","Guerra ed economia","post",1647967183,[59,60,61,62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/economia/","http://radioblackout.org/tag/energia/","http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/grano-canadese/","http://radioblackout.org/tag/grano-ucraino/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/industria-bellica/","http://radioblackout.org/tag/materie-prime/","http://radioblackout.org/tag/neon/","http://radioblackout.org/tag/palladio/",[25,21,19,31,29,17,33,27,15,23],{"post_content":71,"tags":76},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"canadese","in seguito alla ridotta produzione \u003Cmark>canadese\u003C/mark>, crescerà ancora: i terreni bombardati","L’invasione dell’Ucraina, iniziata quasi un mese fa, sta avendo pesanti conseguenze economiche.\r\nL’inflazione, che già saliva prima della guerra, oggi galoppa.\r\nI prezzi del carburante e del gas sono alle stelle e non basterà il lieve aggiustamento deciso dal governo Draghi per invertire la rotta.\r\nC’è chi da questa guerra ha tutto da guadagnare. Leonardo a febbraio ha segnato un incremento di valore oltre il 50% mentre gli la borsa segnava un secco meno 10%. L’Italia ha aumentato di più di 13 miliardi miliardi la spesa militare.\r\nIn Russia il crollo previsto del Pil sarà di oltre il 7 per cento, il rublo ha dimezzato il suo valore, numerose aziende russe segnano perdite di oltre il 90 per cento.\r\nTutte le riserve russe all’esterosono state congelate e tali rimarranno a lungo. In genere è normale che un paese tenga ingenti somme ammassate nei punti di scambio per facilitare le transazioni. La Russia ha 630 miliardi di riserve sparse in vari paesi, ma soprattutto in Germania e negli Stati Uniti. La scorsa settimana la Russia ha evitato il default grazie al gas, le cui vendite sono aumentate, anche grazie ad un contratto di tutto favore con la Cina. La Cina sta sostituendo l’Europa nei rapporti commerciali con la Russia.\r\nAlla lunga se la Russia riesce ad evitare il collasso potrebbe recuperare liquidità utilizzando altre strade.\r\nUn esempio. La Russia è una grande produttrice di fertilizzanti, che già dal 2020 sono sottoposti ad embargo europeo, ma utilizzando la Turchia, che non ha aderito all’embargo, è riuscita a mantenere aperto questo canale commerciale.\r\nLa Russia produce il 50 % del palladio, materiale utilizzato per le marmitte catalitiche.\r\nL’Ucraina è grande produttrice di neon, materiale indispensabile per i semiconduttori.\r\nIn questo contesto è inevitabile che il prezzo delle materie prima salga ancora, perché i materiali che non verranno più acquistati dalla Russia, verranno presi altrove a prezzo sicuramente più alto.\r\n\r\nPer gli Stati Uniti e per la Cina l’aumento dell’energia non è un problema. Anzi. Ad essere colpita sarà soprattutto l’industria europea, che diventerà meno competitiva se dovrà spendere sempre di più per l’energia. In Italia è già in crisi l’industria della ceramica, che usa argilla bianca ucraina, oggi preferita a quella rossa utilizzata un tempo dalle manifatture italiane, tra le prime al mondo nella produzione di ceramiche.\r\nLa crisi colpirà soprattutto l’agricoltura. La farina, già aumentata in seguito alla ridotta produzione \u003Cmark>canadese\u003C/mark>, crescerà ancora: i terreni bombardati ed inquinati non potranno essere messi a coltura per lungo tempo.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-03-22-guerra-economia-fricche.mp3\"][/audio]",[77,79,81,83,87,90,92,94,96,98],{"matched_tokens":78,"snippet":25},[],{"matched_tokens":80,"snippet":21},[],{"matched_tokens":82,"snippet":19},[],{"matched_tokens":84,"snippet":86},[85,73],"grano","\u003Cmark>grano\u003C/mark> \u003Cmark>canadese\u003C/mark>",{"matched_tokens":88,"snippet":89},[85],"\u003Cmark>grano\u003C/mark> ucraino",{"matched_tokens":91,"snippet":17},[],{"matched_tokens":93,"snippet":33},[],{"matched_tokens":95,"snippet":27},[],{"matched_tokens":97,"snippet":15},[],{"matched_tokens":99,"snippet":23},[],[101,109],{"field":34,"indices":102,"matched_tokens":105,"snippets":108},[103,104],3,4,[106,107],[85,73],[85],[86,89],{"field":110,"matched_tokens":111,"snippet":74,"value":75},"post_content",[73],1157451471441625000,{"best_field_score":114,"best_field_weight":115,"fields_matched":116,"num_tokens_dropped":45,"score":117,"tokens_matched":116,"typo_prefix_score":45},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",6645,{"collection_name":56,"first_q":31,"per_page":120,"q":31},6,{"facet_counts":122,"found":14,"hits":132,"out_of":161,"page":14,"request_params":162,"search_cutoff":35,"search_time_ms":120},[123,129],{"counts":124,"field_name":127,"sampled":35,"stats":128},[125],{"count":14,"highlighted":126,"value":126},"La fine della Fine della storia","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":130,"field_name":34,"sampled":35,"stats":131},[],{"total_values":45},[133],{"document":134,"highlight":148,"highlights":153,"text_match":156,"text_match_info":157},{"comment_count":45,"id":135,"is_sticky":45,"permalink":136,"podcastfilter":137,"post_author":138,"post_content":139,"post_date":140,"post_excerpt":51,"post_id":135,"post_modified":141,"post_thumbnail":142,"post_title":143,"post_type":144,"sort_by_date":145,"tag_links":146,"tags":147},"86919","http://radioblackout.org/podcast/la-fine-della-fine-della-storia-s-2-16-fronti-interni/",[126],"cattivipensieri","La guerra israeliana continua a mietere vittime civili mentre si moltiplicano le pressioni interne e internazionali per arrivare a una tregua duratura. L’allargamento del conflitto rimane una realtà, che ha visto il moltiplicarsi di fronti nell’ultimo mese, Iran, Iraq, Pakistan, Mar Rosso, che si aggiungono a quelli già aperti all’indomani del 7 ottobre, come il Libano e, a ruota, la Siria. All’ordinanza emessa dalla Corte Penale Internazionale Israele ha risposto mettendo sotto accusa la Unrwa, certo non una novità, se non fosse che questa volta si é arrivato al defunding dell’agenzia, voluto da USA, Canada e Australia con dietro mezza Europa, Italia, Germania e Francia in testa. Registriamo negli ultimi due giorni le dichiarazioni di USA e Gb che fanno sapere di essere disposti a un riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese. Messaggio per Netanyahu? Nel mentre il governo israeliano continua a scricchiolare anche sotto i colpi delle élite che si oppongono a Netanyahu e di quella parte della popolazione che chiede a gran voce la liberazione di tutti gli ostaggi superstiti a qualunque costo.\r\n\r\n-------------------------------------------------\r\n\r\nRitorniamo nella seconda parte di trasmissione sulla protesta degli agricoltori. A Bruxelles grandi cortei di trattori giungono da Belgio, Germania e Francia fin sotto le porte del parlamento europeo facendo tremare la cancelleria della Von Der Leyer: inutile il tentativo di stemperare gli animi concedendo qualcosa in termini di dazi sul grano ucraino e deroghe per la rotazione obbligatoria dei terreni. In un clima surreale, tra roghi, mezzi agricoli nel centro cittadino, una presenza di forze dell’ordine apparentemente scarna, molti – Orban e Meloni in testa - provano a saltare sul carro della protesta improvvisandosi portavoce delle sue ragioni.\r\n\r\nAnche qui da noi in Piemonte le manifestazioni continuano. Mercoledì 31 Gennaio cortei di trattori hanno bloccato le strade di Alessandria, Cuneo, Vercelli, Novara e del Canavese. Le piazze animate quasi solo esclusivamente da contadini e contadine, allevatori e allevatrici non hanno registrato particolari tensioni con le forze dell’ordine. Saltava all’occhio la presenza di giovani in un comparto caratterizzato, almeno in Europa, da un età media altissima e una diffidenza verso le unioni sindacali del mondo agricolo (Cia, Confagricoltura e Coldiretti) e verso qualsiasi personaggio che provi a “cavalcare le proteste”. Per farci aggiornare su quanto accaduto e cominciare ad abbozzare le caratteristiche particolari del comparto agricolo piemontese abbiamo raggiunto ai nostri microfoni Fabrizio Garbarino dell’Associazione Rurale Italiana.\r\nDopo aver provato a ragionare intorno alle piazze piemontesi, con il nostro corrispondente dalla Francia abbiamo ricostruito la genesi e l’evoluzione della tanto contestata Politica Agricola Comune (PAC).\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/la-fine-01-02.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nToi Staff (TIMES OF ISRAEL) - In critique of PM, Eisenkot says talk of ‘absolute defeat’ of Hamas is a tall tale\r\n\r\nFrancesca Mannocchi - Le paure e i dubbi delle famiglie degli ostaggi di Hamas, Gerusalemme divisa\r\n\r\nFrancesca Mannocchi - Tra i pacifisti di Israele, il racconto di chi rifiuta la guerra: “Ci chiamano nazisti e traditori”\r\n\r\nJohn J. Mearsheimer - Israel's Day of Reckoning\r\n\r\nBarbara Spinelli - Gaza, il fascino della tabula rasa\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://m.youtube.com/watch?v=rVVMR1jfNaE&pp=ygUpUGFyb2xlIHByb2liaXRlIGVzY2FsYXRpb24gaW4gbWVkaW9yaWVudGU%3D\r\n\r\n ","2 Febbraio 2024","2024-02-02 17:39:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Progetto-senza-titolo_20240202_104544_0000-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #16 - FRONTI INTERNI","podcast",1706874303,[],[],{"post_content":149},{"matched_tokens":150,"snippet":151,"value":152},[85],"in termini di dazi sul \u003Cmark>grano\u003C/mark> ucraino e deroghe per la","La guerra israeliana continua a mietere vittime civili mentre si moltiplicano le pressioni interne e internazionali per arrivare a una tregua duratura. 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