","Iran: una lettura della \"guerra dei 12 giorni\"","post",1751128751,[63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/decoloniale/","http://radioblackout.org/tag/imperialismo/","http://radioblackout.org/tag/iran/",[67,15,68],"#decoloniale","Iran",{"tags":70},[71,73,76],{"matched_tokens":72,"snippet":67},[],{"matched_tokens":74,"snippet":75},[15],"\u003Cmark>imperialismo\u003C/mark>",{"matched_tokens":77,"snippet":68},[],[79],{"field":37,"indices":80,"matched_tokens":81,"snippets":83},[29],[82],[15],[75],578730123365712000,{"best_field_score":86,"best_field_weight":87,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":49,"score":88,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":90,"highlight":110,"highlights":120,"text_match":84,"text_match_info":126},{"cat_link":91,"category":92,"comment_count":49,"id":93,"is_sticky":49,"permalink":94,"post_author":52,"post_content":95,"post_date":96,"post_excerpt":55,"post_id":93,"post_modified":97,"post_thumbnail":98,"post_thumbnail_html":99,"post_title":100,"post_type":60,"sort_by_date":101,"tag_links":102,"tags":106},[46],[48],"94221","http://radioblackout.org/2024/12/siria-la-sfida-di-una-ricostruzione-indipendente-dagli-interessi-imperialisti/","Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all'interno del media di informazione indipendente Parole d'Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.\r\n\r\nInnanzitutto, abbiamo provato a comprendere quali sono state le forze in campo che hanno permesso la caduta del regime andando ad analizzare il soggetto Hayat Tahrir Al-Sham, la sua genesi e il suo progetto politico. Non è possibile leggere la situazione senza una ferma consapevolezza del ruolo di Stati come la Turchia, gli USA e Israele che rappresentano gli interessi imperialisti e che all'oggi concretamente costituiscono un ostacolo ulteriore per le resistenze palestinesi e libanesi nell'area. La formazione jihadista salafita (HTS) viene infatti definita come una forza pro-americana e imperialista-compatibile, in quanto resasi protagonista di un intervento militare, supportato e finanziato da Turchia, Qatar e con il supporto di armi e forze ucraine, che ha condotto all'indebolimento dell'Asse della Resistenza.\r\n\r\nOggi la sfida che si apre per il popolo siriano, con il quale viene ribadito più volte nel corso dell'intervista, si gioisce per la fine di una durissima dittatura, la riapertura delle prigioni e la cacciata di Assad, si riassume nella possibilità o meno di poter decidere per il proprio avvenire che risulta essere particolarmente complesso. Il progetto imperialista potrebbe beneficiare di una situazione di caos che porterebbe al collasso della Siria, se non sarà capace di costituirsi in uno Stato nazionale indipendente e unito, sia dal punto di vista degli USA sia dal punto di vista di Israele che oggi allarga la sua sfera di controllo nella regione controllando le alture del Golan e continuando i bombardamenti. Ma anche ovviamente dal punto di vista del primo attore in causa che sta beneficiando di questo passaggio, ossia la Turchia, che come prima preoccupazione ha quella di attaccare le regioni del nord con l'intenzione di minare la rivoluzione curda e distruggere l'amministrazione autonoma del nord-est.\r\n\r\nIn questo senso, si apre uno scenario ancora pieno di domande senza risposta ma che vede nell'ipotesi di un territorio diviso in zone controllate da gruppi di provenienza jihadista pro-imperialista una probabilità, ancorata anche in una storia coloniale che nel corso degli anni ha riproposto opzioni di questo genere. L'unica certezza è che l'Occidente teme l'ondata migratoria e un nuovo esodo di rifugiati come nel 2011.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Yussef-Boussoumah-2024_12_12_2024.12.12-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","12 Dicembre 2024","2024-12-12 14:57:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/proxy-image-1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"156\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/proxy-image-1-300x156.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/proxy-image-1-300x156.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/proxy-image-1.jpeg 474w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti",1734015428,[103,64,104,105],"http://radioblackout.org/tag/hts/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/siria/",[107,15,108,109],"hts","palestina","Siria",{"tags":111},[112,114,116,118],{"matched_tokens":113,"snippet":107},[],{"matched_tokens":115,"snippet":75},[15],{"matched_tokens":117,"snippet":108},[],{"matched_tokens":119,"snippet":109},[],[121],{"field":37,"indices":122,"matched_tokens":123,"snippets":125},[29],[124],[15],[75],{"best_field_score":86,"best_field_weight":87,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":49,"score":88,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},{"document":128,"highlight":149,"highlights":161,"text_match":84,"text_match_info":167},{"cat_link":129,"category":130,"comment_count":49,"id":131,"is_sticky":49,"permalink":132,"post_author":52,"post_content":133,"post_date":134,"post_excerpt":55,"post_id":131,"post_modified":135,"post_thumbnail":136,"post_thumbnail_html":137,"post_title":138,"post_type":60,"sort_by_date":139,"tag_links":140,"tags":145},[46],[48],"88166","http://radioblackout.org/2024/03/julian-assange-anatomia-di-una-persecuzione-politica/","Il 20 Febbraio 2024 sono iniziate le udienze dinnanzi all’High Court britannica concluse il 25 febbraio, il cui verdetto andrà a stabilire se Julian Assange ha diritto a chiedere un ulteriore accertamento sull’estradizione richiesta dagli Stati Uniti al governo britannico, già concessa nel 2022 dalla prima ministra inglese Priti Patel. \r\n\r\nIl fondatore di Wikileaks rischia 175 anni di carcere per accuse di tradimento rivoltegli da uno stato che non è il suo, ma del quale ha diffuso documenti secretati, fatti trapelare da vari informatori, che liberamente possono avere accesso al sito crittografato allo scopo di proteggere ogni fonte. Quei documenti dall'Afghanistan, all'Iraq, alla prigione di Guantanamo testimoniano le efferatezze compiute dal governo statunitese e dal suo braccio armato. La fondamentale importanza dei documenti fatti trapelare da Chelsea Manning (CableGate) nel comprovare la corruzione della macchina diplomatica e delle forever war statunitensi, emblema del capitalismo bellico ha scatenato la macchina della vendetta di Uncle Sam.\r\n\r\nNell’effettivo, ben prima di questa possibile condanna, ad Assange la libertà è negata dal 2019. Dall'aprile di quell'anno si trova infatti rinchiuso nel carcere di Belmarsh in Inghilterra, in una condizione di tortura ed isolamento.\r\n\r\nLa sua condanna è un attacco, o meglio una minaccia, al giornalismo investigativo e critico tutto, alla trasparenza e al libero accesso all'informazione. Con questa consapevolezza sono molte le campagne nate sotto il nome di Free Julian Assange, a cui ha aderito anche Tricontinental: Institute of social resource (https://thetricontinental.org) di cui abbiamo intervistato il direttore Vijay Prashad.\r\n\r\nQui la traduzione dell'intervista con Vijay Prashad, giornalista e storico.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/VIJAYPRASHADINTERVISTA.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL'audio originale dell'intervista con Vijay Prashad\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/AssangePrashadInglese-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","22 Marzo 2024","2024-03-23 21:01:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Immagine-23-03-24-20.53-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"146\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Immagine-23-03-24-20.53-300x146.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Immagine-23-03-24-20.53-300x146.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Immagine-23-03-24-20.53-1024x499.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Immagine-23-03-24-20.53-768x374.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Immagine-23-03-24-20.53.jpg 1210w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Julian Assange: anatomia di una persecuzione politica",1711123225,[141,64,142,143,144],"http://radioblackout.org/tag/guerra-dellinformazione/","http://radioblackout.org/tag/julian-assange/","http://radioblackout.org/tag/liberta-di-stampa/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[146,15,147,148,21],"guerra dell'informazione","Julian Assange","libertà di stampa",{"tags":150},[151,153,155,157,159],{"matched_tokens":152,"snippet":146},[],{"matched_tokens":154,"snippet":75},[15],{"matched_tokens":156,"snippet":147},[],{"matched_tokens":158,"snippet":148},[],{"matched_tokens":160,"snippet":21},[],[162],{"field":37,"indices":163,"matched_tokens":164,"snippets":166},[29],[165],[15],[75],{"best_field_score":86,"best_field_weight":87,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":49,"score":88,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},{"document":169,"highlight":194,"highlights":208,"text_match":84,"text_match_info":214},{"cat_link":170,"category":172,"comment_count":49,"id":174,"is_sticky":49,"permalink":175,"post_author":52,"post_content":176,"post_date":177,"post_excerpt":55,"post_id":174,"post_modified":178,"post_thumbnail":179,"post_thumbnail_html":180,"post_title":181,"post_type":60,"sort_by_date":182,"tag_links":183,"tags":189},[171],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[173],"Blackout Inside","58985","http://radioblackout.org/2020/04/bolsovirus-contro-tutti-e-il-capitalismo-imperialista-bellezza/","Morire di virus o morire di fame. In Brasile le classi sfruttate sono oggi strette tra queste due opzioni presentate dalle fazioni interne alla classe dominante. Sia Bolsonaro che Doria, Maia, Toffoli o Witzel concordano nello scaricare sui lavoratori i costi della crisi, nell'abbandonare i lavoratori informali, nel ridurre i salari dei lavoratori pubblici e nel contenere il tetto della spesa pubblica secondo la PEC 95.\r\nTuttavia la crisi ha fatto emergere una situazione di duplice potere tra governo federale e i governatori: Bolsonaro ha rinnegato il proprio ministro della salute, Doria si è posizionato contro il presidente, in sintesi l'ampio campo politico reazionario, strutturato attorno alla difesa della governabilità e all'approvazione della riforma pensionistica, è semplicemente esploso. Senza tralasciare che Bolsonaro da tempo porta avanti un progetto bonapartista, mentre nel frattempo circolano voci di un (ennesimo) golpe bianco avvenuto negli ultimi giorni all'interno dei palazzi.\r\n\r\nBolsonaro è un neofascista irresponsabile, ma c'è una logica dietro alle sue azioni. Bolsonaro segue Trump e il progetto imperialista americano: un recente editoriale sul Wall Street Journal aveva avvertito che la depressione economica sarebbe stata peggio della pandemia. Bolsonaro difende gli interessi della classe che lo appoggia: tra salvare vite umane, evitare una calamità negli ospedali e salvare gli affari, ha preso una decisione. In Brasile ci sono più di trenta milioni di persone con più di 60 anni e un sistema di salute pubblica assolutamente inadeguato a rispondere ai bisogni delle classi popolari. Se il tasso di mortalità è equivalente a ciò che è noto a livello internazionale, migliaia di vite saranno messe a repentaglio, forse peggio. Per Bolsonaro, però, il contagio di massa è il male minore, il presidente è il braccio di una frazione della borghesia brasiliana terrorizzata dall'inevitabile recessione.\r\n\r\nIn questa prima puntata sul Brasile ai tempi del Covid-19, abbiamo parlato degli interessi e movimenti interni alla classe dominante con Luciano, attivista di Sao Paulo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/brasil.mp3\"][/audio]","4 Aprile 2020","2020-04-04 14:54:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/153989-sd-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/153989-sd-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/153989-sd-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/153989-sd.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Bolsovirus contro tutti? 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Lui, storicamente conservatore, amico dei presidenti e delle famiglie dell’oligarchia, gradualmente ruppe con le 14 famiglie proprietarie del Salvador per schierarsi con i peones schiavizzati nelle piantagioni, che si erano ribellati scatenando la ferocia repressiva dei latifondisti con i loro bracci militare ed ecclesiastico. L'assassinio di Romero, ordito dagli squadroni della morte dell'ex maggiore Roberto d'Aubuisson, ha contribuito a far precipitare definitivamente El Salvador in una guerra civile di 12 anni che ha ucciso oltre 75.000 persone e ha visto commettere atroci violenze per mano dello Stato e di milizie paramilitari con il determinante contributo degli Stati Uniti.\r\n\r\nQuarant'anni dopo l'assassinio, il neoliberismo imperialista continua a fomentare una guerra sociale senza fine in Salvador, rimasto \"cortile di casa\" degli USA, che nel frattempo deportano i migranti salvadoregni verso abusi e morte. Le relazioni capitalistiche di sfruttamento producono un continuum di violenza con livelli di disuguaglianza, povertà e emigrazione ancora più alti rispetto alla fine della guerra civile nel 1992.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alfredo Luis Somoza, scrittore e giornalista:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/Somoza-Salvador.mp3\"][/audio]","26 Marzo 2020","2020-03-26 16:08:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/el_salvador_violence_73510.jpg-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/el_salvador_violence_73510.jpg-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/el_salvador_violence_73510.jpg-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/el_salvador_violence_73510.jpg-1024x684.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/el_salvador_violence_73510.jpg-768x513.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/el_salvador_violence_73510.jpg-1536x1025.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/el_salvador_violence_73510.jpg-2048x1367.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","El Salvador a 40 anni dall'omicidio di Romero: la guerra sociale non è mai finita",1585228964,[229,64,187,230,231,144,232],"http://radioblackout.org/tag/guerra-civile/","http://radioblackout.org/tag/oscar-romero/","http://radioblackout.org/tag/salvador/","http://radioblackout.org/tag/violenza/",[234,15,23,235,236,21,237],"guerra civile","Oscar Romero","salvador","violenza",{"tags":239},[240,242,244,246,248,250,252],{"matched_tokens":241,"snippet":234},[],{"matched_tokens":243,"snippet":75},[15],{"matched_tokens":245,"snippet":23},[],{"matched_tokens":247,"snippet":235},[],{"matched_tokens":249,"snippet":236},[],{"matched_tokens":251,"snippet":21},[],{"matched_tokens":253,"snippet":237},[],[255],{"field":37,"indices":256,"matched_tokens":257,"snippets":259},[29],[258],[15],[75],{"best_field_score":86,"best_field_weight":87,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":49,"score":88,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},{"document":262,"highlight":279,"highlights":287,"text_match":84,"text_match_info":293},{"cat_link":263,"category":264,"comment_count":49,"id":265,"is_sticky":49,"permalink":266,"post_author":52,"post_content":267,"post_date":268,"post_excerpt":55,"post_id":265,"post_modified":269,"post_thumbnail":270,"post_thumbnail_html":271,"post_title":272,"post_type":60,"sort_by_date":273,"tag_links":274,"tags":277},[46],[48],"18064","http://radioblackout.org/2013/09/larte-della-menzogna/","Nella storia dell’industria della menzogna quale parte integrante dell’apparato industriale-militare dell’imperialismo il 1989 è un anno di svolta. Nicolae Ceausescu è ancora al potere in Romania. Come rovesciarlo? I mass media occidentali diffondono in modo massiccio tra la popolazione romena le informazioni e le immagini del «genocidio» consumato a Timisoara dalla polizia per l’appunto di Ceausescu.\r\nCos’era avvenuto in realtà? Avvalendosi dell’analisi di Debord relativa alla «società dello spettacolo», un illustre filosofo italiano (Giorgio Agamben) ha sintetizzato in modo magistrale la vicenda di cui qui si tratta:\r\n«Per la prima volta nella storia dell’umanità, dei cadaveri appena sepolti o allineati sui tavoli delle morgues [degli obitori] sono stati dissepolti in fretta e torturati per simulare davanti alle telecamere il genocidio che doveva legittimare il nuovo regime.Ciò che tutto il mondo vedeva in diretta come la verità vera sugli schermi televisivi, era l’assoluta non-verità; e, benché la falsificazione fosse a tratti evidente, essa era tuttavia autentificata come vera dal sistema mondiale dei media, perché fosse chiaro che il vero non era ormai che un momento del movimento necessario del falso. Così verità e falsità diventavano indiscernibili e lo spettacolo si legittimava unicamente mediante lo spettacolo.\r\nTimisoara è, in questo senso, l’Auschwitz della società dello spettacolo: e come è stato detto che, dopo Auschwitz, è impossibile scrivere e pensare come prima, così, dopo Timisoara, non sarà più possibile guardare uno schermo televisivo nello stesso modo».\r\n\r\nCosì, attraverso vari passaggi, questo meccanismo si è perfezionato diventando la cifra della guerra contemporanea, dall'Iraq al Kosovo, sino all'assordante propaganda sui gas che Assad avrebbe usato in Siria.\r\nAscolta il contributo del filosofo italiano Domenico Losurdo\r\n\r\nLosurdo","10 Settembre 2013","2013-09-13 13:09:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/images-164x110.jpg","\u003Cimg width=\"164\" height=\"229\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/images.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","L'arte della menzogna",1378837546,[275,64,276],"http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/internazionale/",[18,15,278],"internazionale",{"tags":280},[281,283,285],{"matched_tokens":282,"snippet":18},[],{"matched_tokens":284,"snippet":75},[15],{"matched_tokens":286,"snippet":278},[],[288],{"field":37,"indices":289,"matched_tokens":290,"snippets":292},[29],[291],[15],[75],{"best_field_score":86,"best_field_weight":87,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":49,"score":88,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},6645,{"collection_name":60,"first_q":15,"per_page":296,"q":15},6,{"facet_counts":298,"found":296,"hits":336,"out_of":511,"page":29,"request_params":512,"search_cutoff":38,"search_time_ms":513},[299,312],{"counts":300,"field_name":309,"sampled":38,"stats":310},[301,303,305,307],{"count":29,"highlighted":302,"value":302},"anarres",{"count":29,"highlighted":304,"value":304},"frittura mista",{"count":29,"highlighted":306,"value":306},"liberation front",{"count":29,"highlighted":308,"value":308},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":311},4,{"counts":313,"field_name":37,"sampled":38,"stats":334},[314,316,318,320,322,324,326,328,330,332],{"count":29,"highlighted":315,"value":315},"russia",{"count":29,"highlighted":317,"value":317},"albania",{"count":29,"highlighted":319,"value":319},"epidemia",{"count":29,"highlighted":321,"value":321},"biometria",{"count":29,"highlighted":323,"value":323},"anarchici",{"count":29,"highlighted":325,"value":325},"el salvador",{"count":29,"highlighted":327,"value":327},"Giò Palazzo",{"count":29,"highlighted":329,"value":329},"radio venceremos",{"count":29,"highlighted":331,"value":331},"rivoluzione sandinista",{"count":29,"highlighted":333,"value":333},"Carlos Henríquez Consalvi",{"total_values":335},19,[337,371,393,433,458,483],{"document":338,"highlight":351,"highlights":359,"text_match":366,"text_match_info":367},{"comment_count":49,"id":339,"is_sticky":49,"permalink":340,"podcastfilter":341,"post_author":302,"post_content":342,"post_date":343,"post_excerpt":55,"post_id":339,"post_modified":344,"post_thumbnail":345,"post_title":346,"post_type":347,"sort_by_date":348,"tag_links":349,"tags":350},"70791","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-10-settembre-la-normalita-del-precariato-aborto-libere-senza-legge-femminicidi-donne-afgane-sguardo-neocoloniale-imperialismo-femminismo/",[302],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","16 Settembre 2021","2021-09-16 11:41:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/sul-filo-2-200x110.jpg","Anarres del 10 settembre. La normalità del precariato. Aborto: libere, senza legge. Femminicidi. Donne afgane: sguardo neocoloniale, imperialismo, femminismo...","podcast",1631792496,[],[],{"post_content":352,"post_title":356},{"matched_tokens":353,"snippet":354,"value":355},[15],"salvate”?\r\nRiflessioni su sguardo neocoloniale, \u003Cmark>imperialismo\u003C/mark>, femminismo.\r\nVi proponiamo un articolo","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Nel precedente approfondimento ci eravamo concentrati sulla repressione, in questo invece cercheremo di affrontare il tema delle azioni.\r\n\r\nLa strategia portata avanti viene descritta come composta da due modalità: accountable (che abbiamo tradotto come “rivendicate personalmente pubblicamente”) e un-accountable (“non-rivendicate personalmente pubblicamente”), dove la modalità accountable prevede una sorta di sinergia tra l’azione diretta e la politicizzazione del processo, mentre la seconda il non farsi beccare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BCUPCB_PalestineAction-longNEW.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nALBANIA: LA MILITARIZZAZIONE DEI CPR PASSA ANCHE DAGLI APPALTI\r\n\r\nGrazie al contributo di Marika Ikonomu, coautrice di CPR Spa e di una recente inchiesta pubblicata sul Domani, approfondiamo alcuni aspetti meno visibili che hanno caratterizzato la realizzazione da parte del governo italiano di due centri di detenzione per migranti in Albania.\r\n\r\nOltre ai processi di esternalizzazione, in questo caso la militarizzazione del contrasto alle migrazioni (War on Migrants) si evidenzia anche dall’assegnazione degli appalti, diventata appannaggio del Ministero della Difesa italiano:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Radio_Marika-AlbaniaMIX.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSORVEGLIANZA BIOMETRICA ALLE FRONTIERE E AI NELLA WAR ON MIGRANTS\r\n\r\nGrazie al contributo di Antonella Napolitano, partendo dalle ricerche presso Hermes Center e EuroMedRights, andiamo a osservare come la vulnerabilità delle persone migranti e la loro discriminazione e criminalizzazione si producano anche attraverso la trasformazione della loro identità e delle loro vite in dati.\r\n\r\nSe l’apparato normativo produce la criminalizzazione primaria della persona migrante (il processo di clandestinizzazione), quello tecnologico produce una criminalizzazione secondaria, generata dalla sua iper-rappresentazione nei database biometrici ad uso delle forze repressive.\r\n\r\nUn altro fenomeno riguarda il ruolo delle tecnologie all’interno dei processi di esternalizzazione delle frontiere e di arruolamento di gendarmi, osservando come questi strumenti rinforzino la dimensione autoritaria dei nuovi alleati dell’Europa nella War on Migrants.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/ANTONELLA-BIOMETRICS-mixdown.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTutte le nostre esistenze hanno una sorta di “doppio digitale” che si compone nei datasets ad uso di strutture istituzionali (dai dati biometrici della Carta di Identià Elettronica ai curricula scolastici, dalla fedina penale alla dichiarazione dei redditi e via dicendo) o di attori commerciali (i profili che sono la merce “semilavorata” del capitalismo della sorveglianza); ma attorno a questa rappresentazione in dati si possono produrre processi di esclusione, di vulnerabilizzazione, di messa al bando, che rimandano al concetto di Banopticon (coniato dal sociologo della sorveglianza Dider Bigo a partire dal concetto di Panopticon – di onnivisione applicata prima al carcere da Bentham e poi riconosciuta nella sua estensione di dispostivo sociale di controllo e conoscenza da Foucault e altri – se il Panopticon tutto vuole conoscere e disciplinare, il Banopticon conosce per escludere – “mettere al bando”).","30 Ottobre 2024","2025-06-29 18:14:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bcupcb-campus-pal-borders-200x110.jpg","PALESTINE ACTION - MILITARIZZAZIONE CPR ALBANIA - BIOMETRIA, AI E WAR ON MIGRANTS",1730285491,[406,407,408,409,410,411,412,413,414],"http://radioblackout.org/tag/albania/","http://radioblackout.org/tag/azione-diretta/","http://radioblackout.org/tag/biometria/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/intelligenza-artificiale/","http://radioblackout.org/tag/palestine-action/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[317,416,321,417,418,419,420,421,422],"azione diretta","cpr","frontiere","intelligenza artificiale","Palestine action","repressione","war on migrants",{"post_content":424},{"matched_tokens":425,"snippet":426,"value":427},[15],"alle persone migranti, industria bellica, \u003Cmark>imperialismo\u003C/mark> e genocidio in Palestina.\r\n\r\n \r","La puntata di lunedì 28 ottobre 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia è andata in onda dallo studio mobile di Radio Blackout, posizionato per l’occasione – insieme alla crew dell’info e di Harraga - al Campus Einaudi dell’Università di Torino: una mattinata dedicata alla controinformazione su centri di detenzione per migranti, frontiere, guerra alle persone migranti, industria bellica, \u003Cmark>imperialismo\u003C/mark> e genocidio in Palestina.\r\n\r\n \r\n\r\nPALESTINE ACTION: AZIONE DIRETTA E STRATEGIA PROCESSUALE\r\n\r\nTorniamo a parlare (in differita) con un compagno di Palestine Action. 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In mezzo al caos mediatico le voci di cui più abbiamo sentito l’assenza sono quelle di persone, collettivi ed esperienze che si stanno organizzando concretamente per rispondere alla guerra. \r\n\r\nDopo le prime puntate degli scorsi venerdì (ascoltabili qui, qui e qui), vogliamo dare continuità ad un approfondimento controinformativo che metta al centro le voci e le esperienze di solidarietà, mutualismo, diserzione, critica e resistenza varie che si muovono dentro, contro e attorno al conflitto. Abbiamo ricevuto complimenti e critiche, pensiamo di aver innalzato una serie di contraddizioni, ed è proprio questa la motivazione che ci spinge ad andare avanti. \r\n\r\n\r\nLa guerra continua, e ha mostrato tutte le sue brutalità, con le immagini dei vari massacri che ci palesano tutta la sua violenza. Ci si trova oggi ad impietosirci per le atrocità dei corpi lasciati marcire a Bucha, Irpin e nei dintorni di Kyiv, ma la guerra è questa, non c'è guerra senza sangue, senza morte, senza crimini, senza strage.\r\n\r\n\r\nLa dinamica bellica sembra cambiare, con una parziale ritirata russa da alcuni territori, e la riavanzata delle truppe ucraine. Si parla di eventuali fini delle ostilità, di date. Come già detto molte volte, tutto ciò non cambia la brutalità della guerra. Non cambia lo scenario di morte passato e futuro, e soprattutto non fa venire meno il bisogno di mettere al centro narrazioni altre rispetto a quelle propugnate dai media mainstram. Non cambia il clima militaresco, bellicista e nazionalista in cui siamo immersi. Il mondo dell’informazione oggi è sempre più drammaticamente ostaggio della guerra. La guerra è entrata nella testa di molti. Ha colonizzato il linguaggio. Monopolizzato i loro palinsesti. Occupato il loro stesso immaginario. E semplificato alla velocità della luce la complessità delle situazioni reali, riconducendola all’unico vettore dominante: la “logica delle armi”.\r\n\r\nOra più che mai, dove il conflitto potrebbe acuirsi ancora di più, o dove si potranno aprire eventual fasi di ricostruzione e accordi, il successo di un movimento contro la guerra e di una critica antimilitarista in Ucraina dipende dalla nostra capacità di sfuggire alle trappole nazionaliste. Non vogliamo infatti cadere in un appoggio acritico a forme che rischiano di ammiccare ad uno o ad un'altro nazionalismo, ma provare a dare elementi e spunti di lettura aggiuntivi, per una prospettiva libertaria e anti-imperialista sul conflitto che ci aiuti a posizionarci e prendere decisioni basate su una conoscenza più ampia e complessa, come d'altronde la guerra è. \r\n\r\n\r\n\r\nQuest’oggi la puntata ha avuto diversi punti centrali: abbiamo ascoltato un testo di riflessione sulla guerra in corso proposto da \"Antiautoritari per la Solidarietà Internazionale\", poi ci siamo spostate in Russia ascolando un lungo contributo sulle possibilità di obiezione e diserzione durante questo conflitto, siamo andati in Bielorussia ascoltando le parole di un compagno anarchico spiegandoci bene l'urgenza dal loro punto di vista della resistenza contro l'invasione russa, e infine siamo tornate qui con una serie di domande fatte al giornalista e scrittore Yurii Colombo che conosce bene il contesto russo ed ex-sovietico.\r\n\r\n\r\nQui, per iniziare, una serie di poesie di Marco Rovelli, lette magistralmente dal nostro tecnico-intellettuale:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/poesie.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nA seguire, \"Dodici tesi sulla guerra in corso\", dal sito Internazionale Vitalista (qui)\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/12_tesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nLa prima diretta con Elena Popova (Movimento per gli Obiettori di Coscienza russi), grazie alla quale entriamo nel dettaglio nelle possibilità di obiezione e diserzione alla guerra in Russia, di quanto sia diffusa e reale questa scelta e in che contesto sociale si inserisce nella Russia di oggi (maggiori info qui):\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/elena_popova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nLa seconda diretta con un compagno della Croce Nera Anarchica Bielorussa, con il quale affrontiamo diversi temi, dalla situazione politica in Bielorussa, a come lo scoppio della guerra abbia ancora reso più difficile le possibiltà di antagonismo o resistenza sotto il regime di Aljaksandr Lukašėnka, sino alla lucida consapevolezza della necessità politica e storica, per le regioni dell'area ex sovietica, di combattere l'invasore russo e il suo imperialismo:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/bielorussia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nInfine, mandiamo in onda una serie di domande fatte a Yurii Colombo, giornalista, scrittore, esperto di storia, politica e cultura Russa e di tutto il blocco ex-Sovietico, redattore del sito e canale Telegram Matrioska.info. Tali registrazioni sono state fatte presso l'Edera Squat a Torino, al termine di una chiaccherata pubblica con Yurii Colombo. Potete trovare l'intera intervista, di cui consigliamo altamente l'ascolto completo, qui\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/yurii.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nCome sempre, un ringraziamento a tutt* le persone intervistate, a chi si è spes* per rendere queste dirette possibili, a chi ci ha fornito i contatti e a chi ci ha ascoltato. \r\n\r\nStay tuned su RadioBlackout 105.250 per la prossima puntata!\r\n\r\n\r\n\r\nQui in seguito alcuni link di riferimento per le realtà che abbiamo sentito oggi e alcuni approfondimenti secondo noi di interesse generale attorno al tema della guerra.\r\n\r\n\r\nUCRAINA\r\n\r\n\r\nhttps://operation-solidarity.org/ (News dall'Ucraina dall'Organizzazione Operation-Solidarity)\r\n\r\n\r\n\r\nUkraine. Un messaggio da un anarchic* bieloruss* rifiguat* che viveva in Polonia e ora è volontari* combattente in Ucraina (Enough is Enough)\r\n\r\nhttps://enoughisenough14.org/2022/04/07/message-from-a-belarusian-anarchist-fighting-in-ukraine/\r\n\r\n\r\nMigranti Bloccati in Ukraina\r\nhttps://www.hrw.org/news/2022/04/04/migrants-asylum-seekers-locked-ukraine\r\n\r\nCentri di Detenzione in Ucraina (AlJazeera)\r\n\r\nhttps://www.aljazeera.com/news/2022/4/4/fear-grows-for-migrants-held-in-ukraines-detention-centre\r\n\r\n\r\n\r\nTecnologie Riconoscimento Facciale Ucraina\r\nhttps://actforfree.noblogs.org/post/2022/04/06/ukraine-a-technological-war-profiteer/\r\n\r\n\r\n\r\nLettere dall'Ucraina Parte 3 (Vitalista)\r\nhttps://vitalista.in/2022/04/02/lettere-dallucraina-parte-3/\r\n\r\n\r\nAZIONI E SOLIDARIETA'\r\n\r\n\r\nVille Russe Danneggiate sul Lago di Como\r\nhttps://milano.repubblica.it/cronaca/2022/04/06/news/vladimir_solovyev_russia_putin_incendio_villa_loveno_lago_di_como-344362133/\r\n\r\nhttps://twitter.com/nexta_tv/status/1511685791923294218?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1511685791923294218%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Foperation-solidarity.org%2F\r\n\r\n\r\nRUSSIA\r\n\r\nAvtonom.org Censurato e Bloccato in Russia (Enough is Enough)\r\n\r\nhttps://enoughisenough14.org/2022/04/05/avtonom-org-is-now-officially-blocked-in-russia/\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nProspettive di Lotte Sociali in Russia e Bielorussia (Crimethinc)\r\nhttps://it.crimethinc.com/2022/04/06/and-after-the-war-the-prospects-for-social-struggles-in-ukraine-belarus-and-russia\r\n\r\n\r\n\r\nMatrioska.info (per aggiornamenti dalla Russia e dintorni)\r\nhttps://www.matrioska.info/\r\n\r\nLa guerra non ha il congiuntivo ma l'economia sì (un articolo di Yurii Colombo su OGZero)\r\nhttps://ogzero.org/la-guerra-non-ha-il-congiuntivo-ma-leconomia-si/\r\n\r\nSul Crinale della Guerra Mondiale (Intervista fatta da Radio Blackout a Yurii Colombo)\r\nhttps://radioblackout.org/2022/04/sul-crinale-della-guerra-mondiale-discussione-con-yurii-colombo/\r\n\r\nBIELORUSSIA\r\n\r\nCompagn* di Pramen dalla Bielorussia\r\nhttps://pramen.io/en/2022/04/we-and-the-war/\r\n\r\n\r\nCroce Nera Anarchica Bielorussia\r\nhttps://abc-belarus.org/?lang=en\r\n\r\nCONTRIBUTI E PROPOSTE\r\n\r\nAssemblea Antimilitarista in Sicilia e un appello Per Chi Sente il Ticchettio\r\n\r\nhttps://ilrovescio.info/2022/03/17/per-chi-sente-il-ticchettio/\r\n\r\n\r\nALTRO\r\n\r\nArmi Vendute Italia\r\nhttps://espresso.repubblica.it/attualita/2022/04/07/news/armi_italiane_record_qatar-344519408/\r\n\r\nSede USB Perquisita Armi\r\nhttps://www.dinamopress.it/news/sede-usb-perquisita-unintimidazione-per-chi-denuncia-invio-di-armi/\r\nhttps://www.usb.it/leggi-notizia/contro-usb-una-pistola-nascosta-nel-water-le-nostre-sole-armi-sono-gli-scioperi-e-le-mobilitazioni-conferenza-stampa-alle-17-in-via-dellaeroporto-1346.html","9 Aprile 2022","2022-05-03 17:10:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/Senza-titolo-1-01-1-scaled-e1650031742567-200x110.jpg","VOCI DALL'UCRAINA, VOCI DALLA RUSSIA, VOCI DENTRO E CONTRO LA GUERRA",1649498038,[275,445,446],"http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/",[18,315,448],"Ucraina",{"post_content":450},{"matched_tokens":451,"snippet":452,"value":453},[15],"l'invasore russo e il suo \u003Cmark>imperialismo\u003C/mark>:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/bielorussia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nInfine, mandiamo in","Dall’inizio del conflitto in Ucraina siamo sottoposti a un sovraccarico di informazioni e analisi geopolitiche di ogni risma. 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Ci si trova oggi ad impietosirci per le atrocità dei corpi lasciati marcire a Bucha, Irpin e nei dintorni di Kyiv, ma la guerra è questa, non c'è guerra senza sangue, senza morte, senza crimini, senza strage.\r\n\r\n\r\nLa dinamica bellica sembra cambiare, con una parziale ritirata russa da alcuni territori, e la riavanzata delle truppe ucraine. Si parla di eventuali fini delle ostilità, di date. Come già detto molte volte, tutto ciò non cambia la brutalità della guerra. Non cambia lo scenario di morte passato e futuro, e soprattutto non fa venire meno il bisogno di mettere al centro narrazioni altre rispetto a quelle propugnate dai media mainstram. Non cambia il clima militaresco, bellicista e nazionalista in cui siamo immersi. Il mondo dell’informazione oggi è sempre più drammaticamente ostaggio della guerra. La guerra è entrata nella testa di molti. Ha colonizzato il linguaggio. Monopolizzato i loro palinsesti. Occupato il loro stesso immaginario. E semplificato alla velocità della luce la complessità delle situazioni reali, riconducendola all’unico vettore dominante: la “logica delle armi”.\r\n\r\nOra più che mai, dove il conflitto potrebbe acuirsi ancora di più, o dove si potranno aprire eventual fasi di ricostruzione e accordi, il successo di un movimento contro la guerra e di una critica antimilitarista in Ucraina dipende dalla nostra capacità di sfuggire alle trappole nazionaliste. Non vogliamo infatti cadere in un appoggio acritico a forme che rischiano di ammiccare ad uno o ad un'altro nazionalismo, ma provare a dare elementi e spunti di lettura aggiuntivi, per una prospettiva libertaria e anti-imperialista sul conflitto che ci aiuti a posizionarci e prendere decisioni basate su una conoscenza più ampia e complessa, come d'altronde la guerra è. \r\n\r\n\r\n\r\nQuest’oggi la puntata ha avuto diversi punti centrali: abbiamo ascoltato un testo di riflessione sulla guerra in corso proposto da \"Antiautoritari per la Solidarietà Internazionale\", poi ci siamo spostate in Russia ascolando un lungo contributo sulle possibilità di obiezione e diserzione durante questo conflitto, siamo andati in Bielorussia ascoltando le parole di un compagno anarchico spiegandoci bene l'urgenza dal loro punto di vista della resistenza contro l'invasione russa, e infine siamo tornate qui con una serie di domande fatte al giornalista e scrittore Yurii Colombo che conosce bene il contesto russo ed ex-sovietico.\r\n\r\n\r\nQui, per iniziare, una serie di poesie di Marco Rovelli, lette magistralmente dal nostro tecnico-intellettuale:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/poesie.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nA seguire, \"Dodici tesi sulla guerra in corso\", dal sito Internazionale Vitalista (qui)\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/12_tesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nLa prima diretta con Elena Popova (Movimento per gli Obiettori di Coscienza russi), grazie alla quale entriamo nel dettaglio nelle possibilità di obiezione e diserzione alla guerra in Russia, di quanto sia diffusa e reale questa scelta e in che contesto sociale si inserisce nella Russia di oggi (maggiori info qui):\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/elena_popova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nLa seconda diretta con un compagno della Croce Nera Anarchica Bielorussa, con il quale affrontiamo diversi temi, dalla situazione politica in Bielorussa, a come lo scoppio della guerra abbia ancora reso più difficile le possibiltà di antagonismo o resistenza sotto il regime di Aljaksandr Lukašėnka, sino alla lucida consapevolezza della necessità politica e storica, per le regioni dell'area ex sovietica, di combattere l'invasore russo e il suo \u003Cmark>imperialismo\u003C/mark>:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/bielorussia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nInfine, mandiamo in onda una serie di domande fatte a Yurii Colombo, giornalista, scrittore, esperto di storia, politica e cultura Russa e di tutto il blocco ex-Sovietico, redattore del sito e canale Telegram Matrioska.info. Tali registrazioni sono state fatte presso l'Edera Squat a Torino, al termine di una chiaccherata pubblica con Yurii Colombo. Potete trovare l'intera intervista, di cui consigliamo altamente l'ascolto completo, qui\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/yurii.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nCome sempre, un ringraziamento a tutt* le persone intervistate, a chi si è spes* per rendere queste dirette possibili, a chi ci ha fornito i contatti e a chi ci ha ascoltato. \r\n\r\nStay tuned su RadioBlackout 105.250 per la prossima puntata!\r\n\r\n\r\n\r\nQui in seguito alcuni link di riferimento per le realtà che abbiamo sentito oggi e alcuni approfondimenti secondo noi di interesse generale attorno al tema della guerra.\r\n\r\n\r\nUCRAINA\r\n\r\n\r\nhttps://operation-solidarity.org/ (News dall'Ucraina dall'Organizzazione Operation-Solidarity)\r\n\r\n\r\n\r\nUkraine. Un messaggio da un anarchic* bieloruss* rifiguat* che viveva in Polonia e ora è volontari* combattente in Ucraina (Enough is Enough)\r\n\r\nhttps://enoughisenough14.org/2022/04/07/message-from-a-belarusian-anarchist-fighting-in-ukraine/\r\n\r\n\r\nMigranti Bloccati in Ukraina\r\nhttps://www.hrw.org/news/2022/04/04/migrants-asylum-seekers-locked-ukraine\r\n\r\nCentri di Detenzione in Ucraina (AlJazeera)\r\n\r\nhttps://www.aljazeera.com/news/2022/4/4/fear-grows-for-migrants-held-in-ukraines-detention-centre\r\n\r\n\r\n\r\nTecnologie Riconoscimento Facciale Ucraina\r\nhttps://actforfree.noblogs.org/post/2022/04/06/ukraine-a-technological-war-profiteer/\r\n\r\n\r\n\r\nLettere dall'Ucraina Parte 3 (Vitalista)\r\nhttps://vitalista.in/2022/04/02/lettere-dallucraina-parte-3/\r\n\r\n\r\nAZIONI E SOLIDARIETA'\r\n\r\n\r\nVille Russe Danneggiate sul Lago di Como\r\nhttps://milano.repubblica.it/cronaca/2022/04/06/news/vladimir_solovyev_russia_putin_incendio_villa_loveno_lago_di_como-344362133/\r\n\r\nhttps://twitter.com/nexta_tv/status/1511685791923294218?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1511685791923294218%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Foperation-solidarity.org%2F\r\n\r\n\r\nRUSSIA\r\n\r\nAvtonom.org Censurato e Bloccato in Russia (Enough is Enough)\r\n\r\nhttps://enoughisenough14.org/2022/04/05/avtonom-org-is-now-officially-blocked-in-russia/\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nProspettive di Lotte Sociali in Russia e Bielorussia (Crimethinc)\r\nhttps://it.crimethinc.com/2022/04/06/and-after-the-war-the-prospects-for-social-struggles-in-ukraine-belarus-and-russia\r\n\r\n\r\n\r\nMatrioska.info (per aggiornamenti dalla Russia e dintorni)\r\nhttps://www.matrioska.info/\r\n\r\nLa guerra non ha il congiuntivo ma l'economia sì (un articolo di Yurii Colombo su OGZero)\r\nhttps://ogzero.org/la-guerra-non-ha-il-congiuntivo-ma-leconomia-si/\r\n\r\nSul Crinale della Guerra Mondiale (Intervista fatta da Radio Blackout a Yurii Colombo)\r\nhttps://radioblackout.org/2022/04/sul-crinale-della-guerra-mondiale-discussione-con-yurii-colombo/\r\n\r\nBIELORUSSIA\r\n\r\nCompagn* di Pramen dalla Bielorussia\r\nhttps://pramen.io/en/2022/04/we-and-the-war/\r\n\r\n\r\nCroce Nera Anarchica Bielorussia\r\nhttps://abc-belarus.org/?lang=en\r\n\r\nCONTRIBUTI E PROPOSTE\r\n\r\nAssemblea Antimilitarista in Sicilia e un appello Per Chi Sente il Ticchettio\r\n\r\nhttps://ilrovescio.info/2022/03/17/per-chi-sente-il-ticchettio/\r\n\r\n\r\nALTRO\r\n\r\nArmi Vendute Italia\r\nhttps://espresso.repubblica.it/attualita/2022/04/07/news/armi_italiane_record_qatar-344519408/\r\n\r\nSede USB Perquisita Armi\r\nhttps://www.dinamopress.it/news/sede-usb-perquisita-unintimidazione-per-chi-denuncia-invio-di-armi/\r\nhttps://www.usb.it/leggi-notizia/contro-usb-una-pistola-nascosta-nel-water-le-nostre-sole-armi-sono-gli-scioperi-e-le-mobilitazioni-conferenza-stampa-alle-17-in-via-dellaeroporto-1346.html",[455],{"field":364,"matched_tokens":456,"snippet":452,"value":453},[15],{"best_field_score":368,"best_field_weight":41,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":49,"score":432,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},{"document":459,"highlight":474,"highlights":479,"text_match":366,"text_match_info":482},{"comment_count":49,"id":460,"is_sticky":49,"permalink":461,"podcastfilter":462,"post_author":463,"post_content":464,"post_date":465,"post_excerpt":55,"post_id":460,"post_modified":466,"post_thumbnail":467,"post_title":468,"post_type":347,"sort_by_date":469,"tag_links":470,"tags":473},"63181","http://radioblackout.org/podcast/gli-anarchici-ai-tempi-del-colera/",[306],"liberationfront","Nel 1883 l'esercito francese, dopo una campagna militare in Indocina, importò il colera in Europa, seminando morte e terrore nelle città portuali di Tolone e Marsiglia, città in cui erano radicati tanti emigrati italiani che, vivendo in condizioni di miseria, subirono più di altri la violenza del morbo, subendo anche le ritorsioni xenofobe degli abitanti francesi.\r\n\r\nIl rientro nei confini della neonata Italia segnò anche l'arrivo del colera nel paese e più di tutte ne fece le spese la città di Napoli, la più popolosa di tutta la penisola.\r\nL'intervento medico e militare delle autorità creò un clima di tensione, sfiducia, paura che non sortì altro effetto se non allontanare la popolazione dagli ospedali e dai dottori. Infatti i rimedi erano pressoché sperimentali: fumigazioni, elettroshock, acido nello stomaco ed altre torture che sortirono il 95% di vittime tra chi andava a curarsi negli ospedali. Oltretutto chi mostrava sintomi di colera veniva portato in un lazzaretto e sottratto di tutti i propri beni.\r\nIl popolo guidato da alcune associazioni operaie si auto-organizzò per distribuire coperte pulite, cibo e acqua potabile, collaborando unicamente laddove fosse richiesto. Anche parte della borghesia volle unirsi al progetto sostenendolo con dei capitali, ma lasciando piena autonomia alle reti di mutuo appoggio che continuarono ad evitare contatti con le autorità. I campi ospedalieri auto-gestiti diedero ottimi risultati e in capo a un mese l'epidemia si ridimensionò. A questa esperienza parteciparono anche Malatesta e altri anarchici che più di tutti si impegnarono a fare pressioni sulle autorità per avere viveri e coperte pulite.\r\nQuesta esperienza venne ripresa più volte da Malatesta per dimostrare l'efficacia dell'auto-organizzazione, ma anche per sottolineare gli stretti legami tra miseria ed epidemia, sfruttamento della terra e malattie, imperialismo e odio tra i popoli.\r\n\r\nQueste lettura ci offre la possibilità di rileggere in chiave odierna l'operato dello Stato e delle autorità sanitarie per la gestione del Covid. Le verità assolute propinate da politici e scienziati si rivelano spesso attività ondivaghe che non portano rimedi efficaci, ma solo un accanimento verso la popolazione.\r\n\r\nL'articolo è stato preso dal blog CrimethInc (https://crimethinc.com/2020/05/26/gli-anarchici-contro-lepidemia-malatesta-e-la-diffusione-del-colera-nel-1884)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/colera.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","17 Settembre 2020","2020-09-17 12:26:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/morte-200x110.jpg","gli anarchici ai tempi del colera",1600345599,[471,472],"http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/epidemia/",[323,319],{"post_content":475},{"matched_tokens":476,"snippet":477,"value":478},[15],"sfruttamento della terra e malattie, \u003Cmark>imperialismo\u003C/mark> e odio tra i popoli.\r","Nel 1883 l'esercito francese, dopo una campagna militare in Indocina, importò il colera in Europa, seminando morte e terrore nelle città portuali di Tolone e Marsiglia, città in cui erano radicati tanti emigrati italiani che, vivendo in condizioni di miseria, subirono più di altri la violenza del morbo, subendo anche le ritorsioni xenofobe degli abitanti francesi.\r\n\r\nIl rientro nei confini della neonata Italia segnò anche l'arrivo del colera nel paese e più di tutte ne fece le spese la città di Napoli, la più popolosa di tutta la penisola.\r\nL'intervento medico e militare delle autorità creò un clima di tensione, sfiducia, paura che non sortì altro effetto se non allontanare la popolazione dagli ospedali e dai dottori. 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Revolución o muerte!\r\n\r\n\r\n\r\nSulle parole pronunciate dalla tonante voce di “Santiago”, Carlos Henríquez Consalvi, partiva la sigla e seguiva il programma radio ascoltato in America Latina, parte degli Stati Uniti e del mondo; per 11 anni, clandestinamente, dai monti del Morazan ogni sera alle sei, a partire dal 15 gennaio dell’81 fino al 16 Febbraio del ‘92.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=HnVZ_N5xbco\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nPartecipa alla trasmissione anche il fotografo torinese Giò Palazzo amico di \"Santiago\".\r\n\r\nDurante la puntata di fritturamista del 10/04/2018 abbiamo trasmesso l'intervista.\r\n\r\nBuon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/el-salvador_2.mp3.mp3\"][/audio]","11 Aprile 2018","2018-10-24 17:55:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/IMG_0925-200x110.jpg","radioBlackout incontra radioVenceremos",1523446043,[496,497,498,499,500],"http://radioblackout.org/tag/carlos-henriquez-consalvi/","http://radioblackout.org/tag/el-salvador/","http://radioblackout.org/tag/gio-palazzo/","http://radioblackout.org/tag/radio-venceremos/","http://radioblackout.org/tag/rivoluzione-sandinista/",[333,325,327,329,331],{"post_content":503},{"matched_tokens":504,"snippet":505,"value":506},[15],"contra la opresión y el \u003Cmark>imperialismo\u003C/mark>! 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