","Lubiana contro le guerre e le frontiere","post",1450197852,[63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarista/","http://radioblackout.org/tag/contro-la-guerra/","http://radioblackout.org/tag/lubiana/","http://radioblackout.org/tag/no-border/","http://radioblackout.org/tag/slovenia/",[36,69,18,26,15],"contro la guerra",{"post_content":71,"post_title":76,"tags":79},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"Lubiana","repubblica, si è costituito a \u003Cmark>Lubiana\u003C/mark> questo coordinamento che comprende sia","Giovedì 10 dicembre una nuova grande manifestazione indetta dal Fronte antirazzista ha percorso le vie della capitale slovena. Da alcuni mesi, da quando il flusso dei profughi che attraversano i Balcani ha raggiunto la piccola repubblica, si è costituito a \u003Cmark>Lubiana\u003C/mark> questo coordinamento che comprende sia gruppi che individualità che porta avanti una duplice azione: da una parte il sostegno diretto sia materiale che informativo ai profughi in transito e dall'altro un'azione di denuncia delle politiche di chiusura della Fortezza Europa e di contrasto al razzismo nascente e ai gruppi razzisti e nazionalisti.\r\nPrima di questo corteo il fronte aveva già organizzato altre manifestazioni sia a \u003Cmark>Lubiana\u003C/mark> che sui confini. In novembre una determinata manifestazione antifascista era riuscita a contrastare efficacemente un corteo di nazionalisti sloveni e austriaci sul confine di Sentilj. L'iniziativa di giovedì (che aveva come parola d'ordine anche il rifiuto di qualsiasi nuova guerra imperialista in nome della “lotta al terrorismo”) ha visto la partecipazione di circa 2.000 persone di ogni età, con moltissimi cartelli e striscioni: il percorso ha toccato vari punti importanti fra cui parlamento e ministeri per concludersi sotto la sede della maggiore emittente televisiva slovena. I compagni e le compagne anarchiche non solo hanno promosso e partecipato alla giornata, ma hanno anche - in accordo con le altre componenti del movimento - effettuato due azioni simboliche di forte impatto. La prima, poco prima dell'inizio del corteo, è stato un blitz davanti agli uffici dell'unione europea: oscuramento di telecamere, attacchinaggio di manifesti sulle porte e l'affissione di uno striscione, il tutto fra slogan e fumogeni, per denunciare il ruolo dell'unione europea nelle politiche di contenimento e segregazione dei migranti. \r\n\r\nIl gruppo si è poi mosso verso il corteo, continuando ad affiggere manifesti e adesivi. Una volta raggiunta la manifestazione il gruppo dei compagni è rimasto nel corteo per poi staccarsene velocemente verso la fine per arrivare di corsa sotto gli uffici del ministero dell'Interno dove sono stati affissi dei manifesti e fatta una scritta. La mossa ha colto di sorpresa la polizia (occorre dire decisamente poco numerosa rispetto ai nostri standard) che ha dato segni di nervosismo, ma a quel punto era già arrivato il resto del corteo che ha ri-accolto il gruppo dei compagni con applausi di incitamento per poi arrivare alla conclusione.\r\nTra i partecipanti anche un gruppo di anarchic* di Trieste. .\r\n\r\nNe abbiamo parlato con uno di loro, Federico:\r\n\r\n2015-12-15-federico-lubiana",{"matched_tokens":77,"snippet":78,"value":78},[73],"\u003Cmark>Lubiana\u003C/mark> contro le guerre e le frontiere",[80,82,84,87,89],{"matched_tokens":81,"snippet":36},[],{"matched_tokens":83,"snippet":69},[],{"matched_tokens":85,"snippet":86},[18],"\u003Cmark>lubiana\u003C/mark>",{"matched_tokens":88,"snippet":26},[],{"matched_tokens":90,"snippet":15},[],[92,97,100],{"field":37,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":96},[20],[95],[18],[86],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":78,"value":78},"post_title",[73],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":74,"value":75},"post_content",[73],578730123365712000,{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":49,"score":107,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,"578730123365711979",{"document":109,"highlight":133,"highlights":155,"text_match":103,"text_match_info":163},{"cat_link":110,"category":111,"comment_count":49,"id":112,"is_sticky":49,"permalink":113,"post_author":52,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":55,"post_id":112,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_thumbnail_html":118,"post_title":119,"post_type":60,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":128},[46],[48],"66818","http://radioblackout.org/2021/02/lubljana-metelkova-sotto-attacco/","Dopo lo sgombero di Rog, nel mirino c’é Metelkova. Fascisti e polizia stanno moltiplicando le attenzioni intorno all’ex caserma occupata da oltre 30 anni in un’area limitrofa al centro della capitale slovena.\r\nNe abbiamo parlato con Federico, un compagno del gruppo anarchico Germinal di Trieste, che, per il 20 febbraio, ha lanciato un presidio solidale davanti al consolato sloveno.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-16-metelkova-fede.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito i comunicati del Germinal e di Metelkova.\r\n\r\nSolidarietà agli spazi sociali a Lubiana – giù le mani da Metelkova!\r\nDa alcune settimane il governo sloveno sta portando avanti un attacco senza precedenti agli spazi occupati e autogestiti della capitale.\r\nDopo il violento sgombero e l’inizio della demolizione della Fabbrica Autonoma Rog avvenuti il 19 gennaio, dopo l’attacco con spray urticanti al corteo di solidarietà il 22 gennaio con l’aggiunta di varie multe è ora la volta del Metelkova.\r\nIl 9 febbraio più di 40 agenti dell’antisommossa, con l'accompagnamento di poliziotti in uniforme, sono entrati nel piazzale del Metelkova e hanno provato a entrare in alcuni dei locali terrorizzando i passanti. Il motivo di questo intervento non è stato dato, hanno parlato solo di \"usuale controllo\" dei locali di ristorazione.\r\nQuesta grave provocazione segue di pochi giorni quella effettuata nel medesimo luogo da un gruppo neofascista che – approfittando di un momento in cui non vi era nessuno – ha esposto uno striscione chiedendo la demolizione del Metelkova.\r\nDa quindici anni il Rog e da trenta il Metelkova sono spazi sociali, culturali e politici attraversati da migliaia di persone delle più diverse età e interessi, non solo di Lubiana, ma da tutto il mondo. Laboratori artistici e teatrali, concerti, skatepark, accoglienza e solidarietà ai migranti, assemblee, mostre, feste, cucine popolari sono solo alcune delle tante attività portate avanti.\r\nI due spazi vengono attaccati dal governo per un duplice motivo.\r\nDa una parte sono un ostacolo al processo di gentrificazione del centro cittadino, che mira a fare di Lubiana l’ennesima città vetrina per i turisti allontanando i residenti verso le periferie, dall’altro sono stati il centro delle assemblee del vasto movimento popolare che dalla scorsa primavera è sceso in piazza per chiedere le dimissioni del governo di destra di Janša.\r\nCome tanti altri e tante altre a Trieste abbiamo attraversato il Rog e il Metelkova moltissime volte. Abbiamo manifestato, ballato, suonato, discusso, intrecciato rapporti solidali. Anche per questo vogliamo dimostrare pubblicamente la nostra solidarietà e vicinanza alle compagne e ai compagni di Lubiana.\r\nChiediamo a tutt* di essere presenti e portare un cartello e/o striscione nella lingua che preferite.\r\n\r\n\r\n\r\nSabato 20 febbraio ore 15.30 in via del Teatro Romano (nei pressi della scalinata di santa maria maggiore) presidio sotto il consolato sloveno.\r\n\r\nGruppo Anarchico Germinal\r\n\r\ndi seguito il comunicato di Metelkova:\r\n\r\nPer una città libera, per una Lubiana antifascista\r\n\r\nrichiamo a un'iniziativa comune contro le minacce dei gruppi fascisti\r\n\r\nNell'ultimo anno siamo stati testimoni di un graduale aumento dell'audacia di gruppi fascisti nel diffondere una retorica di violenza nei confronti dei migranti, di quell* che la pensano diversamente, de* artist*e, antifascist*, generalmente nei confronti di una società aperta e libera. Il loro odio non si manifesta solamente da tastiera sui social, ma - come si è visto ultimamente - si manifesta anche nella loro presenza come imposizione nel dibattito pubblico. Questo si è visto con la presenza dei \"gilet gialli\" [diversi da quelli francesi, ndJ] sabato [6/2/2020], e le loro richieste e minacce di disintegrare la Metelkova. Loro non nascondono più la loro natura di ideologia neonazista, perché si rendono conto che hanno un appoggio sicuro dalla parte di chi governa, che gli concede la legittimazione per le loro più vergognose idee.\r\n\r\nUna tipica prova della collisione con i valori basilari di una società è l'intervento di stanotte delle forze dell'ordine speciali, armate fino ai denti, che dopo la tranquilla parata funebre dovuta alla perdita della nostra sorella Fabbrica Autonoma Rog, ha occupato le vie intorno all'AKC metelkova mesto. Più di 40 Robocop, con l'accompagnamento di poliziotti in uniforme, hanno poi inondato il piazzale della metelkova, hanno provato a entrare nei club terrorizzando i passanti. Il motivo di questo intervento non è stato dato, hanno parlato solo di \"usuale controllo\" dei locali di ristorazione.\r\n\r\nUna tale e così folta intrusione delle forze speciali, viene da noi intesa come un'inammissibile escalation di tensione da parte della polizia, che così facendo non solo non risolve gli esempi di attacco e minaccia, ma complica la situazione con l'immotivato mostrarsi con la forza, quindi con l'intimidazione e la creazione dell'impressione che la metelkova sia un problema da risolvere con fucili automatici a canna lunga. Sotto il governo di estrema destra la polizia si è trasformata da un'organo professionale autonomo a un'orda di violenta, che crea conflitti e tensioni, invece di attuare i suoi doveri basilari, cioé: garantire la sicurezza de* cittadin* e della comunità, il rispetto della libertà e dei diritti umani, nonché il rafforzamento dello stato giuridico.\r\n\r\nPer quest'ondata di politiche di odio e violenza sono responsabili sia i governanti, che sono vicini a chi espone le proprie idee di intolleranza, sia quelli che si descrivono come la loro controparte sensibile alle tematiche sociali, ma che poi hanno demolito il Rog. Le ronde di strada, prendendo spunto dall'autorità cittadina, stanno già cercando nuove forme di azione. Sta diventando solo questione di tempo in che modo la violenza simbolica prenderà forma in attacchi concreti e \"pogrom\", indirizzati alle strutture di movimenti sociali e vesro l* abitanti della città.\r\n\r\nIgnorare e deridere queste minacce, che già da tempo stanno subendo numerosi spazi di aggregazione e singol*, non porterà alla loro scomparsa nella discarica della storia, dove e come li hanno portati l* nostr* predecessor* col consenso globale. Di sicuro le loro intenzioni vanno ben oltre il momentaneo chiarissimo bersaglio che è la Metelkova. Se vogliamo vivere in libertà, come società dobbiamo fare di più.\r\n\r\nPer questo all'AKC Metelkova mesto abbiamo fatto una chiamata di solidarietà e a una ribellione generale contro le minacce delle bande fasciste. Possiamo fermare loro cammino e violenza solamente se siamo uniti. Così, ognuno per sé e tutt* per un*, pensiamo cosa possiamo fare per mostrare chiaramente, che le vie di Lubiana sono antifasciste. Che la violenza fascista con i suoi simboli, messaggi, discorsi sulle nostre vie non abbia seguito. Facciamo in modo che potremo camminare per la nostra città spensierati, baciarci, tenerci per mano, ridere, creare, parlare, vivere. Esattamente così come siamo.\r\n\r\nAKC Metelkova mesto\r\nLjubljana, 9 febbraio 2021","16 Febbraio 2021","2021-02-16 15:58:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/metelkova-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/metelkova-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/metelkova-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/metelkova.jpg 630w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lubljana. 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La mattina del 19 gennaio la fabbrica viene sgomberata, molti compagni vengono trattenuti, alcuni arrestati. Avtonomna Tovarna Rog viene devastata all' interno senza alcun rispetto per chi l'abitava, nemmeno il tempo di recuperare le proprie cose, poi distrutte. Anche in Slovenia la gentrificazione continua, nonostante la pandemia mondiale in corso. Per capire come ci si è arrivati e quali prospettive si aprono a Lubiana ne parliamo con Marko, collettivo Modri Kot dell'AT Rog.\r\n\r\nper info e sostenere l'AT Rog: solirog@riseup.net\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/sgombero-tovarna-ROG-online-audio-converter.com_.mp3\"][/audio]","25 Gennaio 2021","2021-01-26 10:00:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/rog2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"215\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/rog2-300x215.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/rog2-300x215.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/rog2-1024x734.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/rog2-768x551.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/rog2-1536x1102.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/rog2-2048x1469.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Avtonomna Tovarna Rog, sgomberato lo storico squat di Lubiana",1611600339,[],[],{"post_content":213,"post_title":217},{"matched_tokens":214,"snippet":215,"value":216},[73],"centro della vita politica di \u003Cmark>Lubiana\u003C/mark> e dei movimenti internazionali. 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Per capire come ci si è arrivati e quali prospettive si aprono a \u003Cmark>Lubiana\u003C/mark> ne parliamo con Marko, collettivo Modri Kot dell'AT Rog.\r\n\r\nper info e sostenere l'AT Rog: solirog@riseup.net\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/sgombero-tovarna-ROG-online-audio-converter.com_.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":218,"snippet":219,"value":219},[73],"Avtonomna Tovarna Rog, sgomberato lo storico squat di \u003Cmark>Lubiana\u003C/mark>",[221,223],{"field":98,"matched_tokens":222,"snippet":219,"value":219},[73],{"field":101,"matched_tokens":224,"snippet":215,"value":216},[73],578730123365187700,{"best_field_score":227,"best_field_weight":228,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":229,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},"1108091338752",15,"578730123365187706",{"document":231,"highlight":251,"highlights":259,"text_match":225,"text_match_info":264},{"cat_link":232,"category":233,"comment_count":49,"id":234,"is_sticky":49,"permalink":235,"post_author":52,"post_content":236,"post_date":237,"post_excerpt":55,"post_id":234,"post_modified":238,"post_thumbnail":239,"post_thumbnail_html":240,"post_title":241,"post_type":60,"sort_by_date":242,"tag_links":243,"tags":248},[46],[48],"36335","http://radioblackout.org/2016/06/barricate-e-vernice-rosa-al-rog-di-lubiana/","Lunedì 6 giugno c'è stato il primo tentativo di sgombero di Rog, centro sociale a Lubiana occupato da 10 anni. 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Il mito degli “italiani brava gente”, assunto in modo trasversale a destra come a sinistra, fonda il nazionalismo italiano, un nazionalismo che si nutre di un’aura di innocenza e bonarietà “naturali”.\r\nIn Italia la memoria è la prima vittima del nazionalismo, che impone una sorta di memoria di stato, che diviene segno culturale condiviso. Una sorta di marchio di fabbrica. Si sacrificano le virtù eroiche ma si eleva l’antieroismo dei buoni a cifra di un’identità collettiva.\r\nPeccato che sia tutto falso. Falso come i fondali di cartone dei film di qualche anno fa. Eppure, nonostante le ricerche storiche abbiamo mostrato la ferocia della trama sottesa al mito, questo sopravvive e si riproduce negli anni.\r\nLa gestione delle giornate della “memoria” e del “ricordo” assunte in modo bipartisan dalle varie forze politiche ha contribuito ad alimentare questa favola rassicurante, impedendo una riflessione collettiva che individuasse nei nazionalismi la radice culturale del male.\r\nSiamo di fronte ad una “memoria di Stato”. Una Memoria che unifica il ricordo del genocidio di milioni di ebrei nei lager nazisti con quello di una violenza molto più circoscritta e di significato profondamente diverso.\r\nI vertici dello Stato cercano di istituire una assonanza tra due eventi incomparabili per un fine ben preciso: sacralizzare l’identità nazionale.\r\nIl 10 febbraio è stato scelto come rievocazione del Trattato di pace del 1947, quello che ha sancito per l’Italia sconfitta la perdita di qualche fetta di territorio al confine orientale. A questa data sono collegate le uccisioni di un paio di migliaia di abitanti, prevalentemente italiani, delle zone istriane e l’emigrazione forzata dei giuliano-dalmati che sono stimati attorno alle 250.000 unità (dal 1944 alla fine degli anni Cinquanta). Ma soprattutto nell’immaginario collettivo sono ormai entrate, come un incubo, le voragini carsiche delle foibe in cui una parte dei morti vennero gettati. Qui vi è un evidente elemento di psicologia sociale inconscia: queste fosse comuni improvvisate, dove erano stati già gettati cadaveri di soldati tedeschi e animali, rappresentano agli occhi di molti italiani di oggi una cavità infernale e un’ulteriore motivo di rivendicazione nazionalista.\r\nAttorno alle foibe ruotava per decenni la propaganda nazionalista e neofascista a Trieste e dintorni, esagerando a dismisura il numero degli uccisi e degli esuli e presentando l’evento come un atto di “barbarie slavo-comunista”. Ora i termini sono meno esplicitamente razzisti, ma in compenso il tema è stato assunto come proprio da quasi tutte le forze politiche. Anzi buona parte dei politici di sinistra, a cominciare dai vertici istituzionali, recita l’autocritica per la “cecità ideologica” che avrebbe fatto dimenticare questi italiani, e quindi fratelli, povere vittime innocenti. Sempre più spesso si ignorano volutamente le pesanti responsabilità dell’esercito italiano che occupò la regione di Lubiana e che non fu meno feroce dei nazisti. Incendi, impiccagioni, fucilazioni, deportazioni e torture furono praticate su larga scala per domare la resistenza partigiana. Tutto ciò si sommò alla valanga di misure repressive, linguistiche e penali, che aveva caratterizzato, per un ventennio, il dominio dei fascisti italiani sulle popolazioni slave.\r\nOgni storico con un minimo di dignità sa che le violenze rivolte agli italiani sconfitti di queste zone vanno inquadrate nel contesto bellico e postbellico e che si spiegano, in buona parte, come risposta all’oppressione nazionale precedente. Per motivi di opportunismo politico e di consenso elettorale, molti politici confermano però l’immagine degli “italiani brava gente” ingiustamente colpiti solo per motivi di odio e malvagità nazionale. Questo odio certamente esisteva, e procurò anche delle ingiustizie individuali, ma aveva forti radici e ragioni nell’esperienza patita collettivamente da chi, con un enorme costo umano, aveva sostenuto la lotta degli antifascisti.\r\nLa comoda etichetta dell’italiano, militare o civile, buono e umanitario (molto migliore del tedesco cattivo e feroce) si basa sull’esaltazione di pochi casi isolati di non collaborazione con i piani della repressione sanguinaria. Lo scopo inconfessabile di tale propaganda è di oscurare il collaborazionismo di massa con la politica della terra bruciata che, anche in Jugoslavia, fu condotta senza incertezze né pietà dall’esercito italiano di occupazione.\r\nIl diffuso vittimismo nazionale nell’Italia di oggi vuole nascondere la verità storica proprio mentre i politici gareggiano nel pentimento per la propria amnesia del passato sul tema delle foibe. Il Ricordo di Stato deve essere unilaterale, aumentare le dimensioni, condire la rievocazione con particolari raccapriccianti e spesso non dimostrati. Gli infoibati sarebbero stati delle persone senza alcun coinvolgimento nell’occupazione fascista, scelti solo come italiani, colpiti in quanto non si piegavano al vincitore slavo e alla dittatura comunista. Anche se è ben vero che il nuovo potere jugoslavo era il risultato di un totalitarismo politico fuso con un esercito particolarmente gerarchico nato in durissimi scontri armati, non va dimenticato quanto gli italiani, quasi tutti, di queste regioni giuliano-dalmate si fossero identificati nel regime fascista che li favoriva in tutti i modi.\r\nPer dovere storico, non va cancellato il fatto che i responsabili italiani, militari e funzionari di polizia, di molti crimini di guerra in Jugoslavia furono protetti dai regimi democratici italiani e che “per carità di patria” i processi a tali imputati non furono mai svolti. L’Italia democratica e formalmente antifascista del 1946, anche con il sostanziale accordo delle sinistre, dapprima promise di consegnare i criminali di guerra italiani agli stati che li richiedevano, poi dichiarò di processarli in patria, infine favorì la loro fuga all’estero. Vi furono anche casi di reintegro nell’apparato statale e di folgorante carriera, fino alla carica di prefetto. È l’ennesima prova della permanenza nelle istituzioni post 1945 di un’intera generazione di funzionari fascisti in grado di difendere il loro passato di “servitori dello stato”.\r\nSe le vicende drammatiche delle foibe e le volontà di non dimenticare non fossero un alibi per rimuovere i lati oscuri dell’Italia fascista e postfascista, tutti gli “armadi della vergogna” delle violenze belliche di parte italiana dovrebbero essere aperti. Essi offrirebbero le informazioni documentate per una vera e non vittimistica storia del ruolo di molti italiani durante e dopo il tragico regime la cui responsabilità non fu certamente solo di un tale nato a Predappio.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, storico triestino\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-09-foibe-venza.mp3\"][/audio]","9 Febbraio 2021","2021-02-09 16:49:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/arbe-lager-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"206\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/arbe-lager-300x206.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/arbe-lager-300x206.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/arbe-lager.jpg 512w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Memoria di Stato. 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Il Ricordo di Stato deve essere unilaterale, aumentare le dimensioni, condire la rievocazione con particolari raccapriccianti e spesso non dimostrati. Gli infoibati sarebbero stati delle persone senza alcun coinvolgimento nell’occupazione fascista, scelti solo come italiani, colpiti in quanto non si piegavano al vincitore slavo e alla dittatura comunista. Anche se è ben vero che il nuovo potere jugoslavo era il risultato di un totalitarismo politico fuso con un esercito particolarmente gerarchico nato in durissimi scontri armati, non va dimenticato quanto gli italiani, quasi tutti, di queste regioni giuliano-dalmate si fossero identificati nel regime fascista che li favoriva in tutti i modi.\r\nPer dovere storico, non va cancellato il fatto che i responsabili italiani, militari e funzionari di polizia, di molti crimini di guerra in Jugoslavia furono protetti dai regimi democratici italiani e che “per carità di patria” i processi a tali imputati non furono mai svolti. 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Essi offrirebbero le informazioni documentate per una vera e non vittimistica storia del ruolo di molti italiani durante e dopo il tragico regime la cui responsabilità non fu certamente solo di un tale nato a Predappio.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, storico triestino\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-09-foibe-venza.mp3\"][/audio]",[298],{"field":101,"matched_tokens":299,"snippet":295,"value":296},[73],{"best_field_score":227,"best_field_weight":301,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":49,"score":302,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},14,"578730123365187697",6646,{"collection_name":60,"first_q":18,"per_page":305,"q":18},6,10,{"facet_counts":308,"found":41,"hits":330,"out_of":479,"page":23,"request_params":480,"search_cutoff":38,"search_time_ms":481},[309,315],{"counts":310,"field_name":313,"sampled":38,"stats":314},[311],{"count":305,"highlighted":312,"value":312},"anarres","podcastfilter",{"total_values":23},{"counts":316,"field_name":37,"sampled":38,"stats":329},[317,319,321,323,325,327],{"count":23,"highlighted":318,"value":318},"Pride",{"count":23,"highlighted":320,"value":320},"grecia",{"count":23,"highlighted":322,"value":322},"brasile",{"count":23,"highlighted":324,"value":324},"Hong Kong",{"count":23,"highlighted":326,"value":326},"free-k pride",{"count":23,"highlighted":328,"value":328},"guerra ai migranti",{"total_values":305},[331,361,389,411,433,455],{"document":332,"highlight":347,"highlights":355,"text_match":225,"text_match_info":360},{"comment_count":49,"id":333,"is_sticky":49,"permalink":334,"podcastfilter":335,"post_author":312,"post_content":336,"post_date":337,"post_excerpt":55,"post_id":333,"post_modified":338,"post_thumbnail":339,"post_title":340,"post_type":341,"sort_by_date":342,"tag_links":343,"tags":346},"54934","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-05-luglio-lubiana-congresso-dellifa-freek-pride-vulvatrix-ad-asti-guerra-ai-migranti-cronache-dal-confine-tra-messico-e-stati-uniti/",[312],"Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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Un Pride che fugge la norma eteropatriarcale e non si piega alla legalizzazione delle proprie identità costitutivamente ed orgogliosamente erranti, fuori posto, fuorilegge.\r\n\r\nUn mostro si aggira per Asti: si chiama Vulvatrix e sarà il terrore di preti e governi. Lu incontrerete sabato 6 luglio ad Asti, dove si svolgerà il primo Pride della città, oggi guidata dalla destra, che, con classica operazione di pinkwashing, ha un sindaco che appoggia e sarà presente al Pride e un assessore alla cultura che lo dichiara nemico. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","15 Luglio 2019","2019-07-15 21:10:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/2019-07-11-manif-fat-brasile-col-200x110.jpg","Anarres del 5 luglio. Lubiana: congresso dell’IFA. Free(k) Pride. Vulvatrix ad Asti. Guerra ai migranti. 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Cambiano i nomi ma il sugo è lo stesso: nasce così a Berlino l'esperienza Multiversal, inizialmente una sala prove poi sigla per diversi concerti in giro per la città ed infine, a inizio 2014, debutta con Multiversal Marathon (11 giorni di concerti in diverse location della città).\r\nLa commistione tra curiosità pura e auto-generatività infonde forza ad un nucleo non individuabile ormai più geograficamente che decide finalmente di uscire allo scoperto e replicare la maratona in diversi paesi. Inseguendo l'idea di un \"ready made tour\" a carovana, Multiversal si spinge fino in Danimarca e Norvegia, per poi atterrare a Napoli. Ecco perchè si riparte tra pochi giorni con l'Europa da conquistare.\r\nAlle spalle di tutto un briciolo di filosofia comunitarista, spirito dell'avventura e desiderio di diffondersi il più possibile con i meccanismi di cui sopra.\r\nIn poco tempo alla carovana si aggiungono uomini, donne, idee, cavi di rame e un qualche migliaio di chili di soundsystem.\r\nSiamo all'incrocio tra performance, impro, rave e presa bene da freak show. Abbiamo mutato le abitudini auricolari e ora, zaino in spalla partiamo per lubiana. Già: dal 1 al 7 settembre c'è il multislow e radioblackout sarà presente con i suoi migliori cronisti per raccontare in diretta i giochi senza frontiere del noise. Ecco perchè e percome.\r\n\r\nOrizzontale\r\nUna delle cose che mi sono piaciute fina da subito di questo \"movimento\" è che non ha capo nè coda.\r\nNè comandare nè essere comandati. Questo non significa caos. Postula ricchezza, interscambio, docilità nel farsi combinare. Ma anche coraggio, desiderio di scoprire cosa succede se premo questo tasto.\r\nCosa sarebbe stata la storia delle muutksiche improvvise senza questi nobili sentimenti? Se Peter Brotzmann non avesse fatto Machine Gun o se non vi fosse mai stata una sinfonia per un uomo solo ora forse saremmo un branco di zombie pappamolle che fanno la coda davanti ai conservatori, privi di spina dorsale come lumache, diretti dalla classifica di tv sorrisi e canzoni o di pitchfork, nella migliore delle ipotesi.\r\nFortunatamente le regole sono fatte per essere superate, se non vogliamo dire bruciate.\r\nEcco perchè in questo contesto va a farsi fottere anche l'idea di band, idea che già con il free andava scemando e che ormai si è disciolta completamente.\r\nNon esistono entità stabili, tutto può cambiare da un momento all'altro, generando corpi spuri che producono meccanismi non razionali di interazione sonora. Panta rei. Ma più come un virus che come un festival (per cui guai a chiamarli così).\r\n\r\nScatolette\r\nStandard a chi? Abbiamo deciso che siccome sarebbe estremamente noioso continuare a riprodurre da ciascuno strumento suoni di \"default\" ecco che è necessario procedere a scollegare, rimontare, saldare, scocciare, avvitare. Poi bisogna premere a caso e stare a vedere cosa succede.\r\nGiuro, anche la musique concrete è iniziata così, mescolando amatorialità da hobbisti e curiosità da bambini.\r\nE se questo lo metto qui anzichè qui?\r\nE' così che un trombone può diventare un treno e perfino un tupperware, opportunamente cablato potrà fungere da synth. Il riferimento non è più il negozio di strumenti musicali ma il mondo intero dove tutto può essere strumento.\r\nDa quando ho visto molti sostituire il \"soundcheck\" con una sessione di saldatura ho capito che ero nel posto giusto, tra coloro che resistono a mode, hits, rock e paccottiglie varie. E non solo: la customizzazione offre una possibilità unica che ha dato lustro a migliaia di camerette adolescenziali in tutto il mondo; questo rumore è mio, l'ho prodotto io fin dall'inizio, senza dover chiedere un effetto alla boss o dover studiare per anni un sintetizzatore modulare che mai potrò permettermi. Il montaggio e l'autocostruzione come pratiche di resistenza, l'autarchia di sottofondo e una dose di coraggio per i collegamenti elettrici. Potevamo forse non esserci?\r\n\r\nFruizione\r\nPer quelli con le orecchie vergini, per i pregiudiziosi, i saputi, i critici è meglio cambiare rotta. Dirigersi altrove. Magari proprio ritornare a considerare l'ippica, il cucito o la coltivazione di fragole in vaso.\r\nGià perchè la stessa curiosità del performer è richiesta all'ascoltatore. Che può perfino entrare nella rappresentazione, fino a modificarne un corso che sembrava inevitabile, ovvero preconfezionato. Questo il rock non lo capirà mai, ormai vecchio e sordo, con i suoi festival pieni di buttafuori, regole, aggressività, danaro e l'altalena straziante strofa-ritornello-strofa.\r\nTra i due (rock e non musica) non corre buon sangue per cui non sarò certo io a tentare di ricucirne i rapporti. Mettetevi i tappi e andate affanculo con tutti i vostri cd degli zeppelin (con tutto il rispetto).\r\nOriente estremo\r\nIn un certo senso anche i centri gravitazionali della cosiddetta musica pop si sono disassati con uno sbilanciamento inesorabile verso il misterioso oriente. Dalla Cina a Taiwan, Malesia, Hong Kong, Indonesia, Sumatra, per non dire nulla del Giappone, esiste un sottobosco brulicante e impenetrabile che è valso da esempio per molti colleghi al di qua della \"cortina di ferro\".\r\nNei regimi totalitari moderni (termine improprio ma non troppo se riferito ai luoghi ameni di cui sopra) non esiste che UNA musica, riconosciuta, vagliata e possibile. E non pensate che io stia parlando dell'URRSS prima del muro. L'ignoto fa paura ai controllori. Le possibilità cospirative di un branco di noisers cinesi sono, ovviamente pari allo zero assoluto, oggi come durante la rivoluzione culturale maoista, ma il pensiero unico è vigile come uno sbirro alla dogana e non ha intenzione di lasciar correre (pensate agli arresti di Hai Weiwei, innocuo fotografo punk cinese sul quale si è montata una storia incredibile, pe la gioia del diretto interessato, immagino almeno a livello di tornaconto pubblicitario ).\r\nNon potendo controllare però tutto, il sistema preferisce il contrattacco, la droga sintetica dei mostri da classifica, che benzinano uno starsystem internettaro fatto di rifiuti musicali (questi sì) nobilitati da schiere di lacchè merdosi che elogiano questo o quel nuovo talento della canzone. La cosa drammatica è che non succede solo con Rhyanna o Justin Bieber. Fanno così anche le etichette discografiche cosiddette \"Underground\", anche loro pienamente complici di un meccanismo tipicamente capitalista di aggressione del mercato. Cosa cazzo c'entra con quello che stavo dicendo? Già, le musiche dei margini, le non musiche o le musiche c.d di difficile ascolto vivono come sanguisughe alle spalle di questo universo cartonato e scintillante, ne succhieranno energie per poi riconvertirle in impulsi sonori ridigeriti, estremi atti di resistenza contro questo asfissiante paradigma del controllo assoluto, anche nei nostri gusti musicali. Per cui andate affanculo se il festival non lo fate ce lo facciamo noi e non solo in un alloggetto, ma prenderemo il mondo, ci mescoleremo così tanto che poi sarà impossibile scioglierci. E cari fottuti stronzi con il palato abraso e i gusti in fotocopia, vi diamo una possibilità per riscattarvi ma per farlo dovete saltare al di quà del muro, rinunciando alla passività come regola d'ascolto. Vi metterà in crisi all'inizio ma poi vi farete gli anticorpi e andrà tutto bene.\r\n\r\nUna sommaria conclusione\r\nNon c'è da stupirsi dunque dell'esistenza di musiche \"noise\" (Anche se ancora oggi fanno paura a moltissimi...); il rumore è come la violenza di cui parlava Burgess in Arancia Meccanica, è il desiderio di creare delle giovani generazioni oppresse (almeno nei posti dove questo si può oggettivamente fare) . Non potendo farlo in altri modi si procede a distruggere.\r\nMutatis mutandis questo significa nel nostro caso distruzione completa del paradigma performatore/pubblico. Distruzione seriale dello \"strumento\" convenzionalmente inteso. Ecco perchè i noisers, gli sperimentatori per me sono coraggiosi pirati, sempre pronti ad assaltare il mercantile di questo infra-mondo patinato per saccheggiare e ridistribuire.\r\n\r\nPartiremo per lubiana e vi terremo informati, comunque vada sarà un clamoroso insuccesso.\r\nqualche link per capirci di più (forse)\r\nhttp://reactionpowertrio.tumblr.com/\r\nhttp://multiversal.eu/multislow\r\nhttp://radiostudent.si/\r\nhttp://www.brainpussyfication.com/\r\nhttp://www.thenewnoise.it/lets-party-with-rpt/\r\n ","27 Agosto 2015","2018-10-17 22:09:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/rpt11-200x110.jpg","Urla tu che fischio io. Breve storia di come siamo arrivati a Lubiana",1440677301,[],[],{"post_content":376,"post_title":380},{"matched_tokens":377,"snippet":378,"value":379},[18],"zaino in spalla partiamo per \u003Cmark>lubiana\u003C/mark>. 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Ma più come un virus che come un festival (per cui guai a chiamarli così).\r\n\r\nScatolette\r\nStandard a chi? Abbiamo deciso che siccome sarebbe estremamente noioso continuare a riprodurre da ciascuno strumento suoni di \"default\" ecco che è necessario procedere a scollegare, rimontare, saldare, scocciare, avvitare. Poi bisogna premere a caso e stare a vedere cosa succede.\r\nGiuro, anche la musique concrete è iniziata così, mescolando amatorialità da hobbisti e curiosità da bambini.\r\nE se questo lo metto qui anzichè qui?\r\nE' così che un trombone può diventare un treno e perfino un tupperware, opportunamente cablato potrà fungere da synth. Il riferimento non è più il negozio di strumenti musicali ma il mondo intero dove tutto può essere strumento.\r\nDa quando ho visto molti sostituire il \"soundcheck\" con una sessione di saldatura ho capito che ero nel posto giusto, tra coloro che resistono a mode, hits, rock e paccottiglie varie. E non solo: la customizzazione offre una possibilità unica che ha dato lustro a migliaia di camerette adolescenziali in tutto il mondo; questo rumore è mio, l'ho prodotto io fin dall'inizio, senza dover chiedere un effetto alla boss o dover studiare per anni un sintetizzatore modulare che mai potrò permettermi. Il montaggio e l'autocostruzione come pratiche di resistenza, l'autarchia di sottofondo e una dose di coraggio per i collegamenti elettrici. Potevamo forse non esserci?\r\n\r\nFruizione\r\nPer quelli con le orecchie vergini, per i pregiudiziosi, i saputi, i critici è meglio cambiare rotta. Dirigersi altrove. Magari proprio ritornare a considerare l'ippica, il cucito o la coltivazione di fragole in vaso.\r\nGià perchè la stessa curiosità del performer è richiesta all'ascoltatore. Che può perfino entrare nella rappresentazione, fino a modificarne un corso che sembrava inevitabile, ovvero preconfezionato. Questo il rock non lo capirà mai, ormai vecchio e sordo, con i suoi festival pieni di buttafuori, regole, aggressività, danaro e l'altalena straziante strofa-ritornello-strofa.\r\nTra i due (rock e non musica) non corre buon sangue per cui non sarò certo io a tentare di ricucirne i rapporti. Mettetevi i tappi e andate affanculo con tutti i vostri cd degli zeppelin (con tutto il rispetto).\r\nOriente estremo\r\nIn un certo senso anche i centri gravitazionali della cosiddetta musica pop si sono disassati con uno sbilanciamento inesorabile verso il misterioso oriente. Dalla Cina a Taiwan, Malesia, Hong Kong, Indonesia, Sumatra, per non dire nulla del Giappone, esiste un sottobosco brulicante e impenetrabile che è valso da esempio per molti colleghi al di qua della \"cortina di ferro\".\r\nNei regimi totalitari moderni (termine improprio ma non troppo se riferito ai luoghi ameni di cui sopra) non esiste che UNA musica, riconosciuta, vagliata e possibile. E non pensate che io stia parlando dell'URRSS prima del muro. L'ignoto fa paura ai controllori. Le possibilità cospirative di un branco di noisers cinesi sono, ovviamente pari allo zero assoluto, oggi come durante la rivoluzione culturale maoista, ma il pensiero unico è vigile come uno sbirro alla dogana e non ha intenzione di lasciar correre (pensate agli arresti di Hai Weiwei, innocuo fotografo punk cinese sul quale si è montata una storia incredibile, pe la gioia del diretto interessato, immagino almeno a livello di tornaconto pubblicitario ).\r\nNon potendo controllare però tutto, il sistema preferisce il contrattacco, la droga sintetica dei mostri da classifica, che benzinano uno starsystem internettaro fatto di rifiuti musicali (questi sì) nobilitati da schiere di lacchè merdosi che elogiano questo o quel nuovo talento della canzone. La cosa drammatica è che non succede solo con Rhyanna o Justin Bieber. Fanno così anche le etichette discografiche cosiddette \"Underground\", anche loro pienamente complici di un meccanismo tipicamente capitalista di aggressione del mercato. Cosa cazzo c'entra con quello che stavo dicendo? Già, le musiche dei margini, le non musiche o le musiche c.d di difficile ascolto vivono come sanguisughe alle spalle di questo universo cartonato e scintillante, ne succhieranno energie per poi riconvertirle in impulsi sonori ridigeriti, estremi atti di resistenza contro questo asfissiante paradigma del controllo assoluto, anche nei nostri gusti musicali. Per cui andate affanculo se il festival non lo fate ce lo facciamo noi e non solo in un alloggetto, ma prenderemo il mondo, ci mescoleremo così tanto che poi sarà impossibile scioglierci. E cari fottuti stronzi con il palato abraso e i gusti in fotocopia, vi diamo una possibilità per riscattarvi ma per farlo dovete saltare al di quà del muro, rinunciando alla passività come regola d'ascolto. Vi metterà in crisi all'inizio ma poi vi farete gli anticorpi e andrà tutto bene.\r\n\r\nUna sommaria conclusione\r\nNon c'è da stupirsi dunque dell'esistenza di musiche \"noise\" (Anche se ancora oggi fanno paura a moltissimi...); il rumore è come la violenza di cui parlava Burgess in Arancia Meccanica, è il desiderio di creare delle giovani generazioni oppresse (almeno nei posti dove questo si può oggettivamente fare) . Non potendo farlo in altri modi si procede a distruggere.\r\nMutatis mutandis questo significa nel nostro caso distruzione completa del paradigma performatore/pubblico. Distruzione seriale dello \"strumento\" convenzionalmente inteso. Ecco perchè i noisers, gli sperimentatori per me sono coraggiosi pirati, sempre pronti ad assaltare il mercantile di questo infra-mondo patinato per saccheggiare e ridistribuire.\r\n\r\nPartiremo per \u003Cmark>lubiana\u003C/mark> e vi terremo informati, comunque vada sarà un clamoroso insuccesso.\r\nqualche link per capirci di più (forse)\r\nhttp://reactionpowertrio.tumblr.com/\r\nhttp://multiversal.eu/multislow\r\nhttp://radiostudent.si/\r\nhttp://www.brainpussyfication.com/\r\nhttp://www.thenewnoise.it/lets-party-with-rpt/\r\n ",{"matched_tokens":381,"snippet":382,"value":382},[73],"Urla tu che fischio io. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/2023-07-14-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nFolgore. Condannati ieri gli assassini di Emanuele Scieri\r\nLa brigata Folgore si è sempre distinta per il nonnismo nelle caserme, in particolare quella di Pisa, dove c’è stato un lungo elenco di morti e feriti gravi, tutti archiviati come incidenti o suicidi.\r\nNell’agosto del 1999 Emanuele Scieri era un allievo parà di leva arruolato nella Folgore. Il suo corpo venne ritrovato due giorni dopo la caduta dal tetto della Caserma: l’episodio venne immediatamente archiviato come suicidio. La famiglia e gli amici non ci hanno mai creduto.\r\nIeri, dopo 24 anni ed un’inchiesta partita nel 2018, due caporali della Folgore sono stati condannati a 24 e 16 anni di reclusione dalla corte d’assise di Pisa.\r\nUn’eccezione nel panorama degli infiniti insabbiamenti delle atrocità di guerra e di pace di questa Brigata di assassini, da sempre catalizzatore dell’estrema destra fascista.\r\nQuest’anno la Folgore ha fatto il proprio raduno ad Asti, dove ci sono state iniziative antimilitariste di informazione e lotta.\r\nNe abbiamo parlato con Werther del contro di documentazione Felix di Asti\r\n\r\n19, 20, 21, 22, 23 luglio\r\nIncontro Internazionale Anarchico a Saint Imier\r\na 150 (più 1) anni dalla nascita dell’internazionale antiautoritaria\r\nNe abbiamo parlato con Dario, che ha presenrato l'iniziativa\r\n\r\nAnarchici dei Balcani\r\nNella prima settimana di luglio si è tenuta a Lubiana la ventesima edizione della Balkan Anarchist Bookfair. Vi proponiamo un resoconto ed un bilancio di quest’incontro, che, oltre la fiera, ha ospitato decine di incontri, dibattiti, assemblee. Presenti anarchici e anarchiche di tutta l’area balcanica ma anche dall’Europa e dal Sudamerica.\r\nLa cronaca di Federico\r\n\r\nGragnana. Il circolo anarchico più antico d’Italia\r\nA Gragnana, frazione alta di Carrara, nel 1885 come oggi abitano soprattutto cavatori e pastori. Lì l’anarchismo pose sin dalla sua nascita radici profonde che arrivano sino ai giorni nostri.\r\nUna storia che si interrompe durante il fascismo, quando la lotta divenne clandestina e gli anarchici furono protagonisti della liberazione dalla dittatura, e riprese subito dopo. Protagonisti di scioperi e lotte durissime gli anarchici della zona diedero vita a tante iniziative anche sul piano della solidarietà e dell’autogestione.\r\nIl 16 luglio a Gragnana è stata posta una targa di marmo per ricordare questa lunga storia che continua.\r\nNe abbiamo parlato con Andrea Ferrari\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21 ((siamo in vacanza – le riunioni riprendono martedì 29 agosto))\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","29 Luglio 2023","2023-07-29 08:21:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/index-200x110.jpeg","Anarres del 14 luglio. Folgore, parà assassini. Anarchici dei Balcani. 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Dai primi giorni di marzo quello che oggi si chiama CPR è chiuso, perché distrutto dalle rivolte di febbraio.\r\nMa il governo è deciso a riaprirlo al più presto.\r\nCronaca e riflessioni\r\n\r\nBalkan Anarchist Bookfair.\r\nÈ cominciata ieri la 20esima edizione della Fiera anarchica Balkanica del libro.\r\nUn’occasione importante di incontro per gli anarchici e i libertari attivi in quest’area in cui l’anarchismo è in costante crescita.\r\nNe abbiamo parlato con Dario da Lubiana\r\n\r\nSpesa di guerra in Europa.\r\nDall’inizio della guerra in Ucraina, la spesa bellica europea ha avuto una fortissima impennata.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nFrancia. La rivolta delle periferie che ha messo in difficoltà Macron\r\nAd una settimana dall’uccisione di Nahel, il diciassettenne freddato da un poliziotto durante un controllo stradale, le rivolte si sono attenuate, ma forte è l’attesa per quello che avverrà questa sera a Marsiglia, per la “marcia bianca” indetta dalla famiglia di Mohamed, un uomo ucciso dalla polizia con una flash ball mentre filmava i violenti scontri in città\r\nCe ne ha parlato Stefano Capello\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\n19, 20, 21, 22, 23 luglio\r\nIncontro Internazionale Anarchico a Saint Imier\r\na 150 (più 1) dalla nascita dell’internazionale antiautoritaria\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","18 Luglio 2023","2023-07-18 10:48:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/bab-200x110.jpg","Anarres del 7 luglio. 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La sua vita è un costo insostenibile per chi punta a rinforzare l’apparato bellico che sostiene l’imperialismo tricolore e gli interessi di multinazionali come ENI e Leonardo.\r\n* Il governo si è preso pieni poteri, ha reso permanente lo stato di emergenza, per reprimere ogni insorgenza sociale e tenere sotto controllo l’intera popolazione.\r\n* Per i tanti che lavora(va)no in nero o con contratti di poche settimane non c’è né cassa integrazione, né “ristori”.\r\n* I posti di lavoro, le scuole, i trasporti non sono luoghi sicuri ma la crisi sociale obbliga tanti a scegliere tra la fame e la salute.\r\n* Le restrizioni imposte dal governo non basteranno a fermare il virus. Un virus che continuerà a correre finché la logica del profitto e della guerra sarà più importante delle nostre vite.\r\n* Fermarli dipende da ciascuno di noi. 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Vicinissima al centro storico di Lubiana, è al centro di processi di gentrification, che oggi l’amministrazione di “sinistra”, guidata dal sindaco Jancovic travestono in vari modi, per spezzare l’ampio fronte di solidarietà intorno a Rog.\r\nL’amministrazione ha profittato della difficoltà imposte dal lockdown imposto in Slovenia per il Covid, per lanciare un’operazione di sgombero, che altrimenti non sarebbe stata facile da effettuare.\r\nNonostante ciò il corteo del 22 gennaio ha avuto grande successo, nonostante la repressione e le denunce.\r\nOggi i media tentano una criminalizzazione del Rog, puntando su questioni strutturali (amianto e residui di lavorazione nocivi) ben note e alle quali, durante i lunghi anni di abbandono, l’amministrazione cittadina, proprietaria dei locali, non ha mai voluto porre rimedio. Non solo accusano di furto e di spaccio gli occupanti, per le biciclette recuperate e per le siringhe nuove, che venivano distribuite ai tossici, nell’ambito di un progetto di riduzione del danno.\r\nCe ne ha parlato Matej, un compagno della Federazione Anarchica Slovena.\r\n\r\nUccisa due volte. La narrazione distorta dell’ennesimo femminicidio\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nGiovedì 11 febbraio\r\nore 16 in via Po 16\r\npunto info antimilitarista\r\n#antimilitarista13F\r\n\r\nSabato 13 febbraio (se piovesse si sposta al primo sabato di bel tempo)\r\ngiornata di informazione e lotta antimilitarista\r\nore 15,30 in piazza Castello\r\nintervento di Alessio Lega e Guido Baldoni su De André e canzoniere antimilitarista\r\n#antimilitarista13F\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nriunioni ad orario variabile in queste settimane\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/ \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","6 Febbraio 2021","2021-02-08 11:05:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-03-manif-antimili-13F-modif-200x110.png","Anarres del 29 gennaio. Guerra ai poveri o guerra al covid? Rog. Sgombero e gentrification. Femminicidi negati...",1612608581,[],[],{"post_content":447},{"matched_tokens":448,"snippet":449,"value":450},[73],"Vicinissima al centro storico di \u003Cmark>Lubiana\u003C/mark>, è al centro di processi","Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-01-29-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nGuerra ai poveri o guerra al Covid?\r\nIl 13 febbraio (se piove il primo sabato di sole) si terrà a Torino una giornata di informazione e lotta antimilitarista.\r\n* Il governo aumenta la spesa di guerra, finanzia la diplomazia in armi dell’Eni in Africa, accelera sul Tav e le altre grandi opere.\r\n* La sanità è al collasso: ogni giorno muoiono centinaia di persone, ma 26,3 miliardi sono stati bruciati in spese militari.\r\n* Per il governo chi è povero, malato, anziano non merita di vivere. La sua vita è un costo insostenibile per chi punta a rinforzare l’apparato bellico che sostiene l’imperialismo tricolore e gli interessi di multinazionali come ENI e Leonardo.\r\n* Il governo si è preso pieni poteri, ha reso permanente lo stato di emergenza, per reprimere ogni insorgenza sociale e tenere sotto controllo l’intera popolazione.\r\n* Per i tanti che lavora(va)no in nero o con contratti di poche settimane non c’è né cassa integrazione, né “ristori”.\r\n* I posti di lavoro, le scuole, i trasporti non sono luoghi sicuri ma la crisi sociale obbliga tanti a scegliere tra la fame e la salute.\r\n* Le restrizioni imposte dal governo non basteranno a fermare il virus. Un virus che continuerà a correre finché la logica del profitto e della guerra sarà più importante delle nostre vite.\r\n* Fermarli dipende da ciascuno di noi. Salute e giustizia sociale vanno di pari passo.\r\n* Gettiamo sabbia negli ingranaggi del militarismo!\r\nNe abbiamo parlato con Stefano dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nQui puoi ascoltare la diretta con Stefano:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-01-29-stefano-antimili-rbo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n 2021 01 29 stefano antimili rbo\r\n\r\nRog. Sgombero e gentrification\r\nIl Rog, ex fabbrica di biciclette occupata dal 2006, era da tempo ne mirino degli speculatori. Vicinissima al centro storico di \u003Cmark>Lubiana\u003C/mark>, è al centro di processi di gentrification, che oggi l’amministrazione di “sinistra”, guidata dal sindaco Jancovic travestono in vari modi, per spezzare l’ampio fronte di solidarietà intorno a Rog.\r\nL’amministrazione ha profittato della difficoltà imposte dal lockdown imposto in Slovenia per il Covid, per lanciare un’operazione di sgombero, che altrimenti non sarebbe stata facile da effettuare.\r\nNonostante ciò il corteo del 22 gennaio ha avuto grande successo, nonostante la repressione e le denunce.\r\nOggi i media tentano una criminalizzazione del Rog, puntando su questioni strutturali (amianto e residui di lavorazione nocivi) ben note e alle quali, durante i lunghi anni di abbandono, l’amministrazione cittadina, proprietaria dei locali, non ha mai voluto porre rimedio. Non solo accusano di furto e di spaccio gli occupanti, per le biciclette recuperate e per le siringhe nuove, che venivano distribuite ai tossici, nell’ambito di un progetto di riduzione del danno.\r\nCe ne ha parlato Matej, un compagno della Federazione Anarchica Slovena.\r\n\r\nUccisa due volte. La narrazione distorta dell’ennesimo femminicidio\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nGiovedì 11 febbraio\r\nore 16 in via Po 16\r\npunto info antimilitarista\r\n#antimilitarista13F\r\n\r\nSabato 13 febbraio (se piovesse si sposta al primo sabato di bel tempo)\r\ngiornata di informazione e lotta antimilitarista\r\nore 15,30 in piazza Castello\r\nintervento di Alessio Lega e Guido Baldoni su De André e canzoniere antimilitarista\r\n#antimilitarista13F\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nriunioni ad orario variabile in queste settimane\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/ \r\n\r\nWild C.A.T. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/09/2019-09-06-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti:\r\n\r\nGrecia. Attacco ad Exarchia. 4 squat sgomberati\r\nIl 26 agosto un esercito di occupazione tra Unità Speciali Antiterrorismo e reparti di Polizia Antisommossa ha sgomberato 4 squat, arrestato 3 occupanti e cacciato dalle loro case 143 rifugiat* e immigrat*, che sono stati trasferiti in centri di detenzione, è stato il primo atto di un’operazione di guerra.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Ruini della FAI\r\nSempre con Simone parleremo dell’11 congresso dell’I.F.A., l’Internazionale di Federazioni Anarchiche quest’anno si è tenuto a Lubiana in Slovenia.\r\n\r\nLa crisi di estate e il nuovo governo. Dal clamoroso autogoal di Salvini alla nascita dell’esecutivo giallorosa. Ce ne ha parlato Massimo Varengo di ZiC\r\n\r\nHong Kong. Anarchici nella resistenza alla legge sull’estradizione\r\nIntervista a cura di Crimethinc, traduzione in italiano per i quaderni di Umanità Nova.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 settembre\r\nGiù le mani da Exarchia! Solidarietà senza confini\r\nPresidio al Balon\r\nore 10,30/13,30\r\n\r\n20, 21, 22 settembre\r\nFirenze\r\nVetrina dell’editoria anarchica e libertaria\r\nalla sala di via De Andrè 3\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere. \r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici. \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì (in agosto siamo in vacanza) dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","6 Settembre 2019","2019-09-06 17:51:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/09/2019-06-02-antimili-MG_20190606_104112-200x110.jpg","Anarres del 6 settembre. Grecia. Attacco ad Exarchia. Congresso dell’Internazionale di Federazioni Anarchiche. 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