","RBO al Festival Alta Felicità - in dialogo con Louisa Yousfi","post",1722618690,[60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/black-in/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/lotte-decoloniali/","http://radioblackout.org/tag/louisa-yousfi/","http://radioblackout.org/tag/movimenti-decoloniali/",[18,24,15,32,28,34],{"post_content":68,"post_title":74,"tags":77},{"matched_tokens":69,"snippet":72,"value":73},[70,71],"Louisa","Yousfi","termine “Barbari” viene utilizzato da \u003Cmark>Louisa\u003C/mark> \u003Cmark>Yousfi\u003C/mark> nel suo libro “Rester barbares”","Il termine “Barbari” viene utilizzato da \u003Cmark>Louisa\u003C/mark> \u003Cmark>Yousfi\u003C/mark> nel suo libro “Rester barbares” allo scopo di mettere in luce una trappola: da una parte il paradigma del razzismo proclamato, quello dell’estrema destra che definisce barbari i soggetti razzializzati e dall’altro lato il razzismo integrazionista, quello per cui occorre essere dei “buoni selvaggi”educati per essere all’altezza dei bianchi. Che significato ha dunque questa integrazione? A chi conviene?\r\n\r\nIl discorso integrazionista occidentale fa un proposta indecente alle masse di persone non bianche che abitano i suoli europei: se volete fare parte di questa società dovete rompere con tutto ciò che riguarda le vostre origini e la vostra cultura, dovete diventare i soldati dell’impero che vi distrugge e abbandonare la vostra barbarie originale. Ma accettando questa offerta ci si rende conto ben presto che non ci si è spogliati della barbarie, semplicemente ne si è assunta una più congeniale alla morale occidentale, la barbarie coloniale, genocidaria e schiavista che grava sui Paesi occidentali. Per diventare Uomini e Donne bisogna assumere la barbarie dei Bianchi.\r\n\r\nDiventa facile comprendere che “barbari” è un modo di nominare l’alterità radicale dei soggetti razzializzati, ciò che non è compatibile con la morale bianca degli imperi coloniali europei. Ma la barbarie è anche quell’aspetto della propria identità di soggetti razzializzati che è stato impossibile colonizzare e adeguare ai principi morali della Republique, è il luogo della dignità e della resistenza delle popolazioni nere, arabe e musulmane. Proprio da ciò nascerà l’antagonismo irriducibile che permette di elaborare un progetto politico in grado di essere all’altezza di una trasformazione radicale della società e di ribaltare i rapporti di dominazione esistenti, praticando un’alternativa possibile.\r\n\r\nIl discorso egemonico dei nostri tempi parla di integrazione come un miglioramento dello status degli indigeni, dove tutto ciò che è disfunzionale, come il terrorismo, viene rinviato automaticamente all’identità delle popolazioni razzializzate: le ragioni del terrorismo vengono legate alla cultura dei paesi arabi, alla loro religione. Raramente si prende in considerazione il fatto che i giovani che si sono resi protagonisti di questi atti siano francesi cresciuti e formati all’interno del paradigma integrazionista francese, immersi nei valori e nella cultura della Republique.\r\n\r\nIl movimento decoloniale crea un nuovo terreno politico, nuove strategie e una nuova agenda politica propria delle popolazioni razzializzate che sia aderente ai propri interessi, non in quanto lotta settoriale ma in quanto lotta che ha la possibilità di portare un progetto di società collettiva. Oggi in Francia vediamo ostilità anche da parte della sinistra, perché c’è il tema della leadership, c’è il tema di chi si pone in qualità di avanguardia della composizione razzializzata che è anche quella proletaria. Sono tutte tematiche su cui i movimenti oggi stanno lavorando. In generale, i movimenti decoloniali si iscrivono in una fase in cui l’Occidente sta mostrando le sue faglie, nonostante costruisca la propria solidità da secoli sulla “barbarie occidentale”, ossia la capacità di narrare della propria innocenza davanti alle guerre, all’esportazione della democrazia, all’imposizione della propria dominazione, nascondendola dietro all’elargizione dei diritti. Il progetto occidentale è oggi sempre meno credibile. Vediamo la costruzione di una controegemonia portata avanti dai movimenti decoloniali, contestualmente a un’avanzata delle destre più estreme, come in Francia. Il declino della narrazione dell’innocenza occidentale non è sufficiente in sé per fare crollare il sistema come lo conosciamo oggi. Anzi la fine di questo racconto può avere risvolti ancor più drammatici, come la fascistizzazione della società. 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In collegamento sui 105,250 LOUISA YOUSFI e YOUSSEF BOUSSOUMAH, militanti decoloniali attivi/e in Francia nei percorsi di solidarietà con la Palestina, nelle lotte del proletariato coloniale nelle metropoli francesi e contro le politiche razziste della Republique, in un dibattito aperto con gli studenti e le studentesse occupanti della facoltà.\r\n\r\nIl racconto e l'analisi della storia di oppressione del popolo palestinese fanno spesso riferimento all'identità di Israele come uno Stato coloniale, che impone il proprio dominio non solo attraverso la forza bruta, ma anche attraverso la narrazione e la rappresentazione dei palestinesi come soggetti inferiori, arretrati e sanguinari, in irriducibile contrasto con i valori liberali espressi da una società israeliana che si considera avamposto della civiltà occidentale in un Medioriente ostile, fanatico ed oscurantista. L'idea di colonizzazione non è tuttavia un fenomeno esclusivo di Israele, quanto la chiave di volta dell'imperialismo ed uno dei meccanismi gerarchici e di dominio su cui si sono storicamente costruite le società occidentali. Il colonialismo - e la società occidentale tutta - non sono però immaginabili senza categorie ontologiche che ne giustifichino l’esistenza: l’Occidente coloniale è incapace di definire sé stesso se non in opposizione ad un’alterità radicale, quella di un’umanità non bianca, arretrata e naturalmente gerarchicamente inferiore, sulla quale altrettanto naturalmente imporre un dominio. Quando sembrano docili ed innocui, i colonizzati sono considerati selvaggi, ridotti ad uno stadio primitivo dello sviluppo umano, da addomesticare, sfruttare e condurre per mano sulla via di un progresso che, invariabilmente, li relegherà tra gli ultimi. Quando invece si ribellano, quando rifiutano il ruolo di vittime della colonizzazione, agli occhi dell’Occidente diventano alieni sanguinari, qualcosa di antitetico ed incompatibile con i fondamenti stessi della civiltà occidentale, barbari in guerra con i valori sacri di un’identità da imporre con la violenza ai refrattari.\r\nQuesta descrizione della resistenza dei colonizzati e di chi si ribella ad un'oppressione secolare dà la cifra della risposta delle società coloniali alle insurrezioni che periodicamente si sviluppano tra gli insubordinati delle sue periferie coloniali. Dai giovani delle metropoli francesi, americane ed europee in rivolta contro gli omicidi della polizia al popolo palestinese, che fa della resistenza allo stato coloniale di Israele un elemento chiave delle propria identità nazionale. 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Ha montata una telecamera che consente di monitorarne gli spostamenti in tempo reale.\r\nPer ora Doora consegnerà pizze a Stoccolma, ma se funzionerà, questa scatola rosa a due ruote potrebbe entrare in servizio in più luoghi. Il lavoro umano si sposterà dalle strade alle control room e, ovviamente, il numero di impiegati sarà infinitamente inferiore e controllabile. \r\n\r\nNe parliamo con Giammarco\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 27 marzo\r\nUna Barriera contro padroni e militari\r\nore 15\r\npiazzetta di corso Palermo all’angolo con via Sesia\r\nliberiamo gli spazi pubblici del quartiere: giornata di informazione e lotta\r\ninterventi, musica, mostre e… tanto altro\r\n\r\nSabato 2 aprile ore 21\r\nScuole libertarie. Un’utopia concreta\r\nIncontro on line\r\nCon Francesco Codello, pedagogista, tra i fondatori della Rete dell’educazione libertaria\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/89954592229\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo\r\n\r\np { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115% }a:link { so-language: zxx }","25 Marzo 2021","2021-03-25 18:13:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/robot-at-work-200x110.jpg","Anarres del 19 marzo. Louise Michel. La Comune di Parigi. 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Anarchica, femminista, antispecista, anticolonialista dalla Comune all’alba del nuovo secolo.\r\nLa sua vita non può essere separata dalle lotte, dai pensieri e dagli scritti: \u003Cmark>Louise\u003C/mark>, che, dopo l’esperienza vissuta sulle barricate della Comune, maturò una scelta anarchica, era una rivoluzionaria ed un’insegnante, impugnò il moschetto sulle barricate di Parigi, liberò gli uccelli dalle loro gabbie, si schierò con i Kanachi insorti contro il dominio coloniale francese.\r\nNe parliamo con Selva Varengo dell’università di Milano\r\n\r\nIl 18 marzo 2021 è l’anniversario della Comune di Parigi, La rivolta di Parigi diede vita alla prima importante esperienza di autogoverno popolare. I lavoratori e le lavoratrici parigine insorsero abolendo l’esercito permanente e gli organi repressivi dell’ordine autoritario e gerarchico. Le fabbriche abbandonate dai padroni rifugiatisi a Versailles, vennero autogestite dagli operai. Il centro della decisionalità politica furono le assemblee popolari, qualunque mandato divenne revocabile. Le donne furono protagoniste al pari degli uomini dei processi decisionali e della difesa armata. La repressione, condotta dal capo del governo di Versailles Adoplhe Thiers, fu terribile, almeno 30.000 comunardi e comunarde vennero fucilate, migliaia furono i deportati. Thiers telegrafò ai prefetti: “il suolo è disseminato dei loro cadaveri. Questo spettacolo spaventoso servirà di lezione”.\r\nIl nome di Thiers è ormai sepolto, la memoria degli insorti e delle insorte di quel 1871 è viva nelle lotte degli oppressi e degli sfruttati dei giorni nostri.\r\nNe parliamo con Federico Ferretti, dell’Università di Dublino.\r\n\r\nDoora, la nuova frontiera del food delivery, la consegna di cibo a domicilio.\r\nVolevano trasformare i rider in robot sempre disponibili, flessibili e in marcia? Non ci sono riusciti. \r\nQuale soluzione migliore di progettare e mettere in strada robot al posto dei rider? Si chiama Doora, è realizzata dall'operatore telefonico svedese Tele2 in collaborazione con foodora, colosso tedesco del food delivery, ed è una sorta di robot su due ruote che si muove grazie alla guida autonoma e in grado di effettuare consegne a domicilio. Ha montata una telecamera che consente di monitorarne gli spostamenti in tempo reale.\r\nPer ora Doora consegnerà pizze a Stoccolma, ma se funzionerà, questa scatola rosa a due ruote potrebbe entrare in servizio in più luoghi. Il lavoro umano si sposterà dalle strade alle control room e, ovviamente, il numero di impiegati sarà infinitamente inferiore e controllabile. \r\n\r\nNe parliamo con Giammarco\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 27 marzo\r\nUna Barriera contro padroni e militari\r\nore 15\r\npiazzetta di corso Palermo all’angolo con via Sesia\r\nliberiamo gli spazi pubblici del quartiere: giornata di informazione e lotta\r\ninterventi, musica, mostre e… tanto altro\r\n\r\nSabato 2 aprile ore 21\r\nScuole libertarie. Un’utopia concreta\r\nIncontro on line\r\nCon Francesco Codello, pedagogista, tra i fondatori della Rete dell’educazione libertaria\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/89954592229\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. 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Violenze se possibile ancora più efferate a Port-au-Prince, blocco di merci, fame e migrazione; muro dominicano, traffici di armi e droga. Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. Il problema è quanto la guerra commerciale vada a impattare sul mercato del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori cinesi, che hanno saputo inscenare “incidenti di massa” per protestare contro la recessione della qualità della vita.\r\nQueste ostilità si vanno a inserire in una contingenza che vede dal covid e dalla bolla immobiliare in avanti la situazione economico-finanziaria meno positiva e arrembante nello sviluppo commerciale cinese, che viene tamponata con il nazionalismo e la rivalità con gli Usa, quindi la guerra commerciale scatenata da Trump potrebbe essere un atout per rinforzare la difesa. Si va dipingendo un gioco di guerra che vede i due contendenti intenti a isolare il nemico nel suo recinto, precludendogli relazioni commerciali con il resto del mondo.\r\nSicuramente i prodotti cinesi sono concorrenziali con qualsiasi altro prodotto per qualità/prezzo, a prescindere da qualsiasi guerra di dazi. Rimane da vedere se il prevedibile mafioso della Casa Bianca non imporrà all'Europa di applicare le stesse tariffe comminate alla Cina dalla inaffidabile amministrazione trumpiana, altrimenti...\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6raaHK91qq3LlnKS8tT0Ur?si=Pml1A4qlS1u5_IZ_tKoXxA\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti sull’Asia orientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AlessandraColarizi_Decoupling-Forzato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGangs of Port-au-Prince\r\nNon si arresta la vendetta coloniale per l’atto rivoluzionario di indipendenza di Toussaint Louverture che nel 1791 fece di Haiti la prima colonia affrancata dal giogo francese. Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. Si organizzano marce per l’espulsione dal territorio turistico dominicano.\r\nGli haitiani sono respinti senza interruzione dagli Usa dal mandato di Obama: una situazione consolidata dalle immagini al confine messicano, quando venivano inseguiti con i lazos; i rimpatri sono ora ridotti dalla chiusura degli aeroporti.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/l-ulteriore-deterioramento-della-vita-di-haiti--65552467\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione al Caribe si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/RobertoCodazzi_Gangs-of-Port-au-Prince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Davide Matrone ,docente universitario e giornalista freelance che vive a Quito , parliamo delle elezioni presidenziali in Ecuador , lunedi ci sarà il ballottaggio fra la candidata di \"Revolucion Ciudadana\", partito legato al correismo ,Luisa Gonzalez e il figlioccio della dinastia più ricca dell'Ecuador ,Daniel Noboa ,attuale presidente . Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del correismo della prima ora .L'alleanza storica con il movimento indigeno Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion ciudadana\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di Quito. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]","13 Aprile 2025","2025-04-14 12:50:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 10/04/2025- LA SOCIETÀ CINESE AL TEMPO DEI DAZI - IL TERRORE S’INSTALLA A PORT-AU-PRINCE -DIETRO AL BALLOTTAGGIO TANTI ECUADOR",1744540748,[254],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[189],{"post_content":257},{"matched_tokens":258,"snippet":260,"value":261},[259],"Luisa","Ciudadana\", partito legato al correismo ,\u003Cmark>Luisa\u003C/mark> Gonzalez e il figlioccio della","La Guerra dei dazi impatta con il Partito comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. 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Il problema è quanto la guerra commerciale vada a impattare sul mercato del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori cinesi, che hanno saputo inscenare “incidenti di massa” per protestare contro la recessione della qualità della vita.\r\nQueste ostilità si vanno a inserire in una contingenza che vede dal covid e dalla bolla immobiliare in avanti la situazione economico-finanziaria meno positiva e arrembante nello sviluppo commerciale cinese, che viene tamponata con il nazionalismo e la rivalità con gli Usa, quindi la guerra commerciale scatenata da Trump potrebbe essere un atout per rinforzare la difesa. Si va dipingendo un gioco di guerra che vede i due contendenti intenti a isolare il nemico nel suo recinto, precludendogli relazioni commerciali con il resto del mondo.\r\nSicuramente i prodotti cinesi sono concorrenziali con qualsiasi altro prodotto per qualità/prezzo, a prescindere da qualsiasi guerra di dazi. 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Ekse\r\nQuavis - vektor 10\r\nWeith - obscur\r\nHajj - Repulsive Reflections Thru This Fucking Phone\r\n\r\n \r\n\r\n ","22 Settembre 2024","2024-09-22 19:10:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/trigger-point-temporale-200x110.png","trigger point 20-9-24",1727032202,[],[],{"post_content":284},{"matched_tokens":285,"snippet":286,"value":287},[227],"Guillotine (101668 - S280F Remix)\r\nJulia \u003Cmark>Louise\u003C/mark> Knifefist - load it up\r\nGloomstone","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/trigger_point_20_09_24.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n#TRACKLIST#\r\n\r\nNeir - AGONY\r\nLord Spikeheart -TYVM (feat. SAIONJI BBBBBBB)\r\nTAR - song 2\r\nLord Spikeheart - NOBODY (feat. DJ Scoth Rolex & Hybrid Intuition)\r\nHulubalang + Saintmary - budakkawan\r\nNear - hollow point (feat. 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Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-05-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nNiger. La nuova frontiera del colonialismo made in Italy\r\nSettanta milioni di euro. È la cifra stanziata nel luglio 2022 dall’Unione Europea per supportare l’esercito del Niger. Soldi che Bruxelles ha difficoltà a gestire da quando, a fine luglio 2023, a Niamey i militari guidati dal generale Abdourahamane Tchiani hanno deposto il presidente Mohamed Bazoum.\r\nAlcuni degli stati membri dell’Unione di maggior peso hanno posizioni divergenti sull’argomento. Francia e Germania, ad esempio, spingono per ritirare i fondi e destinarli ad altri stati dell’Africa occidentale. L’Italia, invece, punta a mantenere un dialogo con Niamey e trovare un compromesso con la giunta militare al potere, l’autoproclamato Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria.\r\nI 70 milioni di euro stanziati dall’UE per equipaggiare le forze armate nigerine sono infatti gestiti per conto dell’Unione dall’Agenzia Industrie Difesa (AID), ente controllato dal ministero della Difesa italiano. Un bel gruzzolo per mantenere la propria presenza militare in Niger, dopo la cacciata dei francesi e, più recentemente, degli statunitensi, cui è stato intimato di abbandonare la base per droni di Agadez. Nel frattempo nel paese subsahariano, al di là dei toni da revanche anticoloniale adottati dai nuovi signori di Niamey, si sono affacciati ed insediati altri attori, la Cina e, soprattutto i mercenari russi degli Africa Corps (ex Wagner). L’ambizione dell’Italia è restare nel paese, per poter perseguire i propri interessi imperiali.\r\nIl contingente militare tricolore è un tassello fondamentale nell’esternalizzazione della la guerra ai migranti e, non secondariamente, per il controllo delle risorse di uranio del paese. L’uranio è alla base del combustibile per le centrali nucleari e per le bombe atomiche.\r\n\r\nConflitto Israele Hamas: il ruolo dei paesi arabi\r\nIn questi lunghi mesi di feroce guerra a Gaza raramente si sono accesi i riflettori sul ruolo e gli interessi dei paesi arabi, al di là degli schieramenti formali adottati.\r\nUn’opacità di analisi che vale la pena provare ad illuminare, perché ne emerge un quadro decisamente più variegato ed interessante, specie se ci si astiene da una logora logica campista.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nEmma Goldman. Anarchica e femminista\r\nIl prossimo venerdì 12 aprile presenteremo a Torino – ore 21 corso Palermo 46 - la nuova edizione dell’autobiografia che Emma Goldman scrisse nel 1934, in uno dei rari momenti di tregua di un’esistenza vissuta nel cuore delle lotte.\r\nGrazie ai “Quaderni di Paola” sono disponibili i primi due volumi di questo scritto denso, dove le narrazioni della vita quotidiana si impastano con la storia delle lotte sociali di cui fu protagonista quella che venne definita “la donna più pericolosa d’America”.\r\nUn racconto dove la strada e la cucina, il carcere ed il lavoro in fabbrica, le relazioni umane e quelle politiche, spesso intrecciate, restituiscono l’immagine viva di un’anarchica che sapeva, già in quegli anni, quello che le femministe avrebbero teorizzato molti decenni dopo: il personale è politico.\r\nAttiva nel movimento dei lavoratori, antimilitarista, in prima fila nelle lotte sul terreno della contraccezione e dell’aborto, nata in Russia ed emigrata giovanissima negli Stati Uniti, “Emma la Rossa” verrà deportata in Unione Sovietica nel 1919, dopo due anni di carcere per essersi opposta alla prima guerra mondiale. Dalla Russia fuggirà dopo la durissima repressione della Comune di Kronstadt e diverrà tra le voci più lucide nel denunciare il totalitarismo sovietico.\r\nSenzapatria per convinzione e apolide per condizione, dopo aver cercato rifugio in diversi paesi europei, compresa la Spagna rivoluzionaria del 1936, trascorre gli ultimi anni in Canada.\r\nNegli Stati Uniti, dove il suo impegno nelle lotte, l’intensa attività editoriale, hanno lasciato una traccia duratura, non potrà più mettere piede. \r\nAbbiamo anticipato alcuni dei temi dell’incontro con Selva Varengo, curatrice di questa edizione dell’autobiografia \r\n\r\nAppuntamenti\r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nanarchica e femminista\r\nDalle lotte sociali a quelle per la libertà delle donne, dall’attività editoriale all’opposizione alla guerra tra emigrazione, lavoro in fabbrica, comizi, carcere ed esilio.\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nIncontro con Selva Varengo e Luisa Dell'Acqua curatrice e traduttrice della nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia di Emma Goldman.\r\n\r\nSabato 20 aprile\r\nore 17 in corso Palermo 46\r\nL’anarchia in 100 canti\r\ndi e con Alessio Lega\r\npresentazione del libro e concerto\r\na seguire pastasciutta, spritz e birrette\r\n\r\nGiovedì 25 aprile ore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni, in corso Giulio Cesare angolo corso Novara dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, Alba&carenza503 e il Cor'occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n\r\nDomenica 28 aprile\r\nCorteo No G7 a Venaria\r\nGiardini Galileo Galilei\r\nore 10,30 assemblea\r\nore 14,30 manifestazione sino alla Reggia dove i ministri dei sette paesi più industrializzati discuteranno di Ambiente ed Energia. \r\nAntimilitarist* contro il G7 energia e ambiente, contro l'ENI, la logica estrattivista, le missioni militari neocoloniali dell'Italia\r\n\r\nMercoledì 1 maggio\r\nSpezzone antimilitarista\r\nore 9 piazza Vittorio\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","11 Aprile 2024","2024-04-11 00:13:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/emma-goldman-200x110.jpg","Anarres del 5 aprile. 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Assemblea antimilitarista a Milano\r\nIl prossimo 7 aprile nuovo incontro dell’assemblea antimilitarista in vista dei prossimi appuntamenti di lotta contro il militarismo e l’accelerazione verso la guerra globale.\r\nL’accentuarsi della guerra in Ucraina, il perdurare senza sbocchi del conflitto tra Israele e Palestina, la corsa al riarmo, l’infittirsi della propaganda patriottica, rendono sempre più necessario dare maggior forza ai percorsi di lotta intrapresi in questi anni, che sono riusciti a costruire iniziative contro le basi militari, ad attivare campagne a sostegno di chi diserta, a mettere al centro l’opposizione alla produzione e al commercio di armi.\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nEsercito professionale o esercito di leva?\r\nIn questi mesi di corsa al rinforzamento degli eserciti nazionali europei si è riaperto il dibattito sulla questione dell’esercito di professionisti e di quello di leva.\r\nNei fatti tutti i governi concordano sul fatto che l’esercito professionale sia il fulcro della guerra moderna. Tutti hanno però un grosso problema: nessuno raggiunge il quorum necessario di volontari. Le risposte sono variegate: il caso dell’Italia e quello della Danimarca\r\n\r\nProibizionismo e Stato Etico\r\nLe dinamiche proibizioniste rimandano direttamente alla logica dello Stato Etico, che impone divieti e sanziona chi non si piega a norme che puniscono per comportamenti che non ledono la vita di nessuno. Anzi! Avviene l’esatto contrario, perché il proibizionismo ingrassa le mafie e mette a repentaglio le vite di chi assume sostanze spesso tagliate male e senza nessun controllo sulla quantità del principio attivo del farmaco.\r\nQuesta logica da Stato Etico permea la società ed alimenta lo stigma verso i consumatori o, peggio, alimenta narrazioni pietistiche sulle presunte “ragioni sociali” del consumo. Nei fatti la cesura di classe non riguarda l’uso, ma semmai il prezzo delle sostanze proibite. Un focus sul nuovo codice della strada targato Salvini.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAnna e gli altr*\r\nLa storia di Anna Vitiello è divenuta pubblica per la drammaticità della sua condizione di malata terminale, licenziata dalla scuola senza stipendio, senza TFR, senza pensione.\r\nQuesta vicenda si è conclusa bene: dopo l’enorme esposizione mediatica del suo caso, in meno di tre giorni ha ricevuto quanto le spettava.\r\nÈ però necessario ricordare che il ritardo nella corresponsione della buona uscita è la regola da parte di un’Amministrazione che non garantisce tempi rapidi ai lavoratori e alle lavoratrici che vanno in pensione.\r\nSe in questo caso l’Amministrazione ha riconosciuto i diritti di Anna, resta il fatto che quella che oggi è l’eccezione, grazie alle lotte, debba divenire la regola.\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi della CUB\r\n\r\nZucchero amaro. Coca Cola e PepsiCo: sfruttamento minorile e donne sterilizzate nell'industria dello zucchero in India\r\nArchana Ashok Chaure lavora da quando non era nemmeno adolescente nei campi dello Stato del Maharashtra, in India, trasformato ormai in un gigante della produzione di zucchero. È una sposa bambina costretta a sfiancarsi ogni giorno nei campi senza nessuna prospettiva di miglioramento. Non solo, lo scorso inverno si è sottoposta a ciò che migliaia di donne qui sono obbligate a fare per non perdere il lavoro: un’isterectomia, l'unico modo per non assentarsi dal lavoro a causa di mestruazioni o disturbi vari.\r\nChaure è una delle migliaia di donne, sarebbe meglio dire schiave, che sopportano condizioni disumane per aumentare i già miliardari guadagni delle aziende che vivono sulla produzione dello zucchero, Coca Cola e Pepsi in primis.\r\nVi proponiamo di seguito un’inchiesta del New York Times ripresa in Italia dalla rivista del Gambero Rosso.\r\n\r\nAppuntamenti\r\n\r\nCena antipasquale\r\nVenerdì 5 aprile\r\nore 20\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan e buon vino\r\nPer prenotarti scrivi a antimilitarista.to@gmail.com\r\nQuanto costa? Da ognuno come può, più che può.\r\nÈ benefit per le lotte che conduciamo ogni giorno per le strade della nostra città \r\n\r\nSabato 6 aprile\r\nore 15\r\npiazza del tricolore\r\ncorteo No CPR a Milano\r\n\r\nDomenica 7 aprile\r\nDalle 10 alle 17\r\nAssemblea antimilitarista\r\npresso l’Ateneo Libertario in viale Monza 255 (metro Precotto)\r\nSi discuterà:\r\n1) report e aggiornamenti dai territori; 2) iniziativa per il 2 giugno; 3) Guerra interna: militarizzazione delle frontiere e dei territori; 4) Missioni militari all'estero. Campagna di informazione e lotta; 5) La guerra in Ucraina rischia di diventare guerra europea: campagna di informazione e lotta e sostegno ai disertori russi e ucraini; 6) Contro il G7 energia a Venaria (TO): iniziativa di informazione e lotta contro le missioni militari italiane in difesa degli interessi dell'ENI; 7) Iniziative antimilitariste sul conflitto in Israele e Palestina. \r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nanarchica e femminista\r\nDalle lotte sociali a quelle per la libertà delle donne, dall’attività editoriale all’opposizione alla guerra tra emigrazione, lavoro in fabbrica, comizi, carcere ed esilio.\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nIncontro con Selva Varengo e Luisa Dell'Acqua curatrice e traduttrice della nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia di Emma Goldman.\r\n\r\nSabato 20 aprile\r\nore 17 in corso Palermo 46\r\nL’anarchia in 100 canti\r\ndi e con Alessio Lega\r\npresentazione del libro e concerto\r\na seguire pastasciutta, spritz e birrette\r\n\r\nGiovedì 25 aprile ore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni, in corso Giulio Cesare angolo corso Novara dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, Alba&carenza503 e il Cor'occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","3 Aprile 2024","2024-04-03 13:07:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/india-zucchero-amaro-200x110.jpg","Anarres del 29 marzo. Esercito: professionale o di leva? Proibizionismo e Stato etico. Anna e gli altr*. India: schiavitù e sterilizzazione nell’industria dello zucchero...",1712142328,[],[],{"post_content":328},{"matched_tokens":329,"snippet":308,"value":330},[259],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-03-29-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\n7 aprile. Assemblea antimilitarista a Milano\r\nIl prossimo 7 aprile nuovo incontro dell’assemblea antimilitarista in vista dei prossimi appuntamenti di lotta contro il militarismo e l’accelerazione verso la guerra globale.\r\nL’accentuarsi della guerra in Ucraina, il perdurare senza sbocchi del conflitto tra Israele e Palestina, la corsa al riarmo, l’infittirsi della propaganda patriottica, rendono sempre più necessario dare maggior forza ai percorsi di lotta intrapresi in questi anni, che sono riusciti a costruire iniziative contro le basi militari, ad attivare campagne a sostegno di chi diserta, a mettere al centro l’opposizione alla produzione e al commercio di armi.\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nEsercito professionale o esercito di leva?\r\nIn questi mesi di corsa al rinforzamento degli eserciti nazionali europei si è riaperto il dibattito sulla questione dell’esercito di professionisti e di quello di leva.\r\nNei fatti tutti i governi concordano sul fatto che l’esercito professionale sia il fulcro della guerra moderna. Tutti hanno però un grosso problema: nessuno raggiunge il quorum necessario di volontari. Le risposte sono variegate: il caso dell’Italia e quello della Danimarca\r\n\r\nProibizionismo e Stato Etico\r\nLe dinamiche proibizioniste rimandano direttamente alla logica dello Stato Etico, che impone divieti e sanziona chi non si piega a norme che puniscono per comportamenti che non ledono la vita di nessuno. Anzi! Avviene l’esatto contrario, perché il proibizionismo ingrassa le mafie e mette a repentaglio le vite di chi assume sostanze spesso tagliate male e senza nessun controllo sulla quantità del principio attivo del farmaco.\r\nQuesta logica da Stato Etico permea la società ed alimenta lo stigma verso i consumatori o, peggio, alimenta narrazioni pietistiche sulle presunte “ragioni sociali” del consumo. Nei fatti la cesura di classe non riguarda l’uso, ma semmai il prezzo delle sostanze proibite. Un focus sul nuovo codice della strada targato Salvini.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAnna e gli altr*\r\nLa storia di Anna Vitiello è divenuta pubblica per la drammaticità della sua condizione di malata terminale, licenziata dalla scuola senza stipendio, senza TFR, senza pensione.\r\nQuesta vicenda si è conclusa bene: dopo l’enorme esposizione mediatica del suo caso, in meno di tre giorni ha ricevuto quanto le spettava.\r\nÈ però necessario ricordare che il ritardo nella corresponsione della buona uscita è la regola da parte di un’Amministrazione che non garantisce tempi rapidi ai lavoratori e alle lavoratrici che vanno in pensione.\r\nSe in questo caso l’Amministrazione ha riconosciuto i diritti di Anna, resta il fatto che quella che oggi è l’eccezione, grazie alle lotte, debba divenire la regola.\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi della CUB\r\n\r\nZucchero amaro. Coca Cola e PepsiCo: sfruttamento minorile e donne sterilizzate nell'industria dello zucchero in India\r\nArchana Ashok Chaure lavora da quando non era nemmeno adolescente nei campi dello Stato del Maharashtra, in India, trasformato ormai in un gigante della produzione di zucchero. È una sposa bambina costretta a sfiancarsi ogni giorno nei campi senza nessuna prospettiva di miglioramento. Non solo, lo scorso inverno si è sottoposta a ciò che migliaia di donne qui sono obbligate a fare per non perdere il lavoro: un’isterectomia, l'unico modo per non assentarsi dal lavoro a causa di mestruazioni o disturbi vari.\r\nChaure è una delle migliaia di donne, sarebbe meglio dire schiave, che sopportano condizioni disumane per aumentare i già miliardari guadagni delle aziende che vivono sulla produzione dello zucchero, Coca Cola e Pepsi in primis.\r\nVi proponiamo di seguito un’inchiesta del New York Times ripresa in Italia dalla rivista del Gambero Rosso.\r\n\r\nAppuntamenti\r\n\r\nCena antipasquale\r\nVenerdì 5 aprile\r\nore 20\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan e buon vino\r\nPer prenotarti scrivi a antimilitarista.to@gmail.com\r\nQuanto costa? Da ognuno come può, più che può.\r\nÈ benefit per le lotte che conduciamo ogni giorno per le strade della nostra città \r\n\r\nSabato 6 aprile\r\nore 15\r\npiazza del tricolore\r\ncorteo No CPR a Milano\r\n\r\nDomenica 7 aprile\r\nDalle 10 alle 17\r\nAssemblea antimilitarista\r\npresso l’Ateneo Libertario in viale Monza 255 (metro Precotto)\r\nSi discuterà:\r\n1) report e aggiornamenti dai territori; 2) iniziativa per il 2 giugno; 3) Guerra interna: militarizzazione delle frontiere e dei territori; 4) Missioni militari all'estero. Campagna di informazione e lotta; 5) La guerra in Ucraina rischia di diventare guerra europea: campagna di informazione e lotta e sostegno ai disertori russi e ucraini; 6) Contro il G7 energia a Venaria (TO): iniziativa di informazione e lotta contro le missioni militari italiane in difesa degli interessi dell'ENI; 7) Iniziative antimilitariste sul conflitto in Israele e Palestina. \r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nanarchica e femminista\r\nDalle lotte sociali a quelle per la libertà delle donne, dall’attività editoriale all’opposizione alla guerra tra emigrazione, lavoro in fabbrica, comizi, carcere ed esilio.\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nIncontro con Selva Varengo e \u003Cmark>Luisa\u003C/mark> Dell'Acqua curatrice e traduttrice della nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia di Emma Goldman.\r\n\r\nSabato 20 aprile\r\nore 17 in corso Palermo 46\r\nL’anarchia in 100 canti\r\ndi e con Alessio Lega\r\npresentazione del libro e concerto\r\na seguire pastasciutta, spritz e birrette\r\n\r\nGiovedì 25 aprile ore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni, in corso Giulio Cesare angolo corso Novara dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, Alba&carenza503 e il Cor'occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[332],{"field":101,"matched_tokens":333,"snippet":308,"value":330},[259],{"best_field_score":240,"best_field_weight":266,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":17,"score":267,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":14},{"document":336,"highlight":348,"highlights":353,"text_match":238,"text_match_info":356},{"comment_count":46,"id":337,"is_sticky":46,"permalink":338,"podcastfilter":339,"post_author":165,"post_content":340,"post_date":341,"post_excerpt":52,"post_id":337,"post_modified":342,"post_thumbnail":343,"post_title":344,"post_type":220,"sort_by_date":345,"tag_links":346,"tags":347},"88403","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-22-marzo-leonardo-i-profitti-schizzano-alle-stelle-guerra-e-fame-in-sudan-anarchia-e-decolonialita-universale-singolare-transfemminismo-e-anarchia/",[165],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Gli Eurofighter in azione a Gaza e gli elicotteri addestratori forniti alla Nigeria sono prodotti da Leonardo.\r\nLast but not the least: Leonardo parteciperà alla costruzione di 12 sottomarini nucleari statunitensi.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nI profitti dei mercanti d’armi (in Italia Leonardo) schizzano alle stelle\r\nLo storico inglese Adam Tooze, professore alla Columbia University e direttore dell’European Institute, ha scritto, commentando i dati del Financial Times sull’aumento del portafoglio ordini delle aziende del settore e della loro crescita in Borsa, ”Good times for the merchants of death“. E in effetti gli ordinativi di armamenti, munizioni e nuovi sistemi ad uso militare sono ai massimi storici.\r\nIn Italia il principale beneficiario delle guerre in corso e delle politiche di riarmo è il gruppo Leonardo, che ha chiuso il 2023 con ricavi di 15,3 miliardi di euro, in rialzo del 3,9% rispetto al 2022.\r\n\r\nGuerra in Sudan. Milioni di persone alla fame\r\nQuasi cinque milioni di persone in Sudan nei prossimi mesi soffriranno la fame in alcune parti del paese dilaniato dalla guerra. “Un aumento senza precedenti nel trattamento del deperimento grave, la manifestazione più letale della malnutrizione, è già stato osservato nelle aree accessibili”, ha affermato Griffiths, a capo degli aiuti dell’ONU.\r\n\r\nVerso un'idea non nazionalista della decolonizzazione.\r\nVi proponiamo un audio di Federico Ferretti, geografo e docente all'università di Bologna che ha introdotto l’incontro su Anarchia e decolonialità.\r\nQui il video della serata\r\n\r\nUniversale singolare. Transfemminismo e anarchia\r\nIl transfemminismo all’alba del terzo decennio del secolo esperisce la possibilità di passare dal genere all’individuo, dalla gerarchia sessualizzata alla molteplicità.\r\nÈ un femminismo che, in ogni angolo del pianeta, si deve confrontare con l’estrema violenza della reazione patriarcale, che si traduce sia in gabbie normative, sia in violenza sistemica nei confronti delle identità mobili, irriducibili ad ogni logica binaria.\r\nChi vive al di là e contro i generi, i ruoli, le maschere ha una forza dirompente, perché sbriciola il binarismo e l’essenzialismo.\r\n\r\nAppuntamenti\r\n\r\nCena antipasquale\r\nVenerdì 5 aprile\r\nore 20\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan e buon vino\r\nPer prenotarti scrivi a antimilitarista.to@gmail.com\r\nQuanto costa? 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