","Costi del Tav: presidio al Senato",1415714023,[133,63,134,135,136,137,138,139],"http://radioblackout.org/tag/costi-tav/","http://radioblackout.org/tag/movimento-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/padoan/","http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/senato/","http://radioblackout.org/tag/stefano-esposito/","http://radioblackout.org/tag/tav/",[141,70,142,143,15,144,145,146],"costi tav","movimento per la casa","padoan","senato","stefano esposito","tav",{"post_content":148,"tags":152},{"matched_tokens":149,"snippet":150,"value":151},[75],"senato il ministro delle infrastrutture \u003Cmark>Lupi\u003C/mark>, il titolare del dicastero dell'economia","11 novembre. E il giorno del senatore Stefano Esposito: oggi al senato il ministro delle infrastrutture \u003Cmark>Lupi\u003C/mark>, il titolare del dicastero dell'economia Padoan e un responsabile di RFI, risponderanno al quesito sul costo della Torino Lyon posta dal senatore democratico. Come mai gli 8 milardi e mezzo per la tratta internazionale della Torino Lyon sono levitati a 12? Esposito, un ultras del Tav, da sempre in prima fila contro i movimenti di opposizione al super treno, dopo la diffusione delle nuove previsioni di spesa, ha espresso perplessità. Un modo per rilanciare l'apertura dei cantieri, dopo aver, incassato rassicurazioni da governo e ferrovie? O una giravolta innescata dalle crescenti tensioni nel partito democratico?\r\n\r\nAll'appuntamento al Senato non mancheranno i movimenti per la casa di Roma. Un'occasione per ricordare quante cose utili si potrebbero fare con i soldi destinati ad un'opera inutile e devastante. 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Nella ormai abituale passerella di regime, il ministro, spalleggiato da Roberto Cota e da Mario Virano, prometteva ampie compensazioni alla Valle, tra cui l'offerta di energia di elettrica ad un costo calmierato. Intanto, le manovre repressive contro il movimento si inaspriscono. E' infatti di ieri la notizia dell'approvazione di un decreto legge che, abilmente mascherato da ddl contro il femminicidio, costituisce un vero e proprio nuovo pacchetto sicurezza, con norme a protezione del cantiere.\r\n\r\nCome ha commentato Nicoletta ai microfoni di Radio Blackout, la Valle proprio non ci sta al sordido meccanismo del bastone e della carota.\r\n\r\nAscolta il contributo.\r\n\r\nnicoletta_notav_171013\r\n\r\n \r\n\r\n ","18 Ottobre 2013","2013-10-22 21:29:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/no-tav2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/no-tav2-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/no-tav2-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/no-tav2.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","No-tav: la passerella di Zanonato in 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Divetta e Luca Fagiano, attivisti del movimento di lotta per la casa di Roma, sono stati rimessi ai domiciliari martedi scorso dopo la mobilitazione sotto Montecitorio contro il decreto Lupi sulla casa appena convertito in legge.\r\n\r\nIl decreto contiene in particolare un articolo che vieta a chi vive in una casa occupata di ottenere residenza e utenze; ora non è chiaro con quali modalità questi divieti verranno messi in pratica, certo è che ciò riguarda migliaia di persone nella sola Roma, che non possono e non vogliono piegarsi.\r\n\r\nMagistratura e questura per ora hanno lanciato un chiaro segnale: ulteriore limitazione della libertà dei compagni più attivi e sgombero immediato dell'occupazione realizzata ieri nel quartiere romano di San Paolo.\r\n\r\nAscolta le valutazioni di Paolo, che abbiamo raggiunto al telefono agli arresti domiciliari:\r\n\r\n2014.05.22-paolo","22 Maggio 2014","2014-05-29 11:58:36","Piano casa, il decreto Lupi è legge ma la lotta 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trovata di Erdogan per rovinare l'esistenza degli uomini liberi e poco o nulla religiosi è di mantenere le restrizioni solo per esecuzioni e ascolti musicali dopo la mezzanotte... non c'entra nulla con la pandemia, ma è un pretesto per proseguire nell'islamizzazione della nazione.\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=cFObfdsbe6c\r\n\r\nMavi Vatan, vuol dire Patria Blu, è una dottrina introdotta da certi ex colonnelli poi docenti che giustificherebbe la riappropriazione di parti di acque territoriali nel Mediterraneo orientale e Egeo, attraverso una attività di aggressione molto muscolare. Una dottrina che sta sullo sfondo del racconto di questo ultimo Caffè turco di @muratcinar prima della pausa estiva.\r\nLa cosa interessante infatti è che quei vecchi colonnelli che sono stati processati una dozzina di anni fa, ora sono ridiventati uomini di fiducia del sistema del presidente proprio per aver ideato questa dottrina.\r\nSezgin Baran Korkmaz, un imprenditore curdo accusato e ricercato dagli Usa per una truffa di 900 milioni ai danni dell'erario statunitense, 500 dei quali sarebbero ora in Turchia – e alcune voci insinuano che ci siano arrivati nascosti sull'aereo personale di Erdoğan. Potrebbe diventare il nuovo Sedat Peker, che nel suo ottavo messaggio lo aveva chiamato in causa: minacce e riciclaggio, rileva imprese decotte sottocosto su istigazione di Soylu stesso. Un imprenditore esemplare in Turchia, mentre in Usa due fratelli mormoni lo denunciano con un imprenditore armeno loro complice nell'impresa di avviare una ditta nel settore della energia rinnovabile, puntando agli sgravi fiscali, senza mai fondare realmente l'azienda. Ora è in detenzione provvisoria in Austria, perché l'amministrazione Biden è interessata ad avere in mano quante più carte possibile per ricattare e controllare l'alleato irriducibile Erdoğan. Korkmaz infatti preferirebbe essere estradato in Turchia.\r\nPer tutelare e proseguire questo status quo è importante per l'Akp e i suoi alleati Lupi grigi rimuovere ogni possibile opposizione e quindi la Corte costituzionale, controllata dal potere centrale, sta mettendo fuori legge il secondo partito d'opposizione, quello di Demirtas, cosiddetto filocurdo. E questo processo avviene attraverso assurdità surreali del processo giuridico.\r\nDal processo farsa alla tragedia dei migranti che producono soldi per Ankara: Merkel, Draghi e Von der Layen erogheranno altri 3 miliardi. Che forse userà per devastare il territorio con il Kanal di Istanbul che ha valenza internazionale in quanto sarebbe fuori dalla Convenzione di Montreux e quindi le navi militari occidentali potrebbero soggiornare nel Mar Nero senza limiti di tempo (oltre a fornire denaro alle aziende della famiglia presidenziale, che ha già costruito un ponte prima che scorra l'acqua del canale futuribile).\r\n\r\n@muratcinar ci ha raccontato con precisione queste e altre storie correlate:\r\n\r\n\"Mavi Vatan, Kanal Istanbul e truffe internazionali\".","27 Giugno 2021","2021-06-27 19:17:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"163\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale-300x163.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale-300x163.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale-768x418.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Caffè turco con Murat: Korkmaz il malversatore sull'aereo presidenziale",1624821431,[305,306,307,308,309,310,311,312],"http://radioblackout.org/tag/kanalistanbul/","http://radioblackout.org/tag/korkmaz/","http://radioblackout.org/tag/mavivatan/","http://radioblackout.org/tag/perdeninonuarkasi/","http://radioblackout.org/tag/sedatpeker/","http://radioblackout.org/tag/albayrak/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[314,315,316,317,318,319,320,321],"#kanalistanbul","#korkmaz","#mavivatan","#perdeninönüarkası","#sedatpeker","Albayrak","Erdogan","Turchia",{"post_content":323},{"matched_tokens":324,"snippet":325,"value":326},[75],"l'Akp e i suoi alleati \u003Cmark>Lupi\u003C/mark> grigi rimuovere ogni possibile opposizione","Potete ascoltare questo brano selezionato da Murat Cinar per introdurre la nuova corrispondenza settimanale solo se leggete prima di mezzanotte, perché la nuova trovata di Erdogan per rovinare l'esistenza degli uomini liberi e poco o nulla religiosi è di mantenere le restrizioni solo per esecuzioni e ascolti musicali dopo la mezzanotte... non c'entra nulla con la pandemia, ma è un pretesto per proseguire nell'islamizzazione della nazione.\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=cFObfdsbe6c\r\n\r\nMavi Vatan, vuol dire Patria Blu, è una dottrina introdotta da certi ex colonnelli poi docenti che giustificherebbe la riappropriazione di parti di acque territoriali nel Mediterraneo orientale e Egeo, attraverso una attività di aggressione molto muscolare. 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proposta di legge (primo firmatario Fiano – PD) che introdurrebbe in Italia strumenti di monitoraggio, sanzione e deradicalizzazione con un focus specifico sui “lupi solitari”. 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Peccato che gli orsi non siano statue e si comportano da orsi: riproducendosi, mangiando, difendendosi, valicando confini di cui non ne immaginano neppure l'esistenza creando, con questi comportamenti, paura e sgomento tra cittadini e visitatori. Non un euro dei finanziamenti è stato investito per progetti di convivenza con questa specie, anzi politici di destra e sinistra hanno strumentalizzato la paura reagendo con uccisioni e imprigionamenti.\r\n\r\nPiù di tutti il leghista Fugatti, presidente della provincia di Trento, che ha fatto della caccia all'orso una vera e propria crociata. E se non sono gli orsi sono i lupi, o i cinghiali, o le marmotte o gli uccelli, insomma Fugatti ha nei cacciatori e negli allevatori il suo più grande bacino di voti e cerca di ingraziarseli strumentalizzando la paura, come dimostrano gli enormi (quasi 1 milione) finanziamenti della provincia alle associazioni venatorie che, assurdamente, gestiscono anche centri faunistici, il censimento gli animali selvatici, le cure e la detenzione, come nel caso del Casteller.\r\n\r\nIn questo bunker gli/le ors* rinchius* stanno lottando con tentativi di fughe, autolesionismo, scioperi della fame, tentativi di distruggere la struttura. Gli/le ors* cercano e rivendicano la propria libertà.\r\n\r\nRitrovo ore 11 stazione di Villazzano - Trento\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/orsi-liberi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl volantino di lancio della manifestazione:\r\n\r\nFra il 1999 e il 2002 viene realizzato in provincia di Trento il Progetto Life Ursus finanziato dall’Unione Europea, con finalità di ripopolamento degli orsi bruni, all’epoca sostanzialmente estinti nell’arco alpino. Evidentemente, qualche ors* nei boschi fa bene al turismo e alle casse provinciali, deve aver pensato qualcuno. Ma bastano pochi anni e ci si rende conto che la presenza dell’orso Yoghi non è compatibile con un modello di turismo consumista e invasivo, nel contesto di un territorio in realtà ampiamente antropizzato.\r\n\r\nIl risultato 20 anni dopo: 34 ors* “indisciplinati* scompars*, uccis*, imprigionat*. Tra loro gli orsi (chiamati dalle autorità) M49 e M57 e l’orsa DJ3, attualmente detenut* nella struttura/prigione del Casteller, la cui gestione è - con macabra ironia - affidata all’Associazione dei Cacciatori Trentini. M49 evade clamorosamente, superando e forzando barriere e recinzioni apparentemente invalicabili, nella notte del 15 luglio 2019 (neanche un’ora dopo esser stato catturato a causa delle numerose denunce di danni da parte degli allevatori della zona) e fugge nuovamente il 27 luglio 2020, per poi venire nuovamente catturato poche settimane fa. Suoi compagni di prigionia DJ3 (figlia di Daniza, probabilmente l’orsa più tristemente nota nella mala gestione della provincia di Trento) reclusa da ben 9 anni (metà della sua vita) ed M57, riuscito a trascorrere solo due anni della sua vita in libertà prima di essere imprigionato (la vita media di un orso in natura è fra i 30 e i 35 anni). È notizia di questi giorni che le condizioni psico-fisiche dei tre plantigradi sono state definite “inaccettabili” persino dagli organi di controllo istituzionali che, come da copione, propongono per voce delle associazioni veterinarie la costituzione di “comitati etici” per ripulirsi la faccia con la solita favola del “benessere animale”.\r\n\r\nLa classe politica che ha governato il Trentino ha più volte dimostrato tutti i limiti e l’ipocrisia di un’impostazione antropocentrica rispetto alla convivenza con gli altri animali. Ovviamente le cose non sono né cambiate né migliorate dall’insediamento della nuova giunta leghista (sì, proprio loro: i machisti dei banchetti a base di carne d'orso).\r\n\r\nI milioni di euro che per il Progetto Life Ursus la Provincia ha ricevuto dall’Europa andavano spesi molto diversamente: progetti di educazione nelle scuole, formazione mirata agli operatori turistici, sensibilizzazione e informazione a tappeto a residenti e turisti, nell’ottica di una convivenza pacifica e rispettosa. E invece? E invece questa specie è stata presa, piazzata sul territorio, tolta dal territorio, uccisa, imprigionata, mostrata, nascosta, a seconda delle esigenze del potere.\r\n\r\nMa in conseguenza di quali colpe è stato deciso che la coercizione fisica di questi animali fosse necessaria? Il fatto è che gli animali selvatici hanno la pessima abitudine di comportarsi da tali. Non sono peluche, non sono gli animali depressi e tristi che vediamo negli zoo, resi inoffensivi dalla rassegnazione e dalle sbarre. Sono ors* che, come tutti gli individui, vogliono “solo” vivere liber*, scegliere cosa mangiare, dove andare, cosa esplorare, come giocare, oziare, odorare; e che, come chiunque altr*, se si sentono infastidit* o minacciat* reagiscono e si difendono. Ors* che fanno gli ors*, insomma.\r\n\r\nCome gli esseri umani da sempre hanno resistito alle oppressioni e alle discriminazioni, anche tutti gli animali non umani mal sopportano prigionia e sfruttamento, aggrediscono per difendersi e provano a fuggire, talvolta con successo. È ora di aprire gli occhi, di comprendere che gli animali non umani sono l’avanguardia del movimento di liberazione animale. È ora di smettere di pensare che gli altri animali siano creature senza voce, per le quali è necessario usare la nostra. La voce è espressione di potere e descrivere gli animali come privi di essa toglie potere alle loro esperienze di ribellione. Oltre la narrazione tossica dell’animalismo “classico”, che vede gli altri animali come inermi che solo degli umani illuminati possono adoperarsi a salvare, esiste una consistente storia di ribelli e di ribellione ancora tutta da raccontare, di fronte alla quale il posizionamento degli individui umani non può che considerarsi come mera solidarietà. Riconosciamo la capacità degli animali di sottrarsi allo sfruttamento umano come una forza socialmente non trascurabile, una forza in grado di muovere le energie di associazioni, singole persone, gruppi locali verso una solidarietà che può essere definita senza dubbio politica. Una solidarietà attiva che si esprime nella consapevolezza di condurre lotte comuni tra sfruttati, indipendentemente dalla specie di appartenenza. Aprendoci alla possibilità di adozione di un inedito sguardo decoloniale, scegliamo di dismettere il nostro privilegio di specie per metterlo al servizio della resistenza animale.\r\n\r\nNell’operato della Giunta Fugatti in questo particolare frangente, riconosciamo con evidenza le stesse politiche repressive nei confronti di tutti quei corpi indecorosi ed eccedenti, che varcano confini ed esprimono volontà di autodeterminazione, che mille volte abbiamo visto all’opera nei più disparati contesti di resistenza. Da sempre solidali con la lotta di chi viola i confini per riprendersi la libertà, ci schieriamo senza esitazioni dalla parte degli/le ors* ribelli.\r\n\r\nNella persecuzione contro di loro nella nostra piccola, periferica provincia non possiamo non individuare la comune matrice della più grande e cieca persecuzione ai danni di tutte le forme di vita terrestri che sta determinando a livello planetario la catastrofe climatica ormai alle porte.\r\n\r\nPer questa ragione, nella decisione di schierarci al fianco di questi corpi resistenti, facciamo appello per allargare la mobilitazione a tutte le soggettività ed i collettivi impegnati nelle lotte ecotransfemministe, antirazziste, antifasciste e per la giustizia climatica, a tutt* coloro che credono che la mobilitazione contro la guerra totale al vivente attualmente in corso da parte del sistema capitalista vada fermata non tanto - per dirla con un’altra narrazione tossica - per “salvare il pianeta”, ma per provare a garantire alla nostra specie e a tutte le altre (animali e vegetali) la possibilità di continuare ad abitare la Terra. Crediamo fermamente che solo l’intersezione di tutte queste lotte possa ambire a scardinare il paradigma del capitalismo antropocentrico che ci ha già condotti dentro la sesta estinzione di massa. Un sistema rapace che attraverso un meccanismo distopico e perfetto distrugge e strappa territori ad animali ed umani, capitalizzando ogni respiro. E che avvelena anche il linguaggio ed il pensiero, relegando nella dimensione dell’irrilevanza e del silenzio, minorizzandole, tutte quelle identità che si discostano dal paradigma proprietario dell’antropocentrismo colonialista maschio e bianco. Noi non ci stiamo, e ci batteremo perché i prossimi mesi ed anni vedano l’attraversamento delle piazze da parte di una nuova ondata di ribellione globale generalizzata. Iniziamo da qui. 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Tra loro gli orsi (chiamati dalle autorità) M49 e M57 e l’orsa DJ3, attualmente detenut* nella struttura/prigione del Casteller, la cui gestione è - con macabra ironia - affidata all’Associazione dei Cacciatori Trentini. M49 evade clamorosamente, superando e forzando barriere e recinzioni apparentemente invalicabili, nella notte del 15 luglio 2019 (neanche un’ora dopo esser stato catturato a causa delle numerose denunce di danni da parte degli allevatori della zona) e fugge nuovamente il 27 luglio 2020, per poi venire nuovamente catturato poche settimane fa. Suoi compagni di prigionia DJ3 (figlia di Daniza, probabilmente l’orsa più tristemente nota nella mala gestione della provincia di Trento) reclusa da ben 9 anni (metà della sua vita) ed M57, riuscito a trascorrere solo due anni della sua vita in libertà prima di essere imprigionato (la vita media di un orso in natura è fra i 30 e i 35 anni). È notizia di questi giorni che le condizioni psico-fisiche dei tre plantigradi sono state definite “inaccettabili” persino dagli organi di controllo istituzionali che, come da copione, propongono per voce delle associazioni veterinarie la costituzione di “comitati etici” per ripulirsi la faccia con la solita favola del “benessere animale”.\r\n\r\nLa classe politica che ha governato il Trentino ha più volte dimostrato tutti i limiti e l’ipocrisia di un’impostazione antropocentrica rispetto alla convivenza con gli altri animali. Ovviamente le cose non sono né cambiate né migliorate dall’insediamento della nuova giunta leghista (sì, proprio loro: i machisti dei banchetti a base di carne d'orso).\r\n\r\nI milioni di euro che per il Progetto Life Ursus la Provincia ha ricevuto dall’Europa andavano spesi molto diversamente: progetti di educazione nelle scuole, formazione mirata agli operatori turistici, sensibilizzazione e informazione a tappeto a residenti e turisti, nell’ottica di una convivenza pacifica e rispettosa. E invece? E invece questa specie è stata presa, piazzata sul territorio, tolta dal territorio, uccisa, imprigionata, mostrata, nascosta, a seconda delle esigenze del potere.\r\n\r\nMa in conseguenza di quali colpe è stato deciso che la coercizione fisica di questi animali fosse necessaria? Il fatto è che gli animali selvatici hanno la pessima abitudine di comportarsi da tali. Non sono peluche, non sono gli animali depressi e tristi che vediamo negli zoo, resi inoffensivi dalla rassegnazione e dalle sbarre. Sono ors* che, come tutti gli individui, vogliono “solo” vivere liber*, scegliere cosa mangiare, dove andare, cosa esplorare, come giocare, oziare, odorare; e che, come chiunque altr*, se si sentono infastidit* o minacciat* reagiscono e si difendono. Ors* che fanno gli ors*, insomma.\r\n\r\nCome gli esseri umani da sempre hanno resistito alle oppressioni e alle discriminazioni, anche tutti gli animali non umani mal sopportano prigionia e sfruttamento, aggrediscono per difendersi e provano a fuggire, talvolta con successo. È ora di aprire gli occhi, di comprendere che gli animali non umani sono l’avanguardia del movimento di liberazione animale. È ora di smettere di pensare che gli altri animali siano creature senza voce, per le quali è necessario usare la nostra. La voce è espressione di potere e descrivere gli animali come privi di essa toglie potere alle loro esperienze di ribellione. Oltre la narrazione tossica dell’animalismo “classico”, che vede gli altri animali come inermi che solo degli umani illuminati possono adoperarsi a salvare, esiste una consistente storia di ribelli e di ribellione ancora tutta da raccontare, di fronte alla quale il posizionamento degli individui umani non può che considerarsi come mera solidarietà. Riconosciamo la capacità degli animali di sottrarsi allo sfruttamento umano come una forza socialmente non trascurabile, una forza in grado di muovere le energie di associazioni, singole persone, gruppi locali verso una solidarietà che può essere definita senza dubbio politica. Una solidarietà attiva che si esprime nella consapevolezza di condurre lotte comuni tra sfruttati, indipendentemente dalla specie di appartenenza. Aprendoci alla possibilità di adozione di un inedito sguardo decoloniale, scegliamo di dismettere il nostro privilegio di specie per metterlo al servizio della resistenza animale.\r\n\r\nNell’operato della Giunta Fugatti in questo particolare frangente, riconosciamo con evidenza le stesse politiche repressive nei confronti di tutti quei corpi indecorosi ed eccedenti, che varcano confini ed esprimono volontà di autodeterminazione, che mille volte abbiamo visto all’opera nei più disparati contesti di resistenza. Da sempre solidali con la lotta di chi viola i confini per riprendersi la libertà, ci schieriamo senza esitazioni dalla parte degli/le ors* ribelli.\r\n\r\nNella persecuzione contro di loro nella nostra piccola, periferica provincia non possiamo non individuare la comune matrice della più grande e cieca persecuzione ai danni di tutte le forme di vita terrestri che sta determinando a livello planetario la catastrofe climatica ormai alle porte.\r\n\r\nPer questa ragione, nella decisione di schierarci al fianco di questi corpi resistenti, facciamo appello per allargare la mobilitazione a tutte le soggettività ed i collettivi impegnati nelle lotte ecotransfemministe, antirazziste, antifasciste e per la giustizia climatica, a tutt* coloro che credono che la mobilitazione contro la guerra totale al vivente attualmente in corso da parte del sistema capitalista vada fermata non tanto - per dirla con un’altra narrazione tossica - per “salvare il pianeta”, ma per provare a garantire alla nostra specie e a tutte le altre (animali e vegetali) la possibilità di continuare ad abitare la Terra. Crediamo fermamente che solo l’intersezione di tutte queste lotte possa ambire a scardinare il paradigma del capitalismo antropocentrico che ci ha già condotti dentro la sesta estinzione di massa. Un sistema rapace che attraverso un meccanismo distopico e perfetto distrugge e strappa territori ad animali ed umani, capitalizzando ogni respiro. E che avvelena anche il linguaggio ed il pensiero, relegando nella dimensione dell’irrilevanza e del silenzio, minorizzandole, tutte quelle identità che si discostano dal paradigma proprietario dell’antropocentrismo colonialista maschio e bianco. Noi non ci stiamo, e ci batteremo perché i prossimi mesi ed anni vedano l’attraversamento delle piazze da parte di una nuova ondata di ribellione globale generalizzata. Iniziamo da qui. 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La bambina si incammina lungo il sentiero degli aghi e degli spilli, il lupo mangia la nonna, la bambina ignara ne mangia le carni e infine il lupo mangia anche lei. Era l'epoca in cui gli attacchi dei lupi erano una realtà, non c'é nessun significato nascosto. Nel 1697 Charles Perrault abbellisce la bambina con un cappellino rosso (che diventa il suo nome), elimina il cannibalismo e aggiunge la morale in versi. \"Qui si vede che le care bimbe han torto ad ascoltare persone non fidate.\" Il lupo diventa il simbolo del maschio predatore che seduce le fanciulle ingenue. Nel 1729 Robert Samber traduce la fiaba in inglese, assegna alla protagonista il nome Biddy ed elimina i dettagli erotici inammissibili per la morale inglese. Il lupo accoglie Cappuccetto Rosso non più nudo ma con addosso la camicia da notte della nonna morta. Nel 1812 i fratelli Jacob e Wilhelm Grimm aggiungono il divieto della mamma a lasciare il sentiero che la bambina trasgredisce, ma poi il cacciatore uccide il lupo e salva la bambina che ha imparato la lezione. Il cacciatore era una figura famigliare all'epoca dei fratelli Grimm, sconosciuta un secolo prima quando solo i nobili andavano a caccia. La versione dei fratelli Grimm é tuttora la più diffusa. Nel 1895 Cappuccetto Rosso è la testimonial della campagna pubblicitaria della Star Soap. Dopo di che si moltiplicano le interpretazioni. Quella psicanalitica indica nel colore rosso il simbolo della verginità, che però é stato introdotto da Perrault e nella versione originale non esisteva. Secondo l'interpretazione etnologica Cappuccetto Rosso deriva dagli antichi riti d'iniziazione, quando il ragazzo lasciava l'ambiente famigliare e protettivo del villaggio per affrontare alcune prove nella foresta e poi essere accolto nella società degli adulti. Il dibattito é ancora aperto. Buon ascolto.\r\nPer i più curiosi:\r\nValentina Pisanty \"Leggere la fiaba\" Bompiani, Milano 1993;\r\nBruno Bettelheim \"Il mondo incantato - Uso, importanza e significati psicanalitici delle fiabe\" Feltrinelli, Milano 1977;\r\nErich Fromm \"Il linguaggio dimenticato - Introduzione alla comprensione dei sogni, delle fiabe e dei miti\" Garzanti, Milano 1973.","15 Giugno 2020","2020-06-15 08:47:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/ROSSO1-186x110.jpg","CHI HA PAURA DEL LUPO CATTIVO - LA PERLA DI LABUAN 12/6/2020",1592210867,[],[],{"post_content":471},{"matched_tokens":472,"snippet":473,"value":474},[70],"in cui gli attacchi dei \u003Cmark>lupi\u003C/mark> erano una realtà, non c'é","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020.06.12-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\"C'era una volta una donna che aveva fatto il pane, e disse alla sua bambina di portare una pagnotta bella calda e una bottiglia di latte alla nonna.\" Così comincia l'antica fiaba tramandata oralmente. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/2018-12-14-anarres-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nGilet Jaunes. La rivolta mette in difficoltà Macron che è obbligato a fare qualche prima concessione. Ne abbiamo parlato con Gianni Carrozza, di radio Paris Plurielle, dove conduce “Vive la sociale!”\r\n\r\n49 anni fa una bomba esplodeva nella banca dell’Agricoltura a Milano, uccidendo 17 persone. La questura accusa gli anarchici: la polizia li rastrella e li porta in questura a centinaia. Uno di loro, dopo tre giorni, viene scaraventato dalla finestra della stanza del commissario Calabresi e muore. Si chiamava Giuseppe Pinelli, anarchico, ferroviere, ex partigiano, attivo nella solidarietà con i compagni colpiti dalla repressione.\r\nLa Strage di piazza Fontana inaugura una strategia della tensione, che mirava a colpire i movimenti, che tra il ‘68 e il ‘69 avevano dato non pochi grattacapi a padroni e governanti. Fu una strage di Stato.\r\nMezzo secolo dopo a Milano, ma non solo, la memoria di quei giorni è materia viva di lotta e consapevolezza mai sopita della criminalità del potere.\r\nCe ne ha parlato Massimo Varengo, uno dei tanti compagni per i quali quel dicembre del 1969 rappresentò uno spartiacque. Dopo nulla fu come prima.\r\n\r\nGilet Jaunes. Un’analisi di un movimento inedito, specchio di relazioni sociali profondamente mutate, tra precarietà diffusa, elisione di tutele e libertà, paura di un futuro dove la linea di confine tra i sommersi e i salvati dilaga ben oltre i confini chiusi dell’Europa e si accampa definitivamente nelle nostre città. 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I sette attivisti contro le frontiere che il 22 aprile parteciparono ad una marcia da Claviere a Briancon che riaprì una frontiera chiusa da giorni sono stati condannati dal tribunale di Gap il 13 dicembre.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 14 dicembre\r\na cinePalermo46 \r\nore 21 proiezione di Brian di Nazareth dei Monty Python\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 21 dicembre \r\nCena antinatalizia\r\nalle 20 alla FAT in corso Palermo 46.\r\nMenù eretico veg vegan e ed esposizione spettacolare del Pres-Empio autogestito: ciascuno porti la sua statuetta, decorazione, disegno per arricchirlo.\r\nLa cena è benefit lotte sociali.\r\nChiediamo tanti soldi a chi li ha, meno a chi ne ha meno.\r\nPrenotazioni: mail: fai_torino@autistici.org \r\n\r\nVenerdì 18 gennaio\r\nUomini o lupi?\r\nL'anarchia ai tempi della peste\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 1 febbraio\r\nTaser, galera e pistoleros\r\nDispositivi securitari e leggi di guerra\r\nIncontro con Robertino Barbieri di Psychoattiva\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","14 Dicembre 2018","2018-12-14 16:33:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/ni-le-pen-ni-macron-200x110.jpg","Anarres del 14 dicembre. 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Gli invisibili. Il Tav e il suo mondo. Lo sguardo ambientalista. Femminicidi. Alexis e i sette della Thyssen: la criminalità del potere...",1544643849,[],[],{"post_content":515},{"matched_tokens":516,"snippet":495,"value":517},[70],"Abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale sul pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/2018-12-07-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nGli invisibili. Le migrazioni e i migranti sono narrati e finiscono con il narrarsi secondo stereotipi costruiti dai paesi post coloniali per negare le proprie responsabilità nel processo migratorio. Ne abbiamo parlato con Karim Metref, insegnante e blogger di origine cabila.\r\n\r\nContro il Tav e il suo mondo\r\n\r\nNegli ultimi decenni lo sguardo ambientalista è divenuto uno cardini più robusti su cui si articola una critica radicale al capitalismo. Alla vigilia della manifestazione dell’8 dicembre a Torino ne abbiamo discusso con Stefano Boni, antropologo, docente all’università di Modena e Reggio Emilia\r\n\r\nLucia Perez, uccisa due volte. Femministe in piazza in Argentina e, anche, a Torino\r\n\r\nLa criminalità del potere. Riflessioni sulla violenza di stato e capitale nell’anniversario dell’assassinio di Alexis Grigoropulos e dei sette operai della Thyssen Krupp\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 14 dicembre\r\na cinePalermo46 \r\nore 21 proiezione di Brian di Nazareth dei Monty Python\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 21 dicembre \r\nCena antinatalizia\r\nalle 20 alla FAT in corso Palermo 46.\r\nMenù eretico veg vegan e ed esposizione spettacolare del Pres-Empio autogestito: ciascuno porti la sua statuetta, decorazione, disegno per arricchirlo.\r\nLa cena è benefit lotte sociali.\r\nChiediamo tanti soldi a chi li ha, meno a chi ne ha meno.\r\nPrenotazioni: mail: fai_torino@autistici.org \r\n\r\nVenerdì 18 gennaio\r\nUomini o \u003Cmark>lupi\u003C/mark>?\r\nL'anarchia ai tempi della peste\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 1 febbraio\r\nTaser, galera e pistoleros\r\nDispositivi securitari e leggi di guerra\r\nIncontro con Robertino Barbieri di Psychoattiva\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[519],{"field":110,"matched_tokens":520,"snippet":495,"value":517},[70],{"best_field_score":255,"best_field_weight":331,"fields_matched":118,"num_tokens_dropped":50,"score":332,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},6637,{"collection_name":397,"first_q":70,"per_page":20,"q":70},["Reactive",525],{},["Set"],["ShallowReactive",528],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f4x-DAUdywd9wAnMpHVL5s3xrnn5wmShafw9xhnzXUVI":-1},true,"/search?query=lupi"]