","La scuola secondo Valditara","post",1742312526,[58,59,60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/indicazioni-2025/","http://radioblackout.org/tag/scuola/","http://radioblackout.org/tag/scuola-autoritaria/","http://radioblackout.org/tag/scuola-sessista/","http://radioblackout.org/tag/valditara/",[27,15,29,25,19],{"post_content":65,"tags":70},{"matched_tokens":66,"snippet":68,"value":69},[67],"indicazioni","Le nuove \u003Cmark>indicazioni\u003C/mark> per la scuola primaria e","Le nuove \u003Cmark>indicazioni\u003C/mark> per la scuola primaria e dell’infanzia che sono state diffuse da una settimana ci riportano ad un clima da Minculpop, allo slogan “libro e moschetto, fascista perfetto”.\r\nAd una prima lettura sembra un ritorno al passato. Il latino nelle medie, le poesie imparate a memoria, il focus sulla storia patria rimandano direttamente al periodo intercorso tra l’istituzione della scuola media unificata e la fine degli anni Settanta.\r\nIn realtà il senso dell’operazione targata Valditara, sebbene gli strumenti paiano simili, è del tutto differente. Consentire a tutt di studiare latino e letteratura italiana nella scuola media significava dare la possibilità anche a chi proveniva dai quartieri popolari di poter accedere ai licei e, quindi, nella gerarchia valoriale dell’epoca, ad un’istruzione di tipo superiore.\r\nOggi invece fa parte del progetto di scuola sovranista, escludente, suprematista che i fascisti al governo sponsorizzano.\r\nSe a questo si aggiungono un pizzico di essenzialismo e binarismo di genere, molta propaganda cristiana, una buona dose della fantasy, tanto cara a certa destra, e, dulcis in fundo, la Bibbia, il quadro è completo.\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia Nesti, insegnante e sindacalista dell’Unicobas\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2025-03-18-patrizia-scuola-valitara.mp3\"][/audio]",[71,75,77,79,81],{"matched_tokens":72,"snippet":74},[67,73],"2025","\u003Cmark>indicazioni\u003C/mark> \u003Cmark>2025\u003C/mark>",{"matched_tokens":76,"snippet":15},[],{"matched_tokens":78,"snippet":29},[],{"matched_tokens":80,"snippet":25},[],{"matched_tokens":82,"snippet":19},[],[84,89],{"field":32,"indices":85,"matched_tokens":86,"snippets":88},[44],[87],[67,73],[74],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":68,"value":69},"post_content",[67],1157451471441625000,{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":36,"num_tokens_dropped":44,"score":96,"tokens_matched":36,"typo_prefix_score":44},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":98,"highlight":116,"highlights":121,"text_match":124,"text_match_info":125},{"cat_link":99,"category":100,"comment_count":44,"id":101,"is_sticky":44,"permalink":102,"post_author":47,"post_content":103,"post_date":104,"post_excerpt":50,"post_id":101,"post_modified":105,"post_thumbnail":106,"post_thumbnail_html":107,"post_title":108,"post_type":55,"sort_by_date":109,"tag_links":110,"tags":115},[41],[43],"98917","http://radioblackout.org/2025/07/stop-riarmo-sabato-5-luglio-giornata-di-iniziative-a-torino/","Riprendiamo da @STOPRIARMO il programma della giornata di sabato 5 luglio prevista dal percorso cittadino che vuole attivare una dimensione larga e trasversale contro la guerra, il riarmo e il genocidio in Palestina.\r\n\r\n\r\n\r\nGIORNATA STOP RIARMO// SABATO 5 LUGLIO 2025 PARCO DEL VALENTINO // INGRESSO DALL’ARCO DI PIAZZA VITTORIO // ore 16\r\n\r\nAlle 17 inizio della tavola rotonda “BLOCCARE LA GUERRA DAI NOSTRI TERRITORI E’ POSSIBILE”\r\n\r\nIl piano di riarmo europeo aggraverà le già compromesse condizioni in diversi ambiti della vita: dalla formazione alla sanità, passando per la ricerca, il lavoro salariato e la messa a disposizione di territori considerati sacrificabili. Il governo Meloni ha dichiarato la sua guerra alla popolazione accettando le indicazioni dell’amministrazione statunitense di alzare la spesa militare al 5%. La violenza con cui la guerra si manifesta per garantire al modello occidentale di sopravvivere è sotto gli occhi di tutti: il genocidio a Gaza continua sotto le telecamere a livello mondiale, soldati israeliani sparano sulla folla in attesa dei pacchi alimentari, la narrazione dominante costruisce il presunto “nemico” dal quale doversi difendere. Oggi è necessario intervenire collettivamente, ovunque, per fermare questa deriva. Conoscere i meccanismi della guerra qui e ora può permettere di organizzarsi per incepparli. A partire da un’analisi del complesso militare industriale che diventa il paradigma in base al quale strutturare l’organizzazione sociale, produttiva e non, individuiamo chi guadagna dalla finanziarizzazione della guerra e dalla riconversione industriale prendendo ad esempio la città di Torino. Per poi dare spazio alle esperienze di lotta e resistenza che già da ora hanno rappresentato dei tentativi per bloccare la guerra e praticare sostegno al popolo palestinese, a partire dai propri territori. \r\n\r\nComplesso militare industriale/finanziarizzazione della guerra/riconversione industriale: \r\n\r\n \tMichele Lancione, professore di Geografia economica e politica al Politecnico di Torino\r\n \tSusanno De Guio per Recommon, è un’associazione che lotta contro gli abusi di potere e il saccheggio dei territori per creare spazi di trasformazione nella società, in Italia, in Europa e nel mondo.\r\n \tGianni Aliotti, Sindacalista, membro dell’Osservatorio “The Weapon Watch”. \r\n \tEleonora Artesio, per il Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure & Terry Silvestrini per Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università\r\n\r\nCome bloccare la guerra: \r\n\r\n \tMovimento No Base, lotta che si oppone al progetto di base delle forze speciali dell’esercito nel territorio pisano \r\n \tTestimonianze da chi ha partecipato alla March to Gaza da Torino \r\n \tGAP, Gruppo Autonomo Portuali di Livorno\r\n\r\nA seguire cena condivisa musica con Jam Session / Resina Live / Orlandino dj Mex\r\n\r\nAi nostri microfoni Nicole\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Stop-riarmo-2025_07_03_2025.07.03-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","3 Luglio 2025","2025-07-03 15:01:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Asset-6STOP-RIARMO-POSTER-200x110.png","\u003Cimg width=\"210\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Asset-6STOP-RIARMO-POSTER-210x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Asset-6STOP-RIARMO-POSTER-210x300.png 210w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Asset-6STOP-RIARMO-POSTER-718x1024.png 718w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Asset-6STOP-RIARMO-POSTER-768x1096.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Asset-6STOP-RIARMO-POSTER-1077x1536.png 1077w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Asset-6STOP-RIARMO-POSTER-1435x2048.png 1435w\" sizes=\"auto, (max-width: 210px) 100vw, 210px\" />","Stop riarmo: sabato 5 luglio giornata di iniziative a Torino",1751554904,[111,112,113,114],"http://radioblackout.org/tag/genocidio/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/mobilitazione-contro-la-guerra/","http://radioblackout.org/tag/stopriarmo/",[21,17,31,23],{"post_content":117},{"matched_tokens":118,"snippet":119,"value":120},[73],"STOP RIARMO// SABATO 5 LUGLIO \u003Cmark>2025\u003C/mark> PARCO DEL VALENTINO // INGRESSO DALL’ARCO","Riprendiamo da @STOPRIARMO il programma della giornata di sabato 5 luglio prevista dal percorso cittadino che vuole attivare una dimensione larga e trasversale contro la guerra, il riarmo e il genocidio in Palestina.\r\n\r\n\r\n\r\nGIORNATA STOP RIARMO// SABATO 5 LUGLIO \u003Cmark>2025\u003C/mark> PARCO DEL VALENTINO // INGRESSO DALL’ARCO DI PIAZZA VITTORIO // ore 16\r\n\r\nAlle 17 inizio della tavola rotonda “BLOCCARE LA GUERRA DAI NOSTRI TERRITORI E’ POSSIBILE”\r\n\r\nIl piano di riarmo europeo aggraverà le già compromesse condizioni in diversi ambiti della vita: dalla formazione alla sanità, passando per la ricerca, il lavoro salariato e la messa a disposizione di territori considerati sacrificabili. 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Ernesto ci ha spiegato che alla trattativa di martedì diverse centinaia di opera* si sono concentrati sotto la direzione dove si doveva seguire in diretta dell’incontro a roma con governo e sindacati che non è mai partita. La reazione operaia non ha fatto attenersi infatti tutti i presenti hanno occupato la via appia antistante. Qui potete ascoltare le reazioni concitate operaie registrate durante l'occupazione:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/AUD-20250521-WA0006.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL’incontro é stato sospeso e rinviato a questa settimana, mostra le difficoltà evidenti di governo e sindacati su cui pesa anche la mobilitazione che hanno messo in campo a Taranto gli opera* una\r\nricetta/dinamica su cui bisogna insistere e su cui si lavorerà cavalcando il momento di cessione di classe.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Intervista1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento ha riguardato il referendum dell' 8 e 9 giugno. In particolare abbiamo approfondito i quattro quesiti riguardati il lavoro, grazie all' analisi di Mattia Solari della Cub di Milano. È emersa un'analisi interessante che seppur ponendo la valenza di un avanzamento dei diritti dei lavoratori, pone delle critiche sia nel merito dei quesiti, sia nel metodo contestuale di questo referendum. Il primo quesito, seppur abolendo il job act, non riattiva le tutele dell' art.18, ma quelle delle tutele flessibili della Fornero. Il secondo quesito rimette all' arbitrio dei giudici l'indennizzo per l'eventuale licenziamento per le aziende al di sotto dei 15 dipendenti. Il terzo quesito, eliminerebbe il sistema dei contratti a termine “acausali”, ma li rimanda alle fattispecie della CCNL. Ricordiamo che al momento esistono centinaia di contratti \"pirata\" e filo aziendali tali da porre una ulteriore giungla per questa materia. Sul quarto quesito invece ci si trova d'accordo in quanto finalmente estende la responsabilità del committente, appaltante lavori o servizi, per i danni derivanti dagli infortuni e malattie professionali. Infine esiste una questione di metodo politico. In una fase in cui le promesse di rivolta sindacale della CGIL non hanno prodotto nessun reale conflitto nei luoghi di lavoro, questo referendum rischia solo di normalizzare le lotte. La speranza rimane in un uso tattico del referendum per porre ulteriori rivendicazioni nei luoghi di lavoro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Intervista2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alberto Russo dell’ ANLM (Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione) manutentore che lavora in RFI (Rete Ferroviaria Italiana) sullo sciopero del 3 giugno 2025:\r\nSCIOPERO della Manutenzione Infrastruttura contro l’Accordo del 10 Gennaio e contro la Privatizzazione. In un comunicato dell'assemblea si legge:\r\n\"Dopo l’illusione che il rinnovo del CCNL potesse correggere il tiro rispetto al peso di una riorganizzazione che sta schiacciando i manutentori oramai da un anno, per capirlo basta leggerlo, occorre ribadire che non basterà un pessimo rinnovo contrattuale a normalizzarci. Da tutte le parti ci spiegano in tutti i modi possibili che ci conviene rassegnarci, che accettare questo processo distruttivo è l’unica cosa da fare, e questo sta generando molta confusione. Per questo occorre ripartire dai fatti. Il 3 Giugno, in occasione dello sciopero, anziché un presidio abbiamo\r\nritenuto più utile che i manutentori delle DOIT firmatarie e non, si confrontino sugli effetti della riorganizzazione. Sgomberiamo il campo dalle menzogne che ci rifilano tutti i giorni, perché sarà il modo migliore per farci sentire. 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