","Una legge di Stabilità che non accontenta nessuno",1480505211,[208,164,209,210,211],"http://radioblackout.org/tag/andrea-fumgalli/","http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/legge-di-bilancio/","http://radioblackout.org/tag/renzi/",[213,20,214,215,15],"andrea fumgalli","europa","legge di bilancio",{"post_content":217,"post_title":221,"tags":224},{"matched_tokens":218,"snippet":219,"value":220},[71,72,73],"stata approvata alla Camera la \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>stabilità\u003C/mark>, in attesa dell'approvazione definitiva in","Nella serata \u003Cmark>di\u003C/mark> lunedì è stata approvata alla Camera la \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>stabilità\u003C/mark>, in attesa dell'approvazione definitiva in Senato prevista per il post-referendum. Molte le misure previste che hanno preoccupato l'Europa, dove la Commissione capeggiata da Juncker aveva già nelle scorse settimane mandato una lettera \u003Cmark>di\u003C/mark> avvertimento al governo italiano sull'affidabilità \u003Cmark>di\u003C/mark> tale misura e sullo sforamento dei limiti imposti dai patti europei. I dubbi comunitari riguardano soprattutto le voci \u003Cmark>di\u003C/mark> entrata, con finanziamenti basati su stime (la voluntary disclosure e la rottamazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Equitalia) che non hanno basi reali su cui essere calcolate. Dal lato delle voci \u003Cmark>di\u003C/mark> spesa, grande attenzione viene data agli sgravi ed alle misure che dovrebbero stimolare gli investimenti da parte delle imprese, che in un momento \u003Cmark>di\u003C/mark> stagnazione come quello attuale, tutto sembrano promettere tranne che \u003Cmark>di\u003C/mark> operare una promessa sulla crescita, sia del PIL che dell'occupazione.\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo raggiunto al telefono Andrea Fumagalli, noto economista e spesso corrispondente \u003Cmark>di\u003C/mark> Radio Blackout, per un commento:\r\n\r\nbilancio_fumagalli",{"matched_tokens":222,"snippet":223,"value":223},[71,72,131],"Una \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Stabilità\u003C/mark> che non accontenta nessuno",[225,227,229,231,234],{"matched_tokens":226,"snippet":213},[],{"matched_tokens":228,"snippet":20},[],{"matched_tokens":230,"snippet":214},[],{"matched_tokens":232,"snippet":233},[71,72],"\u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> bilancio",{"matched_tokens":235,"snippet":15},[],[237,239,241],{"field":97,"matched_tokens":238,"snippet":223,"value":223},[71,72,131],{"field":100,"matched_tokens":240,"snippet":219,"value":220},[71,72,73],{"field":37,"indices":242,"matched_tokens":243,"snippets":245},[22],[244],[71,72],[233],1736172819517014000,{"best_field_score":248,"best_field_weight":249,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":49,"score":250,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":49},"3315704397824",15,"1736172819517014139",{"document":252,"highlight":269,"highlights":277,"text_match":246,"text_match_info":282},{"cat_link":253,"category":254,"comment_count":49,"id":255,"is_sticky":49,"permalink":256,"post_author":25,"post_content":257,"post_date":258,"post_excerpt":54,"post_id":255,"post_modified":259,"post_thumbnail":260,"post_thumbnail_html":261,"post_title":262,"post_type":57,"sort_by_date":263,"tag_links":264,"tags":267},[46],[48],"32326","http://radioblackout.org/2015/11/manovra-economica-2016/","La prima considerazione da fare è che certamente una legge importante come la manovra economica è ormai pesantemente condizionata, diciamo per almeno 17 miliardi su 29, dal vincolo al patto di stabilità. E dunque risponde più a questo che a una visione di insieme. I nodi politici che emergono immediatamente dall'impianto stesso della manovra economica e quali saranno le ripercussioni più o meno immediate sulla vita di lavoratori, pensionati, precari. Diamo poule per scontato che i capitoli a sostegno dei soggetti più investiti dalla crisi non sono proprio la principale preoccupazione di chi ha architettato la manovra. Appare chiara un'aporia di fondo nella valutazione della fase economica attuale. Se la stagnazione permane è perché non vi è domanda né interna né esterna. Non è un problema che si risolva abbassando le tasse alle imprese. Gli sgravi alle imprese e le misure di questo tipo sono mirate a dare sollievo alle classi medie e medio-abbienti colpite dalla crisi che in Italia rappresentano certo un bacino elettorale ancora maggioritario, certo al lordo dell'autopercezione. Come peraltro è evidente dalle misure che abrogano la tassa sulla prima casa. In realtà non si pensa a nessuna misura per chi si trova a un gradino più basso e per esempio la casa non ce l'ha se non per qualche misura emergenziale per il sud.\r\n\r\nDal lato del lavoro i segnali sono pessimi e vanno nel senso di un accentuazione ormai storica del precariato giovanile e non, mentre dal lato della pubblica amministrazione assistiamo a un blocco del turnover nella misura di un nuovo assunto per ogni 4 che lasciano il posto di lavoro.\r\n\r\nPotrebbero essere virtuose alcune misure a tutela delle partite IVA, un mondo che ormai riguarda dai corrieri agli infermieri e non più solo le figure classiche del libero professionismo. Ma occorerrebbe uno studio reale sui tanti mondi che si nascondono dietro questa categoria, perché si rischia di avvantaggiare chi già storicamente ha evaso moltissimo. Un altro capitolo importante è la spending review che in misura preponderante attingerà dall'enorme ridimensionamento delle aziende pubbliche partecipate dagli enti locali. Dovrebbero passare da 4000 a circa 1000. Se in molti casi si tratta di veri e propri ricettacoli di malaffare e poteri clientelari ossidati bisogna pur dire che parliamo di servizi spesso essenziali, dal trasporto pubblico all'acqua potabile e bisogna dunque prestare una certa attenzione.\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo raggiunto al telefono Andrea Fumagalli, noto economista e spesso corrispondente della nostra radio per fare qualche riflessione sul tema\r\n\r\nfumagalli\r\n\r\n \r\n\r\n ","4 Novembre 2015","2015-11-06 14:49:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/attimo-fuggente-equilibrio-instabile-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"214\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/attimo-fuggente-equilibrio-instabile-300x214.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/attimo-fuggente-equilibrio-instabile-300x214.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/attimo-fuggente-equilibrio-instabile.jpg 500w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Legge di stabilità 2016",1446663384,[265,164,266],"http://radioblackout.org/tag/crisi/","http://radioblackout.org/tag/finanza/",[17,20,268],"finanza",{"post_content":270,"post_title":274},{"matched_tokens":271,"snippet":272,"value":273},[72,73],"29, dal vincolo al patto \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>stabilità\u003C/mark>. 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Non manca una certa confusione per quanto concerne le singole voci di spesa. Eppure, dalle prime indicazioni sembra emergere forte e chiaro un dato politico: la scure torna ad abbattersi. Sembra essere confermata l’assunzione di 150mila precari prevista dal recente piano per una “buona” scuola. Ma chi ne paga il conto?\r\n\r\nSul fronte universitario, i ricercatori: blocco degli stipendi fino al 2018 e la riduzione dei fondi destinati alle attività di ricerca. Ad essere colpiti sono anche gli studenti, il FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario), decisamente ridimensionato dalle ultime riforme universitarie, viene ulteriormente de-finanziato per un valore di 34 milioni di euro. Ma è il dato relativo al personale amministrativo, tecnico e ausiliario che ci mostra le reali intenzioni del governo: questo sarà ridimensionato per oltre 2mila unità.\r\n\r\nQuesta tendenza, confermata dal nuovo piano per \"La buona scuola”, rivela dunque la reale strategia del governo per la ripresa economica ed il rilancio dell’occupazione. L’immissione sul mercato del lavoro di una massa ingente di studenti che presteranno le proprie forze per un lavoro gratuito o, nella migliore delle ipotesi, sottopagato.\r\n\r\nNe parliamo con Umberto, del Collettivo Universitario Autonomo Torino: umberto_cua_leggestabilità","31 Ottobre 2014","2014-11-05 17:27:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/art1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/art1-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/art1-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/art1.jpg 619w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Legge di stabilità, università e ancora tagli",1414759175,[265,298,299,300,301,211,302,303,304],"http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/","http://radioblackout.org/tag/studenti/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/universita/",[17,25,36,23,29,15,306,27,307],"Studenti","università",{"post_content":309,"post_title":313},{"matched_tokens":310,"snippet":311,"value":312},[78,72,131],"istituzionale è incentrato sull’approvazione della \u003Cmark>Legge\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Stabilità\u003C/mark>. 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Nei fatti si tratta dello strumento legislativo che serve ad attuare le decisioni governative di finanza pubblica. Il governo valuta quale sia la soglia di debito che si può raggiungere restando nei parametri imposti dall'Unione Europea, poi fa le leggi che suppone possano consentire di rimanere dentro i paletti dell'UE.\r\nI conti sono presto fatti: c'é una previsione di aumento del PIL dell'1% in termini reali cui si deve aggiungere la crescita dell'1,9% dovuta all'inflazione e si arriva ad una previsione di aumento del 2,9%. L'indebitamento è pronosticato del 2,5%. Ne consegue che la differenza tra Pil e debito si attesterebbe allo 0,4%, rientrando così nei parametri europei che richiedono una riduzione del rapporto debito pil dello 0,5% l'anno. Nei prossimi anni si dovrebbe avere un'ulteriore riduzione del debito dell'0,5%. Ne consegue che il governo deve ridurre la spesa pubblica per raggiungere l'obiettivo prefissato.\r\nQuest'anno il compito del governo è relativamente facile, perché i soldi spesi arrivano per lo più dal lato delle entrate, dalle spese in conto capitale, ossia dai soldi che si incassano costruendo qualcosa. Vi rientra persino l'aumento della spesa per la sorveglianza del cantiere/fortino di Chiomonte.\r\nIn questo momento non tutto è definito, perché la legge, sebbene già inviata a Bruxelles per rispettare la scedenza del 15 ottobre, deve passare ancora al vaglio del parlamento.\r\nAlcune spese sono tuttavia già state definite per il 2014.\r\nVediamo quali.\r\nLe entrate, o, per meglio dire, la minori uscite valgono quest'anno 8,6 miliardi, dei quali 3,5 miliardi provengono da tagli alla spesa dello Stato (-2,5) e delle Regioni (-1).\r\nNei giorni scorsi era stato agitato lo spauracchio che i tagli fossero soprattutto nel settore della sanità. Poi Letta ha trionfamente annunciato di essere riuscito a scongiurare un ulteriore colpo di mannaia sulla salute di noi tutti. Una farsa. Il miliardo di tagli dei contributi alla spesa regionale saranno, nei fatti, taglia alla sanità in differita, perché la scelta passerà dal Governo alle Regioni, che potranno scegliere se colpire gli ospedali o il trasporto pubblico. In Piemonte negli ultimi anni hanno fatto terra bruciata su entrambi i fronti.\r\nI tagli previsti dal governo colpiscono pensionati e dipendenti pubblici. Continua il blocco della contrattazione e - quindi, dei salari. Il tfr sarà dato in due rate, per posticipare il debito, così chi ci avesse fatto conto per qualche spesa importante dovrà aspettare. Non ci sarà adeguamento all'inflazione di buona parte delle pensioni: siccome invece i prezzi crescono ne consegue che le pensioni sono state ridotte.\r\nGli altri tagli alla spesa sono ancora indefiniti. Hanno nominato un nuovo commissario per la razionalizzazione della spesa: al posto di Bondi andrà Cottarelli, che ha l'incarico di fare tagli per qualche decina di miliardi nei prossimi anni. Il governo, sospettando sin da ora che Cottarelli imiterà il suo predecessore e non farà nulla, hanno già deciso che, nel caso i tagli non ci fossero avrebbero aumentato le accise, ossia le tasse su benzina, sigarette, etc, e ridotto drasticamente gli sgravi fiscali.\r\nAnche la tanto celebrata riduzione del cuneo fiscale, ossia la divaricazione tra stipendio lordo e stipendio netto, potrebbe essere una presa in giro. Il cuneo fiscale, ossia l'enorme divaricazione tra quanto versato dal datore di lavoro e quanto percepito dal lavoratore, è in parte dovuto alla forte pressione fiscale in parte alla gestione dell'INPS. L'INPS non paga solo le pensioni ma si occupa di molti altri finaziamenti, Tav compreso. Ne consegue che L'INPS è spesso in deficit e per far fronte all'ammanco hanno aumentato l'età lavorativa a 65 anni e ridotto le aliquote. L'Irpef viene diminuita di un miliardo e mezzo a fronte dei dieci miliardi che lo Stato prenderà se non ci sarà la riduzione della spesa. In altri termini lo Stato da uno e prende dieci: una vera presa per il cuneo.\r\nUn altro mezzo miliardo lo ricaveranno dalla vendita di immobili di proprietà dello Stato. Una buona parte degli introiti, almeno due miliardi, verranno dai trattamenti fiscali sulle banche e le assicurazioni: questa è una vera bomba a orolegeria che il governo sta preparando a far esplodere.\r\nBanca d'Italia non è più di proprietà pubblica ma le sue azioni in mano alle banche valgono poco, come poco è l'introito fiscale che ne ricava lo Stato. Se il governo sopravvaluterà le azioni di banca d'Italia sino a sette, otto miliadi, ne tirerà fuori bel po' di soldi, ma, dal prossimo anno dovrà pagare interessi enormi. E' come al gioco delle tre carte: chi regge il gioco ti fa guadagnare una buona cifra per farti credere che puoi vincere e indurti a continuare: alla fine perderai dieci volte quello che hai guadagnato.\r\nIn questo modo un'operazione che all'apparenza pare un prelievo straordinario a banche e assicurazioni, si trasformerà a breve in un bel pacco regalo a spese di noi tutti.\r\nLa service tax, quella che ha sostituito l'IMU, viene per la prima volta definita. Questa nuova tassa colpisce anche gli affittuari, che saranno obbligati a pagare al posto di chi l'affitto lo percepisce. Non solo. La vecchia IMU prevedeva varie detrazioni, 200 euro più altri 200 a figlio: la service tax le ha abolite. 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Il governo valuta quale sia la soglia \u003Cmark>di\u003C/mark> debito che si può raggiungere restando nei parametri imposti dall'Unione Europea, poi fa le leggi che suppone possano consentire \u003Cmark>di\u003C/mark> rimanere dentro i paletti dell'UE.\r\nI conti sono presto fatti: c'é una previsione \u003Cmark>di\u003C/mark> aumento del PIL dell'1% in termini reali cui si deve aggiungere la crescita dell'1,9% dovuta all'inflazione e si arriva ad una previsione \u003Cmark>di\u003C/mark> aumento del 2,9%. L'indebitamento è pronosticato del 2,5%. Ne consegue che la differenza tra Pil e debito si attesterebbe allo 0,4%, rientrando così nei parametri europei che richiedono una riduzione del rapporto debito pil dello 0,5% l'anno. Nei prossimi anni si dovrebbe avere un'ulteriore riduzione del debito dell'0,5%. 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L'orrenda trovata di una nota agenzia di comunicazione per sostenere il Sì al referendum contro le trivelllazioni nel Mar Mediterraneo del prossimo 17 aprile. Un commento critico all'ennesima pubblicità sessista.\r\n* In collegamento con Ale, compagna della Consultoria Autogestita di Milano, che ci racconta del nuovo ciclo di iniziative. 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Non succedeva da anni. Il sindacalismo di base, frantumato in tante organizzazioni, è riuscito ad accordarsi per uno sciopero unitario. Tre giorni prima era uscita la legge di stabilità del governo Letta.\r\nDue le manifestazioni nazionali indette per la giornata: a Roma USB e Cobas, a Milano la Cub e il Si.Cobas, ciascuno nelle aree geografiche di maggiore presenza. Diversa la scelta dell'USI e di tanti lavoratori e movimenti sociali, che hanno puntato sul radicamento nei territori, sulla lotta nelle città e nei luoghi di lavoro.\r\nOltre a Roma e Milano, ci sono stati cortei, picchetti, presidi, punti informativi a Firenze, Parma, Modena, Cosenza, Torino, Trieste, Palermo, Jesi.\r\n\r\nDi seguito i resoconti di Parma, Milano, Firenze, Trieste, Roma, Torino.\r\n\r\nMassimiliano da Parma:\r\n2013 10 18 sciopero parma\r\n\r\nStefano da Milano:\r\n2013 10 18 sciopero milano\r\n\r\nClaudio da Firenze:\r\n2013 10 18 sciopero firenze\r\n\r\nFederico da Trieste:\r\n2013 10 18 sciopero trieste\r\n\r\nFrancesco da Roma:\r\n2010 10 18 sciopero roma","19 Ottobre 2013","2018-10-17 22:10:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/IMG_2224-200x110.jpg","Le piazze dello sciopero generale",1382190170,[534,535,536,537,538,539,540],"http://radioblackout.org/tag/firenze/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/parma/","http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-generale/","http://radioblackout.org/tag/sindacati-di-base/","http://radioblackout.org/tag/trieste/",[542,543,544,545,546,355,547],"firenze","milano","Parma","Roma","Sciopero Generale","trieste",{"post_content":549,"tags":553},{"matched_tokens":550,"snippet":551,"value":552},[71,72,73],"giorni prima era uscita la \u003Cmark>legge\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>stabilità\u003C/mark> del governo Letta.\r\nDue le","18 ottobre, sciopero generale del sindacati \u003Cmark>di\u003C/mark> base. 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Il budget messo sul tavolo dal governo è stato di 935 milioni, inferiore di mezzo miliardo rispetto a quello del 2012. Il testo pubblicato in Gazzetta, però, indica che la copertura finanziaria alle operazioni militari è relativa soltanto ai primi nove mesi dell'anno, cioè fino al 30 settembre 2013. Un taglio col trucco. \r\nUna farsa simile a quella relativa a supposti tagli alla spesa strutturata del comparto difesa.\r\nQuelli di Tremonti prima e la spending review poi sono stati “congelati” temporaneamente in vista della riforma dell’intero comparto voluta dal generale Di Paola e votata dalla camera il 12 dicembre. Gli eventuali risparmi che si otterranno da questa operazione non verranno utilizzati per scuole o ospedali ma resteranno a disposizione della Difesa e saranno impiegati per finanziare l’acquisto di nuovi sistemi d’arma, compresi i caccia/bidone F35 che costeranno 15 miliardi di euro. La loro riduzione si è fermata a 41 esemplari. Di novanta, a quanto pare, non si poteva proprio fare a meno.\r\nLa riduzione di 43mila unità, il 25% del personale civile e militare della Difesa e la vendita del 30% delle caserme servirà a comperare nuovi strumenti di morte. Si profila un’escalation di investimenti nell’industria bellica nei prossimi 10-15 anni. Un altro colpo di coda, stavolta assestato dalla casta con le stellette è l’aumento del 21%, dell’ausiliaria per generali e ammiragli in congedo, una sorta di indennità di chiamata, con un costo aggiuntivo per i contribuenti di 74 milioni di euro nel 2013.\r\nDulcis in fundo ci sono i due sommergibili di “ultima generazione” della classe U 212, detta anche classe Todaro. I due battelli costano quasi 1 miliardo di euro, che sommato all’altro miliardo già speso per altre 2 unità già entrate in esercizio e con base a Taranto, fanno 2 miliardi. Una somma pari a circa la metà dell’Imu sulla prima casa di proprietà. \r\nDecodificare in modo chiaro la spesa di guerra italiana non è facile, perché, come rileva il SIPRI, l’Istituto Internazione di Ricerca sulla Pace di Stoccolma, spese riconducibili alla Difesa sono collocate in altri capitoli di bilancio dello Stato, come le spese per i sistemi d’arma finanziate dal ministero dello Sviluppo economico e le missioni internazionali a carico del ministero dell’Economia.\r\nCon la legge di Stabilità del 2012 il bilancio della Difesa è passato dai 20,5 miliardi del 2011 ai 19,9 miliardi. La cifra totale delle spese militari tuttavia raggiunge i 23 miliardi se si considerano anche gli 1,7 miliardi destinati ai sistemi d’arma e gli 1,4 miliardi per le missioni all’estero. Le spese militari sono spese scomode, per questo si tende a nasconderle, in tutti i Paesi. 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Districarsi nella complessità del contesto nazionale e internazionale non è facile, è però fondamentale riconoscere che quelli che vediamo oggi sono i frutti di una crisi economica che accelera da decenni.\r\n\r\nIn nome del principio di austerità vengono meno politiche materiali e redistributive, avendo ogni anno una grande mole di debito pubblico da alimentare. La finanziaria del Governo Meloni è una legge di tagli, non di redistribuzione. Redistribuire non è possibile in questo contesto politico, la destra fascista è capo di un governo di classe, dominante, che non ha alcuna intenzione di sovvertire l’ordine di mercato.\r\n\r\nFa da sfondo l’economia di guerra. I dati sono allarmanti: aumento di più di due miliardi nella Difesa con la vendita di armi e munizioni che supera il 10 %. La Germania censisce e struttura la costruzione di nuovi bunker e teme entro il 2030 uno scontro diretto tra Russia e Nato.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_26_11_Approfondimento-sulla-finanziaria-con-Francesco-Schettino_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nNella seconda parte dell’approfondimento ci occupiamo più nel dettaglio della situazione italiana.\r\n\r\nIl Sistema Sanitario Nazionale necessità di 3 miliardi di incremento per una tenuta minima, contro gli 1,2 sbloccati dal governo Meloni. La scuola subisce il taglio di più di 5.000 insegnanti e più di 2.000 personali ATA. La riforma Bernini standardizza il precariato universitario. Continua il blocco del turn-over nelle assunzioni nella Pubblica Amministrazione.\r\n\r\nPer chi lavora è oggettivo osservare l’erosione un’ultima parte del suo salario, oltre alla paga netta e i contributi pensionistici. Il riferimento è ai servizi pubblici, oggi sempre più difficoltosi da usufruire, in particolare per la sanità, il cui mercato privato è in vertiginosa crescita. Rivolgersi a essi ha costi importanti, che impattano per forza di cose sull’economia delle persone.\r\n\r\nIn questo schema il governo fascista al potere in Italia si sta muovendo con il più nostalgico dei mezzi a sua disposizione per la tutela del capitale e della classe dominante: l’esercizio del potere con modalità coercitive e non democratiche. 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Mattei, Fuoriscena, 2023","28 Novembre 2024","2024-11-28 10:25:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/taglisutagl@-200x110.png","frittura mista|radio fabbrica 26/11/2024",1732789531,[625],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[627],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":629},{"matched_tokens":630,"snippet":631,"value":632},[72,73,72],"economia in stagnazione, nuovo patto \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>stabilità\u003C/mark> europeo all’orizzonte, economia \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra."," \r\nAnalisi spietata della \u003Cmark>Legge\u003C/mark> finanziaria e le motivazioni dello sciopero generale del 29 novembre\r\nPer questo approfondimento unico ci accompagnano in diretta le voci \u003Cmark>di\u003C/mark> Dario Fontana, sociologo e ricercatore, e Francesco Schettino,\r\n docente \u003Cmark>di\u003C/mark> Economia presso l’Università della Campania e redattore \u003Cmark>di\u003C/mark> Radio Grad.\r\nNella prima parte dell’approfondimento ci concentriamo sul contesto economico della riforma: fine degli aiuti del PNRR, economia in stagnazione, nuovo patto \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>stabilità\u003C/mark> europeo all’orizzonte, economia \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra. 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La riforma Bernini standardizza il precariato universitario. Continua il blocco del turn-over nelle assunzioni nella Pubblica Amministrazione.\r\n\r\nPer chi lavora è oggettivo osservare l’erosione un’ultima parte del suo salario, oltre alla paga netta e i contributi pensionistici. Il riferimento è ai servizi pubblici, oggi sempre più difficoltosi da usufruire, in particolare per la sanità, il cui mercato privato è in vertiginosa crescita. Rivolgersi a essi ha costi importanti, che impattano per forza \u003Cmark>di\u003C/mark> cose sull’economia delle persone.\r\n\r\nIn questo schema il governo fascista al potere in Italia si sta muovendo con il più nostalgico dei mezzi a sua disposizione per la tutela del capitale e della classe dominante: l’esercizio del potere con modalità coercitive e non democratiche. Il Ddl sicurezza riduce ancor \u003Cmark>di\u003C/mark> più gli spiragli per l’espressione e la manifestazione del dissenso.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_26_11_Approfondimento-sulla-finanziaria-con-Francesco-Schettino_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nUltima parte la dedichiamo alle conclusioni.\r\n\r\nIl capitalismo sta distruggendo il mondo e sé stesso, la guerra sarà anche questa volta la sua storica via d’uscita?\r\n\r\n“Don’t look up!” tra visioni \u003Cmark>di\u003C/mark> futuro in contrasto alla propaganda capitalista e guerrafondaia.\r\n\r\nL’appuntamentoper la manifestazione regionale dello sciopero generale è alle ore 9:00 in piazza XVIII Dicembre. In coda al corteo è stato chiamato uno spezzone sociale e conflittuale dai sindacati \u003Cmark>di\u003C/mark> base, con la presenza anche della Rete Libere e Liberi \u003Cmark>di\u003C/mark> Lottare. Alle ore 7:30 è in programma un picchetto al Campus Luigi Einaudi contro tagli, Riforma Berini, guerre e precarietà.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_26_11_Approfondimento-sulla-finanziaria-con-Francesco-Schettino_3-lancio-sciopero-generale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nI testi citati durante l’intervista sono:\r\n\r\n \tLa fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea \u003Cmark>di\u003C/mark> Vladimiro Giacchè, DeriveApprodi, 2011.\r\n \tOperazione austerità. Come gli economisti hanno aperto la strada al fascismo \u003Cmark>di\u003C/mark> Clara E. Mattei, Einaudi, 2022\r\n \tL'economia è politica. Clara E. Mattei, Fuoriscena, 2023",[634],{"field":100,"matched_tokens":635,"snippet":631,"value":632},[72,73,72],1733921019837546500,{"best_field_score":638,"best_field_weight":579,"fields_matched":143,"num_tokens_dropped":49,"score":639,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":49},"2216192835584","1733921019837546609",6637,{"collection_name":371,"first_q":31,"per_page":14,"q":31},10,["Reactive",644],{},["Set"],["ShallowReactive",647],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fbiSjv7Ay61uooPKz4RFO3T1MB0qA_BuIpo3vfKGfCjw":-1},true,"/search?query=legge+di+stabilit%C3%A0"]