","Abitare e lavoro stagionale migrante in Piemonte","post",1398691323,[64,65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/campi/","http://radioblackout.org/tag/diritto-allabitare/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-stagionale/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/migranti-castelnuovo-scrivia/","http://radioblackout.org/tag/rifugiati-ex-moi/","http://radioblackout.org/tag/saluzzo/",[72,73,23,21,32,37,18],"campi","diritto all'abitare",{"post_content":75,"post_title":81,"tags":86},{"matched_tokens":76,"snippet":79,"value":80},[77,78],"Lavoro","Stagionale","il 4^ Incontro \"Abitare e \u003Cmark>Lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>Stagionale\u003C/mark> Migrante in Piemonte\": un percorso","Nella giornata di ieri, in un'azienda agricola biologica di Castellar, vicino a Saluzzo, si è svolto il 4^ Incontro \"Abitare e \u003Cmark>Lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>Stagionale\u003C/mark> Migrante in Piemonte\": un percorso di confronto - iniziato nel dicembre scorso al CSOA Gabrio di Torino in occasione dell'assemblea nazionale della rete Abitare nella CrisI - tra le realtà in movimento di Canelli (Asti), Castelnuovo Scrivia (Alessandria), Saluzzo (Cuneo) ed Ex Moi Occupata di Torino. Nelle campagne piemontesi i braccianti, migranti e non, stagionali e stanziali, vivono spesso situazioni di sfruttamento lavorativo e di grave disagio abitativo, costretti a vivere in baraccopoli o in sistemazioni precarie. Il tema dell'abitare, del poter vivere in condizioni dignitose quando ci si sposta per il \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark> o si sceglie di stabilirsi in un luogo, non può essere dissociato dal tema del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, dal momento che lo sfruttamento di manodopera, soprattutto migrante, in agricoltura, è un fenomeno dilagante in molte regioni italiane e in altri paesi europei. Nelle prossime settimane, nel saluzzese inizierà la stagione di raccolta della frutta, che coinciderà con l'arrivo sul territorio di centinaia e centinaia di persone in cerca di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. Persone che spesso si spostano da una condizione di disoccupazione forzata all'altra e da un \"campo\" all'altro, senza alcuna prospettiva di uscire da una condizione di devastante precarietà di vita e di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>.\r\n\r\nL'iniziativa di ieri, 27 aprile, si è svolta in aperta contrapposizione alle logiche dell'emergenzialità e dell'assisitenza con cui le istituzioni e le amministrazioni locali si ostinano a voler \"gestire\" la mobilità, spesso forzata, di migrant* e rifugiat* in cerca di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> nelle campagne piemontesi. E' molto importante sottolineare come anche in Piemonte - dove le condizioni di vita e sfruttamento sembrano molto distanti dalle situazioni di Nardò, Foggia, Rosarno o San Ferdinando - persone migranti, rifugiate, richiedenti asilo, rappresentano un comodo bacino di manodoopera \"eccedente\" per le aziende agricole, anche laddove i processi di sfruttamento ed accumulazione non passano necessariamente attraverso lo \"strumento\" del caporalato visibile e identificabile.\r\n\r\nAl termine del 4^ incontro - strutturato in tre tavoli tematici: \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> / auto-organizzazione; casa / abitare; comunicazione/ boiccottaggio - è nato il Coordinamento \u003Cmark>Lavoro\u003C/mark> Bracciantile Piemontese.\r\n\r\nQuesta mattina abbiamo parlato di questa iniziativa con con Luca, del Comitato di solidarietà dell'Ex Moi di Torino, l'occupazione più grande della città in cui hanno trovato casa moltissmi rifugiati e rifugiate al termine dell'Emergenza Nord Africa e da cui molti si spostano nelle campagne piemontesi in cerca di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>.\r\n\r\nluca\r\n\r\n ",{"matched_tokens":82,"snippet":85,"value":85},[83,84],"lavoro","stagionale","Abitare e \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark> migrante in Piemonte",[87,89,91,94,96,98,100],{"matched_tokens":88,"snippet":72},[],{"matched_tokens":90,"snippet":73},[],{"matched_tokens":92,"snippet":93},[83,84],"\u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark>",{"matched_tokens":95,"snippet":21},[],{"matched_tokens":97,"snippet":32},[],{"matched_tokens":99,"snippet":37},[],{"matched_tokens":101,"snippet":18},[],[103,108,111],{"field":38,"indices":104,"matched_tokens":105,"snippets":107},[25],[106],[83,84],[93],{"field":109,"matched_tokens":110,"snippet":85,"value":85},"post_title",[83,84],{"field":112,"matched_tokens":113,"snippet":79,"value":80},"post_content",[77,78],1157451471441625000,{"best_field_score":116,"best_field_weight":117,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":50,"score":118,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":120,"highlight":137,"highlights":149,"text_match":114,"text_match_info":157},{"cat_link":121,"category":122,"comment_count":50,"id":123,"is_sticky":50,"permalink":124,"post_author":53,"post_content":125,"post_date":126,"post_excerpt":56,"post_id":123,"post_modified":127,"post_thumbnail":128,"post_thumbnail_html":129,"post_title":130,"post_type":61,"sort_by_date":131,"tag_links":132,"tags":135},[47],[49],"83859","http://radioblackout.org/2023/09/sfruttamento-e-morti-nella-vendemmia-in-francia/","E' settembre, e come ogni anno è tempo di vendemmia e di lavoro stagionale. Molte le persone, spesso giovani, che valicano i confini, in particolar modo da paesi vicini quali Italia e Spagna, ma non solo, per lavorare stagionalmente in Francia nelle vigne. Lavoro stagionale, che spesso nasconde condizioni di vita e lavoro fatti di maltrattamenti, minacce e persino violenze, a cui si aggiungono, e non è la prima volta, la possibilità di morire di fatica, nel senso letterale del termine, in mezzo ai vigneti. E' quello che è successo nelle ultime settimane, in cui 6 lavorator* stagionali sono morti nelle regioni dello Champagne e del Beaujolais). Persone di età compresa tra i 19 e i 60 anni, tutte colpite da arresto cardiaco nel contesto di un'ondata di calore senza precedenti a settembre.\r\n\r\nA partire da questi tragici e inaccettabili eventi, ci facciamo raccontare la situazione e le condizioni strutturali di lavoro e sfruttamento che spesso persistono nel lavoro della vendemmia e dei lavori agricoli stagionali, avvallate anche dalla presenza di agenzie interinali specializzate solo in questo tipo di mansioni.\r\n\r\nCondizioni a cui però si può e si deve reagire, organizzandosi con i collegh*, informandosi sui propri diritti e sull'esistenza di alcuni organismi di tutela, tessendo reti di solidarietà e di mutuo appoggio anche nel lavoro stagionale, leggendo alcuni mezzi di informazione autogestiti (per esempio El Eco Saisonnier).\r\n\r\nNon si può infatti morire di sete, mentre si taglia l'uva.\r\n\r\nNe parliamo con alcun* compagn* e amic* di Radio Blackout, in pausa proprio dal lavoro di vendemmia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/vendemmia.mp3\"][/audio]\r\nQui di seguito, alcuni link di riferimento e materiali informativi\r\n\r\nEl Eco Saisonnier (blog in lingua spagnola di informazione, lotta e tutela sul lavoro degli stagionali agricoli)\r\nhttps://elecosaisonnier.wordpress.com/\r\n\r\nUn podcast in francese sulle condizioni di lavoro stagionali nella Bouches-du-Rhône in Francia\r\nhttps://www.blast-info.fr/articles/2023/podcast-travailleurs-detaches-les-dessous-dune-exploitation-o6BNJYpdR2OaFkBVZGFeKA\r\n\r\nUn approfondimento italiano sulle lotte bracciantili a Campobello di Mazara, in Sicilia\r\nhttps://tamuedizioni.com/tpost/17nnikgh61-la-rivolta-di-campobello-come-banco-di-p\r\n\r\nIl link di Nunatak, rivista di lotte e cultura di montagna, dove trovare l'ultimo articolo citato nella diretta, chiamato Agricoltura 4.0 e nuovi OGM:la tecnoscienza all’assalto del vivente.\r\nhttps://nunatak.noblogs.org/post/2023/08/13/nunatak-n-69-estate-2023/","21 Settembre 2023","2023-09-21 12:32:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/img_20230501_122725-e1695292328268-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"232\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/img_20230501_122725-e1695292328268-300x232.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/img_20230501_122725-e1695292328268-300x232.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/img_20230501_122725-e1695292328268-1024x793.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/img_20230501_122725-e1695292328268-768x595.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/img_20230501_122725-e1695292328268.jpg 1078w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sfruttamento e morti nella vendemmia in Francia",1695299550,[133,134,66],"http://radioblackout.org/tag/bracciantato/","http://radioblackout.org/tag/francia/",[136,28,23],"bracciantato",{"post_content":138,"tags":142},{"matched_tokens":139,"snippet":140,"value":141},[83,84],"tempo di vendemmia e di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark>. 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Abbiamo parlato questa mattina con Lahcen, lavoratore di origine marocchina, che dal 2006 vive e lavora a Castelnuovo Scrivia, in provincia di Alessandria. Lahcen insieme ad altri 40 lavoratori e lavoratrici è in lotta dalla primavera del 2012, da quando l'azienda Lazzaro ha smesso di pagare gli stipendi e, in seguito a scioperi e proteste, ha licenziato tutti coloro che avevano un contratto. Naturalmente nell'azienda - oltre a far lavorare le persone fino a 16 ore al giorno, senza rispettare riposi e giorni festivi con pochissimo tempo per le pause - erano presenti anche lavoratori in nero e i controlli da parte delle autorità venivano comunicati in tempo, in modo da mandare via o far nascondere nei campi i lavoratori non regolari. Ad oggi, degli ex lavoratori Lazzaro, lavorano circa 20 su 40 ( alcuni nella logistica, altri nei campi e diverse donne come badanti). Ma oltre alla causa in corso per il lavoro, alcuni degli ex-dipendenti della Lazzaro senza stipendio da inizio 2012 e senza un'altra occupazione, hanno ricevuto anche le prime notifiche di sfratto. Il padrone quindi, oltre a sfruttare, inizia anche a sfrattare: venerdì 27 settembre il gruppo di ex lavoratori ha risposto con determinazione e, insieme ad altre persone solidali, c'è stato il primo picchetto antisfratto anche a Castelnuovo Scrivia, ottenendo un rinvio per novembre. Sicuramente nelle prossime settimane, altre iniziative daranno supporto ai lavoratori e lavoratrici ora in lotta anche per il diritto all'abitare.\r\n\r\nAscolta l'intervista a Lahcen\r\n\r\nlahcen\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl 30 settembre 2013 è iniziato il processo contro l'azienda Lazzaro affinché coloro che hanno lavorato vengano finalmente pagati, ma non solo, dichiara di cercare lavoratori e lavoratrici \"non marocchini\", dato che","7 Ottobre 2013","2013-10-12 14:35:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/castelnuovo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/castelnuovo.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/castelnuovo.jpg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/castelnuovo-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/castelnuovo-170x170.jpg 170w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Il padrone o ti sfrutta o ti sfratta",1381150459,[173,66,68,174,175,176,177,178],"http://radioblackout.org/tag/braccianti/","http://radioblackout.org/tag/migranti-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/picchetti-antisfratto/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/sfratti/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/",[15,23,32,35,180,181,182,183],"picchetti antisfratto","razzismo","sfratti","sfruttamento",{"post_content":185,"tags":189},{"matched_tokens":186,"snippet":187,"value":188},[83,84],"Un'altra storia di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark>, sfruttamento e migrazione tutta piemontese.","Un'altra storia di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark>, sfruttamento e migrazione tutta piemontese. 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Parte subito, ma la piena applicazione sarà solo dal 2017, e fino ad allora funzioneranno ancora le diverse tipologie di cassa integrazione e la mobilità. Sarà finanziata da un costo dai lavoratori a tempo indeterminato, dai fondi della Cig in deroga, e da un aumento dei contributi su tutti i contratti a termine, per i quali questo onere contributivo non è accompagnato da un tetto minimo salariale, e quindi il rischio è che certi (im)prenditori, per pagare la tassa, finiscano per ridurre lo stipendio ai lavoratori precari, caricando sulle loro spalle i maggiori costi imposti dalla riforma. Per usufruire dell’ ASpI bisogna avere almeno due anni di anzianità assicurativa e 52 settimane di lavoro nell'ultimo biennio.\r\n\r\n \r\n\r\nL'IMPORTO EROGATO È SCARSO E NON RISPONDE AL REQUISITO MINIMO CHIESTO DAL PARLAMENTO EUROPEO\r\n\r\nL’importo stanziato sarà pari al 75% della retribuzione fino a 1.150 euro e al 25% oltre questa soglia, per un tetto massimo di 1.119 euro lordi al mese. L'assegno verrà tagliato del 15% dopo i primi sei mesi e di un altro 15% dopo il semestre successivo. È un importo che non risponde al requisito che, secondo il Parlamento Europeo, dovrebbe essere quello di garantire una vita dignitosa al lavoratore che ha perso il suo impiego ed alla sua famiglia, cioè non dovrebbe essere inferiore al 60% del reddito mediano dello Stato membro interessato (come da punto 15 della risoluzione). E il 60% del reddito mediano mensile netto italiano è pari a 1.227 euro (dato di partenza di fonte Istat). Pertanto chi si ritrova licenziato avrà un assegno di disoccupazione previsto dall'ASpI pari a 7mila euro all'anno, ed oltretutto sottoposto a continui ribassi (-15% dopo i primi sei mesi, ulteriore ribasso del 15% dopo il secondo semestre): un importo che non garantisce alcuna copertura rispetto al rischio di caduta in povertà legato alla perdita del lavoro. \r\n\r\n \r\n\r\nL’ASPI RIDUCE LA DURATA DELLE PROTEZIONI\r\n\r\nSe fino ad ora si poteva contare su 2 anni di Cassa integrazione straordinaria, dopo i quali scattava la mobilità (2 anni per gli under 50, e 3 per gli over, o 4 anni per gli over 50 del Sud), cioè in totale una protezione dai 2 ai 6 anni, invece dopo il “periodo di transizione” della riforma, cioè dal 2017 quando spariranno la mobilità e la Cassa straordinaria, resterà soltanto 1 misero anno, massimo 1 anno e mezzo per gli anziani, dopo il quale c’è l’inferno della disoccupazione. E per di più il lavoratore che esce dal mercato del lavoro, perderà il vantaggio alla ricollocazione, che prima era assicurato dall’iscrizione nelle liste di mobilità. Dove si collocheranno le lavoratrici e i lavoratori espulsi dai luoghi di lavoro, senza tutele, e lontanissimi dall’accesso alla pensione a causa dell’allungamento abnorme dell'età pensionabile contenuto nella riforma Fornero del dicembre 2011?\r\n\r\n \r\n\r\nALTRE CONSIDERAZIONI:\r\n\r\n1) l’art 62 prevede che il lavoratore decada da ogni trattamento qualora “non accetti una offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo non inferiore del 20 per cento rispetto all’importo lordo dell’indennità (non della retribuzione!) cui ha diritto”. Ma (art. 24) l’importo lordo dell’indennità, come abbiamo visto, è pari al 75% della retribuzione, a cui si applica una ulteriore “riduzione del 15% dopo i primi sei mesi di fruizione” e una ulteriore “del 15% dopo il dodicesimo mese di fruizione”. Insomma un lavoratore licenziato che percepiva 1.000 euro decadrà dal trattamento qualora non accetterà un impiego per una retribuzione pari a €.433 lordi (!), e ciò del tutto a prescindere da che tipo di attività si tratti e con quale orario, purché il posto di lavoro sia “raggiungibile mediamente in 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici” che con il ritorno a casa fanno 160 minuti e cioè 3 ore solo di viaggio giornaliero casa/lavoro per poco più di 300 euro netti al mese. Ogni commento è superfluo.\r\n\r\n2) l’ASpI è una forma di sussistenza privatistica con la quale la tutela dalla disoccupazione comincia a passare dalla fiscalità generale ad una forma di sussistenza stipulata tra impresa e singolo dipendente. Dunque la disoccupazione perde la sua valenza di problema sociale per diventare un fatto individuale, una specie di disgrazia personale di chi ci incorre. \r\n\r\n3) oggi i lavoratori hanno materialmente più possibilità di riavere presto il loro posto di lavoro, avendo il diritto di prelazione, che dura 6 mesi per i lavoratori in mobilità, e stabilisce che se l'azienda vuole assumere nuovi lavoratori deve dare la precedenza ai propri ex dipendenti ancora iscritti alle liste di mobilità che nel frattempo non abbiano trovato un altro lavoro. Ma la riforma cancella la mobilità alla fine del 2016.\r\n\r\n4) oggi i lavoratori hanno un’attitudine allo stare insieme per cercare di riavere una collocazione o dall’azienda o dalle istituzioni, come accaduto molte volte. Invece, con la riforma Fornero, una volta perso il posto, i lavoratori saranno tutti meno tutelati, molto più isolati e con la paura costante di non trovare più un lavoro.\r\n\r\n5) La riforma degli ammortizzatori sociali cancella dopo il 2016 anche la Cassa in deroga, introdotta nel 2009 al fine di estendere i sussidi alle piccole imprese e ai settori finora esclusi dalla Cassa. \r\n\r\n6) Cancellando la Cassa straordinaria (Cigs) si toglie anche la possibilità di restituzione delle quote di accantonamento del Tfr maturato in costanza di Cigs qualora il lavoratore cessi dal rapporto di lavoro prima della ripresa lavorativa. \r\n\r\n7) Nella valutazione dei requisiti d'accesso all’ASpI andrebbero conteggiate e sommate alle attività di lavoro subordinato anche le settimane per le quali sia stata versata contribuzione destinata a gestioni diverse da quella dei lavoratori dipendenti, al fine di aumentare l'inclusività dell'istituto che, per come e'presentato nel testo, non risponde alle diverse forme del lavoro precario.\r\n\r\n \r\n\r\nLA MINI-ASPI\r\n\r\nÈ riservata ai lavoratori subordinati che abbiano almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi, e dura la metà dei mesi per cui si hanno i contributi, al massimo per sei mesi. A conti fatti la mini-ASpI è più generosa del trattamento attuale: per una retribuzione media di 9.855 euro l'anno (quella di un precario), chi ha lavorato 3 mesi prenderà 926 euro in tutto (contro i 731 di oggi), e chi ha lavorato un anno raddoppierà l'assegno (3.700 euro in tutto contro 1.800). Il calcolo è lo stesso previsto per l'AspI.\r\n\r\n1) La mini-ASpI non amplia la platea dei protetti, ma sostiene chi oggi ha già un ombrello\r\n\r\n2) la mini ASpI resta comunque nel complesso poco generosa, tanto da essere quasi ininfluente per chi è senza lavoro e ha bisogno di un sostegno al reddito.\r\n\r\n3) bisogna ottenere che per la mini ASpI l'unicorequisito per la fruizione debba essere lacontribuzione di 13 settimane senza altre aggiunte, e che ilcalcolo dell'istituto debba essere allungato rispetto all’attuale metà dellesettimane su cui sia stata versata contribuzione, per nonprodurre un taglio rispetto al valore dell'indennità didisoccupazione con requisiti ridotti.\r\n\r\n \r\n\r\nASPI ZERO \r\n\r\nL’ASpI non determina una reale universalità nel sostegno al reddito, come invece aveva promesso Monti nel suo discorso di novembre alla risoluzione del Parlamento Europeo. Questa riforma infatti non estende gli ammortizzatori a chi non abbia due anni di anzianità assicurativa e versato almeno 52 settimane di contributi, cioè le giovanigenerazioni del lavoro discontinuo e i giovani disoccupati che non trovano il primo lavoro. Non è prevista nessuna tutela per co.co.pro., collaborazioni occasionali, a chiamata, assegnisti di ricerca: si tratta di 945.141 lavoratori precari, di cui più della metà sono co. co. pro (675.883), cui si aggiungono 52.459 associati in partecipazione, 54.210 co.co.co. statali, 49.179 dottorandi e assegnisti di ricerca, 24 mila venditori porta a porta, 27 mila “collaboratori” generici, 8.913 occasionali (Dati Isfol 2010). A questi vanno aggiunte tutte le finte partite IVA. Siamo quindi ben lontani da un ammortizzatore universale degno di questo nome, o da un reddito di cittadinanza, in procinto di essere invece attuato in Europa.\r\n\r\n \r\n\r\nFONDO SOLIDARIETA’ PER SETTORI NON COPERTI DA CASSA INTEGRAZIONE:\r\n\r\nEntro il 2013 per le aziende con più di 15 dipendenti arriva un Fondo di solidarietà presso l’Inps, che andrà a sostituire parzialmente l’eliminazione della cassa integrazione in deroga, della cig straordinaria e della mobilità. La contribuzione dovrà essere a carico del datore di lavoro (2/3) e del lavoratore (1/3) e ci sarà l’obbligo di bilancio in pareggio dell’ente erogatore. Al finanziamento potrà concorrere anche lo 0,30% attualmente versato ai fondi per la formazione.\r\n\r\n1) i fondi pur essendo privi di personalità giuridica ed essendo definiti come “gestioni dell’Inps” si pongono come evidente transizione verso un modello che ha l’obiettivo di trasferire parti crescenti del welfare dalla garanzia e gestione pubblica a quella della bilateralità fra imprese e sindacati, privatizzando di fatto il welfare e cambiando quindi il ruolo delle organizzazioni sindacali. \r\n\r\n2) L’abolizione della cassa in deroga e straordinaria non diventa occasione per istituire strumenti a carico della fiscalità generale, contributi pubblici a sostegno al reddito come per esempio il reddito sociale minimo, attualmente in discussione in Europa. Il reddito sociale minimo garantirebbe l’autonomia e la libertà di scelta, toglierebbe dalla ricattabilità del lavoro nero e dello schiavismo, permetterebbe a una generazione di compiere scelte non dettate dalla condizione economica della propria famiglia e di avviare un percorso di crescita formativa, professionale e di vita con una minima rete di protezione sociale.\r\n\r\n3) i fondi configurano tutele diverse a secondo dei settori e non garantiscono le tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle imprese con meno di 15 addetti, essendo obbligatori solo al di sopra di tale soglia. \r\n\r\n \r\n\r\nIL CONTRIBUTO DI LICENZIAMENTO\r\n\r\nDal 2013 il datore di lavoro all’atto del licenziamento per i rapporti a tempo indeterminato e per gli apprendisti, dovrà versare all’Inps mezza mensilità ogni 12 mensilità di anzianità aziendale negli ultimi tre anni. Questa novità è probabilmente proposta a seguito della revisione dell'articolo 18 che renderà più facili i licenziamenti. Il contributo di licenziamento sostituirà i contributi oggi versati dalle aziende per la disoccupazione e la mobilità. Il lavoratore riceverebbe invece un indennizzo economico proporzionale all'anzianità di servizio deciso dal Giudice o da un arbitro scelto tra le parti. Il governo dovrebbe però rafforzare le tutele per i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti, oggi escluse dall'articolo 18.\r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DELLA LAVORATRICE MADRE\r\n\r\nNella riforma del mercato del lavoro c'é la norma contro le dimissioni in bianco, un turpe strumento spesso utilizzato da certi (im)prenditori a discapito delle lavoratrici perché non restino incinta. Si estende fino a tre anni di vita del bambino il “periodo di rafforzamento”, cioè il periodo in cui le dimissioni della lavoratrice madre o del lavoratore padre devono essere convalidate dal Ministero Del Lavoro. \r\n\r\n1) con le previsioni contenute nel ddl la burocratizzazione è aumentata ed è tutta a\r\ncarico della lavoratrice, che comunque sarà ricattabile con la procedura prevista,\r\ncioè l'obbligo, per la convalida delle dimissioni, della firma. Infatti la semplice apposizione di firma da parte del lavoratore in calce alla comunicazione del datore di lavoro di cessazione del rapporto per dimissioni volontarie o risoluzione consensuale non è sufficiente a scongiurare la pratica delle dimissioni in bianco. A garanzia di chi lavora andrebbe esplicitato che il Ministero possa verificare, contestualmente all'invio della comunicazione, le modalità di data e veridicità delle dimissioni.\r\n\r\n2) se il lavoratore non firma la dichiarazione di dimissioni evidentemente non vi è la volontà, e pertanto il rapporto di lavoro non può considerarsi “risolto”, con una penalizzazione per il lavoratore che manifesta l'abuso con la non sottoscrizione della comunicazione di risoluzione.\r\n\r\n3) va chiarito che la non sospensione della prestazione di lavoro da parte della lavoratrice o lavoratore che non hanno sottoscritto la comunicazione di risoluzione o dimissioni rende nullo l'effetto sospensivo e comporta l'automaticità della comminazione di pena per la falsa dichiarazione al datore di lavoro\r\n\r\n4) andrebbe chiarito che non solo le dimissioni o risoluzione sono prive di effetto ma nel periodo pregresso non agisce l'effetto sospensivo\r\n\r\n5) il reato per falsa dichiarazione di dimissioni volontarie o risoluzione consensuale va assimilato al licenziamento illegittimo con le relative conseguenze, e l'ammenda sanzionatoria va chiarito che è aggiuntiva. Altrimenti la falsa dichiarazione che maschera un tentato licenziamento sarebbe punita con una penalizzazione inferiore a quella prevista per analogo illecito: in un caso infatti avremmo la semplice ammenda e sospensione della risoluzione nell'altro indennizzo e reintegro. La progressività dell'ammenda a discrezionalità della Direzione territoriale del lavoro non è giustificabile dal momento che il reato/abuso commesso è il medesimo.\r\n\r\n6) le sanzioniattualmente previste, da 5 a 30 mila euro, sono ancora troppo basse, e le organizzazioni sindacali hanno chiesto che siano raddoppiate, oppure che si preveda la disciplina del licenziamento discriminatorio\r\n\r\n \r\n\r\nSi intendono poi favorire le varie forme di baby-sitting, prevedendo l’introduzione di voucher di cui la lavoratrice madre potrà usufruire in alternativa al facoltativo periodo di maternità.\r\n\r\n1) questa “riforma” ha l’evidente obiettivo di spingere le donne lavoratrici a tornare subito al lavoro, ottenendo “in cambio” per 11 mesi dei voucher per la baby-sitter\r\n\r\n2) I voucher comunque non compensano la carenza di servizi pubblici.\r\n\r\n3) il testo è un passo indietro rispetto a tanti disegni di legge presentati in Parlamento e agli standard europei. \r\n\r\n4) va cancellato il riferimento all'ISEE come indicatore della determinazione del numero e dell'importo dei voucher o servizi corrispettivi poiché attualmente la fruibilità del congedo parentale è un diritto universale che verrebbe sostituito da un'opportunità legata al reddito\r\n\r\n5) I lavoratori iscritti alla gestione separata già pagano un contributo dello 0,72% per le prestazioni sociali (maternità, assegni familiari e malattia): sono fondi che ad oggi rimangono parzialmente inutilizzati. I requisiti per l’accesso a tali prestazioni devono dunque essere allargati e il trattamento deve essere uniformato a quanto previsto per i lavoratori dipendenti.\r\n\r\n\r\nTUTELA DEI LAVORATORI PADRI\r\n\r\nE’ reso obbligatorio il congedo di paternità, da utilizzare fino al compimenti dei 5 mesi di età del bambino, per un massimo di 3 giorni continuativi. \r\n\r\n1) Difficile pensare che un tempo così limitato (3 giorni) favorisca «una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all'interno della coppia» come afferma la riforma.L'Europa chiede almeno due settimane di congedo obbligatorio per i neopadri, dunque i giorni di congedo paternale obbligatorio andrebbero portati almeno a dieci in aggiunta al congedo obbligatorio maternale, in linea con altri paesi europei.\r\n\r\n2) già oggi molti contratti prevedono periodi superiori ai tre giorni per congedo paternale e quindi bisognerebbe specificare che sono aggiuntivi ai periodi già previsti dai CCNL. \r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DEI DISABILI \r\n\r\nCirca i soggetti disabili, al fine di favorirne l’integrazione nel mercato del lavoro, è previsto l’aumento del numero in rapporto ai lavoratori totali, ma sul punto il progetto di riforma è molto vago e poco preciso.\r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DEI MIGRANTI\r\n\r\nRiguardo ai lavoratori migranti, si prevede un aumento del tempo di disoccupazione necessario prima della perdita del permesso di soggiorno.\r\n\r\n \r\n\r\nPENALIZZAZIONI PER I LAVORATORI AGRICOLI\r\n\r\nLe misure contenute nel ddl lavoro mirano ad annullare i diritti previdenziali, assistenziali e contrattuali dei lavoratori agricoli e più in generale del lavoro stagionale. L’art. 11 estende l’uso dei voucher -da incassare alla Posta- a tutto il lavoro stagionale nel settore agricolo cosicché esso verrebbe considerato 'meramente occasionale' e i braccianti si ritroverebberosenza un contratto, senza un salario di qualifica e senza le tutele per la maternita'. Gli artt. 24-28 (mini-Aspi) comporteranno inoltre una riduzione media dell’indennità spettante al lavoratore fino al 30% rispetto a quella attuale. E il nuovo sistema di calcolo dei contributi figurativi comporterà un forte taglio della prestazione pensionistica se non, addirittura, il mancato raggiungimento al diritto della stessa.\r\n\r\n \r\n\r\nLAVORATORI ANZIANI\r\n\r\n1) Alle aziende spetta uno sgravio contributivo del 50% (fino a 18 mesi in caso di conferma) per le assunzioni a tempo determinato di lavoratori con 50 anni di età anagrafica e disoccupati da oltre 12 mesi. \r\n\r\n2) Dopo aver cancellato la mobilità e varato a dicembre 2011 un allungamento abnorme dell'età pensionabile, ora il governo Monti tenta di correre ai ripari istituendo un «contributo» per permettere i prepensionamenti. Le aziende con più di 15 dipendenti potranno incentivare l’esodo di lavoratori che maturano i requisiti pensionistici entro 4 anni dal licenziamento, corrispondendo al lavoratore il trattamento di pensione, e dando all’Inps la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti.Ma sembra difficile convincere un datore di lavoro a farsi carico per 4 anni del pagamento della pensione dei lavoratori, contributi compresi, in maniera del tutto volontaria.\r\n\r\nCONCLUSIONE\r\n\r\nLa riforma degli ammortizzatori sociali, dunque, presenta numerose lacune, è sostanzialmente un’operazione di tagli del periodo di copertura e delle indennità, e non prevede neppure sostegno economico per tutte quelle figure che oggi non ne hanno diritto. \r\n\r\n \r\n\r\nFranco Pinerolo\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","23 Maggio 2012","2012-05-23 11:55:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/05/riforma-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"265\" height=\"190\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/05/riforma.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI NEL DISEGNO DI LEGGE MONTI – FORNERO ",1337774144,[231],"http://radioblackout.org/tag/riforma-del-lavoro/",[233],"riforma del lavoro",{"post_content":235,"tags":239},{"matched_tokens":236,"snippet":237,"value":238},[83,84],"e più in generale del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark>. L’art. 11 estende l’uso dei","Pubblichiamo l'ultimo contributo giunto alla mail informazione@radioblackout.org sulla riforma del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>\r\n\r\n \r\n\r\nL'ASPI, LA NUOVA INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE\r\n\r\nL'Assicurazione sociale per l'impiego (AspI) è il nuovo ammortizzatore sociale. Parte subito, ma la piena applicazione sarà solo dal 2017, e fino ad allora funzioneranno ancora le diverse tipologie di cassa integrazione e la mobilità. Sarà finanziata da un costo dai lavoratori a tempo indeterminato, dai fondi della Cig in deroga, e da un aumento dei contributi su tutti i contratti a termine, per i quali questo onere contributivo non è accompagnato da un tetto minimo salariale, e quindi il rischio è che certi (im)prenditori, per pagare la tassa, finiscano per ridurre lo stipendio ai lavoratori precari, caricando sulle loro spalle i maggiori costi imposti dalla riforma. Per usufruire dell’ ASpI bisogna avere almeno due anni di anzianità assicurativa e 52 settimane di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> nell'ultimo biennio.\r\n\r\n \r\n\r\nL'IMPORTO EROGATO È SCARSO E NON RISPONDE AL REQUISITO MINIMO CHIESTO DAL PARLAMENTO EUROPEO\r\n\r\nL’importo stanziato sarà pari al 75% della retribuzione fino a 1.150 euro e al 25% oltre questa soglia, per un tetto massimo di 1.119 euro lordi al mese. L'assegno verrà tagliato del 15% dopo i primi sei mesi e di un altro 15% dopo il semestre successivo. È un importo che non risponde al requisito che, secondo il Parlamento Europeo, dovrebbe essere quello di garantire una vita dignitosa al lavoratore che ha perso il suo impiego ed alla sua famiglia, cioè non dovrebbe essere inferiore al 60% del reddito mediano dello Stato membro interessato (come da punto 15 della risoluzione). E il 60% del reddito mediano mensile netto italiano è pari a 1.227 euro (dato di partenza di fonte Istat). Pertanto chi si ritrova licenziato avrà un assegno di disoccupazione previsto dall'ASpI pari a 7mila euro all'anno, ed oltretutto sottoposto a continui ribassi (-15% dopo i primi sei mesi, ulteriore ribasso del 15% dopo il secondo semestre): un importo che non garantisce alcuna copertura rispetto al rischio di caduta in povertà legato alla perdita del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. \r\n\r\n \r\n\r\nL’ASPI RIDUCE LA DURATA DELLE PROTEZIONI\r\n\r\nSe fino ad ora si poteva contare su 2 anni di Cassa integrazione straordinaria, dopo i quali scattava la mobilità (2 anni per gli under 50, e 3 per gli over, o 4 anni per gli over 50 del Sud), cioè in totale una protezione dai 2 ai 6 anni, invece dopo il “periodo di transizione” della riforma, cioè dal 2017 quando spariranno la mobilità e la Cassa straordinaria, resterà soltanto 1 misero anno, massimo 1 anno e mezzo per gli anziani, dopo il quale c’è l’inferno della disoccupazione. E per di più il lavoratore che esce dal mercato del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, perderà il vantaggio alla ricollocazione, che prima era assicurato dall’iscrizione nelle liste di mobilità. Dove si collocheranno le lavoratrici e i lavoratori espulsi dai luoghi di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, senza tutele, e lontanissimi dall’accesso alla pensione a causa dell’allungamento abnorme dell'età pensionabile contenuto nella riforma Fornero del dicembre 2011?\r\n\r\n \r\n\r\nALTRE CONSIDERAZIONI:\r\n\r\n1) l’art 62 prevede che il lavoratore decada da ogni trattamento qualora “non accetti una offerta di un \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> inquadrato in un livello retributivo non inferiore del 20 per cento rispetto all’importo lordo dell’indennità (non della retribuzione!) cui ha diritto”. Ma (art. 24) l’importo lordo dell’indennità, come abbiamo visto, è pari al 75% della retribuzione, a cui si applica una ulteriore “riduzione del 15% dopo i primi sei mesi di fruizione” e una ulteriore “del 15% dopo il dodicesimo mese di fruizione”. Insomma un lavoratore licenziato che percepiva 1.000 euro decadrà dal trattamento qualora non accetterà un impiego per una retribuzione pari a €.433 lordi (!), e ciò del tutto a prescindere da che tipo di attività si tratti e con quale orario, purché il posto di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> sia “raggiungibile mediamente in 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici” che con il ritorno a casa fanno 160 minuti e cioè 3 ore solo di viaggio giornaliero casa/lavoro per poco più di 300 euro netti al mese. Ogni commento è superfluo.\r\n\r\n2) l’ASpI è una forma di sussistenza privatistica con la quale la tutela dalla disoccupazione comincia a passare dalla fiscalità generale ad una forma di sussistenza stipulata tra impresa e singolo dipendente. Dunque la disoccupazione perde la sua valenza di problema sociale per diventare un fatto individuale, una specie di disgrazia personale di chi ci incorre. \r\n\r\n3) oggi i lavoratori hanno materialmente più possibilità di riavere presto il loro posto di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, avendo il diritto di prelazione, che dura 6 mesi per i lavoratori in mobilità, e stabilisce che se l'azienda vuole assumere nuovi lavoratori deve dare la precedenza ai propri ex dipendenti ancora iscritti alle liste di mobilità che nel frattempo non abbiano trovato un altro \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. Ma la riforma cancella la mobilità alla fine del 2016.\r\n\r\n4) oggi i lavoratori hanno un’attitudine allo stare insieme per cercare di riavere una collocazione o dall’azienda o dalle istituzioni, come accaduto molte volte. Invece, con la riforma Fornero, una volta perso il posto, i lavoratori saranno tutti meno tutelati, molto più isolati e con la paura costante di non trovare più un \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>.\r\n\r\n5) La riforma degli ammortizzatori sociali cancella dopo il 2016 anche la Cassa in deroga, introdotta nel 2009 al fine di estendere i sussidi alle piccole imprese e ai settori finora esclusi dalla Cassa. \r\n\r\n6) Cancellando la Cassa straordinaria (Cigs) si toglie anche la possibilità di restituzione delle quote di accantonamento del Tfr maturato in costanza di Cigs qualora il lavoratore cessi dal rapporto di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> prima della ripresa lavorativa. \r\n\r\n7) Nella valutazione dei requisiti d'accesso all’ASpI andrebbero conteggiate e sommate alle attività di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> subordinato anche le settimane per le quali sia stata versata contribuzione destinata a gestioni diverse da quella dei lavoratori dipendenti, al fine di aumentare l'inclusività dell'istituto che, per come e'presentato nel testo, non risponde alle diverse forme del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> precario.\r\n\r\n \r\n\r\nLA MINI-ASPI\r\n\r\nÈ riservata ai lavoratori subordinati che abbiano almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi, e dura la metà dei mesi per cui si hanno i contributi, al massimo per sei mesi. A conti fatti la mini-ASpI è più generosa del trattamento attuale: per una retribuzione media di 9.855 euro l'anno (quella di un precario), chi ha lavorato 3 mesi prenderà 926 euro in tutto (contro i 731 di oggi), e chi ha lavorato un anno raddoppierà l'assegno (3.700 euro in tutto contro 1.800). Il calcolo è lo stesso previsto per l'AspI.\r\n\r\n1) La mini-ASpI non amplia la platea dei protetti, ma sostiene chi oggi ha già un ombrello\r\n\r\n2) la mini ASpI resta comunque nel complesso poco generosa, tanto da essere quasi ininfluente per chi è senza \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> e ha bisogno di un sostegno al reddito.\r\n\r\n3) bisogna ottenere che per la mini ASpI l'unicorequisito per la fruizione debba essere lacontribuzione di 13 settimane senza altre aggiunte, e che ilcalcolo dell'istituto debba essere allungato rispetto all’attuale metà dellesettimane su cui sia stata versata contribuzione, per nonprodurre un taglio rispetto al valore dell'indennità didisoccupazione con requisiti ridotti.\r\n\r\n \r\n\r\nASPI ZERO \r\n\r\nL’ASpI non determina una reale universalità nel sostegno al reddito, come invece aveva promesso Monti nel suo discorso di novembre alla risoluzione del Parlamento Europeo. Questa riforma infatti non estende gli ammortizzatori a chi non abbia due anni di anzianità assicurativa e versato almeno 52 settimane di contributi, cioè le giovanigenerazioni del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> discontinuo e i giovani disoccupati che non trovano il primo \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. Non è prevista nessuna tutela per co.co.pro., collaborazioni occasionali, a chiamata, assegnisti di ricerca: si tratta di 945.141 lavoratori precari, di cui più della metà sono co. co. pro (675.883), cui si aggiungono 52.459 associati in partecipazione, 54.210 co.co.co. statali, 49.179 dottorandi e assegnisti di ricerca, 24 mila venditori porta a porta, 27 mila “collaboratori” generici, 8.913 occasionali (Dati Isfol 2010). A questi vanno aggiunte tutte le finte partite IVA. Siamo quindi ben lontani da un ammortizzatore universale degno di questo nome, o da un reddito di cittadinanza, in procinto di essere invece attuato in Europa.\r\n\r\n \r\n\r\nFONDO SOLIDARIETA’ PER SETTORI NON COPERTI DA CASSA INTEGRAZIONE:\r\n\r\nEntro il 2013 per le aziende con più di 15 dipendenti arriva un Fondo di solidarietà presso l’Inps, che andrà a sostituire parzialmente l’eliminazione della cassa integrazione in deroga, della cig straordinaria e della mobilità. La contribuzione dovrà essere a carico del datore di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> (2/3) e del lavoratore (1/3) e ci sarà l’obbligo di bilancio in pareggio dell’ente erogatore. Al finanziamento potrà concorrere anche lo 0,30% attualmente versato ai fondi per la formazione.\r\n\r\n1) i fondi pur essendo privi di personalità giuridica ed essendo definiti come “gestioni dell’Inps” si pongono come evidente transizione verso un modello che ha l’obiettivo di trasferire parti crescenti del welfare dalla garanzia e gestione pubblica a quella della bilateralità fra imprese e sindacati, privatizzando di fatto il welfare e cambiando quindi il ruolo delle organizzazioni sindacali. \r\n\r\n2) L’abolizione della cassa in deroga e straordinaria non diventa occasione per istituire strumenti a carico della fiscalità generale, contributi pubblici a sostegno al reddito come per esempio il reddito sociale minimo, attualmente in discussione in Europa. Il reddito sociale minimo garantirebbe l’autonomia e la libertà di scelta, toglierebbe dalla ricattabilità del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> nero e dello schiavismo, permetterebbe a una generazione di compiere scelte non dettate dalla condizione economica della propria famiglia e di avviare un percorso di crescita formativa, professionale e di vita con una minima rete di protezione sociale.\r\n\r\n3) i fondi configurano tutele diverse a secondo dei settori e non garantiscono le tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle imprese con meno di 15 addetti, essendo obbligatori solo al di sopra di tale soglia. \r\n\r\n \r\n\r\nIL CONTRIBUTO DI LICENZIAMENTO\r\n\r\nDal 2013 il datore di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> all’atto del licenziamento per i rapporti a tempo indeterminato e per gli apprendisti, dovrà versare all’Inps mezza mensilità ogni 12 mensilità di anzianità aziendale negli ultimi tre anni. Questa novità è probabilmente proposta a seguito della revisione dell'articolo 18 che renderà più facili i licenziamenti. Il contributo di licenziamento sostituirà i contributi oggi versati dalle aziende per la disoccupazione e la mobilità. Il lavoratore riceverebbe invece un indennizzo economico proporzionale all'anzianità di servizio deciso dal Giudice o da un arbitro scelto tra le parti. Il governo dovrebbe però rafforzare le tutele per i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti, oggi escluse dall'articolo 18.\r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DELLA LAVORATRICE MADRE\r\n\r\nNella riforma del mercato del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> c'é la norma contro le dimissioni in bianco, un turpe strumento spesso utilizzato da certi (im)prenditori a discapito delle lavoratrici perché non restino incinta. Si estende fino a tre anni di vita del bambino il “periodo di rafforzamento”, cioè il periodo in cui le dimissioni della lavoratrice madre o del lavoratore padre devono essere convalidate dal Ministero Del \u003Cmark>Lavoro\u003C/mark>. \r\n\r\n1) con le previsioni contenute nel ddl la burocratizzazione è aumentata ed è tutta a\r\ncarico della lavoratrice, che comunque sarà ricattabile con la procedura prevista,\r\ncioè l'obbligo, per la convalida delle dimissioni, della firma. Infatti la semplice apposizione di firma da parte del lavoratore in calce alla comunicazione del datore di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> di cessazione del rapporto per dimissioni volontarie o risoluzione consensuale non è sufficiente a scongiurare la pratica delle dimissioni in bianco. A garanzia di chi lavora andrebbe esplicitato che il Ministero possa verificare, contestualmente all'invio della comunicazione, le modalità di data e veridicità delle dimissioni.\r\n\r\n2) se il lavoratore non firma la dichiarazione di dimissioni evidentemente non vi è la volontà, e pertanto il rapporto di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> non può considerarsi “risolto”, con una penalizzazione per il lavoratore che manifesta l'abuso con la non sottoscrizione della comunicazione di risoluzione.\r\n\r\n3) va chiarito che la non sospensione della prestazione di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> da parte della lavoratrice o lavoratore che non hanno sottoscritto la comunicazione di risoluzione o dimissioni rende nullo l'effetto sospensivo e comporta l'automaticità della comminazione di pena per la falsa dichiarazione al datore di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>\r\n\r\n4) andrebbe chiarito che non solo le dimissioni o risoluzione sono prive di effetto ma nel periodo pregresso non agisce l'effetto sospensivo\r\n\r\n5) il reato per falsa dichiarazione di dimissioni volontarie o risoluzione consensuale va assimilato al licenziamento illegittimo con le relative conseguenze, e l'ammenda sanzionatoria va chiarito che è aggiuntiva. Altrimenti la falsa dichiarazione che maschera un tentato licenziamento sarebbe punita con una penalizzazione inferiore a quella prevista per analogo illecito: in un caso infatti avremmo la semplice ammenda e sospensione della risoluzione nell'altro indennizzo e reintegro. La progressività dell'ammenda a discrezionalità della Direzione territoriale del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> non è giustificabile dal momento che il reato/abuso commesso è il medesimo.\r\n\r\n6) le sanzioniattualmente previste, da 5 a 30 mila euro, sono ancora troppo basse, e le organizzazioni sindacali hanno chiesto che siano raddoppiate, oppure che si preveda la disciplina del licenziamento discriminatorio\r\n\r\n \r\n\r\nSi intendono poi favorire le varie forme di baby-sitting, prevedendo l’introduzione di voucher di cui la lavoratrice madre potrà usufruire in alternativa al facoltativo periodo di maternità.\r\n\r\n1) questa “riforma” ha l’evidente obiettivo di spingere le donne lavoratrici a tornare subito al \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, ottenendo “in cambio” per 11 mesi dei voucher per la baby-sitter\r\n\r\n2) I voucher comunque non compensano la carenza di servizi pubblici.\r\n\r\n3) il testo è un passo indietro rispetto a tanti disegni di legge presentati in Parlamento e agli standard europei. \r\n\r\n4) va cancellato il riferimento all'ISEE come indicatore della determinazione del numero e dell'importo dei voucher o servizi corrispettivi poiché attualmente la fruibilità del congedo parentale è un diritto universale che verrebbe sostituito da un'opportunità legata al reddito\r\n\r\n5) I lavoratori iscritti alla gestione separata già pagano un contributo dello 0,72% per le prestazioni sociali (maternità, assegni familiari e malattia): sono fondi che ad oggi rimangono parzialmente inutilizzati. I requisiti per l’accesso a tali prestazioni devono dunque essere allargati e il trattamento deve essere uniformato a quanto previsto per i lavoratori dipendenti.\r\n\r\n\r\nTUTELA DEI LAVORATORI PADRI\r\n\r\nE’ reso obbligatorio il congedo di paternità, da utilizzare fino al compimenti dei 5 mesi di età del bambino, per un massimo di 3 giorni continuativi. \r\n\r\n1) Difficile pensare che un tempo così limitato (3 giorni) favorisca «una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all'interno della coppia» come afferma la riforma.L'Europa chiede almeno due settimane di congedo obbligatorio per i neopadri, dunque i giorni di congedo paternale obbligatorio andrebbero portati almeno a dieci in aggiunta al congedo obbligatorio maternale, in linea con altri paesi europei.\r\n\r\n2) già oggi molti contratti prevedono periodi superiori ai tre giorni per congedo paternale e quindi bisognerebbe specificare che sono aggiuntivi ai periodi già previsti dai CCNL. \r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DEI DISABILI \r\n\r\nCirca i soggetti disabili, al fine di favorirne l’integrazione nel mercato del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, è previsto l’aumento del numero in rapporto ai lavoratori totali, ma sul punto il progetto di riforma è molto vago e poco preciso.\r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DEI MIGRANTI\r\n\r\nRiguardo ai lavoratori migranti, si prevede un aumento del tempo di disoccupazione necessario prima della perdita del permesso di soggiorno.\r\n\r\n \r\n\r\nPENALIZZAZIONI PER I LAVORATORI AGRICOLI\r\n\r\nLe misure contenute nel ddl \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> mirano ad annullare i diritti previdenziali, assistenziali e contrattuali dei lavoratori agricoli e più in generale del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark>. L’art. 11 estende l’uso dei voucher -da incassare alla Posta- a tutto il \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark> nel settore agricolo cosicché esso verrebbe considerato 'meramente occasionale' e i braccianti si ritroverebberosenza un contratto, senza un salario di qualifica e senza le tutele per la maternita'. Gli artt. 24-28 (mini-Aspi) comporteranno inoltre una riduzione media dell’indennità spettante al lavoratore fino al 30% rispetto a quella attuale. E il nuovo sistema di calcolo dei contributi figurativi comporterà un forte taglio della prestazione pensionistica se non, addirittura, il mancato raggiungimento al diritto della stessa.\r\n\r\n \r\n\r\nLAVORATORI ANZIANI\r\n\r\n1) Alle aziende spetta uno sgravio contributivo del 50% (fino a 18 mesi in caso di conferma) per le assunzioni a tempo determinato di lavoratori con 50 anni di età anagrafica e disoccupati da oltre 12 mesi. \r\n\r\n2) Dopo aver cancellato la mobilità e varato a dicembre 2011 un allungamento abnorme dell'età pensionabile, ora il governo Monti tenta di correre ai ripari istituendo un «contributo» per permettere i prepensionamenti. Le aziende con più di 15 dipendenti potranno incentivare l’esodo di lavoratori che maturano i requisiti pensionistici entro 4 anni dal licenziamento, corrispondendo al lavoratore il trattamento di pensione, e dando all’Inps la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti.Ma sembra difficile convincere un datore di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> a farsi carico per 4 anni del pagamento della pensione dei lavoratori, contributi compresi, in maniera del tutto volontaria.\r\n\r\nCONCLUSIONE\r\n\r\nLa riforma degli ammortizzatori sociali, dunque, presenta numerose lacune, è sostanzialmente un’operazione di tagli del periodo di copertura e delle indennità, e non prevede neppure sostegno economico per tutte quelle figure che oggi non ne hanno diritto. \r\n\r\n \r\n\r\nFranco Pinerolo\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ",[240],{"matched_tokens":241,"snippet":242},[83],"riforma del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>",[244,246],{"field":112,"matched_tokens":245,"snippet":237,"value":238},[83,84],{"field":38,"indices":247,"matched_tokens":248,"snippets":250},[50],[249],[83],[242],1157451471441100800,{"best_field_score":253,"best_field_weight":254,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":50,"score":255,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},"2211897868288",14,"1157451471441100914",{"document":257,"highlight":275,"highlights":280,"text_match":251,"text_match_info":283},{"cat_link":258,"category":259,"comment_count":50,"id":260,"is_sticky":50,"permalink":261,"post_author":53,"post_content":262,"post_date":263,"post_excerpt":56,"post_id":260,"post_modified":264,"post_thumbnail":265,"post_thumbnail_html":266,"post_title":267,"post_type":61,"sort_by_date":268,"tag_links":269,"tags":272},[47],[49],"90658","http://radioblackout.org/2024/06/saluzzo-polizia-dei-braccianti-e-frutta-4-0/","\"Muntagnin”, “terùn” o “studènt”, le braccia nei campi di Saluzzo servono a migliaia – negli anni Settanta si parla di 4.000 lavoratori – ma non devono parlare, tantomeno avanzare pretese. Nel 1978 con la cosiddetta “Operazione Pesche” a regia Democrazia Proletaria e Lotta Continua, sono proprio gli studenti accampati ai margini della città a scaldarsi contro lo sfruttamento diffuso, il lavoro nero e le condizioni abitative insalubri dei braccianti che, quando gli va bene, vengono ospitati nelle stalle delle cascine. Come si legge in una lettera aperta indirizzata al Sindaco di Saluzzo, “il problema si pone oggi e si ripresenterà fino a che esisterà lavoro stagionale nella nostra zona\". (...). Fin dalla metà degli anni Novanta un tassello fondamentale nella catena del valore è svolto dall’intermediazione delle Organizzazioni di Produttori dove confluisce tutta la frutta delle aziende affiliate, che viene conservata nei magazzini di stoccaggio e poi rivenduta: il valore della produzione è concentrato per l’81% in quattro OP. Il modo di produzione capitalistico, a cui i grandi terrieri locali si sono tenacemente votati portando con sé tutti gli altri più piccoli, premia dunque la progressiva concentrazione di terre, tecnologie, capitali e determina che il profitto si ottenga espropriando chi sta più in basso nella filiera, fino all’ultimo anello, i lavoratori stagionali. Lo sradicamento dell’agricoltura e della cultura contadina è giunto a compimento. (da \"A Saluzzo l'unico bracciante buono è il bracciante morto\", 2022)\r\n\r\nParole di un paio di anni fa, ma sempre attuali. La stagione frutticola nel terzo comparto nazionale, con un fatturato da capogiro, è in ritardo di un paio di settimane, le prime raccolte riguardano i mirtilli. Centinaia sono i braccianti già arrivati nel Saluzzese per i lavori preparatori, come il diradamento e la posa delle reti antigrandine. La stagione di raccolta nei campi che si sviluppano da Revello a Cuneo, passando per Saluzzo, Lagnasco, Scarnafigi, Verzuolo, Fossano e Busca, vedrà impiegati 14 mila braccianti. Molti quelli che serviranno alle aziende per i \"picchi di raccolta\": bacino di manodopera che deve essere disponibile ad essere sfruttato alla bisogna con paghe da fame. Poco importa se non hanno nemmeno un tetto sulla testa, come nel caso dei tanti che già oggi dormono all'addiaccio al Parco Gullino, basta che non alzino la testa. I filari di Saluzzo sono uno dei fronti della guerra interna.\r\n\r\nUna storia che si ripete da anni, anni in cui non sono mancate le lotte. A cambiare è la governance dello sfruttamento, che dalla costruzione della \"emergenzialità\" da invisibilizzare o gestire caritatevolmente è passata alla messa a valore sistemica. Una coalizione di istituzioni-padronato-privato sociale tramite la logica dei bandi fa transitare fondi europei, ministeriali, regionali e comunali direttamente nelle tasche di aziende e cooperative per \"disciplinare\" l'arrivo degli stagionali che strutturalmente l'agroindustria locale richiede, in linea con i dettami dell'investimento 2.2 del PNRR il cui commissario unico è stato recentemente nominato su proposta del Ministero dell'Interno. Non i \"criminali\" che hanno lasciato morire Satnam Singh e che il Ministro Lollobrigida ha prontamente cercato di isolare dal resto del comparto, ma i \"buoni\" che vogliono pacificare lo sfruttamento capitalistico tramite la polizia dei comportamenti e l'apertura di un nuovo business. Se poi ogni tanto ci scappa un morto, investito in bicicletta o ucciso da un macchinario, come Moussa Dembelè a Revello nel 2022, nessuno può negare che la civilissima Saluzzo sia un modello di accoglienza, mica come al sud!\r\n\r\nCosì, mentre il 31 gennaio, è stato approvato un protocollo di intesa tra il Comune di Saluzzo ed il Politecnico di Torino relativo all'agricoltura di precisione, i capitani di ventura locali possono serenamente continuare ad affinare le proprie armi all'avanguardia della guerra di classe.\r\n\r\nQui la voce dei lavoratori che da settimane sono accampati al Parco Gullino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/braccianti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQui la chiacchierata con una compagna della rete Campagne in Lotta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/saluzzodef-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","24 Giugno 2024","2024-07-05 16:16:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/tevel-robot.jpg-1-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/tevel-robot.jpg-1-300x199.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/tevel-robot.jpg-1-300x199.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/tevel-robot.jpg-1-1024x678.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/tevel-robot.jpg-1-768x509.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/tevel-robot.jpg-1.png 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Saluzzo: polizia dei braccianti e frutta 4.0",1719236033,[173,270,271,70],"http://radioblackout.org/tag/frutta/","http://radioblackout.org/tag/guerra/",[15,273,274,18],"frutta","guerra",{"post_content":276},{"matched_tokens":277,"snippet":278,"value":279},[83,84],"ripresenterà fino a che esisterà \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark> nella nostra zona\". 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Cosa sta succedendo?\r\nPer le strade del saluzzese qualche bracciante africano in bicicletta comincia a vedersi ma sono poche unità, probabilmente già in zona da tempo se non residenti. I giardini di villa Aliberti sono frequentati quasi esclusivamente da bambini e saluzzesi che portano a spasso i cani, là dove gli anni scorsi in questo periodo i braccianti accampati erano una presenza vistosa. Comunque per precauzione la polizia municipale vigila quotidianamente.\r\nTramontato il PAS (effimero Progetto Accoglienza Stagionali) al Foro Boario, ufficialmente per il Covid, erano proprio i giardini il luogo di approdo dei braccianti senza casa: sgomberati a inizio luglio dopo la vibrante protesta di qualche giorno prima nel 2020, ignorati nel 2021, salvo quando hanno provato ad alzare la voce per chiedere una sistemazione.\r\nLe truppe professionali e volontarie messe in campo dai soggetti istituzionali per la cosiddetta accoglienza sono ancora in stand-by causa scarse presenze. Per rendersene conto basta passare davanti allo sportello del progetto FAMI Buona Terra presso la casa del cimitero o in Corso Piemonte, sede della Caritas.\r\nEppure a giudicare dagli appelli di Coldiretti sui giornali, il lavoro non manca…\r\nAbbiamo provato a capirne di più con Lele Odiardo, un compagno attivo nella solidarietà ai braccianti in lotta\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/2022-07-05-lele-saluzzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDi seguito il testo scritto da Lele:\r\n\r\n“Eppure a giudicare dagli appelli di Coldiretti sui giornali, il lavoro non manca e la colpa della mancanza di manodopera in questo primo scorcio di stagione è dei flussi che non funzionano: niente affatto una novità visto che se ne parla da sempre ma ben pochi ne hanno fatto uso nel corso degli anni a causa di un sistema rigido e troppo vincolante per i datori di lavoro. Cifre esatte non ce ne sono mai state ma si può ben dire che è sempre stato più conveniente il reclutamento di manodopera “porta a porta”, già presente sul territorio.\r\n“La frutta non aspetta i tempi biblici della burocrazia e in attesa che il Viminale riattivi la piattaforma informatica, mirtilli, pesche e susine, maturano, cadono e marciscono. Così un’annata agricola buona rischia di finire al macero”.\r\nCon queste parole piene di amarezza, Fabiano Porcu - direttore Coldiretti Cuneo - racconta non solo il danno ma anche la beffa che ha travolto gli imprenditori agricoli di tutta Italia e che il Cuneese, per primo, ha segnalato ai vertici della politica per poter trovare una soluzione che sia adeguata e celere…\r\n…In questo momento il settore che patisce maggiormente è quello dei piccoli frutti, giunti ormai a maturazione. Le aziende “si scambiano” i pochi lavoratori disponibili ma la frutta non ritarda la maturazione in attesa che la piattaforma informatica torni ad essere operativa.” (TargatoCN, 10/06/22)\r\nGià l’anno scorso si lamentava la scarsità di manodopera e si faceva “appello agli italiani”: studenti, giovani disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, pensionati, etc… Non si sa come sia andata a finire per quella strana opacità che copre da sempre le cifre relative a chi lavora nell’agroindustria locale: non si sa in quanti hanno lavorato, per quante giornate lavorative, quanto hanno effettivamente percepito all’ora, quanti siano stati ospitati in azienda e via computando.\r\n“Sono indispensabili al più presto misure che riducano il costo del lavoro stagionale e semplifichino radicalmente le procedure di assunzione per garantire flessibilità e tempestività di un lavor legato all’andamento climatico sempre più bizzarro.” dice un comunicato di Coldiretti. Riduzione del costo del lavoro stagionale, “semplificazione radicale” delle procedure di assunzione, flessibilità, le ricette dei padroni sono sempre le stesse.\r\n\r\nMa che succede dunque a Saluzzo, i braccianti non fanno più notizia dopo tanti anni di interminabile emergenza?\r\nUn lavoratore residente a Revello ci dice che “i padroni hanno bisogno e adesso danno un posto per dormire. Quest’anno pagano anche un po’ meglio” ma aggiunge: “Chi non ha i documenti a posto e non è sicuro di lavorare resta al sud, a Foggia, perché là non controllano”.\r\nB. ha iniziato a lavorare già a maggio per i diradamenti nei frutteti e il suo padrone lo ospita come già faceva gli anni scorsi. D. L’autunno scorso ha trovato casa con alcuni connazionali e anche lui lavora già, anche se “non tutti i i giorni”. J. invece è ospite da amici e sta cercando lavoro.\r\nMamadou fa una osservazione interessante: “io so di tanti che sono andati a lavorare in altri posti, dove guadagnano di più. Il lavoro in campagna è duro, adesso le agenzie interinali chiamano più di prima: uno preferisce un contratto di 3 mesi in una fabbrica che raccogliere la frutta.”\r\nUn senegalese, pendolare tra i campi del nord e del sud da tanti anni, in primavera ha trovato lavoro in una fabbrica locale con un contratto da apprendista per 6 mesi: “Appena ho avuto l’occasione me ne sono andato. In campagna è dura e ci vai solo se non trovi altro, anche altri due miei amici non sono più venuti a Saluzzo quest’anno: lavorano dove si guadagna un po’ di più e la vita costa meno che qui.”\r\nIntanto questa mattina (15 giugno) un pick-up davanti ai giardini caricava una bicicletta e una valigia nel bagagliaio e un bracciante con dei fogli in mano saliva a bordo.\r\nDopo i due anni del PAS (2018/2019) e i due del Covid-19 (2020/2021), l’impressione è che qualcosa stia cambiando (non necessariamente in meglio) e un ciclo durato più di 10 anni si sia esaurito.\r\nSicuramente il lavoro di “disciplinamento” svolto dalle istituzioni in questi anni qualche risultato lo sta portando a casa: controllo capillare sul territorio da parte delle forze dell’ordine, sportelli dove i braccianti africani si devono registrare (e quindi dichiarare la loro presenza a Saluzzo), accoglienze diffuse (con finanziamenti pubblici) che hanno aperto in anticipo, sostegno economico (pubblico) e deregolamentazione delle accoglienze in azienda.\r\nRistrutturazione e “ammodernamento” del settore agroindustriale con la differenziazione delle colture (piccoli frutti ad inizio estate, meno pesche e kiwi, mele tardive fino a novembre, varietà super produttive) e potenziamento del settore commerciale e della trasformazione per far fronte alla concorrenza del mercato globalizzato, innovazione tecnologica. Qualcuno la frutta la deve pur raccogliere ma quella della manodopera è una voce sempre più marginale dei costi d’impresa (basta pensare ai costi degli impianti, per i fertilizzanti e i trattamenti chimici, stoccaggio e conservazione, la ricerca, etc…). E anche l’unica voce su cui gli imprenditori possono speculare attraverso il lavoro nero e le irregolarità ben note.\r\nLa basse presenze di questo primo scorcio di stagione sono anche dovute al fatto che la raccolta dei piccoli frutti dura relativamente poco ed è coperta in prevalenza da manodopera già presente sul territorio, poi c’è una paura perché di pesche ce ne sono sempre meno, e ad agosto cominceranno le mele e (con i kiwi9 si andrà avanti fino a fine novembre.\r\nSul versante lavoro, la recente sentenza al “Processo Momo” dovrebbe aver lasciato il segno e portato a galla definitivamente un sistema di irregolarità e sfruttamento diffuso, non certo limitato all’azienda condannata. Molto resta da fare per la conquista dei diritti dei lavoratori agricoli sui quali si sperimentano le condizioni di lavoro peggiori in termini di salario, orario, sicurezza, tutele, etc…certo le accoglienze diffuse e l’assistenzialismo contribuiscono a dividere i braccianti rendendo più complicata la loro auto-organizzazione, necessaria anche dal punto di vista delle rivendicazioni sindacali collettive.”","6 Luglio 2022","2022-07-06 11:21:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/155057766-3217100c-b7cb-44b6-a1e0-67c006612e7b-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/155057766-3217100c-b7cb-44b6-a1e0-67c006612e7b-300x170.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/155057766-3217100c-b7cb-44b6-a1e0-67c006612e7b-300x170.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/155057766-3217100c-b7cb-44b6-a1e0-67c006612e7b-1024x580.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/155057766-3217100c-b7cb-44b6-a1e0-67c006612e7b-768x435.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/155057766-3217100c-b7cb-44b6-a1e0-67c006612e7b-1536x870.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/155057766-3217100c-b7cb-44b6-a1e0-67c006612e7b.jpg 1800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Saluzzo. 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Cosa sta succedendo?\r\nPer le strade del saluzzese qualche bracciante africano in bicicletta comincia a vedersi ma sono poche unità, probabilmente già in zona da tempo se non residenti. I giardini di villa Aliberti sono frequentati quasi esclusivamente da bambini e saluzzesi che portano a spasso i cani, là dove gli anni scorsi in questo periodo i braccianti accampati erano una presenza vistosa. Comunque per precauzione la polizia municipale vigila quotidianamente.\r\nTramontato il PAS (effimero Progetto Accoglienza Stagionali) al Foro Boario, ufficialmente per il Covid, erano proprio i giardini il luogo di approdo dei braccianti senza casa: sgomberati a inizio luglio dopo la vibrante protesta di qualche giorno prima nel 2020, ignorati nel 2021, salvo quando hanno provato ad alzare la voce per chiedere una sistemazione.\r\nLe truppe professionali e volontarie messe in campo dai soggetti istituzionali per la cosiddetta accoglienza sono ancora in stand-by causa scarse presenze. Per rendersene conto basta passare davanti allo sportello del progetto FAMI Buona Terra presso la casa del cimitero o in Corso Piemonte, sede della Caritas.\r\nEppure a giudicare dagli appelli di Coldiretti sui giornali, il \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> non manca…\r\nAbbiamo provato a capirne di più con Lele Odiardo, un compagno attivo nella solidarietà ai braccianti in lotta\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/2022-07-05-lele-saluzzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDi seguito il testo scritto da Lele:\r\n\r\n“Eppure a giudicare dagli appelli di Coldiretti sui giornali, il \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> non manca e la colpa della mancanza di manodopera in questo primo scorcio di stagione è dei flussi che non funzionano: niente affatto una novità visto che se ne parla da sempre ma ben pochi ne hanno fatto uso nel corso degli anni a causa di un sistema rigido e troppo vincolante per i datori di \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. Cifre esatte non ce ne sono mai state ma si può ben dire che è sempre stato più conveniente il reclutamento di manodopera “porta a porta”, già presente sul territorio.\r\n“La frutta non aspetta i tempi biblici della burocrazia e in attesa che il Viminale riattivi la piattaforma informatica, mirtilli, pesche e susine, maturano, cadono e marciscono. Così un’annata agricola buona rischia di finire al macero”.\r\nCon queste parole piene di amarezza, Fabiano Porcu - direttore Coldiretti Cuneo - racconta non solo il danno ma anche la beffa che ha travolto gli imprenditori agricoli di tutta Italia e che il Cuneese, per primo, ha segnalato ai vertici della politica per poter trovare una soluzione che sia adeguata e celere…\r\n…In questo momento il settore che patisce maggiormente è quello dei piccoli frutti, giunti ormai a maturazione. Le aziende “si scambiano” i pochi lavoratori disponibili ma la frutta non ritarda la maturazione in attesa che la piattaforma informatica torni ad essere operativa.” (TargatoCN, 10/06/22)\r\nGià l’anno scorso si lamentava la scarsità di manodopera e si faceva “appello agli italiani”: studenti, giovani disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, pensionati, etc… Non si sa come sia andata a finire per quella strana opacità che copre da sempre le cifre relative a chi lavora nell’agroindustria locale: non si sa in quanti hanno lavorato, per quante giornate lavorative, quanto hanno effettivamente percepito all’ora, quanti siano stati ospitati in azienda e via computando.\r\n“Sono indispensabili al più presto misure che riducano il costo del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark> e semplifichino radicalmente le procedure di assunzione per garantire flessibilità e tempestività di un lavor legato all’andamento climatico sempre più bizzarro.” dice un comunicato di Coldiretti. Riduzione del costo del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>stagionale\u003C/mark>, “semplificazione radicale” delle procedure di assunzione, flessibilità, le ricette dei padroni sono sempre le stesse.\r\n\r\nMa che succede dunque a Saluzzo, i braccianti non fanno più notizia dopo tanti anni di interminabile emergenza?\r\nUn lavoratore residente a Revello ci dice che “i padroni hanno bisogno e adesso danno un posto per dormire. Quest’anno pagano anche un po’ meglio” ma aggiunge: “Chi non ha i documenti a posto e non è sicuro di lavorare resta al sud, a Foggia, perché là non controllano”.\r\nB. ha iniziato a lavorare già a maggio per i diradamenti nei frutteti e il suo padrone lo ospita come già faceva gli anni scorsi. D. L’autunno scorso ha trovato casa con alcuni connazionali e anche lui lavora già, anche se “non tutti i i giorni”. 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(allora avremmo avuto tempo da quando è apparso il virus...)\r\nPerché non parlare dell'efficacia degli oli essenziali antivirali, oltre a Vit C ad alte dosi e minerali traccia come zinco e selenio?\r\nPerché non parlare dell'importanza dell'attività fisica e degli studi recenti che provano la rapida efficacia dello yoga per rafforzare il sistema immunitario?\r\nPerché non spiegare che la paura è un potente immunosoppressore? E perchè invece è l'unica emozione trasmessa in questo momento dai principali media che generano un livello d'ansia che indebolisce ogni giorno di più...?\r\nPerché non spiegare alle persone che hanno dentro di esse un potenziale di difesa e guarigione che è infinitamente più potente di qualsiasi droga al mondo e che può essere attivata rapidamente? Il nostro CORPO è una vera macchina per la guarigione.\r\nIn questo periodo in cui finalmente abbiamo del tempo, è tempo di interessarci al nostro proprio funzionamento, rivendicare il nostro potere personale, prendere il controllo della nostra salute e del nostro futuro.\r\n? Jose Gorrochategui ?\r\n\r\n \r\n\r\nmusica\r\n\r\nACID ARAB\r\n\r\nAKALÉ WUBÉ\r\n\r\nBACHAR MAR-KHALIFE\r\n\r\nANALOG AFRICA\r\n\r\nDJ SKOR 16\r\n\r\nLEILA GOBI\r\n\r\nMULATU ASTATKE\r\n\r\nGRUP SIMSEK\r\n\r\nNEM KALDI\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/inchiesta-MALA-DIAZ-RSA-PEDOFILIA2LUGLIO2020.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/Violenza-quello-che-non-ci-dicono-02072020.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[405],{"field":112,"matched_tokens":406,"snippet":402,"value":403},[83],1155199671761633300,{"best_field_score":409,"best_field_weight":254,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":50,"score":410,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},"1112386306048","1155199671761633393",{"document":412,"highlight":424,"highlights":429,"text_match":407,"text_match_info":432},{"comment_count":50,"id":413,"is_sticky":50,"permalink":414,"podcastfilter":415,"post_author":326,"post_content":416,"post_date":417,"post_excerpt":56,"post_id":413,"post_modified":418,"post_thumbnail":419,"post_title":420,"post_type":367,"sort_by_date":421,"tag_links":422,"tags":423},"53165","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-15-marzo-la-discarica-globale-roma-23-marzo-per-il-clima-e-contro-le-grandi-opere-le-nuove-frontiere-del-capitale-il-business-dei-migranti-il-controllo-del-territorio-la-storia-di-t/",[326],"Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale sul pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-15-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti:\r\n\r\nLa discarica globale. Le conseguenze del cambiamento climatico e della mancata tutela del territorio fanno morti e feriti a ogni temporale, ad ogni mareggiata, ad ogni incendio. Cementificazione, deforestazione, inquinamento dell’aria e dell’acqua producono devastazioni su scala globale.\r\nLe chiamano “catastrofi naturali”, ma la loro origine è umana, sin troppo umana, ma non colpiscono tutti allo stesso modo. Un capitalismo cieco e sordo ci conduce diritto sino alla catastrofe. Chi governa e chi lucra sulle vite altrui ha uno sguardo ancorato al presente, con una progettualità che si limita ad una proiezione elettorale o ad un’indagine stagionale di marketing.\r\nIl prezzo del cambiamento climatico e dell’abbandono dei territori viene pagato soprattutto dai più poveri.\r\nI profughi climatici, quelli che fuggono da intere aree del pianeta, dove l’avanzare della desertificazione chiude ogni possibilità di sopravvivenza, sono in costante aumento.\r\nMiliardi di esseri umani vivono nelle discariche, sulle discariche, con le discariche. La montagna di rifiuti è l’emblema del nostro tempo, il monumento ad un’idea di progresso che ha ingoiato milioni di vite.\r\nNe abbiamo parlato con Fabrizio Eva, geografo, autore di numerosi studi, docente all’università Cà Foscari di Venezia\r\n\r\nIl nostro modello di sviluppo? Autogestione dappertutto!\r\nRoma 23 marzo. In marcia per fermare il cambiamento climatico e le grandi opere\r\n\r\nAnatomia di un’intelligenza artificiale. Le nuove frontiere del capitale, tra sfruttamento e controllo.\r\nNe abbiamo discusso con Lorenzo Coniglione che in serata ha tenuto una conferenza alla FAT. La settimana precedente avevamo affrontato il tema dei robot domestici, governanti/spia che raccontano le nostre abitudini e le nostre scelte a chi drena informazioni per fare affari. Come facebook ma più nel profondo.\r\nVenerdì 15 abbiamo ragionato della materialità dell’economia virtuale, di ciò che ne permette la concreta realizzazione. In Congo i minatori che estraggono i minerali per la produzione di circuiti integrati lavorano da schiavi.\r\nE alle nostre latitudini milioni di persone perderanno il lavoro o lavoreranno in condizioni di precarietà estrema.\r\nL’automazione sotto il capitalismo può solo disciplinare il lavoro umano, non abolirlo.\r\nDai braccialetti usati nei centri logistici di Amazon alle gabbie/esoscheletro progettate per aumentare la produttività del lavoro, e aumentare i profitti dei padroni.\r\n\r\nIl business dei migranti, il controllo del territorio\r\nIl 25 aprile di due anni fa la notizia di scritte sul basamento di cemento del monumento ai partigiani di Bertolla suscitò indignazione tra gli antifascisti imbalsamati nella retorica della resistenza. Molti meno si indignarono per i fatti di cui narravano le scritte: il gigantesco business sulla pelle dei rom di lungo Stura Lazio, sgomberati e buttati in strada mentre le associazione amiche della giunta Fassino intascavano 5 milioni di euro.\r\nUn’inchiesta diede qualche guaio ad alcune associazioni, tra cui Terra del Fuoco. Oggi Terra del Fuoco si è inabissata, ma non i suoi animatori, che sono risorti dalle ceneri come Babel\r\nVi abbiamo parlato di Babel (Terra del fuoco) ossia delle metamorfosi della gang Alotto, tra agrobusiness e gestione dello sgombero all’ex Moi\r\n\r\nDiretta con una compagna dopo un'incursione solidale negli uffici dell'assessorato del comune alla sanità, assistenza, migranti etc. Un modo per sostenere lo sciopero della fame di Tomi, un ragazzo algerino in sciopero della fame da 40 giorni.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nSabato 23 marzo\r\nCorteo contro le grandi opere e il cambiamento climatico\r\nRoma ore 14,30\r\n\r\nMercoledì 27 marzo\r\nCinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista\r\nOrizzonti di gloria di Stanley Kubrick\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nLunedì 1 aprile\r\nore 10,30/13\r\npunto info\r\nsu pacchetto sicurezza, leggi di guerra e truffa di quota 100 e reddito di schiavitù\r\nal mercato di corso Palestro (angolo via Cernaia)\r\n\r\nVenerdì 5 aprile\r\nCena sovversiva veg-vegan\r\nbenefit lotte sociali\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nMercoledì 10 aprile\r\nCinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista\r\nIl dottor Stranamore di Stanley Kubrick\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nMercoledì 17 aprile\r\nCinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista\r\nFull metal jacket di Stanley Kubrick\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","19 Marzo 2019","2019-03-20 16:17:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/clima-200x110.jpeg","Anarres del 15 marzo. 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