","Liberalizzazioni degli orari nei centri commerciali: testimonianze dal Veneto","post",1550746800,[60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/decreto-monti/","http://radioblackout.org/tag/governo-gialloverde/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-domenicale/",[64,31,27],"decreto monti",{"post_content":66,"tags":72},{"matched_tokens":67,"snippet":70,"value":71},[68,69],"lavoro","domenicale","orari e la generalizzazione del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>domenicale\u003C/mark>, soprattuto nella grande distribuzione. Le","Una delle tante promesse, per ora disattese, del governo gialloverde è quella relativa alla regolamentazione degli orari del commercio. Approvato nell'atmosfera da si-salvi-chi-può di fine 2011, il decreto Monti ha determinato una liberalizzazione completa degli orari e la generalizzazione del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>domenicale\u003C/mark>, soprattuto nella grande distribuzione. Le due forze oggi al governo avevano in programma una la limitazione delle aperture a 8 domeniche l'anno, altra a 12 domeniche. La proposta di legge discussa in commissione invece prevede 30 domenica di apertura con notevoli eccezione per non meglio precisate zone turistiche. Soprattutto, la proposta ha subito un ennesimo retrofront, invece di passare alla camera è tornata alle consultazioni con gli operatori del settore, tra cui proprio quelli della grande distribuzione che vorrebbero avere le mani libere. Tutta la questione è affrontata soltanto in termini di numeri e di crescita, dietro i quali si nascondono interessi di parte, quelli di chi si arricchisce sul tempo di vita degli altri. Davanti alla palese latitanza dei sindacati si sono formati dal basso alcuni gruppi FB che hanno dato voce a chi subisce le conseguenze delle liberalizzazioni selvagge.\r\n\r\nAbbiamo raggiunta Valeria, commessa di un grande centro commerciale e partecipante a uno di questi gruppi, \"Domenica no, grazie\"\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/domenicano.mp3\"][/audio]",[73,75,77],{"matched_tokens":74,"snippet":64},[],{"matched_tokens":76,"snippet":31},[],{"matched_tokens":78,"snippet":79},[68,69],"\u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>domenicale\u003C/mark>",[81,87],{"field":34,"indices":82,"matched_tokens":84,"snippets":86},[83],2,[85],[68,69],[79],{"field":88,"matched_tokens":89,"snippet":70,"value":71},"post_content",[68,69],1157451471441625000,{"best_field_score":92,"best_field_weight":93,"fields_matched":83,"num_tokens_dropped":46,"score":94,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":46},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":96,"highlight":118,"highlights":138,"text_match":149,"text_match_info":150},{"cat_link":97,"category":98,"comment_count":46,"id":99,"is_sticky":46,"permalink":100,"post_author":49,"post_content":101,"post_date":102,"post_excerpt":52,"post_id":99,"post_modified":103,"post_thumbnail":104,"post_thumbnail_html":105,"post_title":106,"post_type":57,"sort_by_date":107,"tag_links":108,"tags":114},[43],[45],"35417","http://radioblackout.org/2016/04/voucher-e-lavoro-festivo-lo-sfruttamento-ai-tempi-della-crisi/","A pochi giorni dal 1 maggio, vale la pena prendere in considerazione due delle forme oggi più abusate di sfruttamento della forza-lavoro: i buoni-voucher per disoccupati e la \"possibilità\" (leggi: obbligo) del lavoro festivo nella grande distribuzione. Tratto comune dei due dispositivi, una forza-lavoro che il capitale pretende sempre più flessibile. Si tratta insomma di spremere il massimo di erogazione di lavoro da chi ha un potere contrattuale molto basso, perché disoccupato o messo al lavoro con uno degli infiniti contratti a termine che le diverse riforme hanno prodotto nell'ultimo qundicennio.\r\nL'occasione per parlare di voucher, buoni usati per pagare prestazioni lavorative occasionali (di cui fanno largo diverse aziende per impiegare dipendenti a chiamata per prestazioni lavorative occasionali, come servizi domestici, ristorazione o attività agricole) ha (stra)parlato in questi giorni Filippo Taddei, responsabile economico del PD, che per legittimarne l'uso li ha definiti “un incentivo all’emersione del lavoro nero\" e quindi \"non va cambiata la legge ma introdotta la tracciabilità per impedire che il datore di lavoro possa denunziare meno ore di quelle lavorate dal cosiddetto voucherista”. Quello che Taddei non sa (o fa finta di non sapere) è che proprio il largo uso di voucher testimonia l'abbondanza di lavoro nero.\r\nSul tema abbiamo intervistato Marta Fana, ricercatrice all'Institut d'Etudes Politiques de Paris, curatrice del blog disordinedeisogni\r\n\r\nmarta fana\r\nUn altro fenomeno recente la cui diffusione è particolarmente indicativa della pervasività delle ragioni dell'impresa (a scapito dei lavoratori) è l'ingiunzione al lavoro domenicale e festivo cui si trovano sottoposti i dipendenti del commercio, soprattutto nella grande distribuzione. A partire dalle ultime festività natalizie, quasi tutti le grosse imprese del settore hanno imposto ai propri dipendenti un'illimitata disponibilità a lavorare durante le festività ordinarie e straordinarie. Nè è nata una campagna di sensibilizzazione (qui una pagina facebook) che per ora non ha però trovato la solidarietà degli utenti-consumatori. L'obbligo non risponde tanto a una necessità effettiva quanto alla competizione al ribasso (giocata sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici del settore) tra le aziende nel dimostrare disponibilità assoluta per i capricci di clienti effettivi o potenziali. Contro questo stato di cose, il prossimo 28 maggio ci sarà uno sciopero dei lavoratori delle imprese della grande distribuzione organizzata che aderiscono a FederComemrcio.\r\nlav CDO","27 Aprile 2016","2016-04-29 14:15:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/13094313_1770878176477144_8072735558907190488_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/13094313_1770878176477144_8072735558907190488_n-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/13094313_1770878176477144_8072735558907190488_n-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/13094313_1770878176477144_8072735558907190488_n.jpg 552w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Voucher e lavoro festivo: lo sfruttamento ai tempi della crisi",1461772848,[109,110,111,112,113],"http://radioblackout.org/tag/1-maggio/","http://radioblackout.org/tag/centri-commerciali/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-festivo/","http://radioblackout.org/tag/precarieta/","http://radioblackout.org/tag/voucher/",[115,29,21,116,117],"1 maggio","precarietà","voucher",{"post_content":119,"post_title":123,"tags":126},{"matched_tokens":120,"snippet":121,"value":122},[68,69],"dei lavoratori) è l'ingiunzione al \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>domenicale\u003C/mark> e festivo cui si trovano","A pochi giorni dal 1 maggio, vale la pena prendere in considerazione due delle forme oggi più abusate di sfruttamento della forza-lavoro: i buoni-voucher per disoccupati e la \"possibilità\" (leggi: obbligo) del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> festivo nella grande distribuzione. 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Nel bel mezzo del pomeriggio, in mezzo a migliaia di frequentatori accorsi per l'iniziativa, alcuni compagni e abitanti del quartiere sono testimoni di una scena quantomeno singolare: una trentina di giovani africani con la pettorina recante il nome \"L'isola di Ariel\" (sis coprirà essere una cooperativa che si occupa di raccolta differenziata) intenti a pulire i resti dell'immondizia prodotti dall'iniziativa domenicale, accompagnati da alcuni europei che ne dirigono i lavori.\r\nIncuriositi da quanto sta accadendo provano a fare qualche domanda sulla natura del lavoro e l'ammontare del compenso, per scoprire, sbalorditi, che si trattava di \"lavoro volontario\". A rispondere non sono però i presunti volontari - alcuni dei quali, profughi, non parlano neanche l'italiano e faticano a spiegare motivo, funzione e motivazioni della loro scelta - ma i dirigenti della cooperativa, tra questi Paolo Hutter, con alle spalle una lunga carriera politica nei Verdi e nell'assessorato della giunta Castellani.\r\nCome ha scritto a commento il compagno che abbiamo intervistato:\r\n\"Il problema è che, dietro all’insopportabile retorica del ‘realismo politico’ e dell’‘assistenza concreta’ la sinistra social-imprenditoriale non soltanto lucra privatamente su problemi collettivi (causati peraltro proprio dal lucro come metro dell’organizzazione sociale), ma predispone un apparato ideologico-moralistico privo di qualsiasi rispetto che giustifica in senso progressista un razzismo agghiacciante, che assume silenziosamente una superiorità di fatto di popoli “civilizzati” su quelli ancora “da integrare” (sul piano dell’efficienza capitalista o su quello di una disciplinata etica del lavoro, che imbelletti una disponibilità di fondo a vendersi, sia pur modernamente, come schiavi)\".\r\ndavide_vanchiglia_lOV\r\nUn articolo che mette il dito nella piaga: Vanchiglia Lov: i bianchi sporcano, i neri puliscono\r\nLa (preventiva) risposta di Paolo Hutter: Volontari anche neri alla pulizia differenziata, un bene o un male?\r\nQuando proprio non si vuole capire (cittadini di buone intenzioni e scarso intelletto): Basta seminare odio tra bianchi e neri","10 Giugno 2015","2015-06-11 14:12:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/lov-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"160\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/lov-300x160.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/lov-300x160.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/lov.jpg 307w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Vanchiglia Lov7: come ti faccio lavorare gratis i profughi",1433961479,[194,195,196,197,198,199],"http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/paolo-hutter/","http://radioblackout.org/tag/profughi/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/vanchiglia/",[68,17,201,202,203,15],"profughi","sfruttamento","torino",{"post_content":205,"tags":209},{"matched_tokens":206,"snippet":207,"value":208},[69],"i resti dell'immondizia prodotti dall'iniziativa \u003Cmark>domenicale\u003C/mark>, accompagnati da alcuni europei che","Nella giornata di domenica si è svolta nel quartiere Vanchiglia la 7a edizione di Vanchiglia Lov, kermesse di promozione delle attività artiginali e creative di un quartiere in via di accelerata gentrificazione. 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Queste vanno dalla messa in discussione della neutralità della scienza, alle istanze che riguardano il lavoro, alle forme di autorganizzazione di sostegno e tutela collettiva. Il blocco e lo sgombero del varco 4 del porto di Trieste è stato solo l’apice mediatico di un percorso che vede migliaia di persone riunirsi in assemblea tutte le settimane, riprendersi fisicamente gli spazi pubblici, immaginarsi delle forme di convivenza diverse da quelle che lo Stato impone.\r\nNe abbiamo parlato con ospiti da Trieste, presenti in studio con noi.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/triesteok.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNelle maggiori città del Marocco, ogni domenica si susseguono proteste con migliaia di persone. Si manifesta la contrarietà al Green Pass, obbligatorio per l’accesso ai servizi di qualunque tipo e contro la campagna vaccinale portata avanti dal governo. In più vi è la mobilitazione degli e delle insegnanti della scuola, obbligati a lavorare con contratti iperprecari e senza essere pagati. Il licenziamento arbitrario di Wijdane Salim e le ultime dichiarazioni del ministro dell’istruzione vanno a ingrossare le proteste di queste settimane, nelle quali si denuncia anche il carovita, la mancanza di un’assistenza sanitaria adeguata e la sistematica violazione dei diritti del popolo marocchino.\r\nDi tutto questo ci ha parlato Abdellah.\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/marocco.mp3\"][/audio]\r\nAd Atene e nel resto della Grecia, la situazione è complessa: in un contesto di mobilitazione permanente contro le riforme e gli episodi di repressione di questo governo, da questa estate il rifiuto del vaccino e del Green Pass è stato il significante di piazze indette soprattutto dalla destra fascista e da organizzazioni di cristiani ultra-ortodossi. Episodi come quelli accaduti a New Smyrni mostrano come la popolazione greca non sia disposta a godere della libertà dalle restrizioni solo quando vi è da assecondare l'economia turistica del paese e nemmeno a cedere a forme sempre più pesanti di repressione.\r\nLa diretta è con Tina, compagna anarchica che vive ad Atene.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/grecia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","21 Novembre 2021","2021-11-22 10:53:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/immagine-per-podcast-No-Green-Pass-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/immagine-per-podcast-No-Green-Pass-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/immagine-per-podcast-No-Green-Pass-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/immagine-per-podcast-No-Green-Pass-1024x576.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/immagine-per-podcast-No-Green-Pass-768x432.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/immagine-per-podcast-No-Green-Pass.jpeg 1500w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","No Green Pass e lotte sociali",1637532167,[249,250,251,252],"http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/marocco/","http://radioblackout.org/tag/nogreenpass/","http://radioblackout.org/tag/trieste/",[254,255,256,257],"grecia","marocco","nogreenpass","trieste",{"post_content":259},{"matched_tokens":260,"snippet":261,"value":262},[69],"Approfondimento \u003Cmark>domenicale\u003C/mark> su Green Pass e lotte","Approfondimento \u003Cmark>domenicale\u003C/mark> su Green Pass e lotte sociali.\r\n\r\nNelle sue evoluzioni, che vanno da aprile-maggio fino ad oggi, il movimento triestino contro il governo della pandemia e contro il Green Pass ha attraversato molteplici fasi. Queste vanno dalla messa in discussione della neutralità della scienza, alle istanze che riguardano il \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, alle forme di autorganizzazione di sostegno e tutela collettiva. Il blocco e lo sgombero del varco 4 del porto di Trieste è stato solo l’apice mediatico di un percorso che vede migliaia di persone riunirsi in assemblea tutte le settimane, riprendersi fisicamente gli spazi pubblici, immaginarsi delle forme di convivenza diverse da quelle che lo Stato impone.\r\nNe abbiamo parlato con ospiti da Trieste, presenti in studio con noi.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/triesteok.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNelle maggiori città del Marocco, ogni domenica si susseguono proteste con migliaia di persone. Si manifesta la contrarietà al Green Pass, obbligatorio per l’accesso ai servizi di qualunque tipo e contro la campagna vaccinale portata avanti dal governo. In più vi è la mobilitazione degli e delle insegnanti della scuola, obbligati a lavorare con contratti iperprecari e senza essere pagati. Il licenziamento arbitrario di Wijdane Salim e le ultime dichiarazioni del ministro dell’istruzione vanno a ingrossare le proteste di queste settimane, nelle quali si denuncia anche il carovita, la mancanza di un’assistenza sanitaria adeguata e la sistematica violazione dei diritti del popolo marocchino.\r\nDi tutto questo ci ha parlato Abdellah.\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/marocco.mp3\"][/audio]\r\nAd Atene e nel resto della Grecia, la situazione è complessa: in un contesto di mobilitazione permanente contro le riforme e gli episodi di repressione di questo governo, da questa estate il rifiuto del vaccino e del Green Pass è stato il significante di piazze indette soprattutto dalla destra fascista e da organizzazioni di cristiani ultra-ortodossi. Episodi come quelli accaduti a New Smyrni mostrano come la popolazione greca non sia disposta a godere della libertà dalle restrizioni solo quando vi è da assecondare l'economia turistica del paese e nemmeno a cedere a forme sempre più pesanti di repressione.\r\nLa diretta è con Tina, compagna anarchica che vive ad Atene.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/grecia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[264],{"field":88,"matched_tokens":265,"snippet":261,"value":262},[69],{"best_field_score":233,"best_field_weight":152,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":267,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":46},"1155199671761633393",{"document":269,"highlight":294,"highlights":299,"text_match":231,"text_match_info":302},{"cat_link":270,"category":271,"comment_count":46,"id":272,"is_sticky":46,"permalink":273,"post_author":274,"post_content":275,"post_date":276,"post_excerpt":52,"post_id":272,"post_modified":277,"post_thumbnail":278,"post_thumbnail_html":279,"post_title":280,"post_type":57,"sort_by_date":281,"tag_links":282,"tags":289},[43],[45],"53610","http://radioblackout.org/2019/04/food-and-gentrification-a-porta-palazzo/","info2","Lo scorso luglio è partito un progetto investe tutta l’area di Porta Palazzo, che ospita il mercato all’aperto più grande d’Europa. Il fulcro narrativo e materiale della “riqualificazione” dell’area è la gastronomia.\r\nDa settembre prossimo l’ex caserma dei Vigili del fuoco in corso Regina Margherita ospiterà “Combo”, un nuovo ostello della gioventù progettato dall’architetto norvegese Ole Sondresen e finanziato da Michele Denegri. Nei 5.500 mq di superficie ci saranno 250 posti letto, aree multifunzionali artistiche con servizio di ristorazione e un bar aperto 24 ore. Restyling anche per il mercato del pesce: i lavori dureranno circa due anni. L’intervento prevede una “boutique del pesce” al piano terra con punti vendita ristrutturati, un bar, uno stand per la degustazione “street food” delle specialità ittiche e un ristorante di lusso.\r\nL’operazione sarà gestita dal Consorzio mercato ittico di Porta Palazzo, formato da Coming alimentare srl e la Cortese Santo Nicola.\r\nA completamento del mercato è prevista anche la risistemazione dei bastioni sotto il parco archeologico, dove gli ambulanti potranno nuovamente parcheggiare i loro carretti.\r\nSabato 13 aprile verrà inaugurato Mercato Centrale. Il bottiglione verde dell’archistar Massimiliano Fuksas ha conosciuto una vita tribolata sin dall’esordio, quando venne costruito al posto della vecchia Ala liberty che ospitava i negozietti/bancarelle degli abiti a basso costo per gli abituali frequentatori del mercato.\r\nIl Palafuksas era destinato a fallire, perché i negozi di lusso non lo trovavano attrattivo e i vecchi negozianti non potevano permettersi i nuovi affitti. Dalla sua apertura è sempre stato una spina nel fianco delle amministrazioni subalpine. Oggi, nella Porta Palazzo in via di gentrificazione, voluta prima dalle amministrazioni targate PD e oggi dalla giunta a 5Stelle, il bottiglione ospita un polo del gusto, secondo la recente vocazione torinese, che va da Terra Madre ad Eataly, Alti Cibi ad enorme tasso di sfruttamento.\r\nCi sono voluti dieci mesi di lavoro con un investimento di sei milioni di euro per realizzare a Torino il terzo “Mercato Centrale” in Italia, dopo quelli aperti a Firenze (mercato San Lorenzo) e Roma (Stazione Termini). 4.500 metri quadri distribuiti su tre livelli. Ci saranno 26 botteghe, tra artigiani del gusto, ristoranti, bar, birreria e una scuola di cucina.\r\nIl 'Mercato Centrale' nasce dall'idea dell'imprenditore della ristorazione Umberto Montano e dall'esperienza del gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi. \"Non solo - spiegano gli ideatori - un luogo, aperto dalle 8 alle 24, dove mangiare e fare la spesa, ma una destinazione in cui cibo e cultura s'incontrano, generando forte aggregazione sociale e realizzando progetti di rigenerazione nel tessuto urbano all'interno del quale si inserisce\".\r\nIn altri termini: per i poveri, che pure ancora abitano in buona parte della zona del mercato, non ci sarà posto. L’aumento degli affitti delle case, dei posti dove piazzare i banchi, dei prezzi delle merci allontanerà dal quartiere la popolazione che non se lo potrà permettere.\r\nUn quartiere attira le persone perché vivace, multietnico, perché nell’area del mercato e in quella del limitrofo Balon, gira tanta gente diversa, che ne costituisce l’attrattiva, rischia di trasformarsi in un Luna Park plastificato, destinato a turisti plastificati che affolleranno – già ora accade – le case trasformate di Bed & Breckfast dopo la fuga dei vecchi abitanti.\r\nUltimo tassello della partita dell’amministrazione Appendino lo spostamento del pezzo non ancora normalizzato del Balon, quello tra il canale Molassi e il piazzale di San Pietro in Vincoli, il vecchio cimitero degli impiccati, rinominato “Barattolo” e gestito dall’associazione Vivi Balon, nata per mettere sotto controllo il mercato illegale, spontaneo, che nell’area che va dal Ponte ora dedicato al vicesindaco sceriffo Domenico Carpanini” al limite della grande piazza della Repubblica, che i vecchi piemu chiamavano Porta Pila. Ora vengono sfrattati tutti, sospinti verso via Carcano, in un’area desolata nei pressi del cimitero, dove già si svolge il mercato domenicale, che dieci anni fa occupava motu proprio l’area di Porta Palazzo Nord, che, nonostante le lotte, venne cacciato con la politica del divide et impera.\r\nDoveva finire tutto quasi tre mesi fa, invece sabato dopo sabato, i balonari occupano la piazza e resistono.\r\nLa gentrificazione ci mostra la linea di cesura tra le classi senza finzioni o belletti.\r\nSu questa scena ci sono anche altri attori. La questura di Torino, che stringe il quartiere in una soffocante morsa disciplinare, i poveri che resistono e difendono i loro commerci, gli anarchici che si collocano sulla faglia mobile del conflitto, del mutuo appoggio, della costruzione di assemblee popolari dal basso, parte dell’intelligenza torinese, che sente l’urgenza di impastare le proprie ricerche con la polvere delle strade di Porta Palazzo, per un pensiero che è situato, perché la neutralità è la maschera dei padroni e degli oppressori.\r\nDi Mercato Centrale, di quest’ennesima riqualificazione escludente nel cuore di Porta Palazzo, abbiamo parlato con Giovanni Semi, sociologo dell’Università di Torino, tra i promotori dell’iniziativa “Cosa succede in città?”\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/2019-04-09-semi-gentrification-a-porta-palazzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAGGIORNAMENTO: sempre su questo tema, abbiamo parlato con una compagna torinese dell'iniziativa di sabato 13 alle 19, un contro-aperitivo sotto la tettoia dell'orologio per festeggiare insieme la fine della varia umanità di Porta Palazzo e l'inizio di un nuovo magnifico destino, senz'altro \"di classe\", fatto di food, ostelli di lusso ed espulsioni.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/cenafood.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","11 Aprile 2019","2019-04-11 16:58:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/Render-Mercato-Centrale-Torino-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/Render-Mercato-Centrale-Torino-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/Render-Mercato-Centrale-Torino-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/Render-Mercato-Centrale-Torino-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/Render-Mercato-Centrale-Torino-1024x576.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Food and gentrification a Porta Palazzo ( + aggiornamento sulle iniziative)",1554992303,[283,284,285,286,287,288],"http://radioblackout.org/tag/balon/","http://radioblackout.org/tag/gentrification/","http://radioblackout.org/tag/mercato-centrale/","http://radioblackout.org/tag/mercato-del-pesce/","http://radioblackout.org/tag/palafuksas/","http://radioblackout.org/tag/porta-palazzo/",[290,291,23,25,292,293],"balon","gentrification","palafuksas","porta palazzo",{"post_content":295},{"matched_tokens":296,"snippet":297,"value":298},[68],"sono voluti dieci mesi di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> con un investimento di sei","Lo scorso luglio è partito un progetto investe tutta l’area di Porta Palazzo, che ospita il mercato all’aperto più grande d’Europa. 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L’intervento prevede una “boutique del pesce” al piano terra con punti vendita ristrutturati, un bar, uno stand per la degustazione “street food” delle specialità ittiche e un ristorante di lusso.\r\nL’operazione sarà gestita dal Consorzio mercato ittico di Porta Palazzo, formato da Coming alimentare srl e la Cortese Santo Nicola.\r\nA completamento del mercato è prevista anche la risistemazione dei bastioni sotto il parco archeologico, dove gli ambulanti potranno nuovamente parcheggiare i loro carretti.\r\nSabato 13 aprile verrà inaugurato Mercato Centrale. Il bottiglione verde dell’archistar Massimiliano Fuksas ha conosciuto una vita tribolata sin dall’esordio, quando venne costruito al posto della vecchia Ala liberty che ospitava i negozietti/bancarelle degli abiti a basso costo per gli abituali frequentatori del mercato.\r\nIl Palafuksas era destinato a fallire, perché i negozi di lusso non lo trovavano attrattivo e i vecchi negozianti non potevano permettersi i nuovi affitti. Dalla sua apertura è sempre stato una spina nel fianco delle amministrazioni subalpine. Oggi, nella Porta Palazzo in via di gentrificazione, voluta prima dalle amministrazioni targate PD e oggi dalla giunta a 5Stelle, il bottiglione ospita un polo del gusto, secondo la recente vocazione torinese, che va da Terra Madre ad Eataly, Alti Cibi ad enorme tasso di sfruttamento.\r\nCi sono voluti dieci mesi di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> con un investimento di sei milioni di euro per realizzare a Torino il terzo “Mercato Centrale” in Italia, dopo quelli aperti a Firenze (mercato San Lorenzo) e Roma (Stazione Termini). 4.500 metri quadri distribuiti su tre livelli. Ci saranno 26 botteghe, tra artigiani del gusto, ristoranti, bar, birreria e una scuola di cucina.\r\nIl 'Mercato Centrale' nasce dall'idea dell'imprenditore della ristorazione Umberto Montano e dall'esperienza del gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi. \"Non solo - spiegano gli ideatori - un luogo, aperto dalle 8 alle 24, dove mangiare e fare la spesa, ma una destinazione in cui cibo e cultura s'incontrano, generando forte aggregazione sociale e realizzando progetti di rigenerazione nel tessuto urbano all'interno del quale si inserisce\".\r\nIn altri termini: per i poveri, che pure ancora abitano in buona parte della zona del mercato, non ci sarà posto. L’aumento degli affitti delle case, dei posti dove piazzare i banchi, dei prezzi delle merci allontanerà dal quartiere la popolazione che non se lo potrà permettere.\r\nUn quartiere attira le persone perché vivace, multietnico, perché nell’area del mercato e in quella del limitrofo Balon, gira tanta gente diversa, che ne costituisce l’attrattiva, rischia di trasformarsi in un Luna Park plastificato, destinato a turisti plastificati che affolleranno – già ora accade – le case trasformate di Bed & Breckfast dopo la fuga dei vecchi abitanti.\r\nUltimo tassello della partita dell’amministrazione Appendino lo spostamento del pezzo non ancora normalizzato del Balon, quello tra il canale Molassi e il piazzale di San Pietro in Vincoli, il vecchio cimitero degli impiccati, rinominato “Barattolo” e gestito dall’associazione Vivi Balon, nata per mettere sotto controllo il mercato illegale, spontaneo, che nell’area che va dal Ponte ora dedicato al vicesindaco sceriffo Domenico Carpanini” al limite della grande piazza della Repubblica, che i vecchi piemu chiamavano Porta Pila. 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Con striscione, megafono e volantini sono entrati all'interno del supermercato Billa, aperto tutto il giorno nonostante la Festa, gridando slogan contro il precariato e il lavoro festivo e domenicale. Hanno distribuito volantini, raccogliendo la solidarietà dei lavoratori e dei clienti. Dopo un breve corteo spontaneo, pre-Primo Maggio, i compagni sono tornati al concentramento.\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=7jDX_ONnC2Q\r\n\r\nPiù di 700 persone hanno preso parte al corteo popolare indetto dall'Usi e sostenuto dal gruppo anarchico Cieri. La composizione era una somma delle lotte sul territorio: gli occupanti dello Spazio Popolare Autogestito Sovescio, sotto sgombero grazie ad un'ordinanza del sindaco grillino Pizzarotti, gli occupanti dell'ex cinema Lux, restituito alla collettività grazie all'azione diretta della Rete Diritti in Casa, i giovani del Kollettivo Autogestito Giovanile, i ragazzi e le ragazze della Mercatiniera, che cercano di sviluppare l'autogestione della produzione alimentare, tanti cittadini e cittadine che non si riconoscono più nell'inganno dei sindacati confederali che hanno dato vita ad un corteo morto, senza partecipazione e rituale.\r\nIl corteo dell'Usi invece ha sostenuto l'occupazione del Sovescio e la sua futura difesa, ha contestato Confindustria, casa del palazzinari che cotringono centinaia di migranti a vivere in strada o in cantine umide. Fumogeni, slogan, striscioni e interventi al megafono contro il Job Acts, i sindacati confederali e la precarietà lavorativa. Davanti alla casa dell'Unione Industriali i manifestanti si sono fermati, hanno espresso la loro rabbia e la rabbia dei tanti precari e senza casa che, di quello stesso corteo, hanno voluto far parte in prima persona. Senza deleghe.\r\nPoi da Torino sono arrivate le notizie dei pestaggi della Polizia e delle provocazioni squadriste del Pd: la piazza parmigiana si è fermata per dare massima solidarietà ai feriti e ai fermati. E non mancherà di esprimerla nei prossimi giorni. Per condividere una lotta che non può essere interrotta. Dopo il saluto agli occupanti dell'ex cinema Lux la posa di un mazzo di fiori all'anarchico Antonio Cieri. Poi il corteo è proseguito fino alla Festa al Parco Pellegrini che, nonostante la pioggia del giorno prima, ha retto la festa autogestita che si è svolta per tutto il pomeriggio con la partecipazione di più di mille persone. Una giornata totalmente autogestita per un futuro di lotte sul territorio.\r\nCome anarchici e libertari di Parma da qui ripartiamo.\"\r\nAscolta la diretta realizzata da Anarres con Emilia, una compagna di Parma:\r\n\r\nAscolta la diretta realizzata da Anarres con Emilia, una compagna di Parma \r\n\r\nhttp://www.youtube.com/watch?v=4_1TD6-FTuk&feature=youtu.be\r\n\r\nTrieste. Il tradizionale corteo del primo maggio quest’anno è stato un po’ particolare. Ad organizzare l'evento non è stata la triplice ma, per la prima volta, di malavoglia, la sola Cgil: i tre sindacati di stato avevano dato indicazione di convergere a Pordenone per la manifestazione nazionale alla presenza dei tre leader, mentre sarebbero dovuti saltare tutti gli appuntamenti locali. Ma a Trieste il corteo vede una partecipazione ancora numerosa e sentita (seppur in calo) e la Cgil, su pressione della sua “ala sinistra”, non ha potuto lasciare sguarnita la piazza, per quanto con un impegno davvero minimo nell'organizzazione. A causa anche di questa confusione e incertezza sulle sorti dell'appuntamento, la partecipazione è stata significativamente ridotta rispetto agli anni precedenti; a sfilare sono state comunque tra le due e le tremila persone.\r\n\r\nIl corteo è partito dallo storico quartiere operaio e proletario di San Giacomo, per poi dirigersi verso il centro ingrossandosi man mano. In testa, come sempre, gli spezzoni sindacali ufficiali, quest’anno di fatto limitati ad alcuni federazioni della Cgil, seguiti dalla Rete 28 Aprile, “dissidenza interna” dello stesso sindacato, dall’Anpi e da associazioni di donne. Ad aprire la seconda parte del corteo lo spezzone anarchico, libertario ed anarcosindacalista, poi a seguire Radio Fragola (una piccola radio locale legata al circuito di Popolare network, ma completamente autogestita, che quest’anno ha scelto di mettersi vicino al nostro spezzone), la lista tsipras, i disobbedienti e qualche pezzetto della sinistra ex-parlamentare. Sono stati contestati rumorosamente alcuni grandi negozi e catene del consumo ad ogni costo che, con il solito ricatto occupazionale, avevano costretto i dipendenti a lavorare.\r\n\r\nIl nostro spezzone è stato anche quest’anno molto rumoroso: tamburi, maracas, interventi al microfono, slogan, canti e tantissime bandiere rossonere, della FAI, dell’USI e anche bandiere NOTAV e NOMUOS. Oltre 150 i partecipanti, fra cui alcun* compagn* provenienti dall’Isontino, dal Veneto, dalla Slovenia e dalla Sicilia. Come lo scorso anno il nostro settore di corteo è diventato la “casa” di tanti altri partecipanti senza un settore specifico: sindacati di base, notav, marxisti senza partito e individualità varie, a dimostrazione della radicamento e della credibilità crescente dell’area anarchica e libertaria all’interno del frammentato mondo della sinistra di movimento in città. Tra i numerosi slogan anche il grido di “NOTAV liberi” con il cuore rivolto a Claudio, Mattia, Niccolò e Chiara. Temi centrali dello spezzone erano l'azione diretta e l'autogestione come proposte pratiche di lotta nella vita di ogni giorno.\r\n\r\nQuest’anno abbiamo scelto di non fermarci in piazza Unità, tradizionale punto di arrivo del corteo, ma di proseguire fino alla vicina piazza della Borsa, dando vita ad un’assemblea aperta. E’ stata una prima volta ma è andata bene! All’assemblea hanno partecipato decine di persone fra manifestanti e passanti e ci sono stati vari interventi, la maggior parte di non anarchici, su svariati temi. E' stato rinnovato l’invito a partecipare al corteo del 10 maggio a Torino ed è stata espressa solidarietà ai manifestanti caricati a Torino nella stessa mattinata. Un banchetto informativo con la stampa anarchica, già presente da metà mattina in piazza Unità, ha suscitato l’interesse di parecchie persone.\r\n\r\nIl palco appena montato dal Comune per i prossimi comizi elettorali, ricoperto di bandiere e striscioni, ha fatto da sfondo ai canti sociali e di lotta di un piccolo coro autoorganizzato coinvolgendo i presenti e chiudendo nel migliore dei modi la mattinata. Nel pomeriggio var* compagn* hanno partecipato alla festa dell’USI-AIT sul Carso.\"\r\n(liberamente tratto dal report di un compagno presente in uscita sul settimanale Umanità Nova).\r\n\r\nAscolta la diretta con Federico:\r\n\r\nAscolta la diretta con Federico\r\n\r\nQui trovi alcune foto del primo maggio triestino\r\n\r\nCarrara. Primo Maggio anarchico\r\n\r\nIl Primo Maggio a Carrara è un appuntamento tradizionalmente antiistituzionale.\r\nSin dal 1945, quando le brigate partigiane anarchiche liberarono la città dagli occupanti nazifascisti, il corteo che, ogni primo maggio, attraversa il centro cittadino, con comizi, interventi, canti per concludersi con cibo condiviso e festa, viene organizzato e gestito dagli anarchici.\r\nAnche quest'anno qualche centinaio di anarchici ha partecipato al corteo.\r\n\r\nAscolta il resoconto di Tiziano Antonelli, della CdC della FAI, che ha tenuto il comizio di apertura:\r\n\r\n2014 05 02 primomaggio Tiziano Car","4 Maggio 2014","2018-10-17 22:59:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/1_maggio_14_trieste_-01-200x110.jpg","Primo Maggio a Parma, Trieste, Carrara","podcast",1399209016,[339,340,341,252],"http://radioblackout.org/tag/carrara/","http://radioblackout.org/tag/parma/","http://radioblackout.org/tag/primo-maggio-2014/",[321,318,323,257],{"post_content":344},{"matched_tokens":345,"snippet":346,"value":347},[68,69],"di lotta sulla questione del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>domenicale\u003C/mark>, la terza svoltasi a Parma","A Parma, ormai da qualche anno, si svolge un corteo autorganizzato, fuori dai riti ormai esausti della piazza confederale, che, anno dopo anno, è sempre più vuota.\r\nDi seguito il resoconto degli organizzatori in prossima uscita sul settimanale Umanità Nova.\r\n\r\n\"Primo Maggio, in centinaia a Parma per respirare autogestione e lotta\r\nPrima dell'inizio del corteo, fissato per le ore 10 da piazzale Barbieri, cuore nell'Oltretorrente in rivolta -oggi come ieri - alcuni lavoratori e compagni dell'Usi e del gruppo anarchico Antonio Cieri hanno messo in atto un'altra azione di lotta sulla questione del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>domenicale\u003C/mark>, la terza svoltasi a Parma nel corso degli ultimi mesi. Con striscione, megafono e volantini sono entrati all'interno del supermercato Billa, aperto tutto il giorno nonostante la Festa, gridando slogan contro il precariato e il \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> festivo e \u003Cmark>domenicale\u003C/mark>. Hanno distribuito volantini, raccogliendo la solidarietà dei lavoratori e dei clienti. Dopo un breve corteo spontaneo, pre-Primo Maggio, i compagni sono tornati al concentramento.\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=7jDX_ONnC2Q\r\n\r\nPiù di 700 persone hanno preso parte al corteo popolare indetto dall'Usi e sostenuto dal gruppo anarchico Cieri. La composizione era una somma delle lotte sul territorio: gli occupanti dello Spazio Popolare Autogestito Sovescio, sotto sgombero grazie ad un'ordinanza del sindaco grillino Pizzarotti, gli occupanti dell'ex cinema Lux, restituito alla collettività grazie all'azione diretta della Rete Diritti in Casa, i giovani del Kollettivo Autogestito Giovanile, i ragazzi e le ragazze della Mercatiniera, che cercano di sviluppare l'autogestione della produzione alimentare, tanti cittadini e cittadine che non si riconoscono più nell'inganno dei sindacati confederali che hanno dato vita ad un corteo morto, senza partecipazione e rituale.\r\nIl corteo dell'Usi invece ha sostenuto l'occupazione del Sovescio e la sua futura difesa, ha contestato Confindustria, casa del palazzinari che cotringono centinaia di migranti a vivere in strada o in cantine umide. Fumogeni, slogan, striscioni e interventi al megafono contro il Job Acts, i sindacati confederali e la precarietà lavorativa. Davanti alla casa dell'Unione Industriali i manifestanti si sono fermati, hanno espresso la loro rabbia e la rabbia dei tanti precari e senza casa che, di quello stesso corteo, hanno voluto far parte in prima persona. Senza deleghe.\r\nPoi da Torino sono arrivate le notizie dei pestaggi della Polizia e delle provocazioni squadriste del Pd: la piazza parmigiana si è fermata per dare massima solidarietà ai feriti e ai fermati. E non mancherà di esprimerla nei prossimi giorni. Per condividere una lotta che non può essere interrotta. Dopo il saluto agli occupanti dell'ex cinema Lux la posa di un mazzo di fiori all'anarchico Antonio Cieri. Poi il corteo è proseguito fino alla Festa al Parco Pellegrini che, nonostante la pioggia del giorno prima, ha retto la festa autogestita che si è svolta per tutto il pomeriggio con la partecipazione di più di mille persone. Una giornata totalmente autogestita per un futuro di lotte sul territorio.\r\nCome anarchici e libertari di Parma da qui ripartiamo.\"\r\nAscolta la diretta realizzata da Anarres con Emilia, una compagna di Parma:\r\n\r\nAscolta la diretta realizzata da Anarres con Emilia, una compagna di Parma \r\n\r\nhttp://www.youtube.com/watch?v=4_1TD6-FTuk&feature=youtu.be\r\n\r\nTrieste. Il tradizionale corteo del primo maggio quest’anno è stato un po’ particolare. Ad organizzare l'evento non è stata la triplice ma, per la prima volta, di malavoglia, la sola Cgil: i tre sindacati di stato avevano dato indicazione di convergere a Pordenone per la manifestazione nazionale alla presenza dei tre leader, mentre sarebbero dovuti saltare tutti gli appuntamenti locali. Ma a Trieste il corteo vede una partecipazione ancora numerosa e sentita (seppur in calo) e la Cgil, su pressione della sua “ala sinistra”, non ha potuto lasciare sguarnita la piazza, per quanto con un impegno davvero minimo nell'organizzazione. A causa anche di questa confusione e incertezza sulle sorti dell'appuntamento, la partecipazione è stata significativamente ridotta rispetto agli anni precedenti; a sfilare sono state comunque tra le due e le tremila persone.\r\n\r\nIl corteo è partito dallo storico quartiere operaio e proletario di San Giacomo, per poi dirigersi verso il centro ingrossandosi man mano. In testa, come sempre, gli spezzoni sindacali ufficiali, quest’anno di fatto limitati ad alcuni federazioni della Cgil, seguiti dalla Rete 28 Aprile, “dissidenza interna” dello stesso sindacato, dall’Anpi e da associazioni di donne. Ad aprire la seconda parte del corteo lo spezzone anarchico, libertario ed anarcosindacalista, poi a seguire Radio Fragola (una piccola radio locale legata al circuito di Popolare network, ma completamente autogestita, che quest’anno ha scelto di mettersi vicino al nostro spezzone), la lista tsipras, i disobbedienti e qualche pezzetto della sinistra ex-parlamentare. Sono stati contestati rumorosamente alcuni grandi negozi e catene del consumo ad ogni costo che, con il solito ricatto occupazionale, avevano costretto i dipendenti a lavorare.\r\n\r\nIl nostro spezzone è stato anche quest’anno molto rumoroso: tamburi, maracas, interventi al microfono, slogan, canti e tantissime bandiere rossonere, della FAI, dell’USI e anche bandiere NOTAV e NOMUOS. Oltre 150 i partecipanti, fra cui alcun* compagn* provenienti dall’Isontino, dal Veneto, dalla Slovenia e dalla Sicilia. Come lo scorso anno il nostro settore di corteo è diventato la “casa” di tanti altri partecipanti senza un settore specifico: sindacati di base, notav, marxisti senza partito e individualità varie, a dimostrazione della radicamento e della credibilità crescente dell’area anarchica e libertaria all’interno del frammentato mondo della sinistra di movimento in città. Tra i numerosi slogan anche il grido di “NOTAV liberi” con il cuore rivolto a Claudio, Mattia, Niccolò e Chiara. Temi centrali dello spezzone erano l'azione diretta e l'autogestione come proposte pratiche di lotta nella vita di ogni giorno.\r\n\r\nQuest’anno abbiamo scelto di non fermarci in piazza Unità, tradizionale punto di arrivo del corteo, ma di proseguire fino alla vicina piazza della Borsa, dando vita ad un’assemblea aperta. E’ stata una prima volta ma è andata bene! All’assemblea hanno partecipato decine di persone fra manifestanti e passanti e ci sono stati vari interventi, la maggior parte di non anarchici, su svariati temi. E' stato rinnovato l’invito a partecipare al corteo del 10 maggio a Torino ed è stata espressa solidarietà ai manifestanti caricati a Torino nella stessa mattinata. Un banchetto informativo con la stampa anarchica, già presente da metà mattina in piazza Unità, ha suscitato l’interesse di parecchie persone.\r\n\r\nIl palco appena montato dal Comune per i prossimi comizi elettorali, ricoperto di bandiere e striscioni, ha fatto da sfondo ai canti sociali e di lotta di un piccolo coro autoorganizzato coinvolgendo i presenti e chiudendo nel migliore dei modi la mattinata. Nel pomeriggio var* compagn* hanno partecipato alla festa dell’USI-AIT sul Carso.\"\r\n(liberamente tratto dal report di un compagno presente in uscita sul settimanale Umanità Nova).\r\n\r\nAscolta la diretta con Federico:\r\n\r\nAscolta la diretta con Federico\r\n\r\nQui trovi alcune foto del primo maggio triestino\r\n\r\nCarrara. Primo Maggio anarchico\r\n\r\nIl Primo Maggio a Carrara è un appuntamento tradizionalmente antiistituzionale.\r\nSin dal 1945, quando le brigate partigiane anarchiche liberarono la città dagli occupanti nazifascisti, il corteo che, ogni primo maggio, attraversa il centro cittadino, con comizi, interventi, canti per concludersi con cibo condiviso e festa, viene organizzato e gestito dagli anarchici.\r\nAnche quest'anno qualche centinaio di anarchici ha partecipato al corteo.\r\n\r\nAscolta il resoconto di Tiziano Antonelli, della CdC della FAI, che ha tenuto il comizio di apertura:\r\n\r\n2014 05 02 primomaggio Tiziano Car",[349],{"field":88,"matched_tokens":350,"snippet":346,"value":347},[68,69],{"best_field_score":151,"best_field_weight":152,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":179,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":336,"first_q":27,"per_page":305,"q":27},["Reactive",355],{},["Set"],["ShallowReactive",358],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fqRgakSHktj5vEMTJpKLnv7aZfJ2Zj6Nk8aaBYM1n9I4":-1},true,"/search?query=lavoro+domenicale"]