","Spagna. Tra ley mordaza e arresti per terrorismo","post",1418930416,[51,52,53,54,55,56],"http://radioblackout.org/tag/accusa-di-terrorismo/","http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/arresti-barcellona/","http://radioblackout.org/tag/kasa-de-la-muntanya/","http://radioblackout.org/tag/ley-mordaza/","http://radioblackout.org/tag/spagna/",[25,17,21,23,19,15],{"post_content":59,"tags":67},{"matched_tokens":60,"snippet":65,"value":66},[61,62,63,64,62],"Kasa","de","la","Muntanya","private e nella casa occupata \u003Cmark>Kasa\u003C/mark> \u003Cmark>de\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>Muntanya\u003C/mark> nel “barrio” Vila \u003Cmark>de\u003C/mark> Gràcia,","Barcellona. Il 16 dicembre i «Mossos d’Esquadra», il corpo di polizia della regione autonoma catalana, hanno arrestato 11 anarchici (10 in Catalogna e uno a Madrid) con l’accusa di appartenere a un’organizzazione con finalità terroristiche «cui si attribuiscono diversi attentati con materiale esplosivo», realizzati tra il 2012 e il 2013 contro bancomat di istituti di credito italiani.\r\nGli arresti di Barcellona, scattati già all’alba sono stati effettuati in abitazioni private e nella casa occupata \u003Cmark>Kasa\u003C/mark> \u003Cmark>de\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>Muntanya\u003C/mark> nel “barrio” Vila \u003Cmark>de\u003C/mark> Gràcia, l’Ateneu Llibertari di Sant Andreu e e quello di Poble Sec a Sants-Montjuïc.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> \u003Cmark>Kasa\u003C/mark> \u003Cmark>de\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>Muntanya\u003C/mark> è stata circondata da 300 poliziotti in assetto antisommossa coadiuvati dall'alto da un elicottero. Il tutto per un posto dove vivevano circa 20 persone.\r\nUn dispiegamento di forze eccezionale, come speciale è l'accusa di terrorismo per una serie di azioni di danneggiamento di cose. Un'operazione analoga a quella dello scorso anno in cui vennero accusati di terrorismo cinque anarchici di diverse nazionalità, tra le cui imprese è stato annoverato il danneggiamento di un paio di panche di una chiesa vuota.\r\n\r\nL'accentuarsi della pressione disciplinare dello Stato spagnolo è confermata dall'approvazione nella stassa settimana della ley organica \u003Cmark>de\u003C/mark> securidad ciudadana, detta \"ley mordaza\", legge bavaglio, legge museruola, perché limita in modo drastico \u003Cmark>la\u003C/mark> libertà di manifestare e persino \u003Cmark>la\u003C/mark> satira del potere. Tra le norme approvate qualla che punisce si veste da poliziotto: una legge contro il carnevale. E' vietato persino fotografarli i poliziotti: se capita di filmarne uno mentre a picchia un manifestante inerme, nei guai ci finisce chi fa le riprese non chi usa il manganello.\r\nNon si possono fare slogan irridenti né affiggere manifesti di satira.\r\nDurissima \u003Cmark>la\u003C/mark> repressione delle manifestazioni non autorizzate: dagli artisti di strada alle acampadas degli indignados.\r\nE' diventata pericolosa persino \u003Cmark>la\u003C/mark> disattenzione: se venite pescati senza documenti rischiate sino a trentamila euro di multa. Già, le multe. Tutte salatissime, per imbrigliare ogni manifestazione pubblica che non abbia ricevuto il sigillo dell'autorità costituita.\r\nSono state introdotte 45 nuove infrazioni divise tra molto gravi (con sanzioni dai 30 mila ai 600 mila euro), gravi (da 600 a 30 mila euro) e lievi (da 100 a 600 euro).\r\nTra le norme più gravi qualla che prevede il rimpatrio immediato di cerca di bucare \u003Cmark>la\u003C/mark> frontiera nelle enclavi spagnole in Marocco di Ceuta e Melilla. Questa norma contravviene alle normative comunitarie che vietano i rimpatri collettivi, ma è entrata nel pacchetto ed è stata approvata dalle Cortes.\r\n\r\nIn un paese, dove persino Amnesty ha dennciato il moltiplicarsi degli abusi e le violenze della polizia nei confronti di manifestanti e videoattivisti, questa legge da piena copertura alla polizia e, insieme limita fortemente \u003Cmark>la\u003C/mark> libertà di manifestare.\r\n\r\nL'Europa delle polizie è il segno di un potere, che non vuole più ammortizzare il conflitto ma preferisce \u003Cmark>la\u003C/mark> repressione più dura.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> democrazia mostra i denti quando finisce le carote.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, docente di storia contemporanea all'Università di Trieste.\r\n\r\nAscolta \u003Cmark>la\u003C/mark> diretta:\r\n\r\nclaudio venza",[68,70,72,74,79,81],{"matched_tokens":69,"snippet":25},[],{"matched_tokens":71,"snippet":17},[],{"matched_tokens":73,"snippet":21},[],{"matched_tokens":75,"snippet":78},[76,62,63,77],"kasa","muntanya","\u003Cmark>kasa\u003C/mark> \u003Cmark>de\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>muntanya\u003C/mark>",{"matched_tokens":80,"snippet":19},[],{"matched_tokens":82,"snippet":15},[],[84,90],{"field":26,"indices":85,"matched_tokens":87,"snippets":89},[86],3,[88],[76,62,63,77],[78],{"field":91,"matched_tokens":92,"snippet":65,"value":66},"post_content",[61,62,63,64,62],2314894167593451500,{"best_field_score":95,"best_field_weight":96,"fields_matched":97,"num_tokens_dropped":37,"score":98,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":37},"4419510927616",13,2,"2314894167593451626",4,6646,{"collection_name":48,"first_q":23,"per_page":29,"q":23},{"facet_counts":103,"found":156,"hits":157,"out_of":420,"page":14,"request_params":421,"search_cutoff":27,"search_time_ms":422},[104,131],{"counts":105,"field_name":128,"sampled":27,"stats":129},[106,109,112,114,116,118,120,122,124,126],{"count":107,"highlighted":108,"value":108},28,"anarres",{"count":110,"highlighted":111,"value":111},12,"il colpo del strega",{"count":29,"highlighted":113,"value":113},"la perla di labuan",{"count":86,"highlighted":115,"value":115},"liberation front",{"count":97,"highlighted":117,"value":117},"black holes",{"count":97,"highlighted":119,"value":119},"frittura mista",{"count":97,"highlighted":121,"value":121},"jene nella notte",{"count":14,"highlighted":123,"value":123},"19e59",{"count":14,"highlighted":125,"value":125},"la messinscena",{"count":14,"highlighted":127,"value":127},"officina letteraria","podcastfilter",{"total_values":130},18,{"counts":132,"field_name":26,"sampled":27,"stats":154},[133,135,137,140,142,144,146,148,150,152],{"count":29,"highlighted":134,"value":134},"aborto",{"count":29,"highlighted":136,"value":136},"autodeterminazione",{"count":138,"highlighted":139,"value":139},5,"carcere",{"count":138,"highlighted":141,"value":141},"resistenza",{"count":99,"highlighted":143,"value":143},"Africa",{"count":99,"highlighted":145,"value":145},"francia",{"count":99,"highlighted":147,"value":147},"brasile",{"count":99,"highlighted":149,"value":149},"storie di donne",{"count":99,"highlighted":151,"value":151},"violenza sessuale",{"count":99,"highlighted":153,"value":153},"violenza di genere",{"total_values":155},539,70,[158,230,261,288,333,384],{"document":159,"highlight":187,"highlights":213,"text_match":225,"text_match_info":226},{"comment_count":37,"id":160,"is_sticky":37,"permalink":161,"podcastfilter":162,"post_author":163,"post_content":164,"post_date":165,"post_excerpt":43,"post_id":160,"post_modified":166,"post_thumbnail":167,"post_title":168,"post_type":169,"sort_by_date":170,"tag_links":171,"tags":179},"47708","http://radioblackout.org/podcast/la-perla-di-labuan-cayenna-18-maggio-2018/",[113],"eraunanotte...","\"21 settembre 1928. Qui fa un caldo insopportabile. A Parigi forse é già autunno, con gli alberi nudi e le foglie che coprono i viali. Da quanto tempo sono qui? Mi sembra un'eternità.\" Torniamo al fumetto argentino con \"Cayenna\" del 1978. Il personaggio narrante è Marcel, impiegato del ministero, timido e abitudinario, tutto casa e lavoro, che viene condannato per un omicidio che non ha commesso e si ritrova nell'inferno dei vivi, il famigerato bagno penale tra zanzare e belve umane, sia gli altri prigionieri che le guardie. \"Gli occhi di quei cinque uomini mi scrutano. Nei loro sguardi la durezza di chi ha deciso di costruirsi il destino con le proprie mani.\" La scrive Guillermo Saccomanno e la disegna Domingo Roberto Mandrafina. Il protagonista evade e apre il bar \"Sweet Sodome\" a Melbourne (Australia) che diventa rifugio di perdenti e fuggitivi, uomini e donne, ognuno con la sua storia. \"Avevo lavorato sodo negli ultimi tempi. Prima in una fattoria, poi su su un cargo. Chissà perché ero voluto tornare a Melbourne. Forse il desiderio di rivedere una città. Forse...\" Il bagno penale della Cayenna nella Guyana francese fu aperto nel 1852, sotto l'imperatore Napoleone III. Del complesso facevano parte le isole Diable, Royale et Saint-Joseph, che formavano l'arcipelago delle Isles de la Salut. Tra il 1854 e il 1867 morirono alla Cayenna 10.000 forzati. Chi aveva scontato una pena fino a otto anni non poteva rientrare in Francia per un periodo equivalente. Chi aveva scontato una pena superiore non poteva rientrarci mai più. Anno dopo anno gli ex forzati detti \"bagnards\" cominciarono ad affollare la Guyana e i dintorni. Nel 1938 il governo francese smise di inviare forzati, ma solo nel 1958 la Cayenna fu chiusa. Da allora Cayenna è diventato sinonimo di carcere duro, ogni paese e ogni epoca ha le sue Cayenne, Nel luglio 1977 in Italia furono inaugurati i carceri speciali, ma già prima in molti carceri esistevano e agivano le \"squadrette\" formate da guardie incuranti di riforma penitenziaria e assistenti sociali. La tortura ha diverse facce, aiutata anche dalla tecnologia. Nella sezione femminile di Voghera mobili e suppellettili erano inchiodati in modo che non si potesse spostare nulla, sotto il controllo delle telecamere 24 ore su 24. La detenuta andava all'aria o al colloquio attraversando porte che si aprivano e si chiudevano elettronicamente, con un semaforo che le indicava quando avanzare e fermarsi. Il 9 luglio 1983 la manifestazione nazionale contro i carceri speciali a Voghera fu immediatamente caricata, con pestaggio generale. 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Concepita come un capitolo de \"I promessi sposi\" per la sua lunghezza divenne un'opera distinta. Durante l'epidemia di peste del 1640 la \"donnicciola\" crede che un uomo unga le pareti provocando e diffondendo il contagio. \"Ai vicini lo spavento fece scoprire sui muri le sudicerie che avevano avuto davanti agli occhi da chissà quanto tempo.\" Il malcapitato è Guglielmo Piazza che viene arrestato e interrogato. Il Manzoni ci informa sulle leggi che regolamentavano la tortura. \"Badi il giudice di non adoprare tormenti ricercati e insusitati, perché chi fa tali cose é degno di essere chiamato carnefice piuttosto che giudice.\" Sotto tortura il Piazza denuncia come complice Giangiacomo Mora, barbiere e chirurgo, mestieri tra i quali all'epoca non c'era distinzione.\"Mi disse: Pigliate questo vasetto e ungete le muraglie qui addietro, e poi venite da me che avrete una mano de denari.\" Il clamore in città sale, si presentano altri testimoni che raccontano cosa credono di avere visto e a quel punto la colpevolezza dei due imputati é certa. \" Furono condotti sul luogo del suppllizio, tanagliati con ferro rovente, tagliata loro la mano destra e spezzate le ossa con la ruota. Scannati e bruciati i cadaveri, e le ceneri buttate nel fiume.\" La casa del Mora fu demolita e sulle macerie fu eretta la colonna che prese il nome di \"infame\" che a sua volta fu demolita nel 1770. Il Manzoni ne ricostruisce la storia nella sua battaglia contro la tortura e il pregiudizio. \"Gli uomini che creano quelle angosce, ci parrà di averli scusati col dire che si credeva nell'unzione? Crediamo pure nella possibilità di uccidere col veleno. Ma cosa si direbbe di un giudice che adducessse questo argomento di avere giustamente condannato un uomo come avvelenatore?\" La tortura non é un retaggio del passato anche se oggi si chiama \"tattiche avanzate di interrogatorio\" e la storia dell colonna infame può essere riletta sui meccanismi psicologici con cui un pregiudizio diventa certezza e uccide. 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Buon ascolto.\r\n\r\n ",{"matched_tokens":252,"snippet":253,"value":253},[194,194],"\u003Cmark>LA\u003C/mark> COLONNA INFAME - \u003Cmark>LA\u003C/mark> PERLA DI LABUAN 8/10/2021",[255,257],{"field":91,"matched_tokens":256,"snippet":249,"value":250},[247,248],{"field":217,"matched_tokens":258,"snippet":253,"value":253},[194,194],{"best_field_score":227,"best_field_weight":228,"fields_matched":97,"num_tokens_dropped":14,"score":260,"tokens_matched":86,"typo_prefix_score":97},"1733920951118069874",{"document":262,"highlight":274,"highlights":282,"text_match":225,"text_match_info":287},{"comment_count":37,"id":263,"is_sticky":37,"permalink":264,"podcastfilter":265,"post_author":163,"post_content":266,"post_date":267,"post_excerpt":43,"post_id":263,"post_modified":268,"post_thumbnail":269,"post_title":270,"post_type":169,"sort_by_date":271,"tag_links":272,"tags":273},"56396","http://radioblackout.org/podcast/lavventurosa-storia-del-fumetto-italiano-la-perla-di-labuan-6-12-2019/",[113],"[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/2019.12.06-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAll'inizio i fumetti italiani non avevano i fumetti. Il 27 dicembre 1908 esce il n.1 de \"Il Corriere dei Piccoli\" che pubblica personaggi e storie americane, ma i balloons (ritenuti una novità troppo stravagante) vengono sostituiti da didascalie. Il 1° ottobre 1934 la casa editrice Nerbini pubblica L'Avventuroso, la prima pubblicazione italiana interamente dedicata ai fumetti, seguita da Il Vittorioso. Nel 1935 Guido Moroni Celsi realizza \"Ulceda, figlia del Gran Falco della Prateria\" il primo fumetto western italiano. Nel 1936 i giovani lettori italiani leggono \"Saturno contro la Terra\" scritto da Cesare Zavattini e disegnato da Giovanni Scolari, il primo fumetto di fantascienza italiano. Il regime fascista impone di italianizzare i personaggi, Brick Bradford diventa Marco Spada e il professor Zarkov diventa Zarro, Tarzan é ribattezzato Sigfrido. Nel 1938 il regime fascista vieta tutti i fumetti stranieri meno Topolino perchè il figlio del duce ne é appassionato, ma con la guerra anche Topolino deve cedere il posto all'italiano Tuffolino, che scompare nel dopoguerra. Gli eroi stranieri tornano con i loro veri nomi. Negli anni 50 la scarsità di carta impone il formato a striscia in cui vedono la luce La collana del Tex, Il piccolo Ranger, Zagor, Capitan Miki e Il Grande Blek. Come Tex venne censurato. Nal 1964 Guido Crepax crea Valentina. Nel 1967 Il Corriere dei Piccoli pubblica a puntate \"La ballata del mare salato\" di Hugo Pratt, dove gli indigeni polinesiani parlano in vernacolo veneziano. Nel 1977 arriva Andrea Pazienza. Negli anni 70 e 80 arrivano le riviste Il Mago, Frigidaire, L'Eternauta, Metal Hurlant, Totem, Comic Art e Orient-Express. La storia non é finita. Nonostante la crisi, il fumetto ha ancora molto da dire. Buon ascolto.\r\n\r\nAntonio Faeti \"La freccia di Ulceda - di fumetto e altro\" Coniglio editore, Roma 2008;\r\n\r\nLuca Boschi \"Frigo, valvole e balloons - Viaggio in vent'anni di fumetto italiano d'autore\" edizioni Theoria, Roma 1997;\r\n\r\nErmanno Detti \"Il fumetto tra cultura e scuola\" La Nuova Italia, Firenze 1984;\r\n\r\nGianni Brunoro \"Corto come un romanzo - Illazioni su Corto Maltese, ultimo eroe romantico\" edizioni Dedalo, Bari 1984","9 Dicembre 2019","2019-12-15 08:06:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/ULCEDA-200x110.jpg","L'AVVENTUROSA STORIA DEL FUMETTO ITALIANO - LA PERLA DI LABUAN 6/12/2019",1575877724,[],[],{"post_content":275,"post_title":279},{"matched_tokens":276,"snippet":277,"value":278},[63,248,63],"didascalie. 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Dalle 11 alle 13. Anche in streaming\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2019 09 21 anarres\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nIl decreto immigrazione del governo. Ne parliamo con Eugenio Losco, avvocato da sempre in prima fila nella difesa di poveri e gente in viaggio\r\n\r\nBarriera di Milano. L’invenzione del nemico sui principali quotidiani torinesi: il caso dei giardini Alimonda\r\n\r\nIl pescatore che salva i migranti in difficoltà nel Mediterraneo rischia anni di galera\r\n\r\nL’esercito al Game Fair di Grosseto. In contemporanea al congresso di Casa Pound\r\n\r\nLa rete, il controllo, la censura. Ne abbiamo parlato con Pepsy\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 28 settembre\r\nEat the borders! Cena senza confini. Benefit lotta contro le frontiere\r\nLa cena è veg-vegan.\r\nore 20 in corso Palermo 46\r\nDa ognuno come può, più che può\r\n\r\nMercoledì 3 ottobre\r\nvolantinaggio per lo sciopero generale del 26 ottobre al mercato di piazza Foroni\r\n\r\nVenerdì 5 ottobre\r\nSenza Confini\r\nAndrea Staid e Francesca Cogni presenteranno il loro ultimo libro, una “etnograficnovel”sulle vite migranti e nomadi del secondo millennio.\r\nore 21 – alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nSabato 13 ottobre. Punto info sullo sciopero generale\r\nore 10/12,30 al Balon\r\n\r\nSabato 13 ottobre. Corteo ad Alessandria in difesa del Perlanera\r\nore 15 piazza Marconi\r\n\r\nVenerdì 26 novembre – sciopero generale e corteo regionale a Torino\r\n\r\n26 ottobre/4 novembre - settimana contro tutte le patrie, le frontiere, gli eserciti\r\nSabato 27 ottobre. 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Dopo la decisione di rinunciare alla realizzazione dell’aeroporto di Notre Dames des Landes, che ha segnato la vittoria dei movimenti, ora Macron annuncia l’attacco alla Zad, l'area occupata e autogestita da alcuni militanti più radicali.\r\nNe parliamo con Gianni Carrozza, corrispondente da Parigi di Collegamenti, redattore di radio Paris Frequence Plurielle, dove conduce “Vive la sociale!”\r\n\r\n La propaganda antiabortista nel cuore di Roma a quarant’anni dalla 194, la legge che ha depenalizzato l’aborto, senza tuttavia rendere libera e sicura la scelta delle donne.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nSabato 7 aprile\r\ncena antipasquale veg veg\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nIl nostro menù veg/vegan:\r\nAntipasti delle streghe / Chicchi ammazzapreti / Caponet satanico / Hummus dell'infedele / Fagiolata da ultima cena / Vino rossonero / E per finire...Dolcino e Margherita\r\nBenefit lotte sociali\r\nQuanto costa? Tanto per chi ha tanto, poco per chi ha poco, molto poco per chi ha pochissimo.\r\nInsomma, da ognuno come può, più che può.\r\nper prenotare scrivete pure a fai_torino@autistici.org\r\noppure chiamate/inviate un messaggio al numero 327 7929559\r\n\r\nLunedì 16 aprile\r\nore 19,30 presso il Gabrio in via Millio\r\nLe frontiere invisibili\r\nCon l’avvocato Gianluca Vitale, e alcuni attivisti di Chez Jesus, un locale della chiesa occupato a Claviere, divenuto posto tappa per la gente in viaggio verso la Francia.\r\nA cura di Breaktheborder\r\n\r\nMercoledì 18 aprile\r\nore 18\r\npresidio contro le frontiere\r\ndavanti all’ingresso principale della stazione di Porta Nuova. \r\n\r\nVenerdì 20 aprile\r\nore 21\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nAnarchici contro il fascismo. Dagli arditi del popolo alla resistenza e oltre.\r\nInterverrà Franco Schirone, storico, curatore de “La Resistenza sconosciuta” uscito per le edizioni Zero in Condotta.\r\n\r\nMercoledì 25 aprile\r\nore 15\r\n ricordo, fiori, info antifascista alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\n\r\nIl governo caccia i poveri dalle città, riduce le tutele per i profughi, condanna a morire in mare e nelle galere libiche i migranti, apre nuove prigioni per senza documenti.\r\nIl lavoro è precario e pericoloso, i padroni diventano sempre più ricchi, i militari sono nelle nostre strade: siamo in guerra.\r\nOggi come nel 1945 la democrazia è un’illusione di libertà e giustizia, che somiglia sempre più al fascismo.\r\nI partigiani di Barriera hanno combattuto perché volevano un mondo libero, senza schiavitù salariata.\r\nIl loro sogno continua ogni giorno nella lotta per una società di liberi ed eguali.\r\n\r\n Venerdì 27 aprile\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nI nuovi manicomi\r\nA quarant’anni dalla chiusura dalla loro chiusura, le gabbie dei matti ci sono ancora. 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Francia: scioperi, blocchi, occupazioni...",1523230211,[345,346,347,348,349,350,351,352,353,354,355,356,357],"http://radioblackout.org/tag/aborto/","http://radioblackout.org/tag/barilla/","http://radioblackout.org/tag/fabbriche-darmi/","http://radioblackout.org/tag/ferrero/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/grande-gioco/","http://radioblackout.org/tag/kinder/","http://radioblackout.org/tag/leonardo/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/rojava/","http://radioblackout.org/tag/scioperi/","http://radioblackout.org/tag/siria/","http://radioblackout.org/tag/zad/",[134,359,360,361,145,362,363,364,365,366,367,368,369],"barilla","fabbriche d'armi","ferrero","grande gioco","kinder","leonardo","macron","rojava","scioperi","Siria","zad",{"post_content":371,"post_title":375},{"matched_tokens":372,"snippet":373,"value":374},[62,247],"Interverrà Franco Schirone, storico, curatore \u003Cmark>de\u003C/mark> “\u003Cmark>La\u003C/mark> Resistenza sconosciuta” uscito per le","Notizie da Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Dalle 10,45 alle 12,45. Anche in streaming\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 04 06 anarres\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nSiria. \u003Cmark>La\u003C/mark> spartizione, \u003Cmark>la\u003C/mark> pulizia etnica sulla pelle dell’esperienza di confederalismo democratico del Rojava. Russia e Stati Uniti hanno incassato l’appoggio delle milizie dei cantoni curdofoni, ma ora scaricano gli alleati, determinanti nella sconfitta del califfato, ma adesso inutili nel Grande Gioco mediorientale.\r\nNe parliamo con Stefano Capello\r\n\r\nDove c’è Barilla c’è \u003Cmark>casa\u003C/mark>. Kinder sorpresa!\r\n\r\nLeonardo. Ingegneri di morte dalla Siria all’Afganistan\r\n\r\nStorie di frontiera da Bardonecchia a Garavan, passando per Torino\r\n\r\nFrancia. Gli scioperi dei ferrovieri, i blocchi delle università, cui si uniscono i netturbini, i lavoratori delle aziende elettriche, i pensionati sono alcuni tasselli di un mosaico di lotte che si sta componendo ed allargando in questa primavera francese. Macron sembra determinato a tirare diritto per disciplinare i lavoratori francesi, chiamandoli a pagare i buchi della pubblica amministrazione, trattati da parassiti e terroristi. Non solo. 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Tanto per chi ha tanto, poco per chi ha poco, molto poco per chi ha pochissimo.\r\nInsomma, da ognuno come può, più che può.\r\nper prenotare scrivete pure a fai_torino@autistici.org\r\noppure chiamate/inviate un messaggio al numero 327 7929559\r\n\r\nLunedì 16 aprile\r\nore 19,30 presso il Gabrio in via Millio\r\nLe frontiere invisibili\r\nCon l’avvocato Gianluca Vitale, e alcuni attivisti di Chez Jesus, un locale della chiesa occupato a Claviere, divenuto posto tappa per \u003Cmark>la\u003C/mark> gente in viaggio verso \u003Cmark>la\u003C/mark> Francia.\r\nA cura di Breaktheborder\r\n\r\nMercoledì 18 aprile\r\nore 18\r\npresidio contro le frontiere\r\ndavanti all’ingresso principale della stazione di Porta Nuova. \r\n\r\nVenerdì 20 aprile\r\nore 21\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nAnarchici contro il fascismo. Dagli arditi del popolo alla resistenza e oltre.\r\nInterverrà Franco Schirone, storico, curatore \u003Cmark>de\u003C/mark> “\u003Cmark>La\u003C/mark> Resistenza sconosciuta” uscito per le edizioni Zero in Condotta.\r\n\r\nMercoledì 25 aprile\r\nore 15\r\n ricordo, fiori, info antifascista alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\n\r\nIl governo caccia i poveri dalle città, riduce le tutele per i profughi, condanna a morire in mare e nelle galere libiche i migranti, apre nuove prigioni per senza documenti.\r\nIl lavoro è precario e pericoloso, i padroni diventano sempre più ricchi, i militari sono nelle nostre strade: siamo in guerra.\r\nOggi come nel 1945 \u003Cmark>la\u003C/mark> democrazia è un’illusione di libertà e giustizia, che somiglia sempre più al fascismo.\r\nI partigiani di Barriera hanno combattuto perché volevano un mondo libero, senza schiavitù salariata.\r\nIl loro sogno continua ogni giorno nella lotta per una società di liberi ed eguali.\r\n\r\n Venerdì 27 aprile\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nI nuovi manicomi\r\nA quarant’anni dalla chiusura dalla loro chiusura, le gabbie dei matti ci sono ancora. 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Solo gli episodi più gravi mostrano l’iceberg che mostruosamente si è formato sotto la superficie di una società dimentica della solidarietà, imbarbarita dal ritorno di un ciarpame che credevamo sepolto.\r\nC’è voluta la strage di Firenze per mostrare che nel nostro paese ci sono gruppi dichiaratamente xenofobi, che propagandano la violenza verso i “nati altrove”.\r\nDicono che l’assassino era un uomo triste, solo, depresso. Il solito matto. Peccato che il “matto” fosse un fascista dichiarato, un antisemita che negava i lager e le camere a gas.\r\nQuando i “matti” vanno al potere è troppo tardi per fermare la barbarie. Una barbarie che è già qui, già oggi. La barbarie leghista, fascista, razzista siede da anni nei banchi del governo.\r\nUna classe politica, diversa per origini, cultura e area di consenso ma compatta nella costruzione del nemico perfetto, del capro espiatorio delle politiche di macelleria sociale che hanno colpito lavoratori, pensionati, studenti, ha scommesso sulla guerra tra poveri perché i padroni vincessero la guerra sociale. L’estendersi del razzismo e della xenofobia allarga una frattura sociale sulla quale si incardina il consenso verso leggi che annullano anche nella forma l’assunto liberale dell’eguaglianza.\r\nI fascisti sguazzano in questo pantano, consolidando la propria presenza attiva, specie in certe zone del paese, ma sarebbe miope non vedere che il male, nella sua terrificante banalità, è ben più profondo.\r\nI fascisti, quelli volgari che pestano ed uccidono come quelli che in parlamento hanno varato le leggi razziali di questo nostro secolo, galleggiano in un lago che cresce ogni giorno nelle periferie dove la crisi ha affondato con forza i suoi denti. Quel lago va asciugato.\r\nPadroni e governo hanno condotto una guerra feroce per piegare e disciplinare le nostre periferie. Libertà e tutele sono andate in fumo. I padroni hanno puntato sulla guerra tra poveri per garantirsi la pace sociale.\r\nLa partita che si gioca nel nostro paese è una partita difficile, difficilissima. Non bastano i buoni sentimenti, non basta il richiamo alla solidarietà di classe, non basta l’indignazione di pochi.\r\nOccorre ri-partire dalla materialità dello sfruttamento, dalla precarietà che segna la vita di quelli che per campare devono mettere in vendita braccia ed ingegno. La solidarietà non può essere una parola svuotata di senso dalla retorica di chi la coniuga nel lessico della politica dei palazzi: deve farsi pratica concreta, capace di intaccare nell’agire quotidiano la cancrena razzista che soffoca le nostre periferie.\r\nLa scommessa di costruire un futuro diverso da questo presente di incubo si gioca e si vince riallacciando il filo delle lotte sociali, nelle quali la gente, quella nata qua e quella nata altrove, si riconosca parte della stessa razza, la razza di chi lotta per un mondo di libertà e uguaglianza.\r\n\r\nVi proponiamo il resoconto del presidio antifascista che si è tenuto a Torino sabato 14 febbraio e un approfondimento su Lega, razzismo, politiche di esclusione.\r\n\r\nAscolta il resoconto del presidio curato da Anarres\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/2012-01-15-maria-presidio-antifascista.mp3|titles=2012 01 15 maria presidio antifascista]\r\nScarica l'audio\r\n\r\nAscolta la conversazione con Pietro Stara, autore de “La Comunità escludente” edizioni Zero in Condotta [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/2012-01-15-Pietro-Stara-lega-e-fascismo.mp3|titles=2012 01 15 Pietro Stara lega e fascismo]\r\nscarica l'audio","17 Gennaio 2012","Si moltiplicano le aggressioni verso antifascisti, immigrati, omosessuali, senza casa. 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