","«Illegittimo respingere rifugiati», una sentenza che fa giurisprudenza","post",1575596520,[65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/asgi/","http://radioblackout.org/tag/libici/","http://radioblackout.org/tag/migrazioni/","http://radioblackout.org/tag/no-border/","http://radioblackout.org/tag/respingimenti/","http://radioblackout.org/tag/rifugiati/",[72,73,74,75,76,77],"asgi","libici","migrazioni","no border","respingimenti","rifugiati",{"tags":79},[80,82,85,87,89,91],{"matched_tokens":81,"snippet":72},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[73],"\u003Cmark>libici\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":74},[],{"matched_tokens":88,"snippet":75},[],{"matched_tokens":90,"snippet":76},[],{"matched_tokens":92,"snippet":77},[],[94],{"field":39,"indices":95,"matched_tokens":97,"snippets":99},[96],1,[98],[73],[84],578730123365712000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":51,"score":104,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":51},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":106,"highlight":125,"highlights":133,"text_match":140,"text_match_info":141},{"cat_link":107,"category":108,"comment_count":51,"id":109,"is_sticky":51,"permalink":110,"post_author":54,"post_content":111,"post_date":112,"post_excerpt":57,"post_id":109,"post_modified":113,"post_thumbnail":57,"post_thumbnail_html":57,"post_title":114,"post_type":62,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":122},[48],[50],"20486","http://radioblackout.org/2014/01/immigrazione-litalia-addestra-i-militari-libici/","Ieri i principali quotidiani davano ampio spazio alla testimonianza dell'unica superstite della strage di Lampedusa, una ragazza eritrea, che testimoniando contro uno degli mercanti di carne umana sotto processo nel nostro paese, ha raccontato le botte, gli stupri continui, i ricatti, gli omicidi che avevano segnato la sua vita di ragazza all'alba della vita e delle centinaia di altri profughi incappati nel destino obbligato di chi fugge guerre e persecuzioni, attraversando il deserto ed il mare.\r\nLe pagine dei giornali trasudavano commozione, sdegno, solidarietà umana. Da settimane persino le istituzioni paiono voler cambiare rotta, eliminare il reato di clandestinità, ridurre la detenzione nei CIE, fors'anche spezzare il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro. Sinora però il governo non è andato al di là delle chiacchiere.\r\nI fatti, di ben altro segno, non trovano alcuno spazio nei media.\r\nA fine novembre il governo Letta ha stipulato un nuovo accordo con la Libia per il controllo congiunto delle frontiere: droni italiani nel sud della Libia, militari libici e bordo delle unità della marina militare impegnate nell’operazione Mare Nostrum.\r\nMa non solo. E' cominciato a Cassino l'addestramento dei militari libici che verranno impiegati nella repressione dell'immigrazione clandestina. Letta come Berlusconi, Alfano come Maroni nel 2009 decidono di esternalizzare la repressione, affidando ai libici il lavoro sporco di fermare, imprigionare, respingere profughi e migranti.\r\nLe storie come quella di F., la diciottenne eritrea, picchiata, stuprata, venduta e scampata per un pelo al Mare Nostrum, non le racconterà più nessuno. La sabbia sarà il sudario che coprirà ogni cosa.\r\nDi questo non troverete traccia sui principali organi di informazione, ma solo su blog e siti di nicchia.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, autore di un articolo, che riportiamo sotto integralmente.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nitalia-libia\r\n\r\n \r\n\r\nÈ già in Italia il primo contingente di militari libici che sarà addestrato principalmente in funzione di vigilanza e contrasto dei flussi migratori. Si tratta di 340 uomini che svolgeranno a Cassino (Fr), presso l’80° Reggimento addestramento volontari dell’Esercito italiano, un ciclo addestrativo di 14 settimane. L’attività è frutto dell’Accordo di cooperazione bilaterale tra Italia e Libia nel settore della Difesa, firmato a Roma il 28 maggio 2012. Secondo il portavoce del Ministero della difesa italiano, i cicli addestrativi prevedono la “formazione in Italia di più gruppi, scaglionati nel tempo, provenienti dalle regioni di Tripolitania, Cirenaica e Fezzan”. Il programma addestrativo a cura del personale misto di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri, è inoltre parte delle iniziative di “ricostruzione” delle forze armate e di sicurezza libiche, decise in occasione del vertice G8 tenutosi a Lough Erne (Irlanda del Nord), nel giugno 2013. Nello specifico, Italia e Gran Bretagna si sono impegnate ad addestrare, ognuno, 2.000 militari libici all’anno; 6.000 militari saranno addestrati dagli Stati Uniti, mentre la Francia si occuperà della formazione delle forze di polizia.\r\n\r\n \r\n\r\nParte delle attività saranno realizzate direttamente in Libia da un team dell’Esercito integrato nella Missione Italiana in Libia (MIL), ufficialmente lanciata il 1° ottobre 2013 quale “evoluzione” dell’Operazione “Cyrene” che prese il via dopo la caduta del regime di Muammar Gheddafi. La MIL prevede infatti un sensibile aumento del numero del personale impiegato (sino a un centinaio di uomini) e delle finalità operative “La Missione Italiana in Libia ha lo scopo di organizzare, condurre e coordinare le attività addestrative, di assistenza e consulenza nel settore della Difesa”, ha spiegato il Capo di Stato Maggiore, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. “Si articola in una componente core interforze a carattere permanente, e in una componente ad hoc, costituita da mobile teams formativi, addestrativi e di supporto in base alle esigenze di volta in volta individuate dalle forze armate libiche”. Il salto strategico della nuova presenza italiana in Libia è sancito dalle risorse finanziarie messe in campo dal governo Letta: mentre nei primi nove mesi del 2013, “Cyrene” è costata 7,5 milioni di euro, nel trimestre ottobre-dicembre la missione MIL ha divorato oltre 5 milioni.\r\n\r\n \r\n\r\nLe prime significative attività addestrative in Libia hanno preso il via nel dicembre 2012, quando una ventina di ufficiali di polizia sono stati ammessi a un corso di 4 settimane organizzato dall’Arma dei carabinieri. Temi trattati: “gestione dell’ordine pubblico, tecniche di intervento operativo, check point, perquisizioni, ammanettamenti, maneggio e uso delle armi, primo soccorso, servizi di tutela e scorta, difesa personale, contrasto agli ordigni esplosivi improvvisati, ecc.”. Sono seguiti poi per tutto il 2013 altri corsi pianificati e gestiti da una training mission composta da ufficiali e sottufficiali della 2a Brigata Mobile dei carabinieri. L’Arma ha curato anche l’addestramento dei “battaglioni di ordine pubblico” libici e della Border Guard a cui è affidata la vigilanza dei confini e dei siti strategici nazionali. Una trentina di militari della neo-costituita guardia di frontiera sono stati invitati per un ciclo addestrativo di 10 settimane presso il Coespu (Centre of excellence for stability police units) di Vicenza, la scuola di formazione delle forze di polizia dei paesi africani e asiatici, di proprietà dei Carabinieri ma utilizzata pure da personale specializzato di Africom, il comando militare Usa per le operazioni in Africa. Un’altra trentina di ufficiali della Border Guard e della Gendarmeria libica hanno invece partecipato nella primavera 2013, presso la Scuola del Genio e del Comando logistico dell’Esercito di Velletri (Rm), a un corso sulle “tecniche di bonifica di ordigni esplosivi convenzionali” e a uno sulla “manutenzione” dei blindati da trasporto e combattimento “Puma”. Venti di questi velivoli prodotti dal consorzio Fiat Iveco-Oto Melara erano stati consegnati “a titolo gratuito” ai libici il 6 febbraio 2013, in occasione della visita a Tripoli dell’allora ministro della difesa, ammiraglio Di Paola. In quella data fu pure raggiunto un accordo di massima tra Italia e Libia sui futuri programmi di formazione dei reparti militari e delle forze di polizia e, come spiegato dallo stesso Di Paola, “di cooperazione, anche tecnologica, nelle attività di controllo dell’immigrazione clandestina, di supporto nazionale alla ricostruzione della componente navale, sorveglianza e controllo integrato delle frontiere”.\r\n\r\n \r\n\r\nNell’ottica del rafforzamento dei legami italo-libici , una delegazione della Marina del paese nordafricano è stata ospite nel luglio 2013 dell’Accademia Navale di Livorno, della stazione elicotteri della Marina di Luni e del Comando delle forze di contromisure mine (Comfordrag) di La Spezia. E a fine ottobre, le autorità di Tripoli hanno annunciato di voler rinnovare la collaborazione con Roma e l’industria Selex ES (Finmeccanica) per installare un sistema di sorveglianza radar e monitoraggio elettronico delle coste libiche e delle frontiere con Niger, Ciad e Sudan, dal costo di 300 milioni di euro. Il contratto fu firmato il 7 ottobre 2009 all’epoca del regime di Muammar Gheddafi, ma fu interrotto nel 2011 con il completamento di solo una tranche di 150 milioni. Selex ES, con la collaborazione di GEM Elettronica, deve provvedere all’installazione di una rete radar Land Scout “in grado di individuare anche i movimenti di gruppi di persone appiedate”, e curerà la formazione degli operatori e dei manutentori libici. Secondo il sito specialistico Analisi Difesa, i libici avrebbero espresso la volontà di dotarsi pure di un non meglio precisato “monitoraggio aereo delle frontiere” che comprenderebbe l’acquisto dei droni di sorveglianza “Falco”, prodotti sempre dall’italiana Selex.\r\n\r\n \r\n\r\nChe siano gli aerei senza pilota la nuova frontiera tecnologica per le guerre ai migranti e alle migrazioni lanciate dalle forze armate italiane e libiche lo prova l’ultimo “accordo tecnico” di cooperazione bilaterale sottoscritto a Roma il 28 novembre 2013 dai ministri della difesa Mario Mauro e Abdullah Al-Thinni. Il memorandum autorizza l’impiego di mezzi aerei italiani a pilotaggio remoto in missioni a supporto delle autorità libiche per le “attività di controllo” del confine sud del Paese. Si tratta dei droni Predator del 32° Stormo dell’Aeronautica militare di Amendola (Fg), rischierati in Sicilia a Sigonella e Trapani-Birgi nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum” di controllo e vigilanza del Mediterraneo. Grazie ai Predator, gli automezzi dei migranti saranno intercettati quanto attraversano il Sahara e i militari libici potranno intervenire tempestivamente per detenerli o deportarli prima che essi possano raggiungere le città costiere.\r\nSempre secondo quanto dichiarato dal Ministero della difesa italiano a conclusione del vertice bilaterale del 28 novembre scorso, “nell’ottica di uno sviluppo delle capacità nel settore della sorveglianza e della sicurezza marittima, è emersa anche la possibilità di imbarcare ufficiali libici a bordo delle unità navali italiane impegnate nell’Operazione “Mare Nostrum”, nonché di avviare corsi di addestramento sull’impiego del V-RMTC (Virtual Maritime Traffic Centre)”. Il governo Letta, cioè, pensa di consentire ai militari di un paese all’indice per le violazioni dei diritti umani, di partecipare a bordo della “San Marco” e delle fregate lanciamissili italiane alle (illegittime) operazioni di identificazione e agli (ancor più illegittimi) interrogatori di tutti coloro che saranno “salvati” nel Canale di Sicilia. “Con la stipula delle nuove intese tra il ministro della difesa libico e Mario Mauro viene svelato il vero senso della missione militare “Mare Nostrum”, sempre meno umanitaria”, ha commentato il giurista Fulvio Vassallo Paleologo dell’Università di Palermo. “Con i funzionari del ministero dell’interno già operativi potranno essere imbarcati agenti di polizia libici, con conseguenze devastanti per il destino dei naufraghi raccolti in mare, tutti ormai potenziali richiedenti asilo, che saranno sempre più esposti al rischio di identificazioni violente e di successivi respingimenti in Libia. Si potrà ripetere dunque quanto accaduto nel 2009, quando la Guardia di Finanza italiana riportò in Libia decine di migranti. Pratica per la quale l’Italia è stata condannata, nel 2012, dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”.\r\n\r\n ","15 Gennaio 2014","2014-06-12 08:41:25","Immigrazione. 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E che ha scatenato tutte le diplomazie mondiali per tutelare interessi sì petroliferi, ma anche da quelli relativi ai terminali migratori.\r\n\r\nTurchia e Russia intendono muoversi come regolatori del conflitto, impongono tregue – procrastinate per consentire di completare l'occupazione del territorio da parte delle due fazioni – subentrando agli europei... ma forse neanche a loro sarà consentito di condizionare realmente le relazioni tra clan, distinzioni religiose, alleanze di famiglie, che forse utilizzano a loro volta gli appoggi esterni – non ultimi quelli emiratini – per raggiungere maggiori livelli di importanza all'interno dei rapporti autoctoni, sottraendosi ad abbracci troppo mortali con le potenze, in particolare quelle che coltivano interessi religiosi, culturali, ideologici.\r\n\r\nE si svolgono anche trame da film spionistico d'altri tempi... la trama si infittisce e anche per questo è importante capire quali sono le caratteristiche di tutti i protagonisti sul terreno e come si sono realmente svolti i fatti in queste polarizzazioni, perciò ci siamo rivolti a Luca Raineri, ricercatore all'Università Sant'Anna di Pisa.\r\n\r\nIntersecazioni di interessi e narrazioni autoctone e globali in territorio libico","10 Gennaio 2020","2020-01-10 01:21:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/milizie-libiche-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"188\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/milizie-libiche-300x188.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/milizie-libiche-300x188.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/milizie-libiche.jpg 738w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Proxy War, o gestioni diverse del conflitto e delle risorse dei libici?",1578619279,[160,161,162,121,163,164,165,166],"http://radioblackout.org/tag/emirati/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/haftar/","http://radioblackout.org/tag/milizie/","http://radioblackout.org/tag/putin/","http://radioblackout.org/tag/qatar/","http://radioblackout.org/tag/serraj/",[168,169,21,15,170,171,172,173],"Emirati","Erdogan","milizie","putin","qatar","Serraj",{"post_title":175},{"matched_tokens":176,"snippet":177,"value":177},[73],"Proxy War, o gestioni diverse del conflitto e delle risorse dei \u003Cmark>libici\u003C/mark>?",[179],{"field":135,"matched_tokens":180,"snippet":177,"value":177},[73],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":51,"score":182,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":51},"578730123365187705",{"document":184,"highlight":198,"highlights":202,"text_match":140,"text_match_info":205},{"cat_link":185,"category":186,"comment_count":51,"id":187,"is_sticky":51,"permalink":188,"post_author":54,"post_content":189,"post_date":190,"post_excerpt":57,"post_id":187,"post_modified":191,"post_thumbnail":192,"post_thumbnail_html":193,"post_title":194,"post_type":62,"sort_by_date":195,"tag_links":196,"tags":197},[48],[50],"46577","http://radioblackout.org/2018/03/sarkozy-in-stato-di-fermo-per-i-finanziamenti-dalla-libia-alla-sua-campagna-presidenziale/","L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy si trova da ieri in stato di fermo nell'ambito dell'indagine sui finanziamenti illegali ricevuti dalla Libia per la sua campagna presidenziale del 2007 che lo portò all'Eliseo. L’inchiesta è stata aperta nel 2013 e si parla di cifre fino a 50 milioni di euro. Sempre ieri è stato interrogato anche l’ex ministro Brice Hortefeux, fedelissimo dell’ex presidente. Non è peraltro il primo scandalo che coinvolge Sarkozy in relazione a finanziamenti illeciti ricevuti.\r\n\r\nIl caso in questione era esploso nel 2012, quando il sito Mediapart pubblicò un documento libico sul finanziamento da parte di Tripoli della campagna di Sarkozy, ma già l'anno precedente Saif Gheddafi, figlio dell’ex dittatore libico, ne aveva anticipato il contenuto dichiarando: «Sarkozy deve restituire i soldi che ha accettato dalla Libia per finanziare la sua campagna elettorale. Abbiamo le prove». Era il 19 marzo 2011 e nello stesso giorno iniziava la guerra scatenata dalla Nato (e sponsorizzata aggressivamente in primis proprio dalla Francia) contro la Libia, che avrebbe portato alla caduta del raìs Gheddafi.\r\n\r\nAbbiamo commentato la notizia con Gabriele Proglio, ricercatore di storia del Mediterraneo e studi postcoloniali dell'Università di Coimbra:\r\n\r\nsarko_proglio","21 Marzo 2018","2018-03-24 00:54:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/AP_18079309360018-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/AP_18079309360018-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/AP_18079309360018-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/AP_18079309360018-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/AP_18079309360018.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sarkozy in stato di fermo per i finanziamenti libici alla sua campagna presidenziale",1521642122,[],[],{"post_title":199},{"matched_tokens":200,"snippet":201,"value":201},[73],"Sarkozy in stato di fermo per i finanziamenti \u003Cmark>libici\u003C/mark> alla sua campagna presidenziale",[203],{"field":135,"matched_tokens":204,"snippet":201,"value":201},[73],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":51,"score":182,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":51},{"document":207,"highlight":232,"highlights":236,"text_match":140,"text_match_info":239},{"cat_link":208,"category":209,"comment_count":51,"id":210,"is_sticky":51,"permalink":211,"post_author":54,"post_content":212,"post_date":213,"post_excerpt":57,"post_id":210,"post_modified":214,"post_thumbnail":215,"post_thumbnail_html":216,"post_title":217,"post_type":62,"sort_by_date":218,"tag_links":219,"tags":227},[48],[50],"13710","http://radioblackout.org/2013/03/firenze-rifugiati-libici-e-movimento-di-lotta-per-la-casa-occupano-un-ex-albergo/","Occupato domenica mattina a Firenze un ex albergo nel quartiere Novoli. Tra gli occupanti un gruppo di rifugiati arrivati due anni fa dalla Libia e abbandonati dalla istituzioni dopo la fine della cosiddetta “emergenza nord Africa”. Con loro il Movimento di lotta per la casa di Firenze.\r\n\r\nAscolta la diretta con Benedetta, una compagna del Movimento di lotta per la casa:\r\n\r\nBenedetta-firenze\r\n\r\nDi seguito il comunicato tratto da abitarenellacrisi.org\r\n\r\nQuesta mattina un nutrito gruppo di occupanti del Movimento di lotta per la casa, insieme a rifugiati provenienti dalla Libia, si è impossessato nuovamente di un ex albergo vuoto da anni. Tutti gli occupanti provengono dalla Libia, fino a due anni fa avrebbero fatto volentieri a meno di arrivare in Italia senza soldi e senza lavoro. Per chi si fosse già scordato di questa guerra, ci pensiamo noi a rinfrescargli la memoria.\r\n\r\nIn Libia c’era un dittatore che abbiamo più volte criticato per le sue politiche criminali, sostenute moralmente e finanziariamente dagli ultimi governi italiani. Gheddafi era colui che faceva imprigionare i richiedenti asilo diretti in Europa, e li rispediva al loro paese dopo mesi di prigionia, se non avevano abbastanza soldi per continuare i tristemente celebri viaggi della speranza. Ma la Libia di Gheddafi era anche uno dei paesi più ricchi dell’Africa in cui non mancava il lavoro, le case erano a prezzi accessibili e si stava mediamente bene.\r\n\r\nGrazie ai nostri bombardamenti adesso questo paese è un cumulo di macerie, e i diversi clan si combattono a vicenda per spartirsi il potere. Interessante notare che la famosa missione di pace per proteggere i civili, oltre a bombardare le postazioni missilistiche del “nemico”, ha raso al suolo tutte le industrie presenti sul territorio per assicurarsi altre generazioni di sfruttati.\r\n\r\nArrivati in Italia questi ragazzi sono stati inseriti in programmi imbarazzanti, simili a quelli attuati con l’emergenza dei somali, eritrei ed etiopi, con costi deliranti e con servizi che assomigliano più ad un ospedale che ad un reale percorso di emancipazione.A fine febbraio questi programmi sono terminati, i vari politici e la società civile si sono impegnati con tante belle parole a trovare una soluzione che non arriverà mai.Non siamo rimasti ad aspettare il solito scarica barile ma abbiamo deciso di riprenderci ancora una volta un immobile privato lasciato vuoto da anni per provare a risanare con l’occupazione e l’autogestione un’emergenza abitativa che non accenna a diminuire.\r\n\r\nFirenze, 3 Marzo 2013\r\n\r\nRICHIEDENTI ASILO PROVENIENTI DALLA GUERRA IN LIBIA,\r\n\r\nMOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA FIRENZE","7 Marzo 2013","2013-03-11 12:06:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/Screen-shot-2013-03-04-at-17.48.20-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"119\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/Screen-shot-2013-03-04-at-17.48.20-300x119.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/Screen-shot-2013-03-04-at-17.48.20-300x119.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/Screen-shot-2013-03-04-at-17.48.20.png 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Firenze: rifugiati libici e Movimento di lotta per la casa occupano un ex-albergo",1362657544,[220,119,221,222,223,224,225,226],"http://radioblackout.org/tag/firenze/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/",[228,18,54,229,26,36,230,231],"firenze","linformazione-di-blackout","notizie","occupazioni",{"post_title":233},{"matched_tokens":234,"snippet":235,"value":235},[73],"Firenze: rifugiati \u003Cmark>libici\u003C/mark> e Movimento di lotta per la casa occupano un ex-albergo",[237],{"field":135,"matched_tokens":238,"snippet":235,"value":235},[73],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":51,"score":182,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":51},{"document":241,"highlight":264,"highlights":269,"text_match":140,"text_match_info":272},{"cat_link":242,"category":243,"comment_count":51,"id":244,"is_sticky":51,"permalink":245,"post_author":54,"post_content":246,"post_date":247,"post_excerpt":57,"post_id":244,"post_modified":248,"post_thumbnail":249,"post_thumbnail_html":250,"post_title":251,"post_type":62,"sort_by_date":252,"tag_links":253,"tags":259},[48],[50],"97883","http://radioblackout.org/2025/05/napoli-rifiuta-la-guerra-e-il-riarmo-no-al-summit-nato-del-26-maggio/","Il 26 maggio a Napoli si terrà un summit della NATO sul tema della \"Sicurezza nel Mediterraneo\", i movimenti sociali cittadini hanno indetto un contro summit per ribadire la contrarietà alla guerra, l'opposizione al riarmo e al genocidio in Palestina.\r\n\r\nDi seguito ripubblichiamo il testo della chiamata diffusa da Laboratorio Politico Iskra in cui vengono messi in luce i temi della mobilitazione e, ai nostri microfoni, Ciccio di Iskra approfondisce il significato del concetto di \"sicurezza\", quanto oggi venga strumentalmente utilizzato dall'alto quando i territori hanno esigenze reali di messa in sicurezza e tutela che restano completamente ignorate.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Iskra-no-nato-2025_05_15_2025.05.15-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL'indizione di un summit \"per la sicurezza del mediterraneo\", allargato alle delegazioni di paesi quali Libia e Israele, è semplicemente un ossimoro. Ci chiediamo infatti quale sicurezza garantiscano ai cittadini del mediterraneo i massacri di Israele a Gaza e in Cisgiordania e le bombe sganciate sul Medio Oriente. Una situazione che assume tratti ancor più grotteschi, se si pensa che sol pochi giorni fa il governo israeliano ha annunciato il piano di invasione e occupazione militare di Gaza. O quale sicurezza garantiscano agli esseri umani i padroni dei lager libici, ai quali il governo italiano e l'unione europea, attuale e precedenti, appaltano la gestione dell'immigrazione.\r\n\r\n\"Sicurezza\" oggi è il termine ombrello sotto il quale vanno le peggiori torsioni autoritarie del nostro presente: genocidio, guerra e militarizzazione verso l'esterno e repressione di qualsiasi voce dissonante verso l'interno con l'approvazione recente di un pacchetto sicurezza- l'ex disegno legge 1660 convertito in decreto ed entrato in vigore un mese fa - liberticida e da stato di polizia. una manovra che mette in discussione il diritto di sciopero e di protesta dei lavorator in un paese dove le disuguaglianze sociali aumentano, la marginalità e sempre più diffusa, l'impossibilità di avere un futuro dignitoso ci isola dagli altri, costringendoci a vite sempre più precarie, la ricchezza di pochi si alimenta sulla miseria di molti, chi ci governa ha già deciso qual è la soluzione per 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attenderli all'esterno ci sarà una città blindata, chiusa alle proprie cittadine e cittadini. quale migliore immagine della nostra società: da un lato il consesso che prepara le future guerre e dall'altro i lavoratori e le lavoratrici sulle cui spalle ricadrà la futura miseria. alla luce di ciò risulta necessario opporsi con forza al riarmo dell'unione europea e combattere la narrazione bellicista promossa a reti unificate.\r\n\r\nRigettiamo qualsiasi tipo di argomento atto a giustificare le ipocrite \"spese per la sicurezza\" come una necessità inderogabile. come di consueto, il prezzo di questa follia guerrafondaia viene fatto pagare ai popoli, non solo tramite il loro sangue, ma anche con continue privazioni economiche non c'è nulla di inevitabile in questo presente di povertà e nel futuro di sofferenza che ci prospettano. non cadiamo nella vuota propaganda di un sistema che ci stritola. la guerra non è una fatalità. la guerra è la degna soluzione alle irrisolvibili contraddizioni 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Lungo il percorso, numerosi cittadini hanno atteso gli studenti per sostenerli, offrendo loro cibo e acqua. Le manifestazioni sono iniziate il 22 novembre e non si fermano ,hanno portato alle dimissioni del primo ministro Vucevic ,le proteste erano cominciate a causa del crollo di una tettoia alla stazione ferroviaria di Novi Sad lo scorso 1° novembre, che aveva causato 15 morti. L’incidente è considerato dai manifestanti emblematico della corruzione diffusa nel paese durante gli anni al potere del presidente Aleksandar Vučić, che è stato primo ministro fra il 2014 e il 2017 e da allora è presidente. Il movimento non accetta di essere sovradeterminato dai partiti politici dell'opposizione che divisa e debole viene tenuta lontana dalle manifestazioni ,la critica di questa generazione diviene sempre più radicale ed investe il sistema di potere di Vucic .Con le dovute differenze il pernsiero va alle manifestazioni studentesche che portarono alla caduta nel 2000 del governo di Milosevic.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-DI-ORIONE-06022025-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","10 Febbraio 2025","2025-02-10 11:59:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 06/02/2025-VENDITA DI ESSERI UMANI TRA LIBIA E TUNISIA CON I SOLDI UE -SERBIA CONTINUANO LE MANIFESTAZIONI IL REGIME DI VUCIC E' AL CAPOLINEA ?","podcast",1739188792,[332],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[300],{"post_content":335},{"matched_tokens":336,"snippet":337,"value":338},[73],"da apparati governativi tunisini e \u003Cmark>libici\u003C/mark> con la complicità delle politiche","Bastioni di Orione in questa puntata parla con Piero Gorza ,antropologo che attualmente svolge studi sul tema della frontiera , del rapporto \"State Trafficking\" che riporta le testimonianze di migranti che sono stati espulsi dalla Tunisia verso la Libia da giugno 2023 a novembre 2024 mettendo in luce un meccanismo di vendita di esseri umani alla frontiera da parte di apparati di polizia e militari tunisini e l’interconnessione fra questa infrastruttura dei respingimenti e l’industria del sequestro nelle prigioni libiche. 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Le persone migranti intercettate in Tunisia vengono portati al confine per essere letteralmente vendute agli uomini in divisa libici e poi recluse nelle ormai tristemente note carceri di questo paese.\r\n\r\nEcco dove finiscono i soldi che l'Europa e l'Italia destinano alla Libia per contrastare l'immigrazione, in base agli accordi internazionali che si sono susseguiti negli ultimi anni.\r\n\r\nRingraziamo Matteo Garavoglia- Giornalista freelance residente a Tunisi dove scrive di Nord Africa e dintorni- per averci mandato un contributo audio fondamentale per capire la questione. 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Ecco cosa producono gli accordi promossi in primis da Meloni e Von Der Leyen:\r\n\r\nQui il rapporto: https://statetrafficking.net/","5 Febbraio 2025","2025-02-05 11:49:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/bcupcb_droni-riccardoGDF-200x110.png","NUOVI DRONI SUL MEDITERRANEO - MICROSOFT E LA MACCHINA SIONISTA - WAR ON MIGRANTS",1738756160,[118,380,381,382,383,384,385,386,387,388],"http://radioblackout.org/tag/frontex/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/israelificazione/","http://radioblackout.org/tag/killer-robots/","http://radioblackout.org/tag/microsoft/","http://radioblackout.org/tag/palantir/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/shield-ai/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[124,390,391,392,393,394,395,396,397,398],"frontex","Gaza","israelificazione","killer robots","microsoft","Palantir","palestina","Shield AI","war on migrants",{"post_content":400},{"matched_tokens":401,"snippet":402,"value":403},[73],"deserto e vendute ai gangster \u003Cmark>libici\u003C/mark>. 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Ecco cosa producono gli accordi promossi in primis da Meloni e Von Der Leyen:\r\n\r\nQui il rapporto: https://statetrafficking.net/",[405],{"field":138,"matched_tokens":406,"snippet":402,"value":403},[73],{"best_field_score":142,"best_field_weight":273,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":51,"score":274,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":51},{"document":409,"highlight":421,"highlights":426,"text_match":140,"text_match_info":429},{"comment_count":51,"id":410,"is_sticky":51,"permalink":411,"podcastfilter":412,"post_author":54,"post_content":413,"post_date":414,"post_excerpt":57,"post_id":410,"post_modified":415,"post_thumbnail":416,"post_title":417,"post_type":329,"sort_by_date":418,"tag_links":419,"tags":420},"86342","http://radioblackout.org/podcast/ruanda-nuova-frontiera-delleuropa/",[],"L'Europa sta esternalizzando le frontiere e criminalizzando chi scappa dal proprio paese.\r\nAttraverso il programma ETM l'Europa finge di creare corridoi umanitari mentre mina le basi dell'asilo politico selezionando arbitrariamente chi potrà averne diritto.\r\nCome influisce la nuova dimensione delle frontiere con il diritto di asilo?\r\n\r\n-----------------------------------------\r\n\r\nNegli ultimi anni si sono susseguiti una serie di interventi dei paesi europei con l'obiettivo di gestire le migrazioni il più possibile al di fuori dei confini dell'Europa.\r\nQueste politiche di esternalizzazione delle frontiere hanno l'esplicito intento di ostacolare con ogni mezzo necessario l'arrivo in Europa delle persone migranti.\r\n\r\nNel 2019 le Nazioni Unite hanno firmato un nuovo Memorandum di intesa con il Ruanda, appoggiato e ampiamente finanziato dall'Unione Europea e dall'Italia.\r\nAttraverso il programma Emergency Transit Mechanism (ETM) i rifugiati vengono prelevati dai lager libici e trasferiti in un centro appositamente costruito in Ruanda. I programmi ETM non sono una novità assoluta, esite infatti un centro simile in Niger, ma ultimamente il Ruanda sta stringendo molti accordi internazionali in materia di migrazioni.\r\n\r\nRecentemente il Ruanda è stato al centro dell'attenzione internazionale per l'apertura a ricevere richiedenti asilo deportati dal Regno Unito, come fatto negli anni scorsi, dalla Danimarca e da Israele.\r\n\r\nAdesso vicino alla capitale Kigali, si trova anche il nuovo centro dell'UNHCR, dove vengono trasferiti i/le rifugiatə dalla Libia. Il centro ha l'obiettivo di ospitare richiedenti asilo durante il tempo necessario per valutare la domanda di asilo e per decidere se attivare il reinsediamento in un paese europeo o nello stesso territorio ruandese.\r\n\r\nRisulta molto chiara, in queste procedure, la volontà dell'Unione Europea di trattenere all'esterno dei suoi confini le persone in attesa di asilo: da anni l'Europa, in accordo con le agenzie internazionali, porta avanti politiche di questo genere.\r\n\r\nL'incontro si è tenuto l'11 maggio con gli avvocati ASGI Marco Melano e Alberto Pasquero di rientro dal viaggio nel centro di transito ETM in Ruanda.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Ruanda.mp3\"][/audio]\r\n\r\nRuanda","15 Gennaio 2024","2024-01-15 15:34:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/2a8618fd302014c413ebf044a5244db9-200x110.jpg","Ruanda, nuova frontiera dell'Europa",1705332887,[],[],{"post_content":422},{"matched_tokens":423,"snippet":424,"value":425},[73],"rifugiati vengono prelevati dai lager \u003Cmark>libici\u003C/mark> e trasferiti in un centro","L'Europa sta esternalizzando le frontiere e criminalizzando chi scappa dal proprio paese.\r\nAttraverso il programma ETM l'Europa finge di creare corridoi umanitari mentre mina le basi dell'asilo politico selezionando arbitrariamente chi potrà averne diritto.\r\nCome influisce la nuova dimensione delle frontiere con il diritto di asilo?\r\n\r\n-----------------------------------------\r\n\r\nNegli ultimi anni si sono susseguiti una serie di interventi dei paesi europei con l'obiettivo di gestire le migrazioni il più possibile al di fuori dei confini dell'Europa.\r\nQueste politiche di esternalizzazione delle frontiere hanno l'esplicito intento di ostacolare con ogni mezzo necessario l'arrivo in Europa delle persone migranti.\r\n\r\nNel 2019 le Nazioni Unite hanno firmato un nuovo Memorandum di intesa con il Ruanda, appoggiato e ampiamente finanziato dall'Unione Europea e dall'Italia.\r\nAttraverso il programma Emergency Transit Mechanism (ETM) i rifugiati vengono prelevati dai lager \u003Cmark>libici\u003C/mark> e trasferiti in un centro appositamente costruito in Ruanda. 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La ripresa delle relazioni tra Arabia Saudita e Iran con il sostegno della Cina fa presumere un prossimo disimpegno di Riyad dalla guerra in Yemen e l'attivismo degli Houti una richiesta implicita di legittimazione come entità statuale in relazione ad un equilibrio futuro della regione .\r\n\r\nCon Laura Silvia Battaglia parliamo anche della sua esperienza a Gaza e delle prospettive della striscia in relazione ai progetti di sfruttamento delle imponenti riserve di gas offshore a largo delle coste palestinesi ,nonchè dei progetti di gentrificazione con il sostegno dei fondi emiratini .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BASTIONI-23112023-LAURA-SILVIA-BATTAGLIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Battistessa docente universitario, ricercatore, consulente, scrittore ed esperto di America Latina parliamo della situazione di Panama dove da mesi decine di migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni indette contro l’aggiudicazione di una concessione ad una filiale locale della multinazionale canadese First Quantum Minerals per lo sfruttamento della più grande miniera di rame di tutta l’America Centrale, in un clima di forte malcontento nei confronti del governo. Lo scorso anno era stato l’aumento del prezzo del cibo, delle medicine e del carburante deciso dal governo di Laurentino Cortizo a scatenare la rabbia della popolazione, ed ora le proteste sono esplose di nuovo. La decisione del governo consente alla compagnia canadese lo sfruttamento del sito minerario per 20 anni,con conseguenze disastrose per l'ecosistema complesso dei 12000 ettari del distretto di Donoso e compromette le risorse per il sostentamento dei popoli indigene che risiedono nella zona.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BASTIONI-23112023-PANAMA-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCommentiamo l'esito delle elezioni in Argentina che hanno registrato una sconfitta storica del peronismo e la vittoria di Milei personaggio televisivo fautore di un liberalismo selvaggio ,seguace della scuola austriaca di Von Hayek e che si propone di privatizzare i servizi sociali ,svendere gli asset dello stato ,dollarizzare l'economia,distruggere la Banca centrale e altre amenità del genere.\r\n\r\nIn realtà il programma di Milei è sostenuto dagli ambienti legati all'ex presidente Macrì legati a interessi speculativi e finanziari che mirano alla svendita delle richezze del paese e implementare politiche di austerity e deflazione con conseguenze nefaste per il potere di acquisto delle classi subalterne.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BASTIONI-DI-ORIONE-23112023-ARGENTINA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Carlo Greppi storico e scrittore ,prendendo spunto da un ricordo di Angelo del Boca storico del colonialismo italiano tenutosi al polo del '900 ,parliamo della memoria negata delle nefandezze del colonialismo italiano ,l'amnesia collettiva ,strutturale ,pervasiva e voluta sulla vicenda coloniale ,ancora travisata dal mito degli \"italiani brava gente\" . La storia coloniale sembra appartenere ad una narrazione secondaria mentre invece informa di senso la storia nazionale con i suoi strascichi di razzismo e suprematismo bianco che ancora sopravvivono nel sentire comune .La mancanza di una riflessione collettiva critica sulle stragi coloniali ,da quella di Addis Abeba del febbraio 1937 ,all'uso dei gas ai campi di concentramento libici ,ha consentito l'impunità per i massacratori come Graziani consentendo agli eredi del fascismo di rivendicare quelle orrende gesta .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CarloGreppi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","25 Novembre 2023","2023-11-26 09:34:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 23/11/2023- GLI HOUTI VOGLIONO ENTRARE DALLA PORTA PRINCIPALE NELLA CONTESA MEDIORIENTALE-PANAMA \"ESTALLIDO SOCIAL\" CONTRO IL MODELLO ESTRATTIVISTA-MILEI EVOCA IL SOGNO DELL' \"ARGENTINA POTENCIA\" MA PREPARA LA MACELLERIA SOCIALE-LA MEMORIA NEGATA SULLE NEFANDEZZE DEL COLONIALISMO ITALIANO .",1700939577,[332],[300],{"post_content":444},{"matched_tokens":445,"snippet":446,"value":447},[73],"gas ai campi di concentramento \u003Cmark>libici\u003C/mark> ,ha consentito l'impunità per i","Bastioni di Orione con Laura Silvia Battaglia esperta del conflitto in Yemen e dell'aerea mediorientale,approfondisce il ruolo degli Houti nel contesto dell'aggressione a Gaza e gli equilibri in un area estremamente sensibile come quella del golfo di Aden. 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Lo scorso anno era stato l’aumento del prezzo del cibo, delle medicine e del carburante deciso dal governo di Laurentino Cortizo a scatenare la rabbia della popolazione, ed ora le proteste sono esplose di nuovo. La decisione del governo consente alla compagnia canadese lo sfruttamento del sito minerario per 20 anni,con conseguenze disastrose per l'ecosistema complesso dei 12000 ettari del distretto di Donoso e compromette le risorse per il sostentamento dei popoli indigene che risiedono nella zona.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BASTIONI-23112023-PANAMA-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCommentiamo l'esito delle elezioni in Argentina che hanno registrato una sconfitta storica del peronismo e la vittoria di Milei personaggio televisivo fautore di un liberalismo selvaggio ,seguace della scuola austriaca di Von Hayek e che si propone di privatizzare i servizi sociali ,svendere gli asset dello stato ,dollarizzare l'economia,distruggere la Banca centrale e altre amenità del genere.\r\n\r\nIn realtà il programma di Milei è sostenuto dagli ambienti legati all'ex presidente Macrì legati a interessi speculativi e finanziari che mirano alla svendita delle richezze del paese e implementare politiche di austerity e deflazione con conseguenze nefaste per il potere di acquisto delle classi subalterne.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BASTIONI-DI-ORIONE-23112023-ARGENTINA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Carlo Greppi storico e scrittore ,prendendo spunto da un ricordo di Angelo del Boca storico del colonialismo italiano tenutosi al polo del '900 ,parliamo della memoria negata delle nefandezze del colonialismo italiano ,l'amnesia collettiva ,strutturale ,pervasiva e voluta sulla vicenda coloniale ,ancora travisata dal mito degli \"italiani brava gente\" . 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Un’elezione che non dovrebbe stupire affatto dopo l’ultimo decennio di guerra sociale spudorata, tre anni di gestione pandemica delirante da parte di un parlamento plebiscitario, espulsione per oltre un anno dei non vaccinati Covid da tutti diritti di cittadinanza, due governi “tecnici” che esaurite le possibilità di tagliare la spesa pubblica sono passati a organizzare scientemente il più grande esproprio di beni (primari e monetari) che si ricordi ai danni degli sfruttati. Certamente si tratta dell’ultimo tassello di un piano di lungo corso, ma sarà quello che cambierà inesorabilmente i meccanismi sociali a un punto tale da non garantire più neppure la sopravvivenza biologica di intere fasce di popolazione. L’impatto devastante di un’economia compiutamente finanziarizzata che si assicura sovranità assoluta manu militari, dentro e fuori gli scenari della guerra propriamente detta, è lo stato di cose in atto nell’ultimo lustro, ora ha anche dismesso le ultime cortesie e mostra i suoi volti secolari: il carro-armato e il prezzo del grano.\r\n\r\n\r\n\r\nI rappresentanti dei partiti politici sono in questa aurora buia e luttuosa nient’altro che attori che continuano a recitare il copione della commedia, volendo far credere agli ingenui, ai disperati o agli incattiviti che l’atto non sia finito in tragedia e ci sia ancora qualche ingranaggio di scena che attraverso il voto possa essere cablato in una maniera o nell’altra. La promessa di ridistribuzione dei rimasugli nel fondo non è che l’arma ultima di un parlamentarismo arrivato ormai allo stadio di putrescenza: c’è chi straparla di servizi garantiti agli italiani, chi di un diritto civile in più, chi si mette la mano sul cuore per assicurare il documento giusto per lo sfruttamento intensivo in un paese ostile.\r\n\r\nRimasugli, appunto, anche di immaginario, e Giorgia Meloni porterà a realizzazione una previsione fin troppo facile: quella di creare grandi querelle intorno alla sua infima agenda di governo, sulle briciole, sui pezzi avanzati, cercando di deragliare, come è già accaduto nell’esperienza del berlusconismo, le energie necessarie a rovesciare il banco e attaccare, verso diatribe culturali per la conservazione di una qualche cosa.\r\n\r\nBisogna riconoscere gli specchietti per le allodole di questi parolai dalle diverse casacche e vedere la realtà della dominazione. 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Un discorso sordido, osteggiato dai competitors con una retorica altrettanto ributtante da umanitarismo spicciolo, come se nella creazione del sistema della detenzione amministrativa, delle frontiere, dell’accoglienza-impresa, delle borse-lavoro o dei lager libici non siano coinvolte tutte le forze politiche e, in modo particolare nella storia italiana, proprio quelle della sinistra.\r\n\r\nAi microfoni di Blackout proponiamo un’intervista inedita a Siobhán McGuirk, autrice di “Asylum for sale: Profit and Protest in the Migration Industry” che fuori dalle retoriche facilone sulla libertà o meno di movimento, descrive la storia della costruzione delle “frontiere”, della concessione di documenti e dei sistemi di protezione internazionale come politiche di risposta a esigenze del mondo capitalizzato, di chi organizza l’oppressione attraverso la riproduzione di modelli gestionali per il profitto.\r\n\r\nBuon ascolto e morte a tutti i governi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/Z-siobhandef.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","27 Settembre 2022","2022-09-27 17:00:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/asylum-200x110.jpg","Macerie su Macerie - podcast 26/09/22 - Proteste e profitti nell'industria della migrazione",1664298027,[],[],{"post_content":466},{"matched_tokens":467,"snippet":468,"value":469},[73],"delle borse-lavoro o dei lager \u003Cmark>libici\u003C/mark> non siano coinvolte tutte le","Nuova stagione di Macerie su Macerie, si ricomincia subito dopo le elezioni politiche italiane.\r\n\r\nC’è un fronte di buoni che si presenta sconvolto a seguito del risultato delle urne che mette al governo la destra di Giorgia Meloni. Un’elezione che non dovrebbe stupire affatto dopo l’ultimo decennio di guerra sociale spudorata, tre anni di gestione pandemica delirante da parte di un parlamento plebiscitario, espulsione per oltre un anno dei non vaccinati Covid da tutti diritti di cittadinanza, due governi “tecnici” che esaurite le possibilità di tagliare la spesa pubblica sono passati a organizzare scientemente il più grande esproprio di beni (primari e monetari) che si ricordi ai danni degli sfruttati. Certamente si tratta dell’ultimo tassello di un piano di lungo corso, ma sarà quello che cambierà inesorabilmente i meccanismi sociali a un punto tale da non garantire più neppure la sopravvivenza biologica di intere fasce di popolazione. L’impatto devastante di un’economia compiutamente finanziarizzata che si assicura sovranità assoluta manu militari, dentro e fuori gli scenari della guerra propriamente detta, è lo stato di cose in atto nell’ultimo lustro, ora ha anche dismesso le ultime cortesie e mostra i suoi volti secolari: il carro-armato e il prezzo del grano.\r\n\r\n\r\n\r\nI rappresentanti dei partiti politici sono in questa aurora buia e luttuosa nient’altro che attori che continuano a recitare il copione della commedia, volendo far credere agli ingenui, ai disperati o agli incattiviti che l’atto non sia finito in tragedia e ci sia ancora qualche ingranaggio di scena che attraverso il voto possa essere cablato in una maniera o nell’altra. La promessa di ridistribuzione dei rimasugli nel fondo non è che l’arma ultima di un parlamentarismo arrivato ormai allo stadio di putrescenza: c’è chi straparla di servizi garantiti agli italiani, chi di un diritto civile in più, chi si mette la mano sul cuore per assicurare il documento giusto per lo sfruttamento intensivo in un paese ostile.\r\n\r\nRimasugli, appunto, anche di immaginario, e Giorgia Meloni porterà a realizzazione una previsione fin troppo facile: quella di creare grandi querelle intorno alla sua infima agenda di governo, sulle briciole, sui pezzi avanzati, cercando di deragliare, come è già accaduto nell’esperienza del berlusconismo, le energie necessarie a rovesciare il banco e attaccare, verso diatribe culturali per la conservazione di una qualche cosa.\r\n\r\nBisogna riconoscere gli specchietti per le allodole di questi parolai dalle diverse casacche e vedere la realtà della dominazione. Proviamo a farlo in questa puntata partendo da uno dei punti forti della propaganda della destra che è stato manco a dirlo quello sugli immigrati, sulla limitazione degli ingressi di popolazione utile ai bisogni lavorativi del Sistema-Paese. Un discorso sordido, osteggiato dai competitors con una retorica altrettanto ributtante da umanitarismo spicciolo, come se nella creazione del sistema della detenzione amministrativa, delle frontiere, dell’accoglienza-impresa, delle borse-lavoro o dei lager \u003Cmark>libici\u003C/mark> non siano coinvolte tutte le forze politiche e, in modo particolare nella storia italiana, proprio quelle della sinistra.\r\n\r\nAi microfoni di Blackout proponiamo un’intervista inedita a Siobhán McGuirk, autrice di “Asylum for sale: Profit and Protest in the Migration Industry” che fuori dalle retoriche facilone sulla libertà o meno di movimento, descrive la storia della costruzione delle “frontiere”, della concessione di documenti e dei sistemi di protezione internazionale come politiche di risposta a esigenze del mondo capitalizzato, di chi organizza l’oppressione attraverso la riproduzione di modelli gestionali per il profitto.\r\n\r\nBuon ascolto e morte a tutti i governi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/Z-siobhandef.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[471],{"field":138,"matched_tokens":472,"snippet":468,"value":469},[73],{"best_field_score":142,"best_field_weight":273,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":51,"score":274,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":51},6637,{"collection_name":329,"first_q":73,"per_page":20,"q":73},["Reactive",477],{},["Set"],["ShallowReactive",480],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fcVEwOEt6LJPV1SiV4WojLtXjmTgHW20xv34ajb-o9nI":-1},true,"/search?query=libici"]