","Abuso improprio di produzione artistica: dai coni alle Vallette al Louvre nel deserto","post",1510363771,[50,51,52,53,54],"http://radioblackout.org/tag/abu-dhabi/","http://radioblackout.org/tag/arte-di-sistema/","http://radioblackout.org/tag/louvre/","http://radioblackout.org/tag/luci-dartista/","http://radioblackout.org/tag/situazionismo-e-vandalismo/",[17,21,15,19,23],{"tags":57},[58,60,62,64,69],{"matched_tokens":59,"snippet":17},[],{"matched_tokens":61,"snippet":21},[],{"matched_tokens":63,"snippet":15},[],{"matched_tokens":65,"snippet":68},[66,67],"luci","d'artista","\u003Cmark>luci\u003C/mark> \u003Cmark>d'artista\u003C/mark>",{"matched_tokens":70,"snippet":23},[],[72],{"field":24,"indices":73,"matched_tokens":75,"snippets":77},[74],3,[76],[66,67],[68],1157451471441625000,{"best_field_score":80,"best_field_weight":81,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":36,"score":82,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":36},"2211897868544",13,"1157451471441625193",{"document":84,"highlight":99,"highlights":106,"text_match":110,"text_match_info":111},{"cat_link":85,"category":87,"comment_count":36,"id":89,"is_sticky":36,"permalink":90,"post_author":91,"post_content":92,"post_date":93,"post_excerpt":42,"post_id":89,"post_modified":94,"post_thumbnail":42,"post_thumbnail_html":42,"post_title":95,"post_type":47,"sort_by_date":96,"tag_links":97,"tags":98},[86],"http://radioblackout.org/category/comunicati-stampa/",[88],"Comunicati stampa","1185","http://radioblackout.org/2009/11/affitti-profitti-e-incompatibilita/","dj","Ci spieghino lor signori Assessori, Tecnici, Governanti, Sindaci.\n\nCi spieghino “l'incompatibilità” con il progetto di riqualifica dell'area che ora ospita Radio Blackout e la sua Associazione.\nCi spieghino come sia possibile che un progetto di riqualifica sponsorizzato da una privata Associazione umanitaria (2009 – 02539/050 HUB MULTICULTURALE VIA CECCHI - FONDAZIONE VODAFONE ITALIA - FONDAZIONE UMANA MENTE) che si dice operante nel sociale, finanziata da uno dei pilastri della comunicazione sia “incompatibile” con il progetto già esistente, vivo e funzionante, da anni inserito nel contesto urbano, di una radio.\n\nRadio Blackout, una radio no profit, volontaria, autogestita, che non gode né di finanziamenti pubblici né privati, ma vive solo dei propri mezzi, del frutto dell'impegno di chi la radio la forma e la fa giorno per giorno, negli eventi pubblici e non. Una radio che vuole dare voce a tutte le lotte sociali, alle minoranze dimenticate e in lotta, a tutti gli scartati dai media tradizionali, dall'indubbiamente manipolata “informazione pubblica”. Pochi peli sulla lingua, molta sostanza, molto realismo, concretezza e cinismo. Per farla breve, diciamo le cose come stanno, senza intermediazioni, senza editori o spinte e strattoni di alcun tipo.\n\nCe la spieghino “l'incompatibilità”. C'è già un ossimoro nel negare compatibilità tra un mezzo di comunicazione sociale ed una pioggia di denaro per mano di un grande ente operante nella comunicazione.\nCe la descrivano “l'incompatibilità”. A noi pare evidente: o ci sono altri piani su quest'area e su di noi, oppure l'associazione umanitaria di cui sopra non opera realmente secondo quelle che sono sulla carta le sue etichette, i suoi scopi fintamente sociali che consentono le vittorie dei suoi bandi. Lungi da noi negare quell'elemento di pregio durevole, puro, vitale, privo di spese per l'onesto cittadino, che cambieranno il volto al sociale che saranno questi futuri misteriosi HUB. Come dimenticare del resto il successo incalcolabile e gli infiniti introiti (non solo monetari, quanto più in termini di integrazione e arricchimento culturale e sociale) dei centri TO&TU.\nGià, come poter negare. Già. Che fine hanno fatto? Chi se ne è accorto?\nMa non ci preoccupiamo di avere risposte, del resto, la realtà è sempre più opinabile.\n\nFacciamo un breve salto nel passato.\n1992, Radio Blackout, 17 anni fa, un appartamento di via S.Anselmo, lo sfratto dal privato possessore, la ricollocazione pubblica (inconciliabile per aspetti formali secondo le leggi vigenti ma voluta dalle istituzioni stesse) in un decadente appartamento in zona Crocetta, via Antinori. Anni di burocrazie e carte, incontri e reali incompatibili proposte (mirabolante il proporci di trasferirci a trasmettere a Moncalieri, fuori dal comune, fuori dalla portata del nostro ripetitore, che opera solo su Torino e cintura, ma che non copre per limiti tecnici la zona sud). Anni di trafile, un debito saldato tramite fideiussioni personali per ottenere l'assegnazione dello stabile di via Cecchi, un prestito collettivo a 4 zeri con garanzie personali per proteggere un'idea e la sua realizzazione.\nInfine, nel 2009, siamo “incompatibili” con il sociale.\n\nIncompatibili, lo siamo senza aver mai chiesto una sovvenzione (a differenza di molti altri). Senza aver mai ricevuto soldi pubblici cittadini. Il solo sgravio, quello dell'affitto, ricevuto perché compatibile come realtà secondo quelli che sono i canoni che voi stessi avete stabilito. Senza aver mai chiesto soldi e finanziamenti, con oltre 25.000 euro di spese e ore di lavoro non retribuite per rendere agibile un posto che ammuffiva al disuso, un intero cortile ora in balia a macerie varie e alla ruggine del ferro delle economiche installazioni per le olimpiadi. Uno stabile occupato da uffici non più operativi da anni, occupati da due stanchi impiegati che dormivano alle scrivanie, in attesa di ricollocazione. Un posto, che abbiamo colorato e attivato, sede viva e vitale di innumerevoli iniziative aperte al pubblico, aperte al quartiere, senza chiedere soldi in cambio.\n\nCi spieghino se sono i 15.000 euro risparmiati dal nostro affitto non commerciale a renderci “incompatibili”.\nCi spieghino, chi di dovere, l'incompatibilità nostra nei confronti della vostra non-spesa così come ci spieghino, parlando di cifre, dei 400.000 euro stanziati per il capodanno in piazza che non si farà (c'è la crisi), ma sappiamo tutti benissimo che quei maledetti 400 andranno spesi, nel bene e nel male.\nCi spieghino i fondi elargiti a innumerevoli associazioni (cifre che raggiungono i 5 zeri) che nel concreto fatichiamo a vedere come altrettanto vitali e propositive. Qualcuno si accorge di quel che viene fatto a spese di tutti? Non stiamo parlando di cifre da caffè al bar o pacchetti di sigarette e sinceramente, motivarlo con pezzi di carta chiamati “relazioni” che testimoniano un operato che nel concreto non si vede, risulta difficile motivare tali altisonanti cifre.\nCi spieghino come facciano ad esserci praticamente sempre le stesse scintillanti Luci d'Artista e il loro costo si impenni di anno in anno.\nCi spieghino se è lecito nella Torino Medaglia d'Oro alla Resistenza e nell'Italia antifascista e che ripudia il fascismo, assecondare senza colpo ferire, anzi con interesse e “nessun pregiudizio di sorta” la volontà d'assegnazione di spazi sociali per attività culturali e ricreative, ai giovani di destra; quella stessa destra che tranquillamente esprime cultura e sociale nei comizi di Roberto Fiore (per la cronaca, leader di Forza Nuova emanazione presente della Terza Posizione. Qualcuno ricorda la strage di Bologna, i NAR, il terrorismo di destra e da dove arrivano certi signori?). Nessun problema di “incompatibilità” ci mancherebbe, sarebbe pregiudizio antifascista, vogliamo forse negare la “cultura” di Destra, progetto Zeronove e Casa Pound?\nCi spieghino come dover giudicare il fatto di ricevere notizia della decisione di revocare l'affitto dalla lettura di un sito internet, senza aver ricevuto alcuna comunicazione da parte del comune. O forse dovevamo intendere le interviste e le dichiarazioni di sindaco, assessori e consiglieri sulle varie veline cittadine, nelle quali ci si scagliava contro qualsivoglia realtà antagonista, non ultima Radio Blackout, come comunicazione ufficiale e notifica.\n\nIl clima di sicuro non è quello dei giorni di festa, per quel che ci riguarda.\nNon ci cambiano la giornata 2 concerti in piazza gratuiti all'anno offerti dal comune (che prende le offerte dei cittadini), tanto meno le luci di natale, o roboanti progetti di associazione di associazioni mirati ad un solo obbiettivo: consumare soldi già stanziati, coprendo il tutto sotto il velo dell'etica, del sociale, del presunto culturale.\n\nIncompatibile, è portare ai microfoni e dare voce e rumore alle botte date dentro al CIE.\nIncompatibile, è permettere di spargere le idee a chi lotta per evitare una tragedia ambientale.\nIncompatibile, è far parlare i diretti interessati della distruzione dell'istruzione pubblica, gli studenti.\nIncompatibile, è mostrare cosa vuol dire lavorare, sporcandosi le mani, rischiando la vita.\nIncompatibile, è gridare razzista e fascista a chi nasconde sotto false bandiere gli stessi ideali.\nIncompatibile, è permettere di far vedere a tutti lo stato di degrado della società dorata che viviamo.\nIncompatibile, è credere che l'autogestione, sia una forma di gestione e di vita.\n\nIn ogni caso, fino all'ultimo respiro, noi non ci fermiamo qui. 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Avendo già trattato in questa trasmissione la prima uscita, abbiamo voluto approfondire questa volta, le intenzioni pratiche delle persone che si sono volute spendere in questo percorso di inchiesta e di attivismo che si è venuto a creare attorno al giornale stesso. Partendo dall'articolo \"Complici e solidali\", si è discusso del ruolo delle persone che portano solidarietà nelle lotte, di quanto può essere importante un contributo che non sia solo numerico ma anche di discussione e condivisione con i lavoratori già esperti o meno di percorsi di lotta. Tutti gli articoli di questa pubblicazione, i cui temi vanno dal collettivo di fabbrica GKN, l'inchiesta sui lavoratori di Amazon, il telelavoro, l'educazione libertaria, ecc.. vogliono essere da stimolo verso una presa di coscienza generale per la creazione di fronti di azione contro l'offensiva padronale che si fà ogni giorno più violenta nella vita di tutte e tutti noi.\r\n\r\nSporcarsi le mani sarà presto disponibile in pdf sul sito www.sostieniradioblackout.org\r\n\r\nE disponibile in versione cartacea a Torino ad offerta libera presso\r\n\r\nCSOA Gabrio, Edera Squat, Distro di Radio Blackout, Porfido, Libreria Comunardi, Libreria Trebisonda (elenco in aggiornamento)\r\n\r\n \r\n\r\nbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Presentazione-numero-2-sporcarsi-le-mani.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Michele Schifone di Faisa-Cisal, sul tema caldo del green pass in GTT infatti saltano 400 corse e 10.000 utenti rimangono a piedi. 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Mercoledì 20 ottobre i lavorator* GTT, durante un presidio davanti alla RAI di Torino, facevano notare anche la contraddizione che anche se \u003Cmark>l'autista\u003C/mark> ha il green pass i passeggeri possono anche non averlo e tutti si sta sullo stesso mezzo.\r\nbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Michele-schifone-situazione-GTT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nil terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Pietro Cusimano, USB pubblico impiego lombardia, sui lavoratori e lavoratrici delle RSA messi a tacere per aver criticato la risposta alla pandemia da Covid-19 durante le varie fasi. Abbiamo analizzato il report fatto in collaborazione con Amnesty:\r\nLe problematiche riportate nel report riguardano soprattutto i diritti dei lavoratori, ma hanno conseguenze pesantissime anche sul diritto alla salute di chi nelle RSA è ricoverato, come dimostrano le decine di migliaia di decessi; questi a nostro avviso sono in gran parte correlate alla precarietà del lavoro, ampiamente diffusa, così come al sistema di privatizzazioni che di fatto ne impedisce il controllo da parte delle istituzioni competenti, regione e ATS su tutte.\r\nTutti questi temi sono al centro di ricorsi che l'USB ha presentato alle Procure e che rischiano di fare la fine di quello sul Trivulzio, per il quale la procura di Milano ha richiesto l'archiviazione.\r\nPer riaccendere le \u003Cmark>luci\u003C/mark> su questa situazione, coinvolgendo i comitati dei parenti delle vittime e le istituzioni protagoniste in questa immane tragedia, Amnesty International e l'USB presenteranno insieme i contenuti del report a Milano, città simbolo di questa modalità di gestione delle RSA che nella sola Lombardia stimiamo possa essere costata più di 10.000 vittime dentro le strutture.\r\nbuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Comisoli-USB-su-report-amnesty-international.mp3\"][/audio]",[155],{"field":108,"matched_tokens":156,"snippet":152,"value":153},[151],1155199534322679800,{"best_field_score":159,"best_field_weight":113,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":36,"score":160,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":118},"1112319197184","1155199534322679921",{"document":162,"highlight":175,"highlights":180,"text_match":157,"text_match_info":183},{"comment_count":36,"id":163,"is_sticky":36,"permalink":164,"podcastfilter":165,"post_author":166,"post_content":167,"post_date":168,"post_excerpt":42,"post_id":163,"post_modified":169,"post_thumbnail":170,"post_title":171,"post_type":144,"sort_by_date":172,"tag_links":173,"tags":174},"27065","http://radioblackout.org/podcast/i-migliori-di-genere-vario-parte-2/",[124],"outsidermusic","Seconda parte delle selezioni uscite dal cervello nero. Enjoy...\r\nPER SAPERE CHI ABBIAMO SCELTO SU JAZZ, FUNK E BLACKNESS, CLICCA QUI!\r\nPER SAPERE CHI SONO I PEGGIORI, CLICCA QUI!\r\nTy Segall – Manipulator (Drag City)\r\nChe laido Ty. Ormai tutti lo davano per bollito, bruciato da due anni di pura iperattività discografica dove ogni sputo era, come minimo, un disco. Cambia rotta qui, dedicandosi più agli arrangiamenti per produrre un clone di certa west coast acidella, tra chitarre acustiche con piglio mex e sarabande elettriche dal suono tex. Certo è un logorroico, forse 2 vinili sono troppi…mah, secondo me sono tutte cazzate. questo è un gran disco. Manipolatori e chitarristi, capelli lunghi e albe nel deserto. classici intramontabili suonati e mixati in modo originale (per alcuni una vera merda, per altri ottimo!)\r\nFelix Kubin – Zemsta Plutona (Gagarin Records)\r\nUno che lo abbiamo lasciato in un film sci-fi sovietico di fine anni 50 ad armeggiare con macchinari analogici con bottoni e luci neanche fossimo in una base di lancio russa in Kazakistan. Questo disco è una matrioska di incroci tra retro-futuro, dinamiche del ballo e circuiterie sequenziali che ricordano i “genialen dilettanten”. Kubin mescola come un chimico, smonta come un carpentiere e riassembla alla moda dei collagisti delle avanguardie sovietiche. Per me è sempre (8).\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=SeM-8fk8TRg[/embed]\r\n\r\nPremio Catarro 2014\r\nJacques Berrocal – MDLV (Sub Rosa)\r\nBerrocal rappresenta tutto quello che i cosiddetti puristi del jazz semplicemente odiano. E’ uno sporcaccione, si perde in mille scatarri da teatro d’avanguardia, collabora con personaggi estranei al giro, insomma è un sovversivo. Ma tra una cover di Ornette Coleman, un live ripreso come si può e le solite lallazioni da ventriloquo, sale la simpatia per questo outsider financo nella musica outsider. Bisogna prenderlo così, come il ritrovo di un gruppo di evasi ad una festa notturna con amici poco raccomandabili (Ron Anderson, Masayoshi Urabe…). Fate attenzione a chi frequentate. (8)\r\n\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=P1yQgbU5c1U[/embed]\r\nL'oggetto misterioso:\r\nMaria Callas - Maria Callas Complete Remastered Editions (Warner Classics)\r\nQuesta ci è giunta da un anonimo redattore ma non potevamo non parlarne. Perchè adoriamo i patiti, i feticisti, i devoti: 69 dischi (sessantanove) con tutti i lavori della Divina rimasterizzati nei prestigiosi Abbey Road Studios, sotto la supervisione del sound Bowers & Wilkins. Qualcosa che assomiglia da vicino alla reliquia, solo che per questa nuova lingua di Sant'Antonio da Padova vi serviranno 200 euri e almeno 5 giorni, diversi tipi di droghe o comunque alterazioni dello stato di coscienza tali da regge all'endurance. Monumento anche fisico, non può farcela su una mensola qualunque. Difficilissimo anche da rubare, viste le dimensioni, per l'ascolto ci servirà il solito patito russo che renda il tutto disponibile in download. File under: Haunting Presence.\r\nTrance Farmers – Dixie Crystals (Stones Throw)\r\nArriva dal blues ma si arrotola selvaggiamente in un ipnotico southern che sa di fritto drogato con una spruzzata di presa male post-qualcosa. Questo è il disco d'esordio per Dayve Samek aka Trance Farmers, registrato dalle parti di Venice in California , pensato probabilmente negli appiccicosi e semi-abbandonati scenari palustri di un incantata Louisiana. Al primo ascolto ti rendi conto che ne vuoi di nuovo, come le birrette gelate, come le polpette di baccalà . Un cannone non guasta. Momenti di sconforto e di solitudine. Purle Hay sembra uscire da una radio anni '50 tu sei su un'amaca e continui ad avere l'impressione che qualcuno ti stia osservando. Le nuvole non fanno presagire nulla di buono ,quando arrivi a Betty Boop arriva la tempesta i 4 cavalieri sono Tex Willer, il pusher di fiducia, Robert Johnson e Adam Yauch . Il resto è tutta discesa. una cavalcata selvaggia country-apocalittica. Da paura\r\nShakey Graves- And The War Came (Dualtone)\r\nShakey graves is a gentleman from Texas. E si sente ,si sente e come si sente.... Profumo di anni '90 i migliori quelli che ci sono rimasti appiccicati alla pelle , come le T-Shirt della tua band preferita in adolescenza. Chiaramente paga il pegno ai Black Keys , siamo nel 2014 …Melodie che fanno sognare, limpidi cieli attraversati qua e là da splendide aquile e piccioni giusto per riportarci alla realtà. Voglia di Texas , di sesso sfrenato su una sgangerata Chevy degli anni '60.\r\nA tratti ricorda Jeff Buckley ma le sue bracciate sono più vigorose e il Sabine è meno insidioso del Mississipi...L'aggiunta della splendida voce di Esmè Patterson in tre tracce ,le squisite Dearly Departed, Big time Nashville star e Call it Heaven danno il tocco country che rendono il disco succulento come le torte di mele di Nonna papera, gli short di Daisy in Hazzard, le camice di Hank Williams . Brano più figo Pansy Waltz. Ascoltatelo 3 volte di fila stappatevi una Bud gelata , leggendo un Lansdale d'annata con Hap & Leo che so “Il Mambo degli Orsi” o “Bad Chili”. Fatelo!\r\nAram Bajakian- There Were Flowers Also in Hell (Tzadik)\r\nChitarrista Aram piuttosto giovane per poter sfoggiare senza tirarsela troppo ( almeno questa è la mia impressione..) un curriculum fatto di collaborazioni stellari, ha accompagnato Lou Reed fino alla partenza per la tournè permanente, da quel geniaccio di John Zorn , Marc Ribot ecc. ecc. There Were Flowers Also in Hell è uscito all'inizio dell'anno ,ma devo dire non si dimentica così in fretta. Al primo ascolto già dall'apertura con Texas Cannonball il disco ti si arrampica addosso e lo senti che potrà, se non alza troppo la cresta, diventare uno di famiglia. La cresta non la alza anzi dopo un pezzo bomba del genere c'è bisogno di ripigliarsi un attimino. La chitarra e la band di Aram lo fanno . Cavalcate magiare ignudi in notti di mezza estate, alla faccia di chi le mezze stagioni non esistono più.. pronti poi per gli altri piatti forti, Orbisonian è una spremuta di pompelmo tagliata con gin e peperoncino. Balli,caghi, sbocchi e scopi come l'arcangelo gabriele quella volta che giocò a dadi con Jim Morrison e Moana Pozzi, ma questa è un'altra storia...Rent Party mette le cose in chiaro qua non si gioca, si suona e sticazzi se Aram il manico lo sa maneggiare …...... da ascoltare irresponsabilmente. E se ne volete ancora...andate a cercare i vari progetti di imprio e jazz nel quale il nostro infila il suo manico....\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=cALQqRwgFJI[/embed]\r\nBrian Setzer - Rockabilly Riot! All Original (Surfdog)\r\nAh il vecchio Brian... ve lo devo presentare? Direi di no.Se brillantina,nottate sudate e appiccicose shakerando culi e tutto il resto non sono il vostro territorio... Ascoltate gli Stray Cats passando dal via senza ritirare la birra,il joint e i premi partita.\r\nCazzo il revival R'n'R , billy o non billy non ci riguarda, il ragazzo ( di ieri) ce l'ha nel sangue e nei vestiti ( la copertina parla chiaro) . 12 fottutissime tracce che come la mela di Elvis ( molti sostengono che sia un falso storico sia Elvis , che la mela di Elvis chiaramente) una volta al giorno tolgono il medico di torno... Tutte belle le tracce, come la zia che a Natale prepara la stessa lasagna da vent'anni, non sbaglia e Brian di lasagne e di R'n'R' è un vero mago. Simsalabin! Ps: tra l'altro fa anche il video più bello e tamarro dell'anno.\r\nOrlando Julius with The Heliocentrics- Jaiyede Afro (Strut)\r\nIl pioniere dell'Afrobeat Nigeriano incontra la combo Psyco-Afro-jazz Heliocentrics musicisti giovani che sanno dannatamente il fatto loro, collaborazioni a nastro per loro, per chi come me ha avuto la fortuna di vederli dal vivo con Mulatu Astakè ricorderà... Estikà ! Musica suonata magistralmente fine , elaborata, sabrosa. Il vecchio e il nuovo. Il vecchio marpione dell'Afrobeat che non si vuole arrendere all'età e agli acciacchi e alla musica moderna africana, e il nuovo... Baldi e giovani musicisti che con le vecchie cariatidi si trovano bene, aggiungono freschezza ad un genere che difficilmente tramonterà, godiamoceli così ...Esplosione di colori africana, caldo come il buco del culo di un ippopotamo in amore, turgido come le menne della tipa camerunense che abita di fronte a me ( anche con la giacca a vento parlano chiaro), piacevole come una birra ghiacciata ad Alessandria. I ragazzi non ne sbagliano una... 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Certo è un logorroico, forse 2 vinili sono troppi…mah, secondo me sono tutte cazzate. questo è un gran disco. Manipolatori e chitarristi, capelli lunghi e albe nel deserto. classici intramontabili suonati e mixati in modo originale (per alcuni una vera merda, per altri ottimo!)\r\nFelix Kubin – Zemsta Plutona (Gagarin Records)\r\nUno che lo abbiamo lasciato in un film sci-fi sovietico di fine anni 50 ad armeggiare con macchinari analogici con bottoni e \u003Cmark>luci\u003C/mark> neanche fossimo in una base di lancio russa in Kazakistan. Questo disco è una matrioska di incroci tra retro-futuro, dinamiche del ballo e circuiterie sequenziali che ricordano i “genialen dilettanten”. Kubin mescola come un chimico, smonta come un carpentiere e riassembla alla moda dei collagisti delle avanguardie sovietiche. 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Questo è il disco d'esordio per Dayve Samek aka Trance Farmers, registrato dalle parti di Venice in California , pensato probabilmente negli appiccicosi e semi-abbandonati scenari palustri di un incantata Louisiana. Al primo ascolto ti rendi conto che ne vuoi di nuovo, come le birrette gelate, come le polpette di baccalà . Un cannone non guasta. Momenti di sconforto e di solitudine. Purle Hay sembra uscire da una radio anni '50 tu sei su un'amaca e continui ad avere l'impressione che qualcuno ti stia osservando. Le nuvole non fanno presagire nulla di buono ,quando arrivi a Betty Boop arriva la tempesta i 4 cavalieri sono Tex Willer, il pusher di fiducia, Robert Johnson e Adam Yauch . Il resto è tutta discesa. una cavalcata selvaggia country-apocalittica. Da paura\r\nShakey Graves- And The War Came (Dualtone)\r\nShakey graves is a gentleman from Texas. E si sente ,si sente e come si sente.... Profumo di anni '90 i migliori quelli che ci sono rimasti appiccicati alla pelle , come le T-Shirt della tua band preferita in adolescenza. Chiaramente paga il pegno ai Black Keys , siamo nel 2014 …Melodie che fanno sognare, limpidi cieli attraversati qua e là da splendide aquile e piccioni giusto per riportarci alla realtà. Voglia di Texas , di sesso sfrenato su una sgangerata Chevy degli anni '60.\r\nA tratti ricorda Jeff Buckley ma le sue bracciate sono più vigorose e il Sabine è meno insidioso del Mississipi...L'aggiunta della splendida voce di Esmè Patterson in tre tracce ,le squisite Dearly Departed, Big time Nashville star e Call it Heaven danno il tocco country che rendono il disco succulento come le torte di mele di Nonna papera, gli short di Daisy in Hazzard, le camice di Hank Williams . Brano più figo Pansy Waltz. Ascoltatelo 3 volte di fila stappatevi una Bud gelata , leggendo un Lansdale d'annata con Hap & Leo che so “Il Mambo degli Orsi” o “Bad Chili”. 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