambiato. Quella che non è cambiata (si è solo aggiornata) è la propaganda nazionalista e militarista volta a dimostrare l’utilità degli eserciti e delle sue missioni, sia all’estero che nelle nostre città. Le guerre vengono giustificate da mille motivi, ma continuano a essere causate da interessi capitalisti e portano – oggi come allora – morte e distruzione.\r\n\r\nPer questo riteniamo importante in questa data sostenere le ragioni dell’antimilitarismo e discutere del ruolo degli eserciti oggi.\r\n\r\nQuanto si spende oggi in armi e tecnologia bellica? Quanto vale l’export di armi per l’Italia? A quali paesi vengono vendute e a quanti conflitti partecipiamo direttamente e indirettamente? Cosa si muove in Europa con l’avvio della cooperazione militare con l’istituzione di una struttura di coordinamento permanente “Pesco” (un chiaro tentativo di dar vita al nuovo esercito europeo), che già beneficia di un finanziamento di 13 miliardi di euro? Quale è il peso della scuola nell’ “arruolare” i ragazzi e le ragazze a questa mentalità gerarchica e d’obbedienza tipicamente militarista mascherata da vuoto patriottismo? Quale è il ruolo della propaganda?\r\nGli eserciti stanno sempre più svolgendo un servizio di controllo interno. Con il pretesto del terrorismo, della crisi e dell’instabilità sociale, i governi che si sono susseguiti in Italia hanno utilizzato i vari corpi armati come deterrente contro le proteste e in particolare contro l’attivismo di settori popolari in rivolta contro le devastazioni ambientali (si veda il TAV in Val Susa o le discariche di rifiuti tossici in Campania). Possiamo parlare di una vera e propria sperimentazione di un fronte di “\u003Cmark>guerra\u003C/mark> interna”, una sorta di militarizzazione sociale dove, non ultimo, viene agitato lo spauracchio dell’\"invasione etnica” per giustificare l’aumento di polizia e militari nelle strade e sui confini.\r\n\r\nQuesto, assieme ad un rinnovato ed esplicito interventismo bellico al di fuori dei nostri confini: operazioni di \u003Cmark>guerra\u003C/mark> sempre meno mascherate da “guerre umanitarie” e sempre più palesemente portate avanti “a difesa degli interessi nazionali” ovvero dei profitti delle multinazionali italiane che continuano a saccheggiare le risorse naturali dei paesi extraeuropei, in particolare dell’Africa.\r\n\r\nLe retoriche nate dai nazionalismi di ieri alimentano quelli di oggi.\r\n\r\nRivendicare una memoria antimilitarista significa combatterle entrambe.\r\n\r\nSabato 3 novembre Manifestazione antimilitarista, Gorizia, h.15\r\n\r\nConcentramento di fronte alla stazione dei treni.\r\n\r\nConclusione in piazza della Vittoria con intervento musicale di Alessio Lega\r\n\r\nCoordinamento Libertario Regionale\"",[83,85,87,89,91,93],{"matched_tokens":84,"snippet":24},[],{"matched_tokens":86,"snippet":72},[],{"matched_tokens":88,"snippet":73},[],{"matched_tokens":90,"snippet":74},[],{"matched_tokens":92,"snippet":75},[],{"matched_tokens":94,"snippet":96},[95,15],"grande","\u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>guerra\u003C/mark>",[98,104],{"field":39,"indices":99,"matched_tokens":101,"snippets":103},[100],5,[102],[95,15],[96],{"field":105,"matched_tokens":106,"snippet":80,"value":81},"post_content",[15],1157451471441625000,{"best_field_score":109,"best_field_weight":20,"fields_matched":110,"num_tokens_dropped":51,"score":111,"tokens_matched":110,"typo_prefix_score":51},"2211897868544",2,"1157451471441625194",{"document":113,"highlight":134,"highlights":152,"text_match":107,"text_match_info":161},{"cat_link":114,"category":115,"comment_count":51,"id":116,"is_sticky":51,"permalink":117,"post_author":54,"post_content":118,"post_date":119,"post_excerpt":57,"post_id":116,"post_modified":120,"post_thumbnail":121,"post_thumbnail_html":122,"post_title":123,"post_type":62,"sort_by_date":124,"tag_links":125,"tags":130},[48],[50],"32297","http://radioblackout.org/2015/11/4-novembre-la-memoria-dei-disertori-dei-ribelli-dei-senzapatria/","Il 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima guerra mondiale, un immane massacro per spostare un confine. I 4 novembre è la festa degli assassini. La divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in eroe.\r\n\r\nIl 4 novembre a Torino l’assemblea antimilitarista ha organizzato in via Garibaldi angolo via XX settembre dalle ore 17 un presidio. La manifestazione è stata chiamata “presidio dei disertori”.\r\n\r\nIl progetto di legge per la “riabilitazione” dei disertori della grande guerra, che avrebbe dovuto essere approvato in occasione del 4 novembre, nel centenario dell’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria e la Germania, conclusasi con l’annessione allo Stato italiano di alcuni territori austriaci, è rimasto incagliato in parlamento. D’altra parte la definizione di chi era degno di “riabilitazione” e chi no era toccata ad una commissione delle forze armate, che, tra i tanti distinguo, avevano introdotto la discriminante contro chi avesse commesso omicidi. Esclusi, insuscettibili di ravvedimento postumo, i ribelli che avevano puntato l’arma contro superiori e carabinieri.\r\n\r\nGrazie a recenti studi la storia dei disertori della grande guerra sta emergendo in tutta la sua importanza.\r\nUn esempio tra i tanti. 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Una grande guerra in Medio Oriente in questo momento non la vuole praticamente nessuno: né l'Iran che soccomberebbe di fronte alla potenza militare americana, né il Libano in piena crisi economica, né l'Iraq segnato dalle proteste popolari contro il governo, né gli Stati Uniti, come infatti Trump si è affrettato a ribadire negli ultimi giorni. Neppure Israele e Arabia Saudita appaiono pronti alla resa dei conti con Teheran.\r\n\r\nQuel che è certo è che l’uccisione di Qassem Soleimani per mano statunitense non ha diminuito l’influenza dell’Iran nella regione, né l'ha stabilizzata. Semmai è servita a ricompattare il fronte interno iraniano, con un Rouhani che necessariamente dovrà seguire la linea dei conservatori, ed a minare qualunque prospettiva di negoziato diplomatico tra Stati Uniti e Iran.\r\n\r\nAbbiamo parlato dei venti di guerra in Medio Oriente, che attualmente sembrano attraversare una fase di de-escalation, con Nicola Pedde, direttore dell'Institute of Global Studies:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/pedde.mp3\"][/audio]","11 Gennaio 2020","2020-01-11 12:34:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/DESKTOP_khamenei-trump_open-1232x768-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"187\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/DESKTOP_khamenei-trump_open-1232x768-1-300x187.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/DESKTOP_khamenei-trump_open-1232x768-1-300x187.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/DESKTOP_khamenei-trump_open-1232x768-1-1024x638.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/DESKTOP_khamenei-trump_open-1232x768-1-768x479.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/DESKTOP_khamenei-trump_open-1232x768-1.jpg 1232w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sui venti di guerra in Medio Oriente",1578746024,[176,177,178,179,180],"http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/iran/","http://radioblackout.org/tag/medio-oriente/","http://radioblackout.org/tag/soleimani/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[15,182,183,184,185],"Iran","medio oriente","Soleimani","USA",{"post_content":187,"post_title":191,"tags":194},{"matched_tokens":188,"snippet":189,"value":190},[95,15],"il rischio fin dall’inizio. 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Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e... Italia sono pronte all'intervento in Libia. E' un'operazione programmata da oltre un anno ed è all'ordine del giorno in ambito Nato e nella Conferenza dei paesi arabi. Lo shema era consolidato da tempo: prima le riconognizioni, poi i bombardamenti, infine un intervento via terra. Un secondo conflitto in Libia sembra sempre più probabile. In questo quadro geostrategico la Sicilia e la base di Sigonella, che ormai è una capitale mondiale degli aerei senza pilota, assumerà un ruolo determinante. Però non è una notizia nuova: già nella 2011, nella prima grande guerra scatenata contro la Libia di Gheddafi, da Sigonella partirono non soltanto i droni di intelligence Global Hawke che operano in questa base da una decina di anni, ma soprattutto i droni killer Predator e Reaper.\r\nNel 2013 fu presentato un rapporto al Parlamento da alcuni studi di ricerca che evidenziarono come un accordo bilaterale tra Italia e Stati Uniti per dislocare aerei killer stabilmente nella base di Sigonella era stato firmato nella primavera del 2013, quindi già da 3 anni questi sistemi operano dalla Sicilia e sappiamo di interventi sia in Nord Africa sia in Niger, in Mali o in Somalia.\r\nI droni killer hanno una funzione strategica di first strike: servono ad annientare gli obiettivi militari (ma spesso colpiscono anche quelli civili) impedendo qualsiasi tipo di risposta. Nelle logiche di guerra, a partire dalla prima guerra del Golfo (ma anche nei Balcani, in Afganistan, in Iraq o in Libia) prima di un intervento di terra e di un’eventuale occupazione da parte delle forze armate, c’è bisogno di un intervento massiccio di bombardamenti che distruggano le infrastrutture.\r\n\r\nSecondo il Corriere della Sera l'Italia è pronta a dislocare nell'area altre unità navali, oltre a quelle già presenti e a mettere in campo una forza di invasione di tremila soldati.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-03-01-libia-mazzeo","1 Marzo 2016","2016-03-04 11:30:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/marina-militare-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"210\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/marina-militare-300x210.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/marina-militare-300x210.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/marina-militare-768x538.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/marina-militare-1024x718.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/marina-militare.jpg 1596w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Libia. 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Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.\r\n\r\nUna tregua che ha visto Israele sganciare il massimo numero di bombe nelle ultime 24 ore prima del fatidico inizio dell’accordo, con l’obiettivo dichiarato di massimizzare i danni fino all’ultimo momento. Un Nethanyau che ha bisogno di chiudere un capitolo della grande guerra, quella contro i nemici esterni più vicini per meglio “terminare” lo sporco lavoro nella Striscia di Gaza; dall’altra il partito-milizia Hezbollah che ha bisogno di prendere fiato per rinserrare i ranghi dopo i duri colpi subiti, con una decapitazione dei vertici che è però ben lungi dal rappresentare l’agognato obiettivo politico-militare israeliano di sradicarlo come minaccia a nord.\r\n\r\nSul terreno rimane la società annientata di uno stato già fallito, una società che raccoglie i suoi cocci cercando di non farsi fagocitare nell’ennesimo capitolo di una guerra civile lungo linee politico-confessionali agita da attori esterni. Ma intanto, le prime significative immagini sono quelle di un'enorme massa di popolazione che rientra nei propri villaggi ancora distrutti, sfidando la presenza ancora operante delle forze militari israeliane sul territorio.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto al telefono Camilla, una compagna che vive e lavora a Beirut, per farci raccontare le ultime ore della città prime della tregua\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/camilla_beirut_27_11_24.mp3\"][/audio]","27 Novembre 2024","2024-11-27 22:55:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Schermata-del-2024-11-27-22-41-03-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Schermata-del-2024-11-27-22-41-03-300x168.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Schermata-del-2024-11-27-22-41-03-300x168.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Schermata-del-2024-11-27-22-41-03-768x431.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Schermata-del-2024-11-27-22-41-03.png 846w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Una fragile (sanguinosa) tregua",1732748109,[291,292,293,294],"http://radioblackout.org/tag/beirut/","http://radioblackout.org/tag/guerra-tregua/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/libano/",[296,297,298,299],"Beirut","guerra. tregua","Israele","libano",{"post_content":301,"tags":305},{"matched_tokens":302,"snippet":303,"value":304},[95,15],"di chiudere un capitolo della \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>guerra\u003C/mark>, quella contro i nemici esterni","Alle 10 di questa mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. 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L'iniziativa si inserisce nel percorso di avvicinamento alla manifestazione del 3 novembre a Gorizia, nel centenario di quell'immane massacro che fu la prima guerra mondiale.\r\nPer l'anniversario della \"vittoria\" sono in programma celebrazioni militariste e nazionaliste in tutta la Regione.\r\nGorizia, che venne completamente distrutta durante la guerra di espansione ad est del Regno d'Italia, oggi è lungo una frontiera che è una barriera per la gente in viaggio, migranti, che spesso fuggono guerre in cui le truppe italiane sono in prima fila.\r\nNel convegno, oltre alla memoria dei disertori, renitenti, fucilati della Grande Guerra, ci sono state relazioni dedicate al Libro Bianco della Difesa e al quadro geopolitico delle missioni italiane all'estero.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele del Coordinamento Libertario del Friuli e della Venezia Giulia, che ci ha anche aggiornato sul corteo del 20 ottobre contro la riapertura di una prigione per migranti a Gradisca d'Isonzo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 10 16 gori conv raffa\r\n\r\nDi seguito il testo di lancio del convegno del 13 ottobre:\r\n\r\n\"Rifiutiamo di unirci al coro nazionalista di chi celebra il centenario della vittoria della Prima Guerra Mondiale. Vogliamo invece ricordare chi quella carneficina provò a fermarla, chi rifiutò di sacrificarsi per i profitti e i fanatismi altrui, chi scese in piazza chiedendo pane e pace sfidando la prigionia e la deportazione.\r\n\r\nUna guerra che ha portato a milioni di morti, mutilati, invalidi, dispersi, “scemi” di guerra, fucilazioni di massa, fosse comuni, devastazione ambientale, esplosione della furia nazionalista, manipolazione mediatica, mitizzazione di criminali in divisa come Cadorna e Graziani, Badoglio o Rommel che ebbero poi ruoli centrali nelle dittature nate sulle macerie di quel conflitto.\r\n\r\nRicordiamo che la Prima Guerra Mondiale è stata anche una storia di diserzioni. A Caporetto e a Vittorio Veneto migliaia di soldati delle due parti abbandonarono l’esercito: erano stati mandati a combattere una guerra voluta da borghesi, padroni e intellettuali fanatici. Innumerevoli e spesso dimenticate dalla storia ufficiale furono le rivolte, gli ammutinamenti, i sabotaggi.\r\n\r\nOra lo scenario mondiale è profondamente cambiato. Quella che non è cambiata (si è solo aggiornata) è la propaganda nazionalista e militarista volta a dimostrare l’utilità degli eserciti e delle sue missioni, sia all’estero che nelle nostre città. Le guerre vengono giustificate da mille motivi, ma continuano a essere causate da interessi capitalisti e portano – oggi come allora – morte e distruzione.\r\n\r\nPer questo riteniamo importante in questa data sostenere le ragioni dell’antimilitarismo e discutere del ruolo degli eserciti oggi.\r\n\r\nQuanto si spende oggi in armi e tecnologia bellica? Quanto vale l’export di armi per l’Italia? A quali paesi vengono vendute e a quanti conflitti partecipiamo direttamente e indirettamente? Cosa si muove in Europa con l’avvio della cooperazione militare con l’istituzione di una struttura di coordinamento permanente “Pesco” (un chiaro tentativo di dar vita al nuovo esercito europeo), che già beneficia di un finanziamento di 13 miliardi di euro? Quale è il peso della scuola nell’ “arruolare” i ragazzi e le ragazze a questa mentalità gerarchica e d’obbedienza tipicamente militarista mascherata da vuoto patriottismo? Quale è il ruolo della propaganda?\r\nGli eserciti stanno sempre più svolgendo un servizio di controllo interno. Con il pretesto del terrorismo, della crisi e dell’instabilità sociale, i governi che si sono susseguiti in Italia hanno utilizzato i vari corpi armati come deterrente contro le proteste e in particolare contro l’attivismo di settori popolari in rivolta contro le devastazioni ambientali (si veda il TAV in Val Susa o le discariche di rifiuti tossici in Campania). Possiamo parlare di una vera e propria sperimentazione di un fronte di “guerra interna”, una sorta di militarizzazione sociale dove, non ultimo, viene agitato lo spauracchio dell’”invasione etnica” per giustificare l’aumento di polizia e militari nelle strade e sui confini.\r\n\r\nQuesto, assieme ad un rinnovato ed esplicito interventismo bellico al di fuori dei nostri confini: operazioni di guerra sempre meno mascherate da “guerre umanitarie” e sempre più palesemente portate avanti “a difesa degli interessi nazionali” ovvero dei profitti delle multinazionali italiane che continuano a saccheggiare le risorse naturali dei paesi extraeuropei, in particolare dell’Africa.\r\n\r\nLe retoriche nate dai nazionalismi di ieri alimentano quelli di oggi.\r\n\r\nRivendicare una memoria antimilitarista significa combatterle entrambe.\r\n\r\nSabato 3 novembre Manifestazione antimilitarista, Gorizia, h.15\r\n\r\nConcentramento di fronte alla stazione dei treni.\r\n\r\nConclusione in piazza della Vittoria con intervento musicale di Alessio Lega\r\n\r\nCoordinamento Libertario Regionale\"","17 Ottobre 2018","2018-10-24 15:29:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/antimilitarismo-col-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/antimilitarismo-col-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/antimilitarismo-col-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/antimilitarismo-col-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/antimilitarismo-col-768x768.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/antimilitarismo-col-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/antimilitarismo-col-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/antimilitarismo-col.jpg 891w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Gorizia. 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Innumerevoli e spesso dimenticate dalla storia ufficiale furono le rivolte, gli ammutinamenti, i sabotaggi.\r\n\r\nOra lo scenario mondiale è profondamente cambiato. Quella che non è cambiata (si è solo aggiornata) è la propaganda nazionalista e militarista volta a dimostrare l’utilità degli eserciti e delle sue missioni, sia all’estero che nelle nostre città. Le guerre vengono giustificate da mille motivi, ma continuano a essere causate da interessi capitalisti e portano – oggi come allora – morte e distruzione.\r\n\r\nPer questo riteniamo importante in questa data sostenere le ragioni dell’antimilitarismo e discutere del ruolo degli eserciti oggi.\r\n\r\nQuanto si spende oggi in armi e tecnologia bellica? Quanto vale l’export di armi per l’Italia? A quali paesi vengono vendute e a quanti conflitti partecipiamo direttamente e indirettamente? Cosa si muove in Europa con l’avvio della cooperazione militare con l’istituzione di una struttura di coordinamento permanente “Pesco” (un chiaro tentativo di dar vita al nuovo esercito europeo), che già beneficia di un finanziamento di 13 miliardi di euro? Quale è il peso della scuola nell’ “arruolare” i ragazzi e le ragazze a questa mentalità gerarchica e d’obbedienza tipicamente militarista mascherata da vuoto patriottismo? Quale è il ruolo della propaganda?\r\nGli eserciti stanno sempre più svolgendo un servizio di controllo interno. Con il pretesto del terrorismo, della crisi e dell’instabilità sociale, i governi che si sono susseguiti in Italia hanno utilizzato i vari corpi armati come deterrente contro le proteste e in particolare contro l’attivismo di settori popolari in rivolta contro le devastazioni ambientali (si veda il TAV in Val Susa o le discariche di rifiuti tossici in Campania). Possiamo parlare di una vera e propria sperimentazione di un fronte di “\u003Cmark>guerra\u003C/mark> interna”, una sorta di militarizzazione sociale dove, non ultimo, viene agitato lo spauracchio dell’”invasione etnica” per giustificare l’aumento di polizia e militari nelle strade e sui confini.\r\n\r\nQuesto, assieme ad un rinnovato ed esplicito interventismo bellico al di fuori dei nostri confini: operazioni di \u003Cmark>guerra\u003C/mark> sempre meno mascherate da “guerre umanitarie” e sempre più palesemente portate avanti “a difesa degli interessi nazionali” ovvero dei profitti delle multinazionali italiane che continuano a saccheggiare le risorse naturali dei paesi extraeuropei, in particolare dell’Africa.\r\n\r\nLe retoriche nate dai nazionalismi di ieri alimentano quelli di oggi.\r\n\r\nRivendicare una memoria antimilitarista significa combatterle entrambe.\r\n\r\nSabato 3 novembre Manifestazione antimilitarista, Gorizia, h.15\r\n\r\nConcentramento di fronte alla stazione dei treni.\r\n\r\nConclusione in piazza della Vittoria con intervento musicale di Alessio Lega\r\n\r\nCoordinamento Libertario Regionale\"",[360,362,364,366,368,370,373,375,377],{"matched_tokens":361,"snippet":346},[],{"matched_tokens":363,"snippet":347},[],{"matched_tokens":365,"snippet":72},[],{"matched_tokens":367,"snippet":73},[],{"matched_tokens":369,"snippet":75},[],{"matched_tokens":371,"snippet":372},[15],"\u003Cmark>guerra\u003C/mark> interna",{"matched_tokens":374,"snippet":349},[],{"matched_tokens":376,"snippet":350},[],{"matched_tokens":378,"snippet":379},[15],"prima \u003Cmark>guerra\u003C/mark> mondiale",[381,383],{"field":105,"matched_tokens":382,"snippet":357,"value":358},[355,356],{"field":39,"indices":384,"matched_tokens":385,"snippets":388},[100,29],[386,387],[15],[15],[372,379],{"best_field_score":219,"best_field_weight":220,"fields_matched":110,"num_tokens_dropped":51,"score":324,"tokens_matched":110,"typo_prefix_score":51},6646,{"collection_name":62,"first_q":76,"per_page":392,"q":76},6,{"facet_counts":394,"found":451,"hits":452,"out_of":711,"page":270,"request_params":712,"search_cutoff":40,"search_time_ms":713},[395,424],{"counts":396,"field_name":421,"sampled":40,"stats":422},[397,400,403,406,408,411,413,415,417,419],{"count":398,"highlighted":399,"value":399},78,"anarres",{"count":401,"highlighted":402,"value":402},19,"I Bastioni di Orione",{"count":404,"highlighted":405,"value":405},15,"frittura mista",{"count":220,"highlighted":407,"value":407},"black holes",{"count":409,"highlighted":410,"value":410},12,"La fine della Fine della storia",{"count":23,"highlighted":412,"value":412},"la perla di labuan",{"count":392,"highlighted":414,"value":414},"Macerie su macerie",{"count":155,"highlighted":416,"value":416},"stakka stakka",{"count":155,"highlighted":418,"value":418},"defendkurdistan",{"count":155,"highlighted":420,"value":420},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":423},155,{"counts":425,"field_name":39,"sampled":40,"stats":449},[426,428,430,432,435,437,440,443,445,447],{"count":427,"highlighted":15,"value":15},24,{"count":401,"highlighted":429,"value":429},"storia",{"count":401,"highlighted":431,"value":431},"Radio Blackout",{"count":433,"highlighted":434,"value":434},18,"musica",{"count":433,"highlighted":436,"value":436},"letteratura",{"count":438,"highlighted":439,"value":439},17,"Bastioni di Orione",{"count":441,"highlighted":442,"value":442},16,"lettura",{"count":441,"highlighted":444,"value":444},"serie podcast",{"count":404,"highlighted":446,"value":446},"libro",{"count":404,"highlighted":448,"value":448},"radio alpi libere",{"total_values":450},1352,207,[453,508,556,612,656,684],{"document":454,"highlight":474,"highlights":495,"text_match":107,"text_match_info":506},{"comment_count":51,"id":455,"is_sticky":51,"permalink":456,"podcastfilter":457,"post_author":399,"post_content":458,"post_date":459,"post_excerpt":57,"post_id":455,"post_modified":460,"post_thumbnail":461,"post_title":462,"post_type":463,"sort_by_date":464,"tag_links":465,"tags":470},"50229","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-19-ottobre-le-crepe-delle-modernita-guerra-ai-poveri-la-memoria-dei-disertori-dei-renitenti-dei-fucilati-della-grande-guerra/",[399],"Come ogni venerdì il 19 ottobre abbiamo fatto un nuovo viaggio sul pianeta delle utopie concrete\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Prefetti e sindaci hanno ora il potere di cacciare poveri e sovversivi dalle città. La nuova legge sulla sicurezza urbana sancisce un salto di paradigma nella guerra ai poveri.\r\n\r\n\r\nLa politica estera del Movimento Cinque Stelle è stata definita da una consultazione sul Blog di Grillo. Ne è emerso un programma che ricalca quello delle correnti rosso-brune del nostro paese. Asse con la Russia putiniana, l'appoggio al regime nazionalsocialista della famiglia Assad in Siria, la dittatura democratica di Al Sisi in Egitto. Abbiamo fatto due chiacchiere con Stefano Capello. \r\n\r\n\r\nCorrenti di guerra. Psichiatria militare e faradizzazione durante la Prima guerra mondiale. I militari sperimentarono una sorta di elettroshock che anticiperà l'utilizzo in psichiatria delle terapie elettroconvulsive. \r\nNe abbiamo parlato con Marco Rossi, autore di un opuscolo che tratta un aspetto poco noto della Grande Guerra. \r\n\r\n\r\nProcesso per stupro. La memoria corre indietro, corre ai processi di tanti anni fa. Purtroppo la sentenza che ha assolto uno stupratore perché la donna ha “solo” detto “no, basta” è del 15 febbraio di quest’anno ed è stata emessa da un collegio presieduto dalla giudice Diamante Minucci. \r\nScritte sono comparse davanti al tribunale e alla Croce Rossa. \r\nDomenica 2 aprile un cacerolazo rumoroso contro la violenza dei tribunali si è trasformato in un corteo che ha percorso le vie del centro, tra interventi, letture, slogan e battere di coperchi\r\n\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n\r\nMercoledì 12 aprile\r\nore 12\r\npresidio contro la violenza dei tribunali davanti al Palagiustizia di Torino e altre 20 città\r\n\r\n\r\nGiovedì 20 aprile \r\nore 17\r\nQuando la sicurezza diventa decoro. 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La falce che ha tagliato stipendi e servizi, non si è abbattuta sull'apparato militare italiano. Anzi!\r\nLa sola marina militare ha fatto un incasso miliardario per l'ammodernamento della flotta: il ministro Mauro ha portato a casa un bel malloppo per la guerra, per chi la fa e per chi produce le armi.\r\nLe avventure belliche italiane debbono essere sostenute da un forte apparato propagandistico, perchè nel nostro paese l'avversione alla guerra è ancora molto forte.\r\nQuale migliore occasione del centenario della prima guerra mondiale per lanciare una nuova tappa del piano di rieducazione patriottica cominciato con le celebrazioni dei centocinquant'anni dell'unità di Italia?\r\nPer la celebrazione del centenario della Grande Guerra il governo Letta ha stanziato 8 milioni di euro per l'anno 2014 e 5 milioni di per ogni anno dal 2015 al 2018. Inoltre \"per promuovere la conoscenza\" del conflitto tra i giovani è prevista la spesa di 1,5 milioni dal 2014 al 2016.\r\nIn tutto 32,5 milioni di euro dedicati alla propaganda tricolore: quasi 4 volte il contributo assegnato alla minoranza slovena friulana per la salvaguardia della lingua e del territorio;\r\n50% in più dei 20 milioni stanziati per l'emergenza alluvione in Sardegna…\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Claudio Venza, storico, anarchico ed antimilitarista triestino, che vive su quella frontiera per la quale venne versato tanto sangue cent'anni fa.\r\nClaudio ha ricostruito le tappe e gli interessi della guerra di conquista italiana verso est, una guerra costata seicentomila morti, decenni di occupazione militare e repressione alle popolazioni di lingua slovena e croata annesse al regno d'Italia.\r\nE' stata altresì una buona occasione per cominciare ad analizzare la rinascita del patriottismo italiano, sino a pochi anni fa relegato tra i nostalgici fascisti, ora collante trasversale che attraversa una sinistra che a lungo ha conservato una certa, sia pur debole, nuance internazionalista.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2013 11 29 propaganza patriottica venza","29 Novembre 2013","2018-10-17 22:59:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/11/PATRIOTTISMO-02-200x110.jpg","La Grande guerra. 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Se il suo impegno sociale rimane costante, il suo approccio politico cambia nel corso dei decenni, muovendo da una visione prettamente anarcosindacalista a una visione più pragmatica e gradualista attenta a proporre concrete analisi delle trasformazioni in atto nella società. Le sue riflessioni consentono di ricostruire il percorso intellettuale di uno dei più lucidi pensatori libertari del Novecento, come testimonia la sua acuta analisi del totalitarismo di destra e di sinistra e la sua incisiva critica di una concezione rivoluzionaria incapace di riflettere a fondo sulle ragioni che avevano portato alla sconfitta della Rivoluzione spagnola e alla degenerazione della Rivoluzione russa.\r\nCon David Bernardini abbiamo ripercorso la biografia di Rocker e dell’anarchismo tedesco sino alle soglie della grande guerra.\r\nNella terza di quattro puntate dedicate a Rocker abbiamo percorso gli intensi gli anni della grande guerra, dell’antimilitarismo, della repubblica di Weimar sino alla resistenza al nazismo. La prossima settimana parleremo del dopoguerra.\r\n\r\n4 novembre antimilitarista\r\nIl 4 novembre è la festa delle forze armate. 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La neolingua dell’esercito per il 4 novembre\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nSabato 4 novembre\r\nNessuna festa per un massacro\r\nManifestazione antimilitarista \r\npresidio itinerante\r\nPrima tappa.\r\nOre 15,30 in via Roma 100 alla sede del distretto aerospaziale del Piemonte, tra i promotori dell'Aerospace and defence meetings, mostra-mercato dell'industria aerospaziale di guerra e del nuovo Polo bellico a Torino.\r\nSeconda tappa.\r\nCi spostiamo in piazza Carlo Alberto\r\nTerza tappa.\r\nConcludiamo l’iniziativa in piazza Castello.\r\nContestiamo la città delle armi! \r\nContestiamo la cerimonia militarista del 4 novembre!\r\n\r\nSabato 18 novembre\r\nDisertiamo la guerra!\r\nOre 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nCorteo Antimilitarista\r\n\r\nDisertiamo la guerra!\r\n- No all'aerospace and defence meetings!\r\n- No all’industria bellica\r\n- No alla Città dell’aerospazio!\r\n- No alla Nato a Torino!\r\n- No alla guerra e all'economia di guerra\r\n- Siamo e saremo ovunque a fianco delle popolazioni vittime delle guerra\r\n- Contro tutti gli imperialismi: né con la Russia né con la NATO.\r\n- Sosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! Apriamo le frontiere ad obiettori e disertori\r\n- No all’invio di armi!\r\n- Contro la guerra a profughi e migranti in mare e in montagna.\r\n- Distruggiamo le frontiere!\r\n- No alle missioni militari all’estero\r\n- No alle spese militari e alla militarizzazione delle nostre città\r\n- Contestiamo la propaganda militarista, la retorica patriottica, la guerra e chi la a(r)ma\r\n- Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere.\r\nAssemblea Antimilitarista\r\n\r\nMartedì 28 novembre\r\nore 12\r\nPresidio all'Oval in via Matté Trucco 70\r\nNo ai mercanti d’armi! No al Polo Bellico!\r\n\r\nIl martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 17,30 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","3 Novembre 2023","2023-11-03 16:58:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/18-novembre-grafica-2-scritte-200x110.jpg","Anarres del 3 novembre. 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Le sue riflessioni consentono di ricostruire il percorso intellettuale di uno dei più lucidi pensatori libertari del Novecento, come testimonia la sua acuta analisi del totalitarismo di destra e di sinistra e la sua incisiva critica di una concezione rivoluzionaria incapace di riflettere a fondo sulle ragioni che avevano portato alla sconfitta della Rivoluzione spagnola e alla degenerazione della Rivoluzione russa.\r\nCon David Bernardini abbiamo ripercorso la biografia di Rocker e dell’anarchismo tedesco sino alle soglie della \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>guerra\u003C/mark>.\r\nNella terza di quattro puntate dedicate a Rocker abbiamo percorso gli intensi gli anni della \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>guerra\u003C/mark>, dell’antimilitarismo, della repubblica di Weimar sino alla resistenza al nazismo. La prossima settimana parleremo del dopoguerra.\r\n\r\n4 novembre antimilitarista\r\nIl 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima \u003Cmark>guerra\u003C/mark> mondiale, un immane massacro per spostare un confine.\r\nNella sola Italia i morti furono 600.000.\r\nIl 4 novembre è la festa degli assassini.\r\nLa divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in eroe.\r\nIl governo Meloni vuole farne un giorno festivo, un'occasione in più per affermare la retorica nazionalista e la violenza militarista cui si ispira l'intera azione dell'esecutivo.\r\nIl governo utilizza la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della \u003Cmark>guerra\u003C/mark> per giustificare enormi spese militari, l’invio di armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa.\r\nOvunque in Italia ci saranno iniziative antimilitariste.\r\nNe abbiamo parlato con compagne e compagni da Livorno, Monfalcone, Alessandria, Reggio Emilia, Palermo e, ovviamente, Torino\r\n\r\nContro tutti i nazionalismi! La neolingua dell’esercito per il 4 novembre\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nSabato 4 novembre\r\nNessuna festa per un massacro\r\nManifestazione antimilitarista \r\npresidio itinerante\r\nPrima tappa.\r\nOre 15,30 in via Roma 100 alla sede del distretto aerospaziale del Piemonte, tra i promotori dell'Aerospace and defence meetings, mostra-mercato dell'industria aerospaziale di \u003Cmark>guerra\u003C/mark> e del nuovo Polo bellico a Torino.\r\nSeconda tappa.\r\nCi spostiamo in piazza Carlo Alberto\r\nTerza tappa.\r\nConcludiamo l’iniziativa in piazza Castello.\r\nContestiamo la città delle armi! \r\nContestiamo la cerimonia militarista del 4 novembre!\r\n\r\nSabato 18 novembre\r\nDisertiamo la \u003Cmark>guerra\u003C/mark>!\r\nOre 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nCorteo Antimilitarista\r\n\r\nDisertiamo la \u003Cmark>guerra\u003C/mark>!\r\n- No all'aerospace and defence meetings!\r\n- No all’industria bellica\r\n- No alla Città dell’aerospazio!\r\n- No alla Nato a Torino!\r\n- No alla \u003Cmark>guerra\u003C/mark> e all'economia di \u003Cmark>guerra\u003C/mark>\r\n- Siamo e saremo ovunque a fianco delle popolazioni vittime delle \u003Cmark>guerra\u003C/mark>\r\n- Contro tutti gli imperialismi: né con la Russia né con la NATO.\r\n- Sosteniamo chi si oppone alla \u003Cmark>guerra\u003C/mark> in Russia e in Ucraina! Apriamo le frontiere ad obiettori e disertori\r\n- No all’invio di armi!\r\n- Contro la \u003Cmark>guerra\u003C/mark> a profughi e migranti in mare e in montagna.\r\n- Distruggiamo le frontiere!\r\n- No alle missioni militari all’estero\r\n- No alle spese militari e alla militarizzazione delle nostre città\r\n- Contestiamo la propaganda militarista, la retorica patriottica, la \u003Cmark>guerra\u003C/mark> e chi la a(r)ma\r\n- Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere.\r\nAssemblea Antimilitarista\r\n\r\nMartedì 28 novembre\r\nore 12\r\nPresidio all'Oval in via Matté Trucco 70\r\nNo ai mercanti d’armi! No al Polo Bellico!\r\n\r\nIl martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 17,30 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":675,"snippet":676,"value":676},[95,15],"Anarres del 3 novembre. Rocker dalla \u003Cmark>grande\u003C/mark> \u003Cmark>guerra\u003C/mark> alla resistenza al nazismo. 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