","No al Deposito Nucleare, né a Mazzè né altrove","post",1655918168,[65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/deposito-scorie-nucleari/","http://radioblackout.org/tag/mazze/","http://radioblackout.org/tag/nucleare/",[69,70,71],"deposito scorie nucleari","mazzè","nucleare",{"post_content":73,"post_title":78,"tags":81},{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":77},[75],"Mazzè","150 ettari di terreno tra \u003Cmark>Mazzè\u003C/mark> e Rondissione, nel basso canavese","Una area di 150 ettari di terreno tra \u003Cmark>Mazzè\u003C/mark> e Rondissione, nel basso canavese in Provincia di Torino, potrebbe essere designata come luogo per il deposito nazionale di scorie nucleari. Scorie di tutti i tipi potrebbero finire in quell'area, creando un pericolo ambientale per la popolazione locale e un enorme disagio per chi vive quei territori, e comportando una pesante militarizzazione dell'area stessa.\r\nIn questo panorama, la Sogin, la compagnia pubblica che si dovrebbe occupare dello smantellamento del nucleare in Italia, è stata commissariata il 15 Giugno ufficialmente, a causa di una serie di scandali gestionali quali spese ingiustificate, appalti senza gara, bonus ai dirigenti.\r\nUna ennesima opera dall'altissimo impatto ambientale, col fine di speculare e devastare un territorio.\r\n\r\nPer opporsi e accendere i riflettori su questa storia, il Comitato Atomi Impazziti ha organizzato per Sabato 25 Giugno una passeggiata collettiva sui terreni destinati al deposito.\r\n\r\nDi tutto questo ne parliamo con Silvano del comitato. Ascolta la diretta:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/mazze.mp3\"][/audio]\r\n\r\nhttps://gancio.cisti.org/event/no-al-deposito-nucleare-incontro-e-passeggiata-sui-luoghi-del-progetto-pranzo-condiviso-porta-cio-che-vorresti-mangiare-e-bere",{"matched_tokens":79,"snippet":80,"value":80},[75],"No al Deposito Nucleare, né a \u003Cmark>Mazzè\u003C/mark> né altrove",[82,84,87],{"matched_tokens":83,"snippet":69},[],{"matched_tokens":85,"snippet":86},[70],"\u003Cmark>mazzè\u003C/mark>",{"matched_tokens":88,"snippet":71},[],[90,96,99],{"field":39,"indices":91,"matched_tokens":93,"snippets":95},[92],1,[94],[70],[86],{"field":97,"matched_tokens":98,"snippet":80,"value":80},"post_title",[75],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":76,"value":77},"post_content",[75],578730123365712000,{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":106,"num_tokens_dropped":51,"score":107,"tokens_matched":92,"typo_prefix_score":51},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",{"document":109,"highlight":129,"highlights":148,"text_match":102,"text_match_info":160},{"cat_link":110,"category":111,"comment_count":51,"id":112,"is_sticky":51,"permalink":113,"post_author":54,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":57,"post_id":112,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_thumbnail_html":118,"post_title":119,"post_type":62,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":125},[48],[50],"71715","http://radioblackout.org/2021/11/mazze-corteo-contro-la-discarica-nucleare/","Lo scorso sabato si è tenuto a Mazzé un corteo antinucleare. Mazzè infatti potrebbe diventare la prossima discarica nucleare italiana.\r\nLa manifestazione è stata organizzata dal Comitato ATOMI Impazziti e dall'associazione Ama (ass.Mazzè ambiente), con la collaborazione di vari comitati locali, della Coldiretti, degli agricoltori del posto e dell'amministrazione.\r\nLa partecipazione è andata al di là di ogni aspettativa con tant donne, uomini e bambini. I partecipanti sono stati 1500, con la presenza di una trentina di trattori e 40 sindaci guidati dal quello di Mazzè.\r\nNel mese di ottobre ogni venerdì ci sono stati aperitivi informativi.\r\nA metà gennaio il governo deciderà il sito idoneo.\r\nLa zona di Mazzè è tra le 67 inserite nella Cnapi per ospitare il Deposito.\r\nL'area interessata, di circa 150 ettari, potrebbe essere espropriata devastando campi coltivati e alcune cascine abitate per far posto a cemento, asfalto e scorie radioattive. L'azienda Sogin, incaricata del progetto, non ha tenuto conto dell'idoneità e della distanza di sicurezza dai centri abitati: il terreno ha fondo ghiaioso anziché argilloso (quindi permeabile) e le prime abitazioni sorgono a meno di 2 km dall'area designata. Inoltre questo deposito ospiterebbe scorie di bassa, media e alta intensità. Per queste ultime servirebbero trattamenti speciali come lo stoccaggio a 400m di profondità e una distanza di molti chilometri dai centri urbani. Sogin aggirerebbe la normativa, definendolo \"deposito temporaneo\", quindi privo di molte misure di sicurezza assolutamente necessarie.\r\nCe ne ha parlato Susanna di Atomi Impazziti\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-09-mazzè-susanna.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","9 Novembre 2021","2021-11-09 13:06:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/81438_mazze_manifestazione1-e1636459561417-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"172\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/81438_mazze_manifestazione1-e1636459561417-300x172.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/81438_mazze_manifestazione1-e1636459561417-300x172.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/81438_mazze_manifestazione1-e1636459561417-1024x588.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/81438_mazze_manifestazione1-e1636459561417-768x441.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/81438_mazze_manifestazione1-e1636459561417.jpg 1469w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Mazzè. 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Le stime sono di due miliardi circa per la costruzione di ogni piccolo reattore nucleare di quarta generazione, con ricadute occupazionali e di qualificazione professionale. Significa davvero un passo verso il futuro. Siamo ancora in una fase di sperimentazione. Stiamo lavorando con l’Università”, queste le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin dopo un recente incontro sul nucleare di quarta generazione a Torino. In Piemonte sono presenti Newcleo, Ansaldo ed Enea, ha ricordato il ministro...\r\n\r\nContro la farsa del nucleare \"pulito e sicuro\", così come la falsa dicotomia tra nucleare civile e militare e la finzione della \"transizione ecologica\", abbiamo cercato di analizzare l'aberrante progetto di Deposito Nazionale Unico delle scorie nucleari, un unicum nel mondo, in cui lorsignori vorrebbero stoccare i rifiuti radioattivi provenienti dalle vecchie centrali spente, da attività come la medicina nucleare e da alcune lavorazioni industriali. Un impensabile - per perdere la propria pericolosità le scorie provenienti dalle centrali dismesse necessitano di milioni di anni - che prefigura ciò che da tempo è nell'aria, una fase espansiva del nucleare a queste latitudini: all'interno del deposito vorrebbero infatti realizzare anche un polo di ricerca, sarebbe ingenuo non pensare che possa avere ricadute anche in ambito bellico.\r\n\r\nTra le aree classificate come “potenzialmente idonee”, un bel business per gli imprenditori della morte locali, molte si trovano in Piemonte, da Rondissone, Mazzè, Caluso, Carmagnola all'alessandrino. Qui già sorgono la centrale \"Enrico Fermi\" di Trino Vercellese e gli impianti di deposito e riprocessamento di scorie radioattive di Saluggia, che si trovano in un’area chiamata “là suta” (“di sotto”, in piemontese), circondata da tre corsi d’acqua: la Dora Baltea e i canali Cavour e Farini. Si tratta di uno dei posti più pericolosi d’Italia, dove negli ultimi vent’anni ci sono state ben tre esondazioni. Nel 2000 l'alluvione fu così grave che Carlo Rubbia, allora presidente di ENEA (Energia Nucleare e Alternativa, l’ente che ha gestito gli impianti nucleari italiani fino al 2003) dichiarò che “se il livello del fiume fosse salito ancora di pochi centimetri avremmo inquinato la Dora, il Po e l’Adriatico, con un disastro di proporzioni assai maggiori rispetto a Chernobyl”.\r\n\r\nContro il nucleare ha sempre vinto la lotta, anche a Trino, come ci insegnano le azioni di sabotaggio e conflitto messe in atto negli anni Ottanta. Anche oggi c'è chi si oppone agli scellerati progetti dei governanti, perchè il nucleare conferma che \"solo lo Stato e il Capitale devono possedere le capacità di produrre energia, che queste capacità rappresentano un rapporto legato al grado di dipendenza delle popolazioni, che qualsiasi sussulto rivoluzionario che voglia trasformare radicalmente il mondo dovrà confrontarsi con questi mastodonti dell'energia. In breve, che energia significa dominio\" (Avis de Tempetes, 2018).\r\n\r\nI principali operatori nazionali nel campo della gestione dei rifiuti radioattivi sono: Sogin Spa, Avogadro Spa che opera nel reattore Avogadro di proprietà di FIAT Avio, ENEA, Nucleco Spa.\r\nNe abbiamo parlato con Salvatore del Laboratorio Perla Nera, che sabato 6 aprile ha partecipato allo spezzone sociale della manifestazione contro il deposito nazionale unico di scorie nucleari, per lo più istituzionale e pacifista, ma attraversata anche da altre componenti, tra cui il movimento dei trattori:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/nucleare.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","8 Aprile 2024","2024-04-12 18:30:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"184\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-300x184.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-300x184.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-1024x629.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-768x472.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-1536x944.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815.jpg 1999w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Energia è guerra: contro il nucleare e il deposito nazionale unico",1712594884,[177,178,179,67,180,181,182],"http://radioblackout.org/tag/alessandria/","http://radioblackout.org/tag/deposito-nazionale-unico/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/saluggia/","http://radioblackout.org/tag/scorie/","http://radioblackout.org/tag/trino/",[184,185,15,71,186,187,188],"alessandria","deposito nazionale unico","saluggia","scorie","trino",{"post_content":190},{"matched_tokens":191,"snippet":192,"value":193},[75],"trovano in Piemonte, da Rondissone, \u003Cmark>Mazzè\u003C/mark>, Caluso, Carmagnola all'alessandrino. 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Una promessa minata in partenza, in una fase in cui crisi energetica e crisi climatica rappresentano le contraddizioni del presente e del futuro, a meno che non ci si ponga l'ipotesi di una fuoriuscita dal sistema capitalista, una drastica riduzione della crescita, una trasformazione radicale nei modi di produzione e di consumo.\r\n\r\nEvidentemente, al di là delle implicazioni scientifiche di una tale scoperta, le conseguenze reali che rilevano l'interesse del sistema economico politico riguardano l'accaparramento di finanziamenti per la ricerca in questi ambiti e la competizione in ambito militare. Per quanto infatti si tenti di dipingere il nucleare come un'energia pulita e sicura (così come il fatto di inserirlo nella Tassonomia Verde europea dimostra) resta una delle questioni centrali in questa fase, sia sul piano dei conflitti in atto e quelli futuri, sia per quanto riguarda l'accesso alle fonti energetiche, le possibili alternative al fossile e al carbone non per una qualche ritrovata etica green, ma per garantirsi la possibilità di produrre costantemente nonostante la penuria e le difficoltà date dalla scomposizione degli equilibri globali in atto.\r\n\r\nE' interessante dunque costruire un sapere tecnico scientifico diffuso e di classe che possa avere chiare le implicazioni dell'utilizzo del nucleare, seppur venga venduto come l'alternativa del futuro a scopi civili. Inoltre, occorre sottolineare in un paese come l'Italia tutto ciò che riguarda la questione delle bonifiche delle centrali in disuso, del non sapere dove smaltire le scorie (questione che riguarda quei territori che prima o dopo vengono individuati come \"zone di sacrificio\", dove verranno costruite opere per lo smaltimento dei rifiuti nucleari, come insegna Mazzé, in provincia di Torino, dove dovrebbe essere impiantato il Deposito Unico di Scorie Nucleari) e, infine, il problema relativo ai costi e alle tempistiche, elementi che fanno del nucleare uno specchietto per le allodole e, di fatto, irrealizzabile.\r\n\r\nCon Angelo Tartaglia, professore di Fisica al Politecnico di Torino, abbiamo approfondito questi temi partendo da cosa ha significato la scoperta della fusione nucleare (riprendendo alcuni passaggi dell'articolo La fusione nucleare non ci salverà ) per poi arrivare ad analizzare la narrazione che proporrebbe il nucleare come l'unica opzione energetica del futuro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/Tartaglia-nucleare.mp3\"][/audio]","20 Gennaio 2023","2023-01-20 13:09:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/nukeindex-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/nukeindex-300x167.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/nukeindex-300x167.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/nukeindex-200x110.jpeg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/nukeindex.jpeg 650w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Nucleare: la continua rincorsa al profitto perpetuo.",1674220151,[216,217,67,218],"http://radioblackout.org/tag/energia-pulita/","http://radioblackout.org/tag/green-economy/","http://radioblackout.org/tag/tassonomia-verde/",[220,221,71,222],"energia pulita","green economy","tassonomia verde",{"post_content":224},{"matched_tokens":225,"snippet":226,"value":227},[132],"dei rifiuti nucleari, come insegna \u003Cmark>Mazzé\u003C/mark>, in provincia di Torino, dove","Nelle scorse settimane la notizia che negli Usa fosse stata scoperta la fusione nucleare controllata ha fatto il giro del mondo, individuando nella narrazione americanocentrica e pro nucleare i paradigmi dell'attualità.\r\n\r\nQuesta scoperta scientifica, avvenuta in contesto militare, altro non è che una spinta nella direzione di un consenso generale che legittimi l'uso del nucleare come unica possibilità per poter continuare a produrre allo stesso ritmo di ora per il futuro prossimo. Una promessa minata in partenza, in una fase in cui crisi energetica e crisi climatica rappresentano le contraddizioni del presente e del futuro, a meno che non ci si ponga l'ipotesi di una fuoriuscita dal sistema capitalista, una drastica riduzione della crescita, una trasformazione radicale nei modi di produzione e di consumo.\r\n\r\nEvidentemente, al di là delle implicazioni scientifiche di una tale scoperta, le conseguenze reali che rilevano l'interesse del sistema economico politico riguardano l'accaparramento di finanziamenti per la ricerca in questi ambiti e la competizione in ambito militare. 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Inoltre, occorre sottolineare in un paese come l'Italia tutto ciò che riguarda la questione delle bonifiche delle centrali in disuso, del non sapere dove smaltire le scorie (questione che riguarda quei territori che prima o dopo vengono individuati come \"zone di sacrificio\", dove verranno costruite opere per lo smaltimento dei rifiuti nucleari, come insegna \u003Cmark>Mazzé\u003C/mark>, in provincia di Torino, dove dovrebbe essere impiantato il Deposito Unico di Scorie Nucleari) e, infine, il problema relativo ai costi e alle tempistiche, elementi che fanno del nucleare uno specchietto per le allodole e, di fatto, irrealizzabile.\r\n\r\nCon Angelo Tartaglia, professore di Fisica al Politecnico di Torino, abbiamo approfondito questi temi partendo da cosa ha significato la scoperta della fusione nucleare (riprendendo alcuni passaggi dell'articolo La fusione nucleare non ci salverà ) per poi arrivare ad analizzare la narrazione che proporrebbe il nucleare come l'unica opzione energetica del futuro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/Tartaglia-nucleare.mp3\"][/audio]",[229],{"field":100,"matched_tokens":230,"snippet":226,"value":227},[132],{"best_field_score":199,"best_field_weight":200,"fields_matched":92,"num_tokens_dropped":51,"score":201,"tokens_matched":92,"typo_prefix_score":51},{"document":233,"highlight":259,"highlights":265,"text_match":197,"text_match_info":268},{"cat_link":234,"category":235,"comment_count":51,"id":236,"is_sticky":51,"permalink":237,"post_author":54,"post_content":238,"post_date":239,"post_excerpt":57,"post_id":236,"post_modified":240,"post_thumbnail":241,"post_thumbnail_html":242,"post_title":243,"post_type":62,"sort_by_date":244,"tag_links":245,"tags":252},[48],[50],"36335","http://radioblackout.org/2016/06/barricate-e-vernice-rosa-al-rog-di-lubiana/","Lunedì 6 giugno c'è stato il primo tentativo di sgombero di Rog, centro sociale a Lubiana occupato da 10 anni. Rog è molto vicino al più noto Metelkova.\r\nIeri mattina occupanti e solidali hanno respinto la ruspa che provava a demolire di una delle palazzine del complesso. La ruspa è stata circondata e non è riuscita più a muoversi: ora è al centro del cortile dipinta di rosa. Se la demolizione, anche parziale, riuscisse, sarebbe il via ufficiale ai lavori per un nuovo edificio che porterebbe pian piano allo sgombero dell’intero centro sociale che ospita tantissime realtà: gallerie d’arte, rampe da skate, collettivi di solidarietà ai rifugiati…\r\nGli attivisti e solidali (fra cui in prima fila i compagni e compagne del gruppo anarchico di Lubiana) sorvegliano le barricate giorno e notte perché è probabile un nuovo tentativo di entrare entro il 14 giugno, data ultima per l’inizio dei lavori.\r\nSe non venisse rispettata quella scadenza la ditta che ha avuto in appalto i lavori perderebbe la commessa e il comune di Lubiana dovrebbe far ripartire tutto l’iter burocratico.\r\nPer questo il Rog ha lanciato un appello ad andare a Lubiana per sostenere la lotta\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Federico. 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Non viene meno la resistenza, perché pare che la ditta incaricata dei lavori potrebbe comunque cercare di entrare entro il 28 giugno.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Tonis, un compagno del centro sociale occupato di Koper, accorso a Lubiana per dare man forte alla resistenza.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-06-14-tonis-rog","14 Giugno 2016","2016-06-15 11:32:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/rog3-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/rog3-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/rog3-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/rog3.jpg 552w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Barricate e vernice rosa al Rog di Lubiana. 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In questo caso è stato uno \"stimato\" professionista della provicia granda a difendere con mazze e pugni la rispettabilità eterosessuale del figlio, \"insidiato\" da un uomo con il quale probabilmente aveva una relazione. Un'occasione per analizzare i diversi piani dell'omo-lesbo-transfobia, da quello della violenza diretta, visibile, a quello delle discriminazioni giuridiche e della violenza culturale, che si dà sul piano simbolico-linguistico ( è di oggi infatti la notizia del rapporto della ong Vox-Osservatorio sui diritti, in collaborazione con le università La Sapienza di Roma, Milano e Bari sui contenuti insultanti più utilizzati dagli italiani su Twitter. Non sorprende che i più aggrediti verbalmente, anche sul social, siano donne e persone omosessuali). Da ultimo, un'occasione per ribadire l'importanza di lotte e pratiche che agiscano profondamente anche a livello culturale e simbolico, per cagionare una trasformazione dei rapporti tra i generi e del rapporto col genere, in senso più fluido e meno normativo, che introduca una radicale discontinuità nella quotidianità delle nostre esistenze, quella che non finisce sulle prime pagine dei quotidiani ma che rappresenta il sostrato reale di ogni repressione e, per converso, di ogni liberazione possibile.\r\n\r\nAscolta la diretta con Maurizio del Circolo Maurice GLBTQ\r\n\r\nUnknown","6 Giugno 2016","2016-06-09 13:17:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/omofobia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"111\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/omofobia-300x111.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/omofobia-300x111.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/omofobia.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Microfisica dell'omo-transfobia e percorsi di liberazione possibile",1465214862,[],[],{"post_content":285},{"matched_tokens":286,"snippet":287,"value":288},[262],"provicia granda a difendere con \u003Cmark>mazze\u003C/mark> e pugni la rispettabilità eterosessuale","Abbiamo approfondito con Maurizio, del circolo GLBTQ Maurice di Torino, alcune questioni intorno ai fatti di cronaca degli ultimi giorni....dal caso della coppia di donne che proprio in città si è vista ripetutamente respingere la propria richiesta di un alloggio popolare da un funzionario ATC zelante cattolico, che impugnava un inesistente diritto all'\"obiezione di coscienza\", a quello dell'aggressione a sfondo omofobo avvenuta vicino ad Alba recentemente. 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Motivazioni di tipo idrogeologico e ambientale si intrecciano con i bisogni e le esigenze di un territorio a cui Sogin e istituzioni non danno voce. Intanto, le preoccupazioni di chi abita quei luoghi, già storicamente attraversati dalla controversa storia del nucleare italiano, si fanno sempre più concrete, mentre la decisione pende sulle teste di diverse decine di comuni italiani.\r\n\r\nEcco l'audio completo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Nucleare-Mazzè.mp3\"][/audio]","14 Ottobre 2021","2021-10-14 10:03:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/scorie-radioattive-4-1024x513-1-200x110.jpg","Deposito nazionale delle scorie nucleari: resistenze in basso Canavese","podcast",1634205815,[],[],{"post_content":365},{"matched_tokens":366,"snippet":367,"value":368},[75],"del Comitato Atomi Impazziti di \u003Cmark>Mazzè\u003C/mark> che, in collaborazione con altre","Riportiamo l'intervista a un membro del Comitato Atomi Impazziti di \u003Cmark>Mazzè\u003C/mark> che, in collaborazione con altre realtà locali, sta svolgendo un'intensa attività di sensibilizzazione e opposizione critica all'installazione nel loro territorio del nuovo deposito nazionale per le scorie nucleari. 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The show is coming dei Dub Syndicate e poi sigla!, durante la quale annuncio dei disordini in Etiopia e in particolare e a Shashamane, leggendo una testimonianza che riassumo in calce.\r\nScarichetta Tenament Yard di Jacob Miller & Inner Circle con Chronixx, Assassin, Jesse Royal, Tanya Stephens e si va a concludere la scarica con una bellissima versione con violino. La session roots continua con Gregory Isaacs, Monyaka, Pablo Gad e Bim Sherman. Special dedication da Ibson che ricanta Kingly character di Garnett Silk, Rebel di Tarrus Riley con version di Dean Freaser, e poi prima produzione col nome Conscious Tribe in arrivo dal sound system sardo Shakalaka, con una melodica tune da Ras Man Man. Altra novità assoluta dalla Be Wild Production, etichetta francese con sede nell'isola Reunion, con la voce di Crosby che presenta la colonna sonora del 2020, un riddim chiamato Perilous Times in arrivo in autunno. Altra hit da Eric Donaldson e altro dubplate da King General: Revolution. Si conclude con uno stepper di Barry Isaacs e There is no end degli Israel Vibration.\r\n\r\nQui il sunto della testimonianza da Shahamane, datata 31 luglio 2020, tratta dal giornale online dell'Appennino reggiano:\r\n\r\n\"Carissimi,\r\n\r\nda una settimana è tornato finalmente internet, dopo un blackout di quasi un mese, così ora posso condividere qualcosa di ciò che è successo qui a Shashamane il 30 giugno.\r\n\r\nNon vi è mai capitato che, proprio quando vi lamentate che la vita è un po’ troppo monotona, non avete ancora finito di parlare che… badabunbede!, succede il finimondo?!\r\n\r\nEra martedì mattina, presto, prima delle 6, quando riceviamo due telefonate che ci avvisano di non uscire (è da 3 mesi che quasi non usciamo per il covid) perché sta succedendo qualcosa, stanno scoppiando incendi qua e là… Infatti da casa nostra vedevamo un fumo nero salire vicino alla chiesa ortodossa in centro città. 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Ci hanno riferito in seguito che qualcuno di loro ha confermato che noi aiutiamo e sfamiamo i loro bambini denutriti e malati, fatto sta che, dopo un momento, 15’… 20’… mezz’ora… non saprei dire, perché in quei frangenti si perde la nozione del tempo, si sono ritirati e si sono riversati contro la nostra vicina: da lei sono riusciti a entrare e hanno distrutto tutto quello che hanno potuto. Dopo qualche istante, improvvisamente è tornato il silenzio. Guardando da un buco della fence ho capito il perché: dal fondo della nostra strada (notare che non è la strada principale) stavano arrivando un centinaio di soldati dell’esercito, che a piedi si dirigevano verso il centro città, facendo scappare gli aggressori. \r\n\r\nQuella notte, tutta la città al buio e un silenzio impressionante… quel silenzio che subentra dopo la tempesta.\r\n\r\nTre giorni dopo, quando abbiamo finalmente avuto il coraggio di mettere il naso fuori dalla porta e andare in centro, uno spettacolo desolante e spettrale è apparso ai nostri occhi: distruzione completa, palazzi, negozi e mini-centri commerciali, costruiti negli ultimi 10 anni, carbonizzati, roba incendiata e carbonizzata ammucchiata qua e là ai bordi della strada: sedie, frigoriferi, televisori, tavoli, computers, auto, camion, di tutto… ovunque cenere e distruzione.\r\n\r\nSembra non ci siano stati tanti morti qui a Shashamane, ma ad Addis e nelle altre città dove sono scoppiate simili rivolte, il totale delle vittime accertate è salito a più di 260. Ciò che rattrista di più è sapere che l’uccisione di Achalu è stato solo un pretesto per accendere la miccia, ma è chiaro che si tratta di giochi politici malvagi e di persone senza scrupoli che usano queste masse di giovani disorientati e indottrinati per seminare morte e distruzione e gettare il paese nel caos.\r\n\r\nQui a Shashamane, ad Addis e in tutte le città più colpite ci sono stati più di 3000 arresti: anche il capo dei Kerro, Jawar Mohamed, è stato arrestato, con altri suoi collaboratori, e sono già iniziate le udienze in tribunale.\r\n\r\nCorrono anche voci qui in città che sia venuto Abyi Ahmed, il PM, in incognito, come è solito fare ogni tanto, vestito da soldato dell’esercito, con occhiali scuri e mascherina, per rendersi conto coi suoi occhi di ciò che era successo: dopo la sua visita, l’intera amministrazione della città è finita in carcere!\r\n\r\nPurtroppo tanti hanno perso il lavoro, o la casa, o ciò per cui avevano investito tutta una vita. C’è gente che vive qui a Shashamane da sempre, di etnia Amara, Guraghe, Kambata, Wolaita, qui hanno la casa, il lavoro, i parenti, dove scappano?\r\n\r\nSto imparando a non dare proprio nulla per scontato, neanche ciò che dovrebbe essere un diritto fondamentale di ogni essere umano: una casa sicura dove vivere, una tranquillità e stabilità sociale che ti permetta di lavorare e sperare in un futuro migliore. Ogni nuovo giorno ringrazio che la notte è trascorsa tranquilla e ogni sera ringrazio della pace del giorno trascorso! \r\n\r\nCon unità, Sara e Pia\"","11 Agosto 2020","2021-06-17 11:06:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/08/SHASHAMANE-31072020-1-200x110.jpg","OverJoy 18 [S2E7]",1597173410,[386,387,388],"http://radioblackout.org/tag/dub/","http://radioblackout.org/tag/reggae/","http://radioblackout.org/tag/roots/",[390,391,392],"dub","reggae","roots",{"post_content":394},{"matched_tokens":395,"snippet":396,"value":397},[262],"con qualche donna, tutti con \u003Cmark>mazze\u003C/mark> e bastoni di legno o","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/08/2020.08.11-15.30.00-OJ18.mp3\"][/audio]\r\nLa puntata di OverJoy di Martedì 11 Agosto 2020 incomincia alle 15:30 con i Rage Against The Machine per introdurre un tributo musicale al prematuramente scomparso Matteo Givone, con cinque brani da Indianizer e Maniaxxx, band di cui era attivista-chitarrista.\r\nLe selezioni di reggae roots & dub music incominciano con un brano dal nuovo disco di Stand High Patrol, e con novità dalla Giamaica con Sevannah, Tuff Like Iron e Daxta Daps che ci ha mandato dei brani da ascoltare in anteprima. The show is coming dei Dub Syndicate e poi sigla!, durante la quale annuncio dei disordini in Etiopia e in particolare e a Shashamane, leggendo una testimonianza che riassumo in calce.\r\nScarichetta Tenament Yard di Jacob Miller & Inner Circle con Chronixx, Assassin, Jesse Royal, Tanya Stephens e si va a concludere la scarica con una bellissima versione con violino. La session roots continua con Gregory Isaacs, Monyaka, Pablo Gad e Bim Sherman. Special dedication da Ibson che ricanta Kingly character di Garnett Silk, Rebel di Tarrus Riley con version di Dean Freaser, e poi prima produzione col nome Conscious Tribe in arrivo dal sound system sardo Shakalaka, con una melodica tune da Ras Man Man. Altra novità assoluta dalla Be Wild Production, etichetta francese con sede nell'isola Reunion, con la voce di Crosby che presenta la colonna sonora del 2020, un riddim chiamato Perilous Times in arrivo in autunno. Altra hit da Eric Donaldson e altro dubplate da King General: Revolution. Si conclude con uno stepper di Barry Isaacs e There is no end degli Israel Vibration.\r\n\r\nQui il sunto della testimonianza da Shahamane, datata 31 luglio 2020, tratta dal giornale online dell'Appennino reggiano:\r\n\r\n\"Carissimi,\r\n\r\nda una settimana è tornato finalmente internet, dopo un blackout di quasi un mese, così ora posso condividere qualcosa di ciò che è successo qui a Shashamane il 30 giugno.\r\n\r\nNon vi è mai capitato che, proprio quando vi lamentate che la vita è un po’ troppo monotona, non avete ancora finito di parlare che… badabunbede!, succede il finimondo?!\r\n\r\nEra martedì mattina, presto, prima delle 6, quando riceviamo due telefonate che ci avvisano di non uscire (è da 3 mesi che quasi non usciamo per il covid) perché sta succedendo qualcosa, stanno scoppiando incendi qua e là… Infatti da casa nostra vedevamo un fumo nero salire vicino alla chiesa ortodossa in centro città. Contemporaneamente abbiamo iniziato a sentire grida e urla in lontananza.\r\n\r\nLa sera prima, ad Addis, era stato ucciso un famoso cantante e musicista di etnia Oromo, Achalu Hudessa, un’icona della lotta degli Oromo per la libertà, e ora i giovani oromo, detti “Kerro”, si vendicavano, prendendo di mira le proprietà e le persone di origine Amara: l’intera città è stata in mano loro per oltre 5 ore, senza che nessuno sia intervenuto a fermarli.\r\n\r\nDal profeta Michea: “Guai a coloro che meditano l’iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell’alba lo compiono, perché in mano loro è il potere. Sono avidi di campi e li usurpano, di case e se le prendono. 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Ma ancora più inquietante, oltre alle grida e ai roghi che si alzavano sempre più numerosi da vari punti della città, sentivamo un terrificante rumore di colpi, tanti, continui, di lamiere battute, di vetri e bottiglie rotte, di cose distrutte, un rumore che è andato avanti e in modo sempre più violento, fino alle h. 13 circa.\r\n\r\nDa metà mattina fino al tardo pomeriggio, si sentiva anche rumore di spari: era la polizia? L’esercito? Erano spari in aria? Non sapevamo… ma la paura e l’apprensione crescevano.\r\n\r\nOsservando al di sopra della nostra fence, potevamo vedere queste bande di giovani, insieme con qualche donna, tutti con \u003Cmark>mazze\u003C/mark> e bastoni di legno o ferro lunghi e grossi, passare esagitati e dirigersi verso il centro città.\r\n\r\nVerso le 11,30 ci è sembrato che la situazione si stesse calmando, stavamo per tirare un sospiro di sollievo quando in pochi minuti davanti alla nostra porta e a quelle dei vicini, si sono radunati dei giovani, battendo e colpendo la porta, gridando di aprire. C’era un gran baccano, hanno tirato anche una bottiglia di vetro nel nostro cortile. Loro di fuori gridavano di aprire e noi urlavamo che questa era la casa dove si aiutano le loro donne e i loro bambini. Ci hanno riferito in seguito che qualcuno di loro ha confermato che noi aiutiamo e sfamiamo i loro bambini denutriti e malati, fatto sta che, dopo un momento, 15’… 20’… mezz’ora… non saprei dire, perché in quei frangenti si perde la nozione del tempo, si sono ritirati e si sono riversati contro la nostra vicina: da lei sono riusciti a entrare e hanno distrutto tutto quello che hanno potuto. Dopo qualche istante, improvvisamente è tornato il silenzio. Guardando da un buco della fence ho capito il perché: dal fondo della nostra strada (notare che non è la strada principale) stavano arrivando un centinaio di soldati dell’esercito, che a piedi si dirigevano verso il centro città, facendo scappare gli aggressori. \r\n\r\nQuella notte, tutta la città al buio e un silenzio impressionante… quel silenzio che subentra dopo la tempesta.\r\n\r\nTre giorni dopo, quando abbiamo finalmente avuto il coraggio di mettere il naso fuori dalla porta e andare in centro, uno spettacolo desolante e spettrale è apparso ai nostri occhi: distruzione completa, palazzi, negozi e mini-centri commerciali, costruiti negli ultimi 10 anni, carbonizzati, roba incendiata e carbonizzata ammucchiata qua e là ai bordi della strada: sedie, frigoriferi, televisori, tavoli, computers, auto, camion, di tutto… ovunque cenere e distruzione.\r\n\r\nSembra non ci siano stati tanti morti qui a Shashamane, ma ad Addis e nelle altre città dove sono scoppiate simili rivolte, il totale delle vittime accertate è salito a più di 260. Ciò che rattrista di più è sapere che l’uccisione di Achalu è stato solo un pretesto per accendere la miccia, ma è chiaro che si tratta di giochi politici malvagi e di persone senza scrupoli che usano queste masse di giovani disorientati e indottrinati per seminare morte e distruzione e gettare il paese nel caos.\r\n\r\nQui a Shashamane, ad Addis e in tutte le città più colpite ci sono stati più di 3000 arresti: anche il capo dei Kerro, Jawar Mohamed, è stato arrestato, con altri suoi collaboratori, e sono già iniziate le udienze in tribunale.\r\n\r\nCorrono anche voci qui in città che sia venuto Abyi Ahmed, il PM, in incognito, come è solito fare ogni tanto, vestito da soldato dell’esercito, con occhiali scuri e mascherina, per rendersi conto coi suoi occhi di ciò che era successo: dopo la sua visita, l’intera amministrazione della città è finita in carcere!\r\n\r\nPurtroppo tanti hanno perso il lavoro, o la casa, o ciò per cui avevano investito tutta una vita. C’è gente che vive qui a Shashamane da sempre, di etnia Amara, Guraghe, Kambata, Wolaita, qui hanno la casa, il lavoro, i parenti, dove scappano?\r\n\r\nSto imparando a non dare proprio nulla per scontato, neanche ciò che dovrebbe essere un diritto fondamentale di ogni essere umano: una casa sicura dove vivere, una tranquillità e stabilità sociale che ti permetta di lavorare e sperare in un futuro migliore. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streamingAscolta e diffondi l’audio della puntata:\n\n\n\n\n\n\n\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:Aborto. La lunga marcia dei “pro vita” e le lotte femministeRipercorriamo assieme a Nadia Nardi di Nudm Livorno le tappe delle lotte delle donne per acquisire e difendere la propria libertà di scelta e i tanti dispositivi messi in atto da chi ci vuole ricacciare nella gabbia della maternità come destino obbligato.Un punto di partenza la legge 194, che, limita la libertà femminile e contiene numerose trappole, che, una dopo l’altra, sono scattate.2 giugno. La repubblica fondata sulla guerraParate militari, esibizione di frecce tricolori, piazze occupate da cerimonie militariste: questa è la cifra con la quale la repubblica italiana declina se stessa.Nulla di cui stupirsi. Lo Stato, in tutte le proprie forme, si fonda sul monopolio della violenza legittima, una violenza estrema di cui le forze armate sono la punta di diamante.Negli ultimi anni sono venute meno le tante forme di edulcorazione del mestiere delle armi, messe in campo per attenuarne l’impatto su una popolazione in buona parte pacifista, restia alle imprese belliche. Oggi un governo diretto erede del fascismo storico, con un’ampia maggioranza parlamentare e nessuna reale opposizione istituzionale alla guerra ed ai processi di riarmo, si permette una diretta esaltazione degli eserciti, delle missioni militari all’estero, alla difesa degli interessi italiani in chiave neocoloniale.Come ogni anno anche questo due giugno ci saranno cerimonie militari e chi, nelle piazze, le contesta attivamente.Ne abbiamo parlato con Antonio MazzeoUSA: le varie velocità della rilocalizzazioneGli interessi economico-finanziari dettano le agende di amministrazioni e governi di ogni sorta. C’è un filo conduttore che lega le azioni dei vari presidenti USA, da Obama al secondo mandato di Trump. Ovviamente ogni amministrazione opera secondo l’immagine che si è data in campagna elettorale, ma indipendentemente dai modi le strategie possono essere utilizzate come bussole per capire l’orientamento in atto. E tutte le bussole, da Obama a Trump passando per Biden, puntano nella stessa direzione, quella del reshoring, seppur con alterne fortune.Vi proponiamo un approfondimento con Giammarco, autore di un testo uscito su UN, che inserisce la questione dei dazi in un contesto più ampioAppuntamenti:Lunedì 2 giugnoore 16manifestazione antimilitarista in via Garibaldi angolo piazza Castello(se piove piazza Palazzo di Città)Interventi, il canzoniere antimilitarista del Cor’okkio e di Alba e tanto altro.Contestiamo le cerimonie militariste del 2 giugno!A-Distro e SeriRiotogni mercoledìdalle 18 alle 20in corso Palermo 46(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altroSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotteVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!Informati su lotte e appuntamenti!Federazione Anarchica Torinesecorso Palermo 46Riunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30per info scrivete a fai_torino@autistici.orgContatti:FB@senzafrontiere.to/Telegramhttps://t.me/SenzaFrontiereIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.orgwww.anarresinfo.org","1 Giugno 2025","2025-09-30 02:01:44","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/04.jpeg","Anarres del 30 maggio. 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Di questo trasferimento di risorse dalla spesa sociale all'industria degli armamenti beneficeranno i grandi fondi d'investimento nordamericani Blackrock, Vanguard e State street che controllano i grandi gruppi industriali che producono armamenti. Questo piano di riarmo comporterà anche un aumento dell'indebitamento pubblico con conseguente taglio delle risorse per il welfare già colpito dalle rigide regole dell'austerità e dell'equilibrio di bilancio che però non valgono per le armi. Con il nostro interlocutore affrontiamo anche la questione dei dazi legata all'enorme indebitamento statunitense con la conseguente perdita progressiva della centralità del dollaro e la frattura fra l'amministrazione Trump e il sistema finanziario dei grandi fondi che non gradiscono l'instabilità finanziaria innescata dalle politiche economiche della Casa Bianca.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/44BEIjQ7l2iM5NHxtM4fmd?si=gG5NZYTeSHStQnCPboTYmw\r\n\r\n \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-VOLPI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDuccio Facchini, direttore di “Altraeconomia”, parla delle importazioni di armi israeliane da parte italiana, la prima provincia per importazioni è Parma mentre leader per esportazioni – sia pur di armi destinate ai civili – è la provincia di Lecco. Queste armi arrivano in mano anche ai coloni che colpiscono i residenti palestinesi in Cisgiordania, anche le munizioni prodotte dalla Fiocchi. A proposito della guerra israeliana ci si domanda chi siano i gestori di fondi d'investimento e banche che hanno nei loro portafogli i titoli debito israeliani emessi proprio allo scopo di sostenere lo sforzo bellico sionista. Uno di questi istituti di credito è la BPER che in un primo momento ha negato per poi ammettere, dopo la pubblicazione di alcuni dati, di avere in pancia titoli pubblici israeliani.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/armi-italiane-ai-coloni-israeliani--65861778\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Bastioni-01052025-_Duccio-Facchini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carlo Tombola di \"the weapons watch\", l'osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, parliamo della necessità della costruzione di una informazione oggettiva sul complesso militare industriale che non comunica i dati reali del volume di affari, la legge 185 ha dei limiti per i quali non consente il reale controllo sul movimenti delle armi che vengono vendute anche a paesi sotto embargo o in guerra. Con il trucco delle triangolazioni vengono aggirate le limitazioni legali ed anche i codici che caratterizzano le merci sono falsati per occultare la vera natura del commercio di armi. Le servitù militari che in base a trattati segreti hanno concesso pezzi di territorio italiano agli Stati Uniti contribuiscono all'opacità del sistema, sono stoccate nelle basi americani che godono di extraterritorialità armi di enorme potenza distruttiva che non sono controllate dalle autorità italiane.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/5fs0jgcJAyKEM6vUeH4ml0?si=f3tfovaAS4uxm_CGzI9MYQ\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-TOMBOLA-COMALA.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","2 Maggio 2025","2025-05-05 09:20:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-3-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 01/05/2025-IL CAPITALE CHE SI PREPARA ALLA GUERRA CERCA STRUMENTI FINANZIARI E CARNE DA CANNONE .",1746226163,[475],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[328],{"post_content":478},{"matched_tokens":479,"snippet":480,"value":481},[422],"militari come ci racconta Antonio \u003Cmark>Mazze\u003C/mark>o nel suo intervento. La ricerca","Continua la ricerca di Bastioni di Orione dei meccanismi che si mettono in atto per la preparazione della guerra prossima ventura, guerra che inizia dal nostro territorio, nel processo costante di militarizzazione della società che trova il suo campo d'elezione nella formazione scolastica, intossicata dalla presenza dei militari come ci racconta Antonio \u003Cmark>Mazze\u003C/mark>o nel suo intervento. La ricerca di strumenti finanziari per mobilitare le risorse per il riarmo è un altro tassello di questo percorso verso la guerra e il coinvolgimento inconsapevole dei risparmiatori diventa un espediente per reperire ulteriori risorse come ci racconta Alessandro Volpi , mentre il complesso militare industriale s'ingrassa con l'esportazione di armi verso paesi in guerra come Israele che sta perseguendo l'eliminazione del popolo palestinese con la complicità del sistema finanziario; ci racconta questo aspetto Duccio Facchini, mentre Carlo Tombola espone le triangolazioni usate dai mercanti d'armi per nascondere le vere destinazioni finali del commercio di armamenti.\r\n\r\n\r\n\r\nAntonio \u003Cmark>Mazze\u003C/mark>o insegnante impegnato nel movimento antimilitarista ci parla del processo di militarizzazione all'interno degli istituti scolastici con la presenza sempre più pervasiva dei militari che scelgono la scuola come luogo di promozione della carriera militare e di reclutamento. Si esercita la retorica patriottarda per irretire le coscienze e cercare potenziale carne da cannone da gettare nel tritacarne della prossima guerra, fortunatamente tra i giovani studenti ci sono degli anticorpi che si oppongono a questa narrativa edulcorata che descrive l'esercito come una soluzione per il futuro lavorativo.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/militarizzazione-della-scuola--65859014\r\n\r\n \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-MAZZEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alessandro Volpi ,docente di storia contemporanea all'Università di Pisa e autore di varie pubblicazioni ci concentriamo sugli aspetti finanziari della corsa al riarmo e del tentativo dell'Unione Europea di dirottare i risparmi privati per finanziare l'apparato militare industriale. Di questo trasferimento di risorse dalla spesa sociale all'industria degli armamenti beneficeranno i grandi fondi d'investimento nordamericani Blackrock, Vanguard e State street che controllano i grandi gruppi industriali che producono armamenti. Questo piano di riarmo comporterà anche un aumento dell'indebitamento pubblico con conseguente taglio delle risorse per il welfare già colpito dalle rigide regole dell'austerità e dell'equilibrio di bilancio che però non valgono per le armi. Con il nostro interlocutore affrontiamo anche la questione dei dazi legata all'enorme indebitamento statunitense con la conseguente perdita progressiva della centralità del dollaro e la frattura fra l'amministrazione Trump e il sistema finanziario dei grandi fondi che non gradiscono l'instabilità finanziaria innescata dalle politiche economiche della Casa Bianca.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/44BEIjQ7l2iM5NHxtM4fmd?si=gG5NZYTeSHStQnCPboTYmw\r\n\r\n \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-VOLPI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDuccio Facchini, direttore di “Altraeconomia”, parla delle importazioni di armi israeliane da parte italiana, la prima provincia per importazioni è Parma mentre leader per esportazioni – sia pur di armi destinate ai civili – è la provincia di Lecco. Queste armi arrivano in mano anche ai coloni che colpiscono i residenti palestinesi in Cisgiordania, anche le munizioni prodotte dalla Fiocchi. A proposito della guerra israeliana ci si domanda chi siano i gestori di fondi d'investimento e banche che hanno nei loro portafogli i titoli debito israeliani emessi proprio allo scopo di sostenere lo sforzo bellico sionista. Uno di questi istituti di credito è la BPER che in un primo momento ha negato per poi ammettere, dopo la pubblicazione di alcuni dati, di avere in pancia titoli pubblici israeliani.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/armi-italiane-ai-coloni-israeliani--65861778\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Bastioni-01052025-_Duccio-Facchini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carlo Tombola di \"the weapons watch\", l'osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, parliamo della necessità della costruzione di una informazione oggettiva sul complesso militare industriale che non comunica i dati reali del volume di affari, la legge 185 ha dei limiti per i quali non consente il reale controllo sul movimenti delle armi che vengono vendute anche a paesi sotto embargo o in guerra. Con il trucco delle triangolazioni vengono aggirate le limitazioni legali ed anche i codici che caratterizzano le merci sono falsati per occultare la vera natura del commercio di armi. Le servitù militari che in base a trattati segreti hanno concesso pezzi di territorio italiano agli Stati Uniti contribuiscono all'opacità del sistema, sono stoccate nelle basi americani che godono di extraterritorialità armi di enorme potenza distruttiva che non sono controllate dalle autorità italiane.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/5fs0jgcJAyKEM6vUeH4ml0?si=f3tfovaAS4uxm_CGzI9MYQ\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-TOMBOLA-COMALA.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[483],{"field":100,"matched_tokens":484,"snippet":480,"value":481},[422],{"best_field_score":435,"best_field_weight":200,"fields_matched":92,"num_tokens_dropped":51,"score":461,"tokens_matched":92,"typo_prefix_score":92},{"document":487,"highlight":501,"highlights":506,"text_match":433,"text_match_info":509},{"comment_count":51,"id":488,"is_sticky":51,"permalink":489,"podcastfilter":490,"post_author":54,"post_content":491,"post_date":492,"post_excerpt":57,"post_id":488,"post_modified":493,"post_thumbnail":494,"post_title":495,"post_type":360,"sort_by_date":496,"tag_links":497,"tags":499},"97387","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-24-04-2025-guerra-la-merce-piu-ambita-il-sistema-industriale-italiano-e-predisposto-ad-adeguarsi-alla-richiesta/",[303],"Con l'occasione offertaci dalla partecipazione al Ponte Radio del 18 aprile abbiamo pensato di approfondire la filiera dei distretti industriali italiani dedicati alla produzione bellica, al dual use o che si stanno riconvertendo al business armiero e ne è scaturito un verminaio che ci è stato illustrato da Linda Maggiori, che sta curando per l'“Atlante delle guerre” un dossier suddiviso per aree in cui molti sono i nomi di ditte e di reti tirate dai più grossi player come Leonardo o dalle presenze inquietanti, come Idf. Quella israeliana è una costante che troviamo anche nell'intervento che abbiamo registrato con Carlo Tombola, indispensabile il suo lavoro di raccolta e analisi di dati e strategie, ma anche di richiamo alla storia, alle destinazioni d'uso classiche, alla descrizione dei saperi. Oggi trasmettiamo questi due contributi al dibattito e alla denuncia; l'accumulo di indignazione e motivazione perché erompa la mobilitazione contro la produzione e preparazione della guerra proseguirà nella trasmissione del Primo Maggio con Antonio Mazzeo e Alesssandro Volpi.\r\n\r\nRiconversione al contrario: uso della filiera consolidata dai distretti industriali sul territorio\r\n\r\nLa condizione che ha visto il mondo precipitare nella Terza guerra mondiale a pezzi ha prodotto un'attenzione particolare verso indagini che perlustrano il sistema guerrafondaio. Linda Maggiori sta procedendo per “L'Atante delle Guerre” nell'excursus interno ai distretti industriali italiani, che presentano processi locali in parte differenziati tra loro dalla destinazione d'uso – talvolta già tradizionalmente inseriti nella filiera bellica – o da produzioni dual, o in taluni casi riconvertiti con celere facilità da impianti civili a militari. Quello che emerge dal suo dossier è il fatto che il sistema di produzione appare predisposto ad adeguarsi repentinamente in ogni comparto alla richiesta del mercato.\r\nSi registra poi la presenza di grosse multinazionali, anche con interessi statali come Leonardo, che tessono reti di aziende fornitrici reclutate per apportare know how industriale, impianti e logistica ai colossi armieri. Il caso della Microtecnica per Collins, ma anche il caso della Civitanova Navi, dove il riarmo patriottico camuffa il conglobamento in colossi militari esteri, fino al caso della Piaggio acquistata da Baykar, il produttore di droni di fascia media del genero di Erdoğan.\r\nNon ultimo è l'aspetto finanziario: un settore che si fonda sempre più su investimenti proiettati verso la guerra, nel quale si assiste a spin off di ambiti di produzione di grosse multinazionali che alienano a favore di aziende dedite alla fornitura di armi interi comparti (il caso di Exxor che vede al centro i Lince di Iveco nella transazione proprio verso Leonardo), o l'inaugurazione dell'avventura nucleare con i sottomarini livornesi per il Qatar, che dimostrano come la fidelizzazione del cliente civile di yacht di lusso possa diventare anche il consumatore di prodotti militari dagli stessi fornitori.\r\nSi mescolano tradizione regionale e nuove lavorazioni nel nuovo business collegato alla demilitarizzazione e l'apertura di nuovi stabilimenti come quello per la nitroglicerina nella zona da sempre dedicata alla produzione militare tra Colleferro e Anagni.\r\nIl settore più ambito che non viene tralasciato da nessun ente regionale italiano è quello dell'aerospace, che si trova diffuso lungo tutta la penisola, anche se è più sviluppato nelle aree ex automotive, perché sono la meccanica e meccatronica a essere ambiti di più facile riconversione. Anche in questo caso le maggiori ricadute sono su Leonardo (e quindi di nuovo si tratta di un favore alla potenza bellica statunitense). L'aerospaziale se la batte con la cybersecuity per importanza nell'innovazione della filiera bellica e questa volta la parte del leone è svolta da Israele, che funge anche da modello per l'intero sistema produttivo e governativo..\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/distretti-industriali-militarizzati-e-modello-israeliano--65649400\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Filiere-italiane-di-guerra-Linda_Maggiori.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl valore della merce è quello che conta nel passaggio da un porto, lo stesso vale per i distretti e il just in time romitiano applicato al settore bellico\r\n\r\nL’informazione precisa e approfondita e la ricostruzione di storia e percorsi di Carlo Tombola permettono la formulazione di un lineare discorso che esplicita il metodo di raccolta di dati e la loro analisi conducendoci dalla tradizione lecchese dei forgiatori della Valsassina all'Umbra Cuscinetti, monopolista mondiale; dalla filiera dei cannoni all'aerospace tradizionale e da riconversione dell'automotive; fino al cortocircuito delle forniture per Idf, gli scali israeliani nei porti dell'Adriatico, la serie di aziende che collegano la cybersecurity con i servizi di Tel Aviv.\r\nNe risulta un Sistema Italia predisposto a qualsiasi lavorazione: è la merce il centro della produzione e della distribuzione e su quella si adatta il flessibile tessuto industriale dei distretti, che sono individuabili per tipologia ed è interessante capire quale indotto si trascina dietro la grande industria in precisi territori: è rivelatorio delle vocazioni di una zona scorrere l’elenco delle aziende che partecipano ai progetti – di uno Carlo Tombola ha raccolto i nominativi di circa 200 aziende coinvolte nel progetto di un elicottero. La rete si sostiene sul know how e si sostiene con i capitali messi a disposizione dai politici, che ora sono debitori dei fondi come Blackrock, che ne condizionano i consigli per gli acquisti, non solo quelli da effettuarsi con i fondi stanziati per RearmEurope.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/dai-cannoni-all-aerospace-il-just-in-time-nel-sistema-italia--65661249\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Forgiatura-di-cannoni-Distretti-Monopoli-Filiere-di-armi-Carlo_Tombola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/podcast/escalation--4851833#:~:text=Episodi%20%26%20Post-,Dai%20cannoni%20all%27aerospace%3A%20il%20just%20in%20time%20nel%20sistema%20Italia,-22%20APR%202025\r\n\r\n ","23 Aprile 2025","2025-04-23 16:04:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 24/04/2025 - GUERRA, LA MERCE PIÙ AMBITA: IL SISTEMA INDUSTRIALE ITALIANO È PREDISPOSTO AD ADEGUARSI ALLA RICHIESTA",1745424101,[475,498],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[328,500],"BastioniOrione",{"post_content":502},{"matched_tokens":503,"snippet":504,"value":505},[422],"del Primo Maggio con Antonio \u003Cmark>Mazze\u003C/mark>o e Alesssandro Volpi.\r\n\r\nRiconversione al","Con l'occasione offertaci dalla partecipazione al Ponte Radio del 18 aprile abbiamo pensato di approfondire la filiera dei distretti industriali italiani dedicati alla produzione bellica, al dual use o che si stanno riconvertendo al business armiero e ne è scaturito un verminaio che ci è stato illustrato da Linda Maggiori, che sta curando per l'“Atlante delle guerre” un dossier suddiviso per aree in cui molti sono i nomi di ditte e di reti tirate dai più grossi player come Leonardo o dalle presenze inquietanti, come Idf. Quella israeliana è una costante che troviamo anche nell'intervento che abbiamo registrato con Carlo Tombola, indispensabile il suo lavoro di raccolta e analisi di dati e strategie, ma anche di richiamo alla storia, alle destinazioni d'uso classiche, alla descrizione dei saperi. Oggi trasmettiamo questi due contributi al dibattito e alla denuncia; l'accumulo di indignazione e motivazione perché erompa la mobilitazione contro la produzione e preparazione della guerra proseguirà nella trasmissione del Primo Maggio con Antonio \u003Cmark>Mazze\u003C/mark>o e Alesssandro Volpi.\r\n\r\nRiconversione al contrario: uso della filiera consolidata dai distretti industriali sul territorio\r\n\r\nLa condizione che ha visto il mondo precipitare nella Terza guerra mondiale a pezzi ha prodotto un'attenzione particolare verso indagini che perlustrano il sistema guerrafondaio. Linda Maggiori sta procedendo per “L'Atante delle Guerre” nell'excursus interno ai distretti industriali italiani, che presentano processi locali in parte differenziati tra loro dalla destinazione d'uso – talvolta già tradizionalmente inseriti nella filiera bellica – o da produzioni dual, o in taluni casi riconvertiti con celere facilità da impianti civili a militari. Quello che emerge dal suo dossier è il fatto che il sistema di produzione appare predisposto ad adeguarsi repentinamente in ogni comparto alla richiesta del mercato.\r\nSi registra poi la presenza di grosse multinazionali, anche con interessi statali come Leonardo, che tessono reti di aziende fornitrici reclutate per apportare know how industriale, impianti e logistica ai colossi armieri. Il caso della Microtecnica per Collins, ma anche il caso della Civitanova Navi, dove il riarmo patriottico camuffa il conglobamento in colossi militari esteri, fino al caso della Piaggio acquistata da Baykar, il produttore di droni di fascia media del genero di Erdoğan.\r\nNon ultimo è l'aspetto finanziario: un settore che si fonda sempre più su investimenti proiettati verso la guerra, nel quale si assiste a spin off di ambiti di produzione di grosse multinazionali che alienano a favore di aziende dedite alla fornitura di armi interi comparti (il caso di Exxor che vede al centro i Lince di Iveco nella transazione proprio verso Leonardo), o l'inaugurazione dell'avventura nucleare con i sottomarini livornesi per il Qatar, che dimostrano come la fidelizzazione del cliente civile di yacht di lusso possa diventare anche il consumatore di prodotti militari dagli stessi fornitori.\r\nSi mescolano tradizione regionale e nuove lavorazioni nel nuovo business collegato alla demilitarizzazione e l'apertura di nuovi stabilimenti come quello per la nitroglicerina nella zona da sempre dedicata alla produzione militare tra Colleferro e Anagni.\r\nIl settore più ambito che non viene tralasciato da nessun ente regionale italiano è quello dell'aerospace, che si trova diffuso lungo tutta la penisola, anche se è più sviluppato nelle aree ex automotive, perché sono la meccanica e meccatronica a essere ambiti di più facile riconversione. Anche in questo caso le maggiori ricadute sono su Leonardo (e quindi di nuovo si tratta di un favore alla potenza bellica statunitense). L'aerospaziale se la batte con la cybersecuity per importanza nell'innovazione della filiera bellica e questa volta la parte del leone è svolta da Israele, che funge anche da modello per l'intero sistema produttivo e governativo..\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/distretti-industriali-militarizzati-e-modello-israeliano--65649400\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Filiere-italiane-di-guerra-Linda_Maggiori.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl valore della merce è quello che conta nel passaggio da un porto, lo stesso vale per i distretti e il just in time romitiano applicato al settore bellico\r\n\r\nL’informazione precisa e approfondita e la ricostruzione di storia e percorsi di Carlo Tombola permettono la formulazione di un lineare discorso che esplicita il metodo di raccolta di dati e la loro analisi conducendoci dalla tradizione lecchese dei forgiatori della Valsassina all'Umbra Cuscinetti, monopolista mondiale; dalla filiera dei cannoni all'aerospace tradizionale e da riconversione dell'automotive; fino al cortocircuito delle forniture per Idf, gli scali israeliani nei porti dell'Adriatico, la serie di aziende che collegano la cybersecurity con i servizi di Tel Aviv.\r\nNe risulta un Sistema Italia predisposto a qualsiasi lavorazione: è la merce il centro della produzione e della distribuzione e su quella si adatta il flessibile tessuto industriale dei distretti, che sono individuabili per tipologia ed è interessante capire quale indotto si trascina dietro la grande industria in precisi territori: è rivelatorio delle vocazioni di una zona scorrere l’elenco delle aziende che partecipano ai progetti – di uno Carlo Tombola ha raccolto i nominativi di circa 200 aziende coinvolte nel progetto di un elicottero. La rete si sostiene sul know how e si sostiene con i capitali messi a disposizione dai politici, che ora sono debitori dei fondi come Blackrock, che ne condizionano i consigli per gli acquisti, non solo quelli da effettuarsi con i fondi stanziati per RearmEurope.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/dai-cannoni-all-aerospace-il-just-in-time-nel-sistema-italia--65661249\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Forgiatura-di-cannoni-Distretti-Monopoli-Filiere-di-armi-Carlo_Tombola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/podcast/escalation--4851833#:~:text=Episodi%20%26%20Post-,Dai%20cannoni%20all%27aerospace%3A%20il%20just%20in%20time%20nel%20sistema%20Italia,-22%20APR%202025\r\n\r\n ",[507],{"field":100,"matched_tokens":508,"snippet":504,"value":505},[422],{"best_field_score":435,"best_field_weight":200,"fields_matched":92,"num_tokens_dropped":51,"score":461,"tokens_matched":92,"typo_prefix_score":92},6637,{"collection_name":360,"first_q":70,"per_page":25,"q":70},["Reactive",513],{},["Set"],["ShallowReactive",516],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fnu1PCYUNEciivBhr7BD5fVp2II_8vs10XV4N_RKxSHk":-1},true,"/search?query=mazz%C3%A8"]