","Trident Juncture. Birgi, trampolino della NATO del terzo millennio","post",1441119675,[58,59,60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/decimomannu/","http://radioblackout.org/tag/mazzeo/","http://radioblackout.org/tag/nato/","http://radioblackout.org/tag/trapani-birgi/","http://radioblackout.org/tag/trident/",[65,23,15,66,27,17],"antimilitarismo","nato",{"post_content":68},{"matched_tokens":69,"snippet":72,"value":73},[70,71],"drone","la","alare di 15,5 metri, il \u003Cmark>drone\u003C/mark> può raggiungere \u003Cmark>la\u003C/mark> quota di 13.700 metri e","\u003Cmark>La\u003C/mark> Sicilia laboratorio sperimentale della NATO. L’aeroporto di Trapani Birgi trampolino di lancio delle forze NATO del Terzo Millennio, per un’alleanza militare sempre più aggressiva, flessibile e globale. Tra lo Stretto di Gibilterra e il Mediterraneo centrale e i grandi poligoni di guerra di Spagna, Portogallo e Italia 30.000 militari, 200 velivoli e 50 unità navali di 33 nazioni per \u003Cmark>la\u003C/mark> più grande esercitazione NATO dalla fine della guerra fredda. Ospiti d’eccezione, i manager delle industrie militari di 15 Paesi. Molto interessati. I frequenti decolli e atterraggi comportano rischi elevatissimi per il traffico passeggeri di Birgi e per le migliaia di abitanti delle città di Trapani e Marsala e delle Isole Egadi? Poco interessa!\r\n\r\n“\u003Cmark>La\u003C/mark> prevista esercitazione internazionale Trident Juncture 2015, inizialmente pianificata per il prossimo autunno e che avrebbe portato oltre 80 velivoli e circa 5.000 militari di varie nazionalità a operare sull’aeroporto sardo di Decimomannu e a permanere nei territori circostanti per quattro settimane, è stata da tempo riprogrammata sull’aeroporto di Trapani”. L’annuncio, ai primi di giugno, è dell’ufficio stampa dello Stato maggiore dell’Aeronautica militare italiana. Trident Juncture 2015, \u003Cmark>la\u003C/mark> “più grande esercitazione NATO dalla fine della guerra fredda”, come è stata definita dal Comando generale dell’Alleanza Atlantica, avrà come centro nodale lo scalo aereo siciliano: dal 28 settembre al 6 novembre, cacciabombardieri, grandi velivoli da trasporto e aerei spia decolleranno dalle piste di Birgi per simulare attacchi contro unità navali, sottomarini e target terrestri e testare i nuovi sistemi di distruzione di massa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, autore dell'articolo che state leggendo, comparso inizialmente su \"Casablanca. Le siciliane\" e sul blog dell'autore.\r\n\r\nAscolta \u003Cmark>la\u003C/mark> diretta:\r\n\r\n2015-09-01-antoniomazzeo-trident\r\n\r\nAl ministero della Difesa, a Roma, si smentisce che il trasferimento dei war games in Sicilia sia stato determinato dalle azioni di lotta dei comitati locali sardi che si oppongono all’asfissiante processo di militarizzazione della Sardegna. Eppure, in un primo momento, una nota del comando militare aveva riportato testualmente che nell’Isola “erano venute a mancare le condizioni per operare con \u003Cmark>la\u003C/mark> serenità necessaria per un’attività di tale portata e complessità, che coinvolgerà tutte le aeronautiche dei Paesi NATO”. Poi, invece, hanno spiegato che dietro il dirottamento a Trapani di uomini e mezzi alleati c’erano solo ragioni di tipo tattico o geografiche. “In relazione allo svolgimento dell’esercitazione Trident Juncture 2015 – spiega lo Stato maggiore dell’Aeronautica - \u003Cmark>la\u003C/mark> scelta della base di Trapani, unitamente ad altre aree operative nazionali utilizzate dalle altre componenti, è stata presa in considerazione per motivi eminentemente logistici, operativi e di distanze percorribili per ottimizzare le risorse a disposizione e per \u003Cmark>la\u003C/mark> pregressa esperienza maturata nel corso di altre operazioni condotte sulla base”.\r\n\r\nTrident Juncture interesserà lo spazio aereo e marittimo compreso tra lo Stretto di Gibilterra e il Mediterraneo centrale e i grandi poligoni di guerra di Spagna, Portogallo e Italia. Sotto \u003Cmark>la\u003C/mark> supervisione del JFC - Joint Force Command Neaples (JFC), il comando alleato con quartier generale a Lago Patria (Napoli), prenderanno parte alla maxi esercitazione oltre 30.000 militari, 200 velivoli e 50 unità navali di 33 nazioni (i 28 membri NATO più 5 partner internazionali). Ospiti d’eccezione, i manager delle industrie militari di 15 Paesi, onde consentire una “conoscenza più amplia e più profonda tra il settore produttivo e il regime addestrativo dell’Alleanza”, come dichiarato dal Comando NATO di Bruxelles. “Trident Juncture è finalizzata all’addestramento e alla verifica delle capacità dei suoi assetti aerei, terrestri, navali e delle forze speciali, nell’ambito di una forza ad elevata prontezza d’impiego e tecnologicamente avanzata, da utilizzare rapidamente ovunque sia necessario”, spiegano i vertici militari. “L’esercitazione simulerà uno scenario adattato alle nuove minacce, come \u003Cmark>la\u003C/mark> cyberwar e \u003Cmark>la\u003C/mark> guerra asimmetrica e rappresenterà, inoltre, per gli alleati ed i partner, l’occasione per migliorare l’interoperabilità della NATO in un ambiente complesso ad alta conflittualità”\r\n\r\nAll’ultimo vertice dell’Alleanza tenutosi in Galles nel settembre dello scorso anno, è stato approvato il cosiddetto Readiness Action Plan (RAP) che prevede l’implementazione di una serie di strumenti militari per consentire alla NATO di “rispondere velocemente e con fermezza” alle minacce che intende affrontare nell’immediato futuro nell’area compresa tra il Medio Oriente e il Nord Africa e nell’Europa centrale ed orientale, specie alla luce della recente crisi in Ucraina. “Il nuovo Piano di pronto intervento prevede anche un cambiamento della postura delle forze armate alleate di fronte alla minaccia rappresentata dalla guerra ibrida (sovversione, uso dei social network per diffondere foto false, intimidazione con \u003Cmark>la\u003C/mark> presenza massiccia di truppe ai confini, disinformazione, propaganda, ecc.), in aggiunta alla guerra convenzionale”, spiegano gli strateghi NATO. Tra le adaption measures più rilevanti adottate in Galles, quella di triplicare il numero dei militari assegnati alla NATO Response Force (NRF), \u003Cmark>la\u003C/mark> forza di pronto intervento in grado di essere schierata in tempi rapidissimi in qualsiasi parte del pianeta e che proprio Trident Juncture 2015 dovrà certificarne centri di comando e controllo e capacità di risposta. “\u003Cmark>La\u003C/mark> Forza di risposta della NATO è un composto multinazionale tecnologicamente avanzato, rapidamente dispiegabile in operazioni speciali per fornire una risposta militare ad una crisi emergente”, ricorda l’analista Andrea Manciulli, autore di un recente saggio su L’evoluzione della Nato. “Discussa per \u003Cmark>la\u003C/mark> prima volta nel vertice di Praga del 2002 e raggiunta \u003Cmark>la\u003C/mark> piena capacità operativa nell’ottobre 2006, \u003Cmark>la\u003C/mark> Forza di reazione rapida è aperta ai paesi partner, una volta approvati dal Consiglio del Nord Atlantico, e si basa su un sistema a rotazione, inizialmente di 6 ed ora di 12 mesi, delle forze speciali terrestri, aeree e marittime degli alleati”. Alla NRF sono stati assegnati pure funzioni di polizia e gestione dell’“ordine pubblico” e d’intervento in caso di disastri. Così, alcune unità speciali sono state dispiegate in Grecia in occasione dei Giochi Olimpici del 2004 e a supporto delle lezioni presidenziali in Afghanistan nel settembre dello stesso anno; tra il settembre e l’ottobre del 2005 \u003Cmark>la\u003C/mark> NRF ha distribuito aiuti umanitari alle popolazioni colpite negli Stati Uniti dall’uragano “Katrina” e, poi, in Pakistan (dall’ottobre 2005 al febbraio 2006), dopo il violento terremoto che ha distrutto parte del paese. In attesa d’incorporare sino a 30.000 effettivi, \u003Cmark>la\u003C/mark> NRF già dispone di una brigata multinazionale (supportata da altre due brigate pre-designate all’impiego), due gruppi navali (lo Standing Nato Maritime Group SNMG e lo Standing Nato Mine Countermeasures Group SNMCG), una componente aerea, un’unità CBRN (Chemical, Biological, Radiological, Nuclear). Attori chiave della NRF sono i Rapid Deployable Corps (NRDC) che si esercitano con attività addestrative di durata anche semestrale nella conduzione di un’ampia gamma di missioni (dalla guerra ad alta intensità alla lotta contro il terrorismo o l’assistenza umanitaria in caso di disastri, ecc.). Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Polonia, Norvegia, Romania, Spagna e Turchia sono i paesi europei che più contribuiscono finanziariamente e operativamente ai Corpi di Rapido Intervento NATO.\r\n\r\nA battesimo \u003Cmark>la\u003C/mark> nuova task force dell’Alleanza\r\nIl fondamento strategico per potenziare l’interoperabilità e le capacità di rischiaramento avanzato della Forze di pronto intervento è stato fissato nel 2013 dalla Connected Forces Initiative (CFI), l’iniziativa dell’Allied Command Transformation (ACT), il Comando alleato per \u003Cmark>la\u003C/mark> trasformazione con sede a Norfolk, Virginia, da cui dipendono una ventina di centri d’eccellenza NATO, due dei quali presenti in Italia (il Modelling & Simulation di Roma e lo Stability Policing COE di Vicenza). I documenti alleati prevedono a breve il rafforzamento della NRF con una brigata da combattimento di 2.500-3.000 uomini (con tre battaglioni di fanteria leggera, motorizzata o aeromobile, più alcuni battaglioni pesanti dotati di artiglieria, del genio, per \u003Cmark>la\u003C/mark> “difesa” NBC nucleare, batteriologica e chimica); un gruppo aereo composto da una quarantina tra velivoli da combattimento, di trasporto ed elicotteri, in grado di realizzare sino a 200 sortite al giorno; una task force navale formata da un gruppo guidato da una portaerei, un gruppo anfibio e un gruppo d’azione di superficie, per un totale di 10–12 navi. Fondamentale sarà il ruolo dei nuovi sistemi di telerilevamento ed intelligence, primo fra tutti l’AGS (Alliance Ground Surveillance) che a partire dal prossimo anno sarà attivato nella base siciliana di Sigonella grazie all’acquisizione di alcuni velivoli senza pilota Global Hawk di ultima generazione.\r\n\r\n \r\n\r\nL’esercitazione Trident Juncture 2015 consentirà di sperimentare per \u003Cmark>la\u003C/mark> prima volta in scala continentale quella che è destinata a fare da corpo d’élite della NRF, \u003Cmark>la\u003C/mark> Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), \u003Cmark>la\u003C/mark> forza congiunta di pronto intervento opportunamente denominata Spearhead (punta di lancia). Prevista dal Readiness Action Plan, \u003Cmark>la\u003C/mark> VJTF sarà pienamente operativa a partire dal prossimo anno e verterà su una brigata di terra di 5.000 militari, supportata da forze aeree e navali speciali e, in caso di crisi maggiori, da due altre brigate con capacità di dispiegamento rapido, fornite a rotazione e su base annuale da alcuni paesi dell’Alleanza. \u003Cmark>La\u003C/mark> leadership sarà assunta alternativamente da Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna, Polonia e Spagna. “\u003Cmark>La\u003C/mark> Spearhead force sarà in grado di essere schierata in meno di 48 ore”, afferma il Comando Nato. “In particolare, essa potrà essere di grande aiuto nel contrastare operazioni irregolari ibride come ad esempio lo schieramento di truppe senza le insegne nazionali o regolari e contro gruppi d’agitatori. Se saranno individuati infiltrati o pericoli di attacchi terroristici, \u003Cmark>la\u003C/mark> VJTC potrà essere inviata in un paese per operare a fianco della polizia nazionale e delle autorità di frontiera per bloccare le attività prima che si sviluppi una crisi”. Con \u003Cmark>la\u003C/mark> creazione della task force, \u003Cmark>la\u003C/mark> NATO ha riorganizzato quartier generali e comandi operativi: \u003Cmark>la\u003C/mark> Forza di pronto intervento NRF, nello specifico, è stata posta gerarchicamente sotto il controllo dei JFC - Joint Force Command di Brunssum (Olanda) e Napoli e di alcuni sottocomandi: per \u003Cmark>la\u003C/mark> componente terrestre (First German-Netherland Corps) quello di Münster, Germania; per \u003Cmark>la\u003C/mark> componente aerea (Joint Force Air Component HQ) Lione, Francia; per \u003Cmark>la\u003C/mark> componente navale (Spanish Maritime Force Command) Rota, Spagna; per le Forze Speciali (Polish Special Operations Command) Cracovia; per i Supporti logistici (Joint Logistic Support Group) Napoli.\r\n\r\nUn aeroporto ostaggio dei signori della guerra\r\nIl transito e il dispiegamento nello scalo siciliano di Trapani Birgi di decine di cacciabombardieri, aerei radar, velivoli cargo e rifornitori in volo non potrà che avere effetti pesantissimi sulla sicurezza e \u003Cmark>la\u003C/mark> regolarità del traffico aereo civile (grazie ai low cost questo aeroporto è uno dei più trafficati di tutto il sud Italia, ben 1.598.571 passeggeri in transito lo scorso anno). Nel trapanese è ancora vivo il ricordo di quanto avvenne nella primavera-estate del 2011, quando Birgi fu utilizzata dalla coalizione internazionale a guida USA-NATO per le operazioni di guerra contro \u003Cmark>la\u003C/mark> Libia di Gheddafi. In particolare, dal 21 al 31 marzo furono interdetti tutti i voli civili mentre successivamente, sino alla fine del mese di agosto, lo Stato Maggiore dell’Aeronautica impose un tetto massimo di 40 movimenti giornalieri che causò una drastica flessione del flusso estivo di turisti nelle province occidentali della Sicilia. Le operazioni di guerra in Libia proseguirono sino al 31 ottobre 2011, con grande dispiegamento a Birgi di uomini e mezzi dell’Aeronautica italiana e di alcuni partner NATO. I cacciabombardieri F-16 in dotazione allora al 37° Stormo dell’Aeronautica di Trapani Birgi operarono prima sotto il comando delle forze armate USA per il continente africano (US Africom) con compiti di “protezione e scorta delle missioni di soppressione delle difese aeree nemiche” ed “offensiva contro-aerea” e, successivamente, nell’ambito della missione NATO Unified Protector, per \u003Cmark>la\u003C/mark> “protezione di aerei rifornitori e radar AWACS, ricerca ed intercettazione di elicotteri ed aerei, implementazione della No Fly Zone”. A partire dal 1° aprile nello scalo siciliano fu costituito il T.G.A. - Task Group Air Birgi per coordinare le operazioni dei velivoli rischierati dall’Aeronautica (gli Eurofighter del 4° Stormo di Grosseto e del 36° Stormo di Gioia del Colle, i Tornado IDS del 6° Stormo di Ghedi-Brescia ed ECR del 50° Stormo di Piacenza, gli AMX del 32° Stormo di Amendola-Foggia e del 51° Stormo di Istrana-Treviso). In sette mesi di attività, i caccia italiani eseguirono da Trapani quasi 1.700 missioni per un totale di oltre 6.700 ore di volo, sganciando in Libia più di 500 tra bombe e missili da crociera a lunga gittata. Dal Task Group Air Birgi dipese pure l’utilizzo degli aerei senza pilota Predator B, in dotazione al 32° Stormo. A Trapani furono trasferiti infine sette caccia F-18 Hornet, due velivoli tanker C-150T e due CP-140 Aurora per \u003Cmark>la\u003C/mark> guerra elettronica delle forze armate canadesi, tre velivoli E-3A AWACS della NATO e due AWACS e due aerei da trasporto VC-10 Vickers britannici. Dallo scalo siciliano transitarono pure 300 aerei cargo e circa 2.000 tonnellate di materiale a disposizione della coalizione alleata. Stando alle stime ufficiali, \u003Cmark>la\u003C/mark> NATO avrebbe lanciato da Trapani quasi il 14% dei blitz aerei contro obiettivi libici.\r\n\r\n \r\n\r\nL’aeroporto di Birgi è classificato ancora come “scalo militare destinato al ruolo di Deployement Operating Base (DOB)”: sostiene cioè i rischieramenti di velivoli da guerra italiani e NATO, ma le sue due piste lunghe rispettivamente 2.695 e 2.620 metri, possono essere aperte al traffico aereo civile “a determinate condizioni”. Attualmente lo scalo ospita il Comando del 37° Stormo dell’Aeronautica, il 18° Gruppo di volo dotato di otto caccia multiruolo di ultima generazione Eurofighter Typhoon e l’82° Centro CSAR (Combat Search and Rescue), equipaggiato con gli elicotteri HH-3F, con compiti di ricerca e soccorso degli equipaggi dispersi e il trasporto sanitario d’urgenza. Dalla seconda metà degli anni Ottanta, Trapani Birgi è pure \u003Cmark>la\u003C/mark> base operativa avanzata (FOB) degli aerei-radar E-3A AWACS nell’ambito del programma multinazionale NATO Airborne Early Warning Force per \u003Cmark>la\u003C/mark> sorveglianza integrata dello spazio aereo, il cui comando generale è ospitato a Geilenkirchen (Germania). Da due anni a questa parte, l’aeroporto è utilizzato infine dall’industria Piaggio Aerospace (interamente controllata da un fondo degli Emirati Arabi Uniti) per testare i nuovi velivoli senza pilota P.1HH “HammerHead” (Squalo martello), prodotti negli stabilimenti di Villanova d’Albenga (Savona). Lo Squalo martello si posiziona nella fascia alta dei velivoli a pilotaggio remoto MALE (Medium Altitude Long Endurance); con un’apertura alare di 15,5 metri, il \u003Cmark>drone\u003C/mark> può raggiungere \u003Cmark>la\u003C/mark> quota di 13.700 metri e permanere in volo per più di 16 ore. Le torrette elettro-ottiche, i visori a raggi infrarossi e i radar di cui è dotato gli consentono d’individuare l’obiettivo, fornire ai caccia “amici” le coordinate per l’attacco aereo o terrestre, oppure colpire direttamente con missili e bombe a guida di precisione (lo Squalo martello può trasportare sino a 500 kg di armamenti). I frequenti decolli e atterraggi del \u003Cmark>drone\u003C/mark> militare comportano rischi elevatissimi per il traffico passeggeri di Birgi e per le migliaia di abitanti delle città di Trapani e Marsala e delle isole Egadi. Il 19 marzo scorso si è pure sfiorata \u003Cmark>la\u003C/mark> tragedia: alle ore 13 circa, lo Squalo martello è uscito fuori pista durante le prove di rullaggio, terminando \u003Cmark>la\u003C/mark> sua corsa nel prato circostante. Per motivi di sicurezza, lo scalo aereo è stato temporaneamente chiuso al traffico civile e i voli dirottati a Palermo Punta Raisi.",[75],{"field":76,"matched_tokens":77,"snippet":72,"value":73},"post_content",[70,71],1157451471172665300,{"best_field_score":80,"best_field_weight":81,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":82,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":44},"2211897737216",14,"1157451471172665457",{"document":84,"highlight":106,"highlights":111,"text_match":114,"text_match_info":115},{"cat_link":85,"category":87,"comment_count":44,"id":89,"is_sticky":44,"permalink":90,"post_author":47,"post_content":91,"post_date":92,"post_excerpt":50,"post_id":89,"post_modified":93,"post_thumbnail":94,"post_thumbnail_html":95,"post_title":96,"post_type":55,"sort_by_date":97,"tag_links":98,"tags":102},[86,41],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[88,43],"Blackout Inside","88871","http://radioblackout.org/2024/04/il-collettivo-di-fabbrica-gkn-resiste-ai-licenziamenti-e-alle-provocazioni/","A Campi Bisenzio i lavoratori della ex Gkn resistono. Sono circa 170 gli operai ancora in forza alla nuova proprietà Of Spa che dal 31 Dicembre non ricevono nè stipendi nè cassa integrazione. Eppure, negli ultimi mesi, il collettivo di fabbrica ha definito nei dettagli un piano di reindustrializzazione, tramite la formazione della nuova cooperativa Gff, per la produzione di bici cargo e pannelli solari. Tutto, sia dalla proprietà che dalle istituzioni, in primis Regione Toscana, ancora tace, anche sul progetto di anche sul progetto di legge regionale sui consorzi industriali pubblici elaborato dal Collettivo di fabbrica, che potrebbe sbloccare la situazione.\r\nIntanto la Qf ha smesso da tempo di partecipare alle riunioni ministeriali previste dall’iter della legge sì e vorrebbe concordare dimissioni incentivate dei dipendenti da trattare individualmente, senza nemmeno coprire i mancati stipendi del 2024.\r\n\r\nNel mentre, piccoli eventi poco piacevoli avvengono nella fabbrica di Campi Bisenzio.\r\n\r\nPrima, un sabotaggio, nella notte di Pasquetta, della centralina elettrica aziendale, con il risultato di togliere l’elettricità ai macchinari e al resto dello stabilimento, poco prima della seconda edizione del Festival di letteratura working class organizzato dal Collettivo di Fabbrica e dalla casa editrice Alegre, comunque riuscito un successo. Poi, proprio durante il festival, la presenza di un fastidioso drone spia manovrato da un’agenzia di investigazione assoldata dalla stessa Qf, con l’intento di documentare le possibili attività illegali durante il festival. Provocazioni gravi quanto inutili, che fanno ridere i lavoratori e le persone solidali vicine.\r\n\r\nNe parliamo ai nostri microfoni con Francesco del Collettivo di Fabbrica. Ascolta la diretta su Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/gkn.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","16 Aprile 2024","2024-04-16 17:46:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/202230689-b06fbc77-964c-4a26-b5b5-9e10c25b745b-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/202230689-b06fbc77-964c-4a26-b5b5-9e10c25b745b-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/202230689-b06fbc77-964c-4a26-b5b5-9e10c25b745b-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/202230689-b06fbc77-964c-4a26-b5b5-9e10c25b745b-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/202230689-b06fbc77-964c-4a26-b5b5-9e10c25b745b.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il collettivo di Fabbrica Gkn resiste ai licenziamenti e alle provocazioni",1713289571,[99,100,101],"http://radioblackout.org/tag/campi-bisenzio/","http://radioblackout.org/tag/gkn/","http://radioblackout.org/tag/working-class/",[103,104,105],"campi bisenzio","gkn","working class",{"post_content":107},{"matched_tokens":108,"snippet":109,"value":110},[71,70],"Poi, proprio durante il festival, \u003Cmark>la\u003C/mark> presenza di un fastidioso \u003Cmark>drone\u003C/mark> spia manovrato da un’agenzia di","A Campi Bisenzio i lavoratori della ex Gkn resistono. Sono circa 170 gli operai ancora in forza alla nuova proprietà Of Spa che dal 31 Dicembre non ricevono nè stipendi nè cassa integrazione. Eppure, negli ultimi mesi, il collettivo di fabbrica ha definito nei dettagli un piano di reindustrializzazione, tramite \u003Cmark>la\u003C/mark> formazione della nuova cooperativa Gff, per \u003Cmark>la\u003C/mark> produzione di bici cargo e pannelli solari. 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Ne abbiamo parlato con Michele Giorgio, giornalista de \"il manifesto\", corrispondente da Gerusalemme, che già il 18 novembre riferiva: «Il suo programma ufficiale non lo dice ma Pompeo in Medio oriente ci torna per l’Iran. Con israeliani e sauditi, perno dell’ordine mediorientale disegnato da Trump e il suo entourage, discuterà di ulteriori sanzioni contro Tehran e di possibili operazioni militari. L’indiscrezione che gira da giorni su un “ultimo regalo” a Netanyahu e ai sauditi, l’attacco militare all’Iran, ha trovato conferma in una nuova importante rivelazione, nel giro di pochi giorni, del New York Times a proposito delle mosse di Usa e Israele contro e dentro l’Iran. La scorsa settimana, riferisce il quotidiano, Trump ha chiesto ai suoi più stretti collaboratori riuniti nello Studio Ovale – tra i quali Pompeo, il vicepresidente Mike Pence e il segretario alla difesa ad interim Christopher Miller – di illustrare le opzioni per un attacco contro Natanz, principale sito nucleare dell’Iran, nell’arco delle prossime settimane. Pretesto per l’operazione militare è la segnalazione da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) di un marcato aumento delle riserve iraniane di materiale fissile a Natanz, seguito all’abbandono dell’accordo internazionale sul nucleare del 2015 fatto dall’amministrazione Usa. Trump però è stato dissuaso. Gli hanno spiegato che la distruzione di Natanz scatenerebbe un vasto conflitto regionale».\r\nPacta sunt servanda per Ankara\r\nIl programma nucleare iraniano attuale non è dimostrato che sia con obiettivo bellico, l'accordo obamiano evitava nuove tentazioni. Ora sanzioni, ritiro e aggressioni da parte della fazione israelo-statunitense han fatto dire al diplomatico ministro iraniano Zarif durante il Med2020 che non negozieranno un nuovo accordo con Biden: quello era un do-ut-des che aveva soddisfatto entrambe le parti – era appunto un accordo. Non si può entrare e uscire da un accordo una volta sottoscritto, se lo si fa è perché si vuole ottenere di più, rinegoziare significa voler ottenere quello che non si è riusciti a ottenere. L'accordo rimane quello.\r\n\r\nMa anche nelle parole di Michele Giorgio ritroviamo lo scetticismo: «Tutti sanno che Biden non ripercorrerà il percorso di Obama», che aveva capito il ruolo geopolitico dell'Iran. Biden sarà meno aggressivo, ma pretenderà l'inserimento di nuove condizioni sui missili balistici.\r\n\r\nAscolta \"Eliminazioni nucleari per avvelenare i pozzi nel Golfo\" su Spreaker.\r\nMossad in azione antiraniana o in estensione degli Abraham Accords?\r\nCon il conseguimento da parte del Mossad del risultato di mettere in difficoltà la leadership moderata ora al governo in Iran, sarà più difficile negoziare e probabilmente gli argomenti degli oltranzisti faranno breccia tra i persiani e sarà improponibile qualunque accordo nei prossimi anni. Soprattutto in assenza del ritiro delle sanzioni, che sarebbe l'elemento che potrebbe sbloccare la trattativa e disinnescare le mine di Trump e Pompeo; ci saranno risposte iraniane? potrebbe prevalere la prudenza per evitare di fornire un pretesto? a Neom si è parlato solo di normalizzazione a suon di droni, o di estendere Abraham Accords all'Arabia Saudita? oppure si sono svelati piani di guerra che prevedevano linee di difesa dalle ritorsioni persiane che sarebbero sicuramente rivolte innanzitutto contro gli Emirati.\r\n\r\nAll'interno di tutta questa normalizzazione, Michele Giorgio ci ricorda che i palestinesi rimangono le vittime principali, sempre più marginalizzati e senza alcuna menzione nei giochi strategici tra potenze rivali.\r\n\r\nAscolta \"Mossad in azione antiraniana o in estensione degli Abraham Accords?\" su Spreaker.","4 Dicembre 2020","2020-12-04 11:22:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"196\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare-300x196.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare-300x196.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare-1024x668.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare-768x501.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Iran_nucleare.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Esecuzioni nucleari per avvelenare i pozzi nel Golfo",1607079572,[132,133,134,135,136,137,138,139],"http://radioblackout.org/tag/biden/","http://radioblackout.org/tag/fakhrizadeh/","http://radioblackout.org/tag/iran/","http://radioblackout.org/tag/mossad/","http://radioblackout.org/tag/netanyahu/","http://radioblackout.org/tag/nucleare/","http://radioblackout.org/tag/pompeo/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[141,142,143,144,145,146,147,148],"biden","Fakhrizadeh","Iran","Mossad","netanyahu","nucleare","Pompeo","Trump",{"post_content":150},{"matched_tokens":151,"snippet":152,"value":153},[70,71],"di nuovo ucciso da un \u003Cmark>drone\u003C/mark> in Iraq al confine con \u003Cmark>la\u003C/mark> Siria e soprattutto con l'omicidio","L'annus horribilis si è inaugurato con l'uccisione del capo dei guardiani della rivoluzione Soleimani con un \u003Cmark>drone\u003C/mark> e si conclude con i colpi di coda del trumpismo che intende avvelenare i pozzi con un altro generale eccellente di nuovo ucciso da un \u003Cmark>drone\u003C/mark> in Iraq al confine con \u003Cmark>la\u003C/mark> Siria e soprattutto con l'omicidio spettacolare in terra iraniana del responsabile scientifico dell'impresa nucleare di Ankara. 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Entramble le navi erano ormeggiate al porto tunisino di Sidi Bou Said e gli equipaggi sono rimasti illesi, per quanto siano riportati danni alle due imbarcazioni.\r\n\r\nLa GSF, composta da almeno 60 imbarcazioni che ospitano attivisti rappresentanti 45 paesi diversi, ha denunciato gli attacchi tramite un comunicato stampa in cui viene ribadito che la missione non verrà interrotta e la volontà di non distogliere, nemmeno a seguito degli attacchi, il focus dal genocidio in corso in Palestina: le navi farannò rifornimenti al porto di Biserte per poi continuare la loro rotta per spezzare l'assedio a Gaza.\r\n\r\nFortissima la reazione di solidarietà internazionale: molte le manifestazioni in corso in Italia tra cui nelle città di Roma, Torino,Milano e Bologna e di straordinario il numero di persone radunatesi a Tunisi intorno al porto.\r\n\r\nNe parliamo con Lorenzo D'Agostino, giornalista indipendente, membro della global sumud flottillia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/FlottillaDeAgostino.mp3\"][/audio]","12 Settembre 2025","2025-09-12 18:45:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/Immagine-12-09-25-18.09-e1757695519975-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"100\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/Immagine-12-09-25-18.09-e1757695519975-300x100.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/Immagine-12-09-25-18.09-e1757695519975-300x100.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/Immagine-12-09-25-18.09-e1757695519975-768x255.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/Immagine-12-09-25-18.09-e1757695519975.jpg 942w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Attacco con i droni alle navi della Global Sumud Flottilla: aggiornamenti da Tunisi",1757702738,[176,177,178],"http://radioblackout.org/tag/palestinalibera/","http://radioblackout.org/tag/droni/","http://radioblackout.org/tag/global-sumud-flotilla/",[180,12,181],"#palestinalibera","global sumud flotilla",{"post_content":183},{"matched_tokens":184,"snippet":185,"value":186},[70,71,71],"avvenuti ben due attacchi tramite \u003Cmark>drone\u003C/mark> a due delle navi principali della Global Sumud Flotilla: \u003Cmark>la\u003C/mark> nave \"Alma\" e \u003Cmark>la\u003C/mark> nave","Nei giorni 9 e 10 settembre sono avvenuti ben due attacchi tramite \u003Cmark>drone\u003C/mark> a due delle navi principali della Global Sumud Flotilla: \u003Cmark>la\u003C/mark> nave \"Alma\" e \u003Cmark>la\u003C/mark> nave \"Familia Madeira\". 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Un milione di palestinesi sfollati dal nord potranno rientrare, sotto la supervisione di una forza terza (Egitto e Qatar?) e dai valichi di terra potranno arrivare 600 camion di aiuti al giorno. In seguito, sarà negoziato il rilascio dei restanti ostaggi (a cui è legato il ritiro definitivo delle truppe israeliane) e la liberazione non si sa ancora di quanti prigionieri palestinesi. La ricostruzione di Gaza e di tutte le aree distrutte negli ultimi 400 giorni di attacco. Insomma, sul tavolo c’è una tregua di sei settimane quasi del tutto identica a quella di maggio scorso, ma nel frattempo i civili palestinesi hanno continuato a essere uccisi.\r\n\r\nNel frattempo continuano i bombardamenti israeliani e nella città di ieri sono stati uccisi sei ragazzi giovanissimi da un drone a Jenin, che vive una situazione molto difficile. Per quel che riguarda la Cisgiordania, alle conseguenze delle politiche economiche praticate da Israele, come la chiusura dei valichi e i ritiri dei permessi di lavoro a decine di migliaia di palestinesi, si aggiungono quelle della distruzione materiale di moltissime case e servizi commerciali.\r\n\r\nAbbiamo provato a fare il punto della situazione al telefono con Michele Giorgio, corrispondente pagine esteri del Manifesto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/Michele-Giorgio.mp3\"][/audio]","15 Gennaio 2025","2025-01-15 15:36:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/info-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/info-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/info-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/info-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/info-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/info-1536x1152.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/info.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Cessate il fuoco(?) su Gaza",1736955389,[208,209,210],"http://radioblackout.org/tag/cisgiordania/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/tregua/",[212,213,214],"Cisgiordania","Gaza","tregua",{"post_content":216},{"matched_tokens":217,"snippet":218,"value":219},[71],"di scambio di prigionieri - con \u003Cmark>la\u003C/mark> mediazione di Usa, Qatar, Egitto","Imminente l'accordo di cessate il fuoco su Gaza e di scambio di prigionieri - con \u003Cmark>la\u003C/mark> mediazione di Usa, Qatar, Egitto - che dovrebbe prevedere nei primi 42 giorni il rilascio di una parte degli ostaggi e \u003Cmark>la\u003C/mark> liberazione di prigionieri politici palestinesi, mentre Israele terrà il controllo del corridoio Filadelfia tra Gaza ed Egitto e inizierà a ritirarsi dal corridoio Netzarim. 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Ufficialmente sino a pochi mesi fa i velivoli potevano condurre esclusivamente missioni di intelligence.\r\nL’accordo sarebbe stato fatto in gennaio,ma solo ora è stato reso noto dal Wall Street Journal. Il Ministero della Difesa avrebbe però posto tre condizioni: i velivoli possono agire solo in appoggio a unità d’élite nel caso siano in pericolo, ogni incursione sarà autorizzata volta per volta, la disposizione si applica a qualsiasi area dove sia presente l’Isis. Differenze sottili, visto che le Special Forces hanno compiti quasi sempre d’attacco.\r\nQuesta mattina il ministro della Difesa Gentiloni ha precisato ai media che l’accordo con gli Stati Uniti per Sigonella non implica un’accelerazione dell’impegno bellico dell’Italia in Libia.\r\nEquilibrismi politici sulla cui stabilità è lecito dubitare.\r\nGià nel 2011 Sigonella era stata base per aerei e droni impegnati nella guerra per la Libia.\r\nDi fatto, come rivela Antonio Mazzeo nel suo blog, il ruolo di Sigonella è nevralgico su scala mondiale.\r\n\r\nAscolta la diretta con Antonio Mazzeo:\r\n\r\n2016-02-23-mazzeo-sigonella\r\n\r\nLeggi il suo articolo dell’11 febbraio:\r\n\r\nA Sigonella il centro satellitare per teleguidare i droni killer USA\r\nLa base siciliana di Sigonella si prepara ad ospitare uno dei principali centri al mondo per il comando, il controllo satellitare e la manutenzione di tutti i droni delle forze armate statunitensi. Il 14 novembre 2015 il Naval Facilities Engineering Command Office per l’Europa e l’Asia sud-occidentale della Marina militare Usa con sede a Napoli ha pubblicato il bando di gara per la realizzazione nella stazione aeronavale n. 2 di Sigonella (NAS 2) dell’UAS SATCOM Relay Pads and Facility, un sito fornito di tutte le attrezzature necessarie a supportare le telecomunicazioni via satellite del Sistema degli aerei senza pilota (Unmanned Aircraft System - UAS) e assicurare “lo spazio per la gestione delle operazioni e delle attività di manutenzione” dei droni in dotazione all’US Air Force e all’US Navy. Il bando, classificato con il codice n. 3319116r1007, prevede la demolizione e la rimozione delle vecchie infrastrutture ospitate nell’area e la realizzazione del nuovo centro per il controllo satellitare dei velivoli senza pilota con relative strade d’accesso per un importo compreso tra i 10 e i 25 milioni di dollari. La società contractor dovrà consegnare i lavori entro 550 giorni dalla stipula dell’accordo con il Dipartimento della marina statunitense.\r\n\r\n \r\n\r\nIl progetto per realizzare in Sicilia l’UAS SATCOM Relay Pads and Facility era stato presentato la prima volta al Congresso nell’aprile del 2011, ma l’approvazione è giunta solo in occasione della predisposizione del bilancio per le costruzioni militari per l’anno fiscale 2016. “Nel nuovo centro saranno installati dodici ripetitori UAS SATCCOM con antenne, macchinari e generatori di potenza con la possibilità di aggiungere altri otto ripetitori della stessa tipologia”, è riportato nella scheda progettuale fornita dal Dipartimento della difesa. “Il progetto prevede inoltre tutti i sistemi infrastrutturali, meccanici, elettrici, stradali, di prevenzione incendi ed allarme per supportare il sito per le comunicazioni satellitari”.\r\n\r\n \r\n\r\n“Il Sistema degli aerei senza pilota richiede un’ampia facility che assicuri la massime efficienza operativa durante le missioni di attacco armato e di riconoscimento a supporto deiwar-fighters”, aggiunge il Pentagono. “La costruzione di unaSATCOM Antenna Relay facility è necessaria per supportare i link di comando dei velivoli controllati a distanza, in modo da collegare le stazioni terrestre presenti negli Stati Uniti con gli aerei senza pilota operativi nella regione dell’Oceano atlantico. Con il completamento di questo progetto saranno soddisfatte le richieste a lungo termine di ripetitori SATCOM per i “Predator” (MQ-1), i “Reaper” (MQ-9) e i “Global Hawk” (RQ-4). Il nuovo sito supporterà inoltre il sistema si sorveglianza aeronavale con velivoli senza pilota UAV Broad Area Maritime Surveillance (BAMS) di US Navy e le missioni speciali del Big Safari di US Air Force”. Il programma BAMSvede l’acquisizione di una quarantina di droni di ultima generazione “Global Hawk” da schierare nelle stazioni aeronavali di Jacksonville (Florida), Kadena (Giappone), Diego Garcia, Hawaii e Sigonella; il Big Safari è invece un articolato programma di acquisizione, gestione, potenziamento di speciali sistemi d’arma avanzati (velivoli senza pilota, grandi aerei da trasporto e per le operazioni d’intelligence e riconoscimento, ecc.) coordinato dal 645th Aeronautical Systems Group dell’US Air Force con sede nella base di Wright-Patterson (Ohio).\r\n\r\n \r\n\r\nI droni-spia e i droni-killer che opereranno sotto il controllo del nuovo centro di Sigonella saranno utilizzati per le missioni pianificate dai comandi strategici di Eucom, Africom e Centcom, in modo da fornire in tempo reale le “informazioni più aggiornate ai reparti combattenti”. “Il sito di Sigonella garantirà la metà delle trasmissioni del Sistema dei velivoli senza pilota UAS e opererà in appoggio al sito di Ramstein (Germania)”, aggiunge il Pentagono. “Senza l’UAS SATCOM Relay Site gli aerei senza pilota non saranno in grado di effettuare le loro missioni essenziali, non potranno essere sostenuti gli attacchi armati e si verificherà una riduzione significativa delle capacità operative odierne e un impatto negativo grave per le future missioni d’oltremare”.\r\n\r\n \r\n\r\nLa stazione per il controllo satellitare dei droni di Ramstein è stata completata nel secondo semestre del 2013 all’interno della foresta che sorge nei pressi del grande impianto di baseball utilizzato dal personale militare Usa di stanza nella grande installazione tedesca. Secondo quanto riportato in una lunga inchiesta pubblicata nell’aprile 2015 da The Intercept, il giornale fondato da Glenn Greenwald, l’UAS Satcom Relay di Ramstein è il vero “cuore hi-teach della guerra Usa dei droni”. “Ramstein fa viaggiare sia il segnale satellitare che dice al drone cosa fare sia quello che trasporta le immagini che il drone vede”, aggiunge The Intercept. “Questi dati viaggiano attraverso i cavi sottomarini a fibra ottica, ma è grazie al sistema UAS Satcom che il segnale riesce a viaggiare senza ritardi in modo da permettere ai piloti di manovrare un velivolo a migliaia di chilometri con la necessaria tempestività”. Dalla stazione di Ramstein i segnali sono trasmessi ai satelliti militari operanti nello spazio in banda Ku e alla grande base aerea di Creech (Nevada), la principale centrale di US Air Force per le operazioni planetarie dei droni. Il nuovo UAS Satcom Relay di Sigonella opererà come stazione “gemella” dell’infrastruttura ospitata in Germania, assicurando l’“indispensabile” backup alle operazioni d’intelligence e di telecomunicazione satellitare di Ramstein.\r\n\r\n \r\n\r\nA Sigonella sarà realizzata pure un’ampia area per la sosta dei velivoli senza pilota USA. “Il costo delle infrastrutture di supporto è superiore del 25% di quanto calcolato preventivamente perché la facility deve essere realizzata in un’area sottosviluppata e delicata dal punto di vista ecologico”, spiega il Pentagono. “La SATCOM Communications Support Facility avrà un’estensione di 1.200 metri quadri e non potrà contare sull’apporto finanziario della NATO”. Quando la nuova stazione entrerà in funzione, verranno trasferiti a Sigonella 55 militari e 58 dipendenti civili dell’US Air Force.\r\n\r\nLa base aereonavale siciliana ospita stabilmente dal 2009 alcuni droni-spia “Global Hawk” della Marina Usa e dal 2013 pure uno stormo di droni-killer MQ-1 “Predator” dell’US Air Force, utilizzati per le incursioni in Libia, Somalia, Regione dei Grandi Laghi, Mali e Niger. A partire dal prossimo anno, Sigonella farà pure da centro di comando e controllo dell’AGS - Alliance Ground Surveillance, il nuovo programma disorveglianza terrestre della NATO che verterà su una componente aerea basata su cinque velivoli a controllo remoto “Global Hawk” versione Block 40, che saranno installati anch’essi in Sicilia.\r\n\r\n ","23 Febbraio 2016","2016-02-26 12:56:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/sigonella_tempesta_N-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"198\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/sigonella_tempesta_N-300x198.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/sigonella_tempesta_N-300x198.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/sigonella_tempesta_N.jpg 483w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sigonella. 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Differenze sottili, visto che le Special Forces hanno compiti quasi sempre d’attacco.\r\nQuesta mattina il ministro della Difesa Gentiloni ha precisato ai media che l’accordo con gli Stati Uniti per Sigonella non implica un’accelerazione dell’impegno bellico dell’Italia in Libia.\r\nEquilibrismi politici sulla cui stabilità è lecito dubitare.\r\nGià nel 2011 Sigonella era stata base per aerei e droni impegnati nella guerra per \u003Cmark>la\u003C/mark> Libia.\r\nDi fatto, come rivela Antonio Mazzeo nel suo blog, il ruolo di Sigonella è nevralgico su scala mondiale.\r\n\r\nAscolta \u003Cmark>la\u003C/mark> diretta con Antonio Mazzeo:\r\n\r\n2016-02-23-mazzeo-sigonella\r\n\r\nLeggi il suo articolo dell’11 febbraio:\r\n\r\nA Sigonella il centro satellitare per teleguidare i droni killer USA\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> base siciliana di Sigonella si prepara ad ospitare uno dei principali centri al mondo per il comando, il controllo satellitare e \u003Cmark>la\u003C/mark> manutenzione di tutti i droni delle forze armate statunitensi. 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Secondo quanto riportato in una lunga inchiesta pubblicata nell’aprile 2015 da The Intercept, il giornale fondato da Glenn Greenwald, l’UAS Satcom Relay di Ramstein è il vero “cuore hi-teach della guerra Usa dei droni”. “Ramstein fa viaggiare sia il segnale satellitare che dice al \u003Cmark>drone\u003C/mark> cosa fare sia quello che trasporta le immagini che il \u003Cmark>drone\u003C/mark> vede”, aggiunge The Intercept. “Questi dati viaggiano attraverso i cavi sottomarini a fibra ottica, ma è grazie al sistema UAS Satcom che il segnale riesce a viaggiare senza ritardi in modo da permettere ai piloti di manovrare un velivolo a migliaia di chilometri con \u003Cmark>la\u003C/mark> necessaria tempestività”. Dalla stazione di Ramstein i segnali sono trasmessi ai satelliti militari operanti nello spazio in banda Ku e alla grande base aerea di Creech (Nevada), \u003Cmark>la\u003C/mark> principale centrale di US Air Force per le operazioni planetarie dei droni. 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il secondo ambito è quello ludico, parliamo dei cosiddetti \"quadricotteri\" dotati quindi di 4 eliche, una piccola telecamera, una capacità di carico rimanente di pochi grammi, un'autonomia di pochissimi minuti, pilotabili tramite rete wifi con smartphone/tablet e quindi con un campo d'azione di qualche decina di metri, il tutto alla modica cifra di pochissime centinaia di euro, tanto per passare il tempo (http://ardrone2.parrot.com/); il terzo ambito, quello che si vorrebbe trattare in questa puntata de \"il bit c'è o non c'è\", è quello degli scenari di sviluppo professionale ed eventualmente repressivo dei droni, parliamo di quadricotteri, esacotteri o ottacotteri gestiti da microcontrollori avanzati e dotati di parecchi sensori, capacità di carico vicine al kilogrammo per autonomie superiori alla mezzora ma soprattutto la capacità di essere pilotabili a grandi distanza o addirittura completamente autonome grazie al gps e con telecamere ad alta definizione (http://www.altrenotizie.org/esteri/5225-usa-vietato-criticare-i-droni.html , http://www.informa-azione.info/sorveglianza_tecnologica_primo_concorso_internazionale_di_caccia_alle_videocamere_di_sicurezza , http://www.informa-azione.info/droni_spia_anche_a_milano , http://roma.repubblica.it/multimedia/home/32270289 , http://www.lastampa.it/2013/03/27/tecnologia/il-drone-volante-delizia-dei-giornalisti-e-incubo-dei-cittadini-eV9wIX9cgLouwd1alBTIiM/pagina.html , http://www.lastampa.it/2012/12/18/multimedia/cronaca/il-drone-pizzica-i-parcheggiatori-abusivi-oPa2mZAu1ckIpNQyJtNRiP/pagina.html , http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=19019&boxone=5). Si può analizzare il fenomeno concentrandosi sulle aziende che ci campano e descrivere i loro prodotti o meglio approfondire cosa ha reso possibile questi scenari e ipotizzare quelli futuri, conoscendo le leggi della fisica, le regole dell'economia, un po' di antropologia e infine gli sviluppi raggiunti o che si stanno raggiungendo nei vari campi della tecnologia. Il primo aspetto da considerare è strettamente legato alla capacità di controllare il volo di un drone che sta su grazie a più eliche; da una parte ci sono alcuni motori che facendo girare delle eliche possono tenere su se stessi, il resto del velivolo ed un eventuale carico, da un altra parte abbiamo dei sensori che sanno indicare la posizione ed il movimento del velivolo, nel mezzo c'è un microcontrollore capace di regolare la velocità di rotazione dei motori secondo la posizione ed il movimento attuale e che si vuol raggiungere; la capitale mondiale dei microcontrollori è Ivrea grazie al mitico arduino, ogni approfondimento è lasciato al lettore, ma di sicuro nel panorama mondiale dei microcontrollori si sono raggiunti ragguardevoli risultati di capacità di elaborazione rispetto ai costi ed ai consumi elettrici. Il secondo aspetto da considerare dopo l'\"intelligenza\" è la potenza; per ogni veicolo non collegato a filo alla fonte di energia che lo fa muovere, occorre un \"serbatoio\" portatile di energia dotato di un fattore fondamentale, il rapporto kilowatt al kilogrammo, cioè quanta energia è concentrata nel proprio peso, per avere energia elettrica per alimentare motori elettrici le batterie al litio usate per cellulari e pc portatili, offrono ottime prestazioni, sempre in via di sviluppo, rispetto al loro costo, tenuto basso dalla produzione di massa. Il terzo aspetto sono i sensori secondo cui il drone può fare delle azioni: un giroscopio consente di sapere come è disposto sui 3 assi il drone, 3 accelerometri (uno per asse) consentono di sapere come invece si sta muovendo, un barometro da l'altitudine, un gps indica la posizione sul pianeta con precisione al metro, telemetri indicano la distanza da altri oggetti o dal suolo per migliorare l'atterraggio. Un altro aspetto non secondario è legato al controllo del velivolo, completamente autonomo può seguire un percorso, cambiarlo a seconda di vari aspetti, con un modem gprs o umts si può caricare via internet la missione, o sennò con il classico radiocomando fare volo \"acrobatico\" pilotato da un umano. L'ultimo aspetto è il \"payload\" del drone, cosa gli vogliamo far fare, nella stragrande maggioranza delle applicazioni abbiamo una foto/videocamera per riprese cinematografiche, per foto aeree o magari per videosorveglianza, con sensori ad alta definizione e magari con lenti molto luminose. A questo punto possiamo avere velivoli che possono spostarsi o restare fermi in qualsiasi punto del cielo, presidiando edifici o altri obiettivi strategici, magari ad un'altezza da terra che lo rendono invisibile e inudibile, con una bella telecamera ad alta definizione e perchè no la capacità di seguire un obiettivo, magari un cellulare la cui posizione viene rilevata costantemente dalle antenne a cui si collega, mandando in tempo reale ciò che sta filmando via internet su qualsiasi pc al mondo, il tutto a costo inferiore al migliaio di euro. Scenari allucinanti? E se i droni non lavorassero insieme ma in un unico sistema radiocontrollato? Magari chi lotta contro il MUOS sta lottando contro qualcosa di più di semplici antenne. Di sicuro la consapevolezza di cosa ci sta per riservare il futuro ce l'hanno in pochi, ma nessuna paranoia poichè capire che si sta per avere un problema è il primo passo da fare per riuscire a risolverlo.","13 Aprile 2013","2018-10-17 22:11:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/drone-200x110.jpg","La Drone","podcast",1365896448,[325,326,327,328],"http://radioblackout.org/tag/drone/","http://radioblackout.org/tag/bit/","http://radioblackout.org/tag/la-drone/","http://radioblackout.org/tag/quadricoptero/",[70,330,253,331],"Il bit c'è o non c'è","quadricoptero",{"post_content":333,"post_title":337,"tags":342},{"matched_tokens":334,"snippet":335,"value":336},[71],"superiori alla mezzora ma soprattutto \u003Cmark>la\u003C/mark> capacità di essere pilotabili a"," \r\n\r\nbit_drone\r\n\r\nPrima di tutto occorre definire tre ambiti in cui si usa lo stesso termine\"drone\" col risultato di ingenerare spesso confusione o fraintendimenti: il primo è quello degli scenari bellici attuali e futuri e parliamo divelivoli molto simili a quelli da guerra ma senza pilota e quindi senza le sue due \"intelligenze\", quella di conduzione del mezzo e quella di sviluppo della missione, che vanno sostuite dai computer a bordo oppure da una rete di comunicazione per il controllo remoto oppure dalla combinazione di entrambe, per approfondire questi temi il blog di Antonio Mazzeo è una miniera di informazioni anche inerenti il MUOS a Niscemi (antoniomazzeoblog.blogspot.it), per capire invece quanto questi scenari siano tutt'altro che lontani interessante è l'articolo del 23esimo numero di Nunatak (www.ecn.org/peperonenero/nunatak.htm); il secondo ambito è quello ludico, parliamo dei cosiddetti \"quadricotteri\" dotati quindi di 4 eliche, una piccola telecamera, una capacità di carico rimanente di pochi grammi, un'autonomia di pochissimi minuti, pilotabili tramite rete wifi con smartphone/tablet e quindi con un campo d'azione di qualche decina di metri, il tutto alla modica cifra di pochissime centinaia di euro, tanto per passare il tempo (http://ardrone2.parrot.com/); il terzo ambito, quello che si vorrebbe trattare in questa puntata de \"il bit c'è o non c'è\", è quello degli scenari di sviluppo professionale ed eventualmente repressivo dei droni, parliamo di quadricotteri, esacotteri o ottacotteri gestiti da microcontrollori avanzati e dotati di parecchi sensori, capacità di carico vicine al kilogrammo per autonomie superiori alla mezzora ma soprattutto \u003Cmark>la\u003C/mark> capacità di essere pilotabili a grandi distanza o addirittura completamente autonome grazie al gps e con telecamere ad alta definizione (http://www.altrenotizie.org/esteri/5225-usa-vietato-criticare-i-droni.html , http://www.informa-azione.info/sorveglianza_tecnologica_primo_concorso_internazionale_di_caccia_alle_videocamere_di_sicurezza , http://www.informa-azione.info/droni_spia_anche_a_milano , http://roma.repubblica.it/multimedia/home/32270289 , http://www.lastampa.it/2013/03/27/tecnologia/il-drone-volante-delizia-dei-giornalisti-e-incubo-dei-cittadini-eV9wIX9cgLouwd1alBTIiM/pagina.html , http://www.lastampa.it/2012/12/18/multimedia/cronaca/il-drone-pizzica-i-parcheggiatori-abusivi-oPa2mZAu1ckIpNQyJtNRiP/pagina.html , http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=19019&boxone=5). Si può analizzare il fenomeno concentrandosi sulle aziende che ci campano e descrivere i loro prodotti o meglio approfondire cosa ha reso possibile questi scenari e ipotizzare quelli futuri, conoscendo le leggi della fisica, le regole dell'economia, un po' di antropologia e infine gli sviluppi raggiunti o che si stanno raggiungendo nei vari campi della tecnologia. Il primo aspetto da considerare è strettamente legato alla capacità di controllare il volo di un \u003Cmark>drone\u003C/mark> che sta su grazie a più eliche; da una parte ci sono alcuni motori che facendo girare delle eliche possono tenere su se stessi, il resto del velivolo ed un eventuale carico, da un altra parte abbiamo dei sensori che sanno indicare \u003Cmark>la\u003C/mark> posizione ed il movimento del velivolo, nel mezzo c'è un microcontrollore capace di regolare \u003Cmark>la\u003C/mark> velocità di rotazione dei motori secondo \u003Cmark>la\u003C/mark> posizione ed il movimento attuale e che si vuol raggiungere; \u003Cmark>la\u003C/mark> capitale mondiale dei microcontrollori è Ivrea grazie al mitico arduino, ogni approfondimento è lasciato al lettore, ma di sicuro nel panorama mondiale dei microcontrollori si sono raggiunti ragguardevoli risultati di capacità di elaborazione rispetto ai costi ed ai consumi elettrici. Il secondo aspetto da considerare dopo l'\"intelligenza\" è \u003Cmark>la\u003C/mark> potenza; per ogni veicolo non collegato a filo alla fonte di energia che lo fa muovere, occorre un \"serbatoio\" portatile di energia dotato di un fattore fondamentale, il rapporto kilowatt al kilogrammo, cioè quanta energia è concentrata nel proprio peso, per avere energia elettrica per alimentare motori elettrici le batterie al litio usate per cellulari e pc portatili, offrono ottime prestazioni, sempre in via di sviluppo, rispetto al loro costo, tenuto basso dalla produzione di massa. Il terzo aspetto sono i sensori secondo cui il \u003Cmark>drone\u003C/mark> può fare delle azioni: un giroscopio consente di sapere come è disposto sui 3 assi il \u003Cmark>drone\u003C/mark>, 3 accelerometri (uno per asse) consentono di sapere come invece si sta muovendo, un barometro da l'altitudine, un gps indica \u003Cmark>la\u003C/mark> posizione sul pianeta con precisione al metro, telemetri indicano \u003Cmark>la\u003C/mark> distanza da altri oggetti o dal suolo per migliorare l'atterraggio. Un altro aspetto non secondario è legato al controllo del velivolo, completamente autonomo può seguire un percorso, cambiarlo a seconda di vari aspetti, con un modem gprs o umts si può caricare via internet \u003Cmark>la\u003C/mark> missione, o sennò con il classico radiocomando fare volo \"acrobatico\" pilotato da un umano. L'ultimo aspetto è il \"payload\" del \u003Cmark>drone\u003C/mark>, cosa gli vogliamo far fare, nella stragrande maggioranza delle applicazioni abbiamo una foto/videocamera per riprese cinematografiche, per foto aeree o magari per videosorveglianza, con sensori ad alta definizione e magari con lenti molto luminose. A questo punto possiamo avere velivoli che possono spostarsi o restare fermi in qualsiasi punto del cielo, presidiando edifici o altri obiettivi strategici, magari ad un'altezza da terra che lo rendono invisibile e inudibile, con una bella telecamera ad alta definizione e perchè no \u003Cmark>la\u003C/mark> capacità di seguire un obiettivo, magari un cellulare \u003Cmark>la\u003C/mark> cui posizione viene rilevata costantemente dalle antenne a cui si collega, mandando in tempo reale ciò che sta filmando via internet su qualsiasi pc al mondo, il tutto a costo inferiore al migliaio di euro. Scenari allucinanti? E se i droni non lavorassero insieme ma in un unico sistema radiocontrollato? Magari chi lotta contro il MUOS sta lottando contro qualcosa di più di semplici antenne. Di sicuro \u003Cmark>la\u003C/mark> consapevolezza di cosa ci sta per riservare il futuro ce l'hanno in pochi, ma nessuna paranoia poichè capire che si sta per avere un problema è il primo passo da fare per riuscire a risolverlo.",{"matched_tokens":338,"snippet":341,"value":341},[339,340],"La","Drone","\u003Cmark>La\u003C/mark> \u003Cmark>Drone\u003C/mark>",[343,346,348,351],{"matched_tokens":344,"snippet":345,"value":345},[70],"\u003Cmark>drone\u003C/mark>",{"matched_tokens":347,"snippet":330,"value":330},[],{"matched_tokens":349,"snippet":350,"value":350},[71,70],"\u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>drone\u003C/mark>",{"matched_tokens":352,"snippet":331,"value":331},[],[354,357,364],{"field":355,"matched_tokens":356,"snippet":341,"value":341},"post_title",[339,340],{"field":32,"indices":358,"matched_tokens":359,"snippets":362,"values":363},[11,44],[360,361],[71,70],[70],[350,345],[350,345],{"field":76,"matched_tokens":365,"snippet":335,"value":336},[71],1157451471441625000,{"best_field_score":368,"best_field_weight":369,"fields_matched":263,"num_tokens_dropped":44,"score":370,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":44},"2211897868544",15,"1157451471441625211",{"document":372,"highlight":384,"highlights":389,"text_match":392,"text_match_info":393},{"comment_count":44,"id":373,"is_sticky":44,"permalink":374,"podcastfilter":375,"post_author":376,"post_content":377,"post_date":378,"post_excerpt":50,"post_id":373,"post_modified":379,"post_thumbnail":50,"post_title":380,"post_type":322,"sort_by_date":381,"tag_links":382,"tags":383},"27849","http://radioblackout.org/podcast/sciogliere-il-catarro-con-musiche-caustiche-qualche-disco/",[],"outsidermusic","L'inesauribile vena della strange music continua pompare sangue malato nei gangli di un corpo uditivo sempre più annoiato e bruciato dalla velocità della vita 2.0. Per non soccombere a questo tran tran che ci vuole uguali, ascoltando musica uguale, poveri e mazziati..\r\nuna piccola lista che ho composto ascoltando tanto, aiutandomi con un virus influenzale che più di tutti mi ha guidato nei punti oscuri della navigazione a vista. Con \"Cuore di Tenebra\" come stradario.\r\nRazen - Remote Hologram (2xLP 2014)\r\nSarebbe banale dire che Razen è una combo belga che mescola le Onde Martenot con la drone music rituale e le seghe musicali, i nastri e le campane tibetane. Ma non è un divertissement da freakettoni: si respira un'aria malsana, da cantina in avanzato stato di mummificazione. Immaginate la Third Ear Band con un kit avventuroso che si cimenta con old time music di stampo europeo. 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Partiamo dal caso FedEx e dal suo ricorso ai contractors paramilitari di SKP Group per poi estendere lo sguardo ad altre forme di violenza padronale, dai krumiri picchiatori alla disciplina del caporalato nelle campagne… ma come ci ricorda Pietro non bisogna soffermarsi ai caporali, perché sopra di loro ci sono sempre i generali.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/BCUPCB_pietrobasso-skp.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAMAZON > AZIONISTI > SORVEGLIANZA DEI LAVORATORI > SMART CITY\r\n\r\nTorniamo a parlare di Amazon partendo dal recente esito della sua assemblea degli azionisti, un organo di pressione che ha affossato tutte le mozioni volte a una maggiore trasparenza rispetto a questioni di equità etnica e di genere, di collaborazione con le forze dell’ordine e di impatto ambientale. Quindi, insieme a Maurilio del collettivo Into the Black Box, cercheremo di osservare il modello disciplinante e sorvegliante di Amazon applicato alla sua forza lavoro [intervento purtroppo limitato a causa di problemi di collegamento]. Per conlcudere qualche aggiornamento su Amazon Sidewalk, un’infrastruttura di trasmissione dati tra le diverse “abitazioni Amazon” come tasselli della smart city, e Amazon Ring Always Home Cam, il nuovo drone per la sorveglianza domestica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/BCUPCB_amazon-blackbox.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n///// Parole chiave: sorveglianza, repressione, Amazon, FedEx, SKP Group","7 Luglio 2021","2021-07-07 13:27:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/BCUPCB_amazon-fedex-200x110.jpeg","PADRONI 4.0 - sorveglianza e contractors contro gli scioperi",1625664476,[],[],{"post_content":411},{"matched_tokens":412,"snippet":413,"value":414},[70,71],"Always Home Cam, il nuovo \u003Cmark>drone\u003C/mark> per \u003Cmark>la\u003C/mark> sorveglianza domestica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/BCUPCB_amazon-blackbox.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r","FORZE DELL’ORDINE E PICCHIATORI PRIVATI PER REPRIMERE GLI SCIOPERI\r\n\r\nGrazie al contributo di Pietro Basso andiamo a osservare le evoluzioni del dispositivo repressivo e sorvegliante dispiegato contro lavoratori e lavoratrici. 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Il fronte interno, in particolare in paesi come l'Iran e l'Iraq, costituisce naturalmente l'incognita fondamentale.\"\r\nAscolta il terzo episodio delle Cronache del'interregno:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/episodio3-def.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nAscolta l'episodio precedente: Episodio 2\r\nPer impressioni, quesiti e critiche in merito a questo ciclo di approfondimenti: interregno@canaglie.org\r\n------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------","14 Gennaio 2020","2020-07-13 23:42:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/vanitas-200x110.jpeg","Cronache dell’interregno – Episodio 3 – Grande è il disordine sotto il cielo del Medio Oriente",1579004339,[472],"http://radioblackout.org/tag/cronache-dellinterregno/",[474],"Cronache dell'Interregno",{"post_content":476},{"matched_tokens":477,"snippet":478,"value":479},[339,70],"\u003Cmark>La\u003C/mark> recente uccisione per mezzo di un \u003Cmark>drone\u003C/mark> del generale iraniano Soleimani e","\"\u003Cmark>La\u003C/mark> recente uccisione per mezzo di un \u003Cmark>drone\u003C/mark> del generale iraniano Soleimani e di nove uomini del suo entourage sembra significare il rilancio dell'iniziativa strategica da parte americana in Medio Oriente. 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Persa la guerra e non ancora diradatisi le nebbie nucleari scaricate da enola gay, il paese cercava di rialzare la testa. Anzitutto culturalmente, a causa di un improbabile tentativo di far pace col passato. Dopo la guerra, praticamente tutta la musica giapponese era figlia del jazz e del rock che provenivano dagli states, allungando il conto di un debito che ormai sarebbe stato impossibile da pagare.\r\nDopo secoli di radicale autonomia nello sviluppo dei modelli culturali \"locali\", blindati dai misteriosi segni dell'alfabeto kenji, finalmente verso la metà dei 50 le cose inziarono a cambiare. Come funghetti sacri nascevano i primi, rabbiosi strappi verso la stratosfera.\r\nPiù di chiunque altro accese la miccia il Group Ongaku, potente macchina free-form che prendeva tanto dai californiani del Flusso (!), quanto dall'accademia di Darmstad (Cage e Stockausen), collettivo già apprezzato alla fine degli anni 50 tanto da Ennio Morricone (che all'epoca oltre a Se telefonando con Mina era impegnato anche lui in torbidi progetti underground) quanto da Cornelius Cardew e Keith Rowe. Il Gruppo mescolava la tradizione giapponese del balletto e del teatro Gedo con potenti iniezioni di avanguardia pura, rifiuto del serialismo, scatarrate e sputazzi sonori che dopo 50 (cinquanta) anni possono far impallidire l'ascoltatore non preparato.\r\nL'influenza del Gruppo fu enorme e si diffuse rapidamente nel giro di qualche anno, tanto che tra chi li citava potevi trovare una band di scoppiati come i Red Crayola, quanto l'austero collettivo italiano denominato GINC (o gruppo di improvvisazione nuova consonanza, esperienza seminale tra le più importanti e sconosciute dell'intera storia del rock di rottura). A ciò è necessario aggiungere che non esistevano allora nè le riviste attente a questo tipo di fenomeni, nè tantomeno altro modo di carpire informazioni su questo sotto-mondo. Dopo il Group Ongaku, nulla sarà più lo stesso. La psichedelia, il folklore e la musica free form saranno per sempre nel dna delle esperienze radicali fatti nella terra dei ciliegi.\r\nDopo lo svergognamento del 69, che mise a nudo il re, portando fuori tutte le contraddizioni e le repressioni di una società impazzita, dall'LSD al sesso libero al rock rumoroso e fuori di testa, le cose sarebbero cambiate ancora.\r\nNel Dicembre del 1971 un movimento di protesta nato per appoggiare alcuni agricoltori di Tokyo contro l’espansione di un aeroporto, si trasformò nella prima sarabanda autenticamente di rottura con la tradizione musicale che i giovani nipponici avessero mai conosciuto; non a caso, per questo concerto misterioso, di cui esistono varie versioni clandestine dai bootleg in cd ai super8, furono chiamate tutte le derive della now-music, nessuno escluso: il resoconto sonoro è una brillante miscellanea di momenti free-jazz (Masayuki 'Jojo' Takayanagi, Mototeru Takagi, Shun Ochiai); rock più basico (Dew; bravi i Blues Creation); folk tradizionale (Fujin Kotodai) e contestatario (Zuno Keisatsu) e, in cauda venenum, noise da camera delle torture con i Lost Aaraaff di Keiji Haino, con una programmatica Hell of screams. Quel giovane lungocrinito che si muoveva come un indiavolato, esoterica mutazione genetica tra Robert Johnson, Hendrix e un monaco zen, sarà non a caso considerato uno dei maestri segreti della musica del dopoguerra.\r\nLa strada ormai era aperta: nacquero i Taj Majal Travellers e Les Rallizes Denudes, band che coniarono lingue segrete capaci di sradicare le convenzioni borghesi in musica, producendo forse la vetta, mai eguagliata di uno sperimentalismo, oserei dire \"politico\", senza precedenti. Queste musiche estreme e impossibili ridicolizzavano l'intorpidimento di una società inginocchiata al dio del benessere che sacrificava le passioni sull'altare della trimurti lavoro-casa-famiglia, anestetizzando i suoi impulsi più animaleschi, psichici e fisici. Secondo il vangelo di questi rivoluzionari armati di grossi impianti di amplificazione, la contemporaneità era sempre meno capace di elaborare (e capire) i segnali di frattura che venivano da certi settori della società. Lsd, critica dell'establishment e rumore misto all'improvvisazione radicale come icona dell'assassinio delle convenzioni, entrarono prepotentemente nel lessico dei giovani nipponici.\r\nA tacer d'altro, in musica questi passaggi rimangono ancora insuperati. Taj Mahal Travellers furono, gli inventori del drone, una musica che oggi ha perso tutta la sua provocatoria instancabile bellezza, rinsecchita come si trova tra futili esperimenti riproduttivi (direi seriali ma non lo dico) e mere questioni estetiche.\r\nLes Rallized Denudes, grazie a Mizutani e ai suoi amici svitati, furono rinnegati ancor prima dalla stessa società che mettevano a nudo con lamate di rumore bianco che dai loro ascoltatori. Mescolarono violenza musicale e lotta politica finchè alcuni di loro furono arrestati- libretto rosso in tasca - mentre dirottavano in Korea il famoso volo di linea Yodogo. Il governo non la prese bene e sappiamo come è andata a finire: i dischi spariti, Mizutani che finisce a fare l'eremita nei bassifondi di Tokio protetto da alcuni amici e costantemente braccato dai servizi segreti giapponesi, così che tutta la storia finisce in archivio. Fino ad oggi.\r\nSe certi eccessi non scandalizzano più e gli ascoltatori hanno imparato, seppur senza capire a fondo, a distillare senso dalle grammatiche giapponesi, è altrettanto vero che la situazione è ancora fluida. Sentiamo una riscoperta del prog più marcio, coon la contestuale esumazioni di tecniche che certamente nei tardi 60 gente come Magical Power Mako, Gedo e J.A. Caesar, Takeishi Mizutani o Masaiko Sato, hanno saputo approfondire su dischi rimasti senza ascoltatori. fino ad oggi, appunto.\r\nCome a confermare ancora una volta che \"sasso che rotola non conosce la sua traiettoria\", queste musiche impossibili sanno trascinarci verso troppe conclusioni retoriche affrettate. Perchè non c'è dubbio che questi siano acolti indispensabili ancor prima che per capire, per godere.\r\n\r\nSegue una discografia selezionata ben bene da Outsider Music per farsi largo nell'oceano scuro\r\n\r\nGiappone prima del diluvio - apres moi le deluge/pietre d'angolo - la mistura del miso\r\nGroup Ongaku - Music of Group Ongaku, selected works from 50 and 60s (reissue)\r\nTaj Majal Travellers - Live in Stockolm 1971\r\nAa. VV - Genya Concert (bootleg! 1971)\r\nLes Rallized Denudes - Great White Wonder (1974 4xcd)\r\nToshiyuki Tsuchitori/Ryuichi Sakamoto - Hateruma/Disappointment (1976)\r\nKaoru Abe - Last Recordings (disk union japan 1978 reissue)\r\n\r\nThe New Herd - Nuovi germogli di soia (radioattiva)\r\nAa. Vv - Improvised Music from Japan (10xcd - japan improv 2001)\r\nOtomo Yoshihide - Ensemble Cathode (japan improv 2002)\r\nKukan Gendai - 2 (headz japan 2012)\r\nHose - III (headz/Unknown Mix Japan 2013)\r\nGoat - New Games (headz/unknown mix 2013)\r\nSystem 7 & Rovo - Hinotori (2013)\r\nTetuzi Akiyama Tom Carter Christian Kiefer - The Darkened Mirror (2013)\r\n\r\nATTENZIONE: USARE CON CAUTELA.","16 Gennaio 2014","2018-10-17 22:10:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/gns1001_dvd-200x110.jpg","Musiche impossibili dell'oriente estremo. Una storia segreta",1389876651,[],[],{"post_content":501},{"matched_tokens":502,"snippet":503,"value":504},[70,71],"Travellers furono, gli inventori del \u003Cmark>drone\u003C/mark>, una musica che oggi ha perso tutta \u003Cmark>la\u003C/mark> sua provocatoria instancabile bellezza, rinsecchita","Il Giappone della fine degli anni 50 era un enigma indecifrabile come una partita di Go. 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Il Gruppo mescolava \u003Cmark>la\u003C/mark> tradizione giapponese del balletto e del teatro Gedo con potenti iniezioni di avanguardia pura, rifiuto del serialismo, scatarrate e sputazzi sonori che dopo 50 (cinquanta) anni possono far impallidire l'ascoltatore non preparato.\r\nL'influenza del Gruppo fu enorme e si diffuse rapidamente nel giro di qualche anno, tanto che tra chi li citava potevi trovare una band di scoppiati come i Red Crayola, quanto l'austero collettivo italiano denominato GINC (o gruppo di improvvisazione nuova consonanza, esperienza seminale tra le più importanti e sconosciute dell'intera storia del rock di rottura). A ciò è necessario aggiungere che non esistevano allora nè le riviste attente a questo tipo di fenomeni, nè tantomeno altro modo di carpire informazioni su questo sotto-mondo. Dopo il Group Ongaku, nulla sarà più lo stesso. \u003Cmark>La\u003C/mark> psichedelia, il folklore e \u003Cmark>la\u003C/mark> musica free form saranno per sempre nel dna delle esperienze radicali fatti nella terra dei ciliegi.\r\nDopo lo svergognamento del 69, che mise a nudo il re, portando fuori tutte le contraddizioni e le repressioni di una società impazzita, dall'LSD al sesso libero al rock rumoroso e fuori di testa, le cose sarebbero cambiate ancora.\r\nNel Dicembre del 1971 un movimento di protesta nato per appoggiare alcuni agricoltori di Tokyo contro l’espansione di un aeroporto, si trasformò nella prima sarabanda autenticamente di rottura con \u003Cmark>la\u003C/mark> tradizione musicale che i giovani nipponici avessero mai conosciuto; non a caso, per questo concerto misterioso, di cui esistono varie versioni clandestine dai bootleg in cd ai super8, furono chiamate tutte le derive della now-music, nessuno escluso: il resoconto sonoro è una brillante miscellanea di momenti free-jazz (Masayuki 'Jojo' Takayanagi, Mototeru Takagi, Shun Ochiai); rock più basico (Dew; bravi i Blues Creation); folk tradizionale (Fujin Kotodai) e contestatario (Zuno Keisatsu) e, in cauda venenum, noise da camera delle torture con i Lost Aaraaff di Keiji Haino, con una programmatica Hell of screams. Quel giovane lungocrinito che si muoveva come un indiavolato, esoterica mutazione genetica tra Robert Johnson, Hendrix e un monaco zen, sarà non a caso considerato uno dei maestri segreti della musica del dopoguerra.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> strada ormai era aperta: nacquero i Taj Majal Travellers e Les Rallizes Denudes, band che coniarono lingue segrete capaci di sradicare le convenzioni borghesi in musica, producendo forse \u003Cmark>la\u003C/mark> vetta, mai eguagliata di uno sperimentalismo, oserei dire \"politico\", senza precedenti. Queste musiche estreme e impossibili ridicolizzavano l'intorpidimento di una società inginocchiata al dio del benessere che sacrificava le passioni sull'altare della trimurti lavoro-casa-famiglia, anestetizzando i suoi impulsi più animaleschi, psichici e fisici. Secondo il vangelo di questi rivoluzionari armati di grossi impianti di amplificazione, \u003Cmark>la\u003C/mark> contemporaneità era sempre meno capace di elaborare (e capire) i segnali di frattura che venivano da certi settori della società. Lsd, critica dell'establishment e rumore misto all'improvvisazione radicale come icona dell'assassinio delle convenzioni, entrarono prepotentemente nel lessico dei giovani nipponici.\r\nA tacer d'altro, in musica questi passaggi rimangono ancora insuperati. Taj Mahal Travellers furono, gli inventori del \u003Cmark>drone\u003C/mark>, una musica che oggi ha perso tutta \u003Cmark>la\u003C/mark> sua provocatoria instancabile bellezza, rinsecchita come si trova tra futili esperimenti riproduttivi (direi seriali ma non lo dico) e mere questioni estetiche.\r\nLes Rallized Denudes, grazie a Mizutani e ai suoi amici svitati, furono rinnegati ancor prima dalla stessa società che mettevano a nudo con lamate di rumore bianco che dai loro ascoltatori. Mescolarono violenza musicale e lotta politica finchè alcuni di loro furono arrestati- libretto rosso in tasca - mentre dirottavano in Korea il famoso volo di linea Yodogo. Il governo non \u003Cmark>la\u003C/mark> prese bene e sappiamo come è andata a finire: i dischi spariti, Mizutani che finisce a fare l'eremita nei bassifondi di Tokio protetto da alcuni amici e costantemente braccato dai servizi segreti giapponesi, così che tutta \u003Cmark>la\u003C/mark> storia finisce in archivio. Fino ad oggi.\r\nSe certi eccessi non scandalizzano più e gli ascoltatori hanno imparato, seppur senza capire a fondo, a distillare senso dalle grammatiche giapponesi, è altrettanto vero che \u003Cmark>la\u003C/mark> situazione è ancora fluida. Sentiamo una riscoperta del prog più marcio, coon \u003Cmark>la\u003C/mark> contestuale esumazioni di tecniche che certamente nei tardi 60 gente come Magical Power Mako, Gedo e J.A. Caesar, Takeishi Mizutani o Masaiko Sato, hanno saputo approfondire su dischi rimasti senza ascoltatori. fino ad oggi, appunto.\r\nCome a confermare ancora una volta che \"sasso che rotola non conosce \u003Cmark>la\u003C/mark> sua traiettoria\", queste musiche impossibili sanno trascinarci verso troppe conclusioni retoriche affrettate. Perchè non c'è dubbio che questi siano acolti indispensabili ancor prima che per capire, per godere.\r\n\r\nSegue una discografia selezionata ben bene da Outsider Music per farsi largo nell'oceano scuro\r\n\r\nGiappone prima del diluvio - apres moi le deluge/pietre d'angolo - \u003Cmark>la\u003C/mark> mistura del miso\r\nGroup Ongaku - Music of Group Ongaku, selected works from 50 and 60s (reissue)\r\nTaj Majal Travellers - Live in Stockolm 1971\r\nAa. VV - Genya Concert (bootleg! 1971)\r\nLes Rallized Denudes - Great White Wonder (1974 4xcd)\r\nToshiyuki Tsuchitori/Ryuichi Sakamoto - Hateruma/Disappointment (1976)\r\nKaoru Abe - Last Recordings (disk union japan 1978 reissue)\r\n\r\nThe New Herd - Nuovi germogli di soia (radioattiva)\r\nAa. Vv - Improvised Music from Japan (10xcd - japan improv 2001)\r\nOtomo Yoshihide - Ensemble Cathode (japan improv 2002)\r\nKukan Gendai - 2 (headz japan 2012)\r\nHose - III (headz/Unknown Mix Japan 2013)\r\nGoat - New Games (headz/unknown mix 2013)\r\nSystem 7 & Rovo - Hinotori (2013)\r\nTetuzi Akiyama Tom Carter Christian Kiefer - The Darkened Mirror (2013)\r\n\r\nATTENZIONE: USARE CON CAUTELA.",[506],{"field":76,"matched_tokens":507,"snippet":503,"value":504},[70,71],1157451470501576700,{"best_field_score":510,"best_field_weight":81,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":511,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":44},"2211897409536","1157451470501576817",6690,{"collection_name":322,"first_q":253,"per_page":254,"q":253},{"title":515,"slug":516},"Bobina","bobina-intelligente",["Reactive",518],{},["Set"],["ShallowReactive",521],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$fPDkHSb-w2mwSpJOpOU4xfm1g2PLjKt0WPdXB2CVDoP4":-1},true,"/search?query=la+drone"]