","Libano: Israele infrange la tregua mentre Hezbollah tira il fiato","post",1746808660,[67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/hezbollah/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/libano/",[27,18,15],{"post_content":72,"post_title":77,"tags":80},{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":76},[74],"Libano","contro obiettivi nel sud del \u003Cmark>Libano\u003C/mark>, occupando 5 punti di frontiera","Dopo il \"congelamento\" della guerra tra Israele e Hezbollah con un cessate-il-fuoco sottoscritto nel 2024, questo fragile accordo viene quasi quotidianamente violato da Israele, con incursioni aeree e attacchi contro obiettivi nel sud del \u003Cmark>Libano\u003C/mark>, occupando 5 punti di frontiera dove Tsahal ha eretto basi militari, eseguendo circa 150 assassinii mirati e sganciando decine di tonnellate di bombe sulle abitazioni civili non ancora distrutte durante la guerra. Hezbollah ha risposto solo con il mantenimento della sua posizione difensiva, limitandosi a dichiarare che ogni aggressione israeliana non rimarrà senza risposta. Allo stesso tempo, ha permesso alle forze dell'UNIFIL e all'esercito libanese di prendere posizione nei territori da cui si è ritirata. Al confine con la Siria, la situazione resta tesa. I valichi informali sono usati per il passaggio di armi, miliziani e merci di contrabbando. Dopo la caduta del governo Assad, sono anche una zona di pressione per gruppi armati siriani, alcuni dei quali legati al nuovo governo di HTS o alle sue fazioni jihadiste, che tentano di interrompere le linee di rifornimento di armi e finanziamenti utilizzate da Hezbollah. Nel frattempo, il \u003Cmark>Libano\u003C/mark> vede un nuovo afflusso di rifugiati siriani, principalmente alawiti, in fuga dai massacri perpetrati contro di loro dalle forze di sicurezza siriane. Questi si vanno ad aggiungere ad un altissimo numero di rifugiati siriani fuggiti negli anni di guerra civile e ora più o meno stabilmente impiegati soprattutto in agricoltura e nell'edilizia e ai rifugiati interni, sfollati dai villaggi o dai quartieri popolari di Beirut pesantemente bombardati da Israele durante la guerra, rifugiati per i quali ancora non sono arrivate compensazioni (se non da parte di Hezbollah), garanzie concrete di ritorno nei propri villaggi o di ricostruzione delle proprie case.\r\nAnche a causa delle tensioni seguite alla guerra con Israele, la polarizzazione politica caratteristica della situazione interna libanese si è acuita. In tutto il paese si stanno svolgendo le elezioni locali, un termometro utile a capire lo stato di salute di varie forze politiche libanesi, in primis di Hezbollah, e l'aria generale che si respira nel paese. Hezbollah è una parte fondamentale del sistema politico libanese ed è parte integrante del governo; la sua posizione forte ha suscitato resistenze interne, soprattutto da parte delle comunità maronite storicamente ostili ad Hezbollah, ma ha anche permesso al movimento di consolidare un ampio consenso tra le classi popolari sciite, soprattutto nei quartieri meridionali di Beirut, nelle zone interessate dalla guerra contro Israele e nella valle della Beqaa. Mentre Hezbollah mantiene il suo peso come forza di resistenza, il suo ruolo politico nel paese sembra invece adesso essere in una fase di assestamento, dopo le dure perdite nel conflitto contro Israele e l'uccisione del suo segretario generale Nasrallah.\r\nNe abbiamo parlato con David Ruggini di Un Ponte Per, che si trova a Beirut.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/David-Ruggini-Libano.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":79},[74],"\u003Cmark>Libano\u003C/mark>: Israele infrange la tregua mentre Hezbollah tira il fiato",[81,83,85],{"matched_tokens":82,"snippet":27},[],{"matched_tokens":84,"snippet":18},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[15],"\u003Cmark>libano\u003C/mark>",[89,95,98],{"field":41,"indices":90,"matched_tokens":92,"snippets":94},[91],2,[93],[15],[87],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":79,"value":79},"post_title",[74],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":75,"value":76},"post_content",[74],578730123365712000,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":53,"score":106,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":53},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",1,{"document":109,"highlight":126,"highlights":143,"text_match":101,"text_match_info":153},{"cat_link":110,"category":111,"comment_count":53,"id":112,"is_sticky":53,"permalink":113,"post_author":56,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":59,"post_id":112,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_thumbnail_html":118,"post_title":119,"post_type":64,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":125},[50],[52],"93196","http://radioblackout.org/2024/11/da-gaza-al-libano-israele-moltiplica-le-sue-vendette-contro-i-civili/","Da diversi giorni ormai il Nord della Striscia di Gaza è stretto d'assedio dall'esercito israeliano, che tenta per l'ennesima volta di piegare una resistenza Palestinese che combatte ancora duramente dopo oltre un anno di bombardamenti. Il primo obiettivo di Tsahal sembrano essere i civili, con la prosecuzione di quella che si configura come una vera e propria guerra di sterminio nei confronti dei palestinesi del Nord della Striscia: ai massacri fa seguito la proibizione, da parte israeliana, dell'UNRWA, l'agenzia dell'ONU responsabile della quasi totalità degli aiuti alla popolazione palestinese che sin dal 7 ottobre è stata denigrata ed osteggiata da Israele a livello internazionale. Vincolandola ad Hamas e alla resistenza ed arrivando, adesso, a metterne fuorilegge l'attività in Israele, la leadership dello Stato ebraico vuole evitare di rendere conto di fronte a osservatori terzi degli orrori commessi a Gaza ed allo stesso tempo affamare attivamente la popolazione palestinese, chiudendo gli unici rubinetti da cui, seppure con il contagocce, arrivavano ancora viveri e beni di prima necessità.\r\n\r\nPiù ostico è invece il fronte libanese, dove l'esercito israeliano sta subendo dure perdite e rischia di impantanarsi di fronte alla resistenza agguerrita di Hezbollah, pur duramente colpita dagli attacchi israeliani di settembre che ne hanno decapitato la leadership. Su entrambi i fronti, la leadership israeliana dimostra di non avere nessun tipo di piano che non sia l'allargamento del conflitto, costi quel che costi. A pochi giorni dal voto, il dipartimento degli Esteri americano ha probabilmente poco interesse ad affrontare una nuova fase presidenziale con l'alleato israeliano impegnato su molteplici fronti e senza una concreta via di sbocco che non sia continuare a bombardare; è per questo che la diplomazia americana sta freneticamente tentando di concludere un cessate-il-fuoco che riguardi il fronte libanese e, attraverso il Qatar e l'Egitto, ha proposto una breve tregua con scambio di prigionieri tra Hamas e Israele a Gaza. Entrambe le proposte sono state tuttavia respinte, poiché in Libano Israele vuole continuare a sfruttare ciò che percepisce come un vantaggio tattico nella battaglia contro Hezbollah mentre Hamas, a Gaza, ritiene insufficiente una semplice pausa nei combattimenti, continuando a pretendere il ritiro totale israeliano dalla Striscia.\r\n\r\nDella situazione attuale e di possibili scenari futuri abbiamo parlato in un lungo aggiornamento con Eliana Riva, giornalista di pagine Esteri.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/eliana-riva-intervista-2.mp3\"][/audio]","1 Novembre 2024","2024-11-01 21:35:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/eecf08e61ac3b3e7011fa8ed246cde99-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/eecf08e61ac3b3e7011fa8ed246cde99-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/eecf08e61ac3b3e7011fa8ed246cde99-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/eecf08e61ac3b3e7011fa8ed246cde99-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/eecf08e61ac3b3e7011fa8ed246cde99.jpg 774w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Da Gaza al Libano, Israele moltiplica le sue vendette contro i civili",1730496952,[122,123,69,124],"http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[30,24,15,21],{"post_content":127,"post_title":131,"tags":134},{"matched_tokens":128,"snippet":129,"value":130},[74],"state tuttavia respinte, poiché in \u003Cmark>Libano\u003C/mark> Israele vuole continuare a sfruttare","Da diversi giorni ormai il Nord della Striscia di Gaza è stretto d'assedio dall'esercito israeliano, che tenta per l'ennesima volta di piegare una resistenza Palestinese che combatte ancora duramente dopo oltre un anno di bombardamenti. 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Diverse persone si sono messe insieme e hanno occupato una vecchia stazione di benzina abbandonata; tramite un crowdfunding hanno creato una cucina comunitaria, una piccola clinica, e servito pasti e bevande a tutte le persone che si erano trovate senza casa a seguito dell'esplosione. Negli anni a seguire, Nation Station ha continuato a distribuire pasti a persone vulnerabili come anziani e migranti, le cui condizioni erano ulteriormente aggravate dalla crisi finanziaria. Hanno continuato anche con la clinica, considerando che in Libano il sistema sanitario è molto privatizzato, quindi di difficile accesso. Dopo l'attacco di Israele, Nation Station ha ricominciato a distribuire pasti e beni di necessità.\r\nIn Libano la situazione è degenerata nelle ultime due settimane. Israele, dopo l'attacco a Hezbollah, ha iniziato a bombardare il sud del libano, la valle della Bekaa, il confine con la Siria e Beirut sud, che è uno dei quartieri in cui Hezbollah è più presente. Mentre questi sono quartieri presi abitualmente di mira dai bombardamenti israeliani, Israele ha iniziato a bombardare quartieri in cui Hezbollah non è radicato, quindi anche quartieri cristiani o a maggioranza sunnita, come i quartieri di Bashura, Basra e Kola, dove però ritenevano che ci fossero dei leader di Hezbollah o target militari nascosti. La logica israeliana è che un target vale dieci vite civili. Queste zone son già state colpite 3 volte, è un'anomalia per Israele. \r\nIsraele sta bombardando immense parti dell'area cittadina e a sud di Beirut, e dovunque in Libano. La propaganda di Israele, che racconta di star bombardando solo Hezbollah è puramente mediatica, non vera, dovunque ci sono bombardamenti e attacchi.\r\n\r\nNe parliamo ai microfoni dell'info di radio Black Out con Mazen, parte di Nation Station, da Beirut:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/NATION-STATION.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer sostenere Nation Station puoi donare attraverso le raccolte dal basso diffuse negli spazi autogestiti a Torino o puoi donare su:https://www.gofundme.com/f/a-beirut-ngo-distribute-food-meds-to-displaced-lebanese?lang=en_GB&utm_campaign=fp_sharesheet&utm_medium=customer&utm_source=copy_link\r\n\r\nla pagina ig per rimanere aggiornat: https://www.instagram.com/nationstation__/\r\n\r\n ","16 Ottobre 2024","2024-10-16 16:28:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Screenshot-2024-10-16-161509-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"215\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Screenshot-2024-10-16-161509-300x215.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Screenshot-2024-10-16-161509-300x215.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Screenshot-2024-10-16-161509-768x551.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Screenshot-2024-10-16-161509.jpg 790w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Nation Station - attivismo in Libano e lotta alla propaganda e agli attacchi israeliani",1729096128,[168,169,69],"http://radioblackout.org/tag/nation-station/","http://radioblackout.org/tag/stopbombing/",[171,172,15],"#nation station","#stopbombing",{"post_content":174,"post_title":178,"tags":181},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":177},[74],"la clinica, considerando che in \u003Cmark>Libano\u003C/mark> il sistema sanitario è molto","Nation Station si trova ad Achrafieh, vicino al centro storico di Beirut ed è un'associazione comunitaria creatasi in maniera spontanea e dal basso dopo l'esplosione al porto di Beirut nell'agosto 2020. 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La comunità internazionale rimane in sordina, nonostante le esplosioni dei cercapersone della scorsa settimana siano stati un esempio evidente di terrorismo di Stato da parte di Israele che paventa un'invasione via terra per tentare di fare leva su un intervento massiccio da parte degli USA.\r\n\r\nAbbiamo intervistato la professoressa Rosita Di Peri, politologa specializzata sui territori del Medio Oriente per analizzare la situazione e decostruire la falsa narrazione imposta dai media mainstream.\r\n\r\nCome sottolinea la docente dell'Università degli Studi di Torino, ci sono presupposti che indicano la volontà di Israele di entrare in Libano con lo scopo di creare una zona cuscinetto in Medio Oriente nelle zone interessate dai diversi fronti aperti.\r\nAd oggi questo obiettivo viene portato avanti attraverso attacchi di natura terroristica giustificati dalla volontà di eliminare la resistenza armata di Hezbollah, come nel caso delle esplosioni. E' interessante l'analisi che viene portata rispetto al ruolo di Hezbollah nella società libanese, in merito alla sua natura politica, in quanto organizzazione articolata su diversi ambiti che non riguardano soltanto l'aspetto militare ma che comprendono una serie di apparati sociali che lavorano per garantire servizi e infrastrutture alla popolazione. Vi è una differenza sostanziale tra Hezbollah e Israele in quanto i primi puntano a colpire obiettivi militari, come dimostra l’attacco missilistico compiuto dal gruppo libanese verso la sede del Mossad, il modus operandi di Israele spesso colpisce zone considerate \"sicure\". Infatti, ad oggi si contano più di 100 mila sfollati interni in Libano.\r\n\r\nLa complessità e la molteplicità di interessi nell'area, dall'Iran agli altri Paesi dell'Asse della Resistenza, la posizione volutamente ambigua degli USA in attesa delle presidenziali, implicano una riflessione che guardi alla situazione in ottica globale e senza scorciatoie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Libano-di-Peri-2024_09_26_2024.09.26-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","26 Settembre 2024","2024-09-26 19:34:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"171\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2-300x171.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2-300x171.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2-1024x584.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2-768x438.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2.jpeg 1217w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Libano: il copione di Israele si ripete.",1727379288,[122,123,213,68,69,214],"http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/",[30,24,56,18,15,216],"linformazione-di-blackout",{"post_content":218,"post_title":222,"tags":225},{"matched_tokens":219,"snippet":220,"value":221},[74],"In \u003Cmark>Libano\u003C/mark> continua l'attacco da parte di","In \u003Cmark>Libano\u003C/mark> continua l'attacco da parte di Israele che ha adottato la stessa narrazione impiegata per \"giustificare\" agli occhi della comunità internazionale il genocidio nella Striscia di Gaza, la retorica secondo cui l'offensiva avrebbe l'obiettivo di colpire i membri delle organizzazioni di Hezbollah per estirpare il \"terrorismo\". 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Infatti, ad oggi si contano più di 100 mila sfollati interni in \u003Cmark>Libano\u003C/mark>.\r\n\r\nLa complessità e la molteplicità di interessi nell'area, dall'Iran agli altri Paesi dell'Asse della Resistenza, la posizione volutamente ambigua degli USA in attesa delle presidenziali, implicano una riflessione che guardi alla situazione in ottica globale e senza scorciatoie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Libano-di-Peri-2024_09_26_2024.09.26-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":223,"snippet":224,"value":224},[74],"\u003Cmark>Libano\u003C/mark>: il copione di Israele si ripete.",[226,228,230,232,234,236],{"matched_tokens":227,"snippet":30},[],{"matched_tokens":229,"snippet":24},[],{"matched_tokens":231,"snippet":56},[],{"matched_tokens":233,"snippet":18},[],{"matched_tokens":235,"snippet":87},[15],{"matched_tokens":237,"snippet":216},[],[239,245,247],{"field":41,"indices":240,"matched_tokens":242,"snippets":244},[241],4,[243],[15],[87],{"field":96,"matched_tokens":246,"snippet":224,"value":224},[74],{"field":99,"matched_tokens":248,"snippet":220,"value":221},[74],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":53,"score":106,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":53},{"document":251,"highlight":267,"highlights":284,"text_match":101,"text_match_info":294},{"cat_link":252,"category":253,"comment_count":53,"id":254,"is_sticky":53,"permalink":255,"post_author":56,"post_content":256,"post_date":257,"post_excerpt":59,"post_id":254,"post_modified":258,"post_thumbnail":259,"post_thumbnail_html":260,"post_title":261,"post_type":64,"sort_by_date":262,"tag_links":263,"tags":265},[50],[52],"92067","http://radioblackout.org/2024/09/libano-verso-unescalation-inarrestabile/","Negli ultimi giorni si sono intensificati gli attacchi al Libano. 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Nel nuovo orario dalle 11 alle 13. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n \r\n\r\n2017 11 17 anarres1\r\n\r\n2017 11 17 anarres2\r\n \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \r\n\r\nIl grande gioco tra Arabia Saudita, Iran e \u003Cmark>Libano\u003C/mark>. \r\nCon Lorenzo Coniglione, autore dell’articolo \"Medioriente. L’elefante nella stanza\"\r\n\r\n \r\n\r\nLivorno. Dopo l’alluvione le analisi indipendenti delle abitazioni dell’area di Stagno, dove c’è la raffineria ENI, rivelano un grave inquinamento ambientale. Domani un corteo porterà in piazza le ragioni di chi si batte per la tutela della salute e dell’ambiente. \r\nNe abbiamo parlato con Dario, un compagno che ha collaborato alla stesura del documento. \r\n\r\n \r\n\r\nLa tragica farsa dei diritti umani. 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L’episodio più grave si è verificato a Sadriya, una zona abitata per lo più da sciiti, dove l’autobomba è esplosa nei pressi di un mercato popolare.\r\nIn Iraq l’ultima ondata di attentati e violenze era coincisa domenica con la festività religiosa dell’Ashura. In un solo giorno erano state uccise più di 40 persone. Secondo la Missione di assistenza dell’Onu in Iraq (Unami), dall’inizio dell’anno le vittime della guerra civile non dichiarata che continua a scuotere il paese sono state 5700.\r\nA pochi mesi dalle elezioni legislative, in programma ad aprile, il governo dello sciita Nouri Al Maliki ha fatto incarcerare nella regione di Baghdad numerosi attivisti sunniti, accusati di appartenere a gruppi affiliati ad Al Qaida.\r\n\r\nLa grande partita mediorientale si gioca anche sulla pelle delle tante persone che vengono tritate in un infinito stillicidio di morti.\r\n\r\nIl quadro delle alleanze sta subendo alcuni mutamenti inediti, che segnalano il riposizionamento dei maggiori attori sulla scena.\r\nLe relazioni tra Stati Uniti e Israele sono al minimo storico, persino peggiori del 1982, quando Israele attaccò ed invase il \u003Cmark>Libano\u003C/mark> meridionale contro la volontà del potente alleato.\r\nIsraele sta facendo di tutto per inceppare il processo di pace tra Iran e Stati Uniti, che invece sta faticosamente andando avanti.\r\nGli Stati Uniti stanno cercando di ridefinire la propria posizione nell'area, smarcandosi progressivamente dall'ingombrante alleanza con i sauditi. Non è certo casuale che l'ammnistrazione Obama abbia annunciato un programma energetico che dovrebbe portare gli Stati Uniti ad una sostanziale autosufficienza nell'approvigionamento degli idrocarburi, che sarebbe limitata all'area del Nafta, la zona di libero scambio tra gli stessi Stati Uniti, il Canada e il Messico.\r\nLa decadenza dal ruolo di potenza mondiale assoluta e l'affermarsi di una stagione caratterizzata di un'estesa multipolarità spinge gli Stati Uniti ad evitare la contrapposizione secca con l'Iran, che oggi, grazie ad Hezbollah in \u003Cmark>Libano\u003C/mark> e alla situazione favorevole in Iraq, è molto più forte che in passato. Era dai tempi di Ciro il Grande che i persiani non avevano uno sbocco agevole sul Mediterraneo.\r\nNell'area lo scontro, che è anche confessionale, tra le aree a prevalenza shiita e quelle sunnite si sta intensificando. Ne sono il segno tangibile i morti di Beirut e Baghdad della scorsa settimana.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2013 11 22 stefanone \u003Cmark>libano\u003C/mark>\r\n\r\n ",[651,653,655,657,659],{"matched_tokens":652,"snippet":386,"value":386},[],{"matched_tokens":654,"snippet":33,"value":33},[],{"matched_tokens":656,"snippet":643,"value":643},[],{"matched_tokens":658,"snippet":87,"value":87},[15],{"matched_tokens":660,"snippet":644,"value":644},[],[662,668],{"field":41,"indices":663,"matched_tokens":664,"snippets":666,"values":667},[105],[665],[15],[87],[87],{"field":99,"matched_tokens":669,"snippet":648,"value":649},[74],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":53,"score":627,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":53},{"document":672,"highlight":692,"highlights":714,"text_match":101,"text_match_info":723},{"comment_count":53,"id":673,"is_sticky":53,"permalink":674,"podcastfilter":675,"post_author":357,"post_content":676,"post_date":677,"post_excerpt":678,"post_id":673,"post_modified":679,"post_thumbnail":680,"post_title":681,"post_type":412,"sort_by_date":682,"tag_links":683,"tags":689},"9235","http://radioblackout.org/podcast/la-battaglia-dellinformazione-e-la-crisi-siriana/",[],"La guerra civile in Siria, che pure costa la vita a migliaia di persone, ha anche un risvolto mediatico, che conferma l'importanza dell'informazione nella determinazione o fin'anche nella costruzione a tavolino di narrazioni utili ai propri fini politici.\r\nCome non ricordare i cadaveri dei torturati della polizia segreta del dittatore Nicolae Ceausescu esibiti a prova della ferocia del regime e della legittimità della rivolta popolare.\r\nCeausescu era indubbiamente un macellaio, la cui fama in repressione e orrori non era certo usurpata, tuttavia resta il fatto che l'ansia mediatica di \"mostrare\" la fisicità dell'orrore finì con il mettere in scena i cadaveri prelevati da un ospedale dopo l'autopsia.\r\nNel caso della crisi siriana non vi sono dubbi sul rango di macellaio di Assad, nondimeno le notizie diffuse su alcuni massacri paiono del tutto improbabili. Il segno del bisogno di dare giustificazione ad un possibile intervento armato da parte dei soliti gendarmi mondiali autonominati.\r\n\r\nLa partita che vede al centro la Siria ha come protagonisti i sauditi e, non ultimi, i francesi. Sull'altro fronte troviamo la Russia di Putin, poco disponibile a cedere il proprio avamposto nel mediterraneo, come dimostra la recente notizia dell'arrivo di nuove navi da guerra nella base russa di Tartus in Siria.\r\nPiù prudente l'atteggiamento di Israele, per il quale la Siria della famiglia Assad, alauiti del laico partito Baas, la versione siriana dell'iracheno Baath, è stata per lunghi anni un buon \"nemico\". Sebbene il conflitto per le alture del Golan e per il controllo delle risorse idriche non sia sia mai chiuso dalla guerra dei sei giorni, tuttavia la Siria non ha mai spinto troppo per rompere la tregua degli ultimi 40 anni.\r\nLa crisi siriana trascina inevitabilmente con se anche il Libano, paese nel quale la Siria ha esercitato una fortissima pressione.\r\n\r\nSulle prospettive di un intervento armato in Siria abbiamo discusso con Stefano Capello, autore, tra gli altri, de \"Oltre il giardino\".\r\n\r\nAscolta l'intervento di Stefano: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/2012-06-09-stefano-capello-siria.mp3|titles=2012 06 09 stefano capello siria]\r\n\r\nscarica l'audio","20 Giugno 2012","La guerra civile in Siria, che pure costa la vita a migliaia di persone, ha anche un risvolto mediatico, che conferma l'importanza dell'informazione nella determinazione o fin'anche nella costruzione a tavolino di narrazioni utili ai propri fini politici.\r\nCome non ricordare i cadaveri dei torturati della polizia segreta del dittatore Nicolae Ceausescu esibiti a prova della ferocia del regime e della legittimità della rivolta popolare.\r\nCeausescu era indubbiamente un macellaio, la cui fama in repressione e orrori non era certo usurpata, tuttavia resta il fatto che l'ansia mediatica di \"mostrare\" la fisicità dell'orrore finì con il mettere in scena i cadaveri prelevati da un ospedale dopo l'autopsia.\r\nNel caso della crisi siriana non vi sono dubbi sul rango di macellaio di Assad, nondimeno le notizie diffuse su alcuni massacri paiono del tutto improbabili. 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I video che accompagnavano le segnalazioni mostravano due di loro sdraiati, privi di sensi, sulla neve. Abbiamo chiamato il numero di emergenza 112 numerose volte, chiedendo assistenza immediata. Allo stesso tempo ci siamo mossi per cercare di raggiungere i ragazzini ben sapendo per esperienza che la polizia di frontiera è solita omettere il soccorso dei migranti o respingerli in Turchia». Dopo essere stati fermati e minacciati più volte dalla polizia bulgara racconta Simone «Alla fine quando li abbiamo raggiunti i ragazzi erano già morti. Potevano essere salvati, accanto ai corpi c’erano impronte degli scarponi della polizia e i cadaveri erano visibili dal sentiero». Sulle risposte delle autorità sembrano esserci due sole spiegazioni possibili: o hanno visto e abbandonato le persone moribonde dopo averle trovate, oppure non hanno mai raggiunto le loro posizioni, pur avendo chiare indicazioni. Distinte impronte di stivali militari sulla neve intorno a uno dei corpi – poi cancellate quando la polizia di frontiera ha dovuto recuperare il corpo – suggeriscono che degli agenti erano presenti nelle ore precedenti, ma non hanno soccorso la persona, forse quando poteva ancora essere salvata.\r\n\r\n\r\nLe politiche migratorie europee stanno trasformando le frontiere di terra e di mare in veri e propri tritacarne autorizzati, che mettono le persone in pericolo e poi ne omettono il soccorso, rendendosi di fatto dirette responsabili della loro morte. Queste politiche hanno ucciso Ali, Samir e Yasser, così come decine di migliaia di individui alle frontiere europee negli ultimi vent’anni, e ne uccideranno molti altri se non verranno fermate. Non sono fallimenti delle politiche, ma le politiche stesse. Come premio per tutto ciò, alla Bulgaria è stato appena concesso l’accesso all’area Schengen.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/SIMONE-ROTTE-BALCANICHE-BASIONI-16012025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Lorenzo Forlani ,giornalista e analista freelance che vive a Beirut ,parliamo delle prospettive politiche libanesi dopo l'elezione del presidente della repubblica il generale ex capo dell'esercito Joseph Aoun e la designazione del primo ministro Nawaf Salam ,ex presidente della Corte Internazionale di Giustizia delle Nazione Unite. Entrambi uomini di riconosciuta esperienza politica ,le nomine sono frutto di una mediazione con la volontà di Hezbollah ,che sia pur ridimensionato dal punto di vista militare dall'offensiva sionista e la perdita del corridoio siriano,ha ancora un notevole potere d'interdizione negli equilibri politici libanesi. Le nomine sono frutto anche della rinnovata influenza delle forze filoisraeliane e dell'ingerenza americana ,un Libano indebolito ulteriormente in cui le forze reazionarie acarezzassero il malsano progetto di isolare la comunità scita esasperando la frammnetazione etnico confessionale ,farebbe comodo ad Israele che vorrebe trasferire nel paese dei cedri il modello applicato in Cisgiordania . La perdita di Nasrallah ,sostituito dal poco carismatico Quassem ,depaupera dal punto di vista politico Hezbollah ,costringendolo a rivedere la sua proiezione regionale concentrandosi sugli equilibri interni . Gli enormi costi della ricostruzione e il finanziamento dell'esercito condizioneranno la politica libanese sempre più dipendente da attori esterni.La crisi economica e di senso che sta attraversando il paese ,soprattutto dopo l'esplosione nel porto di Beirut, costringe il Libano a ripensarsi oltre il consociativismo confessionale e a fare i conti con la mancata riconciliazione nazionale dopo la guerra civile durata dal 1975 al 1990.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/FORLANI-LIBANO-BASTIONI-16012025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Sara De Simone ,analista dell'ISPI , parliamo della guerra in Sudan dopo la conquista da parte dell'esercito di Burham della città di Wad Madani ,capitale dello stato di El Gezir ed importante nodo strategico di comunicazione a 200km dalla capitale. Si susseguono notizie di torture ed uccisioni extragiudiziarie contro le comunità accusate di collaborare con le RSF ,gli Stati Uniti hanno adottato delle sanzioni contro il leader delle Forze di Supporto Rapido Hemmeti ma anche contro sette imprese emiratine accusate di essere coinvolte in operazioni finanziarie con le RSF. Successivamente gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni al leader sudanese e capo dell’esercito Al Bhuram, accusandolo di aver scelto la via della guerra invece della negoziazione per porre fine al conflitto che ha causato decine di migliaia di morti e milioni di sfollati. Il Dipartimento del Tesoro statunitense ha dichiarato che sotto la guida di Al Burham, l’esercito sudanese ha adottato tattiche belliche che includono bombardamenti indiscriminati di infrastrutture civili, attacchi a scuole, mercati e ospedali, oltre a esecuzioni extragiudiziali. Questo equilibrismo sanzionatorio ha come scopo quello di segnalare la continua violazione di diritti umani da parte di entrambi gli schieramenti in una guerra brutale che non risparmia i civili e che ha provocato quasi 12 milioni di profughi e una crisi alimentari fra le più gravi del mondo .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/SARA-DE-SIMONE-SUDAN.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","20 Gennaio 2025","2025-01-20 15:32:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 16/01/2025-AL CONFINE BULGARO DELLA FORTEZZA EUROPA CONTINUA LA STRAGE DI MIGRANTI- LIBANO, ISRAELE E STATI UNITI PUNTANO ALLA DESTABILIZZAZIONE CERCANDO DI EMARGINARE HEZBOLLAH-SUDAN, L'ESERCITO CONQUISTA POSIZIONI MENTRE LA GUERRA NON SI FERMA.",1737387136,[737],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[381],{"post_content":740,"post_title":744},{"matched_tokens":741,"snippet":742,"value":743},[74],"filoisraeliane e dell'ingerenza americana ,un \u003Cmark>Libano\u003C/mark> indebolito ulteriormente in cui le","Simone del collettivo \"Rotte balcaniche\" ci racconta la terribile esperienza vissuta al confine tra Bulgaria e Turchia.E' stato arrestato il 21 dicembre insieme a due compagne per aver soccorso dei migranti nel sud-est della Bulgaria, subendo un trattamento brutale da parte della polizia bulgara che si è di fatto rifiutata d'intervenire a soccorso dei migranti in difficoltà.\r\n\r\nRacconta Simone «Ci sono arrivate segnalazioni di tre minorenni soli e a rischio immediato di morte, probabilmente per ipotermia, vicino alla città di Burgas, nel sud-est della Bulgaria. 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