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Siamo di fronte a una frode alimentare in cui sono coinvolti, in una misura e dimensione che puzza di cartellizzazione, tutti i big del mercato dell'olio extravergine, che troviamo sugli scaffali della grande distribuzione (Carapelli, Bertolli, Sasso, Coricelli, Santa Sabina, Prima Donna e Antica Badia). Questa volta, a mettere gli inquirenti sulla pista giusta è stata l'inchiesta e i materiali forniti da una rivista che si occupa di tutela dei consumatori: Il Test. L'inchiesta prende le mosse da una considerazione semplice e allo stesso tempo dirimente: come si regoleranno i grossi produttori di casa nostra data la scarsità della produzione olivicola italiana dell'anno 2014-2015?\r\n\r\nSiamo di fronte a una frode alimentare molto fastidiosa. Perché colpisce un settore in cui gli italiani, per tradizione e perché stimolati da tempo dalle acquisizioni in campo medico e nutrizionistico, fanno sforzi anche importanti per continuare ad acquistare olio extravergine di oliva. Nonostante la crisi. Olio extravergine significa innanzitutto particolari caratteristiche organolettiche che sussistono in virtù di un notevole grado di salubrità e integrità di un prodotto che resta grezzo, cioè non subisce raffinazioni di nessun tipo. E' interessante notare che a fronte di un'inchiesta così importante per l'interesse pubblico registriamo una certa timidezza dei mass media. Che da un lato temono le qurele dei potenti ma soprattutto condividono l'ideologia imperante della strenua difesa del made in Italy anche contro ogni evidenza.\r\n\r\nAbbiamo ai nostri microfoni il direttore de Il Test Riccardo Qintili, per un commento sulla vicenda che hanno contribuito a mettere sotto i riflettori\r\n\r\nOlio\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","11 Novembre 2015","2015-11-12 23:48:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/olio-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"197\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/olio-300x197.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/olio-300x197.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/olio.jpg 557w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Truffe made in Italy",1447265344,[113,114,115,116],"http://radioblackout.org/tag/capitalismo/","http://radioblackout.org/tag/frodi-alimentari/","http://radioblackout.org/tag/multinazionali/","http://radioblackout.org/tag/truffe/",[118,33,119,19],"capitalismo","multinazionali",{"post_content":121},{"matched_tokens":122,"snippet":124,"value":125},[123],"Guariniello","Il prode \u003Cmark>Guariniello\u003C/mark> è stato messo sulle tracce","Il prode \u003Cmark>Guariniello\u003C/mark> è stato messo sulle tracce di un ennesimo scandalo che rischia di scuotere sensibilmente quel moloc che è ormai il sacro made in italy proprio all'indomani della chiusura di Expo. 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Nonostante Pino avesse accettato il cambio di mansioni punitivo, il licenziamento è scattato lo stesso.\r\nLe ragioni? Una lettera al Procuratore Guariniello sulle condizioni di lavoro alla Kuehne Nagel.\r\nNel processo, che entrerà nel vivo venerdì 13 giugno, sono stati esibiti video realizzati da un'agenzia di investigazioni private, ingaggiata dalla ditta, che ha pedinato l'operaio dell'USB giorno e notte. Nei video c'é l'attività sindacale di Pino e la sua vita quotidiana, spiata per oltre due mesi. In questo modo ha ditta ha potuto dimostrare che Pino la domenica va nei prati a fare pic nic con la famiglia, che accompagna l'anziana madre in ospedale, che partecipa a riunioni sindacali a iniziative di piazza.\r\nIn tribunale c'é il rischio concreto che una storia di persecuzione politica e sindacale si trasformi in una guerra di perizie. Ben 15 compagni di lavoro hanno deciso di assumersi il rischio di testimoniare la realtà di fabbrica in tribunale: Pino teme che il tribunale si limiti alle questioni \"tecniche\", ignorando completamente che la vera colpa dell'operaio, una colpa di cui va fiero, è di aver sempre lottato contro il dispotismo aziendale e per migliori condizioni di lavoro e di salario.\r\nRobe dell'altro secolo in tempi in cui l'asservimento totale dei lavoratori è la posta in gioco nello scontro tra sfruttati e sfruttatori, tra chi lucra sul lavoro e chi fatica a campare la vita.\r\nVenerdì 13 giugno, l'USB ha indetto un presidio al tribunale per le 9,30. Alle 11 è prevista l'udienza.\r\nNe abbiamo parlato con Pino. 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Sono oggetto di studio da parte dei ricercatori per la cura di diverse malattie. Vengono prelevate da diverse fonti come il cordone ombelicale, il sacco amniotico, il sangue, il midollo osseo, la placenta, i tessuti adiposi.\r\nSono in grado di generare nuove cellule semplici, ad esempio i globuli rossi e globuli bianchi.\r\nI sostenitori del Metodo Stamina sostengono che esse possono anche contribuire alla cura delle malattie degenerative del sistema nervoso.\r\n\r\nDi seguito alcuni interventi audio e una cronologia storica come stimolo alla riflessione, perché non si può lasciare questioni vitali come le malattie, le medicine, il diritto alla cura agli “specialisti” appartenenti agli apparati scientifici, ai politici o ai manager delle multinazionali farmaceutiche, e neppure prestare fede in maniera acritica a quelle che si presentano come terapie “rivoluzionarie”.\r\nInsomma ci vuole una “medicina dal basso” che porti la salute sopra al profitto nella scala delle priorità e che renda il più orizzontale possibile il rapporto medico-paziente.\r\nOggi purtroppo le cose non stanno così: a causa delle leggi del profitto nel mondo ogni anno muoiono per malattie curabili milioni di persone alle quali viene negato l’accesso ai farmaci perché non hanno i soldi per pagarseli, mentre nei paesi ricchi da una parte si tagliano i posti negli ospedali e dall’altra vengono sprecati miliardi per la diffusione di medicinali inutili e/o dannosi.\r\n\r\nSulle difficoltà di una cura “a basso costo” come quella con le staminali a farsi strada attraverso la burocrazia medica, è utile ascoltare l’audio di un’intervento del dottor Marino Andolina, medico pediatra, pioniere dei trapianti di midollo osseo in Italia e attualmente vicepresidente di Stamina Foundation, a un convegno a Trieste nell’agosto 2009:\r\nAndolina2009\r\n\r\nSempre Andolina in un’intervista di due mesi fa difende i miglioramenti ottenuti con i trattamenti con le staminali e denuncia le menzogne del Ministero della Salute:\r\nAndolina2013\r\n\r\nDi converso Sivio Viale, medico torinese noto per la sua battaglia in favore della pillola abortiva ru486, intervistato qualche giorno fa da Radio Onda d’Urto, critica fortemente il Metodo Stamina:\r\nViale\r\n\r\nDi seguito le principali tappe della storia del Metodo Stamina, dal 2004 fino a pochi giorni fa.\r\n\r\n2004\r\nDavide Vannoni, docente e autore di testi di psicologia della pubblicità e della comunicazione, amministratore unico di una piccola società di comunicazione e indagini di mercato, la Cognition Srl, affetto da una emiparesi facciale, saputo di una ricerca su cellule staminali in corso in un’università ucraina parte per Kharkov, dove conosce i ricercatori titolari dello studio, i russi Elena Schegelskaya e Vyacheslav Klymenko. Si sottopone al prelievo di alcune cellule del midollo osseo, dette mesenchimali, cellule che in seguito al trattamento con alcune sostanze chimiche gli vengono reimpiantate, causando a sua detta un miglioramento dei sintomi.\r\n\r\n2007\r\nVannoni convince i due ricercatori ucraini a seguirlo in Italia, per la precisione a Torino. Nel gennaio 2007 viene inaugurata la Re-Gene srl, con sede in via Giolitti 41, e iniziano i trattamenti con cellule staminali. Questi vengono effettuati in un centro estetico di S. Marino.\r\nIl metodo viene pubblicizzato da depliant che parlano di «oltre mille casi trattati, un recupero del danno dal 70 al 100 per cento (90 ictus con 72 recuperi [...]), una gamma di una ventina di malattie trattate» e da dei video che mostrano «un ballerino russo affetto da Parkinson che si alzava dalla carrozzella e tornava a ballare», «di una giovane paralizzata dalla SLA che riprendeva a camminare», «di un uomo che guariva da una grave forma di psoriasi alle mani». Ai pazienti viene richiesto il pagamento di cifre pari ad alcune decine di migliaia di euro.\r\n\r\n2009\r\nVannoni costituisce la Stamina Foundation, organizzazione senza scopo di lucro. A San Marino incontra il noto medico pediatra Marino Andolina, pioniere dei trapianti di midollo osseo in Italia, allora direttore del dipartimento trapianti dell’ospedale Burlo Garofolo di Trieste. I due iniziano a collaborare e i pazienti vengono curati a Trieste, anche perché il centro di S.Marino nel maggio è stato messo sotto sequestro a seguito di un inchiesta di Guariniello per esercizio abusivo della professione medica.\r\n\r\n2011\r\nAnche l’attività all’ospedale di Trieste deve essere sospesa per la messa sotto sequestro da parte di Guariniello e a partire dall’ottobre Vannoni e Andolina stipulano una convenzione con la Regione Lombardia per la somministrazione di cellule staminali come cura compassionevole presso gli Spedali Civili di Brescia. Tra i primi a ricevere le cure vi è anche un importante funzionario dell’assessorato alla sanità della Regione Lombardia.\r\n\r\n2012\r\nNel maggio l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ordina un’ispezione presso gli Spedali Civili di Brescia, assieme ai carabinieri dei Nas. Lo scopo è verificare le condizioni del laboratorio dove il materiale biologico viene preparato e manipolato. Il laboratorio viene giudicato “assolutamente inadeguato sia dal punto di vista strutturale sia per le cattive condizioni di manutenzione e pulizia”. Un’ordinanza vieta la prosecuzione dei trattamenti in corso: dodici in totale, di cui quattro su bambini.\r\n\r\n2013\r\n17 febbraio. Va in onda in prima serata un servizio delle Iene sul metodo Stamina che da voce ai pazienti e alle loro speranze. L’impatto mediatico è molto forte, da allora si susseguono molte altre trasmissioni e la presa di posizione di Celentano in favore del Metodo Stamina.\r\n25 marzo. Sotto la pressione dell’opinione pubblica un decreto del ministro della Salute Balduzzi autorizza la prosecuzione delle cure a Brescia e l’avvio di una sperimentazione di 18 mesi, finanziata con 3 milioni di euro.\r\nLuglio. Pazienti e famiglie istituiscono un presidio permanente sotto Montecitorio.\r\nIl 1 agosto un comitato scientifico nominato dal ministero della Salute riceve da Vannoni il metodo per studiarlo e pronunciarsi.\r\n29 agosto. Il comitato esprime parere negativo.\r\n10 ottobre. In conferenza stampa il nuovo ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, annuncia che la sperimentazione non può proseguire. Vannoni definisce la sospensione “disonesta” e una “crudelta’”.\r\n25 novembre. La rabbia dei malati che chiedono il metodo Stamina sfocia in una manifestazione di piazza. Piu’ presidi bloccano la circolazione al centro di Roma, due manifestanti si estraggono sangue e lo gettano sulle foto di Giorgio Napolitano, Enrico Letta e Beatrice Lorenzin.\r\n4 dicembre. Il parere contrario al metodo del comitato scientifico e’ sospeso dal Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di Vannoni, per conflitto di interessi di alcuni componenti del comitato. Il ministero annuncia la nomina di un nuovo comitato scientifico (formato da personalita’ anche straniere) per una nuova valutazione del metodo.\r\n18 dicembre. Manifestazione dei malati sotto Palazzo Chigi, tafferugli con la polizia.\r\n28 dicembre. Parlano, in una conferenza stampa a Roma, i familiari dei malati. Cartelle cliniche e video dei loro figli alla mano, sostengono “che ci sono stati miglioramenti”. Intanto il ministero fa sapere di avere scelto i nomi di chi comporra’ il nuovo comitato scientifico.","3 Gennaio 2014","2014-01-09 11:34:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/124659260-4529cfa5-66e9-4312-9cf8-b335ef1ab695-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/124659260-4529cfa5-66e9-4312-9cf8-b335ef1ab695-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/124659260-4529cfa5-66e9-4312-9cf8-b335ef1ab695-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/124659260-4529cfa5-66e9-4312-9cf8-b335ef1ab695.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Metodo Stamina: Big Pharma trema, i malati sperano. 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Si sottopone al prelievo di alcune cellule del midollo osseo, dette mesenchimali, cellule che in seguito al trattamento con alcune sostanze chimiche gli vengono reimpiantate, causando a sua detta un miglioramento dei sintomi.\r\n\r\n2007\r\nVannoni convince i due ricercatori ucraini a seguirlo in Italia, per la precisione a Torino. Nel gennaio 2007 viene inaugurata la Re-Gene srl, con sede in via Giolitti 41, e iniziano i trattamenti con cellule staminali. Questi vengono effettuati in un centro estetico di S. Marino.\r\nIl metodo viene pubblicizzato da depliant che parlano di «oltre mille casi trattati, un recupero del danno dal 70 al 100 per cento (90 ictus con 72 recuperi [...]), una gamma di una ventina di malattie trattate» e da dei video che mostrano «un ballerino russo affetto da Parkinson che si alzava dalla carrozzella e tornava a ballare», «di una giovane paralizzata dalla SLA che riprendeva a camminare», «di un uomo che guariva da una grave forma di psoriasi alle mani». 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Tra i primi a ricevere le cure vi è anche un importante funzionario dell’assessorato alla sanità della Regione Lombardia.\r\n\r\n2012\r\nNel maggio l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ordina un’ispezione presso gli Spedali Civili di Brescia, assieme ai carabinieri dei Nas. Lo scopo è verificare le condizioni del laboratorio dove il materiale biologico viene preparato e manipolato. Il laboratorio viene giudicato “assolutamente inadeguato sia dal punto di vista strutturale sia per le cattive condizioni di manutenzione e pulizia”. Un’ordinanza vieta la prosecuzione dei trattamenti in corso: dodici in totale, di cui quattro su bambini.\r\n\r\n2013\r\n17 febbraio. Va in onda in prima serata un servizio delle Iene sul metodo Stamina che da voce ai pazienti e alle loro speranze. L’impatto mediatico è molto forte, da allora si susseguono molte altre trasmissioni e la presa di posizione di Celentano in favore del Metodo Stamina.\r\n25 marzo. Sotto la pressione dell’opinione pubblica un decreto del ministro della Salute Balduzzi autorizza la prosecuzione delle cure a Brescia e l’avvio di una sperimentazione di 18 mesi, finanziata con 3 milioni di euro.\r\nLuglio. Pazienti e famiglie istituiscono un presidio permanente sotto Montecitorio.\r\nIl 1 agosto un comitato scientifico nominato dal ministero della Salute riceve da Vannoni il metodo per studiarlo e pronunciarsi.\r\n29 agosto. Il comitato esprime parere negativo.\r\n10 ottobre. In conferenza stampa il nuovo ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, annuncia che la sperimentazione non può proseguire. Vannoni definisce la sospensione “disonesta” e una “crudelta’”.\r\n25 novembre. La rabbia dei malati che chiedono il metodo Stamina sfocia in una manifestazione di piazza. Piu’ presidi bloccano la circolazione al centro di Roma, due manifestanti si estraggono sangue e lo gettano sulle foto di Giorgio Napolitano, Enrico Letta e Beatrice Lorenzin.\r\n4 dicembre. Il parere contrario al metodo del comitato scientifico e’ sospeso dal Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di Vannoni, per conflitto di interessi di alcuni componenti del comitato. Il ministero annuncia la nomina di un nuovo comitato scientifico (formato da personalita’ anche straniere) per una nuova valutazione del metodo.\r\n18 dicembre. Manifestazione dei malati sotto Palazzo Chigi, tafferugli con la polizia.\r\n28 dicembre. Parlano, in una conferenza stampa a Roma, i familiari dei malati. Cartelle cliniche e video dei loro figli alla mano, sostengono “che ci sono stati miglioramenti”. Intanto il ministero fa sapere di avere scelto i nomi di chi comporra’ il nuovo comitato scientifico.",[188],{"field":128,"matched_tokens":189,"snippet":185,"value":186},[123],{"best_field_score":132,"best_field_weight":133,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":134,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":192,"highlight":211,"highlights":216,"text_match":130,"text_match_info":219},{"cat_link":193,"category":194,"comment_count":46,"id":195,"is_sticky":46,"permalink":196,"post_author":49,"post_content":197,"post_date":198,"post_excerpt":52,"post_id":195,"post_modified":199,"post_thumbnail":200,"post_thumbnail_html":201,"post_title":202,"post_type":57,"sort_by_date":203,"tag_links":204,"tags":208},[43],[45],"5932","http://radioblackout.org/2012/01/sfiorata-una-nuova-thyssen-nel-torinese/","L'incendio di due giorni fa ad una fabbrica per il riciclo della carta ad Andezeno in provincia di Torino poteva essere una nuova Thyssen: quattro operai sono rimasti feriti. 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