","Davos. Ricchi e poveri","post",1516722472,[61,62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/andrea-fumagalli/","http://radioblackout.org/tag/davos/","http://radioblackout.org/tag/economia/","http://radioblackout.org/tag/fmi/","http://radioblackout.org/tag/lagarde/","http://radioblackout.org/tag/oxfam/","http://radioblackout.org/tag/pil/","http://radioblackout.org/tag/wef/",[34,26,28,15,17,24,22,20],{"post_content":71,"tags":76},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"Lagarde","il Word Economic Forum. Ieri \u003Cmark>Lagarde\u003C/mark>, presidente dell’FMI, il Fondo monetario","Si è aperto oggi a Davos il Word Economic Forum. Ieri \u003Cmark>Lagarde\u003C/mark>, presidente dell’FMI, il Fondo monetario internazionale, nell'aggiornamento del World Economic Outlook, commentando le previsioni di crescita dell’economia sino al 2019, ha nei fatti alluso ad una possibile fine del ciclo espansivo e ad una nuova crisi finanziaria. Inutile dire che le ricette dell’FMI sono sempre le stesse: riduzione del debito pubblico e privatizzazioni, come lievito per l’economia.\r\nSempre ieri è stato diffuso il nuovo rapporto dell’ONG britannica Oxfam.\r\nNe emerge un pianeta dove i poveri sono sempre più poveri ed i ricchi sempre più ricchi.\r\nIl dossier per il quarto anno, restituisce la fotografia di un mondo in cui le disuguaglianze socio-economiche allargano sempre di più la forbice sociale.\r\nI dati chiave del rapporto:\r\n\r\nL’82% dell’incremento della ricchezza globale registrato nel 2017 è stato appannaggio dell’1% della popolazione più ricco, mentre il 50% più povero della popolazione mondiale non ha beneficiato di alcuna porzione di tale incremento.\r\n\r\nL’1% più ricco della popolazione continua a detenere più ricchezza del restante 99%.\r\n\r\nA metà del 2017 in Italia, l’1% più ricco possedeva il 21,5% della ricchezza nazionale netta. Una quota che sale a quasi il 40% per il 5% più ricco dei nostri connazionali.\r\n\r\nDue terzi della ricchezza dei più facoltosi miliardari del mondo sono ereditati o frutto di rendita monopolistica ovvero il risultato di rapporti clientelari.\r\n\r\nNei prossimi 20 anni le 500 persone più ricche del pianeta lasceranno ai propri eredi oltre 2.400 miliardi di dollari, un ammontare superiore al Pil dell’India uno dei Paesi più popolosi del pianeta con 1,3 miliardi di abitanti.\r\n\r\nTra il 1995 e il 2016 il numero di persone che vivevano in estrema povertà con meno di 1,90 dollari al giorno si è dimezzato, eppure ancora oggi più di metà della popolazione mondiale vive con un reddito insufficiente che oscilla tra i 2 e i 10 dollari al giorno.\r\n\r\n7 cittadini su 10 vivono in un Paese in cui la disuguaglianza di reddito è aumentata negli ultimi 30 anni.\r\n\r\nNel 2016 l’Italia occupava la ventesima posizione (su 28) in UE per il livello di disuguaglianza nei redditi individuali.\r\n\r\nNel 2015 il 20% più povero (in termini di reddito) dei nostri connazionali disponeva solo del 6,3% del reddito nazionale equivalente contro il 40% posseduto dal 20% più ricco.\r\n\r\nNel 2016 erano 40 milioni le persone “schiavizzate” nel mercato del lavoro, tra cui 4 milioni di bambini.\r\n\r\nSolo nel 2016, le 50 più grandi corporation mondiali hanno impiegato lungo le proprie filiere produttive una ‘forza lavoro di 116 milioni di invisibili’, il 94% della loro forza lavoro complessiva.\r\n\r\nA livello globale si stima che nel 2017 erano 1,4 miliardi le persone impiegate in lavori precari, oltre il 40% degli occupati totali.\r\nQuasi il 43% dei giovani in età lavorativa a livello globale risulta disoccupato o occupato ma a rischio di povertà. In Italia il tasso di disoccupazione giovanile (18-24 anni) a novembre 2017 era del 32,7%.\r\n\r\nA livello globale le donne subiscono in media un divario retributivo del 23% ed hanno un tasso di partecipazione al mercato del lavoro del 26% più basso rispetto agli uomini. Persino tra i ricchi si registra una sostanziale disparità di genere, 9 su 10 miliardari sono uomini.\r\n\r\nL’Italia si è collocata all’82 posto su 144 Paesi esaminati dal World Economic Forum per il suo Global Gender Gap Index 2017. Per l’uguaglianza retributiva di genere (a parità di mansione) l’Italia si è collocata in 126esima posizione.\r\n\r\nNel 2016 tra i lavoratori dipendenti in Italia le donne prevalevano solo nel profilo di impiegato. Le donne rappresentavano appena il 28,4% dei profili dirigenziali nazionali.\r\n\r\nUn AD di una delle 5 principali compagnie del settore dell’abbigliamento guadagna in 4 giorni ciò che una lavoratrice della filiera di produzione in Bangladesh guadagna nella sua intera vita lavorativa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Andrea Fumagalli, docente di economia all’università di Pavia, collaboratore di Effimera.\r\n\r\nQuesti dati rivelano che equità fiscale e aumento dei salari, le ricette indicate da Barbieri, il direttore di Oxfam italia, pur migliorando la condizione di chi lavora, non sono certo risolutive.\r\nNon esiste alcun margine per un’ipotesi riformista.\r\nLe insorgenze sociali vengono affrontate affinando i dispositivi securitari di controllo sociale.\r\nLa stessa industria 4.0 è al servizio di chi preferisce le macchine a lavoratori potenzialmente riottosi, specie in settori, come la logistica, dove le lotte sono in grado di mettere in difficoltà vera i padroni, facendo loro del male.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 01 23 fumagalli davos",[77,79,81,83,85,88,90,92],{"matched_tokens":78,"snippet":34},[],{"matched_tokens":80,"snippet":26},[],{"matched_tokens":82,"snippet":28},[],{"matched_tokens":84,"snippet":15},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[17],"\u003Cmark>lagarde\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":24},[],{"matched_tokens":91,"snippet":22},[],{"matched_tokens":93,"snippet":20},[],[95,101],{"field":35,"indices":96,"matched_tokens":98,"snippets":100},[97],4,[99],[17],[87],{"field":102,"matched_tokens":103,"snippet":74,"value":75},"post_content",[73],578730123365712000,{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":108,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":110,"highlight":127,"highlights":141,"text_match":104,"text_match_info":149},{"cat_link":111,"category":112,"comment_count":47,"id":113,"is_sticky":47,"permalink":114,"post_author":50,"post_content":115,"post_date":116,"post_excerpt":53,"post_id":113,"post_modified":117,"post_thumbnail":118,"post_thumbnail_html":119,"post_title":120,"post_type":58,"sort_by_date":121,"tag_links":122,"tags":125},[44],[46],"37052","http://radioblackout.org/2016/07/cina-g20-dei-ministri-delle-finanze/","La Brexit \"ha aggiunto incertezza nell'economia globale\", ma i Paesi del G20 sono \"ben posizionati per rispondere proattivamente alle potenziali conseguenze economiche e finanziarie\" dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, mentre sperano che il \"Regno Unito resti un partner stretto dell'Ue\". È quanto afferma la dichiarazione finale del G20, che si è concluso domenica 24 a a Chengdu, in Cina. Il documento, letto dal ministro delle Finanze cinese Lou Jiwei, elenca altri fattori negativi per l'economia mondiale: \"I conflitti geopolitici, il terrorismo e i flussi di rifugiati, che complicano il contorno economico mondiale\".\r\nCome se le guerre, con il loro corollario di profughi, distruzioni e business della ricostruzione, non rappresentassero un buon affare.\r\n\r\nI ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali dichiarano inoltre che resisteranno contro ogni forma di protezionismo, mentre calibreranno e comunicheranno con attenzione tutte le azioni macroeconomiche e strutturali.\r\n\r\nI ministri grandi economie mondiali si sono detti pronti a combattere il terrorismo \"in tutte le sue forme e in qualsiasi luogo esso avvenga\". Il testo non cita espressamente il recente fallito colpo di stato in Turchia del 15 luglio scorso, nonostante la delegazione di Ankara volesse una esplicita dichiarazione di condanna.\r\n\r\nSenza un riferimento esplicito agli sviluppi degli eventi in Turchia o in Gran Bretagna, il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, in apertura di lavori, aveva espresso la propria preoccupazione per una \"crescita lenta minacciata da eventi politici\".\r\n\r\nNei fatti poco cambia nelle ricette indicate: tagli alla spesa pubblica per mantenere in attivo la bilancia dei pagamenti.\r\n\r\nAbbiamo chiesto un commento a Francesco, economista.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016 07 g20 cina","26 Luglio 2016","2016-07-29 16:26:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/chengdu-bridge-01-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/chengdu-bridge-01-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/chengdu-bridge-01-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/chengdu-bridge-01-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/chengdu-bridge-01-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/chengdu-bridge-01.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Cina. 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La Bce rileva che “il pieno impatto” dell’aumento dei tassi, che potrebbero ancora salire come affermato dalla presidente Christine Lagarde, sull’economia “deve ancora materializzarsi”, e le prospettive della stabilità finanziaria restano fragili, con i mercati “esposti a condizioni macro avverse e agli sviluppi geopolitici”, come le tensioni in Medio Oriente “che aggiungono incertezza”.\r\n\r\nQuesto scenario generato dalla politica dell'aumento dei tassi della BCE sta provocando una recessione che sta coinvolgendo la Germania e avrà una ricaduta sull'Europa con effetti sulla sostenibilità del potere d'acquisto dei salari .\r\n\r\nNe parliamo con Renato Strumia della Sallca Cub.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/bce.mp3\"][/audio]","4 Dicembre 2023","Aumento dei tassi e recessione.","2023-12-04 15:55:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/recessioneE-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/recessioneE-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/recessioneE-300x167.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/recessioneE-768x427.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/recessioneE-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/recessioneE.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LA BCE E LO SCENARIO POSSIBILE DELLA RECESSIONE",1701701375,[165,166,167,168],"http://radioblackout.org/tag/banche/","http://radioblackout.org/tag/bce/","http://radioblackout.org/tag/crisi-economica/","http://radioblackout.org/tag/recessione/",[170,171,172,30],"banche","BCE","crisi economica",{"post_content":174},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":177},[73],"come affermato dalla presidente Christine \u003Cmark>Lagarde\u003C/mark>, sull’economia “deve ancora materializzarsi”, e","Per la Banca centrale europea “la recessione resta uno scenario possibile di fronte al deterioramento del già debole scenario economico” con “consistenti rischi al ribasso”. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-26-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLa strage di stato continua: è arrivata la quarta ondata, aumentano i contagi ed i morti.\r\nIl vaccino pare aver ridotto la mortalità della malattia, ma l’immunità resta un orizzonte lontano.\r\nIn due anni i governi che si sono succeduti si sono ben guardati dal mettere in campo le misure necessarie a ridurre le possibilità di contagio nelle fabbriche, nei magazzini, sui trasporti pubblici, nelle scuole. Tutto è peggio di prima. La prevenzione e la cura di gravi patologie non trasmissibili già privilegio per chi può pagare, è oggi un miraggio. Contestualmente ai morti di Covid, aumentano i decessi di chi soffre di altre malattie.\r\nL’ultima risposta del governo è il lockdown selettivo riservato ai soli non vaccinati, cui verrà permesso solo di lavorare e fare la spesa. Il Green Pass rinforzato consente di mantenere tutto aperto in vista del delirio consumistico di fine anno, punendo chi, per ragioni diverse, ha scelto di non vaccinarsi.\r\nIl Green pass super non è una misura che possa garantire il contenimento della malattia, ma un’ulteriore forma di pressione nei confronti dei non vaccinati, uno strumento di controllo biopolitico, che, con ogni probabilità, innescherà nuove tensioni sociali.\r\nSiamo di fronte ad un incredibile paradosso, la convergenza di due strade divaricate e ostili. Da un lato il governo cui preme solo garantire la produzione e circolazione delle merci e quindi, per il bene dell’economia, dichiara di voler scongiurare un lockdown totale (almeno sin dopo Natale). Dall’altro lato la parte negazionista dei No vax, che a loro volta vogliono impedire chiusure e limitazioni. Anche i No Vax ambiscono a tenere tutto aperto.\r\nI Draghi e i Puzzer sono nemici, ma sono anche l’immagine rovesciata allo specchio l’uno dell’altro.\r\nSullo sfondo la grande paura che segna questi anni. La paura del futuro che non c’è, della crisi climatica, della precarietà sempre più diffusa, di una gestione della salute pubblica, che ci nega come soggetti attivi e consapevoli. La paura che la libertà di movimento, l’unico privilegio di cui gode chi vive nel nord ricco del mondo, venga per sempre messa sotto controllo governativo. \r\nIn questi anni abbiamo assistito attoniti al risorgere potente dei nazionalismi e dei particolarismi, delle religioni e delle guerre sante. Oggi, complice la pandemia, assistiamo all’emergere di movimenti millenaristi, che, se non si inverte la rotta, rischiano di celebrare la fine del mondo in una terrificante cupio dissolvi, con l’unico obiettivo dell’eterna ripetizione di presente. \r\nNe abbiamo discusso con Massimo Varengo\r\n\r\nCronache antimilitariste e prospettive di lotta\r\nLa buona riuscita del corteo dello scorso sabato a Torino è un positivo segnale di crescita delle lotte contro produzione bellica, spesa di guerra, missioni militari all’estero, basi militari e poligoni di tiro. Un concreto orizzonte di lotta che occorre allargare estendendo la rete antimilitarista e moltiplicando gli appuntamenti di lotta su scala locale e nazionale.\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nPolonia. La legge contro l’aborto uccide\r\n“Aborto libero! Assassini”, firmato “A” cerchiata femminista, è la scritta che ha fatto la sua comparsa davanti alla sede del consolato polacco in via Madama Cristina 142 a Torino.\r\nIzabela aveva solo 30 anni. È arrivata all’ospedale di Pszczyna (Polonia) alla ventiduesima settimana di gravidanza, dopo che le si erano prematuramente rotte le acque. I medici hanno tentennato fino alla morte del feto che già evidenziava chiare malformazioni. Giunti al punto di non ritorno è stato applicato un cesareo d’urgenza, ma Izabela non ce l’ha fatta. Era oramai troppo tardi, il suo cuore ha smesso di battere causa shock settico. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","29 Novembre 2021","2021-11-29 13:01:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/War-Poverty-Business-refugees-Migrations-1-col-200x110.jpg","Anarres del 26 novembre. La pandemia e l’eterno ritorno del presente. Spezzare le ali del militarismo. Polonia: la legge contro l’aborto uccide. Femministe e antimilitariste...","podcast",1638182997,[],[],{"post_content":216},{"matched_tokens":217,"snippet":218,"value":219},[73],"la presenza a Torino di \u003Cmark>Lagarde\u003C/mark>, presidente della BCE\r\nDalle 16,30","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-26-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLa strage di stato continua: è arrivata la quarta ondata, aumentano i contagi ed i morti.\r\nIl vaccino pare aver ridotto la mortalità della malattia, ma l’immunità resta un orizzonte lontano.\r\nIn due anni i governi che si sono succeduti si sono ben guardati dal mettere in campo le misure necessarie a ridurre le possibilità di contagio nelle fabbriche, nei magazzini, sui trasporti pubblici, nelle scuole. Tutto è peggio di prima. La prevenzione e la cura di gravi patologie non trasmissibili già privilegio per chi può pagare, è oggi un miraggio. Contestualmente ai morti di Covid, aumentano i decessi di chi soffre di altre malattie.\r\nL’ultima risposta del governo è il lockdown selettivo riservato ai soli non vaccinati, cui verrà permesso solo di lavorare e fare la spesa. Il Green Pass rinforzato consente di mantenere tutto aperto in vista del delirio consumistico di fine anno, punendo chi, per ragioni diverse, ha scelto di non vaccinarsi.\r\nIl Green pass super non è una misura che possa garantire il contenimento della malattia, ma un’ulteriore forma di pressione nei confronti dei non vaccinati, uno strumento di controllo biopolitico, che, con ogni probabilità, innescherà nuove tensioni sociali.\r\nSiamo di fronte ad un incredibile paradosso, la convergenza di due strade divaricate e ostili. Da un lato il governo cui preme solo garantire la produzione e circolazione delle merci e quindi, per il bene dell’economia, dichiara di voler scongiurare un lockdown totale (almeno sin dopo Natale). Dall’altro lato la parte negazionista dei No vax, che a loro volta vogliono impedire chiusure e limitazioni. Anche i No Vax ambiscono a tenere tutto aperto.\r\nI Draghi e i Puzzer sono nemici, ma sono anche l’immagine rovesciata allo specchio l’uno dell’altro.\r\nSullo sfondo la grande paura che segna questi anni. La paura del futuro che non c’è, della crisi climatica, della precarietà sempre più diffusa, di una gestione della salute pubblica, che ci nega come soggetti attivi e consapevoli. La paura che la libertà di movimento, l’unico privilegio di cui gode chi vive nel nord ricco del mondo, venga per sempre messa sotto controllo governativo. \r\nIn questi anni abbiamo assistito attoniti al risorgere potente dei nazionalismi e dei particolarismi, delle religioni e delle guerre sante. Oggi, complice la pandemia, assistiamo all’emergere di movimenti millenaristi, che, se non si inverte la rotta, rischiano di celebrare la fine del mondo in una terrificante cupio dissolvi, con l’unico obiettivo dell’eterna ripetizione di presente. \r\nNe abbiamo discusso con Massimo Varengo\r\n\r\nCronache antimilitariste e prospettive di lotta\r\nLa buona riuscita del corteo dello scorso sabato a Torino è un positivo segnale di crescita delle lotte contro produzione bellica, spesa di guerra, missioni militari all’estero, basi militari e poligoni di tiro. Un concreto orizzonte di lotta che occorre allargare estendendo la rete antimilitarista e moltiplicando gli appuntamenti di lotta su scala locale e nazionale.\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nPolonia. La legge contro l’aborto uccide\r\n“Aborto libero! Assassini”, firmato “A” cerchiata femminista, è la scritta che ha fatto la sua comparsa davanti alla sede del consolato polacco in via Madama Cristina 142 a Torino.\r\nIzabela aveva solo 30 anni. È arrivata all’ospedale di Pszczyna (Polonia) alla ventiduesima settimana di gravidanza, dopo che le si erano prematuramente rotte le acque. I medici hanno tentennato fino alla morte del feto che già evidenziava chiare malformazioni. Giunti al punto di non ritorno è stato applicato un cesareo d’urgenza, ma Izabela non ce l’ha fatta. Era oramai troppo tardi, il suo cuore ha smesso di battere causa shock settico. I fatti si sono consumati a pochi mesi di distanza dalla decisione della Corte Costituzionale - convertita in legge nel gennaio di quest’anno - che rende quasi del tutto impossibile abortire legalmente in Polonia.\r\n\r\nFemminismo e militarismo\r\nIl 25 novembre il monumento al bersagliere in corso Galileo Ferraris a Torino è stato ridisegnato in chiave antimilitarista e antisessista da alcunə anarcofemministə di passaggio. Le vergogne del militarismo sono state coperte, rivelando la natura gerarchica, prevaricatoria, intrinsecamente machista e patriarcale di tutti gli eserciti, che siano essi impegnati in imprese neocoloniali al di fuori dei confini nazionali oppure in operazioni di pattugliamento delle strade dei quartieri popolari. \"Stupratori assassini\" è la scritta appesa a mezz'aria, campeggiante sullo sfondo, così come a restare sullo sfondo sono troppo spesso i corpi violati e/o senza vita di tante donne la cui libertà è perennemente sotto attacco. Patriarcato e ideologia militare vanno a braccetto. Sta a noi tuttə metterci di traverso per scardinare l'ordine che poggia su queste odiose fondamenta.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nLunedì 29 novembre\r\npresidio in piazza Castello contro la presenza a Torino di \u003Cmark>Lagarde\u003C/mark>, presidente della BCE\r\nDalle 16,30 \r\n\r\nMartedì 30 novembre\r\nPresidio di lotta di fronte all’ingresso dell’Oval, che ospita la ottava edizione dell’Aerospace and defence meeting – mostra mercato dell’industria bellica aerospaziale. Dalle 12,30\r\n\r\nMercoledì 1 dicembre\r\nassemblea popolare No Tav\r\nore 21 al polivalente di Bussoleno\r\n\r\nSabato 4 dicembre\r\nNo Draghi day promosso dal sindacalismo di base contro la macelleria sociale del governo.\r\nAppuntamento alle 15 in piazza Solferino\r\n\r\nMercoledì 8 dicembre\r\nMarcia popolare No Tav da Borgone a San Didero.\r\nDalle ore 13\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30 (anticipata a martedì 30 novembre e a martedì 7 dicembre per consentire la partecipazione alle iniziative No Tav in valle) \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. 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