","Milano. Fake week contro la Green week del comune","post",1727798400,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/fake-week/","http://radioblackout.org/tag/green-week/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/olimpiadi-2026/","http://radioblackout.org/tag/scempio-olimpico/",[21,23,66,29,31],"milano",{"post_content":68,"post_title":74,"tags":78},{"matched_tokens":69,"snippet":72,"value":73},[70,71],"Green","Week","pubblico, AspettaMi in contestazione della \u003Cmark>Green\u003C/mark> \u003Cmark>Week\u003C/mark> promossa dal Comune e dalla","Dal 26 al 28 settembre si è tenuta nel capoluogo lombardo la Fake \u003Cmark>Week\u003C/mark> organizzata da Rete dei Comitati, C.I.O. – Comitato Insostenibili Olimpiadi, Movimento per il trasporto pubblico, AspettaMi in contestazione della \u003Cmark>Green\u003C/mark> \u003Cmark>Week\u003C/mark> promossa dal Comune e dalla giunta Sala, tra le principali protagoniste della svendita della città pubblica e delle aree verdi urbane per una cementificazione selvaggia e senza limiti.\r\nLa tre giorni si è conclusa con una biciclettata nelle strade dei quartieri del sud-est milanese contro il saccheggio olimpico, per il diritto allo studio e all'abitare.\r\nDi seguito alcuni stralci dal comunicato di indizione: “In particolare, le Olimpiadi 2026 stanno devastando non solo l'arco alpino per opere inutili e nate già abbandonate (come a Cortina o in Valtellina), ma anche in città una grande area ex industriale come lo scalo di Porta Romana viene occupato dal Villaggio Olimpico, poi destinato a divenire l'ennesimo studentato privato per ceti ricchi e benestanti, mentre i redditi bassi sono espulsi o gli è negato la possibilità di vivere a Milano per studiare. \r\nVogliamo una città per tutt* contro la metropoli olimpica per pochi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Abo del C.I.O.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2024-10-01-abo-fake-week.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":77},[76,70,76],"week","Milano. 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Il progetto politico di questo movimento parte proprio dall’esperienza della Zad di NDDL, prendendo linfa dalla sua storia e dai gruppi di contadini, di abitanti e di realtà autonome che da molti anni fanno rete intorno a questo territorio. L’idea è proprio quella di allearsi con diverse realtà per lottare nel nome dell’ecologia e sulla questione della riappropriazione della terra dal basso, andando nella direzione di costruire un movimento che si attiva per mantenere un modello agricolo contadino che concretamente parta dalle occupazioni dei terreni agricoli minacciati dai progetti di devastazione del territorio ad opera di multinazionali e grandi gruppi industriali del mondo agricolo.\r\n\r\nAbbiamo approfondito la nascita e le prospettive del movimento con un’attivista che racconta le possibilità che si possono aprire da questo tipo di progetto e che sottolinea l’importanza della riproducibilità di esperienze di questo tipo che assumono nella costruzione di autonomia che si dà a seguito dell’organizzazione di azioni di lotta e di opposizione a industrie inquinanti, estrattivismo e produzione agricola nociva per l’ambiente e per le persone che lo vivono.\r\n\r\nSin da subito gli eventi e le iniziative organizzate dal movimento hanno visto una grande partecipazione e per il terzo appuntamento nell’arco di poco più di un anno dalla sua origine ci si aspetta più di diecimila persone. In particolare, questo momento si terrà a Besanson, nell’est della Francia, dove ci si ritroverà per difendere un terreno di 30 ettari minacciato da un progetto di eco quartieri, emblema del green washing. Inoltre, il 14 e il 15 maggio è in vista un week end di mobilitazione alle pendici delle alpi francesi per concludere l’anno con un’assemblea a settembre per programmare le future iniziative.\r\n\r\nPer il programma completo consultare il sito\r\n\r\nhttps://lessoulevementsdelaterre.org/programme-de-la-saison-2 \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/Soulevement-de-la-terre-2022_03_17_2022.03.17-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","17 Marzo 2022","2022-03-17 21:03:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/affiches_web-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/affiches_web-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/affiches_web-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/affiches_web-724x1024.jpg 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/affiches_web-768x1086.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/affiches_web.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Il movimento Soulevement de la terre: per la riappropriazione della terra.",1647551039,[161,162,163],"http://radioblackout.org/tag/ecologia/","http://radioblackout.org/tag/soulevement-de-la-terre/","http://radioblackout.org/tag/zad/",[165,33,15],"ecologia",{"post_content":167},{"matched_tokens":168,"snippet":169,"value":170},[76],"ha dato luogo a un \u003Cmark>week\u003C/mark> end attraversato da centinaia di","Da gennaio 2021 è nato un nuovo movimento in Francia dal nome Soulévement de la Terre che ha avuto inizio con una grande assemblea a Notre Dame des Landes dove sono convogliate numerose realtà, dai gruppi politici ai sindacati, a abitanti della Zad e persone interessate all’ecologia che ha dato luogo a un \u003Cmark>week\u003C/mark> end attraversato da centinaia di soggetti. 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La strutturazione che il festival da ai dibattiti con lo scopo di fornire nuovi strumenti di riflessione ed elaborazione politica parte da tre domande: come rifiutare la guerra? come demercificare le nostre vite? quali ipotesi di lotta e scommesse future?\r\n\r\nNe parliamo con Ludovica, tra gli organizzator del festival:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AltriMondi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa guerra contamina ogni aspetto delle nostre vite e delle nostre menti. La scienza, mai neutrale, viene messa a servizio della produzione bellica, che esige metodologie sempre più raffinate come quelle offerte dall'intelligenza artificiale, giustificate dalla promessa del dual use. Gli scenari di guerra sconvolgono molteplici territori: vediamo popoli oppressi che resistono, mentre attori lontani dal campo di battaglia assumono ruoli centrali. L'apparente declino dell'egemonia statunitense, e con essa la crisi del modello occidentale, aprono faglie di possibilità. Una crisi che si traduce a cascata, producendo violenza dall'alto e dal basso.La guerra interna schiaccia forme di riscatto e nega immaginari futuri. Abbiamo bisogno di una prospettiva credibile per un'ipotesi rivoluzionaria in grado di rompere il nichilismo e l'individualismo che caratterizzano l'oggi. Abbiamo bisogno di una proposta concreta di organizzazione della produzione e della riproduzione sociale. Smantellare la propaganda sulle transizioni dell'oggi, da quella green a quella digitale, è la sfida che abbiamo davanti per poter organizzare e pensare risposte concrete alle crisi del presente. Destrutturare le nuove filiere dell'iper sfruttamento che modellano la società fabbrica in tutti gli ambiti dell'esistente, svelare la trappola dell'automazione, per scompaginare un futuro in cui masse di proletari nelle fantasie dei \"padroni\" dovranno rendersi disponibili alla guerra, sono vie obbligate da percorrere.","11 Aprile 2025","2025-04-11 17:44:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"230\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59-300x230.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59-300x230.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59.jpg 750w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Altri Mondi Altri Modi: Weekend di dibattiti e intrattenimento",1744393477,[192,193,194],"http://radioblackout.org/tag/altri-mondi/","http://radioblackout.org/tag/askatasuna/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[27,196,197],"Askatasuna","torino",{"post_content":199,"post_title":203},{"matched_tokens":200,"snippet":201,"value":202},[84],"sulle transizioni dell'oggi, da quella \u003Cmark>green\u003C/mark> a quella digitale, è la","Ieri, Giovedì 11 Aprile, è iniziato a Torino, nel giardino dell'Askatasuna il festival Altri Mondi Altri Modi, una quattro giorni di dibattiti, musica live, buon cibo e birrette. 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Abbiamo parlato del percorso di questa rete e dei dettagli di questa iniziativa con Daniele nell’audio qui sotto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/valle.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer aggiornamenti sull'iniziativa di Sant'Ambrogio, ricordiamo che è consigliato controllare la pagina facebook al link https://www.facebook.com/No-Green-Pass-Val-Susa-129223515972994/?fref=tag\r\n\r\n ","11 Novembre 2021","2021-11-11 11:18:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/nogreenpass_cartello_roma_fg-200x110.jpg","Speciale No Green Pass, da Trieste alla Valsusa","podcast",1636629342,[],[],{"post_content":259,"post_title":263},{"matched_tokens":260,"snippet":261,"value":262},[70],"le esperienze del Comitato No \u003Cmark>Green\u003C/mark> Pass Trieste e della Rete","Le forme di protesta contro il lasciapassare verde si moltiplicano e si estendono su tutto il territorio nazionale. In questa puntata abbiamo voluto raccontare, attraverso le voci di chi vi ha preso parte, le esperienze del Comitato No \u003Cmark>Green\u003C/mark> Pass Trieste e della Rete No \u003Cmark>Green\u003C/mark> Pass Valsusa.\r\n\r\nLa prima intervista ci racconta la genesi e la crescita del movimento triestino che è stato posto più volte sotto i riflettori dei giornali nazionali per la forte partecipazione di massa ai cortei (migliaia di persone per molti \u003Cmark>week\u003C/mark>end consecutivi) e per il blocco del porto dello scorso mese. Ma il percorso del comitato è stato molto di più di quanto raccontano le narrazioni dei media mainstream: in una città solitamente non molto attiva nelle lotte sociali come Trieste, molte persone hanno sperimentato, anche grazie al lavoro di questo comitato, una spinta forte nello scendere in piazza, nell’organizzarsi in maniera orizzontale e ad impegnarsi per degli obiettivi comuni, nonostante i divieti e le recenti violenze di polizia. Ci siamo fatti raccontare questa esperienza e le prossime iniziative in cantiere nell’audio qui sotto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/ts.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAnche in Valsusa è recentemente nato un gruppo di persone che si ritrovano e si organizzano per contrapporsi alla discriminazione e all’ingiustizia rappresentata dal \u003Cmark>Green\u003C/mark> Pass. In seguito alle partecipate iniziative precedenti (tra cui discussioni e assemblee pubbliche), si rilancia la presenza della protesta in valle attraverso un appuntamento di due giorni, previsto per sabato 13 e domenica 14 novembre a Sant’Ambrogio. Abbiamo parlato del percorso di questa rete e dei dettagli di questa iniziativa con Daniele nell’audio qui sotto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/valle.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer aggiornamenti sull'iniziativa di Sant'Ambrogio, ricordiamo che è consigliato controllare la pagina facebook al link https://www.facebook.com/No-Green-Pass-Val-Susa-129223515972994/?fref=tag\r\n\r\n ",{"matched_tokens":264,"snippet":265,"value":265},[70],"Speciale No \u003Cmark>Green\u003C/mark> Pass, da Trieste alla Valsusa",[267,269],{"field":94,"matched_tokens":268,"snippet":261,"value":262},[70],{"field":103,"matched_tokens":270,"snippet":265,"value":265},[70],1155199637401895000,{"best_field_score":273,"best_field_weight":37,"fields_matched":111,"num_tokens_dropped":46,"score":274,"tokens_matched":111,"typo_prefix_score":14},"1112369528832","1155199637401895026",{"document":276,"highlight":288,"highlights":293,"text_match":271,"text_match_info":296},{"comment_count":46,"id":277,"is_sticky":46,"permalink":278,"podcastfilter":279,"post_author":248,"post_content":280,"post_date":281,"post_excerpt":52,"post_id":277,"post_modified":282,"post_thumbnail":283,"post_title":284,"post_type":254,"sort_by_date":285,"tag_links":286,"tags":287},"73277","http://radioblackout.org/podcast/sfasciapassare-11-puntata-del-2-febbraio/",[227],"In questa puntata di Sfasciapassare abbiamo parlato delle recenti azioni verificatesi in varie città italiane per protestare contro la presenza del green pass, sempre più invadente all'interno delle nostre vite: dall'occupazione del rettorato da parte degli studenti di Torino, ai diversi blitz di disturbo nelle poste, fino ad arrivare alle prossime iniziative in programma per la settimana ed il weekend.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022_02_02_2022.02.02-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nPer inviare contributi alla trasmissione: sfasciapassare@radioblackout.org","2 Febbraio 2022","2022-02-02 21:41:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/IMG_20211012_105711_160-200x110.jpg","Sfasciapassare #11 - puntata del 2 febbraio",1643838093,[],[],{"post_content":289},{"matched_tokens":290,"snippet":291,"value":292},[84],"protestare contro la presenza del \u003Cmark>green\u003C/mark> pass, sempre più invadente all'interno","In questa puntata di Sfasciapassare abbiamo parlato delle recenti azioni verificatesi in varie città italiane per protestare contro la presenza del \u003Cmark>green\u003C/mark> pass, sempre più invadente all'interno delle nostre vite: dall'occupazione del rettorato da parte degli studenti di Torino, ai diversi blitz di disturbo nelle poste, fino ad arrivare alle prossime iniziative in programma per la settimana ed il \u003Cmark>week\u003C/mark>end.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022_02_02_2022.02.02-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nPer inviare contributi alla trasmissione: sfasciapassare@radioblackout.org",[294],{"field":94,"matched_tokens":295,"snippet":291,"value":292},[84],{"best_field_score":273,"best_field_weight":37,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":297,"tokens_matched":111,"typo_prefix_score":14},"1155199637401895025",{"document":299,"highlight":314,"highlights":319,"text_match":271,"text_match_info":322},{"comment_count":46,"id":300,"is_sticky":46,"permalink":301,"podcastfilter":302,"post_author":225,"post_content":303,"post_date":304,"post_excerpt":52,"post_id":300,"post_modified":305,"post_thumbnail":306,"post_title":307,"post_type":254,"sort_by_date":308,"tag_links":309,"tags":313},"29710","http://radioblackout.org/podcast/torino-le-due-piazze-del-primo-maggio/",[225],"Un tempo il simbolo della città era la Mole. Un edificio pazzo che doveva essere una sinagoga ma divenne un fiasco vuoto. Solo da ven’anni l’hanno riempito con il museo del cinema, la vecchia macchina delle illusioni. I turisti fanno la fila e la Torino targata PD ci racconta la favola di una città che sopravvive al dopo Fiat.\r\n\r\nI torinesi invece han fatto la coda per visitare il grattacielo di Intesa- SanPaolo del senatore dem e archistar genovese Renzo Piano. Una scheggia di ghiaccio tra il tribunale e il palazzo dell’ex Provincia, il simbolo del legame tra l’amministrazione comunale e regionale e la Banca. Il comune concesse il terreno per un pugno di soldi, la Banca coprì il buco nelle casse del comune, Chiamparino venne rieletto sindaco, poi si parcheggiò nella poltrona di presidente della Compagnia di SanPaolo per approdare a quella di governatore regionale. Torino non venne travolta dalle inchieste che hanno segnato la gestione di Expo a Milano dopo il passaggio di consegne dal centro destra agli arancioni di Pisapia. Ma, nonostante tutto, la città non è del tutto pacificata.\r\nIn questo maggio il centro è sottosequestro per la Sindone, i commercianti non fanno affari e si lamentano., il sindaco post comunista replica che non si vive di solo pane e per il Primo Maggio vola a Milano per i manicaretti all’inaugurazione dell’Expo, grande abbuffata collettiva per palazzinari e coop rosse. Il grande baraccone mai-finito che già crolla a pezzi è il simbolo di una classe politica che non riesce ad ancorarsi neppure nell’oggi più effimero.\r\nAnche il governatore Chiamparino si è lasciato alle spalle le rovine della Torino olimpica per un lungo weekend di vacanze.\r\nI maligni sospettano che nessuno dei due avesse voglia della consueta bordata di fischi della piazza del Primo Maggio torinese.\r\nQuest’anno il PD aveva chiesto ai sindacati di proteggerlo, ma Cgil, Cisl e Uil non ne hanno voluto sapere. E’ finita con i picchiatori prezzolati dell’Hydra in pettorina PD schierati in piazza e la polizia che ha diviso in due il corteo per tenere lontani i contestatori.\r\nIl solco tra la piazza istituzionale e quella delle lotte sociali è sempre più profondo.\r\nLo spezzone rosso e nero ha attraversato il centro cittadino aperto dallo striscione “né Stati né padroni. Azione diretta”.\r\nNei vari interventi dal camion c’è il senso di una giornata di sciopero, lontana dalla retorica della “festa”, che sindacati e sinistra istituzionale vorrebbero imporre, sradicando dall’immaginario il retaggio di lotta che accompagna questa giornata sin dal 1886.\r\nDal volantino distribuito in piazza: “Ci raccontano che viviamo nel migliore dei mondi possibili, che liberismo e democrazia garantiscono pace, libertà, benessere. Ci raccontano le favole e pretendono che ci crediamo. Intanto piovono pietre. (…)\r\nLe leggi condannano gli anziani ad una vecchiaia senza dignità, i giovani alla precarietà a vita. Con il contratto a tutele crescenti i nuovi assunti avranno contratti a tempo indeterminato. Una bella favola. I padroni per tre anni non pagano contributi e possono licenziarti a piacere. Se il licenziamento è illegittimo ti danno due soldi e via. La precarietà cambia solo nome e diventa normale per tutti. (…)\r\nA Milano l'Expo mette in scena l’Italia ai tempi di Renzi, tra cantieri miliardari e morti di lavoro, agro business e green economy, lavoro gratuito e servitù volontaria, sfratti e polizia, gentrification e colate di cemento.\r\nUn mostro che affama il pianeta, lo desertifica, lo trasforma in una discarica.\r\nIl suo modello è Eataly, il supermercato MangiaItalia, dove precarietà e sfruttamento sono la regola.\r\nChi si fa ricco con il lavoro altrui non guarda in faccia nessuno. Chi governa racconta la favola che sfruttati e sfruttatori stanno sulla stessa barca e elargisce continui regali ai padroni.\r\nI padroni si sentono forti e sono passati all’incasso.\r\nRenzi vuole la fine delle lotta di classe, la resa senza condizioni dei lavoratori. (…)\r\nC’è chi non ci sta, chi si ribella ad un destino già scritto, chi vuole riprendersi il futuro. (…)\r\nCambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano efficaci gli scioperi.\r\nUn mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, un mondo di liberi ed eguali è possibile. (…) Tocca a noi costruirlo”.\r\nLo spezzone anarchico si conclude in piazza San Carlo con un ultimo intervento.\r\nPoi via di corsa verso Milano per il corteo No Expo. La giornata sarà ancora lunga.\r\n\r\nAscolta la cronaca di Anarres:\r\n\r\n2015_05_08_primo_maggio_torino","8 Maggio 2015","2018-10-17 22:59:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/2015-torino-primo-maggio-10-200x110.jpg","Torino. 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