","TORINO, LO SPAZIO NON-SOLO MAMME ASPETTA DI RIAPRIRE","post",1709067993,[58,59,60],"http://radioblackout.org/tag/cpia/","http://radioblackout.org/tag/donne/","http://radioblackout.org/tag/spazio-non-solo-mamme/",[62,63,64],"Cpia","donne","spazio non solo mamme",{"post_content":66,"post_title":71,"tags":75},{"matched_tokens":67,"snippet":69,"value":70},[68],"Mamme","L’esperienza dello Spazio Non-Solo \u003Cmark>Mamme\u003C/mark> di via Carlo Poma a","L’esperienza dello Spazio Non-Solo \u003Cmark>Mamme\u003C/mark> di via Carlo Poma a Torino, nel contesto del Centro per l’istruzione per gli adulti che insiste nella zona sud della nostra città, per diversi anni ha garantito il diritto allo studio delle donne impegnate a tempo pieno nel lavoro di cura dei figli in erà prescolare. Aperta nei locali di un’ex scuola dell’infanzia comunale, garantiva alle donne iscritte al CPIA la possibilità di frequentare i corsi supportandole concretamente nel lavoro di cura potendo lasciare i propri figli a personale qualificato.\r\n\r\nPer nessuna persona è facile riuscire a conciliare le difficoltà di essere madre con l’accesso ai propri diritti, da quello al lavoro a quello alla salute passando per quello allo studio. E gli ostacoli diventano spesso ancor più feroci quando – come nel caso della maggior parte delle studentesse dei CPIA – si è una donna migrante o di origine straniera.\r\n\r\nAll’interno dei locali che ospitano lo Spazio Non-Solo \u003Cmark>Mamme\u003C/mark> lo scorso settembre è avvenuto un atto vandalico di lieve entità (qualche vetro rotto, escrementi in giro, oggetti sottosopra). È bastato così poco perché si bloccasse la possibilità delle studentesse madri di fruire di questo servizio essenziale e poter così frequentare le lezioni nonostante le incombenze della maternità; è stato sufficiente per impedire ai loro figli di frequentare uno spazio bimbi 0-6 attrezzato e funzionante. A distanza di mesi il risultato è che le studentesse si trovano ancora oggi costrette a rinunciare al proprio diritto alla studio non avendo più la possibilità di portare i piccoli in via Poma durante le lezioni. Il fatto sembra ancora più paradossale se si considera che i CPIA della Città Metropolitana soffrono storicamente della mancanza di spazi, mancanza che ha impedito sistematicamente a molte donne e a molti uomini di frequentare percorsi di Istruzione. In via Poma 14 c’è una scuola intera a rimanere chiusa, aule che potrebbero ospitare donne e bambini lungo tutto il corso della giornata! In via Poma è stata sperimentata con successo l’unica esperienza in Torino che, parallelamente a lezioni con insegnanti della scuola di Stato per le \u003Cmark>mamme\u003C/mark>, prevede un servizio educativo per i bambini con personale qualificato.\r\n\r\nIl fatto che un diritto fondamentale sia negato a seguito di un’inezia costituita da qualche vetro rotto rende ancor più odiosa l’ingiustizia subita da queste donne. Compito delle istituzioni dovrebbe essere quello di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono l’esercizio dei diritti per tutte e tutti. Ma evidentemente così non è per chi – dal Sindaco Lo Russo all’assessore Rosatelli, all’assessora Salerno – presiede le istituzioni competenti della nostra città. Se non abbiamo mai accettato che l’istruzione fosse negata per vincoli di bilancio, tagli dei fondi ministeriali, riforme scolastiche e altre sciagure non possiamo che esprimere tutta la nostra rabbia quando viene negata per una bagattella come l’intrusione in una scuola e qualche atto di teppismo.\r\n\r\nIl dramma è che evidentemente per il Comune, per l’assessora alla scuola e all’edilizia scolastica Salerno e per l’assessore alle politiche sociali Rosatelli non si vede il motivo per “correre”. Evidentemente non è una loro priorità dare una risposta a queste studentesse e ai loro figli. Evidentemente il fatto che la quasi totalità delle madri coinvolte – non essendo cittadine italiane – non abbiano diritto al voto (prossime regionali incluse, ci viene malignamente da pensare) rende l’ingiustizia da loro subita meno bruciante agli occhi del sindaco e delle forze politiche che amministrano la città.\r\n\r\nSe intorno all’istruzione per gli adulti si sommano drammaticamente le contraddizioni subite dal diritto all’istruzione nella scuola italiana e delle politiche sull’immigrazione degli ultimi anni sembra che, coerentemente, si addensino nell’operato (e in questo caso, nell’assenza di operato) della giunta torinese anche le ambiguità che i rappresentanti di PD & simili hanno sempre mostrato su tali temi.\r\n\r\nNe parliamo con Giulia Pizzolato dello spazio \"non solo \u003Cmark>mamme\u003C/mark>\".\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/spazio-non-solo-mamme.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":74},[73],"MAMME","TORINO, LO SPAZIO NON-SOLO \u003Cmark>MAMME\u003C/mark> ASPETTA DI RIAPRIRE",[76,78,80],{"matched_tokens":77,"snippet":62},[],{"matched_tokens":79,"snippet":63},[],{"matched_tokens":81,"snippet":83},[82],"mamme","spazio non solo \u003Cmark>mamme\u003C/mark>",[85,88,91],{"field":86,"matched_tokens":87,"snippet":74,"value":74},"post_title",[73],{"field":89,"matched_tokens":90,"snippet":69,"value":70},"post_content",[68],{"field":33,"indices":92,"matched_tokens":94,"snippets":96},[93],2,[95],[82],[83],578730054645711000,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":31,"num_tokens_dropped":45,"score":101,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":93},"1108057784320",15,"578730054645710971",1,{"document":104,"highlight":131,"highlights":152,"text_match":97,"text_match_info":162},{"cat_link":105,"category":107,"comment_count":45,"id":109,"is_sticky":45,"permalink":110,"post_author":111,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":50,"post_id":109,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":55,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":125},[106],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[108],"Blackout Inside","79334","http://radioblackout.org/2023/01/chimica-e-rivolta-al-casal-del-marmo-di-roma/","ricongiunzioni","I sentieri per la francia sono pieni di scarti di buste di gaviscon. Chi esce in qualche modo da un CPR, dal carcere, o scappa da una delle tante comunità o appartamenti delle cooperative, spesso ha bruciori di stomaco lancinanti provocati dalle dosi massicce di antidepressivi che si porta dietro. Alle volte capita che a qualcuno venga un attacco epilettico mentre attraversa la frontiera. Sono gli effetti collaterali di una brusca interruzione del rivotril, ansiolitico antiepilettico anche detto “eroina dei poveri”[1], somministrato in dosi massicce in tutti i luoghi di reclusione, e spacciato fuori vicino alle stazioni. Ieri 11 Gennaio 2023 al carcere minorile Casal del Marmo di Roma è scoppiata una rivolta e sono andati a fuoco alcuni materassi perché non arrivavano gli ansiolitici della sera[2]. Non ce la facevano più e sono scoppiati, dei ragazzini di 15 anni. Come si dice quando una persona spacca tutto perché non trova una sostanza? Dipendenza, tossicità. Ma tossico è soprattutto lo stato che sceglie di creare decine di migliaia di ragazzi e ragazze dipendenti, che crea marginalità come aveva fatto con l’eroina di stato negli anni 70. Le carceri statali sono una “fabbirca di tossicodipendenza”[3]. Gli stessi medici che lavorano in carcere testimoniano la “responsabilità epidemiologica e la problematica restituzione alla società, a fine pena, di centinaia di soggetti in difficoltà nella gestione di forme di dipendenza problematiche”[4]. Allargando lo sguardo, negli ultimi anni in gran parte degli stati industrializzati, la percentuale delle persone con una diagnosi psichiatrica in cura a carico dei sistemi sanitari è sempre più risicata, mentre sale invece la percentuale di problematiche psichiatriche in persone rinchiuse in carcere. Questo può voler dire più cose: l’inefficacia dei sistemi di cura pubblici e privati da una parte, la rinnovata tensione a custodire e reprimere la follia e la sragione, il cambiamento della popolazione carceraria e delle storie personali che attraversano il carcere, l’utilizzo di diagnosi e contenzione chimica sempre più frequente e massiccio nelle galere.\r\n\r\nIl 43% dei detenuti assume sedativi o ipnotici, mentre il 20% risulta assumere regolarmente stabilizzanti dell’umore, antipsicotici o antidepressivi. Le percentuali schizzano nei cpr[5] dove per contenere il rischio suicidario dei tranquillanti minori si prescrivono insieme gli antidepressivi. Poi c’è il metadone e il subutex per chi una dipendenza già ce l’aveva quando è entrato/a. I farmaci a volte possono salvarti la pelle ma sono sempre e solo l’inizio di un percorso, nelle carceri davanti non hai niente verso cui andare, nel tempo e nello spazio. Nessun futuro in un non-luogo di una soggettività negata. La farmacologia diventa in questo contesto culturale e di rapporti di forza camicia di forza chimica e i manicomi si ricreano in carcere, un po’ come una volta le carceri si ricreavano in manicomio con gli ergastoli bianchi e le sbarre. Non è un caso dunque se i movimenti antipsichiatrici si occupano sempre più spesso di carcere[6][7], che comunque è un esperienza che accomuna gran parte della popolazione psichiatrica in carico ad altri istituti non penali: SPDC, SERT e carcere hanno le porte scorrevoli tra loro. È importante che lo facciano, che i compagni parlino di psichiatria in carcere, perché altrimenti la retorica “neomanicomiale” e la cosiddetta “emergenza psichiatrica” vengono utilizzate dai sindacati di polizia e dal DAP per ottenere trasferimenti dei detenuti, più potere nel governo delle carceri e nuove risorse per la repressione della vita privata della libertà.\r\n\r\nDa ieri, dopo questo fortuito sabotaggio dovuto a un ritardo nella consegna dei farmaci, è palese ed autoevidente a cosa serve la psichiatria in carcere: a sedare le rivolte, perchè senza pasticche o gocce le gabbie non sarebbero sostenibili per una popolazione carceraria che è cambiata, che “il carcere non lo sa fare”, che fuori non ha nessuno che aspetta, che chiede con disperazione e insistenza talvolta violenta di chiudere gli occhi almeno di notte, che senza non si dorme, di morire almeno per un attimo, il tempo che dura l’effetto dello xanax. Il dolore vivo che celano le carceri nelle loro varie forme va anestetizzato, legato, ucciso. Nessuna cura è possibile in un luogo nato per provocare dolore. Sedare, reprimere, addormentare e fare in modo che i prigionieri e le prigioniere non si suicidino. Quest’ultimo è il mandato che riesce meno e che ha sulla coscienza ha 83 suicidi nel 2022, a cui andrebbero aggiunti tutti quei decessi causati dagli effetti collaterali degli psicofarmaci, come è successo a Isabella, morta a Pozzuoli in seguito alle crisi respiratorie causate dagli psicofarmaci[8]. In breve la psichiatria serve a gestire, con gravi danni di salute, tutte quelle situazioni che sfuggono al auto-controllo e all’amministrazione della premialità e della pena individualizzata[9]. Chi non accetta il bastone e la carota non può che essere matto infondo.\r\n\r\n[1] https://www.psicoattivo.com/rivotril-nuova-sostanza-dabuso-vecchio-ansiolitico-e-antiepilettico/\r\n\r\n[2] https://ilmanifesto.it/carceri-minorili-la-rivolta-dei-farmaci\r\n\r\n[3] http://www.ristretti.it/areestudio/salute/mentale/bartolini/capitolo8.htm\r\n\r\n[4] https://www.rapportoantigone.it/diciassettesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/la-manica-stretta-ipotesi-di-regolazione-della-somministrazione-di-psicofarmaci-in-carcere/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/nessuna-cura-del-18-01-22/\r\n\r\n[6] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/\r\n\r\n[7] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[8] https://internapoli.it/isabella-morta-carcere-pozzuoli/\r\n\r\n[9] https://tamulibri.com/negozio/il-carcere-invisibile-etnografia-dei-saperi-medici-e-psichiatrici-nell-arcipelago-carcerario","12 Gennaio 2023","2023-01-12 14:44:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/casal-e1673531052270-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"192\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/casal-e1673531052270-300x192.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/casal-e1673531052270-300x192.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/casal-e1673531052270.jpeg 656w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Chimica e rivolta al Casal del Marmo di Roma",1673534581,[120,121,122,123,124],"http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/carcere-minorile/","http://radioblackout.org/tag/casal-del-marmo/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/","http://radioblackout.org/tag/psicofarmaci/",[126,127,128,129,130],"antipsichiatria","carcere minorile","Casal del Marmo","psichiatria","psicofarmaci",{"post_content":132,"post_title":137,"tags":140},{"matched_tokens":133,"snippet":135,"value":136},[134],"Marmo","al carcere minorile Casal del \u003Cmark>Marmo\u003C/mark> di Roma è scoppiata una","I sentieri per la francia sono pieni di scarti di buste di gaviscon. 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La farmacologia diventa in questo contesto culturale e di rapporti di forza camicia di forza chimica e i manicomi si ricreano in carcere, un po’ come una volta le carceri si ricreavano in manicomio con gli ergastoli bianchi e le sbarre. Non è un caso dunque se i movimenti antipsichiatrici si occupano sempre più spesso di carcere[6][7], che comunque è un esperienza che accomuna gran parte della popolazione psichiatrica in carico ad altri istituti non penali: SPDC, SERT e carcere hanno le porte scorrevoli tra loro. È importante che lo facciano, che i compagni parlino di psichiatria in carcere, perché altrimenti la retorica “neomanicomiale” e la cosiddetta “emergenza psichiatrica” vengono utilizzate dai sindacati di polizia e dal DAP per ottenere trasferimenti dei detenuti, più potere nel governo delle carceri e nuove risorse per la repressione della vita privata della libertà.\r\n\r\nDa ieri, dopo questo fortuito sabotaggio dovuto a un ritardo nella consegna dei farmaci, è palese ed autoevidente a cosa serve la psichiatria in carcere: a sedare le rivolte, perchè senza pasticche o gocce le gabbie non sarebbero sostenibili per una popolazione carceraria che è cambiata, che “il carcere non lo sa fare”, che fuori non ha nessuno che aspetta, che chiede con disperazione e insistenza talvolta violenta di chiudere gli occhi almeno di notte, che senza non si dorme, di morire almeno per un attimo, il tempo che dura l’effetto dello xanax. 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I reati per cui si trovano attualmente privati della libertà sono attinenti alla partecipazione alle iniziative del movimento Notav, alle lotte in università e per la difesa del diritto all'abitare.\r\nCome è ormai prassi comune in questa città (ma tendenza più generale ovunque le lotte sorpassino la soglia di ciò che è compatibile e ammesso \"democraticamente\", cioè senza arrecare disturbo), a essere contestati non sono singoli fatti ma la personalità di chi è accusato di averli commessi (e che dovrebbe essere considerato innocente fino a prova contraria e processo consumatosi). Sempre più giovani si trovano così a subire detenzioni domiciliari senza esser passati sotto processo, col vantaggio, per Procure della Repubblica e politica istituzionale, di far funzionare come deterrente politico l'applicazione preventiva di misure di privazione della libertà. A molti di questi compagni e compagne sono inoltre imposte forti restrizioni affettive, lavorative e di studio.\r\nLo scorso 25 aprile queste mamme si sono prese il palco istituzionale del 25 aprile, leggendo una lettera pubblica di denuncia. In questi giorni hanno lanciato una petizone on line, sottoscrivibile qui. Oggi ci hanno fatto visita negli studi di Radio Blackout per portare la loro testimonianza di denuncia e auto-attivazione politica. Nuove iniziative vedranno presto la luce...\r\nAscolta la testimonianza di Diana, mamma di uno dei compagni tuttora ai domiciliari\r\n mamme_x_dissenso","26 Maggio 2016","2016-05-27 13:42:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/OcOCGimntAyfcVE-800x450-noPad-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/OcOCGimntAyfcVE-800x450-noPad-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/OcOCGimntAyfcVE-800x450-noPad-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/OcOCGimntAyfcVE-800x450-noPad.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Intervista con \"mamme in piazza per la libertà di dissenso\"",1464260229,[177,178,179],"http://radioblackout.org/tag/dissenso/","http://radioblackout.org/tag/notav/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[181,182,27],"dissenso","notav",{"post_content":184,"post_title":188},{"matched_tokens":185,"snippet":186,"value":187},[82],"Dall'aprile scorso, le \u003Cmark>mamme\u003C/mark> di 28 compagni e compagne","Dall'aprile scorso, le \u003Cmark>mamme\u003C/mark> di 28 compagni e compagne colpit* dalla spregiuducata attività penale persecutoria dellla magistratura torinese, hanno preso parola per rompere il silenzio su una pratica di detenzione cautelare senza processo, usata di fatto come punizione politica vendicatoria contro giovani compagni poco suscettibili di ravvedimento nella loro condotta politica abituale. I reati per cui si trovano attualmente privati della libertà sono attinenti alla partecipazione alle iniziative del movimento Notav, alle lotte in università e per la difesa del diritto all'abitare.\r\nCome è ormai prassi comune in questa città (ma tendenza più generale ovunque le lotte sorpassino la soglia di ciò che è compatibile e ammesso \"democraticamente\", cioè senza arrecare disturbo), a essere contestati non sono singoli fatti ma la personalità di chi è accusato di averli commessi (e che dovrebbe essere considerato innocente fino a prova contraria e processo consumatosi). Sempre più giovani si trovano così a subire detenzioni domiciliari senza esser passati sotto processo, col vantaggio, per Procure della Repubblica e politica istituzionale, di far funzionare come deterrente politico l'applicazione preventiva di misure di privazione della libertà. 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Nuove iniziative vedranno presto la luce...\r\nAscolta la testimonianza di Diana, \u003Cmark>mamma\u003C/mark> di uno dei compagni tuttora ai domiciliari\r\n mamme_x_dissenso",{"matched_tokens":189,"snippet":190,"value":190},[82],"Intervista con \"\u003Cmark>mamme\u003C/mark> in piazza per la libertà di dissenso\"",[192,194],{"field":89,"matched_tokens":193,"snippet":186,"value":187},[82],{"field":86,"matched_tokens":195,"snippet":190,"value":190},[82],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":93,"num_tokens_dropped":45,"score":197,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":93},"578730054645710970",{"document":199,"highlight":221,"highlights":231,"text_match":97,"text_match_info":236},{"cat_link":200,"category":201,"comment_count":45,"id":202,"is_sticky":45,"permalink":203,"post_author":19,"post_content":204,"post_date":205,"post_excerpt":50,"post_id":202,"post_modified":206,"post_thumbnail":207,"post_thumbnail_html":208,"post_title":209,"post_type":55,"sort_by_date":210,"tag_links":211,"tags":216},[42],[44],"33821","http://radioblackout.org/2016/02/dio-scienza-mamma-e-papa-sulla-piazza-del-family-day/","La piazza che sabato ha tentato (senza riuscirsi) di riempire il Circo Massimo a Roma sembra riassumere il peggio del riduzionismo moralista di cui sono capaci questi tempi infausti. Epoca in cui a dominare sono le passioni tristi di un senso comune di massa perennemente tentato da interpretazioni complottiste, mentalità da bunker, ansia d'invasioni barbariche alle porte e forsennata ricerca di punti di riferimento certi.\r\nTra chi si interroga sul chi saprà interpretare lo spazio politico aperto da questa nuova maggioranza (?) rumorosa di destra (Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera) e vecchi tromboni di sinistra che assicurano che le istanze di sabato non ricalcano la storica contrappozizione che ha scandito il Novecento (Vacca: \"non sono reazionari, sulle adozioni hanno ragione\"), il fenomeno ci ripropone l'emergenza pulviscolare di ampi strati di società refrattari ad aspetti di modernità che spesso si pensano acquisiti una volta per tutti ma che invece permangono come elementi di divisione che non di rado si sovrappongono su alcune linee di classe.\r\nUna buona lettura della composizione di quella piazza nella sua dimensione antropologica e psicologica-collettiva è quella che abbiamo letto sul blog https://beizauberei.wordpress.com...\r\n«questi più che cattolici sono piccoli borghesi che scivolano in basso, alle soglie del proletariato, riuscendosi a tenere agli spigoli che meglio conoscono ma rimanendo terrorizzati dalla voragine. Sono estranei alle consapevolezze della vecchia sinistra, sono ideologicamente figli di padri che non hanno alcuna scuola politica, niente sindacato di fabbrica, niente vita di sezione, ma neanche nessuna lettura di tradizione liberale, il Corsera è carta per la lettiera dei gattini e persino il dibattito grillino li sorpassa – che ce ne vole. Sono in un certo senso deliziosamente naif e asciugano tutte le questioni che li minacciano e bruciano – l’incerto futuro dei figli, la crisi che travolge quella piccola imprenditoria che deve essere stata l’eden della loro infanzia, intorno all’unico totem di cui hanno una distinta memoria, il babbo e la mamma. In questo modo ci regalano quella forma di regressione sociale che più che ricordare le evoluzioni del Cristianesimo e del mondo Cattolico, sembra invocare la distopia disegnata da Houllebque. Questi sono i nostri islamici immaginifici altro che Fratelli Mussulmani. Quella parte delle nostre donne che non sono mai state capaci di voler dare alla progenie nient’altro che pane latte e nomi di fiori, che avvertono la libertà solo come stanchezza, e che a fronte della loro inadeguatezza vaneggiano un patriarcato disneyano. Quella parte di nostri uomini che come caporali senza esercito, fanti a cui la fine della guerra ha tolto la carriera e la possibilità di medaglie, incapaci di tenere le armi in mano nella New Economy, propongono l’anacronistico sogno di dirigere un fienile, e una tribù di femmine e fantesche».\r\n \r\nSul tema, da un'altra prospettiva, abbiamo fatto una chiacchierata con Franco Barbero, prete scomunicato nel 2003 da Papa Woityla (ordinato sacerdote nel 1965), attivo nel movimento delle comunità cristiane di base, critico della dottrina e delle gerarchie ecclesiastiche, compagno di strada del movimento glbtq e delle cmpagne per i diritti di tutt*.\r\ndon","4 Febbraio 2016","2016-02-05 11:52:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-768x461.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Dio, Scienza, Mamma e Papà (sulla piazza del Family Day)",1454589624,[212,213,214,215],"http://radioblackout.org/tag/family-day/","http://radioblackout.org/tag/glbtq/","http://radioblackout.org/tag/step-child-adoption/","http://radioblackout.org/tag/unioni-civilil/",[217,218,219,220],"family day","glbtq","step child adoption","unioni civilil",{"post_content":222,"post_title":227},{"matched_tokens":223,"snippet":225,"value":226},[224],"mamma","memoria, il babbo e la \u003Cmark>mamma\u003C/mark>. 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due anni fa.\r\n\r\nCi ha raccontato le difficoltà sue e dei familiari a stare vicino al figlio, sia per la lontananza dalla loro città (Lecce) rispetto alle carceri in cui è stato detenuto, sia in particolare per quanto è accaduto in occasione del trasferimento a Torino per il processo, iniziato lo scorso 23 aprile: tra colloqui negati per presunte malattie, udienze a porte chiuse e altri impedimenti, soltanto ieri dopo oltre un mese ha potuto parlare col figlio, per telefono.\r\n\r\nE' evidente che l'accanimento della procura e del carcere di Torino nei confronti dei tre compagni sia tipo politico, per spaventare e criminalizzare tutti i No Tav che negli anni nella lotta al supertreno hanno messo in atto pratiche concrete ed efficaci.\r\n\r\nA maggior ragione è importante stare vicino a Francesco, Graziano e Lucio mentre si avvicina la sentenza (27 maggio) del processo a loro carico, nel quale l'accusa ha chiesto per ciascuno cinque anni e sei mesi di reclusione.\r\n\r\nCon l'augurio che sia stata ascoltata dai compagni detenuti, riportiamo l'audio della chiaccherata con Marcella.\r\n\r\nmarcella_mama di graziano (notav)","14 Maggio 2015","2015-05-18 18:40:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/antagonista-notav-300x257-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"257\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/antagonista-notav-300x257-300x257.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","No Tav in carcere, parla la mamma di Graziano",1431615885,[],[],{"post_content":253,"post_title":257},{"matched_tokens":254,"snippet":255,"value":256},[224],"una coinvolgente diretta con Marcella, \u003Cmark>mamma\u003C/mark> di Graziano, uno dei tre","Questa mattina abbiamo improvvisato una coinvolgente diretta con Marcella, \u003Cmark>mamma\u003C/mark> di Graziano, uno dei tre no tav in carcere dall'11 luglio 2014 per il sabotaggio al cantiere TAV di Chiomonte di due anni fa.\r\n\r\nCi ha raccontato le 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Motropoliz.\r\n\r\n\u003Cmark>MAAM\u003C/mark>-Museo-dellAltro-e-dellAltrove-di-Metropoliz\r\n\r\nmetropoliz2\r\n\r\ninfine il viaggio esce","Durante la puntata di FRITTURAMISTA di martedì 22-10-2013 con l'intervento in studio dell'architetto Andrea Facchi per Collettiva Geologika\r\n\r\ngeologika.org\r\n\r\nmetropoli\r\n\r\nabbiamo intrapreso un viaggio negli spazi e nello spazio di Metropoliz posto occupato, ex salumificio, a Roma in via Prenestina n. 913:\r\n\r\nMetropoliz_ città meticcia è uno spazio liberato, un'esperienza autorganizzata di recupero di un'ex fabbrica a Roma in via Prenestina 911-913 dove peruviani, africani, ucraini, rom e italiani convivono lottando per il diritto all'abitare.\r\n\r\nmetropoliz.noblogs.org\r\n\r\nSiam partiti presentando il lavoro cinematografico (film/documentario) SPACE METROPOLIZ con in diretta Fabrizio Boni Regista della pellicola:\r\n\r\nwww.spacemetropoliz.com\r\n\r\nmetropoliz1\r\n\r\nil nostro viaggio radiofonico a poi incontrato in 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ascolto",[366,368,370,372,374,376,378,380,382,385,387,389,391],{"matched_tokens":367,"snippet":356,"value":356},[],{"matched_tokens":369,"snippet":357,"value":357},[],{"matched_tokens":371,"snippet":358,"value":358},[],{"matched_tokens":373,"snippet":307,"value":307},[],{"matched_tokens":375,"snippet":318,"value":318},[],{"matched_tokens":377,"snippet":310,"value":310},[],{"matched_tokens":379,"snippet":324,"value":324},[],{"matched_tokens":381,"snippet":316,"value":316},[],{"matched_tokens":383,"snippet":384,"value":384},[292],"\u003Cmark>maam\u003C/mark>",{"matched_tokens":386,"snippet":314,"value":314},[],{"matched_tokens":388,"snippet":320,"value":320},[],{"matched_tokens":390,"snippet":322,"value":322},[],{"matched_tokens":392,"snippet":312,"value":312},[],[394,396],{"field":89,"matched_tokens":395,"snippet":363,"value":364},[362,362],{"field":33,"indices":397,"matched_tokens":399,"snippets":401,"values":402},[398],8,[400],[292],[384],[384],578730123365712000,{"best_field_score":405,"best_field_weight":326,"fields_matched":93,"num_tokens_dropped":45,"score":406,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":45},"1108091339008","578730123365711978",{"document":408,"highlight":421,"highlights":427,"text_match":430,"text_match_info":431},{"comment_count":45,"id":409,"is_sticky":45,"permalink":410,"podcastfilter":411,"post_author":412,"post_content":413,"post_date":414,"post_excerpt":50,"post_id":409,"post_modified":415,"post_thumbnail":416,"post_title":417,"post_type":339,"sort_by_date":418,"tag_links":419,"tags":420},"60613","http://radioblackout.org/podcast/takeaway-del-futuro-34-7-5-20/",[301],"takeaway","Tracklist #34 7/5/20\r\n<clicca sulle tracce per ascoltarle>\r\n \r\nVillaelvin - Kaloli\r\nOdete - Folkore collage\r\nIce Eyes - Mouth food\r\nMonotronique - Bird drib\r\nNetCase - AI mass panic\r\nAstytekk - Meta leak\r\nPPC - Maximum style\r\nPixelord - Home party\r\nMA'AM - (・ × ・)\r\nNabumorph - Real_DToms (Spine edit)\r\nCocktail Party Effect - Brutalism\r\nZuli - Everyday (Heith TG Remix)\r\nMark Bartha - vhm-purg\r\nRelapse - zX\r\nMutant Joe - Knick Knack [ft. 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