","Caffè turco con Murat: Korkmaz il malversatore sull'aereo presidenziale",1624821431,[120,121,122,123,124,125,126,66],"http://radioblackout.org/tag/kanalistanbul/","http://radioblackout.org/tag/korkmaz/","http://radioblackout.org/tag/mavivatan/","http://radioblackout.org/tag/perdeninonuarkasi/","http://radioblackout.org/tag/sedatpeker/","http://radioblackout.org/tag/albayrak/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/",[128,129,130,131,22,20,18,15],"#kanalistanbul","#korkmaz","#mavivatan","#perdeninönüarkası",{"post_content":133},{"matched_tokens":134,"snippet":136,"value":137},[135,85],"Lupi","l'Akp e i suoi alleati \u003Cmark>Lupi\u003C/mark> \u003Cmark>grigi\u003C/mark> rimuovere ogni possibile opposizione e","Potete ascoltare questo brano selezionato da Murat Cinar per introdurre la nuova corrispondenza settimanale solo se leggete prima di mezzanotte, perché la nuova trovata di Erdogan per rovinare l'esistenza degli uomini liberi e poco o nulla religiosi è di mantenere le restrizioni solo per esecuzioni e ascolti musicali dopo la mezzanotte... non c'entra nulla con la pandemia, ma è un pretesto per proseguire nell'islamizzazione della nazione.\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=cFObfdsbe6c\r\n\r\nMavi Vatan, vuol dire Patria Blu, è una dottrina introdotta da certi ex colonnelli poi docenti che giustificherebbe la riappropriazione di parti di acque territoriali nel Mediterraneo orientale e Egeo, attraverso una attività di aggressione molto muscolare. Una dottrina che sta sullo sfondo del racconto di questo ultimo Caffè turco di @muratcinar prima della pausa estiva.\r\nLa cosa interessante infatti è che quei vecchi colonnelli che sono stati processati una dozzina di anni fa, ora sono ridiventati uomini di fiducia del sistema del presidente proprio per aver ideato questa dottrina.\r\nSezgin Baran Korkmaz, un imprenditore curdo accusato e ricercato dagli Usa per una truffa di 900 milioni ai danni dell'erario statunitense, 500 dei quali sarebbero ora in Turchia – e alcune voci insinuano che ci siano arrivati nascosti sull'aereo personale di Erdoğan. Potrebbe diventare il nuovo Sedat Peker, che nel suo ottavo messaggio lo aveva chiamato in causa: minacce e riciclaggio, rileva imprese decotte sottocosto su istigazione di Soylu stesso. Un imprenditore esemplare in Turchia, mentre in Usa due fratelli mormoni lo denunciano con un imprenditore armeno loro complice nell'impresa di avviare una ditta nel settore della energia rinnovabile, puntando agli sgravi fiscali, senza mai fondare realmente l'azienda. Ora è in detenzione provvisoria in Austria, perché l'amministrazione Biden è interessata ad avere in mano quante più carte possibile per ricattare e controllare l'alleato irriducibile Erdoğan. Korkmaz infatti preferirebbe essere estradato in Turchia.\r\nPer tutelare e proseguire questo status quo è importante per l'Akp e i suoi alleati \u003Cmark>Lupi\u003C/mark> \u003Cmark>grigi\u003C/mark> rimuovere ogni possibile opposizione e quindi la Corte costituzionale, controllata dal potere centrale, sta mettendo fuori legge il secondo partito d'opposizione, quello di Demirtas, cosiddetto filocurdo. E questo processo avviene attraverso assurdità surreali del processo giuridico.\r\nDal processo farsa alla tragedia dei migranti che producono soldi per Ankara: Merkel, Draghi e Von der Layen erogheranno altri 3 miliardi. Che forse userà per devastare il territorio con il Kanal di Istanbul che ha valenza internazionale in quanto sarebbe fuori dalla Convenzione di Montreux e quindi le navi militari occidentali potrebbero soggiornare nel Mar Nero senza limiti di tempo (oltre a fornire denaro alle aziende della famiglia presidenziale, che ha già costruito un ponte prima che scorra l'acqua del canale futuribile).\r\n\r\n@muratcinar ci ha raccontato con precisione queste e altre storie correlate:\r\n\r\n\"Mavi Vatan, Kanal Istanbul e truffe internazionali\".",[139],{"field":140,"matched_tokens":141,"snippet":136,"value":137},"post_content",[135,85],1157451471441100800,{"best_field_score":144,"best_field_weight":145,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":146,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868288",14,"1157451471441100913",{"document":148,"highlight":168,"highlights":174,"text_match":142,"text_match_info":177},{"cat_link":149,"category":150,"comment_count":48,"id":151,"is_sticky":48,"permalink":152,"post_author":51,"post_content":153,"post_date":154,"post_excerpt":54,"post_id":151,"post_modified":155,"post_thumbnail":156,"post_thumbnail_html":157,"post_title":158,"post_type":57,"sort_by_date":159,"tag_links":160,"tags":164},[45],[47],"69521","http://radioblackout.org/2021/05/sedat-peker-rivelazioni-pericolose-di-un-mafioso-panturco/","https://youtu.be/04aIE7XXkzk\r\n\r\nTelenovela YouTube mafiosa panturchista con oltre 80 milioni di visualizzazioni, che ha appassionato i turchi in poco più di un mese. Mentre pubblichiamo questo podcast siamo in attesa dell'ottava puntata.\r\nQuasi un anno di latitanza, esiliato dapprima nei Balcani e poi rocambolescamente in Marocco da dove è fuggito in fretta e furia a seguito di una fornitura di droni a Mohammed VI da parte del genero di Erdoġan in cambio della sua estradizione, a seguito di una maxinchiesta che lo vede protagonista, orchestrata per bloccare questa serie di rivelazioni che colpiscono in particolare il ministro degli interni Suleyman Soylu, talmente potente da costringere Erdoġan a silurare il suo stesso genero (rivale di Soylu, che è diventato il delfino del Sultano) a novembre, come abbiamo raccontato: https://www.spreaker.com/user/ogzero/murat-04-le-dimissioni-di-albayrak-dimos.\r\nPare che il successo di Peker, da sempre vicino ai Lupi Grigi, presso gli ambienti governativi provenga anche dalla sostituzione nel 2016 del gruppo di Gulen, di cui Erdoġan si serviva per i lavori sporchi e criminali, con clan mafiosi. Peker rappresenta uno di questi, finché cadde in disgrazia per qualche motivo per ora sconosciuto. Nei suoi video ce n'è per tutti e lo può fare da una posizione di forza, avendo documenti che riguardano tutti, compresi gli americani della Dea con cui, da narcotrafficante, aveva avuto rapporti; l'intrigo si fa internazionale.\r\nPeker in particolare racconta di come sia stato il demiurgo delle fortune di Soylu, senza lesinare riguardo a episodi narrati, misteri irrisolti, figure di spicco, forniture di armi, blindati...\r\nCon Murat cerchiamo di districarci in questo mare di rivelazioni e di misfatti che si allargano a macchia d'olio toccando ogni aspetto della storia degli ultimi anni non solo turchi: Cipro, i Balcani, il Venezuela, il Marocco, gli Usa... tutto proposto con i ritmi, le figure, dettagli che provengono dal più lontano passato come dall'attualità più stringente, avvalendosi delle professionalità delle serie televisive più accattivanti.\r\n\r\nMurat ha dedicato l'intera rubrica \"Caffè turco con Murat\" di questa settimana, perché la serie sta scuotendo la società turca\r\n\r\n\"La sulfurea serie di videorivelazioni di Sedat Peker\".","30 Maggio 2021","2021-05-30 13:18:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/Sedat-Peker_01-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"176\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/Sedat-Peker_01-300x176.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/Sedat-Peker_01-300x176.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/Sedat-Peker_01-768x451.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/Sedat-Peker_01.jpeg 986w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sedat Peker: rivelazioni pericolose di un mafioso panturco",1622380703,[161,124,162,163,125,126,66],"http://radioblackout.org/tag/sedatpekerimm/","http://radioblackout.org/tag/soylu/","http://radioblackout.org/tag/soyluyasoruyorum/",[165,22,166,167,20,18,15],"#@sedatpekerimm","#soylu","#soyluyasoruyorum",{"post_content":169},{"matched_tokens":170,"snippet":172,"value":173},[135,171],"Grigi","Peker, da sempre vicino ai \u003Cmark>Lupi\u003C/mark> \u003Cmark>Grigi\u003C/mark>, presso gli ambienti governativi provenga","https://youtu.be/04aIE7XXkzk\r\n\r\nTelenovela YouTube mafiosa panturchista con oltre 80 milioni di visualizzazioni, che ha appassionato i turchi in poco più di un mese. 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Peraltro sentite anche in questa puntata quanti rappresentanti dell’Hdp sono stati eletti amministratori o al parlamento per poi finire per quel motivo nelle galere della cricca di Erdoğan e il leader dei Lupi grigi vorrebbe porre fuorilegge il partito e incarcerare “tutti”, dimostrando come il delirio fascista sia uguale a tutte le longitudini.\r\n\r\nMa anche l’8 ottobre avevamo già parlato di social e broadcast stranieri che devono finire sotto il controllo governativo, e anche questi si sono assoggettati\r\n\r\nLa puntata di oggi prende di nuovo spunto da un brano di Bandista, un gruppo travolgente che avevamo già utilizzato in altri esordi di puntata. Ascoltatelo, che vi dà un po’ di brio per affrontare un cappello iniziale che potrebbe diventare uno degli argomenti dei prossimi “Caffè turchi di Murat\" e cioè i rapporti tra Turchia e differenti componenti irachene, visto che oggi 17 dicembre 2020 dovevano incontrarsi ai massimi livelli i due governi – e questo non è mai un bene per i compagni curdi, mentre può esserlo per quelli fascisti di Barzani, come si vede dalla notizia segnalata da “al Monitor” sulla pressione di Turchia e Russia, alleate contro le realtà delle comunità ancora attive grazie alla presenza delle Sda curde nel nord della Siria\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=hsTYgUnOuDo&feature=youtu.be\r\n\r\nPer questa puntata Murat ha selezionato come argomenti iniziali le vacue e inefficaci sanzioni americane nei confronti di personaggi secondari come punizione per la spesa militare improntata alla più smaccata sfida alla Nato, lasciandosi aperte tutte le porte verso i potenziali interlocutori e quindi rilanciando il suq delle armi e delle alleanze in un periodo in cui si continua a scombinare qualunque assetto rimasticato e digerito fino a quel momento. In questo caso poi si intrecciano i business bellici con le polpette avvelenate che un suprematista nazista bianco sta distribuendo per la Casa Bianca pur di non andarsene dalle leve del potere. Le banche turche ne escono indenni, comunque: le sanzioni sono un deterrente per gli altri nazionalisti sparsi per il mondo che anelerebbero ad acquistare il sistema S400 russo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-17_murat.mp3\"][/audio]\r\n\r\nCome avete sentito sempre in materia di armi siamo passati a occuparci delle armi che il governo fascista greco si ritiene legittimato a stanziare il 500% del bilancio “normale” perché Atene si sente sotto minaccia di Ankara, che è anche impegnata a nascondere i casi di covid reali, ma questo negazionismo non significa che non si possano negare tutte le manifestazioni fino al 31 marzo... tutto questo e tanto altro (per esempio, come si fa la crema nel caffè della madre di Murat – con il suo è impossibile ottenerla) potete seguire questo intervento di Murat nella mattinata info di radio blackout anche sul canale YouTube di Murat registrato in diretta streaming:\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=SLgzdV4AuX0&t=51s\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","22 Dicembre 2020","2020-12-22 01:55:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/turkey-weapons-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/turkey-weapons-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/turkey-weapons-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/turkey-weapons-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/turkey-weapons.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il caffè di Murat: sanzioni e sistemi bellici",1608601081,[192,193,194,195,196,197],"http://radioblackout.org/tag/ankara/","http://radioblackout.org/tag/corsa-agli-armamenti/","http://radioblackout.org/tag/istanbul/","http://radioblackout.org/tag/recep-tayyip-erdogan/","http://radioblackout.org/tag/s400/","http://radioblackout.org/tag/sanzioni/",[199,200,201,202,203,204],"ankara","corsa agli armamenti","Istanbul","Recep Tayyip Erdoğan","S400","sanzioni",{"post_content":206},{"matched_tokens":207,"snippet":208,"value":209},[135,85],"Erdoğan e il leader dei \u003Cmark>Lupi\u003C/mark> \u003Cmark>grigi\u003C/mark> vorrebbe porre fuorilegge il partito","Questa serie comincia a dover rendere conto degli sviluppi successivi agli argomenti oggetto di interesse nei precedenti appuntamenti: giovedì scorso si era parlato del tentativo di smascherare ruberie, clientele, “mani sulle città”... ecco l’epilogo giudiziario, a dimostrazione che quando si controllano tutti i poteri in una democratura la soluzione non passa attraverso la magistratura o le elezioni. «anche a Istanbul la prefettura non autorizza i procuratori di aprire inchieste contro gli impiegati statali forse coinvolti in un giro di corruzione nelle giunte precedenti» [per chi comprende il turco: https://www.evrensel.net/haber/421659/ibbnin-2-5-milyon-tl-zarara-ugratildigi-belirlendi-valilik-sorusturma-izni-vermedi]. 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La delegazione internazionale ha incontrato la municipalità di Suruc, il co-presidente del cantone di Kobane, la rappresentante delle donne di Kobane e il comitato di gestione della crisi.\r\nIntanto gli attacchi contro la popolazione curda continuano e ieri è stato oscurato il giornale curdo Cumhuriyet dopo che il quotidiano Nokta è stato sequestrato e il suo direttore inquisito con accuse gravissime per il fotomontaggio su Erdogan mandato in edicola dalla rivista. Il sindaco di Diyarbakir, città considerata la capitale del Kurdistan turco, è stato preso in custodia dalle forze di polizia, mentre a Cizre è da poco stato ritirato il coprifuoco ma la situazione resta tesa.\r\nI portavoce della rete di solidarietà con il Kurdistan parlano ormai apertamente di un “nuovo 1992”, alludendo con questo all’anno della più massiccia offensiva militare dello stato turco contro la popolazione del Kurdistan. Se infatti a Cizre il coprifuoco è stato revocato , lo stesso non è successo a Silvan e nello stesso distretto di Diyarbakir.\r\nSembra sempre più chiaro che Erdogan stia combattendo sulla pelle del popolo kurdo la campagna elettorale per assicurarsi un Parlamento turco prono ai suoi desiderata. Conta, infatti, con questa offensiva di aumentare i voti presso l’opinione pubblica nazionalista e di legare strettamente a sé il Mhp, partito di estrema destra espressione del gruppo terroristico Lupi grigi. D’altronde in questi giorni molte sedi dell’Hdp, partito di sinistra con stretti legami con la popolazione del Kurdistan turco sono state attaccate dai militanti dell’Mhp con la connivenza della polizia.\r\nOggi la Carovana Internazionale cercherà di raggiungere Diyarbakir e Surluc dove l’esercito turco sta impedendo ogni manifestazione di solidarietà con le città investite dalla violenza dello stato. Non è chiaro se gli attivisti riusciranno a raggiungere queste mete o verranno fermati a forza dai militari.\r\nAscolta la diretta con Luigi da Suruc:\r\n2015 09 15 luigi suruc\r\nIntanto ieri si è tenuta a Milano una manifestazione di solidarietà con il popolo kurdo e di appoggio al tentativo di risoluzione della questione nei termini del confederalismo democratico al di là delle frontiere e degli stati. La manifestazione di Milano, in particolare si è tenuta contro l’annunciata visita del presidente turco Erdogan all’Expo e contro la promozione all’interno della stessa fiera della settimana della Turchia.\r\nAscolta la diretta con Massimo:\r\n2015-09-15-massimo-corteoMi-noerdogan\r\nSabato era stata la volta di Trieste, dove un corteo regionale, indetto dalle realtà libertarie della regione, ha raccolto l'adesione della comunità kurda e di altre forze solidali sul territorio.\r\nAscolta la diretta con Federico:\r\n\r\n2015-09-15-federicots\r\nAggiornamento\r\nLa manifestazione internazionale alla frontiera è stata bloccata dalla polizia turca, che ha minacciato di chiudere definitivamente il valico.","15 Settembre 2015","2015-09-17 23:12:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/curdi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/curdi-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/curdi-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/curdi-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/curdi-1024x768.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Solidarietà senza frontiere: Suruc, Milano, Trieste",1442321186,[228,229,230],"http://radioblackout.org/tag/milano-corteo-no-erdogan/","http://radioblackout.org/tag/suruc/","http://radioblackout.org/tag/trieste-kurdistan/",[35,25,31],{"post_content":233},{"matched_tokens":234,"snippet":235,"value":236},[135,85],"destra espressione del gruppo terroristico \u003Cmark>Lupi\u003C/mark> \u003Cmark>grigi\u003C/mark>. 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Il sindaco di Diyarbakir, città considerata la capitale del Kurdistan turco, è stato preso in custodia dalle forze di polizia, mentre a Cizre è da poco stato ritirato il coprifuoco ma la situazione resta tesa.\r\nI portavoce della rete di solidarietà con il Kurdistan parlano ormai apertamente di un “nuovo 1992”, alludendo con questo all’anno della più massiccia offensiva militare dello stato turco contro la popolazione del Kurdistan. Se infatti a Cizre il coprifuoco è stato revocato , lo stesso non è successo a Silvan e nello stesso distretto di Diyarbakir.\r\nSembra sempre più chiaro che Erdogan stia combattendo sulla pelle del popolo kurdo la campagna elettorale per assicurarsi un Parlamento turco prono ai suoi desiderata. Conta, infatti, con questa offensiva di aumentare i voti presso l’opinione pubblica nazionalista e di legare strettamente a sé il Mhp, partito di estrema destra espressione del gruppo terroristico \u003Cmark>Lupi\u003C/mark> \u003Cmark>grigi\u003C/mark>. D’altronde in questi giorni molte sedi dell’Hdp, partito di sinistra con stretti legami con la popolazione del Kurdistan turco sono state attaccate dai militanti dell’Mhp con la connivenza della polizia.\r\nOggi la Carovana Internazionale cercherà di raggiungere Diyarbakir e Surluc dove l’esercito turco sta impedendo ogni manifestazione di solidarietà con le città investite dalla violenza dello stato. Non è chiaro se gli attivisti riusciranno a raggiungere queste mete o verranno fermati a forza dai militari.\r\nAscolta la diretta con Luigi da Suruc:\r\n2015 09 15 luigi suruc\r\nIntanto ieri si è tenuta a Milano una manifestazione di solidarietà con il popolo kurdo e di appoggio al tentativo di risoluzione della questione nei termini del confederalismo democratico al di là delle frontiere e degli stati. La manifestazione di Milano, in particolare si è tenuta contro l’annunciata visita del presidente turco Erdogan all’Expo e contro la promozione all’interno della stessa fiera della settimana della Turchia.\r\nAscolta la diretta con Massimo:\r\n2015-09-15-massimo-corteoMi-noerdogan\r\nSabato era stata la volta di Trieste, dove un corteo regionale, indetto dalle realtà libertarie della regione, ha raccolto l'adesione della comunità kurda e di altre forze solidali sul territorio.\r\nAscolta la diretta con Federico:\r\n\r\n2015-09-15-federicots\r\nAggiornamento\r\nLa manifestazione internazionale alla frontiera è stata bloccata dalla polizia turca, che ha minacciato di chiudere definitivamente il valico.",[238],{"field":140,"matched_tokens":239,"snippet":235,"value":236},[135,85],{"best_field_score":144,"best_field_weight":145,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":146,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":242,"highlight":261,"highlights":266,"text_match":142,"text_match_info":269},{"cat_link":243,"category":244,"comment_count":48,"id":245,"is_sticky":48,"permalink":246,"post_author":51,"post_content":247,"post_date":248,"post_excerpt":54,"post_id":245,"post_modified":249,"post_thumbnail":250,"post_thumbnail_html":251,"post_title":252,"post_type":57,"sort_by_date":253,"tag_links":254,"tags":258},[45],[47],"17390","http://radioblackout.org/2013/07/15-anni-senza-sole-ma-continua-a-bruciare/","15 amni fa moriva Maria Soledad Rosas, il sole di \"Sole e Baleno\" uccisi dalla magistratura stalinista torinese con castelli di cartastraccia, dimostratasi tale troppo tardi e senza scuse, neanche postume... nessuno di lor signori vuole ricordare: ai Caselli, Violante, D'Ambrosio forse rimorde la coscienza? improbabile, come è impossibile che rimorda per motivi diversi a Maurizio Laudi, che dio l'abbia in gloria, o al cavalier Petronzi, pronto a infamare nuovamente nel nuovo processo ai veri antimafiosi\r\n\r\nRicordiamo Sole alle 18 di oggi 11 luglio 2013 in piazza Vittorio davanti al cinema Esedra e con Mario in questa ricostruzione dell'atmosfera stalinista di chi l'ha uccisa\r\n\r\n2013.07.11-mario_soledad\r\n\r\n \r\n\r\nL’11 luglio 1998 – 15 anni fa – Sole (Maria Soledad Rosas) moriva impiccata agli arresti domiciliari, detenuta in attesa di giudizio.\r\nSubito si scatenò l’osceno carosello degli avvoltoi: media, presi a sassate dal “marito” Luca, preti – Don Ciotti recita l’orazione funebre – opinionisti – Vattimo infama, sinistresi anonimi e confusi come Luther Blissett riinfamano.\r\n3 mesi prima era morto nello stesso modo Baleno (Edoardo Massari), il suo compagno, in isolamento in una cella delle Vallette.\r\nVivevano in una casa occupata a Collegno insieme a Silvano Pelissero di Bussoleno. Erano anarchici.\r\nUn certo Maurizio Laudi, procuratore in carriera in cerca di rilancio, vecchio arnese degli anni di piombo, della scuola stalinista della calunnia come arma politica, quella di Caselli, Violante, Vigna, Marini e D’Ambrosio, al servizio dei servizi segreti dei CC, li fa arrestare nel loro squat. Contemporaneamente i Ros guidano le perquisizioni e gli sgomberi di altri 2 squat torinesi, l’Asilo e l’Alcova. Le accuse sono pesantissime: terrorismo a scopo eversivo. Più pesanti di un ergastolo. Attentati al Tav! (che non c’era, come non c’è adesso). Li chiamava Lupi Grigi e asseriva di possedere “prove granitiche”. Una montagna di accuse seppellì vivi Sole e Baleno. E regalarò 4 anni di carcere a Silvano!\r\nLa montatura franò miseramente qualche anno dopo, appena uscita dal Palazzo di Ingiustizia di Torino, dove Laudi godeva di complici e potenti protettori, come l’allora inamovibile Procuratore Capo Maddalena. Le accuse erano grossolanamente false! Ma Sole e Baleno erano già morti stritolati dall’apparato repressivo dello Stato. Il Tav aveva fatto le sue prime vittime. SOLE E BALENO SUICIDATI AD ALTA VELOCITÀ, diceva un grande striscione degli squatter che nel 2001 chiudeva una manifestazione torinese – caricata dalla polizia – del movimento No Tav. Lo gridavano i muri della città SOLE E BALENO SUICIDATI DALLO STATO.\r\nL’obiettivo dei carnefici di Sole e Baleno era duplice: colpire il crescente movimento delle occupazioni a Torino (la parola squatter entrò nello Zingarelli nel ’98), colpendo gli anarchici che le animavano. E colpire il nascente movimento No Tav, che proprio in quegli anni si palesava come movimento popolare con le prime grosse manifestazioni.\r\nCome al solito in Italia (Pinelli, Serantini, Giuliani, Cucchi,…) gli artefici di questa montatura pluriomicida furono tutti premiati dallo Stato. Maurizio Laudi divenne Procuratore Capo ad Asti. Il capo dell’Antiterrorismo di Torino Giuseppe Petronzi, che si distinse per la sua incredibile testimonianza contro Silvano Pelissero, divenne capo della Digos e recentemente Cavaliere! I Ros dichiararono anonimamente e cinicamente che a loro bastava arrivare in Cassazione (l’importante è lavorare), scaricando così un Pm troppo zelante come Laudi che invece continuò ad esibirsi sulla Busiarda (La Stampa) in lunghe dichiarazioni stizzite per il clamoroso e tardivo ridimensionamento della condanna a Silvano. Il potere aveva distrutto delle vite.\r\nLa meravigliosa maiolica di Sole era andata irreparabilmente in frantumi.\r\nSOLE RIDE DELLA MORTE E BRUCIA DENTRO DI NOI.","11 Luglio 2013","2013-07-16 11:12:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/07/sole_15-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"238\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/07/sole_15-238x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/07/sole_15-238x300.jpg 238w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/07/sole_15.jpg 397w\" sizes=\"auto, (max-width: 238px) 100vw, 238px\" />","15 anni senza sole... ma continua a bruciare",1373550207,[255,256,257],"http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/notav/","http://radioblackout.org/tag/sol-e-baleno/",[259,260,29],"anarchici","notav",{"post_content":262},{"matched_tokens":263,"snippet":264,"value":265},[135,171],"non c’è adesso). 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Possedere testi e documenti sovversivi, sostenere economicamente persone detenute con accuse di terrorismo, avere in casa una bomboletta di gas da campeggio, tutto ciò potrebbe essere sufficiente per candidare una persona all’arresto e ai programmi di deradicalizzazione.\r\n\r\nDa diversi anni, dall’ingresso in scena di questi programmi (inizialmente in Francia), si era subodorato che un giorno avrebbero potuto riguardare da vicino le realtà conflittuali antiautoritarie e anarchiche. 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Peccato che gli orsi non siano statue e si comportano da orsi: riproducendosi, mangiando, difendendosi, valicando confini di cui non ne immaginano neppure l'esistenza creando, con questi comportamenti, paura e sgomento tra cittadini e visitatori. Non un euro dei finanziamenti è stato investito per progetti di convivenza con questa specie, anzi politici di destra e sinistra hanno strumentalizzato la paura reagendo con uccisioni e imprigionamenti.\r\n\r\nPiù di tutti il leghista Fugatti, presidente della provincia di Trento, che ha fatto della caccia all'orso una vera e propria crociata. E se non sono gli orsi sono i lupi, o i cinghiali, o le marmotte o gli uccelli, insomma Fugatti ha nei cacciatori e negli allevatori il suo più grande bacino di voti e cerca di ingraziarseli strumentalizzando la paura, come dimostrano gli enormi (quasi 1 milione) finanziamenti della provincia alle associazioni venatorie che, assurdamente, gestiscono anche centri faunistici, il censimento gli animali selvatici, le cure e la detenzione, come nel caso del Casteller.\r\n\r\nIn questo bunker gli/le ors* rinchius* stanno lottando con tentativi di fughe, autolesionismo, scioperi della fame, tentativi di distruggere la struttura. Gli/le ors* cercano e rivendicano la propria libertà.\r\n\r\nRitrovo ore 11 stazione di Villazzano - Trento\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/orsi-liberi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl volantino di lancio della manifestazione:\r\n\r\nFra il 1999 e il 2002 viene realizzato in provincia di Trento il Progetto Life Ursus finanziato dall’Unione Europea, con finalità di ripopolamento degli orsi bruni, all’epoca sostanzialmente estinti nell’arco alpino. Evidentemente, qualche ors* nei boschi fa bene al turismo e alle casse provinciali, deve aver pensato qualcuno. Ma bastano pochi anni e ci si rende conto che la presenza dell’orso Yoghi non è compatibile con un modello di turismo consumista e invasivo, nel contesto di un territorio in realtà ampiamente antropizzato.\r\n\r\nIl risultato 20 anni dopo: 34 ors* “indisciplinati* scompars*, uccis*, imprigionat*. Tra loro gli orsi (chiamati dalle autorità) M49 e M57 e l’orsa DJ3, attualmente detenut* nella struttura/prigione del Casteller, la cui gestione è - con macabra ironia - affidata all’Associazione dei Cacciatori Trentini. M49 evade clamorosamente, superando e forzando barriere e recinzioni apparentemente invalicabili, nella notte del 15 luglio 2019 (neanche un’ora dopo esser stato catturato a causa delle numerose denunce di danni da parte degli allevatori della zona) e fugge nuovamente il 27 luglio 2020, per poi venire nuovamente catturato poche settimane fa. Suoi compagni di prigionia DJ3 (figlia di Daniza, probabilmente l’orsa più tristemente nota nella mala gestione della provincia di Trento) reclusa da ben 9 anni (metà della sua vita) ed M57, riuscito a trascorrere solo due anni della sua vita in libertà prima di essere imprigionato (la vita media di un orso in natura è fra i 30 e i 35 anni). È notizia di questi giorni che le condizioni psico-fisiche dei tre plantigradi sono state definite “inaccettabili” persino dagli organi di controllo istituzionali che, come da copione, propongono per voce delle associazioni veterinarie la costituzione di “comitati etici” per ripulirsi la faccia con la solita favola del “benessere animale”.\r\n\r\nLa classe politica che ha governato il Trentino ha più volte dimostrato tutti i limiti e l’ipocrisia di un’impostazione antropocentrica rispetto alla convivenza con gli altri animali. Ovviamente le cose non sono né cambiate né migliorate dall’insediamento della nuova giunta leghista (sì, proprio loro: i machisti dei banchetti a base di carne d'orso).\r\n\r\nI milioni di euro che per il Progetto Life Ursus la Provincia ha ricevuto dall’Europa andavano spesi molto diversamente: progetti di educazione nelle scuole, formazione mirata agli operatori turistici, sensibilizzazione e informazione a tappeto a residenti e turisti, nell’ottica di una convivenza pacifica e rispettosa. E invece? E invece questa specie è stata presa, piazzata sul territorio, tolta dal territorio, uccisa, imprigionata, mostrata, nascosta, a seconda delle esigenze del potere.\r\n\r\nMa in conseguenza di quali colpe è stato deciso che la coercizione fisica di questi animali fosse necessaria? Il fatto è che gli animali selvatici hanno la pessima abitudine di comportarsi da tali. Non sono peluche, non sono gli animali depressi e tristi che vediamo negli zoo, resi inoffensivi dalla rassegnazione e dalle sbarre. Sono ors* che, come tutti gli individui, vogliono “solo” vivere liber*, scegliere cosa mangiare, dove andare, cosa esplorare, come giocare, oziare, odorare; e che, come chiunque altr*, se si sentono infastidit* o minacciat* reagiscono e si difendono. Ors* che fanno gli ors*, insomma.\r\n\r\nCome gli esseri umani da sempre hanno resistito alle oppressioni e alle discriminazioni, anche tutti gli animali non umani mal sopportano prigionia e sfruttamento, aggrediscono per difendersi e provano a fuggire, talvolta con successo. È ora di aprire gli occhi, di comprendere che gli animali non umani sono l’avanguardia del movimento di liberazione animale. È ora di smettere di pensare che gli altri animali siano creature senza voce, per le quali è necessario usare la nostra. La voce è espressione di potere e descrivere gli animali come privi di essa toglie potere alle loro esperienze di ribellione. Oltre la narrazione tossica dell’animalismo “classico”, che vede gli altri animali come inermi che solo degli umani illuminati possono adoperarsi a salvare, esiste una consistente storia di ribelli e di ribellione ancora tutta da raccontare, di fronte alla quale il posizionamento degli individui umani non può che considerarsi come mera solidarietà. Riconosciamo la capacità degli animali di sottrarsi allo sfruttamento umano come una forza socialmente non trascurabile, una forza in grado di muovere le energie di associazioni, singole persone, gruppi locali verso una solidarietà che può essere definita senza dubbio politica. Una solidarietà attiva che si esprime nella consapevolezza di condurre lotte comuni tra sfruttati, indipendentemente dalla specie di appartenenza. Aprendoci alla possibilità di adozione di un inedito sguardo decoloniale, scegliamo di dismettere il nostro privilegio di specie per metterlo al servizio della resistenza animale.\r\n\r\nNell’operato della Giunta Fugatti in questo particolare frangente, riconosciamo con evidenza le stesse politiche repressive nei confronti di tutti quei corpi indecorosi ed eccedenti, che varcano confini ed esprimono volontà di autodeterminazione, che mille volte abbiamo visto all’opera nei più disparati contesti di resistenza. Da sempre solidali con la lotta di chi viola i confini per riprendersi la libertà, ci schieriamo senza esitazioni dalla parte degli/le ors* ribelli.\r\n\r\nNella persecuzione contro di loro nella nostra piccola, periferica provincia non possiamo non individuare la comune matrice della più grande e cieca persecuzione ai danni di tutte le forme di vita terrestri che sta determinando a livello planetario la catastrofe climatica ormai alle porte.\r\n\r\nPer questa ragione, nella decisione di schierarci al fianco di questi corpi resistenti, facciamo appello per allargare la mobilitazione a tutte le soggettività ed i collettivi impegnati nelle lotte ecotransfemministe, antirazziste, antifasciste e per la giustizia climatica, a tutt* coloro che credono che la mobilitazione contro la guerra totale al vivente attualmente in corso da parte del sistema capitalista vada fermata non tanto - per dirla con un’altra narrazione tossica - per “salvare il pianeta”, ma per provare a garantire alla nostra specie e a tutte le altre (animali e vegetali) la possibilità di continuare ad abitare la Terra. Crediamo fermamente che solo l’intersezione di tutte queste lotte possa ambire a scardinare il paradigma del capitalismo antropocentrico che ci ha già condotti dentro la sesta estinzione di massa. Un sistema rapace che attraverso un meccanismo distopico e perfetto distrugge e strappa territori ad animali ed umani, capitalizzando ogni respiro. E che avvelena anche il linguaggio ed il pensiero, relegando nella dimensione dell’irrilevanza e del silenzio, minorizzandole, tutte quelle identità che si discostano dal paradigma proprietario dell’antropocentrismo colonialista maschio e bianco. Noi non ci stiamo, e ci batteremo perché i prossimi mesi ed anni vedano l’attraversamento delle piazze da parte di una nuova ondata di ribellione globale generalizzata. Iniziamo da qui. 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Peccato che gli orsi non siano statue e si comportano da orsi: riproducendosi, mangiando, difendendosi, valicando confini di cui non ne immaginano neppure l'esistenza creando, con questi comportamenti, paura e sgomento tra cittadini e visitatori. Non un euro dei finanziamenti è stato investito per progetti di convivenza con questa specie, anzi politici di destra e sinistra hanno strumentalizzato la paura reagendo con uccisioni e imprigionamenti.\r\n\r\nPiù di tutti il leghista Fugatti, presidente della provincia di Trento, che ha fatto della caccia all'orso una vera e propria crociata. E se non sono gli orsi sono i \u003Cmark>lupi\u003C/mark>, o i cinghiali, o le marmotte o gli uccelli, insomma Fugatti ha nei cacciatori e negli allevatori il suo più grande bacino di voti e cerca di ingraziarseli strumentalizzando la paura, come dimostrano gli enormi (quasi 1 milione) finanziamenti della provincia alle associazioni venatorie che, assurdamente, gestiscono anche centri faunistici, il censimento gli animali selvatici, le cure e la detenzione, come nel caso del Casteller.\r\n\r\nIn questo bunker gli/le ors* rinchius* stanno lottando con tentativi di fughe, autolesionismo, scioperi della fame, tentativi di distruggere la struttura. 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Tra loro gli orsi (chiamati dalle autorità) M49 e M57 e l’orsa DJ3, attualmente detenut* nella struttura/prigione del Casteller, la cui gestione è - con macabra ironia - affidata all’Associazione dei Cacciatori Trentini. M49 evade clamorosamente, superando e forzando barriere e recinzioni apparentemente invalicabili, nella notte del 15 luglio 2019 (neanche un’ora dopo esser stato catturato a causa delle numerose denunce di danni da parte degli allevatori della zona) e fugge nuovamente il 27 luglio 2020, per poi venire nuovamente catturato poche settimane fa. Suoi compagni di \u003Cmark>prigi\u003C/mark>onia DJ3 (figlia di Daniza, probabilmente l’orsa più tristemente nota nella mala gestione della provincia di Trento) reclusa da ben 9 anni (metà della sua vita) ed M57, riuscito a trascorrere solo due anni della sua vita in libertà prima di essere imprigionato (la vita media di un orso in natura è fra i 30 e i 35 anni). È notizia di questi giorni che le condizioni psico-fisiche dei tre plantigradi sono state definite “inaccettabili” persino dagli organi di controllo istituzionali che, come da copione, propongono per voce delle associazioni veterinarie la costituzione di “comitati etici” per ripulirsi la faccia con la solita favola del “benessere animale”.\r\n\r\nLa classe politica che ha governato il Trentino ha più volte dimostrato tutti i limiti e l’ipocrisia di un’impostazione antropocentrica rispetto alla convivenza con gli altri animali. Ovviamente le cose non sono né cambiate né migliorate dall’insediamento della nuova giunta leghista (sì, proprio loro: i machisti dei banchetti a base di carne d'orso).\r\n\r\nI milioni di euro che per il Progetto Life Ursus la Provincia ha ricevuto dall’Europa andavano spesi molto diversamente: progetti di educazione nelle scuole, formazione mirata agli operatori turistici, sensibilizzazione e informazione a tappeto a residenti e turisti, nell’ottica di una convivenza pacifica e rispettosa. E invece? E invece questa specie è stata presa, piazzata sul territorio, tolta dal territorio, uccisa, imprigionata, mostrata, nascosta, a seconda delle esigenze del potere.\r\n\r\nMa in conseguenza di quali colpe è stato deciso che la coercizione fisica di questi animali fosse necessaria? Il fatto è che gli animali selvatici hanno la pessima abitudine di comportarsi da tali. Non sono peluche, non sono gli animali depressi e tristi che vediamo negli zoo, resi inoffensivi dalla rassegnazione e dalle sbarre. Sono ors* che, come tutti gli individui, vogliono “solo” vivere liber*, scegliere cosa mangiare, dove andare, cosa esplorare, come giocare, oziare, odorare; e che, come chiunque altr*, se si sentono infastidit* o minacciat* reagiscono e si difendono. Ors* che fanno gli ors*, insomma.\r\n\r\nCome gli esseri umani da sempre hanno resistito alle oppressioni e alle discriminazioni, anche tutti gli animali non umani mal sopportano \u003Cmark>prigi\u003C/mark>onia e sfruttamento, aggrediscono per difendersi e provano a fuggire, talvolta con successo. È ora di aprire gli occhi, di comprendere che gli animali non umani sono l’avanguardia del movimento di liberazione animale. È ora di smettere di pensare che gli altri animali siano creature senza voce, per le quali è necessario usare la nostra. La voce è espressione di potere e descrivere gli animali come privi di essa toglie potere alle loro esperienze di ribellione. Oltre la narrazione tossica dell’animalismo “classico”, che vede gli altri animali come inermi che solo degli umani illuminati possono adoperarsi a salvare, esiste una consistente storia di ribelli e di ribellione ancora tutta da raccontare, di fronte alla quale il posizionamento degli individui umani non può che considerarsi come mera solidarietà. Riconosciamo la capacità degli animali di sottrarsi allo sfruttamento umano come una forza socialmente non trascurabile, una forza in grado di muovere le energie di associazioni, singole persone, gruppi locali verso una solidarietà che può essere definita senza dubbio politica. Una solidarietà attiva che si esprime nella consapevolezza di condurre lotte comuni tra sfruttati, indipendentemente dalla specie di appartenenza. Aprendoci alla possibilità di adozione di un inedito sguardo decoloniale, scegliamo di dismettere il nostro privilegio di specie per metterlo al servizio della resistenza animale.\r\n\r\nNell’operato della Giunta Fugatti in questo particolare frangente, riconosciamo con evidenza le stesse politiche repressive nei confronti di tutti quei corpi indecorosi ed eccedenti, che varcano confini ed esprimono volontà di autodeterminazione, che mille volte abbiamo visto all’opera nei più disparati contesti di resistenza. Da sempre solidali con la lotta di chi viola i confini per riprendersi la libertà, ci schieriamo senza esitazioni dalla parte degli/le ors* ribelli.\r\n\r\nNella persecuzione contro di loro nella nostra piccola, periferica provincia non possiamo non individuare la comune matrice della più grande e cieca persecuzione ai danni di tutte le forme di vita terrestri che sta determinando a livello planetario la catastrofe climatica ormai alle porte.\r\n\r\nPer questa ragione, nella decisione di schierarci al fianco di questi corpi resistenti, facciamo appello per allargare la mobilitazione a tutte le soggettività ed i collettivi impegnati nelle lotte ecotransfemministe, antirazziste, antifasciste e per la giustizia climatica, a tutt* coloro che credono che la mobilitazione contro la guerra totale al vivente attualmente in corso da parte del sistema capitalista vada fermata non tanto - per dirla con un’altra narrazione tossica - per “salvare il pianeta”, ma per provare a garantire alla nostra specie e a tutte le altre (animali e vegetali) la possibilità di continuare ad abitare la Terra. 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La bambina si incammina lungo il sentiero degli aghi e degli spilli, il lupo mangia la nonna, la bambina ignara ne mangia le carni e infine il lupo mangia anche lei. Era l'epoca in cui gli attacchi dei lupi erano una realtà, non c'é nessun significato nascosto. Nel 1697 Charles Perrault abbellisce la bambina con un cappellino rosso (che diventa il suo nome), elimina il cannibalismo e aggiunge la morale in versi. \"Qui si vede che le care bimbe han torto ad ascoltare persone non fidate.\" Il lupo diventa il simbolo del maschio predatore che seduce le fanciulle ingenue. Nel 1729 Robert Samber traduce la fiaba in inglese, assegna alla protagonista il nome Biddy ed elimina i dettagli erotici inammissibili per la morale inglese. Il lupo accoglie Cappuccetto Rosso non più nudo ma con addosso la camicia da notte della nonna morta. Nel 1812 i fratelli Jacob e Wilhelm Grimm aggiungono il divieto della mamma a lasciare il sentiero che la bambina trasgredisce, ma poi il cacciatore uccide il lupo e salva la bambina che ha imparato la lezione. Il cacciatore era una figura famigliare all'epoca dei fratelli Grimm, sconosciuta un secolo prima quando solo i nobili andavano a caccia. La versione dei fratelli Grimm é tuttora la più diffusa. Nel 1895 Cappuccetto Rosso è la testimonial della campagna pubblicitaria della Star Soap. Dopo di che si moltiplicano le interpretazioni. Quella psicanalitica indica nel colore rosso il simbolo della verginità, che però é stato introdotto da Perrault e nella versione originale non esisteva. Secondo l'interpretazione etnologica Cappuccetto Rosso deriva dagli antichi riti d'iniziazione, quando il ragazzo lasciava l'ambiente famigliare e protettivo del villaggio per affrontare alcune prove nella foresta e poi essere accolto nella società degli adulti. Il dibattito é ancora aperto. Buon ascolto.\r\nPer i più curiosi:\r\nValentina Pisanty \"Leggere la fiaba\" Bompiani, Milano 1993;\r\nBruno Bettelheim \"Il mondo incantato - Uso, importanza e significati psicanalitici delle fiabe\" Feltrinelli, Milano 1977;\r\nErich Fromm \"Il linguaggio dimenticato - Introduzione alla comprensione dei sogni, delle fiabe e dei miti\" Garzanti, Milano 1973.","15 Giugno 2020","2020-06-15 08:47:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/ROSSO1-186x110.jpg","CHI HA PAURA DEL LUPO CATTIVO - LA PERLA DI LABUAN 12/6/2020",1592210867,[],[],{"post_content":359},{"matched_tokens":360,"snippet":361,"value":362},[84],"in cui gli attacchi dei \u003Cmark>lupi\u003C/mark> erano una realtà, non c'é","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020.06.12-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\"C'era una volta una donna che aveva fatto il pane, e disse alla sua bambina di portare una pagnotta bella calda e una bottiglia di latte alla nonna.\" Così comincia l'antica fiaba tramandata oralmente. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/2018-12-07-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nGli invisibili. Le migrazioni e i migranti sono narrati e finiscono con il narrarsi secondo stereotipi costruiti dai paesi post coloniali per negare le proprie responsabilità nel processo migratorio. Ne abbiamo parlato con Karim Metref, insegnante e blogger di origine cabila.\r\n\r\nContro il Tav e il suo mondo\r\n\r\nNegli ultimi decenni lo sguardo ambientalista è divenuto uno cardini più robusti su cui si articola una critica radicale al capitalismo. Alla vigilia della manifestazione dell’8 dicembre a Torino ne abbiamo discusso con Stefano Boni, antropologo, docente all’università di Modena e Reggio Emilia\r\n\r\nLucia Perez, uccisa due volte. Femministe in piazza in Argentina e, anche, a Torino\r\n\r\nLa criminalità del potere. Riflessioni sulla violenza di stato e capitale nell’anniversario dell’assassinio di Alexis Grigoropulos e dei sette operai della Thyssen Krupp\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 14 dicembre\r\na cinePalermo46 \r\nore 21 proiezione di Brian di Nazareth dei Monty Python\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 21 dicembre \r\nCena antinatalizia\r\nalle 20 alla FAT in corso Palermo 46.\r\nMenù eretico veg vegan e ed esposizione spettacolare del Pres-Empio autogestito: ciascuno porti la sua statuetta, decorazione, disegno per arricchirlo.\r\nLa cena è benefit lotte sociali.\r\nChiediamo tanti soldi a chi li ha, meno a chi ne ha meno.\r\nPrenotazioni: mail: fai_torino@autistici.org \r\n\r\nVenerdì 18 gennaio\r\nUomini o lupi?\r\nL'anarchia ai tempi della peste\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 1 febbraio\r\nTaser, galera e pistoleros\r\nDispositivi securitari e leggi di guerra\r\nIncontro con Robertino Barbieri di Psychoattiva\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","12 Dicembre 2018","2018-12-12 19:44:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/IMG-20181208-WA0064-200x110.jpg","Anarres del 7 dicembre. Gli invisibili. Il Tav e il suo mondo. Lo sguardo ambientalista. Femminicidi. Alexis e i sette della Thyssen: la criminalità del potere...",1544643849,[],[],{"post_content":381},{"matched_tokens":382,"snippet":384,"value":385},[383],"origine","Metref, insegnante e blogger di \u003Cmark>origine\u003C/mark> cabila.\r\n\r\nContro il Tav e","Abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale sul pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/2018-12-07-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nGli invisibili. Le migrazioni e i migranti sono narrati e finiscono con il narrarsi secondo stereotipi costruiti dai paesi post coloniali per negare le proprie responsabilità nel processo migratorio. Ne abbiamo parlato con Karim Metref, insegnante e blogger di \u003Cmark>origine\u003C/mark> cabila.\r\n\r\nContro il Tav e il suo mondo\r\n\r\nNegli ultimi decenni lo sguardo ambientalista è divenuto uno cardini più robusti su cui si articola una critica radicale al capitalismo. Alla vigilia della manifestazione dell’8 dicembre a Torino ne abbiamo discusso con Stefano Boni, antropologo, docente all’università di Modena e Reggio Emilia\r\n\r\nLucia Perez, uccisa due volte. Femministe in piazza in Argentina e, anche, a Torino\r\n\r\nLa criminalità del potere. Riflessioni sulla violenza di stato e capitale nell’anniversario dell’assassinio di Alexis \u003Cmark>Grigo\u003C/mark>ropulos e dei sette operai della Thyssen Krupp\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 14 dicembre\r\na cinePalermo46 \r\nore 21 proiezione di Brian di Nazareth dei Monty Python\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 21 dicembre \r\nCena antinatalizia\r\nalle 20 alla FAT in corso Palermo 46.\r\nMenù eretico veg vegan e ed esposizione spettacolare del Pres-Empio autogestito: ciascuno porti la sua statuetta, decorazione, disegno per arricchirlo.\r\nLa cena è benefit lotte sociali.\r\nChiediamo tanti soldi a chi li ha, meno a chi ne ha meno.\r\nPrenotazioni: mail: fai_torino@autistici.org \r\n\r\nVenerdì 18 gennaio\r\nUomini o \u003Cmark>lupi\u003C/mark>?\r\nL'anarchia ai tempi della peste\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 1 febbraio\r\nTaser, galera e pistoleros\r\nDispositivi securitari e leggi di guerra\r\nIncontro con Robertino Barbieri di Psychoattiva\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[387],{"field":140,"matched_tokens":388,"snippet":384,"value":385},[383],{"best_field_score":319,"best_field_weight":145,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":320,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":14},{"document":391,"highlight":402,"highlights":408,"text_match":317,"text_match_info":411},{"comment_count":48,"id":392,"is_sticky":48,"permalink":393,"podcastfilter":394,"post_author":278,"post_content":395,"post_date":373,"post_excerpt":54,"post_id":392,"post_modified":396,"post_thumbnail":397,"post_title":398,"post_type":304,"sort_by_date":399,"tag_links":400,"tags":401},"51323","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-30-novembre-mapuche-una-piazza-borghese-gli-states-allepoca-di-trump-california-burning/",[278],"Abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale sul pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/2018-11-30-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLa vicenda di Facundo Huala, prigioniero politico in Cile e la lotta dei Mapuche contro Benetton e le altre imprese che sfruttano e devastano Patagonia e Araucania.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo di Milano, dove il 2 dicembre si terrà un'iniziativa di sostegno a Huala e di informazione sulle lotte.\r\n\r\nTorino. Una piazza borghese. E le sue paure\r\n\r\nGli States all'epoca di Trump. Ce ne ha parlato Robertino Barbieri di Psychoattiva.\r\n\r\nCalifornia Über Alles. È il titolo di una vecchia canzone dei Dead Kennedy's dedicata a al governatore Jerry Brown. Uno sguardo sulla California, le tempeste di fuoco che hanno distrutto foreste, case e ucciso tanta gente. Una catastrofe del tutto innaturale.\r\nCon Lorenzo Coniglione della redazione di Umanità Nova.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 14 dicembre\r\na cinePalermo46 \r\nore 21 proiezione di Brian di Nazareth dei Monty Python\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 21 dicembre \r\nCena antinatalizia\r\nalle 20 alla FAT in corso Palermo 46.\r\nMenù eretico veg vegan e ed esposizione spettacolare del Pres-Empio autogestito: ciascuno porti la sua statuetta, decorazione, disegno per arricchirlo.\r\nLa cena è benefit lotte sociali.\r\nChiediamo tanti soldi a chi li ha, meno a chi ne ha meno.\r\nPrenotazioni: mail: fai_torino@autistici.org \r\n\r\nVenerdì 18 gennaio\r\nUomini o lupi?\r\nL'anarchia ai tempi della peste\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 1 febbraio\r\nTaser, galera e pistoleros\r\nDispositivi securitari e leggi di guerra\r\nIncontro con Robertino Barbieri di Psychoattiva\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","2018-12-12 18:26:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/dead-kennedys-200x110.jpg","Anarres del 30 novembre. 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