","Catania. La polizia pesta le sex worker a San Berillo","post",1616518042,[59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/catania/","http://radioblackout.org/tag/gentrification/","http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-poveri/","http://radioblackout.org/tag/guerra-tra-poveri/","http://radioblackout.org/tag/immigrati-gambiani/","http://radioblackout.org/tag/immigrati-senegalesi/","http://radioblackout.org/tag/pestaggio-sex-workers/","http://radioblackout.org/tag/riqualificazioni-escludenti/","http://radioblackout.org/tag/san-berillo/","http://radioblackout.org/tag/sex-workers/","http://radioblackout.org/tag/turistizzazione/","http://radioblackout.org/tag/violenza-poliziesca/",[15,72,73,23,25,29,31,33,19,17,21,27],"gentrification","guerra ai poveri",{"post_content":75,"tags":80},{"matched_tokens":76,"snippet":78,"value":79},[77],"senegalesi","alla terza comunità degli emigranti \u003Cmark>senegalesi\u003C/mark>, abitano il quartiere da diverso","Il 18 marzo durante un controllo di polizia nel quartiere di San Berillo, scoppia un diverbio tra una ragazza trans e un poliziotto. Subito i tutori dell’ordine chiamano i rinforzi e parte il violento pestaggio della ragazza. I poliziotti fanno irruzione anche nella sua casa e lì continuano a picchiarla. Il telefonino di chi stava provando a documentare l’aggressione viene prontamente sequestrato. La ragazza e altre due persone saranno poi portate questura.\r\nSin qui i fatti.\r\n\r\nMa cosa succede nel quartiere?\r\nDa anni, il quartiere di San Berillo è oggetto di attenzioni ed interessi economici che mirano alla gentrificazione dei suoi spazi.\r\nI quartieri popolari e più poveri di Catania si trovano, storicamente, nel centro cittadino.\r\nTuttavia, nel corso del tempo la dinamica si è invertita.\r\nAttraverso le operazioni di \"riqualificazione\" e \"rigenerazione\" degli spazi urbani si è avviato un processo di turistificazione in alcune aree del centro storico cittadino, con conseguente innalzamento del prezzo degli immobili e degli affitti. Questo ha portato, nei fatti, ad un'espulsione di alcuni pezzi della popolazione verso le aree urbane periferiche (come, per esempio, a Librino e Monte Po)\r\nVia Gemellaro, Via Etnea, Piazza Carlo Alberto, Piazza Teatro, Piazza Università, Via Garibaldi, Via Antonino Coppola, Via San Giuliano, Castello Ursino, la Pescheria: sono le aree che hanno visto spuntare come \"funghi\" numerosi locali quali trattorie, ristorantini a tema e tutto il solito circo che questo tipo di operazioni di solito si porta dietro. Il target è chiaro: il denaro dei facoltosi turisti che visitano la città etnea. Meglio se non italiani, e meglio ancora se impaccati di soldi.\r\n\r\nDa qualche anno a questa parte, con la riqualificazione di Piazza delle Belle (ora rinominata Piazza Goliarda Sapienza), il processo di gentrificazione in corso ha cominciato a lambire il quartiere di San Berillo, riuscendo a penetrare, al momento, nell'area occidentale del suddetto.\r\n\r\nA partire dalla primavera dello scorso anno, in coincidenza con il lockdown nazionale, questo processo si è temporaneamente ed apparentemente fermato.\r\n\r\nEppure già questa estate qualcosa cominciava a ribollire: non mancavano infatti le proteste del solito comitato di residenti stufi del \"degrado\", portato dalla presenza dei gambiani e dei/delle sex workers a ridosso di Corso Sicilia.\r\n\r\nComunità, queste, che insieme alla terza comunità degli emigranti \u003Cmark>senegalesi\u003C/mark>, abitano il quartiere da diverso tempo.\r\n\r\nC'è da dire, comunque, che i rapporti tra i gambiani e i/le sex workers non sono certo idilliaci.\r\n\r\nDa tempo, infatti, i/le sex workers lamentano le continue molestie ed aggressioni fisiche da parte dei gambiani.\r\n\r\nTale situazione è resa ancora più problematica dal fatto che quest'ultimi vendano e consumino sostanze stupefacenti – date dai clan mafiosi e, quindi, rendendoli delle vere proprie pedine -, rendendo di fatto impossibili dei rapporti pacifici.\r\n\r\nLa presenza della polizia nel quartiere è dovuta, principalmente, all'attività di spaccio da parte dei gambiani.\r\n\r\nQuesta situazione va a creare un fastidio per i/le sex workers lì presenti in quanto fa desistere i clienti dall'avvicinarsi.\r\n\r\nIn una guerra fra persone emarginate, chi ne approfitta sono quei soggetti che vogliono avviare un processo gentrificativo all'interno del quartiere.\r\n\r\nCon la scusa della \"rigenerazione urbana\", tutta una serie di sigle, aziende e associazioni (quali ISTICA, Trame di Quartiere, Cogip Holding etc), hanno in programma una serie di progetti culturali, turistici ed edilizi espressi in una bella conferenzina ad hoc dal suggestivo titolo “Riqualificazione e recupero Rione S. Berillo\", svoltasi il 23 Settembre 2020.\r\n\r\nDa un'intervista rilasciata a Meridionews, il presidente di Trame di Quartiere Lo Re spiega che: \"Una soluzione efficace sarebbe mettere insieme le due questioni: case vuote e persone senza casa. In questo senso, si deve tenere conto del fatto che tutti gli abitanti (non solo i residenti, ma anche chi vive per strada) non sono un problema ma una risorsa. Un secondo aspetto fondamentale è quello della coprogettazione. Non siamo d'accordo a un'ottica competitiva del bando che fa vincere il progetto più bello da calare sul quartiere. Piuttosto, pensiamo che bisognerebbe lavorare ad avvisi di collaborazione tra associazioni, abitanti e professionisti avendo di mira la sostenibilità economica e sociale\".\r\n\r\nDietro tutte queste belle paroline quali \"sostenibilità\", \"coprogettazione\" ed il sempreverde \"risorse\", noi leggiamo una chiara volontà dei partecipanti nel voler spartirsi il quartiere, e un reale disinteresse, quando non vera e propria avversione, verso quella popolazione considerata \"degradata\".\r\n\r\nDi esempi del genere troviamo casi in cui si è fatta intervenire la polizia per scacciare i senzatetto da un palazzo occupato, oppure, la retorica associazionistica che fa passare i/le sex workers del quartiere come “freak” o fenomeni da baraccone.\r\n\r\nLe situazioni che abbiamo descritto, quali gli interventi della polizia, la narrazione tossica massmediatica e gli interessi economici (mascherati da ipocrisia umanitaria) non sono altro che forme di violenza fisica e psicologica contro i/le sex workers e i residenti di un intero quartiere.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio, un compagno di Catania\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-23-san-berillo-claudio.mp3\"][/audio]",[81,83,85,87,89,93,96,98,100,102,104,106],{"matched_tokens":82,"snippet":15},[],{"matched_tokens":84,"snippet":72},[],{"matched_tokens":86,"snippet":73},[],{"matched_tokens":88,"snippet":23},[],{"matched_tokens":90,"snippet":92},[91],"immigrati","\u003Cmark>immigrati\u003C/mark> gambiani",{"matched_tokens":94,"snippet":95},[91,77],"\u003Cmark>immigrati\u003C/mark> \u003Cmark>senegalesi\u003C/mark>",{"matched_tokens":97,"snippet":31},[],{"matched_tokens":99,"snippet":33},[],{"matched_tokens":101,"snippet":19},[],{"matched_tokens":103,"snippet":17},[],{"matched_tokens":105,"snippet":21},[],{"matched_tokens":107,"snippet":27},[],[109,117],{"field":34,"indices":110,"matched_tokens":113,"snippets":116},[111,112],5,4,[114,115],[91,77],[91],[95,92],{"field":118,"matched_tokens":119,"snippet":78,"value":79},"post_content",[77],1157451471441625000,{"best_field_score":122,"best_field_weight":123,"fields_matched":124,"num_tokens_dropped":45,"score":125,"tokens_matched":124,"typo_prefix_score":45},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",6646,{"collection_name":56,"first_q":29,"per_page":128,"q":29},6,{"facet_counts":130,"found":14,"hits":155,"out_of":191,"page":14,"request_params":192,"search_cutoff":35,"search_time_ms":111},[131,137],{"counts":132,"field_name":135,"sampled":35,"stats":136},[133],{"count":14,"highlighted":134,"value":134},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":138,"field_name":34,"sampled":35,"stats":153},[139,141,143,145,147,149,151],{"count":14,"highlighted":140,"value":140},"cie",{"count":14,"highlighted":142,"value":142},"Pisa",{"count":14,"highlighted":144,"value":144},"carcere",{"count":14,"highlighted":146,"value":146},"repressione",{"count":14,"highlighted":148,"value":148},"Giuseppe Uva",{"count":14,"highlighted":150,"value":150},"lo Stato uccide",{"count":14,"highlighted":152,"value":152},"Franco Serantini",{"total_values":154},7,[156],{"document":157,"highlight":178,"highlights":183,"text_match":186,"text_match_info":187},{"comment_count":45,"id":158,"is_sticky":45,"permalink":159,"podcastfilter":160,"post_author":134,"post_content":161,"post_date":162,"post_excerpt":163,"post_id":158,"post_modified":164,"post_thumbnail":165,"post_title":166,"post_type":167,"sort_by_date":168,"tag_links":169,"tags":177},"8359","http://radioblackout.org/podcast/lo-stato-tortura-e-uccide-da-franco-serantini-a-giuseppe-uva/",[134],"A quarant'anni dalla morte di Franco Serantini l'assemblea degli Anarchici Toscani ha deciso di organizzare a Pisa, per il 12 maggio, una manifestazione nazionale anarchica.\r\nOggi più che mai è doveroso riprendersi le piazze e le strade della città con un corteo, forti anche delle ragioni e delle idee per cui Franco lottava.\r\n\r\nQuello del 12 maggio non è solo un corteo per tenere viva la memoria della criminalità dello Stato ma per ribadire che pestaggi, torture, uccisioni sono ancora pratica diffusa contro oppositori politici, movimenti sociali e, soprattutto, immigrati, poveri, senzacasa, tossicodipendenti… Nelle strade, nelle carceri, nei CIE\r\n\r\nAnarres ne ha discusso con Robertino Barbieri di Pisa: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/2012-04-22-Robertino-barbieri-stato-uccide.mp3|titles=2012 04 22 Robertino barbieri stato uccide]\r\n\r\nScarica l’audio\r\n\r\nDi seguito l’appello per il corteo\r\n\r\nSABATO 12 MAGGIO\r\nPisa – Piazza Sant'antonio – ore 15\r\n\r\nFranco Serantini faceva parte del gruppo anarchico Pinelli di Pisa, che aveva sede in via San Martino. La volontà di lottare per una società di liberi e di eguali lo univa ai compagni ed a tanti altri giovani proletari, in una fase di grande fermento sociale; era sicuramente una pagina nuova della sua giovane e difficilissima vita, che aveva conosciuto l'abbandono, l'orfanotrofio e la durezza delle istituzioni.\r\nL'impegno di Franco si dispiegava nelle iniziative sociali di quegli anni, come l'esperienza del “mercato rosso” nel quartiere popolare del CEP, ma anche, in senso specificamente politico, nella campagna contro la strage di Stato, per la difesa della memoria di Pinelli, per la scarcerazione di Valpreda e di altri compagni. Dopo le grandi lotte del '68 e del '69, padroni e fascisti cercavano di rialzare la testa rispondendo con la strategia della tensione e sferrando una feroce campagna antianarchica.\r\n\r\nIl 5 maggio del 1972 Franco partecipa ad una presidio contro il comizio del fascista Niccolai\r\nIl presidio viene duramente attaccato dalla polizia. Franco viene circondato sul Lungarno Gambacorti da un gruppo di poliziotti del I Raggruppamento celere di Roma, e pestato a sangue. Portato nel carcere Don Bosco, Franco sta male, ma le sue condizioni vengono ignorate, nonostante si aggravino rapidamente. Dopo due giorni di agonia e coma, Franco muore. E' il 7 maggio 1972.\r\n\r\nI suoi funerali vedono una grande partecipazione popolare.\r\n\r\nAnno dopo anno, si susseguono le manifestazioni di piazza in sua memoria. Inoltre, a Torino gli viene dedicata una scuola, a Pisa una lapide viene collocata all'ingresso di palazzo Thouar, dove Franco visse nell'ultimo periodo della sua vita. Negli anni nascerà in città la biblioteca a lui intitolata, e nella piazza S. Silvestro, nota a tutti come piazza Serantini, verrà posto un monumento dedicato a Franco, dono dei cavatori di Carrara.\r\n\r\nIn una situazione sociale e politica come quella che stiamo attraversando, in cui aumenta la stretta della repressione, in cui si giunge persino a parlare di leggi speciali contro gli anarchici, sentiamo la necessità di unirci in un momento di lotta comune.\r\nPer questo gli Anarchici Toscani invitano tutti i compagni a partecipare a livello nazionale alla manifestazione del 12 maggio.\r\nUna manifestazione che porterà in piazza non solo una parte della storia del Movimento Anarchico, ma anche un aspetto importante della memoria della città di Pisa.\r\n\r\nA 40 anni di distanza da quei fatti siamo nuovamente di fronte ad un attacco feroce da parte dello Stato e dei suoi apparati repressivi contro ogni manifestazione di dissenso.\r\nDai recenti arresti ai danni dei compagni e delle compagne del movimento NO TAV che da venti anni si oppone alla costruzione dell'alta velocità in val di Susa, passando per gli innumerevoli episodi di repressione e costante minaccia che gli apparati repressivi operano, ormai quotidianamente, nei diversi contesti di lotta. E accanto alla repressione attuata con manganelli e lacrimogeni, quella pervasiva e diffusa del controllo sociale contro tutti coloro che muovono una critica radicale al paradigma dominante e desiderano sperimentare la praticabilità di un metodo e di un agire basati sulla libertà, sulla giustizia sociale, sull'eguaglianza reale e soprattutto sulla solidarietà.\r\nPerché tutto questo è pratica rivoluzionaria.\r\nLa repressione ed il controllo sociale si realizzano massimamente nelle istituzioni totali e nelle strutture detentive. Ecco dunque le politiche razziste e la reclusione e deportazione dei migranti in istituzioni repressive come i CIE; ecco la recrudescenza neofascista, alimentata dalle istituzioni, dalla chiesa, dai padroni. Una violenza che si scatena, come nei casi di Torino e di Firenze, ora contro i rom, ora contro lavoratori senegalesi, ora contro qualsiasi settore sociale marginale.\r\n\r\nSi cerca di dividere il fronte degli sfruttati, sempre più esteso a causa degli attacchi alle generali condizioni di vita, alimentando l'odio dello straniero e la rottura di meccanismi di solidarietà.\r\nIn questo contesto, per i governi risulta fondamentale rafforzare il razzismo e il fascismo.\r\n\r\nSi rende quindi necessario oggi come 40 anni fa combattere con la solidarietà ogni forma di fascismo, razzismo ed esclusione. Per una società che spezzi le catene dei confini fisici e mentali che attualmente ci vengono imposti ed entro i quali ci vogliono costringere.\r\n\r\nFacciamo appello a tutti coloro che vorranno scendere in piazza per ricordare Franco Serantini, anarchico, rivoluzionario.\r\nFacciamo appello a tutti coloro che vorranno scendere in piazza contro la repressione, contro il razzismo, contro ogni fascismo.\r\nPer una società di liberi e di eguali.\r\n\r\n Anarchici Toscani\r\nper contatti e adesioni: anarchicitoscani@autistiche.org","23 Aprile 2012","A quarant'anni dalla morte di Franco Serantini l'assemblea degli Anarchici Toscani ha deciso di organizzare a Pisa, per il 12 maggio, una manifestazione nazionale anarchica.\r\nOggi più che mai è doveroso riprendersi le piazze e le strade della città con un corteo, forti anche delle ragioni e delle idee per cui Franco lottava.\r\n\r\nQuello del 12 maggio non è solo un corteo per tenere viva la memoria della criminalità dello Stato ma per ribadire che pestaggi, torture, uccisioni sono ancora pratica diffusa contro oppositori politici, movimenti sociali e, soprattutto, immigrati, poveri, senzacasa, tossicodipendenti… Nelle strade, nelle carceri, nei CIE\r\n\r\nAnarres ne ha discusso con Robertino Barbieri di Pisa: \r\n\r\nScarica l’audio\r\n\r\nDi seguito l’appello per il corteo\r\n\r\nSABATO 12 MAGGIO\r\nPisa – Piazza Sant'antonio – ore 15\r\n\r\nFranco Serantini faceva parte del gruppo anarchico Pinelli di Pisa, che aveva sede in via San Martino. 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