","Al margine del Pride romano di sabato","post",1402321988,[64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/cagne-sciolte/","http://radioblackout.org/tag/gay-pride/","http://radioblackout.org/tag/lgbtq/","http://radioblackout.org/tag/matrimoni-gay/","http://radioblackout.org/tag/omonazionalismo/","http://radioblackout.org/tag/roma/",[71,72,33,73,74,75],"cagne sciolte","gay pride","matrimoni gay","omonazionalismo","Roma",{"post_content":77,"tags":81},{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":80},[33],"civile e che la popolazione \u003Cmark>lgbtq\u003C/mark> entra a far parte del","Certo, in un paese omofobo come l'Italia, 200.000 persone che sfilano a Roma in un enorme Pride-street-festa, è di per sé un risultato. Certo, se c'è anche la figura del sindaco, assente da vent'anni in piazza, che promette registri civili e diritti, non può che far notizia e restituirci un quadro pieno di persone che si collocano \"al centro\": persone presentabili che parlano di diritti, di amore per tutti, per tutti i gusti, anche per i diversi politicanti presenti. Allora si potrà dire che anche questo assomiglia a un paese civile e che la popolazione \u003Cmark>lgbtq\u003C/mark> entra a far parte del mondo e della società \"civilizzata\".\r\n\r\nMa non è solo questo che ci interessa raccontare. Parlare di Pride non significa \"vedere\" solamente i carri con la musica, le persone che partecipano alle serate legate ai diversi locali e ad altre forme di mercato del divertimento. Parlare di Pride significa parlare di lotte e ricordare prima di tutto quali persone e quali corpi per molto, molto tempo, sono stati tenuti al margine, lontani prima di tutto dallo spazio pubblico. Ci sembra invece che buona parte della popolazione lbgtq in una manifestazione come questa si ritrovi al centro, lasciando al margine altri corpi, altre persone, altre diversità. In questo senso, per poter inquadrare alcuni elementi molto importanti che sfuggono alla cronaca di sabato, abbiamo parlato con Bia delle Cagne Sciolte di Roma.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nBia cagna sciolte\r\n\r\n \r\n\r\n ",[82,84,86,89,91,93],{"matched_tokens":83,"snippet":71},[],{"matched_tokens":85,"snippet":72},[],{"matched_tokens":87,"snippet":88},[33],"\u003Cmark>lgbtq\u003C/mark>",{"matched_tokens":90,"snippet":73},[],{"matched_tokens":92,"snippet":74},[],{"matched_tokens":94,"snippet":75},[],[96,102],{"field":38,"indices":97,"matched_tokens":99,"snippets":101},[98],2,[100],[33],[88],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":79,"value":80},"post_content",[33],578730123365712000,{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":98,"num_tokens_dropped":50,"score":109,"tokens_matched":110,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,"578730123365711978",1,{"document":112,"highlight":131,"highlights":141,"text_match":105,"text_match_info":147},{"cat_link":113,"category":114,"comment_count":50,"id":115,"is_sticky":50,"permalink":116,"post_author":53,"post_content":117,"post_date":118,"post_excerpt":56,"post_id":115,"post_modified":119,"post_thumbnail":120,"post_thumbnail_html":121,"post_title":122,"post_type":61,"sort_by_date":123,"tag_links":124,"tags":128},[47],[49],"77390","http://radioblackout.org/2022/10/freek-pride-frocification/","L’8 ottobre torna a solcare le vie della città la Free(k) Pride.\r\n“Frocie, mostrә, devianti! La freek attraverserà le strade di Torino anche quest'a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest'anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.\r\nPerché l’8 ottobre?\r\n\r\nDal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i comitati organizzatori dei pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello di fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere - anche noi - questa occasione: l'occasione di presentare un modo di fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza sfilate delle forze dell'ordine, un pride anticapitalista e dissidente.\r\n\r\nViviamo in una città dove la repressione di chi lotta fuori e contro la gabbia istituzionale è da tempo la norma. Una città dove magistratura e polizia utilizzano un codice penale costruito come arma di guerra ai poveri e alle soggettività politiche e sociali dissidenti per mettere a tacere ogni forma di contestazione reale. La violenza istituzionale la ritroviamo alle frontiere, nei CPR, nelle strade di una città dove i poliziotti ricattano le libere donne migranti chiedendo favori sessuali in cambio del permesso di soggiorno. È la violenza misogina e cattofascista che ha reso sempre più difficile accedere ad un aborto libero e sicuro. È la transfobia di stato, la violenza dell'attesa, la burocrazia infinita portata avanti da giudici, medici, psicologi cis che uccide le persone trans, è la violenza del capitalismo che produce morte e devastazione ambientale e, non ultimo, un cambiamento climatico le cui conseguenze abbiamo toccato con mano in Piemonte, una regione che si traveste di “verde” ma che ha visto quest'estate una siccità senza precedenti. È la violenza delle riqualificazioni escludenti che stanno investendo i quartieri popolari, la violenza degli sfratti di chi non cè ce la fa più ad arrivare a fine mese, perchè intere generazioni di giovani precariu e vecch* pover* non riescono a pagare affitti e bollette. È la violenza del capitalismo arcobaleno \"senza fronzoli\" che va a braccetto con l'oppressione eteronormativa, con una normalità che nega le nostre identità erranti, libere e mostruose. \r\n\r\nNon vogliamo assimilarci, diventare frocie pulite, rifiutiamo ogni dimensione gerarchica. La strada delle frocie borghesi e per bene non è la nostra. Non ci adatteremo mai al sistema dominante, figlio di un modello cis etero e monogamo di famiglia tradizionale. \r\n\r\nVogliamo una città più frocia, più transfemminista, antirazzista, antispecista, antifascista e anticapitalista, rifiutiamo ogni ingerenza sui nostri corpi, ogni logica binaria e ogni tentativo di dipingerci sempre e solo come vittime.\r\n\r\nVogliamo che la paura cambi di campo. 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Nel frattempo è in commissione Giustizia al senato la proposta di legge del 2013 sulle unioni civili, che creerebbe un'alternativa al matrimonio per tutte le coppie anche quelle tra persone dello stesso sesso.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Maurizio del Circolo Maurice di Torino.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nmaurimaurice","9 Febbraio 2015","2015-02-11 01:25:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/unioni-civili-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/unioni-civili-300x225.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/unioni-civili-300x225.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/unioni-civili.jpeg 400w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Verso le unioni civili? La prospettiva LGBT",1423491822,[163,66,164,165,166],"http://radioblackout.org/tag/legge-contro-lomofobia/","http://radioblackout.org/tag/matrimonio-gay/","http://radioblackout.org/tag/transgender/","http://radioblackout.org/tag/unioni-civili/",[168,33,169,170,171],"legge contro l'omofobia","matrimonio gay","transgender","unioni civili",{"tags":173},[174,176,178,180,182],{"matched_tokens":175,"snippet":168},[],{"matched_tokens":177,"snippet":88},[33],{"matched_tokens":179,"snippet":169},[],{"matched_tokens":181,"snippet":170},[],{"matched_tokens":183,"snippet":171},[],[185],{"field":38,"indices":186,"matched_tokens":187,"snippets":189},[110],[188],[33],[88],{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":110,"num_tokens_dropped":50,"score":148,"tokens_matched":110,"typo_prefix_score":50},{"document":192,"highlight":216,"highlights":234,"text_match":242,"text_match_info":243},{"cat_link":193,"category":194,"comment_count":50,"id":195,"is_sticky":50,"permalink":196,"post_author":53,"post_content":197,"post_date":198,"post_excerpt":56,"post_id":195,"post_modified":199,"post_thumbnail":200,"post_thumbnail_html":201,"post_title":202,"post_type":61,"sort_by_date":203,"tag_links":204,"tags":210},[47],[49],"94741","http://radioblackout.org/2025/01/chi-ha-paura-del-gender/","\"Non un euro finisca in progetti o attività ideologiche\", dichiara Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita e Famiglia, riferendosi ai progetti delle associazioni LGBTQ+ all'interno delle scuole. 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In pole position la presidente della Commissione Europea Von Der Leyen e il presidente del Consiglio Europeo Michel. A coronare l’insieme delle grandi potenze è arrivato con grande spolvero Jorge Bergoglio. Il capo di città del Vaticano, sbarcato in Puglia ufficialmente per invitare ad un uso non bellico dell’IA, in realtà è venuto ad incassare il fragoroso silenzio su aborto e libertà LGBTQ, che un governo amico a Roma gli ha garantito.\r\nIl vertice infatti ha messo la questione dei diritti, per concentrarsi sulla guerra, regalando all’Ucraina stato 50 miliardi di aiuti militari derivanti dagli asset russi congelati. Oltre a questo, l’impegno a lavorare per un accordo sul cessate il fuoco a Gaza si è tradotto in un mero appello alla “tregua olimpica” in vista dei Giochi di Parigi.\r\nMa, al di là degli esiti ufficiali del vertice, vale la pena cercare di comprendere il quadro più generale.\r\nIn primo luogo, anche se nessuno ne ha parlato, ha brillato per la sua assenza l’Arabia Saudita: Mohamed bin Salman con una scusa ha disertato l’appuntamento, cruciale per gli interessi statunitensi, vista la scadenza dell’accordo che garantiva la commercializzazione del petrolio in dollari. L’Arabia Saudita aveva già fatto filtrare la propria indisponibilità ad un rinnovo.\r\nSeconda questione: la decisione di usare gli interessi sui soldi russi congelati nelle banche occidentali rappresenta un duro colpo all’intangibile sacralità della proprietà privata.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-18-g7-capello.mp3\"][/audio]","20 Giugno 2024","2024-06-20 16:13:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/meloni-bergoglio-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"244\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/meloni-bergoglio-300x244.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/meloni-bergoglio-300x244.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/meloni-bergoglio-768x625.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/meloni-bergoglio.jpeg 795w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","G7. 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Il capo di città del Vaticano, sbarcato in Puglia ufficialmente per invitare ad un uso non bellico dell’IA, in realtà è venuto ad incassare il fragoroso silenzio su aborto e libertà \u003Cmark>LGBTQ\u003C/mark>, che un governo amico a Roma gli ha garantito.\r\nIl vertice infatti ha messo la questione dei diritti, per concentrarsi sulla guerra, regalando all’Ucraina stato 50 miliardi di aiuti militari derivanti dagli asset russi congelati. Oltre a questo, l’impegno a lavorare per un accordo sul cessate il fuoco a Gaza si è tradotto in un mero appello alla “tregua olimpica” in vista dei Giochi di Parigi.\r\nMa, al di là degli esiti ufficiali del vertice, vale la pena cercare di comprendere il quadro più generale.\r\nIn primo luogo, anche se nessuno ne ha parlato, ha brillato per la sua assenza l’Arabia Saudita: Mohamed bin Salman con una scusa ha disertato l’appuntamento, cruciale per gli interessi statunitensi, vista la scadenza dell’accordo che garantiva la commercializzazione del petrolio in dollari. 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\r\n\r\nMartedì 9 h 8.30 - Rifiuti tossici sud Italia (Titolo originale: Il colonialismo tossico e le sue terre dei fuochi) (32 minuti) [Radio Cane]: «La gestione dei rifiuti è un business trasversale che coinvolge figure politiche, imprenditori privati, professionisti, laboratori di analisi, ditte di trasporto ecc. complici nell’invezione di stratagemmi per ridurre il più possibile i costi di produzione». Salvatore Paolo De Rosa, ricercatore indipendente e da anni attento osservatore del sistema economico di gestione dei rifiuti, spiega come e perché la gigantesca produzione di rifiuti civili e industriali abbia accompagnato passo passo il dispiegarsi delle relazioni di potere e di classe del capitalismo industriale, e come il suo apogeo sia raggiunto oggi nell’autentico “colonialismo tossico” dominante il mondo che abbiamo di fronte, ove i Paesi “avanzati”, nei quali la green econonomy alligna su una “nuova coscienza ecologica”, destinano i loro “avanzi” – un carico, per loro stessa definizione insostenibile, di rifiuti d’ogni tipo – ad ampie zone “arretrate” del mondo che fungono da loro discariche.\r\n\r\nIn questo quadro, è alquanto singolare che, nel Nord come nel Centro Italia, all’ormai secolare sistema, divenuto troppo costoso, delle “terre dei fuochi” si opponga un alternativo ma ben sperimentato “sistema a roghi diffusi”, accesi in appositi e temporary “capannoni da rogo” usa-e-getta: esso è sì il velenoso lascito di quella stessa economia che ha nel capannone l’orrido luogo d’esercizio della sua tirannide e che da sempre si è votata a far affogare i viventi nella merda del suo imperituro disfacimento, ma ora essa cerca di ottimizzare i costi di cotanta brutale expertise inventando e facendo proliferare piccoli temporary Sud nei capannoni assurti a perfette “scene del crimine ecologico”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rifiuti-tossici-Sud-Italia_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 9 h 12 - La resistenza nelle fabbriche di Lucento e Vallette (123 minuti) [Frittura Mista|Radio Fabbrica]: Puntata di approfondimento sulla storia partigiana. Di seguito l'elenco degli argomenti trattati:\r\n\r\n \tIntervista radiofonica a Pier Milanese regista di Figli dell’officina, che ha ispirato e tratto il nostro progetto radiofonico\r\n \tPrima lettura su contesto urbanistico/sociale/industriale di Torino e cintura\r\n \tPrimo audio estratto da figli dell’officina sul contesto sociale\r\n \tSeconda lettura sul contesto storico e della fabbrica, nello specifico officine Savigliano\r\n \tSecondo audio estratto da figli dell’officina su Fabbrica ai tempi di guerra e scioperi\r\n \tTerza lettura sulle Squadre d’Azione Patriottica - SAP\r\n \tTerzo audio estratto da figli dell’officina sulle Squadre d’Azione Patriottica - SAP\r\n \tIntervista in diretta allo storico Corrado Borsa che introduce l’ultimo audio sui partigiani: Ilio Baroni, Sergio Bellone, Cornelia Benissone, Edi Franchetti\r\n \tQuarto audio estratto da figli dell’officina sulla liberazione\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/La-resistenza-nelle-fabbriche-di-Lucento-e-ValletteFritturaMista20042021_123.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 10 h 8.30 - Os Cangaceiros. Un crimine chiamato libertà (11 minuti) [Porfido]: Teoria e pratica di lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. Fuori da ogni intento apologetico, la lettura dei testi contenuti in questa pubblicazione può fornire alcuni spunti di riflessione sulle possibili prospettive anti-politiche di una lotta contro l’istituzione carceraria, che non si può concepire senza attaccare in tutti i suoi aspetti la società che la ospita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Os-Cangaceiros.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 11 h 8.30 - San Basilio 8/9/1974 (29 minuti) [Radio Cane]: Ricordo di una battaglia che tra il 5 e l’8 Settembre del ’74 coinvolse l’intero quartiere di San Basilio, e non solo, in una dura lotta di strada contro governo e polizia. Un ricordo vivido nel suo significato più indimenticabile: fu una ribellione giusta in cui nessuno chinò la testa; e allo stesso tempo un ricordo cangiante rielaborato attorno a piccoli dettagli e aneddoti consegnati ad un’oralità fluttuante come la memoria.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/San-Basilio-8_9_1974_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 12 h 8.30 - Sfruttamento settore al berghiero (22 minuti) [Radio Cane]: Inchiesta e testimonianze sullo sfruttamento nel settore alberghiero e del lusso\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Sfruttamento-settore-alberghiero_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 12 h 13.30 - Serco e la privatizzazione dell'apparato detentivo in Italia (31 minuti) [Bello come una prigione che brucia]: La privatizzazione dell’apparato detentivo è un processo di “neoliberismo reale” innescatosi negli anni ‘80 e diffusosi dagli Stati Uniti al resto del mondo. Se le grandi multinazionali del settore, come GeoGroup o CoreCivic, hanno iniziato dalle carceri per estendere il loro business ai centri di detenzione per migranti, in Italia possiamo osservare un processo inverso: nonostante si registrino alcuni tentativi fallimentari e programmi in divenire, da anni sono proprio i CPR (Centri di permanenza per il Rimpatrio) il principale campo di estrazione di profitto da parte di aziende private.Insieme ad Alessandro Leone, coautore insieme a Marika Ikonomu e Simone Manda di una serie di inchieste sul tema, cerchiamo di approfondire le dinamiche di ingresso nel contesto italiano e le modalità operative di Serco, un colosso britannico dell’industria detentiva.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BH_CPR-spa_Long-1.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 12 h 21 - Lettera Samah Jabr su massacro a Gaza (11 minuti) [Radio Blackout]: \"Testimoniare affinché le umiliazioni, le torture, le conseguenze dell'occupazione non rimangano sepolte nel silenzio e non consumino per sempre l'anima di chi vi si oppone\".\r\n\r\nLettura di un messaggio di Samah Jabr, psichiatra Palestinese che lavora a Gaza, inviato al collettivo anti-psichiatrico Antonin Artaud il 17/11/2023\r\n\r\nAutrice del libro \"Dietro i fronti. 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Land grabbing e Africa] (42 minuti) [Radio Cane]: Dopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato di come i cavi sottomarini di internet tracciano nuove vie strategiche nel mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo di approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. 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giocatrice Emily Valentine e le vicende contemporanee del grande arbitro Nigel Owens, primo sportivo di alto livello nel mondo ovale ad aver fatto coming out del proprio essere gay.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Racconti-ovali2_34.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","14 Gennaio 2024","2024-03-01 18:30:49","Black Holes dall'8 al 14 gennaio 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Non ci sono nazionalismi buoni.\r\nNoi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.\r\nNoi pratichiamo il disfattismo rioluzionario\r\nVogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.\r\n\r\nVenerdì 25 aprile\r\nore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\ndove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n(in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi).\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","15 Marzo 2025","2025-05-28 17:14:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/REArm-Europe-200x110.jpeg","Anarres del 14 marzo. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/2022-11-18-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nQatar. Calcio, sangue, armi, gas \r\nTra il 21 novembre e il 18 dicembre 2022 si disputerà in Qatar la FIFA World Cup 2022. La squadra italiana non parteciperà a questi mondiali perché non si è qualificata, ma al posto dei calciatori sarà comunque presente una task force italiana che comprende circa 600 militari e carabinieri, con mezzi e armamenti terrestri, navali ed aerei. Il Consiglio dei Ministri infatti ha deliberato nel corso dell’estate, in piena crisi di governo, tre ulteriori missioni militari tra cui quella in Qatar. I militari italiani insieme ai contingenti di Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Pakistan e Turchia supporteranno il sistema di difesa e sicurezza del campionato mondiale di calcio. All’Esercito spetterà la difesa per tutto ciò che potrebbe comportare rischio chimico, biologico e nucleare, mentre la Marina vigilerà lo spazio delle acque internazionali con un pattugliatore e lo spazio subacqueo con un sommergibile; dello spazio aereo si occuperà ovviamente l’Aeronautica militare. Ma la missione Orice va ben oltre i mondiali di calcio: non per caso non ha un termine di scadenza predeterminato, nonostante i mondiali terminino il 18 dicembre. In effetti i confini di questa operazione vanno ben oltre quelli del mesetto legato ai mondiali di calcio, così come le finalità generali superano di gran lunga quelle ufficialmente dichiarate e legate alla sicurezza di un evento sportivo. \r\nLe motivazioni di questa ulteriore missione militare rispondono a un’esigenza ben evidenziata nella delibera del Consiglio dei ministri del 15 giugno scorso, laddove si fa riferimento al “rafforzamento della sicurezza del Golfo Persico e alla valorizzazione degli interessi nazionali in un’area di importanza strategica”.\r\nDi cosa parliamo? Di armi e gas. Ma non solo, perché questi mondiali sono costati la vita a quasi seimila lavoratori immigrati dai paesi più poveri dell’Asia, trattati come schiavi, senza alcuna tutela, attratti dalla prospettiva del guadagno ma pagati una miseria. Sul loro sudore e sul loro sangue sono state costruite le piramidi di questo campionato, giocato in un paese dove le donne vivono in condizioni di subordinazione totale e le persone Lgbtq sono considerate abomini da cancellare. Questo mondiale rappresenta un’operazione di sportwashing. Per difendere le piramidi dell’emiro (oltre agli interessi della propria industria armiera e energetica) l’Italia ha inviato le proprie truppe. \r\nNe abbiamo parlato con Patrizia Nesti, autrice di un approfondimento uscito su Umanità Nova\r\n\r\nCollins Aerospace. Quando l’industria lavora per la guerra atomica. \r\n\r\nLa politica economica del governo tra colate di cemento, caos sul bonus 110, ponte sullo stretto e crepe nella maggioranza.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nBiden, Trump e le elezioni di Mid Term. Trump fallisce la scalata al senato ma resta in pista in un paese che appare sempre più spaccato in due.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 2 dicembre \r\nsciopero generale lanciato dai sindacati di base\r\nore 10 corteo da piazza Carlo Felice\r\nSpezzone antimilitarista\r\n\r\nSabato 3 dicembre\r\nore 15 piazza Castello\r\nmanifestazione contro l’attacco turco alle aree del confederalismo democratico in Rojava - Siria del Nord - e nel Bashur – Iraq.\r\n\r\nGiovedì 8 dicembre\r\nMarcia popolare No Tav da Bussoleno a San Didero\r\nAppuntamento ore 11\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","1 Dicembre 2022","2022-12-01 11:34:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/2022-11-29-sciopero-spezz-antimili-col-200x110.jpg","Anarres del 18 novembre. 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La squadra italiana non parteciperà a questi mondiali perché non si è qualificata, ma al posto dei calciatori sarà comunque presente una task force italiana che comprende circa 600 militari e carabinieri, con mezzi e armamenti terrestri, navali ed aerei. Il Consiglio dei Ministri infatti ha deliberato nel corso dell’estate, in piena crisi di governo, tre ulteriori missioni militari tra cui quella in Qatar. I militari italiani insieme ai contingenti di Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Pakistan e Turchia supporteranno il sistema di difesa e sicurezza del campionato mondiale di calcio. All’Esercito spetterà la difesa per tutto ciò che potrebbe comportare rischio chimico, biologico e nucleare, mentre la Marina vigilerà lo spazio delle acque internazionali con un pattugliatore e lo spazio subacqueo con un sommergibile; dello spazio aereo si occuperà ovviamente l’Aeronautica militare. Ma la missione Orice va ben oltre i mondiali di calcio: non per caso non ha un termine di scadenza predeterminato, nonostante i mondiali terminino il 18 dicembre. In effetti i confini di questa operazione vanno ben oltre quelli del mesetto legato ai mondiali di calcio, così come le finalità generali superano di gran lunga quelle ufficialmente dichiarate e legate alla sicurezza di un evento sportivo. \r\nLe motivazioni di questa ulteriore missione militare rispondono a un’esigenza ben evidenziata nella delibera del Consiglio dei ministri del 15 giugno scorso, laddove si fa riferimento al “rafforzamento della sicurezza del Golfo Persico e alla valorizzazione degli interessi nazionali in un’area di importanza strategica”.\r\nDi cosa parliamo? Di armi e gas. Ma non solo, perché questi mondiali sono costati la vita a quasi seimila lavoratori immigrati dai paesi più poveri dell’Asia, trattati come schiavi, senza alcuna tutela, attratti dalla prospettiva del guadagno ma pagati una miseria. Sul loro sudore e sul loro sangue sono state costruite le piramidi di questo campionato, giocato in un paese dove le donne vivono in condizioni di subordinazione totale e le persone \u003Cmark>Lgbtq\u003C/mark> sono considerate abomini da cancellare. Questo mondiale rappresenta un’operazione di sportwashing. Per difendere le piramidi dell’emiro (oltre agli interessi della propria industria armiera e energetica) l’Italia ha inviato le proprie truppe. \r\nNe abbiamo parlato con Patrizia Nesti, autrice di un approfondimento uscito su Umanità Nova\r\n\r\nCollins Aerospace. Quando l’industria lavora per la guerra atomica. \r\n\r\nLa politica economica del governo tra colate di cemento, caos sul bonus 110, ponte sullo stretto e crepe nella maggioranza.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nBiden, Trump e le elezioni di Mid Term. 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Per favore guarda la telecamera e pronuncia il loro nome: Jina/Mahsa Amini e/o altre persone che stanno ancora resistendo per le strade dell'Iran, o coloro che stanno affrontando attacchi mortali o coloro che sono stati assassinati. Per favore includi anche uno slogan che sostiene la lotta delle persone per la giustizia e la libertà, in qualsiasi lingua a tua scelta: turco, curdo, armeno, farsi, inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano… (ad esempio: inadına isyan, inadına özgürlük , jin jiyan azadi, woman life freedom, زن زندگی آزادی). Se lo desideri, puoi anche aggiungere la traduzione turco/inglese dello slogan, nel caso non sia in turco o inglese. Diciamo alle donne e alle persone LGBTQ+ dell'Iran che non sono sole e lasciamo che le nostre voci viaggino per il mondo. Con solidarietà...\r\nwomanlifefreedom#\r\ndonnalibertàvita#\r\n\r\n \r\n\r\nRiportiamo qui una intervista di Asal che ha rilasciato tempo fa. 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Successivamente, ho ricevuto telefonate spaventose e minacciose da diversi numeri sconosciuti.\r\n\r\nDopo le elezioni presidenziali del giugno 2021, gli agenti di sicurezza dell'IRGC mi hanno nuovamente portata in una nuova località segreta vicino alla prigione di Evin, dove ho subito ore di molestie verbali spudorate, in particolare incentrate sul mio orientamento sessuale. Stavano cercando di dimostrare che per quello che sono sono indegna, corrotta, senza identità e non qualificata per lavorare come giornalista.\r\n\r\nMi hanno detto che sono consapevoli della mia identità queer e delle mie attività di femminista queer e che mi avrebbero impedito di lavorare come giornalista. La quantità di minacce, insulti e il vocabolario che usavano contro di me era così duro che praticamente non potevo più continuare a lavorare. 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Ovviamente, affronterò l'incertezza e l'insicurezza professionale, ma è importante che, a un certo punto, sarò in grado di scrivere per i media gratuiti senza censura.\r\n\r\nCome descriveresti le condizioni per la libertà di stampa in Iran?\r\n\r\nOvviamente terribile! C'è una battuta tra i giornalisti iraniani: \"Abbiamo libertà di espressione ma non abbiamo libertà dopo l'espressione\". Il che significa che potresti essere in grado di dire quello che vuoi ma non farla franca liberamente con quello che hai detto dopo averlo detto. Ci sono decisamente oscure conseguenze per ciò che esprimi.\r\n\r\nCom'è stato lavorare nelle redazioni in Iran da donna?\r\n\r\nL'ambiente della redazione è molto patriarcale e misogino. Come donna sei sempre destinata a essere seconda. Pensi sempre a come metterti alla prova in modo che i tuoi colleghi maschi ti prendano sul serio. Se sei una femminista queer come me, devi nascondere completamente la tua vera identità. Il nostro capo ci interrogherebbe se pubblicassimo foto di noi stessi senza hijab sui nostri account di social media personali. Inoltre, le unità di sicurezza ci farebbero pressione e ci minaccerebbero casualmente. Se non avessimo indossato il nostro hijab come volevano le autorità, nel modo in cui sembrava loro appropriato, non era chiaro che avremmo avuto un futuro professionale.\r\n\r\nIl tuo orientamento sessuale ha influenzato il tuo lavoro di giornalista?\r\n\r\nLe unità di sicurezza mi hanno sottoposto a un attento esame per questo motivo. Inoltre, ero sempre preoccupata per il giudizio negativo e costoso che avrei ricevuto nella società. In quanto donna omosessuale, dovevo nascondere il mio aspetto e la mia identità, perché se ciò fosse stato rivelato sarei stata cacciata dal mio lavoro.\r\n\r\nIn che modo la migrazione in Turchia ha influito finora sul tuo senso di libertà personale?\r\n\r\nNon ho più paura degli arresti e delle pressioni della sicurezza. 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Si passa infatti dai 425litri al giorno per abitante negli USA ai 10litri giornalieri nel Madagascar.\r\nL’incremento demografico, l’urbanizzazione e la crescita dei consumi energetici hanno dato una spinta fortissima all’incremento del consumo d’acqua. Ne consegue che l’acqua è divenuta sempre più una merce preziosa, intorno alla quale si condensano interessi enormi. Interessi che, ovviamente, non hanno nulla a che fare con il bene comune.\r\nSull’acqua si sta giocando una partita cruciale per il futuro di noi tutti.\r\nAbbiamo provato a fare il punto con Daniele Ratti\r\n\r\nDiritto penale del nemico\r\nQuando il concetto di nemico entra nelle aule di tribunale, le esili radici della cultura liberale vengono estirpate del tutto.\r\nUn gruppo di avvocati del nostro paese ha denunciato in un documento che sta circolando in questi giorni l’accanimento nei confronti di alcuni anarchici, accusati di reati senza vittime, ma perseguiti e condannati a pene molto alte, perché nei loro confronti vengono messe in campo accuse come strage.\r\nIl fulcro non sono i fatti ma chi li ha commessi, etichettato per tal ragione come pericoloso in se, al di là degli atti di cui viene accusat*.\r\nÉ quello che il giurista tedesco Jacobs descrisse come “diritto penale del nemico”. Indubbiamente tutt* gli anarchici sono nemici dello Stato e delle sue istituzioni, cui non riconoscono alcuna legittimità, ma, in teoria, nel diritto liberale si dovrebbe essere perseguiti per quello che si fa e non per quello che si dice, si scrive, si pensa.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, uno degli avvocati che hanno sottoscritto il documento di denuncia dell’accanimento antianarchico nei tribunali. \r\n\r\nFreek Pride. Un ottobre di lotta\r\nPartecipatissimo il quinto Pride critico di Torino, svoltosi in contemporanea con l’incontro europeo che ha candidato Torino ad ospitare uno dei prossimi Euro Pride. Una contemporanea non casuale, nel segno di una contestazione radicale alla normalizzazione arcobaleno, alla brandizzazione commerciale, alla militarizzazione degli spazi rappresentata dai Pride istituzionali.\r\nLe lotte e le vite delle soggettività lgbtq+ si sono espresse con forza durante i tanti interventi che si sono susseguiti durante il corteo.\r\nMolt* hanno messo in luce l’approccio intersezionale con le lotte per gli spazi, la casa, contro i CPR, lo specismo, l’ageismo, il colonialismo, la gentrification, l’abilismo, le frontiere... \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 4 novembre\r\nGiornata dei disertori\r\nore 17 piazza Castello angolo via Garibaldi\r\ncontro la cerimonia militarista per la “festa” della guerra\r\nDalle trincee della grande guerra sino alla Russia e all’Ucraina c’è chi rifiuta la guerra e il militarismo, c’è chi getta la divisa perché non vuole uccidere e non vuole morire per spostare il confine di uno Stato.\r\nDurante la prima guerra mondiale, su tutti i fronti tanti finirono la loro vita di fronte ad un plotone di esecuzione. Ogni anno il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria”, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro. Sul solo fronte nord est della penisola ci furono 600.000 morti. \r\nIn memoria dei disertori e dei senzapatria di allora, in solidarietà a chi oggi rifiuta l’arruolamento in Russia come in Ucraina una giornata di lotta per la cancellazione di tutte le frontiere, per l’accoglienza di chi fugge l’arruolamento forzato, per il ritiro delle missioni militari all’estero.\r\n\r\nVenerdì 11 novembre\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nL’urgenza dell’autogestione\r\nL’attualità di Landauer per i movimenti post novecenteschi\r\nNe parleremo con Gianfranco Ragona dell’Università di Torino, autore, tra gli altri, di “Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco”, curatore dell’antologia “La comunità anarchica. Scritti politici”\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","22 Ottobre 2022","2022-10-22 12:31:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/250577708_946947149226377_4202562590240302020_n-840x480-1-e1666434638459-200x110.jpg","Anarres del 14 ottobre. Con l’acqua alla gola. Diritto penale del nemico e gli anarchici. Free(k) Pride...",1666441791,[],[],{"post_content":1087},{"matched_tokens":1088,"snippet":1089,"value":1090},[33],"e le vite delle soggettività \u003Cmark>lgbtq\u003C/mark>+ si sono espresse con forza","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/2022-10-14-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCon l'acqua alla gola\r\nL'acqua è un bene primario, indispensabile per la sopravvivenza degli animali umani e non umani, è concentrata in modo diseguale sul pianeta, privatizzata, inquinata, sprecata.\r\nLe riserve d’acqua sono distribuite in modo asimmetrico. Si passa dai 30mila litri annui a persona in Canada, mentre in alcune zone dell’Africa, (specie nella parte orientale) si raggiungono i 3mila litri. Riguardo al consumo d’acqua (decuplicato nell’arco dell’ultimo secolo) le disparità sono evidenti. Si passa infatti dai 425litri al giorno per abitante negli USA ai 10litri giornalieri nel Madagascar.\r\nL’incremento demografico, l’urbanizzazione e la crescita dei consumi energetici hanno dato una spinta fortissima all’incremento del consumo d’acqua. Ne consegue che l’acqua è divenuta sempre più una merce preziosa, intorno alla quale si condensano interessi enormi. Interessi che, ovviamente, non hanno nulla a che fare con il bene comune.\r\nSull’acqua si sta giocando una partita cruciale per il futuro di noi tutti.\r\nAbbiamo provato a fare il punto con Daniele Ratti\r\n\r\nDiritto penale del nemico\r\nQuando il concetto di nemico entra nelle aule di tribunale, le esili radici della cultura liberale vengono estirpate del tutto.\r\nUn gruppo di avvocati del nostro paese ha denunciato in un documento che sta circolando in questi giorni l’accanimento nei confronti di alcuni anarchici, accusati di reati senza vittime, ma perseguiti e condannati a pene molto alte, perché nei loro confronti vengono messe in campo accuse come strage.\r\nIl fulcro non sono i fatti ma chi li ha commessi, etichettato per tal ragione come pericoloso in se, al di là degli atti di cui viene accusat*.\r\nÉ quello che il giurista tedesco Jacobs descrisse come “diritto penale del nemico”. Indubbiamente tutt* gli anarchici sono nemici dello Stato e delle sue istituzioni, cui non riconoscono alcuna legittimità, ma, in teoria, nel diritto liberale si dovrebbe essere perseguiti per quello che si fa e non per quello che si dice, si scrive, si pensa.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, uno degli avvocati che hanno sottoscritto il documento di denuncia dell’accanimento antianarchico nei tribunali. \r\n\r\nFreek Pride. Un ottobre di lotta\r\nPartecipatissimo il quinto Pride critico di Torino, svoltosi in contemporanea con l’incontro europeo che ha candidato Torino ad ospitare uno dei prossimi Euro Pride. Una contemporanea non casuale, nel segno di una contestazione radicale alla normalizzazione arcobaleno, alla brandizzazione commerciale, alla militarizzazione degli spazi rappresentata dai Pride istituzionali.\r\nLe lotte e le vite delle soggettività \u003Cmark>lgbtq\u003C/mark>+ si sono espresse con forza durante i tanti interventi che si sono susseguiti durante il corteo.\r\nMolt* hanno messo in luce l’approccio intersezionale con le lotte per gli spazi, la casa, contro i CPR, lo specismo, l’ageismo, il colonialismo, la gentrification, l’abilismo, le frontiere... \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 4 novembre\r\nGiornata dei disertori\r\nore 17 piazza Castello angolo via Garibaldi\r\ncontro la cerimonia militarista per la “festa” della guerra\r\nDalle trincee della grande guerra sino alla Russia e all’Ucraina c’è chi rifiuta la guerra e il militarismo, c’è chi getta la divisa perché non vuole uccidere e non vuole morire per spostare il confine di uno Stato.\r\nDurante la prima guerra mondiale, su tutti i fronti tanti finirono la loro vita di fronte ad un plotone di esecuzione. Ogni anno il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria”, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro. Sul solo fronte nord est della penisola ci furono 600.000 morti. \r\nIn memoria dei disertori e dei senzapatria di allora, in solidarietà a chi oggi rifiuta l’arruolamento in Russia come in Ucraina una giornata di lotta per la cancellazione di tutte le frontiere, per l’accoglienza di chi fugge l’arruolamento forzato, per il ritiro delle missioni militari all’estero.\r\n\r\nVenerdì 11 novembre\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nL’urgenza dell’autogestione\r\nL’attualità di Landauer per i movimenti post novecenteschi\r\nNe parleremo con Gianfranco Ragona dell’Università di Torino, autore, tra gli altri, di “Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco”, curatore dell’antologia “La comunità anarchica. 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