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Le domande, a partire dal 2009, sono andate via via aumentando, nonostante il ridimensionamento economico sia addirittura tra il 25 e il 30% ... come mai tante donne scelgono, pur di approfittare di questa finestra, un taglio tale del proprio redditto, che, come sappiamo, già è inferiore a quello di un uomo? E chi sono, a quale fascia di età appartengono queste donne che hanno deciso secondo il vecchio, saggio detto pochi maledetti e subito? Sono le cosiddette \"donne sandwich\", vale a dire quella generazione poco più che cinquantenne che si trova nella scomoda posizione del cuscinetto - Welfare, vale a dire con genitori anziani o molto anziani non autosufficienti, figli e figlie trentenni precari e precarie magari con figli piccoli ... 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","9 Giugno 2021","2021-06-09 14:56:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/00-damico-200x110.jpg","Anarres del 4 giugno. L’imbroglio delle energie alternative. No Tav: verso la marcia del 12 maggio. La città degli esclusi, antimilitarismo...",1623245598,[],[],{"post_content":219},{"matched_tokens":220,"snippet":221,"value":222},[101],"si sono battute contro discariche, \u003Cmark>inceneritori\u003C/mark>, megainfrastrutture, grandi navi, etc… \r\nIl","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Il segnale radio viene inviato via web a Torino, e da lì diffuso via etere e online.\r\nLo studio mobile permette non solo di ritrovarsi nel cuore della Valle, ma anche, come succederà negli anni a venire in più occasioni, di spostarsi e ritrovarsi a trasmettere direttamente nei luoghi in cui infuria la lotta, dalla roulotte installata nel cuore della Libera Repubblica della Maddalena nel 2011 al presidio Gravela nel 2012.\r\n\r\nAttivisti, esperti, cittadini e cittadine, comitati locali, in molti sono passati in diretta, e in questi tre anni Radio NOTAV è diventato un punto di riferimento radiofonico importante, dove si raccontano le esperienze di lotta e di resistenza valligiana.\r\n\r\nNel corso del tempo è stato spontaneo per la redazione ritrovare nella lotta valsusina analogie e somiglianze con altre lotte, e la rubrica “La Terra Trama” si è impegnata così a raccogliere e diffondere la testimonianza di tante altre lotte contro le nocività attive in Italia e non solo: dalla lotta No Muos in Sicilia all'opposizione popolare contro la realizzazione del Terzo Valico tra Piemonte e Liguria, da Notre Dames de Landes alle lotte contro \u003Cmark>inceneritori\u003C/mark> e discariche, contro la devastazione nucleare, e poi ancora l'Expo, la Brebemi, la Pedemontana e altre infrastrutture simili e tanto altro.",[248],{"field":198,"matched_tokens":249,"snippet":245,"value":246},[101],{"best_field_score":202,"best_field_weight":203,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":227,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":71},{"document":252,"highlight":264,"highlights":269,"text_match":200,"text_match_info":272},{"comment_count":35,"id":253,"is_sticky":35,"permalink":254,"podcastfilter":255,"post_author":88,"post_content":256,"post_date":257,"post_excerpt":41,"post_id":253,"post_modified":258,"post_thumbnail":259,"post_title":260,"post_type":132,"sort_by_date":261,"tag_links":262,"tags":263},"15345","http://radioblackout.org/podcast/bruciano-i-rifiuti-e-le-nostre-vite/",[88],"Lo hanno fatto partire di nascosto. Volevano, l’hanno detto chiaro, evitare guai con chi non era d’accordo che una mostruosa macchina spara diossina entrasse in funzione al Gerbido, a due passi da Mirafiori, Grugliasco, Beinasco.\r\nCosì venerdì scorso, senza nessun annuncio ufficiale, è partito l’inceneritore di Torino. Un’altra follia ai danni della nostra salute, utile solo ad ingrassare gli interessi di chi lucra sulla costruzione e gestione di questi impianti di morte. Il giocattolone entrato in funzione al Gerbido, pudicamente chiamato “termovalorizzatore”, ci è costato 375 milioni di euro. Chi lo ha costruito, la TRM, all’80% di proprietà Iren e l’organismo di controllo, l’ATO, a guida Foietta, promettono elettricità per 175.000 case. Peccato che in Piemonte il fabbisogno energetico sia pienamente soddisfatto dalle centrali esistenti, peccato che la raccolta differenziata si sia bloccata, peccato che il costo dell’imposta sui rifiuti sia destinato ad aumentare per coprire i costi del camino spara diossina del Gerbido.\r\nUn doppio spreco: uno spreco di soldi, uno spreco di materiali preziosi che potrebbero essere riusati e riciclati invece di andare in fumo. Se a questo aggiungiamo il fatto che in fumo ci va anche la nostra salute abbiamo un’idea del business che si è consumato ai danni di tutti per il profitto dei soliti pochi.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Maurizio Zicanu, del coordinamento contro gli inceneritori, che ci ha aiutati a capirne di più.\r\nAscolta la sua intervista:\r\n2013 04 26 zicanu inceneritore","27 Aprile 2013","2018-10-17 22:59:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/inceneritore-2-200x110.jpg","Bruciano i rifiuti e le nostre vite",1367081439,[],[],{"post_content":265},{"matched_tokens":266,"snippet":267,"value":268},[101],"Zicanu, del coordinamento contro gli \u003Cmark>inceneritori\u003C/mark>, che ci ha aiutati a","Lo hanno fatto partire di nascosto. 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Tradotto dal formale al concreto significa che la proposta del ministro non è che un canovaccio genericissimo sul quale il governo vuole una delega in bianco. L'ex comandante militare della Nato ha parlato di \"una riforma strutturale, profonda che nasce dall'esigenza di tener conto del nuovo scenario internazionale pur nell'ambito della difficoltà di reperire risorse finanziarie\" dovuta alla crisi.\r\nLa riforma prevede una riduzione del personale – civile e militare – della Difesa e un incremento nelle spese per armamenti e “missioni all’estero”. Gran clamore ha fatto la notizia che l’Italia acquisterà “solo” 90 cacciabombardieri F35, anziché i 135 previsti inizialmente. Peccato che la spesa non diminuirà, perché l’aumento contestuale del prezzo di questi aerei fa sì che il costo per la collettività resti invariato.\r\nPer quanto riguarda la riduzione di spesa per il personale siamo di fronte al classico gioco delle tre carte: sposto di qua, sposto di là e alla fine non sai dove ho messo la carta con il fante in tenuta di guerra. Ormai da molti anni le forze armate sono impiegate sul fronte interno: militarizzazione di zone colpite da alluvioni e terremoti, sorveglianza di strade e centri di detenzione, utilizzo nelle aree dichiarate strategiche, per bloccare le lotte sociali e territoriali contro discariche, inceneritori, Tav. I costi della guerra interna vengono spostati su altri dicasteri, ma, il risultato non cambia. Anzi. Nei prossimi anni dobbiamo attenderci un sempre maggiore attivismo sul fronte “interno”.\r\nC’è una effettiva riduzione del personale inoperativo, ma la spesa nemmeno in questo caso si riduce perché le risorse vengono spostate per rendere più mortalmente efficaci i nostri “ragazzi” in gita di guerra all’estero.\r\nÈ previsto anche una sorta di ruolo imprenditoriale delle forze armate nell’acquisto e vendita di sistemi d’arma. Non più solo la cessione di vecchie armi da rottamare, ma commercio delle ultime e più sofisticate tecnologie di morte.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Raspa del Comitato contro Aviano 2000 di Pordenone.\r\n\r\nAscolta l’intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/2012-04-08-stefano-riforma-militare.mp3|titles=2012 04 08 stefano riforma militare]\r\n\r\nscarica l’audio","15 Aprile 2012","Il ministro/ammiraglio Di Paola ha presentato la legge delega per la riforma militare. 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