","USA: NUOVE PROSPETTIVE PER IL SINDACALISMO ?","post",1635442208,[63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/amazon/","http://radioblackout.org/tag/italia-basi-nato-e-usa/","http://radioblackout.org/tag/sindacati/",[67,15,23],"amazon",{"post_content":69,"post_title":75,"tags":79},{"matched_tokens":70,"snippet":73,"value":74},[71,72],"è","e","scese in piazza questo non \u003Cmark>è\u003C/mark> abbastanza \u003Cmark>e\u003C/mark> chiedono l’istituzione di","Martedì centinaia di dipendenti di McDonald’s hanno scioperato in 12 città degli Stati Uniti al grido “basta molestie sessuali sul posto di lavoro”. Una piaga, secondo i manifestanti, sempre più diffusa nei ristoranti della nota catena di fast food americana. McDonald’s ha già annunciato che a partire da gennaio 2022 partiranno dei corsi di formazione anti-molestie per tutelare i dipendenti, obbligatori in tutti i 40mila ristoranti della catena. Ma per molte delle persone scese in piazza questo non \u003Cmark>è\u003C/mark> abbastanza \u003Cmark>e\u003C/mark> chiedono l’istituzione di uno specifico sindacato.\r\n\r\nSul fronte Amazon invece, impiegati ed ex dipendenti a New York City si sono ritrovati fuori dalla fabbrica di Staten Island per chiedere la formazione di un sindacato. Gli organizzatori hanno raccolto più di duemila firme, uno step fondamentale per costruire la rete sindacale più forte del Paese nello stabilimento. Nello stabilimento ci sono circa settemila dipendenti. In aprile, in Alabama, i lavoratori hanno rifiutato la proposta di formare un sindacato interno. Un’inchiesta del 2019 sul Manifesto racconta della rinuncia di Amazon a costituire il suo “quartiere generale” a New York. In questo senso hanno influito almeno tre fattori: l’affermazione politica dei movimenti anti-gentrificazione nel Queens \u003Cmark>e\u003C/mark> delle reti di organizzazione politica comunitaria vicine all’ala sinistra del partito democratico che ha scosso l’establishment democratico (il sindaco di New York Bill De Blasio \u003Cmark>e\u003C/mark> il governatore dello Stato Andrew Cuomo) favorevole all’accordo; l’opposizione al modello di organizzazione del lavoro di Amazon; il frutto anticipato della crisi del mercato immobiliare che sta avanzando negli Stati Uniti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/usa-amazon-sindacati.10.28-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":76,"snippet":78,"value":78},[77],"USA","\u003Cmark>USA\u003C/mark>: NUOVE PROSPETTIVE PER IL SINDACALISMO ?",[80,82,89],{"matched_tokens":81,"snippet":67},[],{"matched_tokens":83,"snippet":88},[84,85,86,72,87],"italia","basi","nato","usa","\u003Cmark>italia\u003C/mark> \u003Cmark>basi\u003C/mark> \u003Cmark>nato\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>usa\u003C/mark>",{"matched_tokens":90,"snippet":23},[],[92,97,100],{"field":37,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":96},[25],[95],[84,85,86,72,87],[88],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":78,"value":78},"post_title",[77],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":73,"value":74},"post_content",[71,72],2893615515669364700,{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":49,"score":107,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":49},"5523317457152",13,"2893615515669364843",5,{"document":110,"highlight":133,"highlights":155,"text_match":103,"text_match_info":165},{"cat_link":111,"category":112,"comment_count":49,"id":113,"is_sticky":49,"permalink":114,"post_author":52,"post_content":115,"post_date":116,"post_excerpt":55,"post_id":113,"post_modified":117,"post_thumbnail":118,"post_thumbnail_html":119,"post_title":120,"post_type":60,"sort_by_date":121,"tag_links":122,"tags":128},[46],[48],"56862","http://radioblackout.org/2020/01/sigonella-aviano-vicenza-le-basi-della-guerra-degli-stati-uniti-in-iran/","Il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha negato un coinvolgimento diretto dell’Italia negli attacchi statunitensi in Iraq.\r\nLa realtà è molto diversa.\r\nVicenza, Aviano e Sigonella hanno un ruolo di primo piano nelle operazioni di guerra in Iraq.\r\n\r\nL’8 gennaio con un messaggio postato sul profilo ufficiale facebook del Comando di US Air Force di Aviano è stato ordinato a tutto il personale che opera nello scalo friulano di mantenere il massimo stato d’allerta, “distruggere documenti, criptare le email e non discutere di operazioni fuori dal lavoro” e contattare immediatamente la postazione di pronto allarme Eagle eyes in caso si notino “comportamenti sospetti” da parte di chiunque.\r\nL’allarme rosso ad Aviano è l’ennesima prova del coinvolgimento diretto delle basi USA e NATO del nostro paese nell’escalation militare anti-Iran. Come per Sigonella centro strategico planetario per le operazioni dei droni killer USA, i cacciabombardieri di Aviano hanno giocato un ruolo chiave nella preparazione del raid a Baghdad del 3 gennaio scorso ed è certo che lo avranno anche se la crisi dovesse avere nuove impennate belliche.\r\nDa metà novembre 2019 i cacciabombardieri F-16 a capacità nucleare del 555th Fighter Squadron di stanza ad Aviano sono stati trasferiti presso la grande base aera di Al Udeid in Qatar, la stessa da dove – secondo fonti britanniche e arabe – sarebbero decollati i due droni Reaper che hanno ucciso Sulejmani.\r\nIl trasferimento ad Al Udeid degli F-16 dall’Italia era stato spiegato in una nota dell’Air Forces Central Command per “assicurare la deterrenza e la potenza aerea necessaria a vincere la guerra”.\r\nAlcune unità della 173° brigata aviotrasportata dell’esercito Usa di stanza a Vicenza (aeroporto Dal Molin e Camp Ederle) hanno raggiunto l’Iraq via Aviano, base aerea strategica e nucleare di Us Air Force.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, blogger, antimilitarista\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/2020.01.14-antonio.mazzeo-militarismo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","14 Gennaio 2020","2020-01-14 12:50:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/05desk2-aviano-e1579002592106-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"151\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/05desk2-aviano-e1579002592106-300x151.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/05desk2-aviano-e1579002592106-300x151.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/05desk2-aviano-e1579002592106-768x386.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/05desk2-aviano-e1579002592106.jpg 790w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sigonella, Aviano, Vicenza: le basi della guerra degli Stati Uniti In Iran",1579006219,[123,124,125,126,64,127],"http://radioblackout.org/tag/aviano/","http://radioblackout.org/tag/dal-molin/","http://radioblackout.org/tag/droni/","http://radioblackout.org/tag/iran/","http://radioblackout.org/tag/sigonella/",[129,130,131,132,15,18],"aviano","dal molin","droni","Iran",{"post_content":134,"post_title":139,"tags":142},{"matched_tokens":135,"snippet":137,"value":138},[85,77,72,136],"NATO","prova del coinvolgimento diretto delle \u003Cmark>basi\u003C/mark> \u003Cmark>USA\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>NATO\u003C/mark> del nostro paese nell’escalation militare","Il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha negato un coinvolgimento diretto dell’Italia negli attacchi statunitensi in Iraq.\r\nLa realtà \u003Cmark>è\u003C/mark> molto diversa.\r\nVicenza, Aviano \u003Cmark>e\u003C/mark> Sigonella hanno un ruolo di primo piano nelle operazioni di guerra in Iraq.\r\n\r\nL’8 gennaio con un messaggio postato sul profilo ufficiale facebook del Comando di US Air Force di Aviano \u003Cmark>è\u003C/mark> stato ordinato a tutto il personale che opera nello scalo friulano di mantenere il massimo stato d’allerta, “distruggere documenti, criptare le email \u003Cmark>e\u003C/mark> non discutere di operazioni fuori dal lavoro” \u003Cmark>e\u003C/mark> contattare immediatamente la postazione di pronto allarme Eagle eyes in caso si notino “comportamenti sospetti” da parte di chiunque.\r\nL’allarme rosso ad Aviano \u003Cmark>è\u003C/mark> l’ennesima prova del coinvolgimento diretto delle \u003Cmark>basi\u003C/mark> \u003Cmark>USA\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>NATO\u003C/mark> del nostro paese nell’escalation militare anti-Iran. 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Secondo il sito specializzato ItaMilRadar che monitora il traffico aereo militare nel Mediterraneo, nei giorni 13, 15 e 16 giugno sono state documentate lunghe missioni nello spazio aereo prossimo ad Israele, Libano e alla Striscia di Gaza di un velivolo-spia Boeing P-8 “Poseidon” di US Navy, decollato dalla stazione aeronavale di Sigonella. Quelle missioni di sorveglianza marittima si inseriscono in una più ampia catena operativa culminata nell’attacco sferrato dagli Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan, tra il 21 e il 22 giugno, sotto il nome di Operation Midnight Hammer. Un’operazione condotta da B-2 Spirit e missili Tomahawk, con decolli dagli Usa e rotta attraverso il Mediterraneo. A Sigonella, tutto è stato predisposto per il dispiegamento permanente dei Poseidon: hangar inaugurati nel 2022 per 26,5 milioni di dollari, aree di parcheggio ampliate, centri di manutenzione e decollo parallelo dei droni Global Hawk, Triton e AGS Nato. Tutti operativi per missioni Isr (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) nell’ambito del programma Bams (Broad Area Maritime Surveillance), il più ambizioso disegno di controllo navale Usa sul fianco sud della Nato. A Napoli, nel cuore della città, ha sede il Comando Naveur-Navaf che ha coordinato le operazioni del sottomarino Uss Georgia, da cui sono partiti i Tomahawk lanciati contro l’Iran.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con Antonio Mazzeo militante antimilitarista .\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-MAZZEO.mp3\"][/audio]","30 Giugno 2025","SIGONELLA E BASI USA IN SICILIA AL CENTRO DELLA GUERRA AMERICANA .","2025-06-30 17:57:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-SIGONELLA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"145\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-SIGONELLA-300x145.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-SIGONELLA-300x145.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-SIGONELLA-768x372.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-SIGONELLA.jpg 950w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","DA SIGONELLA PARTE LA GUERRA NEL CUORE DEL MEDITERRANEO .",1751306244,[181,182,183,64,184,185,186,127],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/cia/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/niscemi/","http://radioblackout.org/tag/no-muos/","http://radioblackout.org/tag/sicilia/",[188,189,21,15,190,191,192,18],"antimilitarismo","CIA","niscemi","no Muos","sicilia",{"post_content":194,"tags":199},{"matched_tokens":195,"snippet":197,"value":198},[196,72],"Usa","missili Tomahawk, con decolli dagli \u003Cmark>Usa\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> rotta attraverso il Mediterraneo. 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Secondo The Weapon WATCH, l’Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, “è la prima volta che questi arsenali galleggianti portano armi nel nostro Paese”, in quanto di solito si è sempre trattato di soste prima di ripartire per altri Paesi. Camp Darby, situato nella pineta tra Pisa e Livorno, è “il più grande deposito di materiale bellico al di fuori degli Stati Uniti” e il passaggio della nave Bahri Abha, che consegna armi agli USA su territorio italiano, segna in maniera chiara “un altro passo della militarizzazione globale”».\r\n\r\nda Infoaut https://infoaut.org/conflitti-globali/in-italia-stanno-sbarcando-molti-mezzi-militari-americani\r\n\r\nAbbiamo sentito ai microfoni José del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CalpArmiUsa.mp3\"][/audio]","29 Marzo 2024","2024-03-29 17:56:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CALP-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"143\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CALP-300x143.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CALP-300x143.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CALP-768x366.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CALP.jpeg 1008w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","L'Italia si arma - diretta con i portuali di Genova",1711735007,[240,64,241,65],"http://radioblackout.org/tag/armi/","http://radioblackout.org/tag/lavoratori-portuali/",[243,15,244,23],"armi","lavoratori portuali",{"post_content":246,"tags":250},{"matched_tokens":247,"snippet":248,"value":249},[72],"Bahri (le “navi delle armi”) \u003Cmark>e\u003C/mark> diretti a Camp Darby. 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Camp Darby, situato nella pineta tra Pisa \u003Cmark>e\u003C/mark> Livorno, \u003Cmark>è\u003C/mark> “il più grande deposito di materiale bellico al di fuori degli Stati Uniti” \u003Cmark>e\u003C/mark> il passaggio della nave Bahri Abha, che consegna armi agli \u003Cmark>USA\u003C/mark> su territorio italiano, segna in maniera chiara “un altro passo della militarizzazione globale”».\r\n\r\nda Infoaut https://infoaut.org/conflitti-globali/in-italia-stanno-sbarcando-molti-mezzi-militari-americani\r\n\r\nAbbiamo sentito ai microfoni José del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CalpArmiUsa.mp3\"][/audio]",[251,253,255,257],{"matched_tokens":252,"snippet":243},[],{"matched_tokens":254,"snippet":88},[84,85,86,72,87],{"matched_tokens":256,"snippet":244},[],{"matched_tokens":258,"snippet":23},[],[260,265],{"field":37,"indices":261,"matched_tokens":262,"snippets":264},[25],[263],[84,85,86,72,87],[88],{"field":101,"matched_tokens":266,"snippet":248,"value":249},[72],{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":225,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":49},{"document":269,"highlight":285,"highlights":304,"text_match":313,"text_match_info":314},{"cat_link":270,"category":271,"comment_count":49,"id":272,"is_sticky":49,"permalink":273,"post_author":52,"post_content":274,"post_date":275,"post_excerpt":55,"post_id":272,"post_modified":276,"post_thumbnail":55,"post_thumbnail_html":55,"post_title":277,"post_type":60,"sort_by_date":278,"tag_links":279,"tags":283},[46],[48],"15826","http://radioblackout.org/2013/05/sigonella-piattaforma-di-guerra/","500 marines spostati dalla Spagna alla base NATO di Sigonella. Ufficialmente per garantire la sicurezza dei cittadini statunitensi in Libia.\r\nIn realtà Sigonella è una base di guerra attiva ogni giorno, per operazioni più o meno coperte di polizia internazionale. Da Sigonella partono i droni destinati a colpire nemici degli interessi statunitensi nell'area Mediterranea, a Sigonella si elaborano le strategie di appoggio agli alleati in Libia, Siria, Libano.\r\nI signori e i marcanti di morte hanno ipotecato ruolo e funzioni della Sicilia: trampolino di guerra per colpire nemici lontani; enorme centrale di spionaggio per incunearsi nelle vite di ognuno, dall’Atlantico agli Urali, dall’Africa all’estremo oriente. Sigonella è la più grande base militare Usa, Nato ed extra-Nato nel Mediterraneo.\r\nLe operazioni sono costantemente concordate con i governi italiani, che, a destra come a sinistra, sono allineati con l'alleato/occupante statunitense. In Italia non ci sono solo le basi, ma anche i centri di comando, come quello di Napoli.\r\nDa tempo Sigonella è al centro di grandi manovre, che mirano a trasformare la base siciliana in uno dei maggiori centri logistici per i conflitti nell'area mediterranea e mediorientale.\r\nL'arrivo dei 500 marines è solo l'ultimo tassello di un complesso mosaico di morte.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Manlio Dinucci, geografo e collaboratore del Manifesto.\r\n\r\nNe è scaturita un'analisi a tutto campo, che ha investito i principali teatri di guerra in cui gli Stati Uniti sono impegnati. Un capitolo a parte è stato dedicato alle relazioni tra USA e Italia al tempo della seconda repubblica.\r\n\r\nAscolta l'intervista\r\n\r\nDinucci","15 Maggio 2013","2013-05-20 11:44:06","Sigonella. 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Un vertice che parte zoppo, per l'assenza dei leader dei vari paesi, che saranno rappresentati da figure di secondo piano. L'assenza più pesante sarà quella dell'uomo forte di Bengasi, Khalifa Haftar, che diserterà il vertice anche se parteciperà ad un incontro bilaterale. Anche l'Italia sarà rappresentata da una figura minore, il presidente del consiglio, Giuseppe Conte.\r\nNe parliamo con Alberto Negri, giornalista e profondo conoscitore del Medio Oriente e del Nord Africa, da cui è stato per lunghi anni corrispondente per diverse testate.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/2018-11-13-libia-alb-negri.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito l'articolo di Negri uscito sul Manifesto di domenica:\r\n\r\n\"La Libia, per la comunità internazionale, è come un territorio Comanche, in cui scambiare la pelle dei migranti in cambio di petrolio, gas e pascoli militari dove far crescere l’erba di nuovi conflitti. Il resto sono vittime nere che nessuno reclama e tante chiacchiere. L’inutilità della conferenza libica di Palermo si percepisce dall’assenza in blocco dei leader internazionali, fatta eccezione forse del premier russo Medvedev, che Putin usa come un jolly quando non vuole calare l’asso Lavrov.\r\n\r\nNessuno, tranne l’Onu, madre di tutti i fallimenti, ha intenzione di metterci il cappello sopra e presenta il piano già esposto a New York al Consiglio di sicurezza dall’inviato Ghassem Salamè. I capi veri stanno a Parigi per l’incontro Putin-Trump, a margine delle celebrazioni della vittoria nella prima guerra mondiale. E non andrà a Palermo neppure il segretario di Stato Usa Mike Pompeo.\r\nL’unica cosa certa è che verranno rinviate al prossimo anno le elezioni di dicembre volute dalla Francia e dal riottoso generale Khalifa Haftar, riacciuffato per la gita a Palermo da una missione a Mosca del capo dei servizi esterni Alberto Manenti che ha così evitato un flop clamoroso alla Farnesina.\r\nCi crede poco persino il ministro degli Esteri Moavero Milanesi che qualche giorno fa ha connotato l’appuntamento come una conferenza di «servizio», una definizione finora mai sentita nel gergo diplomatico.\r\nAmbizioni decisamente ridimensionate per un Paese che in cambio del Tap, dell’acquisto degli F-35, di qualche barile di greggio iraniano in scadenza per le sanzioni e del Muos _ il sistema elettronico di sorveglianza di Niscemi _ aveva chiesto a Trump, con il viaggio del premier Conte a Washington, la «cabina di regia» sulla Libia. Cosa che aveva fatto anche Renzi da Obama con effetti nulli: agli americani in Libia interessa contenere l’influenza dei russi e dare la caccia con i droni a qualche capetto dell’Isis, portando a casa uno scalpo, come si faceva appunto in territorio Comanche. E questo con buona pace anche dell’onda blu nelle elezioni di mid-term americane dove non c’era un candidato che si sia degnato di dare uno sguardo decente sul mondo e che cosa fa davvero l’America dalle nostre parti.\r\nForse questo meeting di Palermo doveva essere preceduto da un vertice di chiarimento Italia-Francia, che da anni sono insieme alle fazioni libiche i veri protagonisti di questo derby del disfacimento nel Nordafrica e intorbidano più degli altri – in compagnia di Turchia monarchie del Golfo ed Egitto – le acque del Mediterraneo, litigando anche sulla pelle di centinaia di migliaia di migranti.\r\nUno spettacolo indegno per chi guardava all’Europa come alternativa alle superpotenze.\r\nAnzi si può dire che da oltre un secolo questo match sanguinante tra Roma e Parigi si possa definire il vero «classico» della Sponda Sud. Cominciato alla fine dell’Ottocento quando con lo «schiaffo di Tunisi» i francesi si presero il protettorato tunisino ambito dall’Italia monarchica e garibaldina, continuato con lo sbarco italiano in Libia del 1911, la decimazione da parte del generale Graziani della popolazioni libica in Cirenaica (80mila morti su una popolazione di 800mila persone), proseguito con la disfatta nella seconda guerra mondiale e la successiva reazione italiana.\r\nMentre la Francia nel dopoguerra si inventava l’area del franco Cfa dopo Bretton Woods e cercava di mantenere la sua mano sulle colonie, l’Italia dell’Eni di Mattei finanziava l’Fnl algerino nella più sanguinosa guerra di liberazione coloniale del Nordafrica: un milione di morti. Fummo ricompensati dagli algerini con il primo grande gasdotto del Mediterraneo, il Transmed.\r\nPersino durante gli anni ’90 in Algeria Francia e Italia qui sulla Sponda Sud si guardavano in cagnesco: i nostri servizi avevano (e hanno tuttora) un’ottima collaborazione con i generali algerini. Non è un caso che il premier Conte sia appena andato ad Algeri dove con le elezioni presidenziali del prossimo anno sta per cominciare la corsa alla successione all’anziano e malato Bouteflika.\r\nI francesi tutte queste cosette se le sono legate al dito e non perdono occasione per una rivincita.\r\nLa più recente opportunità francese è stata la guerra di Sarkozy a Gheddafi del 2011, dopo che la Francia aveva visto cadere il suo alleato storico Ben Alì (ci rimise il posto la ministra degli esteri francese Alliott-Marie) che per altro era stato insediato da un colpo di stato medicale dei servizi italiani che avevano liquidato negli anni Ottanta il leader storico Bourghiba.\r\nPer l’Italia la caduta di Gheddafi è stata la peggiore sconfitta dalla seconda guerra mondiale: soltanto pochi mesi prima, il 30 agosto 2010, il Colonello veniva omaggiato a Tor di Quinto da 5mila dignitari della repubblica, politici e uomini d’affari, euforici per la firma di decine di miliardi di contratti. L’ondata migratoria ha poi fatto il resto destabilizzando l’intero quadro politico.\r\nMa la cosa peggiore è stata la decisione di accodarsi ai bombardamenti della Nato, consegnando le nostre basi militari per i raid sulla Libia ad americani, francesi e britannici. La nostra credibilità sulla Sponda Sud è affondata e per recuperarla ci vorranno anni, altro che la cabina di regia vagheggiata negli ovatti corridoi romani. Siamo di «servizio» come dice il ministro degli Esteri, cioè apparecchiamo la tavola per la spartizione delle risorse in territorio Comanche dove un tempo, con Andreotti, Prodi, D’Alema, l’Eni e il baciamano di Berlusconi, eravamo gli ospiti d’onore sotto la tenda del Capo.\"","13 Novembre 2018","2018-11-13 14:26:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/Conte_Haftar-1738x1080-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"186\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/Conte_Haftar-1738x1080-300x186.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/Conte_Haftar-1738x1080-300x186.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/Conte_Haftar-1738x1080-768x477.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/Conte_Haftar-1738x1080-1024x636.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/Conte_Haftar-1738x1080.jpg 1738w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Palermo: il vertice sulla Libia. 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L’ondata migratoria ha poi fatto il resto destabilizzando l’intero quadro politico.\r\nMa la cosa peggiore \u003Cmark>è\u003C/mark> stata la decisione di accodarsi ai bombardamenti della \u003Cmark>Nato\u003C/mark>, consegnando le nostre \u003Cmark>basi\u003C/mark> militari per i raid sulla Libia ad americani, francesi \u003Cmark>e\u003C/mark> britannici. La nostra credibilità sulla Sponda Sud \u003Cmark>è\u003C/mark> affondata \u003Cmark>e\u003C/mark> per recuperarla ci vorranno anni, altro che la cabina di regia vagheggiata negli ovatti corridoi romani. Siamo di «servizio» come dice il ministro degli Esteri, cioè apparecchiamo la tavola per la spartizione delle risorse in territorio Comanche dove un tempo, con Andreotti, Prodi, D’Alema, l’Eni \u003Cmark>e\u003C/mark> il baciamano di Berlusconi, eravamo gli ospiti d’onore sotto la tenda del Capo.\"",[354],{"field":101,"matched_tokens":355,"snippet":351,"value":352},[72,288],2886860116630438000,{"best_field_score":358,"best_field_weight":316,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":49,"score":359,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":49},"2224782770176","2886860116630438001",6645,{"collection_name":60,"first_q":15,"per_page":362,"q":15},6,{"facet_counts":364,"found":14,"hits":377,"out_of":483,"page":25,"request_params":484,"search_cutoff":38,"search_time_ms":41},[365,373],{"counts":366,"field_name":371,"sampled":38,"stats":372},[367,369],{"count":17,"highlighted":368,"value":368},"anarres",{"count":25,"highlighted":370,"value":370},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":20},{"counts":374,"field_name":37,"sampled":38,"stats":376},[375],{"count":25,"highlighted":21,"value":21},{"total_values":25},[378,411,436,458],{"document":379,"highlight":393,"highlights":402,"text_match":407,"text_match_info":408},{"comment_count":49,"id":380,"is_sticky":49,"permalink":381,"podcastfilter":382,"post_author":383,"post_content":384,"post_date":385,"post_excerpt":55,"post_id":380,"post_modified":386,"post_thumbnail":387,"post_title":388,"post_type":389,"sort_by_date":390,"tag_links":391,"tags":392},"88418","http://radioblackout.org/podcast/presidio-contro-la-base-nato-di-solbiate/",[370],"liberationfront","insieme ad Elio del Centro di Documentazione Abbasso la Guerra abbiamo presentato il presidio che si terrà davanti alla base nato di Solbiate (Varese) il 4 aprile.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/presidionato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica la diretta\r\n4 aprile 1949 – 4 aprile 2024: 75 anni di NATO, 75 anni di guerre\r\nLa NATO è stata creata il 4 aprile del 1949, 6 anni prima della costituzione del Patto di Varsavia.\r\nDopo la caduta del Muro di Berlino (1989) i leader dei maggiori paesi della NATO avevano promesso a Mosca che l’Alleanza atlantica non sarebbe avanzata verso Est «neppure di un centimetro».\r\nL’espansione della NATO ad Est inizia nel 1999, nonostante che il Patto di Varsavia e addirittura l’URSS si fossero sciolti nel 1991.\r\nPrima di questa 2^ fase della guerra in Ucraina, nel 2022, i paesi NATO erano 30, dunque erano quasi raddoppiati dal 1999.\r\nOggi i Membri della NATO sono 31, tra poco 32 con l’ingresso della Svezia.\r\nNella prospettiva di trasformazione della NATO in “Alleanza militare del Nuovo Occidente”, si vorrebbe inserire un articolo 5 “economico” da attuarsi in difesa dei Paesi della nuova Alleanza che fossero oggetto di “ricatti energetici ed economici”: una sorta di protezione esplicita del neocolonialismo occidentale.\r\nLa NATO guida il riarmo globale\r\nIl 17 e il 18 gennaio di quest’anno i vertici delle forze armate dell’Alleanza si sono dati appuntamento a Bruxelles per il Military Committee NATO: all’ordine del giorno come accelerare il processo di trasformazione delle strategie e delle “capacità di combattimento” e come garantire l’implementazione immediata dei nuovi “piani di difesa” approvati al summit di Vilnius della scorsa estate. 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Nell’autunno dello scorso anno, la NRDC-Italy è stata selezionata come quartier generale. Attualmente le sue unità si stanno addestrando in preparazione del nuovo ruolo assegnato”. NRDC-ITA è l’acronimo di NATO Rapid Deployment Corps, il Comando multinazionale delle forze di intervento rapido che ha sede a Solbiate Olona (VA) e di cui fanno parte più di 400 militari provenienti da 18 paesi dell’Alleanza.\r\nll Comando NATO di Solbiate Olona è una delle infrastrutture militari strategiche che più e prima di altre si è “aperta” al territorio, alle aziende produttive e alle scuole di ogni ordine e grado. Le prime “visite” di studenti alla base NRDC-ITA risalgono a quasi vent’anni fa, come documentato dall’ufficio stampa del Rapid Deployable Corps NATO. Da allora le presenze delle istituzioni scolastiche a NRDC-ITA si sono fatte sempre più frequenti. Il Comando si è mostrato attento alla formazione professionale degli studenti delle scuole del territorio. Citiamo solo alcune attività svolte dalle scuole del territorio negli ultimi due anni. A fine luglio 2022, durante l’International Day che «consolida» i legami interculturali tra le nazioni partecipanti al Corpo di Reazione Rapida Nato, l’Istituto «Giovanni Falcone» di Gallarate ha collaborato alla gestione degli stand allestiti in caserma e al servizio catering, mettendo a disposizione una cinquantina di studenti in PCTO. Gli allievi dell’indirizzo enogastronomico dell’Istituto di Gallarate hanno operato presso il Comando NRDC-ITA pure in occasione del Natale dei bambini, l’happening organizzato per i figli del personale delle Forze Armate Nato di Solbiate. Il 27 maggio 2023 in occasione di NRDC ITA No Limits, giornata di sport paralimpico organizzata dal Comando per «sensibilizzare l’opinione pubblica circa le tematiche del mondo della disabilità e, contestualmente, avvicinarla al mondo militare», gli studenti del «Falcone» hanno realizzato la locandina dell’evento e hanno partecipato – con tanto di cappellino “We are Nato” – alle attività gastronomiche ed accoglienza del pubblico e alla realizzazione del servizio fotografico. Il 15 giugno 2023, il generale Giuseppe Scuderi (a capo di NRDC-ITA) ha voluto ringraziare personalmente i ragazzi «distinti nelle attività di beneficenza, solidarietà ed inclusione promosse dal reparto NATO del Ministero della Difesa» nel corso di una cerimonia svoltasi nell’Aula magna dell’Istituto di Gallarate, presenti il Provveditore agli studi e numerosi dirigenti scolastici della provincia di Varese.\r\nSCIOGLIERE LA NATO\r\nCHIUDERE LE BASI USA-NATO\r\nNO ALL’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA E A ISRAELE\r\nNO ALL’OPERAZIONE ASPIDES NEL MAR ROSSO\r\nNO ALLA PROPAGANDA DI GUERRA\r\nNO ALLA CAMPAGNA DI RIARMO, ALL’INDUSTRIA BELLICA E ALL’ECONOMIA DI GUERRA\r\nFERMARE LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELL’UNIVERSITÀ\r\nCONTRO IL DISCIPLINAMENTO SOCIALE FUNZIONALE ALLA GUERRA\r\nCONTRO LA REPRESSIONE DEL DISSENSO, DELLE MANIFESTAZIONI E DELL’AUTORGANIZZAZIONE POPOLARE\r\nCentro di documentazione Abbasso la guerra di Venegono Superiore\r\nAssemblea Popolare di Busto Arsizio\r\nOsservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università di Varese\r\n\r\n\r\n ","2 Aprile 2024","2024-04-02 14:35:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Solbiate2-pdf-200x110.jpg","presidio contro la base Nato di Solbiate","podcast",1712068552,[183],[21],{"post_content":394,"post_title":398},{"matched_tokens":395,"snippet":396,"value":397},[85,77,72,136],"Defence Innovation Accelerator (DIANA); 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Le prime “visite” di studenti alla base NRDC-ITA risalgono a quasi vent’anni fa, come documentato dall’ufficio stampa del Rapid Deployable Corps \u003Cmark>NATO\u003C/mark>. Da allora le presenze delle istituzioni scolastiche a NRDC-ITA si sono fatte sempre più frequenti. Il Comando si \u003Cmark>è\u003C/mark> mostrato attento alla formazione professionale degli studenti delle scuole del territorio. Citiamo solo alcune attività svolte dalle scuole del territorio negli ultimi due anni. A fine luglio 2022, durante l’International Day che «consolida» i legami interculturali tra le nazioni partecipanti al Corpo di Reazione Rapida \u003Cmark>Nato\u003C/mark>, l’Istituto «Giovanni Falcone» di Gallarate ha collaborato alla gestione degli stand allestiti in caserma \u003Cmark>e\u003C/mark> al servizio catering, mettendo a disposizione una cinquantina di studenti in PCTO. Gli allievi dell’indirizzo enogastronomico dell’Istituto di Gallarate hanno operato presso il Comando NRDC-ITA pure in occasione del Natale dei bambini, l’happening organizzato per i figli del personale delle Forze Armate \u003Cmark>Nato\u003C/mark> di Solbiate. Il 27 maggio 2023 in occasione di NRDC ITA No Limits, giornata di sport paralimpico organizzata dal Comando per «sensibilizzare l’opinione pubblica circa le tematiche del mondo della disabilità \u003Cmark>e\u003C/mark>, contestualmente, avvicinarla al mondo militare», gli studenti del «Falcone» hanno realizzato la locandina dell’evento \u003Cmark>e\u003C/mark> hanno partecipato – con tanto di cappellino “We are \u003Cmark>Nato”\u003C/mark> – alle attività gastronomiche ed accoglienza del pubblico \u003Cmark>e\u003C/mark> alla realizzazione del servizio fotografico. Il 15 giugno 2023, il generale Giuseppe Scuderi (a capo di NRDC-ITA) ha voluto ringraziare personalmente i ragazzi «distinti nelle attività di beneficenza, solidarietà ed inclusione promosse dal reparto \u003Cmark>NATO\u003C/mark> del Ministero della Difesa» nel corso di una cerimonia svoltasi nell’Aula magna dell’Istituto di Gallarate, presenti il Provveditore agli studi \u003Cmark>e\u003C/mark> numerosi dirigenti scolastici della provincia di Varese.\r\nSCIOGLIERE LA \u003Cmark>NATO\u003C/mark>\r\nCHIUDERE LE \u003Cmark>BASI\u003C/mark> USA-NATO\r\nNO ALL’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA \u003Cmark>E\u003C/mark> A ISRAELE\r\nNO ALL’OPERAZIONE ASPIDES NEL MAR ROSSO\r\nNO ALLA PROPAGANDA DI GUERRA\r\nNO ALLA CAMPAGNA DI RIARMO, ALL’INDUSTRIA BELLICA \u003Cmark>E\u003C/mark> ALL’ECONOMIA DI GUERRA\r\nFERMARE LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE \u003Cmark>E\u003C/mark> DELL’UNIVERSITÀ\r\nCONTRO IL DISCIPLINAMENTO SOCIALE FUNZIONALE ALLA GUERRA\r\nCONTRO LA REPRESSIONE DEL DISSENSO, DELLE MANIFESTAZIONI \u003Cmark>E\u003C/mark> DELL’AUTORGANIZZAZIONE POPOLARE\r\nCentro di documentazione Abbasso la guerra di Venegono Superiore\r\nAssemblea Popolare di Busto Arsizio\r\nOsservatorio contro la militarizzazione delle scuole \u003Cmark>e\u003C/mark> delle università di Varese\r\n\r\n\r\n ",{"matched_tokens":399,"snippet":401,"value":401},[400],"Nato","presidio contro la base \u003Cmark>Nato\u003C/mark> di Solbiate",[403,405],{"field":101,"matched_tokens":404,"snippet":396,"value":397},[85,77,72,136],{"field":98,"matched_tokens":406,"snippet":401,"value":401},[400],2891363715720937500,{"best_field_score":409,"best_field_weight":316,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":410,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":49},"4423805763584","2891363715720937586",{"document":412,"highlight":424,"highlights":429,"text_match":432,"text_match_info":433},{"comment_count":49,"id":413,"is_sticky":49,"permalink":414,"podcastfilter":415,"post_author":368,"post_content":416,"post_date":417,"post_excerpt":55,"post_id":413,"post_modified":418,"post_thumbnail":419,"post_title":420,"post_type":389,"sort_by_date":421,"tag_links":422,"tags":423},"78158","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-4-novembre-decreto-anti-rave-ciao-claudio-antimilitarismo/",[368],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-11-04-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\n4 novembre. Festa degli assassini in divisa: antimilitaristi nelle piazze\r\nIl 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima guerra mondiale, un immane massacro per spostare un confine. Nella sola Italia i morti furono 600.000.\r\nIl 4 novembre è la festa degli assassini. La divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in eroe.\r\nCent’anni fa, a rischio della vita, disertarono a migliaia la guerra, consapevoli che le frontiere tra gli Stati sono solo tratti di matita sulle mappe. Interessano a chi governa, ma non hanno nessun significato per chi abita uno o l’altro versante di una montagna, l’una o l’altra riva di un fiume, dove nuotano gli stessi pesci, dove crescono le stesse piante, dove vivono uomini e donne che si riconoscono uguali di fronte ai padroni che si fanno ricchi sul loro lavoro.\r\nLa storia delle rivolte, delle “tregue spontanee”, dell’odio per gli ufficiali, pur ricostruita in numerosi studi, non è mai entrata nei programmi scolastici, perché la propaganda militarista nelle scuole non è mai cessata. Anzi! I militari entrano nelle scuole come “esperti”, per indottrinare ed arruolare ragazzi e ragazze.\r\nCent’anni dopo, quelle trincee impastate di sangue, sudore, fango e rabbia la retorica patriottica, il garrire di bandiere e le parate militari continuano a nascondere i massacri, i pescecani che si arricchivano, le “decimazioni”, gli stupri di massa.\r\nLa memoria popolare ne conserva traccia nelle canzoni, che sono passate di bocca in bocca e riecheggiano nelle labbra di chi oggi lotta contro eserciti, guerre, stati e frontiere.\r\nIn memoria dei disertori di allora, in solidarietà a chi oggi rifiuta l’arruolamento in Russia e in Ucraina una giornata di info e lotta per l’accoglienza di chi fugge l’arruolamento forzato, per il ritiro delle missioni militari all’estero.\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nNe abbiamo parlato con Dario dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nProve tecniche di fascismo\r\nIl primo provvedimento del governo Meloni, annunciato come stretta sui rave party, fatto in se già grave, in realtà è a tal punto indeterminato da consentire, a discrezione di polizia e magistratura, un’applicazione ben più ampia.\r\nLa reclusione da tre a sei anni per chi organizza raduni oltre le 50 persone, che sono considerati potenzialmente rischiosi per ordine pubblico, salute pubblica e sicurezza pubblica, è di fatto un’ipoteca pesantissima sulla libertà di manifestare. Libertà che nell’attuale ordinamento richiede, in caso di manifestazioni pubbliche, solo l’obbligo di preavviso alla polizia, obbligo che, se evaso, non necessariamente prevede una sanzione.\r\nD’ora in poi l’agibilità politica dei movimenti sarà sottoposta alla spada di Damocle di una possibile denuncia per violazione della nuova legge, che colpirà anche chi sarà riconosciut* come partecipante.\r\nÈ una china scivolosa, che, negli anni, di legge in legge, sta limitando seriamente la libertà di manifestare nel nostro paese.\r\nUn’ulteriore prova, se mai ce ne fosse bisogno, che una svolta autoritaria è perfettamente compatibile con la democrazia parlamentare. Da Adolf Hitler ai giorni nostri.\r\nCe ne ha parlato l’avvocato Gianluca Vitale\r\n\r\nCiao Claudio!\r\nUn ricordo di Claudio Venza, anarchico scomparso il 27 ottobre, nelle parole di Clara Germani, compagna del gruppo Germinal di Trieste\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 18 novembre\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nL’urgenza dell’autogestione\r\nL’attualità di Landauer per i movimenti post novecenteschi\r\nNe parleremo con Gianfranco Ragona dell’Università di Torino, autore, tra gli altri, di “Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco”, curatore dell’antologia “La comunità anarchica. Scritti politici”.\r\n\r\nNo alla guerra nucleare!\r\nSabato 19 novembre\r\nManifestazione antimilitarista\r\nDalle 15 alle 17 \r\nalla Collins Aerospace (ex Microtecnica) di piazza Graf \r\nNella base siciliana di Sigonella le antenne e le apparecchiature che assicurano al Pentagono la trasmissione degli ordini di guerra nucleare saranno potenziate. In settembre il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari circa con la società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire la manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza.\r\nSigonella è la principale base europea per i droni da spionaggio e da combattimento.\r\nSe dovesse scoppiare la guerra nucleare il nostro paese sarebbe in prima fila. Bombe atomiche statunitensi sono anche nella basi di Ghedi e di Aviano. \r\nLa Russia dal canto suo ha detto a chiare lettere che, qualsiasi attacco ai territori ucraini occupati e poi annessi alla Russia sarà considerato atto di guerra e, quindi, passibile di risposta nucleare.\r\nLa possibilità di un’escalation bellica devastante è sempre più forte.\r\nSempre più urgente è rinforzare l’opposizione alla guerra e al militarismo.\r\nGettare sabbia nel motore del militarismo è possibile. Le basi della guerra sono a due passi dalle nostre case\r\nPartendo da casa nostra, dallo stabilimento di Collins Aerospace.\r\nChiusura e riconversione dell’industria bellica!\r\nNo alla città dell’aerospazio!\r\nNo alla Nato a Torino!\r\nNo alle spese militari!\r\nVenerdì 2 dicembre sciopero generale contro la guerra e l’economia di guerra!\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail","10 Novembre 2022","2022-11-10 13:03:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-11-10-collins-scritta-200x110.jpg","Anarres del 4 novembre. Decreto anti “rave”. Ciao Claudio! 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Le manovre ai confini, le armi sempre più potenti messe in campo potrebbero portare ad accelerazioni sempre più violente.\r\nSullo sfondo la crisi alimentare che rischia di innescare nuovi violentissimi conflitti, soprattutto in Africa, dove le truppe tricolori sono sempre più impegnate.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nIl 2 giugno un lungo serpentone si è dipanato tra la Pineta e i campi coltivati a Coltano, piccolo borgo alle porte di Pisa, dove il governo ha deciso di costruire una nuova caserma per i carabinieri, che accoglierà i parà del Tuscania, il Gis e le unità cinofile, il tutto in una cornice green, e ampi finanziamenti pubblici.\r\nIl rifiuto della popolazione di trasformare il proprio paesino in un hub militare, l’ennesimo nell’area tra Pisa e Livorno, ha innescato un percorso che ha portato alla ampia convergenza che ha dato vita al corteo del 2 giugno. Al punto che le istituzioni, specie quelle locali, dal sindaco di Pisa al presidente della Regioni entrambi decisi ad aggiudicarsi la nuova caserma ma vogliosi al contempo di provare a disinnescare la protesta. L’8 giugno si è riunito a Pisa un tavolo di concertazione che ha discusso su possibilità in toto o in parte alternative e Coltano. Fuori c’era un folto gruppo di contestatori che ribadivano il no alla base ovunque fosse costruita.\r\nCe ne ha parlato Dario del coordinamento livornese contro le missioni militari all’estero\r\n\r\nI carabinieri in Ucraina\r\nDa giorni il personale della 2^ Brigata Mobile dell'Arma dei carabinieri che comprende i reparti speciali del Reggimento paracadutisti Tuscania e del GIS - Gruppo di intervento speciale è stato distaccato in Ucraina \" a difesa\" dell'ambasciata italiana a Kiev. \r\n\r\nA confermare la notizia, debitamente tenuta segreta sino ad oggi dal governo Draghi, il generale Nicola Conforti, vice capo del II° Reparto del Comando generale dei Carabinieri. \r\n\r\n\"In Ucraina i carabinieri garantiscono la sicurezza dell’ambasciata a Kiev e parteciperanno con gli specialisti del RIS alla task force europea presso la Corte penale internazionale dell’Aja, che indaga sui crimini di guerra\", ha spiegato il generale Conforti al Corriere della Sera. \r\n\r\nSempre secondo l'ufficiale il 6 maggio 2022 è stata firmata pure un’intesa tecnica di cooperazione in campo addestrativo con la Guardia Nazionale Messicana, forza di polizia a status militare istituita nel 2019. Altri accordi tecnici sono stati firmati con il Ruanda e la Moldavia. \r\n\r\nUn migliaio di carabinieri dei corpi speciali operano in missioni di guerra all'estero (in partiolare Niger, Gibuti e Somalia), mentre per la \"formazione\" delle polizie militari dei paesi africani e mediorientali viene utilizzato l’hub internazionale di Vicenza che ospita dal 2005 il Centro di eccellenza per le Stability Police Unit (COESPU), il quartier generale della Gendarmeria europea e il Centro di eccellenza Nato per la polizia di stabilità. \r\n\r\nIl \"premio\" per il Reggimento paracadutisti Tuscania e il Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri? Una mega-cittadella militare nel parco di sar Rossore a Pisa-Coltano, a due passi dalla base USA di Camp Darby e dallo scalo aereo militare di Pisa san Giusto, devastando uno straordinario territorio, depauperando le fonti idriche e condannando la Toscana a fare da terzo grande polo nazionale per le operazioni belliche in mezzo mondo.\r\n\r\nDal 2 al 5 giugno si è svolto ad Empoli il XXXI congresso della FAI, l’assemblea generale dei compagni e delle compagne che aderiscono a questo percorso federalista e anarchico.\r\nÉ stata un’occasione importante per fare un ampio confronto sui diversi terreni di lotta su cui siamo impegnati, fare un bilancio dell’attività svolta, definire gli impegni per il futuro.\r\nNe abbiamo parlato con Federico.\r\n\r\nUranio impoverito. La NATO invoca l’immunità retroattiva per la strage provocata dai bombardamenti dell’alleanza in Bosnia al processo intentato dalle vittime civili che sta entrando nel vivo in questi giorni. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\nSabato 18 giugno\r\nDa Rimini a Saint-Imier.La nascita dell’anarchismo in Italia (1872-2022)\r\nGiornata di studi – Massenzatico, Cucine del Popolo, via Beethoven 78\r\n\r\nDomenica 19 giugno\r\nAviano contro la guerra e le sue basi\r\nCorteo antimilitarista promosso dal Coordinamento regionale libertario da Roveredo in Piano alla base USAF di Aviano, una delle principali basi aree statunitensi in Italia.\r\n\r\nLunedì 20 giugno\r\nVerso la giornata di informazione e lotta antimilitarista del 2 luglio a Torino\r\npunto info al mercato di piazza Foroni dalle ore 10,30\r\n\r\nSabato 25 giugno\r\nAssemblea antimilitarista a Livorno\r\nc/o ex caserma, via Adriana 16 ore 10,30\r\n\r\nGiovedì 30 giugno\r\nVerso la giornata di informazione e lotta antimilitarista del 2 luglio a Torino\r\npunto info al mercato di corso Racconigi dalle ore 10,30\r\n\r\nSabato due luglio\r\nNo alla guerra e a chi la arma\r\nNo alla Città dell’aerospazio! No alla Nato a Torino\r\ngiornata di informazione e lotta in via Roma di fronte alla galleria San Federico, sede del distretto aerospaziale del Piemonte\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","16 Giugno 2022","2022-06-16 15:58:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/humaniterrorism_-ocra-200x110.jpg","Anarres del 10 giugno. Ucraina: il punto sulla guerra. Nè qui né altrove: no alla base a Coltano. Carabinieri in Ucraina. La FAI ad Empoli. Uranio impoverito...",1655395039,[],[],{"post_content":450},{"matched_tokens":451,"snippet":452,"value":453},[72,85],"giugno\r\nAviano contro la guerra \u003Cmark>e\u003C/mark> le sue \u003Cmark>basi\u003C/mark>\r\nCorteo antimilitarista promosso dal Coordinamento","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta \u003Cmark>e\u003C/mark> diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/2022-06-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa guerra in Ucraina rischia di durare ancora a lungo, aumentando il prezzo, già durissimo, pagato dalle popolazioni attaccate, bombardate, massacrate.\r\nIl contesto internazionale continua ad essere estremamente incerto \u003Cmark>e\u003C/mark> l’orizzonte di un allargamento del conflitto \u003Cmark>è\u003C/mark> tutt’altro che scongiurato. Le manovre ai confini, le armi sempre più potenti messe in campo potrebbero portare ad accelerazioni sempre più violente.\r\nSullo sfondo la crisi alimentare che rischia di innescare nuovi violentissimi conflitti, soprattutto in Africa, dove le truppe tricolori sono sempre più impegnate.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nIl 2 giugno un lungo serpentone si \u003Cmark>è\u003C/mark> dipanato tra la Pineta \u003Cmark>e\u003C/mark> i campi coltivati a Coltano, piccolo borgo alle porte di Pisa, dove il governo ha deciso di costruire una nuova caserma per i carabinieri, che accoglierà i parà del Tuscania, il Gis \u003Cmark>e\u003C/mark> le unità cinofile, il tutto in una cornice green, \u003Cmark>e\u003C/mark> ampi finanziamenti pubblici.\r\nIl rifiuto della popolazione di trasformare il proprio paesino in un hub militare, l’ennesimo nell’area tra Pisa \u003Cmark>e\u003C/mark> Livorno, ha innescato un percorso che ha portato alla ampia convergenza che ha dato vita al corteo del 2 giugno. Al punto che le istituzioni, specie quelle locali, dal sindaco di Pisa al presidente della Regioni entrambi decisi ad aggiudicarsi la nuova caserma ma vogliosi al contempo di provare a disinnescare la protesta. L’8 giugno si \u003Cmark>è\u003C/mark> riunito a Pisa un tavolo di concertazione che ha discusso su possibilità in toto o in parte alternative \u003Cmark>e\u003C/mark> Coltano. Fuori c’era un folto gruppo di contestatori che ribadivano il no alla base ovunque fosse costruita.\r\nCe ne ha parlato Dario del coordinamento livornese contro le missioni militari all’estero\r\n\r\nI carabinieri in Ucraina\r\nDa giorni il personale della 2^ Brigata Mobile dell'Arma dei carabinieri che comprende i reparti speciali del Reggimento paracadutisti Tuscania \u003Cmark>e\u003C/mark> del GIS - Gruppo di intervento speciale \u003Cmark>è\u003C/mark> stato distaccato in Ucraina \" a difesa\" dell'ambasciata italiana a Kiev. \r\n\r\nA confermare la notizia, debitamente tenuta segreta sino ad oggi dal governo Draghi, il generale Nicola Conforti, vice capo del II° Reparto del Comando generale dei Carabinieri. \r\n\r\n\"In Ucraina i carabinieri garantiscono la sicurezza dell’ambasciata a Kiev \u003Cmark>e\u003C/mark> parteciperanno con gli specialisti del RIS alla task force europea presso la Corte penale internazionale dell’Aja, che indaga sui crimini di guerra\", ha spiegato il generale Conforti al Corriere della Sera. \r\n\r\nSempre secondo l'ufficiale il 6 maggio 2022 \u003Cmark>è\u003C/mark> stata firmata pure un’intesa tecnica di cooperazione in campo addestrativo con la Guardia Nazionale Messicana, forza di polizia a status militare istituita nel 2019. Altri accordi tecnici sono stati firmati con il Ruanda \u003Cmark>e\u003C/mark> la Moldavia. \r\n\r\nUn migliaio di carabinieri dei corpi speciali operano in missioni di guerra all'estero (in partiolare Niger, Gibuti \u003Cmark>e\u003C/mark> Somalia), mentre per la \"formazione\" delle polizie militari dei paesi africani \u003Cmark>e\u003C/mark> mediorientali viene utilizzato l’hub internazionale di Vicenza che ospita dal 2005 il Centro di eccellenza per le Stability Police Unit (COESPU), il quartier generale della Gendarmeria europea \u003Cmark>e\u003C/mark> il Centro di eccellenza \u003Cmark>Nato\u003C/mark> per la polizia di stabilità. \r\n\r\nIl \"premio\" per il Reggimento paracadutisti Tuscania \u003Cmark>e\u003C/mark> il Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri? Una mega-cittadella militare nel parco di sar Rossore a Pisa-Coltano, a due passi dalla base \u003Cmark>USA\u003C/mark> di Camp Darby \u003Cmark>e\u003C/mark> dallo scalo aereo militare di Pisa san Giusto, devastando uno straordinario territorio, depauperando le fonti idriche \u003Cmark>e\u003C/mark> condannando la Toscana a fare da terzo grande polo nazionale per le operazioni belliche in mezzo mondo.\r\n\r\nDal 2 al 5 giugno si \u003Cmark>è\u003C/mark> svolto ad Empoli il XXXI congresso della FAI, l’assemblea generale dei compagni \u003Cmark>e\u003C/mark> delle compagne che aderiscono a questo percorso federalista \u003Cmark>e\u003C/mark> anarchico.\r\n\u003Cmark>É\u003C/mark> stata un’occasione importante per fare un ampio confronto sui diversi terreni di lotta su cui siamo impegnati, fare un bilancio dell’attività svolta, definire gli impegni per il futuro.\r\nNe abbiamo parlato con Federico.\r\n\r\nUranio impoverito. La \u003Cmark>NATO\u003C/mark> invoca l’immunità retroattiva per la strage provocata dai bombardamenti dell’alleanza in Bosnia al processo intentato dalle vittime civili che sta entrando nel vivo in questi giorni. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\nSabato 18 giugno\r\nDa Rimini a Saint-Imier.La nascita dell’anarchismo in \u003Cmark>Italia\u003C/mark> (1872-2022)\r\nGiornata di studi – Massenzatico, Cucine del Popolo, via Beethoven 78\r\n\r\nDomenica 19 giugno\r\nAviano contro la guerra \u003Cmark>e\u003C/mark> le sue \u003Cmark>basi\u003C/mark>\r\nCorteo antimilitarista promosso dal Coordinamento regionale libertario da Roveredo in Piano alla base USAF di Aviano, una delle principali \u003Cmark>basi\u003C/mark> aree statunitensi in \u003Cmark>Italia\u003C/mark>.\r\n\r\nLunedì 20 giugno\r\nVerso la giornata di informazione \u003Cmark>e\u003C/mark> lotta antimilitarista del 2 luglio a Torino\r\npunto info al mercato di piazza Foroni dalle ore 10,30\r\n\r\nSabato 25 giugno\r\nAssemblea antimilitarista a Livorno\r\nc/o ex caserma, via Adriana 16 ore 10,30\r\n\r\nGiovedì 30 giugno\r\nVerso la giornata di informazione \u003Cmark>e\u003C/mark> lotta antimilitarista del 2 luglio a Torino\r\npunto info al mercato di corso Racconigi dalle ore 10,30\r\n\r\nSabato due luglio\r\nNo alla guerra \u003Cmark>e\u003C/mark> a chi la arma\r\nNo alla Città dell’aerospazio! No alla \u003Cmark>Nato\u003C/mark> a Torino\r\ngiornata di informazione \u003Cmark>e\u003C/mark> lotta in via Roma di fronte alla galleria San Federico, sede del distretto aerospaziale del Piemonte\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[455],{"field":101,"matched_tokens":456,"snippet":452,"value":453},[72,85],{"best_field_score":434,"best_field_weight":316,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":49,"score":435,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":49},{"document":459,"highlight":471,"highlights":476,"text_match":479,"text_match_info":480},{"comment_count":49,"id":460,"is_sticky":49,"permalink":461,"podcastfilter":462,"post_author":368,"post_content":463,"post_date":464,"post_excerpt":55,"post_id":460,"post_modified":465,"post_thumbnail":466,"post_title":467,"post_type":389,"sort_by_date":468,"tag_links":469,"tags":470},"79859","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-27-gennaio-litalia-va-alla-guerra-cospito-sullorlo-del-baratro-alpini-la-memoria-tradita-progetto-diana-il-tuscania-in-prima-linea/",[368],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/2023-01-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCospito. Sull’orlo del baratro\r\nLe condizioni di salute di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre, stanno precipitando. Ha perso 42 chili e non si regge in piedi: in seguito ad una caduta si fratturato il naso. Spostato in pronto soccorso e medicato per una frattura scomposta è stato subito riportato nella tomba per vivi del 41bis nel carcere di Bancali, dove non c’è una struttura sanitaria. La richiesta al ministro perché venisse trasferito in una prigione con un centro sanitario è rimasta senza risposta.\r\nIn compenso il DAP - dipartimento dell’amministrazione penitenziaria - alle dirette dipendenze del ministero di giustizia, è stata l’intimidazione alla dottoressa di Cospito, affinché non divulgasse ai media le informazioni sullo stato di salute del suo assistito.\r\nCospito, pur nel frattempo trasferito ad Opera, rischia ormai di morire con la benedizione del ministro della giustizia Nordio. \r\n\r\nDiana. Ad aprile i primi bandi\r\nAprile 2023. È questa la data del primo bando per startup di Diana, l'acceleratore di innovazione varato dalla Nato.\r\nDiana, acronimo per acceleratore di innovazione nella difesa per l'Atlantico del nord, vuole essere lo strumento con cui la Nato tiene a battesimo startup impegnate a sviluppare tecnologie dirompenti, in ambiti come la robotica, la sicurezza informatica, i computer quantistici o le biotecnologie, le valida e le fa crescere all'interno del perimetro dei suoi 30 alleati. In tandem con Diana viaggia un fondo per l'innovazione da un miliardo di euro, che dovrà mettere il carburante nel motore e, nelle intenzioni della Nato\r\nA Torino verrà ospitato alle OGR uno dei nove acceleratori di innovazioni della NATO. \r\n\r\nAlpini. La memoria tradita\r\nIl 26 gennaio per la prima volta è stata celebrata la “Giornata nazionale dedicata alla memoria e al sacrificio degli alpini”. È stata istituita nel maggio del 2022 “in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943”, durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione sin troppo esplicita è celebrare l’avventura dell’ARMIR, il corpo di spedizione italiano inviato in Russia da Mussolini per sostenere l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione sovietica.\r\nIl 26 gennaio, un giorno prima della giornata della memoria, in cui si ricorda lo sterminio di ebrei e rom europei nei campi nazisti e le leggi razziali in Italia durante la dittatura, si è celebrata la guerra voluta dal governo fascista e i valori patriottici che la giustificarono.\r\nUn vero revisionismo di Stato. \r\n\r\nIl Tuscania e la guerra\r\nIn meno di un anno è aumentato di cinque volte il numero dei militari italiani schierati in Europa orientale alle frontiere con Ucraina, Russia e Bielorussia. Su 10.000 militari impegnati nelle missioni internazionali quasi 1.500 operano in ambito NATO nel “contenimento” delle forze armate russe. A partire del 2014 l’Alleanza atlantica ha dato vita ad un’escalation bellica sul fianco est come mai era accaduto nella sua storia. Nelle Repubbliche baltiche, in Polonia, Romania, Bulgaria e Ungheria, sono state realizzate grandi installazioni terrestri, aeree e navali, sono state trasferite le più avanzate tecnologie di guerra, sono state sperimentate le strategie dei conflitti globali del XXI secolo con l’uso dei droni e delle armi interamente automatizzate, cyber-spaziali e nucleari.\r\nIn prima fila il Tuscania, reparto d’elite dei carabinieri, impegnati nell’addestramento alla guerra. Ed è anche per il Tuscania che il governo ha deciso di costruire una nuova base a Coltano.\r\nCe ne ha parlato Dario Antonelli del movimento No Base di Pisa\r\n\r\nL’Italia va alla guerra\r\nIl 24 gennaio il parlamento ha deciso di inviare armi sempre più potenti e sofisticate in Ucraina per alimentare il conflitto scoppiato 11 mesi fa con l’attacco russo al vicino, che si stava pericolosamente avvicinando alla NATO.\r\nIn questi giorni dietro pressione statunitense sia la Germania che l’Italia invieranno carri armati al governo Zelensky. La risposta russa non si è fatta attendere: uno stuolo di missili ipersonici ha colpito ovunque il paese, seminando terrore e morte.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 11 febbraio\r\nore 10,30 Balon\r\nNo alla città dell’aerospazio! No alla NATO a Torino!\r\nPasseggiata informativa antimilitarista tra il Balon e Porta Palazzo\r\n\r\nSabato 25 febbraio\r\nIn piazza contro la guerra e chi la arma\r\nore 15 piazza Castello\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\nA un anno dall’invasione russa dell’Ucraina che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale sulla vita civile.\r\nNella nostra regione, la cessione da parte di Leonardo di parte degli spazi dell'ex Alenia al Politecnico, rimette in moto il progetto di Città dell'aerospazio fermo alla partenza dal novembre 2021.\r\nIn primavera alle OGR è previsto lo sbarco della NATO a Torino con l’acceleratore di innovazione del progetto Diana. Fermare la guerra è possibile. A partire dalle nostre città dove ci sono le fabbriche delle armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.\r\nFermare la guerra è possibile. Con la solidarietà ai disertori e obiettori russi e ucraini. \r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nAlle radici della guerra\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Antonio Mazzeo, antimilitarista e blogger\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","2 Febbraio 2023","2023-02-02 16:28:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Adolfo_Wildt_Il_prigione-200x110.jpg","Anarres del 27 gennaio. L’Italia va alla guerra. Cospito: sull’orlo del baratro. Alpini: la memoria tradita. Progetto DIANA. 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Spostato in pronto soccorso \u003Cmark>e\u003C/mark> medicato per una frattura scomposta \u003Cmark>è\u003C/mark> stato subito riportato nella tomba per vivi del 41bis nel carcere di Bancali, dove non c’è una struttura sanitaria. La richiesta al ministro perché venisse trasferito in una prigione con un centro sanitario \u003Cmark>è\u003C/mark> rimasta senza risposta.\r\nIn compenso il DAP - dipartimento dell’amministrazione penitenziaria - alle dirette dipendenze del ministero di giustizia, \u003Cmark>è\u003C/mark> stata l’intimidazione alla dottoressa di Cospito, affinché non divulgasse ai media le informazioni sullo stato di salute del suo assistito.\r\nCospito, pur nel frattempo trasferito ad Opera, rischia ormai di morire con la benedizione del ministro della giustizia Nordio. \r\n\r\nDiana. 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No alla \u003Cmark>NATO\u003C/mark> a Torino!\r\nPasseggiata informativa antimilitarista tra il Balon \u003Cmark>e\u003C/mark> Porta Palazzo\r\n\r\nSabato 25 febbraio\r\nIn piazza contro la guerra \u003Cmark>e\u003C/mark> chi la arma\r\nore 15 piazza Castello\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\nA un anno dall’invasione russa dell’Ucraina che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di \u003Cmark>basi\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale sulla vita civile.\r\nNella nostra regione, la cessione da parte di Leonardo di parte degli spazi dell'ex Alenia al Politecnico, rimette in moto il progetto di Città dell'aerospazio fermo alla partenza dal novembre 2021.\r\nIn primavera alle OGR \u003Cmark>è\u003C/mark> previsto lo sbarco della \u003Cmark>NATO\u003C/mark> a Torino con l’acceleratore di innovazione del progetto Diana. Fermare la guerra \u003Cmark>è\u003C/mark> possibile. A partire dalle nostre città dove ci sono le fabbriche delle armi \u003Cmark>usa\u003C/mark>te nelle guerre che insanguinano il pianeta.\r\nFermare la guerra \u003Cmark>è\u003C/mark> possibile. Con la solidarietà ai disertori \u003Cmark>e\u003C/mark> obiettori russi \u003Cmark>e\u003C/mark> ucraini. \r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nAlle radici della guerra\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Antonio Mazzeo, antimilitarista \u003Cmark>e\u003C/mark> blogger\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[477],{"field":101,"matched_tokens":478,"snippet":474,"value":475},[85,72],2886860082270699500,{"best_field_score":481,"best_field_weight":316,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":49,"score":482,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":25},"2224765992960","2886860082270699633",6636,{"collection_name":389,"first_q":15,"per_page":362,"q":15},["Reactive",486],{},["Set"],["ShallowReactive",489],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$feOBN7T9atoQ0a73qy4gxOMIBy1iisvUAEr9_lQvGVbo":-1},true,"/search?query=italia+basi+nato+e+usa"]