","Hip Hop Night Benefit Blackout : OTR / Gente Guasta + guests c/o C.S.O.A. 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Sul palco del C.S.O.A. Askatasuna di corso Regina Margherita 47 Esa a.k.a El Presidente, Polare, Dj Skizo e Dj Vigor ripercorreranno con il loro live \u003Cmark>la\u003C/mark> discografia della formazione dalle origini ai giorni nostri.. Il compito di aprire \u003Cmark>la\u003C/mark> serata è invece affidato a Jolly Boy ( scratch set ), Radici Sotterranee ( da Torino ) e Già Già Love & Cario M ( dalla Calabria ).\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> serata è benefit Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark> ed inizia alle ore 23:30. Non mancate!\r\nA seguire le biografie degli artisti che si esibiranno sul palco.\r\n\r\nOTIERRE aka OTR\r\n\r\nGli Otierre, conosciuti anche come OTR, sono un gruppo hip hop italiano formatosi nel 1991 a Varese.\r\n\r\nInizialmente la crew nasce con l'intento di racchiudere tutte le discipline dell'hip hop e nello stesso tempo di propagarle, \u003Cmark>la\u003C/mark> sigla sta per Originale Trasmissione del Ritmo. Nel 1992 esce il demotape L'anno Della Riscossa, seguito da Ragganodroga. \u003Cmark>La\u003C/mark> crescita dell'hip hop nel settentrione italiano permette l'organizzazione delle prime jam, con tanto di sfide di freestyle e di ballo. In questo contesto l'MC conosce La Pina; molta gente pensa che sia parte integrante degli Otierre, ma in realtà si affianca solamente al gruppo, non entrandone a far parte: ciò viene dimostrato anche dai cd del gruppo, dove ogni traccia in cui è presente \u003Cmark>La\u003C/mark> Pina è affiancata da un FEAT.\r\n\r\nNel 1996 avviene \u003Cmark>la\u003C/mark> fondazione de La Connessione, collettivo che unisce l'hip hop italiano con quello tedesco e belga. Vi collaborano artisti comeTorch e Toni L dalla Germania, Bou e Rival Capone (CNN199 Crew) da Bruxelles. Nel 1997 esce Dalla Sede, come Otierre Feat. \u003Cmark>La\u003C/mark> Pina. Il progetto segna un ottimo successo nell'underground italiano grazie a pezzi come Ce N'è o Rispettane L'Aroma, diventati poi classici del genere. Dopo Dalla Sede i membri della Otierre si dedicano a carriere soliste: in questo contesto Esa e Polare cambiano i loro nomi in El Presidente e Polaroide portando avanti il duo Gente Guasta .\r\n\r\nNel 2008 Esa pubblica il disco solista Tutti gli uomini del presidente,\r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> formazione attuale è composta da Esa aka El Presidente (all'anagrafe Francesco Cellamaro) , Polare aka Polaroide (all'anagrafe Daniele Macchi) , Dj Vigor aka Vigorsoul (all'anagrafe Daniele Bianchi) e Dj Skizo collaboratore di vecchia data del gruppo .\r\n\r\nESA\r\nA.K.A El Presidente, A.K.A. Dj FunkPrez, A.K.A. El Crespo..\r\n\r\nQuando si parla di longevità e consistenza nell'Hip Hop italiano, non si può non citare Esa. Fondatore dei legendari gruppi OTR e Gente Guasta, ha portato l'arte del Rap, \u003Cmark>la\u003C/mark> cultura Hip Hop e \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> alternativa dai network radiofonici, alla televisione e nei club e festival italiani e europei negli ultimi 20 anni.\r\nI dischi considerati pietre miliari sono 'Dalla sede' e '\u003Cmark>La\u003C/mark> \u003Cmark>grande\u003C/mark> truffa del rap' che hanno venduto decine di migliaia di copie e tuttora vantano tantissime views sui portali di video e continuano ad avere vita grazie a internet e ai concerti.\r\nLe skills di Esa sono altissime in tutte le circostanze. Dalle rime ai freestyles, dalle 'hit' alle 'bombe underground', dalla produzione in studio ai dj set, dal rap al funk, del reggae al jazz. Inoltre si distingue nell'ultimo decennio come designer e videomaker indipendente per \u003Cmark>la\u003C/mark> sua creatività e originalità.\r\nHa collaborato con Antonella Ruggiero dei Matia Bazaar, \u003Cmark>la\u003C/mark> Pina, Neffa, Busy Bee, Dj Gruff, Assalti Frontali, Torch, Toni L, Dj StyleWarz, Al Tariq & Problemz, Rival, Africa Unite, Casino Royale e moltissimi altri artisti nuovi e storici della \u003Cmark>musica\u003C/mark> internazionale.\r\n\r\nEsce a gennaio 2011 il nuovo album '100% di getto' mentre è già fuori il progetto All Stars 'Siamesi + Skizo - \u003Cmark>La\u003C/mark> macchina del funk' con Tormento e il veterano Dj Skizo. Molti i progetti in lavorazione e sviluppo, compresi dei fantastici Podcast e album strumentali con l'etichetta indipendente FunkYaMama.\r\n\r\nSempre nel 2011 fonda \u003Cmark>la\u003C/mark> One Man Label 'Captain futuro' dove pubblica i suoi ultimi 20 album tra i quali un nuovo inedito con OTR e un nuovo album dal titolo 'Jump Up'.\r\nDj Skizo aka BAD SKIZO NEWZ, nato a Milano, Italia, comincia \u003Cmark>la\u003C/mark> sua avventura sui giradischi nell' 84 fondando il primo gruppo di Rap della storia italiana RADICAL STUFF creando le basi storiche per \u003Cmark>la\u003C/mark> crescita di una generazione a venire. Negli anni a seguire si consacra come uno dei piu’ grandi produttori Hip Hop nostrani e dj di altissima qualita’ sia nel club che nel live show case. Affina il suo stile di produzione girando a New York dove collabora con svariati produttori e negli anni a seguire produce in Italia gruppi come Gente guasta, OTR, Fucking Camels, \u003Cmark>La\u003C/mark> Pina, Frankie Hinrg, Alienarmy, Kaos, Bungalow Zen, producendo inoltre 3 tra i piu importanti break e beat tools italiani, vince gare nazionali e internazionali come dj. Nel 96 si trasferisce in Australia e collabora in produzione e tour con musicisti di talento indiscusso come Torcha, Hijack, Thorn, Dj Sing, Dj Bonez, facendo dell'Australia \u003Cmark>la\u003C/mark> sua seconda casa artistica. Nel 2001 incontra Mike Patton (Usa) e inizia una tournee e collaborazione che dura un paio di anni nella quale arrichisce il suo bagaglio di creativita’. Collabora come organizzatore per \u003Cmark>la\u003C/mark> DMC italia, ITF italia e Vestax Extravaganza come product manager per Vestax, Gemini, Stanton, Numark, presenzia come show case e dimostratore per SIB (Ita), NAMM (Usa) e ENTECC (Aus). Nel 2006 crea \u003Cmark>la\u003C/mark> piu’ prestigiosa gara per dj, Killa Scratch Combat, studiando un nuovo sistema di sfida tra dj’s. Apre nel 2009 i primi corsi per dj e producers a milano presso ACCADEMIA DEL SUONO. Vanta apparizioni \u003Cmark>su\u003C/mark> canali televisivi come RAI, MTV, ALLMUSIC, CANALE 5, RETEQUATTRO e interviste \u003Cmark>su\u003C/mark> Radio Dee Jay, Radio Popolare e numerose altre. Ha cooprodotto INOKY per \u003Cmark>la\u003C/mark> Warner Bros, il nuovo LP di BUNGALOW ZEN ed il suo LP da solista DJ SKIZO BROKEN DREAMS per \u003Cmark>la\u003C/mark> Relief Recods EU. 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In questi contesti si è occupato di organizzare e condurre corsi di avvicinamento alla professione del disc jockey e di corsi attitudinali sulla cultura Hip Hop per varie istituzioni. Vigor, sin dai primi anni ' 90, nella sua attività di dj e selezionatore musicale ha prestato \u003Cmark>la\u003C/mark> propria opera per svariati locali\r\nin tutta Italia e Svizzera Italiana sia come dj resident che come ospite: (Varese e Provincia: Treno di Mezzanotte, MIV, Tondino, Yan Twiggy, Spiller, Djabari, Lumiere, Film etc / Lugano: Bar Lido, Square, Morandi etc / Novara: Rossini, Apheron, Half & Half, Lollipop /Milano: Rolling Stone, Tunnel, Gasoline, Show Off, Propaganda etc / Vicenza: Palladium, Bologna: Motor Show, Livello 57, Roma:\r\nAcab, Classico, Jive etc) occasionalmente ha lavorato anche in clubs in Olanda, Germania e Belgio.\r\nDurante le sue serate propone prevalentemente \u003Cmark>musica\u003C/mark> black spaziando dall' Hip Hop / R&B più recente ai classici del genere degli anni 80 e 90 fino al Funk / Soul anni 70 e con delle deviazioni verso \u003Cmark>la\u003C/mark> classica House Music, \u003Cmark>la\u003C/mark> Drum & Bass e il Reggae creando così un tappeto sonoro adatto sia alle situazioni più tranquille e rilassate da ascolto sia alle danze più scatenate.",{"matched_tokens":77,"snippet":79,"value":79},[78],"Blackout","Hip Hop Night Benefit \u003Cmark>Blackout\u003C/mark> : OTR / Gente Guasta + guests c/o C.S.O.A. 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Il caso Persichetti (21 minuti) [Radio Cane]: Che la storia e la memoria costituiscano un campo di battaglia non è certo una novità dell’oggi. Tuttavia, è innegabile che una spiccata vocazione psico-poliziesca sia uno dei tratti fondamentali del presente. Per questa ragione, il caso di Paolo Persichetti risulta doppiamente significativo. Il sequestro del suo archivio storico sull’esperienza delle Brigate Rosse e specificatamente sul sequestro Moro non solo mostra il ruolo chiave che quest’ultimo riveste nella riscrittura del passato da parte del Ministero della Verità, quale specchio deformato che si riflette a ritroso sull’intero decennio degli anni Settanta, ma mette in luce anche l’intento fondamentale della “Polizia della storia”: scongiurare la mera pensabilità (foss’anche in chiave storica) della messa in discussione radicale dell’ordine costituito. 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I “fatti di piazza Statuto” li abbiamo raccontati con l’aiuto di:\r\n\r\n* Mario Cavallo, ex operaio FIAT e “testimone dell’epoca”, che ci ha aiutato a ricostruire il contesto operaio di quegli anni;\r\n* Un estratto dall’Archivio RadioTeatro di Radio Onda Rossa il “ReadReading” di e con Tamara Bartolini (voce, drammaturgia) e Michele Baronio (voce, canzoni, sonorizzazioni) che si ispira al libro di Lanzardo di seguito descritto;\r\n* Marco Scavino, storico, che ci ha aiutato a delineare il contesto storico/politico di quegli anni.\r\n\r\nIl filo conduttore della puntata è stato il libro di Dario Lanzardo “La rivolta di Piazza Statuto” (Torino, Luglio 1962, Feltrinelli economica, Milano 1979) dove vengono ricostruiti gli eventi del 1962 a Torino relativi alla protesta operaia per l’accordo separato Fiat col sindacato Uil, nel bel mezzo di uno sciopero generale dei metalmeccanici come non se ne vedevano da anni . Infatti, il corteo che esce dalla fabbrica e si dirige alla sede del sindacato in piazza Statuto sfocia nello scontro molto violento con le unità speciali di polizia chiamate per l’occasione: le unità del battaglione di Padova. In risposta a questa violenta repressione della piazza ne conseguono 3 giorni di scontri, in cui il tema di fabbrica sembra passare in secondo piano rispetto ad una sempre più emergente rabbia popolare che straborda dai rioni e dalle periferie della città, ma che poi donerà negli anni a venire la sua decisiva impronta sul movimento operaio tutto. Dal libro di Lanzardo emerge un quadro contraddittorio dato dalle interviste dei protagonisti, operai e semplici cittadini accorsi nei tre giorni di scontri a sostegno della protesta, e dato dai quotidiani, dalle dichiarazioni dei sindacalisti e politici e osservatori esterni: un quadro che fa emergere le diverse posizioni e anche le manipolazioni delle informazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Rivolta-di-P.za-Statuto-1962FritturaMista19072022_135.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 17 h 8.30 - Due libri su New York (28 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nPresentazione dei libri \"New York regina underground. Racconti dalla Grande Mela\" di Davide Grasso e \"Uomini Talpa\" di Jennifer Toth.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/New-York_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 h 8.30 - Maelstrom, lotta di classe tra il 1960 e 1980 (14 minuti) [Porfido]: \r\nPresentazione del libro \"Maelstrom Scene di rivolta e autorganizzazione di classe in Italia dal 1960 al 1980\" di Salvatore Ricciardi\r\n\r\nIl ventennio 1960-1980 racchiude il ciclo più lungo, per continuità e asprezza, della lotta di classe nell’Italia del secolo scorso. Quella stagione è qui narrata da un militante che ha attraversato una straordinaria molteplicità di esperienze esistenziali e politiche: da quella rivoltosa e spontanea degli scontri di piazza nel dopoguerra a quella della sinistra partitica e sindacale negli anni Sessanta; da quella della costruzione del nuovo sindacalismo di base a quella dell’area dell’autonomia operaia, fino all’approdo nella lotta armata delle Brigate rosse, negli anni Settanta.\r\nUna testimonianza ricca di narrazioni sui principali conflitti sociali di quei due decenni. Una descrizione, non priva di particolari inediti, sull’esperienza delle Brigate rosse di cui l’autore è stato dirigente nella «colonna romana» negli anni precedenti e successivi all’«azione Moro». Ma anche un’analisi rigorosa e profonda sull’istituzione carceraria che l’autore ha ben conosciuto dopo la condanna all’ergastolo. Questo libro di lucida memoria, scritto con linguaggio chiaro e soprattutto sincero, è un contributo prezioso per la futura storicizzazione di un periodo cruciale del nostro Paese.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Maelstorm.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 h 8.30 - Suoni e ritmi da New Orleans (19 minuti) [Radio Blackout]: \r\nApprofondimento sulla musica e la città di New Orleans.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Suoni-e-ritmi-da-New-Orleans_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 h 13 - Contro la scuola in guerra (76 minuti) [Radio Blackout]: Contributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Contro-la-scuola-in-guerra_76.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 10 - Tropicalia (30 minuti) [Radio Blackout]: Storia del movimento tropicalista\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Tropicalia_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 20 - Mondo Rave parte 1 (Titolo originale: Rave ON/OFF – Una storia dagli anni Novanta) (34 minuti) [Radio Cane]: \r\nDove, come e quando ha cominciato a prendere forma quella che comunemente è stata definita “scena rave” in Europa e successivamente in Italia? Quali le sue peculiarità iniziali e quali le sue successive trasformazioni? Ne abbiamo parlato con Pablito El Drito, oggi dj e producer, e a lungo esploratore della scena italiana ai suoi albori.\r\n\r\nIn questa prima parte:\r\n\r\n \tLa prima festa non si scorda mai ovvero inizia l’avventura;\r\n \tMilano a cavallo tra anni Ottanta e Novanta: underground, antagonismo sociale e tecnoutopie ovvero la scena prima del rave;\r\n \tUn passo indietro: dalla prima ondata inglese alle carovane verso l’Est Europa;\r\n \tLe tribe arrivano in Italia: primi techno party e nuove occupazioni\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mondo-rave_1_34-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 20 - Mondo Rave parte 2 (Titolo originale: Rave ON/OFF – Una storia dagli anni Novanta) (30 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nIn questa seconda parte:\r\n\r\n \tI ravers e il “realismo centrosocialista”;\r\n \tI ravers e la cattiva strada;\r\n \tIl suono rave e le sue droghe: una “geneaologia”;\r\n \t“L’affare si ingrossa”: bellezza,limiti e contraddizioni della scena;\r\n \tIl rave del sabato sera ovvero la fine dello stupore\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mondo-rave_2_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 h 10.30 - Maggot Brain (23 minuti) [Radio blackout]:\r\nApprofondimento dedicato all'album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 h 18 - Racconti ovali parte 3 (Titolo originale: Tarvisium Ruggers ed il cammino di Ivan Francescato) (35 minuti) [Luca Wallace Costello]: \r\nPartendo dalla periferia veneta raccontiamo la storia della nascita ed affermazione della Ruggers Tarvisium, squadra dallo spiccato spirito egualitario in cui si fondono socialità, concretezza e talento. Dal vivaio della quale emerge Ivan Francescato, uno dei più grandi giocatori italiani di sempre.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Racconti-ovali3_35.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","21 Gennaio 2024","2024-03-01 18:32:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","BlackHoles dal 15 al 21 gennaio 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Il caso Persichetti (21 minuti) [Radio Cane]: Che \u003Cmark>la\u003C/mark> storia e \u003Cmark>la\u003C/mark> memoria costituiscano un campo di battaglia non è certo una novità dell’oggi. Tuttavia, è innegabile che una spiccata vocazione psico-poliziesca sia uno dei tratti fondamentali del presente. Per questa ragione, il caso di Paolo Persichetti risulta doppiamente significativo. Il sequestro del suo archivio storico sull’esperienza delle Brigate Rosse e specificatamente sul sequestro Moro non solo mostra il ruolo chiave che quest’ultimo riveste nella riscrittura del passato da parte del Ministero della Verità, quale specchio deformato che si riflette a ritroso sull’intero decennio degli anni Settanta, ma mette in luce anche l’intento fondamentale della “Polizia della storia”: scongiurare \u003Cmark>la\u003C/mark> mera pensabilità (foss’anche in chiave storica) della messa in discussione radicale dell’ordine costituito. In questo contributo audio, Persichetti ci narra della vicenda che lo ha coinvolto, dei suoi tratti surreali e dei suoi molteplici risvolti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Storia-Persichetti_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 h 12.30 - Rivolta di p.za Statuto 1962 (135 minuti) [Frittura Mista | Radiofabbrica]: Correva l’anno 1962 nei giorni 7, 8 e 9 luglio, sessant’anni fa, e a Torino c’era uno sciopero operaio di popolo che ha tenuto in scacco \u003Cmark>la\u003C/mark> città per 3 giorni. I “fatti di piazza Statuto” li abbiamo raccontati con l’aiuto di:\r\n\r\n* Mario Cavallo, ex operaio FIAT e “testimone dell’epoca”, che ci ha aiutato a ricostruire il contesto operaio di quegli anni;\r\n* Un estratto dall’Archivio RadioTeatro di Radio Onda Rossa il “ReadReading” di e con Tamara Bartolini (voce, drammaturgia) e Michele Baronio (voce, canzoni, sonorizzazioni) che si ispira al libro di Lanzardo di seguito descritto;\r\n* Marco Scavino, storico, che ci ha aiutato a delineare il contesto storico/politico di quegli anni.\r\n\r\nIl filo conduttore della puntata è stato il libro di Dario Lanzardo “\u003Cmark>La\u003C/mark> rivolta di Piazza Statuto” (Torino, Luglio 1962, Feltrinelli economica, Milano 1979) dove vengono ricostruiti gli eventi del 1962 a Torino relativi alla protesta operaia per l’accordo separato Fiat col sindacato Uil, nel bel mezzo di uno sciopero generale dei metalmeccanici come non se ne vedevano da anni . Infatti, il corteo che esce dalla fabbrica e si dirige alla sede del sindacato in piazza Statuto sfocia nello scontro molto violento con le unità speciali di polizia chiamate per l’occasione: le unità del battaglione di Padova. In risposta a questa violenta repressione della piazza ne conseguono 3 giorni di scontri, in cui il tema di fabbrica sembra passare in secondo piano rispetto ad una sempre più emergente rabbia popolare che straborda dai rioni e dalle periferie della città, ma che poi donerà negli anni a venire \u003Cmark>la\u003C/mark> sua decisiva impronta sul movimento operaio tutto. Dal libro di Lanzardo emerge un quadro contraddittorio dato dalle interviste dei protagonisti, operai e semplici cittadini accorsi nei tre giorni di scontri a sostegno della protesta, e dato dai quotidiani, dalle dichiarazioni dei sindacalisti e politici e osservatori esterni: un quadro che fa emergere le diverse posizioni e anche le manipolazioni delle informazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Rivolta-di-P.za-Statuto-1962FritturaMista19072022_135.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 17 h 8.30 - Due libri \u003Cmark>su\u003C/mark> New York (28 minuti) [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>]:\r\n\r\nPresentazione dei libri \"New York regina underground. Racconti dalla \u003Cmark>Grande\u003C/mark> Mela\" di Davide Grasso e \"Uomini Talpa\" di Jennifer Toth.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/New-York_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 h 8.30 - Maelstrom, lotta di classe tra il 1960 e 1980 (14 minuti) [Porfido]: \r\nPresentazione del libro \"Maelstrom Scene di rivolta e autorganizzazione di classe in Italia dal 1960 al 1980\" di Salvatore Ricciardi\r\n\r\nIl ventennio 1960-1980 racchiude il ciclo più lungo, per continuità e asprezza, della lotta di classe nell’Italia del secolo scorso. Quella stagione è qui narrata da un militante che ha attraversato una straordinaria molteplicità di esperienze esistenziali e politiche: da quella rivoltosa e spontanea degli scontri di piazza nel dopoguerra a quella della sinistra partitica e sindacale negli anni Sessanta; da quella della costruzione del nuovo sindacalismo di base a quella dell’area dell’autonomia operaia, fino all’approdo nella lotta armata delle Brigate rosse, negli anni Settanta.\r\nUna testimonianza ricca di narrazioni sui principali conflitti sociali di quei due decenni. Una descrizione, non priva di particolari inediti, sull’esperienza delle Brigate rosse di cui l’autore è stato dirigente nella «colonna romana» negli anni precedenti e successivi all’«azione Moro». Ma anche un’analisi rigorosa e profonda sull’istituzione carceraria che l’autore ha ben conosciuto dopo \u003Cmark>la\u003C/mark> condanna all’ergastolo. Questo libro di lucida memoria, scritto con linguaggio chiaro e soprattutto sincero, è un contributo prezioso per \u003Cmark>la\u003C/mark> futura storicizzazione di un periodo cruciale del nostro Paese.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Maelstorm.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 h 8.30 - Suoni e ritmi da New Orleans (19 minuti) [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>]: \r\nApprofondimento sulla \u003Cmark>musica\u003C/mark> e \u003Cmark>la\u003C/mark> città di New Orleans.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Suoni-e-ritmi-da-New-Orleans_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 h 13 - Contro \u003Cmark>la\u003C/mark> scuola in guerra (76 minuti) [Radio \u003Cmark>Blackout]: \u003C/mark> Contributi dal ciclo di incontri Morsi: contro \u003Cmark>la\u003C/mark> scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per \u003Cmark>la\u003C/mark> gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti \u003Cmark>su\u003C/mark> scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è \u003Cmark>la\u003C/mark> società tutta, interamente mobilitata alla guerra. \u003Cmark>La\u003C/mark> scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe \u003Cmark>la\u003C/mark> relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, \u003Cmark>la\u003C/mark> penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>Blackout\u003C/mark> House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Contro-la-scuola-in-guerra_76.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 10 - Tropicalia (30 minuti) [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>]: Storia del movimento tropicalista\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Tropicalia_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 20 - Mondo Rave parte 1 (Titolo originale: Rave ON/OFF – Una storia dagli anni Novanta) (34 minuti) [Radio Cane]: \r\nDove, come e quando ha cominciato a prendere forma quella che comunemente è stata definita “scena rave” in Europa e successivamente in Italia? Quali le sue peculiarità iniziali e quali le sue successive trasformazioni? Ne abbiamo parlato con Pablito El Drito, oggi dj e producer, e a lungo esploratore della scena italiana ai suoi albori.\r\n\r\nIn questa prima parte:\r\n\r\n \t\u003Cmark>La\u003C/mark> prima festa non si scorda mai ovvero inizia l’avventura;\r\n \tMilano a cavallo tra anni Ottanta e Novanta: underground, antagonismo sociale e tecnoutopie ovvero \u003Cmark>la\u003C/mark> scena prima del rave;\r\n \tUn passo indietro: dalla prima ondata inglese alle carovane verso l’Est Europa;\r\n \tLe tribe arrivano in Italia: primi techno party e nuove occupazioni\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mondo-rave_1_34-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 20 - Mondo Rave parte 2 (Titolo originale: Rave ON/OFF – Una storia dagli anni Novanta) (30 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nIn questa seconda parte:\r\n\r\n \tI ravers e il “realismo centrosocialista”;\r\n \tI ravers e \u003Cmark>la\u003C/mark> cattiva strada;\r\n \tIl suono rave e le sue droghe: una “geneaologia”;\r\n \t“L’affare si ingrossa”: bellezza,limiti e contraddizioni della scena;\r\n \tIl rave del sabato sera ovvero \u003Cmark>la\u003C/mark> fine dello stupore\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mondo-rave_2_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 h 10.30 - Maggot Brain (23 minuti) [Radio \u003Cmark>blackout\u003C/mark>]:\r\nApprofondimento dedicato all'album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 h 18 - Racconti ovali parte 3 (Titolo originale: Tarvisium Ruggers ed il cammino di Ivan Francescato) (35 minuti) [Luca Wallace Costello]: \r\nPartendo dalla periferia veneta raccontiamo \u003Cmark>la\u003C/mark> storia della nascita ed affermazione della Ruggers Tarvisium, squadra dallo spiccato spirito egualitario in cui si fondono socialità, concretezza e talento. Dal vivaio della quale emerge Ivan Francescato, uno dei più grandi giocatori italiani di sempre.\r\n\r\n\r\n[audio 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\r\n\r\nLa trasmissione di oggi la abbiamo fatta in compagnia di Franco Ranghino che ha presentato il nuovo album musicale, autoprodotto da Crac autoproduzioni sotterranee:\r\n\r\nSOLO DENTRO UN SOGNO.\r\n\r\nSOLO DENTRO UN SOGNO è un lavoro del progetto musicale torinese Crac Autoproduzioni Sotterranee a cui ha portato il suo importante contributo vocale Raffaello Regoli, già ideatore e direttore artistico della Rassegna di Musica Diversa Omaggio a Demetrio Stratos che per anni ha avuto luogo tra Alberone e Cento, nonché protagonista di vari progetti musicali e teatrali attraverso la Compagnia Teatro Ribelle.\r\nFranco ci ha accompagnato snocciolando brano per brano analizzando i testi e la musica anche perché lui nel progetto musicale non è solo alle tastiere e alla voce:\r\n\r\n1) NEL VENTO alcune voci raccontano indicando la direzione…\r\n\r\n2) INCONTRO (23 novembre 2002) mentre un corteo operaio si dirigeverso la stazione di Porta Nuova per bloccarla, passato e futuro si sfiorano in un magico abbraccio.\r\n\r\n3) DIRE…NON DIRE dal maggio francese a Torino racconti sul ’68 con voci di Jean-Paul Sartre e del leader dei Vichinghi di Architettura.\r\n\r\n4) AGGUATI URBANI contro l’omologazione del pensiero debole… tra il mancamento di forze, l’abbattimento fisico e morale, tra il modo sleale e coperto per conseguire uno scopo, il raggiro e l’imbroglio dell’intrigo…si aggira un’ambigua utopia…\r\n\r\n5) OTTOBRE come in una vendemmia un po’ tardiva dopo la presa del Palazzo d’Inverno vengono assaltate perfino le cantine dello Zar… anchese la storia poi finirà male…\r\n\r\n6) SOGNO DI BUENAVENTURA lo sviluppo del capitalismo porta con sé lala crescita della coscienza degli sfruttati e dell’utopia per un mondo migliore… fino all’apoteosi della rivoluzione proletaria. Riecheggia seppur brevemente un passaggio famoso di “Figli dell’officina” attribuita a Giuseppe Raffaeli e Giuseppe del Freo, prima della fatidica frase che Buenaventura Durruti riservò a Pierre Van Passen che lo stava intervistando per il Toronto Daily Star nell’ottobre del 1936.\r\n\r\n7) VERSO FRANKENHAUSEN ipotetico parallelismo storico tra la sconfitta subita dai contadini della Turingia guidati da Thomas Muntzer nel lontano 1525 e gli operai Fiat (di cui tra l’altro molti immigrati dal sud e di origine contadina) nell’autunno del 1980 nella nostra città. Due sconfitte storiche, accomunate però anche nei suoi protagonisti da un’immensa speranza di liberazione sociale ed entusiastico ideale per una società senza classi e senza proprietà.\r\n\r\n8) SOTTERRANEI esplorazione sonora sulla condizione dell’individuo frammentato, alienato e nevrotizzato dai distacchi e dal restringersi della socialità in conseguenza di emarginazione, dipendenza estrema o privazione della libertà (ricovero coatto, reclusione) in cui si alternano disperazione, desiderio di fuga e speranza in un ipotetico futuro.\r\n\r\n9) ECLISSI, introdotta da versi tratti da “Poema del Male” e da “Al di sopra dell’Arco” di Abele Ricieri Ferrari detto Renzo Novatore, rivoluzionario, poeta e filoso anarchico, protagonista delle lotte di resistenza all’ascesa del fascismo nello spezzino e in seguito membro della banda di Sante Pollastri, si avventura negli abissi di una possibile scelta estrema dove il mondo conosciuto scompare.\r\n\r\n10) CONTROMACCHINAZIONE allontanamento repentino da una condizione di falsa autoreferenzialità che spinge l’essere umano a perdere il senso dei conflitti e a trasformarsi in una sorta di cyborg acquiescente e sottomesso ai meccanismi di relazione indotti dal potere.\r\n\r\n11) TARGET 1999 con l’esacerbarsi del conflitto in Ucraina il mainstream cerca di avvalorare la tesi del ritorno della guerra in Europa dopo il 1945. Ma in verità gli USA (di cui per sottolineare il ruolo nefasto, come già fece Jimi Hendrix per il Vietnam, risuonano le note di “Star Splanged Banner”) e i loro alleati nella NATO la guerra guerreggiata nel vecchio continente\r\nl’hanno già portata con tanto di morti, feriti e mutilati parecchi anni fa nella ex-Jugoslavia. Potremo essere a pochi minuti dalla mezzanotte…in un attimo che la vita può trasformarsi in un incubo…\r\n\r\n12) LABIRITIchePASSIONI benché l’area dell’”impossibile” sembra ridursi sempre più, il grande sogno dei dannati della terra resta indissolubile. Tra passati frantumati, sogni di cartone, fiori spezzati, disseminazione dei corpi , dematerializzazione dell’arte dell’artista, autocannibalizzazione delle classi dirigenti, viaggi virtuali, allucinazioni cyberpunk, visioni fuoriluogo, apparizioni… la nascita di nuove comunità capaci di un nuovo assalto al cielo resta, non solo una possibilità, ma una necessità.\r\n\r\n13) RICORDO questa breve frase pronunciata dal Comandante Ernesto Che Guevara ci introduce al pezzo successivo.\r\n\r\n14) ArROCCO mossa difensiva di fronte al muro che separa spesso il sogno e l’utopia dalla realtà. Alle volte i primi due possono creare brecce nel muro, ma molto più spesso sono le tragedie di una realtà devastante ad avere il sopravvento. L’essere umano può trovarsi in difficoltà a controllare questo contrasto lacerante …l’autodistruzione ne può essere una possibile conseguenza.\r\n\r\n15) LA DANZA DELLO SPETTRO nel mondo della globalizzazione i grandi flussi migratori rimettono all’ordine del giorno i problemi della redistribuzione delle risorse e dell’uguaglianza tra gli esseri umani. Riattualizzando così una vecchia frase di Karl Marx e Friedrich Engels.\r\n\r\n16) RITORNO mini suite costituita da 7 piccoli movimenti: 1) Il ricordo, 2) l’origine, 3) la nostalgia, 4) il lampo e il tuono della rivelazione, 5) il ritorno, 6) il lampo e il tuono della visione, 7) il re-incontro.\r\n\r\n17) 14 APRILE 2023 …quando il vento…\r\n\r\nIl CD lo trovate da subito nella distro di Radio Blackout e su www.sostieniradioblackout.org cioè contribuirà a finanziare la vostra radio preferita.\r\nInoltre per i 20 anni della nostra trasmissione l'album presentato oggi SOLO DENTRO UN SOGNO verrà suonato live negli studi di Radio Blackout il 21 DICEMBRE 2024 in via Cecchi 21/A\r\n\r\nTutto benefit Radio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_01_10_Presentazione-integrale-dellalbum-Solo-dentro-un-sogno-con-ospite-in-studio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","21 Ottobre 2024","2024-10-22 23:32:36","frittura mista|radio fabbrica 1/10/2024",1729469502,[267],[341],{"post_content":575},{"matched_tokens":576,"snippet":577,"value":578},[78,198,72],"subito nella distro di Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark> e \u003Cmark>su\u003C/mark> www.sostieniradioblackout.org cioè contribuirà a finanziare \u003Cmark>la\u003C/mark> vostra radio preferita.\r\nInoltre per"," \r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> trasmissione di oggi \u003Cmark>la\u003C/mark> abbiamo fatta in compagnia di Franco Ranghino che ha presentato il nuovo album musicale, autoprodotto da Crac autoproduzioni sotterranee:\r\n\r\nSOLO DENTRO UN SOGNO.\r\n\r\nSOLO DENTRO UN SOGNO è un lavoro del progetto musicale torinese Crac Autoproduzioni Sotterranee a cui ha portato il suo importante contributo vocale Raffaello Regoli, già ideatore e direttore artistico della Rassegna di \u003Cmark>Musica\u003C/mark> Diversa Omaggio a Demetrio Stratos che per anni ha avuto luogo tra Alberone e Cento, nonché protagonista di vari progetti musicali e teatrali attraverso \u003Cmark>la\u003C/mark> Compagnia Teatro Ribelle.\r\nFranco ci ha accompagnato snocciolando brano per brano analizzando i testi e \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> anche perché lui nel progetto musicale non è solo alle tastiere e alla voce:\r\n\r\n1) NEL VENTO alcune voci raccontano indicando \u003Cmark>la\u003C/mark> direzione…\r\n\r\n2) INCONTRO (23 novembre 2002) mentre un corteo operaio si dirigeverso \u003Cmark>la\u003C/mark> stazione di Porta Nuova per bloccarla, passato e futuro si sfiorano in un magico abbraccio.\r\n\r\n3) DIRE…NON DIRE dal maggio francese a Torino racconti sul ’68 con voci di Jean-Paul Sartre e del leader dei Vichinghi di Architettura.\r\n\r\n4) AGGUATI URBANI contro l’omologazione del pensiero debole… tra il mancamento di forze, l’abbattimento fisico e morale, tra il modo sleale e coperto per conseguire uno scopo, il raggiro e l’imbroglio dell’intrigo…si aggira un’ambigua utopia…\r\n\r\n5) OTTOBRE come in una vendemmia un po’ tardiva dopo \u003Cmark>la\u003C/mark> presa del Palazzo d’Inverno vengono assaltate perfino le cantine dello Zar… anchese \u003Cmark>la\u003C/mark> storia poi finirà male…\r\n\r\n6) SOGNO DI BUENAVENTURA lo sviluppo del capitalismo porta con sé lala crescita della coscienza degli sfruttati e dell’utopia per un mondo migliore… fino all’apoteosi della rivoluzione proletaria. 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L’essere umano può trovarsi in difficoltà a controllare questo contrasto lacerante …l’autodistruzione ne può essere una possibile conseguenza.\r\n\r\n15) \u003Cmark>LA\u003C/mark> DANZA DELLO SPETTRO nel mondo della globalizzazione i grandi flussi migratori rimettono all’ordine del giorno i problemi della redistribuzione delle risorse e dell’uguaglianza tra gli esseri umani. Riattualizzando così una vecchia frase di Karl Marx e Friedrich Engels.\r\n\r\n16) RITORNO mini suite costituita da 7 piccoli movimenti: 1) Il ricordo, 2) l’origine, 3) \u003Cmark>la\u003C/mark> nostalgia, 4) il lampo e il tuono della rivelazione, 5) il ritorno, 6) il lampo e il tuono della visione, 7) il re-incontro.\r\n\r\n17) 14 APRILE 2023 …quando il vento…\r\n\r\nIl CD lo trovate da subito nella distro di Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark> e \u003Cmark>su\u003C/mark> www.sostieniradioblackout.org cioè contribuirà a finanziare \u003Cmark>la\u003C/mark> vostra radio preferita.\r\nInoltre per i 20 anni della nostra trasmissione l'album presentato oggi SOLO DENTRO UN SOGNO verrà suonato live negli studi di Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark> il 21 DICEMBRE 2024 in via Cecchi 21/A\r\n\r\nTutto benefit Radio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_01_10_Presentazione-integrale-dellalbum-Solo-dentro-un-sogno-con-ospite-in-studio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[580],{"field":82,"matched_tokens":581,"snippet":577,"value":578},[78,198,72],2889111915504599000,{"best_field_score":584,"best_field_weight":90,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":42,"score":585,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":42},"3324293939200","2889111915504599153",{"document":587,"highlight":607,"highlights":612,"text_match":615,"text_match_info":616},{"comment_count":42,"id":588,"is_sticky":42,"permalink":589,"podcastfilter":590,"post_author":592,"post_content":593,"post_date":594,"post_excerpt":48,"post_id":588,"post_modified":595,"post_thumbnail":596,"post_title":597,"post_type":169,"sort_by_date":598,"tag_links":599,"tags":603},"70316","http://radioblackout.org/podcast/overjoy-63/",[591],"OverJoy","azizpablo","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2021.07.13-16.10.00-OJ63_escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTorino, Martedì 13 Luglio 2021, OverJoy 63 [S6E4]\r\n\r\nIn questa penultima puntata prima della pausa estiva dalle dirette trasmesse da via Cecchi 21/A, durante le due ore di OverJoy, il contenitore Roots'n'Dub di Radio Blackout, si espone un sacco di buona musica e la prima parte di una intervista estratta dal blog Musik-Line a Ras Kush, executive della Black Redeption, etichetta rasta di Brooklyn NY.\r\n\r\nLa scaletta include i brani di Miraflowers nel preludio, poi dopo la consueta sigla di Danny Red si incomincia con i Gladiators, gli Steel Pulse, Kenny Knotts, Bush Chemists, Lone Ark, Gregory Isaacs, Jonah Dan, Abassi All Stars, Iron Dubz, Vibronics ed una preziosa anteprima del prossimo disco della Black Redemption con Johnny Clarke e Dennis Rootical. Si conclude con un remix di Mala dei Last Poets, un mix insolito di Steppin' Razor di Peter Tosh, Albo, Mawyd e si finisce con Martin Campbell.\r\n\r\nQua di seguito la prima parte dell'intervista a Ras Kush, il suono di Brooklyn\r\n\r\nRas Kush è uno dei principali ambasciatori del dub britannico negli Stati Uniti, come sound-man, produttore e architetto dell'etichetta discografica Black Redemption. Ci siamo incontrati per la prima volta nel 1999; lui lavorava a Jammyland, allora il più importante negozio di reggae del Lower East Side, e io stavo scavando per cercare qualche disco interessante. Abbiamo parlato di dub e sound system, e da quella consversazione iniziammo a collaborare. È sempre stato una miniera di conoscenze, quindi l'altro giorno ho approfittato della sua visita a Berlino per chiedergli un'intervista. Ci siamo seduti di fronte ad uno stufato di fagioli neri e abbiamo iniziato la conversazionew. Ecco la trascrizione: una putiferio di informazioni riguardanti il suo background musicale e la sua evoluzione, di hip hop e reggae nella Brooklyn degli anni '80, gli stili di percussioni e la loro relazione con il rituale, i suoi incontri con Wackie's e il dub britannico, l'evoluzione del sound system e dell'etichetta Black Redemption, e di molte altre questioni. \r\n\r\n\"Fin dalla mia infanzia, trascorsa in Haiti, ho sempre amato la musica. Da bambino, avevo un piccolo pianoforte, una batteria giocattolo, una chitarra giocattolo: questi erano i miei giocattoli preferiti. Mi piaceva cantare e ballare e inventavo anche coreografie sui brani che passavano alla radio. C'erano i compas, la musica originale dei compas, io ho sempre amato i compas; perchè suonano anche musica originale delle Antille, musica di tutti i Caraibi, musica afro-francofona. In realtà non mi piace il termine \"afro-francofono\": è musica africana, fatta da persone che sono state colonizzate dai francesi, e quindi parlano questa lingua, cantano e comunicano in un vernacolo simile. Musica africana, musica tribale e voodoo, questi erano i diversi modelli di percussioni associate ai diversi riti cerimoniali. Alcune musiche hanno un pattern di batteria caratteristico, altre tribù ottengono i loro ritmi dalle miscelazioni di diverse tradizioni e stili, e infine ci si ritrova con un sacco di ritmi originari dello stesso luogo. Sviluppano, evolvono e producono questa musica che viene poi diffusa e condivisa, quindi immagino che questi luoghi colonizzati dalla Francia abbiano tribù simili e ritmi tribali simili: tutto ciò è diventato caratteristico delle composizione musicali di quest'area e lo ha reso inerente a tutti questi popoli: quindi che tu vada in Martinica, Guadalupa, Antille, ad Haiti... tutti suonano ai caraibi come in Africa. Ho ascoltato questo tipo di musica, compas e molta altra, e poi reggae reggae reggae, tanta musica giamaicana. La prima volta che ho sentito Bob Marley fu con mio padre, avevo cinque o sei anni. Ricordo che abbiamo stavamo attraversando il paese da Port au Prince a Saint-Marc, e per tutto il tempo in sottofondo c'era Bob: fu così che la musica di Bob Marley mi conquistò. Poi c'erano moltissime persone ad Haiti che sono state influenzate da Bob, tra tutti mi ricordo un artista chiamato Ti Mano, che alla fine degli anni 70 fece alcuni pezzi reggae, sia in creolo e sia in inglese. \r\n\r\nSono nato a New York, ma sono stato portato ad Haiti quando ero molto giovane perché i miei genitori hanno preferito il sistema di educazione e istruzione caraibico più di quello che sarebbe stato disponibile per me a Brooklyn in quel periodo. Ho vissuto ad Haiti fino all'età di 11 anni, ma venivo a New York ogni estate. Avevo molti cugini là, per la maggior parte nati e cresciuti a Brooklyn alla fine degli anni '70, vivevano nel ghetto ed erano appassionati di hip hop. e così senza rendermene conto entrai nella scena dell'hip hop più hardcore, quello con lo stile del sound system afroamericano, tutto grazie per i miei cugini. Io ero più piccolo di loro e li seguivo in tutto e per tutto, da casa fino alle yard dove montavano i sound rubando l'elettricità pubblica. I giamaicani erano i più infogati in questa scena.\r\n\r\nQuando venivo a New York stavo a casa di mia mamma, a St. Marks, lungo Nostrand Avenue, Dread Central. Ovviamente, dato che era una zona di spaccio selvaggio, mia mamma mi ha sempre vietato di frequentare certi posti, dicendomi che se fossi passato di là sarei diventato un criminale istantaneamente. Arrivai a New York a 11 anni, a quel tempo ascoltavo di tutto... la mia stazione preferita era 1190 WLIB, eccellente per la promozione della musica e della cultura caraibica: era di proprietà di un nero ed era gestita fondamentalmente dal movimento politico nero di estrazione clandestina. A volte, nei fine settimana,a tarda notte, ricevevi programmi caraibici, e quindi i miei genitori ascoltavano il programma haitiano la domenica, e subito dopo iniziavano con musica calypso, soca, e poi c'è il reggae. Quindi capite che era una ampia varietà di musica. Da quando mi sono trasferito a New York questa radio è stata un mio punto fermo. Più tardi, verso l'84/'85, quando Yellowman divenne famoso, molti DJ hip hop iniziarono a suonare Yellowman. Ricordo che DJ Red Alert, dopo che uscì Sleng Teng, mise il riddim ogni sabato sera all'interno dei sui mix che di base erano hip hop. Poi iniziò tutta questa mescolanza tra reggae e hip hop, con Just Ice, Boogie Down Productions... Nell'hip hop c'è un aspetto spirituale, un movimento di strada urbano di base. Proprio come nel reggae che è intriso di cultura rasta, l'hip hop ha una cultura che io sapevo ispirarsi alla Five-Percent Nation of Gods and Earths. Molti dei codici spirituali, i codici disciplinari coinvolti nella musica hip hop, breakdance, in tutta quella roba, sono stati messi indotti da queste persone. Sia chiaro che inizialmente questo movimento non aveva nulla a che fare con i soldi: solo da quando la musica hip hop è stata portata a livello commerciale è diventata qualcosa di diverso. Quando dico Just Ice, mi viene in mente tutto quel movimento. Afrika Bambaataa Zulu Nation è tutto questo, si stava staccando dalla Nation of Islam, sta uscendo dalla lotta progressista dei neri, dallo sviluppo urbano, e tutta quella roba. Quindi la musica hip hop è un movimento che è scaturito da tutto ciò, ma è stato acquisito dalle nuove generazioni e trasformato in qualcos'altro.\r\n\r\nSono felice di aver visto e vissuto una parte di esso. Molte di queste persone hanno preso molto dal reggae o dai rasta, amano le erbe, e quindi han dato luogo a questa cultura incrociata, ed è da qui che il reggae è entrato nell'hip hop. C'era un piccolo segmento di reggae hip hop che stava nacendo. Ma Sleng Teng... Sleng Teng ha frantumato tutto. Quando è uscito Sleng Teng, non c'era stato niente di simile fino a d allora. Ricordo che a New York, tutto era semplicemente esasperato, ogni volta che sentivi Sleng Teng passare da un altoparlante ... ricordo che Sleng Teng era la hit. Quando Sleng Teng partiva, tutti erano consapevoli che in quel momento a Brooklyn, a New York e in tutto il monddo non c'era nulla di simile. E' stato un boom! Anche Super Cat, con Boops, Boops era enorme. Se andavi ad una festa hip hop in qualche seminterrato, al parco o nei cortili, sentivi sta roba. Quando suonavano sti pezzi, tutti dicevano \"This is the shit!\" A quel punto io ero completamente infognato. Per quanto riguarda la musica dancehall, per quanto riguarda la musica della gente, questo era tutto. E in quel momento ho iniziato a prendnere la musica sul serio. Ho iniziato a comprare dischi non appena ho potuto, nei primi anni '80, un singolo costava tipo 75 centesimi... Così ho iniziato la mia collezione, non avevo la consoslle ma i miei cugini più grandi avevano i piatti e organizzavano feste, e mi piaceva mettere i miei dischi alle loro feste perché era una grande opportunità per un giovincello come me.\r\n\r\nA 14 anni nella città di New York puoi lavorare per il New York City Youth Employment, e così mi misi a lavorare ogni estate per mettere da parte qualche soldo e potermi comprare i giradischi. Poi imparai a contare le battute, ad abbinare i beat, a mixare, a catturare il ritmo, tutto con due giradischi con un mixer. -\r\n\r\nQuindi quando ho iniziato a fare il DJ mettevo Boops, Sleng Teng, quelle cose a nastro. Quella era la musica che faceva per me. Mi piaceva anche il rap, mi piaceva Slick Rick, mi piaceva Lovebug Starski, mi piaceva tutto ciò che suonava funky fresh. I miei cugini facevano feste nei basement, e ovviamente non mi lasciavano suonare duurante i pienoni, ma quando non c'era nessuno, potevo mettere qualchhe disco, e poter sentire la mia musica ad un volume esagerato mim gasava anche se la festa non era ancora iniziata. E tutto ciò è stato molto gratificante.\r\n\r\nPoi, quando ho iniziato a fare le cose in grande, avevo una piccola troupe. Giravo con Sammy D, che faceva il beatbox, andavamo alla stessa scuola, anche lui è di genitori haitiani, avevamo molto in comune. Sammy era infognato di Bob un po' più pesantemente di quanto non fossi io a quel tempo. Ci siamo evoluti insieme, sai, conoscendo sempre di più la musica, conoscendo suoni diversi. A 16 anni sono diventato politicamente consapevole e cosciente, prima con una prospettiva di persona di colore arrabbiata sulla storia, sul sistema e su quello che vedevo in TV. Ero del ghetto. E gran parte del mio risveglio cosciente proveniva da cose che ricevevo dalla strada, da persone della Five-Percent Nation che erano coinvolte nell'hip hop. È lì che la scienza, la conoscenza, l'informazione, la saggezza, la storia, il reale veniva trasmessa in quel modo. KRS-One penso sia un ottimo esempio di un risultato del bene che c'era, ma, una volta che i media l'hanno comprato, gli hanno ucciso la vibe. C'erano ancora band come Brand Nubian negli anni '90, e immagino che siano ancora lì, ma essendo diventato tutto così commerciale, non credo sia più efficace. Ma comunque, attraverso questa coscienza, incominciai ad evolvermi in un pensiero più globale ... Il sistema fa schifo a molti livelli, è come una cosa organizzata. Poi capisci che non sono solo i neri la vittima. Mi sono interessato all'intera faccenda del Vietnam, al sistema capitalista e a come sia fottuto. Penso che venendo da una prospettiva del ghetto sia molto allettante pensare che non ci sia una classe. Ero attratto dal comunismo. Non so se può essere realizzabile o no. Ma comunque, tutte questi fatti mi hanno fatto entrare a far parte di una musica che in qualche modo fosse relativa a quel pensiero. E poi, attraverso l'hip hop e i beat, e suonando beat su cui cacciare rime, inizi a cercare beat, e quando inizi a cercare beat entri in diversi tipi di dischi, dischi new wave, dischi che normalmente non compreresti per l'artista ma li compri a causa della musica che in essi è contenuta. Quindi vieni esposto a un diverso tipo di musica. Così il mio interesse si è sviluppato. E poi verso la fine degli anni '80, all'inizio degli anni '90, sono diventato Rasta, sono come rinato, vivendo come una persona Rasta. E anche musicalmente ero diverso. \r\n\r\nPenso di essere andato in uno studio e di aver registrato per un produttore, facendo rime, ho fatto una rima su un riddim hip hop e qualche influenza reggae, una combinazione con un ragazzo di nome Valentine, una roba mai puibblicata. Tutto senza soldi. Poi Ho fatto una cosa per Countryman, questo ragazzo di nome Countryman, era a Bed Stuy, aveva un sound e uno studio. Aveva un DJ tosto nel suo sound, non so se ha mai fatto fiasco, era di Trinidad, faceva speed rap, era cattivo, cattivo! Avrei sempre voluto vedere lui e Papa San cimentarsi faccia a faccia. Cattivo! malvagio! Ho dimenticato il suo nome, amico. Ho anche fatto il mic man per Soul Boys, che era un sound system che è stato forse il primo grande sistema audio con cui sono stato coinvolto. Un sound enorme. Il ragazzo era della Dominica, viveva in Inghilterra, si è dedicato al sound system nei primi anni '70, è tornato a New York e ha suonato tutta la musica, reggae, soul, qualunque cosa, con un sound gigante, in stile caraibico. Ero coinvolto in quel sound, ero presente, aiutavo a trasportare le casse, poi stavo al microfono. Ero una delle persone al microfono, a volte l'unica persona al microfono. Il DJ era il famigerato Ashworth Doe, Ash the Hyper Freak. Un sacco di gente della musica dance gli attribuisce un sacco di nomi e affari, compagnie come Wild Pitch, Soul Kitchen, vengono tutte da Ash. Quando ero un adolscente ribelle, a 16 anni, ho lasciato casa per un periodo, e molte di quelle volte le ho passate dormendo sul divano di Ash. Ogni stanza era solo pieana di dischi, di cumuli di dischi, di tutti i tipi, reggae, soul, jazz, tutto. Ash era un vero sound system, musica, produzione, tutto, educazione. Ho cantato per lui con Valentine. Nemmeno io so cosa ne sia uscito fuori. E ovviamente non era sempre denaro, perché stavo imparando d ero molto felice, molto grato per questo. Poi ho iniziato a distribuire dischi tra i DJ, andando in posti dove potevo trovare dischi in stock, e riuscivo a battere sul tempo alcuni negozi di dischi nella vendita ai DJ. Così ho provato a creare un piccolo pool di DJ per cercare di farmi un business. Mi stavo dedicando all'hip hop ma soprattutto al reggae, nuovi pezzi e poi alcuni pezzi di Studio 1 che tutti volevano, perché a quel tempo i ritmi erano sempre come un remake, quindi la gente voleva sempre ottenere l'originale. Quindi, se stavi organizzando una festa, potevi rimanere su un riddim per un sacco di tempo, potevi passare dal più attuale al più antico, erà così lo stile dei dj che suonavano sta musica. Ho cercato di raggiungere quanti più DJ possibile, per avere sempre più clienti. Ed è in quel periodo che ho scoperto la musica di Wackie. Mi è piaciuto molto il suo suono. Il modo in cui suonava quella musica era proprio come fosse terrore per me, terrore, pesante, oscuro, spirituale, mii piaceva come suonava. Lui era nel Bronx, aveva un negozio di dischi, aveva tutti questi dischi lì, dischi che nessuno voleva... \r\n\r\nA me è davvero piaciuto, e non riuscivo a capire perché alle masse non piacesse. Hanno detto su di lui ogni tipo di merda, una persona in particolare mi ha detto \"Dread, la musica non finisce mai\". E ho avuto lezioni. Ho avuto molte lezioni, proprio perché queste persone avevano negozi di dischi e si rispondevano al fatto che provavo a vendere loro questi dischi. Provavo a venderli a loro perché ero tipo, \"Wow, non ce l'hai qui, questo è super\". E fondamentalmente loro sapevano di non avere quella musica, ma la snobbavano dicendomi che non è completa, non è finita, è dura, non è lucidata, non è vendibile, non è non è non è.... Insomma non gli piaceva. Quando lo mettevano su dicevano, \"Yuh, senti come suona strano? Ora ascolta questo, senti che questa è musica?\" Pensavo ancora che non sapessero di che cazzo parlassero, perché quella merda suonava bad, ma ho preso un abbaglio e ci ho convissuto.\r\n\r\nTra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 per un po' ho interrotto l'intera faccenda della musica, perché la musica era cambiata, ed ero diventato un po' più serio nei confronti di Rastafari; i testi non mi piacevano molto, nel complesso. Quindi ho preso una pausa e in quegli anni mi sono staccato dal reggae, dai sound, da tutto. Pensavo a cosa era il reggae, e non vedevo nè sentivo niente di progressista, persone che uccidono persone, colpi di pistola, tutti vendono coca, tutti indossano una catena d'oro, conosco il terrore ma tutti fumano coca o scoppiano a ridere o qualsiasi altra cosa, e c'è una grande competizione per la maggior parte outfit esagerati, e anche la mentalità delle donne nere e degli uomini neri, per me era degradante da accettare, perché parte del mio coinvolgimento nella musica era anche orientato consapevolmente. Quindi sono uscito da tutto ciò. Ma avevo ancora bisogno di soldi, perciò ho lavorato poi come fattorino, bicicletta, a piedi, ho iniziato a cucinare, a fare stufato arrosti e ad andare ai catering dei grandi eventi: ho avuto modo di vedere un mucchio di eventi, eventi in cui si mangiava cibo italiano. Sognavo di poter dare da mangiare alla gente della musica.\r\n\r\nAll'epoca i sound più grandi erano,da Brooklyn, Terrorist, un grande terrorista cattivo. Sì. Terrorist era il sound, Terrorist ha fatto accadere molte cose. Il tizio che possedeva il sound cantava in un gruppo chiamato I-Plees, alla fine degli anni '70, primi anni '80. Alla fine è stato fucilato. Hanno un po' di canzoni su questa etichetta chiamata Stero, Stero è Stero Fletcher. Tra l'altro, etichetta super bad, e dei rani killer sono usciti su quell'etichetta, come l'originale Still Cool \"To Be Poor Is A Crime\". Shaka ha suonato all'infinito quel brano. Cantanti come Sluggy dormivano davanti alla porta di Terrorist finché non venivano fatti entrare, capito? Posso darti una lista di grandi nomi, che se non fosse stato per Terrorist... e nessuno ha parlato di Terrorist perché quando gli hanno sparato, le persone che erano coinvolte nella sua sparatoria, erano tutti così terrorizzati da questa persona, che nessuno ne ha mai voluto parlare. Ma quando quel sound suonava, e la musica pompava... Penso che sia uno dei primi a portare il sound system dagli scantinati a una sala da ballo, capisci? ma nessuno gli è stato riconoscente.\r\n\r\nTerrorist era solo uno dei sound attivi in città: c'erano molti sound, Inner City, Downbeat, Sons Junior ... Il sound di Wackie era stato praticamente chiuso a quel tempo, quando nei primi anni '80 spararono a Munchie Jackson ... e poi c'era Earthquake, Third World ... Dillinger era stato con i Third World a Brooklyn, il leggendario Dillinger, negli anni '80, e anche Lone Ranger. Ma di tutti questi nomi, nessuno ha mai davvero superato quello che il sound di Jah Love ha fatto per me. C'erano tutti questi artisti coinvolti nel sound system di Jah Love perché era il sound system delle Twelve Tribes. Jah Love veniva a New York e suonava molte volte. Briggy, Charlie Chaplin, Josey Wales, quelle dance a cui andavo sempre, e SuperCat veniva sempre. Amo Super Cat da molto tempo, per me è uno dei DJ più bad mai nati. Come se Dio dicesse che farà nascere un DJ, e questo sarebbe Super Cat. Gli devo molto. Respect. Da molti sono considerati dei DJ sfigati, ma per me, da dove vengo io, da una prospettiva esterna, in cui considero solo il flow, lo stile, la presentazione dei testi, il tempismo, ecc, SuperCat è uno dei DJ più bad sulla terra. SuperCat si presentava sempre alle dance di Jah Love. Ha avuto la cultura, l'abilità oratoria estrema, la fede in Selassie I ... insomma lo adoro.\r\n\r\nQuindi, anche ora che apprezzo molto il sound system del Regno Unito, ciò non toglie la passione per quell'aspetto del sound system giamaicano. Il posto dove fare festa, ormai alla fine degli anni '80, dove a volte potevo sentire radici e cultura, era il Reggae Lounge, poi hanno cambiato il nome in Island Club. Volcano ha suonato lì, Volcano ha suonato lì con un sacco di artisti: Ranking Joe, Toyan, ho visto Shelly Thunder quando era appena uscita, Shinehead. Poi c'era un sound dal Bronx, African Love, in quel periodo African Love suonava la musica più culturale, suonano Yabby U, suonavano musica pesante, anche musica che ora considero tuttora pesante, loro la suonavano. Hanno suonato a tutti i tipi di eventi, hanno tenuto grandi dance, eventi culturali, dove sai che ascolterai musica Rasta tutta la notte. A quel punto mi sentivo in paradiso perché tutto il resto era una merda per me. Ma quella musica era tutta proveniente dal passato. C'era un'organizzazione chiamata IRI, Iniversial Rastafari Inity, si mettevano a ballare, ho visto il leggendario Jah Wise Tippatone negli anni '80 suonare un po' di musica... comunque, là potevi sentire la musica che non sentivi da altre parti. Una sosa seria. E per me era così. Poi mi bastava essere un collezionista, di avere tutta questa musica di Wackie che non avrei mai potuto rilasciare a nessuno, così come la musica per me che stavo comprando e collezionando da conservare, per documentare questo grande messaggio musicale e delle grandi registrazioni. Ma era solo per me stesso, non volevo diffonderla. Penso di essere stato molto influenzato dal sentire quei ragazzi suonare, e poi magari ci incontravamo a casa mia con i Bredren, attaccavamo il microfono, e influenzato com'ero da Jah Love e Briggy, mi piaceva suonare Lato A e lato B, cantarci sopra i canti nyahbingi, perché a quel tempo stavo andando ai raduni binghi regolarmente, quindi cantavo ises sopra i riddim, cantavo contro Babylon ... fumo di erbe, tutto bello.\r\n\r\nEra proprio come stare tra fratelli e sorelle. 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Ecco \u003Cmark>la\u003C/mark> trascrizione: una putiferio di informazioni riguardanti il suo background musicale e \u003Cmark>la\u003C/mark> sua evoluzione, di hip hop e reggae nella Brooklyn degli anni '80, gli stili di percussioni e \u003Cmark>la\u003C/mark> loro relazione con il rituale, i suoi incontri con Wackie's e il dub britannico, l'evoluzione del sound system e dell'etichetta Black Redemption, e di molte altre questioni. \r\n\r\n\"Fin dalla mia infanzia, trascorsa in Haiti, ho sempre amato \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark>. Da bambino, avevo un piccolo pianoforte, una batteria giocattolo, una chitarra giocattolo: questi erano i miei giocattoli preferiti. Mi piaceva cantare e ballare e inventavo anche coreografie sui brani che passavano alla radio. C'erano i compas, \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> originale dei compas, io ho sempre amato i compas; perchè suonano anche \u003Cmark>musica\u003C/mark> originale delle Antille, \u003Cmark>musica\u003C/mark> di tutti i Caraibi, \u003Cmark>musica\u003C/mark> afro-francofona. In realtà non mi piace il termine \"afro-francofono\": è \u003Cmark>musica\u003C/mark> africana, fatta da persone che sono state colonizzate dai francesi, e quindi parlano questa lingua, cantano e comunicano in un vernacolo simile. \u003Cmark>Musica\u003C/mark> africana, \u003Cmark>musica\u003C/mark> tribale e voodoo, questi erano i diversi modelli di percussioni associate ai diversi riti cerimoniali. Alcune musiche hanno un pattern di batteria caratteristico, altre tribù ottengono i loro ritmi dalle miscelazioni di diverse tradizioni e stili, e infine ci si ritrova con un sacco di ritmi originari dello stesso luogo. Sviluppano, evolvono e producono questa \u003Cmark>musica\u003C/mark> che viene poi diffusa e condivisa, quindi immagino che questi luoghi colonizzati dalla Francia abbiano tribù simili e ritmi tribali simili: tutto ciò è diventato caratteristico delle composizione musicali di quest'area e lo ha reso inerente a tutti questi popoli: quindi che tu vada in Martinica, Guadalupa, Antille, ad Haiti... tutti suonano ai caraibi come in Africa. Ho ascoltato questo tipo di \u003Cmark>musica\u003C/mark>, compas e molta altra, e poi reggae reggae reggae, tanta \u003Cmark>musica\u003C/mark> giamaicana. \u003Cmark>La\u003C/mark> prima volta che ho sentito Bob Marley fu con mio padre, avevo cinque o sei anni. Ricordo che abbiamo stavamo attraversando il paese da Port au Prince a Saint-Marc, e per tutto il tempo in sottofondo c'era Bob: fu così che \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> di Bob Marley mi conquistò. Poi c'erano moltissime persone ad Haiti che sono state influenzate da Bob, tra tutti mi ricordo un artista chiamato Ti Mano, che alla fine degli anni 70 fece alcuni pezzi reggae, sia in creolo e sia in inglese. \r\n\r\nSono nato a New York, ma sono stato portato ad Haiti quando ero molto giovane perché i miei genitori hanno preferito il sistema di educazione e istruzione caraibico più di quello che sarebbe stato disponibile per me a Brooklyn in quel periodo. Ho vissuto ad Haiti fino all'età di 11 anni, ma venivo a New York ogni estate. Avevo molti cugini \u003Cmark>là\u003C/mark>, per \u003Cmark>la\u003C/mark> maggior parte nati e cresciuti a Brooklyn alla fine degli anni '70, vivevano nel ghetto ed erano appassionati di hip hop. e così senza rendermene conto entrai nella scena dell'hip hop più hardcore, quello con lo stile del sound system afroamericano, tutto grazie per i miei cugini. Io ero più piccolo di loro e li seguivo in tutto e per tutto, da casa fino alle yard dove montavano i sound rubando l'elettricità pubblica. I giamaicani erano i più infogati in questa scena.\r\n\r\nQuando venivo a New York stavo a casa di mia mamma, a St. Marks, lungo Nostrand Avenue, Dread Central. Ovviamente, dato che era una zona di spaccio selvaggio, mia mamma mi ha sempre vietato di frequentare certi posti, dicendomi che se fossi passato di \u003Cmark>là\u003C/mark> sarei diventato un criminale istantaneamente. Arrivai a New York a 11 anni, a quel tempo ascoltavo di tutto... \u003Cmark>la\u003C/mark> mia stazione preferita era 1190 WLIB, eccellente per \u003Cmark>la\u003C/mark> promozione della \u003Cmark>musica\u003C/mark> e della cultura caraibica: era di proprietà di un nero ed era gestita fondamentalmente dal movimento politico nero di estrazione clandestina. A volte, nei fine settimana,a tarda notte, ricevevi programmi caraibici, e quindi i miei genitori ascoltavano il programma haitiano \u003Cmark>la\u003C/mark> domenica, e subito dopo iniziavano con \u003Cmark>musica\u003C/mark> calypso, soca, e poi c'è il reggae. Quindi capite che era una ampia varietà di \u003Cmark>musica\u003C/mark>. Da quando mi sono trasferito a New York questa radio è stata un mio punto fermo. Più tardi, verso l'84/'85, quando Yellowman divenne famoso, molti DJ hip hop iniziarono a suonare Yellowman. Ricordo che DJ Red Alert, dopo che uscì Sleng Teng, mise il riddim ogni sabato sera all'interno dei sui mix che di base erano hip hop. Poi iniziò tutta questa mescolanza tra reggae e hip hop, con Just Ice, Boogie Down Productions... Nell'hip hop c'è un aspetto spirituale, un movimento di strada urbano di base. Proprio come nel reggae che è intriso di cultura rasta, l'hip hop ha una cultura che io sapevo ispirarsi alla Five-Percent Nation of Gods and Earths. Molti dei codici spirituali, i codici disciplinari coinvolti nella \u003Cmark>musica\u003C/mark> hip hop, breakdance, in tutta quella roba, sono stati messi indotti da queste persone. Sia chiaro che inizialmente questo movimento non aveva nulla a che fare con i soldi: solo da quando \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> hip hop è stata portata a livello commerciale è diventata qualcosa di diverso. Quando dico Just Ice, mi viene in mente tutto quel movimento. Afrika Bambaataa Zulu Nation è tutto questo, si stava staccando dalla Nation of Islam, sta uscendo dalla lotta progressista dei neri, dallo sviluppo urbano, e tutta quella roba. Quindi \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> hip hop è un movimento che è scaturito da tutto ciò, ma è stato acquisito dalle nuove generazioni e trasformato in qualcos'altro.\r\n\r\nSono felice di aver visto e vissuto una parte di esso. Molte di queste persone hanno preso molto dal reggae o dai rasta, amano le erbe, e quindi han dato luogo a questa cultura incrociata, ed è da qui che il reggae è entrato nell'hip hop. C'era un piccolo segmento di reggae hip hop che stava nacendo. Ma Sleng Teng... Sleng Teng ha frantumato tutto. Quando è uscito Sleng Teng, non c'era stato niente di simile fino a d allora. Ricordo che a New York, tutto era semplicemente esasperato, ogni volta che sentivi Sleng Teng passare da un altoparlante ... ricordo che Sleng Teng era \u003Cmark>la\u003C/mark> hit. Quando Sleng Teng partiva, tutti erano consapevoli che in quel momento a Brooklyn, a New York e in tutto il monddo non c'era nulla di simile. E' stato un boom! Anche Super Cat, con Boops, Boops era enorme. Se andavi ad una festa hip hop in qualche seminterrato, al parco o nei cortili, sentivi sta roba. Quando suonavano sti pezzi, tutti dicevano \"This is the shit!\" A quel punto io ero completamente infognato. Per quanto riguarda \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> dancehall, per quanto riguarda \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> della gente, questo era tutto. E in quel momento ho iniziato a prendnere \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> sul serio. Ho iniziato a comprare dischi non appena ho potuto, nei primi anni '80, un singolo costava tipo 75 centesimi... Così ho iniziato \u003Cmark>la\u003C/mark> mia collezione, non avevo \u003Cmark>la\u003C/mark> consoslle ma i miei cugini più grandi avevano i piatti e organizzavano feste, e mi piaceva mettere i miei dischi alle loro feste perché era una \u003Cmark>grande\u003C/mark> opportunità per un giovincello come me.\r\n\r\nA 14 anni nella città di New York puoi lavorare per il New York City Youth Employment, e così mi misi a lavorare ogni estate per mettere da parte qualche soldo e potermi comprare i giradischi. Poi imparai a contare le battute, ad abbinare i beat, a mixare, a catturare il ritmo, tutto con due giradischi con un mixer. -\r\n\r\nQuindi quando ho iniziato a fare il DJ mettevo Boops, Sleng Teng, quelle cose a nastro. Quella era \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> che faceva per me. Mi piaceva anche il rap, mi piaceva Slick Rick, mi piaceva Lovebug Starski, mi piaceva tutto ciò che suonava funky fresh. I miei cugini facevano feste nei basement, e ovviamente non mi lasciavano suonare duurante i pienoni, ma quando non c'era nessuno, potevo mettere qualchhe disco, e poter sentire \u003Cmark>la\u003C/mark> mia \u003Cmark>musica\u003C/mark> ad un volume esagerato mim gasava anche se \u003Cmark>la\u003C/mark> festa non era ancora iniziata. E tutto ciò è stato molto gratificante.\r\n\r\nPoi, quando ho iniziato a fare le cose in \u003Cmark>grande\u003C/mark>, avevo una piccola troupe. Giravo con Sammy D, che faceva il beatbox, andavamo alla stessa scuola, anche lui è di genitori haitiani, avevamo molto in comune. Sammy era infognato di Bob un po' più pesantemente di quanto non fossi io a quel tempo. Ci siamo evoluti insieme, sai, conoscendo sempre di più \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark>, conoscendo suoni diversi. A 16 anni sono diventato politicamente consapevole e cosciente, prima con una prospettiva di persona di colore arrabbiata sulla storia, sul sistema e \u003Cmark>su\u003C/mark> quello che vedevo in TV. Ero del ghetto. E gran parte del mio risveglio cosciente proveniva da cose che ricevevo dalla strada, da persone della Five-Percent Nation che erano coinvolte nell'hip hop. È lì che \u003Cmark>la\u003C/mark> scienza, \u003Cmark>la\u003C/mark> conoscenza, l'informazione, \u003Cmark>la\u003C/mark> saggezza, \u003Cmark>la\u003C/mark> storia, il reale veniva trasmessa in quel modo. KRS-One penso sia un ottimo esempio di un risultato del bene che c'era, ma, una volta che i media l'hanno comprato, gli hanno ucciso \u003Cmark>la\u003C/mark> vibe. C'erano ancora band come Brand Nubian negli anni '90, e immagino che siano ancora lì, ma essendo diventato tutto così commerciale, non credo sia più efficace. Ma comunque, attraverso questa coscienza, incominciai ad evolvermi in un pensiero più globale ... Il sistema fa schifo a molti livelli, è come una cosa organizzata. Poi capisci che non sono solo i neri \u003Cmark>la\u003C/mark> vittima. Mi sono interessato all'intera faccenda del Vietnam, al sistema capitalista e a come sia fottuto. Penso che venendo da una prospettiva del ghetto sia molto allettante pensare che non ci sia una classe. Ero attratto dal comunismo. Non so se può essere realizzabile o no. Ma comunque, tutte questi fatti mi hanno fatto entrare a far parte di una \u003Cmark>musica\u003C/mark> che in qualche modo fosse relativa a quel pensiero. E poi, attraverso l'hip hop e i beat, e suonando beat \u003Cmark>su\u003C/mark> cui cacciare rime, inizi a cercare beat, e quando inizi a cercare beat entri in diversi tipi di dischi, dischi new wave, dischi che normalmente non compreresti per l'artista ma li compri a causa della \u003Cmark>musica\u003C/mark> che in essi è contenuta. Quindi vieni esposto a un diverso tipo di \u003Cmark>musica\u003C/mark>. Così il mio interesse si è sviluppato. E poi verso \u003Cmark>la\u003C/mark> fine degli anni '80, all'inizio degli anni '90, sono diventato Rasta, sono come rinato, vivendo come una persona Rasta. E anche musicalmente ero diverso. \r\n\r\nPenso di essere andato in uno studio e di aver registrato per un produttore, facendo rime, ho fatto una rima \u003Cmark>su\u003C/mark> un riddim hip hop e qualche influenza reggae, una combinazione con un ragazzo di nome Valentine, una roba mai puibblicata. Tutto senza soldi. Poi Ho fatto una cosa per Countryman, questo ragazzo di nome Countryman, era a Bed Stuy, aveva un sound e uno studio. Aveva un DJ tosto nel suo sound, non so se ha mai fatto fiasco, era di Trinidad, faceva speed rap, era cattivo, cattivo! Avrei sempre voluto vedere lui e Papa San cimentarsi faccia a faccia. Cattivo! malvagio! Ho dimenticato il suo nome, amico. Ho anche fatto il mic man per Soul Boys, che era un sound system che è stato forse il primo \u003Cmark>grande\u003C/mark> sistema audio con cui sono stato coinvolto. Un sound enorme. Il ragazzo era della Dominica, viveva in Inghilterra, si è dedicato al sound system nei primi anni '70, è tornato a New York e ha suonato tutta \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark>, reggae, soul, qualunque cosa, con un sound gigante, in stile caraibico. Ero coinvolto in quel sound, ero presente, aiutavo a trasportare le casse, poi stavo al microfono. Ero una delle persone al microfono, a volte l'unica persona al microfono. Il DJ era il famigerato Ashworth Doe, Ash the Hyper Freak. Un sacco di gente della \u003Cmark>musica\u003C/mark> dance gli attribuisce un sacco di nomi e affari, compagnie come Wild Pitch, Soul Kitchen, vengono tutte da Ash. Quando ero un adolscente ribelle, a 16 anni, ho lasciato casa per un periodo, e molte di quelle volte le ho passate dormendo sul divano di Ash. Ogni stanza era solo pieana di dischi, di cumuli di dischi, di tutti i tipi, reggae, soul, jazz, tutto. Ash era un vero sound system, \u003Cmark>musica\u003C/mark>, produzione, tutto, educazione. Ho cantato per lui con Valentine. Nemmeno io so cosa ne sia uscito fuori. E ovviamente non era sempre denaro, perché stavo imparando d ero molto felice, molto grato per questo. Poi ho iniziato a distribuire dischi tra i DJ, andando in posti dove potevo trovare dischi in stock, e riuscivo a battere sul tempo alcuni negozi di dischi nella vendita ai DJ. Così ho provato a creare un piccolo pool di DJ per cercare di farmi un business. Mi stavo dedicando all'hip hop ma soprattutto al reggae, nuovi pezzi e poi alcuni pezzi di Studio 1 che tutti volevano, perché a quel tempo i ritmi erano sempre come un remake, quindi \u003Cmark>la\u003C/mark> gente voleva sempre ottenere l'originale. Quindi, se stavi organizzando una festa, potevi rimanere \u003Cmark>su\u003C/mark> un riddim per un sacco di tempo, potevi passare dal più attuale al più antico, erà così lo stile dei dj che suonavano sta \u003Cmark>musica\u003C/mark>. Ho cercato di raggiungere quanti più DJ possibile, per avere sempre più clienti. Ed è in quel periodo che ho scoperto \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> di Wackie. Mi è piaciuto molto il suo suono. Il modo in cui suonava quella \u003Cmark>musica\u003C/mark> era proprio come fosse terrore per me, terrore, pesante, oscuro, spirituale, mii piaceva come suonava. Lui era nel Bronx, aveva un negozio di dischi, aveva tutti questi dischi lì, dischi che nessuno voleva... \r\n\r\nA me è davvero piaciuto, e non riuscivo a capire perché alle masse non piacesse. Hanno detto \u003Cmark>su\u003C/mark> di lui ogni tipo di merda, una persona in particolare mi ha detto \"Dread, \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> non finisce mai\". E ho avuto lezioni. Ho avuto molte lezioni, proprio perché queste persone avevano negozi di dischi e si rispondevano al fatto che provavo a vendere loro questi dischi. Provavo a venderli a loro perché ero tipo, \"Wow, non ce l'hai qui, questo è super\". E fondamentalmente loro sapevano di non avere quella \u003Cmark>musica\u003C/mark>, ma \u003Cmark>la\u003C/mark> snobbavano dicendomi che non è completa, non è finita, è dura, non è lucidata, non è vendibile, non è non è non è.... Insomma non gli piaceva. Quando lo mettevano \u003Cmark>su\u003C/mark> dicevano, \"Yuh, senti come suona strano? Ora ascolta questo, senti che questa è \u003Cmark>musica\u003C/mark>?\" Pensavo ancora che non sapessero di che cazzo parlassero, perché quella merda suonava bad, ma ho preso un abbaglio e ci ho convissuto.\r\n\r\nTra \u003Cmark>la\u003C/mark> fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 per un po' ho interrotto l'intera faccenda della \u003Cmark>musica\u003C/mark>, perché \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> era cambiata, ed ero diventato un po' più serio nei confronti di Rastafari; i testi non mi piacevano molto, nel complesso. Quindi ho preso una pausa e in quegli anni mi sono staccato dal reggae, dai sound, da tutto. Pensavo a cosa era il reggae, e non vedevo nè sentivo niente di progressista, persone che uccidono persone, colpi di pistola, tutti vendono coca, tutti indossano una catena d'oro, conosco il terrore ma tutti fumano coca o scoppiano a ridere o qualsiasi altra cosa, e c'è una \u003Cmark>grande\u003C/mark> competizione per \u003Cmark>la\u003C/mark> maggior parte outfit esagerati, e anche \u003Cmark>la\u003C/mark> mentalità delle donne nere e degli uomini neri, per me era degradante da accettare, perché parte del mio coinvolgimento nella \u003Cmark>musica\u003C/mark> era anche orientato consapevolmente. Quindi sono uscito da tutto ciò. Ma avevo ancora bisogno di soldi, perciò ho lavorato poi come fattorino, bicicletta, a piedi, ho iniziato a cucinare, a fare stufato arrosti e ad andare ai catering dei grandi eventi: ho avuto modo di vedere un mucchio di eventi, eventi in cui si mangiava cibo italiano. Sognavo di poter dare da mangiare alla gente della \u003Cmark>musica\u003C/mark>.\r\n\r\nAll'epoca i sound più grandi erano,da Brooklyn, Terrorist, un \u003Cmark>grande\u003C/mark> terrorista cattivo. Sì. Terrorist era il sound, Terrorist ha fatto accadere molte cose. Il tizio che possedeva il sound cantava in un gruppo chiamato I-Plees, alla fine degli anni '70, primi anni '80. Alla fine è stato fucilato. Hanno un po' di canzoni \u003Cmark>su\u003C/mark> questa etichetta chiamata Stero, Stero è Stero Fletcher. Tra l'altro, etichetta super bad, e dei rani killer sono usciti \u003Cmark>su\u003C/mark> quell'etichetta, come l'originale Still Cool \"To Be Poor Is A Crime\". Shaka ha suonato all'infinito quel brano. Cantanti come Sluggy dormivano davanti alla porta di Terrorist finché non venivano fatti entrare, capito? Posso darti una lista di grandi nomi, che se non fosse stato per Terrorist... e nessuno ha parlato di Terrorist perché quando gli hanno sparato, le persone che erano coinvolte nella sua sparatoria, erano tutti così terrorizzati da questa persona, che nessuno ne ha mai voluto parlare. Ma quando quel sound suonava, e \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> pompava... Penso che sia uno dei primi a portare il sound system dagli scantinati a una sala da ballo, capisci? ma nessuno gli è stato riconoscente.\r\n\r\nTerrorist era solo uno dei sound attivi in città: c'erano molti sound, Inner City, Downbeat, Sons Junior ... Il sound di Wackie era stato praticamente chiuso a quel tempo, quando nei primi anni '80 spararono a Munchie Jackson ... e poi c'era Earthquake, Third World ... Dillinger era stato con i Third World a Brooklyn, il leggendario Dillinger, negli anni '80, e anche Lone Ranger. Ma di tutti questi nomi, nessuno ha mai davvero superato quello che il sound di Jah Love ha fatto per me. C'erano tutti questi artisti coinvolti nel sound system di Jah Love perché era il sound system delle Twelve Tribes. Jah Love veniva a New York e suonava molte volte. Briggy, Charlie Chaplin, Josey Wales, quelle dance a cui andavo sempre, e SuperCat veniva sempre. Amo Super Cat da molto tempo, per me è uno dei DJ più bad mai nati. Come se Dio dicesse che farà nascere un DJ, e questo sarebbe Super Cat. Gli devo molto. Respect. Da molti sono considerati dei DJ sfigati, ma per me, da dove vengo io, da una prospettiva esterna, in cui considero solo il flow, lo stile, \u003Cmark>la\u003C/mark> presentazione dei testi, il tempismo, ecc, SuperCat è uno dei DJ più bad sulla terra. SuperCat si presentava sempre alle dance di Jah Love. Ha avuto \u003Cmark>la\u003C/mark> cultura, l'abilità oratoria estrema, \u003Cmark>la\u003C/mark> fede in Selassie I ... insomma lo adoro.\r\n\r\nQuindi, anche ora che apprezzo molto il sound system del Regno Unito, ciò non toglie \u003Cmark>la\u003C/mark> passione per quell'aspetto del sound system giamaicano. Il posto dove fare festa, ormai alla fine degli anni '80, dove a volte potevo sentire radici e cultura, era il Reggae Lounge, poi hanno cambiato il nome in Island Club. Volcano ha suonato lì, Volcano ha suonato lì con un sacco di artisti: Ranking Joe, Toyan, ho visto Shelly Thunder quando era appena uscita, Shinehead. Poi c'era un sound dal Bronx, African Love, in quel periodo African Love suonava \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> più culturale, suonano Yabby U, suonavano \u003Cmark>musica\u003C/mark> pesante, anche \u003Cmark>musica\u003C/mark> che ora considero tuttora pesante, loro \u003Cmark>la\u003C/mark> suonavano. Hanno suonato a tutti i tipi di eventi, hanno tenuto grandi dance, eventi culturali, dove sai che ascolterai \u003Cmark>musica\u003C/mark> Rasta tutta \u003Cmark>la\u003C/mark> notte. A quel punto mi sentivo in paradiso perché tutto il resto era una merda per me. Ma quella \u003Cmark>musica\u003C/mark> era tutta proveniente dal passato. C'era un'organizzazione chiamata IRI, Iniversial Rastafari Inity, si mettevano a ballare, ho visto il leggendario Jah Wise Tippatone negli anni '80 suonare un po' di \u003Cmark>musica\u003C/mark>... comunque, \u003Cmark>là\u003C/mark> potevi sentire \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> che non sentivi da altre parti. Una sosa seria. E per me era così. Poi mi bastava essere un collezionista, di avere tutta questa \u003Cmark>musica\u003C/mark> di Wackie che non avrei mai potuto rilasciare a nessuno, così come \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> per me che stavo comprando e collezionando da conservare, per documentare questo \u003Cmark>grande\u003C/mark> messaggio musicale e delle grandi registrazioni. Ma era solo per me stesso, non volevo diffonderla. Penso di essere stato molto influenzato dal sentire quei ragazzi suonare, e poi magari ci incontravamo a casa mia con i Bredren, attaccavamo il microfono, e influenzato com'ero da Jah Love e Briggy, mi piaceva suonare Lato A e lato B, cantarci sopra i canti nyahbingi, perché a quel tempo stavo andando ai raduni binghi regolarmente, quindi cantavo ises sopra i riddim, cantavo contro Babylon ... fumo di erbe, tutto bello.\r\n\r\nEra proprio come stare tra fratelli e sorelle. 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Questo non in maniera deterministica ma alla maniera di Rolling, mettiamo in dialogo la musica e il contesto sociale in cui nasce e viene prodotta.\n\n\n\nDue saranno gli eventi di cui parleremo: la crisi fiscale della città del 1975 e il famigerato blackout cittadino del 1977. Due eventi caratterizzanti di quel decennio nella grande mela ed anche catalizzatori di una più generale trasformazione in chiave finanziaria della città. Tutto questo si è riverberato in tutto il tessuto sociale cittadino e quindi anche nella musica, cercheremo di mettere in dialogo questi processi con lo sviluppo dell’hip-hop.","25 Settembre 2025","2025-10-14 15:11:06","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/10/Ep.29.png","29. 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Questo non in maniera deterministica ma alla maniera di Rolling, mettiamo in dialogo \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>musica\u003C/mark> e il contesto sociale in cui nasce e viene prodotta.\n\n\n\nDue saranno gli eventi di cui parleremo: \u003Cmark>la\u003C/mark> crisi fiscale della città del 1975 e il famigerato \u003Cmark>blackout\u003C/mark> cittadino del 1977. Due eventi caratterizzanti di quel decennio nella \u003Cmark>grande\u003C/mark> mela ed anche catalizzatori di una più generale trasformazione in chiave finanziaria della città. Tutto questo si è riverberato in tutto il tessuto sociale cittadino e quindi anche nella \u003Cmark>musica\u003C/mark>, cercheremo di mettere in dialogo questi processi con lo sviluppo dell’hip-hop.",{"matched_tokens":651,"snippet":653,"value":653},[652],"blackout","29. 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Ad affluire al festival sono ragazzɜ dei circoli del proletariato giovanile, delle radio libere, i collettivi femministi e omosessuali, alternativɜ e freaks.\r\n\r\nIl« personale» è politico, il comunismo si vuole concreto, sfacciato e immediato, la festa deve essere di tuttɜ. La contestazione della dimensione commerciale del festival si trasforma subito in una domanda di autogestione. Il palco viene occupato. Contro il caro prezzi di cibi e bevande cominciano gli espropri e contro tutti gli schemi morali borghesi si organizza una gigantesca tarantella e si comincia a ballare nudi. Sul lungo '68 italiano tuttavia, e anche su Parco Lambro, comincia ad affacciarsi anche « l'angelo del male »dell'eroina.\r\n\r\nGli Area, il leggendario gruppo psichedelico di Demetrio Stratos cominciano il loro live suonando « Caos parte II »: il pianista srotola due cavi scoperti in mezzo al pubblico collegati ad un sintetizzatore che se toccati interagiscono col suono e alzano le frequenze dello strumento.Subito dopo, il gruppo attacca con la sua versione de L'Internazionale.\r\n\r\nMusiche da queste label incredibili: Turspios, Random Numbers, Worst Records e altre...\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 11,00 – Backwards - Ed Gein 25/02/2023 44 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nPuntata del 25 febbraio 2023 della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm sulla storia del serial killer Ed Gein\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 14,00 – Contro la scuola in guerra 73 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 17,00 – Free and easy 17/11/2024 64 minuti [Patryck Albert]:\r\n\r\nBeware ..... Ouest Track Radio ( O.T.R. ) Dab+ Le Havre FR. \" Free & Easy \" Live Radio rock show Sunday the 17th -November 2024- Playlist Patryck Albert : .....intro...Wiggin' Out , Fleshtones , Lombago Surfer , Mickey& the Drags , Hot Box , New York Dolls , Hard-Ons , Iggy & the Stooges , Hard-Ons , Rob Moss & the Skin-Tight Skin , Powerknobs , Cheap Cassettes , Velvet Underground , Laissez-Fairs , Pop Art, Rollin' Stones , Greg Prevost , Armoires , Cavemen , Beatles ...... eat this rock show Man-eaters & Woman-eaters ....!\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 18,30 – Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 65 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale di Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo di Christina Moser (Chrisma) e di Robert Marlow\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 23,30 – Stato Brado ItaloLibera VinylMix2020 52 minuti [Stato Brado]:\r\n\r\nA journey into freak music, groovy records, italo disco and everything in between run by Gabriele Guazzo.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 08,30 – Maggot brain 24 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 11,30 – American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 81 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 13,00 – Presentazione libro Jin Jiyan Azadi 49 minuti [Radio Blackout, Frittura Mista alias Radio Fabbrica]:\r\n\r\nCon l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del comitato italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 16,00 – Abolizionismo - Piccoli passi per.. - Superare il carcere: oltre la civiltà capitalista 41 minuti [Associazione Yairaiha]: In questa puntata ci concentreremo sul ruolo dello Stato, secondo le teorie elaborate da Abdullah Ocalan nei suoi anni di prigionia sull'isola prigione di Imrali. Per farlo abbiamo intervistato Elettra della Comune Lorenzo Orsetti di Torino e Jacopo Bindi dell’Accademia della Modernità Democratica. Abbiamo chiesto poi, a chi con tutto ciò ha dovuto e deve scontrarsi duramente e in prima persona, di raccontarci la propria storia. Alla fine della puntata abbiamo inserito anche uno spunto di lettura. Abolizionismo, piccoli passi per è un progetto indipendente di Yairaiha Onlus scritto e realizzato da Zoe Ermini, Giuseppe Pulvirenti, Federica Ranocchia e Franco Cimei che ha curato anche il missaggio e le musiche.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 23,00 – Hans Schleckner - Abangoma Inyanga intossication: music for wasted keyboards 39 minuti [Hans Schleckner, Radio Blackout]: Professor Hans Schleckner plays homemade resonator, drone apple, cosmic jula and few korean made synthesizers. With the collaboration of ShhhRoom, the Carmen Hillier of analog synthesis, they travelled through Africa to raise the clear sky of non-logical improvisation. Drone sounds are made by Mama Hula.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 08,30 – Dynamite, lotta di classe a Chicago nel 1886 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUno sguardo sulla lotta di classe nella Chicago di fine ‘800 tra conflitto, musica e parole.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 11,30 – MovieStarJunkies_live@BlackoutFest2012 64 minuti [Movie Star Junkies, Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto live dei Movie Star Junkies è stato registrato nel 2012, in occasione del ventesimo compleanno di questa radio.\r\nUna dozzina di anni di Movie Star Junkies attraverso migliaia di palchi, ballate, droga, blues stiracchiato ed eccessi d’amore.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 19,30 – Ponte Radio - Guerra e approvvigionamento di gas 122 minuti [Ponte Radio, Radio Eustachio]:\r\n\r\nDal dossier sul rigassificatore di Ravenna \"Europa, guerra e nocività\"\r\na quello sullo stabilimento della Leonardo a Tessera (VE) \"O la guerra\r\no la vita\", parliamo dell'industria bellica nel nord-est. Un\r\naggiornamento sul presidio contro la Collins Aerospace a Luserna San\r\nGiovanni (TO) e un contributo sulla situazione dei lavoratori\r\nall'interno dell'aeroporto di Montichiari (BS).\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 25 ore 08,30 – Cinema Underground: Alberto Grifi 1 15 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n3 frammenti,3 schegge per conoscere Alberto Grifi,considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano,regista, pittore e inventore di dispositivi video-cinematografici.","21 Luglio 2025","2025-07-23 22:47:47","Black Holes dal 21 al 27 Luglio 2025",1753121319,[248,694,249,695,696,697,698,699,700,701,702,703,704,705,251,706,707,708,709,710,711,254,712,713,714,715,716,717,718,719,720,721,722,723,724,725,259,726,727,728,729,730,262,731,732,733,734,735,736,737,738,739,740,741,742,743,744,745,746,747,748,749,750,751,752,268,753,754,755,756,757,758,759,760,761,762,763,764,765,766,767,768,271,769,770,771,772,773,774,775,776,777,778,779,274,780,781,276,782,783,784,279,785,280,786,787,284,788,789,286,790,791,289,792,793,794,795,796,797,798,799,800,801,802,803,804,805,806,807,808,809,297,810,811,812,813,814,815,816,817,818,819,820,821,301,822,823,824,305,825,826,307,827,828,311,829,830,831,832,314,833,834,835,319,836,837,838,839,840,841,842,843],"http://radioblackout.org/tag/80/","http://radioblackout.org/tag/abangoma-inyanga-intossication/","http://radioblackout.org/tag/abdullah-ocalan/","http://radioblackout.org/tag/abilismo/","http://radioblackout.org/tag/abolizionismo-carcerario/","http://radioblackout.org/tag/accademia-della-modernita-democratica/","http://radioblackout.org/tag/alberto-grifi/","http://radioblackout.org/tag/album/","http://radioblackout.org/tag/ambient/","http://radioblackout.org/tag/american-punk-hc/","http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/anni-70/","http://radioblackout.org/tag/approvvigionamento-di-gas/","http://radioblackout.org/tag/arizona/","http://radioblackout.org/tag/armoires/","http://radioblackout.org/tag/associazione-yairaiha-onlus/","http://radioblackout.org/tag/attivismo/","http://radioblackout.org/tag/beatles/","http://radioblackout.org/tag/blackout-fest/","http://radioblackout.org/tag/blackout-fest-2012/","http://radioblackout.org/tag/capitalismo/","http://radioblackout.org/tag/cavemen/","http://radioblackout.org/tag/cheap-cassettes/","http://radioblackout.org/tag/chicago/","http://radioblackout.org/tag/chrisma/","http://radioblackout.org/tag/christina-moser/","http://radioblackout.org/tag/cinema-sperimentale/","http://radioblackout.org/tag/cinema-underground/","http://radioblackout.org/tag/colorado/","http://radioblackout.org/tag/colpevolizzazione/","http://radioblackout.org/tag/composizione-politica/","http://radioblackout.org/tag/comune-lorenzo-orsetti/","http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/cosmic-italo-disco/","http://radioblackout.org/tag/criminalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/cultura-giovanile/","http://radioblackout.org/tag/delfina-donnici/","http://radioblackout.org/tag/devianza/","http://radioblackout.org/tag/digital-collage/","http://radioblackout.org/tag/disco/","http://radioblackout.org/tag/donne/","http://radioblackout.org/tag/drone/","http://radioblackout.org/tag/dynamite/","http://radioblackout.org/tag/ed-gein/","http://radioblackout.org/tag/effettistica/","http://radioblackout.org/tag/electronic/","http://radioblackout.org/tag/elettronica/","http://radioblackout.org/tag/emarginazione/","http://radioblackout.org/tag/energia/","http://radioblackout.org/tag/experimental/","http://radioblackout.org/tag/fabrizio-passarella/","http://radioblackout.org/tag/federica-ranocchia/","http://radioblackout.org/tag/federico-pit/","http://radioblackout.org/tag/festival-parco-lambro-1976/","http://radioblackout.org/tag/fleshtones/","http://radioblackout.org/tag/francese/","http://radioblackout.org/tag/franco-cimei/","http://radioblackout.org/tag/free-and-easy/","http://radioblackout.org/tag/garage-rock/","http://radioblackout.org/tag/gas/","http://radioblackout.org/tag/giuseppe-pulvirenti/","http://radioblackout.org/tag/greg-prevost/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/hans-schleckner/","http://radioblackout.org/tag/hard-ons/","http://radioblackout.org/tag/hardcore/","http://radioblackout.org/tag/hc/","http://radioblackout.org/tag/hot-box/","http://radioblackout.org/tag/idaho/","http://radioblackout.org/tag/iggy-the-stooges/","http://radioblackout.org/tag/indietronica/","http://radioblackout.org/tag/intervista/","http://radioblackout.org/tag/interviste/","http://radioblackout.org/tag/istituto-andrea-wolf/","http://radioblackout.org/tag/italolibera-vinylmix2020/","http://radioblackout.org/tag/jacopo-bindi/","http://radioblackout.org/tag/jin-jiyan-azadi/","http://radioblackout.org/tag/jineology/","http://radioblackout.org/tag/krisma/","http://radioblackout.org/tag/kurdistan/","http://radioblackout.org/tag/la-chica/","http://radioblackout.org/tag/laissez-fairs/","http://radioblackout.org/tag/latin-electronic/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/leonardo/","http://radioblackout.org/tag/libro/","http://radioblackout.org/tag/lombago-surfer/","http://radioblackout.org/tag/lotte-anticarcerarie/","http://radioblackout.org/tag/lotte-lavoratori/","http://radioblackout.org/tag/macchina-del-tempo/","http://radioblackout.org/tag/malcolm/","http://radioblackout.org/tag/materiale-darchivio/","http://radioblackout.org/tag/mickey-the-drags/","http://radiob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Prevost","guerra","Hans Schleckner","Hard-Ons","hardcore","hc","Hot Box","Idaho","Iggy & The Stooges","Indietronica","intervista","interviste","istituto Andrea Wolf","ItaloLibera VinylMix2020","Jacopo Bindi","Jin Jiyan Azadi","jineology","Krisma","Kurdistan","LA CHICA","Laissez-Fairs","Latin Electronic","lavoro","leonardo","Lombago Surfer","lotte anticarcerarie","lotte lavoratori","macchina del tempo","Malcolm","materiale d'archivio","Mickey& the Drags","mix","MIXTAPE","MOVIE STAR JUNKIES","music for wasted keyboards","musicista","Nevada","new wave","new wave italiana","new york dolls","No Trip For Cats","normalizzazione","oggettivazione","origini radio blackout","Ouest Track Radio","Patryck Albert","pittore","Pop Art","post punk","Powerknobs","presentazione","psychedelic","punk","radio eustachio","radio kebab","razzismo","registrazione live","rigassificazione","rivolte","Rob Moss & the Skin-Tight Skin","Robert Marlow","rock'n'roll","Rollin' Stones","sciopero","serial 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\u003Cmark>LA\u003C/mark> CHICA 38 minuti [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista alla musicista francese \u003Cmark>LA\u003C/mark> CHICA realizzata dalla redazione di No trip for cats\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 21 ore 21,00 – Una tendenza eccessiva in tutto 63 minuti [Federico Pit]:\r\n\r\nIn memoria di Alberto Grifi e di tuttɜ lɜ giovanɜ del Parco Lambro\r\n\r\nDiscorso iniziale di Fabrizio Passarella - Digital collage realizzati con pagine di giornali e riviste di movimento del periodo\r\n\r\nDedicato a M.\r\n\r\nIl mixtape rende omaggio al movimento italiano degli anni '70 ricordando \u003Cmark>la\u003C/mark> storia del « meraviglioso disastro» dell'edizione del 1976 del « festival del proletariato giovanile di Parco Lambro ».\r\n\r\nAlla sua sesta edizione il festival, nato dal sogno di unire \u003Cmark>la\u003C/mark> parte psichedelica del movimento con \u003Cmark>la\u003C/mark> parte più politicizzata (legata alle esperienze dei gruppi quali Lotta continua, Avanguardia Operaia, ecc.) registra \u003Cmark>la\u003C/mark> sua più \u003Cmark>grande\u003C/mark> crisi.\r\n\r\nSi verifica infatti una grossa spaccatura tra l'organizzazione del festival e \u003Cmark>la\u003C/mark> base dellɜ partecipantɜ.\r\n\r\nQuella di Parco Lambro è un’aggregazione sociale e politica, che vuole creare una città temporanea dentro \u003Cmark>la\u003C/mark> città. Ad affluire al festival sono ragazzɜ dei circoli del proletariato giovanile, delle radio libere, i collettivi femministi e omosessuali, alternativɜ e freaks.\r\n\r\nIl« personale» è politico, il comunismo si vuole concreto, sfacciato e immediato, \u003Cmark>la\u003C/mark> festa deve essere di tuttɜ. \u003Cmark>La\u003C/mark> contestazione della dimensione commerciale del festival si trasforma subito in una domanda di autogestione. Il palco viene occupato. Contro il caro prezzi di cibi e bevande cominciano gli espropri e contro tutti gli schemi morali borghesi si organizza una gigantesca tarantella e si comincia a ballare nudi. Sul lungo '68 italiano tuttavia, e anche \u003Cmark>su\u003C/mark> Parco Lambro, comincia ad affacciarsi anche « l'angelo del male »dell'eroina.\r\n\r\nGli Area, il leggendario gruppo psichedelico di Demetrio Stratos cominciano il loro live suonando « Caos parte II »: il pianista srotola due cavi scoperti in mezzo al pubblico collegati ad un sintetizzatore che se toccati interagiscono col suono e alzano le frequenze dello strumento.Subito dopo, il gruppo attacca con \u003Cmark>la\u003C/mark> sua versione de L'Internazionale.\r\n\r\nMusiche da queste label incredibili: Turspios, Random Numbers, Worst Records e altre...\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 11,00 – Backwards - Ed Gein 25/02/2023 44 minuti [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>]:\r\n\r\nPuntata del 25 febbraio 2023 della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm sulla storia del serial killer Ed Gein\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 14,00 – Contro \u003Cmark>la\u003C/mark> scuola in guerra 73 minuti [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro \u003Cmark>la\u003C/mark> scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per \u003Cmark>la\u003C/mark> gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti \u003Cmark>su\u003C/mark> scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è \u003Cmark>la\u003C/mark> società tutta, interamente mobilitata alla guerra. \u003Cmark>La\u003C/mark> scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe \u003Cmark>la\u003C/mark> relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, \u003Cmark>la\u003C/mark> penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>Blackout\u003C/mark> House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 17,00 – Free and easy 17/11/2024 64 minuti [Patryck Albert]:\r\n\r\nBeware ..... Ouest Track Radio ( O.T.R. ) Dab+ Le Havre FR. \" Free & Easy \" Live Radio rock show Sunday the 17th -November 2024- Playlist Patryck Albert : .....intro...Wiggin' Out , Fleshtones , Lombago Surfer , Mickey& the Drags , Hot Box , New York Dolls , Hard-Ons , Iggy & the Stooges , Hard-Ons , Rob Moss & the Skin-Tight Skin , Powerknobs , Cheap Cassettes , Velvet Underground , Laissez-Fairs , Pop Art, Rollin' Stones , Greg Prevost , Armoires , Cavemen , Beatles ...... eat this rock show Man-eaters & Woman-eaters ....!\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 18,30 – Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 65 minuti [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale di Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo di Christina Moser (Chrisma) e di Robert Marlow\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 23,30 – Stato Brado ItaloLibera VinylMix2020 52 minuti [Stato Brado]:\r\n\r\nA journey into freak music, groovy records, italo disco and everything in between run by Gabriele Guazzo.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 08,30 – Maggot brain 24 minuti [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 11,30 – American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 81 minuti [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 13,00 – Presentazione libro Jin Jiyan Azadi 49 minuti [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>, Frittura Mista alias Radio Fabbrica]:\r\n\r\nCon l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. \u003Cmark>La\u003C/mark> rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del comitato italiano di Jineolojî che ha curato \u003Cmark>la\u003C/mark> traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione \u003Cmark>su\u003C/mark> un percorso che non inizia con \u003Cmark>la\u003C/mark> riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, \u003Cmark>la\u003C/mark> scienza delle donne. Per \u003Cmark>la\u003C/mark> prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste \u003Cmark>la\u003C/mark> visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 16,00 – Abolizionismo - Piccoli passi per.. - Superare il carcere: oltre \u003Cmark>la\u003C/mark> civiltà capitalista 41 minuti [Associazione Yairaiha]: In questa puntata ci concentreremo sul ruolo dello Stato, secondo le teorie elaborate da Abdullah Ocalan nei suoi anni di prigionia sull'isola prigione di Imrali. Per farlo abbiamo intervistato Elettra della Comune Lorenzo Orsetti di Torino e Jacopo Bindi dell’Accademia della Modernità Democratica. Abbiamo chiesto poi, a chi con tutto ciò ha dovuto e deve scontrarsi duramente e in prima persona, di raccontarci \u003Cmark>la\u003C/mark> propria storia. Alla fine della puntata abbiamo inserito anche uno spunto di lettura. Abolizionismo, piccoli passi per è un progetto indipendente di Yairaiha Onlus scritto e realizzato da Zoe Ermini, Giuseppe Pulvirenti, Federica Ranocchia e Franco Cimei che ha curato anche il missaggio e le musiche.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 23,00 – Hans Schleckner - Abangoma Inyanga intossication: music for wasted keyboards 39 minuti [Hans Schleckner, Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>]: Professor Hans Schleckner plays homemade resonator, drone apple, cosmic jula and few korean made synthesizers. With the collaboration of ShhhRoom, the Carmen Hillier of analog synthesis, they travelled through Africa to raise the clear sky of non-logical improvisation. Drone sounds are made by Mama Hula.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 08,30 – Dynamite, lotta di classe a Chicago nel 1886 31 minuti [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>]:\r\n\r\nUno sguardo sulla lotta di classe nella Chicago di fine ‘800 tra conflitto, \u003Cmark>musica\u003C/mark> e parole.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 11,30 – MovieStarJunkies_live@BlackoutFest2012 64 minuti [Movie Star Junkies, Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>]:\r\n\r\nQuesto live dei Movie Star Junkies è stato registrato nel 2012, in occasione del ventesimo compleanno di questa radio.\r\nUna dozzina di anni di Movie Star Junkies attraverso migliaia di palchi, ballate, droga, blues stiracchiato ed eccessi d’amore.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 19,30 – Ponte Radio - Guerra e approvvigionamento di gas 122 minuti [Ponte Radio, Radio Eustachio]:\r\n\r\nDal dossier sul rigassificatore di Ravenna \"Europa, guerra e nocività\"\r\na quello sullo stabilimento della Leonardo a Tessera (VE) \"O \u003Cmark>la\u003C/mark> guerra\r\no \u003Cmark>la\u003C/mark> vita\", parliamo dell'industria bellica nel nord-est. Un\r\naggiornamento sul presidio contro \u003Cmark>la\u003C/mark> Collins Aerospace a Luserna San\r\nGiovanni (TO) e un contributo sulla situazione dei lavoratori\r\nall'interno dell'aeroporto di Montichiari (BS).\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 25 ore 08,30 – Cinema Underground: Alberto Grifi 1 15 minuti [Radio \u003Cmark>Blackout\u003C/mark>]:\r\n\r\n3 frammenti,3 schegge per conoscere Alberto Grifi,considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano,regista, pittore e inventore di dispositivi 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