","Giochi di guerra nel Mediterraneo","post",1681826902,[61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/esercitazioni-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/giochi-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/mare-aperto/","http://radioblackout.org/tag/mediterraneo/","http://radioblackout.org/tag/studenti-alla-guerra/",[67,68,69,70,71],"esercitazioni di guerra","giochi di guerra","mare aperto","Mediterraneo","studenti alla guerra",{"post_content":73,"tags":79},{"matched_tokens":74,"snippet":77,"value":78},[75,76],"Mare","Aperto","\u003Cmark>Mare\u003C/mark> \u003Cmark>Aperto\u003C/mark> 2023-1” ha preso il via","\u003Cmark>Mare\u003C/mark> \u003Cmark>Aperto\u003C/mark> 2023-1” ha preso il via giovedì 13 aprile in una vasta aerea del basso Tirreno per concludersi il prossimo 6 maggio.“Mare \u003Cmark>Aperto”\u003C/mark> è il principale ciclo addestrativo della Marina italiana e viene organizzato e condotto due volte all’anno dal Comando in capo della squadra navale (CINCNAV). L’odierna edizione vede impegnate 41 unità navali e sommergibili di 23 nazioni (12 membri NATO e 11 paesi partner), oltre ad aerei ed elicotteri dell’Aviazione Navale, reparti anfibi della Brigata marina “San Marco”, incursori e subacquei del COMSUBIN di La Spezia, mezzi navali e aeromobili del corpo delle Capitanerie di Porto e diversi mezzi e personale dell’Esercito italiano, dell’Aeronautica militare, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza.\r\nVi prendono parte anche una settantina tra studenti e docenti accompagnatori di 14 università italiane “arruolati” in Marina per partecipare alla maxi-esercitazione aeronavale.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, antimilitarista, insegnante e blogger\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-18-mazzeo-giochi-di-guerra.mp3\"][/audio]",[80,82,84,89,91],{"matched_tokens":81,"snippet":67},[],{"matched_tokens":83,"snippet":68},[],{"matched_tokens":85,"snippet":88},[86,87],"mare","aperto","\u003Cmark>mare\u003C/mark> \u003Cmark>aperto\u003C/mark>",{"matched_tokens":90,"snippet":70},[],{"matched_tokens":92,"snippet":71},[],[94,99],{"field":35,"indices":95,"matched_tokens":96,"snippets":98},[14],[97],[86,87],[88],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":77,"value":78},"post_content",[75,76],1157451471441625000,{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":106,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":108,"highlight":127,"highlights":137,"text_match":143,"text_match_info":144},{"cat_link":109,"category":110,"comment_count":47,"id":111,"is_sticky":47,"permalink":112,"post_author":50,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":53,"post_id":111,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":58,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":124},[44],[46],"89472","http://radioblackout.org/2024/05/amare-aperto-esercitazioni-militari-in-sardegna/","Il 3 maggio è iniziata MARE APERTO, una maxi-esercitazione interforze condotta dalla Marina Militare italiana che andrà avanti fino al 27 maggio: sono ventidue le nazioni coinvolte, di cui 11 appartenenti alla Nato e si svolgerà non solo in Sardegna, ma avrà un’estensione amplissima: dal Mar Ionio alle coste della Provenza, inglobando Sicilia e Corsica. I marines americani opereranno insieme con i reparti anfibi della Brigata San Marco e con le truppe da sbarco di Spagna e Francia. I francesi schiereranno la loro ammiraglia, la portaerei Charles De Gaulle. È la più grande esercitazione militare internazionale mai coordinata nel Mediterraneo dalla Marina italiana. Esercitazioni hanno luogo ogni anno, ma quest'anno è (ancora più) imponente dell'anno scorso: sono impegnati 9.500 militari di 22 nazioni e 65 studenti. Una prova muscolare in un quadrante, il Mediterraneo, che la guerra in Palestina e le tensioni in Medio Oriente hanno reso cruciale. Circa quattro settimane di intenso addestramento, con oltre cento tra navi, caccia, sommergibili e droni. Coinvolti anche 13 atenei italiani: Bari, Alma Mater Studiorum Bologna, Genova, Trieste, Statale Milano, Cattolica Milano, Politecnico Milano, Iulm Milano, Federico II Napoli, Sant’Anna Pisa, La Sapienza Roma, Luiss Roma, Università della Tuscia. \r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo in diretta su radio blackout con una compagna dalla Sardegna:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/a-foras-sa-nato-def.mp3\"][/audio]","9 Maggio 2024","2024-05-09 13:29:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/a-foras-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/a-foras-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/a-foras-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/a-foras-768x516.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/a-foras.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","(A)mare aperto: esercitazioni militari in Sardegna",1715261352,[121,122,123],"http://radioblackout.org/tag/aforas/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-scuola/","http://radioblackout.org/tag/nato/",[21,125,126],"#militarizzazione scuola","nato",{"post_content":128,"post_title":134},{"matched_tokens":129,"snippet":132,"value":133},[130,131],"MARE","APERTO","Il 3 maggio è iniziata \u003Cmark>MARE\u003C/mark> \u003Cmark>APERTO\u003C/mark>, una maxi-esercitazione interforze condotta dalla","Il 3 maggio è iniziata \u003Cmark>MARE\u003C/mark> \u003Cmark>APERTO\u003C/mark>, una maxi-esercitazione interforze condotta dalla Marina Militare italiana che andrà avanti fino al 27 maggio: sono ventidue le nazioni coinvolte, di cui 11 appartenenti alla Nato e si svolgerà non solo in Sardegna, ma avrà un’estensione amplissima: dal Mar Ionio alle coste della Provenza, inglobando Sicilia e Corsica. 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L'impatto ambientale delle esercitazioni militari è molto pesante per l'ecosistema, basti pensare alla notizia di pochi giorni fa di 3 balene spiaggiate sulle coste corse. Non soltanto per gli animali, anche per le persone rappresentano un reale danno, in primis ambientale, in secondo luogo lavorativo, infatti è normale e quotidiano che in periodo di esercitazioni i pescatori non possano svolgere il loro lavoro, così come gli allevatori non possono portare gli animali al pascolo in alcune terre, di conseguenza il comune paga loro degli indennizzi. Le basi militari non portano lavoro in Sardegna, tolgono la possibilità alle persone di circolare liberamente sul territorio sardo. A parte la lotta all'occupazione militare, quest'anno Aforas ha scelto altre due tematiche per la manifestazione del 2 giugno: contro le speculazioni energetiche e in solidarietà con la Palestina.\r\n\r\nRiportiamo il comunicato di Aforas:\r\n\r\nA Foras è un movimento che si occupa di lottare contro l’occupazione militare della Sardegna. La data del 2 Giugno è simbolica, in quanto ci riappropriamo del giorno in cui viene celebrata la Repubblica italiana, che considera la nostra terra come un’area da cui trarre profitto, utilizzandola a proprio piacimento e affittandola a diversi eserciti, alle multinazionali dell’energia e alle persone più ricche del mondo.\r\n\r\nIl 66% del demanio militare italiano si trova nella nostra isola, ma anche tutto il resto della Sardegna viene utilizzata dai militari: a Teulada, Quirra e Capo Frasca ci sono i poligoni più grandi d’Europa, ma l’occupazione militare insiste anche sugli altri paesi e città , aumentando ogni giorno di più senza sosta, come vediamo ad esempio nei terreni confiscati e nelle zone costiere interdette militarmente, per rendere possibile la costruzione del Tyrrhenian link o nei famosi Cpr, controllati a vista dall'esercito. Per rendersi ulteriormente conto di quanto è militarizzata la nostra terra è sufficiente fare una passeggiata a Cagliari: fra caserme, stabilimenti balneari di tutte le forze armate, residenze militari e depositi di carburante si ha a che fare con una città a misura di militare. Il porto di Cagliari, come tante altre aree civili, durante il periodo delle esercitazioni è invaso da navi da guerra e carri armati ed è in gran parte interdetto alla popolazione civile.\r\n\r\nQuest’anno il 2 Giugno assume un significato ancora più forte, per via della guerra che divampa in ogni angolo del mondo e per il massacro indiscriminato che Israele, armata dalle “democrazie” occidentali, sta compiendo: un vero e proprio genocidio. Davanti ad almeno 35 mila morti, alle fosse comuni, agli ospedali rasi al suolo, alle migliaia di orfani etc. come sardə sentiamo di dover prendere parola e lo facciamo per schierarci senza ambiguità con la Resistenza Palestinese, condannando senza appello i crimini di guerra dello stato israeliano, crimini che vengono da oltre 70 anni di occupazione e pulizia etnica e che in questi mesi hanno raggiunto l’apice massimo con una seconda imminente Nakba (la catastrofe per i palestinesi). Quello che sta succedendo in Palestina è qualcosa di inaudito che dobbiamo impegnarci a combattere.\r\n\r\nEsiste un filo che connette l’occupazione della Palestina da parte di Israele all’occupazione militare della Sardegna: il popolo palestinese viene massacrato dagli stessi eserciti, nemici dei popoli, che in Sardegna causano spopolamento, disoccupazione povertà e tumori.\r\n\r\nNon possiamo ancora pensare che tutto quello che succede in Sardegna non abbia implicazioni nello scenario globale.\r\nNon c’è il nostro consenso per questo uso della nostra terra e per l'esportazione delle guerre provate qui.\r\nNon possiamo più essere un parco giochi per chi bombarda ospedali e ammazza migliaia di bambinə.\r\nNon c’è posto per un altro genocidio in questo mondo.\r\n\r\nCi vediamo il 2 giugno a Cagliari per dimostrare che il popolo sardo non è complice, e vuole vivere in una Sardegna libera dall’occupazione militare, solidale col popolo palestinese e con tutti i popoli per un mediterraneo di pace.\r\n\r\n \r\n\r\nPer parlarne, abbiamo sentito al telefono una compagna di Aforas:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/corteo-del-due-giugno-AFORAS.mp3\"][/audio]","31 Maggio 2024","2024-05-31 15:19:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/aforas-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"215\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/aforas-215x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/aforas-215x300.jpg 215w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/aforas-733x1024.jpg 733w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/aforas-768x1073.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/aforas.jpg 988w\" sizes=\"auto, (max-width: 215px) 100vw, 215px\" />","2 giugno Aforas: manifestazione contro l'occupazione militare e in solidarietà col popolo palestinese",1717168778,[121,162,163],"http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[21,165,166],"militarizzazione","palestina",{"post_content":168},{"matched_tokens":169,"snippet":170,"value":171},[75,76],"quest'ultima, la 24esima edizione di \u003Cmark>Mare\u003C/mark> \u003Cmark>Aperto\u003C/mark> è stata enorme, la più","Le esercitazioni militari in Sardegna si svolgono ogni anno, quest'ultima, la 24esima edizione di \u003Cmark>Mare\u003C/mark> \u003Cmark>Aperto\u003C/mark> è stata enorme, la più grande compiuta dalla Marina Militare italiana. 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Noi che ci abitiamo, circondate da petrolchimici, pale eoliche, cattedrali nel deserto, gasdotti reali e prospettati, continuiamo ad essere mera manodopera in funzione di queste economie di sfruttamento.\r\nI quotidiani garantiscono che dal 17 aprile al 26 maggio le esercitazioni nei poligoni sardi non si fermeranno mai: Mare Aperto 2023, Joint Stars 2023 (JOST23), Noble Jump 2023 (NOJU23), è di poche settimane fa la notizia che il Ministero della Difesa ha richiesto alla Regione Sardegna la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) per effettuare una fantomatica bonifica della penisola Delta, qualche anno fa dichiarata praticamente imbonificabile. Bombardato da decenni durante le esercitazioni a mare nel poligono di Teulada, questo Sito di Interesse Comunitario (SIC) è talmente contaminato da far tremare i polsi pure ai soldati, che vogliono ripulirlo per poi… TORNARE A BOMBARDARLO!\r\nCi disgusta che le forze armate lavino di verde le loro devastazioni (greenwashing) e che persino la fabbrica di bombe e droni killer Rheinmetall-RWM a Domusnovas si tinga di rosa (pinkwashing) e venga premiata per la sua “attenzione alla gender diversity” e al multiculturalismo, mentre continua impunita la sua produzione letale con la nuova commessa per Israele.\r\nSiamo coscienti di vivere in un territorio dove, sì, le armi vengono prodotte e sperimentate e l’ambiente viene devastato e inquinato, ma facciamo anche parte di quell’occidente dove la guerra viene preparata per continuare a colonizzare, distruggere e uccidere altrove.\r\n\r\nTutto questo serve alla fortezza Europa per depredare altri territori e risorse, oliare il business degli armamenti, difendere gli interessi di poche persone a costo di molte morti e vite spezzate.\r\nNon vogliamo lasciare agire indisturbati coloro che, tramite un’ordinanza di Stato, impediscono alla popolazione di nuotare, ormeggiare, lavorare o anche semplicemente di recarsi in quel tratto di costa definendolo pericoloso perché costellato di ordigni inesplosi lasciati dagli stessi militari. Poi di colpo il pericolo e l’ordinanza spariscono quando è Prada a volerlo usare come scenario per la sua nuova collezione, come è successo nella primavera 2021!\r\nLa guerra inizia qui, fermiamola qui.\r\nQuest’anno torniamo a Teulada a fare il bucato alle reti, perchè questa base NATO rappresenta uno dei punti nodali della filiera bellica nell’isola. Il poligono in questione ospita da oltre cinquant’anni costanti esercitazioni in mare, a terra e in aria per addestrare militari di mezzo mondo a portare altrove morte e devastazione.\r\nCome femministe, donne, lesbiche, trans*, persone non binarie sappiamo che senza militarismo non c’è patriarcato e che questi sistemi sono interconnessi, le nostre elaborazioni teoriche e le nostre pratiche vogliono metterlo in luce e farla finita con entrambi.\r\nCosì come vogliamo farla finita con i Tribunali e i loro sgherri che perquisiscono, processano e incarcerano le nostre compagnx per non aver abbassato la testa. Siamo solidali con chi è colpitx dalla repressione per la sua presenza nelle lotte; siamo solidali con Alfredo Cospito cui hanno negato non solo di camminare libero, ma pure di autodeterminare il proprio corpo e le proprie cure; siamo solidali con la nostra compagna da poco perquisita a Cagliari per aver partecipato a maggio 2022 ad un’azione dimostrativa di fronte al Comando Militare della Sardegna; siamo solidali con le imputatx dell’Operazione Lince che hanno lottato e lottano contro le basi e il militarismo. Non abbiamo solo un posizionamento solidale, ma coinvolto: rientriamo fra i soggetti politici oggetto di repressione e vogliamo prendere parola in quanto tali.\r\nPer questo l’8 marzo torneremo alla base NATO di Teulada per dire a gran voce che a bloccare la macchina della guerra c’eravamo e continuiamo ad esserci tutte, tuttx, tutti.\r\nVogliamo percorrere delle zone militari invalicabili, risignificare con i nostri corpi quelli che ora sono confini, creare nuovi immaginari, restituire nuove identità.\r\nVogliamo farlo a partire da noi, sperimentandoci in una pratica separatista riservata a donne, lesbiche, persone trans* e non binarie, che ci permetta di pensare e agire collettivamente i nostri femminismi.\r\nI nostri corpi e la terra che con essi attraversiamo non sono luoghi di conquista: scegliamo di farne luoghi di resistenza.\r\nInvitiamo tutte e tuttx (no uomini cisgenere) a partecipare l’8 marzo alle 10.30 \r\nal corteo alla base NATO di Teulada","28 Febbraio 2023","8 marzo di lotta in Sardegna contro le servitu' militari e la guerra ","2023-02-28 11:40:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/sardegna-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/sardegna-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/sardegna-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/sardegna-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/sardegna.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","8 MARZO CONTRO LE BASI NATO IN SARDEGNA",1677584166,[192,193,194,195],"http://radioblackout.org/tag/8-marzo/","http://radioblackout.org/tag/basi-militari/","http://radioblackout.org/tag/contro-la-guerra/","http://radioblackout.org/tag/sardegna/",[197,198,199,200],"8 marzo","basi militari","contro la guerra","sardegna",{"post_content":202},{"matched_tokens":203,"snippet":204,"value":205},[75,76],"sardi non si fermeranno mai: \u003Cmark>Mare\u003C/mark> \u003Cmark>Aperto\u003C/mark> 2023, Joint Stars 2023 (JOST23),","L'8 marzo ci sarà un corteo antimilitarista alla base di Teulada, In Sardegna, siamo al telefono con una compagna di Cagliari.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/8marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDal comunicato di convocazione del corteo :\r\n\r\n Come da tradizione colonialista, la Sardegna viene offerta come parco giochi a turisti e militari. Noi che ci abitiamo, circondate da petrolchimici, pale eoliche, cattedrali nel deserto, gasdotti reali e prospettati, continuiamo ad essere mera manodopera in funzione di queste economie di sfruttamento.\r\nI quotidiani garantiscono che dal 17 aprile al 26 maggio le esercitazioni nei poligoni sardi non si fermeranno mai: \u003Cmark>Mare\u003C/mark> \u003Cmark>Aperto\u003C/mark> 2023, Joint Stars 2023 (JOST23), Noble Jump 2023 (NOJU23), è di poche settimane fa la notizia che il Ministero della Difesa ha richiesto alla Regione Sardegna la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) per effettuare una fantomatica bonifica della penisola Delta, qualche anno fa dichiarata praticamente imbonificabile. Bombardato da decenni durante le esercitazioni a \u003Cmark>mare\u003C/mark> nel poligono di Teulada, questo Sito di Interesse Comunitario (SIC) è talmente contaminato da far tremare i polsi pure ai soldati, che vogliono ripulirlo per poi… TORNARE A BOMBARDARLO!\r\nCi disgusta che le forze armate lavino di verde le loro devastazioni (greenwashing) e che persino la fabbrica di bombe e droni killer Rheinmetall-RWM a Domusnovas si tinga di rosa (pinkwashing) e venga premiata per la sua “attenzione alla gender diversity” e al multiculturalismo, mentre continua impunita la sua produzione letale con la nuova commessa per Israele.\r\nSiamo coscienti di vivere in un territorio dove, sì, le armi vengono prodotte e sperimentate e l’ambiente viene devastato e inquinato, ma facciamo anche parte di quell’occidente dove la guerra viene preparata per continuare a colonizzare, distruggere e uccidere altrove.\r\n\r\nTutto questo serve alla fortezza Europa per depredare altri territori e risorse, oliare il business degli armamenti, difendere gli interessi di poche persone a costo di molte morti e vite spezzate.\r\nNon vogliamo lasciare agire indisturbati coloro che, tramite un’ordinanza di Stato, impediscono alla popolazione di nuotare, ormeggiare, lavorare o anche semplicemente di recarsi in quel tratto di costa definendolo pericoloso perché costellato di ordigni inesplosi lasciati dagli stessi militari. Poi di colpo il pericolo e l’ordinanza spariscono quando è Prada a volerlo usare come scenario per la sua nuova collezione, come è successo nella primavera 2021!\r\nLa guerra inizia qui, fermiamola qui.\r\nQuest’anno torniamo a Teulada a fare il bucato alle reti, perchè questa base NATO rappresenta uno dei punti nodali della filiera bellica nell’isola. Il poligono in questione ospita da oltre cinquant’anni costanti esercitazioni in \u003Cmark>mare\u003C/mark>, a terra e in aria per addestrare militari di mezzo mondo a portare altrove morte e devastazione.\r\nCome femministe, donne, lesbiche, trans*, persone non binarie sappiamo che senza militarismo non c’è patriarcato e che questi sistemi sono interconnessi, le nostre elaborazioni teoriche e le nostre pratiche vogliono metterlo in luce e farla finita con entrambi.\r\nCosì come vogliamo farla finita con i Tribunali e i loro sgherri che perquisiscono, processano e incarcerano le nostre compagnx per non aver abbassato la testa. Siamo solidali con chi è colpitx dalla repressione per la sua presenza nelle lotte; siamo solidali con Alfredo Cospito cui hanno negato non solo di camminare libero, ma pure di autodeterminare il proprio corpo e le proprie cure; siamo solidali con la nostra compagna da poco perquisita a Cagliari per aver partecipato a maggio 2022 ad un’azione dimostrativa di fronte al Comando Militare della Sardegna; siamo solidali con le imputatx dell’Operazione Lince che hanno lottato e lottano contro le basi e il militarismo. Non abbiamo solo un posizionamento solidale, ma coinvolto: rientriamo fra i soggetti politici oggetto di repressione e vogliamo prendere parola in quanto tali.\r\nPer questo l’8 marzo torneremo alla base NATO di Teulada per dire a gran voce che a bloccare la macchina della guerra c’eravamo e continuiamo ad esserci tutte, tuttx, tutti.\r\nVogliamo percorrere delle zone militari invalicabili, risignificare con i nostri corpi quelli che ora sono confini, creare nuovi immaginari, restituire nuove identità.\r\nVogliamo farlo a partire da noi, sperimentandoci in una pratica separatista riservata a donne, lesbiche, persone trans* e non binarie, che ci permetta di pensare e agire collettivamente i nostri femminismi.\r\nI nostri corpi e la terra che con essi attraversiamo non sono luoghi di conquista: scegliamo di farne luoghi di resistenza.\r\nInvitiamo tutte e tuttx (no uomini cisgenere) a partecipare l’8 marzo alle 10.30 \r\nal corteo alla base NATO di Teulada",[207],{"field":100,"matched_tokens":208,"snippet":204,"value":205},[75,76],{"best_field_score":145,"best_field_weight":146,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":47,"score":176,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},{"document":211,"highlight":232,"highlights":237,"text_match":143,"text_match_info":240},{"cat_link":212,"category":213,"comment_count":47,"id":214,"is_sticky":47,"permalink":215,"post_author":50,"post_content":216,"post_date":217,"post_excerpt":53,"post_id":214,"post_modified":218,"post_thumbnail":219,"post_thumbnail_html":220,"post_title":221,"post_type":58,"sort_by_date":222,"tag_links":223,"tags":229},[44],[46],"78082","http://radioblackout.org/2022/11/migranti-in-ostaggio-del-governo/","Migranti ancora ostaggio del governo italiano. Sono quelli salvati dalle navi Humanity1 e Medici senza frontiere, fermi in rada a Catania. Sulla Humanity1 ci sono 35 persone delle 179 soccorse, dopo che 144 sono state fatte scendere perché ritenute ‘fragili’ della commissione medica Usmaf. Sulla nave di MSF, invece, sino a ieri restavano 212 profughi, dopo che sono state fatte scendere 357.\r\nTra chi è rimasto, costretto, sulle navi la situazione è drammatica: nel pomeriggio tre giovani a bordo della Geo Barents si sono tuffati in mare nel tentativo di raggiungere la terraferma. Hanno nuotato fino ad un galleggiante e poi sono stati portati sul molo dove hanno trascorso la notte all’addiaccio. In mattinata dalla nave sono giunte coperte termiche e abiti asciutti. Entrambi siriani, nonostante abbiano dichiarato di voler chiedere la protezione umanitaria, sono stati abbandonati in un limbo tra terra e mare.\r\nSulla Humanity invece numerosi migranti hanno iniziato a rifiutare il cibo, come protesta contro la loro deportazione lontano dalla terraferma. Il loro sbarco è stato chiesto ufficialmente anche da Unhcr e Oim.\r\nIl governo vuole però che le due imbarcazioni tornino in mezzo al mare, ma le ong si rifiutano, appellandosi alla legge del mare, che impone di salvare chi è in difficoltà, portandolo al primo porto utile. Il decreto che impone agli equipaggi di tornare in mare aperto con il loro carico umano minaccia carcere e multe, ma, come ci ha detto Riccardo Gatti della Geo Bartens, loro non hanno alcuna intenzione di obbedire.\r\nAscolta la diretta con Riccardo Gatti della Geo Barents:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-11-08-gatti-barents.mp3\"][/audio]","8 Novembre 2022","2022-11-08 14:51:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/migranti-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"171\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/migranti-300x171.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/migranti-300x171.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/migranti-1024x584.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/migranti-768x438.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/migranti.jpeg 1217w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Migranti in ostaggio del governo",1667919110,[224,225,226,227,228],"http://radioblackout.org/tag/catania/","http://radioblackout.org/tag/geo-barents/","http://radioblackout.org/tag/humanity1/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/salvini/",[19,230,231,23,17],"geo barents","humanity1",{"post_content":233},{"matched_tokens":234,"snippet":235,"value":236},[86,87],"agli equipaggi di tornare in \u003Cmark>mare\u003C/mark> \u003Cmark>aperto\u003C/mark> con il loro carico umano","Migranti ancora ostaggio del governo italiano. 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Che ulteriori zone vengano martoriate? Che questi addestramenti siano alla base dell'atlante di conflitti provocati nel mondo, ultimo quello in Ucraina?\r\n\r\n\r\nPensiamo che, in un periodo come quello che stiamo attraversando oggi, sia più che mai fondamentale tornare in tante e tanti davanti alle reti delle basi militari, per opporci alla devastazione causata dalle esercitazioni e contro tutte le guerre che si preparano sulla nostra isola.\r\n\r\nDa Sardinnia Aresti \r\n\r\nPer altre informazioni:\r\n\r\nCanale Telegram \"CONTRO LE BASI\": https://t.me/controlebasi\r\n\r\nPagina Facebook: A Foras - Contra a s'ocupatzione militare de sa Sardigna\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nDi tutto questo ne abbiamo parlato con un compagno sardo:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/Diretta-Cagliari.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","17 Maggio 2022","2022-05-17 20:27:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/basisardegna-e1652811959674-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/basisardegna-e1652811959674-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/basisardegna-e1652811959674-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/basisardegna-e1652811959674-1024x684.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/basisardegna-e1652811959674-768x513.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/basisardegna-e1652811959674.jpg 1448w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Contro l'occupazione militare della Sardegna",1652819251,[],[],{"post_content":257},{"matched_tokens":258,"snippet":259,"value":260},[75,76],"disposti ad accettare che l'Esercitazione \u003Cmark>Mare\u003C/mark> \u003Cmark>Aperto\u003C/mark> bombardi anche quest'anno la Penisola","In questi giorni, come si legge sui giornali e come si può vedere con i propri occhi da una passeggiata al porto, la città di Cagliari è assediata da navi militari, mentre colonne infinite di mezzi militari percorrono indisturbati le strade statali della nostra isola.\r\n\r\n\r\nQualcuno commenta \"A Maggio le esercitazioni ci sono sempre state\", dimenticando e quasi normalizzando il fatto che le esercitazioni in terra sarda ci rendono complici delle guerre nel mondo, e che qui sottraggono considerevoli aree di territorio alle persone che lo abitano, devastandolo: i loro giochi di guerra, per noi, non sono mai benvenuti.\r\n\r\n\r\nAncora, qualcuno crede che questa presenza scomoda ci protegga dalla guerra, ignorando che un numero consistente di luoghi strategici, come quelli che recintano con il filo spinato tanti spazi a noi inaccessibili, siano più un obiettivo che una roccaforte.\r\n\r\n\r\nSiamo disposti ad accettare che l'Esercitazione \u003Cmark>Mare\u003C/mark> \u003Cmark>Aperto\u003C/mark> bombardi anche quest'anno la Penisola Delta, mentre i generali dell'esercito sono a processo per averla inquinata irreversibilmente? 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A partire dalla recente manifestazione alla base di Decimomannu del 28 aprile scorso, riflettiamo con una compagna di Sardinnia Aresti sulle recenti manovre militari Nato, l’impatto sul territorio, le possibili contraddizioni che vanno ad aprirsi.\r\n\r\nNella seconda parte della puntata torniamo su una vicenda scarsamente dibattuta sui nostri media, ma a suo modo emblematica delle contraddizioni che il prolungarsi del conflitto va ad aprire a livello politico europeo e a livello sociale, in particolare (ad oggi) nei Paesi dell’Est Europa: la cosiddetta battagia del grano.\r\nNei giorni scorsi i cinque paesi che avevano guidata la fronda contro le importazioni di grano e di altre derrate alimentari ucraine prive di dazi, accusate di danneggiare gravemente gli agricoltori locali (che nelle scorse settimane sono scesi in piazza con forti proteste, tali da costringere alle dimissioni il ministro dell’agricoltura polacco), hanno siglato dopo aspri negoziati un accordo con la Commissione Europea. 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A partire dalla recente manifestazione alla base di Decimomannu del 28 aprile scorso, riflettiamo con una compagna di Sardinnia Aresti sulle recenti manovre militari Nato, l’impatto sul territorio, le possibili contraddizioni che vanno ad aprirsi.\r\n\r\nNella seconda parte della puntata torniamo su una vicenda scarsamente dibattuta sui nostri media, ma a suo modo emblematica delle contraddizioni che il prolungarsi del conflitto va ad aprire a livello politico europeo e a livello sociale, in particolare (ad oggi) nei Paesi dell’Est Europa: la cosiddetta battagia del grano.\r\nNei giorni scorsi i cinque paesi che avevano guidata la fronda contro le importazioni di grano e di altre derrate alimentari ucraine prive di dazi, accusate di danneggiare gravemente gli agricoltori locali (che nelle scorse settimane sono scesi in piazza con forti proteste, tali da costringere alle dimissioni il ministro dell’agricoltura polacco), hanno siglato dopo aspri negoziati un accordo con la Commissione Europea. 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A partire da una serie di articoli recenti sull’argomento, ricostruiamo la vicenda insieme al giornalista Cosimo Caridi.\r\n\r\nIn chiusura di puntata torna la nostra rubrica Il Perno Originario\r\n\r\nAscolta il podcast\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/fine-della-storia-2-maggiomp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nCosa succede dentro le basi militari in Sardegna\r\n\r\nGrano, paletti Ue all’export Kiev: “Impatto distruttivo”\r\n\r\nGrano, Mosca blocca tutto Kiev delusa, gli alleati no\r\n\r\nGrain from Ukraine hits EU farmers with pain: Just wait until Kyiv joins the club",[392],{"field":100,"matched_tokens":393,"snippet":389,"value":390},[75,87],{"best_field_score":145,"best_field_weight":146,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":47,"score":176,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},{"document":396,"highlight":414,"highlights":419,"text_match":143,"text_match_info":422},{"comment_count":47,"id":397,"is_sticky":47,"permalink":398,"podcastfilter":399,"post_author":274,"post_content":400,"post_date":401,"post_excerpt":53,"post_id":397,"post_modified":402,"post_thumbnail":403,"post_title":404,"post_type":329,"sort_by_date":405,"tag_links":406,"tags":412},"29210","http://radioblackout.org/podcast/pirati-e-pescecani-la-battaglia-nella-rete/",[],"L'incontro con Pepsy, navigatore esperto web, è stato una buona occasione per tanti di capirne di più delle nuove leggi che, dalla Francia, alla Spagna, passando per l'Italia stanno cercando di imbrigliare e censurare la Rete. E' stata anche una buona occasione per analizzare le tante forme del controllo e per dare una prima occhiata al funzionamento delle batterie di cannoni delle navi pirata.\r\nOgni volta che la “libertà è in pericolo” gli Stati la difendono rubandocene grossi pezzi.\r\nPromulgano leggi che danno più poteri alla polizia, inventano nuovi reati, che esercitano un maggiore controllo sulle nostre vite.\r\nInternet, straordinario sistema di comunicazione, che per sua stessa natura sfugge alle vecchie regole e alle necessità che imbrigliano la carta stampata, è sempre più nel mirino dei legislatori. Sebbene gli Stati possano praticare talora la censura esplicita o il taglio dei flussi informativi, tuttavia solo regimi esplicitamente autoritari vi fanno ricorso.\r\nI più preferiscono mantenere aperte le vie telematiche, che diventano il luogo ove sperimentare la messa sotto sorveglianza di un’intera società.\r\nNon solo. Gli strumenti che la tecnologia offre alle polizie sono infinitamente più sofisticati che in passato, permettendo un’invasività mai conosciuta in precedenza.\r\nDifendersi è difficile ma non impossibile.\r\nOgni giorno i pirati del web si affrontano in mare aperto con i pescecani della cyber polizia.\r\n\r\nAscolta la chiacchierata con Pepsy fatta in preparazione dell'incontro organizzato dalla FA torinese:\r\n\r\nUnknown","19 Aprile 2015","2018-10-17 22:09:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/liberta-di-espressione-200x110.jpg","Pirati e pescecani: la battaglia nella Rete",1429468561,[407,408,409,410,411],"http://radioblackout.org/tag/controllo-telematico/","http://radioblackout.org/tag/cyberpolizia/","http://radioblackout.org/tag/il-bavaglio-alla-rete/","http://radioblackout.org/tag/internet/","http://radioblackout.org/tag/pirati-informatici/",[311,307,313,413,309],"internet",{"post_content":415},{"matched_tokens":416,"snippet":417,"value":418},[86,87],"del web si affrontano in \u003Cmark>mare\u003C/mark> \u003Cmark>aperto\u003C/mark> con i pescecani della cyber","L'incontro con Pepsy, navigatore esperto web, è stato una buona occasione per tanti di capirne di più delle nuove leggi che, dalla Francia, alla Spagna, passando per l'Italia stanno cercando di imbrigliare e censurare la Rete. 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Eppure vale la pena ogni volta ribadirlo e darsi il tempo per capire come – e con quali intenti – il potere decida di protrarre le pratiche razziste anche al di là del confine della vita stessa.\r\n\r\nChe il Mar Mediterraneo sia un cimitero a cielo aperto non è di certo un segreto; eppure puntualmente ogni strage in mare viene silenziata dalla stragrande maggioranza delle coperture mediatiche.\r\nIn questo episodio di Harraga, cerchiamo piuttosto di approfondire la notizia del naufragio di metà Agosto 2025 riportando il giusto termine di strage – non tragedia - per descriverlo e sottolineare le precise responsabilità. Nonché con l’aiuto di attivistx di Maldusa a Lampedusa e con quellx di MEM.MED dalla Sicilia, cerchiamo non solo di entrare nel merito degli eventi ma anche di descrivere, e far una prima analisi, di come il razzismo – e la sua burocrazia – si spinga ben oltre il confine della vita, ricadendo a cascata sulle famiglie dei morti di frontiera.\r\n\r\nPrimo collegamento con chi si trova in questo momento a Lampedusa con Maldusa,\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/Maldusa-2025_08_22_2025.08.22-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSecondo collegamento con MemMed -Memoria Mediterranea, gruppo attivo nel supporto alla ricerca delle persone migranti disperse nel Mediterraneo e nel monitoraggio delle pratiche di frontiera.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/MemMed.mp3\"][/audio]","26 Agosto 2025","2025-08-26 07:31:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/Immagine-2025-08-23-152414-200x110.png","Il naufragio di Lampedusa e il razzismo anche dopo la morte",1756193505,[436,437,438,439,440],"http://radioblackout.org/tag/lampedusa/","http://radioblackout.org/tag/maldusa/","http://radioblackout.org/tag/memmed/","http://radioblackout.org/tag/naufragio/","http://radioblackout.org/tag/porto-empedocle/",[442,443,444,445,446],"Lampedusa","maldusa","MemMed","naufragio","Porto Empedocle",{"post_content":448},{"matched_tokens":449,"snippet":450,"value":451},[87],"sia un cimitero a cielo \u003Cmark>aperto\u003C/mark> non è di certo un","Che lo Stato periodicamente eserciti il suo potere di uccidere, come forma di controllo ed annichilimento delle vite nonché con l’obbiettivo di terrorizzare – e così controllare – il più ampio numero di persone in viaggio senza documenti europei, non è certo novità. 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Con l'aiuto di Pietro abbiamo iniziato facendo una panoramica sulla situazione del settore manifatturiero della Brianza che vede una fuga generale di tutte le attività lavorative/industriali storiche che coinvolgono la produzione di auto, elettrodomestici, componentistica elettronica, etc con delocalizzazioni senza precedenti. In questo il governo nazionale rimane indifferente mentre quello regionale ha proposto la formazione di un avolo di crisi specifico per Monza e Brianza. In questo contesto si inserisce la chiusura dello stabilimento Candy di Brugherio a Giugno annunciata dalla proprietà Cinese Haier. Unico spiraglio è l'incontro di domani 29/01/25 con la proprietà che si preannuncia duro da incassare perchè sembra che in molti perderanno il lavoro.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_28_01_Pietro-Occhiuto-FIOM-Brianza-su-crisi-stabilimento-Candy-di-Brugherio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento della serata lo abbiamo in compagnia telefonica di Rinaldo Romagnoli funzionaro FILT CGIL per le agenzie marittime di Genova, per farci raccontare la vicenda dei lavoratori licenziati da Maersk, colosso danese dell'import export via mare. Il 17 gennaio infatti, quattro dei loro addetti al customer service, con anzianità tra gli 8 e i 20 anni, sono stati convocati per un colloquio sulla produttività, che si è poi rivelato essere il momento del loro licenziamento. A parte le irrispettose modalità dell'azienda, a colpirci sono altri due fattori, ovvero che questi lavoratori verranno sostituiti con colleghi di Manila, per poi essere sostituiti definitivamente da intelligenze artificiali e il fatto che la Maersk sia tutto fuor che in crisi, dati i suoi 208 milioni di euro di utili nel solo primo trimestre del 2024 (record positivo degli ultimi 10 anni di attività). In risposta a tutto questo è stato fatto uno sciopero il 22 che ha portato al risultato di ottenere dei tavoli di contrattazione con istituzioni e ditta, ma al momento i risultati concreti di un reintegro dei 4, sembra essere lontano.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_28_01_Rinaldo-Romagnoli-funz.-Filt-Cgil-agenzie-marittime-su-licenziamenti-Maersk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Mattia Scolari Cub Milano sul caso Amsa, che gestisce a Milano la raccolta dei rifiuti, che ha un contenzioso aperto con i lavorator* sulle \"differenze retributive\" che va avanti dal 2000. L'attualità del tema ha catturato la nostra attenzione e Mattia ci ha spiegato i vari passaggi: prima il tribunale di Milano ha dato ragione agli operai poi la Corte d'appello nel 2018 ha ribaltato la sentenza sostenendo la tesi della parte padronale. Ad oggi la vicenda é ancora aperta il giudizio della Cassazione potrebbe\r\nmettere in ordine questo pasticcio segnando un precedente prezioso per i casi simili.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_28_01_Mattia-Scolari-cub-Milano-su-caso-Amsa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","30 Gennaio 2025","2025-02-04 22:49:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/IMG_2554-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 28/01/2025",1738261188,[472],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[474],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":476},{"matched_tokens":477,"snippet":478,"value":479},[86],"colosso danese dell'import export via \u003Cmark>mare\u003C/mark>. Il 17 gennaio infatti, quattro","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Pietro Occhiuto segretario generale Fiom Cgil Monza e Brianza sulla crisi dello stabilimento Candy di Brugherio. 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