","194 sì, ma vogliamo di più! A 40 anni dalla legge sull'aborto","post",1527103935,[63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/aborto/","http://radioblackout.org/tag/ivg/","http://radioblackout.org/tag/legge-194/","http://radioblackout.org/tag/non-una-di-meno/",[15,18,25,27],{"post_content":69,"post_title":74,"tags":77},{"matched_tokens":70,"snippet":72,"value":73},[71,20],"legge","Martedì ricorreva il 40ennale dell'approvazione della \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>194\u003C/mark>, che in Italia regola l'accesso","Martedì ricorreva il 40ennale dell'approvazione della \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>194\u003C/mark>, che in Italia regola l'accesso all'interruzione volontaria di gravidanza. Nei giorni scorsi hanno avuto ampia risonanza mediatica le aberranti campagne contro la libera scelta delle donne portati avanti da vari gruppi della galassia anti-abortista, in particolare a Roma. Se in varie parti del mondo l'aborto è ancora del tutto vietato, anche laddove è regolamentato si moltiplicano gli attacchi contro il diritto delle donne a decidere sul proprio corpo.\r\n\r\nIn Italia la \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>194\u003C/mark> è stata il risultato di anni di lotte femministe, ma contiene al tempo stesso limiti e compromessi (tra cui quello dell'obiezione di coscienza, che in Italia raggiunge ormai percentuali altissime). Il dibattito femminista che accompagnò la battaglia per il diritto all'aborto andava ben oltre la semplice richiesta di una regolamentazione dell'IVG o dell'accesso a un diritto individuale, ma metteva in discussione l'ordine patriarcale rivendicando una sessualità libera e slegata dalla procreazione e un rifiuto del binomio di ruolo donna-madre.\r\n\r\nA 40 anni di distanza, nei prossimi giorni in molte città italiane ci saranno iniziative e mobilitazioni coordinate dalla rete di Non Una di Meno, per riaffermare l'importanza di difendere la \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>194\u003C/mark> ma al tempo stesso di rivendicare molto di più.\r\n\r\nAbbiamo fatto alcune considerazioni sul dibattito attuale sul diritto all'aborto con Paola di Connessioni Precarie, a partire dall'articolo \"Interruzione volontaria dell'ordine.\":\r\n\r\nUnknown",{"matched_tokens":75,"snippet":76,"value":76},[20,71],"\u003Cmark>194\u003C/mark> sì, ma vogliamo di più! 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Quattro ospedali pubblici su dieci, di fatto, non applicano la legge 194 e continuano ad aumentare gli aborti clandestini (circostanza depenalizzata ma aggravando il carico pecuniario sulle donne). È del tutto evidente come in Italia si stia violando il diritto alla salute delle donne e quanto sia urgente garantire il servizio di interruzione volontaria di gravidanza in ogni struttura e su tutto il territorio nazionale.\r\n\r\nDiciamo subito che percentuali tanto sperequate, con una media nazionale di quasi il 70% di ginecologi obiettori, difficilmente riflettono l'opinione e la posizione etica di classi mediamente molto istruite e benestanti. Sicuramente c'è stata un'attività di lobby dei medici antiabortisti e sicuramente si è creato un meccanismo che una certa burocrazia ha cristallizzato ma è mutato anche il clima culturale e quella che fino a pochi anni fa era stata una conquista della donne rischia oggi di diventare una sorta di marchio infamante.\r\n\r\nLo spazio per l'obiezione di coscienza è uno spazio che non andrebbe violato ma è innegabile che oggi, nel caso in esame, questo spazio è più uno spazio di privilegio che non trova molti paralleli all'interno delle nostre società. Forse vale la pena ricordare quanto dice spesso Vincenzo Guagliardo: il non violento è davvero tale solo se rischia più del violento. Credo che lo stesso meccanismo logico valga qui. Un obiettore di coscienza è tale solo se rischia più del non obiettore. Qui il meccanismo è addirittura capovolto e a rischiare, e faticare, di più è chi non obietta.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Chiara del collettivo Medea, redattrice del Colpo della Strega in onda su Radio Blackout \r\n\r\nchiara\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo continuato la conversazione in particolare sul tema dell'obiezione con Chiara Lalli, bioeticista e autrice di numerosi libri\r\n\r\n \r\n\r\nlalli\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","14 Aprile 2016","2016-04-19 16:02:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/detail-194-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/detail-194-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/detail-194-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/detail-194.jpg 440w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Aborto e obiezione: storia di un aggiramento ben congegnato",1460654859,[63,64,65,118],"http://radioblackout.org/tag/obiezione-di-coscienza/",[15,18,25,29],{"post_content":121,"tags":125},{"matched_tokens":122,"snippet":123,"value":124},[71,20],"di fatto, non applicano la \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>194\u003C/mark> e continuano ad aumentare gli"," \r\n\r\nIl Consiglio d'Europa ha accolto il ricorso presentato dalla CGIL a febbraio 2013 sulle difficoltà dell'accesso all'interruzione di gravidanza in Italia, dove nonostante l'IGV sia garantita per \u003Cmark>legge\u003C/mark> dal 1978, si è verificata per una serie di ragioni che vedremo una situazione tanto complicata che addirittura la corte di Strasburgo ha potuto sostenere che in Italia a essere discriminati sono medici e personale infermieristico che non obiettano rispetto alla pratica dell'aborto, ai quali toccano in sorte percorsi professionali più tortuosi e meno vantaggiosi.\r\n\r\nOvviamente da questa aperta violazione di \u003Cmark>legge\u003C/mark> deriva il fatto che le donne non sempre possono interrompere una gravidanza indesiderata, peggio se \"a rischio\", in tutta tranquillità e sicurezza.\r\n\r\nIn alcune regioni le percentuali di obiezione tra i ginecologi sono superiori all'80%: in Molise (93,3%), in Basilicata (90,2%), in Sicilia (87,6%), in Puglia (86,1%), in Campania (81,8%), nel Lazio e in Abruzzo (80,7%). 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Il loro scopo è quello di sostenere gli obiettori di coscienza, i refusenikim (sing. refusenik), di fronte all’obbligatorietà della leva militare, facendo del rifiuto non una semplice scelta individuale o privata, ma un vero e proprio atto politico per contribuire alla fine dell’occupazione e dell’oppressione del popolo palestinese.\r\n\r\nCi hanno mandato un contributo vocale in cui spiegano chi sono e le loro lotte dal rifiuto di prestare il servizio militare alla costituzione di una rete di attivisti ,alla contestazione delle politiche di \"pink washing\"del sistema di apartheid israeliano.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/MESARVOT.mp3\"][/audio]","8 Gennaio 2024","Mesarvot ,un network di attivisti israeliani che si rifutano di fare la guerra.","2024-01-08 19:13:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-1024x512.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-1536x768.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","MESARVOT ,ATTIVISTI ISRAELIANI CONTRO L'OCCUPAZIONE.",1704737775,[63,159,64,65,160,118,161],"http://radioblackout.org/tag/conflitto-israelepalestina/","http://radioblackout.org/tag/mesarvot/","http://radioblackout.org/tag/refusenik/",[15,163,18,25,164,29,165],"Conflitto Israele/palestina","Mesarvot","refusenik",{"tags":167},[168,170,172,174,176,178,180],{"matched_tokens":169,"snippet":15},[],{"matched_tokens":171,"snippet":163},[],{"matched_tokens":173,"snippet":18},[],{"matched_tokens":175,"snippet":84},[71,20],{"matched_tokens":177,"snippet":164},[],{"matched_tokens":179,"snippet":29},[],{"matched_tokens":181,"snippet":165},[],[183],{"field":37,"indices":184,"matched_tokens":185,"snippets":187},[22],[186],[71,20],[84],{"best_field_score":101,"best_field_weight":102,"fields_matched":189,"num_tokens_dropped":49,"score":190,"tokens_matched":31,"typo_prefix_score":49},1,"1157451471441625193",{"document":192,"highlight":211,"highlights":226,"text_match":234,"text_match_info":235},{"cat_link":193,"category":194,"comment_count":49,"id":195,"is_sticky":49,"permalink":196,"post_author":52,"post_content":197,"post_date":198,"post_excerpt":55,"post_id":195,"post_modified":199,"post_thumbnail":200,"post_thumbnail_html":201,"post_title":202,"post_type":60,"sort_by_date":203,"tag_links":204,"tags":208},[46],[48],"88917","http://radioblackout.org/2024/04/soldi-per-gli-antiabortisti-nei-consultori/","Il governo Meloni vuole garantire libero accesso ai consultori alle organizzazioni contro l'aborto, e, soprattutto, intende finanziarle attivamente con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sottraendo risorse alla sanità pubblica. Per farlo ha presentato un emendamento, firmato dal deputato Lorenzo Malagola di Fratelli d’Italia e già approvato in commissione Bilancio della Camera, all’articolo 44 del disegno di legge per l’attuazione del Piano, che affronta tematiche inerenti alla sanità.\r\nIl testo dell’emendamento, riportato su Quotidiano Sanità, garantisce alle regioni la possibilità di usare i fondi del Pnrr dedicati alla salute (Missione 6, componente 1 del Piano) per organizzare servizi nei consultori che possono avvalersi “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, oltre a quelli già previsti, “anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”.\r\nUna mossa all’apparenza quasi inutile, dato che la stessa legge 194/78, che norma l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, prevede come i consultori possano avvalersi della “collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possano anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”.\r\nLa 194, legge di compromesso tra forze laiche e forze cattoliche, ha in se il vulnus che, passo dopo passo la sta rendendo una scatola vuota. Da oltre due anni il quotidiano della CEI, l’Avvenire, ha indicato la via maestra da seguire alle forze che vorrebbero impedire alle donne di scegliere: usare la 194 per rendere quasi impossibile abortire legalmente.\r\nMeloni, primo ministro in nome della triade dio-patria-famiglia, si è allineata con i vescovi italiani: a inizio mandato ha dichiarato che non avrebbe toccato la 194. Passo dopo passo la sta smontando.\r\nLo scopo del nuovo provveimento è solo quello di garantire un finanziamento pubblico a una serie di realtà, vicine al governo, che sotto la finta apparenza di offrire un sostegno alle madri sono nei fatti organizzazioni radicalmente religiose che promuovono tesi e leggi antiabortiste.\r\nÈ il caso per esempio della nota Pro vita e famiglia, sostenitrice della proposta di legge che vorrebbe obbligare le donne che vogliano interrompere la gravidanza ad ascoltare il battito cardiaco e vedere un’ecografia del feto, o il Movimento per la vita, autorizzato dalla regione Piemonte a guida di destra a gestire una “stanza dell’ascolto” del feto negli ospedali. In realtà un locale dove gli antiabortisti possono infastidire le donne che vogliono interrompere una gravidanza non desiderata.\r\nNe abbiamo parlato con Nadia Nardi\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-17-nadia-nardi-aborto.mp3\"][/audio]","17 Aprile 2024","2024-04-17 16:11:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/striscione-aborto-santanna-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"127\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/striscione-aborto-santanna-300x127.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/striscione-aborto-santanna-300x127.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/striscione-aborto-santanna-768x326.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/striscione-aborto-santanna.jpg 958w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Soldi per gli antiabortisti nei consultori",1713370287,[205,63,206,207],"http://radioblackout.org/tag/194/","http://radioblackout.org/tag/pnnr/","http://radioblackout.org/tag/soldi-agli-antiabortisti/",[20,15,209,210],"pnnr","soldi agli antiabortisti",{"post_content":212,"tags":216},{"matched_tokens":213,"snippet":214,"value":215},[71,20],"inutile, dato che la stessa \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>194\u003C/mark>/78, che norma l’accesso all’interruzione volontaria","Il governo Meloni vuole garantire libero accesso ai consultori alle organizzazioni contro l'aborto, e, soprattutto, intende finanziarle attivamente con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sottraendo risorse alla sanità pubblica. 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L'amministrazione ospedaliera ha ritenuto necessario specificare questa tra le mansioni per porre un freno a una situazione vergognosa è inaccettabile che ha determinato l'impossibilità di abortire in intere province italiane (ad esempio il frusinate per limitarci al Lazio). 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La stanza opererà tramite figure volontarie non professioniste formate dal Movimento stesso intercettando chi ha avviato una procedura di Interruzione Volontaria di Gravidanza. In seguito alla loro assenza di risposte e presa di responsabilità, il 28 settembre i dirigenti Giovanni La Valle e Umberto Fiandra ci hanno invitate a rivolgerci al Consiglio Regionale per avere risposte più chiare. Chiediamo dunque, insieme a tutte le persone che hanno animato le piazze torinesi per il diritto all'aborto:\r\n- la votazione della chiusura immediata della stanza dell'ascolto nell'Ospedale S.Anna\r\n- di mettere in pratica la legge regionale mai applicata sulla contraccezione gratuita\r\n- di aumentare l'organico sanitario e socio-assistenziale nei presidi sanitari e migliorare le loro condizioni di lavoro\r\n- di aumentare il numero di consultori che per legge dovrebbero essere 1 ogni 20.000 abitanti, mentre nella città di Torino ne sono presenti solo 12 a fronte di 48 necessari\r\n- di garantire all'interno dei presidi sanitari pubblici la presenza di mediatori culturali\r\n-di garantire l'accesso all'aborto indipendentemente dallo stato di cittadinanza e dai documenti\r\n- di dare piena applicazione alle linee guida del Ministero della Salute e dell'OMS in materia di accesso all'aborto farmacologico in consultori e ambulatori\r\n\r\nUn bilancio di com'è andata la giornata con Vittoria, di NUDM Torino:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/NUDM.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQUI la raccolta firme per chiudere la stanza.","17 Ottobre 2024","2024-10-17 11:44:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Schermata-2024-10-16-alle-19.50.03-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"108\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Schermata-2024-10-16-alle-19.50.03-300x108.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Schermata-2024-10-16-alle-19.50.03-300x108.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Schermata-2024-10-16-alle-19.50.03-1024x369.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Schermata-2024-10-16-alle-19.50.03-768x277.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Schermata-2024-10-16-alle-19.50.03-1536x553.png 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Schermata-2024-10-16-alle-19.50.03.png 1760w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Chiudere la stanzetta dei Pro Vita. 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Nel decennio settanta si pone come questione rilevante il discorso giuridico sull'aborto. I processi che si celebrano per il reato di aborto clandestino in diversi paesi e che vedono schierarsi, a fianco di sfortunate imputate, centinaia di donne famose e meno famose che si autoaccusano pubblicamente al grido di abbiamo abortito tutte!, pongono un problema molto serio al legislatore.\r\n\r\nIL PROCESSO PIEROBON - Gigliola Pierobon di San Martino di Lupari provincia di Padova, abortisce all'età di diciassette anni, nel 1967. Si procura l‘indirizzo di una praticona e, con trentamila lire in tasca, si reca a Padova una mattina di agosto. Per le complicanze di quell'aborto rudimentale è costretta a curarsi in casa, per paura della denuncia, mettendo in questo modo a rischio la sua vita. E‘ però fortunata e supera le complicanze. Gigliola Pierobon viene invece condannata il 7 giugno 1973 dal tribunale di Padova e la sentenza finale sarà di perdono giudiziale. Umiliata dal processo, colpevole per la legge, perdonata e comunque assassina. La clemenza del giudice è un atto di pietà eseguito soltanto in nome del fatto che, nel frattempo, Gigliola si è sposata, è rimasta incinta e questa volta non ha abortito. Una scelta di vita che, secondo la morale cattolica, la redime. Sposandosi e procreando, ella è tornata a combaciare con il modello di donna madre di famiglia caro alla tradizione italiana cattolica e questo le merita il perdono della società e della legge.\r\n\r\nMentre la politica italiana sembra deliberatamente ignorare quanto sta accadendo, le donne cercano di praticare i propri diritti che chiedono con urgenza. E questo avviene non solo attraverso le manifestazioni di piazza, che pure sono momento determinante, ma anche attraverso ragionamenti e cambiamenti che avvengono internamente al movimento delle donne. A partire dalla metà del decennio – attorno al 1974 - si assiste alla diffusione e trasformazione di molti gruppi, nati sulla scia del sessantotto e che avevano diffuso la pratica dell‘autocoscienza, in gruppi denominati di self help, che combinano ora l‘analisi sul sé alla scoperta del corpo e alla pratica dell‘aborto con modalità di autogestione.\r\n\r\nContinua nella prossima puntata...\r\n\r\nPer la rubrica \"Donne in arte\", Wanda Raheli, pittrice e femminista di origine bolognese attivissima nel movimento romano, è figura di cui poco si è scritto nonostante l'incredibile talento e la vicenda politica decisamente suggestiva. Nata nel 1926 e mancata pochi giorni prima del 25 Aprile 2005, fu personaggio quasi distante, solitaria come molti grandi artisti, capace con un tratto, una macchia di colore, una matita, di dare forma a sensazioni e idee.\r\n\r\nPer riascolta la puntata, qui la prima parte:\r\n\r\nil colpo della strega_12maggio2014_primaparte\r\n\r\ne qui la seconda:\r\n\r\nil colpo della strega_12maggio2014_secondaparte","12 Maggio 2014","2018-10-24 17:36:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/03/medea-strega-200x110.jpg","I podcast de Il colpo della strega: nona puntata (12maggio2014)",1399930338,[63,433,434,435,65,436],"http://radioblackout.org/tag/autodeterminazione/","http://radioblackout.org/tag/donne-in-arte/","http://radioblackout.org/tag/giorgiana-masi/","http://radioblackout.org/tag/storie-di-donne/",[15,438,439,440,25,441],"autodeterminazione","donne in arte","giorgiana masi","storie di donne",{"post_content":443,"tags":448},{"matched_tokens":444,"snippet":446,"value":447},[391,445],"194. 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Oggi apriamo la trasmissione con la sua storia e a lei dedichiamo la trasmissione. \r\n\r\nGiorgiana, studentessa diciottenne del Liceo Scientifico Pasteur di Roma è stata ammazzata il 12 maggio del 1977 in piazza Belli, intorno alle ore 20.00, dalle pallottole esplose dalle squadre speciali del ministro degli Interni Francesco Cossiga, al termine di una giornata di mobilitazione, e scontri, che aveva visto in Piazza Navona il sit- in organizzato dal Partito Radicale per celebrare il terzo anno dalla vittoria del referendum sul divorzio, iniziativa cui si era unito tutto il movimento a sfidare il divieto imposto da Cossiga ad ogni tipo di manifestazione pubblica a Roma ad eccezione di quelle delle forze politiche dell’arco costituzionale, per tutto il mese di maggio.\r\n\r\nPuntata dedicata all'aborto clandestino prima dell'approvazione delle \u003Cmark>Legge\u003C/mark> \u003Cmark>194. \u003C/mark>\r\nParlare di aborto, e di aborto clandestino in particolare, cioè parlare di cosa era prima della \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>194\u003C/mark>, significa rintracciare le prime narrazioni che le donne hanno fatto su se stesse, partendo da sé per diventare soggette pubbliche a tutti gli effetti. \r\n\r\nParlare di aborto significa parlare della presa di parola da parte delle donne, che hanno cominciato a raccontarsi, a uscire allo scoperto, a riconoscersi l'una nell'altra uscendo dall'isolamento domestico in cui erano costrette. Raccontare di sé ha voluto dire iniziare a spezzare le catene, mettere in discussione la propria condizione, iniziare a fare la rivoluzione.\r\n\r\nPer iniziare abbiamo presentato alcune testimonianze di donne che hanno abortito prima dell'approvazione della \u003Cmark>legge\u003C/mark> 194...sono brani tratti da uno dei tanti documenti che il movimento femminista degli anni '70 pubblicò nell'ambito delle mobilitazioni contro l'aborto clandestino, in occasione dei processi contro le donne che avevano abortito e per un aborto libero, sicuro e gratuito.\r\nIn questo contesto, l‘emersione dal silenzio delle questioni riguardanti il tema del corpo, accompagnato dalle parole che descrivono l‘aborto, provocano un vero e proprio choc culturale, hanno l‘effetto di una deflagrazione in una società ancora chiusa alle novità e al cambiamento, e soprattutto scarsamente informata come quella italiana.\r\n\r\nCon la questione aborto siamo di fronte ad una delle chiavi interpretative principali delle lotte e delle conquiste del decennio, non solo rispetto alle modificazioni sociali e culturali che implica nei rapporti tra i sessi, ma anche rispetto agli equilibri esterni e interni dei partiti che, almeno dal 1975 in poi, si trovano obbligati a portare avanti un discorso su un tema di cui all'inizio non hanno né linguaggio né concetti, ma che devono necessariamente affrontare.\r\n\r\nReato di massa per antonomasia, l‘aborto produce trasgressione a macchia d‘olio. Nel decennio settanta si pone come questione rilevante il discorso giuridico sull'aborto. I processi che si celebrano per il reato di aborto clandestino in diversi paesi e che vedono schierarsi, a fianco di sfortunate imputate, centinaia di donne famose e meno famose che si autoaccusano pubblicamente al grido di abbiamo abortito tutte!, pongono un problema molto serio al legislatore.\r\n\r\nIL PROCESSO PIEROBON - Gigliola Pierobon di San Martino di Lupari provincia di Padova, abortisce all'età di diciassette anni, nel 1967. Si procura l‘indirizzo di una praticona e, con trentamila lire in tasca, si reca a Padova una mattina di agosto. Per le complicanze di quell'aborto rudimentale è costretta a curarsi in casa, per paura della denuncia, mettendo in questo modo a rischio la sua vita. E‘ però fortunata e supera le complicanze. Gigliola Pierobon viene invece condannata il 7 giugno 1973 dal tribunale di Padova e la sentenza finale sarà di perdono giudiziale. Umiliata dal processo, colpevole per la \u003Cmark>legge\u003C/mark>, perdonata e comunque assassina. La clemenza del giudice è un atto di pietà eseguito soltanto in nome del fatto che, nel frattempo, Gigliola si è sposata, è rimasta incinta e questa volta non ha abortito. Una scelta di vita che, secondo la morale cattolica, la redime. Sposandosi e procreando, ella è tornata a combaciare con il modello di donna madre di famiglia caro alla tradizione italiana cattolica e questo le merita il perdono della società e della \u003Cmark>legge\u003C/mark>.\r\n\r\nMentre la politica italiana sembra deliberatamente ignorare quanto sta accadendo, le donne cercano di praticare i propri diritti che chiedono con urgenza. E questo avviene non solo attraverso le manifestazioni di piazza, che pure sono momento determinante, ma anche attraverso ragionamenti e cambiamenti che avvengono internamente al movimento delle donne. A partire dalla metà del decennio – attorno al 1974 - si assiste alla diffusione e trasformazione di molti gruppi, nati sulla scia del sessantotto e che avevano diffuso la pratica dell‘autocoscienza, in gruppi denominati di self help, che combinano ora l‘analisi sul sé alla scoperta del corpo e alla pratica dell‘aborto con modalità di autogestione.\r\n\r\nContinua nella prossima puntata...\r\n\r\nPer la rubrica \"Donne in arte\", Wanda Raheli, pittrice e femminista di origine bolognese attivissima nel movimento romano, è figura di cui poco si è scritto nonostante l'incredibile talento e la vicenda politica decisamente suggestiva. Nata nel 1926 e mancata pochi giorni prima del 25 Aprile 2005, fu personaggio quasi distante, solitaria come molti grandi artisti, capace con un tratto, una macchia di colore, una matita, di dare forma a sensazioni e idee.\r\n\r\nPer riascolta la puntata, qui la prima parte:\r\n\r\nil colpo della strega_12maggio2014_primaparte\r\n\r\ne qui la seconda:\r\n\r\nil colpo della strega_12maggio2014_secondaparte",[449,451,453,455,457,459],{"matched_tokens":450,"snippet":15,"value":15},[],{"matched_tokens":452,"snippet":438,"value":438},[],{"matched_tokens":454,"snippet":439,"value":439},[],{"matched_tokens":456,"snippet":440,"value":440},[],{"matched_tokens":458,"snippet":84,"value":84},[71,20],{"matched_tokens":460,"snippet":441,"value":441},[],[462,468],{"field":37,"indices":463,"matched_tokens":464,"snippets":466,"values":467},[344],[465],[71,20],[84],[84],{"field":94,"matched_tokens":469,"snippet":446,"value":447},[391,445],{"best_field_score":101,"best_field_weight":102,"fields_matched":31,"num_tokens_dropped":49,"score":143,"tokens_matched":31,"typo_prefix_score":49},{"document":472,"highlight":513,"highlights":555,"text_match":234,"text_match_info":564},{"comment_count":49,"id":473,"is_sticky":49,"permalink":474,"podcastfilter":475,"post_author":370,"post_content":476,"post_date":477,"post_excerpt":55,"post_id":473,"post_modified":478,"post_thumbnail":374,"post_title":479,"post_type":376,"sort_by_date":480,"tag_links":481,"tags":497},"41212","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-de-il-colpo-della-strega-3aprile2017/",[321],"*** 3 aprile 1976, la storica manifestazione per il riconoscimento del diritto all'aborto che portò 300mila di donne in piazza a Roma. Due anni dopo sarà approvata la legge 194. La storia dell'emancipazione e della liberazione delle donna è storia di lotta di classe, di mobilitazioni, di coscienza popolare e vittorie sofferte. Difendiamola e conosciamola!\r\n\r\n***In diretta con Martina, dell'Assemblea delle donne in lotta che l'8 marzo scorso hanno occupato a Pisa la Mala Servanen Jin, la casa delle donne combattenti. Il racconto dell'occupazione, i lavori di recupero del posto, i progetti e l'inaugurazione che si terrà sabato 8 aprile, ad un mese esatto da quella grande giornata di mobilitazione che ha portato migliaia di persone in piazza per lo sciopero globale femminista.\r\n\r\n***Il 15 febbraio 2017 il Tribunale di Torino, con la sentenza della giudice Diamante Minucci ha assolto con formula piena Massimo Raccuia, ex commissario della CRI, accusato di violenze e stupro. Le giudici hanno trasmesso gli atti alla procura con la volontà di avviare un procedimento per calunnia nei confronti di Laura (la parte lesa) che potrebbe ora trovarsi ad affrontare - come imputata - un nuovo processo. Domenica un primo momento di mobilitazione organizzato dalla rete Non Una di Meno Torino per dire basta alla violenza dei tribunali contro le donne e portare solidarietà a Laura: una casserolata rumorosa ha attraversato le vie del centro cittadino. Mercoledì 12 aprile alle h12 è stato invece chiamato un presidio davanti al tribunale di Torino in contemporanea con iniziative analoghe in tante altre città italiane: ci basta il basta di Laura! Basta violenza dei tribunali contro le donne! L'intervista a Virginia Iorio, avvocata di Laura.\r\n\r\nPer riascoltare la puntata:\r\n\r\nil colpo della strega_3apr2017_primaparte\r\n\r\nil colpo della strega_3apr2017_secondaparte\r\n\r\nQui il taglio della sola intervista all'avvocata Virginia Iorio\r\n\r\nintervista avvocata virginia iorio_laura_processostupro_torino\r\n\r\n ","4 Aprile 2017","2018-10-24 17:34:33","I podcast de Il colpo della strega: 3aprile2017",1491307296,[205,63,482,483,484,485,486,487,488,489,66,490,491,492,493,494,495,496],"http://radioblackout.org/tag/cri/","http://radioblackout.org/tag/croce-rosse-italiana/","http://radioblackout.org/tag/diamante-minucci/","http://radioblackout.org/tag/interruzione-volontaria-di-gravidanza/","http://radioblackout.org/tag/liberazione-delle-donne/","http://radioblackout.org/tag/lotta-delle-donne/","http://radioblackout.org/tag/mala-servanen-jin/","http://radioblackout.org/tag/massimo-raccuia/","http://radioblackout.org/tag/non-una-di-meno-torino/","http://radioblackout.org/tag/processo-per-stupro/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-globale-femminista/","http://radioblackout.org/tag/storia-di-donne/","http://radioblackout.org/tag/violenza-dei-tribunali/","http://radioblackout.org/tag/violenza-sessuale/","http://radioblackout.org/tag/violenza-sulle-donne/",[20,15,498,499,500,501,502,503,504,505,27,506,507,508,509,510,511,512],"cri","croce rosse italiana","diamante minucci","interruzione volontaria di gravidanza","liberazione delle donne","lotta delle donne","mala servanen jin","massimo raccuia","non una di meno torino","processo per stupro","sciopero globale femminista","storia di donne","violenza dei tribunali","violenza sessuale","violenza sulle donne",{"post_content":514,"tags":518},{"matched_tokens":515,"snippet":516,"value":517},[71,20],"anni dopo sarà approvata la \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>194\u003C/mark>. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streamingAscolta e diffondi l’audio della puntata:\n\n\n\n\n\n\n\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:Aborto. La lunga marcia dei “pro vita” e le lotte femministeRipercorriamo assieme a Nadia Nardi di Nudm Livorno le tappe delle lotte delle donne per acquisire e difendere la propria libertà di scelta e i tanti dispositivi messi in atto da chi ci vuole ricacciare nella gabbia della maternità come destino obbligato.Un punto di partenza la legge 194, che, limita la libertà femminile e contiene numerose trappole, che, una dopo l’altra, sono scattate.2 giugno. La repubblica fondata sulla guerraParate militari, esibizione di frecce tricolori, piazze occupate da cerimonie militariste: questa è la cifra con la quale la repubblica italiana declina se stessa.Nulla di cui stupirsi. Lo Stato, in tutte le proprie forme, si fonda sul monopolio della violenza legittima, una violenza estrema di cui le forze armate sono la punta di diamante.Negli ultimi anni sono venute meno le tante forme di edulcorazione del mestiere delle armi, messe in campo per attenuarne l’impatto su una popolazione in buona parte pacifista, restia alle imprese belliche. Oggi un governo diretto erede del fascismo storico, con un’ampia maggioranza parlamentare e nessuna reale opposizione istituzionale alla guerra ed ai processi di riarmo, si permette una diretta esaltazione degli eserciti, delle missioni militari all’estero, alla difesa degli interessi italiani in chiave neocoloniale.Come ogni anno anche questo due giugno ci saranno cerimonie militari e chi, nelle piazze, le contesta attivamente.Ne abbiamo parlato con Antonio MazzeoUSA: le varie velocità della rilocalizzazioneGli interessi economico-finanziari dettano le agende di amministrazioni e governi di ogni sorta. C’è un filo conduttore che lega le azioni dei vari presidenti USA, da Obama al secondo mandato di Trump. Ovviamente ogni amministrazione opera secondo l’immagine che si è data in campagna elettorale, ma indipendentemente dai modi le strategie possono essere utilizzate come bussole per capire l’orientamento in atto. E tutte le bussole, da Obama a Trump passando per Biden, puntano nella stessa direzione, quella del reshoring, seppur con alterne fortune.Vi proponiamo un approfondimento con Giammarco, autore di un testo uscito su UN, che inserisce la questione dei dazi in un contesto più ampioAppuntamenti:Lunedì 2 giugnoore 16manifestazione antimilitarista in via Garibaldi angolo piazza Castello(se piove piazza Palazzo di Città)Interventi, il canzoniere antimilitarista del Cor’okkio e di Alba e tanto altro.Contestiamo le cerimonie militariste del 2 giugno!A-Distro e SeriRiotogni mercoledìdalle 18 alle 20in corso Palermo 46(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altroSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotteVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!Informati su lotte e appuntamenti!Federazione Anarchica Torinesecorso Palermo 46Riunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30per info scrivete a fai_torino@autistici.orgContatti:FB@senzafrontiere.to/Telegramhttps://t.me/SenzaFrontiereIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.orgwww.anarresinfo.org","1 Giugno 2025","2025-09-30 02:01:44","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/04.jpeg","Anarres del 30 maggio. 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E tutte le bussole, da Obama a Trump passando per Biden, puntano nella stessa direzione, quella del reshoring, seppur con alterne fortune.Vi proponiamo un approfondimento con Giammarco, autore di un testo uscito su UN, che inserisce la questione dei dazi in un contesto più ampioAppuntamenti:Lunedì 2 giugnoore 16manifestazione antimilitarista in via Garibaldi angolo piazza Castello(se piove piazza Palazzo di Città)Interventi, il canzoniere antimilitarista del Cor’okkio e di Alba e tanto altro.Contestiamo le cerimonie militariste del 2 giugno!A-Distro e SeriRiotogni mercoledìdalle 18 alle 20in corso Palermo 46(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altroSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotteVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!Informati su lotte e appuntamenti!Federazione Anarchica Torinesecorso Palermo 46Riunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30per info scrivete a fai_torino@autistici.orgContatti:FB@senzafrontiere.to/Telegramhttps://t.me/SenzaFrontiereIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.orgwww.anarresinfo.org",[585],{"field":94,"matched_tokens":586,"snippet":582,"value":583},[71,20],{"best_field_score":236,"best_field_weight":237,"fields_matched":189,"num_tokens_dropped":49,"score":309,"tokens_matched":31,"typo_prefix_score":49},{"document":589,"highlight":602,"highlights":607,"text_match":234,"text_match_info":610},{"comment_count":49,"id":590,"is_sticky":49,"permalink":591,"podcastfilter":592,"post_author":593,"post_content":594,"post_date":595,"post_excerpt":55,"post_id":590,"post_modified":596,"post_thumbnail":597,"post_title":598,"post_type":376,"sort_by_date":599,"tag_links":600,"tags":601},"94289","http://radioblackout.org/podcast/metix-flow-14-dicembre-2024/",[327],"metrixflow","Continuiamo a parlare di salute concentrandoci sulla salute riproduttiva e sull'aborto.\r\n\r\nLa legge 194 del 1978 è rimasta invariata da allora. Nonostante sia una legge nata sulla spinta delle lotte femministe di quegli anni è innegabile che non sia più attuale. Ad esempio è nata in un'epoca nella quale non esisteva ancora la RU486.\r\n\r\nNelle zone d'ombra della legge 194 si sta abbondantemente inserendo l'attuale governo, dichiaratamente antiabortista.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudia Torrisi, giornalista e autrice del report \"Aborto a ostacoli\" per Medici del mondo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/metix-flow-14-dicembre-2024.mp3\"][/audio]","15 Dicembre 2024","2024-12-15 00:22:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/zapa296-1-200x110.jpg","Metix Flow - 14 dicembre 2024",1734222132,[63],[15],{"post_content":603},{"matched_tokens":604,"snippet":605,"value":606},[71,20],"salute riproduttiva e sull'aborto.\r\n\r\nLa \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>194\u003C/mark> del 1978 è rimasta invariata","Continuiamo a parlare di salute concentrandoci sulla salute riproduttiva e sull'aborto.\r\n\r\nLa \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>194\u003C/mark> del 1978 è rimasta invariata da allora. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2024-09-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nAborto. La libertà negata\r\nIn Italia la libertà di abortire non c’è. La legge 194 che regolamenta l'interruzione volontaria di gravidanza, risalente al 1978, fu frutto di un compromesso politico con settori clericali e reazionari che regalò il meccanismo perverso dell’obiezione di coscienza a chi voleva mantenere l’aborto un percorso a ostacoli talora inaccessibili, depotenziando la spinta sociale che non chiedeva la regolamentazione, bensì una depenalizzazione che ponesse fine all’aborto clandestino. Da allora, la difficoltà a posizionarsi chiaramente sul terreno della difesa dell'aborto, cioè di una pratica sanitaria, non è mai venuta meno.\r\n\r\nVoto di condotta? A scuola di obbedienza\r\nLa Camera ha approvato in via definitiva il ddl Valditara sul voto in condotta.\r\nIl provvedimento prevede la bocciatura con il 5 in condotta e il ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle medie.\r\nPer quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. La condotta diventa uno spartiacque per gli studenti delle superiori, sottoposti ad un chiaro ricatto: o accettano di piegarsi, astenendosi da proteste e lotte o avranno un voto di maturità più basso. Infatti è prevista la decurtazione per chi ha meno di 9 di condotta.\r\nQuello di Valditara è un modello di scuola/caserma, dove l’obbedienza è il fulcro di un progetto educativo disciplinare.\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia Nesti\r\n\r\nTramandare il fuoco. Per un approccio libertario alla questione palestinese. 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(...)\r\nL'immane massacro della popolazione gazawi e i movimenti di appoggio alla \"resistenza\" palestinese sviluppatisi nel nostro paese dopo il 7 ottobre 2023 hanno evidenziato crepe che hanno radici profonde, tutte da indagare e comprendere.\r\nCi muove una necessità forte, perché al di là delle peculiarità della questione palestinese, temi quali il nazionalismo, il declino dell’approccio di classe, l’affermarsi di dinamiche identitarie essenzialiste e di una concezione distorta dei processi decoloniali ci interrogano tutti sulle prospettive di un movimento di emancipazione sociale, individuale, politica capace di trasformare l’esistente all’insegna di un concreto affermarsi di libertà, uguaglianza, solidarietà.”\r\nCon Lollo, uno dei compagn che hanno partecipato alla stesura del testo, abbiamo anticipato alcune delle tematiche di cui si è discusso durante la presentazione dell’opuscolo.\r\n\r\nLa vergogna va al mercato. Note sulla Basilicata a Torino\r\n“È domenica mattina a Torino, mi aggiro in piazza della Repubblica alla ricerca di un filone di pane. Noto la figura di Franco Arminio, poeta dell’Italia interna, e mi chiedo quale ragione l’abbia condotto qui. Sono di fronte al Mercato Centrale di Torino, struttura in vetro e metallo che accoglie ristoranti, negozi di gastronomia, rivendite di cibo per ricchi avventori. All’ingresso ecco un manifesto verde con uno slogan: “Basilicata, Terra e Visione”.”\r\nQuesto l’incipit di un articolo di Francesco Migliaccio sulla trasformazione dei Sassi di Matera in Lunapark\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nLeggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo\r\nLa stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde idee sovversive.\r\nQuesti dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur mantenendosi in una cornice universalista. \r\nIl diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità. Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.\r\nInterverrà l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nSabato 12 ottobre\r\nore 10,30/13,30\r\npresidio al Balon\r\ncontro il ddl 1660\r\n\r\nDomenica 20 ottobre\r\nAssemblea Antimilitarista\r\ndalle 10 alle 17\r\nA Massenzatico (Reggio Emilia)\r\nPresso le \"Cucine del popolo\", via Beethoven 78\r\nPer info: assembleantimilitarista@gmail.com\r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","4 Ottobre 2024","2024-10-04 09:16:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/04-slingshot-200x110.jpg","Anarres del 27 settembre. 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