","Chile despertó y entierra Pinochet","post",1621596518,[58,59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,73],"http://radioblackout.org/tag/apruebodignidad/","http://radioblackout.org/tag/aymara/","http://radioblackout.org/tag/chileconstituyente/","http://radioblackout.org/tag/chiledespierta/","http://radioblackout.org/tag/chileelige/","http://radioblackout.org/tag/elecciones2021cl/","http://radioblackout.org/tag/franciscalinconao/","http://radioblackout.org/tag/haymujeres/","http://radioblackout.org/tag/hayvoceras/","http://radioblackout.org/tag/modatima/","http://radioblackout.org/tag/plazadignidad/","http://radioblackout.org/tag/vivachile/","http://radioblackout.org/tag/cile/","http://radioblackout.org/tag/mapuche/","http://radioblackout.org/tag/pinera/","http://radioblackout.org/tag/pinochet/",[75,76,77,78,79,80,81,82,83,84,85,86,87,88,89,90],"#apruebodignidad","#aymara","#chileconstituyente","#chiledespierta","#chileelige","#elecciones2021cl","#franciscalinconao","#haymujeres","#hayvoceras","#modatima","#plazadignidad","#vivachile","Cile","mapuche","Piñera","Pinochet",{"post_content":92},{"matched_tokens":93,"snippet":95,"value":96},[94],"legname","dell'estinzione, perché le multinazionali del \u003Cmark>legname\u003C/mark> (per lo più cinesi) stanno","La vittoria travolgente nel referendum che ha dato luogo alla Costituente si fonda ed esalta il Movimento che per mesi ha affrontato le violenze, la repressione e gli omicidi di stato del regime di Pinera e dunque le parole d'ordine riguarderanno le lotte di genere, dell'ambiente e delle comunità indigene; contro il peggior regime neoliberista, che mise per volere del dittatore per antonomasia la dottrina neoliberista in Costituzione, addirittura la preminenza del privato sul pubblico sancito nella Carta. Quella Constitución del 1980 che da domani verrà smantellata pezzo a pezzo, senza che una nostalgica destra asfittica e priva di idee se non liberticide, che tra gli ultimi atti ha privatizzato l'acqua, possa opporsi, perché non ha raggiunto nemmeno un terzo dei seggi della Costituente e finalmente verrà restituita una minima parvenza di welfare, alla faccia dell'ingombrante salma di Pinochet.\r\nIntanto ci si può godere il 21% a cui si ferma l'intera destra e il pieno nel controllo degli enti locali.\r\nCome avverte anche https://www.dinamopress.it/news/elezioni-in-cile-tra-sconfitta-della-destra-e-sfida-costituente/ la destra ha già cominciato a minacciare fughe di capitali e caduta di borsa, ancora maggiore precarietà economica per contrastare la possibilità che il blocco progressista possa andare a incassare anche il presidente con le prossime elezioni di novembre; il presidente che dovrà gestire la transizione sulla base della Costituzione, il cui testo va approvato entro un anno e sottoposto a un referendum confermativo. Il passato spaventa un po' in questo senso, perché gli antifascisti sono portati a dividersi dovunque, ma in particolare in Cile le sfumature creano solchi e la componente progressista è composita, anche perché la sinistra storica è molto diversa dagli Indipendenti delle lotte del 2019 o dalle istanze dei popoli indigeni; sarà importante mantenere al centro le parole d'ordine legate ad ambiente, diritti di genere e delle comunità autoctone, welfare: sanità, istruzione, trasporti... Ora la sinistra movimentista che diventa costituente e la sinistra istituzionale, sempre immobilista e con le mani legate proprio dall'orrida Costituzione del dittatore, hanno l'occasione per mettere definitivamente nell'angolo la destra che in Cile è fascista, perché neoliberista.\r\nMa abitanti dell'Isola di Pasqua, mapuche, aymara, la Terra del Fuoco hanno finalmente la possibilità di vedere riconosciuti i propri diritti, perché sono coinvolti nel processo, nella svolta... che si collega idealmente alla Riforma agraria di Salvador Allende. Ma non si riparte da lì, si riprende con il Movimiento di 50 anni dopo... con lotte determinate e radicali come quella mapuche, che sa di dover difendere il territorio a prezzo dell'estinzione, perché le multinazionali del \u003Cmark>legname\u003C/mark> (per lo più cinesi) stanno devastando l'ecosistema che tutela la vita del popolo mapuche.\r\nMa non solo in Cile si sta ricompattando un Fronte di società civile che può dare una svolta dal basso, movimentista. Soprattutto sulla costa occidentale, come in Ecuador, Colombia... non ancora in Brasile o in Argentina.\r\nNe abbiamo parlato con @alfredosomoza, scrittore, storico, giornalista:\r\n\r\n\"Chile despertó y entierra Pinochet\".",[98],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":95,"value":96},"post_content",[94],578730123365187700,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":18,"num_tokens_dropped":44,"score":105,"tokens_matched":18,"typo_prefix_score":44},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":107,"highlight":140,"highlights":145,"text_match":101,"text_match_info":148},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":44,"id":110,"is_sticky":44,"permalink":111,"post_author":47,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":50,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":55,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":132},[41],[43],"59952","http://radioblackout.org/2020/04/in-brasile-le-classi-povere-si-auto-organizzano-contro-la-logica-di-sterminio/","La pandemia continua a crescere in Brasile, il numero di decessi ha superato quota 5 mila, sorpassando la Cina, mentre i casi positivi ammontano a 71.886. Nel frattempo Bolsonaro prende in giro i morti dichiarando: \"sono il Messia, ma non faccio miracoli\", aggiungendo che \"la vita va così\". Dall'inizio della crisi sanitaria, il Presidente si è opposto alla quarantena e ha minimizzato l'impatto di quella che lui chiama semplicemente \"influenza\". Due ministri, intanto, hanno abbandonato il governo: dopo che quello della Salute, Mandetta, era stato licenziato e sostituito con uno decisamente più allineato, si è dimesso il ministro della Giustizia, Moro, simbolo dell'operazione-fango \"Lava Jato\" contro Lula. La governance di Bolsonaro ai tempi di Covid-19 si basa su una miscela di abilismo e machismo, pienamente incorporati da una larga fetta della classe media.\r\n\r\nE' evidente che, in uno Stato storicamente fondato su una logica di sterminio, le conseguenze del Covid colpiscono in modo differenziale lungo le linee della classe e del colore. Nelle favelas delle grandi città, dove milioni di persone, in larga parte afro-discendenti e indios, sono costrette a vivere sovraffollate e senza risorse per affrontare la pandemia, le classi povere ricorrono all'autogestione per proteggersi e far fronte tanto al virus quanto alla fame, attraverso reti di mutuo soccorso e solidarietà.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Fiammetta, in diretta da Vitória:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/fiammetta01_favelas.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo poi affrontato il ruolo assunto nelle periferie, durante la pandemia, tanto dalle chiese evangeliche quanto dalle milizie paramilitari, legate a doppio filo al bolsonarismo. Senza dimenticare l'emblematico caso della prima vittima del Covid-19 a Rio de Janeiro: una empregada, domestica il cui lavoro è più simile alla schiavitù, che aveva lavorato per 20 anni nel quartiere più ricco della città. La padrona aveva trascorso il carnevale in Italia, dove aveva contratto il virus, e al suo rientro non aveva informato la donna, costringendola a continuare a lavorare, contagiandola, uccidendola:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/fiammetta02_chiese-milizie-empregadas.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIn Amazzonia, nel frattempo, aumentano contagi e vittime tra gli indios, che sono stretti da una duplice morsa letale: da un lato il Covid-19 che avanza implacabile, dall’altro le invasioni di cercatori d'oro e trafficanti di legname che saccheggiano i loro territori. Solo nelle terre degli yanomani circolano ora indisturbati più di 30mila garimperos. I popoli ancestrali cercano di resistere e difendersi chiudendo l’accesso alle loro terre per cercare di arginare la diffusione del virus, ma devono fare i conti con la violenza degli invasori che continuano ad assassinare le persone indigene. Intanto il governo ha tagliato i fondi per la salute ai popoli originari:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/fiammetta03_aborigeni-e-bolsonari-in-noi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine, quali scenari e prospettive di lotta si aprono tanto sul terreno della cura, partendo dalla medicina comunitaria e territoriale, quanto sul terreno dello sfruttamento economico, con una devastante crisi depressiva alle porte?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/fiammetta04_salute_scenari-economici.mp3\"][/audio]","30 Aprile 2020","2020-04-30 13:08:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-1536x1025.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Covid: in Brasile le classi povere si auto-organizzano contro la logica di sterminio",1588250095,[120,121,122,123,124,125,126,127,128,129,130,131],"http://radioblackout.org/tag/afro-discendenti/","http://radioblackout.org/tag/amazzonia/","http://radioblackout.org/tag/bolsonaro/","http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/classe/","http://radioblackout.org/tag/colore/","http://radioblackout.org/tag/coronavirus/","http://radioblackout.org/tag/covid19/","http://radioblackout.org/tag/favelas/","http://radioblackout.org/tag/indios/","http://radioblackout.org/tag/medicina-comunitaria/","http://radioblackout.org/tag/sterminio/",[133,16,14,12,134,135,136,137,138,139,29,21],"afro-discendenti","classe","colore","coronavirus","covid19","favelas","indios",{"post_content":141},{"matched_tokens":142,"snippet":143,"value":144},[94],"cercatori d'oro e trafficanti di \u003Cmark>legname\u003C/mark> che saccheggiano i loro territori.","La pandemia continua a crescere in Brasile, il numero di decessi ha superato quota 5 mila, sorpassando la Cina, mentre i casi positivi ammontano a 71.886. 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L'uso di fonti di acqua con il prosciugamento del bacino del Niger nel caso maliano è la causa a monte di tutto, in Centrafrica non è ancora chiaro quale pretesto abbia spinto a manifestarsi la diatriba decennale tra nomadi e stanziali, tra allevatori e agricoltori che sono i veri motivi del contendere nascosti dietro all'attribuzione della difesa dell'etnia fulani – per lo più musulmani – accampata da un lustro da parte degli stragisti, ma l'altrettanto accelerato processo della desertificazione del lago Ciad sullo sfondo degli annosi interessi internazionali per i ricchi giacimenti di diamanti e il business sul legname lasciano intendere a chi segue da più tempo le vicende centrafricane (contingenti militari francesi inquadrati nella missione Onu – Minusca – accusati di stupri; accordi sull'inquadramento di ufficiali di Putin in Minusca, sempre nuovi mercenari russi dei reparti speciali Wagner, forniture di armi dal Cremlino in deroga all'embargo secondo accordi con il presidente Touadera relativi allo sfruttamento da parte di Mosca di risorse minerarie; la guerriglia ex Seleka di gruppi musulmani del nord del paese e quella antiBalaka di cristiani e animisti impegnati dal 2012 in guerre fratricide) che sia soltanto una foglia di fico quella che addossa a odi etnico-religiosi questa nuova strage nella regione di Paoua, al confine con il Ciad, attribuita al gruppo 3R (Retour, Réclamation, Réconciliation), capeggiato da Sidiki, uno dei firmatari dell'ottavo trattato di pace siglato a febbraio dopo più di un anno di trattative dalle 14 sigle paramilitari con il governo di Bangui.\r\n\r\nPer avere un'idea più chiara del mondo a cui fa riferimento questa serie di eventi ci siamo rivolti a Cornelia Toelgyes del sito AfricaExpress:\r\n\r\nNuova strage in nome di fulani, ma diamanti e legname, mercenari russi e missioni francesi","26 Maggio 2019","2019-05-26 10:24:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/miliziani-centrafricani-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/miliziani-centrafricani-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/miliziani-centrafricani-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/miliziani-centrafricani-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/miliziani-centrafricani.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Strane e ricorrenti stragi africane: più di 30 morti in Centrafrica",1558866279,[163,164,165,166,167,168],"http://radioblackout.org/tag/antibalaka/","http://radioblackout.org/tag/centrafrica/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo-francese/","http://radioblackout.org/tag/ex-seleka/","http://radioblackout.org/tag/fulani/","http://radioblackout.org/tag/mercenari-russi/",[25,170,31,23,19,27],"Centrafrica",{"post_content":172},{"matched_tokens":173,"snippet":174,"value":175},[94],"diamanti e il business sul \u003Cmark>legname\u003C/mark> lasciano intendere a chi segue","Attribuite a raffazzonate jihad, ispirate a scontri etnici o supposti conflitti religiosi, sono diventate ricorrenti stragi con modalità simili, ma avvenute in nazioni e con motivazioni differenti. 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Uccisioni, ferimenti, invasioni di terre sono ripresi e mettono a rischio la sopravvivenza delle popolazioni dell'Amazzonia, dove vivono buona parte delle popolazioni indigene, alcune delle quali mai entrate in contatto con i colonizzatori europei e i loro discendenti.\r\n\r\nLa storia dei popoli indigeni del Brasile è segnata da violenze, schiavitù, malattie e genocidio. Quando arrivarono i primi coloni europei, nel 1500, l’attuale Brasile era abitato da circa 11 milioni di Indiani suddivisi in circa 2000 diverse tribù. In un solo secolo dal primo contatto, il 90% degli indigeni fu spazzato via principalmente a causa delle malattie importate dai coloni, come influenza, morbillo e vaiolo. Nei secoli che seguirono, altre migliaia di Indiani morirono schiavi nelle piantagioni di gomma e canna da zucchero.\r\nLa presidenza Bolsonaro da il via libera all'attacco alle risorse dell'Amazzonia, già a lungo depredate e distrutte. Dighe, allevamenti intensivi, progetti estrattivi, l'industria del legname sono la principale minaccia per il territorio e per chi ci vive.\r\nLa distruzione dell'abitat delle popolazioni indigene è la condanna a morte per la loro cultura e per intere tribù.\r\n\r\nOggi in Brasile vivono circa 305 tribù per un totale di quasi 900.000 persone, lo 0,4% della popolazione del paese.\r\n\r\nI governi precedenti avevano riconosciuto alla popolazione indigena 690 territori, pari a circa il 13% del suolo brasiliano.\r\nQuasi tutti questi territori protetti (il 98,5%) si trovano in Amazzonia e sono abitati da circa la metà degli Indiani del paese. L’altra metà vive al di fuori dell’area amazzonica, dove si trova solo l’1,5% delle terre riconosciute come aree indigene.\r\nOggi i flebili diritti conquistati potrebbero essere spazzati via.\r\n\r\nIl 31 gennaio, rispondendo all'appello di Survival, sono scese in piazza migliaia di persone in ogni dove. Oltre alle importanti manifestazioni di Brasile ci sono state iniziative a Francia, Germania, Stati Uniti, Spagna, Gran Bretagna, Italia...\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo, che ha preso parte all'iniziativa svoltasi al consolato generale del Brasile a Milano.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/2019-02-05-brasile-max-var.mp3\"][/audio]","5 Febbraio 2019","2019-02-05 13:51:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"191\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile-300x191.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile-300x191.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile-768x488.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile-1024x650.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/milano-31-gen-consolato-Brasile.jpeg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brasile. 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Uccisioni, ferimenti, invasioni di terre sono ripresi e mettono a rischio la sopravvivenza delle popolazioni dell'Amazzonia, dove vivono buona parte delle popolazioni indigene, alcune delle quali mai entrate in contatto con i colonizzatori europei e i loro discendenti.\r\n\r\nLa storia dei popoli indigeni del Brasile è segnata da violenze, schiavitù, malattie e genocidio. Quando arrivarono i primi coloni europei, nel 1500, l’attuale Brasile era abitato da circa 11 milioni di Indiani suddivisi in circa 2000 diverse tribù. In un solo secolo dal primo contatto, il 90% degli indigeni fu spazzato via principalmente a causa delle malattie importate dai coloni, come influenza, morbillo e vaiolo. Nei secoli che seguirono, altre migliaia di Indiani morirono schiavi nelle piantagioni di gomma e canna da zucchero.\r\nLa presidenza Bolsonaro da il via libera all'attacco alle risorse dell'Amazzonia, già a lungo depredate e distrutte. Dighe, allevamenti intensivi, progetti estrattivi, l'industria del \u003Cmark>legname\u003C/mark> sono la principale minaccia per il territorio e per chi ci vive.\r\nLa distruzione dell'abitat delle popolazioni indigene è la condanna a morte per la loro cultura e per intere tribù.\r\n\r\nOggi in Brasile vivono circa 305 tribù per un totale di quasi 900.000 persone, lo 0,4% della popolazione del paese.\r\n\r\nI governi precedenti avevano riconosciuto alla popolazione indigena 690 territori, pari a circa il 13% del suolo brasiliano.\r\nQuasi tutti questi territori protetti (il 98,5%) si trovano in Amazzonia e sono abitati da circa la metà degli Indiani del paese. L’altra metà vive al di fuori dell’area amazzonica, dove si trova solo l’1,5% delle terre riconosciute come aree indigene.\r\nOggi i flebili diritti conquistati potrebbero essere spazzati via.\r\n\r\nIl 31 gennaio, rispondendo all'appello di Survival, sono scese in piazza migliaia di persone in ogni dove. Oltre alle importanti manifestazioni di Brasile ci sono state iniziative a Francia, Germania, Stati Uniti, Spagna, Gran Bretagna, Italia...\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo, che ha preso parte all'iniziativa svoltasi al consolato generale del Brasile a Milano.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/2019-02-05-brasile-max-var.mp3\"][/audio]",[208],{"field":99,"matched_tokens":209,"snippet":205,"value":206},[94],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":18,"num_tokens_dropped":44,"score":105,"tokens_matched":18,"typo_prefix_score":44},{"document":212,"highlight":226,"highlights":231,"text_match":234,"text_match_info":235},{"cat_link":213,"category":214,"comment_count":44,"id":215,"is_sticky":44,"permalink":216,"post_author":47,"post_content":217,"post_date":218,"post_excerpt":50,"post_id":215,"post_modified":219,"post_thumbnail":220,"post_thumbnail_html":221,"post_title":222,"post_type":55,"sort_by_date":223,"tag_links":224,"tags":225},[41],[43],"29746","http://radioblackout.org/2015/05/proteste-contro-la-deforestazione-in-romania/","Sabato 9 maggio in Romania ci sono state grandi manifestazioni in 25 città, dove migliaia di persone sono scese in strada per protestare contro la massiccia deforestazione selvaggia e illegale che da anni viene portata avanti nel paese ed attraverso cui si realizzano forme di neo-colonialismo economico. Due fattori di medio-lungo periodo hanno scatenato le proteste a livello locale: la prima è la posizione di quasi-monopolio della multinazionale austrica Holzindustrie Schweighofer nel settore del legname, la quale attualmente processa 3 milioni m³/anno di legno a cui vorrebbe aggiungere un altro milione di m³ e che nei suoi stabilimenti fa ampio utilizzo di legname tagliato illegalmente. La stessa multinazionale ha inoltre fatto pressioni sul governo per togliere dal codice forestale il limite del 30% di sfruttamento per ciascuna specie di albero. La seconda questione è legata alla problematica e contesa riconsegna delle proprietà forestali ai vecchi proprietari dopo la nazionalizzazione degli anni '50 e '60.\r\n\r\nPer il prossimo sabato è prevista un'altra mobilitazione a livello nazionale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alexandru\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nalexandru_deforestazione romania","11 Maggio 2015","2015-05-12 19:02:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/terMITA-Schweighofer-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/terMITA-Schweighofer-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/terMITA-Schweighofer-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/terMITA-Schweighofer.jpg 678w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Proteste contro la deforestazione in Romania",1431356797,[],[],{"post_content":227},{"matched_tokens":228,"snippet":229,"value":230},[94],"Holzindustrie Schweighofer nel settore del \u003Cmark>legname\u003C/mark>, la quale attualmente processa 3 milioni","Sabato 9 maggio in Romania ci sono state grandi manifestazioni in 25 città, dove migliaia di persone sono scese in strada per protestare contro la massiccia deforestazione selvaggia e illegale che da anni viene portata avanti nel paese ed attraverso cui si realizzano forme di neo-colonialismo economico. 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Il tutto con l'immancabile complicità del governo.\r\n\r\nAbbiamo approfondito la questione nella puntata di liberation front dell'8 febbraio.\r\n\r\nAscolta l'audio qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/chile.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","11 Febbraio 2017","2018-10-24 18:39:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/chile-valparaiso-fire-evacuation-200x110.jpg","L'industria del legname che incendia il Cile","podcast",1486852259,[70,295,296,297,298],"http://radioblackout.org/tag/ecologismo/","http://radioblackout.org/tag/incendi/","http://radioblackout.org/tag/legname/","http://radioblackout.org/tag/ogm/",[87,259,264,94,300],"OGM",{"post_content":302,"post_title":306,"tags":309},{"matched_tokens":303,"snippet":304,"value":305},[94],"tasca ai magnati dell'industria del \u003Cmark>legname\u003C/mark>, che trasformano il territorio in","Nelle ultime settimane, numerosi incendi di enormi dimensioni hanno devastato il Cile. 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Il mostro si nasconde sotto la città di Derry ma si alimenta dell'odio che già esiste sopra, e i bambini sono costretti a ripercorrere il lato oscuro della storia degli Stati Uniti. Nel 1905 i boscaioli vogliono organizzarsi, il che non piace ai baroni del legname. \"Amsel e Dawey furono trovati a galleggiare nel Kenduskeag, a uno mancava la testa, entrambi avevano appuntato un foglio con la parola Sindacato.\" Nel 1928 la banda Bradley (6 uomini e 2 donne) ha rapinato sei o sette banche, e un giorno arriva a Derry per comprare nuove munizioni non sapendo di essere attesa. \"Cinquanta uomini spararono tutti insieme. Poi cominciarono le fanfaronate. Quando cominciano le spacconate, vuole dire che la festa é finita.\" Nel 1930 i soldati di colore della vicina base, non essendo ammessi nei locali dei bianchi, organizzano il proprio luogo di ritrovo che ha grande successo, il che non piace ai benpensanti di Derry. \"Alcuni si portarono dietro taniche di benzina, altri avevano una torcia. Tutti si erano calati sulla faccia dei cappucci bianchi.\" Quando l'incendio si spegne, i cadaveri carbonizzati sono sessanta. Molti anni dopo il Club dei Perdenti deve tornare a Derry per lo scontro definitivo con It, e solo dopo i cinque amici (due sono morti) possono finalmente chiudere con il passato e cominciare una nuova vita. \"Gli incubi ci permettono di vedere le cose peggiori. Credo che esistano proprio per quello.\" Buon ascolto.","30 Maggio 2021","2021-05-30 09:04:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/IT2-183x110.jpg","IT - LA PERLA DI LABUAN 28/5/2021",1622365339,[],[],{"post_content":397},{"matched_tokens":398,"snippet":399,"value":400},[94],"non piace ai baroni del \u003Cmark>legname\u003C/mark>. \"Amsel e Dawey furono trovati","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021.05.28-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"Il terrore che sarebbe durato per 28 anni ebbe inizio con una barchetta di carta di giornale che galleggiava in un rivolo gonfio di pioggia.\" I protagonisti del romanzo \"It\" scritto da Stephen King nel 1986 sono sette bambini che costituiscono il Club dei Perdenti e devono affrontare It. Il mostro si nasconde sotto la città di Derry ma si alimenta dell'odio che già esiste sopra, e i bambini sono costretti a ripercorrere il lato oscuro della storia degli Stati Uniti. Nel 1905 i boscaioli vogliono organizzarsi, il che non piace ai baroni del \u003Cmark>legname\u003C/mark>. \"Amsel e Dawey furono trovati a galleggiare nel Kenduskeag, a uno mancava la testa, entrambi avevano appuntato un foglio con la parola Sindacato.\" Nel 1928 la banda Bradley (6 uomini e 2 donne) ha rapinato sei o sette banche, e un giorno arriva a Derry per comprare nuove munizioni non sapendo di essere attesa. \"Cinquanta uomini spararono tutti insieme. Poi cominciarono le fanfaronate. Quando cominciano le spacconate, vuole dire che la festa é finita.\" Nel 1930 i soldati di colore della vicina base, non essendo ammessi nei locali dei bianchi, organizzano il proprio luogo di ritrovo che ha grande successo, il che non piace ai benpensanti di Derry. \"Alcuni si portarono dietro taniche di benzina, altri avevano una torcia. Tutti si erano calati sulla faccia dei cappucci bianchi.\" Quando l'incendio si spegne, i cadaveri carbonizzati sono sessanta. Molti anni dopo il Club dei Perdenti deve tornare a Derry per lo scontro definitivo con It, e solo dopo i cinque amici (due sono morti) possono finalmente chiudere con il passato e cominciare una nuova vita. \"Gli incubi ci permettono di vedere le cose peggiori. 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Siamo partiti con la lettura di un articolo apparso su Finimondo in cui si apprende come la macchina dello Stato abbia fatto delle foreste un investimento a lungo termine per banche, assicurazioni e altri grandi gruppi che di fatto detengono il monopolio delle foreste francesi. (https://finimondo.org/node/2537)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/finimondo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAbbiamo ripreso il primo capitolo di \"Lo sguardo dello Stato\" di J. Scott in cui viene illustrato come il tentativo dello Stato di ordinare e programmare le foreste a scopi di profitto sia stato di fatto il primo passo verso la centralizzazione dell'apparato burocratico e fiscale, spina dorsale della creazione dello Stato per come lo intendiamo oggi.\r\nQui il podcast della precedente puntata sul medesimo libro (https://radioblackout.org/podcast/allorigine-della-selvicoltura-lo-sguardo-dello-stato-sulle-foreste/)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/scott.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGrazie a un bel contributo di Andrea Turco apparso su Radiocane (https://radiocane.info/eni-verde-come-un-cane/) possiamo scoprire come ENI usi la retorica green e di economia circolare per aprirsi i nuovi mercati, mentre invece continua con l'estrazione di idrocarburi e gas fossili. Per appianare le \"quote verdi\" compra grandi aree forestali privatizzandole. Non solo, l'uso di biocarburante si basa fondamentalmente sull'utilizzo di olio di palma importato. Per saperne di più potete scaricare gratuitamente il dossier a cura del Centro di Documentazione dei Conflitti Ambientali (https://asud.net/follow-the-green-la-narrazione-di-eni-alla-prova-dei-fatti/?fbclid=IwAR2w15hUo35MBs_zCTRxf0roIhQAFjpwWgeLgp_m7zie9AnN9_DS0yVlel8)\r\n\r\nPer concludere, grazie al contributo di Mikel, autore dell'articolo apparso su Nunatak 58 \"Le lune del legno. Cicli lunari e astrali per la lavorazione del legno\" , abbiamo appreso come sia possibile riappropriarsi del rapporto diretto con il legno al di fuori delle logiche industriali, attraverso il recupero delle conoscenze e delle pratiche locali sul taglio del legname e della sua lavorazione. Grazie alla sua esperienza autodidatta ha cercato anche di creare un calendario lunare in cui si cerca di unire le conoscenze astrali dei diversi cicli della luna al taglio del legno.\r\n\r\nNUNATAK N.58 (https://nunatak.noblogs.org/files/2020/11/nunatak.58.interni.tutto_.xsito_.pdf)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/taglio-legna.mp3\"][/audio]","21 Marzo 2021","2021-03-21 12:30:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/LUNA-200x110.jpg","contro lo sfruttamento delle foreste alla riscoperta di pratiche e conoscenze locali",1616329855,[],[],{"post_content":419},{"matched_tokens":420,"snippet":421,"value":422},[94],"sfruttamento delle foreste e del \u003Cmark>legname\u003C/mark>. Siamo partiti con la lettura","Partendo dall'incendio della guglia di Notre dame de Paris e la sua ricostruzione, abbiamo dato uno sguardo a 360 gradi su quel che concerne lo sfruttamento delle foreste e del \u003Cmark>legname\u003C/mark>. 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Non solo, l'uso di biocarburante si basa fondamentalmente sull'utilizzo di olio di palma importato. Per saperne di più potete scaricare gratuitamente il dossier a cura del Centro di Documentazione dei Conflitti Ambientali (https://asud.net/follow-the-green-la-narrazione-di-eni-alla-prova-dei-fatti/?fbclid=IwAR2w15hUo35MBs_zCTRxf0roIhQAFjpwWgeLgp_m7zie9AnN9_DS0yVlel8)\r\n\r\nPer concludere, grazie al contributo di Mikel, autore dell'articolo apparso su Nunatak 58 \"Le lune del legno. Cicli lunari e astrali per la lavorazione del legno\" , abbiamo appreso come sia possibile riappropriarsi del rapporto diretto con il legno al di fuori delle logiche industriali, attraverso il recupero delle conoscenze e delle pratiche locali sul taglio del \u003Cmark>legname\u003C/mark> e della sua lavorazione. 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E invece è alle prese con miseria, clan, pogrom, lumpenproletariat...\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSolo facendo risalire a questi presupposti si possono interpretare i tatticismi putiniani nella zona caucasica, dove il Cremlino non si è comportato come in Bielorussia – con la strenua difesa di Lukashenko –, né come in Ucraina (l'occupazione della Crimea non può venir considerata \"vincente\" per Putin, a fronte della perdita del resto dell'Ucraina). Ma soprattutto si evidenziano i problemi che emergono nelle dispute per procura in Libia (dove al momento pare che Erdoğan tragga maggiori vantaggi), in Siria – dove il 21 ottobre è cominciato il lento ripiegamento delle truppe turche da Idlib –, in Nagorno-Karabach, dove Ankara è impegnata direttamente e Mosca cerca di presentarsi come Grande Mediatrice.\r\n\r\n \r\n\r\nE poi c'è il Greta Game siberiano: il legname va separato dagli interessi mafiosi secondo Putin che h abloccato le esportazioni, ma i cinesi hanno comprato i diritti di sfruttamento per un secolo. Non si può immaginare quale sarà l'evoluzione dei rapporti tra i due giganti asiatici, Yurii non sembra propenso a immaginare una reale alleanza, ma la questione siberiana è complessa e attigua alla guerra indopacifica.\r\n\r\n \r\n\r\nSi vedrà quanto filo hanno i singoli contendenti da filare (o meglio quanto petrolio o gas hanno da spillare e vendere); quali e quante alleanze riusciranno a fabbricare i due contendenti, tra cinesi e loro interessi sui territori centrasiatici (strategici per la Belt Road Iniziative) da un lato e sanzioni dall'altro da parte di occidentali, dubbiosi tra eticità e affari... tra tatticismi riusciti e inesistenti strategie; tra boiari, intelligence, affaristi, mafie...\r\n\r\nAffascinanti i Bastioni di Orione che ci illustra Yurii:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Yurij_01-satelliti-in-subbuglio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","26 Ottobre 2020","2020-11-03 20:15:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/bambole-putin-erdogan-200x110.jpg","“I Bastioni di Orione” e... i satelliti ex sovietici in subbuglio (n° 0)",1603754938,[439],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[441],"BastioniOrione",{"post_content":443},{"matched_tokens":444,"snippet":445,"value":446},[94],"il Greta Game siberiano: il \u003Cmark>legname\u003C/mark> va separato dagli interessi mafiosi","Abbiamo inaugurato la trasmissione che ha nel titolo un riferimento a una delle prime opere distopiche che attingeva a un immaginario in cui si mescolavano anche in parte strutture sovietiche, abitazioni ed edifici fatiscenti che nell'idea occidentale potevano ascriversi a una condizione di postcapitalismo... e forse la condizione che andiamo a descrivere con Yurii Colombo si avvicina in parte: in un' altra diretta con Teresa Di Mauro ci si chiedeva cosa rendesse così preziosi i territori che gli opposti nazionalismi, quello azero, rinfocolato dal comune sentimento di fratellanza con i turchi, e quello armeno, insufflato di religiosità millenaria che si ammanta di baluardo contro l'islamizzazione del Caucaso, tutti comunque prigionieri di Pushkin e del suo romanticismo.\r\n\r\nQuesto panorama lo abbiamo lasciato sullo sfondo, sovrapponendogli petrolio (e i suoi bassi costi), di interessi e spese strategico-militari, che si muovono in questo triangolo che comprende migliaia di chilometri che sono il vecchio cortile di casa di Mosca: Biškek, Step'anakert, Minsk sono i tre vertici del triangolo che sono diverse spine nel fianco derivanti da motivi disparati, che mettono in crisi l'autorevolezza regionale della Russia, tesa a cercare di continuare a essere percepita ancora come grande potenza globale evirando di ridursi a potenza locale, come il duello a cui l'ha portata la Turchia in ascesa sembra lasciare immaginare. 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