","Kazakistan. Una rivolta dalle radici profonde","post",1641926001,[45,46,47],"http://radioblackout.org/tag/insurrezione-kazaka/","http://radioblackout.org/tag/kazakistan/","http://radioblackout.org/tag/lotte-sociali-in-kazakistan/",[17,15,19],{"post_content":50,"post_title":55,"tags":58},{"matched_tokens":51,"snippet":53,"value":54},[52,15],"in","improvvisa. Da oltre 10 anni \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>Kazakistan\u003C/mark> si è sviluppato un movimento","Nella repubblica caucasica l’anno è cominciato con proteste e \u003Cmark>lotte\u003C/mark> operaie e popolari contro l’aumento dei prezzi del gas. Il movimento popolare cominciato nelle regioni Sudoccidentali del paese, \u003Cmark>in\u003C/mark> soli quattro giorni, nonostante la rapida retromarcia del governo, si è trasformato \u003Cmark>in\u003C/mark> un processo insurrezionale.\r\nLa situazione è sfuggita al controllo governativo, sino ad obbligare il Presidente \u003Cmark>in\u003C/mark> carica Quasym-Jormat Toquaev a chiedere ed ottenere l’intervento dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto), che non è che il patto di Varsavia nella sua microdeclinazione successiva al crollo dell’Urss. Sono trascorsi esattamente 30 anni dalla sua nascita.\r\nL’intervento armato, l’ordine di sparare a vista, hanno soffocato nel sangue una rivolta, che, diversamente da altre, appare poco affine alle “rivoluzioni” arancioni ed ha sin dal principio connotazioni prevalentemente \u003Cmark>sociali\u003C/mark> che hanno investito il regime nel suo complesso.\r\nQuesta prima settimana si gennaio, che si sta concludendo con centinaia di morti e migliaia di arresti, non è stata una fiammata potente, imprevedibile ed improvvisa. Da oltre 10 anni \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>Kazakistan\u003C/mark> si è sviluppato un movimento sociale radicale, sui temi del salario, dell’orario, delle condizioni di lavoro. Sebbene illegale si è sviluppata una rete di sindacati autorganizzati, con cui il regime è dovuto \u003Cmark>in\u003C/mark> più occasioni venire a patti. Le \u003Cmark>lotte\u003C/mark> della scorsa estate hanno avuto risultati importanti. \u003Cmark>In\u003C/mark> alcuni settori gli aumenti ottenuti sono stati del 100%.\r\nLa rivolta di questo primo scorcio di gennaio si è configurata come tassello di un processo di trasformazione sociale sfociato \u003Cmark>in\u003C/mark> chiari momenti insurrezionali.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/2022-01-11-kazakistan.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":56,"snippet":57,"value":57},[15],"\u003Cmark>Kazakistan\u003C/mark>. 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La critica decoloniale mette in luce come dinamiche colonialiste si siano riprodotte all’interno dei nuovi stati.\r\nIn alcuni paesi come il Brasile la coscienza creola bianca ha rotto con gli stati colonialisti ma ha mantenuto la marginalizzazione razzista con indigeni e afrodiscendenti, proseguendo l’espropriazione dei territori indigeni.\r\nGli studi post coloniali di cui Edward Said è l’esponente più noto sottolineano la dimensione dell’esotico come pericolo per l’identità di chi si riconosce nelle culture europee colonialiste. L’approccio decoloniale critica gli studi postcolonanialisti per quello che considera un eccesso di discorsività sulla cultura.\r\nLa decolonialità si occupa di relazioni di potere ancora esistenti, mettendo in campo un forte legame tra teoria e prassi. In campo non c’è solo l’accademia ma un percorso che si innesta nelle pratiche dei movimenti indigeni ed afrodiscendenti. É una decolonizzazione epistemica, che prende spunto dai saperi indigeni. La decolonialità rappresenta una rottura con il pensiero critico occidentale che si fonda sullo sguardo di maschi, bianchi, europei ed eurocentrici, cercando riferimenti sulle pratiche indigene, per inaugurare un rapporto rispettoso tra umani.\r\nPer venire al Brasile. Nel più recente censimento il 56% dei brasiliani si dichiarano afrodiscendenti. Nelle favelas il numero degli afrodiscendenti arriva alla quasi totalità degli abitanti.\r\nSempre in Brasile dichiarano indigene 900.000 persone con 300 lingue ed etnie differenti. C’è una legge che in teoria riconosce il diritto alle terre, ma che viene costantemente aggirata, perché il diritto viene limitato alle terre occupate al momento della promulgazione della costituzione brasiliana.\r\nOggi ci sono lotte che vanno dalle cause giudiziarie alle occupazioni di terre.\r\nI Quilombo sono stati stati fondati da persone che fuggivano alla schiavitù (marronage). 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In base a generici criteri di pericolosità sociale, che prescindono dalle condotte specifiche. Il diritto penale liberale ha il suo cardine in due concetti chiave.\r\nIl primo è che l’azione giudiziaria è rivolta verso la condotta del reo e non contro la persona dello stesso\r\nIl secondo è che gli imputati sono soggetti giuridici ovvero titolari di alcuni diritti inalienabili, sono persone inserite all’interno di un contratto sociale. Questi due principi vengono pesantemente messi in crisi dalla teoria del diritto penale del nemico, elaborata negli anni ottanta dal giurista tedesco Jakobs.\r\nSegno inequivocabile che la democrazia consente il dissenso finché questo non si trasforma in critica radicale della gerarchia e del capitalismo.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\n13 e 14 aprile. 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In mezzo al caos mediatico le voci di cui più abbiamo sentito l’assenza sono quelle di persone, collettivi ed esperienze che si stanno organizzando concretamente per rispondere alla guerra. \r\n\r\nDopo le prime puntate degli scorsi venerdì (ascoltabili qui, qui e qui), vogliamo dare continuità ad un approfondimento controinformativo che metta al centro le voci e le esperienze di solidarietà, mutualismo, diserzione, critica e resistenza varie che si muovono dentro, contro e attorno al conflitto. Abbiamo ricevuto complimenti e critiche, pensiamo di aver innalzato una serie di contraddizioni, ed è proprio questa la motivazione che ci spinge ad andare avanti. \r\n\r\n\r\nLa guerra continua, e ha mostrato tutte le sue brutalità, con le immagini dei vari massacri che ci palesano tutta la sua violenza. Ci si trova oggi ad impietosirci per le atrocità dei corpi lasciati marcire a Bucha, Irpin e nei dintorni di Kyiv, ma la guerra è questa, non c'è guerra senza sangue, senza morte, senza crimini, senza strage.\r\n\r\n\r\nLa dinamica bellica sembra cambiare, con una parziale ritirata russa da alcuni territori, e la riavanzata delle truppe ucraine. Si parla di eventuali fini delle ostilità, di date. Come già detto molte volte, tutto ciò non cambia la brutalità della guerra. Non cambia lo scenario di morte passato e futuro, e soprattutto non fa venire meno il bisogno di mettere al centro narrazioni altre rispetto a quelle propugnate dai media mainstram. Non cambia il clima militaresco, bellicista e nazionalista in cui siamo immersi. Il mondo dell’informazione oggi è sempre più drammaticamente ostaggio della guerra. La guerra è entrata nella testa di molti. Ha colonizzato il linguaggio. Monopolizzato i loro palinsesti. Occupato il loro stesso immaginario. E semplificato alla velocità della luce la complessità delle situazioni reali, riconducendola all’unico vettore dominante: la “logica delle armi”.\r\n\r\nOra più che mai, dove il conflitto potrebbe acuirsi ancora di più, o dove si potranno aprire eventual fasi di ricostruzione e accordi, il successo di un movimento contro la guerra e di una critica antimilitarista in Ucraina dipende dalla nostra capacità di sfuggire alle trappole nazionaliste. Non vogliamo infatti cadere in un appoggio acritico a forme che rischiano di ammiccare ad uno o ad un'altro nazionalismo, ma provare a dare elementi e spunti di lettura aggiuntivi, per una prospettiva libertaria e anti-imperialista sul conflitto che ci aiuti a posizionarci e prendere decisioni basate su una conoscenza più ampia e complessa, come d'altronde la guerra è. \r\n\r\n\r\n\r\nQuest’oggi la puntata ha avuto diversi punti centrali: abbiamo ascoltato un testo di riflessione sulla guerra in corso proposto da \"Antiautoritari per la Solidarietà Internazionale\", poi ci siamo spostate in Russia ascolando un lungo contributo sulle possibilità di obiezione e diserzione durante questo conflitto, siamo andati in Bielorussia ascoltando le parole di un compagno anarchico spiegandoci bene l'urgenza dal loro punto di vista della resistenza contro l'invasione russa, e infine siamo tornate qui con una serie di domande fatte al giornalista e scrittore Yurii Colombo che conosce bene il contesto russo ed ex-sovietico.\r\n\r\n\r\nQui, per iniziare, una serie di poesie di Marco Rovelli, lette magistralmente dal nostro tecnico-intellettuale:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/poesie.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nA seguire, \"Dodici tesi sulla guerra in corso\", dal sito Internazionale Vitalista (qui)\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/12_tesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nLa prima diretta con Elena Popova (Movimento per gli Obiettori di Coscienza russi), grazie alla quale entriamo nel dettaglio nelle possibilità di obiezione e diserzione alla guerra in Russia, di quanto sia diffusa e reale questa scelta e in che contesto sociale si inserisce nella Russia di oggi (maggiori info qui):\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/elena_popova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nLa seconda diretta con un compagno della Croce Nera Anarchica Bielorussa, con il quale affrontiamo diversi temi, dalla situazione politica in Bielorussa, a come lo scoppio della guerra abbia ancora reso più difficile le possibiltà di antagonismo o resistenza sotto il regime di Aljaksandr Lukašėnka, sino alla lucida consapevolezza della necessità politica e storica, per le regioni dell'area ex sovietica, di combattere l'invasore russo e il suo imperialismo:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/bielorussia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nInfine, mandiamo in onda una serie di domande fatte a Yurii Colombo, giornalista, scrittore, esperto di storia, politica e cultura Russa e di tutto il blocco ex-Sovietico, redattore del sito e canale Telegram Matrioska.info. Tali registrazioni sono state fatte presso l'Edera Squat a Torino, al termine di una chiaccherata pubblica con Yurii Colombo. Potete trovare l'intera intervista, di cui consigliamo altamente l'ascolto completo, qui\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/yurii.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nCome sempre, un ringraziamento a tutt* le persone intervistate, a chi si è spes* per rendere queste dirette possibili, a chi ci ha fornito i contatti e a chi ci ha ascoltato. \r\n\r\nStay tuned su RadioBlackout 105.250 per la prossima puntata!\r\n\r\n\r\n\r\nQui in seguito alcuni link di riferimento per le realtà che abbiamo sentito oggi e alcuni approfondimenti secondo noi di interesse generale attorno al tema della guerra.\r\n\r\n\r\nUCRAINA\r\n\r\n\r\nhttps://operation-solidarity.org/ (News dall'Ucraina dall'Organizzazione Operation-Solidarity)\r\n\r\n\r\n\r\nUkraine. Un messaggio da un anarchic* bieloruss* rifiguat* che viveva in Polonia e ora è volontari* combattente in Ucraina (Enough is Enough)\r\n\r\nhttps://enoughisenough14.org/2022/04/07/message-from-a-belarusian-anarchist-fighting-in-ukraine/\r\n\r\n\r\nMigranti Bloccati in Ukraina\r\nhttps://www.hrw.org/news/2022/04/04/migrants-asylum-seekers-locked-ukraine\r\n\r\nCentri di Detenzione in Ucraina (AlJazeera)\r\n\r\nhttps://www.aljazeera.com/news/2022/4/4/fear-grows-for-migrants-held-in-ukraines-detention-centre\r\n\r\n\r\n\r\nTecnologie Riconoscimento Facciale Ucraina\r\nhttps://actforfree.noblogs.org/post/2022/04/06/ukraine-a-technological-war-profiteer/\r\n\r\n\r\n\r\nLettere dall'Ucraina Parte 3 (Vitalista)\r\nhttps://vitalista.in/2022/04/02/lettere-dallucraina-parte-3/\r\n\r\n\r\nAZIONI E SOLIDARIETA'\r\n\r\n\r\nVille Russe Danneggiate sul Lago di Como\r\nhttps://milano.repubblica.it/cronaca/2022/04/06/news/vladimir_solovyev_russia_putin_incendio_villa_loveno_lago_di_como-344362133/\r\n\r\nhttps://twitter.com/nexta_tv/status/1511685791923294218?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1511685791923294218%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Foperation-solidarity.org%2F\r\n\r\n\r\nRUSSIA\r\n\r\nAvtonom.org Censurato e Bloccato in Russia (Enough is Enough)\r\n\r\nhttps://enoughisenough14.org/2022/04/05/avtonom-org-is-now-officially-blocked-in-russia/\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nProspettive di Lotte Sociali in Russia e Bielorussia (Crimethinc)\r\nhttps://it.crimethinc.com/2022/04/06/and-after-the-war-the-prospects-for-social-struggles-in-ukraine-belarus-and-russia\r\n\r\n\r\n\r\nMatrioska.info (per aggiornamenti dalla Russia e dintorni)\r\nhttps://www.matrioska.info/\r\n\r\nLa guerra non ha il congiuntivo ma l'economia sì (un articolo di Yurii Colombo su OGZero)\r\nhttps://ogzero.org/la-guerra-non-ha-il-congiuntivo-ma-leconomia-si/\r\n\r\nSul Crinale della Guerra Mondiale (Intervista fatta da Radio Blackout a Yurii Colombo)\r\nhttps://radioblackout.org/2022/04/sul-crinale-della-guerra-mondiale-discussione-con-yurii-colombo/\r\n\r\nBIELORUSSIA\r\n\r\nCompagn* di Pramen dalla Bielorussia\r\nhttps://pramen.io/en/2022/04/we-and-the-war/\r\n\r\n\r\nCroce Nera Anarchica Bielorussia\r\nhttps://abc-belarus.org/?lang=en\r\n\r\nCONTRIBUTI E PROPOSTE\r\n\r\nAssemblea Antimilitarista in Sicilia e un appello Per Chi Sente il Ticchettio\r\n\r\nhttps://ilrovescio.info/2022/03/17/per-chi-sente-il-ticchettio/\r\n\r\n\r\nALTRO\r\n\r\nArmi Vendute Italia\r\nhttps://espresso.repubblica.it/attualita/2022/04/07/news/armi_italiane_record_qatar-344519408/\r\n\r\nSede USB Perquisita Armi\r\nhttps://www.dinamopress.it/news/sede-usb-perquisita-unintimidazione-per-chi-denuncia-invio-di-armi/\r\nhttps://www.usb.it/leggi-notizia/contro-usb-una-pistola-nascosta-nel-water-le-nostre-sole-armi-sono-gli-scioperi-e-le-mobilitazioni-conferenza-stampa-alle-17-in-via-dellaeroporto-1346.html","9 Aprile 2022","2022-05-03 17:10:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/Senza-titolo-1-01-1-scaled-e1650031742567-200x110.jpg","VOCI DALL'UCRAINA, VOCI DALLA RUSSIA, VOCI DENTRO E CONTRO LA GUERRA",1649498038,[195,196,197],"http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/",[132,199,200],"russia","Ucraina",{"post_content":202},{"matched_tokens":203,"snippet":206,"value":207},[204,205,52],"Lotte","Sociali","is Enough)\r\n\r\nhttps://enoughisenough14.org/2022/04/05/avtonom-org-is-now-officially-blocked-in-russia/\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nProspettive di \u003Cmark>Lotte\u003C/mark> \u003Cmark>Sociali\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark> Russia e Bielorussia (Crimethinc)\r\nhttps://it.crimethinc.com/2022/04/06/and-after-the-war-the-prospects-for-social-struggles-in-ukraine-belarus-and-russia\r","Dall’inizio del conflitto \u003Cmark>in\u003C/mark> Ucraina siamo sottoposti a un sovraccarico di informazioni e analisi geopolitiche di ogni risma. \u003Cmark>In\u003C/mark> mezzo al caos mediatico le voci di cui più abbiamo sentito l’assenza sono quelle di persone, collettivi ed esperienze che si stanno organizzando concretamente per rispondere alla guerra. \r\n\r\nDopo le prime puntate degli scorsi venerdì (ascoltabili qui, qui e qui), vogliamo dare continuità ad un approfondimento controinformativo che metta al centro le voci e le esperienze di solidarietà, mutualismo, diserzione, critica e resistenza varie che si muovono dentro, contro e attorno al conflitto. Abbiamo ricevuto complimenti e critiche, pensiamo di aver innalzato una serie di contraddizioni, ed è proprio questa la motivazione che ci spinge ad andare avanti. \r\n\r\n\r\nLa guerra continua, e ha mostrato tutte le sue brutalità, con le immagini dei vari massacri che ci palesano tutta la sua violenza. Ci si trova oggi ad impietosirci per le atrocità dei corpi lasciati marcire a Bucha, Irpin e nei dintorni di Kyiv, ma la guerra è questa, non c'è guerra senza sangue, senza morte, senza crimini, senza strage.\r\n\r\n\r\nLa dinamica bellica sembra cambiare, con una parziale ritirata russa da alcuni territori, e la riavanzata delle truppe ucraine. Si parla di eventuali fini delle ostilità, di date. Come già detto molte volte, tutto ciò non cambia la brutalità della guerra. Non cambia lo scenario di morte passato e futuro, e soprattutto non fa venire meno il bisogno di mettere al centro narrazioni altre rispetto a quelle propugnate dai media mainstram. Non cambia il clima militaresco, bellicista e nazionalista \u003Cmark>in\u003C/mark> cui siamo immersi. Il mondo dell’informazione oggi è sempre più drammaticamente ostaggio della guerra. La guerra è entrata nella testa di molti. Ha colonizzato il linguaggio. Monopolizzato i loro palinsesti. Occupato il loro stesso immaginario. E semplificato alla velocità della luce la complessità delle situazioni reali, riconducendola all’unico vettore dominante: la “logica delle armi”.\r\n\r\nOra più che mai, dove il conflitto potrebbe acuirsi ancora di più, o dove si potranno aprire eventual fasi di ricostruzione e accordi, il successo di un movimento contro la guerra e di una critica antimilitarista \u003Cmark>in\u003C/mark> Ucraina dipende dalla nostra capacità di sfuggire alle trappole nazionaliste. Non vogliamo infatti cadere \u003Cmark>in\u003C/mark> un appoggio acritico a forme che rischiano di ammiccare ad uno o ad un'altro nazionalismo, ma provare a dare elementi e spunti di lettura aggiuntivi, per una prospettiva libertaria e anti-imperialista sul conflitto che ci aiuti a posizionarci e prendere decisioni basate su una conoscenza più ampia e complessa, come d'altronde la guerra è. \r\n\r\n\r\n\r\nQuest’oggi la puntata ha avuto diversi punti centrali: abbiamo ascoltato un testo di riflessione sulla guerra \u003Cmark>in\u003C/mark> corso proposto da \"Antiautoritari per la Solidarietà Internazionale\", poi ci siamo spostate \u003Cmark>in\u003C/mark> Russia ascolando un lungo contributo sulle possibilità di obiezione e diserzione durante questo conflitto, siamo andati \u003Cmark>in\u003C/mark> Bielorussia ascoltando le parole di un compagno anarchico spiegandoci bene l'urgenza dal loro punto di vista della resistenza contro l'invasione russa, e infine siamo tornate qui con una serie di domande fatte al giornalista e scrittore Yurii Colombo che conosce bene il contesto russo ed ex-sovietico.\r\n\r\n\r\nQui, per iniziare, una serie di poesie di Marco Rovelli, lette magistralmente dal nostro tecnico-intellettuale:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/poesie.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nA seguire, \"Dodici tesi sulla guerra \u003Cmark>in\u003C/mark> corso\", dal sito Internazionale Vitalista (qui)\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/12_tesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nLa prima diretta con Elena Popova (Movimento per gli Obiettori di Coscienza russi), grazie alla quale entriamo nel dettaglio nelle possibilità di obiezione e diserzione alla guerra \u003Cmark>in\u003C/mark> Russia, di quanto sia diffusa e reale questa scelta e \u003Cmark>in\u003C/mark> che contesto sociale si inserisce nella Russia di oggi (maggiori info qui):\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/elena_popova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nLa seconda diretta con un compagno della Croce Nera Anarchica Bielorussa, con il quale affrontiamo diversi temi, dalla situazione politica \u003Cmark>in\u003C/mark> Bielorussa, a come lo scoppio della guerra abbia ancora reso più difficile le possibiltà di antagonismo o resistenza sotto il regime di Aljaksandr Lukašėnka, sino alla lucida consapevolezza della necessità politica e storica, per le regioni dell'area ex sovietica, di combattere l'invasore russo e il suo imperialismo:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/bielorussia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nInfine, mandiamo \u003Cmark>in\u003C/mark> onda una serie di domande fatte a Yurii Colombo, giornalista, scrittore, esperto di storia, politica e cultura Russa e di tutto il blocco ex-Sovietico, redattore del sito e canale Telegram Matrioska.info. Tali registrazioni sono state fatte presso l'Edera Squat a Torino, al termine di una chiaccherata pubblica con Yurii Colombo. Potete trovare l'intera intervista, di cui consigliamo altamente l'ascolto completo, qui\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/yurii.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nCome sempre, un ringraziamento a tutt* le persone intervistate, a chi si è spes* per rendere queste dirette possibili, a chi ci ha fornito i contatti e a chi ci ha ascoltato. \r\n\r\nStay tuned su RadioBlackout 105.250 per la prossima puntata!\r\n\r\n\r\n\r\nQui \u003Cmark>in\u003C/mark> seguito alcuni link di riferimento per le realtà che abbiamo sentito oggi e alcuni approfondimenti secondo noi di interesse generale attorno al tema della guerra.\r\n\r\n\r\nUCRAINA\r\n\r\n\r\nhttps://operation-solidarity.org/ (News dall'Ucraina dall'Organizzazione Operation-Solidarity)\r\n\r\n\r\n\r\nUkraine. Un messaggio da un anarchic* bieloruss* rifiguat* che viveva \u003Cmark>in\u003C/mark> Polonia e ora è volontari* combattente \u003Cmark>in\u003C/mark> Ucraina (Enough is Enough)\r\n\r\nhttps://enoughisenough14.org/2022/04/07/message-from-a-belarusian-anarchist-fighting-in-ukraine/\r\n\r\n\r\nMigranti Bloccati \u003Cmark>in\u003C/mark> Ukraina\r\nhttps://www.hrw.org/news/2022/04/04/migrants-asylum-seekers-locked-ukraine\r\n\r\nCentri di Detenzione \u003Cmark>in\u003C/mark> Ucraina (AlJazeera)\r\n\r\nhttps://www.aljazeera.com/news/2022/4/4/fear-grows-for-migrants-held-in-ukraines-detention-centre\r\n\r\n\r\n\r\nTecnologie Riconoscimento Facciale Ucraina\r\nhttps://actforfree.noblogs.org/post/2022/04/06/ukraine-a-technological-war-profiteer/\r\n\r\n\r\n\r\nLettere dall'Ucraina Parte 3 (Vitalista)\r\nhttps://vitalista.in/2022/04/02/lettere-dallucraina-parte-3/\r\n\r\n\r\nAZIONI E SOLIDARIETA'\r\n\r\n\r\nVille Russe Danneggiate sul Lago di Como\r\nhttps://milano.repubblica.it/cronaca/2022/04/06/news/vladimir_solovyev_russia_putin_incendio_villa_loveno_lago_di_como-344362133/\r\n\r\nhttps://twitter.com/nexta_tv/status/1511685791923294218?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1511685791923294218%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Foperation-solidarity.org%2F\r\n\r\n\r\nRUSSIA\r\n\r\nAvtonom.org Censurato e Bloccato \u003Cmark>in\u003C/mark> Russia (Enough is Enough)\r\n\r\nhttps://enoughisenough14.org/2022/04/05/avtonom-org-is-now-officially-blocked-in-russia/\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nProspettive di \u003Cmark>Lotte\u003C/mark> \u003Cmark>Sociali\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark> Russia e Bielorussia (Crimethinc)\r\nhttps://it.crimethinc.com/2022/04/06/and-after-the-war-the-prospects-for-social-struggles-in-ukraine-belarus-and-russia\r\n\r\n\r\n\r\nMatrioska.info (per aggiornamenti dalla Russia e dintorni)\r\nhttps://www.matrioska.info/\r\n\r\nLa guerra non ha il congiuntivo ma l'economia sì (un articolo di Yurii Colombo su OGZero)\r\nhttps://ogzero.org/la-guerra-non-ha-il-congiuntivo-ma-leconomia-si/\r\n\r\nSul Crinale della Guerra Mondiale (Intervista fatta da Radio Blackout a Yurii Colombo)\r\nhttps://radioblackout.org/2022/04/sul-crinale-della-guerra-mondiale-discussione-con-yurii-colombo/\r\n\r\nBIELORUSSIA\r\n\r\nCompagn* di Pramen dalla Bielorussia\r\nhttps://pramen.io/en/2022/04/we-and-the-war/\r\n\r\n\r\nCroce Nera Anarchica Bielorussia\r\nhttps://abc-belarus.org/?lang=en\r\n\r\nCONTRIBUTI E PROPOSTE\r\n\r\nAssemblea Antimilitarista \u003Cmark>in\u003C/mark> Sicilia e un appello Per Chi Sente il Ticchettio\r\n\r\nhttps://ilrovescio.info/2022/03/17/per-chi-sente-il-ticchettio/\r\n\r\n\r\nALTRO\r\n\r\nArmi Vendute Italia\r\nhttps://espresso.repubblica.it/attualita/2022/04/07/news/armi_italiane_record_qatar-344519408/\r\n\r\nSede USB Perquisita Armi\r\nhttps://www.dinamopress.it/news/sede-usb-perquisita-unintimidazione-per-chi-denuncia-invio-di-armi/\r\nhttps://www.usb.it/leggi-notizia/contro-usb-una-pistola-nascosta-nel-water-le-nostre-sole-armi-sono-gli-scioperi-e-le-mobilitazioni-conferenza-stampa-alle-17-in-via-dellaeroporto-1346.html",[209],{"field":79,"matched_tokens":210,"snippet":206,"value":207},[204,205,52],{"best_field_score":181,"best_field_weight":101,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":212,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":31},"1736172819517014129",{"document":214,"highlight":226,"highlights":234,"text_match":239,"text_match_info":240},{"comment_count":31,"id":215,"is_sticky":31,"permalink":216,"podcastfilter":217,"post_author":99,"post_content":218,"post_date":219,"post_excerpt":37,"post_id":215,"post_modified":220,"post_thumbnail":221,"post_title":222,"post_type":161,"sort_by_date":223,"tag_links":224,"tags":225},"76682","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-15-luglio-le-guerre-dellitalia-il-gioco-dei-birilli-elettorali-gli-states-da-capitol-hill-alla-guerra-in-europa-genova-2001/",[99],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/2022-07-15-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nI partiti giocano a birilli, mentre la condizione di chi fatica ad arrivare a fine mese peggiora di giorno in giorno. \r\nIl governo si sta avviluppando nell’ennesima possibile crisi, una crisi che, comunque finisca, preannuncia la campagna elettorale. Sullo sfondo la guerra, la questione energetica, l’inflazione, la pandemia che corre peggio che mai.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nMissioni all’estero. Le guerre dell’Italia\r\nIl governo ha approvato il rifinanziamento delle missioni militari all’estero a metà giugno, ma solo da pochi giorni sono stati pubblicati i documenti inerenti le spese e la collocazione delle missioni. Confermate quelle precedenti, ne sono state decise tre nuove: in Europa dell’Est, in Mozambico ed in Qatar.\r\nIl governo conferma quindi sia il sostegno alla NATO sia l’ambizione ad estendere la propria influenza in Africa, sbarcando in Mozambico, dove l’ENI ha appena aperto nuovi impianti di estrazione petrolifera e la concorrente francese Total è in difficoltà per il conflitto nell’area di Cabo Delgado.\r\n\r\nStati Uniti: da Capitol Hill alla guerra in Europa\r\nAd un anno e mezzo dall’assalto a Capitol Hill, Biden, in crisi di popolarità, punta tutto sull’esibizione muscolare e accelera sull’escalation bellica in Europa, uscendo da vincitore dal vertice NATO di Madrid.\r\nSul piano interno le due americhe che si sono scontrate di fronte al parlamento restano ben divise.\r\nProviamo a capirne di più, partendo dai movimenti sociali e dalle lotte in corso.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nGenova 2001. Radicali e radicati\r\nLa memoria dei tre giorni contro il G8 del 2001 a Genova fugge al rischio della ritualità e della celebrazione, perché non è mai stata una memoria condivisa e, quindi, pacificata.\r\nIn quegli anni come anarchic* ci sentivamo parte di un movimento di contestazione globale che alludeva alla possibilità di rinascita di un’internazionale delle lotte, che mettesse in difficoltà non solo i governi ma la stessa governance transnazionale che proprio allora stava consolidando strumenti e trattati. Dal WTO agli accordi sulla proprietà intellettuale, che rendevano commerciabile e brevettabile anche il vivente, la globalizzazione all’alba del terzo millennio andava oltre le relazioni mercantiliste dell’era degli imperi coloniali e postcoloniali, investendo il cuore del nord, ricco e predatore.\r\nAllora parlavamo di globalizzazione dell’economia. Dopo vent’anni sappiamo che il processo che tentavamo di contrastare era la globalizzazione della povertà e dello sfruttamento. Una dinamica che si dispiega oggi in tutta la sua potenza.\r\nDepredare e distruggere, senza alcuna tensione al futuro, senza alcun senso del limite è il segno distintivo della logica del dominio e degli affari che si è imposta ovunque. La violenza che investi i movimenti No Global diventa interpretabile solo con la cartina di tornasole rappresentata da movimenti, che, proprio perché sviluppati su scala planetaria, facevano paura ai signori della terra.\r\nNe abbiamo parlato con Federico, un compagn di “Anarchici contro il G8”\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nDal 29 al 31 luglio\r\nWeekend libertario a Saint Imier\r\nper info: https://www.anarchy2022.org/\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21 (tra fine luglio e per tutto agosto le riunioni sono intermittenti: prima di passare contattateci)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","20 Luglio 2022","2022-07-20 21:16:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/03_fuoco_al_tricolore-200x110.jpg","Anarres del 15 luglio. Le guerre dell’Italia. Il gioco dei birilli elettorali. Gli States da Capitol Hill alla guerra in Europa. Genova 2001...",1658339625,[],[],{"post_content":227,"post_title":231},{"matched_tokens":228,"snippet":229,"value":230},[67,66,52],"di più, partendo dai movimenti \u003Cmark>sociali\u003C/mark> e dalle \u003Cmark>lotte\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark> corso.\r\nNe abbiamo parlato con","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Ha aperto un lager… \r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’assemblea No CPR, no frontiere del Friuli e della Venezia Giulia\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 11 gennaio\r\nspezzone anarchico al corteo No Tav contro la repressione\r\nore 13 piazza Statuto\r\n\r\nSabato 18 gennaio\r\npunto info contro retate sui tram, decoro urbano e droni spia\r\nore 10,30 a Porta Palazzo\r\n\r\nVenerdì 24 gennaio\r\ncena indecorosa “no drone”\r\nbenefit lotte sociali \r\nore 20 in corso Palermo 46\r\nprenotazioni: fai_torino@autistici.org\r\nQuanto costa? Tanto da chi ha tanto, poco per chi ha poco. 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La memoria di ieri vive nelle lotte di oggi\r\nAppuntamenti:\r\nLunedì 29 aprile\r\nore 11\r\nal mercato di via Porpora\r\npunto info\r\nsu pacchetto sicurezza e leggi truffa “quota 100 e reddito di cittadinanza”\r\n\r\n1 maggio. Spezzone anarchico al corteo contro stato, confini e padroni\r\nOre 8,30 piazza Vittorio Veneto\r\nOre 13 pranzo per la liberazione dai padroni – benefit lotte sociali – alla FAT, in corso Palermo 46\r\npranzo veg-vegan - prenotazioni: fai_torino@autistici.org\r\n\r\n\r\nSabato 11 maggio\r\nore 16 piazza Carlo Felice\r\nLa violenza sulle donne è un fatto politico. Portiamo in piazza una libertà che non chiede tutele, ma si arma della forza del mutuo appoggio e dell’azione diretta\r\npunto info, giochi antisessisti, mostra e tanto altro…\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. 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La memoria di ieri vive nelle \u003Cmark>lotte\u003C/mark> di oggi\r\nAppuntamenti:\r\nLunedì 29 aprile\r\nore 11\r\nal mercato di via Porpora\r\npunto info\r\nsu pacchetto sicurezza e leggi truffa “quota 100 e reddito di cittadinanza”\r\n\r\n1 maggio. Spezzone anarchico al corteo contro stato, confini e padroni\r\nOre 8,30 piazza Vittorio Veneto\r\nOre 13 pranzo per la liberazione dai padroni – benefit \u003Cmark>lotte\u003C/mark> \u003Cmark>sociali\u003C/mark> – alla FAT, \u003Cmark>in\u003C/mark> corso Palermo 46\r\npranzo veg-vegan - prenotazioni: fai_torino@autistici.org\r\n\r\n\r\nSabato 11 maggio\r\nore 16 piazza Carlo Felice\r\nLa violenza sulle donne è un fatto politico. 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I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee \u003Cmark>in\u003C/mark> ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 \u003Cmark>in\u003C/mark> corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":291,"snippet":292,"value":293},[52],"e combatterlo. Torino: aria d’aprile \u003Cmark>in\u003C/mark> Barriera...","Anarres del 26 aprile. Far west leghista e violenza di Stato. 25 aprile, la memoria spezzata. Fascismo ieri e oggi: la cassetta degli attrezzi per capirlo e combatterlo. Torino: aria d’aprile \u003Cmark>in\u003C/mark> Barriera...",[295,297],{"field":79,"matched_tokens":296,"snippet":288,"value":289},[66,67,52],{"field":82,"matched_tokens":298,"snippet":292,"value":293},[52],{"best_field_score":241,"best_field_weight":101,"fields_matched":73,"num_tokens_dropped":14,"score":242,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":31},{"document":301,"highlight":313,"highlights":321,"text_match":239,"text_match_info":326},{"comment_count":31,"id":302,"is_sticky":31,"permalink":303,"podcastfilter":304,"post_author":99,"post_content":305,"post_date":306,"post_excerpt":37,"post_id":302,"post_modified":307,"post_thumbnail":308,"post_title":309,"post_type":161,"sort_by_date":310,"tag_links":311,"tags":312},"37933","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-14-ottobre-migrazioni-lo-sguardo-della-gente-in-viaggio-anarchia-e-organizzazione-le-aporie-della-democrazia-e-lo-stato-di-emergenza-psichiatria-assassina/",[99],"Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Ogni venerdì dalle 10,45 alle 12,45 sui 105,250 di radio Blackout:\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2016-10-14-anarres1\r\n\r\n2016-10-13-massimo-org-conmusica\r\n\r\n2016-10-14-anarres3\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLe migrazioni al di là degli stereotipi, in una narrazione che ci restituisce l'esperienza concreta, singolare di chi si mette in viaggio.\r\nNe parliamo con Andrea Staid, che mescola il suo approccio antropologico con quello della videomaker e disegnatrice Francesca Cogni, con cui sta terminando la scrittura di “Senza confini”, un libro illustrato, che racconta le migrazioni, partendo da due città, simili e insieme diversissime come Milano e Berlino.\r\n“Abbiamo ascoltato, parlato, mangiato, bevuto, scritto e registrato; scambiato storie, lavorato, camminato insieme, disegnato e chiesto loro di disegnare ricordi, sogni e desideri. Oltre a raccontare i vissuti abbiamo immaginato una possibilità di avvenire migliore, un mondo nuovo dove l'unico straniero diventi la discriminazione e il razzismo.”\r\nPer saperne di più leggi la presentazione di Staid uscita su A rivista anarchica\r\n\r\nAnarchia e organizzazione. Per molti, specie se non anarchici, una sorta di ossimoro, nella pratica dei movimenti una sfida lunga un secolo e mezzo.\r\nNe parliamo con Massimo Varengo della Federazione Anarchica Milanese\r\n\r\nIl fantasma della democrazia. Riflessioni a margine di una storia di (stra)ordinaria repressione in una banlieu parigina.\r\nL’Isis ha un solo merito, quello di aver messo allo scoperto, ancora una volta, le aporie democratiche, l’inconsistenza della narrazione sull’universalità dei diritti umani, la scatola vuota che regge l’immaginario che attraversa buona parte del pianeta.\r\nIn questi anni, di fronte alle manifestazioni più nette della criminalità del potere tanti hanno parlato di \"democrazia tradita\". Un'illusione. Un'illusione pericolosa, perché sorregge la convinzione che questo sistema sia correggibile, che la violenza delle forze dell'ordine, la ferocia della macchina delle espulsioni, l'inumanità delle galere, la tortura nelle caserme, i pestaggi nei CIE e per le strade, le facce spaccate dai manganelli, le gole bruciate dai lacrimogeni, i lavoratori che muoiono di lavoro, i veleni che ammorbano la terra siano eccezioni, gravi, estese, durevoli ma eccezioni. La democrazia avrebbe in se gli anticorpi per eliminare i mali che la affliggono, per correggere la rotta, costruire partecipazione nella libertà. \r\n\r\nSi è aperto al tribunale il processo ai tre vigili vigili urbani e allo psichiatra accusati della morte di Andrea Soldi, ucciso nell’estate del 2015 nei giardinetti di corso Umbria, perché si rifiutava di accettare un TSO (Trattamento sanitario obbligatorio). Udienza si è svolta a porte chiuse, i tre vigili non si sono presentati. Prossime udienze il 3 e il 14 novembre.\r\nEra il 5 agosto dello scorso anno. Andrea era seduto su una panchina di piazzale Umbria, la “sua” panchina, quella dove era solito trascorrere il proprio tempo libero, quando sono arrivati ambulanza e vigili per imporgli un TSO. Andrea, che tutti ricordano come una persona tranquilla, non si era presentato alla visita psichiatrica mensile, perché non voleva sottoporsi all’abituale iniezione a lento rilascio di Haldol, un potente e dannoso neurolettico, che provoca dipendenza e gravi effetti collaterali, tra cui anche la psicosi per cui veniva “curato”, e che, a detta di familiari e conoscenti, era sopravvenuta anni prima, nella caserma dove aveva svolto il servizio militare. Sebbene l’uomo fosse calmo e, nonostante il provvedimento fosse stato disposto dal Sindaco, sul posto accorsero medici, ambulanza e vigili. Parecchi testimoni hanno visto i vigili prendere e stringere per il collo Andrea fino a farlo diventare cianotico. Ormai privo di sensi, l’hanno ammanettato, gettato prono su una barella. Quando è arrivato al pronto soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria era già morto, senza che nessuno si fosse preoccupato di soccorrerlo e rianimarlo.\r\nPer saperne di più leggi l'approfondimento pubblicato su Anarres\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nSabato 15 ottobre – punto info contro la guerra ai poveri al Balon\r\nLeggi qui il testo del volantino che stiamo distribuendo in Barriera di Milano in queste settimane\r\n\r\nSabato 22 ottobre – cena benefit lotte sociali alla fat in corso Palermo 46\r\n\r\nDa sabato 29 ottobre a venerdì 4 novembre – settimana di informazione e lotta contro tutti gli eserciti\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","16 Ottobre 2016","2018-10-17 22:58:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/occhio_mirino-c-200x110.jpg","Anarres del 14 ottobre. Migrazioni, lo sguardo della gente in viaggio. Anarchia e organizzazione. Le aporie della democrazia e lo stato di emergenza. 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