","Il crollo del ghiacciaio della Marmolada ha delle cause e dei responsabili.","post",1657203618,[60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/cambiamento-climatico/","http://radioblackout.org/tag/estrattivismo/","http://radioblackout.org/tag/ghiacciaio/","http://radioblackout.org/tag/marmolada/",[29,21,17,15],{"post_content":66,"post_title":71,"tags":74},{"matched_tokens":67,"snippet":69,"value":70},[68],"Marmolada","La tragedia della \u003Cmark>Marmolada\u003C/mark> si situa in un contesto","La tragedia della \u003Cmark>Marmolada\u003C/mark> si situa in un contesto ben preciso che mette in evidenza le conseguenze del cambiamento climatico e smuove molteplici aspetti della questione.\r\n\r\nRiportiamo il commento tecnico del glaciologo Renato Colucci dell’Istituto di scienze polari del Cnr «Per quanto riguarda la dinamica della tragedia occorsa sulla \u003Cmark>Marmolada\u003C/mark>, possiamo ricordare che da settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’è stata poca neve, che ormai quasi non protegge più i bacini glaciali. Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantità di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di ghiacciaio che in realtà è una “pancia”: infatti è, o era, una via che si chiama proprio Pancia dei Finanzieri. Siamo quindi proprio nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo, quando c’è tanto caldo e tanta acqua che scorre alla base. Non siamo ancora in grado di capire se si tratti di un distacco di fondo del ghiacciaio o superficiale, ma la portata sembra molto importante, a giudicare dalle prime immagini e informazioni ricevute. L’atmosfera e il clima, soprattutto al di sotto dei 3.500 metri di quota, è in totale disequilibrio a causa del “nuovo” clima che registriamo e quindi, purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni e anche per questa estate dobbiamo mantenere la massima attenzione». \r\n\r\nE' chiaro che non si possa semplicemente pensare di affrontare la situazione né chiudendo l'accesso alle montagne né considerando come tragedie inaspettate e inevitabili questi eventi che purtroppo sappiamo che non potranno che aumentare con il passare del tempo, se non verranno attuate delle serie contromisure. Un aspetto fondamentale su cui riflettere riguarda anche l'(ab)uso dei territori causato dall'estrazione di profitto da ambienti naturali, come le montagne, tramite la costruzione di infrastrutture utili soltanto al turismo di massa e che concorrono alla devastazione e all'accelerazione verso un punto di non ritorno. E' centrale in questo senso l'elenco di progetti assurdi che prevedono i giochi olimpici di Cortina 2026, un'enormità di fondi (anche del Pnrr) verranno investiti in tangenziali, piste da sci illuminate a giorno, piste da bob dal costo di più di 80 milioni di euro che, per la realizzazione stessa, avranno come conseguenza immediata la distruzione di ettari di boschi e di parti di montagne, scavi che implicano la perdita e l'utilizzo di risorse idriche in un momento di siccità generale.\r\n\r\nInsieme a Roberto De Vogli, professore dell'Università di Padova, abbiamo commentato a partire da un suo articolo apparso su Il Fatto Quotidiano le responsabilità in causa. Il presupposto dal quale si parte è che la priorità dell'agire politico è ciecamente consegnata al profitto, in questo caso alle industrie del fossile, all'interno di un paradigma, citando Karl Polanyi, di modello capitalista in cui “invece di inserire l’economia nelle relazioni sociali, le relazioni sociali sono inserite nel sistema economico.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/Marmolada-2022_07_07_2022.07.07-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":72,"snippet":73,"value":73},[68],"Il crollo del ghiacciaio della \u003Cmark>Marmolada\u003C/mark> ha delle cause e dei responsabili.",[75,77,79,81],{"matched_tokens":76,"snippet":29},[],{"matched_tokens":78,"snippet":21},[],{"matched_tokens":80,"snippet":17},[],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[15],"\u003Cmark>marmolada\u003C/mark>",[85,91,94],{"field":34,"indices":86,"matched_tokens":88,"snippets":90},[87],3,[89],[15],[83],{"field":92,"matched_tokens":93,"snippet":73,"value":73},"post_title",[68],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":69,"value":70},"post_content",[68],578730123365712000,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":87,"num_tokens_dropped":46,"score":101,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711979",{"document":103,"highlight":127,"highlights":132,"text_match":135,"text_match_info":136},{"cat_link":104,"category":105,"comment_count":46,"id":106,"is_sticky":46,"permalink":107,"post_author":49,"post_content":108,"post_date":109,"post_excerpt":52,"post_id":106,"post_modified":110,"post_thumbnail":111,"post_thumbnail_html":112,"post_title":113,"post_type":57,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":124},[43],[45],"75607","http://radioblackout.org/2022/05/smash-the-vision-vogliamo-il-pane-ma-anche-le-paillettes/","Il giorno della finale del song eurocontest, con il suo esito di guerra già scritto in troppo facili pronostici, una street di mostr* contro la città vetrina si è mossa per la città, per ribadire che le corpe dissidenti, non disponibili alla omo-normalizzazione proposta da anni attraverso la kermesse canora portavano in piazza la voglia di squeertare su eurovision, rivendicando la propria incompatibilità a qualsiasi tentativo di rendere docili, brandizzabili, le vite ribelli, de-generi, non adattabili alla legge del padre, della patria, del padrone.\r\nApertamente schierate con i poveri sgomberati da piazza d’armi, con chi lotta contro la guerra e chi la arma, contro la città dell’aerospazio e la Nato a Torino, con senza documenti, clandestin*, indecors*, con chi subirà sulla propria pelle altri tagli di scuola e sanità per pagare la vetrina sporca di Lo Russo.\r\nIl sindaco dichiara di aver “dedicato alla tutela dell’ambiente tutta la sua vita professionale”, ma ha consegnato il Valentino, parco urbano nel cuore di Torino alla folla dell’Eurovillage, chiudendolo alla normale fruizione di tutt* e trasformandolo in terra brulla cosparsa di lattine di birra. L’immondizia dopo la festa costata dieci milioni di euro. \r\nTra riqualificazioni escludenti, militarizzazione del territorio, grandi eventi e polo bellico si dispiega lo scenario della città post Fiat, che diventa sempre più povera.\r\nSullo striscione di testa era scritto “Ma quale grande evento? È solo sfruttamento!”, perché la condizione dei volontar* che hanno lavorato gratis per 12 ore senza neppure poter condividere il pasto degli artisti, subendo le molestie di chi crede di potere tutto sono lo specchio della città ferocemente decorosa in cui siamo forzati a vivere. Il tutto all’insegna della pace e della queerness.\r\nLa lunga street di ieri si è riempita dei racconti di chi denuncia il pinkwashing, il peacewashing, la violenza delle istituzioni contro i corpi reclusi e negati dei senza carte rinchiusi nel CPR di corso Brunelleschi, dove il corteo si è fermato ed i partecipanti si sono riversati nel prato, scandendo slogan e cori solidali.\r\nAltra sosta, con tanti interventi in piazza Marmolada, per poi approdare nella rotonda giardino di piazza Robilant, dove la musica dei Dj set autogestiti che ha accompagnato l’intero percorso è esplosa in festa. Festa vera, senza sponsor, padrini, padroni, queerness di plastica.\r\nNe abbiamo parlato con Sbrock di Free(k) Pride\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-17-sbrock-smash-the-vision.mp3\"][/audio]","17 Maggio 2022","2022-05-17 16:44:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/02-e1652798505952-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"149\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/02-e1652798505952-300x149.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/02-e1652798505952-300x149.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/02-e1652798505952-1024x509.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/02-e1652798505952-768x382.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/02-e1652798505952.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Smash the vision. 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Un lavoro durissimo, sempre chini dotto le serre che si trasformano presto in forni. Gli immigrati bangla che ci lavorano non hanno molta scelta: questo lavoro è la loro sola possibilità in un paese stremato dalla crisi, dove gli immigrati lavorano solo se accettano ogni condizione. A Manolada i braccianti vivono stipati in baracche di plastica, senza acqua né gabinetti. Per questi residence pagano anche l'affitto.\r\nAll'inizio di aprile alcuni di loro provano a chiedere di essere pagati: ormai sono lì da sei mesi ma non hanno ancora visto un euro. I sorveglianti al servizio del padrone minacciano di morte chi chiede il salario.\r\nIl 24 aprile decidono di andarci tutti insieme. La risposta dei tre sorveglianti è di pura ferocia: imbracciano le carabine ed aprono il fuoco. Trenta dei duecento lavoratori vengono feriti, alcuni in modo grave. Solo per un caso non ci sono stati morti.\r\nL'episodio è tanto grave che la notizia oltrepassa rapidamente i confini ellenici. Il ministro dell'Interno Dendias è obbligato ad aprire un'inchiesta e a far arrestare i tre caporali/assassini, promettendo nel contempo di non espellere i braccianti che potranno così testimoniare al processo.\r\nPeccato che i fatti del 14 aprile siano solo la punta di diamante di una situazione intollerabile già da molti anni. I caporali non si sarebbero sentiti tanto forti da imbracciare un fucile se terribili soprusi ai danni degli immigrati non fossero la regola in queste zone. L'omertà e il silenzio hanno coperto episodi anche molto gravi.\r\nNel 2008 la pubblicazione di notizie relative a torture inflitte ai braccianti - alcuni anche bambini - di Manolada non ebbe altra conseguenza che un infittirsi della repressione contro i ragazzi che avevano osato parlare.\r\nNel 2009 due allevatori della zona hanno torturato due immigrati bangla, legandoli al proprio camion e trascinandoli per centinaia di metri. Qualche mese più tardi un parente dei due allevatori ha spaccato con un bastone la testa ad un altro lavoratore bangla.\r\nIl governo, nonostante le violente incursioni dei nazisti di Xrisi Argi, nonostante la diffusione del caporalato, delle schiavitù e delle torture, sostiene che gli peisodi di razzismo sono solo occasionali nel paese, un paese con una solida \"tradizione di ospitalità\".\r\nCon tragica ironia il ministro Dendias ha chiamato \"Xenos Dias\", l'operazione di rastrellamento di centinaia di immigrati senza carte rinchisui in condizioni spaventose in celle minuscole per lunghi mesi. Uno dei centri più grandi si trova a Corinto dove circa trecento immigrati hanno dato vita ad una rivolta repressa nel sangue.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Giorgios, un compagno del gruppo dei Comunisti Libertari di Atene. ne è scaturita una conversazione a tutto campo che ha investito anche le recenti operazioni repressive ad Atene e le lotte di solidarietà e resistenza degli ultimi mesi.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n2013 05 03 girgios manolada grecia\r\n\r\nQui puoi vedere le immagini del campo di Manolada dopo dopo il ferimento dei trenta immigrati.","3 Maggio 2013","2018-10-17 22:59:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/manolada-200x110.jpg","Manolada. 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