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Ad esso, saranno presenti le lavoratrici e i lavoratori dell'Istituto Superiore 8 Marzo di Settimo Torinese, che si stanno oppendo, dall'inizio dell'anno scolastico, all'accorpamento della propria scuola a un'altra del territorio della periferia del capoluogo torinese, l'IIS Galileo Ferraris. Lx docenti dell’8 Marzo si sono espressx compattx al dimensionamento durante la votazione in collegio docenti, con la totalità di voti contrari e un'unica astensione, quella del Dirigente Scolastico. Allo stesso modo si è espresso il Consiglio D’Istituto - in cui sono rappresentati famiglie, docenti, personale ATA e studenti. Dall'esigenza di opporsi al dimensionamento, nasce comitato \"Agorà 8 marzo\", costituito dal personale scolastico dell'I.I.S. 8 marzo, che così spiega le ragioni della mobilitazione in corso:\r\n\r\n\"Il nostro è un NO fermo al dimensionamento per almeno tre motivi:\r\n\r\n \tperchè noi crediamo che su scuola, sanità e welfare non sia legittimo tagliare, ma che anzi sul pubblico sia necessario investire. E non vediamo nessun motivo dietro questa scelta se non una razionalizzazione delle spese, vale a dire un taglio inaccettabile, prospetticamente pericoloso sotto il profilo culturale. La manovra finanziaria di questo governo disattende dunque le nostre richieste e queste ne sono le dirette conseguenze: le scuole potenzialmente accorpate, un numero di allievi per classe troppo alto, la carenza di personale o la presenza altissima di precari nella scuola (si contano in Italia 223.000 docenti precari, 1 docente su 4 in sostanza (dati Ministero Istruzione e Merito).\r\n \tSi adduce a motivo di un dimensionamento il decremento demografico previsto per i prossimi anni, ma questo discorso non tiene da un punto di vista logico perché:\r\n\r\n \talla diminuzione del numero complessivo degli studenti si potrebbe rispondere con una diminuzione del numero di allievi per classe e migliorare così le possibilità della didattica (e questa, lo sottolineo, è una scelta politica, ovvero riguarda il futuro delle comunità che vogliamo costruire e di cui vogliamo essere parte)\r\n \tInoltre, perché, davanti al decremento in corso, la media regionale – i tratta di una media regionale - di alunni per istituto prevista è di 961 allievi (Decreto Interministeriale n. 127 del 30/07/2023): qui siamo davanti ad un controsenso perchè 20 anni fa, con una popolazione scolastica maggiore avevamo istituti di 600 allievi, oggi ce ne chiedono 961 e le nostre scuole, che risalgono agli anni Settanta/Ottanta sono fatte per contenere 600/700 allievi. E soprattutto chi ha deciso questi numeri e perchè? Essi appaiono completamente arbitrari oltre che anacronistici poichè la media prevista è di 961 studenti per il 2024/25; 949 per il 2025/26 e 938 allievi per il 2026/27. Quale ratio si nasconde dietro queste richieste?\r\n\r\n\r\n \tSiamo contrari al dimensionamento perchè dimensionare significa produrre scuole sopra i 1500 allievi, nel nostro caso si tratterebbe di un istituto di più di 1800. A questo proposito vorrei ricordare l’Atto d’indirizzo regionale DCR n. 292-17321 del 25/07/2023 che prevede “la costituzione di istituzioni scolastiche, a seguito degli interventi di dimensionamento con un numero di alunni non inferiore al coefficiente nazionale per l’a.s. della programmazione di riferimento alunni e di norma non superiore a 1500 alunni”\r\n\r\nOltre che contrario a quanto stabilito dall’Atto di indirizzo regionale apposito, 1800 allievi + docenti e collaboratori è la popolazione di un piccolo paese: per la gestione ordinaria ci vorrebbe almeno un sindaco, non un dirigente, non un collegio ma un consiglio. Per non parlare della perdita in termini di rappresentatività in tutti gli organi collegiali:\r\n\r\n \tun dirigente per 1800 allievi, invece che 700/800\r\n \tun collegio docenti di 200 persone che dovrà discutere in sessioni di 2-3 ore le proposte: come potranno costoro confrontarsi sulla didattica (operazione che già oggi risulta difficile)? Come potranno discutere le proposte? Ci si troverà verosimilmente a ratificare atti che per ciò stesso perderanno di contenuto mantenendo la forma. Ci domandiamo allora: “È questa la scuola che vogliamo?”\r\n\r\nUnire i due istituti prevederà la presenza di una sola segreteria e di una sola DSGA per un numero doppio di allievi: le segreterie delle scuole di questo Paese sono già al collasso e assolvere a tutte le esigenze è operazione impossibile. Quali sono le risorse previste per sostenere tutto ciò? Non accadrà forse quanto accaduto già con i fondi PNRR le cui procedure sono state un ulteriore aggravio sulle segreterie?\r\n\r\nI collaboratori non sono già sufficienti ad oggi: ad un livello di complessità maggiore non corrisponderà un aumento delle risorse. 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Ne parliamo con Cecilia, ex-lavoratrice dell’associazione.\r\n\r\nEufemia, nata nel 2010, è dal 2020 che si struttura, il suo fatturato aumenta, e da piccola associazione diventa un’impresa sociale da circa 800mila euro di fatturato. In seguito alla partecipazione a un bando di Compagnia di San Paolo nel 2021 questo processo si intensifica, inserendo nell’organizzazione nuove figure e nuovischemi organizzativi propri delle realtà aziendali private.\r\n\r\nLe lavoratrici si organizzano in assemblee autonome interne per ripensare a una più equa distribuzione delle risorse economiche, dei carichi lavorativi, dei ruoli di responsabilità. A fine 2023, nel periodo di rinnovo degli organi direttivi, le lavoratrici organizzate vengono a conoscenza di circa 140 nuove tessere associative di persone esterne, con diritto di voto, provenienti dall’area di influenza di un ex presidente, ora candidato. All’assemblea di votazione del nuovo CdA si scopre addirittura una delega falsa, ma il processo di rovesciamento dell’Associazione continua e il direttivo viene rinnovato, nonostante la contrarietà e i dubbi sollevati dalle lavoratrici.\r\n\r\nIl nuovo direttivo propone modifiche strutturali dell’associazione, spingendo al fondo della catena di responsabilità e di gestione molte lavoratrici e socie fondatrici dell’associazione. La non sottoscrizione delle modifiche porta a una situazione vertenziale in cui le lavoratrici decidono di utilizzare lo strumento dello sciopero, che prosegue per oltre 40 giorni, portando all’esclusione delle lavoratrici dall’associazione e al successivo licenziamento.\r\n\r\nIl 12 dicembre 2024 ci sarà la prima udienza presso il Tribunale di Torino a seguito dei ricorsi presentati dalle lavoratrici di contestazione dei licenziamenti. 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Questa posizione di conflitto ha portato alla decisione dell’Unione Sindacale di Base di non aderire allo sciopero generale del 29 novembre, condiviso da una molteplicità di realtà sociali e sindacali, andando in contro a numerose polemiche tra lavoratrici, lavoratori e solidali.\r\n\r\nNe parliamo in diretta con Giovanni, delegato sindacale USB di Livorno.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_10_12_Giovanni-delegato-USB-su-sciopero-generale-13-Dicembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNel terzo e ultimo approfondimento della serata trattiamo dei recenti sommovimenti in ambito universitario, a seguito dei tagli e delle riorganizzazioni strutturali contenute nella proposta di legge a firma Bernini.\r\n\r\nNe parliamo in collegamento con Filippo, ricercatore, che ci racconta delle iniziative in programma nel territorio di Milano.\r\n\r\nAll’università Bicocca sono indette assemblee autonome di lavoratrici e lavoratori precari, assemblee sindacali informative indette da FLC-CGIL e si è svolto un corteo e un presidio al Rettorato.\r\n\r\nLa rettrice, Giovanna Iannantuini, è infatti presidentessa della CRUI - Conferenza Rettori Università Italiane – e si è espressa a favore della riforma.\r\n\r\nLa riforma prevede un taglio complessivo di circa 500 milioni di euro per Università e ricerca, la creazione di nuove categorie di lavoro precario, l’esternalizzazione della ricerca, il rischio reale di scaricamento dei costi sulle tasse di studenti e studentesse e apre le porte a una nuova legge delega per la riorganizzazione completa delle università.\r\n\r\nBuon Ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_10_12_Filippo-su-nascita-assemblea-indipendente-di-ricercatori-e-ricercatrici-di-Milano.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","12 Dicembre 2024","2024-12-12 08:39:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/IMG_2343-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 10/12/2024","podcast",1733992780,[185],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[168],{"post_content":188},{"matched_tokens":189,"snippet":191,"value":192},[60,190],"Finanziaria","con il Governo relative alla \u003Cmark>manovra\u003C/mark> \u003Cmark>Finanziaria\u003C/mark>, al Ddl 1660, i nuovi","Nel primo approfondimento della serata riprendiamo la vertenza delle lavoratrici dell’Associazione di Promozione Sociale Eufemia. Ne parliamo con Cecilia, ex-lavoratrice dell’associazione.\r\n\r\nEufemia, nata nel 2010, è dal \u003Cmark>2020\u003C/mark> che si struttura, il suo fatturato aumenta, e da piccola associazione diventa un’impresa sociale da circa 800mila euro di fatturato. In seguito alla partecipazione a un bando di Compagnia di San Paolo nel \u003Cmark>2021\u003C/mark> questo processo si intensifica, inserendo nell’organizzazione nuove figure e nuovischemi organizzativi propri delle realtà aziendali private.\r\n\r\nLe lavoratrici si organizzano in assemblee autonome interne per ripensare a una più equa distribuzione delle risorse economiche, dei carichi lavorativi, dei ruoli di responsabilità. A fine \u003Cmark>2023\u003C/mark>, nel periodo di rinnovo degli organi direttivi, le lavoratrici organizzate vengono a conoscenza di circa 140 nuove tessere associative di persone esterne, con diritto di voto, provenienti dall’area di influenza di un ex presidente, ora candidato. All’assemblea di votazione del nuovo CdA si scopre addirittura una delega falsa, ma il processo di rovesciamento dell’Associazione continua e il direttivo viene rinnovato, nonostante la contrarietà e i dubbi sollevati dalle lavoratrici.\r\n\r\nIl nuovo direttivo propone modifiche strutturali dell’associazione, spingendo al fondo della catena di responsabilità e di gestione molte lavoratrici e socie fondatrici dell’associazione. La non sottoscrizione delle modifiche porta a una situazione vertenziale in cui le lavoratrici decidono di utilizzare lo strumento dello sciopero, che prosegue per oltre 40 giorni, portando all’esclusione delle lavoratrici dall’associazione e al successivo licenziamento.\r\n\r\nIl 12 dicembre \u003Cmark>2024\u003C/mark> ci sarà la prima udienza presso il Tribunale di Torino a seguito dei ricorsi presentati dalle lavoratrici di contestazione dei licenziamenti. È indetto un presidio in solidarietà alle ore 10:30 di fronte al Tribunale, lato c.so Vittorio Emanuele II.\r\n\r\nGli aggiornamenti della vertenza si possono seguire dalle pagine social “La parte invisibile della città”, gestita dalle lavoratrici auto-organizzate dell’associazione.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_10_12_Cecilia-ex-lavoratrice-Eufemia-riepilogo-vicenda-aggiornamento-sui-processi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNel secondo approfondimento della serata parliamo della piattaforma e dello sciopero generale indetto dal sindacato di base USB per la giornata di venerdì 13 dicembre \u003Cmark>2024\u003C/mark>.\r\n\r\nLa proclamazione dello sciopero segue una serie di contrasti e lotte con il Governo relative alla \u003Cmark>manovra\u003C/mark> \u003Cmark>Finanziaria\u003C/mark>, al Ddl 1660, i nuovi decreti sicurezza, al sostegno alla popolazione palestinese, al contrasto dell’economia di guerra. Secondo l’organizzazione sindacale il Governo ha numerose responsabilità circa le difficili condizioni economiche e di potere d’acquisto della classe lavoratrice italiana, che nelle scelte contenute nella \u003Cmark>manovra\u003C/mark> \u003Cmark>finanziaria\u003C/mark> vengono messe in secondo piano.\r\n\r\nVengono contestati i recenti rinnovi dei CCNL Commercio e Vigilanza nei porti, in aperta polemica con i sindacati confederali. Questa posizione di conflitto ha portato alla decisione dell’Unione Sindacale di Base di non aderire allo sciopero generale del 29 novembre, condiviso da una molteplicità di realtà sociali e sindacali, andando in contro a numerose polemiche tra lavoratrici, lavoratori e solidali.\r\n\r\nNe parliamo in diretta con Giovanni, delegato sindacale USB di Livorno.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_10_12_Giovanni-delegato-USB-su-sciopero-generale-13-Dicembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNel terzo e ultimo approfondimento della serata trattiamo dei recenti sommovimenti in ambito universitario, a seguito dei tagli e delle riorganizzazioni strutturali contenute nella proposta di legge a firma Bernini.\r\n\r\nNe parliamo in collegamento con Filippo, ricercatore, che ci racconta delle iniziative in programma nel territorio di Milano.\r\n\r\nAll’università Bicocca sono indette assemblee autonome di lavoratrici e lavoratori precari, assemblee sindacali informative indette da FLC-CGIL e si è svolto un corteo e un presidio al Rettorato.\r\n\r\nLa rettrice, Giovanna Iannantuini, è infatti presidentessa della CRUI - Conferenza Rettori Università Italiane – e si è espressa a favore della riforma.\r\n\r\nLa riforma prevede un taglio complessivo di circa 500 milioni di euro per Università e ricerca, la creazione di nuove categorie di lavoro precario, l’esternalizzazione della ricerca, il rischio reale di scaricamento dei costi sulle tasse di studenti e studentesse e apre le porte a una nuova legge delega per la riorganizzazione completa delle università.\r\n\r\nBuon Ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_10_12_Filippo-su-nascita-assemblea-indipendente-di-ricercatori-e-ricercatrici-di-Milano.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[194],{"field":112,"matched_tokens":195,"snippet":191,"value":192},[60,190],1733920951118069800,{"best_field_score":198,"best_field_weight":152,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":38,"score":199,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":161},"2216159281152","1733920951118069873",{"document":201,"highlight":213,"highlights":219,"text_match":222,"text_match_info":223},{"comment_count":38,"id":202,"is_sticky":38,"permalink":203,"podcastfilter":204,"post_author":176,"post_content":205,"post_date":206,"post_excerpt":44,"post_id":202,"post_modified":207,"post_thumbnail":208,"post_title":209,"post_type":182,"sort_by_date":210,"tag_links":211,"tags":212},"75519","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-10-05-2022/",[162]," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Anita Cobas scuola sullo sciopero nazionale della scuola del 6 maggio 22.\r\nOltre a fare un bilancio abbiamo snocciolato le motivazioni che hanno portato allo sciopero:\r\n– Contro i quiz Invalsi e il Sistema nazionale di valutazione, che hanno\r\neffetti retroattivi negativi sulla didattica, standardizzano gli\r\ninsegnamenti, trasformano i docenti in “addestratori ai quiz”,\r\ndiscriminano gli studenti con BES.\r\n– Contro il Decreto scuola che introduce inaccettabili modalità per la\r\nstabilizzazione dei precari e una formazione triennale in orario\r\naggiuntivo, che diventerà obbligatoria per i docenti neo-immessi dal\r\n2023-24, con incentivazione salariale e verifiche selettive per creare\r\ngerarchie tra i/le lavoratori/trici, veicolare la logica della\r\nscuola-azienda e restringere pluralismo didattico e libertà di\r\ninsegnamento\r\n-Contro il taglio dello 0,5% del PIL delle spese per l’istruzione\r\nprevisto dal DEF 2022 a fronte di un aumento delle spese per le armi\r\n– Per il rinnovo del CCNL scaduto da più di due anni, con aumenti\r\nsignificativi uguali per tutti/e, per recuperare almeno il 20% del\r\npotere salariale perso negli ultimi anni e difendere i salari reali\r\ndalla ripresa dell’inflazione e del carovita\r\n– Per investire i fondi del PNRR per ridurre a massimo 20 il numero\r\ndegli alunni/e per classe (15 in presenza di disabili), assumere i\r\ndocenti con 3 anni di servizio e gli Ata con 2, investire in modo\r\nsignificativo nell’edilizia scolastica\r\n– Contro la cd didattica delle competenze addestrative, per una scuola\r\npubblica che punti allo sviluppo degli strumenti cognitivi e dello\r\nspirito critico\r\n– Per il potenziamento degli organici docenti ed Ata, l’immissione in\r\nruolo su tutti i posti vacanti, la stabilizzazione dei posti Covid e il\r\nripristino integrale delle sostituzioni con supplenze temporanee\r\n-Per utilizzare i docenti rientrati dalla sospensione senza\r\ndemansionamento né prolungamento d’orario\r\n– Contro il lavoro gratuito degli studenti nei PCTO e negli stage, con\r\nil rischio di morire sul lavoro, come avvenuto recentemente; per\r\nsospendere tali attività e restituire alle scuole la decisione se\r\nsvolgerle o meno e per quante ore\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_10_05_Anita-Cobas-Scuola-su-sciopero-6-Maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Yassine, promotore della manifestazione che ci sarà lunedì 16 Maggio alle 9:30 in Piazza Castello a Torino, per richiedere \"Documenti per tutti. Sanatoria subito!\". Sono passati infatti più di due mesi da quando alcuni lavoratori immigrati hanno lanciato uno sciopero con presidio davanti all'ufficio immigrazione perchè si ritrovano sempre di fronte allo stesso problema, l'esigenza del permesso di soggiorno. Yassine ci ricorda come per accedere a qualunque servizio pubblico e non, sia necessario questo pezzo di carta e che è assurdo che lui e tanti e tante come lui debbano rimanere irregolari sul terriotorio italiano nonostante di fatto contribuiscano con le tasse prese dai già miseri compensi che ottengono sui posti di lavoro. Oltre ad aver approfittato della sua disponibilità per farci avere una personale testimonianza su come queste politiche sistemiche razziste si ripercuotano sulla sua vita, ci siamo fatti spiegare alcune delle rivendicazioni elencate nel volantino dell'iniziativa:\r\n\r\n- Velocizzazione delle convocazioni per tutte le domande di Sanatoria;\r\n\r\n- Sblocco delle domande interrotte dal datore di lavoro, o bloccate per i motivi di reddito, e rilascio di un permesso di attesa occupazione;\r\n\r\n- Riconoscimento delle prove di presenza provenienti da uffici di utilità pubblica;\r\n\r\n- Regolarizzazione delle persone sprovviste di Permesso di soggiorno, escluse dalla Sanatoria;\r\n\r\n\"Invitiamo i fratelli e le sorelle della comunità di Torino ed unirsi a noi il giorno 16 Maggio, dalle ore 9:30 di fronte alla Prefettura di Piazza Castello. La nostra sola forza è l'unione, partecipiamo numerosi a questa giornata di lotta. Portiamo la nostra voce in piazza\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_10_05-DocumentiPerTuttiSanatoriaSubito_16Maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo tema lo abbiamo approfondito con Walter Roncaglia, lavoratore dello spettacolo da circa vent'anni, sull'indennità per la quale lui e tutta una categoria hanno animato le piazze nel periodo pandemico e non solo. Infatti dopo mesi e mesi di lotta e di tavoli istituzionali, si era arrivati alla proposta di due decreti legge per la riforma del settore spettacolo, e il 4 Maggio si è giunti all'approvazione per un'indennità per discontinuità lavorativa.\r\n\r\n\"Le commissioni Cultura e Lavoro congiunte del senato (VII e XI) hanno oggi votato con esito positivo l'emendamento che introduce l' “indennità di discontinuità”.\r\n\r\nOggi, dunque, è una giornata importante perché aggiunge un tassello al quadro generale: il riconoscimento della discontinuità e quindi dell'importanza di un sostegno per mitigare la condizione di eterno precariato che sopporta chi lavora nello Spettacolo.\r\n\r\nIl traguardo è stato tagliato grazie all'azione corale di un intero comparto che ha saputo, forte delle sue differenze e delle sue risorse, mettere a fuoco alcune questioni universalmente individuate come necessarie.\r\n\r\nA ciò hanno concorso in primis migliaia di lavoratrici e lavoratori in questi due lunghissimi anni e mezzo; senza il loro grande sforzo di piazza e di azione politica, profuso da marzo 2020, oggi la Commissione Cultura non avrebbe avuto alcuna manovra da valutare.\r\n\r\nÉ presto però per cantare vittoria: bene il passo in avanti, ma bisogna capire tutto il resto: di “giornate storiche” rivelatesi ciofeche franceschiniane ne abbiamo già viste. È possibile parlare di “vittoria” solo se si sa con chiarezza quanti sono i fondi, quali sono gli investimenti, chi sono i destinatari della misura e tutto il resto.\r\n\r\nAd ora, infatti, nulla si sa circa la copertura finanziaria per questa misura.[...]\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_10_05_Walter-lavoratore-spettacolo-su-reddito-discontinuita.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","14 Maggio 2022","2022-05-14 02:01:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/279699578_543532730629728_8431272189781937479_n-200x110.png","frittura mista|radio fabbrica 10/05/2022",1652493690,[],[],{"post_content":214},{"matched_tokens":215,"snippet":217,"value":218},[216,60],"2020","azione politica, profuso da marzo \u003Cmark>2020\u003C/mark>, oggi la Commissione Cultura non avrebbe avuto alcuna \u003Cmark>manovra\u003C/mark> da valutare.\r\n\r\nÉ presto però"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Anita Cobas scuola sullo sciopero nazionale della scuola del 6 maggio 22.\r\nOltre a fare un bilancio abbiamo snocciolato le motivazioni che hanno portato allo sciopero:\r\n– Contro i quiz Invalsi e il Sistema nazionale di valutazione, che hanno\r\neffetti retroattivi negativi sulla didattica, standardizzano gli\r\ninsegnamenti, trasformano i docenti in “addestratori ai quiz”,\r\ndiscriminano gli studenti con BES.\r\n– Contro il Decreto scuola che introduce inaccettabili modalità per la\r\nstabilizzazione dei precari e una formazione triennale in orario\r\naggiuntivo, che diventerà obbligatoria per i docenti neo-immessi dal\r\n\u003Cmark>2023-24\u003C/mark>, con incentivazione salariale e verifiche selettive per creare\r\ngerarchie tra i/le lavoratori/trici, veicolare la logica della\r\nscuola-azienda e restringere pluralismo didattico e libertà di\r\ninsegnamento\r\n-Contro il taglio dello 0,5% del PIL delle spese per l’istruzione\r\nprevisto dal DEF \u003Cmark>2022\u003C/mark> a fronte di un aumento delle spese per le armi\r\n– Per il rinnovo del CCNL scaduto da più di due anni, con aumenti\r\nsignificativi uguali per tutti/e, per recuperare almeno il 20% del\r\npotere salariale perso negli ultimi anni e difendere i salari reali\r\ndalla ripresa dell’inflazione e del carovita\r\n– Per investire i fondi del PNRR per ridurre a massimo 20 il numero\r\ndegli alunni/e per classe (15 in presenza di disabili), assumere i\r\ndocenti con 3 anni di servizio e gli Ata con 2, investire in modo\r\nsignificativo nell’edilizia scolastica\r\n– Contro la cd didattica delle competenze addestrative, per una scuola\r\npubblica che punti allo sviluppo degli strumenti cognitivi e dello\r\nspirito critico\r\n– Per il potenziamento degli organici docenti ed Ata, l’immissione in\r\nruolo su tutti i posti vacanti, la stabilizzazione dei posti Covid e il\r\nripristino integrale delle sostituzioni con supplenze temporanee\r\n-Per utilizzare i docenti rientrati dalla sospensione senza\r\ndemansionamento né prolungamento d’orario\r\n– Contro il lavoro gratuito degli studenti nei PCTO e negli stage, con\r\nil rischio di morire sul lavoro, come avvenuto recentemente; per\r\nsospendere tali attività e restituire alle scuole la decisione se\r\nsvolgerle o meno e per quante ore\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_10_05_Anita-Cobas-Scuola-su-sciopero-6-Maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Yassine, promotore della manifestazione che ci sarà lunedì 16 Maggio alle 9:30 in Piazza Castello a Torino, per richiedere \"Documenti per tutti. Sanatoria subito!\". Sono passati infatti più di due mesi da quando alcuni lavoratori immigrati hanno lanciato uno sciopero con presidio davanti all'ufficio immigrazione perchè si ritrovano sempre di fronte allo stesso problema, l'esigenza del permesso di soggiorno. Yassine ci ricorda come per accedere a qualunque servizio pubblico e non, sia necessario questo pezzo di carta e che è assurdo che lui e tanti e tante come lui debbano rimanere irregolari sul terriotorio italiano nonostante di fatto contribuiscano con le tasse prese dai già miseri compensi che ottengono sui posti di lavoro. Oltre ad aver approfittato della sua disponibilità per farci avere una personale testimonianza su come queste politiche sistemiche razziste si ripercuotano sulla sua vita, ci siamo fatti spiegare alcune delle rivendicazioni elencate nel volantino dell'iniziativa:\r\n\r\n- Velocizzazione delle convocazioni per tutte le domande di Sanatoria;\r\n\r\n- Sblocco delle domande interrotte dal datore di lavoro, o bloccate per i motivi di reddito, e rilascio di un permesso di attesa occupazione;\r\n\r\n- Riconoscimento delle prove di presenza provenienti da uffici di utilità pubblica;\r\n\r\n- Regolarizzazione delle persone sprovviste di Permesso di soggiorno, escluse dalla Sanatoria;\r\n\r\n\"Invitiamo i fratelli e le sorelle della comunità di Torino ed unirsi a noi il giorno 16 Maggio, dalle ore 9:30 di fronte alla Prefettura di Piazza Castello. La nostra sola forza è l'unione, partecipiamo numerosi a questa giornata di lotta. 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