","Nucleare: la continua rincorsa al profitto perpetuo.","post",1674220151,[62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/energia-pulita/","http://radioblackout.org/tag/green-economy/","http://radioblackout.org/tag/nucleare/","http://radioblackout.org/tag/tassonomia-verde/",[67,15,18,68],"energia pulita","tassonomia verde",{"post_content":70,"tags":75},{"matched_tokens":71,"snippet":73,"value":74},[72],"green","per una qualche ritrovata etica \u003Cmark>green\u003C/mark>, ma per garantirsi la possibilità","Nelle scorse settimane la notizia che negli Usa fosse stata scoperta la fusione nucleare controllata ha fatto il giro del mondo, individuando nella narrazione americanocentrica e pro nucleare i paradigmi dell'attualità.\r\n\r\nQuesta scoperta scientifica, avvenuta in contesto militare, altro non è che una spinta nella direzione di un consenso generale che legittimi l'uso del nucleare come unica possibilità per poter continuare a produrre allo stesso ritmo di ora per il futuro prossimo. Una promessa minata in partenza, in una fase in cui crisi energetica e crisi climatica rappresentano le contraddizioni del presente e del futuro, a meno che non ci si ponga l'ipotesi di una fuoriuscita dal sistema capitalista, una drastica riduzione della crescita, una trasformazione radicale nei modi di produzione e di consumo.\r\n\r\nEvidentemente, al di là delle implicazioni scientifiche di una tale scoperta, le conseguenze reali che rilevano l'interesse del sistema economico politico riguardano l'accaparramento di finanziamenti per la ricerca in questi ambiti e la competizione in ambito militare. Per quanto infatti si tenti di dipingere il nucleare come un'energia pulita e sicura (così come il fatto di inserirlo nella Tassonomia Verde europea dimostra) resta una delle questioni centrali in questa fase, sia sul piano dei conflitti in atto e quelli futuri, sia per quanto riguarda l'accesso alle fonti energetiche, le possibili alternative al fossile e al carbone non per una qualche ritrovata etica \u003Cmark>green\u003C/mark>, ma per garantirsi la possibilità di produrre costantemente nonostante la penuria e le difficoltà date dalla scomposizione degli equilibri globali in atto.\r\n\r\nE' interessante dunque costruire un sapere tecnico scientifico diffuso e di classe che possa avere chiare le implicazioni dell'utilizzo del nucleare, seppur venga venduto come l'alternativa del futuro a scopi civili. Inoltre, occorre sottolineare in un paese come l'Italia tutto ciò che riguarda la questione delle bonifiche delle centrali in disuso, del non sapere dove smaltire le scorie (questione che riguarda quei territori che prima o dopo vengono individuati come \"zone di sacrificio\", dove verranno costruite opere per lo smaltimento dei rifiuti nucleari, come insegna Mazzé, in provincia di Torino, dove dovrebbe essere impiantato il Deposito Unico di Scorie Nucleari) e, infine, il problema relativo ai costi e alle tempistiche, elementi che fanno del nucleare uno specchietto per le allodole e, di fatto, irrealizzabile.\r\n\r\nCon Angelo Tartaglia, professore di Fisica al Politecnico di Torino, abbiamo approfondito questi temi partendo da cosa ha significato la scoperta della fusione nucleare (riprendendo alcuni passaggi dell'articolo La fusione nucleare non ci salverà ) per poi arrivare ad analizzare la narrazione che proporrebbe il nucleare come l'unica opzione energetica del futuro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/Tartaglia-nucleare.mp3\"][/audio]",[76,78,82,84],{"matched_tokens":77,"snippet":67},[],{"matched_tokens":79,"snippet":81},[72,80],"economy","\u003Cmark>green\u003C/mark> \u003Cmark>economy\u003C/mark>",{"matched_tokens":83,"snippet":18},[],{"matched_tokens":85,"snippet":68},[],[87,92],{"field":36,"indices":88,"matched_tokens":89,"snippets":91},[20],[90],[72,80],[81],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":73,"value":74},"post_content",[72],1157451471441625000,{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":99,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":101,"highlight":131,"highlights":153,"text_match":95,"text_match_info":159},{"cat_link":102,"category":103,"comment_count":48,"id":104,"is_sticky":48,"permalink":105,"post_author":51,"post_content":106,"post_date":107,"post_excerpt":54,"post_id":104,"post_modified":108,"post_thumbnail":109,"post_thumbnail_html":110,"post_title":111,"post_type":59,"sort_by_date":112,"tag_links":113,"tags":122},[45],[47],"75722","http://radioblackout.org/2022/05/riarmo-e-crisi-energetica/","Nello stato di guerra in cui ci troviamo, chi si ferma è perduto.\r\n\r\nIn questa crisi l'Unione Europea ha messo in campo in poche settimane quanto non ha aveva potuto in trent'anni, con un'ingentissima corsa al riarmo - coordinata dentro la prospettiva dell'esercito unico europeo, della difesa comune e dei nuovi equilibri interni alla NATO - e un programma di investimenti e ristrutturazione del settore energetico, che passa anche dal ritorno al nucleare.\r\n\r\nProprio in questi giorni, Von der Leyen ha annunciato ulteriori 200 miliardi per le spese militari coordinate tra gli stati membri con un appalto congiunto e incentivi finanziari, tra cui l'esenzione dell'IVA - nella direzione quindi del debito comune sperimentato con la pandemia.\r\n\r\nSull'altro versante mercoledì la Commissione Europea ha, invece, presentato il REPowerEU, il programma europeo da più di 300 miliardi con cui l'UE mira a emanciparsi dalla dipendenza energetica nei confronti degli altri attori internazionali. Tra gli investimenti quello appunto sul nucleare, che a breve dovrebbe essere definitivamente inserito nella tassonomia verde con la votazione a fine maggio in Parlamento Europeo.\r\n\r\nAbbiamo intrecciato questi discorsi con il modello di mondo che lo sottende, quello in cui i ragazzi muoiono mentre svolgono uno stage necessario al conseguimento del diploma, ma anche con le saldature in termini di lotta che lo scenario apocalittico di crisi ambientale suggerisce, come quello che si è visto per le strade di Caorso tra studenti, notav valsusini e lavoratori della logistica del piacentino.\r\n\r\nAscolta e scarica la diretta con Ada, del collettivo Cambiare Rotta\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/cambiare_rotta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","24 Maggio 2022","2022-05-24 01:39:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/n-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/n-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/n-1024x769.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/n-768x577.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/n.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Riarmo e crisi energetica",1653356180,[114,115,116,63,117,64,118,119,120,121],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/caorso/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/palazzo-nuovo/","http://radioblackout.org/tag/studenti/","http://radioblackout.org/tag/transizione-ecologica/","http://radioblackout.org/tag/universita/",[123,124,125,15,126,18,127,128,129,130],"antimilitarismo","caorso","corteo","guerra","palazzo nuovo","Studenti","transizione ecologica","università",{"tags":132},[133,135,137,139,141,143,145,147,149,151],{"matched_tokens":134,"snippet":123},[],{"matched_tokens":136,"snippet":124},[],{"matched_tokens":138,"snippet":125},[],{"matched_tokens":140,"snippet":81},[72,80],{"matched_tokens":142,"snippet":126},[],{"matched_tokens":144,"snippet":18},[],{"matched_tokens":146,"snippet":127},[],{"matched_tokens":148,"snippet":128},[],{"matched_tokens":150,"snippet":129},[],{"matched_tokens":152,"snippet":130},[],[154],{"field":36,"indices":155,"matched_tokens":156,"snippets":158},[14],[157],[72,80],[81],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":160,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"1157451471441625193",{"document":162,"highlight":184,"highlights":196,"text_match":95,"text_match_info":202},{"cat_link":163,"category":164,"comment_count":48,"id":165,"is_sticky":48,"permalink":166,"post_author":51,"post_content":167,"post_date":168,"post_excerpt":54,"post_id":165,"post_modified":169,"post_thumbnail":170,"post_thumbnail_html":171,"post_title":172,"post_type":59,"sort_by_date":173,"tag_links":174,"tags":179},[45],[47],"75186","http://radioblackout.org/2022/04/il-sisma-dimenticato-del-centro-italia-esperienze-dal-basso-nellera-del-capitalismo-dei-disastri/","In una fase in cui il discorso pubblico si nutre di temi ambientali ed ecologici utilizzando in maniera strumentale i temi sottolineati da tantissimi giovani di tutto il mondo, occorre rimettere al centro dell'agenda politica quei contesti in cui l'emergenza non è mai terminata. In Italia vi sono molti esempi di questo sciacallaggio dei territori e dello spreco di risorse pubbliche nonostante vi siano luoghi e persone completamente abbandonati nei vortici burocratici che ne impediscono la fuoriuscita.\r\n\r\nFacciamo il punto della gestione dell'emergenza post terremoto del 2016 in centro Italia con Veronica che fa parte del gruppo di ricerca Emidio di Treviri che sin dai primi momenti post terremoto ha dato priorità all'esigenza di organizzarsi insieme, sia per quanto riguardava gli aiuti concreti e sia per districare la complessità di quel momento, a partire dal fatto che la narrazione mediatica avesse concentrato l'attenzione quasi esclusivamente su Amatrice quando i comuni coinvolti sono 40 e le regioni 4.\r\n\r\nPossiamo definire il centro Italia come un territorio già di per sé debole e disgregato nel quale un disastro come il terremoto ha avuto l'effetto di accelerare le dinamiche già presenti nel territorio, amplificandone la portata. Per analizzare la gestione del disastro occorre partire da due questioni fondamentali, la ricostruzione e lo sviluppo, tenendo presente il peso che la macchina burocratica ha avuto negli anni di fatto impedendo anche soltanto di pensare la ricostruzione, a partire dalla problematicità dei commissari che si sono succeduti nel gestire la situazione. Uno degli elementi su cui ci si scontra oggi è la questione del 110%, ciò implica infatti che non si trovino le imprese in centro Italia per dare il via a cantieri nelle zone distrutte perché tutte le aziende sono impegnate nella ristrutturazione edilizia altrove. In questo contesto, un ruolo centrale viene giocato dalle scelte politiche che riguardano il tema dello sviluppo, in particolare nell'ambito del turismo. Il pnrr stesso verrà inglobato in questo senso con l'obiettivo di utilizzare la montagna per i flussi turistici senza tenere in considerazione le numerose dimensioni di borghi abbandonati oppure espropriati per lasciare spazio a resort e piste da neve artificiale.\r\n\r\nLa reazione della popolazione nei confronti di questa gestione è ambivalente ed è complesso riuscire a raccogliere un'opposizione a fronte di queste contraddizioni soprattutto in un territorio sempre più spopolato e frammentato. Il lavoro del gruppo di ricerca, infatti, va proprio in questa direzione costruendo incontri pubblici in cui approfondire le contraddizioni che riguardano il tema dello sviluppo tentando di organizzare dal basso comitati e gruppi di lavoro. E' infatti un lavoro di ricerca militante, un progetto che tenta ricostruire relazioni e incidere nel contesto in cui si lavora stando a fianco delle persone coinvolte in questo disastro. Un altro aspetto è la ricerca azione ossia far ripartire filiere negli ambiti agricoli e produttivi locali oppure organizzando cantieri di autocostruzione, progetto che avverrà a luglio di quest'anno sul monte Ceresa (qui il link https://ohissa.emidioditreviri.org/ ).\r\n\r\nQuello del sisma del Centro Italia è un chiaro esempio di come il capitalismo abbia la capacità di ristrutturarsi proprio a partire dalle crisi e dai disastri, speculando e facendo profitto sulle esistenze distrutte delle persone coinvolte, le esperienze dal basso che provano ad accumulare forza e a mettere in luce le reali esigenze dei territori e delle comunità che li abitano sono da sostenere e alimentare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/Terremoto-2022_04_28_2022.04.28-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","29 Aprile 2022","2022-04-29 11:40:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"286\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1-300x286.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1-300x286.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1.jpg 322w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il sisma dimenticato del Centro Italia : esperienze dal basso nell'era del capitalismo dei disastri.",1651232404,[175,176,177,63,178],"http://radioblackout.org/tag/amatrice/","http://radioblackout.org/tag/capitalismo-dei-disastri/","http://radioblackout.org/tag/centro-italia/","http://radioblackout.org/tag/terremoto/",[180,181,182,15,183],"amatrice","capitalismo dei disastri","centro italia","terremoto",{"tags":185},[186,188,190,192,194],{"matched_tokens":187,"snippet":180},[],{"matched_tokens":189,"snippet":181},[],{"matched_tokens":191,"snippet":182},[],{"matched_tokens":193,"snippet":81},[72,80],{"matched_tokens":195,"snippet":183},[],[197],{"field":36,"indices":198,"matched_tokens":199,"snippets":201},[14],[200],[72,80],[81],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":160,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":204,"highlight":228,"highlights":250,"text_match":261,"text_match_info":262},{"cat_link":205,"category":206,"comment_count":48,"id":207,"is_sticky":48,"permalink":208,"post_author":51,"post_content":209,"post_date":210,"post_excerpt":54,"post_id":207,"post_modified":211,"post_thumbnail":212,"post_thumbnail_html":213,"post_title":214,"post_type":59,"sort_by_date":215,"tag_links":216,"tags":222},[45],[47],"70186","http://radioblackout.org/2021/07/blue-economy-e-zee/","La definizione della Zona Economica Esclusiva italiana sembra stia vedendo la luce: dopo essere passato assolutamente in sordina, l’iter amministrativo pare arrivato alla fase conclusiva.\r\nLa centralità del Mediterraneo sia dal punto di vista geopolitico, che commerciale ed economico è indubbia, così come l’affacciarsi di interessi in passato inediti. La decisione italiana di definire una propria ZEE dipende dall’emergere di una nuova concezione del mare e del suo sfruttamento strategico attraverso quella che va sotto il nome di “Blue Economy”.\r\nDa almeno un decennio gli analisti economici e quelli della difesa sanno che il Mediterraneo gioca un ruolo sempre più strategico mano a mano che la Cina intensifica le proprie relazioni e stabilisce record di export sempre più strabilianti. Dal FMI a Bloomberg, da Stars and Stripes”ad Analisi e Difesa è stato tutto un susseguirsi di stime, valutazioni, proiezioni ed analisi.\r\nSul piatto non ci sono solo le rotte commerciali, sebbene queste abbiano spinto paesi come la Turchia ad azioni militari per potenziare la loro presenza nel mediterraneo o altri paesi ad intraprendere percorsi di profonda trasformazione dei siti portuali per accaparrarsi anche solo il transhipmet. Quello che si sta ulteriormente agitando negli ultimi tempi è l’emergere di una nuova concezione del mare e del suo sfruttamento strategico attraverso quella che va sotto il nome di “Blue Economy”. Il termine allude ovviamente all’acqua e fu introdotto, per la prima volta nel 2010, da un economista belga, Gunter Pauli, autore di Blue Economy. 10 Anni. 100 Innovazioni. 100 Milioni di Posti di Lavoro. Nell’intenzione di Pauli vi è l’introduzione di una nuova forma di economia sostenibile, simile a alla Green Economy, ma differente da essa. Partendo dal fatto che già la Green Economy è tutto fuorché green, a più di dieci anni dalla stampa di quel testo, la Blue Economy si è palesata per quello che è, con buona pace di Pauli, ossia un sistema di sfruttamento integrato delle risorse blu, che nel versante marittimo si estrinseca in turismo, attività ittiche ed energetiche.\r\nNella proposta di legge per la ZEE italiana ne vengono riportate: “L’istituzione della ZEE garantirà al nostro Paese un conseguente vantaggio economico importante, ad esempio per una parte dell’economia blu come la pesca. Potrà inoltre costituire un importante strumento per mettere in campo iniziative più mirate alla sicurezza delle nostre coste e alla tutela dell’ambiente marino salvaguardando così una preziosa risorsa dallo sfruttamento eccessivo, in un’ottica sempre più sostenibile. È quindi un intervento legislativo necessario per regolare tra le altre la pesca, la tutela dell’ambiente, e per rispondere a chi tenta di intaccare la nostra sovranità, cercando di appropriarsi di ciò che ci appartiene”. Più eloquenti di così sarebbe difficile essere. Si può quindi comprendere come le finalità delle ZEE sono quelle di stabilire confini chiari da difendere anche con manu militari, confini ovviamente di squisito interesse economico.\r\n\r\nMettendo assieme il concetto di piattaforma continentale (PC) che determina gli ambiti di sfruttamento delle risorse del sottosuolo marino e quello di ZEE, si può capire come ci sia una corsa ad accaparrarsi i nuovi mercati emergenti, sia in termini di giacimenti sottomarini, sia per quanto riguarda i problemi della pesca che costringe alla ricerca della risorsa ittica in tratti di mare sempre più distanti dalla costa. Se a tutto ciò sommiamo il fatto che l’Italia è un degli ultimi paesi a sancire le sue zone di interesse economico si comincia ad avere un quadro abbastanza chiaro della situazione. La spiegazione la si ritrova esattamente nella definizione di ZEE e più specificamente l’uso di attrezzature artificiali, temporanee o fisse. In questa definizione rientrano a pieno titolo le condutture per gas e petrolio, o le nuove ricerche per la sostituzione del Gas Naturale o del Metano con l’Idrogeno.[8] Una nuova stagione di implementazione infrastrutturale per pompare combustibile da un capo all’altro del Mediterraneo, raccordando gasdotti e oleodotti esistenti che giungono dall’Africa e dall’Asia, verso la grassa e vorace Europa.\r\n\r\nQuindi quanto ipotizzato anni orsono, in altre parole un Mediterraneo come nuovo territorio di conflitto, sembra essersi realizzato. Avere un mare lottizzato nel quale in un miglio quadrato possono liberarsi risorse economiche di un certo rilievo, potrebbe aprire ad uno scenario di continue “scaramucce” tra confinanti, ognuno spalleggiato a sua volta da interessi molto forti. Si potrebbe immaginare il Mare di Odisseo definito in aree di influenza: da una parte la NATO che ne detiene i capisaldi centrali, dall’altra la terra di mezzo anatolica che dialoga con l’orso russo, consentendone il transito attraverso il Bosforo e poi l’area orientale sulla quale si affacciano i maggiori traffici commerciali da e per l’oriente che fanno estrema gola un po’ a tutti. In un contesto che appare assai più complesso di un misero stallo alla messicana, sancire delle zone esclusive vuol dire avere aree da offrire come zone franche o come transito protetto, tanto per natanti tanto per condutture e altro. Il conflitto tra interessi occidentali ed orientali si sposta quindi sullo scacchiere marino.\r\n\r\nPer capirne di più ne abbiamo parlato con Giammarco, un compagno che ha appena scritto un articolo su questi temi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2021-07-06-blu-economy.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","6 Luglio 2021","2021-07-06 20:25:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/Schermata2019-10-28a12-304818-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"198\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/Schermata2019-10-28a12-304818-300x198.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/Schermata2019-10-28a12-304818-300x198.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/Schermata2019-10-28a12-304818-1024x676.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/Schermata2019-10-28a12-304818-768x507.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/Schermata2019-10-28a12-304818.png 1339w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Blue economy e ZEE",1625601745,[217,218,219,220,221],"http://radioblackout.org/tag/blue-economy/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/mediterraneo/","http://radioblackout.org/tag/zee/","http://radioblackout.org/tag/zona-economica-esclusiva/",[223,224,225,226,227],"blue economy","italia","Mediterraneo","zee","zona economica esclusiva",{"post_content":229,"post_title":235,"tags":238},{"matched_tokens":230,"snippet":233,"value":234},[231,232],"Green","Economy","economia sostenibile, simile a alla \u003Cmark>Green\u003C/mark> \u003Cmark>Economy\u003C/mark>, ma differente da essa. 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Si può quindi comprendere come le finalità delle ZEE sono quelle di stabilire confini chiari da difendere anche con manu militari, confini ovviamente di squisito interesse economico.\r\n\r\nMettendo assieme il concetto di piattaforma continentale (PC) che determina gli ambiti di sfruttamento delle risorse del sottosuolo marino e quello di ZEE, si può capire come ci sia una corsa ad accaparrarsi i nuovi mercati emergenti, sia in termini di giacimenti sottomarini, sia per quanto riguarda i problemi della pesca che costringe alla ricerca della risorsa ittica in tratti di mare sempre più distanti dalla costa. Se a tutto ciò sommiamo il fatto che l’Italia è un degli ultimi paesi a sancire le sue zone di interesse economico si comincia ad avere un quadro abbastanza chiaro della situazione. La spiegazione la si ritrova esattamente nella definizione di ZEE e più specificamente l’uso di attrezzature artificiali, temporanee o fisse. 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Si potrebbe immaginare il Mare di Odisseo definito in aree di influenza: da una parte la NATO che ne detiene i capisaldi centrali, dall’altra la terra di mezzo anatolica che dialoga con l’orso russo, consentendone il transito attraverso il Bosforo e poi l’area orientale sulla quale si affacciano i maggiori traffici commerciali da e per l’oriente che fanno estrema gola un po’ a tutti. In un contesto che appare assai più complesso di un misero stallo alla messicana, sancire delle zone esclusive vuol dire avere aree da offrire come zone franche o come transito protetto, tanto per natanti tanto per condutture e altro. Il conflitto tra interessi occidentali ed orientali si sposta quindi sullo scacchiere marino.\r\n\r\nPer capirne di più ne abbiamo parlato con Giammarco, un compagno che ha appena scritto un articolo su questi temi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2021-07-06-blu-economy.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":236,"snippet":237,"value":237},[80],"Blue \u003Cmark>economy\u003C/mark> e ZEE",[239,242,244,246,248],{"matched_tokens":240,"snippet":241},[80],"blue \u003Cmark>economy\u003C/mark>",{"matched_tokens":243,"snippet":224},[],{"matched_tokens":245,"snippet":225},[],{"matched_tokens":247,"snippet":226},[],{"matched_tokens":249,"snippet":227},[],[251,253,256],{"field":93,"matched_tokens":252,"snippet":233,"value":234},[231,232],{"field":254,"matched_tokens":255,"snippet":237,"value":237},"post_title",[80],{"field":36,"indices":257,"matched_tokens":258,"snippets":260},[48],[259],[80],[241],1157451471441100800,{"best_field_score":263,"best_field_weight":264,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":265,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868288",14,"1157451471441100915",{"document":267,"highlight":293,"highlights":298,"text_match":261,"text_match_info":301},{"cat_link":268,"category":269,"comment_count":48,"id":270,"is_sticky":48,"permalink":271,"post_author":51,"post_content":272,"post_date":273,"post_excerpt":54,"post_id":270,"post_modified":274,"post_thumbnail":275,"post_thumbnail_html":276,"post_title":277,"post_type":59,"sort_by_date":278,"tag_links":279,"tags":286},[45],[47],"61527","http://radioblackout.org/2020/06/governo-briciole-ai-poveri-la-torta-ai-padroni/","Il governo punta a grandi opere, green economy e riforma degli ammortizzatori sociali.\r\nIl numero degli inoccupati, dei licenziati, dei precari continua a crescere, così come la difficoltà a far fronte alle spese per casa, bollette, scuola, sanità.\r\nL’unico provvedimento vero adottato dal governo è la concessione di altre quattro settimane di cassa integrazione a chi non ha più ripreso il lavoro.\r\nGli unici provvedimenti importanti sono a favore dei padroni.\r\nA Torino si sta aprendo un fronte di lotta tra i lavoratori e lavoratrici delle mense scolastiche che sono in Cig dal 25 febbraio.\r\nLa cig copre tra il 40 e il 50 % del reddito pregresso e non viene erogata in estate, quando questi lavoratori in appalto non hanno né impiego né reddito, neppure in condizioni “normali”.\r\nNel settore turistico alberghiero e in quello dello spettacolo ci sono scarse possibilità di ripresa. Il governo elergisce qualche briciola per garantire la pace sociale.\r\nAnche la riforma della Cig rischia di peggiorare il quadro normativo esistente.\r\n\r\nLe misure per l’emersione del lavoro nero rischiano di avere ripercussioni negative. A “sinistra” c’è un grande moralismo, inconsapevole che per molti, quello in nero, è l’unico lavoro disponibile. Nell’agricoltura tutto è in nero. Gli imprenditori dell’agroindustriale assumono per 20 ore, ma in realtà tutti lavorano 40 ore. Anche in quest’ambito nel distretto di Saluzzo stanno partendo le lotte.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello della Cub\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-16-gov-capello.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica l'audio","16 Giugno 2020","2020-06-16 12:21:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/balcone-affollato-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/balcone-affollato-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/balcone-affollato-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/balcone-affollato-1024x682.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/balcone-affollato-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/balcone-affollato.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Governo: briciole ai poveri, la torta ai padroni",1592306260,[280,281,282,283,284,285],"http://radioblackout.org/tag/braccianti/","http://radioblackout.org/tag/cig/","http://radioblackout.org/tag/governo/","http://radioblackout.org/tag/lavolratori-del-turismo/","http://radioblackout.org/tag/lavoratori-delle-mense-scolastiche/","http://radioblackout.org/tag/lavoratori-dello-spettacolo/",[287,288,289,290,291,292],"braccianti","CIG","governo","lavolratori del turismo","lavoratori delle mense scolastiche","lavoratori dello spettacolo",{"post_content":294},{"matched_tokens":295,"snippet":296,"value":297},[72,80],"governo punta a grandi opere, \u003Cmark>green\u003C/mark> \u003Cmark>economy\u003C/mark> e riforma degli ammortizzatori sociali.\r","Il governo punta a grandi opere, \u003Cmark>green\u003C/mark> \u003Cmark>economy\u003C/mark> e riforma degli ammortizzatori sociali.\r\nIl numero degli inoccupati, dei licenziati, dei precari continua a crescere, così come la difficoltà a far fronte alle spese per casa, bollette, scuola, sanità.\r\nL’unico provvedimento vero adottato dal governo è la concessione di altre quattro settimane di cassa integrazione a chi non ha più ripreso il lavoro.\r\nGli unici provvedimenti importanti sono a favore dei padroni.\r\nA Torino si sta aprendo un fronte di lotta tra i lavoratori e lavoratrici delle mense scolastiche che sono in Cig dal 25 febbraio.\r\nLa cig copre tra il 40 e il 50 % del reddito pregresso e non viene erogata in estate, quando questi lavoratori in appalto non hanno né impiego né reddito, neppure in condizioni “normali”.\r\nNel settore turistico alberghiero e in quello dello spettacolo ci sono scarse possibilità di ripresa. 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Più probabile un mero rallentamento.\r\nLa logica del profitto, la logica capitalista da valore solo a quello che rende. Per questa ragione i privilegiati del mondo hanno da qualche anno a disposizione i prodotti della Green Economy. Per gli altri, quelli da meno di un dollaro al giorno, resta il privilegio di cercare nell'immondizia qualcosa con cui sopravvivere.\r\n\r\nL'allora primo ministro francese Laurent Fabius a sigillo della COP 21 dichiarò solennemente che “L’accordo di Parigi permette ad ogni delegazione di ritornare al proprio paese a testa alta. Il nostro impegno collettivo vale di più della somma di quelli singoli. La nostra responsabilità verso la storia è immensa.” \r\n\r\nUna retorica vuota che si è infranta definitivamente a Taormina, con il mancato accordo sulle questioni climatiche, che qualcuno sperava ancora possibile.\r\n\r\nLa consapevolezza che qualcosa si stia modificando a livello climatico è ormai diffusa non solo tra gli addetti che analizzano i dati scientifici ma anche tra coloro che delegano ai rappresentanti istituzionali la soluzione dei problemi del vivere quotidiano.\r\n\r\n \r\n\r\nPer questo nessun governante due anni fa volle rimanere fuori dall’inquadratura festante “dell’accordo mediatico”. Le aspettative dell’opinione pubblica non potevano essere deluse …. un fattore che ha certamente pesato sull’allineamento di ben 195 nazioni. 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O, più probabilmente, la “transizione ecologica” è solo un nome accattivante per un buon affare, che poco ha a che fare con il pianeta e la sua salute.\r\nÈ tempo di cambiare paradigma e di ridurre in modo drastico il volume globale dei flussi di materiali e di energia impiegati nei cicli produttivi e di consumo. Per usare le parole di Serge Latouche bisogna “fuoriuscire dal mercato” e levare la maschera alla “fake sustainability” che si prepara.\r\nNe abbiamo parlato con Giammarco\r\n\r\nLa strana morte di Bayram Mammadov, anarchico azero, rifugiato in Turchia.\r\nNel 2016 Bayram venne arrestato dalla polizia azera assieme ad un altro compagno, Giyas Ibrahimov, per aver fatto scritte sul monumento dedicato ad Heydar Aliyevs, il dittatore che ha governato il paese sino al 2003, quando, alla morte del padre, gli è succeduto il figlio Ilham. Le scritte vennero fatte il 9 maggio, data di nascita di Aliyevs, il “giorno dei fiori”. Sulla statua hanno scritto “giorno della schiavitù”.\r\nAccusati con prove fabbricate a tavolino di spaccio, i compagni sono stati condannati a 10 anni di galera.\r\nTorturati sistematicamente, vennero liberati anche grazie alla vasta campagna in loro sostegno.\r\nIl 2 maggio di quest’anno Bayram è scomparso. La polizia turca, cui era stata denunciata la sparizione, ha sostenuto che Bayram, che sapeva nuotare, fosse morto annegato nel tentativo di recuperare un sandalo.\r\nI compagni della Federazione Anarchica Rivoluzionaria di Istanbul non credono alla versione della polizia e ritengono che Bayram sia stato assassinato.\r\nGli anarchici azeri hanno dichiarato che il mandante dell’omicidio è il governo azero.\r\nPer Bayram, quelle scritte che gli sono costate, tortura, carcere e, infine, anche la vita, sono state il momento più importante della sua vita. \r\n\r\nMaggio 1937. Gli stalinisti colpirono alle spalle la rivoluzione cominciata il 19 luglio del 1936, attaccando gli anarchici. In quei giorni vennero uccisi anche Berneri e Barbieri, due tra i tanti anarchici italiani, che nell’agosto dell’anno precedente erano accorsi in Spagna, per partecipare alla rivoluzione.\r\nL’Unione Sovietica non poteva tollerare una rivoluzione che sfuggisse al suo controllo. I comunisti, che in Spagna erano un’esigua minoranza, si allearono con i piccoli proprietari terrieri contrari alle collettivizzazioni e con settori dell’esercito, della polizia e dell’indipendentismo catalanista, per inceppare la rivoluzione. Usarono l’ombrello antifascista per cercare di distruggere un’esperienza che dimostrava che l’autogestione non era un’utopia ma una possibilità concreta. \r\nCe ne ha parlato con Claudio Venza, già docente di storia contemporanea all’Università di Trieste\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nDomenica 16 maggio\r\nore 16 in piazza Statuto ad Asti\r\nIl laboratorio autogestito la Miccia organizza il terzo appuntamento “Vagli a spiegare che è primavera. Conoscere il carcere per abbatterlo”\r\nPer raccontare la quotidianità nel carcere, la noia, la burocrazia, l’arbitrio, l’umiliazione, la vita in gabbia.\r\nDistro, interventi e performance.\r\n\r\nVenerdì 28 maggio\r\nore 18 in largo Vitale 113\r\nIn-dipendenze: corpi e sostanze fra desiderio e stigmatizzazione\r\nAssemblea pubblica verso il free(k) pride del 10 luglio\r\nBanchetta mostruosa - Sballo delle debuttanti\r\n\r\nSenzaPatria. Tre giorni di informazione e lotta al militarismo\r\n\r\nSabato 29 maggio\r\nore 10,30\r\nPunto info al Balon\r\n\r\nLunedì 31 maggio\r\nore 10\r\nPunto info al mercato di Caselle Torinese\r\n\r\nMercoledì 2 giugno\r\nGiornata dei SenzaPatria\r\nContro le cerimonie militariste del 2 giugno\r\nAppuntamento in piazza Castello alle ore 16\r\nDistro, performance, interventi, azioni comunicative, e le sonorità di “Note di rivolta”\r\n\r\nGiovedì 10 giugno\r\nore 18 ai giardini reali – corso San Maurizio angolo via Rossini\r\nLa città degli esclusi\r\nArgo, ToNite, sgomberi e riqualificazioni escludenti in Aurora\r\nNe parliamo con Francesco Miliaccio, attivista e studioso, autore, tra gli altri, de “La venere degli stracci - Miseria, rivolta e potere nella città post-industriale”\r\n\r\nSabato 12 giugno\r\nore 14\r\nmarcia popolare No Tav da Bussoleno a San Didero\r\n\r\nSabato 10 luglio\r\nFree(k) Pride per le strade di Torino!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","16 Maggio 2021","2021-05-16 14:25:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/environmental-4405173_1280-200x110.jpg","Anarres del 7 maggio. L’inganno della Green Economy. La strana morte di Bayram Mammadov. Barcellona 1937: gli stalinisti attaccano la rivoluzione...","podcast",1621175158,[],[],{"post_content":396,"post_title":400},{"matched_tokens":397,"snippet":398,"value":399},[231,232],"idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nL’inganno della \u003Cmark>Green\u003C/mark> \u003Cmark>Economy\u003C/mark>\r\nQuale sarà la “nuova normalità”","Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-07-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 05 07 anarres\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nL’inganno della \u003Cmark>Green\u003C/mark> \u003Cmark>Economy\u003C/mark>\r\nQuale sarà la “nuova normalità” dopo la pandemia? Sarà il tema più importante dei prossimi mesi o anni. C’è chi sostiene che potrebbe avere il volto sorridente di un nuovo “capitalismo dal volto umano”, o almeno questa è la promessa della \u003Cmark>green\u003C/mark> \u003Cmark>economy\u003C/mark> e del cosiddetto \u003Cmark>green\u003C/mark> new deal. Ma è davvero possibile – prima di tutto – uno “sviluppo sostenibile”? La “crescita” invocata dai mercati è compatibile con il rispetto del Pianeta? O l’attesa crisi post-pandemia sarà la scusa per mettere da parte la “transizione ecologica”? O, più probabilmente, la “transizione ecologica” è solo un nome accattivante per un buon affare, che poco ha a che fare con il pianeta e la sua salute.\r\nÈ tempo di cambiare paradigma e di ridurre in modo drastico il volume globale dei flussi di materiali e di energia impiegati nei cicli produttivi e di consumo. Per usare le parole di Serge Latouche bisogna “fuoriuscire dal mercato” e levare la maschera alla “fake sustainability” che si prepara.\r\nNe abbiamo parlato con Giammarco\r\n\r\nLa strana morte di Bayram Mammadov, anarchico azero, rifugiato in Turchia.\r\nNel 2016 Bayram venne arrestato dalla polizia azera assieme ad un altro compagno, Giyas Ibrahimov, per aver fatto scritte sul monumento dedicato ad Heydar Aliyevs, il dittatore che ha governato il paese sino al 2003, quando, alla morte del padre, gli è succeduto il figlio Ilham. Le scritte vennero fatte il 9 maggio, data di nascita di Aliyevs, il “giorno dei fiori”. Sulla statua hanno scritto “giorno della schiavitù”.\r\nAccusati con prove fabbricate a tavolino di spaccio, i compagni sono stati condannati a 10 anni di galera.\r\nTorturati sistematicamente, vennero liberati anche grazie alla vasta campagna in loro sostegno.\r\nIl 2 maggio di quest’anno Bayram è scomparso. La polizia turca, cui era stata denunciata la sparizione, ha sostenuto che Bayram, che sapeva nuotare, fosse morto annegato nel tentativo di recuperare un sandalo.\r\nI compagni della Federazione Anarchica Rivoluzionaria di Istanbul non credono alla versione della polizia e ritengono che Bayram sia stato assassinato.\r\nGli anarchici azeri hanno dichiarato che il mandante dell’omicidio è il governo azero.\r\nPer Bayram, quelle scritte che gli sono costate, tortura, carcere e, infine, anche la vita, sono state il momento più importante della sua vita. \r\n\r\nMaggio 1937. Gli stalinisti colpirono alle spalle la rivoluzione cominciata il 19 luglio del 1936, attaccando gli anarchici. In quei giorni vennero uccisi anche Berneri e Barbieri, due tra i tanti anarchici italiani, che nell’agosto dell’anno precedente erano accorsi in Spagna, per partecipare alla rivoluzione.\r\nL’Unione Sovietica non poteva tollerare una rivoluzione che sfuggisse al suo controllo. I comunisti, che in Spagna erano un’esigua minoranza, si allearono con i piccoli proprietari terrieri contrari alle collettivizzazioni e con settori dell’esercito, della polizia e dell’indipendentismo catalanista, per inceppare la rivoluzione. Usarono l’ombrello antifascista per cercare di distruggere un’esperienza che dimostrava che l’autogestione non era un’utopia ma una possibilità concreta. \r\nCe ne ha parlato con Claudio Venza, già docente di storia contemporanea all’Università di Trieste\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nDomenica 16 maggio\r\nore 16 in piazza Statuto ad Asti\r\nIl laboratorio autogestito la Miccia organizza il terzo appuntamento “Vagli a spiegare che è primavera. Conoscere il carcere per abbatterlo”\r\nPer raccontare la quotidianità nel carcere, la noia, la burocrazia, l’arbitrio, l’umiliazione, la vita in gabbia.\r\nDistro, interventi e performance.\r\n\r\nVenerdì 28 maggio\r\nore 18 in largo Vitale 113\r\nIn-dipendenze: corpi e sostanze fra desiderio e stigmatizzazione\r\nAssemblea pubblica verso il free(k) pride del 10 luglio\r\nBanchetta mostruosa - Sballo delle debuttanti\r\n\r\nSenzaPatria. Tre giorni di informazione e lotta al militarismo\r\n\r\nSabato 29 maggio\r\nore 10,30\r\nPunto info al Balon\r\n\r\nLunedì 31 maggio\r\nore 10\r\nPunto info al mercato di Caselle Torinese\r\n\r\nMercoledì 2 giugno\r\nGiornata dei SenzaPatria\r\nContro le cerimonie militariste del 2 giugno\r\nAppuntamento in piazza Castello alle ore 16\r\nDistro, performance, interventi, azioni comunicative, e le sonorità di “Note di rivolta”\r\n\r\nGiovedì 10 giugno\r\nore 18 ai giardini reali – corso San Maurizio angolo via Rossini\r\nLa città degli esclusi\r\nArgo, ToNite, sgomberi e riqualificazioni escludenti in Aurora\r\nNe parliamo con Francesco Miliaccio, attivista e studioso, autore, tra gli altri, de “La venere degli stracci - Miseria, rivolta e potere nella città post-industriale”\r\n\r\nSabato 12 giugno\r\nore 14\r\nmarcia popolare No Tav da Bussoleno a San Didero\r\n\r\nSabato 10 luglio\r\nFree(k) Pride per le strade di Torino!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/2019-09-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti:\r\n\r\nL'itinerario biografico e politico di Gustav Landauer (1870-1919) attraversa tutti i grandi eventi della sua epoca, dai congressi della Seconda Internazionale, dove matura la separazione tra socialdemocrazia e anarchismo, alla Repubblica dei Consigli di Baviera, dove troverà la morte il 2 maggio 1919 barbaramente massacrato da un plotone di Guardie Bianche. Nonostante l'epoca drammatica in cui vive, Landauer è fermamente convinto che un altro mondo è non solo necessario ma anche possibile qui e ora. Così innesta nel suo pensiero politico elementi «eretici» che gli consentono di elaborare una visione originale del mutamento sociale. La rivoluzione non è più vista come un atto, ma come un processo al cui centro pone l'individuo comunitario, ovvero l'individuo impensabile come singolarità in quanto frutto delle sue relazioni con gli altri.\r\nCe ne ha parlato Gianfranco Ragona, che ha curato \"La comunità anarchica\", che raccoglie gli scritti politici di Landauer\r\n\r\nElisa e le altre: uccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne. Ti amo da (farti) morire\r\n\r\nTurismocrazia. Il caso di Catania\r\n\r\nFridays for Future. Il movimento contro il mutamento climatico si colloca in modo esplicito lungo la faglia generazionale, poiché il movimento è costituito principalmente da giovanissimi, che leggono la crisi climatica come rottura del rapporto di solidarietà tra le generazioni, come tradimento dei vecchi verso i giovani, privati dell’eredità che gli spettava.\r\nUna narrazione efficace, perché coinvolge emotivamente chi la propone, chi, per età, pur riconoscendo il proprio relativo privilegio (Greta all’ONU), non si sente complice del disastro che sta abbattendosi ora su noi tutti. L’indifferenza verso il futuro che ha segnato gli ultimi vent’anni, che di fatto segna l’aurora del nuovo secolo, si incrina, senza la radicalità necessaria ad un cambiamento reale di paradigma. Anzi! Le scelte attuate da alcuni governi paiono alludere ad una gigantesca operazione di restyling funzionale alla nascita di una nuova, elitaria, “green economy”.\r\nNe abbiamo chiacchierato con Francesco\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 4 ottobre\r\nore 16,30 in via Po 16 punto info\r\nTrasporti pubblici gratuiti per tutti!\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nMercoledì 9 ottobre \r\nore 10/12\r\nPunto info a Palazzo Nuovo,via S. Ottavio 18\r\nNuovo governo? Una sicurezza!\r\nMolto è cambiato perché tutto restasse come prima\r\nA proposito di pacchetti sicurezza e repressione delle insorgenze sociali\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\ncena antimilitarista\r\nbenefit per i compagni colpiti dalla repressione\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 25 ottobre\r\nsciopero generale\r\nspezzone anarchico al corteo\r\nore 9,30 piazza Carlo Felice\r\n\r\nVenerdì 25 ottobre\r\nGentrification. 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Il movimento contro il mutamento climatico si colloca in modo esplicito lungo la faglia generazionale, poiché il movimento è costituito principalmente da giovanissimi, che leggono la crisi climatica come rottura del rapporto di solidarietà tra le generazioni, come tradimento dei vecchi verso i giovani, privati dell’eredità che gli spettava.\r\nUna narrazione efficace, perché coinvolge emotivamente chi la propone, chi, per età, pur riconoscendo il proprio relativo privilegio (Greta all’ONU), non si sente complice del disastro che sta abbattendosi ora su noi tutti. L’indifferenza verso il futuro che ha segnato gli ultimi vent’anni, che di fatto segna l’aurora del nuovo secolo, si incrina, senza la radicalità necessaria ad un cambiamento reale di paradigma. Anzi! 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La politica istituzionale, incapace di offrire qualche briciola dalla tavola imbandita dei ricchi e dei potenti di cosa si occupa?\r\nDi paura. E di decoro.\r\nSi occupa di fioriere, aiuole recintate, di panchine antibivacco, di scritte sui muri, di videosorveglianza, di controllo e soprattutto di selezionare chi può stare in città e chi non se lo merita. 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Rappresentazione De-Genere”\r\n\r\nDomenica 8 marzo\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nVenerdì 13 marzo\r\nLa truffa della \u003Cmark>Green\u003C/mark> \u003Cmark>Economy\u003C/mark>\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà l’economista Francesco Fricche\r\n\r\nVenerdì 20 marzo\r\nQuestioni di specie\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà Massimo Filippi, l’autore del libro\r\nIn risposta all'animalismo da talk show, questo libro sostiene una tesi molto chiara: lo sfruttamento e la messa a morte dei corpi animali sono parte integrante dell'ideologia e delle prassi di potere. La società in cui viviamo utilizza la carne dei non umani (e di chi a questi è equiparato) come materiale da costruzione per le sue architetture gerarchiche, al fine di riprodurre la struttura sacrificale su cui si erge. La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l'antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l'inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46 - Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[515],{"field":93,"matched_tokens":516,"snippet":486,"value":513},[231,232],{"best_field_score":263,"best_field_weight":264,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":302,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":519,"highlight":533,"highlights":537,"text_match":261,"text_match_info":540},{"comment_count":48,"id":520,"is_sticky":48,"permalink":521,"podcastfilter":522,"post_author":350,"post_content":523,"post_date":524,"post_excerpt":54,"post_id":520,"post_modified":525,"post_thumbnail":526,"post_title":527,"post_type":391,"sort_by_date":528,"tag_links":529,"tags":531},"57645","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-14-febbraio-palestina-il-piano-trump-amore-romantico-e-femminicidio-lultima-frontiera-del-controllo-a-torino/",[350],"Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-02-14-anarres-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nScarica il podcast \r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti\r\n\r\nIl piano Trump per la Palestina. Ne parliamo con Massimo Varengo di Zero in Condotta\r\n\r\nAmore romantico e femminicidio. “Ho solo ammazzato mia moglie, ora mi rifaccio una vita”. \r\n\r\nL’ultima frontiera del controllo. L’accordo per la sicurezza e lo sviluppo della città di Torino siglato in dicembre da Regione Piemonte, dal Comune di Torino, dalla Prefettura.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano, della campagna “no droni, no telecamere”.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 21 febbraio\r\nIl decoro illustrato\r\nspettacolo di e con Filomena Sottile\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nIl futuro, la cui ombra pesante ha segnato tanta parte del Secolo Breve, oggi si è stinto nell’eterno presente delle merci. La politica istituzionale, incapace di offrire qualche briciola dalla tavola imbandita dei ricchi e dei potenti di cosa si occupa?\r\nDi paura. E di decoro.\r\nSi occupa di fioriere, aiuole recintate, di panchine antibivacco, di scritte sui muri, di videosorveglianza, di controllo e soprattutto di selezionare chi può stare in città e chi non se lo merita. Sotto la maschera compita e sorridente della buona educazione, del buonsenso, dell’ordine c’è il cipiglio severo di chi si è autonominato “persona per bene” e lo sguardo paranoico di chi, dall’alto del suo privilegio, continua a condurre la lotta di classe contro i poveri.\r\nFilomena “Filo” Sottile questa volta sviscera il libro La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski e si presenta nei duplici panni della punkastorie e della guida turistica alla città decorosa.\r\n\r\nSabato 22 febbraio\r\nore 11\r\npunto info su decoro urbano, controllo, droni spia\r\nal mercato di piazza Foroni\r\n\r\nSabato 29 febbraio\r\nOgni scherzo vale!\r\nCarnevale s-catenato per le vie della città\r\nore 13 al Balon – via Borgodora ex Arsenale\r\npartenza della sfilata alle 14,30\r\n\r\nNé dio, né stato né patriarcato. Una settimana di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nLunedì 2 marzo\r\nore 16,30\r\nMa quale Stato ma quale dio? 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Rappresentazione De-Genere”\r\n\r\nDomenica 8 marzo\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nVenerdì 13 marzo\r\nLa truffa della Green Economy\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà l’economista Francesco Fricche\r\n\r\nVenerdì 20 marzo\r\nQuestioni di specie\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà Massimo Filippi, l’autore del libro\r\nIn risposta all'animalismo da talk show, questo libro sostiene una tesi molto chiara: lo sfruttamento e la messa a morte dei corpi animali sono parte integrante dell'ideologia e delle prassi di potere. La società in cui viviamo utilizza la carne dei non umani (e di chi a questi è equiparato) come materiale da costruzione per le sue architetture gerarchiche, al fine di riprodurre la struttura sacrificale su cui si erge. La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l'antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l'inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici. \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/ \r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46 - Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/ \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","20 Febbraio 2020","2020-02-21 17:19:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/uccidere-per-amore.jpg__1200x675_q85_crop_subsampling-2_upscale-200x110.jpg","Anarres del 14 febbraio. Palestina: il piano Trump. Amore romantico e femminicidio. L’ultima frontiera del controllo a Torino...",1582217712,[505,530],"http://radioblackout.org/tag/femminicidio/",[358,532],"femminicidio",{"post_content":534},{"matched_tokens":535,"snippet":486,"value":536},[231,232],"Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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L’accordo per la sicurezza e lo sviluppo della città di Torino siglato in dicembre da Regione Piemonte, dal Comune di Torino, dalla Prefettura.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano, della campagna “no droni, no telecamere”.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 21 febbraio\r\nIl decoro illustrato\r\nspettacolo di e con Filomena Sottile\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nIl futuro, la cui ombra pesante ha segnato tanta parte del Secolo Breve, oggi si è stinto nell’eterno presente delle merci. La politica istituzionale, incapace di offrire qualche briciola dalla tavola imbandita dei ricchi e dei potenti di cosa si occupa?\r\nDi paura. E di decoro.\r\nSi occupa di fioriere, aiuole recintate, di panchine antibivacco, di scritte sui muri, di videosorveglianza, di controllo e soprattutto di selezionare chi può stare in città e chi non se lo merita. Sotto la maschera compita e sorridente della buona educazione, del buonsenso, dell’ordine c’è il cipiglio severo di chi si è autonominato “persona per bene” e lo sguardo paranoico di chi, dall’alto del suo privilegio, continua a condurre la lotta di classe contro i poveri.\r\nFilomena “Filo” Sottile questa volta sviscera il libro La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski e si presenta nei duplici panni della punkastorie e della guida turistica alla città decorosa.\r\n\r\nSabato 22 febbraio\r\nore 11\r\npunto info su decoro urbano, controllo, droni spia\r\nal mercato di piazza Foroni\r\n\r\nSabato 29 febbraio\r\nOgni scherzo vale!\r\nCarnevale s-catenato per le vie della città\r\nore 13 al Balon – via Borgodora ex Arsenale\r\npartenza della sfilata alle 14,30\r\n\r\nNé dio, né stato né patriarcato. Una settimana di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nLunedì 2 marzo\r\nore 16,30\r\nMa quale Stato ma quale dio? 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La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l'antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l'inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici. \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/ \r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46 - Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/ \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[538],{"field":93,"matched_tokens":539,"snippet":486,"value":536},[231,232],{"best_field_score":263,"best_field_weight":264,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":302,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},6636,{"collection_name":391,"first_q":15,"per_page":342,"q":15},["Reactive",544],{},["Set"],["ShallowReactive",547],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fR98u-wZLszhJCmRdyf2o7NmaVsVfveI6gqP1KE9du0I":-1},true,"/search?query=green+economy"]