","Fiamme sugli Champs Elysee e leggi anti casseur","post",1553098421,[51,52,53,54,55,56],"http://radioblackout.org/tag/chmps-elysee/","http://radioblackout.org/tag/criminalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/gilets-jaunes/","http://radioblackout.org/tag/legge-anti-casseur/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/parigi/",[19,23,21,25,17,15],{"post_content":59,"post_title":66,"tags":69},{"matched_tokens":60,"snippet":64,"value":65},[61,62,63],"legge","anti","casseur","è in dirittura d’arrivo una \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>anti\u003C/mark> \u003Cmark>casseur\u003C/mark> che inasprirà le pene per","Un sabato intenso dopo mesi di relativa calma ha investito Parigi e l’elegante zona degli Champs Elysee. La manifestazione dei Gilet Jaunes ha riportato le istanze del movimento al centro del dibattito pubblico.\r\nI maggiori media hanno dato ampio risalto ad alcuni episodi, che, diversamente dall’assalto ad un ristorante di lusso come Fouquet’s, non strappano il sorriso ma suscitano indignazione e vengono usati per criminalizzare il movimento. Dopo il corteo, i giornalisti non si sono soffermati ad intervistare i gestori dei negozi di lusso, tutti ampiamente rimborsati dalle assicurazioni, ma hanno dato spazio alla mamma con bambino salvata in extremis dalla fiamme che, dopo aver distrutto una banca, si sono propagate alle abitazioni. Tutti hanno intervistato il gestore di un chiosco di giornali, già bruciato durante una precedente manifestazione e ora rovinato dai debiti, o i dipendenti dei negozi che rischiano di perdere il lavoro.\r\nQualche commentatore ha sostenuto che la polizia potrebbe aver lasciato fare per favorire nuove leggi repressive: difficile dare una valutazione precisa, perché, se è certo che in altre occasioni la polizia ha fatto sfoggio di maggiore violenza, è altrettanto vero che quella dello scorso sabato era una piazza determinata a perseguire i propri obiettivi.\r\nI tentativi di interlocuzione fatti da Macron sono falliti miseramente e oggi il presidente pare intenzionato a continuare a trattare il movimento dei Gilets Jaunes come fatto di ordine pubblico.\r\nIn parlamento è in dirittura d’arrivo una \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>anti\u003C/mark> \u003Cmark>casseur\u003C/mark> che inasprirà le pene per gli scontri di piazza, inserendo stabilmente nella legislazione ordinaria misure applicate solo durante lo stato di emergenza.\r\nIl governo pare non accorgersi che i morti e i feriti gravi oltre alle centinaia di arrestati, processati e condannati in questi lunghi mesi di lotta non sono bastati a spegnere la rabbia, anzi l’hanno fatta deflagrare sempre di più.\r\n\r\nQualcuno sostiene che i GJ non sanno dove andranno, è sicuro che Macron lo sa meno di loro. Se il movimento naviga a vista ma ha obiettivi chiari, il governo annaspa tra i flutti.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza, di radio Paris Plurielle, dove conduce “Vive la Sociale!”.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-19-carrozza-GJ.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":67,"snippet":68,"value":68},[62,63],"Fiamme sugli Champs Elysee e leggi \u003Cmark>anti\u003C/mark> \u003Cmark>casseur\u003C/mark>",[70,72,74,76,79,81],{"matched_tokens":71,"snippet":19},[],{"matched_tokens":73,"snippet":23},[],{"matched_tokens":75,"snippet":21},[],{"matched_tokens":77,"snippet":78},[61,62,63],"\u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>anti\u003C/mark> \u003Cmark>casseur\u003C/mark>",{"matched_tokens":80,"snippet":17},[],{"matched_tokens":82,"snippet":15},[],[84,90,93],{"field":26,"indices":85,"matched_tokens":87,"snippets":89},[86],3,[88],[61,62,63],[78],{"field":91,"matched_tokens":92,"snippet":64,"value":65},"post_content",[61,62,63],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":68,"value":68},"post_title",[62,63],1736172819517538300,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":86,"num_tokens_dropped":37,"score":100,"tokens_matched":86,"typo_prefix_score":37},"3315704398080",13,"1736172819517538411",6646,{"collection_name":48,"first_q":25,"per_page":29,"q":25},{"facet_counts":104,"found":113,"hits":119,"out_of":175,"page":14,"request_params":176,"search_cutoff":27,"search_time_ms":99},[105,114],{"counts":106,"field_name":111,"sampled":27,"stats":112},[107,109],{"count":14,"highlighted":108,"value":108},"anarres",{"count":14,"highlighted":110,"value":110},"frittura mista","podcastfilter",{"total_values":113},2,{"counts":115,"field_name":26,"sampled":27,"stats":118},[116],{"count":14,"highlighted":117,"value":117},"frittura mista radio fabbrica",{"total_values":14},[120,148],{"document":121,"highlight":134,"highlights":139,"text_match":142,"text_match_info":143},{"comment_count":37,"id":122,"is_sticky":37,"permalink":123,"podcastfilter":124,"post_author":108,"post_content":125,"post_date":126,"post_excerpt":43,"post_id":122,"post_modified":127,"post_thumbnail":128,"post_title":129,"post_type":130,"sort_by_date":131,"tag_links":132,"tags":133},"79363","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-13-gennaio-benzina-e-accise-sessismo-nei-movimenti-lotta-ai-poligoni-in-friuli-caso-cospito-la-normalita-della-repressione/",[108],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-13-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nBenzina, accise. Il gioco delle tre carte del governo Meloni\r\nAnno nuovo, vita nuova? E come no. Il prezzo della benzina, assieme a quello del gas e di tutto quello che serve per vivere, ha avuto un nuovo balzo. Dopo gli interventi calmieratori dell’autunno, i carburanti hanno nuovamente prezzi da record. Il governo boccheggia, i gestori hanno dichiarato sciopero, sapendo di mettere in reale difficoltà il governo, perché non c’è nulla di meglio di lunghe file ai distributori che man mano finiscono il carburante nei giorni precedenti al blocco delle pompe per proiettare una pessima immagine sul governo. La sacralità del trasporto privato individuale è uno dei punti cardine della nostra cultura. \r\nQuesta vicenda è un’occasione per fare il punto sulla manovra del governo tra spesa di guerra, sanità allo stremo e tagli di tutti i servizi. \r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nMisoginia, omofobia, transfobia, bifobia, tuttofobia allignano pesantemente nella nostra società. È una marea crescente quella che, da posizioni radicali, incompatibili con ogni operazione di sussunzione politica istituzionale, refrattaria alla brandizzazione dei corpi e delle identità non conformi, allergica ad ogni operazione di pink/rainbow washing, sviluppa lotte che tolgono spazio sia a chi agisce la violenza patriarcale, sia a chi sostiene posizioni teoriche più o meno esplicitamente sessiste. Sappiamo bene che è una strada ancora tutta in salita.\r\nL’auspicio minimo è che i luoghi liberi, dove si sperimentano percorsi di autogestione e relazioni non gerarchiche per la risoluzione dei conflitti come gli ambiti assembleari in cui ci si autorganizza per le lotte politiche e sociali siano esplicitamente antisessisti.\r\nNon sempre va così. Vi proponiamo la riflessione della rete Free(k) Pride sulla street parade contro la legge anti rave: https://www.anarresinfo.org/torino-piu-spazi-liberati-piu-spazi-liberi-da-machismo-e-omolesbobitransatuttofobia/ \r\n\r\nFriuli. In lotta contro i poligoni\r\nIl poligono di Cao Malnisio si trova nel cuore del Friuli. Una delle tante servitù militari imposte sin dal 1945 che rappresentano un cancro ambientale per i luoghi che le subiscono. Negli ultimi mesi le lotte antimilitariste sul territorio si sono moltiplicate e, nell’area di Cao Malnisio muove i suoi primi passi un coordinamento che sta pian piano crescendo, mettendo in campo presidi, momenti di lotta e assemblee popolari. A Celina Meduna c’è un altro poligono all’interno dell’area protetta Magravi dove in passato sono stati usati usavano materiali radiottivi, come il Torio. Nel paese più vicino a questo poligono è Vivaro, che qualche mese fa fu al centro delle cronache perché durante un’esercitazione venne centrato in pieno un allevamento di galline. É di questi giorni a notizia che il caso è stato archiviato, perché non sono riusciti a stabilire da quale carro armato sia partito il colpo. Una follia che dimostra la costante copertura che i militari italiani e statunitensi continuano ad avere. Non dimentichiamo che quando un Prowler statunitense uccise 13 persone, tranciando i cavi della funivia del Cermis la torre di controllo era gestita dagli italiani le cui responsabilità del passaggio sono altrettanto gravi di quelle dei piloti che decisero di giocare per i cieli del Friuli. I militari possono derogare da qualsiasi legge. La fanno sempre franca. \r\nNe abbiamo parlato con Lino, antimilitarista di Aviano\r\n\r\nCospito. La normalità della repressione\r\nI codici delle leggi per certi versi somigliano ai dizionari. Nei libri che raccolgono le parole di una lingua sono sono contenute tante parole che nessuno usa più e pochi ne conoscono il significato: raramente riemergono dall’oblio sino lentamente a sparire. Anche nei libri delle leggi ci sono norme lasciate in fondo al cassetto, mai usate. Ma. 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Il comune ha due obiettivi: rendere ancora più pesante il controllo delle periferie povere e offrire ulteriori mezzi di controllo a tutela del decoro urbano nel centro-vetrina-circo-sport-spettacolo.\r\nUn milione di euro speso per polizia e occhi elettronici, mentre nei pronto soccorso mancano ossigeno e medicine.\r\nInfo e esposizione piccolo kit di autodifesa, facile da usare, da riprodurre, da implementare. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","18 Gennaio 2023","2023-01-17 14:28:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/11-200x110.png","Anarres del 13 gennaio. Benzina e accise. Sessismo nei movimenti? Lotta ai poligoni in Friuli. 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I nostri intervistati ci hanno descritto un quadro complessivo pessimo per chi come loro effettua il servizio di raccolta rifiuti differenziati porta a porta, partendo dall' inquadramento con il contratto delle cooperative sociali che prevede paghe da fame, fino alla gestione dei carichi di lavoro eccessivi, che portano chi appena entrato in cooperativa, all'auto sfruttamento attraverso ore extra lavorate gratuitamente o addirittura arrivando a caricare rifiuti sul proprio mezzo superiori di tre volte nel peso, rispetto al carico consentito dal mezzo stesso (mettendo a rischio se stessi e chiunque circoli per le strade di Torino). Come se non bastasse la cooperativa si macchia di atteggiamenti beceri e anti sindacali, nei confronti di chi sta finalmente iniziando a ribellarsi a questo stato delle cose. Lunedì 28 Ottobre si è svolto uno dei primi scioperi per questa realtà lavorativa, con un presidio chiamato sotto il palazzo del municipio di Torino (la stazione appaltante del servizio), ci siamo fatti raccontare ai nostri microfoni come si è svolta questa mobilitazione e come si intende procedere per smontare questa gestione che viene definita dai lavoratori stessi \"dittatoriale\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_29_10_Marco-e-Giancarlo-cooperativa-Arcobaleno-su-stato-dagitazione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Francesco, lavoratore delle poste dei COBAS , sullo sciopero nazionale delle prestazioni straordinarie dal 26/10/24 al 24/11/24.\r\nLo sciopero, proclamato da COBAS poste, è parte di un processo di lotta politico sindacale che il sindacato ha messo in campo da tempo. Il dunque non è condannare e lottare per la sola privatizzazione di un ente pubblico, in questo caso Poste, ma mettere in campo le azioni e le sinergie per poter contrastare un processo che sin dagli anni '90 si è innescato nel nostro paese.\r\nIn un comunicato del COORDINAMENTO DI BASE LAVORATRICI E LAVORATORI CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE E PER IL SERVIZIO PUBBLICO, cui fanno parte COBAS LAVORO\r\nPRIVATO |CUB |ADL COBAS |SGB, si legge che:\r\n\"l’Italia è stato il paese maggiormente sacrificato al nuovo modello economico avendo vissuto una delle più grandi ondate di privatizzazioni al mondo. Infatti, aziende cruciali come Enel, Eni, Telecom, Autostrade, Alitalia, Ferrovie e Poste sono passate da enti pubblici a società per azioni quotate in borsa. L'obiettivo dichiarato era renderle più efficienti, ma i risultati, che hanno tenuto fede ai reali obiettivi, sono stati ben diversi. Tuttavia, oltre a sgonfiare le casse dello stato nel giro di pochi anni, siamo passati dall'avere le bollette più basse d'Europa, come nel caso dell’energia, a essere nella top 5 di quelle più care. Per le autostrade ci sono stati scarsi investimenti e tariffe alle stelle. I trasporti garantiscono efficienza e alti costi per le tratte maggiormente frequentate\r\ne una inefficienza drammatica per i pendolari. La sanità pubblica viene demolita per favorire i privati anche attraverso la destinazione di fondi statali. L’istruzione privata riceve ingenti quantità di danaro pubblico, per far concorrenza alla scuola di tutti, pur chiedendo rette eccessive e livelli di istruzione finalizzate al conseguimento di titoli. In generale, la qualità dei servizi è peggiorata mentre i costi per noi cittadini sono aumentati. Le aziende privatizzate hanno smesso di perseguire l'interesse pubblico per concentrarsi solo sul profitto. Hanno tagliato posti di lavoro, venduto\r\nrami d'azienda, ridotto gli investimenti a lungo termine, tagliato i costi della sicurezza, aumentato il precariato, ridotto l’accesso ai servizi, ridotto la qualità di questi. I manager e gli azionisti guadagnano milioni mentre i lavoratori vengono spremuti e gli utenti pagano sempre di PIÙ. Non lasciamoci ingannare: le privatizzazioni non sono inevitabili né portano benefici alla collettività. Sono scelte politiche che vanno nella direzione opposta a quella della giustizia sociale nonché dei diritti umani sul modo di vivere libero e dignitoso quale condizione fondamentale di ogni singolo individuo in relazione al contesto generale dell'intera società.\r\nDifendere i beni pubblici significa difendere i nostri diritti, il nostro benessere, il nostro futuro. 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Quest'ultimo vedrà ulteriori importanti tagli di finanze e conseguentemente di posti di lavoro, tra personale docente e amministrativo si prevedono infatti circa 8000 unità in meno grazie a quest'ultima finanziaria che andrà a martoriare una scuola che già si regge in piedi con estrema difficoltà.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_29_10_Alessandro-Movimento-ESP-su-sciopero-scuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","1 Novembre 2024","2024-11-01 10:11:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/464199587_122140946516359096_7972801039138123483_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 29/10/2024",1730455600,[161],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[117],{"post_content":164},{"matched_tokens":165,"snippet":166,"value":167},[62],"macchia di atteggiamenti beceri e \u003Cmark>anti\u003C/mark> sindacali, nei confronti di chi"," \r\n\r\nIl primo argomento della serata è stato quello delle lotte dei lavoratori della Cooperativa Arcobaleno, ne abbiamo parlato con due di loro, Marco e Giancarlo. I nostri intervistati ci hanno descritto un quadro complessivo pessimo per chi come loro effettua il servizio di raccolta rifiuti differenziati porta a porta, partendo dall' inquadramento con il contratto delle cooperative sociali che prevede paghe da fame, fino alla gestione dei carichi di lavoro eccessivi, che portano chi appena entrato in cooperativa, all'auto sfruttamento attraverso ore extra lavorate gratuitamente o addirittura arrivando a caricare rifiuti sul proprio mezzo superiori di tre volte nel peso, rispetto al carico consentito dal mezzo stesso (mettendo a rischio se stessi e chiunque circoli per le strade di Torino). Come se non bastasse la cooperativa si macchia di atteggiamenti beceri e \u003Cmark>anti\u003C/mark> sindacali, nei confronti di chi sta finalmente iniziando a ribellarsi a questo stato delle cose. Lunedì 28 Ottobre si è svolto uno dei primi scioperi per questa realtà lavorativa, con un presidio chiamato sotto il palazzo del municipio di Torino (la stazione appaltante del servizio), ci siamo fatti raccontare ai nostri microfoni come si è svolta questa mobilitazione e come si intende procedere per smontare questa gestione che viene definita dai lavoratori stessi \"dittatoriale\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_29_10_Marco-e-Giancarlo-cooperativa-Arcobaleno-su-stato-dagitazione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Francesco, lavoratore delle poste dei COBAS , sullo sciopero nazionale delle prestazioni straordinarie dal 26/10/24 al 24/11/24.\r\nLo sciopero, proclamato da COBAS poste, è parte di un processo di lotta politico sindacale che il sindacato ha messo in campo da tempo. Il dunque non è condannare e lottare per la sola privatizzazione di un ente pubblico, in questo caso Poste, ma mettere in campo le azioni e le sinergie per poter contrastare un processo che sin dagli anni '90 si è innescato nel nostro paese.\r\nIn un comunicato del COORDINAMENTO DI BASE LAVORATRICI E LAVORATORI CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE E PER IL SERVIZIO PUBBLICO, cui fanno parte COBAS LAVORO\r\nPRIVATO |CUB |ADL COBAS |SGB, si \u003Cmark>legge\u003C/mark> che:\r\n\"l’Italia è stato il paese maggiormente sacrificato al nuovo modello economico avendo vissuto una delle più grandi ondate di privatizzazioni al mondo. Infatti, aziende cruciali come Enel, Eni, Telecom, Autostrade, Alitalia, Ferrovie e Poste sono passate da enti pubblici a società per azioni quotate in borsa. L'obiettivo dichiarato era renderle più efficienti, ma i risultati, che hanno tenuto fede ai reali obiettivi, sono stati ben diversi. Tuttavia, oltre a sgonfiare le \u003Cmark>casse\u003C/mark> dello stato nel giro di pochi anni, siamo passati dall'avere le bollette più basse d'Europa, come nel caso dell’energia, a essere nella top 5 di quelle più care. Per le autostrade ci sono stati scarsi investimenti e tariffe alle stelle. I trasporti garantiscono efficienza e alti costi per le tratte maggiormente frequentate\r\ne una inefficienza drammatica per i pendolari. La sanità pubblica viene demolita per favorire i privati anche attraverso la destinazione di fondi statali. L’istruzione privata riceve ingenti quantità di danaro pubblico, per far concorrenza alla scuola di tutti, pur chiedendo rette eccessive e livelli di istruzione finalizzate al conseguimento di titoli. In generale, la qualità dei servizi è peggiorata mentre i costi per noi cittadini sono aumentati. Le aziende privatizzate hanno smesso di perseguire l'interesse pubblico per concentrarsi solo sul profitto. Hanno tagliato posti di lavoro, venduto\r\nrami d'azienda, ridotto gli investimenti a lungo termine, tagliato i costi della sicurezza, aumentato il precariato, ridotto l’accesso ai servizi, ridotto la qualità di questi. I manager e gli azionisti guadagnano milioni mentre i lavoratori vengono spremuti e gli utenti pagano sempre di PIÙ. Non lasciamoci ingannare: le privatizzazioni non sono inevitabili né portano benefici alla collettività. Sono scelte politiche che vanno nella direzione opposta a quella della giustizia sociale nonché dei diritti umani sul modo di vivere libero e dignitoso quale condizione fondamentale di ogni singolo individuo in relazione al contesto generale dell'intera società.\r\nDifendere i beni pubblici significa difendere i nostri diritti, il nostro benessere, il nostro futuro. Significa preservare servizi essenziali accessibili a tutti, non solo a chi può permetterseli.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_29_10_Francesco-COBAS-Poste-sciopero-prestazioni-straordinarie.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della puntata lo abbiamo affrontato in compagnia di Alessandro, del Movimento ESP (Educazione Senza Prezzo) sulle motivazioni che hanno portato l'intero comparto del pubblico impiego a scioperare, con focus sul mondo della scuola. Quest'ultimo vedrà ulteriori importanti tagli di finanze e conseguentemente di posti di lavoro, tra personale docente e amministrativo si prevedono infatti circa 8000 unità in meno grazie a quest'ultima finanziaria che andrà a martoriare una scuola che già si regge in piedi con estrema difficoltà.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_29_10_Alessandro-Movimento-ESP-su-sciopero-scuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[169],{"field":91,"matched_tokens":170,"snippet":166,"value":167},[62],1731669082719125500,{"best_field_score":173,"best_field_weight":145,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":37,"score":174,"tokens_matched":86,"typo_prefix_score":147},"1116614164480","1731669082719125617",6637,{"collection_name":130,"first_q":25,"per_page":29,"q":25},["Reactive",178],{},["Set"],["ShallowReactive",181],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fNqbfytYyMoalR5xHcSIDSwy4Dkup3sJo_DRoX_bCXbU":-1},true,"/search?query=legge+anti+casseur"]