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Temono le proteste spontanee di chi, giorno dopo giorno, subisce profilazione razziale e violenza poliziesca.\r\nIl bastone e la carota apparentemente distanti, in realtà sono complementari.\r\nUn’analisi accorta di queste dinamiche dimostra la diretta complicità e cooperazione tra le forze repressive e il composito ed ambiguo magma del Terzo Settore.\r\nCon Francesco Migliaccio, che su questi temi ha indagato e scritto con attenzione, proveremo a fare una prima, provvisoria mappa in cui si intrecciano le azioni degli specialisti del bastone e di quelli della carota in salsa sinistra.\r\n\r\nPer una Barriera Libera e solidale: via i militari!\r\nSabato 28 giugno\r\ndalle 10 alle 13\r\nin corso Palermo angolo via Sesia, dove da un anno e mezzo ci sono i militari dell’operazione “Strade sicure” e forze dell’ordine ci saranno anche antimilitarist*\r\n\r\nAscolta la diretta con Francesco:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/2025-06-25-migliaccio-barriera.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","26 Giugno 2025","2025-06-26 20:45:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/fuori-militari-1080x640-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"178\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/fuori-militari-1080x640-1-300x178.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/fuori-militari-1080x640-1-300x178.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/fuori-militari-1080x640-1-1024x607.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/fuori-militari-1080x640-1-768x455.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/fuori-militari-1080x640-1.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Barriera di Milano, laboratorio di repressione: via i militari!",1750970335,[107,108,109,110],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/barriera-di-milano/","http://radioblackout.org/tag/operazione-strade-sicure/","http://radioblackout.org/tag/terzo-settore/",[15,112,113,114],"barriera di milano","operazione strade sicure","terzo settore",{"post_content":116},{"matched_tokens":117,"snippet":118,"value":119},[67],"politiche volte a prevenire le \u003Cmark>insorgenze\u003C/mark> sociali. 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Il partito di Meloni, complice un sistema elettorale maggioritario che premia la coalizione vincente, ha buone prospettive di durare per l’intera legislatura, se non interverranno fattori interni – logoramento della coalizione – o esterni – significative insorgenze sociali, che ne minino le fondamenta.\r\nL’astensionismo è salito di ben 10 punti percentuali, mostrando come la disaffezione dalla politica istituzionale sia in costante crescita, specie nelle aree più povere del paese. Va da se che l’astensione se non si traduce in opposizione sociale e diserzione attiva dalle dinamiche statali e capitaliste, resta una mero dato statistico.\r\nIn generale si può dire che chi ha votato ha scelto le formazioni che non erano salite sul carro di Draghi o ne erano scese in tempo, mentre ha punito chi ha rivendicato l’agenda Draghi, con l’eccezione della coppia Calenda-Renzi.\r\nFratelli d’Italia hanno cannibalizzato Forza Italia e Lega, i Cinquestelle hanno limato la base elettorale del PD. In termini di voti assoluti il centrodestra non si è discostato dal risultato del 2018: il terremoto è stato interno, invece il PD ha avuto un’emorragia di voti significativa.\r\nLa minore propensione europeista della coalizione di centro-destra potrebbe aver influito sulla scelta di chi da ormai un anno, paga bollette energetiche spaventose?\r\nLe esternazione preelettorali di Berlusconi su Putin e Zelensky sono state liquidate come l’ennesima gaffe di un anziano leader. Ci permettiamo di sospettare che fosse l’abile mossa di una vecchia e astuta volpe che lancia il sasso e nasconde la mano. D’altra parte Meloni che, prima delle elezioni, ha giurato fedeltà all’Europa e alla NATO, saprà gestire le opposte spinte che ne hanno garantito il successo?\r\nVa peraltro rilevato che alla fine degli anni Quaranta l’MSI, fondato dal ragazzo di Salò Giorgio Almirante, si votò alla fedeltà atlantica in funzione anticomunista. Una fedeltà che le formazioni dell’estrema destra italiana garantirono tramite Gladio e per l’intera stagione delle stragi tra la fine degli anni Sessanta e il principio degli anni Ottanta: da piazza Fontana alla stazione di Bologna. Altra questione è invece la fedeltà all’Unione Europea, che invece non è affatto scontata. Chi paragona l’Italia meloniana all’Ungheria non coglie che il paese europeo più simile agli scenari che ci attendono è probabilmente la Polonia, seccamente atlantista, euscettica e governata da una compagine dell’estrema destra cattolica, misogina ed omofoba.\r\nAl di là della politica estera, possiamo aspettarci un progressivo attacco agli spazi di libertà individuale di tutte le persone con conformi all’idea di dio-patria-famiglia tanto cara alla coalizione di maggioranza in parlamento. E, perché no? Anche una significativa stretta disciplinare tra manganelli e manette.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/2022-09-27-elezioni-ste.mp3\"][/audio]","27 Settembre 2022","2022-09-27 15:10:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/astensione-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/astensione-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/astensione-300x167.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/astensione-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/astensione.jpg 660w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Elezioni. 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Con Lamorgese, confermata a capo degli Interni, abbiamo di fronte un apparato repressivo fatto di veri professionisti della repressione.\r\n\r\nNel 1998 il neo capo della Polizia Lamberto Giannini ebbe un ruolo centrale nell’arresto e nell’incriminazione di Hashi Omar Hassan, il cittadino somalo accusato ingiustamente dell’omicidio dei giornalisti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Fu tenuto in carcere per 17 anni sulla base di alcune testimonianze anomale raccolte proprio da Giannini. 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In Italia ci sono 3,2 posti letto ogni mille abitanti, contro i 4,7 della media europea. In Italia i posti letto sono calati del 30 per cento tra il 2000 e il 2017.\r\nIl governo si è gingillato tra banchi a rotelle e ponte sullo stretto ma solo le briciole sono state stanziate per assumere medici, infermieri, assistenti sanitari, per aprire nuovi reparti, per la prevenzione e la cura nel territorio, per le USCA, le unità di assistenza domiciliare.\r\nI sanitari che rendono pubbliche le condizioni in cui sono obbligati a lavorare sono sottoposti a provvedimenti disciplinari e rischiano il posto.\r\nI soldi del recovery found non verranno utilizzati per tutelare la nostra salute, ma per sostenere le imprese, la lobby del cemento e del tondino, l’industria bellica e l’apparato militare.\r\nOggi la sanità è al collasso: i posti letto scarseggiano, non ci sono strutture e personale per curare adeguatamente tutti.\r\nPer chi se le può permettere ci sono le cliniche private, la prevenzione, le cure. Per gli altri la vita è oggi più che mai un terno al lotto. Ma a decidere non è mai il destino. Decidono i governi.\r\nI responsabili siedono sui banchi del parlamento, nei consigli regionali e nelle segreterie di tutti i partiti. Tutti hanno governato, trasformando la salute in business.\r\n\r\nNel 2020 sono stati stanziati circa 26,3 miliardi in spese militari, un miliardo e mezzo in più rispetto al 2019. Calcolate quanti posti letto, quanti ospedali, quanti tamponi, quanta ricerca si potrebbe finanziare con questi 26 miliardi e rotti di euro. Avrete la misura della criminalità di questo e di tutti i governi di questi anni.\r\n\r\nIn questi lunghi mesi è diventato “normale” scegliere chi vive e chi muore in caso “le risorse non siano sufficienti”. Chi è povero, malato, anziano non merita di vivere. 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Per mettere insieme il pranzo con la cena, molti si sono dovuti adattare ad una miriade di lavori precari sottopagati, senza reali tutele dal rischio di contagio.\r\nLa chiamano pandemia ma è una sindemia, perché il virus colpisce e uccide soprattutto i più poveri, quelli che più degli altri sono colpiti da malattie croniche, che dipendono dallo stile di vita, dall’esposizione all’inquinamento, dal cibo spazzatura, dal mancato accesso a prevenzione e cura.\r\nIl coprifuoco serale, inutile per contenere il virus, è mera ginnastica d’obbedienza, uno dei tanti dispositivi disciplinari sperimentati in vista di possibili insorgenze sociali. La produzione non si deve mai fermare, costi quel che costi, mentre le nostre vite sono sempre più compresse.\r\nIl governo teme le rivolte e elargisce elemosine a scadenza agli imprenditori colpiti dalle chiusure. Ma per i tanti che lavoravano in nero o con contratti di poche settimane non c’è né cassa integrazione, né “ristori”.\r\nIl governo si è preso pieni poteri, ha reso permanente lo stato di emergenza, per avere mano libera nella repressione delle lotte. I tanti pacchetti sicurezza usati per dare scacco agli indesiderabili, ai corpi in eccesso, ai sovversivi non bastano ad un governo che vuole mettere sotto controllo militare l’intera popolazione.\r\n\r\nPresto finiranno blocco degli sfratti e cassa integrazione, presto non ci saranno più salvagente, presto gli ultimi saranno chiamati a pagare un prezzo ancora più alto per la crisi pandemica.\r\nPer il governo le nostre vite non valgono fuori dalla gabbia del produci, consuma, crepa.\r\nLe restrizioni imposte dal governo non basteranno a fermare il virus. Un virus che continuerà a correre finché la logica del profitto e della guerra sarà più importante delle nostre vite.\r\n\r\nFermarli dipende da ciascuno di noi. Salute e giustizia sociale vanno di pari passo.\r\n\r\nLe fabbriche d’armi, le caserme, i poligoni di tiro, le basi militari sono a due passi dalle nostre case.\r\nGettare sabbia negli ingranaggi del militarismo è possibile ed urgente.\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nAssemblea antimilitarista – Torino\r\nLaboratorio Anarchico Perlanera – Alessandria\r\nLa Miccia – Asti”","9 Febbraio 2021","2021-02-09 17:29:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"282\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-300x282.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-300x282.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-1024x963.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-768x722.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-1536x1444.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu.jpg 1606w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerra al covid o guerra ai poveri? #antimilitarista13F",1612891757,[209,210,211,212,213,214],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarista13f/","http://radioblackout.org/tag/giornata-antimilitarista/","http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-poveri/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-delle-citta/","http://radioblackout.org/tag/spesa-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[216,217,218,219,220,18],"#antimilitarista13F","giornata antimilitarista","guerra ai poveri","militarizzazione delle città","spesa di guerra",{"post_content":222},{"matched_tokens":223,"snippet":224,"value":225},[67],"sperimentati in vista di possibili \u003Cmark>insorgenze\u003C/mark> sociali. 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In Italia ci sono 3,2 posti letto ogni mille abitanti, contro i 4,7 della media europea. In Italia i posti letto sono calati del 30 per cento tra il 2000 e il 2017.\r\nIl governo si è gingillato tra banchi a rotelle e ponte sullo stretto ma solo le briciole sono state stanziate per assumere medici, infermieri, assistenti sanitari, per aprire nuovi reparti, per la prevenzione e la cura nel territorio, per le USCA, le unità di assistenza domiciliare.\r\nI sanitari che rendono pubbliche le condizioni in cui sono obbligati a lavorare sono sottoposti a provvedimenti disciplinari e rischiano il posto.\r\nI soldi del recovery found non verranno utilizzati per tutelare la nostra salute, ma per sostenere le imprese, la lobby del cemento e del tondino, l’industria bellica e l’apparato militare.\r\nOggi la sanità è al collasso: i posti letto scarseggiano, non ci sono strutture e personale per curare adeguatamente tutti.\r\nPer chi se le può permettere ci sono le cliniche private, la prevenzione, le cure. Per gli altri la vita è oggi più che mai un terno al lotto. Ma a decidere non è mai il destino. Decidono i governi.\r\nI responsabili siedono sui banchi del parlamento, nei consigli regionali e nelle segreterie di tutti i partiti. Tutti hanno governato, trasformando la salute in business.\r\n\r\nNel 2020 sono stati stanziati circa 26,3 miliardi in spese militari, un miliardo e mezzo in più rispetto al 2019. Calcolate quanti posti letto, quanti ospedali, quanti tamponi, quanta ricerca si potrebbe finanziare con questi 26 miliardi e rotti di euro. Avrete la misura della criminalità di questo e di tutti i governi di questi anni.\r\n\r\nIn questi lunghi mesi è diventato “normale” scegliere chi vive e chi muore in caso “le risorse non siano sufficienti”. Chi è povero, malato, anziano non merita di vivere. La sua vita è un costo insostenibile per chi sceglie di spendere per rinforzare l’apparato bellico che sostiene l’imperialismo tricolore e gli interessi di multinazionali come ENI e Leonardo.\r\nLa bozza di piano pandemico stabilisce che i responsabili di “fughe di notizie” vengano censurati: la verità sulla gestione della pandemia non deve essere resa pubblica.\r\n\r\nI militari, promossi a poliziotti durante la pandemia, sono nelle nostre strade per affiancare le altre forze dell’ordine nella repressione di ogni insorgenza sociale.\r\nSono per le strade dei quartieri dove arrivare a fine mese è sempre più difficile, dove si allungano le file di poveri, senza casa, senza reddito, precari. \r\nLa crisi pandemica che ha colpito la maggior parte dei paesi europei ha prodotto una crisi sociale senza precedenti, che sta innescando momenti di rivolta sociale.\r\nSe non ci sono i soldi per il fitto e le bollette, la tutela della salute diventa un lusso che pochi possono permettersi. Per mettere insieme il pranzo con la cena, molti si sono dovuti adattare ad una miriade di lavori precari sottopagati, senza reali tutele dal rischio di contagio.\r\nLa chiamano pandemia ma è una sindemia, perché il virus colpisce e uccide soprattutto i più poveri, quelli che più degli altri sono colpiti da malattie croniche, che dipendono dallo stile di vita, dall’esposizione all’inquinamento, dal cibo spazzatura, dal mancato accesso a prevenzione e cura.\r\nIl coprifuoco serale, inutile per contenere il virus, è mera ginnastica d’obbedienza, uno dei tanti dispositivi disciplinari sperimentati in vista di possibili \u003Cmark>insorgenze\u003C/mark> sociali. La produzione non si deve mai fermare, costi quel che costi, mentre le nostre vite sono sempre più compresse.\r\nIl governo teme le rivolte e elargisce elemosine a scadenza agli imprenditori colpiti dalle chiusure. 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Sabato era il primo giorno di allentamento delle misure di imposte dal governo per l’epidemia di Covid ma l’attenuazione del confinamento è consistita solo nella concessione di tre anziché un’ora di movimento fuori casa.\r\nNonostante il contesto non favorevole, una marea di persone ha investito il centro cittadino e minaccia di travolgere la legge di sicurezza globale.\r\nÈ stata una manifestazione viva, reattiva, piena di cartelli autoprodotti con tante persone giovani, senza grandi impianti di amplificazione, ma con una grande forza comunicativa.\r\nLa legge sulla “sicurezza globale” è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti repressivi messi in campo negli ultimi mesi.\r\nIn agosto il governo ha deciso di mettere sotto controllo tutte le attività connesse all’ambiente e alla salute, spostandone le competenze al ministero dell’interno. Il ministro di polizia che si occupa di sanità ed ambiente è il segno della volontà di repressione preventiva di ogni protesta.\r\nLa legge di programmazione universitaria criminalizza ogni forma di occupazione e interruzione dei corsi, cui gli studenti hanno risposto con una manifestazione svoltasi nel pieno del periodo di confinamento più restrittivo. \r\n\r\nPer approfondimenti sulla legge di si sicurezza globale rimandiamo alla diretta della scorsa settimana su Blackout: https://radioblackout.org/2020/11/francia-in-piazza-contro-la-legge-di-sicurezza-globale/\r\n\r\nAd alimentare l’indignazione verso un provvedimento concepito per coprire le violenze della polizia hanno contribuito tre episodi, finiti sotto il riflettore dei media.\r\nLo sgombero dell’accampamento di migranti in Place de La République, il violentissimo pestaggio del produttore musicale afro-discendente Michel Zecler nel 17esimo arrondissement, i filmati di un aggressione poliziesca di agosto, la cui diffusione ha smentito il rapporto della polizia. Da un lato ri-emerge all’attenzione pubblica la normalità delle violenze razziste della polizia, dall’altro la natura strutturale e non occasionale di soprusi, pestaggi, insulti da parte delle forze dell’ordine in Francia.\r\nI 4 poliziotti coinvolti nel pestaggio razzista a Parigi sono stati messi sotto inchiesta e due di loro sono finiti in carcere. Sono accusati di “violenza intenzionale da parte di autorità pubblica” per i 20 minuti di botte a Michael Zecler, che tutti hanno potuto vedere, perché ripresi dalle telecamere dello studio del produttore.\r\nI 4 sono stati incastrati dalle riprese interne dello studio, nelle quali sono documentati gli interminabili minuti del pestaggio, insieme alle parole come “sporco negro” e un lacrimogeno fatto esplodere all’interno dell’ufficio. L’aggressione sarebbe partita dalla mera supposizione che Michel non indossasse la mascherina. Gli agenti si sono poi inventati una storia su una presunta reazione violenta del produttore, smentita poi dai filmati.\r\nGuarda il video e una breve intervista a Zacler: https://www.youtube.com/watch?v=W7ROH0-c3Bs&bpctr=1606808261\r\nSe la “sicurezza globale” diverrà legge chi pubblicasse immagini simili su blog o social rischierebbe la galera e le immagini verrebbero immediatamente rimosse.\r\nDalle ultime notizie circolate sui media pare che, dopo la marea che ha investito le principali città francesi, il presidente Macron abbia deciso di rivedere l’articolo 24. Impossibile valutare sino a che punto, perché parrebbe che siamo di fronte ad una sorta di gioco delle tre carte, in cui i contenuti dell’articolo 24 sarebbero spostati, dopo essere stati rivestiti a nuovo, nell’articolo 25.\r\nUn fatto è però certo: il tentativo di dare mano libera alla polizia in vista delle possibili insorgenze sociali scaturite dalla crisi pandemica si sta rivelando un boomerang per Macron.\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza di radio Paris Plurielle, dove conduce “vive la sociale!”\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-01-francia-carrozza-27-nov.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 12 01 francia carrozza 27 nov","1 Dicembre 2020","2020-12-01 14:43:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/francia-proteste-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/francia-proteste-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/francia-proteste-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/francia-proteste-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/francia-proteste-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/francia-proteste.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia. 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Sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Nel nuovo orario dalle 11 alle 13. Anche in streaming\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 12 15 anarres1\r\n2017 12 15 anarres2\r\n2017 12 15 anarres3\r\nin questa puntata:\r\n \r\n\r\nSono passati 48 anni dalla Strage di Piazza Fontana, dalle bombe alla banca dell’Agricoltura, dai 17 morti del 12 dicembre. La polizia, indirizzata dall’ufficio affari riservati del ministero dell’Interno, fece partire le retate contro gli anarchici.\r\n\r\nCentinaia vennero portati in questura. Pietro Valpreda venne accusato della strage. Giuseppe Pinelli, anarchico, ferroviere, partigiano, attivo nel sostegno ai prigionieri politici entrò in questura a cavallo della sua bici il 12 dicembre. Nella notte tra il 15 e il 16 dicembre venne gettato dal quarto piano.\r\n\r\nI movimenti che in quegli anni avevano riempito le piazze e fatto tremare padroni e governanti, diedero un segnale forte e chiaro: gli anarchici sono innocenti, la strage è di Stato.\r\nCe ne ha parlato Massimo Varengo, un compagno milanese, che attraversò quella stagione tragica, che mostrò l’intrinseca criminalità del potere.\r\n\r\nLe scuole libertarie da qualche anno sono diventate una realtà nel nostro paese: tante esperienze diverse accomunate dalla comune tensione a costruire ambiti relazionali il cui soggetto siano i bambini e le bambine. In questi mesi si è sviluppato un importante dibattito nella rete per l’educazione libertaria. Due i temi principali: come arrivare a decisioni condivise, come gestire il conflitto, ritta la barra della tensione libertaria.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Codello, anarchico, pedagogo, tra i promotori della Rete.\r\n\r\n \r\n\r\nUn altro giro di danza. Delle seduzioni elettoraliste della sinistra \"radicale”. Con Lorenzo Coniglione\r\n\r\nUn po’ di notizie dal fronte.\r\nIl Ministero della Difesa e quello del Lavoro e dell’Istruzione, Università e Ricerca hanno firmato il protocollo per fare l’alternanza scuola lavoro nelle forze armate.\r\n\r\n \r\n\r\nI militari a scuola di repressione interna\r\n\r\nLa prossima campagna d’Africa dell’esercito italiano sarà nel sahel, in Niger. Sulla carta una missione contro il terrorismo nel cuore della Franc’Afrique. Nei fatti porre le basi per la costruzione di campi di prigionia per migranti sud della Libia.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n\r\nSabato 16 dicembre\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nCena antinatalizia \r\nAnche quest’anno ti aspettiamo alla cena che ammazza li preti\r\nMenù eretico veg vegan e ed esposizione spettacolare del Pres-Empio autogestito:\r\n ciascuno porti la sua statuetta, decorazione, disegno per arricchirlo.\r\nIl nostro menù: antipastini diabolici / chiodi della croce al ragù veg / palle di natale / giostra infernale / dolci tentazioni / angolo di-vino / acqua santa e… tanti scherzi da prete!\r\nLa cena è benefit lotte sociali.\r\nChiediamo tanti soldi a chi li ha, meno a chi ne ha meno, anche niente a chi non ne ha.\r\nPrenotazioni\r\nMail: fai_to@inrete.it - Telefono: 327 13 42 350\r\nAscolta lo spot\r\n\r\n\r\nVenerdì 22 dicembre\r\nore 17 \r\npresidio\r\n al negozio Benetton di via Roma 121\r\n Le maglie Benetton sono sporche di sangue\r\nIl governo argentino ha deciso di regolare i conti con le comunità resistenti dei mapuche, che hanno recuperato, occupandole, alcune terre di insediamento tradizionale delle popolazioni indigene, che non avevano e non intendono adottare la proprietà privata. 930.000 ettari di quelle terre, vendute dallo Stato alle multinazionali inglesi per l’industria estrattiva nell’Ottocento, dagli anni Novanta del secolo scorso sono passate al colosso manifatturiero Benetton, che le utilizza per farvi pascolare le proprie pecore da lana. \r\nBenetton è complice della repressione durissima, costata la vita a Santiago Maldonado in agosto e cl’uccisione di Rafael Nahuel, il ferimento di altre due persone, la scomparsa di diverse altre alla fine di novembre. Dal 2009 sono 14 gli attivisti uccisi dalla polizia. \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nore 10,30 / 14\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\ncon vin brulè, cibo e the caldo\r\n benefit assemblea antimilitarista\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 26 gennaio\r\nore 21 \r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nI fascisti del \"secondo millennio\"\r\nCon Pietro Stara, autore de \"L’identità escludente, La Nuova Destra tra piccole patrie e Europa nazione\"\r\n\r\nPer chi fosse interessato ai percorsi della Federazione Anarchica Torinese\r\nriunioni ogni giovedì alle 21\r\ncorso Palermo 46 – a destra nel cortile -\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","16 Dicembre 2017","2018-10-17 22:58:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/baj-pinelli-200x110.png","Anarres del 15 dicembre. La strage di Stato dopo 48 anni. Scuole libertarie, conflitto e percorsi decisionali. Le seduzioni elettoraliste della siniostra “radicale”. Notizie dal fronte: truppe italiane in Niger? 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Ora poco importa se il fatto sia che la terra è piatta, che nei vaccini infilano di tutto, che i fenomeni meteorologici siano controllabili e quindi controllati o altre dozzine di complotti tipo le scie chimiche, il 5G, i rettiliani, gli UFO, il priorato di Sion, il gruppo Bilderberg ecc., ciò che importa è che si pone a fondamento di ognuna di queste idee una verità che è stata nascosta per anni e anni e che ora è stata finalmente svelata. Il tutto ovviamente si regge su alcune premesse di partenza, una delle principali è che chiunque tenti di dimostrare il contrario è ancora sotto il condizionamento del complotto quindi essenzialmente un nemico. Questa è la base necessaria per creare un dualismo noi/loro.\r\nNe abbiamo parlato con Giammarco, autore dell’editoriale uscito su Malanova\r\n\r\nL’esito delle elezioni del 25 settembre ha confermato i pronostici della vigilia, consegnando il governo del paese alla coalizione trainata da Fratelli d’Italia. 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Ora poco importa se il fatto sia che la terra è piatta, che nei vaccini infilano di tutto, che i fenomeni meteorologici siano controllabili e quindi controllati o altre dozzine di complotti tipo le scie chimiche, il 5G, i rettiliani, gli UFO, il priorato di Sion, il gruppo Bilderberg ecc., ciò che importa è che si pone a fondamento di ognuna di queste idee una verità che è stata nascosta per anni e anni e che ora è stata finalmente svelata. Il tutto ovviamente si regge su alcune premesse di partenza, una delle principali è che chiunque tenti di dimostrare il contrario è ancora sotto il condizionamento del complotto quindi essenzialmente un nemico. Questa è la base necessaria per creare un dualismo noi/loro.\r\nNe abbiamo parlato con Giammarco, autore dell’editoriale uscito su Malanova\r\n\r\nL’esito delle elezioni del 25 settembre ha confermato i pronostici della vigilia, consegnando il governo del paese alla coalizione trainata da Fratelli d’Italia. 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Tre settimane fa abbiamo ripercorso le tappe della rete “Anarchici contro il G8” con Federico, un compagno della ciurma, che costruì il vascello salpato per Genova. \r\nIl venerdì successivo abbiamo continuato a ragionare su quelle giornate, cercando di cogliere il senso dell’onda lunga che segna il tempo che siamo forzati a vivere, parlandone con Massimo Varengo.\r\nVenerdì scorso vi abbiamo proposto un’intervista con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo. \r\nSiamo tornati a parlare di quelle giornate e della narrazione che ne ha segnato il destino di memoria non condivisa sempre con Federico. \r\n\r\nSud America. Da mesi il Sud America è attraversato da tensioni sociali e politiche molto forti.\r\nCon Simone, un compagno che segue i mutamenti e i movimenti in corso, proveremo ad enucleare alcuni passaggi cruciali dal Brasile al Messico, passando per il Cile e Cuba. Cruciale il ruolo dei movimenti femministi, la crisi pandemica, l’estendersi delle insorgenze sociali e della repressione.\r\n\r\nVoghera. Lo sceriffo, la sindaca e la guerra ai poveri in una quieta e ricca provincia lombarda.\r\nL’assassinio di Youns si inserisce in un pesante clima sociale e in un contesto istituzionale dove un assessore leghista estrae una pistola e spara ad un ubriaco. Marocchino.\r\nNe parliamo con Alberto, un compagno che vive a Milano ma è originario di Voghera, dove torna spesso per lavoro ed ha partecipato alla manifestazione del sabato successivo all’omicidio.\r\n\r\nGreen pass. Il privilegio di chi vive nel nord ricco alla prova dei dispositivi biopolitici che il governo sta sperimentando.\r\nLa sindemia di Covid 19 ci ha posti di fronte alla crudezza del sistema nel quale siamo forzati a vivere. Le nostre vite non contano fuori dall’ingranaggio “produci, consuma, crepa”. Siamo vuoti a perdere.\r\nNon solo. Il governo ci ha portato via l’unico vero privilegio di cui godono tutti i cittadini italiani, anche i più poveri: la libertà di muoverci liberamente all’interno delle città e delle regioni e, in certa misura, anche all’estero.\r\nBastano 10 euro ed un pizzico di pazienza con tempi e date e si vola a Barcellona o ad Atene.\r\nGli altri, quelli nati nel sud del mondo, non godono di questo privilegio. Muoversi verso nord è costosissimo e pericoloso. Chi arriva è costretto ad una vita clandestina, senza accesso a residenza, sanità, istruzione, iscrizione alle liste di collocamento, possibilità di affittare una casa... \r\nDiventare clandestini a casa propria ha fatto saltare il tappo che ha portato alle piazze turbolente dell’autunno e alle recenti lotte contro il Green Pass. Il mescolarsi di fascisti e primitivisti, bottegai e ragazzi delle periferie militarizzate in un magma che a taluni appare indecifrabile è la conseguenza della ri-nascita di un confine interno. Un confine che nel nostro paese venne cancellato solo nel 1961, con l’abrogazione della legge contro l’inurbamento voluta dal fascismo nel trentanove e sopravvissuta alla caduta di Mussolini per quasi due decenni.\r\nLa libertà che davamo per scontata, quella che segnava il confine materiale e simbolico tra i poveri dei paesi ricchi e tutti gli altri, è stata messa tra parentesi da coprifuoco e zone a circolazione limitata ed, ora, dal green pass. \r\nLe piazze di ottobre sono diverse da quelle di luglio. In ottobre giovani immigrati delle periferie si sono trovati accanto a giovani italiani dei loro stessi quartieri, bottegai, ultras di destra e di sinistra, fascisti di ogni sfumatura, sovranisti senza patria politica, nemici della medicina e no vax, in un minestrone inedito e deflagrante.\r\nOggi, quelli di periferia sono rimasti nei giardinetti e nei bar dai dehor improbabili nati ovunque. La piazza no green pass, a parte i no vax che le attraversano tutte, è stata la piazza di chi ha visto spostare un confine che considerava invalicabile. Ha visto sgretolarsi il più importante dei privilegi concessi ai cittadini di questo paese. \r\nConcentrare l’attenzione sulla mera questione dei vaccini impedisce di cogliere gli snodi cruciali di questo momento. Lo stato non riesce a governare la crisi, teme le insorgenze sociali derivanti da disoccupazione, licenziamenti, sfratti, povertà crescente. \r\nLo Stato ha giocato in questi due anni la sola carta forte a propria disposizione: farci credere di essere indispensabile per garantirci la salute.\r\nLandauer in merito aveva le idee chiare: lo Stato si rende indispensabile, finché assolve o ci fa credere di farlo, a funzioni considerate essenziali per la sopravvivenza della società.\r\nSolo scalzando nella pratica questa leva di dominio potremo cercare di costruire un percorso di libertà e salute. Ma dipende da noi. Il dilagante complottismo è il miglior sostegno alla teoria dell’insostituibile onnipotenza dello Stato. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30 (in agosto non ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","4 Agosto 2021","2021-08-04 11:48:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/08/cacacazzo-baj-viola-giallo-200x110.jpg","Anarres del 30 luglio. Green pass, biopolitica, le frontiere del privilegio. G8. Una memoria non condivisa. Sud America: lotte sociali tra sindemia e repressione. 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Tre settimane fa abbiamo ripercorso le tappe della rete “Anarchici contro il G8” con Federico, un compagno della ciurma, che costruì il vascello salpato per Genova. \r\nIl venerdì successivo abbiamo continuato a ragionare su quelle giornate, cercando di cogliere il senso dell’onda lunga che segna il tempo che siamo forzati a vivere, parlandone con Massimo Varengo.\r\nVenerdì scorso vi abbiamo proposto un’intervista con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo. \r\nSiamo tornati a parlare di quelle giornate e della narrazione che ne ha segnato il destino di memoria non condivisa sempre con Federico. \r\n\r\nSud America. Da mesi il Sud America è attraversato da tensioni sociali e politiche molto forti.\r\nCon Simone, un compagno che segue i mutamenti e i movimenti in corso, proveremo ad enucleare alcuni passaggi cruciali dal Brasile al Messico, passando per il Cile e Cuba. Cruciale il ruolo dei movimenti femministi, la crisi pandemica, l’estendersi delle \u003Cmark>insorgenze\u003C/mark> sociali e della repressione.\r\n\r\nVoghera. Lo sceriffo, la sindaca e la guerra ai poveri in una quieta e ricca provincia lombarda.\r\nL’assassinio di Youns si inserisce in un pesante clima sociale e in un contesto istituzionale dove un assessore leghista estrae una pistola e spara ad un ubriaco. Marocchino.\r\nNe parliamo con Alberto, un compagno che vive a Milano ma è originario di Voghera, dove torna spesso per lavoro ed ha partecipato alla manifestazione del sabato successivo all’omicidio.\r\n\r\nGreen pass. Il privilegio di chi vive nel nord ricco alla prova dei dispositivi biopolitici che il governo sta sperimentando.\r\nLa sindemia di Covid 19 ci ha posti di fronte alla crudezza del sistema nel quale siamo forzati a vivere. Le nostre vite non contano fuori dall’ingranaggio “produci, consuma, crepa”. Siamo vuoti a perdere.\r\nNon solo. Il governo ci ha portato via l’unico vero privilegio di cui godono tutti i cittadini italiani, anche i più poveri: la libertà di muoverci liberamente all’interno delle città e delle regioni e, in certa misura, anche all’estero.\r\nBastano 10 euro ed un pizzico di pazienza con tempi e date e si vola a Barcellona o ad Atene.\r\nGli altri, quelli nati nel sud del mondo, non godono di questo privilegio. Muoversi verso nord è costosissimo e pericoloso. Chi arriva è costretto ad una vita clandestina, senza accesso a residenza, sanità, istruzione, iscrizione alle liste di collocamento, possibilità di affittare una casa... \r\nDiventare clandestini a casa propria ha fatto saltare il tappo che ha portato alle piazze turbolente dell’autunno e alle recenti lotte contro il Green Pass. Il mescolarsi di fascisti e primitivisti, bottegai e ragazzi delle periferie militarizzate in un magma che a taluni appare indecifrabile è la conseguenza della ri-nascita di un confine interno. Un confine che nel nostro paese venne cancellato solo nel 1961, con l’abrogazione della legge contro l’inurbamento voluta dal fascismo nel trentanove e sopravvissuta alla caduta di Mussolini per quasi due decenni.\r\nLa libertà che davamo per scontata, quella che segnava il confine materiale e simbolico tra i poveri dei paesi ricchi e tutti gli altri, è stata messa tra parentesi da coprifuoco e zone a circolazione limitata ed, ora, dal green pass. \r\nLe piazze di ottobre sono diverse da quelle di luglio. In ottobre giovani immigrati delle periferie si sono trovati accanto a giovani italiani dei loro stessi quartieri, bottegai, ultras di destra e di sinistra, fascisti di ogni sfumatura, sovranisti senza patria politica, nemici della medicina e no vax, in un minestrone inedito e deflagrante.\r\nOggi, quelli di periferia sono rimasti nei giardinetti e nei bar dai dehor improbabili nati ovunque. La piazza no green pass, a parte i no vax che le attraversano tutte, è stata la piazza di chi ha visto spostare un confine che considerava invalicabile. Ha visto sgretolarsi il più importante dei privilegi concessi ai cittadini di questo paese. \r\nConcentrare l’attenzione sulla mera questione dei vaccini impedisce di cogliere gli snodi cruciali di questo momento. Lo stato non riesce a governare la crisi, teme le \u003Cmark>insorgenze\u003C/mark> sociali derivanti da disoccupazione, licenziamenti, sfratti, povertà crescente. \r\nLo Stato ha giocato in questi due anni la sola carta forte a propria disposizione: farci credere di essere indispensabile per garantirci la salute.\r\nLandauer in merito aveva le idee chiare: lo Stato si rende indispensabile, finché assolve o ci fa credere di farlo, a funzioni considerate essenziali per la sopravvivenza della società.\r\nSolo scalzando nella pratica questa leva di dominio potremo cercare di costruire un percorso di libertà e salute. Ma dipende da noi. Il dilagante complottismo è il miglior sostegno alla teoria dell’insostituibile onnipotenza dello Stato. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30 (in agosto non ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",[384],{"field":122,"matched_tokens":385,"snippet":381,"value":382},[67],{"best_field_score":126,"best_field_weight":127,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":128,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":48},{"document":388,"highlight":402,"highlights":407,"text_match":124,"text_match_info":410},{"comment_count":48,"id":389,"is_sticky":48,"permalink":390,"podcastfilter":391,"post_author":51,"post_content":392,"post_date":393,"post_excerpt":54,"post_id":389,"post_modified":394,"post_thumbnail":395,"post_title":396,"post_type":316,"sort_by_date":397,"tag_links":398,"tags":400},"56120","http://radioblackout.org/podcast/anarres-dell8-novembre-corteo-antimilitarista-del-16-novembre-libro-bianco-della-difesa-dal-cile-alliraq-dallecuador-al-libano-la-rivolta-sociale-riempie-le-piazze/",[280],"Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nDal 16 al 27 novembre \r\n10 giorni di informazione e lotta contro l’Aerospace and Defence meeting – Mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra in programma il 26 e 27 novembre all’Oval Lingotto\r\n\r\nSabato 16 novembre\r\nNo ai mercanti di morte!\r\ncorteo antimilitarista \r\nore 15 da piazza Castello\r\n\r\nVenerdì 22 novembre ore 21 \r\nMercanti di morte\r\n\"L’aerospace meeting, guerra e controllo militare delle insorgenze interne\". \r\n\"Un business mortale. 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Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","12 Novembre 2019","2019-11-12 12:48:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/2019-11-08-manif-antimili-16-nov-col-gia-200x110.jpg","Anarres dell’8 novembre. Corteo antimilitarista del 16 novembre. Libro bianco della Difesa. Dal Cile all’Iraq, dall’Ecuador al Libano la rivolta sociale riempie le piazze...",1573561765,[399],"http://radioblackout.org/tag/anarres-corteo-16-nov/",[401],"anarres corteo 16 nov",{"post_content":403},{"matched_tokens":404,"snippet":405,"value":406},[67],"spesso durissima, non ferma le \u003Cmark>insorgenze\u003C/mark> sociali. Anzi! 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Ce ne ha parlato Daniele Ratti, autore, tra gli altri, di “Per un mondo senza eserciti”\r\n\r\nAerospace and defence meeting. Verso la manifestazione del 16 novembre contro i mercanti d’armi.\r\n\r\nMinistri, generali e ammiragli italiani alla corte del sultano Erdogan\r\n\r\nBalon. La carica agli stracci\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nDal 16 al 27 novembre \r\n10 giorni di informazione e lotta contro l’Aerospace and Defence meeting – Mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra in programma il 26 e 27 novembre all’Oval Lingotto\r\n\r\nSabato 16 novembre\r\nNo ai mercanti di morte!\r\ncorteo antimilitarista \r\nore 15 da piazza Castello\r\n\r\nVenerdì 22 novembre ore 21 \r\nMercanti di morte\r\n\"L’aerospace meeting, guerra e controllo militare delle insorgenze interne\". Intervento di Maria Matteo dell’Assemblea Antimilitarista, tra le autrici di “Per un futuro senza eserciti” edizioni “Zero in Condotta”\r\n\"Un business mortale. 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La rivoluzione non è più vista come un atto, ma come un processo al cui centro pone l'individuo comunitario, ovvero l'individuo impensabile come singolarità in quanto frutto delle sue relazioni con gli altri.\r\nCe ne ha parlato Gianfranco Ragona, che ha curato \"La comunità anarchica\", che raccoglie gli scritti politici di Landauer\r\n\r\nElisa e le altre: uccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne. Ti amo da (farti) morire\r\n\r\nTurismocrazia. Il caso di Catania\r\n\r\nFridays for Future. Il movimento contro il mutamento climatico si colloca in modo esplicito lungo la faglia generazionale, poiché il movimento è costituito principalmente da giovanissimi, che leggono la crisi climatica come rottura del rapporto di solidarietà tra le generazioni, come tradimento dei vecchi verso i giovani, privati dell’eredità che gli spettava.\r\nUna narrazione efficace, perché coinvolge emotivamente chi la propone, chi, per età, pur riconoscendo il proprio relativo privilegio (Greta all’ONU), non si sente complice del disastro che sta abbattendosi ora su noi tutti. L’indifferenza verso il futuro che ha segnato gli ultimi vent’anni, che di fatto segna l’aurora del nuovo secolo, si incrina, senza la radicalità necessaria ad un cambiamento reale di paradigma. Anzi! Le scelte attuate da alcuni governi paiono alludere ad una gigantesca operazione di restyling funzionale alla nascita di una nuova, elitaria, “green economy”.\r\nNe abbiamo chiacchierato con Francesco\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 4 ottobre\r\nore 16,30 in via Po 16 punto info\r\nTrasporti pubblici gratuiti per tutti!\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nMercoledì 9 ottobre \r\nore 10/12\r\nPunto info a Palazzo Nuovo,via S. Ottavio 18\r\nNuovo governo? Una sicurezza!\r\nMolto è cambiato perché tutto restasse come prima\r\nA proposito di pacchetti sicurezza e repressione delle insorgenze sociali\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\ncena antimilitarista\r\nbenefit per i compagni colpiti dalla repressione\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 25 ottobre\r\nsciopero generale\r\nspezzone anarchico al corteo\r\nore 9,30 piazza Carlo Felice\r\n\r\nVenerdì 25 ottobre\r\nGentrification. Le città luna park, tra riqualificazioni escludenti, resistenza popolare e autogestione\r\nCon i sociologi Giovanni Semi e Guido Anselmi\r\nore 21 alla fat in corso Palermo 46\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì (in agosto siamo in vacanza) dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","6 Ottobre 2019","2019-10-06 12:46:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/Gustav-Landauer-blu-200x110.jpg","Anarres del 27 settembre. Gustav Landauer. Ti amo da (farti) morire. Gentrification a Catania. F4F e green economy...",1570365988,[445,446,447],"http://radioblackout.org/tag/f4f/","http://radioblackout.org/tag/femminicidi-e-media/","http://radioblackout.org/tag/landauer/",[449,450,451],"f4f","femminicidi e media","landauer",{"post_content":453},{"matched_tokens":454,"snippet":455,"value":456},[67],"pacchetti sicurezza e repressione delle \u003Cmark>insorgenze\u003C/mark> sociali\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\ncena","Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/2019-09-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti:\r\n\r\nL'itinerario biografico e politico di Gustav Landauer (1870-1919) attraversa tutti i grandi eventi della sua epoca, dai congressi della Seconda Internazionale, dove matura la separazione tra socialdemocrazia e anarchismo, alla Repubblica dei Consigli di Baviera, dove troverà la morte il 2 maggio 1919 barbaramente massacrato da un plotone di Guardie Bianche. Nonostante l'epoca drammatica in cui vive, Landauer è fermamente convinto che un altro mondo è non solo necessario ma anche possibile qui e ora. Così innesta nel suo pensiero politico elementi «eretici» che gli consentono di elaborare una visione originale del mutamento sociale. La rivoluzione non è più vista come un atto, ma come un processo al cui centro pone l'individuo comunitario, ovvero l'individuo impensabile come singolarità in quanto frutto delle sue relazioni con gli altri.\r\nCe ne ha parlato Gianfranco Ragona, che ha curato \"La comunità anarchica\", che raccoglie gli scritti politici di Landauer\r\n\r\nElisa e le altre: uccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne. Ti amo da (farti) morire\r\n\r\nTurismocrazia. Il caso di Catania\r\n\r\nFridays for Future. Il movimento contro il mutamento climatico si colloca in modo esplicito lungo la faglia generazionale, poiché il movimento è costituito principalmente da giovanissimi, che leggono la crisi climatica come rottura del rapporto di solidarietà tra le generazioni, come tradimento dei vecchi verso i giovani, privati dell’eredità che gli spettava.\r\nUna narrazione efficace, perché coinvolge emotivamente chi la propone, chi, per età, pur riconoscendo il proprio relativo privilegio (Greta all’ONU), non si sente complice del disastro che sta abbattendosi ora su noi tutti. L’indifferenza verso il futuro che ha segnato gli ultimi vent’anni, che di fatto segna l’aurora del nuovo secolo, si incrina, senza la radicalità necessaria ad un cambiamento reale di paradigma. Anzi! Le scelte attuate da alcuni governi paiono alludere ad una gigantesca operazione di restyling funzionale alla nascita di una nuova, elitaria, “green economy”.\r\nNe abbiamo chiacchierato con Francesco\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 4 ottobre\r\nore 16,30 in via Po 16 punto info\r\nTrasporti pubblici gratuiti per tutti!\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nMercoledì 9 ottobre \r\nore 10/12\r\nPunto info a Palazzo Nuovo,via S. Ottavio 18\r\nNuovo governo? Una sicurezza!\r\nMolto è cambiato perché tutto restasse come prima\r\nA proposito di pacchetti sicurezza e repressione delle \u003Cmark>insorgenze\u003C/mark> sociali\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\ncena antimilitarista\r\nbenefit per i compagni colpiti dalla repressione\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 25 ottobre\r\nsciopero generale\r\nspezzone anarchico al corteo\r\nore 9,30 piazza Carlo Felice\r\n\r\nVenerdì 25 ottobre\r\nGentrification. Le città luna park, tra riqualificazioni escludenti, resistenza popolare e autogestione\r\nCon i sociologi Giovanni Semi e Guido Anselmi\r\nore 21 alla fat in corso Palermo 46\r\n\r\nWild C.A.T. 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