","Spagna. Tra ley mordaza e arresti per terrorismo","post",1418930416,[60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/accusa-di-terrorismo/","http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/arresti-barcellona/","http://radioblackout.org/tag/kasa-de-la-muntanya/","http://radioblackout.org/tag/ley-mordaza/","http://radioblackout.org/tag/spagna/",[34,24,30,32,17,15],{"post_content":68,"post_title":74,"tags":77},{"matched_tokens":69,"snippet":72,"value":73},[70,71],"ley","mordaza","organica de securidad ciudadana, detta \"\u003Cmark>ley\u003C/mark> \u003Cmark>mordaza\u003C/mark>\", legge bavaglio, legge museruola, perché","Barcellona. Il 16 dicembre i «Mossos d’Esquadra», il corpo di polizia della regione autonoma catalana, hanno arrestato 11 anarchici (10 in Catalogna e uno a Madrid) con l’accusa di appartenere a un’organizzazione con finalità terroristiche «cui si attribuiscono diversi attentati con materiale esplosivo», realizzati tra il 2012 e il 2013 contro bancomat di istituti di credito italiani.\r\nGli arresti di Barcellona, scattati già all’alba sono stati effettuati in abitazioni private e nella casa occupata Kasa de la Muntanya nel “barrio” Vila de Gràcia, l’Ateneu Llibertari di Sant Andreu e e quello di Poble Sec a Sants-Montjuïc.\r\nLa Kasa de la Muntanya è stata circondata da 300 poliziotti in assetto antisommossa coadiuvati dall'alto da un elicottero. Il tutto per un posto dove vivevano circa 20 persone.\r\nUn dispiegamento di forze eccezionale, come speciale è l'accusa di terrorismo per una serie di azioni di danneggiamento di cose. Un'operazione analoga a quella dello scorso anno in cui vennero accusati di terrorismo cinque anarchici di diverse nazionalità, tra le cui imprese è stato annoverato il danneggiamento di un paio di panche di una chiesa vuota.\r\n\r\nL'accentuarsi della pressione disciplinare dello Stato spagnolo è confermata dall'approvazione nella stassa settimana della \u003Cmark>ley\u003C/mark> organica de securidad ciudadana, detta \"\u003Cmark>ley\u003C/mark> \u003Cmark>mordaza\u003C/mark>\", legge bavaglio, legge museruola, perché limita in modo drastico la libertà di manifestare e persino la satira del potere. Tra le norme approvate qualla che punisce si veste da poliziotto: una legge contro il carnevale. E' vietato persino fotografarli i poliziotti: se capita di filmarne uno mentre a picchia un manifestante inerme, nei guai ci finisce chi fa le riprese non chi usa il manganello.\r\nNon si possono fare slogan irridenti né affiggere manifesti di satira.\r\nDurissima la repressione delle manifestazioni non autorizzate: dagli artisti di strada alle acampadas degli indignados.\r\nE' diventata pericolosa persino la disattenzione: se venite pescati senza documenti rischiate sino a trentamila euro di multa. Già, le multe. Tutte salatissime, per imbrigliare ogni manifestazione pubblica che non abbia ricevuto il sigillo dell'autorità costituita.\r\nSono state introdotte 45 nuove infrazioni divise tra molto gravi (con sanzioni dai 30 mila ai 600 mila euro), gravi (da 600 a 30 mila euro) e lievi (da 100 a 600 euro).\r\nTra le norme più gravi qualla che prevede il rimpatrio immediato di cerca di bucare la frontiera nelle enclavi spagnole in Marocco di Ceuta e Melilla. Questa norma contravviene alle normative comunitarie che vietano i rimpatri collettivi, ma è entrata nel pacchetto ed è stata approvata dalle Cortes.\r\n\r\nIn un paese, dove persino Amnesty ha dennciato il moltiplicarsi degli abusi e le violenze della polizia nei confronti di manifestanti e videoattivisti, questa legge da piena copertura alla polizia e, insieme limita fortemente la libertà di manifestare.\r\n\r\nL'Europa delle polizie è il segno di un potere, che non vuole più ammortizzare il conflitto ma preferisce la repressione più dura.\r\nLa democrazia mostra i denti quando finisce le carote.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, docente di storia contemporanea all'Università di Trieste.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nclaudio venza",{"matched_tokens":75,"snippet":76,"value":76},[70,71],"Spagna. 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Controllato a distanza tramite un navigatore applicato alla sua auto, l’ex presidente catalano è stato intercettato al confine tra la Finlandia e la Germania, paese che, secondo l’intelligence spagnola poteva essere più sensibile alle richieste di estradizione di Madrid.\r\nLo strumento giuridico usato è un mandato di cattura europeo. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sul ruolo dell’Europa delle polizie e dei confini a permeabilità variabile, li ha sicuramente persi. Un’ulteriore brutta botta per gli indipendentisti catalani, sempre più frustrati nella loro enfasi europeista.\r\nLe elezioni, convocate dopo lo scioglimento d’autorità del parlamento catalano, hanno nuovamente dato la maggioranza agli indipendentisti, ma, dopo tre mesi non si è ancora costituito un governo regionale.\r\nJordi Turull di JuntsXCat, ultimo candidato presidente, è stato arrestato qualche giorno prima di Puigdemont. Con lui sono finiti in carcere altri quattro deputati. Marta Rovira di Esquerra Republicana ha preso la via dell’esilio.\r\nDopo lo scioglimento di autorità del parlamento catalano e la deposizione della Generalitad forse il PPE al governo sperava in un risultato diverso, ma al di là della crescita di Ciudadanos, i vari partiti della costellazione indipendentista restano l’ago della bilancia. La risposta di Madrid al referendum e alla dichiarazione di indipendenza lasciavano pochi dubbi: Madrid non intende mollare e sta intensificando l’azione repressiva.\r\nLa partita resta tuttavia apertissima e foriera di conseguenze imprevedibili.\r\nDopo le grandi manifestazioni seguite all’arresto di Turull e degli altri deputati, all’annuncio dell’arresto in Germania di Puigdemont, le piazze catalane si sono nuovamente riempite.\r\nDecine di migliaia di manifestanti a Barcellona, Girona, Lleida, Tarragona e in altri centri della Catalogna hanno dato vita a manifestazioni spontanee. Ci sono stati numerosi tafferugli con la polizia, compresi i Mossos de Esquadra catalani. Almeno 101 persone hanno riportato ferite non gravi.\r\nLa polizia in tenuta antisommossa ha caricato con manganelli i manifestanti, che in alcuni casi hanno risposto con lancio di oggetti, innalzando barricate e incendiando cassonetti. Almeno 6 le persone arrestate a Barcellona mentre cercavano di avvicinarsi alla sede della rappresentanza del governo di Madrid. I manifestanti hanno anche bloccato il traffico in quattro autostrade nella regione.\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, docente di storia della Spagna contemporanea all’università di Trieste, profondo conoscitore della Catalogna, dove trascorre parte dell’anno.\r\nVenza ha sottolineato che in Spagna, dopo la ley mordaza, sono scattate numerose operazioni repressive, che hanno colpito soprattutto anarchici e libertari, alcuni in carcere ormai da oltre un anno. Il pugno di ferro di Rajoy sta colpendo con estrema durezza ogni forma di opposizione politica e sociale, arrivando a fermare ed arrestare artisti di strada, le cui esibizioni mettevano alla berlina il potere.\r\nAscolta la diretta:\r\n2018 03 27 venza cartalogna","27 Marzo 2018","2018-04-01 12:55:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/generalidat-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/generalidat-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/generalidat-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/generalidat-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/generalidat-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/generalidat.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Catalogna. 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Si tratta della \"Ley Mordaza\", volta a limitare fortemente le possibilità di protesta attrvaerso dispositivi asmministrativi e di monetarizzazione dei reati come la \"manifestazione non autorizzata\", con multe dai 30.000 ai 600.000 euro.\r\nDispositivi messi in campo dal governo nella speranza di far fronte all'eccedenza numerica e qualitativa sorta in Spagna nel ciclo di mobilitazioni che hanno fatto seguito al ciclo degli/le Indignados: le \"mareas\" di milioni di spagnolé* che si sono moss* per la Sanità e la Scuola Pubblica e per difendere altri ambiti del welfare e della riproduzione sociale sotto la minaccia delle manovre di austerity, attuate per stare dentro i ranghi imposti dalla troika.\r\nSabato c'è stata una manifestazione per protestare contro l'attuazione di queste misure e migliaia di persone hanno occupato le strade centrali di Madrid, venendo ripetutamente caricate dalla polizia e dagli squadroni speciali (Mossos de Esquadra). Il bilancio degli scontri e delle cariche al termine della giornata di mobilitazione è di sette persone arrestate, quarante identificate ed altre 23 ferite, sette delle quali hanno dovuto essere ricoverate in ospedale (compresi tre poliziotti dice il Ministero degli Interni spagnolo). Gli scontri sono scoppiati in Calle Atocha, dopo il concentramento convocato in plaza de Neptuno alla quale hanno partecipato alcune migliaia di dimostranti richiamati in piazza dal coordinamento che nei mesi scorsi promosse ‘rodea il congreso’, l’assedio al parlamento da parte di decine di migliaia di ‘indignados.\r\nAbbiamo chiesto a Mariangela Casalucci, una compagna residente a Madrid, di raccontarci di questa manifestazione, della Ley Mordaza, e della fase politica e di movimento che sta attraversando la Spagna.\r\nmariangela_madrid","17 Dicembre 2013","2013-12-19 20:20:46","Spagna: leggi liberticide contro i movimenti",1387303578,[167,64,168,65],"http://radioblackout.org/tag/indignados/","http://radioblackout.org/tag/madrid/",[28,17,22,15],{"post_content":171,"tags":177},{"matched_tokens":172,"snippet":175,"value":176},[173,174],"Ley","Mordaza","movimenti sociali. 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