","MOVIMENTO \"BLOQUONS TOUT \"A MARSIGLIA","post",1758562120,[64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/blocchi-e-scioperi/","http://radioblackout.org/tag/eurolinks/","http://radioblackout.org/tag/marsiglia/",[68,69,18],"blocchi e scioperi","Eurolinks",{"post_content":71,"post_title":76,"tags":80},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"Marsiglia","blocchi del 10 settembre a \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> c'è stata una grande manifestazione","Dopo le grandi mobilitazioni auto organizzate dei blocchi del 10 settembre a \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> c'è stata una grande manifestazione durante lo sciopero del 18 settembre indetto dai sindacati . La grande partecipazione alle assemblee generali in preparazione del 10 è leggermente scemata di fronte all'iniziativa sindacale che ha posto la scadenza dell'ultimatum al governo Lecornu . Ai blocchi auto organizzati del 10 si è registrata una grande presenza di giovani e il movimento ha cercato delle modalità di mobilitazione differenti dalle manifestazioni sindacali per fare la differenza in un processo di autoapprendimento che ha dovuto fare i conti con la disintegrazione del tessuto operaio. C'è una certa sfiducia nelle organizzazioni sindacali e nelle scadenze imposte dalle segreterie nazionali ma la mobilitazione ai blocchi a \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> è stata molto partecipata anche con scontri con la polizia che non si vedevano da tempo.\r\nSempre presente è rimasta la questione palestinese con il blocco alla Eurolinks che produce pezzi di ricambio che equipaggiano i fucili mitragliatrici. Pezzi che vengono regolarmente esportati in Israele. Altre azioni avevano già preso di mira questa azienda, e i portuali di \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> si sono rifiutati di caricare i componenti esportati da Eurolinks nello Stato genocida. 10 e 18 ci sono stati bloccchi dei camion e fermate dei lavoratori\r\nNe parliamo con una compagna di \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark>\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/INFO-22092025-MARSIGLIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":77,"snippet":79,"value":79},[78],"MARSIGLIA","MOVIMENTO \"BLOQUONS TOUT \"A \u003Cmark>MARSIGLIA\u003C/mark>",[81,83,85],{"matched_tokens":82,"snippet":68},[],{"matched_tokens":84,"snippet":69},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[18],"\u003Cmark>marsiglia\u003C/mark>",[89,94,97],{"field":38,"indices":90,"matched_tokens":91,"snippets":93},[28],[92],[18],[87],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":79,"value":79},"post_title",[78],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":74,"value":75},"post_content",[73],578730123365712000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":50,"score":104,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,"578730123365711979",1,{"document":107,"highlight":125,"highlights":140,"text_match":100,"text_match_info":150},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":50,"id":110,"is_sticky":50,"permalink":111,"post_author":112,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":56,"post_id":110,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":61,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":123},[47],[49],"50620","http://radioblackout.org/2018/11/marsiglia-a-la-plaine-e-a-noailles-la-colere-monta/","info","Siamo tornati a Marsiglia per un aggiornamento sulla situazione de La Plaine, una delle più grosse piazze della città interessata da un maxi processo di ristrutturazione, urbano e sociale, intorno alla quale è nata una lotta di quartiere che si oppone al progetto. La scorsa settimana l'intera piazza era stata recintata da un muro di cemento alto due metri, senza entrata nè cancelli. Sotto quel muro, impressionante a guardarlo, si sono riuniti nei giorni successivi in tanti e ogni sera un pezzetto veniva giù riconsegnando la piazza agli abitanti e ai tanti frequentatori per qualche ora. I danni anche se velocemente riparati hanno ridato coraggio e forza alla lotta e nuove idee su come proseguire.\r\n\r\nA fianco a La Plaine si trova Noailles, vecchio quartiere popolare e multietnico, dove qualche giorno fa sono crollati due edifici lasciando sotto le macerie almeno una decina di persone. Anche intorno a questo quartiere ci sono interessi di rivalorizzazione che puntano a ripulire la zona per renderla più omogenea ai già riqualificati quartieri del porto. E gli amministratori della città non si sono certo lasciati scappare l'occasione di sfruttare la tragedia, di cui sono pienamente responsabili, per rimarcare la volontà di radere al suolo la maggior parte delle abitazioni pericolanti per \"sanare\" l'area. Un quartiere lasciato all'incuria dal Comune e dai privati che hanno comunque continuato a riscuotere gli affitti ma non hanno investito in manutenzioni perchè poco vantaggioso lasciando di conseguenza che il parco immobiliare della zona invecchiasse e diventasse assassino.\r\n\r\nA Noailles come a La Plaine la colère monta tra chi vive e attraversa quelle vie.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto Roberto per farci raccontare il clima che si respira da quelle parti.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nMarsigliaNoailles\r\n\r\n ","11 Novembre 2018","2018-11-11 16:30:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/download-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/download-300x168.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Marsiglia: a La Plaine e a Noailles la colère monta",1541953811,[121,66,122],"http://radioblackout.org/tag/la-plaine/","http://radioblackout.org/tag/noailles/",[35,18,124],"Noailles",{"post_content":126,"post_title":130,"tags":133},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[73],"Siamo tornati a \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> per un aggiornamento sulla situazione","Siamo tornati a \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> per un aggiornamento sulla situazione de La Plaine, una delle più grosse piazze della città interessata da un maxi processo di ristrutturazione, urbano e sociale, intorno alla quale è nata una lotta di quartiere che si oppone al progetto. 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Ieri alle prime ore del giorno la polizia si è presentata in forze nel quartiere insieme ad alcuni funzionari del Comune e ha distrutto violentemente le strutture del presidio di lotta. Un ragazzo che si trovava sul posto è stato scaraventato giù da un'amaca e ha riportato la frattura del coccige.\r\n\r\nUna provocazione muscolare che ha acuito la rabbia di chi da mesi si mobilita in difesa del quartiere e che in serata ha portato a un'assemblea di centinaia di persone.\r\n\r\nAbbiamo sentito Chiara, compagna dell'assemblea La Plaine, per gli ultimi aggiornamenti e qualche considerazione sulla mobilitazione di queste settimane:\r\n\r\nlaplaine\r\n\r\nSullo stesso argomento vedi anche: La Plaine sotto attacco","24 Ottobre 2018","2018-10-30 09:45:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/20181020__LUI_Marseille-Plaine_07-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/20181020__LUI_Marseille-Plaine_07-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/20181020__LUI_Marseille-Plaine_07-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/20181020__LUI_Marseille-Plaine_07.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Marsiglia, aggiornamenti dalla lotta in difesa de La Plaine",1540394935,[165,166,66],"http://radioblackout.org/tag/citta/","http://radioblackout.org/tag/gentrification/",[168,169,18],"città","gentrification",{"post_content":171,"post_title":175,"tags":178},{"matched_tokens":172,"snippet":173,"value":174},[73],"A \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> prosegue la mobilitazione in difesa","A \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> prosegue la mobilitazione in difesa de La Plaine, il quartiere popolare nel centro della città minacciato da un imponente progetto di riqualificazione portato avanti da Amministrazione comunale e investitori privati.\r\n\r\nSabato una grande manifestazione popolare ha attraversato la città concludendosi nella piazza centrale de La Plaine, dove è stato allestito un presidio permanente (proveniente dalla ZAD di Notre-Dame-des-Landes e rimontato a \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark>). 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Non solo, a La Plaine si ritrova tutto il quartiere attraversando e socializzando in quello spazio che ora è sotto attacco da parte dell'Amministrazione comunale e degli investitori privati che vorrebbero l'ennesimo scempio di un luogo vissuto e popolato per rimettere a valore uno spazio, attrarre capitali e turisti. Un progetto che assomiglia pericolosamente a quello che dovrà subire Porta Palazzo, in linea con le tendenze europee che trasformano i mercati in attrazioni turistiche e le città in musei a cielo aperto.\r\n\r\nGiovedì scorso il progetto è entrato nel vivo, La Plaine è stata recintata con dei blocchi in cemento e il taglio degli alberi è cominciato sotto lo sguardo di 300 celerini che controllavano che i lavori proseguissero senza intoppi. Infatti sono molte le persone, tra residenti e solidali, che si oppongono alla realizzazione di questo progetto; nelle scorse settimane sono state tante le azioni e i sabotaggi messi in campo per ritardare l'inizio dei lavori e da giovedì, ogni giorno, ci si ritrova lì in piazza, occupando lo spazio, togliendo i blocchi di cemento e opponendosi fisicamente alla prosecuzione dei lavori.\r\n\r\nSabato si è tenuto un corteo e, ci racconta Roberto, un compagno che partecipa alla lotta, le iniziative non si fermeranno. Una lotta esemplificativa di come si possa provare a contrastare gli interessi di chi vorrebbe mettere a profitto le città, calpestando e cacciando chi vive in quei luoghi interessati dai progetti di cosiddetta \"rigenerazione urbana\"; una lotta che speriamo possa smuovere gli animi anche qui, per agire contro i nefasti progetti di speculazione che stanno calando inesorabilmente su Piazza della Repubblica e sul suo mercato.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\n \r\n\r\nLa Plaine, un cantiere monumentale minaccia un quartiere mitico di Marsiglia","22 Ottobre 2018","2018-10-24 15:29:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/f93fd6e3c4be54bc2020c97c643f6a77_XL-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/f93fd6e3c4be54bc2020c97c643f6a77_XL-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/f93fd6e3c4be54bc2020c97c643f6a77_XL-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/f93fd6e3c4be54bc2020c97c643f6a77_XL-768x511.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/f93fd6e3c4be54bc2020c97c643f6a77_XL.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La Plaine sotto attacco",1540207064,[210,121,211,66],"http://radioblackout.org/tag/gentrificazione/","http://radioblackout.org/tag/marseille/",[213,35,214,18],"gentrificazione","Marseille",{"post_content":216,"tags":220},{"matched_tokens":217,"snippet":218,"value":219},[73],"quartiere popolare nel centro di \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> nella cui piazza principale, da","Un monumentale progetto di riqualificazione de La Plaine, un quartiere popolare nel centro di \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> nella cui piazza principale, da tutti chiamata La Plaine, si svolge uno dei mercati più economici della città. 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Nel senso proprio che informa un'epoca; al pari della questione ambientale o della finanziarizzazione in continua espansione a livello planetario. Infatti i migranti sono saliti a pieno titolo sugli scacchieri di guerra internazionali. Come arma di ricatto. Quando Francia e Usa decisero di rovesciare Gheddafi per esempio e vennero caricati anche a forza migliaia di uomini su imbarcazioni di fortuna, scagliati come missili contro le coste italiche. Poi con Erdogan che li usa a più riprese come merce di scambio con l'Europa. Una merce che gli vale almeno tre miliardi di aiuti, con l'Italia che, a sua volta, chiede, per sbloccarli, sostanziali modifiche ai trattai di Dublino sul diritto di asilo. Oggi governare o tentare di governare i flussi migratori, con una violenza che cresce esponenzialmente nella misura in cui ci allontaniamo dai confini della fortezza europa, equivale, sullo scacchiere internazionale, a possedere riserve energetiche, idriche o posizioni geostrategiche particolarmente desiderabili. La Fortezza Europa è assediata da molti lati e così nella sua periferia, lontano dai grandi centri nevralgici del Capitale, prendono vita esperienze di vita in comune in condizioni di una precarietà inimmaginabile, dove anziché esplodere antichi rancori interetnici o interreligiosi mal sopiti, anziché scatenarsi una corsa all'abbrutimento, prendono slancio storie quotidiane di solidarietà, autorganizzazione, dove l'anomalia diventa la propria normalità e dove si ha quasi paura di abbandonare quella realtà povera e sospesa, ma ricca di umanità, per un futuro carico di speranze ma anche di timori: la perdita di identità, la solitudine, lo sfruttamento.\r\n\r\nProprio a Calais, dove migliaia di persone sognano l'Inghilterra, è sorta la cosiddetta Giungla. Da molto tempo ormai lì ha preso vita una sorta di slum dove le poche e ambitissime baracche in legno sono sovrastate nel numero da centinaia e centinaia di tende ben più precarie. Qui ha preso vita una sorta di città quasi interamente autogestita, con scuole, luoghi di culto, luoghi di socialità.\r\n\r\nSi tratta di migliaia di persone le cui provenienze cambiano a seconda dei momenti e dei flussi. La storia di questo agglomerato ha ormai molti anni. La politica con la solita schizofrenia si è misurata con questo luogo ora ignorandolo ora attaccandolo selvaggiamente ora lasciandone la gestione a ordinari attacchi di polizia a colpi di manganelli e gas lacrimogeni. Tra tutti ricordiamo lo sgombero voluto da Sarkozy dopo una serie di disordini nel 2002.\r\n\r\nViviamo ora uno di quei momenti in cui la politica ha deciso in qualche modo di regolarizzare questo luogo. Che vuol dire fondamentalmente distruggere le baracche che in maniera autonoma e con l'aiuto dei molti solidali presenti i migranti hanno costruito, per spostarli in un'area appositamente recintata, fatta di container, dove vorrebbero che gli ingressi fossero regolati da uno scanner che legge le impronte digitali in maniera illegale al punto che la polizia ha dovuto giustificarsi dicendo che nel caso non le archivierebbe.\r\n\r\nCerchiamo ora di raccontarvi con l'aiuto di una compagna presente in queste settimane nella Giungla, non tanto e non solo la cronaca dello sgombero o i tentativi di sgombero dell'area, quanto piuttosto la vita sospesa che si vive laggiù. In quello che molti continuano a chiamare non luogo ma che Annalisa ci restituisce in tutta la sua concretezza.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nannalisa_calais\r\n\r\nNel fine settimana passato a Marsiglia si sono dati appuntamento collettivi e individualità che in tutta Europa affrontano la questione dei migranti tanto sui propri territori, contrastando il business dell'accoglienza e facendo fronte all'inumana presenza dei lager di stato per immigrati irregolari in alcuni paesi. E' stato un appuntamento internazionale, nato sulla scorta dell'esperienza di resistenza a Ventimiglia nell'autunno passato, basato sull'idea che solo un coordinamento europeo di realtà anche molto diverse possa tentare l'immane salto per mettersi all'altezza di una sfida tanto complessa in graffo di contenere varie sfumature ma tutte all'insegna dell'inimicizia verso questo stato di cose e della solidarietà attiva nei confronti di uomini e donne che oggi l'Europa vorrebbe catalogati in braccia utili, eccedenze e casi pietosi.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto Mattia, un compagno di Genova, per un breve report dell'incontro di Marsiglia\r\n\r\nmarsiglia\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","20 Gennaio 2016","2016-01-22 11:05:34","Migrazioni: una questione epocale",1453317969,[251,252,253,66,254],"http://radioblackout.org/tag/calais/","http://radioblackout.org/tag/giungla/","http://radioblackout.org/tag/lota-ai-cie/","http://radioblackout.org/tag/migranti/",[256,257,258,18,31],"Calais","giungla","lota ai CIE",{"post_content":260,"tags":264},{"matched_tokens":261,"snippet":262,"value":263},[73],"Nel fine settimana passato a \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> si sono dati appuntamento collettivi","Il tema di enormi masse di persone in movimento nell'intero pianeta è sempre più marcatamente una questione epocale. Nel senso proprio che informa un'epoca; al pari della questione ambientale o della finanziarizzazione in continua espansione a livello planetario. Infatti i migranti sono saliti a pieno titolo sugli scacchieri di guerra internazionali. Come arma di ricatto. Quando Francia e Usa decisero di rovesciare Gheddafi per esempio e vennero caricati anche a forza migliaia di uomini su imbarcazioni di fortuna, scagliati come missili contro le coste italiche. Poi con Erdogan che li usa a più riprese come merce di scambio con l'Europa. Una merce che gli vale almeno tre miliardi di aiuti, con l'Italia che, a sua volta, chiede, per sbloccarli, sostanziali modifiche ai trattai di Dublino sul diritto di asilo. Oggi governare o tentare di governare i flussi migratori, con una violenza che cresce esponenzialmente nella misura in cui ci allontaniamo dai confini della fortezza europa, equivale, sullo scacchiere internazionale, a possedere riserve energetiche, idriche o posizioni geostrategiche particolarmente desiderabili. La Fortezza Europa è assediata da molti lati e così nella sua periferia, lontano dai grandi centri nevralgici del Capitale, prendono vita esperienze di vita in comune in condizioni di una precarietà inimmaginabile, dove anziché esplodere antichi rancori interetnici o interreligiosi mal sopiti, anziché scatenarsi una corsa all'abbrutimento, prendono slancio storie quotidiane di solidarietà, autorganizzazione, dove l'anomalia diventa la propria normalità e dove si ha quasi paura di abbandonare quella realtà povera e sospesa, ma ricca di umanità, per un futuro carico di speranze ma anche di timori: la perdita di identità, la solitudine, lo sfruttamento.\r\n\r\nProprio a Calais, dove migliaia di persone sognano l'Inghilterra, è sorta la cosiddetta Giungla. Da molto tempo ormai lì ha preso vita una sorta di slum dove le poche e ambitissime baracche in legno sono sovrastate nel numero da centinaia e centinaia di tende ben più precarie. Qui ha preso vita una sorta di città quasi interamente autogestita, con scuole, luoghi di culto, luoghi di socialità.\r\n\r\nSi tratta di migliaia di persone le cui provenienze cambiano a seconda dei momenti e dei flussi. La storia di questo agglomerato ha ormai molti anni. La politica con la solita schizofrenia si è misurata con questo luogo ora ignorandolo ora attaccandolo selvaggiamente ora lasciandone la gestione a ordinari attacchi di polizia a colpi di manganelli e gas lacrimogeni. Tra tutti ricordiamo lo sgombero voluto da Sarkozy dopo una serie di disordini nel 2002.\r\n\r\nViviamo ora uno di quei momenti in cui la politica ha deciso in qualche modo di regolarizzare questo luogo. Che vuol dire fondamentalmente distruggere le baracche che in maniera autonoma e con l'aiuto dei molti solidali presenti i migranti hanno costruito, per spostarli in un'area appositamente recintata, fatta di container, dove vorrebbero che gli ingressi fossero regolati da uno scanner che legge le impronte digitali in maniera illegale al punto che la polizia ha dovuto giustificarsi dicendo che nel caso non le archivierebbe.\r\n\r\nCerchiamo ora di raccontarvi con l'aiuto di una compagna presente in queste settimane nella Giungla, non tanto e non solo la cronaca dello sgombero o i tentativi di sgombero dell'area, quanto piuttosto la vita sospesa che si vive laggiù. In quello che molti continuano a chiamare non luogo ma che Annalisa ci restituisce in tutta la sua concretezza.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nannalisa_calais\r\n\r\nNel fine settimana passato a \u003Cmark>Marsiglia\u003C/mark> si sono dati appuntamento collettivi e individualità che in tutta Europa affrontano la questione dei migranti tanto sui propri territori, contrastando il business dell'accoglienza e facendo fronte all'inumana presenza dei lager di stato per immigrati irregolari in alcuni paesi. 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Entrambe le vittime erano immigrati. \r\nDomenica 26 marzo la polizia ha fatto irruzione nell’abitazione di un uomo di 56 anni di origine cinese, per verificare una denuncia per schiamazzi. Liu Shaoyao stava pulendo il pesce con le forbici, i poliziotti sostengono di essere stati aggrediti, la figlia nega e testimonia che l’uomo è stato colpito a sangue freddo.\r\nQualche giorno dopo i gendarmi sorprendono in una cascina del marsigliese un detenuto evaso dal carcere durante un permesso. L’uomo è disarmato ma viene crivellato di colpi e ucciso. L’eco della vicenda si spegne presto, perché i due gendarmi vengono arrestati. Un fatto decisamente inusuale in Francia. L’uomo ucciso faceva parte della locale comunità rom. È possibile che l’arresto sia stato deciso per sopire le proteste dei rom, che in passato per episodi analoghi erano sfociate in aperta rivolta. \r\n\r\nLa domenica successiva in place de La Republique a Parigi era stato da tempo fissato un appuntamento nell’anniversario della Nuit Debout. La piazza si è rapidamente riempita di cinesi con ampio palco e potente amplificazione. Sui cartelli e negli interventi vengono ripetuti due slogan. “Verità giustizia dignità”, “Per la pace e la giustizia, contro la violenza” \r\nGli inviti alla calma dei maggiorenti della comunità cinese cadono nel vuoto. Dopo pochi minuti i giovani cinesi, come tanti loro coetanei, hanno più volte ingaggiato scontri con la polizia, che ha risposto facendo un massiccio uso di gas lacrimogeni.\r\nSin qui la cronaca.\r\n\r\nQuesti episodi riflettono la crescente insofferenza nei confronti della violenza della polizia, che sempre più agisce da polizia etnica. Nel contempo la licenza di uccidere ottenuta dopo le proteste dello scorso autunno rinvigorisce il radicato e più che giustificato senso di impunità di cui godono le forze dell'ordine francesi.\r\n\r\nIntanto la campagna per le presidenziali francesi è sempre più incandescente, mentre sui luoghi di lavoro si moltiplicano le lotte.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza di radio Frequence Plurielle di Parigi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 04 04 carrozza polizia uccide","7 Aprile 2017","2017-04-11 13:50:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/cinesi-parigi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/cinesi-parigi-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/cinesi-parigi-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/cinesi-parigi-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/cinesi-parigi.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Polizia etnica in Francia. 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Non sono mancati anche i discorsi istituzionali dedicati alle donne, dal Presidente della Repubblica a Papa Francesco. Peccato che Mattarella si sia ricordato dell'universo femminile soltanto per ridisegnargli addosso una serie di stereotipi e luoghi comuni sulle capacità tutte rosa di dare la vita, produrre e costruire, di nutrire il pianeta, di prendersi cura della società come della propria famiglia, e di farlo silenziosamente, lontano dai riflettori, nella penombra delle mura domestiche. 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Sono anni di sedimentazione e sperimentazioni musicali nella città della Provenza, con artisti che, seppur con minore risonanza del decennio precedente, tengono alta la scena marsigliese.\r\n\r\nQuesti anni sono fondamentali per quello che poi sarà il rilancio internazionale del rap marsigliese.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Marseille_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","22 Marzo 2025","2025-03-22 20:49:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Ep.-11-200x110.png","11. 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Ero arrivato troppo tardi. I miei colleghi avevano giocato ai cow-boys. Quando arrivavano uccidevano. L'unico indiano buono è quello morto. E a Marsiglia erano tutti indiani, o quasi.\" Il poliziotto Fabio Montale, figlio di immigrati italiani, é il protagonista narrante di \"Casino Totale\" scritto nel 1995 da Jean-Claude Izzo, figlio di un immigrato italiano e di una francese figlia di immigati spagnoli. Lo sfondo sono le citè, i grandi agglomerati di Marsiglia dove si parlano molte lingue e la pelle ha diversi colori. Maloud arriva dall'Algeria, aderice alla CGT, sciopera, si scontra con la polizia. \"Schedato come agitatore, non trovò più veri lavori. Ma credeva ancora nella Francia.\" Fabio non riesce più a fare il poliziotto. Lo ritroviamo in \"Chourmo\" del 1996 dove passa molto tempo in barca., l'emozione prevalente è la nostalgia. \"Gélou aveva alimentato i miei sogni di adolescente. Il mio amore segreto. Adesso andava per i cinquanta, ma era ancora piacente.\" In \"Solea\" del 1998 Fabio Montale tenta di aiutare Babette, la giornalista che in quattro anni di lavoro ha ricostruito gli intrecci del crimine organizzato con l'economia legale e la politica nel sud della Francia. \"Babette mi aveva spiegato tutto, davanti a un piatto di spigola e finocchi alla griglia. Mi piaceva l'aspetto piacevole di quei nostri incontri, quell'atmosfera da finti innamorati.\" Ma qualcuno in alto ha condannato Babette a morte, e non c'é il lieto fine. Jean-Claude Izzo muore il 26 gennaio 2000 per cancro al polmone, all'età di 54 anni. \"Ci stavo bene nel bar di Hassan. Tra i frequentatori non esistevano barriere di età, sesso o colore della pelle. 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Riprendiamo i temi e le questioni che abbiamo aperto nelle ultime settimane e li ricongiungiamo sulla scena rap di oggi: nuove generazioni di artisti, nuovi modi di esprimersi e di suonare e cantare. Infine, come sempre, uno sguardo alle questioni sociali degli ultimi anni e come queste si riflettano nella musica e viceversa.\r\nC'est pas la capitale, c'est Marseille bébé!\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2025_03_27_2025.03.27-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","30 Marzo 2025","2025-03-30 15:23:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Ep.-12-200x110.png","12. La Capitale du Rap: Marsiglia pt.3",1743348232,[487],[369],{"post_title":549},{"matched_tokens":550,"snippet":551,"value":551},[73],"12. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/2023-07-07-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCorteo e assemblea contro i CPR a Torino\r\nForse è la prima volta. La prima volta che una manifestazione contro le prigioni per migranti si svolge in centro. In questi ultimi 24 anni, quando, nel giugno del 1999, venne aperto il CPT in corso Brunelleschi, cortei e presidi hanno avuto come fulcro questo carcere dove i reclusi arrivano senza essere passati da un tribunale. È la prigione amministrativa, pensata come anticamera della deportazione per chi, secondo le leggi italiane, non ha le carte in regola per vivere nel nostro paese.\r\nQuesta prima volta ha una buona ragione. Dai primi giorni di marzo quello che oggi si chiama CPR è chiuso, perché distrutto dalle rivolte di febbraio.\r\nMa il governo è deciso a riaprirlo al più presto.\r\nCronaca e riflessioni\r\n\r\nBalkan Anarchist Bookfair.\r\nÈ cominciata ieri la 20esima edizione della Fiera anarchica Balkanica del libro.\r\nUn’occasione importante di incontro per gli anarchici e i libertari attivi in quest’area in cui l’anarchismo è in costante crescita.\r\nNe abbiamo parlato con Dario da Lubiana\r\n\r\nSpesa di guerra in Europa.\r\nDall’inizio della guerra in Ucraina, la spesa bellica europea ha avuto una fortissima impennata.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nFrancia. La rivolta delle periferie che ha messo in difficoltà Macron\r\nAd una settimana dall’uccisione di Nahel, il diciassettenne freddato da un poliziotto durante un controllo stradale, le rivolte si sono attenuate, ma forte è l’attesa per quello che avverrà questa sera a Marsiglia, per la “marcia bianca” indetta dalla famiglia di Mohamed, un uomo ucciso dalla polizia con una flash ball mentre filmava i violenti scontri in città\r\nCe ne ha parlato Stefano Capello\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\n19, 20, 21, 22, 23 luglio\r\nIncontro Internazionale Anarchico a Saint Imier\r\na 150 (più 1) dalla nascita dell’internazionale antiautoritaria\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","18 Luglio 2023","2023-07-18 10:48:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/bab-200x110.jpg","Anarres del 7 luglio. 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