","Kazakistan. Una rivolta dalle radici profonde","post",1641926001,[45,46,47],"http://radioblackout.org/tag/insurrezione-kazaka/","http://radioblackout.org/tag/kazakistan/","http://radioblackout.org/tag/lotte-sociali-in-kazakistan/",[17,15,19],{"tags":50},[51,56,58],{"matched_tokens":52,"snippet":55},[53,54],"insurrezione","kazaka","\u003Cmark>insurrezione\u003C/mark> \u003Cmark>kazaka\u003C/mark>",{"matched_tokens":57,"snippet":15},[],{"matched_tokens":59,"snippet":19},[],[61],{"field":20,"indices":62,"matched_tokens":63,"snippets":65},[31],[64],[53,54],[55],1157451471441625000,{"best_field_score":68,"best_field_weight":69,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":31,"score":70,"tokens_matched":71,"typo_prefix_score":31},"2211897868544",13,"1157451471441625193",2,6646,{"collection_name":42,"first_q":17,"per_page":74,"q":17},6,{"facet_counts":76,"found":113,"hits":114,"out_of":260,"page":14,"request_params":261,"search_cutoff":21,"search_time_ms":113},[77,90],{"counts":78,"field_name":87,"sampled":21,"stats":88},[79,81,83,85],{"count":23,"highlighted":80,"value":80},"19e59",{"count":23,"highlighted":82,"value":82},"I Bastioni di Orione",{"count":71,"highlighted":84,"value":84},"anarres",{"count":14,"highlighted":86,"value":86},"Radio Bizarre","podcastfilter",{"total_values":89},4,{"counts":91,"field_name":20,"sampled":21,"stats":111},[92,94,95,97,99,101,103,105,107,109],{"count":71,"highlighted":93,"value":93},"1977",{"count":71,"highlighted":80,"value":80},{"count":71,"highlighted":96,"value":96},"Bastioni di Orione",{"count":14,"highlighted":98,"value":98},"fest",{"count":14,"highlighted":100,"value":100},"1976",{"count":14,"highlighted":102,"value":102},"1959",{"count":14,"highlighted":104,"value":104},"radioblackout",{"count":14,"highlighted":106,"value":106},"radiobalckout",{"count":14,"highlighted":108,"value":108},"Radio Blackout",{"count":14,"highlighted":110,"value":110},"BastioniOrione",{"total_values":112},10,9,[115,142,166,192,215,237],{"document":116,"highlight":129,"highlights":133,"text_match":137,"text_match_info":138},{"comment_count":31,"id":117,"is_sticky":31,"permalink":118,"podcastfilter":119,"post_author":84,"post_content":120,"post_date":121,"post_excerpt":37,"post_id":117,"post_modified":122,"post_thumbnail":123,"post_title":124,"post_type":125,"sort_by_date":126,"tag_links":127,"tags":128},"92311","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-27-settembre-aborto-la-liberta-negata-a-scuola-di-obbedienza-da-gaza-a-tel-aviv-insurrezione-diserzione-internazionalismo-note-sulla-basilicata-a-torino/",[84],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2024-09-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nAborto. La libertà negata\r\nIn Italia la libertà di abortire non c’è. La legge 194 che regolamenta l'interruzione volontaria di gravidanza, risalente al 1978, fu frutto di un compromesso politico con settori clericali e reazionari che regalò il meccanismo perverso dell’obiezione di coscienza a chi voleva mantenere l’aborto un percorso a ostacoli talora inaccessibili, depotenziando la spinta sociale che non chiedeva la regolamentazione, bensì una depenalizzazione che ponesse fine all’aborto clandestino. Da allora, la difficoltà a posizionarsi chiaramente sul terreno della difesa dell'aborto, cioè di una pratica sanitaria, non è mai venuta meno.\r\n\r\nVoto di condotta? A scuola di obbedienza\r\nLa Camera ha approvato in via definitiva il ddl Valditara sul voto in condotta.\r\nIl provvedimento prevede la bocciatura con il 5 in condotta e il ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle medie.\r\nPer quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. La condotta diventa uno spartiacque per gli studenti delle superiori, sottoposti ad un chiaro ricatto: o accettano di piegarsi, astenendosi da proteste e lotte o avranno un voto di maturità più basso. Infatti è prevista la decurtazione per chi ha meno di 9 di condotta.\r\nQuello di Valditara è un modello di scuola/caserma, dove l’obbedienza è il fulcro di un progetto educativo disciplinare.\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia Nesti\r\n\r\nTramandare il fuoco. Per un approccio libertario alla questione palestinese. Una critica a essenzialismo e nazionalismo.\r\nQuest’opuscolo scaturisce dalla necessità di immaginare e praticare una diversa prospettiva politica alla lotta contro il genocidio a Gaza. E, più in generale, a tutte le guerre e ad ogni dinamica escludente. (…)\r\nCon il passare dei mesi abbiamo temuto che arrivasse l’assuefazione all’orrore. Già sta accadendo in Ucraina, già avviene nei tanti luoghi del pianeta, dove si consumano tragedie immani nel silenzio dei più.\r\nDi un fatto siamo certi, perché rappresenta un orizzonte etico ineludibile. Non ci rassegneremo mai all’ineluttabilità dei massacri, degli stupri, delle torture.\r\nIl nostro impegno non è venuto mai meno, nonostante la nostra sostanziale estraneità a manifestazioni aperte, se non promosse, da esponenti religiosi e da nazionalisti.\r\nAbbiamo costruito piazze, cortei e momenti di riflessione e lotta contro la fabbricazione ed il commercio di armi, i poligoni e le basi militari, la collusione tra scuola, università e guerra, contro la militarizzazione delle periferie, delle frontiere, dei cpr…\r\nAbbiamo sostenuto disertori ed oppositori in Russia e in Ucraina. Abbiamo appoggiato gli anarchici sudanesi che si battono contro i macellai che si contendono il territorio.\r\nSiamo al fianco di chi lotta contro sfruttatori ed oppressori nel “proprio” paese, noi lottiamo contro sfruttatori ed oppressori nel “nostro” paese.\r\nNoi siamo dalla parte delle vittime. Dalle parte delle bambine e dei bambini, degli uomini e delle donne uccise, massacrate, affamate, umiliate.\r\nIn ogni dove. Sempre. (...)\r\nL'immane massacro della popolazione gazawi e i movimenti di appoggio alla \"resistenza\" palestinese sviluppatisi nel nostro paese dopo il 7 ottobre 2023 hanno evidenziato crepe che hanno radici profonde, tutte da indagare e comprendere.\r\nCi muove una necessità forte, perché al di là delle peculiarità della questione palestinese, temi quali il nazionalismo, il declino dell’approccio di classe, l’affermarsi di dinamiche identitarie essenzialiste e di una concezione distorta dei processi decoloniali ci interrogano tutti sulle prospettive di un movimento di emancipazione sociale, individuale, politica capace di trasformare l’esistente all’insegna di un concreto affermarsi di libertà, uguaglianza, solidarietà.”\r\nCon Lollo, uno dei compagn che hanno partecipato alla stesura del testo, abbiamo anticipato alcune delle tematiche di cui si è discusso durante la presentazione dell’opuscolo.\r\n\r\nLa vergogna va al mercato. Note sulla Basilicata a Torino\r\n“È domenica mattina a Torino, mi aggiro in piazza della Repubblica alla ricerca di un filone di pane. Noto la figura di Franco Arminio, poeta dell’Italia interna, e mi chiedo quale ragione l’abbia condotto qui. Sono di fronte al Mercato Centrale di Torino, struttura in vetro e metallo che accoglie ristoranti, negozi di gastronomia, rivendite di cibo per ricchi avventori. All’ingresso ecco un manifesto verde con uno slogan: “Basilicata, Terra e Visione”.”\r\nQuesto l’incipit di un articolo di Francesco Migliaccio sulla trasformazione dei Sassi di Matera in Lunapark\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nLeggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo\r\nLa stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde idee sovversive.\r\nQuesti dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur mantenendosi in una cornice universalista. \r\nIl diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità. Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.\r\nInterverrà l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nSabato 12 ottobre\r\nore 10,30/13,30\r\npresidio al Balon\r\ncontro il ddl 1660\r\n\r\nDomenica 20 ottobre\r\nAssemblea Antimilitarista\r\ndalle 10 alle 17\r\nA Massenzatico (Reggio Emilia)\r\nPresso le \"Cucine del popolo\", via Beethoven 78\r\nPer info: assembleantimilitarista@gmail.com\r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","4 Ottobre 2024","2024-10-04 09:16:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/04-slingshot-200x110.jpg","Anarres del 27 settembre. Aborto: la libertà negata. A scuola di obbedienza. Da Gaza a Tel Aviv: insurrezione, diserzione, internazionalismo. Note sulla Basilicata a Torino….","podcast",1728032986,[],[],{"post_title":130},{"matched_tokens":131,"snippet":132,"value":132},[53],"Anarres del 27 settembre. Aborto: la libertà negata. A scuola di obbedienza. Da Gaza a Tel Aviv: \u003Cmark>insurrezione\u003C/mark>, diserzione, internazionalismo. Note sulla Basilicata a Torino….",[134],{"field":135,"matched_tokens":136,"snippet":132,"value":132},"post_title",[53],578730123365187700,{"best_field_score":139,"best_field_weight":140,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":141,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":31},"1108091338752",15,"578730123365187705",{"document":143,"highlight":157,"highlights":162,"text_match":137,"text_match_info":165},{"comment_count":31,"id":144,"is_sticky":31,"permalink":145,"podcastfilter":146,"post_author":147,"post_content":148,"post_date":149,"post_excerpt":37,"post_id":144,"post_modified":150,"post_thumbnail":151,"post_title":152,"post_type":125,"sort_by_date":153,"tag_links":154,"tags":156},"83663","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-07-09-2023-sahel-fra-militari-e-insurrezione-jihadista-il-pre-carre-francese-in-dissoluzione-allargamento-dei-brics-prologo-della-dedollarizzazione/",[82],"radiokalakuta","Bastioni di Orione riprende le trasmissioni dopo la pausa estiva e con Edoardo Baldaro ricercatore e studioso del Sahel, ci interroghiamo sulla natura dei colpi di stato che dal 2020 si sono susseguiti nell'area, ciascuno diverso dall'altro in quanto provocati da condizioni non sempre riconducibili ad uno stesso fenomeno. Riflettiano sul ruolo dell'esercito nel contesto di società in cui i corpi intermedi sono deboli, dove impera la corruzione di governi cleptocrati e la spinta al cambiamento che arriva dalle nuove generazioni viene raccolta dall'unica istituzione che è percepita come solida , nonostante la prossimità al potere corrotto e le oggettive incapacità di contenere l'insurrezione jihadista.\r\n\r\nValutiamo il contesto in cui si muove la società civile che nonostante tutto rivela una certa vivacità ed è sottoposta ad una repressione sempre più marcata ,lo sfarinamento ormai irreversibile del sistema della Françafrique e l'irruzione di nuovi attori geopolitici come la Russia,la Cina ,la Turchia che s'inseriscono nel vuoto lasciato dalla Francia.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/bastioni-Baldaro-Edoardo-070923.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Christian Marazzi economista e docente universitario continuiamo la nostra riflessione sull'incipiente processo di de-dollarizzazione prendendo spunto dalla riunione dei Brics di Johannesburg in cui si è deciso l'allargamento di questo eterogeneo raggruppamento di economie che un tempo si definivano emergenti ,ad altri paesi quali Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti .\r\n\r\nOrmai questi paesi rappresentano oltre il 40% della popolazione mondiale e stanno lavorando alla costituzione di organismi finanziari comuni allo scopo di sostituire in futuro il dollaro come valuta di riferimento aprendo scenari insondabili. Valutiamo con il nostro interlocutore la natura di questi mutamenti ,il possibile scenario del processo di de dollarizzazione,la fase critica dell'economia cinese ,le conseguenze sull'economia mondiale della guerra in Ucraina ,le prospettive della crisi di egemonia del dollaro sugli equilibri internazionali.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Marazzi_-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","9 Settembre 2023","2023-09-09 12:36:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 07/09/2023- SAHEL FRA MILITARI E INSURREZIONE JIHADISTA IL PRE' CARRE' FRANCESE IN DISSOLUZIONE-ALLARGAMENTO DEI BRICS PROLOGO DELLA DEDOLLARIZZAZIONE ?",1694262990,[155],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[96],{"post_title":158},{"matched_tokens":159,"snippet":161,"value":161},[160],"INSURREZIONE","BASTIONI DI ORIONE 07/09/2023- SAHEL FRA MILITARI E \u003Cmark>INSURREZIONE\u003C/mark> JIHADISTA IL PRE' CARRE' FRANCESE IN DISSOLUZIONE-ALLARGAMENTO DEI BRICS PROLOGO DELLA DEDOLLARIZZAZIONE ?",[163],{"field":135,"matched_tokens":164,"snippet":161,"value":161},[160],{"best_field_score":139,"best_field_weight":140,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":141,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":31},{"document":167,"highlight":180,"highlights":185,"text_match":137,"text_match_info":189},{"comment_count":31,"id":168,"is_sticky":31,"permalink":169,"podcastfilter":170,"post_author":34,"post_content":171,"post_date":172,"post_excerpt":37,"post_id":168,"post_modified":173,"post_thumbnail":174,"post_title":175,"post_type":125,"sort_by_date":176,"tag_links":177,"tags":179},"98428","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-05-06-2025-lusb-ucraino-ci-ha-intercettati-mentre-parlavamo-delloperazione-ragnatela-e-bombardato-il-segnale-le-macerie-hanno-soffocato-anche-il-neopresidente-coreano/",[82],"Strano destino quello della puntata radiofonica di oggi, che è stata bombardata da un intrigo internazionale che sospettiamo veda un piano di disturbo della frequenza da parte dell’Usb ucraino. La sua diffusione si è interrotta improvvisamente e quindi il mezzo del podcast aggiunge una sulfurea luce di clandestinità alla diffusione della puntuta e acuta analisi di Francesco Dall’Aglio proprio ispirata dallo studio della messa in atto e delle conseguenze dell’Operazione Ragnatela che ha visto l’abbattimento al suolo di velivoli appartenenti alla Triade nucleare russa, un brillante episodio della guerra asimmetrica ucraina, in corso parallelamente a quella classica di occupazione russa che avanza nel Sudovest del paese.\r\n\r\nL’altro approfondimento preparato e non ancora trasmesso riguarda l’epilogo – per ora – del tentato golpe del 3 dicembre in Corea, che ha visto la vittoria elettorale di Lee Jae-myung, candidato democratico che si contrapponeva a Kim Moon-soo, il candidato del partito conservatore, il cui esponente aveva ordito il golpe sventato da un’insurrezione popolare anodina nella penisola. Le caratteristiche del nuovo presidente sono fatte di luce (speranze di composizione dei conflitti nell’area e di miglioramento del welfare all’interno) e ombre (lo stato coreano è caratterizzato da misoginia e discriminazione, e Lee Jae-myung non ha espresso particolari contrapposizioni. Ma ne abbiamo parlato con Rosella Ideo, decana dei coreanisti italiani, la massima studiosa di questioni coreane con un particolare approccio progressista alla materia.\r\n\r\n\r\n\r\nL’impresa coronata da uno spettacolare successo dei Servizi ucraini nell’attacco preparato per un anno e mezzo – dunque con la complicità dell’amministrazione Biden? – va analizzata sia nelle sue pieghe più tecniche fino alla valutazione degli strumenti bellici in campo (perché indicano la vera entità del danno e dell’umiliazione della retorica russa), sia nelle conseguenze scatenate a livello di diplomazie, con il sicuro lavoro frenetico di telefonate tra Rubio e Lavrov per verificare conoscenze, responsabilità e se si sia elevato il livello della guerra verso coinvolgimenti occidentali e mezzi più sofisticati di assistenza.\r\nFrancesco Dall’Aglio si applica con la consueta efficacia a riconoscere dettagli, concetti di terrorismo (non dimenticando l’attacco al treno civile e al ponte sulla Crimea) e interpretazioni dei dati rilevabili, avendo competenze sui mezzi in campo e acume nel disvelare strategie: il risultato è molto diverso dalle veline della propaganda militare, ma anche dal volo cieco degli articoli della stampa occidentale e dal balbettio italiano.\r\nCi sono due guerre in corso: una sul campo con l’avanzata russa, l’altra di propaganda asimmetrica, entrambe in preparazione dell’ancora lontano momento della trattativa.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/5KVmX0DOEAJuSu9XMUdno6?si=8bzpNjvgSGuhjA0ZneNnGw\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/IntrigoSatellitare_SciameUAS.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui si trovano i precedenti episodi che analizzano lo stato di guerra e l'escalation in corso.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nProblemi economici e rintontonimento evangelico; misoginia fatta sistema e discriminazione di classe e razzista nei confronti di immigrazione interna e straniera (per esempio gli afgani); società meritocratica, verticistica e fondata sulla competizione, affossata nel peggior inverno demografico del mondo… questi alcuni dei mali che dipingono la società sudcoreana fatta a pezzi da Yoon Suk-yeol, il presidente meno amato della storia coreana e che aveva tentato il tutto per tutto con il tentato golpe presidenziale del 3 dicembre, rimosso a fatica dall’insurrezione popolare e dalla difesa del parlamento che era già stato accerchiato dalle truppe fedeli al presidente, posto sotto impeachment. E ora a processo per insurrezione, dopo una politica di feroce persecuzione nei confronti del Partito democratico.\r\nDi contro Lee Jae-myung, già nelle sue funzioni il giorno dopo le elezioni del 3 giugno, propone i “4 giorni e mezzo” di lavoro settimanale, un welfare più esteso, buoni spesa per le piccole imprese, sussidi per infanzia, giovani e anziani, ampliare i servizi pubblici di assistenza alle famiglie e alle persone con disabilità, e a potenziare il sostegno per l’alloggio; spiega che intende tollerare le differenze, per superare il vuoto di potere e il disastro economico, perché è vero che ha vinto con il 49% dei voti, ma se la destra non fosse stata divisa tra il partito di Kim Moon-soo, il candidato del Partito conservatore, e quello di estrema destra (il più votato dai giovanissimi) anche questa volta avrebbe prevalso il pensiero di estrema destra: infatti è la destra che ha fatto harakiri altrimenti i moderati democratici non avrebbero certo conquistato il potere in una società ancora così profondamente conservatrice, elitaria e repressiva.\r\nUno dei primi impegni del nuovo presidente è quella di arrivare a una distensione graduale con la Corea di Kim Jong-un (attualmente molto legata ai russi, dopo l’impegno bellico in Ucraina e gli scambi in armi), forse l’unica comunanza con Trump, col quale dovrà rapidamente negoziare i dazi (la Corea è uno dei massimi esportatori di acciaio, per esempio).\r\nIl Partito Democratico è progressista per gli standard della Corea del Sud, che ha una società piuttosto conservatrice e patriarcale. Lee fa parte dell’ala più progressista del partito, ma ha comunque posizioni da conservatore in materia di diritti delle persone LGBT+ e di diritti delle donne. Rispetto a un altro mandato del Partito del Potere Popolare, che è assai filostatunitense (e filotrumpiano in un pezzo del suo elettorat0), da Lee ci si attende un approccio meno accomodante nei confronti del governo degli Stati Uniti, che comunque riconosce come il principale alleato del suo paese. Altra promessa è quelal di rinsaldare un asse indopacifico comprendente la Cina e persino il Giappone, anche se l’atteggiamento nei confronti di Tokyo è sempre stato molto gelido, per le atrocità e lo schiavismo anche e soprattutto sessuale perpetrato durante a Seconda guerra mondiale dall’impero nipponico e dalle sue truppe nella penisola.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/forti-passioni-coreane-impongono-una-svolta-a-seul--66424392\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/TransizioneLampo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGli altri episodi di approfondimenti sulla regione indopacifica si trovano qui.","6 Giugno 2025","2025-06-18 16:30:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 05/06/2025 - L’USB UCRAINO CI HA INTERCETTATI MENTRE PARLAVAMO DELL'OPERAZIONE RAGNATELA E BOMBARDATO IL SEGNALE, LE MACERIE HANNO SOFFOCATO ANCHE IL NEOPRESIDENTE COREANO LEE JAE-MYUNG",1749251744,[155,178],"http://radioblackout.org/tag/fest/",[96,98],{"post_content":181},{"matched_tokens":182,"snippet":183,"value":184},[53],"E ora a processo per \u003Cmark>insurrezione\u003C/mark>, dopo una politica di feroce","Strano destino quello della puntata radiofonica di oggi, che è stata bombardata da un intrigo internazionale che sospettiamo veda un piano di disturbo della frequenza da parte dell’Usb ucraino. La sua diffusione si è interrotta improvvisamente e quindi il mezzo del podcast aggiunge una sulfurea luce di clandestinità alla diffusione della puntuta e acuta analisi di Francesco Dall’Aglio proprio ispirata dallo studio della messa in atto e delle conseguenze dell’Operazione Ragnatela che ha visto l’abbattimento al suolo di velivoli appartenenti alla Triade nucleare russa, un brillante episodio della guerra asimmetrica ucraina, in corso parallelamente a quella classica di occupazione russa che avanza nel Sudovest del paese.\r\n\r\nL’altro approfondimento preparato e non ancora trasmesso riguarda l’epilogo – per ora – del tentato golpe del 3 dicembre in Corea, che ha visto la vittoria elettorale di Lee Jae-myung, candidato democratico che si contrapponeva a Kim Moon-soo, il candidato del partito conservatore, il cui esponente aveva ordito il golpe sventato da un’insurrezione popolare anodina nella penisola. Le caratteristiche del nuovo presidente sono fatte di luce (speranze di composizione dei conflitti nell’area e di miglioramento del welfare all’interno) e ombre (lo stato coreano è caratterizzato da misoginia e discriminazione, e Lee Jae-myung non ha espresso particolari contrapposizioni. Ma ne abbiamo parlato con Rosella Ideo, decana dei coreanisti italiani, la massima studiosa di questioni coreane con un particolare approccio progressista alla materia.\r\n\r\n\r\n\r\nL’impresa coronata da uno spettacolare successo dei Servizi ucraini nell’attacco preparato per un anno e mezzo – dunque con la complicità dell’amministrazione Biden? – va analizzata sia nelle sue pieghe più tecniche fino alla valutazione degli strumenti bellici in campo (perché indicano la vera entità del danno e dell’umiliazione della retorica russa), sia nelle conseguenze scatenate a livello di diplomazie, con il sicuro lavoro frenetico di telefonate tra Rubio e Lavrov per verificare conoscenze, responsabilità e se si sia elevato il livello della guerra verso coinvolgimenti occidentali e mezzi più sofisticati di assistenza.\r\nFrancesco Dall’Aglio si applica con la consueta efficacia a riconoscere dettagli, concetti di terrorismo (non dimenticando l’attacco al treno civile e al ponte sulla Crimea) e interpretazioni dei dati rilevabili, avendo competenze sui mezzi in campo e acume nel disvelare strategie: il risultato è molto diverso dalle veline della propaganda militare, ma anche dal volo cieco degli articoli della stampa occidentale e dal balbettio italiano.\r\nCi sono due guerre in corso: una sul campo con l’avanzata russa, l’altra di propaganda asimmetrica, entrambe in preparazione dell’ancora lontano momento della trattativa.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/5KVmX0DOEAJuSu9XMUdno6?si=8bzpNjvgSGuhjA0ZneNnGw\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/IntrigoSatellitare_SciameUAS.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui si trovano i precedenti episodi che analizzano lo stato di guerra e l'escalation in corso.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nProblemi economici e rintontonimento evangelico; misoginia fatta sistema e discriminazione di classe e razzista nei confronti di immigrazione interna e straniera (per esempio gli afgani); società meritocratica, verticistica e fondata sulla competizione, affossata nel peggior inverno demografico del mondo… questi alcuni dei mali che dipingono la società sudcoreana fatta a pezzi da Yoon Suk-yeol, il presidente meno amato della storia coreana e che aveva tentato il tutto per tutto con il tentato golpe presidenziale del 3 dicembre, rimosso a fatica dall’insurrezione popolare e dalla difesa del parlamento che era già stato accerchiato dalle truppe fedeli al presidente, posto sotto impeachment. E ora a processo per \u003Cmark>insurrezione\u003C/mark>, dopo una politica di feroce persecuzione nei confronti del Partito democratico.\r\nDi contro Lee Jae-myung, già nelle sue funzioni il giorno dopo le elezioni del 3 giugno, propone i “4 giorni e mezzo” di lavoro settimanale, un welfare più esteso, buoni spesa per le piccole imprese, sussidi per infanzia, giovani e anziani, ampliare i servizi pubblici di assistenza alle famiglie e alle persone con disabilità, e a potenziare il sostegno per l’alloggio; spiega che intende tollerare le differenze, per superare il vuoto di potere e il disastro economico, perché è vero che ha vinto con il 49% dei voti, ma se la destra non fosse stata divisa tra il partito di Kim Moon-soo, il candidato del Partito conservatore, e quello di estrema destra (il più votato dai giovanissimi) anche questa volta avrebbe prevalso il pensiero di estrema destra: infatti è la destra che ha fatto harakiri altrimenti i moderati democratici non avrebbero certo conquistato il potere in una società ancora così profondamente conservatrice, elitaria e repressiva.\r\nUno dei primi impegni del nuovo presidente è quella di arrivare a una distensione graduale con la Corea di Kim Jong-un (attualmente molto legata ai russi, dopo l’impegno bellico in Ucraina e gli scambi in armi), forse l’unica comunanza con Trump, col quale dovrà rapidamente negoziare i dazi (la Corea è uno dei massimi esportatori di acciaio, per esempio).\r\nIl Partito Democratico è progressista per gli standard della Corea del Sud, che ha una società piuttosto conservatrice e patriarcale. Lee fa parte dell’ala più progressista del partito, ma ha comunque posizioni da conservatore in materia di diritti delle persone LGBT+ e di diritti delle donne. Rispetto a un altro mandato del Partito del Potere Popolare, che è assai filostatunitense (e filotrumpiano in un pezzo del suo elettorat0), da Lee ci si attende un approccio meno accomodante nei confronti del governo degli Stati Uniti, che comunque riconosce come il principale alleato del suo paese. Altra promessa è quelal di rinsaldare un asse indopacifico comprendente la Cina e persino il Giappone, anche se l’atteggiamento nei confronti di Tokyo è sempre stato molto gelido, per le atrocità e lo schiavismo anche e soprattutto sessuale perpetrato durante a Seconda guerra mondiale dall’impero nipponico e dalle sue truppe nella penisola.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/forti-passioni-coreane-impongono-una-svolta-a-seul--66424392\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/TransizioneLampo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGli altri episodi di approfondimenti sulla regione indopacifica si trovano qui.",[186],{"field":187,"matched_tokens":188,"snippet":183,"value":184},"post_content",[53],{"best_field_score":139,"best_field_weight":190,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":191,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":31},14,"578730123365187697",{"document":193,"highlight":206,"highlights":211,"text_match":137,"text_match_info":214},{"comment_count":31,"id":194,"is_sticky":31,"permalink":195,"podcastfilter":196,"post_author":34,"post_content":197,"post_date":198,"post_excerpt":37,"post_id":194,"post_modified":199,"post_thumbnail":200,"post_title":201,"post_type":125,"sort_by_date":202,"tag_links":203,"tags":205},"96956","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-03-04-2025-il-movimento-turco-a-sostegno-del-sindaco-di-istanbul-potrebbe-far-traballare-erdogan-il-terremoto-in-myanmar-non-fa-tremare-la-giunt/",[82],"Terremoto nel Sudest asiatico, sua vergognosa narrazione mediatica e prosecuzione dei misfatti della giunta birmana troppo utile agli interessi locali e globali. \r\nRivolta non solo giovanile nel Sudovest asiatico, scarso rilievo sulla stampa europea e consueta repressione con i soliti metodi di Erdoğan.\r\n\r\nLa politica della catastrofe in Myanmar, il paese che a tutti è utile non muti\r\nBastioni di Orione con Massimo Morello, esperto conoscitore dell’Asia residente a Bangkok, parliamo degli effetti del terremoto che ha colpito il Myanmar già devastato dalla guerra che oppone la sanguinaria giunta militare alle milizie etniche e l’opposizione. Ci parla delle conseguenze del sisma a Bangkok, in particolare del palazzo in costruzione che si è sbriciolato travolgendo decine di operai birmani che lavoravano sul sito. Sono emerse situazioni di corruzione e utilizzo di materiali scadenti, in un contesto di speculazione selvaggia che alimenta una bolla immobiliare nella capitale thailandese sostenuta dagli investimenti per riciclare denaro da parte di cinesi, russi e birmani ricchi che sostengono gli affari della giunta. In Myanmar il bilancio delle vittime sale quotidianamente, non ci sono risorse sufficienti e quindi le operazioni e gli aiuti si sono concentrati sui punti dove si pensava fossero intrappolate più persone, trascurandone altri. Gli sfollati si sono rifugiati nei parchi e in altri luoghi all’aperto. La giunta cerca di convogliare gli aiuti nelle aree controllate dai militari che costituiscono circa il 20 per cento del paese, il regime ha invece ostacolato l’invio dei soccorsi verso le aree controllate dalle milizie. In questo contesto devastante si registrano anche danni enormi al patrimonio culturale birmano costituito dai templi e monumenti già patrimonio dell’umanità.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/myanmar-dopo-il-sisma-la-giunta-militare-fagocita-anche-gli-aiuti-umanitari--65378527\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/I-veri-terremoti-in-Myanmar.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa Turchia: il paese extrauropeo che a tutti è utile\r\nCon Murat Cinar il discorso si è dipanato a partire dall’aspetto strettamente economico a partire dai dazi trumpiani che vedono la Turchia colpita dalle ecumeniche gabelle al 10 per cento erga omnes per giungere a un confronto tra il movimento di Gezi Park di una dozzina di anni fa con le modalità e le strategie di quello attuale, per numeri comparabile con uno spirito adattato alla contingenza e a partire dalla surrettizia incarcerazione di Imamoğlu.\r\nLa Turchia è già sempre stata un terreno di analisi sdrucciolevole e Murat Cinar nelle ormai decennali presenze su radio blackout ha mantenuto un atteggiamento lucido ma prudente nelle considerazioni sulle conseguenze al riguardo di ciò che avviene. Il momento è particolarmente confuso: le aperture al Pkk con gli abboccamenti intrattenuti da Ocalan con componenti della compagine governativa e segnali inviati al movimento si intrecciano con il nuovo recluso che ha scavalcato di slancio in importanza e capacità di mobilitazione Demirtas: le modalità di incarcerazione del sindaco di Istanbul, speranza per una boccata d’aria per la penisola anatolica negli ultimi 30 anni, Imamoglu sono state ancora più dirompenti… ma hanno scatenato una sorta di Gezi Park che ci ha portato a fare un paragone azzardato con la grande insurrezione di una dozzina di anni fa, facendo le dovute proporzioni e sottolineando lo spirito diverso che anima i due momenti. Ma si può riscontrare una continuità tra tre generazioni impegnate a liberarsi di una morsa di potere e affari che ha spolpato il paese. Consentendo a Erdogan i giochetti anche internazionali, che sono quelli che gli conferiscono il potere all’interno.\r\n\r\nI dazi trumpiani sparigliano ancor di più il Sudovest asiatico\r\nSolo che le strategie internazionali appaiono sempre più da brivido senza rete, poiché si assiste a un autentico “tutti contro tutti” dove le alleanze variabili hanno una durata infima e sono alimentate dal capriccio dei veri potenti che esperimentano il neoassolutismo. L’abilità del presidente a scivolare attraverso la Storia e i suoi ribaltamenti è documentata dalle sanzioni daziarie di Trump che colpiscono Ankara con il minimo sindacale del 10% (certo che nella situazione economica della Turchia sarebbe stato esiziale un ulteriore accanimento); il dato realmente essenziale che evidenzia l’ambiguità di Erdogan è l’apparente guerra sul terreno siriano con lo stato d’Israele, salvo poi dover registrare accordi sottobanco, vendite di prodotti essenziali, trame antiraniane. La Turchia è comunque un paese – ancora – exraeuropeo che serve a sbrogliare certi dossier, come quello ucraino (dove non ha preso posizione e, anzi: alcuni oligarchi hanno avuto accesso alla cittadinanza turca per proseguire i propri affari), e che non impensierisce di certo per la concorrenza ai prodotti americani; è un grande produttore di armi a basso prezzo, capace di baccagliare qualunque altro potente per quanto distante possa apparire.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/14bJ7PblJVxMAdeJTpHGJn?si=97a729e8f2a84b66\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Le-mille-ambiguità-per-perpetuare-il-potere-a-Istanbul-.mp3\"][/audio]","6 Aprile 2025","2025-04-07 14:37:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 03/04/2025- IL MOVIMENTO TURCO A SOSTEGNO DEL SINDACO DI ISTANBUL POTREBBE FAR TRABALLARE ERDOĞAN - IL TERREMOTO IN MYANMAR NON FA TREMARE LA GIUNTA",1743964558,[204],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[110],{"post_content":207},{"matched_tokens":208,"snippet":209,"value":210},[53],"paragone azzardato con la grande \u003Cmark>insurrezione\u003C/mark> di una dozzina di anni","Terremoto nel Sudest asiatico, sua vergognosa narrazione mediatica e prosecuzione dei misfatti della giunta birmana troppo utile agli interessi locali e globali. \r\nRivolta non solo giovanile nel Sudovest asiatico, scarso rilievo sulla stampa europea e consueta repressione con i soliti metodi di Erdoğan.\r\n\r\nLa politica della catastrofe in Myanmar, il paese che a tutti è utile non muti\r\nBastioni di Orione con Massimo Morello, esperto conoscitore dell’Asia residente a Bangkok, parliamo degli effetti del terremoto che ha colpito il Myanmar già devastato dalla guerra che oppone la sanguinaria giunta militare alle milizie etniche e l’opposizione. Ci parla delle conseguenze del sisma a Bangkok, in particolare del palazzo in costruzione che si è sbriciolato travolgendo decine di operai birmani che lavoravano sul sito. Sono emerse situazioni di corruzione e utilizzo di materiali scadenti, in un contesto di speculazione selvaggia che alimenta una bolla immobiliare nella capitale thailandese sostenuta dagli investimenti per riciclare denaro da parte di cinesi, russi e birmani ricchi che sostengono gli affari della giunta. In Myanmar il bilancio delle vittime sale quotidianamente, non ci sono risorse sufficienti e quindi le operazioni e gli aiuti si sono concentrati sui punti dove si pensava fossero intrappolate più persone, trascurandone altri. Gli sfollati si sono rifugiati nei parchi e in altri luoghi all’aperto. La giunta cerca di convogliare gli aiuti nelle aree controllate dai militari che costituiscono circa il 20 per cento del paese, il regime ha invece ostacolato l’invio dei soccorsi verso le aree controllate dalle milizie. In questo contesto devastante si registrano anche danni enormi al patrimonio culturale birmano costituito dai templi e monumenti già patrimonio dell’umanità.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/myanmar-dopo-il-sisma-la-giunta-militare-fagocita-anche-gli-aiuti-umanitari--65378527\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/I-veri-terremoti-in-Myanmar.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa Turchia: il paese extrauropeo che a tutti è utile\r\nCon Murat Cinar il discorso si è dipanato a partire dall’aspetto strettamente economico a partire dai dazi trumpiani che vedono la Turchia colpita dalle ecumeniche gabelle al 10 per cento erga omnes per giungere a un confronto tra il movimento di Gezi Park di una dozzina di anni fa con le modalità e le strategie di quello attuale, per numeri comparabile con uno spirito adattato alla contingenza e a partire dalla surrettizia incarcerazione di Imamoğlu.\r\nLa Turchia è già sempre stata un terreno di analisi sdrucciolevole e Murat Cinar nelle ormai decennali presenze su radio blackout ha mantenuto un atteggiamento lucido ma prudente nelle considerazioni sulle conseguenze al riguardo di ciò che avviene. Il momento è particolarmente confuso: le aperture al Pkk con gli abboccamenti intrattenuti da Ocalan con componenti della compagine governativa e segnali inviati al movimento si intrecciano con il nuovo recluso che ha scavalcato di slancio in importanza e capacità di mobilitazione Demirtas: le modalità di incarcerazione del sindaco di Istanbul, speranza per una boccata d’aria per la penisola anatolica negli ultimi 30 anni, Imamoglu sono state ancora più dirompenti… ma hanno scatenato una sorta di Gezi Park che ci ha portato a fare un paragone azzardato con la grande \u003Cmark>insurrezione\u003C/mark> di una dozzina di anni fa, facendo le dovute proporzioni e sottolineando lo spirito diverso che anima i due momenti. Ma si può riscontrare una continuità tra tre generazioni impegnate a liberarsi di una morsa di potere e affari che ha spolpato il paese. Consentendo a Erdogan i giochetti anche internazionali, che sono quelli che gli conferiscono il potere all’interno.\r\n\r\nI dazi trumpiani sparigliano ancor di più il Sudovest asiatico\r\nSolo che le strategie internazionali appaiono sempre più da brivido senza rete, poiché si assiste a un autentico “tutti contro tutti” dove le alleanze variabili hanno una durata infima e sono alimentate dal capriccio dei veri potenti che esperimentano il neoassolutismo. L’abilità del presidente a scivolare attraverso la Storia e i suoi ribaltamenti è documentata dalle sanzioni daziarie di Trump che colpiscono Ankara con il minimo sindacale del 10% (certo che nella situazione economica della Turchia sarebbe stato esiziale un ulteriore accanimento); il dato realmente essenziale che evidenzia l’ambiguità di Erdogan è l’apparente guerra sul terreno siriano con lo stato d’Israele, salvo poi dover registrare accordi sottobanco, vendite di prodotti essenziali, trame antiraniane. La Turchia è comunque un paese – ancora – exraeuropeo che serve a sbrogliare certi dossier, come quello ucraino (dove non ha preso posizione e, anzi: alcuni oligarchi hanno avuto accesso alla cittadinanza turca per proseguire i propri affari), e che non impensierisce di certo per la concorrenza ai prodotti americani; è un grande produttore di armi a basso prezzo, capace di baccagliare qualunque altro potente per quanto distante possa apparire.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/14bJ7PblJVxMAdeJTpHGJn?si=97a729e8f2a84b66\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Le-mille-ambiguità-per-perpetuare-il-potere-a-Istanbul-.mp3\"][/audio]",[212],{"field":187,"matched_tokens":213,"snippet":209,"value":210},[53],{"best_field_score":139,"best_field_weight":190,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":191,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":31},{"document":216,"highlight":228,"highlights":233,"text_match":137,"text_match_info":236},{"comment_count":31,"id":217,"is_sticky":31,"permalink":218,"podcastfilter":219,"post_author":84,"post_content":220,"post_date":221,"post_excerpt":37,"post_id":217,"post_modified":222,"post_thumbnail":223,"post_title":224,"post_type":125,"sort_by_date":225,"tag_links":226,"tags":227},"85964","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-15-dicembre-contro-il-nazionalismo-no-tav-la-memoria-di-una-valle-ingovernabile-un-cacciabombardiere-nel-futuro-di-torino/",[84],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/2023-12-15-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nNazionalismi di sinistra?\r\nDa decenni siamo obbligati a fare i conti con una sorta di nazionalismo di “sinistra”, che sul piano interno si sposa con le derive populiste e sovraniste di certa destra, sul piano internazionale si traduce in appoggio ai nazionalismi perdenti di mezzo mondo. Come se la natura intrinsecamente escludente, interclassista, violenta del nazionalismo non si applicasse ai cosiddetti “popoli oppressi”.\r\nCe ne ha parlato Federico Ferretti, studioso di geografia in una prospettiva decoloniale\r\n\r\nNo Tav. La memoria di una valle ingovernabile\r\nSono passati diciotto anni dalle giornate di insurrezione che culminarono con la ripresa dei terreni occupati militarmente dalla polizia nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2005. Da Susa a Venaus, nonostante il freddo e la pioggia, si è tenuta la marcia no Tav.\r\nPer noi essere ancora una volta in marcia è stata l’occasione per ricordare che solo l’azione diretta popolare è stata in grado, anche se per poco, di far saltare il banco, di fermare davvero il Tav.\r\nMa la memoria, se non torna ad innescare nuovi percorsi di lotta, non può certo bastare.\r\nI prossimi mesi saranno cruciali. \r\nForza, limiti e prospettive di un movimento quasi trentennale mentre sta partendo la costruzione del tunnel di base di 63 km, il pezzo materialmente e simbolicamente più rilevante dell’opera.\r\n\r\nUn cacciabombardiere nel futuro di Torino\r\nIl nuovo caccia di Leonardo, BAE Systems e Mitsubishi, annunciato da tempo, ha superato il processo autorizzativo dei governi italiano, britannico e giapponese ed entrerà presto in fase operativa.\r\nCruciale il ruolo della nostra regione, in particolare lo stabilimento Alenia di Caselle torinese, oggi impegnato nella costruzione degli Eurofighter, che lasceranno il posto ai nuovi bombardieri. \r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nAssemblea Antimilitarista a Massenzatico (RE)\r\nore 10 presso le Cucine del Popolo in via Beethoven 78\r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nore 21 alla FAI, in corso Palermo 46\r\nStato di polizia\r\nPiù galera per i poveri e per chi lotta\r\nLe misure contro i rave e la socialità non mercificata, quelle contro profughi e migranti del decreto Cutro, l’affondo verso i giovani del decreto Caivano, l’ultimo pacchetto sicurezza dimostrano che la chiave dell’azione di governo è un sistematico attacco repressivo contro i poveri, gli stranieri, i ragazzi, i movimenti di lotta.\r\nPiù galera per molti, ma non per tutti, perché la trama dei vari provvedimenti di Meloni è esplicitamente di classe. Non solo. Molte misure, pur essendo capaci di reggere al vaglio della legittimità formale, sono ritagliate su misura su soggetti specifici.\r\nIl governo mette in campo dispositivi che emulano le dinamiche del diritto penale del nemico, pur in un quadro di apparente universalismo. Il che, ancora una volta, interroga i sostenitori della democrazia, sul fatto che la promulgazioni di leggi giuste sia un ossimoro in un contesto di ingiustizia sociale e di crescente violenza verso le classi pericolose e i movimenti di opposizione sociale. \r\nIntrodurrà la serata l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nOgni martedì (il 26 dicembre e il 2 gennaio siamo chiusi)\r\nfai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 17,30 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (il 26 dicembre e il 2 gennaio siamo chiusi)\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","22 Dicembre 2023","2023-12-22 01:23:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/nazionalismo-200x110.jpg","Anarres del 15 dicembre. Contro il nazionalismo. No Tav. La memoria di una valle ingovernabile. Un cacciabombardiere nel futuro di Torino...",1703208223,[],[],{"post_content":229},{"matched_tokens":230,"snippet":231,"value":232},[53],"diciotto anni dalle giornate di \u003Cmark>insurrezione\u003C/mark> che culminarono con la ripresa","ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/2023-12-15-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nNazionalismi di sinistra?\r\nDa decenni siamo obbligati a fare i conti con una sorta di nazionalismo di “sinistra”, che sul piano interno si sposa con le derive populiste e sovraniste di certa destra, sul piano internazionale si traduce in appoggio ai nazionalismi perdenti di mezzo mondo. Come se la natura intrinsecamente escludente, interclassista, violenta del nazionalismo non si applicasse ai cosiddetti “popoli oppressi”.\r\nCe ne ha parlato Federico Ferretti, studioso di geografia in una prospettiva decoloniale\r\n\r\nNo Tav. La memoria di una valle ingovernabile\r\nSono passati diciotto anni dalle giornate di \u003Cmark>insurrezione\u003C/mark> che culminarono con la ripresa dei terreni occupati militarmente dalla polizia nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2005. Da Susa a Venaus, nonostante il freddo e la pioggia, si è tenuta la marcia no Tav.\r\nPer noi essere ancora una volta in marcia è stata l’occasione per ricordare che solo l’azione diretta popolare è stata in grado, anche se per poco, di far saltare il banco, di fermare davvero il Tav.\r\nMa la memoria, se non torna ad innescare nuovi percorsi di lotta, non può certo bastare.\r\nI prossimi mesi saranno cruciali. \r\nForza, limiti e prospettive di un movimento quasi trentennale mentre sta partendo la costruzione del tunnel di base di 63 km, il pezzo materialmente e simbolicamente più rilevante dell’opera.\r\n\r\nUn cacciabombardiere nel futuro di Torino\r\nIl nuovo caccia di Leonardo, BAE Systems e Mitsubishi, annunciato da tempo, ha superato il processo autorizzativo dei governi italiano, britannico e giapponese ed entrerà presto in fase operativa.\r\nCruciale il ruolo della nostra regione, in particolare lo stabilimento Alenia di Caselle torinese, oggi impegnato nella costruzione degli Eurofighter, che lasceranno il posto ai nuovi bombardieri. \r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nAssemblea Antimilitarista a Massenzatico (RE)\r\nore 10 presso le Cucine del Popolo in via Beethoven 78\r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nore 21 alla FAI, in corso Palermo 46\r\nStato di polizia\r\nPiù galera per i poveri e per chi lotta\r\nLe misure contro i rave e la socialità non mercificata, quelle contro profughi e migranti del decreto Cutro, l’affondo verso i giovani del decreto Caivano, l’ultimo pacchetto sicurezza dimostrano che la chiave dell’azione di governo è un sistematico attacco repressivo contro i poveri, gli stranieri, i ragazzi, i movimenti di lotta.\r\nPiù galera per molti, ma non per tutti, perché la trama dei vari provvedimenti di Meloni è esplicitamente di classe. Non solo. Molte misure, pur essendo capaci di reggere al vaglio della legittimità formale, sono ritagliate su misura su soggetti specifici.\r\nIl governo mette in campo dispositivi che emulano le dinamiche del diritto penale del nemico, pur in un quadro di apparente universalismo. Il che, ancora una volta, interroga i sostenitori della democrazia, sul fatto che la promulgazioni di leggi giuste sia un ossimoro in un contesto di ingiustizia sociale e di crescente violenza verso le classi pericolose e i movimenti di opposizione sociale. \r\nIntrodurrà la serata l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nOgni martedì (il 26 dicembre e il 2 gennaio siamo chiusi)\r\nfai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 17,30 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (il 26 dicembre e il 2 gennaio siamo chiusi)\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[234],{"field":187,"matched_tokens":235,"snippet":231,"value":232},[53],{"best_field_score":139,"best_field_weight":190,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":191,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":31},{"document":238,"highlight":251,"highlights":256,"text_match":137,"text_match_info":259},{"comment_count":31,"id":239,"is_sticky":31,"permalink":240,"podcastfilter":241,"post_author":242,"post_content":243,"post_date":244,"post_excerpt":37,"post_id":239,"post_modified":245,"post_thumbnail":246,"post_title":247,"post_type":125,"sort_by_date":248,"tag_links":249,"tags":250},"49198","http://radioblackout.org/podcast/radio-bizarre-6-ottobre-2018-bisognava-muoversi_-gaby-baca-loca-e-mafe-carrero-aggiornamento-sul-nicaragua/",[86],"radiobizarre","Seconda puntata della stagione 2018/2019 densa di contenuti.\r\n\r\nPresentazione della rassegna cinemategrafica BISOGNAVA MUOVERSI immagini di fine millennio. il cinema di Armando Ceste, Alberto signetto, Alessandro Tan\r\n\r\n[video width=\"848\" height=\"480\" mp4=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/VID-20181004-WA0017.mp4\"][/video]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIntervista e live showcase con Gaby Baca Loca (Vaughan) e Mafe Carrero. Aggiorbnamento sulla insurrezione e conseguente repressione in Nicaragua.\r\n\r\n\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ","6 Ottobre 2018","2018-11-02 19:26:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/anarcoma-200x110.jpeg","radio bizarre- 6 ottobre 2018- BISOGNAVA MUOVERSI_ GABY BACA LOCA E MAFE CARRERO, aggiornamento sul Nicaragua",1538841167,[],[],{"post_content":252},{"matched_tokens":253,"snippet":254,"value":255},[53],"e Mafe Carrero. Aggiorbnamento sulla \u003Cmark>insurrezione\u003C/mark> e conseguente repressione in Nicaragua.\r","Seconda puntata della stagione 2018/2019 densa di contenuti.\r\n\r\nPresentazione della rassegna cinemategrafica BISOGNAVA MUOVERSI immagini di fine millennio. il cinema di Armando Ceste, Alberto signetto, Alessandro Tan\r\n\r\n[video width=\"848\" height=\"480\" mp4=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/VID-20181004-WA0017.mp4\"][/video]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIntervista e live showcase con Gaby Baca Loca (Vaughan) e Mafe Carrero. Aggiorbnamento sulla \u003Cmark>insurrezione\u003C/mark> e conseguente repressione in Nicaragua.\r\n\r\n\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ",[257],{"field":187,"matched_tokens":258,"snippet":254,"value":255},[53],{"best_field_score":139,"best_field_weight":190,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":191,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":31},6637,{"collection_name":125,"first_q":17,"per_page":74,"q":17},["Reactive",263],{},["Set"],["ShallowReactive",266],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f85X-YQf74A7lL5c8sPyqPlGGmsxIpaCytFgjr5W9G50":-1},true,"/search?query=insurrezione+kazaka"]