","Moby Prince. La strage della verità","post",1714495769,[60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/insabbiamento-della-verita/","http://radioblackout.org/tag/livorno/","http://radioblackout.org/tag/moby-prince/","http://radioblackout.org/tag/navarna/","http://radioblackout.org/tag/strage-della-moby-prince/",[67,27,17,19,15,25],"ENI",{"post_content":69,"post_title":74,"tags":78},{"matched_tokens":70,"snippet":72,"value":73},[71,71],"della","è stato il 33esimo anniversario \u003Cmark>della\u003C/mark> strage \u003Cmark>della\u003C/mark> Moby Prince. 140","Il 10 aprile è stato il 33esimo anniversario \u003Cmark>della\u003C/mark> strage \u003Cmark>della\u003C/mark> Moby Prince. 140 morti, nessun colpevole. Ma i parenti e i compagni continuano a lottare perché vengano riconosciute le responsabilità di quel disastro.\r\nUna lotta sempre più difficile, sempre più in salita. Quattro mesi fa la corte d’appello di Firenze ha respinto i ricorso dei familiari contro la sentenza di assoluzione contro il Ministero \u003Cmark>della\u003C/mark> Difesa e quello delle Infrastrutture. Ed ha imposto ai familiari anche il pagamento delle spese. Secondo il tribunale non avrebbero subito alcun danno. A parte 140 parenti. \r\n“Sono passati tanti anni anni da quella tragica notte. Anni in cui le parole giustizia e \u003Cmark>verità\u003C/mark> sono state cancellate da insabbiamenti, depistaggi e processi farsa. Ancora oggi non esiste una \u003Cmark>verità\u003C/mark> ufficiale uscita dalle aule del tribunale. Le uniche cose certe sono che lo stato attraverso i suoi organi giudiziari ha sempre evitato di mettere sul banco degli imputati i veri colpevoli \u003Cmark>della\u003C/mark> vicenda. La Navarma con il suo armatore, la Capitaneria di porto con il suo comandante in silenzio radio per quasi tutta la notte ed il comandante \u003Cmark>della\u003C/mark> Agip Abruzzo, Superina.\r\nNegli ultimi anni abbiamo visto che la solidarietà è fondamentale per raggiungere e affermare la \u003Cmark>verità\u003C/mark> ed è proseguendo in questa direzione che anche le istituzioni dovranno cedere e riaprire il caso. 140 morti, tanti colpevoli, ma difesi dalla legge.” Queste le parole di Giacomo Sini, un compagno che vi perse il padre.\r\nA Blackout ha raccontato, ancora una volta, di quella notte in cui la sua vita cambiò per sempre.\r\nE dei tanti anni trascorsi a cercare di bucare il muro di omertà che continua a circondare questa vicenda.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-30-moby-giacomo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":77},[71,76],"verità","Moby Prince. 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I testimoni del pestaggio e dell'agonia di Vakhtang sono stati deportati. I suoi compagni di cella sono stati rimpatriati in Egitto la notte successiva alla sua morte, nei giorni successivi è toccato ad altri tre.\r\nLa Questura ha dato il foglio di via da Gradisca a quattro esponenti dell'assemblea NO CPR NO Frontiere del Friuli e Venezia Giulia.\r\nIl 28 gennaio diversi quotidiani hanno diffuso anticipazioni sull'autopsia, che mirano a spostare la responsabilità della morte di Vakhtang dalla polizia ai gestori del CPR, la cooperativa EDECO di Padova.\r\nSi prospetta un rimpallo di responsabilità mirante a gettare nebbia su una vicenda sin troppo chiara, tanto chiara che i testimoni sono stati tutti deportati, nonostante una legge avrebbe consentito alla Procura di farli restare in Italia con un permesso per motivi di \"giustizia\".\r\nVakhtang era un uomo sano e robusto. Al CPR è stato pestato e sedato pesantemente. Vakhtang è stato ucciso dal CPR, è stato ucciso dallo Stato.\r\n\r\n“Vakhtang Enukidze è un morto di Stato – comunicato dopo l’autopsia\r\nIeri moltissimi mezzi d’informazione davano grande risalto alla notizia che sono escluse le percosse dalle cause della morte di Vakhtang Enukidze. Questo sulla base di indiscrezioni fatte trapelare da avvocati e medici prima degli esiti ufficiali dell’autopsia sul corpo. Si tratta degli stessi mezzi d’informazione che il 15 gennaio titolavano che la causa della morte era da imputare a una rissa tra detenuti. A detta dell’avvocato che sta seguendo il caso, l’autopsia ha rilevato che la causa della morte è stato un edema polmonare. Ma quali sono state le cause di quell’edema? Davvero non c’entrano niente le botte ricevute qualche giorno prima?\r\nNoi sappiamo, perché ce l’hanno detto i suoi compagni di prigionia rischiando di essere puniti e deportati, che Vakhtang è stato picchiato duramente, che ha battuto la testa nell’ultimo pestaggio e che è stato trascinato via per i piedi «come un animale». Sappiamo che ha chiesto aiuto «con la bava alla bocca» per più di un giorno, senza essere soccorso, per poi morire. Sappiamo, dalla testimonianza della sorella, che Vakhtang era stato sovraccaricato di medicine dal giorno del suo arrivo. Sappiamo che almeno cinque testimoni del pestaggio sono stati frettolosamente deportati nei loro Paesi d’origine nei giorni immediatamente successivi alla morte. Sappiamo che dentro il Cpr, dopo la morte di Vakhtang, è avvenuta un’operazione di “bonifica”: sono stati sequestrati i telefoni dei detenuti tramite i quali erano filtrate le prime testimonianze sul pestaggio di Vakhtang; sappiamo anche che dentro i Cpr le telecamere dei cellulari vengono sistematicamente distrutte all’entrata. Sappiamo che dentro i Cpr le violenze delle guardie sono quotidiane.\r\nSappiamo tutto questo, e per questo non accettiamo questa ultima versione riportata dai giornali, che non considera le circostanze della morte di Vakhtang. Se una persona muore mentre è nelle mani dello Stato, in un luogo già in sé violento e oppressivo, sedata da un sovraccarico di farmaci, dopo aver subito un pestaggio da parte delle cosiddette forze dell’ordine, dopo aver atteso i soccorsi per più di 24 ore, lo Stato e le guardie del Cpr sono responsabili di quella morte. A fronte dello sforzo mediatico per oscurare le circostanze della morte di Vakhtang e risolvere il caso appellandosi a un problema dell’apparato respiratorio, noi ripetiamo che Vakhtang è un morto di Stato.\r\nTuttavia, noi non siamo contro i Cpr perché sono strutture gestite male o perché i reclusi hanno pochi diritti, e nemmeno perché sono luoghi dove si può morire senza ricevere cure mediche, com’è successo a Vakhtang. Siamo contro i Cpr in sé, perché sono luoghi di morte anche quando non muore nessuno, perché fanno parte di un sistema massacrante che crea gerarchie tra le persone a seconda di dove sono nate.”\r\n\r\nL'assemblea No CPR, No frontiere ha lanciato una settimana di lotta contro i CPR e per Vakhtang dal 27 gennaio al 2 febbraio.\r\n\r\nA Torino ci sarà un presidio mercoledì 29 gennaio in via Po 16 alle 16,30.\r\n\r\nAscolta la diretta con Raffaele dell'Assemblea No CPR, No Frontiere:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/2020-01-28-gradisca-raffaele.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAggiornamenti al 21 gennaio. Continuano le proteste e la lotta dei solidali dopo l’uccisione V. E., immigrato georgiano pestato a morte dalla polizia.\r\n\r\nDomenica 19 gennaio si è svolto a Gradisca un corteo terminato di fronte alla prigione per migranti. I reclusi hanno risposto con chiamate e incendiando qualche materasso.\r\nIl sito dell’assemblea contro CPR e Frontiere del Friuli Venezia Giulia, che ha pubblicato gli audio delle telefonate con i prigionieri, è stato oscurato per qualche ora, ma adesso è tornato visibile.\r\n\r\nSui media, sebbene si siano aperte crepe, continuano a passare le veline poliziesche su risse tra immigrati, smentite dai testimoni. Uno di loro, un ragazzo del Kossovo, è stato immediatamente rimpatriato.\r\nChiara la volontà di tappare la bocca a chi testimonia una verità scomoda. Il garante per i detenuti pare abbia ritenuto improbabile la tesi poliziesca della morte dopo una rissa tra reclusi, creando qualche imbarazzo tra i gestori del CPR.\r\nAvvocati solidali stanno seguendo il versante giudiziario della vicenda, mentre i solidali si preparano a nuove iniziative al CPR e in Regione.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele dell’assemblea contro CPR e frontiere del Friuli Venezia Giulia.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/2020.01.21-09.00.00-raffaele.gradisca.mp3\"][/audio]\r\n\r\nEra nato in Georgia 37 anni fa.\r\nLa sua vita è finita alle prime ore del 18 gennaio.\r\nV. M. è stato ammazzato di botte dalla polizia. Era rinchiuso nel CPR di Gradisca d’Isonzo. Siamo sul confine orientale, dove approdano quelli che riescono ad entrare in Europa dalla rotta balcanica.\r\nIl CPR di Gradisca è gestito dalla cooperativa EDECO di Padova.\r\nLa fine di V.M. ce la raccontano i suoi compagni di prigionia.\r\n\r\nOtto poliziotti in tenuta antisommossa sono entrati nella sua cella e l’hanno accerchiato e picchiato. Lui è caduto, sbattendo la testa contro un muro. Mentre era a terra alcuni poliziotti gli hanno messo i piedi sul collo e sulla schiena, l’hanno ammanettato e portato via.\r\nPoi è morto. Forse già al CPR, forse poco dopo.\r\nLa sua morte non è stata comunicata ai compagni reclusi, che ne sono comunque venuti a conoscenza e confermano che V.M. ha subito violenze da parte delle forze dell’ordine.\r\nLe veline di polizia, immediatamente riprese dalle agenzie e dalla stampa dicono che sia morto in seguito ad una rissa con altri prigionieri.\r\nUn alibi preconfezionato dalla polizia per assolvere se stessa.\r\nIl prefetto, ossia il rappresentante del governo, ha negato il pestaggio, non dando credito alle testimonianze di chi ha assistito al pestaggio.\r\nNon ci stupiamo: nella storia della detenzione amministrativa non è la prima volta che capita. A Torino non abbiamo dimenticato la storia di Fathi e quella di Feisal.\r\nNel tardo pomeriggio del 18 gennaio, appena è filtrata la notizia dell’assassinio di V.M., un folto gruppo di solidali si è raccolto sotto al CPR per far sentire forte la solidarietà con i prigionieri.\r\n\r\nOggi – domenica 19 gennaio alle alle 14,30 - è stata lanciata una manifestazione al lager di Gradisca, dove a poco più di un mese dall’apertura, si sono susseguite proteste, rivolte ed evasioni, duramente represse dalla polizia che, ieri, ha ammazzato di botte un prigioniero, che non piegava la testa.\r\n\r\nl Cpr di Gradisca era stato aperto il 16 dicembre. Vi sono stati subito trasferiti alcuni senza carte, già rinchiusi nei Cpr di Torino e di Bari-Palese, dove da mesi in molti resistono alla propria reclusione e alle deportazioni.\r\nIl 17 dicembre, l'assemblea No Cpr ha fatto un presidio per lanciare un messaggio di solidarietà ai senza dcoumenti che vi venivano rinchiusi.\r\nMercoledì 18 dicembre Atif, che viveva nel Cara di Gradisca, proprio a fianco del Cpr, è morto annegato nell'Isonzo. Prima di lui, nell'Isonzo erano morti Taimur nel 2015, Zarzai nel 2016 e Sajid, qualche mese fa.\r\nDomenica 28 dicembre, la sindaca Linda Tomasinsig (Pd) ha scritto su facebook: \"Tutti sanno quale sia la mia posizione sul CPR: lo vorrei chiuso e basta. [...] Ma i mezzi con i quali manifestare questo forte, assoluto dissenso non possono contemplare il danneggiamento e la violenza. Perciò condanno in modo altrettanto forte il gesto di chi, presumo la notte tra giovedì e venerdì, ha lordato con lo spray i muri di un palazzo storico e di una attività commerciale a Gradisca.\" Il Partito democratico è da sempre favorevole ai Cpt e Cie, e i Cpr sono infatti un prodotto della legge Minniti-Orlando.\r\nDomenica 30 dicembre, alcune delle persone recluse a Gradisca hanno ingoiato lamette, palline da ping pong e sapone per essere portate in ospedale, fuori dal Cpr. Questi atti di autolesionismo sono forme di resistenza che le persone recluse hanno sempre praticato.\r\nLa notte di capodanno Ahmad, un giovane algerino, è scivolato in un burrone sul Carso, a pochi metri dal confine. É morto sotto gli occhi della moglie e di un amico. Chi, come loro, arriva in Italia attraverso quella o altre rotte rischia poi, se non può regolarizzare la sua condizione, di finire in un Cpr.\r\n\r\nDue sezioni del Cpr di Gradisca sono al momento piene. La terza non è agibile per un problema al riscaldamento. A pieno regime, il Cpr di Gradisca conta 150 posti.\r\nIn Italia, stanno aprendo nuovi Cpr. Dopo quello di Gradisca, è stata annunciata l'apertura di quello di Macomer in Sardegna e di quello di Milano.\r\n\r\nSabato 11 gennaio un corteo ha raggiunto il Cpr di Gradisca, riuscendo a mettersi in contatto telefonico con i reclusi. Dal vicino CARA diversi richiedenti asilo si sono uniti alla protesta.\r\nNella notte tra l’11 e il 12 gennaio, i militari sono entrati nelle celle del CPR di Gradisca, hanno picchiato ed hanno preso le sim card di alcune delle persone con cui i manifestanti erano riusciti a parlare durante la manifestazione.\r\nDomenica 12 gennaio tra le 14 e le 16 c’è stata una rivolta, nell’ala più vicina alla strada dove ci sono cinque celle da sei persone ciascuna. I prigionieri sono riusciti a rompere i vetri, a staccare i letti a raggiungere il muro: in otto lo hanno saltato, provando a riprendersi la libertà. Tre sono stati subito riacciuffati, riportati al centro e pestati, altri cinque sono riusciti a scappare, tra di loro alcuni ragazzi molto giovani. Uno dei tre 3 presi subito è stato portato in ospedale, un altro sta male. Lunedì 13 gennaio un ragazzo marocchino ha tentato di suicidarsi ed è stato fermato dagli altri. Lo stesso giorno sono stati dati alle fiamme molti materassi per riscaldarsi: la polizia ha sparato gli estintori dentro le celle.\r\nSabato 18 muore ammazzato di botte V. M. Il CPR era aperto da un mese.\r\n\r\nUno dei reclusi che hanno raccontato quanto accaduto nel CPR ha detto: “V. é morto per niente. Aveva accettato di essere deportato in Georgia. Ora il suo corpo è in una cella frigorifera. Oggi è toccato a lui, domani potrebbe toccare a chiunque di noi. Bisogna far sapere a tutti quello che è successo.”\r\n\r\nUn messaggio inviato alla radio riferisce di una scritta comparsa nella serata di sabato 18 gennaio sul portone dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino.\r\n\r\nAscolta lo speciale realizzato dall’info di Blackout domenica 19 gennaio con l’intervista a Raffaele dell’Assemblea No CPR No Frontiere del Friuli Venezia Giulia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/2020-01-19-speciale-Gradisca.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAscolta la testimonianza di un recluso del CPR di Gradisca sull’assassinio di V. M.:\r\n\r\nhttps://nofrontierefvg.noblogs.org/post/2020/01/19/testimonianze-sappiamo-chi-e-stato/\r\n\r\nRiportiamo un sunto del suo racconto:\r\nDi seguito un sunto pubblicato sul sito dell’assemblea No CPR No Frontiere del Friuli Venezia Giulia:\r\n\r\n“È inizio settimana, V. non trova il telefono, non vuole tornare in cella, resiste, viene picchiato finché non ne può più. Viene buttato in cella, nella rabbia prende un ferro in mano e si fa male allo stomaco. Dopo viene portato in infermeria, non più di una ventina di minuti, torna e si mette a dormire, forse per i farmaci. Raccontano che il suo corpo era rosso dai lividi.\r\nIl giorno dopo si sveglia, aveva accettato di essere estradato e riportato in Georgia, i compagni di prigionia dicono che gli fosse stato detto di fare le valigie per partire. Alle 20 però torna.\r\nSta presumibilmente due giorni nel CPR, sta male, per le manganellate e per il colpo nello stomaco, chiede aiuto senza essere soccorso.\r\nAllora comincia a gridare, arriva la polizia che chiede a un suo compagno di cella di collaborare passandogli fuori un ferro. Quando V. lo vede aiutarli si arrabbia e i due iniziano a litigare, allora la polizia entra e in otto accerchiano V., iniziano a picchiarlo a sangue, si buttano su di lui con forza finché non sbatte la testa contro il muro.\r\nLo bloccano con i piedi, sul collo e sulla schiena, lo ammanettano e lo portano via. “Lo stavano tirando con le manette come un cane, non puoi neanche capire, questo davanti a noi tutti” ci ha spiegato un altro suo compagno recluso.\r\nNon dicono più niente a nessuno, raccontano agli altri detenuti che lo stanno processando. Poi ieri qualcuno origlia una conversazione e scopre che è morto. I compagni avvisano la moglie a casa, lei chiama il CPR e nessuno le risponde.\r\nV. è stato ammazzato di botte dalle guardie del CPR”\r\n\r\nA questo link tutti gli aggiornamenti:\r\nhttps://nofrontierefvg.noblogs.org/","28 Gennaio 2020","2020-01-29 12:10:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/gradisca-3-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"159\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/gradisca-3-300x159.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/gradisca-3-300x159.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/gradisca-3-1024x542.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/gradisca-3-768x407.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/gradisca-3.jpg 1536w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Vakhtang, omicidio di Stato. 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Il garante per i detenuti pare abbia ritenuto improbabile la tesi poliziesca \u003Cmark>della\u003C/mark> morte dopo una rissa tra reclusi, creando qualche imbarazzo tra i gestori del CPR.\r\nAvvocati solidali stanno seguendo il versante giudiziario \u003Cmark>della\u003C/mark> vicenda, mentre i solidali si preparano a nuove iniziative al CPR e in Regione.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele dell’assemblea contro CPR e frontiere del Friuli Venezia Giulia.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/2020.01.21-09.00.00-raffaele.gradisca.mp3\"][/audio]\r\n\r\nEra nato in Georgia 37 anni fa.\r\nLa sua vita è finita alle prime ore del 18 gennaio.\r\nV. M. è stato ammazzato di botte dalla polizia. Era rinchiuso nel CPR di Gradisca d’Isonzo. Siamo sul confine orientale, dove approdano quelli che riescono ad entrare in Europa dalla rotta balcanica.\r\nIl CPR di Gradisca è gestito dalla cooperativa EDECO di Padova.\r\nLa fine di V.M. ce la raccontano i suoi compagni di prigionia.\r\n\r\nOtto poliziotti in tenuta antisommossa sono entrati nella sua cella e l’hanno accerchiato e picchiato. Lui è caduto, sbattendo la testa contro un muro. Mentre era a terra alcuni poliziotti gli hanno messo i piedi sul collo e sulla schiena, l’hanno ammanettato e portato via.\r\nPoi è morto. Forse già al CPR, forse poco dopo.\r\nLa sua morte non è stata comunicata ai compagni reclusi, che ne sono comunque venuti a conoscenza e confermano che V.M. ha subito violenze da parte delle forze dell’ordine.\r\nLe veline di polizia, immediatamente riprese dalle agenzie e dalla stampa dicono che sia morto in seguito ad una rissa con altri prigionieri.\r\nUn alibi preconfezionato dalla polizia per assolvere se stessa.\r\nIl prefetto, ossia il rappresentante del governo, ha negato il pestaggio, non dando credito alle testimonianze di chi ha assistito al pestaggio.\r\nNon ci stupiamo: nella storia \u003Cmark>della\u003C/mark> detenzione amministrativa non è la prima volta che capita. A Torino non abbiamo dimenticato la storia di Fathi e quella di Feisal.\r\nNel tardo pomeriggio del 18 gennaio, appena è filtrata la notizia dell’assassinio di V.M., un folto gruppo di solidali si è raccolto sotto al CPR per far sentire forte la solidarietà con i prigionieri.\r\n\r\nOggi – domenica 19 gennaio alle alle 14,30 - è stata lanciata una manifestazione al lager di Gradisca, dove a poco più di un mese dall’apertura, si sono susseguite proteste, rivolte ed evasioni, duramente represse dalla polizia che, ieri, ha ammazzato di botte un prigioniero, che non piegava la testa.\r\n\r\nl Cpr di Gradisca era stato aperto il 16 dicembre. Vi sono stati subito trasferiti alcuni senza carte, già rinchiusi nei Cpr di Torino e di Bari-Palese, dove da mesi in molti resistono alla propria reclusione e alle deportazioni.\r\nIl 17 dicembre, l'assemblea No Cpr ha fatto un presidio per lanciare un messaggio di solidarietà ai senza dcoumenti che vi venivano rinchiusi.\r\nMercoledì 18 dicembre Atif, che viveva nel Cara di Gradisca, proprio a fianco del Cpr, è morto annegato nell'Isonzo. Prima di lui, nell'Isonzo erano morti Taimur nel 2015, Zarzai nel 2016 e Sajid, qualche mese fa.\r\nDomenica 28 dicembre, la sindaca Linda Tomasinsig (Pd) ha scritto su facebook: \"Tutti sanno quale sia la mia posizione sul CPR: lo vorrei chiuso e basta. [...] Ma i mezzi con i quali manifestare questo forte, assoluto dissenso non possono contemplare il danneggiamento e la violenza. Perciò condanno in modo altrettanto forte il gesto di chi, presumo la notte tra giovedì e venerdì, ha lordato con lo spray i muri di un palazzo storico e di una attività commerciale a Gradisca.\" Il Partito democratico è da sempre favorevole ai Cpt e Cie, e i Cpr sono infatti un prodotto \u003Cmark>della\u003C/mark> legge Minniti-Orlando.\r\nDomenica 30 dicembre, alcune delle persone recluse a Gradisca hanno ingoiato lamette, palline da ping pong e sapone per essere portate in ospedale, fuori dal Cpr. Questi atti di autolesionismo sono forme di resistenza che le persone recluse hanno sempre praticato.\r\nLa notte di capodanno Ahmad, un giovane algerino, è scivolato in un burrone sul Carso, a pochi metri dal confine. É morto sotto gli occhi \u003Cmark>della\u003C/mark> moglie e di un amico. Chi, come loro, arriva in Italia attraverso quella o altre rotte rischia poi, se non può regolarizzare la sua condizione, di finire in un Cpr.\r\n\r\nDue sezioni del Cpr di Gradisca sono al momento piene. La terza non è agibile per un problema al riscaldamento. A pieno regime, il Cpr di Gradisca conta 150 posti.\r\nIn Italia, stanno aprendo nuovi Cpr. Dopo quello di Gradisca, è stata annunciata l'apertura di quello di Macomer in Sardegna e di quello di Milano.\r\n\r\nSabato 11 gennaio un corteo ha raggiunto il Cpr di Gradisca, riuscendo a mettersi in contatto telefonico con i reclusi. Dal vicino CARA diversi richiedenti asilo si sono uniti alla protesta.\r\nNella notte tra l’11 e il 12 gennaio, i militari sono entrati nelle celle del CPR di Gradisca, hanno picchiato ed hanno preso le sim card di alcune delle persone con cui i manifestanti erano riusciti a parlare durante la manifestazione.\r\nDomenica 12 gennaio tra le 14 e le 16 c’è stata una rivolta, nell’ala più vicina alla strada dove ci sono cinque celle da sei persone ciascuna. I prigionieri sono riusciti a rompere i vetri, a staccare i letti a raggiungere il muro: in otto lo hanno saltato, provando a riprendersi la libertà. Tre sono stati subito riacciuffati, riportati al centro e pestati, altri cinque sono riusciti a scappare, tra di loro alcuni ragazzi molto giovani. Uno dei tre 3 presi subito è stato portato in ospedale, un altro sta male. Lunedì 13 gennaio un ragazzo marocchino ha tentato di suicidarsi ed è stato fermato dagli altri. Lo stesso giorno sono stati dati alle fiamme molti materassi per riscaldarsi: la polizia ha sparato gli estintori dentro le celle.\r\nSabato 18 muore ammazzato di botte V. M. Il CPR era aperto da un mese.\r\n\r\nUno dei reclusi che hanno raccontato quanto accaduto nel CPR ha detto: “V. é morto per niente. Aveva accettato di essere deportato in Georgia. Ora il suo corpo è in una cella frigorifera. Oggi è toccato a lui, domani potrebbe toccare a chiunque di noi. Bisogna far sapere a tutti quello che è successo.”\r\n\r\nUn messaggio inviato alla radio riferisce di una scritta comparsa nella serata di sabato 18 gennaio sul portone dell’Ufficio Immigrazione \u003Cmark>della\u003C/mark> Questura di Torino.\r\n\r\nAscolta lo speciale realizzato dall’info di Blackout domenica 19 gennaio con l’intervista a Raffaele dell’Assemblea No CPR No Frontiere del Friuli Venezia Giulia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/2020-01-19-speciale-Gradisca.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAscolta la testimonianza di un recluso del CPR di Gradisca sull’assassinio di V. M.:\r\n\r\nhttps://nofrontierefvg.noblogs.org/post/2020/01/19/testimonianze-sappiamo-chi-e-stato/\r\n\r\nRiportiamo un sunto del suo racconto:\r\nDi seguito un sunto pubblicato sul sito dell’assemblea No CPR No Frontiere del Friuli Venezia Giulia:\r\n\r\n“È inizio settimana, V. non trova il telefono, non vuole tornare in cella, resiste, viene picchiato finché non ne può più. Viene buttato in cella, nella rabbia prende un ferro in mano e si fa male allo stomaco. Dopo viene portato in infermeria, non più di una ventina di minuti, torna e si mette a dormire, forse per i farmaci. Raccontano che il suo corpo era rosso dai lividi.\r\nIl giorno dopo si sveglia, aveva accettato di essere estradato e riportato in Georgia, i compagni di prigionia dicono che gli fosse stato detto di fare le valigie per partire. Alle 20 però torna.\r\nSta presumibilmente due giorni nel CPR, sta male, per le manganellate e per il colpo nello stomaco, chiede aiuto senza essere soccorso.\r\nAllora comincia a gridare, arriva la polizia che chiede a un suo compagno di cella di collaborare passandogli fuori un ferro. Quando V. lo vede aiutarli si arrabbia e i due iniziano a litigare, allora la polizia entra e in otto accerchiano V., iniziano a picchiarlo a sangue, si buttano su di lui con forza finché non sbatte la testa contro il muro.\r\nLo bloccano con i piedi, sul collo e sulla schiena, lo ammanettano e lo portano via. “Lo stavano tirando con le manette come un cane, non puoi neanche capire, questo davanti a noi tutti” ci ha spiegato un altro suo compagno recluso.\r\nNon dicono più niente a nessuno, raccontano agli altri detenuti che lo stanno processando. Poi ieri qualcuno origlia una conversazione e scopre che è morto. I compagni avvisano la moglie a casa, lei chiama il CPR e nessuno le risponde.\r\nV. è stato ammazzato di botte dalle guardie del CPR”\r\n\r\nA questo link tutti gli aggiornamenti:\r\nhttps://nofrontierefvg.noblogs.org/",{"matched_tokens":142,"snippet":143,"value":143},[83],"Vakhtang, omicidio di Stato. 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Non avremo un'identità ma almeno corriamo veloci su autostrade bellissime: arsider ripercorre al rallenti l'età dell'oro e dell'asfalto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Speciale_AutobahnArsider_51.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMarcoledì 28 ore 8,30 - Il perno originario - parte 2 (16 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\n“Nello scorso episodio, abbiamo visto come lo spazio economico tedesco si sia costituito attorno a tre epicentri. Nel corso del tempo se ne aggiungeranno altri. Ma sono questi tre a trainare lo sviluppo della proto-industria dell’area tedesca nell’alto Medioevo […] È questo lo sfondo e la base materiale per la proliferazione di sette religiose dalle vedute eterodosse e, più fondamentalmente, della rivendicazione di libero accesso alla parola divina di contro al suo monopolio ecclesiastico, che sarà il nodo ideologico della riforma protestante, come lo era già stato per le eresie catare e bogomile qualche secolo prima”\r\n\r\n“Come è noto, la cristallizzazione dell’idea protestante inizia prima della Guerra dei contadini del 1524-1526. È nel 1517 che il monaco agostiniano Martin Lutero pubblica la sue tesi ostili al traffico delle indulgenze, che contestano direttamente l’autorità papale. Quattro anni dopo, Lutero viene scomunicato dalla Chiesa di Roma e messo al bando dal Sacro Romano Impero. Ma è solo dopo la sconfitta della Guerra dei Contadini che questa cristallizzazione prosegue come un ché di essenzialmente religioso, costituendosi in un insieme distinto di dottrine. La vittoria della riforma nel cielo dell’ideologia è la sanzione della sconfitta della rivoluzione tedesca nel mondo materiale”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.2_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 29 ore 8,30 - Il caso Caffaro, una pandemia silenziosa (26 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nPoliclorobifenili, Mercurio, Cromo Esavalente, Tetracloruro di carbonio, Esaclorocicloesano… il tutto ben pressato nelle terre bresciane, dove l’industrializzazione, nel tempo, ha inquinato in maniera cronica, subdola e silenziosa. Tra i maggiori artefici di questo disastro in corso c’è la Caffaro, un antico stabilimento chimico, dismesso da oltre dieci anni, abbandonato a un lento degrado senza alcun intervento di bonifica; solo un recente, ma colpevolmente tardivo, interessamento della magistratura ha avviato un procedimento penale, quando ormai i bresciani erano già stati abbondantemente avvelenati dai PCB, parenti stretti delle più note diossine. Di questa realtà fatta di veleni e di assuefazione degli abitanti abbiamo parlato con Marino Ruzzenenti, autore di Un secolo di cloro e… PCB, dal cui racconto emerge un quadro buio, in cui la terra che abitiamo figura come una “variabile dipendente” sottomessa alla logica del profitto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Nocività-chimiche_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 8,30 - Frank Zappa #1 (26 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nPrima di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 13,30 - Modena: la strage che non c'è (28 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nA distanza di più di un anno dalla strage nel carcere di Modena, e a qualche mese dall’esposto di alcuni detenuti che hanno deciso di rompere il silenzio, torniamo a Modena dove una delle animatrici del Comitato Verità e Giustizia per i morti del Sant’Anna, nato dopo i fatti dell’8 marzo 2020, ci racconta di quei giorni e ci aggiorna sullo stato delle indagini in corso. In conclusione la sorella di Mattia Palloni, uno dei firmatari dell’esposto, ci racconta degli interrogatori e delle strategie di insabbiamento della procura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Omicidi-carceri-Modena_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 10 - La fine del Marinese (30 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura dal racconto di Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza di partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto di vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni di un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e lo sconforto, la rassegnazione e il desiderio di reagire, fino alla decisione di…\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Fine-del-Marinese_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 20 - Migrazione e intolleranze U. Eco, musicata (59 minuti) [Penny-Kella]:\r\n\r\nUna lettura musicata di una piccola raccolta di scritti e interventi di umberto eco. alcuni risalgono a piu' di vent'anni fa ma ci invitano a riflettere su temi ancora piu' che mai attuali al giorno d'oggi\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BLACKHOLE-INTOLLERANTI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 10 - Emilio Salgari (32 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nBreve biografia di Emilio Salgari, capitano di mare e sfruttato di terra.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Emilio-Salgari_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 18,30 - Orsi Trentino [Titolo originale: Sentieri selvaggi. Orsi in fuga fra propaganda, gabbie e proprietà privata] (17 minuti) [Assemblea Antispecista e Collettiva Scobi]:\r\n\r\nRecenti episodi di cronaca hanno riacceso i riflettori della stampa e l’interesse dell’opinione pubblica sulla questione “gestione orsi” in Trentino. Cerchiamo di mettere un po’ di ordine, alla luce dell’esperienza di quasi tre anni di campagna svolta sul territorio Trentino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/orsi-trentino_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","26 Febbraio 2024","2024-03-04 09:15:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","BlackHoles dal 26 febbraio al 3 marzo 2024","podcast",1708941749,[222,223,224,225,226,227,228,229,230,231,232,233,234,235,236,237,238,239,240,241,242,243,244,245,246,247,248,249,250,251,252,253,254,255,256,257,258,259,260,261,262,263,264,265,266,267,268,269,270,271,272],"http://radioblackout.org/tag/abusi-polizieschi/","http://radioblackout.org/tag/alto-medioevo/","http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/antispecismo/","http://radioblackout.org/tag/assemblea-antispecista/","http://radioblackout.org/tag/autobahn/","http://radioblackout.org/tag/autostrada/","http://radioblackout.org/tag/avventura/","http://radioblackout.org/tag/biografia/","http://radioblackout.org/tag/brescia/","http://radioblackout.org/tag/caffaro/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/chiesa/","http://radioblackout.org/tag/chitarra/","http://radioblackout.org/tag/chitarrista/","http://radioblackout.org/tag/dante/","http://radioblackout.org/tag/ecologia/","http://radioblackout.org/tag/emilio-salgari/","http://radioblackout.org/tag/frank-zappa/","http://radioblackout.org/tag/guerra-contadini/","http://radioblackout.org/tag/infrastrutture/","http://radioblackout.org/tag/inquinamento/","http://radioblackout.org/tag/la-fine-della-fine-della-storia/","http://radioblackout.org/tag/letteratura/","http://radioblackout.org/tag/lettura/","http://radioblackout.org/tag/liberation-front/","http://radioblackout.org/tag/marino-ruzzenenti/","http://radioblackout.org/tag/martin-lutero/","http://radioblackout.org/tag/modena/","http://radioblackout.org/tag/monografia/","http://radioblackout.org/tag/musica-2/","http://radioblackout.org/tag/natura/","http://radioblackout.org/tag/nocivita-chimiche/","http://radioblackout.org/tag/omicidi-carcerari/","http://radioblackout.org/tag/orsi/","http://radioblackout.org/tag/pcb/","http://radioblackout.org/tag/perno-originario/","http://radioblackout.org/tag/primo-levi/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/radio-cane/","http://radioblackout.org/tag/riforma-protestantesimo/","http://radioblackout.org/tag/rivista-liberazioni/","http://radioblackout.org/tag/rivolte-urbane/","http://radioblackout.org/tag/rock/","http://radioblackout.org/tag/scrittore/","http://radioblackout.org/tag/sentieri-selvaggi/","http://radioblackout.org/tag/serie-podcast/","http://radioblackout.org/tag/storia/","http://radioblackout.org/tag/strage/","http://radioblackout.org/tag/trentino/","http://radioblackout.org/tag/val-susa/",[174,274,275,276,277,278,279,280,281,197,195,166,282,283,284,189,285,286,287,288,289,290,291,292,293,294,201,295,193,296,297,298,203,172,299,187,300,301,302,168,303,304,305,306,307,308,309,310,191,311,178],"alto medioevo","Ambiente","antispecismo","assemblea antispecista","Autobahn","autostrada","avventura","biografia","chiesa","chitarra","chitarrista","ecologia","Emilio Salgari","Frank Zappa","guerra contadini","infrastrutture","inquinamento","La fine della Fine della storia","letteratura","lettura","liberation front","Martin Lutero","monografia","musica","NATURA","orsi","Perno originario","primo levi","Radio Blackout","riforma protestantesimo","rivista liberazioni","rivolte urbane","rock","scrittore","sentieri selvaggi","serie podcast","storia","trentino",{"post_content":313,"tags":317},{"matched_tokens":314,"snippet":315,"value":316},[83,71],"interrogatori e delle strategie di \u003Cmark>insabbiamento\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> procura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Omicidi-carceri-Modena_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 27 ore 8,30 - Dante in Val Susa (21 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nSi formerà dal Seghino a Chianocco\r\nda Venaus, Bussoleno e Chiomonte\r\nper tutta la Val Susa un solo blocco;\r\n\r\nda fondovalle fino in cima al monte\r\nsarà modello d’ogni altra vallata,\r\ne d’ogni libertà presidio e fronte;\r\n\r\nchi vorrà far colà terra bruciata\r\nvedrà levar la testa, e quanto vale\r\nl’orgoglio d’una gente ricattata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Dante-in-Val-Susa_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 27 ore 11,30 - Speciale autobahn (51 minuti) [Arsider]:\r\n\r\nWir fahren, fahren, fahren auf der Autobahn.\r\nDie Sonne scheint mit Glitzerstrahl. Non avremo un'identità ma almeno corriamo veloci su autostrade bellissime: arsider ripercorre al rallenti l'età dell'oro e dell'asfalto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Speciale_AutobahnArsider_51.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMarcoledì 28 ore 8,30 - Il perno originario - parte 2 (16 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\n“Nello scorso episodio, abbiamo visto come lo spazio economico tedesco si sia costituito attorno a tre epicentri. Nel corso del tempo se ne aggiungeranno altri. Ma sono questi tre a trainare lo sviluppo \u003Cmark>della\u003C/mark> proto-industria dell’area tedesca nell’alto Medioevo […] È questo lo sfondo e la base materiale per la proliferazione di sette religiose dalle vedute eterodosse e, più fondamentalmente, \u003Cmark>della\u003C/mark> rivendicazione di libero accesso alla parola divina di contro al suo monopolio ecclesiastico, che sarà il nodo ideologico \u003Cmark>della\u003C/mark> riforma protestante, come lo era già stato per le eresie catare e bogomile qualche secolo prima”\r\n\r\n“Come è noto, la cristallizzazione dell’idea protestante inizia prima \u003Cmark>della\u003C/mark> Guerra dei contadini del 1524-1526. È nel 1517 che il monaco agostiniano Martin Lutero pubblica la sue tesi ostili al traffico delle indulgenze, che contestano direttamente l’autorità papale. Quattro anni dopo, Lutero viene scomunicato dalla Chiesa di Roma e messo al bando dal Sacro Romano Impero. Ma è solo dopo la sconfitta \u003Cmark>della\u003C/mark> Guerra dei Contadini che questa cristallizzazione prosegue come un ché di essenzialmente religioso, costituendosi in un insieme distinto di dottrine. La vittoria \u003Cmark>della\u003C/mark> riforma nel cielo dell’ideologia è la sanzione \u003Cmark>della\u003C/mark> sconfitta \u003Cmark>della\u003C/mark> rivoluzione tedesca nel mondo materiale”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.2_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 29 ore 8,30 - Il caso Caffaro, una pandemia silenziosa (26 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nPoliclorobifenili, Mercurio, Cromo Esavalente, Tetracloruro di carbonio, Esaclorocicloesano… il tutto ben pressato nelle terre bresciane, dove l’industrializzazione, nel tempo, ha inquinato in maniera cronica, subdola e silenziosa. Tra i maggiori artefici di questo disastro in corso c’è la Caffaro, un antico stabilimento chimico, dismesso da oltre dieci anni, abbandonato a un lento degrado senza alcun intervento di bonifica; solo un recente, ma colpevolmente tardivo, interessamento \u003Cmark>della\u003C/mark> magistratura ha avviato un procedimento penale, quando ormai i bresciani erano già stati abbondantemente avvelenati dai PCB, parenti stretti delle più note diossine. Di questa realtà fatta di veleni e di assuefazione degli abitanti abbiamo parlato con Marino Ruzzenenti, autore di Un secolo di cloro e… PCB, dal cui racconto emerge un quadro buio, in cui la terra che abitiamo figura come una “variabile dipendente” sottomessa alla logica del profitto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Nocività-chimiche_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 8,30 - Frank Zappa #1 (26 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nPrima di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 13,30 - Modena: la strage che non c'è (28 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nA distanza di più di un anno dalla strage nel carcere di Modena, e a qualche mese dall’esposto di alcuni detenuti che hanno deciso di rompere il silenzio, torniamo a Modena dove una delle animatrici del Comitato \u003Cmark>Verità\u003C/mark> e Giustizia per i morti del Sant’Anna, nato dopo i fatti dell’8 marzo 2020, ci racconta di quei giorni e ci aggiorna sullo stato delle indagini in corso. In conclusione la sorella di Mattia Palloni, uno dei firmatari dell’esposto, ci racconta degli interrogatori e delle strategie di \u003Cmark>insabbiamento\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> procura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Omicidi-carceri-Modena_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 10 - La fine del Marinese (30 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura dal racconto di Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza di partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto di vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni di un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e lo sconforto, la rassegnazione e il desiderio di reagire, fino alla decisione di…\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Fine-del-Marinese_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 20 - Migrazione e intolleranze U. Eco, musicata (59 minuti) [Penny-Kella]:\r\n\r\nUna lettura musicata di una piccola raccolta di scritti e interventi di umberto eco. alcuni risalgono a piu' di vent'anni fa ma ci invitano a riflettere su temi ancora piu' che mai attuali al giorno d'oggi\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BLACKHOLE-INTOLLERANTI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 10 - Emilio Salgari (32 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nBreve biografia di Emilio Salgari, capitano di mare e sfruttato di terra.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Emilio-Salgari_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 18,30 - Orsi Trentino [Titolo originale: Sentieri selvaggi. Orsi in fuga fra propaganda, gabbie e proprietà privata] (17 minuti) [Assemblea Antispecista e Collettiva Scobi]:\r\n\r\nRecenti episodi di cronaca hanno riacceso i riflettori \u003Cmark>della\u003C/mark> stampa e l’interesse dell’opinione pubblica sulla questione “gestione orsi” in Trentino. Cerchiamo di mettere un po’ di ordine, alla luce dell’esperienza di quasi tre anni di campagna svolta sul territorio Trentino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/orsi-trentino_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[318,320,322,324,326,328,330,332,334,336,338,340,342,344,346,348,350,352,354,356,358,360,362,365,367,369,371,373,375,377,379,381,383,385,387,389,391,393,395,397,399,401,403,405,407,409,411,413,415,417,419],{"matched_tokens":319,"snippet":174,"value":174},[],{"matched_tokens":321,"snippet":274,"value":274},[],{"matched_tokens":323,"snippet":275,"value":275},[],{"matched_tokens":325,"snippet":276,"value":276},[],{"matched_tokens":327,"snippet":277,"value":277},[],{"matched_tokens":329,"snippet":278,"value":278},[],{"matched_tokens":331,"snippet":279,"value":279},[],{"matched_tokens":333,"snippet":280,"value":280},[],{"matched_tokens":335,"snippet":281,"value":281},[],{"matched_tokens":337,"snippet":197,"value":197},[],{"matched_tokens":339,"snippet":195,"value":195},[],{"matched_tokens":341,"snippet":166,"value":166},[],{"matched_tokens":343,"snippet":282,"value":282},[],{"matched_tokens":345,"snippet":283,"value":283},[],{"matched_tokens":347,"snippet":284,"value":284},[],{"matched_tokens":349,"snippet":189,"value":189},[],{"matched_tokens":351,"snippet":285,"value":285},[],{"matched_tokens":353,"snippet":286,"value":286},[],{"matched_tokens":355,"snippet":287,"value":287},[],{"matched_tokens":357,"snippet":288,"value":288},[],{"matched_tokens":359,"snippet":289,"value":289},[],{"matched_tokens":361,"snippet":290,"value":290},[],{"matched_tokens":363,"snippet":364,"value":364},[71,71],"La fine \u003Cmark>della\u003C/mark> Fine \u003Cmark>della\u003C/mark> storia",{"matched_tokens":366,"snippet":292,"value":292},[],{"matched_tokens":368,"snippet":293,"value":293},[],{"matched_tokens":370,"snippet":294,"value":294},[],{"matched_tokens":372,"snippet":201,"value":201},[],{"matched_tokens":374,"snippet":295,"value":295},[],{"matched_tokens":376,"snippet":193,"value":193},[],{"matched_tokens":378,"snippet":296,"value":296},[],{"matched_tokens":380,"snippet":297,"value":297},[],{"matched_tokens":382,"snippet":298,"value":298},[],{"matched_tokens":384,"snippet":203,"value":203},[],{"matched_tokens":386,"snippet":172,"value":172},[],{"matched_tokens":388,"snippet":299,"value":299},[],{"matched_tokens":390,"snippet":187,"value":187},[],{"matched_tokens":392,"snippet":300,"value":300},[],{"matched_tokens":394,"snippet":301,"value":301},[],{"matched_tokens":396,"snippet":302,"value":302},[],{"matched_tokens":398,"snippet":168,"value":168},[],{"matched_tokens":400,"snippet":303,"value":303},[],{"matched_tokens":402,"snippet":304,"value":304},[],{"matched_tokens":404,"snippet":305,"value":305},[],{"matched_tokens":406,"snippet":306,"value":306},[],{"matched_tokens":408,"snippet":307,"value":307},[],{"matched_tokens":410,"snippet":308,"value":308},[],{"matched_tokens":412,"snippet":309,"value":309},[],{"matched_tokens":414,"snippet":310,"value":310},[],{"matched_tokens":416,"snippet":191,"value":191},[],{"matched_tokens":418,"snippet":311,"value":311},[],{"matched_tokens":420,"snippet":178,"value":178},[],[422,424],{"field":106,"matched_tokens":423,"snippet":315,"value":316},[83,71],{"field":34,"indices":425,"matched_tokens":427,"snippets":429,"values":430},[426],22,[428],[71,71],[364],[364],1733921019837546500,{"best_field_score":433,"best_field_weight":152,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":434,"tokens_matched":112,"typo_prefix_score":46},"2216192835584","1733921019837546610",{"document":436,"highlight":466,"highlights":471,"text_match":431,"text_match_info":474},{"comment_count":46,"id":437,"is_sticky":46,"permalink":438,"podcastfilter":439,"post_author":213,"post_content":459,"post_date":460,"post_excerpt":52,"post_id":437,"post_modified":461,"post_thumbnail":217,"post_title":462,"post_type":219,"sort_by_date":463,"tag_links":464,"tags":465},"89996","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-27-maggio-al-2-giugno-2024-2/",[174,440,441,442,443,276,277,166,444,445,446,447,448,176,164,449,450,451,452,172,299,453,454,170,168,304,162,455,308,456,311,457,458],"Alberto Grifi","alnitak","Andalusia","andrea santalusia","cinema sperimentale","cinema underground","diapason","emilio salgari","Emily Valentine","Mohamed Alì","morti sul lavoro","MY-ARMA EN-KANDELA","Nigel Owens","ponte morandi","pugno di sale","rugby femminile","Sevilla","white noise","William Web Bellis"," \r\n\r\n\r\n\r\nMartedì 28 ore 12,30 - Mohammed Alì, Rumble in the jungle 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del leggendario pugile Mohamed Alì.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mohammed-Al%C3%AC_Rumble-in-the-jungle_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 29 ore 8,30 - Modena: la strage che non c’è 28 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nA distanza di più di un anno dalla strage nel carcere di Modena, e a qualche mese dall’esposto di alcuni detenuti che hanno deciso di rompere il silenzio, torniamo a Modena dove una delle animatrici del Comitato Verità e Giustizia per i morti del Sant’Anna, nato dopo i fatti dell’8 marzo 2020, ci racconta di quei giorni e ci aggiorna sullo stato delle indagini in corso. In conclusione la sorella di Mattia Palloni, uno dei firmatari dell’esposto, ci racconta degli interrogatori e delle strategie di insabbiamento della procura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Omicidi-carceri-Modena_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 30 ore 8,30 - Orsi Trentino [Titolo originale: Sentieri selvaggi. Orsi in fuga fra propaganda, gabbie e proprietà privata] 17 minuti [Assemblea Antispecista e Collettiva Scobi]:\r\n\r\nRecenti episodi di cronaca hanno riacceso i riflettori della stampa e l’interesse dell’opinione pubblica sulla questione “gestione orsi” in Trentino. Cerchiamo di mettere un po’ di ordine, alla luce dell’esperienza di quasi tre anni di campagna svolta sul territorio Trentino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/orsi-trentino_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 31 ore 8,30 - Racconti Ovali 2 34 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nIncontriamo il leggendario gesto di William Webb Ellis che diede origine al gioco del Rugby, la storia e le difficoltà della prima giovane giocatrice Emily Valentine e le vicende contemporanee del grande arbitro Nigel Owens, primo sportivo di alto livello nel mondo ovale ad aver fatto coming out del proprio essere gay.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Racconti-ovali2_34.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 31 ore 13,30 - Emilio Salgari 32 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBreve biografia di Emilio Salgari, capitano di mare e sfruttato di terra.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Emilio-Salgari_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 1 ore 9,30 - Diapason #1 : Morti sul lavoro 54 minuti [White Noise]:\r\n\r\nL’ Italia è la nazione che detiene il primato delle vittime sul lavoro in Europa. Troppo spesso la vita si baratta per uno stipendio, talvolta misero e indecente. Le cause sono tante, e hanno un comune denominatore: il profitto.\r\nInfatti, molti imprenditori per accrescere il proprio profitto, tagliano sulla sicurezza. In Italia gli incidenti sul lavoro hanno causato più morti della guerra del golfo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Diapason-1-morti-sul-lavoro_54.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 1 ore 20 - Andrea Santalusia presenta Alnitak 52 minuti [Radio Blackout, Radio Bizarre]:\r\n\r\nIntervista registrata il 3 dicembre 2023 già andata in onda in due parti all’interno di due puntate di radio Bizarre.\r\n\r\nSi tratta di una lunga chiaccherata con Andrea Santalucia cantante, autrice, producer tra le esponenti più interessanti della ribollente scena Sevillana che dedica la sua ricerca a recuperare radici profonde della tradizione Andalusa rielaborando sofisticate riflessioni attraverso l’uso della sua voce preziosa, della sua perizia come producer e con il contributo di prestigiosi featuring.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Andrea-Santalusia-presenta-Alnitak_52.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 2 ore 9 - La parte che manca pt.1 40 minuti [Pugno di Sale]:\r\n\r\nLa parte che manca è un podcast della redazione del giornale “Pugno di sale” a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia di tonnellate di ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo di una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 2 ore 10 - La parte che manca pt.2 41 minuti [Pugno di Sale]:\r\n\r\nLa parte che manca è un podcast della redazione del giornale “Pugno di sale” a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia di tonnellate di ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo di una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 2 ore 13,30 - Cinema Underground: Alberto Grifi pt.2 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTre frammenti, tre schegge per conoscere Alberto Grifi, considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano; regista, pittore e inventore di dispositivi video-cinematografici.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/CinemaUndergroundAlbertoGrifi2_16.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","27 Maggio 2024","2024-06-02 15:38:59","Black Holes dal 27 maggio al 2 giugno 2024",1716806215,[],[],{"post_content":467},{"matched_tokens":468,"snippet":469,"value":470},[83,71],"interrogatori e delle strategie di \u003Cmark>insabbiamento\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> procura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Omicidi-carceri-Modena_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r"," \r\n\r\n\r\n\r\nMartedì 28 ore 12,30 - Mohammed Alì, Rumble in the jungle 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del leggendario pugile Mohamed Alì.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mohammed-Al%C3%AC_Rumble-in-the-jungle_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 29 ore 8,30 - Modena: la strage che non c’è 28 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nA distanza di più di un anno dalla strage nel carcere di Modena, e a qualche mese dall’esposto di alcuni detenuti che hanno deciso di rompere il silenzio, torniamo a Modena dove una delle animatrici del Comitato \u003Cmark>Verità\u003C/mark> e Giustizia per i morti del Sant’Anna, nato dopo i fatti dell’8 marzo 2020, ci racconta di quei giorni e ci aggiorna sullo stato delle indagini in corso. In conclusione la sorella di Mattia Palloni, uno dei firmatari dell’esposto, ci racconta degli interrogatori e delle strategie di \u003Cmark>insabbiamento\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> procura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Omicidi-carceri-Modena_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 30 ore 8,30 - Orsi Trentino [Titolo originale: Sentieri selvaggi. Orsi in fuga fra propaganda, gabbie e proprietà privata] 17 minuti [Assemblea Antispecista e Collettiva Scobi]:\r\n\r\nRecenti episodi di cronaca hanno riacceso i riflettori \u003Cmark>della\u003C/mark> stampa e l’interesse dell’opinione pubblica sulla questione “gestione orsi” in Trentino. Cerchiamo di mettere un po’ di ordine, alla luce dell’esperienza di quasi tre anni di campagna svolta sul territorio Trentino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/orsi-trentino_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 31 ore 8,30 - Racconti Ovali 2 34 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nIncontriamo il leggendario gesto di William Webb Ellis che diede origine al gioco del Rugby, la storia e le difficoltà \u003Cmark>della\u003C/mark> prima giovane giocatrice Emily Valentine e le vicende contemporanee del grande arbitro Nigel Owens, primo sportivo di alto livello nel mondo ovale ad aver fatto coming out del proprio essere gay.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Racconti-ovali2_34.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 31 ore 13,30 - Emilio Salgari 32 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBreve biografia di Emilio Salgari, capitano di mare e sfruttato di terra.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Emilio-Salgari_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 1 ore 9,30 - Diapason #1 : Morti sul lavoro 54 minuti [White Noise]:\r\n\r\nL’ Italia è la nazione che detiene il primato delle vittime sul lavoro in Europa. Troppo spesso la vita si baratta per uno stipendio, talvolta misero e indecente. Le cause sono tante, e hanno un comune denominatore: il profitto.\r\nInfatti, molti imprenditori per accrescere il proprio profitto, tagliano sulla sicurezza. In Italia gli incidenti sul lavoro hanno causato più morti \u003Cmark>della\u003C/mark> guerra del golfo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Diapason-1-morti-sul-lavoro_54.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 1 ore 20 - Andrea Santalusia presenta Alnitak 52 minuti [Radio Blackout, Radio Bizarre]:\r\n\r\nIntervista registrata il 3 dicembre 2023 già andata in onda in due parti all’interno di due puntate di radio Bizarre.\r\n\r\nSi tratta di una lunga chiaccherata con Andrea Santalucia cantante, autrice, producer tra le esponenti più interessanti \u003Cmark>della\u003C/mark> ribollente scena Sevillana che dedica la sua ricerca a recuperare radici profonde \u003Cmark>della\u003C/mark> tradizione Andalusa rielaborando sofisticate riflessioni attraverso l’uso \u003Cmark>della\u003C/mark> sua voce preziosa, \u003Cmark>della\u003C/mark> sua perizia come producer e con il contributo di prestigiosi featuring.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Andrea-Santalusia-presenta-Alnitak_52.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 2 ore 9 - La parte che manca pt.1 40 minuti [Pugno di Sale]:\r\n\r\nLa parte che manca è un podcast \u003Cmark>della\u003C/mark> redazione del giornale “Pugno di sale” a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia di tonnellate di ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo di una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 2 ore 10 - La parte che manca pt.2 41 minuti [Pugno di Sale]:\r\n\r\nLa parte che manca è un podcast \u003Cmark>della\u003C/mark> redazione del giornale “Pugno di sale” a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia di tonnellate di ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo di una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 2 ore 13,30 - Cinema Underground: Alberto Grifi pt.2 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTre frammenti, tre schegge per conoscere Alberto Grifi, considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano; regista, pittore e inventore di dispositivi video-cinematografici.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/CinemaUndergroundAlbertoGrifi2_16.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[472],{"field":106,"matched_tokens":473,"snippet":469,"value":470},[83,71],{"best_field_score":433,"best_field_weight":152,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":475,"tokens_matched":112,"typo_prefix_score":46},"1733921019837546609",{"document":477,"highlight":542,"highlights":546,"text_match":431,"text_match_info":549},{"comment_count":46,"id":478,"is_sticky":46,"permalink":479,"podcastfilter":480,"post_author":213,"post_content":535,"post_date":536,"post_excerpt":52,"post_id":478,"post_modified":537,"post_thumbnail":217,"post_title":538,"post_type":219,"sort_by_date":539,"tag_links":540,"tags":541},"87084","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-29-gennaio-al-4-febbraio-2024/",[481,174,482,483,484,485,486,487,166,488,489,490,491,492,493,494,495,496,497,498,499,500,501,502,503,504,505,506,507,508,509,292,510,511,512,176,513,514,515,516,164,517,518,172,519,520,521,522,170,168,305,162,523,524,525,526,191,527,528,529,530,531,532,178,533,180,534],"41 bis","all blacks","amazzonia","brasile","Bruce Albert","bruce chatwin","cabaret","Chicago","Cristina Donà","CSOA Gabrio","Dante Alighieri","Davi Kopenawa","desiderio","devianza","Dynamite","Enzo Jannacci","femminismo","fiji","filosofia","formazione legale","G. Buchner","Gaia Ginevra Giorgi","Giovanni D'Ambrosio","i volti del razzismo istituzionale","indigeni","intervista","la caduta del cielo","La Rappresentante di Lista","Lampedusa","Loredana Bertè","lotta di classe","lotte lavoratori","manovre segrete","Mediterranean hope","migrazione","milano","Morte di Danton","no tav","ospedale San Paolo","parole di uno sciamano yanomami","poesia","pumas","sanità","simboli","sindacalismo","sportello mai più cpr","Sud Africa","sud america","totemica","una canzone senza finale","usa","USI sanità","wallabies","zebre"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 8,30 - 41 bis medicina penitenziaria (26 minuti) [Radio Cane]: Il carcere che entra in ospedale, invade reparti, condiziona chi ci lavora o chi va a cercare cure, tra guardie armate, militarizzazione e video sorveglianza.\r\n\r\nCon un compagno di Usi Sanità facciamo un giro dentro il San Paolo, nello specifico nel reparto di medicina penitenziaria, punto di riferimento per le quattro carceri milanesi, dove attualmente si trova ricoverato Alfredo, che ha superato i 123 giorni di sciopero della fame.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/41-bis-medicina-penitenziaria_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 12 - Ultima parte presentazione sportello MAI più CPR (41 minuti) [CSOA Gabrio]: In questa presentazione che si è svolta al CSOA Gabrio il 10 Ottobre 2023, abbiamo parlato dei recenti cambiamenti normativi in materia di immigrazione e della situazione a Lampedusa insieme a Elena Garelli, avvocata, Carolina Di Luciano, giurista e Giovanni D’Ambrosio, operatore di Mediterranean Hope.\r\nI decreti Piantedosi hanno apportato diverse modifiche in materia, delineando un sistema che riduce i diritti delle persone migranti e che mira a detenere ed espellere il più possibile le persone che arrivano in Italia. Fin dal primo momento è chiaro l’intento di rendere difficile l’accesso ad un documento e a trattenere le persone nelle disponibilità dello stato in luoghi detentivi che si ampliano sempre di più.\r\nQuesto avviene con l’introduzione delle procedure di frontiera, l’aumento dell’applicazione delle procedure accelerate, l’estensione dela lista dei paesi sicuri, l’inasprimento della normativa per i trattenimenti.\r\nL’altro chiaro obiettivo di tutta la più recente decretazione d’urgenza (che considera le migrazioni un problema e le persone migranti come un nemico), è quello di precarizzare le persone che si trovano sul territorio italiano.\r\nEsempio lampante sono le modifiche alla protezione speciale, che cercano di intaccare il diritto alla vita privata e familiare del persone che hanno il centro degli interessi della propria vita in Italia. Attacco a un diritto umano e internazionale che sarà da difendere nei tribunali e fuori.\r\nL’hotspot di Lampedusa è uno dei primi luoghi che molte persone attraversano appena arrivate in Italia e per tanto anche uno dei primi luoghi in cui questi cambiamenti e le logiche di questo sistema hanno le loro ripercussioni.\r\nLe persone non sono libere di lasciare l’hotspot ed è qui che avvengono le prime procedure, permeate della malata logica di persona meritevole di restare o persona da espellere, che già definiscono la vita di una persona in Italia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Ultima-parte-presentazione-sportello-mai-più-cpr_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 31 ore 8,30 - Enzo Jannaci (30 minuti) [Radio Blackout]: Biografia del cantautore \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Enzo-jannacci_30-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 1 ore 8,30 - La profezia del popolo Yanomami (29 minuti) [Radio Cane]: L’evidenza della catastrofe in atto, l’evidenza cioè dell’epoca attuale in cui si dà “la somma di tutte le scadenze” (Cesarano), non sembrerebbe richiedere l’ausilio di particolari doti profetiche. Ma di quell’evidenza fa parte anche il fatto che il “popolo della merce” non ha orecchie per intendere il contenuto reale dell’alternativa in atto. Di qui l’importanza di far risuonare la profezia sciamanica del popolo yanomami che ci avverte: “quando finirà la foresta e le viscere della terra saranno state completamente distrutte da macchine minerarie divoratrici, crolleranno le fondamenta del cosmo e il cielo crollerà terribile sopra tutti i viventi.”\r\n\r\nEstratti da una conversazione sulla fine del mondo con i traduttori di Davi Kopenawa e Bruce Albert, La caduta del cielo. Parole di uno sciamano yanomami.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Indigeni-Yanomami_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 2 ore 8,30 - Modena: la strage che non c’è (28 minuti) [Radio Cane]: A distanza di più di un anno dalla strage nel carcere di Modena, e a qualche mese dall’esposto di alcuni detenuti che hanno deciso di rompere il silenzio, torniamo a Modena dove una delle animatrici del Comitato Verità e Giustizia per i morti del Sant’Anna, nato dopo i fatti dell’8 marzo 2020, ci racconta di quei giorni e ci aggiorna sullo stato delle indagini in corso. In conclusione la sorella di Mattia Palloni, uno dei firmatari dell’esposto, ci racconta degli interrogatori e delle strategie di insabbiamento della procura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Omicidi-carceri-Modena_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore 10 - Dynamite, lotta di classe a Chicago nel 1886 (30 minuti) [Radio Blackout]: Lotta di classe a Chicago, tra musica e parole\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Dynamite-lotta-di-classe-a-Chicago-nel-1886_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore 20 - Donne devianza e desiderio - Puntata zero (70 minuti) [Radio Blackout]: Il podcast cerca di affrontare questioni impellenti ma ancora poco esplorate dai femminismi odierni, osservando le intersezioni tra femminilità e desiderio, corpi, festa, immaginari alternativi, utopie con uno sguardo queer e radicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Donne-devianza-e-desiderio1_69.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 10 - Dante in Val Susa (21 minuti) [Radio Cane]: Si formerà dal Seghino a Chianocco\r\nda Venaus, Bussoleno e Chiomonte\r\nper tutta la Val Susa un solo blocco;\r\n\r\nda fondovalle fino in cima al monte\r\nsarà modello d’ogni altra vallata,\r\ne d’ogni libertà presidio e fronte;\r\n\r\nchi vorrà far colà terra bruciata\r\nvedrà levar la testa, e quanto vale\r\nl’orgoglio d’una gente ricattata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Dante-in-Val-Susa_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 13 - Racconti ovali parte 5 (Titolo originale: Totemica rugbystica intercontinentale) (32 minuti) [Luca Wallace Costello]: \r\nIntraprendiamo un viaggio intorno al globo e nel profondo della simbologia che contraddistingue il mondo ovale: tra fauna selvatica e flora rigogliosa, tra trasferte internazionali leggendarie e genealogie narrative. Partendo dall’America latina fino a discendere la penisola italica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Racconti-ovali5_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","7 Febbraio 2024","2024-03-01 18:30:24","Black Holes dal 29 gennaio al 4 febbraio 2024",1707334537,[],[],{"post_content":543},{"matched_tokens":544,"snippet":315,"value":545},[83,71]," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 8,30 - 41 bis medicina penitenziaria (26 minuti) [Radio Cane]: Il carcere che entra in ospedale, invade reparti, condiziona chi ci lavora o chi va a cercare cure, tra guardie armate, militarizzazione e video sorveglianza.\r\n\r\nCon un compagno di Usi Sanità facciamo un giro dentro il San Paolo, nello specifico nel reparto di medicina penitenziaria, punto di riferimento per le quattro carceri milanesi, dove attualmente si trova ricoverato Alfredo, che ha superato i 123 giorni di sciopero \u003Cmark>della\u003C/mark> fame.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/41-bis-medicina-penitenziaria_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 30 ore 12 - Ultima parte presentazione sportello MAI più CPR (41 minuti) [CSOA Gabrio]: In questa presentazione che si è svolta al CSOA Gabrio il 10 Ottobre 2023, abbiamo parlato dei recenti cambiamenti normativi in materia di immigrazione e \u003Cmark>della\u003C/mark> situazione a Lampedusa insieme a Elena Garelli, avvocata, Carolina Di Luciano, giurista e Giovanni D’Ambrosio, operatore di Mediterranean Hope.\r\nI decreti Piantedosi hanno apportato diverse modifiche in materia, delineando un sistema che riduce i diritti delle persone migranti e che mira a detenere ed espellere il più possibile le persone che arrivano in Italia. Fin dal primo momento è chiaro l’intento di rendere difficile l’accesso ad un documento e a trattenere le persone nelle disponibilità dello stato in luoghi detentivi che si ampliano sempre di più.\r\nQuesto avviene con l’introduzione delle procedure di frontiera, l’aumento dell’applicazione delle procedure accelerate, l’estensione dela lista dei paesi sicuri, l’inasprimento \u003Cmark>della\u003C/mark> normativa per i trattenimenti.\r\nL’altro chiaro obiettivo di tutta la più recente decretazione d’urgenza (che considera le migrazioni un problema e le persone migranti come un nemico), è quello di precarizzare le persone che si trovano sul territorio italiano.\r\nEsempio lampante sono le modifiche alla protezione speciale, che cercano di intaccare il diritto alla vita privata e familiare del persone che hanno il centro degli interessi \u003Cmark>della\u003C/mark> propria vita in Italia. 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Ma di quell’evidenza fa parte anche il fatto che il “popolo \u003Cmark>della\u003C/mark> merce” non ha orecchie per intendere il contenuto reale dell’alternativa in atto. Di qui l’importanza di far risuonare la profezia sciamanica del popolo yanomami che ci avverte: “quando finirà la foresta e le viscere \u003Cmark>della\u003C/mark> terra saranno state completamente distrutte da macchine minerarie divoratrici, crolleranno le fondamenta del cosmo e il cielo crollerà terribile sopra tutti i viventi.”\r\n\r\nEstratti da una conversazione sulla fine del mondo con i traduttori di Davi Kopenawa e Bruce Albert, La caduta del cielo. Parole di uno sciamano yanomami.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Indigeni-Yanomami_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 2 ore 8,30 - Modena: la strage che non c’è (28 minuti) [Radio Cane]: A distanza di più di un anno dalla strage nel carcere di Modena, e a qualche mese dall’esposto di alcuni detenuti che hanno deciso di rompere il silenzio, torniamo a Modena dove una delle animatrici del Comitato \u003Cmark>Verità\u003C/mark> e Giustizia per i morti del Sant’Anna, nato dopo i fatti dell’8 marzo 2020, ci racconta di quei giorni e ci aggiorna sullo stato delle indagini in corso. In conclusione la sorella di Mattia Palloni, uno dei firmatari dell’esposto, ci racconta degli interrogatori e delle strategie di \u003Cmark>insabbiamento\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> procura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Omicidi-carceri-Modena_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore 10 - Dynamite, lotta di classe a Chicago nel 1886 (30 minuti) [Radio Blackout]: Lotta di classe a Chicago, tra musica e parole\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Dynamite-lotta-di-classe-a-Chicago-nel-1886_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 3 ore 20 - Donne devianza e desiderio - Puntata zero (70 minuti) [Radio Blackout]: Il podcast cerca di affrontare questioni impellenti ma ancora poco esplorate dai femminismi odierni, osservando le intersezioni tra femminilità e desiderio, corpi, festa, immaginari alternativi, utopie con uno sguardo queer e radicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Donne-devianza-e-desiderio1_69.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 10 - Dante in Val Susa (21 minuti) [Radio Cane]: Si formerà dal Seghino a Chianocco\r\nda Venaus, Bussoleno e Chiomonte\r\nper tutta la Val Susa un solo blocco;\r\n\r\nda fondovalle fino in cima al monte\r\nsarà modello d’ogni altra vallata,\r\ne d’ogni libertà presidio e fronte;\r\n\r\nchi vorrà far colà terra bruciata\r\nvedrà levar la testa, e quanto vale\r\nl’orgoglio d’una gente ricattata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Dante-in-Val-Susa_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 4 ore 13 - Racconti ovali parte 5 (Titolo originale: Totemica rugbystica intercontinentale) (32 minuti) [Luca Wallace Costello]: \r\nIntraprendiamo un viaggio intorno al globo e nel profondo \u003Cmark>della\u003C/mark> simbologia che contraddistingue il mondo ovale: tra fauna selvatica e flora rigogliosa, tra trasferte internazionali leggendarie e genealogie narrative. Partendo dall’America latina fino a discendere la penisola italica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Racconti-ovali5_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[547],{"field":106,"matched_tokens":548,"snippet":315,"value":545},[83,71],{"best_field_score":433,"best_field_weight":152,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":475,"tokens_matched":112,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":219,"first_q":27,"per_page":156,"q":27},11,["Reactive",554],{},["Set"],["ShallowReactive",557],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fCkSCsYq8hX1Qct4a63GNN5tL0-aJceOJu1Qg6h4zQBk":-1},true,"/search?query=insabbiamento+della+verit%C3%A0"]