","Burundi al centro di jeu au massacre continentali","post",1455279657,[62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/burundi/","http://radioblackout.org/tag/francafrique/","http://radioblackout.org/tag/hutu-e-tutsi/","http://radioblackout.org/tag/kagame/","http://radioblackout.org/tag/nkurunziza/","http://radioblackout.org/tag/rwanda/",[24,69,31,29,26,70],"Francafrique","Rwanda",{"post_content":72,"tags":77},{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":76},[20,74],"e","un centinaio di giovani, soprattutto \u003Cmark>tutsi\u003C/mark>, viene ucciso \u003Cmark>e\u003C/mark> il numero di vittime aumenta","Mentre continua lo stallo internazionale attorno al Burundi nel paese la situazione \u003Cmark>è\u003C/mark> peggiore che mai: le violenze quotidiane che si registrano su tutto il territorio fanno il paio con una situazione economica generale che apparirebbe decisamente drammatica. In base ai dati economici diffusi martedì (9 febbraio) dal Ministero delle Finanze di Bujumbura l'economia burundese \u003Cmark>è\u003C/mark> entrata in recessione nel secondo trimestre dello scorso anno; le violenze, esplose in aprile, hanno poi innescato un crollo delle entrate fiscali del 24 per cento \u003Cmark>e\u003C/mark> la progressiva \u003Cmark>e\u003C/mark> fortissima militarizzazione del paese hanno letteralmente svuotato le casse dello Stato, già depredate dalla cleptocrazia al potere nel corso degli anni. Ma forse la situazione economica non \u003Cmark>è\u003C/mark> così disastrosa come viene dipinta, perché \u003Cmark>è\u003C/mark> utile al potere far credere alle difficoltà, visti gli aiuti piovuti dall'Angola di Dos Santos che fornisce finanziamenti \u003Cmark>e\u003C/mark> sostegno militare, dalla Guinea Equatoriale di Obiang con imponenti aiuti economici, la Repubblica Democratica del Congo di Kabila ha inviato truppe Mai Mai in sostegno dell'esercito burundese. Europa \u003Cmark>e\u003C/mark> Usa coprono il 35 per cento del budget annuale burundese.\r\n\r\nOgni giorno in Burundi circa un centinaio di giovani, soprattutto \u003Cmark>tutsi\u003C/mark>, viene ucciso \u003Cmark>e\u003C/mark> il numero di vittime aumenta continuamente (in febbraio almeno 25 morti a Bujumbura \u003Cmark>e\u003C/mark> 50 desaparecidos): poliziotti \u003Cmark>e\u003C/mark> Imbonerakure attaccano quotidianamente i quartieri popolari, stuprano le donne, arrestano i giovani \u003Cmark>e\u003C/mark> massacrano i \u003Cmark>tutsi\u003C/mark> senza tuttavia disdegnare colpi di machete \u003Cmark>e\u003C/mark> violenze sulla popolazione \u003Cmark>hutu\u003C/mark> considerata “traditore”. Un rapporto confidenziale dei primi di febbraio redatto da alcuni esperti delle Nazioni Unite accusa il Ruanda di avere reclutato \u003Cmark>e\u003C/mark> addestrato militarmente milizie \u003Cmark>tutsi\u003C/mark> burundesi con l'obiettivo di rovesciare il regime di Nkurunziza: secondo alcuni Kagame intenderebbe innescare violenze interetniche in Burundi per riportare al potere Buyoya, ma per altri, come la nostra interlocutrice, la chiave di lettura dell'odio etnico \u003Cmark>è\u003C/mark> riduttiva o forse un paravento; innalzare la tensione nella zona dei Grandi Laghi, in particolare attaccando il Ruanda, rientra nella strategia genocida del regime, \u003Cmark>e\u003C/mark> in particolare di chi realmente in questo momento controlla le decisioni politiche \u003Cmark>e\u003C/mark> militari in un Burundi (esploso la scorsa primavera quando Nkurunziza ha voluto cambiare la costituzione perché gli fosse consentito un terzo mandato da presidente): le milizie \u003Cmark>hutu\u003C/mark> ruandesi FDLR, fuggite dopo il genocidio dal Ruanda \u003Cmark>e\u003C/mark> rifugiatesi tra Congo, Burundi \u003Cmark>e\u003C/mark> Francia (dove ha sede il comando generale). Quella Francafrique che ha bloccato la missione Onu prevista nel paese giusto mercoledì scorso \u003Cmark>e\u003C/mark> che vede nella regione dei Grandi Laghi un palcoscenico per inscenare le molte tensioni che attraversano anche il nord Kivu. \u003Cmark>E\u003C/mark> ovviamente tutto per controllare le risorse del territorio... ma c'è molto altro ancora che entra nel calderone, a comincaire dall'appoggio del Sudafrica di Zuma \u003Cmark>e\u003C/mark> dei suoi predecessori filobantu, o il coinvolgimento della Tanzania \u003Cmark>e\u003C/mark> le manovre per impedire la creazione dell'Unione Africana... \u003Cmark>e\u003C/mark> per questo abbiamo sentito Marta, ricercatrice presso il dipartimiento di Antropologia dell'Università di Torino che ha soggiornato a lungo in Burundi \u003Cmark>e\u003C/mark> in Rwanda negli ultimi mesi:\r\n\r\nUnknown",[78,80,82,85,87,89],{"matched_tokens":79,"snippet":24},[],{"matched_tokens":81,"snippet":69},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[18,74,20],"\u003Cmark>hutu\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>tutsi\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":29},[],{"matched_tokens":88,"snippet":26},[],{"matched_tokens":90,"snippet":70},[],[92,97],{"field":36,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":96},[17],[95],[18,74,20],[84],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":75,"value":76},"post_content",[20,74],1736172819517538300,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":104,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"3315704398080",13,"1736172819517538410",{"document":106,"highlight":120,"highlights":129,"text_match":135,"text_match_info":136},{"cat_link":107,"category":108,"comment_count":48,"id":109,"is_sticky":48,"permalink":110,"post_author":51,"post_content":111,"post_date":112,"post_excerpt":54,"post_id":109,"post_modified":113,"post_thumbnail":114,"post_thumbnail_html":115,"post_title":116,"post_type":59,"sort_by_date":117,"tag_links":118,"tags":119},[45],[47],"35725","http://radioblackout.org/2016/05/burundi-non-e-genocidio-e-la-politica-bellezza/","Abbiamo sentito Marta Mosca, antropologa, che ha passato molti mesi nel paese africano, anche durante i violenti scontri e l'altrettanto dura repressione delle opposizioni,seguiti alla rielezione, per la terza volta consecutiva e fuori dai principi costituzionali, dell'attuale presidente Pierre Nkurunziza. La sua decisione di correre per il terzo mandato consecutivo aveva innescato numerose proteste pubbliche, contraddistinte dal carattere politico delle rivendicazioni e da una composizione eterogenea e trasversale delle piazze- ben al di là delle comuni distinzioni \"etniche\" hutu/tutsi, sempre utilizzate dai media internazionali. Il conto delle vittime, a pochi mesi dalla rielezione, è salito a più di 400 persone, in un'escalation di violenza che non accenna a rallentare. Di fronte al pericolo di nuovi sollevamenti dal basso della popolazione, membri del governo, composto dalla maggioranza hutu, non esitano a rispolverare concetti e parole d'ordine che riportano alla mente lo spettro del genocidio. Eppure,come ci ha confermato Marta,e a dispetto dei titoli \"terroristici\" dei media, non siamo oggi sull'orlo di un nuovo genocidio. La classe politica dominante del paese utilizza lo spauracchio del conflitto etnico e la polarizzazione binaria hutu/tutsi per neutralizzare la portata politica e sociale della situazione. In ciò riproducendo la \"ragione coloniale\", che- complice un'antropologia allora ancella degli interessi europei e della spartizione del continente cominciata a cavallo tra il XIX e il XX secolo- inventò la categoria di \"etnia\" per meglio dividere e governare le popolazioni sottomesse.Una tassonomia del potere coloniale, dunque... Basti ricordare come, originariamente, quelle di hutu e tutsi, non erano affatto categorie razziali nè etniche distinte, ma indicavano gruppi socio-politici a loro volta caratterizzati da un'intensa stratificazione interna. Un'occasione infine, quella della diretta di oggi, per esercitare una volta di più l'attitudine critica nei confronti dei concetti e degli scenari mobilitati dai media mainstream.\r\n\r\nAscolta la diretta con Marta:\r\n\r\nUnknown","9 Maggio 2016","2016-05-12 12:23:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/burundi-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/burundi-300x150.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/burundi-300x150.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/burundi.jpeg 318w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Burundi. 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La forte repressione non ferma le proteste, e anche domenica scorsa quattro persone sono morte nella città di Ngozi, a nord della capitale Bujumbura, per l'esplosione di una granata. L'opposizione taccia di incostituzionalità la candidatura del presidente per un terzo mandato. Le elezioni presidenziali si terranno il prossimo 15 luglio in un paese sempre più stretto nella morsa di repressione e censura. Il terrore indotto nella gente dalla politica presidenziale ha già cominciato a produrre profughi, che fuggono verso Tanzania e Rwanda, e rivifica i fantasmi dei sanguinosi conflitti che in passato hanno coinvolto Hutu e Tutsi. Abbiamo sentito, in diretta da Bujumbura, la ricercatrice Marta Mosca, per aggiornamenti in tempo reale sulla situazione.\r\n\r\nI media mainstream, megafono dell'etnocentrismo che caratterizza da sempre il rapporto dell'Occidente con l'Altro, e nello specifico con l'Africa, tendono ad appiattire e ridurre i conflitti politici,sociali ed economici nel continente a mere contrapposizioni etniche. E' una vecchia storia, che comincia col colonialismo: la spartizione coloniale dell'Africa non avvenne nell'hic sunt leones politico e sociale, ma in un contesto caratterizzato da formazioni socio-politiche estremente differenziate e stratificate. Per governare bisognava dividere, e il colonialismo si servì dell'antropologia, che separò, con le sue teorie e i suoi discorsi, quelle che erano originariamente catene continue di società intensamente interconnesse, creando le etnie come monadi isolate ed esclusive. Lungi dall'essere composizioni sociali omogenee al loro interno, gruppi come quelli degli Hutu o dei Tutsi erano invece in origine formazioni socio-politiche dotate di un alto grado di differenziazione interna e legate da continui rapporti di scambio anche matrimoniale. Furono i colonizzatori, prima tedeschi e poi belgi, in Burundi,. ad attribuire un ruolo dominante ai Tutsi, cooptandoli nella gestione coloniale del potere, sulla base di una presunta superiorità della \"razza\" Tutsi, a sua volta fondata su una teoria evoluzionista razzista, in voga all'epoca, che sosteneva, senza prove, il mito hamitico dell'origine etiope dei Tutsi.\r\n\r\nLa persistente etnicizzazione e super-tribalizzazione delle società altre, tipica del discorso Occidentale, neutralizza i conflitti che vi si svolgono, forcludendone il carattere eminentemente socio-politico. Il discorso dei media si presenta dunque come il prolungamento \"soft\" dell'impresa coloniale.\r\n\r\nResta sempre necessario dunque decostruirne i concetti per ritrovare il vero senso dei conflitti e delle contraddizioni sociali: parafrasando lo scrittore nigeriano Chinua Achebe, \" anche il leone deve avere chi racconta la sua storia, non solo il cacciatore\"\r\n\r\nUnknown","25 Giugno 2015","2015-07-02 11:47:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/2015_06_25_burundi-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"290\" height=\"174\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/2015_06_25_burundi.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Il Burundi nella stretta repressiva pre-elettorale",1435241405,[62,154,155,66,156],"http://radioblackout.org/tag/etnocentrismo/","http://radioblackout.org/tag/hutu/","http://radioblackout.org/tag/tutsi/",[24,35,18,26,20],{"post_content":159,"tags":165},{"matched_tokens":160,"snippet":163,"value":164},[161,74,162],"Hutu","Tutsi","che in passato hanno coinvolto \u003Cmark>Hutu\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>Tutsi\u003C/mark>. 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Il deterioramento della situazione nella parte orientale della RDC e l'assenza di strumenti efficaci per controllarla hanno nel tempo attratto un numero crescente di attori locali e stranieri che traggono profitto dal caos e lo mantengono ,l'estensione del conflitto è un rischio reale e puo' coinvolgere gli stati confinanti come avvenne dal 1997 al 2003. Le radici del conflitto risalgono perlomeno al 1994 quando in Ruanda il regime dell'Hutu power scatenò il massacro dei tutsi e degli hutu moderati , in seguito alla conquista di Kigali da parte delle forze tutsi sconfinarono in Congo centinaia di miliziani hutu destabilizzando ulteriormente le ricche regioni minerarie del Kivu e dell'Ituri. La distruzione del tessuto economico nell’est del Congo a seguito della guerra ha lasciato alla popolazione abbandonata poche vie di fuga se non lo sfruttamento artigianale del coltan (il minerale da cui si estrae il tantalio), un economia militarizzata nelle mani della miriade di gruppi armati presenti nella regione, molti dei quali lavorano per o sono protetti da potenti figure politiche o militari legate al potere. In questo contesto il Ruanda paese piccolo e sovrapopolato trova nell'espansione territoriale il proprio spazio vitale sostenendo la comunità tutsi congolese e combattendo le milizie hutu tollerate dal governo di Kinshasa. Il Ruanda è diventato un grande fornitore di materiali strategici pur non possedendoli poichè anche attraverso il controllo delle milizie M23 beneficia dello sfruttamento delle miniere artigianali congolesi.\r\nNe parliamo con Giovanni Gugg di Focus on Africa\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-10032025-GIOVANNI-GUGG.mp3\"][/audio]","10 Marzo 2025","Guerra in Congo orientale .","2025-03-10 17:51:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-10032025-CONGO-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-10032025-CONGO-300x170.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-10032025-CONGO-300x170.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-10032025-CONGO.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LA GUERRA NEL CONGO ORIENTALE RISCHIA DI ESTENDERSI A TUTTA LA REGIONE.",1741629075,[204,205,206,207],"http://radioblackout.org/tag/coltan/","http://radioblackout.org/tag/congo/","http://radioblackout.org/tag/contro-la-guerra/","http://radioblackout.org/tag/ruanda/",[209,22,210,15],"coltan","contro la guerra",{"post_content":212},{"matched_tokens":213,"snippet":214,"value":215},[20,74,18],"power scatenò il massacro dei \u003Cmark>tutsi\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> degli \u003Cmark>hutu\u003C/mark> moderati , in seguito alla conquista","La crisi congolese condensa un insieme di conflitti regionali, nazionali \u003Cmark>e\u003C/mark> internazionali. Il deterioramento della situazione nella parte orientale della RDC \u003Cmark>e\u003C/mark> l'assenza di strumenti efficaci per controllarla hanno nel tempo attratto un numero crescente di attori locali \u003Cmark>e\u003C/mark> stranieri che traggono profitto dal caos \u003Cmark>e\u003C/mark> lo mantengono ,l'estensione del conflitto \u003Cmark>è\u003C/mark> un rischio reale \u003Cmark>e\u003C/mark> puo' coinvolgere gli stati confinanti come avvenne dal 1997 al 2003. Le radici del conflitto risalgono perlomeno al 1994 quando in Ruanda il regime dell'Hutu power scatenò il massacro dei \u003Cmark>tutsi\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> degli \u003Cmark>hutu\u003C/mark> moderati , in seguito alla conquista di Kigali da parte delle forze \u003Cmark>tutsi\u003C/mark> sconfinarono in Congo centinaia di miliziani \u003Cmark>hutu\u003C/mark> destabilizzando ulteriormente le ricche regioni minerarie del Kivu \u003Cmark>e\u003C/mark> dell'Ituri. 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e poi di imporre agli oggetti della sua analisi, fondata sui suoi parametri - un'interpretazione a sua immagine del sistema di convivenza tra agricoltori e alelvatori, tra classi più agiate e lavoratori della terra, che comunque non erano separate, non provenivano da ceppi diversi, non avevano mai pensato di risolvere contrasti con un genocidio o di dividersi su una presunta base etnica, di cui poi verranno convinti dalle supposizioni coloniali.\r\n\r\nQueste le premesse che porteranno al genocidio dell'aprile 1994 e alla successiva disaspora sia di Hutu che di Tutsi in momenti diversi, con il ritorno di Kagame, appoggiato dall'Uganda anglofona (e filoamericana) contro gli interessi francesi che hanno portato in questi giorni il presidente ruandese a rinverdire gli attacchi a Mitterand, alludendo a responsabilità dirette francesi in quel massacro in questo periodo tanto celebrato nel suo ventesimo anniversario.\r\n\r\nPer capirne di più ci siamo rivolti a Cecilia Pennacini, antropologa e regista di documentari etnografici, particolarmente esperta e coinvolta nelle vicende di quella parte del mondo\r\n\r\n2014.04.09-cecilia_grandi_laghi","9 Aprile 2014","2014-04-17 15:22:35","Ruanda: anche il genocidio è un'eredità coloniale ",1397049776,[235,236,237,155,207,156],"http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/genocidio/","http://radioblackout.org/tag/grandi-laghi/",[239,240,33,18,15,20],"colonialismo","genocidio",{"post_content":242,"post_title":246,"tags":249},{"matched_tokens":243,"snippet":244,"value":245},[74,161,162],"porteranno al genocidio dell'aprile 1994 \u003Cmark>e\u003C/mark> alla successiva disaspora sia di \u003Cmark>Hutu\u003C/mark> che di \u003Cmark>Tutsi\u003C/mark> in momenti diversi, con il","La storia degli abitanti nei territori dei Grandi Laghi dell'Africa orientale si regolava in modo molto diverso, prima che l'uomo bianco cristiano arrivasse alla ricerca delle Sorgenti del Nilo \u003Cmark>e\u003C/mark> cercasse di dare a sestesso - 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Invece Ramaphosa potrebbe ricollocare il Sudafrica nel suo ruolo guida dell'intero continente, se le fratture etniche e le ineguaglianze non gli impediranno di riconfermarsi alle elezioni previste il prossimo anno; le sue prime promesse hanno riguardato la lotta alla corruzione – che è stato il pretesto su cui si è addensata la condizione per l'impeachment di Zuma – e il risanamento dei conti, vero problema dell'era Zuma, che ha avuto la sfortuna di coincidere con la crisi mondiale.\r\n\r\n \r\n\r\nCaso diverso è quello etiope, dove ci sono stati dieci morti negli ultimi giorni e gli scontri proseguono tuttora in Omersa e Bali, ma in comune hanno il fatto che la transizione non è opera di un golpe, anche se in Etiopia è stato dichiarato lo stato d'emergenza per sei mesi, il secondo nell'ultimo anno. Hailemariam Desalegn, intellettuale anti-Menghistu, era succeduto nel 2012 a Zenawi (il capo della guerriglia marxista contro il sanguinario alleato di Mosca rovesciato nel 1991) e ha lasciato per l'impossibilità di proseguire con le riforme e per facilitare il dialogo tra le etnie minoritarie e i tigrini, che controllano i gangli del paese. Infatti le proteste sono proseguite anche dopo il rilascio dei molti arrestati in seguito ai moti irredentisti del 2016 in Oromia. Merere Gudina, leader della protesta tra i rilasciati, ha dichiarato che la coalizione al potere non ha permesso la democratizzazione del paese e l'avvicendamento all'interno del partito al governo non è sintomo di cambiamento.\r\n\r\n \r\n\r\nQueste dichiarazioni possono rievocare la medesima situazione del Sudafrica, che pure condivide con l'Etiopia il ruolo di stato chiave di un'area estesa di territorio africano. La stessa notazione si può fare riguardo al corpaccione attaccato da più direzioni della nazione congolese, dove alle guerre ai confini nordorientali si aggiungono le guerre per le risorse, che diventano sempre più importanti nel momento in cui l'auto elettrica va imponendosi sui mercati mondiali, evidenziando la strategia del colonialismo cinese (cosidetto “del sorriso”, ma che comporta lo stesso sfruttamento di quello classico europeo).\r\n\r\n \r\n\r\nSu tutto il continente aleggia con modalità diverse il flusso migratorio, che nei quattro paesi considerati con Alberizzi in questo approfondimento s'impone prepotente, collegandoli idealmente tra loro. Dall'accordo del Ruanda con Israele per riassorbire i respingimenti di Tel Aviv in cambio di una congrua cifra, agli espatri hutu dal Ruanda stesso verso il Kivu congolese (nonostante la crescita del paese, ma univoca per i soli tutsi), alle sofferenze sudafricane per la migrazione interna al continente, ai tanti migranti verso l'Europa dal Corno d'Africa.\r\n\r\n \r\n\r\nSollecitati da questo accumulo di informazioni scovate in agenzie mai troppo riportate dai media mainstream e invece monitorate con efficacia da Africa ExPress abbiamo parlato con Massimo Alberizzi, che ci ha evocato la figura gigantesca di Madiba, fornendoci spiegazioni sui probabili motivi di quel dissesto economico sudafricano proprio dalle politiche populiste di 'Mbeki e Zuma il Satrapo, creando disoccupazione, privilegi di certe etnie e di entourage impreparati, oltre a quegli squilibri sociali che la politica di riconciliazione di Mandela aveva cercato di evitare.\r\n\r\nZenawi, tigrino, in Etiopia aveva in mente un'idea di democrazia molto avanzata, finché non perse le elezioni, trasformandola in una dittatura pur di non far cadere l'Etiopia nuovamente in mano ai menghistuiani... affrontando queste odierne dimissioni alla luce della storia africana si riesce a comprendere meglio la dinamica che sottende ogni ribaltamento politico africano. Anche il caso del carcere che doveva essere svuotato per divenire museo (come Auschwitz) ci viene spiegato dalle parole di Alberizzi come un elemento in più per capire fino a che punto si tratti di una riverniciatura del regime etiopico come per quel che riguarda il regime di Kabila in Congo, o tutto ciò sia una reale apertura.\r\n\r\n \r\n\r\nSu questa falsariga abbiamo anche affrontato dunque i trentamila euro a migrante respinto del business ruandese con Israele, con un paragone azzardato quanto azzeccato... ma che lascia spazio per fare un parallelismo proprio con l'Etiopia: entrambi i paesi sono in crescita rispetto al resto dell’Afica. Fino ad arrivare al dilemma se si possano sopportare e fino a che livello di violenza i regimi repressivi che consentono però alla loro popolazione di migliorare le condizioni economiche, venendo meno e distogliendo lo sguardo dalla mancanza dei principi elementari di libertà e democrazia occidentali, oppure sollevare eccezioni umanitarie (magari per motivi altrettanto amorali di meri affari e puro saccheggio delle risorse) con il rischio di avvallare regimi ed élite dominanti come quelli emersi dopo le primavere arabe o come la dittatura famigliare della Guinea Equatoriale, che stabilizza quell'area del mondo attraverso il petrolio inmano a quelle famiglie al potere... e siamo da capo alle prese con nazioni-fulcro che influenzano intere aree. E finora lo stavano facendo tutte allo stesso modo, vedremo se la svolta sudafricana comincerà a invertire la tendenza.\r\n\r\nDimissioni africane","17 Febbraio 2018","2018-02-20 17:13:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/madiba-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/madiba-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Dimissioni e risorse africane: tendenze e influenze su macroaree",1518883474,[205,292,293,294,295,296,207,297,298,299],"http://radioblackout.org/tag/desalegn/","http://radioblackout.org/tag/etiopia/","http://radioblackout.org/tag/guinea-equatoriale/","http://radioblackout.org/tag/mandela/","http://radioblackout.org/tag/ramaphosa/","http://radioblackout.org/tag/sudafrica/","http://radioblackout.org/tag/zenawi/","http://radioblackout.org/tag/zuma/",[22,301,302,303,304,305,15,306,307,308],"Desalegn","etiopia","Guinea Equatoriale","Mandela","Ramaphosa","Sudafrica","Zenawi","Zuma",{"post_content":310,"post_title":314},{"matched_tokens":311,"snippet":312,"value":313},[74],"eventi africani a fenomeni simili \u003Cmark>e\u003C/mark> processi che fanno parte di","Le dimissioni di Desalegn in Etiopia nascono da una situazione molto differente da quelle di Zuma in Sudafrica ma, come sentirete, dal percorso intrapreso nell’analisi fatta con il direttore di “Africa ExPress” Massimo Alberizzi si può sempre finire con il ricondurre gli eventi africani a fenomeni simili \u003Cmark>e\u003C/mark> processi che fanno parte di un unico sviluppo geopolitico.\r\n\r\nRamaphosa, il nuovo presidente del Sudafrica, \u003Cmark>è\u003C/mark> stato combattente contro l'apartheid \u003Cmark>e\u003C/mark> poi impegnato nel sindacato dei minatori, doveva già essere il successore designato di Mandela, poi il partito decise altrimenti orientandosi più sulal componente populista di 'Mbeki \u003Cmark>e\u003C/mark> poi di Zuma, irriconciliati con lo strapotere bianco. 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Dall'accordo del Ruanda con Israele per riassorbire i respingimenti di Tel Aviv in cambio di una congrua cifra, agli espatri \u003Cmark>hutu\u003C/mark> dal Ruanda stesso verso il Kivu congolese (nonostante la crescita del paese, ma univoca per i soli \u003Cmark>tutsi\u003C/mark>), alle sofferenze sudafricane per la migrazione interna al continente, ai tanti migranti verso l'Europa dal Corno d'Africa.\r\n\r\n \r\n\r\nSollecitati da questo accumulo di informazioni scovate in agenzie mai troppo riportate dai media mainstream \u003Cmark>e\u003C/mark> invece monitorate con efficacia da Africa ExPress abbiamo parlato con Massimo Alberizzi, che ci ha evocato la figura gigantesca di Madiba, fornendoci spiegazioni sui probabili motivi di quel dissesto economico sudafricano proprio dalle politiche populiste di 'Mbeki \u003Cmark>e\u003C/mark> Zuma il Satrapo, creando disoccupazione, privilegi di certe etnie \u003Cmark>e\u003C/mark> di entourage impreparati, oltre a quegli squilibri sociali che la politica di riconciliazione di Mandela aveva cercato di evitare.\r\n\r\nZenawi, tigrino, in Etiopia aveva in mente un'idea di democrazia molto avanzata, finché non perse le elezioni, trasformandola in una dittatura pur di non far cadere l'Etiopia nuovamente in mano ai menghistuiani... affrontando queste odierne dimissioni alla luce della storia africana si riesce a comprendere meglio la dinamica che sottende ogni ribaltamento politico africano. Anche il caso del carcere che doveva essere svuotato per divenire museo (come Auschwitz) ci viene spiegato dalle parole di Alberizzi come un elemento in più per capire fino a che punto si tratti di una riverniciatura del regime etiopico come per quel che riguarda il regime di Kabila in Congo, o tutto ciò sia una reale apertura.\r\n\r\n \r\n\r\nSu questa falsariga abbiamo anche affrontato dunque i trentamila euro a migrante respinto del business ruandese con Israele, con un paragone azzardato quanto azzeccato... ma che lascia spazio per fare un parallelismo proprio con l'Etiopia: entrambi i paesi sono in crescita rispetto al resto dell’Afica. Fino ad arrivare al dilemma se si possano sopportare \u003Cmark>e\u003C/mark> fino a che livello di violenza i regimi repressivi che consentono però alla loro popolazione di migliorare le condizioni economiche, venendo meno \u003Cmark>e\u003C/mark> distogliendo lo sguardo dalla mancanza dei principi elementari di libertà \u003Cmark>e\u003C/mark> democrazia occidentali, oppure sollevare eccezioni umanitarie (magari per motivi altrettanto amorali di meri affari \u003Cmark>e\u003C/mark> puro saccheggio delle risorse) con il rischio di avvallare regimi ed élite dominanti come quelli emersi dopo le primavere arabe o come la dittatura famigliare della Guinea Equatoriale, che stabilizza quell'area del mondo attraverso il petrolio inmano a quelle famiglie al potere... \u003Cmark>e\u003C/mark> siamo da capo alle prese con nazioni-fulcro che influenzano intere aree. \u003Cmark>E\u003C/mark> finora lo stavano facendo tutte allo stesso modo, vedremo se la svolta sudafricana comincerà a invertire la tendenza.\r\n\r\nDimissioni africane",{"matched_tokens":315,"snippet":316,"value":316},[74,74],"Dimissioni \u003Cmark>e\u003C/mark> risorse africane: tendenze \u003Cmark>e\u003C/mark> influenze su macroaree",[318,320],{"field":98,"matched_tokens":319,"snippet":312,"value":313},[74],{"field":133,"matched_tokens":321,"snippet":316,"value":316},[74,74],1731669220158079000,{"best_field_score":324,"best_field_weight":138,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":325,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"1116681273344","1731669220158079090",6646,{"collection_name":59,"first_q":31,"per_page":40,"q":31},10,{"facet_counts":330,"found":267,"hits":364,"out_of":1815,"page":28,"request_params":1816,"search_cutoff":37,"search_time_ms":1817},[331,343],{"counts":332,"field_name":341,"sampled":37,"stats":342},[333,335,337,339],{"count":17,"highlighted":334,"value":334},"RADIO KALAKUTA",{"count":28,"highlighted":336,"value":336},"black holes",{"count":28,"highlighted":338,"value":338},"c'hai le storie",{"count":28,"highlighted":340,"value":340},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":183},{"counts":344,"field_name":36,"sampled":37,"stats":362},[345,346,348,349,351,353,355,357,359,360],{"count":14,"highlighted":18,"value":18},{"count":14,"highlighted":347,"value":347},"tutzi",{"count":14,"highlighted":15,"value":15},{"count":14,"highlighted":350,"value":350},"francia",{"count":14,"highlighted":352,"value":352},"palestina",{"count":14,"highlighted":354,"value":354},"mariujana",{"count":14,"highlighted":356,"value":356},"odio etnico",{"count":14,"highlighted":358,"value":358},"sfruttamento",{"count":14,"highlighted":334,"value":334},{"count":14,"highlighted":361,"value":361},"quelli della thc",{"total_values":363},291,[365,392,958,1605,1788],{"document":366,"highlight":382,"highlights":387,"text_match":135,"text_match_info":390},{"comment_count":48,"id":367,"is_sticky":48,"permalink":368,"podcastfilter":369,"post_author":370,"post_content":371,"post_date":372,"post_excerpt":54,"post_id":367,"post_modified":373,"post_thumbnail":374,"post_title":375,"post_type":376,"sort_by_date":377,"tag_links":378,"tags":380},"88660","http://radioblackout.org/podcast/radio-kalakuta-08-04-2024/",[334],"radiokalakuta"," \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/RADIO-KALAKUTA-080424.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRadio Kalakuta in questa puntata ricorda il trentennale del genocidio dei tutsi in Ruanda iniziato il 7 aprile 1994 subito dopo l'abbattimento dell'aereo sul quale si trovava il presidente del Ruanda Juvenal Habyarimana e il suo omologo del Burundi. Genocidio preparato e programmato dalla cellula definita \"akazu\" dell' \"hutu Power\",che riuniva gli estremisti hutu attivi nel governo ruandese e nell'esercito, sostenuti dalle milizie \"interhamwe\" e dalla propaganda genocidaria di radio \"mille colline \". I francesi ,in particolare l'Eliseo e i vertici militari,sostennero il governo genocidario con armi e presenza militare schierandosi contro il Fronte patriottico ruandese composto da tutsi esiliati e guidato da Paul Kagame che dall'Uganda si opponeva militarmente al governo dell'\"hutu power\".\r\n\r\nRaccontiamo delle responsabilità dei colonialisti tedeschi e belgi nell'imporre la divisione ertnica tra hutu ,tutsi e twa in Ruanda e delle vicende che portarono al genocidio,ma raccontiamo anche del Ruanda di oggi con una esplorazione della scena trap di Kigali e del movimento artistico e culturale che viene definito \"nu Kigali\",animato dai giovani rientrati nel paese dopo la guerra che non hanno conosciuto l'orrore del genocidio del 1994.\r\n\r\n ","10 Aprile 2024","2024-04-10 13:21:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Ruanda-1-200x110.jpg","RADIO KALAKUTA 08/04/2024","podcast",1712754117,[379],"http://radioblackout.org/tag/radiokalakuta/",[381],"RADIOKALAKUTA",{"post_content":383},{"matched_tokens":384,"snippet":385,"value":386},[18,20,74,74],"nell'imporre la divisione ertnica tra \u003Cmark>hutu\u003C/mark> ,\u003Cmark>tutsi\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> twa in Ruanda \u003Cmark>e\u003C/mark> delle"," \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/RADIO-KALAKUTA-080424.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRadio Kalakuta in questa puntata ricorda il trentennale del genocidio dei \u003Cmark>tutsi\u003C/mark> in Ruanda iniziato il 7 aprile 1994 subito dopo l'abbattimento dell'aereo sul quale si trovava il presidente del Ruanda Juvenal Habyarimana \u003Cmark>e\u003C/mark> il suo omologo del Burundi. 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Anarchismo), che ripercorre la vicenda giudiziaria di Luigi Lucheni, l’anarchico che con un punteruolo ha colpito mortalmente l’ imperatrice d’Austria Elisabetta di Baviera sulle sponde del lago di Ginevra. Come tanti italiani di ieri (ma anche di oggi) Luigi si trovava nel paese elvetico in cerca di fortuna, ma ha trovato ancora razzismo, sfruttamento e miseria. 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Intervista registrata il 3 dicembre 2023 già andata in onda in due parti all’interno di due puntate di radio Bizarre.\r\n\r\nSi tratta di una lunga chiaccherata con Andrea Santalucia cantante, autrice, producer tra le esponenti più interessanti della ribollente scena Sevillana che dedica la sua ricerca a recuperare radici profonde della tradizione Andalusa rielaborando sofisticate riflessioni attraverso l’uso della sua voce preziosa, della sua perizia come producer e con il contributo di prestigiosi featuring.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Andrea-Santalusia-presenta-Alnilam_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","16 Marzo 2025","2025-03-23 22:02:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 17 al 23 Marzo 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della","Martedì 18 ore 16,00 – Poesie palestinesi pt.2 17 minuti [Radio Blackout, Biblioteca Clara Zetkin]:\r\n\r\nTratto dalle letture realizzate durante l'evento \"Poesie di lotta di donne palestinesi\" organizzato dalla biblioteca Clara Zetkin, presso la sede dell'associazione Revdar il 3 Marzo 2024.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Poesie-palestinesi-1_17.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 19 ore 08,30 – Ruanda 1994 27 minuti [Radio Blackout, Radio Kalakuta]:\r\n\r\nA 30 anni dal genocidio dei \u003Cmark>Tutsi\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> degli \u003Cmark>Hutu\u003C/mark> moderati raccontiamo gli antefatti della colonizzazione belga che ha seminato l’odio etnico \u003Cmark>e\u003C/mark> le responsabilità dei francesi nel sostegno al governo dell’hutu power.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Ruanda-1994_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 20 ore 08,30 – Fred Buscaglione 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Fred-Buscaglione_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 21 ore 08,30 – Paura \u003Cmark>e\u003C/mark> delirio in America 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture da Paura \u003Cmark>e\u003C/mark> delirio a Las Vegas di Hunter Stockton Thompson.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Paura-e-delirio-in-America_28.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 21 ore 21,00 – Come \u003Cmark>e\u003C/mark> perché ho ucciso la principessa Sissi 38 minuti [Radio Blackout, C'hai le storie]: Radiodramma tratto dall’opuscolo “come \u003Cmark>e\u003C/mark> perchè ho ucciso la principessa Sissi” (ed. Anarchismo), che ripercorre la vicenda giudiziaria di Luigi Lucheni, l’anarchico che con un punteruolo ha colpito mortalmente l’ imperatrice d’Austria Elisabetta di Baviera sulle sponde del lago di Ginevra. Come tanti italiani di ieri (ma anche di oggi) Luigi si trovava nel paese elvetico in cerca di fortuna, ma ha trovato ancora razzismo, sfruttamento \u003Cmark>e\u003C/mark> miseria. Ha dunque deciso di vendicarsi \u003Cmark>e\u003C/mark> vendicare tutta la sua classe colpendo uno qualsiasi dei rappresentati degli oppressori.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Come-e-perche-ho-ucciso-la-principessa-Sissi_37.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 22 ore 09,00 – Ponte radio - Sfruttamento minerario nei balcani 80 minuti [Radio Wombat]: Puntata dedicata allo sfruttamento minerario dei Balcani \u003Cmark>e\u003C/mark> alle lotte in difesa del territorio.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Ponte-radio-Sfruttamento-minerario-nei-balcani.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 22 ore 20,30 – Free and easy 23/06/2024 75 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\n\" FREE & EASY \" Playlist Patryck Albert , ......feat . David Allen , Judge Wayne & the Convit , Others , Sons of Cyrus , Grip Weeds , Flypped Whigs , Cybermen , Nuthin' , Dynamites Shakers , Johnny No & the No-Men , James Baker Experience , Some Loves , Nurks , Carnivals , Loons , Janet St Claire , Lottle Killers , Mink Deville , Chips & Co , Figures of Light , Syndicats\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Free-and-easy-23.06.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 22 ore 22,00 – Hellfest 2024 special - Day one 78 minuti [Radio Blackout, Too Loud For The Crowd]: Hell fest 2024: Day One\r\nVoce 1 \u003Cmark>e\u003C/mark> Voce Bro sono tornati sul luogo del delitto un anno dopo \u003Cmark>e\u003C/mark> il rituale religioso può compiersi di nuovo. Per voi una serie di live reports mistici \u003Cmark>e\u003C/mark> puntigliosi, coadiuvati dalla Bobina di Blackout \u003Cmark>e\u003C/mark> dal suo commento tecnico-tattico. In questa prima puntata: Wormrot, Slaughter to Prevail, Kerry King, Megadeth, Sodom \u003Cmark>e\u003C/mark> Cradle of Filth ; in breve Bleed from Within, Ice Nine Kills, Baby Metal.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Hellfest-2024-special-Day-one_78.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 22 ore 23,30 – ICE_EYES Mix Benefit Radio Blackout 60 minuti [ICE_EYES, Radio Blackout]: Ice_Eyes are xperimenting with modern club territories, techniques, and atmospheres. Their sound is a multi layered sonic palette of advanced dynamic sound motifs, sub-zero pitched bass drops, and rhythmic alchemies.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/ICE_EYES-Mix-Benefit-Radio-Blackout_59.mp3\r\n\r\n[downl0ad]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 23 ore 09,00 – Una splendida emicrania 121 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nMixtape realizzato da Radio Kebab sul post punk, la new wave disco \u003Cmark>e\u003C/mark> la no wave tra il 1978 \u003Cmark>e\u003C/mark> il 1985\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/WH-una-splendida-emicrania.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 23 ore 13,00 – Quelli della THC Blob 41 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl meglio di “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Quelli-della-THC-Blob_40mp3.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 23 ore 18,00 – Andrea Santalusia presenta ALNILAM 41 minuti [Radio Blackout, Radio Bizarre]: Intervista registrata il 3 dicembre 2023 già andata in onda in due parti all’interno di due puntate di radio Bizarre.\r\n\r\nSi tratta di una lunga chiaccherata con Andrea Santalucia cantante, autrice, producer tra le esponenti più interessanti della ribollente scena Sevillana che dedica la sua ricerca a recuperare radici profonde della tradizione Andalusa rielaborando sofisticate riflessioni attraverso l’uso della sua voce preziosa, della sua perizia come producer \u003Cmark>e\u003C/mark> con il contributo di prestigiosi featuring.\r\n\r\n[audio 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29 ore 9 - Report su AI e confini 22 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nEstratti dalle puntate del 17 e 24 luglio 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia:\r\n\r\nSi è recentemente tenuto un incontro internazionale – curato da Statewatch e EuroMed Rights – sulle frontiere tecnologiche della Fortezza Europa.\r\n\r\nAscoltiamo alcuni contributi inviatici da Antonella Napolitano, curatrice del report Artificial intelligence: the new frontier of the EU’s border externalisation strategy nei quali si affronta la dimensione economica, tecnologica, ma anche di eccezione normativa e morale, che caratterizza le evoluzioni della War on Migrants.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 29 ore 13:30 - Estrus records 38 minuti [Estrus Records]:\r\n\r\nShovelin’ The Shit Since ’87 il libro definitivo sulla storia dell’etichetta GaragePunkTrashSurfR’n’r statunitense ESTRUS RECORDS\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 29 ore 21 - Psychotronic radio vol. 5 34 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 9 - Escartoun, la federazione delle libertà 23 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nItinerari di autonomia, eresia e resistenza nelle Alpi Occidentali.\r\n\r\nNel 1713 il Trattato di Utrecht pone fine alla vicenda storica della Confederazione degli Escartons. Formalmente nata nel 1343 con la Grande Charte des Libertès Briançonnaises, essa è in realtà il culmine di un’organizzazione secolare di comunità federate tra loro, eredi di una millenaria resistenza che oppone i montanari delle Alpi ai poteri che si sono susseguiti nei tentativi di “pacificare” e “normalizzare” un territorio ribelle, sempre in lotta a difesa della propria autonomia. Un cammino incompiuto, come dimostra la resistenza che in Valsusa continua; una resistenza che oggi, confrontandosi con i propri precedenti passi, non può che acquistare ulteriore consapevolezza e forza per le battaglie presenti e per quelle a venire.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 12:30 - Tutta colpa dei padroni? 7 12 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]:\r\n\r\nVuoi gli aumenti? Sciopera! Scopri falsi miti, regole e problematiche di questa formidabile arma dei lavoratori.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 17:30 - Fratture: Contro la guerra alle droghe 48 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 22:30 - Musick To Play In The Dark intervista i The Danse Society 71 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nUna lunga intervista chiacchierata, realizzata con due componenti dei The Danse Society, all'interno della trasmissione Musick to play in the dark.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 00:30 - IconOut Records - Disco funk mix 61 minuti [IconOut Records]:\r\n\r\nMixtape sul genere disco funk compilato dalla IconOut Records.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 31 ore 9 - Ruanda 1994 26 minuti [Radio Blackout, Radio Kalakuta]:\r\n\r\nA 30 anni dal genocidio dei Tutsi e degli Hutu moderati raccontiamo gli antefatti della colonizzazione belga che ha seminato l’odio etnico e le responsabilita’ dei francesi nel sostegno al governo dell’hutu power .\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 31 ore 16 - Podcast Franti pt. 4 53 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 9 - Sfruttamento settore alberghiero 22 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nInchiesta e testimonianze sullo sfruttamento nel settore alberghiero e del lusso\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 15 - American punk hc 80's - Illinois 62 minuti [Radio Blackout, Radio kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 19 - L'alba di tutto pt.3 73 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nL’alba di tutto è un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? 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La più grande Democrazia del mondo. Vessillo della Modernità trionfante.«…foreste, montagne e sistemi idrici vengono devastati dalle razzie delle multinazionali… interi ecosistemi vengono distrutti dalle miniere di bauxite e minerale ferroso…».Un «ecocidio» fatto di deportazioni, desertificazione e una vera e propria campagna militare, lanciata dal governo indiano contro la dilagante sollevazione armata delle popolazioni tribali e dei guerriglieri naxaliti.Sul cammino del Progresso, infuria la guerra civile…\r\n\r\nArundhati Roy è una scrittrice, non è una militante “maoista”. Armata di curiosità, ha vissuto con i guerriglieri naxaliti nelle zone tribali dell’India in cui brucia l’insurrezione, realizzando un reportage intenso, ricco di spunti preziosi. Non è un’ideologia preconfezionata, ma il contatto epidermico con i miliziani e con la gente dei villaggi, nelle giornate di marcia nella foresta e nelle notti passate insieme sotto le stelle, a dare forma alla sua narrazione e, con essa, alla sua limpida e inequivocabile scelta di campo.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 20 Occult punk gang compilation per RBO 61 minuti [Occult punk gang]:\r\n\r\nOccult Punk Gang produce manifesti fotocopiati male da una grigia Milano, fa concerti e diffonde musica malsana. In questa edizione digitale puoi trovare un set fatto per Radio Blackout.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 22 Il direttore del teatro pt. 1 11 minuti [Michele Mazzani]:\r\n\r\nUna scurissima parabola del totalitarismo a cura del maestro svizzero Friedrich Dürrenmatt, letta e interpretata dal maestro della Scarnanza Michele Mazzani.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 00:30 Stato Brado Italo Libera Vinyl Mix 2020 50 minuti [Stato Brado]:\r\n\r\nA journey into freak music, groovy records, italo disco and everything in between run by Gabriele Guazzo.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","29 Luglio 2024","2024-07-29 17:09:27","Black Holes+Worm Holes dal 29 luglio al 4 agosto 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holes","wormhole","z-movies",{"post_content":1246,"tags":1249},{"matched_tokens":1247,"snippet":665,"value":1248},[162,74,161],"Lunedì 29 ore 9 - Report su AI \u003Cmark>e\u003C/mark> confini 22 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nEstratti dalle puntate del 17 \u003Cmark>e\u003C/mark> 24 luglio 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia:\r\n\r\nSi \u003Cmark>è\u003C/mark> recentemente tenuto un incontro internazionale – curato da Statewatch \u003Cmark>e\u003C/mark> EuroMed Rights – sulle frontiere tecnologiche della Fortezza Europa.\r\n\r\nAscoltiamo alcuni contributi inviatici da Antonella Napolitano, curatrice del report Artificial intelligence: the new frontier of the EU’s border externalisation strategy nei quali si affronta la dimensione economica, tecnologica, ma anche di eccezione normativa \u003Cmark>e\u003C/mark> morale, che caratterizza le evoluzioni della War on Migrants.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 29 ore 13:30 - Estrus records 38 minuti [Estrus Records]:\r\n\r\nShovelin’ The Shit Since ’87 il libro definitivo sulla storia dell’etichetta GaragePunkTrashSurfR’n’r statunitense ESTRUS RECORDS\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 29 ore 21 - Psychotronic radio vol. 5 34 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra \u003Cmark>e\u003C/mark> straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio \u003Cmark>e\u003C/mark> pellicole infuocate!!\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 9 - Escartoun, la federazione delle libertà 23 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nItinerari di autonomia, eresia \u003Cmark>e\u003C/mark> resistenza nelle Alpi Occidentali.\r\n\r\nNel 1713 il Trattato di Utrecht pone fine alla vicenda storica della Confederazione degli Escartons. Formalmente nata nel 1343 con la Grande Charte des Libertès Briançonnaises, essa \u003Cmark>è\u003C/mark> in realtà il culmine di un’organizzazione secolare di comunità federate tra loro, eredi di una millenaria resistenza che oppone i montanari delle Alpi ai poteri che si sono susseguiti nei tentativi di “pacificare” \u003Cmark>e\u003C/mark> “normalizzare” un territorio ribelle, sempre in lotta a difesa della propria autonomia. Un cammino incompiuto, come dimostra la resistenza che in Valsusa continua; una resistenza che oggi, confrontandosi con i propri precedenti passi, non può che acquistare ulteriore consapevolezza \u003Cmark>e\u003C/mark> forza per le battaglie presenti \u003Cmark>e\u003C/mark> per quelle a venire.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 12:30 - Tutta colpa dei padroni? 7 12 minuti [Marcello Pini \u003Cmark>e\u003C/mark> Federico Bosis]:\r\n\r\nVuoi gli aumenti? Sciopera! Scopri falsi miti, regole \u003Cmark>e\u003C/mark> problematiche di questa formidabile arma dei lavoratori.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 17:30 - Fratture: Contro la guerra alle droghe 48 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca \u003Cmark>e\u003C/mark> analisi del carcere \u003Cmark>e\u003C/mark> della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze \u003Cmark>e\u003C/mark> detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 22:30 - Musick To Play In The Dark intervista i The Danse Society 71 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nUna lunga intervista chiacchierata, realizzata con due componenti dei The Danse Society, all'interno della trasmissione Musick to play in the dark.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 00:30 - IconOut Records - Disco funk mix 61 minuti [IconOut Records]:\r\n\r\nMixtape sul genere disco funk compilato dalla IconOut Records.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 31 ore 9 - Ruanda 1994 26 minuti [Radio Blackout, Radio Kalakuta]:\r\n\r\nA 30 anni dal genocidio dei \u003Cmark>Tutsi\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> degli \u003Cmark>Hutu\u003C/mark> moderati raccontiamo gli antefatti della colonizzazione belga che ha seminato l’odio etnico \u003Cmark>e\u003C/mark> le responsabilita’ dei francesi nel sostegno al governo dell’hutu power .\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 31 ore 16 - Podcast Franti pt. 4 53 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori \u003Cmark>e\u003C/mark> di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso \u003Cmark>e\u003C/mark> della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso \u003Cmark>è\u003C/mark> frutto di un lavoro collettivo, \u003Cmark>e\u003C/mark> per il collettivo questo lavoro \u003Cmark>è\u003C/mark> pensato \u003Cmark>e\u003C/mark> svolto: per gli studenti, i docenti \u003Cmark>e\u003C/mark> gli educatori, \u003Cmark>e\u003C/mark> tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni \u003Cmark>e\u003C/mark> del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 9 - Sfruttamento settore alberghiero 22 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nInchiesta \u003Cmark>e\u003C/mark> testimonianze sullo sfruttamento nel settore alberghiero \u003Cmark>e\u003C/mark> del lusso\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 15 - American punk hc 80's - Illinois 62 minuti [Radio Blackout, Radio kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 19 - L'alba di tutto pt.3 73 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nL’alba di tutto \u003Cmark>è\u003C/mark> un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: \u003Cmark>e\u003C/mark> se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi \u003Cmark>e\u003C/mark> sperimentare modalità di organizzazione sociale? Se smettessimo di proiettare le nostre istanze politiche su un passato di migliaia \u003Cmark>e\u003C/mark> migliaia di anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero \u003Cmark>e\u003C/mark> non con i prosciutti liberali sugli occhi? Ci renderemmo conto che la storia dell’umanità \u003Cmark>è\u003C/mark> stata un carosello di infinite possibilità di organizzazione sociale, moltissime delle quali avevano modalità pratiche per contenere il potere \u003Cmark>e\u003C/mark> garantire la libertà a tutt.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 2 ore 9 Lettera Samah Jabr su massacro a Gaza 11 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n“Testimoniare affinché le umiliazioni, le torture, le conseguenze dell’occupazione non rimangano sepolte nel silenzio \u003Cmark>e\u003C/mark> non consumino per sempre l’anima di chi vi si oppone”.\r\n\r\nLettura di un messaggio di Samah Jabr, psichiatra Palestinese che lavora a Gaza, inviato al collettivo anti-psichiatrico Antonin Artaud il 17/11/2023\r\n\r\nAutrice del libro “Dietro i fronti. Cronache di una psichiatra psicoterapeuta palestinese sotto occupazione” \u003Cmark>e\u003C/mark> “Sumud. Resistere all’oppressione” editi da Sensibili alle foglie.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 2 ore 13:30 Intervista al musicista portoghese RAIA 22 minuti [Radio Blackout, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista al musicista portoghese RAIA realizzata dalla redazione di No Trip For Cats\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 2 ore 19 Quelli della THC Blob 40 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl meglio di “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore 9 Un sabato italiano megamix 61 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nMixtape di musica italiana realizzato durante il periodo pandemico da radio kebab\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore Una tendenza eccessiva in tutto 60 minuti [Federico Pit]:\r\n\r\nIn memoria di Alberto Grifi \u003Cmark>e\u003C/mark> di tuttɜ lɜ giovanɜ del Parco Lambro\r\n\r\nDiscorso iniziale di Fabrizio Passarella - Digital collage realizzati con pagine di giornali \u003Cmark>e\u003C/mark> riviste di movimento del periodo\r\n\r\nDedicato a M.\r\n\r\nIl mixtape rende omaggio al movimento italiano degli anni '70 ricordando la storia del « meraviglioso disastro» dell'edizione del 1976 del « festival del proletariato giovanile di Parco Lambro ».\r\n\r\nAlla sua sesta edizione il festival, nato dal sogno di unire la parte psichedelica del movimento con la parte più politicizzata (legata alle esperienze dei gruppi quali Lotta continua, Avanguardia Operaia, ecc.) registra la sua più grande crisi.\r\n\r\nSi verifica infatti una grossa spaccatura tra l'organizzazione del festival \u003Cmark>e\u003C/mark> la base dellɜ partecipantɜ.\r\n\r\nQuella di Parco Lambro \u003Cmark>è\u003C/mark> un’aggregazione sociale \u003Cmark>e\u003C/mark> politica, che vuole creare una città temporanea dentro la città. Ad affluire al festival sono ragazzɜ dei circoli del proletariato giovanile, delle radio libere, i collettivi femministi \u003Cmark>e\u003C/mark> omosessuali, alternativɜ \u003Cmark>e\u003C/mark> freaks.\r\n\r\nIl« personale» \u003Cmark>è\u003C/mark> politico, il comunismo si vuole concreto, sfacciato \u003Cmark>e\u003C/mark> immediato, la festa deve essere di tuttɜ. La contestazione della dimensione commerciale del festival si trasforma subito in una domanda di autogestione. Il palco viene occupato. Contro il caro prezzi di cibi \u003Cmark>e\u003C/mark> bevande cominciano gli espropri \u003Cmark>e\u003C/mark> contro tutti gli schemi morali borghesi si organizza una gigantesca tarantella \u003Cmark>e\u003C/mark> si comincia a ballare nudi. Sul lungo '68 italiano tuttavia, \u003Cmark>e\u003C/mark> anche su Parco Lambro, comincia ad affacciarsi anche « l'angelo del male »dell'eroina.\r\n\r\nGli Area, il leggendario gruppo psichedelico di Demetrio Stratos cominciano il loro live suonando « Caos parte II »: il pianista srotola due cavi scoperti in mezzo al pubblico collegati ad un sintetizzatore che se toccati interagiscono col suono \u003Cmark>e\u003C/mark> alzano le frequenze dello strumento.Subito dopo, il gruppo attacca con la sua versione de L'Internazionale.\r\n\r\nMusiche da queste label incredibili: Turspios, Random Numbers, Worst Records \u003Cmark>e\u003C/mark> altre...\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore 23:30 Dengue Dengue Dengue live al blackout fest 2018 72 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna tempesta tropicale digitalizzata, sparata attraverso contorsioni di cumbia oscura \u003Cmark>e\u003C/mark> mega bassi direttamente dalla registrazione del live al Blkackout fest 2018\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 9 Con gli insorti Naxaliti pt. 1 \u003Cmark>e\u003C/mark> pt. 2 24 \u003Cmark>e\u003C/mark> 32 minuti [Radio Alpi libere]:\r\n\r\nBenvenuti in India. La più grande Democrazia del mondo. Vessillo della Modernità trionfante.«…foreste, montagne \u003Cmark>e\u003C/mark> sistemi idrici vengono devastati dalle razzie delle multinazionali… interi ecosistemi vengono distrutti dalle miniere di bauxite \u003Cmark>e\u003C/mark> minerale ferroso…».Un «ecocidio» fatto di deportazioni, desertificazione \u003Cmark>e\u003C/mark> una vera \u003Cmark>e\u003C/mark> propria campagna militare, lanciata dal governo indiano contro la dilagante sollevazione armata delle popolazioni tribali \u003Cmark>e\u003C/mark> dei guerriglieri naxaliti.Sul cammino del Progresso, infuria la guerra civile…\r\n\r\nArundhati Roy \u003Cmark>è\u003C/mark> una scrittrice, non \u003Cmark>è\u003C/mark> una militante “maoista”. Armata di curiosità, ha vissuto con i guerriglieri naxaliti nelle zone tribali dell’India in cui brucia l’insurrezione, realizzando un reportage intenso, ricco di spunti preziosi. Non \u003Cmark>è\u003C/mark> un’ideologia preconfezionata, ma il contatto epidermico con i miliziani \u003Cmark>e\u003C/mark> con la gente dei villaggi, nelle giornate di marcia nella foresta \u003Cmark>e\u003C/mark> nelle notti passate insieme sotto le stelle, a dare forma alla sua narrazione \u003Cmark>e\u003C/mark>, con essa, alla sua limpida \u003Cmark>e\u003C/mark> inequivocabile scelta di campo.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 20 Occult punk gang compilation per RBO 61 minuti [Occult punk gang]:\r\n\r\nOccult Punk Gang produce manifesti fotocopiati male da una grigia Milano, fa concerti \u003Cmark>e\u003C/mark> diffonde musica malsana. In questa edizione digitale puoi trovare un set fatto per Radio Blackout.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 22 Il direttore del teatro pt. 1 11 minuti [Michele Mazzani]:\r\n\r\nUna scurissima parabola del totalitarismo a cura del maestro svizzero Friedrich Dürrenmatt, letta \u003Cmark>e\u003C/mark> interpretata dal maestro della Scarnanza Michele Mazzani.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 00:30 Stato Brado Italo Libera Vinyl Mix 2020 50 minuti [Stato Brado]:\r\n\r\nA journey into freak music, groovy records, italo disco and everything in between run by Gabriele Guazzo.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 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\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 ore 8,30 - Sfruttamento settore alberghiero 22 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nInchiesta e testimonianze sullo sfruttamento nel settore alberghiero e del lusso\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Sfruttamento-settore-alberghiero_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 ore 11,30 - Os Cangaceiros 11 minuti [Porfido]:\r\n\r\nTeoria e pratica di lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. Fuori da ogni intento apologetico, la lettura dei testi contenuti in questa pubblicazione può fornire alcuni spunti di riflessione sulle possibili prospettive anti-politiche di una lotta contro l’istituzione carceraria, che non si può concepire senza attaccare in tutti i suoi aspetti la società che la ospita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Os-Cangaceiros.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 ore 12 - Ruanda 1994 26 minuti [Radio blackout, Radio kalakuta]:\r\n\r\nA 30 anni dal genocidio dei Tutsi e degli Hutu moderati raccontiamo gli\r\nantefatti della colonizzazione belga che ha seminato l’odio etnico e le\r\nresponsabilita’ dei francesi nel sostegno al governo dell’hutu power .\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Ruanda-1994_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 17 ore 8,30 - Lettera di Samah Jabr su massacro a Gaza 11 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n“Testimoniare affinché le umiliazioni, le torture, le conseguenze dell’occupazione non rimangano sepolte nel silenzio e non consumino per sempre l’anima di chi vi si oppone”.\r\n\r\nLettura di un messaggio di Samah Jabr, psichiatra Palestinese che lavora a Gaza, inviato al collettivo anti-psichiatrico Antonin Artaud il 17/11/2023\r\n\r\nAutrice del libro “Dietro i fronti. Cronache di una psichiatra psicoterapeuta palestinese sotto occupazione” e “Sumud. Resistere all’oppressione” editi da Sensibili alle foglie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Lettera-Samah-Jabr-su-massacro-a-Gaza-tradotta_10.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 ore 8,30 - Report su AI e confini 22 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nEstratti dalle puntate del 17 e 24 luglio 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia:\r\n\r\nSi è recentemente tenuto un incontro internazionale – curato da Statewatch e EuroMed Rights – sulle frontiere tecnologiche della Fortezza Europa.\r\n\r\nAscoltiamo alcuni contributi inviatici da Antonella Napolitano, curatrice del report Artificial intelligence: the new frontier of the EU’s border externalisation strategy nei quali si affronta la dimensione economica, tecnologica, ma anche di eccezione normativa e morale, che caratterizza le evoluzioni della War on Migrants.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/BH_ai-borders_20min.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 ore 8,30 - Escartoun, la federazione delle libertà 23 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nItinerari di autonomia, eresia e resistenza nelle Alpi Occidentali.\r\n\r\nNel 1713 il Trattato di Utrecht pone fine alla vicenda storica della Confederazione degli Escartons. Formalmente nata nel 1343 con la Grande Charte des Libertès Briançonnaises, essa è in realtà il culmine di un’organizzazione secolare di comunità federate tra loro, eredi di una millenaria resistenza che oppone i montanari delle Alpi ai poteri che si sono susseguiti nei tentativi di “pacificare” e “normalizzare” un territorio ribelle, sempre in lotta a difesa della propria autonomia. Un cammino incompiuto, come dimostra la resistenza che in Valsusa continua; una resistenza che oggi, confrontandosi con i propri precedenti passi, non può che acquistare ulteriore consapevolezza e forza per le battaglie presenti e per quelle a venire.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Escarton-radio-alpi-libere_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 ore 13,30 - San Basilio 8/9/1974 29 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nRicordo di una battaglia che tra il 5 e l’8 Settembre del ’74 coinvolse l’intero quartiere di San Basilio, e non solo, in una dura lotta di strada contro governo e polizia. Un ricordo vivido nel suo significato più indimenticabile: fu una ribellione giusta in cui nessuno chinò la testa; e allo stesso tempo un ricordo cangiante rielaborato attorno a piccoli dettagli e aneddoti consegnati ad un’oralità fluttuante come la memoria.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/San-Basilio-8_9_1974_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 ore 20,30 - Quelli della THC Blob 40 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl meglio di “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Quelli-della-THC-Blob_40mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 ore 9,30 - Audiodocumentario Saharawi pt.3 26 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Audiodocumentario-Saharawi_3Tullio-Togni_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 ore 19,30 - Con gli insorti Naxaliti pt.1 24 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nBenvenuti in India. La più grande Democrazia del mondo. Vessillo della Modernità trionfante.«…foreste, montagne e sistemi idrici vengono devastati dalle razzie delle multinazionali… interi ecosistemi vengono distrutti dalle miniere di bauxite e minerale ferroso…».Un «ecocidio» fatto di deportazioni, desertificazione e una vera e propria campagna militare, lanciata dal governo indiano contro la dilagante sollevazione armata delle popolazioni tribali e dei guerriglieri naxaliti.Sul cammino del Progresso, infuria la guerra civile…\r\n\r\nArundhati Roy è una scrittrice, non è una militante “maoista”. Armata di curiosità, ha vissuto con i guerriglieri naxaliti nelle zone tribali dell’India in cui brucia l’insurrezione, realizzando un reportage intenso, ricco di spunti preziosi. Non è un’ideologia preconfezionata, ma il contatto epidermico con i miliziani e con la gente dei villaggi, nelle giornate di marcia nella foresta e nelle notti passate insieme sotto le stelle, a dare forma alla sua narrazione e, con essa, alla sua limpida e inequivocabile scelta di campo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Con-gli-insorti-Naxaliti-nel-cuore-della-foresta-indiana_1@radio-alpi-libere_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 ore 20,30 - Con gli insorti Naxaliti pt.2 32 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Con-gli-insorti-Naxaliti-nel-cuore-della-foresta-indiana_2@-radio-alpi-libere.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 ore 10 - Cinema Underground: Antonio Margheriti 18 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nAnthony M. Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundAntonioMargheriti_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 ore 13,30 - Maggot Brain 23 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","15 Aprile 2024","2024-04-21 17:04:44","Black Holes dal 15 al 21 aprile",1713199389,[406,973,411,977,1617,980,1618,1619,417,420,987,989,992,235,1620,1010,1011,1020,447,1621,1024,451,1028,1031,155,1036,1038,1042,1622,1623,1047,1624,1048,472,1051,477,1625,1059,488,1626,493,1627,501,1071,1072,504,207,1628,1629,1630,1076,1631,1080,517,1083,1632,1092,534,1633,1098],"http://radioblackout.org/tag/antonio-margheriti/","http://radioblackout.org/tag/audiocapitoli-di-porfido/","http://radioblackout.org/tag/audiodocumentario/","http://radioblackout.org/tag/effetti-speciali/","http://radioblackout.org/tag/funkadelic/","http://radioblackout.org/tag/lotta-anticarceraria/","http://radioblackout.org/tag/lotta-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/maggot-brain/","http://radioblackout.org/tag/movimento-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/os-cangaceiros/","http://radioblackout.org/tag/porfido/","http://radioblackout.org/tag/sabotaggio/","http://radioblackout.org/tag/sahara/","http://radioblackout.org/tag/saharawi/","http://radioblackout.org/tag/san-basilio/","http://radioblackout.org/tag/tullio-togni/","http://radioblackout.org/tag/underground/",[539,1111,544,1115,1635,1118,1636,1637,550,553,1125,1127,1130,239,1638,1148,1149,1158,350,1639,1162,583,1166,1169,18,1174,1176,1180,1640,1641,1185,1642,1186,354,1189,608,1643,1197,356,1644,352,1645,361,1209,1210,334,15,1646,1647,1648,1214,1649,1218,358,1221,1650,1230,347,1651,1236],"Antonio Margheriti","audiocapitoli di Porfido","audiodocumentario","effetti speciali","Funkadelic","lotta anticarceraria","lotta per la casa","Maggot brain","movimento per la casa","Os Cangaceiros","Porfido","sabotaggio","Sahara","saharawi","san basilio","tullio togni","underground",{"post_content":1653,"tags":1657},{"matched_tokens":1654,"snippet":1655,"value":1656},[162,74,161],"30 anni dal genocidio dei \u003Cmark>Tutsi\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> degli \u003Cmark>Hutu\u003C/mark> moderati raccontiamo gli\r\nantefatti della"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 ore 8,30 - Sfruttamento settore alberghiero 22 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nInchiesta \u003Cmark>e\u003C/mark> testimonianze sullo sfruttamento nel settore alberghiero \u003Cmark>e\u003C/mark> del lusso\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Sfruttamento-settore-alberghiero_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 ore 11,30 - Os Cangaceiros 11 minuti [Porfido]:\r\n\r\nTeoria \u003Cmark>e\u003C/mark> pratica di lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. 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Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundAntonioMargheriti_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 ore 13,30 - Maggot Brain 23 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n[audio 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