","Cogliere l'occasione. Sul blocco di una deportazione a Malpensa","post",1711381597,[68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/contro-la-macchina-delle-espulsioni/","http://radioblackout.org/tag/fuoco-ai-cpr/","http://radioblackout.org/tag/liberta/","http://radioblackout.org/tag/malpensa/",[73,74,75,76],"contro la macchina delle espulsioni","fuoco ai CPR","libertà","Malpensa",{"post_content":78,"tags":82},{"matched_tokens":79,"snippet":80,"value":81},[75],"la propria tensione verso la \u003Cmark>libertà\u003C/mark> nonostante il cappio sempre più","Attualmente lo Stato italiano utilizza una geometria di governo variabile nei confronti della popolazione migrante. Apertura strumentale verso i cittadini ucraini, sanatoria tramite i \"flussi\" per le braccia messe a profitto dai padroni, guerra pervasiva contro tutti coloro che non hanno i giusti documenti in tasca, spinti per decreto verso condizioni di precarietà, sfruttamento, detenzione e deportabilità quotidiana. Nata nel 1998 con la legge Turco-Napolitano e per i primi dieci anni gestita dalla Croce Rossa, la macchina della detenzione amministrativa e delle espulsioni è uno dei dispositivi centrali di questo governo a geometrie variabili, con una crescente commistione tra pubblico e privato, tanto che ormai multinazionali come Serco, colosso britannico dell’industria detentiva, hanno il monopolio del settore.\r\n\r\nSuccede però, talvolta, che qualcuno si metta di traverso, così da incepparla questa macchina. Una frattura, una possibilità, si incunea così nel presente asfittico. Ce lo insegna chi, tutti i giorni, dentro alle prigioni, si ribella individualmente e collettivamente, lottando, bruciando la propria gabbia e a volte riuscendo a fuggire, agendo direttamente la propria tensione verso la \u003Cmark>libertà\u003C/mark> nonostante il cappio sempre più stretto del controllo e della repressione.\r\n\r\nAltre occasioni si creano, fuori, quando qualcuno decide, con uno slancio di coraggio, di non arrendersi all'ineluttabilità della guerra. Così, spingendo un maniglione antipanico e facendo affidamento sulle proprie gambe, succede qualcosa di stra-ordinario: la rappresentazione del Moloch statale va in frantumi, la sicurezza del principale snodo aeroportuale italiano viene bucata, una deportazione viene bloccata.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con i quattro compagni arrestati mercoledì, oggi ospiti in regia.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/malpenza-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[83,85,87,90],{"matched_tokens":84,"snippet":73},[],{"matched_tokens":86,"snippet":74},[],{"matched_tokens":88,"snippet":89},[75],"\u003Cmark>libertà\u003C/mark>",{"matched_tokens":91,"snippet":76},[],[93,99],{"field":41,"indices":94,"matched_tokens":96,"snippets":98},[95],2,[97],[75],[89],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":80,"value":81},"post_content",[75],578730123365712000,{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":95,"num_tokens_dropped":55,"score":106,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":55},"1108091339008",13,"578730123365711978",1,{"document":109,"highlight":129,"highlights":143,"text_match":102,"text_match_info":151},{"cat_link":110,"category":111,"comment_count":55,"id":112,"is_sticky":55,"permalink":113,"post_author":27,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":60,"post_id":112,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_thumbnail_html":118,"post_title":119,"post_type":65,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":125},[51],[54],"27224","http://radioblackout.org/2015/01/la-liberte-di-parigi-vista-dalla-palestina/","Naji Al Ali era un artista palestinese che disegnò un bambino divenuto molto famoso, Handala, raffigurato sempre di spalle perché non d'accordo con l'occupazione israeliana e che mostrerà il suo volto solo quando la Palestina sarà liberata.\r\n\r\nNaji Al Ali fu ucciso a Londra il 29 agosto 1987 da un colpo di arma da fuoco e il suo assassino non fu mai identificato. Si sa solo che il Mossad era al corrente del piano della sua uccisione e i suoi disegni erano odiati sia in Israele che in altri paesi. Questa mattina siamo partite da questa vicenda per chiedere al giornalista del Manifesto Michele Giorgio, corrispondente da Gerusalemme, di aiutarci a capire come gli attentati di Parigi, nel cuore dell'\"Occidente\" e la grande manifestazione di ieri per \"la democrazia e la libertà di espressione\" possano essere visti da Gaza e dai territori palestinesi in questo momento.\r\n\r\nAscolta il contributo\r\n\r\nmichele\r\n\r\n \r\n\r\n ","12 Gennaio 2015","2015-01-15 13:34:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/naji-alali-aqlam-200x110.gif","\u003Cimg width=\"300\" height=\"210\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/naji-alali-aqlam-300x210.gif\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","La liberté di Parigi vista dalla Palestina",1421089705,[122,70,123,124],"http://radioblackout.org/tag/charlie-hebdo/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/parigi/",[126,75,127,128],"Charlie Hebdo","palestina","parigi",{"post_content":130,"tags":134},{"matched_tokens":131,"snippet":132,"value":133},[75],"per \"la democrazia e la \u003Cmark>libertà\u003C/mark> di espressione\" possano essere visti","Naji Al Ali era un artista palestinese che disegnò un bambino divenuto molto famoso, Handala, raffigurato sempre di spalle perché non d'accordo con l'occupazione israeliana e che mostrerà il suo volto solo quando la Palestina sarà liberata.\r\n\r\nNaji Al Ali fu ucciso a Londra il 29 agosto 1987 da un colpo di arma da fuoco e il suo assassino non fu mai identificato. 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Il movimento NO TAV ha dato un'altra prova di tutta la sua forza, generosità e composizione. Una marea umana colorata, allegra, camminante - dai sentieri della Val Susa alle strade della città - ha contagiato passo dopo passo una Torino aperta, ribelle e partecipe. Il contagio è stato collettivo e continuo fino all'arrivo in piazza Castello dove molti e molte hanno parlato e condiviso ancora una volta le ragioni della lotta e la vicinanza a chi è in prigione da mesi con un'accusa assurda o a chi sta affrontando da anni processi, restrizioni, denunce continue. Ma non sarà di certo il carcere, la magistratura asservita e paranoica, i blindati e le reti a fermare chi lotta, giorno dopo giorno, anno dopo anno, contro il progetto indecente del TAV.\r\n\r\nDi seguito potete ascoltare la lettera della mamma di Mattia, letta al termine del corteo, e alcune riflessione sulla giornata che abbiamo fatto insieme a Danilo.\r\n\r\nmamma mattia\r\n\r\ndanilo tutto","12 Maggio 2014","2014-05-19 11:25:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/10maggio-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"271\" height=\"186\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/10maggio.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Un'altra grande giornata NO TAV",1399897918,[166,167,70,168],"http://radioblackout.org/tag/10-maggio/","http://radioblackout.org/tag/arresti-no-tav/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/",[170,171,75,21],"10 maggio","arresti no tav",{"post_content":173,"tags":177},{"matched_tokens":174,"snippet":175,"value":176},[75],"stesso determinato nel chiedere la \u003Cmark>libertà\u003C/mark> di Chiara, Mattia, Claudio e","Il 10 maggio lungo le strade di una Torino blindata oltre ogni immaginazione, tra centinaia e centinaia di agenti e decine di blindati, hanno sfilato migliaia e migliaia di persone in modo festoso e allo stesso determinato nel chiedere la \u003Cmark>libertà\u003C/mark> di Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò. 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Lunedì scorso sono stati arrestati ilrappresentante di Reporters Sans Frontières in Turchia, Erol Önderoglu, la docente universitaria e presidente della Fondazione dei Diritti dell'Uomo (Tihv) Sebnem Korur Fincanci e dello scrittore Ahmet Nesin. Per tutti l'accusa è di propaganda terroristica. I tre hanno partecipato, lo scorso mese, ad una campagna di solidarietà con il quotidiano filo-curdo Ozgur Gundem.\r\n\r\nIn maggio, Önderoglu, Nesin e Fincanci avevano simbolicamente assunto la direzione del giornale, da anni nel mirino delle autorità.\r\nIniziativa che aveva determinato l'avvio del procedimento giudiziario a loro carico. Raggiunto telefonicamente poco prima dell'udienza, Önderoglu ha raccontato: \"Il pubblico ministero che ci ha interrogato ha chiesto la nostra incriminazione e il nostro arresto per propaganda terroristica\" a favore del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).\r\n\r\nA Erol Önderoglu, rappresentante di Rsf in Turchia dal 1996, e ai due intellettuali, la corte ha contestato in particolare tre articoli dedicati alla lotta intestina in corso tra diverse componenti delle forze di sicurezza del Paese e alle operazioni di guerra contro le città che hanno dichiarato l'autonomia nel Bakur, la zona a maggioranza curda nel sud-est del paese.\r\n\r\nAll'esterno del tribunale di Istanbul, sfidando la repressione, c'erano un centinaio di sostenitori.\r\n\r\nÖnderoglu, Nesin e Fincanci vanno ad aggiungersi alla lunga lista dei giornalisti, degli scrittori e degli intellettuali perseguiti dalla magistratura turca in osservanza di una legge antiterrorismo che calpesta apertamente la libertà d'espressione e colpisce in particolare la stampa scomoda per il presidente Recep Tayyp Erdogan. Nell'ambito dell'accordo sull'accoglienza in Turchia dei profughi siriani accampati nelle isole greche, la Ue ha chiesto ad Ankara di rivedere quella legge per adeguarla agli standard democratici richiesti a un Paese che ambisce a entrare nell'Unione e che , nell'immediato, punta a far viaggiare i suoi cittadini in Europa senza dover richiedere un visto. Ma Erdogan non perde occasione per dire che quella legge non si tocca.\r\n\r\nNella classifica sulla libertà di stampa per il 2016 stilata da Reporters Sans Frontières, la Turchia occupa la 151ma posizione sui 180 Paesi presi in considerazione. La Turchia, legge dopo legge, è diventata un regime islamo-conservatore. Il partito Akp di Erdogan, al potere dal 2002 punta ad una riforma costituzionale in senso presidenzialista.\r\nSi moltiplicano le misure per tacitare ed imprigionare otgni forma di opposizione accusata di sostenere il PKK, che è considerato un organizzazione terrorista. 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Si tratta delle azioni antifasciste organizzate per contrapporsi alla giornata dell'Onore, una celebrazione che vede nazisti di tutta Europa convergere ogni anno nella capitale ungherese per celebrare l'ultima resistenza delle SS contro l'Armata rossa durante i combattimenti in Ungheria della seconda Guerra Mondiale. Diversi compagni e compagne italiani, tra cui Ilaria, Gabri e Gino, sono stati arrestati nel corso della vendetta dello Stato ungherese, che sostiene politicamente i neonazisti e ha fatto di tutto per perseguire chi si era opposto alla loro sfilata nel 2023.\r\n\r\nLa magistratura ungherese ha trovato terreno fertile in Germania, dove da anni è in corso una campagna repressiva che ha l'obiettivo di disarticolare le componenti più determinate del movimento antifascista tedesco: l'anno scorso Maja, arrestata in Germania, è stata portata in Ungheria durante un'estradizione lampo, e si trova da quasi un anno in condizioni detentive terrificanti - aggravate dall'assoluto disprezzo delle autorità ungheresi per la sua tutela di persona non binary - ed in isolamento. Rischia di 24 anni di carcere. Circa una decina di altri compagni e compagne tedeschi si trovavano fino a lunedì ancora latitanti; 7 di loro si sono adesso costituiti, dichiarando di voler di combattere apertamente, seppur dal carcere, contro la possibilità dell'estradizione e contro la criminalizzazione delle pratiche antifasciste. Il movimento antifascista tedesco dichiara che \"la decisione di consegnarsi non deve essere vista né come una debolezza da parte degli e delle imputati/e né come una capitolazione nei confronti delle autorità inquirenti. Si tratta piuttosto di un passo autodeterminato verso un nuovo capitolo di questo procedimento. Proprio come la clandestinità, anche la decisione di andare in prigione può essere politica - non di propria volontà, ma di propria scelta. Perché nella storia del movimento la galera è sempre stato un luogo di confronto, di lotta politica e sociale. Siamo solidali con tutti i nostri coimputati, sia in carcere che fuori. Vi auguriamo di essere forti per tutto ciò che ci aspetta. Così come le autorità non sono riuscite a toglierci la libertà o a metterci all'angolo negli ultimi due anni, non riusciranno a spezzare le nostre convinzioni, a dividerci o a metterci l'uno contro l'altro negli anni a venire. Siamo al fianco di tutti gli antifascisti che si impegnano per un mondo libero dall'oppressione, dallo sfruttamento e dalla violenza. Non lasciatevi scoraggiare.\"\r\n\r\nAi microfoni di Radio Blackout Lukas B., avvocato di una delle compagne arrestate lunedì. 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Il Black Panther diventa subito, al suo primo apparire, la minaccia numero uno alla tranquillità interna degli Stati Uniti e viene individuato come nemico interno contro cui governo, polizia, Fbi, Cia conducono una guerra senza quartiere, scatenando una repressione e una persecuzione senza precedenti.\r\n\r\nPer la rubrica \"Donne in arte\"...occhi di ghiaccio e calzamaglia nera, chignon biondo e carattere d'acciaio ... insieme dal 1962, ma quanti ricordano che Diabolik ed Eva Kant nascono dalla fantasia di due sorelle della borghesia milanese del boom economico? con il contributo di una nostra ascoltatrice, vi proponiamo una breve presentazione di Angela e Luciana Giussani, le creatrici del nero tascabile più famoso degli ultimi 50 anni e più!\r\n\r\nPer riascoltare la puntata, qui la prima parte\r\n\r\nil colpo della strega_26maggio2014_primaparte\r\n\r\ne qui la seconda\r\n\r\nil colpo della strega_26maggio2014_secondaparte",[420,422,424,426,428,430,432,434,436,438],{"matched_tokens":421,"snippet":405,"value":405},[],{"matched_tokens":423,"snippet":406,"value":406},[],{"matched_tokens":425,"snippet":407,"value":407},[],{"matched_tokens":427,"snippet":408,"value":408},[],{"matched_tokens":429,"snippet":409,"value":409},[],{"matched_tokens":431,"snippet":410,"value":410},[],{"matched_tokens":433,"snippet":411,"value":411},[],{"matched_tokens":435,"snippet":412,"value":412},[],{"matched_tokens":437,"snippet":89,"value":89},[75],{"matched_tokens":439,"snippet":413,"value":413},[],[441,443],{"field":100,"matched_tokens":442,"snippet":417,"value":418},[75],{"field":41,"indices":444,"matched_tokens":446,"snippets":448,"values":449},[445],8,[447],[75],[89],[89],{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":95,"num_tokens_dropped":55,"score":106,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":55},{"document":452,"highlight":472,"highlights":484,"text_match":102,"text_match_info":492},{"comment_count":55,"id":453,"is_sticky":55,"permalink":454,"podcastfilter":455,"post_author":328,"post_content":456,"post_date":457,"post_excerpt":60,"post_id":453,"post_modified":458,"post_thumbnail":459,"post_title":460,"post_type":392,"sort_by_date":461,"tag_links":462,"tags":467},"12375","http://radioblackout.org/podcast/atene-10-000-in-corteo-liberati-gli-anarchici/",[328],"Nella mattinata del 12 gennaio si è svolta una grande manifestazione anarchica nel centro di Atene in difesa degli spazi occupati e per la liberazione dei compagni arrestati il mercoledì precedente dopo la rioccupazione di Villa Amalias e il nuovo sgombero dello squat.\r\nSul blog di anarres potete guardare un video che mostra l’imponenza della manifestazione e leggere alcuni comunicati.\r\n\r\nAscolta l'intervista di anarres a Georghios, un compagno del gruppo dei Comunisti Libertari di Atene, intervistato per radio Blackout il giorno prima della manifestazione: 2013 01 11 grecia gheorgo","14 Gennaio 2013","2018-10-17 23:00:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/01/atene-corteo-2013-01-12-200x110.jpg","Atene. 10.000 in corteo, liberati gli anarchici",1358162980,[463,464,465,466,70],"http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/arresti/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/grecia/",[468,469,470,471,75],"anarchici","arresti","corteo","grecia",{"tags":473},[474,476,478,480,482],{"matched_tokens":475,"snippet":468,"value":468},[],{"matched_tokens":477,"snippet":469,"value":469},[],{"matched_tokens":479,"snippet":470,"value":470},[],{"matched_tokens":481,"snippet":471,"value":471},[],{"matched_tokens":483,"snippet":89,"value":89},[75],[485],{"field":41,"indices":486,"matched_tokens":488,"snippets":490,"values":491},[487],4,[489],[75],[89],[89],{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":107,"num_tokens_dropped":55,"score":229,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":55},{"document":494,"highlight":511,"highlights":527,"text_match":276,"text_match_info":538},{"comment_count":55,"id":495,"is_sticky":55,"permalink":496,"podcastfilter":497,"post_author":27,"post_content":499,"post_date":500,"post_excerpt":60,"post_id":495,"post_modified":501,"post_thumbnail":502,"post_title":503,"post_type":392,"sort_by_date":504,"tag_links":505,"tags":508},"98204","http://radioblackout.org/podcast/liberta-di-ricerca-e-militarizzazione-del-sapere/",[498],"I Saperi Maledetti","Per il capitalismo, tutti i frutti dell’attività umana sono territorio di conquista.\r\nLa ricerca non fa eccezione: con il vento di guerra che soffia in Europa, la scienza e le università giocano un ruolo cruciale per la filiera bellica.\r\nÈ così che ricercator* e student* si ritrovano incatenati e ci raccontano, in questa puntata, di come la censura economica li costringe a stare al gioco del potere, passivi burattini del calcolo invece di scienziati forti del proprio spirito critico.\r\n\r\nPer questo motivo è necessario oggi più che mai rinvendicare a gran voce la LIBERTÀ DI RICERCA. 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A scuola di obbedienza\r\nLa Camera ha approvato in via definitiva il ddl Valditara sul voto in condotta.\r\nIl provvedimento prevede la bocciatura con il 5 in condotta e il ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle medie.\r\nPer quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. La condotta diventa uno spartiacque per gli studenti delle superiori, sottoposti ad un chiaro ricatto: o accettano di piegarsi, astenendosi da proteste e lotte o avranno un voto di maturità più basso. Infatti è prevista la decurtazione per chi ha meno di 9 di condotta.\r\nQuello di Valditara è un modello di scuola/caserma, dove l’obbedienza è il fulcro di un progetto educativo disciplinare.\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia Nesti\r\n\r\nTramandare il fuoco. Per un approccio libertario alla questione palestinese. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-26-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nMissioni militari all’estero tra gas, petrolio e uranio: il ruolo dell’ENI\r\nLa diplomazia in armi del governo per garantire i profitti della multinazionale petrolifera va dalla Libia al Sahel al Golfo di Guinea. Queste aree hanno un’importanza strategica per gli interessi dell’ENI, perché vi si trovano i maggiori produttori africani di gas e petrolio. L’obiettivo è la protezione delle piattaforme offshore e degli impianti di estrazione.\r\nL’ENI rappresenta oggi la punta di diamante del colonialismo italiano in Africa.\r\nLa bandiera con il cane a sei zampe dell'ENI sventola a fianco di quella tricolore in luoghi in cui la desertificazione e la predazione delle risorse macinano le vite di tanta parte di chi ci vive.\r\nAlla guerra neocoloniale per il controllo delle risorse energetiche si accompagna l’offensiva contro le persone in viaggio, per ricacciare i migranti nelle galere libiche, dove torture, stupri e omicidi sono fatti normali. Le migrazioni verso i paesi ricchi sono frutto della ferocia predatoria delle politiche neocoloniali.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti\r\n\r\nUna Barriera antifascista\r\nCome ogni anno ci siamo ritrovati alla lapide che ricorda Ilio Baroni, partigiano anarchico.\r\nOggi più che mai ritrovarci in quell’angolo di periferia, dove cadde combattendo Baroni, non è mero esercizio di memoria, ma occasione per intrecciare i fili delle lotte, perché il testimone lasciato da chi non c’è più è ora nelle nostre mani.\r\nIn un clima di guerra e revisionismo quello di quest’anno è stato un 25 aprile molto importante, un momento di raccolta della vasta comunità resistente di Barriera di Milano.\r\n\r\nAffondo del governo e della chiesa alla libertà delle donne\r\nCon un emendamento al decreto sui fondi del Pnrr, su cui ha posto e ottenuto la fiducia tre giorni fa, il governo ha previsto che nei consultori pubblici possano entrare associazioni nel terzo settore “che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”. Nel linguaggio della destra, ciò equivale alle associazioni antiabortiste, che sono già presenti nei consultori e nelle strutture sanitarie pubbliche, ma che con questo emendamento hanno ricevuto un’ulteriore legittimazione.\r\nAncora una volta la legge 194 dimostra di essere un dispositivo pensato per impedire la libertà delle donne.\r\n\r\n25 aprile ad Asti\r\nUn lungo corteo, aperto dallo striscione “Contro guerra, repressione e fascismo” ha attraversato Asti il 25 aprile.\r\nCe ne ha parlato Werther del CdL Felix\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nMercoledì 1 maggio\r\nore 9 piazza Vittorio \r\nSpezzone rosso e nero\r\nPace tra gli oppressi, guerra agli oppressori!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 \r\nContatti: \r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","1 Maggio 2024","2024-05-01 00:03:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/rosa-primo-maggio-02-200x110.jpg","Anarres del 26 aprile. 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Sono, queste, le direzioni in cui la società capitalista sta lanciando la produzione, lo spostamento e il consumo di cibo, base fondante di ogni sistema sociale ed ecologico. La tendenza a sradicare e allontanare sempre più dalla terra chi la terra la lavora ha effetti che si ripercuotono sull'intera società e sui territori, impedendo ogni tipo di relazione autonoma con le basi materiali per la vita.\r\n\r\nQui l'intervento completo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Terraelibertasirio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]","3 Aprile 2024","2024-04-03 21:28:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/agri401-200x110.jpg","Terra e libertà a rischio con l'agricoltura 4.0",1712179721,[],[],{"post_content":608,"post_title":612},{"matched_tokens":609,"snippet":610,"value":611},[309],"membro del collettivo Terra e \u003Cmark>Libertà\u003C/mark> di Rovereto svisceriamo le molteplici","Nel corso di un confronto con un membro del collettivo Terra e \u003Cmark>Libertà\u003C/mark> di Rovereto svisceriamo le molteplici questioni che ruotano attorno alla cosiddetta agricoltura 4.0, ovvero il risultato della crescente digitalizzazione e tecnologizzazione dell'agricoltura. 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