","Russia: condanne pesantissime agli antifascisti processati per le loro idee","post",1582284195,[60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71,72],"http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/antifa/","http://radioblackout.org/tag/bakunin/","http://radioblackout.org/tag/capitale/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/fsb/","http://radioblackout.org/tag/libri-proibiti/","http://radioblackout.org/tag/merde/","http://radioblackout.org/tag/putin/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/rupression/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/tortura/",[27,74,21,75,76,77,33,15,78,79,29,80,81],"antifa","capitale","carcere","fsb","putin","repressione","russia","tortura",{"tags":83},[84,86,88,90,92,94,96,100,102,104,106,108,110],{"matched_tokens":85,"snippet":27},[],{"matched_tokens":87,"snippet":74},[],{"matched_tokens":89,"snippet":21},[],{"matched_tokens":91,"snippet":75},[],{"matched_tokens":93,"snippet":76},[],{"matched_tokens":95,"snippet":77},[],{"matched_tokens":97,"snippet":99},[17,98],"proibiti","\u003Cmark>libri\u003C/mark> \u003Cmark>proibiti\u003C/mark>",{"matched_tokens":101,"snippet":15},[],{"matched_tokens":103,"snippet":78},[],{"matched_tokens":105,"snippet":79},[],{"matched_tokens":107,"snippet":29},[],{"matched_tokens":109,"snippet":80},[],{"matched_tokens":111,"snippet":81},[],[113],{"field":34,"indices":114,"matched_tokens":116,"snippets":118},[115],6,[117],[17,98],[99],1157451471441625000,{"best_field_score":121,"best_field_weight":122,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":123,"tokens_matched":38,"typo_prefix_score":46},"2211897868544",13,"1157451471441625193",{"document":125,"highlight":144,"highlights":163,"text_match":172,"text_match_info":173},{"cat_link":126,"category":127,"comment_count":46,"id":128,"is_sticky":46,"permalink":129,"post_author":49,"post_content":130,"post_date":131,"post_excerpt":52,"post_id":128,"post_modified":132,"post_thumbnail":133,"post_thumbnail_html":134,"post_title":135,"post_type":57,"sort_by_date":136,"tag_links":137,"tags":143},[43],[45],"31777","http://radioblackout.org/2015/10/mondazzoli-prova-di-forza-o-segno-di-debolezza/","\"Parliamo di rapporti di produzione \" diceva Bertold Brecht nel 1935 a Parigi, intervenendo all'assise degli scrittori contro il fascismo. Le stesse parole andrebbero usate oggi, in mutato contesto e su un differente merito, per commentare la recente acquisizione del gruppo editoriale Rcs (fino a ieri, il secondo conglomerato del settore) da parte di Mondadori, che da oggi, ci viene detto, controllerà il 40 % del mercato editoriale italiano. Il più grande mangia quello appena più piccolo. Un'ordinaria storia di capitalismo, in cui la concentrazione di capitale tende a processi di oligopolio in quasi ogni settore mercantile (si tratti di auto, cibo, farmaci... o merce-sapere/merce-informazione). Non che s'intende qui negare il carattere particolare e ambivalente delle merci cognitive, ma questo implicherebbe comunque un discorso molto più ampio non riducibile al solo fenomeno della concentrazione produttiva.\r\nLa Sinistra (in questo caso rappresentata dai suoi intoccabili intellettuali à la Umberto Eco) grida invece allo scandalo della mancata libertà di espressione, all'inaridimento, alle pressioni sugli \"autori\" (questa sopravvivenza ideologica mefitica di cui non ci si è ancora liberati). Dove vivono costoro? Lo sanno che l'omologazione di Bompiani o Rizzoli non è poi così diversa da quella proposta da Mondadori? Ma soprattutto, si sono resi conto o no in che tempi viviamo (pensano ancora di lavorare per le legatorie medievali)? E noi... davvero pensiamo che la partita sulla libertà di espressione oggi si giochi sulla presunta indipendenza di un gigante editoriale da un altro?\r\nL'editoria è un settore come un altro, sottoposto a una più feroce concorrenza non solo dal consolidarsi di trust sempre più grandi ma anche dalla pressione tecnologica-sostitutiva dei formati digitali, su cui l'editoria italiana è in ritardo (ritardo capitalistico, certo, ma è appunto di questo che stiamo parlando). Da questo angolo prospettico la presunta aggressività imprenditoriale di Mondadori nasconde allora forse una debolezza strutturale ben più profonda (non a caso si vocifera di possibili nuove acquisizioni di veri giganti internazionali del settore).\r\nL'intellettualità di sinistra di casa nostra pensa invece ancora (o fa finta di pensare - il che mostra la malafede e i sordidi interessi di bottega che difende) alla realtà dell'editoria e della censura (che è sempre all'opera ma in forme molto più sottili, capillari e pervasive) come all'Indice dei Libri Proibiti della Santa Inquisizione o al «\"Min.Cul.Pop.» mussoliniano. 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Questa e altre opere analoghe finirono nell'Indice dei Libri Proibiti, in compagnia degli eretici e dei pagani. La storia dell'eros in letteratura si intreccia con quella del costume e della sensibilità collettiva, da \"La scuola delle giovinette\" (1655) a \"L'Accademia delle Signore\" (1659) a \"Memorie di una donna di piacere\" (1749) il romanzo erotico più letto di tutti i tempi. A metà dell'800 il termine pornografia entra nell'uso comune in Gran Bretagna, diffondendosi nel resto del mondo. Nel 1928 David Herbert Lawrence scrive \"L'amante di Lady Chatterley\" che desta scandalo sia per le scene di sesso esplicito e dettagliato che perchè la protagonista è una signora rispettabile che intrattiene una relazione con un rappresentante dei ceti bassi, e potrà essere pubblicato in Gran Bretagna solo nel 1960. \"Ella si distese, poi sentì la mano dolce, brancolante, toccarle il corpo, cercarle il viso.\" Arriviamo ai cinema a luci rosse, alle videocassette, ai sexy-shop, al sesso via internet e al \"porn for women\". Al di là del Mediterraneo troviamo \"La mandorla\" la cui protagonista narrante Badra di 17 anni racconta la sua educazione sessuale e sentimentale. \"Il desiderio mi squassa la testa come un'esplosione. Temevo di procurarmi dolore ed ecco che la mia figa gode, pronta all'azione.\" L'autrice si nasconde sotto uno pseudonimo, ha una quarantina d'anni e vive in una paese del Maghreb. \"Alzo queste parole, come si alza un bicchiere, alla salute delle donne arabe, per le quali riconquistare la parola confiscata sui loro corpi significa essere a metà strada del percorso risanatore dai propri uomini.\" Grazie a Mario Spesso per la regia e a Teresina che ha prestato la sua voce a Badra. 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