","Scenari di guerra. Manovre NATO e lotta antimilitarista","post",1445967498,[63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/corteo-a-napoli/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione-a-marsala/","http://radioblackout.org/tag/manovre-nato/","http://radioblackout.org/tag/trident-juncture/",[20,69,70,27,29],"corteo a napoli","manifestazione a marsala",{"post_content":72,"post_title":78,"tags":82},{"matched_tokens":73,"snippet":76,"value":77},[74,75],"manovre","NATO","Napoli una manifestazione contro le \u003Cmark>manovre\u003C/mark> \u003Cmark>NATO\u003C/mark>, sabato 31 ottobre scendono in","In questi giorni la \u003Cmark>NATO\u003C/mark> sta effettuando la più grande esercitazione bellica dalla fine della guerra fredda. Tra lo Stretto di Gibilterra e il Mediterraneo centrale e i grandi poligoni di Spagna, Portogallo e Italia 38.000 militari, 200 velivoli e 50 unità navali di 33 nazioni. 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Sigonella è oggi base per il lancio dei bombardieri senza pilota, i droni, il sistema satellitare MUOS e le altre antenne svolgono un ruolo cruciale nel sistema di controllo e comunicazione dell’Alleanza Atlantica.\r\nIl principale trampolino di lancio nel nostro paese è l’aeroporto trapanese di Birgi,\r\nIl quadro che abbiamo di fronte è caratterizzato da alleanze variabili e fronti mobili, che stanno modificando il quadro geopolitico cui eravamo avvezzi da decenni.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’università di Palermo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015-10-27-vaccaro-manovre-nato\r\n\r\nSabato 24 ottobre si è svolta a Napoli una manifestazione contro le \u003Cmark>manovre\u003C/mark> \u003Cmark>NATO\u003C/mark>, sabato 31 ottobre scendono in piazza a Marsala gli antimilitaristi siciliani, che si oppongono alle \u003Cmark>manovre\u003C/mark> nel vicino aeroporto di Trapani-Birgi, il 3 novembre ci sarà una manifestazione al poligono di Teulada in Sardegna.\r\nA Torino il 4 novembre ci sarà il presidio dei disertori in piazza Castello angolo via Garibaldi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Pippo Gurrieri del movimento No Muos, che ha partecipato al corteo di Napoli e sarà a Marsala il 31 ottobre.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2010-10-27-pippo-napoli-marsala",{"matched_tokens":79,"snippet":81,"value":81},[80,75],"Manovre","Scenari di guerra. \u003Cmark>Manovre\u003C/mark> \u003Cmark>NATO\u003C/mark> e lotta antimilitarista",[83,85,87,89,92],{"matched_tokens":84,"snippet":20},[],{"matched_tokens":86,"snippet":69},[],{"matched_tokens":88,"snippet":70},[],{"matched_tokens":90,"snippet":91},[74,15],"\u003Cmark>manovre\u003C/mark> \u003Cmark>nato\u003C/mark>",{"matched_tokens":93,"snippet":29},[],[95,100,103],{"field":37,"indices":96,"matched_tokens":97,"snippets":99},[17],[98],[74,15],[91],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":81,"value":81},"post_title",[80,75],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":76,"value":77},"post_content",[74,75],1157451471441625000,{"best_field_score":108,"best_field_weight":109,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":49,"score":110,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":49},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":112,"highlight":137,"highlights":159,"text_match":106,"text_match_info":169},{"cat_link":113,"category":114,"comment_count":49,"id":115,"is_sticky":49,"permalink":116,"post_author":52,"post_content":117,"post_date":118,"post_excerpt":55,"post_id":115,"post_modified":119,"post_thumbnail":120,"post_thumbnail_html":121,"post_title":122,"post_type":60,"sort_by_date":123,"tag_links":124,"tags":131},[46],[48],"67016","http://radioblackout.org/2021/02/dynamic-manta-2021-giochi-di-guerra-nel-mediterraneo/","Ha preso le mosse ieri e terminerà il 5 marzo un’esercitazione militare tra la Grecia, la Sicilia e Malta.\r\nLa DYMA è una delle annuali esercitazioni NATO con lo scopo di garantire l’interoperabilità costante tra forze aeree, di superficie e subacquee nella lotta anti-sommergibile.\r\nA questo gioco di guerra parteciperanno militari e mezzi provenienti da Francia, Spagna, Italia, Grecia, Turchia e Stati Uniti.\r\nA fine esercitazione non finiranno certo nelle navi quarantena, dove sono ammassati i migranti che approdano in Sicilia.\r\n\r\nCe ne ha parlato Pippo Gurrieri del Movimento No Muos\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-23-gurrieri-dyma.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","23 Febbraio 2021","2021-02-23 15:30:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/dyma-01-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"138\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/dyma-01-300x138.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/dyma-01-300x138.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/dyma-01-1024x470.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/dyma-01-768x352.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/dyma-01.jpeg 1530w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Dynamic Manta 2021. 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Da mesi si susseguono esercitazioni militari nelle basi dislocate in tutto il territorio dello stato italiano.\r\nLa Sardegna è circondata da navi da guerra, con centinaia di uomini in divisa dislocati su tutto il fronte mare, lo spazio aereo è riservato alle plance di comando delle portaerei e alle cloche dei caccia.\r\nIl 16 ottobre si è svolta una manifestazione per la pace, per la chiusura delle basi militari, contro l’uso della Sardegna in funzione della guerra: “Non vogliamo che nella nostra isola siano preparati i conflitti che infiammeranno lo scenario internazionale. Non vogliamo essere complici del sangue che sarà versato”.\r\nScrive L’Unione Sarda: “Quello che sta accadendo da 48 ore sul proscenio di Cagliari è la conferma che la Sardegna è precettata. Il Porto di Cagliari, dal molo Ichnusa passando a quello di Ponente, sino al Porto Canale, è la prova di una mobilitazione senza precedenti. La mappa della dislocazione delle portaerei, delle navi da combattimento, americane, tedesche e italiane agganciate alle bitte cagliaritane, non lascia presagire niente di buono. Da stamane le “corazzate” della Nato, con il supporto dei caccia, a partire dai nuovissimi F35, potrebbero già posizionarsi in\r\nassetto operativo per raggiungere sia il poligono del Salto di Quirra che quello di Teulada.”\r\nLe esercitazioni sarde, così come le esercitazioni nucleari Steadfast Noon che coinvolgono i bombardieri B-52 nel nord Europa assumono di questi tempi ben altra rilevanza vista la drammatica evoluzione del conflitto in Ucraina.\r\nL’obiettivo di queste “esercitazioni” è quello di preparare una risposta a un eventuale attacco contro uno dei Paesi membri della Nato. Il Manifesto riporta il comunicato con il quale la Us Navy dà l’annuncio delle manovre nelle acque sarde: «Mare 22 è un’esercitazione avanzata, marittima e anfibia. Il suo scopo è addestrare e testare comandi, personale ed equipaggi durante una serie di attività in mare, in uno scenario realistico e multidimensionale».\r\nNe abbiamo parlato con Guido, un compagno ed antimilitarista sardo\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/2022-10-18-guido-capo-frasca.mp3\"][/audio]","18 Ottobre 2022","2022-10-18 15:43:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/307019509_676966203991074_7624221075323686819_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"135\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/307019509_676966203991074_7624221075323686819_n-300x135.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/307019509_676966203991074_7624221075323686819_n-300x135.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/307019509_676966203991074_7624221075323686819_n-1024x461.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/307019509_676966203991074_7624221075323686819_n-768x346.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/307019509_676966203991074_7624221075323686819_n-1536x692.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/307019509_676966203991074_7624221075323686819_n-100x44.jpg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/307019509_676966203991074_7624221075323686819_n.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Capo Frasca. 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La cornice è piazza Carlo Alberto, salotto torinese in pieno centro. C’è il monumento al “re tentenna” circondato da fanti in armi tra la biblioteca nazionale e Palazzo Carignano, che tra settembre e ottobre ospita una mostra dedicata alla “Grande guerra a Torino”, ennesima celebrazione in chiave nazionalista del centenario della prima guerra mondiale.\r\nIn questa piazza si è dipanata una giornata antimilitarista promossa dalla Federazione Anarchica Torinese, con mostre, distro, musica ed un’assemblea con una buona partecipazione ed un serrato dibattito, in cui si sono intrecciati momenti analitici e proposte di lotta.\r\nL’Italia è in guerra da molti anni. Ne parlano solo quando un ben pagato professionista ci lascia la pelle.\r\nÈ una guerra su più fronti, che si coniuga nella neolingua del peacekeeping, dell’intervento umanitario, ma parla il lessico feroce dell’emergenza, dell’ordine pubblico, della repressione.\r\nGli stessi militari delle guerre in Bosnia, Iraq, Afganistan, gli stessi delle torture e degli stupri in Somalia, sono nei CIE, nelle strade delle nostre città, sono in Val Susa.\r\nGuerra esterna e guerra interna sono due facce delle stessa medaglia. Lo rivela l’armamentario propagandistico che le sostiene. Le questioni sociali, coniugate sapientemente in termini di ordine pubblico, sono il perno dell’intera operazione.\r\nHanno applicato nel nostro paese teorie e tattiche sperimentate dalla Somalia all’Afganistan.\r\nSe la guerra è filantropia planetaria, se condizione per il soccorso sono le bombe, l’occupazione militare, i rastrellamenti, se il militare si fa poliziotto ed insieme sono anche operatori umanitari il gioco è fatto, la distanza tra il militare e il poliziotto diviene impalpabile. Il fronte della guerra ai poveri assume dimensioni planetarie, mentre l’affermarsi di un quadro politico multipolare produce veloci cambi di quadro, che moltiplicano i teatri di guerra. La difficoltà di esercitare un pieno controllo in chiave neocoloniale, innesca conflitti il cui unico obiettivo è annientare quello che non si controlla. La Siria ne è l’emblema più recente, ma non l’unico.\r\nLa giornata antimilitarista del 19 settembre è il primo atto di una campagna contro l’“Aerospace & defence meeting”, mostra mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra, che si terrà a Torino dal 17 al 19 novembre.\r\nPer l’industria armiera italiana, in testa il colosso pubblico Finmeccanica, sarà un’occasione per valorizzare le eccellenze del made in Italy, con un focus sulle cinque aziende piemontesi, leader nel settore: Alenia Aermacchi, Thales Alenia Space, Avio Aero, Selex Es, Microtecnica Actuation Systems / UTC. 280 SMEs.\r\nLa mostra-mercato è riservata agli addetti ai lavori: industrie del settore, governi e organizzazioni internazionali, protagonisti di un business lucroso che trova il proprio compimento nell’industria di guerra.\r\nUn settore che non conosce crisi, in cui si gioca il ricatto occupazionale, come arma da guerra contro chi si oppone alle produzioni di armi.\r\nLa necessità di avviare un percorso per la chiusura e riconversione delle industrie belliche è stata evidenziata in numerosi interventi: tra le proposte la costituzione di una cassa di resistenza per i lavoratori disposti a lottare per non essere complici dei massacri, che quotidianamente insanguinano il pianeta.\r\nLe immagini dei profughi che premono alle frontiere chiuse dell’Europa, il dibattito sull’accoglienza umanitaria, la retorica su chi muore in mare o in fondo a un tir nascondono una verità banale. Le guerre sono combattute con armi costruite a due passi dalle nostre case.\r\nL’enfasi sull’accoglienza che ha caratterizzato l’ultimo scorcio di un’estate segnata da morti in mare e migrazioni di massa attraverso i muri della fortezza Europa, si scontra contro la decisione, l’unica unanime, di dare avvio alla fase 2 della missione Eunavfor Med, l’operazione antiscafisti promossa dall’UE. La flotta europea e i droni di cui è dotata passeranno all’azione. Inutile dire che l’obiettivo vero è impedire le partenze, mettendo sotto tutela militare le coste libiche. Forte il rischio di una nuova escalation militare per il controllo della Libia, dopo il fallimento del 2011.\r\nIn questo quadro si innestano il Trident Juncture 2015, la grande esercitazione NATO, la cui fase operativa sarà tra l’il 26 ottobre e il 6 novembre.\r\nTra lo Stretto di Gibilterra e il Mediterraneo centrale e i grandi poligoni di guerra di Spagna, Portogallo e Italia 38.000 militari, 200 velivoli e 50 unità navali di 33 nazioni per la più grande esercitazione NATO dalla fine della guerra fredda. Ospiti d’eccezione, i manager delle industrie militari di 15 Paesi.\r\nIl principale trampolino di lancio sarà l’aeroporto trapanese di Birgi, ma non mancheranno esercitazioni dai poligoni sardi, dalla base di Camp Darby in Toscana, con fulcro logistico al comando Nato di Napoli.\r\nLe prove generali dei conflitti dei prossimi anni vengono fatte nelle basi sparse per l’Italia. Le stesse basi da cui in questi anni sono partite le missioni belliche dirette in Libia, Iraq, Afganistan, Serbia, Somalia, Libano…\r\nContro le manovre sta crescendo un movimento che darà vita ad iniziative: un campeggio antimilitarista in Sardegna, corteo a Trapani durante le manovre, manifestazione a Napoli a fine ottobre.\r\nA Torino l’assemblea antimilitarista si è posta numerosi obiettivi, oltre all’appoggio alle lotte contro il Trident Juncture, l’impegno centrale sarà una campagna di informazione e lotta contro la mostra mercato di novembre all’Oval Lingotto.\r\n\r\nNumerose le proposte emerse della campagna “Spezzare le ali al militarismo”: un presidio più corteo nella zona della mostra il 17 novembre, giorno dell’inaugurazione dell’Aerospace & defence meeting, iniziative per il 4 novembre, azioni diffuse contro le fabbriche di guerra, serate informative e proiezioni di film e documentari.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con uno dei partecipanti all’assemblea, Domenico del movimento No F35\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015-09-22-domenica-antimili-to","23 Settembre 2015","2015-09-24 13:36:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/DSCN3427-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/DSCN3427-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/DSCN3427-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/DSCN3427-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/DSCN3427-1024x768.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Spezzare le ali al militarismo",1443013781,[322,63,323,324,325,326,327,67],"http://radioblackout.org/tag/aerospceamp/","http://radioblackout.org/tag/assemblea-antimilitarista/","http://radioblackout.org/tag/defence-meeting/","http://radioblackout.org/tag/eunavfor-med/","http://radioblackout.org/tag/spezzare-le-ali-al-militarismo/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[329,20,330,36,32,331,332,29],"aerospce&","assemblea antimilitarista","spezzare le ali al militarismo","torino",{"post_content":334},{"matched_tokens":335,"snippet":336,"value":337},[75],"Juncture 2015, la grande esercitazione \u003Cmark>NATO\u003C/mark>, la cui fase operativa sarà","Sabato 19 settembre. 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Indecorose. I poveri, gli immigrati, i rom. Ma non solo. Il controllo, anche armato, si estende dalle periferie al centro, investendo settori sociali nuovi. Studenti, giovani lavoratori che attraversano lo spazio urbano, senza spendere troppo, ridisegnando i luoghi e producendo, nei fatti se non nelle intenzioni, un uso della città non riducibile all'universo della merce.\r\n\r\nVi abbiamo proposto quindi quattro diverse approcci e tematiche. Al centro l'estate torinese, ma Torino è solo uno dei tanti luoghi dove le leggi sulla sicurezza urbana e l'immigrazione sperimentano la loro efficacia. \r\n- Le nuove frontiere del controllo urbano. Con Stefano Boni, antropologo, docente all'università di Modena e Reggio Emilia\r\n \r\n- Movida e proibizionismo. L'ordinanza di Appendino contro la movida dei poveri. Un'operazione moralista e di “classe”, finita con le cariche di polizia in piazza Santa Giulia.\r\n \r\n- Grenfall Tower: una strage di classe, una strage di Stato. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Coniglione. \r\n \r\n- Fascisti e amministrazione contro i baraccati di strada Aeroporto e via Germagnano. 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Indecorose. I poveri, gli immigrati, i rom. Ma non solo. Il controllo, anche armato, si estende dalle periferie al centro, investendo settori sociali nuovi. Studenti, giovani lavoratori che attraversano lo spazio urbano, senza spendere troppo, ridisegnando i luoghi e producendo, nei fatti se non nelle intenzioni, un uso della città non riducibile all'universo della merce.\r\n\r\nVi abbiamo proposto quindi quattro diverse approcci e tematiche. Al centro l'estate torinese, ma Torino è solo uno dei tanti luoghi dove le leggi sulla sicurezza urbana e l'immigrazione sperimentano la loro efficacia. \r\n- Le nuove frontiere del controllo urbano. Con Stefano Boni, antropologo, docente all'università di Modena e Reggio Emilia\r\n \r\n- Movida e proibizionismo. L'ordinanza di Appendino contro la movida dei poveri. Un'operazione moralista e di “classe”, finita con le cariche di polizia in piazza Santa Giulia.\r\n \r\n- Grenfall Tower: una strage di classe, una strage di Stato. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Coniglione. \r\n \r\n- Fascisti e amministrazione contro i baraccati di strada Aeroporto e via Germagnano. 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A partire dalla recente manifestazione alla base di Decimomannu del 28 aprile scorso, riflettiamo con una compagna di Sardinnia Aresti sulle recenti manovre militari Nato, l’impatto sul territorio, le possibili contraddizioni che vanno ad aprirsi.\r\n\r\nNella seconda parte della puntata torniamo su una vicenda scarsamente dibattuta sui nostri media, ma a suo modo emblematica delle contraddizioni che il prolungarsi del conflitto va ad aprire a livello politico europeo e a livello sociale, in particolare (ad oggi) nei Paesi dell’Est Europa: la cosiddetta battagia del grano.\r\nNei giorni scorsi i cinque paesi che avevano guidata la fronda contro le importazioni di grano e di altre derrate alimentari ucraine prive di dazi, accusate di danneggiare gravemente gli agricoltori locali (che nelle scorse settimane sono scesi in piazza con forti proteste, tali da costringere alle dimissioni il ministro dell’agricoltura polacco), hanno siglato dopo aspri negoziati un accordo con la Commissione Europea. Lungi dall’essere risolta, la questione sembra porre pesanti incognite sul paventato futuro ingresso dell’Ucraina in UE, ad oggi difficile senza una revisione delle Politiche Agricole Comuni (delle quali si beneficia soprattutto a Est). Quel che si profila per Paesi come la Polonia è un posizionamento favorevole ad un’Ucraina carne da cannone della Nato, ma ben lontana da un ingresso nel mercato comunitario.\r\nLa partita si gioca nel frattempo anche sull’altro fronte, dove le autorità russe hanno recentemente dichiarato l’intenzione di non voler rinnovare l’\"Iniziativa sui cereali del Mar Nero”, accordo indiretto tra le parti che negli ultimi mesi ha consentito in qualche modo il transito del grano ucraino e di altri cereali nel Mar Nero verso Medio Oriente e Nord Africa. Quali scenari si profilano all'orizzonte? A partire da una serie di articoli recenti sull’argomento, ricostruiamo la vicenda insieme al giornalista Cosimo Caridi.\r\n\r\nIn chiusura di puntata torna la nostra rubrica Il Perno Originario\r\n\r\nAscolta il podcast\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/fine-della-storia-2-maggiomp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nCosa succede dentro le basi militari in Sardegna\r\n\r\nGrano, paletti Ue all’export Kiev: “Impatto distruttivo”\r\n\r\nGrano, Mosca blocca tutto Kiev delusa, gli alleati no\r\n\r\nGrain from Ukraine hits EU farmers with pain: Just wait until Kyiv joins the club","3 Maggio 2023","2023-05-03 18:03:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/1683098387350-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA #17 - LA BATTAGLIA DEL GRANO",1683136988,[],[],{"post_content":474},{"matched_tokens":475,"snippet":476,"value":477},[74,300],"di Sardinnia Aresti sulle recenti \u003Cmark>manovre\u003C/mark> militari \u003Cmark>Nato\u003C/mark>, l’impatto sul territorio, le possibili","In questa puntata continuiamo a mappare alcuni degli effetti e delle ricadute del conflitto in corso in Ucraina, soprattutto all’interno del territorio europeo.\r\n\r\nL’intensificarsi delle esercitazioni militari \u003Cmark>Nato\u003C/mark> sul territorio sardo, esemplificato dal recente susseguirsi di operazioni di addestramento congiunto (Noble Jump, Joint Stars e Mare aperto), unite ad una sempre più evidente ed ingombrante presenza di soldati sul territorio, inizia a suscitare malumori, anche in insospettabili settori della società. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-02-04-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nColpi di stato in Mali, Burkina Faso, Guinea e missioni militari italiane nel Sahel\r\nIl 24 gennaio c’è stato un colpo di stato militare in Burkina Faso. Si tratta del terzo colpo di stato militare in meno di sette mesi nell’Africa occidentale. In Mali il 24 maggio 2021 una fazione dell’esercito ha deposto il governo militare instaurato il 20 agosto 2020 con un altro colpo di stato. In Guinea il 5 settembre 2021 una sollevazione militare ha posto fine al potere del presidente Condé che stava avviando il suo terzo mandato consecutivo alla guida del paese. 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E’ massima allerta sul Mediterraneo; le navi della NATO seguono a distanza il convoglio russo, sorvegliato anche dai pattugliatori di Sigonella.\r\n\r\nQuesta vicenda ci ricorda la centralità delle strategie di guerra nelle politiche delle grandi potenze e dei paesi della NATO come l’Italia, che continua ad aumentare le spese militari, alimenta un fiorente mercato bellico con commerci di morte che riguardano tutti i teatri di guerra, e incrementa le sue missioni militari neocoloniali, a guida ENI, per fornire supporto ai suoi progetti di estrazione di petrolio e gas.\r\nCe ne ha parlato Pippo Gurrieri del movimento No Muos\r\n\r\nIl 3 febbraio del 1998 caccia militare statunitense tranciò i cavi della funivia del Cermis uccidendo 20 persone. I piloti stavano giocando e facendo video del paesaggio. I militari statunitensi di stanza in Italia godono da sempre di una sostanziale impunità. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","16 Febbraio 2022","2022-02-16 09:29:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/controllo-lavoratore-200x110.jpg","Anarres del 4 febbraio. Le guerre dell’Italia dal Sahel alla Sicilia. Strage del Cermis. La NATO a Torino? San Remo e queerness. Smart working e controllo…",1645003132,[],[],{"post_content":497,"post_title":501},{"matched_tokens":498,"snippet":499,"value":500},[80],"le missioni militari in Africa\r\n\r\n\u003Cmark>Manovre\u003C/mark> di guerra nel canale di","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Nelle more del completamento della Città dello Spazio, saranno comunque disponibili per l’immediato degli uffici presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino.\r\n\r\nSan Remo. La pop e noi: hey transfrocia! L’Ariston brucia\r\n\r\nLe nuove frontiere del controllo\r\nSmart working e sorveglianza digitale: un approccio al panopticon accelerato dalla gestione della pandemia\r\nIl diffondersi del telelavoro ha il suo corollario nel moltiplicarsi degli strumenti di controllo da remoto, che consentono di tenere sotto sorveglianza continua i lavoratori e le lavoratrici che svolgono i loro incarichi da casa. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":502,"snippet":503,"value":503},[75],"Anarres del 4 febbraio. Le guerre dell’Italia dal Sahel alla Sicilia. Strage del Cermis. La \u003Cmark>NATO\u003C/mark> a Torino? San Remo e queerness. Smart working e controllo…",[505,507],{"field":104,"matched_tokens":506,"snippet":499,"value":500},[80],{"field":101,"matched_tokens":508,"snippet":503,"value":503},[75],{"best_field_score":227,"best_field_weight":228,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":49,"score":229,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":49},{"document":511,"highlight":523,"highlights":528,"text_match":225,"text_match_info":531},{"comment_count":49,"id":512,"is_sticky":49,"permalink":513,"podcastfilter":514,"post_author":351,"post_content":515,"post_date":516,"post_excerpt":55,"post_id":512,"post_modified":517,"post_thumbnail":518,"post_title":519,"post_type":391,"sort_by_date":520,"tag_links":521,"tags":522},"76156","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-10-giugno-ucraina-il-punto-sulla-guerra-ne-qui-ne-altrove-no-alla-base-a-coltano-carabinieri-in-ucraina-la-fai-ad-empoli-uranio-impoverito/",[351],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/2022-06-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa guerra in Ucraina rischia di durare ancora a lungo, aumentando il prezzo, già durissimo, pagato dalle popolazioni attaccate, bombardate, massacrate.\r\nIl contesto internazionale continua ad essere estremamente incerto e l’orizzonte di un allargamento del conflitto è tutt’altro che scongiurato. Le manovre ai confini, le armi sempre più potenti messe in campo potrebbero portare ad accelerazioni sempre più violente.\r\nSullo sfondo la crisi alimentare che rischia di innescare nuovi violentissimi conflitti, soprattutto in Africa, dove le truppe tricolori sono sempre più impegnate.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nIl 2 giugno un lungo serpentone si è dipanato tra la Pineta e i campi coltivati a Coltano, piccolo borgo alle porte di Pisa, dove il governo ha deciso di costruire una nuova caserma per i carabinieri, che accoglierà i parà del Tuscania, il Gis e le unità cinofile, il tutto in una cornice green, e ampi finanziamenti pubblici.\r\nIl rifiuto della popolazione di trasformare il proprio paesino in un hub militare, l’ennesimo nell’area tra Pisa e Livorno, ha innescato un percorso che ha portato alla ampia convergenza che ha dato vita al corteo del 2 giugno. Al punto che le istituzioni, specie quelle locali, dal sindaco di Pisa al presidente della Regioni entrambi decisi ad aggiudicarsi la nuova caserma ma vogliosi al contempo di provare a disinnescare la protesta. L’8 giugno si è riunito a Pisa un tavolo di concertazione che ha discusso su possibilità in toto o in parte alternative e Coltano. Fuori c’era un folto gruppo di contestatori che ribadivano il no alla base ovunque fosse costruita.\r\nCe ne ha parlato Dario del coordinamento livornese contro le missioni militari all’estero\r\n\r\nI carabinieri in Ucraina\r\nDa giorni il personale della 2^ Brigata Mobile dell'Arma dei carabinieri che comprende i reparti speciali del Reggimento paracadutisti Tuscania e del GIS - Gruppo di intervento speciale è stato distaccato in Ucraina \" a difesa\" dell'ambasciata italiana a Kiev. \r\n\r\nA confermare la notizia, debitamente tenuta segreta sino ad oggi dal governo Draghi, il generale Nicola Conforti, vice capo del II° Reparto del Comando generale dei Carabinieri. \r\n\r\n\"In Ucraina i carabinieri garantiscono la sicurezza dell’ambasciata a Kiev e parteciperanno con gli specialisti del RIS alla task force europea presso la Corte penale internazionale dell’Aja, che indaga sui crimini di guerra\", ha spiegato il generale Conforti al Corriere della Sera. \r\n\r\nSempre secondo l'ufficiale il 6 maggio 2022 è stata firmata pure un’intesa tecnica di cooperazione in campo addestrativo con la Guardia Nazionale Messicana, forza di polizia a status militare istituita nel 2019. Altri accordi tecnici sono stati firmati con il Ruanda e la Moldavia. \r\n\r\nUn migliaio di carabinieri dei corpi speciali operano in missioni di guerra all'estero (in partiolare Niger, Gibuti e Somalia), mentre per la \"formazione\" delle polizie militari dei paesi africani e mediorientali viene utilizzato l’hub internazionale di Vicenza che ospita dal 2005 il Centro di eccellenza per le Stability Police Unit (COESPU), il quartier generale della Gendarmeria europea e il Centro di eccellenza Nato per la polizia di stabilità. \r\n\r\nIl \"premio\" per il Reggimento paracadutisti Tuscania e il Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri? Una mega-cittadella militare nel parco di sar Rossore a Pisa-Coltano, a due passi dalla base USA di Camp Darby e dallo scalo aereo militare di Pisa san Giusto, devastando uno straordinario territorio, depauperando le fonti idriche e condannando la Toscana a fare da terzo grande polo nazionale per le operazioni belliche in mezzo mondo.\r\n\r\nDal 2 al 5 giugno si è svolto ad Empoli il XXXI congresso della FAI, l’assemblea generale dei compagni e delle compagne che aderiscono a questo percorso federalista e anarchico.\r\nÉ stata un’occasione importante per fare un ampio confronto sui diversi terreni di lotta su cui siamo impegnati, fare un bilancio dell’attività svolta, definire gli impegni per il futuro.\r\nNe abbiamo parlato con Federico.\r\n\r\nUranio impoverito. La NATO invoca l’immunità retroattiva per la strage provocata dai bombardamenti dell’alleanza in Bosnia al processo intentato dalle vittime civili che sta entrando nel vivo in questi giorni. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\nSabato 18 giugno\r\nDa Rimini a Saint-Imier.La nascita dell’anarchismo in Italia (1872-2022)\r\nGiornata di studi – Massenzatico, Cucine del Popolo, via Beethoven 78\r\n\r\nDomenica 19 giugno\r\nAviano contro la guerra e le sue basi\r\nCorteo antimilitarista promosso dal Coordinamento regionale libertario da Roveredo in Piano alla base USAF di Aviano, una delle principali basi aree statunitensi in Italia.\r\n\r\nLunedì 20 giugno\r\nVerso la giornata di informazione e lotta antimilitarista del 2 luglio a Torino\r\npunto info al mercato di piazza Foroni dalle ore 10,30\r\n\r\nSabato 25 giugno\r\nAssemblea antimilitarista a Livorno\r\nc/o ex caserma, via Adriana 16 ore 10,30\r\n\r\nGiovedì 30 giugno\r\nVerso la giornata di informazione e lotta antimilitarista del 2 luglio a Torino\r\npunto info al mercato di corso Racconigi dalle ore 10,30\r\n\r\nSabato due luglio\r\nNo alla guerra e a chi la arma\r\nNo alla Città dell’aerospazio! No alla Nato a Torino\r\ngiornata di informazione e lotta in via Roma di fronte alla galleria San Federico, sede del distretto aerospaziale del Piemonte\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","16 Giugno 2022","2022-06-16 15:58:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/humaniterrorism_-ocra-200x110.jpg","Anarres del 10 giugno. Ucraina: il punto sulla guerra. Nè qui né altrove: no alla base a Coltano. Carabinieri in Ucraina. La FAI ad Empoli. 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