","Stati Uniti. Gli abiti nuovi dell’Imperatore","post",1737476801,[53,54,55,56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/attacco-allo-ius-soli/","http://radioblackout.org/tag/cerimonia-di-insediamento/","http://radioblackout.org/tag/grazia-ai-golpisti-di-capitol-hill/","http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-migranti/","http://radioblackout.org/tag/la-sfilata-dei-paperoni/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[21,25,27,19,23,17,15],{"post_content":62,"tags":68},{"matched_tokens":63,"snippet":66,"value":67},[64,65],"dei","la","tentato golpe, deportazioni di massa \u003Cmark>dei\u003C/mark> clandestini che vivono negli States, \u003Cmark>la\u003C/mark> fine della guerra e il","Donald Trump si è insediato ieri. I sostenitori che quattro anni fa avevano fatto irruzione a Capitol Hill, in questo 20 gennaio hanno sostato composti all’esterno. Prima della cerimonia l’imperatore li ha arringati promettendo \u003Cmark>la\u003C/mark> grazia a quelli che sono stati processati e condannati per il tentato golpe, deportazioni di massa \u003Cmark>dei\u003C/mark> clandestini che vivono negli States, \u003Cmark>la\u003C/mark> fine della guerra e il ritorno dell’età dell’oro. É chiaro subito che \u003Cmark>la\u003C/mark> propaganda elettorale di The Donald non finirà mai: è \u003Cmark>la\u003C/mark> sua escape strategy di fronte al possibile fallimento di alcuni obiettivi, \u003Cmark>dei\u003C/mark> quali potrà imputare le forze oscure che minacciano l’America.\r\nMantiene subito alcune promesse. Appena insediato Trump ha firmato una serie di misure e di ordini esecutivi.\r\nI primi sette ordini esecutivi sono stati firmati alla Capital One Arena, tra cui \u003Cmark>la\u003C/mark> grazia a tutti i 1.500 protagonisti dell'attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 e \u003Cmark>la\u003C/mark> revoca di 78 leggi emanate da Joe Biden. Trump li ha mostrati uno ad uno alla folla di sostenitori.\r\nQuesti gli i principali ordini esecutivi firmati dal neopresidente:\r\n- Uscita degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima.\r\n- Stop al lavoro da casa per i dipendenti federali.\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden che fissa il target del 50% delle vendite di nuovi veicoli elettrici entro il 2030\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden sull'intelligenza artificiale, mossa che spiana \u003Cmark>la\u003C/mark> strada al business miliardario del settore, eliminando i già scarsi guard-rail previsti.\r\n- Dichiarata l'emergenza nazionale al confine sud degli Stati Uniti.\r\n- Fine allo ius soli, il diritto di cittadinanza per nascita stabilito dalla Costituzione americana.\r\n- Gli Usa escono dall'Organizzazione mondiale della Sanità\r\n- Revocate le sanzioni sui coloni israeliani in Cisgiordania.\r\nIl presidente che si è insediato ieri è molto più forte di quello che prese il potere nel 2016: allora era un outsider inviso alla maggioranza del suo partito, oggi è il cavallo vincente, che ha conquistato il Gop riuscendo a mettere insieme le anime sparse della destra statunitense.\r\nTrump, si è esibito accanto ad una manciata di suoi pari: i miliardari che affollano \u003Cmark>la\u003C/mark> sua corte e controllano i vero potere, quello \u003Cmark>dei\u003C/mark> social media, il cui controllo è cruciale nella costruzione del consenso.\r\nSul tappeto numerose domande: quanto reggerà il suo blocco sociale, specie quello della Rust Belt, che tanto contribuì al suo precedente successo?\r\nL’unica europea alla sua corte era Giorgia Meloni, che tenta di accreditarsi come ponte tra l’America Trumpiana e un’Europa schiacciata dal ricatto del Friend Shoring imposto in questi anni e cardine delle politiche protezioniste statunitensi.\r\nIl programma di Trump è spaventoso. Se riuscirà o meno a realizzarlo dipenderà dalla forza \u003Cmark>dei\u003C/mark> movimenti di opposizione che ieri hanno riempito le piazze di Washington con \u003Cmark>la\u003C/mark> People March e di tutti coloro che, con tenacia, si battono contro il nuovo imperatore.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Mattia Diletti, americanista, docente alla Sapienza di Roma\r\n\r\nAscolta \u003Cmark>la\u003C/mark> diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-21-trump-diletti.mp3\"][/audio]",[69,71,73,75,77,82,84],{"matched_tokens":70,"snippet":21},[],{"matched_tokens":72,"snippet":25},[],{"matched_tokens":74,"snippet":27},[],{"matched_tokens":76,"snippet":19},[],{"matched_tokens":78,"snippet":81},[65,79,64,80],"sfilata","paperoni","\u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>sfilata\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>paperoni\u003C/mark>",{"matched_tokens":83,"snippet":17},[],{"matched_tokens":85,"snippet":15},[],[87,93],{"field":28,"indices":88,"matched_tokens":90,"snippets":92},[89],4,[91],[65,79,64,80],[81],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":66,"value":67},"post_content",[64,65],2314894167593451500,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":100,"num_tokens_dropped":39,"score":101,"tokens_matched":89,"typo_prefix_score":39},"4419510927616",13,2,"2314894167593451626",6646,{"collection_name":50,"first_q":23,"per_page":104,"q":23},6,3,{"facet_counts":107,"found":105,"hits":136,"out_of":231,"page":14,"request_params":232,"search_cutoff":29,"search_time_ms":233},[108,114],{"counts":109,"field_name":112,"sampled":29,"stats":113},[110],{"count":105,"highlighted":111,"value":111},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":115,"field_name":28,"sampled":29,"stats":134},[116,118,120,122,124,126,128,130,132],{"count":14,"highlighted":117,"value":117},"priebke",{"count":14,"highlighted":119,"value":119},"no voto",{"count":14,"highlighted":121,"value":121},"elezioni",{"count":14,"highlighted":123,"value":123},"Lega Nord",{"count":14,"highlighted":125,"value":125},"Lampedusa",{"count":14,"highlighted":127,"value":127},"autogoverno",{"count":14,"highlighted":129,"value":129},"immigrazione",{"count":14,"highlighted":131,"value":131},"autogestione",{"count":14,"highlighted":133,"value":133},"razzismo di stato",{"total_values":135},9,[137,176,206],{"document":138,"highlight":156,"highlights":165,"text_match":171,"text_match_info":172},{"comment_count":39,"id":139,"is_sticky":39,"permalink":140,"podcastfilter":141,"post_author":111,"post_content":142,"post_date":143,"post_excerpt":45,"post_id":139,"post_modified":144,"post_thumbnail":145,"post_title":146,"post_type":147,"sort_by_date":148,"tag_links":149,"tags":155},"18701","http://radioblackout.org/podcast/i-morti-di-lampedusa-il-vecchio-nazista-la-danza-macabra-della-lega-nord/",[111],"Corpi in eccesso\r\n359 bare allineate in un hangar per dare una parvenza di dignità alle ultime vittime della frontiera sud della Fortezza Europa. I sacchi neri, che a Lampedusa sono sempre pronti, non potevano reggere la prova della telecamera, il ginocchio piegato di Letta, il cordoglio di Barroso e Alfano, il lutto nazionale, l'indignazione degli assassini che hanno deciso di accendere i riflettori su uno dei tanti episodi della guerra ai poveri.\r\nSullo sfondo i pescatori che fuggono le telecamere perché sanno che chi tira fuori dall'acqua qualcuno rischia l'incriminazione per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e il sequestro della barca, del lavoro, del futuro. Le immagini dei giornalisti a caccia di \"eroi\" potrebbero essere usate da qualche solerte magistrato. Nei lunghi anni di questa guerra nascosta chi ha teso la mano nell'usuale solidarietà di chi solca il mare spesso è incappato nelle maglie della giustizia.\r\nAmara come fiele l'indignazione di Letta per l'incriminazione dei superstiti, come se i governanti non sapessero che l'ordinamento lo impone.\r\n\r\nAnarres ha chiesto un commento a caldo ad Alberto La Via, un antirazzista siciliano, che in questi anni ha visto il Mare di Mezzo farsi sudario per i corpi cui la ferocia delle frontiere avevano sottratto la vita.\r\nVentimila quelli che qualcuno ha visto partire da uno dei tanti sud e non tornare mai più. Certo di più quelli di cui non si è avuta alcuna notizia.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n2013 10 04 Alberto Lampedusa\r\n\r\nLa guerra ai poveri è fatta di respingimenti collettivi, è una guerra scritta nelle leggi che rendono impossibile entrare legalmente nel nostro paese per cercare un lavoro o un rifugio, perché la clandestinità non è una scelta ma un'imposizione dello Stato italiano.\r\nAl governo, ai padroni non è mai interessato fermare l'immigrazione, ma avere a disposizione tanti corpi clandestini, anonimi, ricattabili per metterli al lavoro, per piegarli alle esigenze dei padroni. Schiavi senza diritti. Schiavi la cui condizione ha fatto da modello per tritare buona parte del sistema di garanzie strappato in decenni di lotte durissime dai lavoratori italiani.\r\nNella sua forma più cruda è il modello nazista. Durante la seconda guerra mondiale nelle fabbriche della Germania hitleriana i prigionieri selezionati nei lager venivano sfruttati a morte e poi uccisi. Selezione, sfruttamento, sterminio dei corpi in eccesso, dei più deboli, degli anziani, dei bambini, dei malati. Il nazismo non fu una perversione ma la cruda realizzazione della logica del profitto, l'apoteosi del sistema capitalista, cui veniva fornita manodopera gratuita, sostituibile all'infinito.\r\nUn ideale difficile da eguagliare ma sempre vivo tra chi non ha altra morale che quella dei soldi.\r\n\r\nSulla Turco-Napolitano Bossi-Fini ascolta la diretta con Federico, un antirazzista triestino:\r\n2013 10 11 federico frontex Bossi Fini\r\n\r\nUna morale ragioniera\r\nQualche giorno dopo la strage di Lampedusa la commissione giustizia del Senato ha votato l'abolizione del reato di immigrazione clandestina. Tra i sì quello dei due senatori grillini. Il giorno dopo è scattata violentissima la reprimenda di Grillo e Casaleggio contro i due parlamentari che si erano discostati dal \"programma\", lo scarno vademecum del delegato a Cinque Stelle.\r\nCasaleggio usa argomenti da ragioniere populista, ricordando che nel nostro paese chi non attacca l'immigrazione perde voti. Un chiaro esempio di etica politica, quella che misura la saldezza dei propri principi sui punti che vale nella partita delle poltrone. 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Ne consegue che nessuno paga e nessuno se va spontaneamente dall'Italia.\r\nAbolire il reato di immigrazione clandestina sarebbe un gesto meramente simbolico. Certo anche i simboli contano, ma non vorremmo che qualcuno si salvasse la faccia con poco sforzo.\r\n\r\nNuovi democristiani\r\nDal canto suo Enrico Letta con raffinatezza democristiana dichiara al direttore di Repubblica Ezio Mauro, che da uomo e da politico, cancellerebbe la Bossi-Fini. Peccato che il governo delle grandi alleanze gli fornisca un buon alibi per fare bella figura senza fare nulla.\r\nI piroscafi stanno portando via le bare da Lampedusa: bisogna fare posto ai morti pescati di fresco. Altre centinaia nella contabilità di morte della Turco-Napolitano Bossi-Fini. La Libia del dopo Gheddafi non garantisce più il servizio delle proprie prigioni/lager. 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Come se una tomba al Verano fosse un eccesso di pietas, quella pietas che certo l'ufficiale delle SS non ebbe mai per le proprie vittime.\r\nCosì si assiste al paradosso che la strage di Stato di Lampedusa, i corpi in eccesso selezionati dal mare per conto del governo italiano hanno esequie di Stato, mentre il corpo del nazista ospitato per anni a Roma crea imbarazzo. Questione di identità. Gli italiani brava gente seppelliscono le vittime delle loro leggi, negano la sepoltura a chi, nel nome di una legge analoga, ha fatto fucilare 335 inermi. Per una singolare corrispondenza il numero delle vittime è quasi lo stesso.\r\n\r\nDanza macabra\r\nA Torino, senza pudore, i leghisti hanno compiuto la loro danza macabra nel centro cittadino. Qualche centinaio di metri di corteo, poche migliaia di persone hanno sfilato in un verde metallico che nulla ha della tenerezza dell'erba. Intorno a loro un dispositivo militare senza pari. Centinaia di poliziotti e carabinieri hanno paralizzato il centro, chiudendo in una morsa d'acciaio la manifestazione leghista.\r\nNonostante l'imponente dispositivo la manifestazione è stata contestata da più parti: non violenti in piazza CLN, No Tav in via Nizza, un migliaio di antirazzisti in corteo hanno assediato per ore i tristi padani. Gli antirazzisti hanno attraversato il centro cittadino, cercando di raggiungere la stazione. La polizia ha fatto leggere ma frequenti cariche per impedire al corteo di avvicinarsi ai leghisti.\r\nPer loro i morti di Lampedusa sono una festa. Come dimenticare i manifesti, che incitavano a fermare l’invasione? Come dimenticare la presidente leghista della Camera Irene Pivetti che nel 1997 esortava la Marina Militare a speronare le barche degli immigrati? Il 28 marzo la corvetta Sibilla mandò a picco la Kater i Rades piena di albanesi. Vennero recuperati solo 81 corpi. Gli altri restarono tra le braccia del Mediterraneo.\r\nIl figlio del Senatur qualche anno dopo è andato proprio in Albania ad acquisire una laurea.\r\nLa presidente ultracattolica della Camera passò dal modello Vandea a quello sado maso, restando così coerente con se stessa.\r\nI democratici, da vent'anni al governo della città, hanno scelto di stare al coperto. Un silenzio fragoroso.\r\nNelle stesse ore a Roma i sinceri democratici sfilavano per la Costituzione, come se l'astrattezza dei principi potesse fare argine alla concreta ferocia del nostro tempo.\r\nIl boia delle Ardeatine ha sempre negato le camere a gas, i forni che smaltivano quel che restava dei corpi in eccesso.\r\nI boia democratici rendono omaggio alle loro vittime.","13 Ottobre 2013","2018-10-17 22:59:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/mare-nostrum-200x110.jpg","I morti di Lampedusa, il vecchio nazista, la danza macabra della Lega Nord","podcast",1381689483,[150,151,152,153,154],"http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/lampedusa/","http://radioblackout.org/tag/lega-nord/","http://radioblackout.org/tag/priebke/","http://radioblackout.org/tag/razzismo-di-stato/",[129,125,123,117,133],{"post_content":157,"post_title":162},{"matched_tokens":158,"snippet":160,"value":161},[64,159,65],"padroni","lavoro, per piegarli alle esigenze \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>padroni\u003C/mark>. 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Un silenzio fragoroso.\r\nNelle stesse ore a Roma i sinceri democratici sfilavano per \u003Cmark>la\u003C/mark> Costituzione, come se l'astrattezza \u003Cmark>dei\u003C/mark> principi potesse fare argine alla concreta ferocia del nostro tempo.\r\nIl boia delle Ardeatine ha sempre negato le camere a gas, i forni che smaltivano quel che restava \u003Cmark>dei\u003C/mark> corpi in eccesso.\r\nI boia democratici rendono omaggio alle loro vittime.",{"matched_tokens":163,"snippet":164,"value":164},[65],"I morti di Lampedusa, il vecchio nazista, \u003Cmark>la\u003C/mark> danza macabra della Lega Nord",[166,168],{"field":94,"matched_tokens":167,"snippet":160,"value":161},[64,159,65],{"field":169,"matched_tokens":170,"snippet":164,"value":164},"post_title",[65],2312642161218158600,{"best_field_score":173,"best_field_weight":174,"fields_matched":100,"num_tokens_dropped":39,"score":175,"tokens_matched":89,"typo_prefix_score":104},"3319898439680",14,"2312642161218158706",{"document":177,"highlight":193,"highlights":199,"text_match":202,"text_match_info":203},{"comment_count":39,"id":178,"is_sticky":39,"permalink":179,"podcastfilter":180,"post_author":111,"post_content":181,"post_date":182,"post_excerpt":45,"post_id":178,"post_modified":183,"post_thumbnail":184,"post_title":185,"post_type":147,"sort_by_date":186,"tag_links":187,"tags":192},"13419","http://radioblackout.org/podcast/grillo-pinocchio-e-gli-altri/",[111],"Tra lo spettacolo della politica e la politica spettacolo si sta consumando l'ultima campagna elettorale.\r\nAnarres l'ha seguita con tre lunghe chiacchierate realizzate in altrettante puntate della trasmissione.\r\nVe le proponiamo assieme ad un articolo di prossima uscita sul settimanale Umanità Nova.\r\nAscolta l'intervento di Pietro: 2013 01 13 stara elezioni\r\n\r\nQuello di Stefano: 2013 02 08 capello grillo \r\n\r\ne di Francesco: 2013 02 15 elezioni\r\n\r\nMonti ha chiamato l’esperto di immagine di Barack Obama per una consulenza sulla propria campagna elettorale. Da allora lo stile del professore è cambiato: messe da parte le vesti del tecnico autorevole e pacato, ha indossato i panni del leader responsabile ma deciso, che ha un percorso proprio e nessuna alleanza precostituita.\r\nCon buona pace del PD che ha finito con il recitare la parte del fidanzato cornuto e geloso che non può fare a meno dell’amata. Un stile che non attira certo i voti. L’esperto di comunicazione di Bersani non è certo all’altezza di quelli di Monti. I manifesti elettorali in stile vecchio apparatnik su sfondo grigio topo portano sfiga solo a vederli.\r\nMeglio, decisamente meglio, Berlusconi, che tira fuori tutto il proprio repertorio di gag, frizzi e lazzi, sparandole sempre più grosse ma toccando in una frase il cuore di tanti. La restituzione dell’IMU è come la lotteria: tutti sanno che vincere è improbabile, ma la sola possibilità fa vendere milioni di biglietti.\r\nMaroni e i suoi arrancano ma non sono da meno. Hanno riaperto i cassetti e sparato tutte le vecchie cartucce. Promettono di tagliare le tasse e di aumentare le pensioni, rispolverano il federalismo fiscale hard. Fanno una campagna vecchio stile. I consiglieri comunali bolognesi fanno pulizia (etnica) all’ospedale di Bologna, Maroni fa finta di non essere stato al governo sino a ieri.\r\nUn miraggio è meglio del conto dal droghiere, delle bollette da pagare, del lavoro che non c’è, della precarietà che è meglio del nulla.\r\nPer gli ammalati di nuovismo, forse la più grave delle malattie novecentesche, l’offerta varia tra giustizialisti populisti e giustizialisti d’antan.\r\nIl Grillo urlante sogna un Berlusconi/Pinocchio trascinato via dai carabinieri, a Ingroia i panni del giudice stanno sin troppo bene: non deve certo far fatica a entrare nel personaggio.\r\nSin qui il marketing. 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Il Novecento era finito, i partiti novecenteschi, fatti di grandi apparati, di amici/compagni/camerati, di strutture pesanti e idee che plasmavano di se il mondo non servivano più. La nuova Italia era stata svezzata ed era pronta a fare il salto nell’era del just in time, delle televendite, della libertà fatta di casalinghe che si calavano le mutande in TV, dei sogni confezionati da specialisti dell’immagine e consumati in un minuto.\r\nVolgare, grezzo, ma vitale, Berlusconi inaugurò uno stile politico che si confondeva, a volte persino anticipava l’Italia gridata e scorreggiona che esplose in televisione.\r\nI politici della prima repubblica parlavano e vestivano come mummie in grigio, solo ai sindacalisti era concesso togliere la giacca, gridare, mostrare l’ascella pezzata.\r\nIl corpo, negato, ingessato, smaterializzato, dimenticato fa irruzione nella scena politica mutandola di segno. 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Peccato che i più non si siano accorti della differenza, al di là dei circoli ristretti dove si spartiscono nomine e benefici.\r\nBerlusconi viene obbligato ad abdicare perché il mantenimento del blocco sociale che lo sostiene non consente la rapida attuazione di politiche di contenimento del debito pubblico, che oltre a colpire i salariati, stringano in una morsa anche la parte bassa del ceto medio. Berlusconi non poteva permettersi di reintrodurre la tassa sulla casa o di toccare ancora le pensioni. Monti, l’uomo delle banche, invece sì. Il partito democratico si accoda nella speranza di poter andare al governo, facendo fare ad altri il lavoro sporco.\r\nNel gioco delle tre carte che ciascuno fa credendo di sapere dove sia quella giusta, esce fuori il Jolly che le scompagina. Mario Monti si butta e prova a scavarsi un proprio ambito di potere, muovendosi con accortezza, per fungere da ago della bilancia.\r\nMonti, come Bersani, Ingroia e, in parte, anche Maroni, sono comunque irretiti dalla tela di ragno di una strategia di marketing politico che ha bisogno del corpo dei leader per poter incarnare i sogni e le favole che vende. Oggi sarebbe impossibile immaginare un manifesto con il simbolo del partito e uno slogan, come ai tempi della prima repubblica.\r\nOggi serve una faccia, un corpo, che riempia di se la scena vuota di un’agire politico che si riproduce eguale da una legislatura all’altra.\r\nÈ il trionfo del berlusconismo, dello spettacolo che si fa politica.\r\nChi poteva interpretare meglio questa parte di un attore? Negli Stati Uniti negli anni ottanta ne scelsero uno serioso e di second’ordine come Ronald Reagan.\r\nIn Italia il ruolo tocca ad un comico. L’unico capace di riempire la scena saturandola di se, facendone un tutt’uno con se stesso. Nei manifesti dell’M5S il suo faccione deborda, il suo grido esplode in faccia a chi guarda.\r\nGrillo è come il vinile, ricercato come i mobili di legno della nonna dopo l’overdose dei ripiani di formica e delle sedie di plastica. Guida spirituale, guru, caudillo, Grillo “ha sempre ragione”, come un padre amoroso che consiglia, incoraggia, sorregge, protegge i suoi figli. Finché obbediscono. Poi sono schiaffoni, e, nei casi estremi, la cacciata dalla famiglia.\r\nGrillo, una sorta di Juan Peron post moderno, rappresenta l’apoteosi della politica post ideologica, mettendo insieme illusione partecipativa e il dirigismo più esasperato, corteggia i movimenti localisti e fa dichiarazioni razziste, vuole moralizzare la politica, tagliando stipendi e privilegi, ma gioca il proprio ruolo di garante per decidere, senza confronto alcuno, la linea politica del “suo” movimento.\r\nQuando parla le piazze si riempiono di spettatori, che vanno via appena prendono la parola i candidati, meri fantocci all’ombra del conducator.\r\nLa sinistra che ama la democrazia partecipativa, il commercio equo, che guevara sulle magliette, la fiom e la mamma ha provato a giocare la carta della costruzione dal basso di un “soggetto politico nuovo” sin dalla scorsa primavera, quando nacque il cartello di A.L.B.A. Lo scopo era contrastare il M5S sul terreno della giustizia e della democrazia dal basso. L’operazione ha mostrato la sua povertà quando dalle chiacchiere si è passati alle liste. L’accozzaglia dei vari Ferrero, Diliberto, Di Pietro ha riproposto sotto altra veste gli stessi partiti che avevano sostenuto le scelte più antipopolari del governo Prodi. Le anime più sensibili di Alba si sono sfilate dall’operazione “Rivoluzione civile”, il gioco delle poltrone è andato avanti.\r\n\r\nPresto la campagna elettorale finirà. Non ci vuole una sfera di cristallo per indovinare che il nuovo governo, chiunque vinca e persino se non vincesse nessuno, metterà in campo altri tagli ai servizi ed un ulteriore affondo sul fronte del lavoro, riaprendo l’agenda nel medesimo punto dove l’ha chiusa Monti.\r\nOggi più che mai la partita vera o si gioca altrove o non si gioca. La scommessa della partecipazione diretta, dell’apertura di spazi politici non statali, si pratica nella materialità delle lotte. Quando il dominio si palesa in tutta la propria crudezza o si fugge o si resiste. Nella resistenza si apre la possibilità di costruire spazi per una ri-appropriazione dal basso della politica. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/2022-09-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nDisertiamo le urne!\r\nCambiano i governi, restano sfruttamento, oppressione, carovita, sfratti, guerra.\r\nLe elezioni sono una delega in bianco a gente che ha il solo scopo di restare al potere, appoggiando gli interessi dei ricchi e dei potenti che li sostengono.\r\nQuesta volta c’è il rischio che trovino ascolto gli appelli al “voto utile” in una risibile crociata antifascista di fronte alla vittoria che i sondaggi attribuiscono a Fratelli d’Italia. Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri di detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. La Lega, formazione populista di estrema destra, è il partito che ha governato di più negli ultimi 28 anni. I fascisti di Fratelli d’Italia sono stati parte integrante di tutti i governi di centrodestra.\r\nVa da se che la mera astensione dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva di autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi di autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare padroni e governanti!\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Fricche\r\n\r\nVerso la Free(k) Pride\r\nFrocie, mostrә, devianti! La freek attraverserà le strade di Torino anche quest'a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest'anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.\r\nPERCHÉ L'8 OTTOBRE?\r\nDal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i comitati organizzatori dei pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello di fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere - anche noi - questa occasione: l'occasione di presentare un modo di fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza sfilate delle forze dell'ordine, un pride anticapitalista e dissidente.\r\n\r\nViviamo in una città dove la repressione di chi lotta fuori e contro la gabbia istituzionale è da tempo la norma. Una città dove magistratura e polizia utilizzano un codice penale costruito come arma di guerra ai poveri e alle soggettività politiche e sociali dissidenti per mettere a tacere ogni forma di contestazione reale. La violenza istituzionale la ritroviamo alle frontiere, nei CPR, nelle strade di una città dove i poliziotti ricattano le libere donne migranti chiedendo favori sessuali in cambio del permesso di soggiorno. È la violenza misogina e cattofascista che ha reso sempre più difficile accedere ad un aborto libero e sicuro. È la transfobia di stato, la violenza dell'attesa, la burocrazia infinita portata avanti da giudici, medici, psicologi cis che uccide le persone trans, è la violenza del capitalismo che produce morte e devastazione ambientale e, non ultimo, un cambiamento climatico le cui conseguenze abbiamo toccato con mano in Piemonte, una regione che si traveste di “verde” ma che ha visto quest'estate una siccità senza precedenti. È la violenza delle riqualificazioni escludenti che stanno investendo i quartieri popolari, la violenza degli sfratti di chi non cè ce la fa più ad arrivare a fine mese, perchè intere generazioni di giovani precariu e vecch* pover* non riescono a pagare affitti e bollette. È la violenza del capitalismo arcobaleno \"senza fronzoli\" che va a braccetto con l'oppressione eteronormativa, con una normalità che nega le nostre identità erranti, libere e mostruose.\r\nNon vogliamo assimilarci, diventare frocie pulite, rifiutiamo ogni dimensione gerarchica. La strada delle frocie borghesi e per bene non è la nostra. Non ci adatteremo mai al sistema dominante, figlio di un modello cis etero e monogamo di famiglia tradizionale.\r\nVogliamo una città più frocia, più transfemminista, antirazzista, antispecista, antifascista e anticapitalista, rifiutiamo ogni ingerenza sui nostri corpi, ogni logica binaria e ogni tentativo di dipingerci sempre e solo come vittime.\r\nVogliamo che la paura cambi di campo. Vogliamo liberarci dei preti di ogni religione, dei tutori dell'ordine patriarcale, dei politici che ci vorrebbero soggetti deboli da tutelare.\r\nLe strade libere le fanno le soggettività libere e mostruose che le attraversano.\r\n\r\nFrocification! ✨?✨\r\n\r\nScuola. Preti e militari hanno sempre più spazio nelle scuole italiane. E, quel che è peggio, ciò avviene senza che l’opposizione alla clericalizzazione e militarizzazione delle vite di bambin* e ragazz* abbia reale visibilità.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nPutin e Biden verso la guerra nucleare\r\nI fatti sono noti. Il governo russo ha detto a chiare lettere che, quando i territori ucraini occupati saranno annessi alla Russia con i referendum annunciati a breve, ogni attacco a queste aree sarà considerato atto di guerra e, quindi, passibile di risposta nucleare.\r\nMeno noto è il fatto che una della basi di questa guerra nucleare si trova in Sicilia, nella base di Sigonella. Nei giorni scorsi il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari circa con la società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire la manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza. In altri termini verranno potenziate le antenne e le apparecchiature che assicurano al Pentagono la trasmissione degli ordini di guerra nucleare.\r\nLa possibilità di un’escalation bellica devastante è sempre più forte. Sempre più urgente è rinforzare l’opposizione alla guerra e al militarismo. Partendo da casa nostra. A Torino, in piazza Graf, c’è uno stabilimento della Collins Aerospace.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 24 settembre\r\nore 17\r\npunto info sulle missioni militari all’estero in via Po 16 \r\n\r\nLunedì 26 settembre\r\nore 10,30\r\npunto info sulle missioni militari all’estero al Campus, lungo Dora Siena 100 A\r\n\r\nVenerdì 30 settembre\r\n40 anni di anarchia\r\nore 20,30\r\nCena vegan per i primi 40 anni dello spazio anarchico di corso Palermo 46 \r\nBenefit lotte sociali ed antimilitariste\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nSabato 8 ottobre\r\nFree(k) Pride! Frocification\r\nappuntamento alle 15 in piazza Carlo Felice\r\n\r\nVenerdì 14 ottobre ore 21\r\nRossobruni\r\nLa storia e il pensiero politico del nazionalbolscevismo dalla prima democrazia tedesca (la Repubblica di Weimar) ai nazimaoisti degli anni Sessanta/ Settanta, dall’ecologismo razzista degli anni Ottanta al nazionalcomunismo teorizzato nel decennio successivo come alternativa al cosiddetto “villaggio globale”.\r\nA lungo patrimonio pressoché esclusivo di un pulviscolo ideologico a destra del fascismo, il rossobrunismo è ora uno dei tanti filoni che nutrono quel fenomeno nazionalpopulista che sta trasformando la vita di tutti noi.\r\nIntroduce l’incontro David Bernardini, autore di “Nazionalbolscevismo. Piccola storia del rossobrunismo in Europa”\r\nIn corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","23 Settembre 2022","2022-09-23 15:49:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/atomichesporche-200x110.png","Anarres del 23 settembre. Astensionismo e conflitto. Militari e preti a scuola. Verso il Free(k) Pride. Le seduzioni nucleari di Putin e Biden…",1663948159,[],[],{"post_content":220},{"matched_tokens":221,"snippet":222,"value":223},[65,64,64],"solo come vittime.\r\nVogliamo che \u003Cmark>la\u003C/mark> paura cambi di campo. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/2022-09-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nDisertiamo le urne!\r\nCambiano i governi, restano sfruttamento, oppressione, carovita, sfratti, guerra.\r\nLe elezioni sono una delega in bianco a gente che ha il solo scopo di restare al potere, appoggiando gli interessi \u003Cmark>dei\u003C/mark> ricchi e \u003Cmark>dei\u003C/mark> potenti che li sostengono.\r\nQuesta volta c’è il rischio che trovino ascolto gli appelli al “voto utile” in una risibile crociata antifascista di fronte alla vittoria che i sondaggi attribuiscono a Fratelli d’Italia. Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri di detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. \u003Cmark>La\u003C/mark> Lega, formazione populista di estrema destra, è il partito che ha governato di più negli ultimi 28 anni. I fascisti di Fratelli d’Italia sono stati parte integrante di tutti i governi di centrodestra.\r\nVa da se che \u003Cmark>la\u003C/mark> mera astensione dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva di autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi di autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare \u003Cmark>padroni\u003C/mark> e governanti!\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Fricche\r\n\r\nVerso \u003Cmark>la\u003C/mark> Free(k) Pride\r\nFrocie, mostrә, devianti! \u003Cmark>La\u003C/mark> freek attraverserà le strade di Torino anche quest'a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest'anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.\r\nPERCHÉ L'8 OTTOBRE?\r\nDal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i comitati organizzatori \u003Cmark>dei\u003C/mark> pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello di fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere - anche noi - questa occasione: l'occasione di presentare un modo di fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza \u003Cmark>sfilate\u003C/mark> delle forze dell'ordine, un pride anticapitalista e dissidente.\r\n\r\nViviamo in una città dove \u003Cmark>la\u003C/mark> repressione di chi lotta fuori e contro \u003Cmark>la\u003C/mark> gabbia istituzionale è da tempo \u003Cmark>la\u003C/mark> norma. 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Il governo russo ha detto a chiare lettere che, quando i territori ucraini occupati saranno annessi alla Russia con i referendum annunciati a breve, ogni attacco a queste aree sarà considerato atto di guerra e, quindi, passibile di risposta nucleare.\r\nMeno noto è il fatto che una della basi di questa guerra nucleare si trova in Sicilia, nella base di Sigonella. Nei giorni scorsi il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari circa con \u003Cmark>la\u003C/mark> società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire \u003Cmark>la\u003C/mark> manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza. 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